Qualità della vita: venti anni di studi
attraverso l’indagine multiscopo
Linda Laura Sabbadini
Gli anni ‘80: il risveglio dell’Istat sulle statistiche sociali
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Le statistiche ufficiali per decenni sono state economico-centriche, se la
priorità delle politiche era economica, conseguentemente la dimensione
sociale veniva trascurata e i soggetti sociali non erano visibili nelle statistiche
ufficiali.
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Gli anni ‘80 sono gli anni del risveglio.
1980 indagine sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari
1983 indagine sulle strutture e comportamenti familiari
1984 indagine sulle letture
1985 indagine su sport e vacanze
dal 1987 al 1991 le indagini si ricompongono nel progetto multiscopo
che prevederà al suo interno moduli sui vari temi sociali rilevanti, seppur non
aggregati in base all’area tematica di riferimento: in 5 cicli della durata di 6
mesi ciascuno ruotavano i differenti contenuti.
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Fondamentale la spinta venuta dall’ambito accademico, che continuerà, con il forte
investimento concettuale e di approfondimento tematico condotto con la commissione multiscopo. Un
ringraziamento particolare al prof.Golini presidente, prof. Barbagli per tutta la parte sociale, prof. De
Sandre e prof.Santini per la parte demografica, prof. Sgritta per la parte famiglia, reti di relazione,
infanzia, rapporti intergenerazionali, prof.ssa Saraceno per la parte famiglia, approccio di genere,
disagio economico, prof. Mussino e D’Arcangelo per lo sport, prof.ssa Egidi(prima come direttore Istat a
ampio spettro e poi come accademica) e prof,Costa per la salute.prof.Abruzzese e prof.Morcellini per
la cultura,prof.De Mauro per la parte su linguaggio, lingue straniere e lettura, prof.ssa Maggino e Aureli
per il soggettivo
Gli anni ’90: la messa a sistema delle
indagini multiscopo
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Un primo salto di qualità viene fatto a partire dal 1993. E’ l’anno della svolta
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Dopo alcuni anni di studi metodologici si perviene ad un modello non più
basato su rilevazioni mensili che creava il problema di periodi di riferimento
mobili dei fenomeni e si punta ad un’aggregazione tematica dei moduli
piuttosto che casuale, per valorizzare le potenzialità di sfruttamento e analisi.
Si avviano le prime indagini telefoniche su larga scala CON RAFFINATI
SISTEMI DI MONITORAGGIO
GLI INGREDIENTI FONDAMENTALI DELLA SVOLTA
Documentare i fenomeni sociali e demografici rendendo emerso ciò che è
sommerso
Individuale/ familiare: focalizzare l’attenzione sui target di individui ma anche
su quanto il contesto familiare influenza i comportamenti individuali
Adottare un approccio di genere ad ampio spettro rendendo visibile
l’informazione femminile laddove non disponibile (lavoro non retribuito) e
maschile (fecondità) in un’ottica di indicatori sensibili al genere.
Adottare un approccio per soggetti: bambini, anziani, disabili, donne e uomini
sono posti al centro delle rilevazioni con le loro specificità e i loro bisogni
Oggettivo/soggettivo: affiancare informazioni oggettive e soggettive come
approccio lungimirante di più adeguata descrizione dei fenomeni sociali
Trasversale/ longitudinale: ci interessa l’oggi ma anche le storie (coniugali,
riproduttive, lavorative…)
Produrre informazioni utili alle politiche
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Una vera e propria rivoluzione
informativa
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Indagine aspetti della vita quotidiana: annuale con flash su tutti gli aspetti della qualità
della vita, per avere set di indicatori sociali disponibili tutti gli anni + una parte modulare a
richiesta della amministrazioni interessate. Ampio spazio a uso e soddisfazione dei servizi
di pubblica utilità.
