“Fusioni orizzontali” Motta – Polo cap. 5 Fusioni orizzontali Fusioni fra imprese concorrenti Occorre individuare le principali circostanze sotto le quali esse dovrebbero essere autorizzate o vietate. Occorre verificare Se la fusione consente alla nuova impresa creatasi di esercitare unilateralmente potere di mercato Se la fusione incentiva la collusione fra le imprese sul mercato Non esiste un approccio condiviso fra Unione Europea e Stati Uniti in termini di valutazione delle fusioni Effetti unilaterali Incremento del potere di mercato A livello grafico La fusione beneficia le imprese che non si fondono Perché? Variabili che influenzano il potere unilaterale Concentrazione Maggiore il numero di imprese, minore la probabilità di effetti unilaterali Quote di mercato e capacità produttive Barriere all’entrata dal lato offerta Barriere all’entrata dal lato domanda Potere degli acquirenti Rischio di fallimento Guadagni di efficienza La riduzione del surplus del consumatore può essere bilanciata da guadagni di efficienza Effetto dubbio sul benessere complessivo Effetto dubbio anche sul profitto delle imprese rivali Meno concorrenza tende ad aumentare il profitto, ma i minori costi dell’impresa fusa ne modificano la posizione competitiva Eckbo (1983) analizza l’andamento dei corsi azionari La natura dei guadagni di efficienza Costi fissi o costi variabili Che effetti hanno sui prezzi? Occorre distinguere fra sinergie e mera riorganizzazione Sinergie: profonda integrazione degli asset delle imprese Riorganizzazione: ottenibile anche in assenza di fusione Difficoltà da parte delle autorità a valutare i guadagni di efficienza, a causa di situazioni di informazione asimmetrica Efficiency offense L’aumento di efficienza può fare uscire dal mercato le altre imprese Come regolarsi in questi casi? Gli effetti pro-collusivi Posizione dominante collettiva La riduzione delle imprese facilita la collusione Occorre basarsi su fattori strutturali, non essendo ancora possibile verificare eventuali comportamenti collusivi delle imprese, non ancora manifestatisi. Le misure correttive Un’Autorità può autorizzare una fusione in modo condizionato, applicandovi cioè dei rimedi. Rimedi strutturali: comportano la riallocazione dei diritti di proprietà Rimedi comportamentali: pongono dei limiti ai diritti di proprietà, ipotizzando, ad esempio, l’imposizione di clausole contrattuali specifiche. Richiedono un intervento più ampio da parte delle Autorità Rimedi strutturali Cessioni e dismissioni Nelle aree geografiche o nelle linee di prodotto nelle quali la fusione porta particolari problemi di tipo concorrenziale. Possono essere acquistate da imprese già esistenti o da imprese nuove Occorre dismettere tutte le attività per cui la nuova entrante possa competere efficacemente sul mercato: ricerca e sviluppo, marketing, brevetti, liste di clienti, contratti di servizio, e così via. Problematiche delle dismissioni L’impresa che dismette ha incentivo a ridurre artificialmente il valore degli assets. Ad esempio, riducendo la manutenzione prima della dismissione, oppure trasferendo personale qualificato Ha incentivo a vendere a imprese che non saranno concorrenti aggressivi L’autorità può individuare l’impresa più idonea Neanche un’asta può essere un modo efficace per vendere il prodotto Rimedi comportamentali Vivendi – Canal + - Seagram Obbligo per Canal + a non acquistare più del 50% dei film “premium” Lufthansa – Sas Rinuncia a parte degli slot Spesso i rimedi comportamentali sono difficili da far applicare Rischi di sabotaggio L’enforcement Dominanza unilaterale difficile da dimostrare Dunque spesso la Commissione ha tentato di dimostrare il concetto di dominanza collettiva