Trieste, 13 novembre 2006
Principi regolatori del mercato
interno
Dott.ssa Silvia Marino
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Nozione di mercato interno
• “Il mercato interno comporta uno spazio senza
frontiere interne, nel quale è assicurata le libera
circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e
dei capitali secondo le disposizioni del presente
Trattato” (art. 14 TCE)
• ≠ Mercato comune (eliminazione degli ostacoli nel
mercato)
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Divieto di dazi doganali e
tasse ad effetto equivalente
(art. 25 TCE)
La libera
circolazione
delle merci
Divieto di restrizioni
quantitative e misure ad effetto
equivalente (artt. 28 sgg. TCE)
Divieto di imposizioni fiscali
discriminatorie (art. 90 TCE)
HANNO EFFICACIA DIRETTA
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Dazi doganali e misure ad
effetto equivalente
Imposizioni discriminatorie
• Aumento prezzi prodotti
importati/esportati
• Favor per merci nazionali
• No aggiramento divieto
• Onere pecuniario imposto
al passaggio frontiera
• Imposizione unilaterale
• No servizi
• Tassazione libera ma non
discriminatoria
• Vietate se discriminatorie
o protezionistiche
• Grava anche sulle merci
nazionali
• Similarità/concorrenza
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Restrizione quantitativa
1. Divieto di
importazione /
esportazione totale
2. Divieto stabilito
oltre un certo
quantitativo
Misura ad effetto
equivalente
1. Atto riferibile ai pubblici
poteri (prassi comprese)
2. Medesimo effetto delle
restrizioni
3. Ostacolo diretto o
indiretto, attuale o
potenziale degli scambi
intracomunitari (sent.
Dassonville)
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Misure ad effetto equivalente
Misure distintamente
applicabili o
discriminatorie
Sempre vietate
Misure
INDISTINTAMENTE
APPLICABILI (controllo
sui prezzi, ostacoli tecnici
agli scambi)
Vietate se non giustificate
(esigenze imperative)
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Esigenze imperative
TEST DI PROPORZIONALITA’
Idonea
Misura non
discriminatoria
Esigenza
Misura
imperativa
Necessaria
Inesistenza mezzi
meno restrittivi
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Misure d’effetto equivalente
all’esportazione
Nozione ristretta
Solo misure distintamente
applicabili / discriminatorie
Irrilevanza misure
indistintamente applicabili
Norme tecniche Stato esportazione
MAI ostacolo agli scambi
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Deroghe alla libera circolazione
delle merci
Catalogo di diritti e interessi di particolare
rilevanza
Interpretazione restrittiva
Elenco tassativo
Deroghe ex art. 30 vs. esigenze imperative
1. campo d’applicazione
2. necessario sempre il test proporzionalità
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La libera circolazione dei lavoratori
BENEFICIARI:
1. Lavoratori SUBORDINATI (prestazione attività lavorativa a
favore di altri in cambio di retribuzione) o ex-lavoratori
2. Lavoratori MIGRANTI
3. Rapporto CONTINUATIVO
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Accesso a
qualsiasi attività
subordinata
Dimora in altro
Stato membro
IL CONTENUTO
DELLA
LIBERA
CIRCOLAZIONE
DEI LAVORATORI
Non
discriminazione /
No ostacoli
Ricerca di impiego
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ULTERIORI BENEFICI
Ricongiungimento
famigliare (dir.
68/360,reg. 1612/68,
reg. 38/2004)
Carta di soggiorno
(dir. 68/360,reg. 1612/68)
Ulteriori beneficiari libertà circolazione:
cittadini UE (art. 18 TCE), studenti,
pensionati, altri soggetti diversi (dirr.
93/96, 90/365, 90/364)
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Libera prestazione di servizi
1. Beneficiari
Soggetti esercenti attività lavorativa autonoma
Indifferente l’attività
Prestatore transfrontaliero
Esercizio temporaneo attività
2. Contenuto
Principio del TRATTAMENTO NAZIONALE
3. Misure indistintamente applicabili
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Libertà di stabilimento
Stessi beneficiari della libera prestazione di servizi
Contenuto: esercizio STABILE dell’attività
professionale o imprenditoriale
Principio di non discriminazione
STABILIMENTO PRIMARIO / STABILIMENTO SECONDARIO
Agenzia, filiale,
succursale
Sede principale
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Lavoratori
vs.
prestatori di servizi
1. Attività subordinata
Attività autonoma
2. Abitualità
Occasionalità
3. Applicazione del principio di non discriminazione
Prestatori di servizio
vs.
stabilimento
Occasionalità
Stabilità
Temporaneità
Tendenziale
permanenza
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Caratteristiche comuni
• Principio di non discriminazione (diretta /
indiretta)
• Riconoscimento dei titoli e dei diplomi
• Deroghe
Ordine pubblico
Sanità pubblica
Pubblica sicurezza
Interpretazione RESTRITTIVA
● Esercizio dei pubblici poteri
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interno
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Le tappe fondamentali dell`Unione Europea