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Indagine su viaggi e vacanze: trimestrale dal 1997
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Indagine sulle condizione di salute: quinquennale: percezione salute ( predittivo mortalità e
fondamentale per misurare qualità della sopravvivenza) disabilità, malattie croniche,
ricorso e modalità del ricorso ai diversi tipi di servizi, medicina non convenzionale , uso di
farmaci , giudizio sul funzionamento dei servizi sanitari
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Indagine su famiglia e soggetti sociali: quinquennale: dalla famiglia struttura alla famiglia
reti di relazione, reti di parentela e distanza e frequenza con cui si vedono, qualità vita
infanzia, ciclo di vita coniugale e riproduttivo, nuove forme familiari e motivazioni,
permanenza dei giovani in famiglia e motivazioni, mobilità sociale
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Indagine sull’uso del tempo: quinquennale: registrazione dell’organizzazione dei tempi di
vita della popolazione, divisione dei ruoli nella coppia, peso del tempo libero e per sè sul
totale del tempo e tipologie del consumo, anche i bambini
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Indagine sulla sicurezza dei cittadini: quinquennale : sommerso della criminalità,
caratteristiche delle vittime, dinamiche dei reati (scippi, borseggi, furti in altro luogo, furti di
abitazione, atti di vandalismo, rapine minacce, aggressioni, molestie sessuali, cyber-crime,
truffe), percezione della sicurezza, motivi non denuncia, valutazione dell’operato delle forze
dell’ordine
Indagine su Tempo libero e cultura: quinquennale: lettura, sport, musica, spettacoli, nuove
tecnologie, attività artistiche di varia natura, linguaggio e lingue straniere, attività di gioco
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Gli anni 2000: domanda istituzionale crescente sempre
più complessa
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Negli anni 2000-2010 consolidamento del sistema, indagini di ritorno su
disabili e famiglie , prima indagine sulla violenza sulle donne dopo la
crescita del numero di moduli inseriti nell’indagine aspetti della vita
quotidiana . ICT ogni anno dal 2005 per regolamento
Tra il 2011 e il 2014 ulteriore salto di qualità per la capacità di dare risposta
ad una nuova domanda più complessa: vengono avviate nuove indagini
speciali, tutte finanziate da ministeri, che si integrano nel sistema
multiscopo, tutte fortemente volute per le politiche di prevenzione e
contrasto
 indagine sulla discriminazione per orientamento sessuale, genere,
origine etnica (2011): omofobia, razzismo, stereotipi di genere e
discriminazioni nel lavoro, nel percorso formativo, nel rapporto con i
servizi, nell’accesso all’abitazione
 indagine sull’integrazione sociale dei migranti (2012): benessere
soggettivo confrontabile con gli italiani, condizioni di salute,
contraccezione, storie lavorative, storie coniugali e riproduttive, storie
migratorie, conoscenza lingua italiana, fruizione culturale , mass
media, partecipazione sociale, vittimizzazione, discriminazione,
intenzioni sulla permanenza in Italia
 indagine sulla sicurezza delle donne ( 2014), nuova edizione anche su
migranti e disabili
Moduli sulla qualità della vita dell’infanzia, bullismo, fiducia nelle istituzioni,
fiducia negli altri, soddisfazione per la vita, contraccezione, spesa sanitaria a
carico dei cittadini, particolari percorsi dell’assistenza (percorso nascita,
salute orale)mobbing, comportamenti ambientali,volontariato.
Modulo sulla corruzione in progettazione per il 2015 . Allo studio modulo sul
senso civico
Dal 2011 la Multiscopo pilastro fondamentale
del set di indicatori sul benessere
• Un ulteriore salto di qualità sulla base della
domanda emergente istituzionale e della società
civile, per la sua flessibilità e tempestività
• Indicatori soggettivi particolarmente rilevanti in tutti
i domini, e non solo
• La multiscopo contribuisce con modulo con
punteggio sulle diverse dimensioni del benessere,
vera consultazione con cittadini, nessun Paese al
mondo l’ha fatta così, con indagine campionaria
• Dal 2011 avvio anche della transizione a paperless e
tecniche miste, prime sperimentazioni CAWI con
ottimi risultati, e CAPI nell’ambito del progetto
stat2015.
La Multiscopo strumento fondamentale per
combattere stereotipi e senso comune
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Non è l’età avanzata della donna ad incidere di più sulla
probabilità di non avere un altro figlio ma quella dell’uomo
La violenza contro le donne non è maggioritariamente violenza di
migranti estranei contro donne italiane ma violenza del partner o
ex
Non è meglio mantenere la coppia unita se il partner è violento
come molte donne pensano perché un figlio che assiste alla
violenza di sua madre da parte di suo padre ha una probabilità
più alta di diventare a sua volta autore e una figlia di diventare
vittima.
Non è automatico che se l’astensionismo cresce, la
partecipazione politica diminuisce. In Italia in questi anni la
popolazione parla più di politica e si informa di più di politica
soprattutto le donne. La popolazione si informa di politica
fondamentalmente tramite la TV(90%) e non tramite internet (poco più
del 20 %)
Non sono donne e anziani le persone che subiscono più reati,
anche se sono quelle che presentano più senso di insicurezza.
Sono i giovani e gli adulti i più colpiti.
Per i furti di abitazione i ladri nella maggior parte dei casi non
scassinano né porte né finestre, nel 49% dei casi il furto avviene
per distrazione (porta o finestra aperta, o raggiro).
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
Come si sono sviluppate le nuove famiglie e perché
All’inizio degli anni ’80, poche libere unioni (192mila) fortemente
caratterizzate dal modello prematrimoniale: brevi, con i partner
decisi a sposarsi fin dall’inizio, di separati e divorziati
Ora sono più di un milione le coppie non coniugate, le forme del
vivere variano nei percorsi di vita che sono più frastagliati di
prima, stanno coinvolgendo sempre di più la popolazione
giovanile, e sono sempre più con figli.
Man mano che la condanna sociale è venuta meno i loro profili si
avvicinano a quelli delle coppie coniugate e diventano una forma
‘normale’ del vivere.
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
Le reti informali di aiuto sono estese in Italia ma stanno
vivendo un processo di crisi strutturale
Il lavoro non retribuito delle donne ha rappresentato un pilastro
fondamentale del sistema di welfare in Italia, ma le donne sono troppo
sovraccariche per poterlo sostenere allo stesso livello nel presente e nel
futuro.
Già nel rapporto annuale del 2000 segnalavamo questo aspetto: il calo
delle nascite, la crescita dell’invecchiamento della popolazione, la
crescita dell’occupazione femminile fanno sì che la famiglia sia sempre
più stretta e lunga .
I genitori anziani vivono sempre più a lungo, le figlie o le nuore che in
passato potevano aiutarli hanno sempre meno tempo da dedicare
all’assistenza e meno persone con cui condividere il carico.
Le nonne pilastro del sistema di welfare stanno diventando l’anello
debole della catena: lavorano più a lungo, hanno genitori molto anziani
non autosufficienti da accudire, e nipotini da accudire per sostenere figlie
e nuore poco supportate ancora dai servizi all’infanzia.
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
La divisione dei ruoli è asimmetrica e cambia molto
lentamente
La divisione dei ruoli è ancora rigida nella coppia: il 72% del
lavoro familiare della coppia è assorbito dalla donna, nel 19881989 era l’80%. Non emergevano e non emergono differenze
particolarmente accentuate tra Nord e Sud contrariamente al
senso comune.
Le donne risparmiano un’ora di lavoro al giorno se da coppia con
figli passano a madre sola: l’assenza del marito fa aumentare il
tempo per sé
Il cambiamento in atto è dovuto oltre a fattori strutturali (crescita
numero donne occupate) più al fatto che le donne tagliano sul
numero di ore dedicato al lavoro familiare
Segnali di cambiamento emergono dai padri giovani laureati che
sono i più collaborativi
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
Gli stereotipi sui ruoli di genere sono ancora
particolarmente accentuati
• La lentezza nel cambiamento della divisione dei ruoli è spiegata anche
dalla presenza di forti stereotipi.
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La maggior parte di uomini e donne segnalano che è giusto che se
uomo e donna lavorano a tempo pieno dividano equamente il lavoro
familiare.
•
Ma la maggioranza pensa anche che l’attuale divisione dei ruoli di
genere è equa, e che gli uomini sono meno portati delle donne al
lavoro di cura e familiare . Solo il 50% delle donne è contraria che in
periodo di crisi gli uomini abbiano la precedenza nel lavoro. Stereotipi
duri a morire.
•
Siamo un Paese he ha interiorizzato un modello: il male breadwinner
modernizzato dove l’uomo lavora e collabora un po’ al lavoro familiare,
la donna si fa carico del lavoro familiare e se può lavora.
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
L’abuso di alcool assume caratteristiche nuove nel
nostro Paese
consumo di alcool emergente è il binge drinking dei
giovani, l’ubriacatura che avviene mescolando anche
più tipi di alcoolici, molto diffusa nei fine settimana e
molto simile al modello nordico
L’Italia è sempre stato un paese a consumo moderato
di alcoolici, fruiti soprattutto durante i pasti in quantità
limitate.
 Oltre ai giovani gli anziani sono un segmento
particolarmente a rischio, ma fondamentalmente per cattiva
informazione in quanto non cambiando le abitudini nel bere
avute da adulti abusano di alcool senza saperlo perché
quello stile di vita era salutare pochi anni prima e quindi
continuano a percepirlo così
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
La disabilità cresce in valore assoluto, diminuisce in
termini relativi
• la disabilità aumenta solo per effetto
dell’invecchiamento della popolazione, mentre al
netto del fattore età sta diminuendo.
• Nel 2000 le persone anziane con limitazioni
funzionali erano quasi 2milioni, nel 2013 sono
diventati 2milioni e mezzo, ma considerando il
tasso standardizzato per età, la disabilità passa
dal 22,0% al 19,8%.
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
La maggioranza delle persone vittime di reati ne hanno
subito più di uno
È più probabile per una vittima subire altri reati che per
una non vittima diventare una vittima.
 Ben il 66,7 % dei delitti commessi in Italia sono di
vittimizzazione multipla, cioè hanno riguardato persone
colpite più di una volta. Il 4,8 per cento delle vittime ha
subito il 19,1 per cento di tutti i reati e il numero medio
di reati subito è pari a 1,8
Indici di vittimizzazione multipla. Anno 1997-1998, 2002, 2008-2009
Numero medio dei reati
Indice di concentrazione del Gini
Percentuale di reati subiti da vittimizzazione multipla
1997-1998
2,1
0,2
73,5
2002
1,8
0,2
66,6
2008-2009
1,8
0,2
66,7
E ciò è vero soprattutto per i reati di minacce, atti di vandalismo, furto di
parti di veicolo…
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
La percezione di insicurezza non è creata dai media
E’ spiegata da:
• Maggiore probabilità di subire reati
• Maggiore esposizione in luoghi di degrado
sociale
• Maggiore esposizione in zone poco controllate
dalle forze dell’ordine
• Maggiore vulnerabilità dei soggetti: le donne, gli
anziani, le persone che hanno uno status socioeconomico più basso
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
I livelli di partecipazione culturale sono bassi, la
personalizzazione dei consumi elevata
 la crescita della partecipazione culturale non è automaticamente
legata all’aumento della quota di persone con titolo di studio più alto
 ciò è dimostrato dal recente andamento della fruizione culturale
legato alla crisi
• la diffusione di internet non sembrava generare effetti
sostituzione con i media tradizionali per una prima
fase, anzi supportava e stimolava la crescita della
fruizione culturale. MA ORA NON PIU’.
• La priorità è ormai ai contenuti, il mezzo utilizzato è
sempre più multidimensionale ma anche secondario
Se non ci fosse stata la multiscopo…
... non avremmo saputo:
I minori esclusi dall’ICT non recuperano neanche con la
scuola
•
•
Quei minori che non hanno accesso ad internet da casa, non
lo hanno neanche da scuola, la scuola non agisce da
riequilibratore sociale.
Per le giovani generazioni internet ha rappresentato
un’occasione di crescita, anche se in molti casi sganciata
dalla scuola, e dalla famiglia: nelle famiglie culturalmente più
disarmate il recupero dei figli in alcuni casi c'è stato anche
grazie a Internet
Sul territorio sta crescendo la divaricazione tra regioni con più
alti livelli di uso che crescono di più e regioni con bassi livelli
di uso che crescono di meno  non è in atto, quindi, un
processo di convergenza.
•
C’è ancora molto da fare sul digital divide soprattutto sul
piano generazionale
Patrimonio informativo ricco,
importante per le politiche, utile
Patrimonio che permette di comprendere le reali
trasformazioni sociali in atto nel Paese
• Con una serie storica di tutto rispetto
• Deriva da una domanda che al tempo stesso è
istituzionale , della società civile e dell’Accademia.
• Ma possiamo fare ancora di più. Dobbiamo darci nuove
sfide.
• Valorizzare il patrimonio informativo attraverso l’avvio
di un processo di modernizzazione che valorizzi
l’integrazione con gli archivi amministrativi e il
matching con variabili non presenti nelle indagini (es
reddito)
Prima esperienza su follow up
salute-ricoveri- mortalità
•
Indagine salute del 1999-2000 agganciata con sdo e cause di morte
negli anni successivi. Risultati rilevanti sulle disuguaglianze sociali
nella mortalità.Le schede di morte non contengono informazioni
sociali.
•
A parità di età tra gli uomini 25-64 anni il rischio di morire è risultato
dell’80% più elevato tra chi possiede bassa istruzione, rispetto ai più
istruiti. E così tra i disoccupati a confronto con lavoratori non
manuali.
•
I lavoratori in professioni manuali presentano un incremento pari al
50% di rischio di morire rispetto ai non manuali.
•
Tra le donne della stessa età le meno istruite presentano svantaggi di
rischio di morte doppi rispetto alle più istruite.
•
Prosegue l’aggiornamento dei dati salute 1999-2000, si estende alle due
indagini successive e a quella della popolazione straniera per la prima volta
rilevabile, estensione del database anche alle prestazioni specialistiche e ai
farmaci
E’ QUESTA LA NUOVA FRONTIERA DA PERCORRERE
•
Verso un nuovo salto di qualità : integrazione con
censimento, indagini sociali e archivi amministrativi
• Integrazione con archivi amministrativi: con il fine di
alleggerire i questionari laddove possibile e dopo
adeguata validazione, valorizzare meglio i contenuti
informativi , potenziare l’approccio longitudinale,
sviluppare l’informazione locale
• Integrazione con le altre indagini sociali anche alla luce
del progetto europeo : anche con il fine del matching di
alcune variabili fondamentali (es.reddito), eliminando
duplicazioni, riducendo il fastidio statistico
• Integrazione con il censimento permanente:
con
parziale travaso di variabili chiave di natura sociale
dall’annuale
multiscopo
alla
D-sample
e
modularizzazione più spinta dell’indagine annuale con
possibile assorbimento di parti delle indagini tematiche
• Modernizzazione delle tecniche di indagine sulla scia
delle sperimentazioni CAWI, e CAPI-CATI
• SUCCESSO DELLA MULTISCOPO E’ STATO NELLA
CAPACITA’ DI INTERCETTARE I FENOMENI SOCIALI
EMERGENTI, QUESTA CAPACITA’ DOVRA’ ESSERE
MANTENUTA
MA
IN
UN
CONTESTO
DI
MODERNIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE
TUTTI QUESTI GRANDI AVANZAMENTI NELLA
STORIA DELLA MULTISCOPO NON SAREBBERO
STATI POSSIBILI SE……..
• Non ci fosse stata la competenza, passione e
motivazione delle persone che ci hanno lavorato e
che mi sento di ringraziare. Nella multiscopo c’è
molto cuore
I dirigenti che si sono succeduti Cristina Freguja,
Saverio Gazzelloni, Lorenzo Bagatta e Luciana
Quattrociocchi
Tutti i ricercatori e tutto il personale che hanno
veramente costruito questo grande patrimonio per il
Paese con spirito di Istituto
Grazie
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Presentazione