Recanati
Che testo è?
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
Il pensiero
e questa siepe, che da tanta parte
Il linguaggio
de l’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Romanticismo
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Le figure
retoriche
silenzi, e profondissima quiete
Opere
io nel pensier mi fingo; ove per poco
Le notizie
il cor non si spaura. E come il vento
Parafrasi
Ascolta la
poesia
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
Il tema
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
Il manoscritto
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
Realizzato da
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi è uno dei poeti più significativi del Romanticismo e di quell’età esprime
tutte le contraddizioni spirituali. Ciò che caratterizza Leopardi è il suo pessimismo, che può
essere compreso solo analizzando l’ambiente familiare nel quale è cresciuto e la società in
cui ha vissuto gli anni giovanili.
Il poeta si forma nel clima oppressivo e freddo della sua casa, dominata da un padre
riservato e contrario ad ogni novità e da una madre severa e piena di pregiudizi. Il paese in
cui nasce è Recanati che fa parte dello stato pontificio ed è talmente devoto al papà chiuso
ad ogni influenza culturale. In questo ambiente l’intelligenza precoce e la grande sensibilità
di Leopardi soffrono moltissimo e danno origine alla crisi spirituale, alla depressione, alla
noia all’odio verso il “borgo natio” a tal punto che fuori da Recanati immagina un mondo
pieno di gioia e speranza. Per questo motivo tenta di fuggire ma inutilmente e dunque si
chiude in un tale isolamento, in cui l’unica consolazione è la poesia in cui si manifesta il suo
pessimismo. Secondo Leopardi la Natura ha creato l’uomo per la felicità ma l’uomo si è
chiuso nell’egoismo, nella vanità e nelle illusioni.
Cosi facendo, non si è reso conto che la felicità, il piacere, la gloria a cui aspira sono in una
realtà impossibili da raggiungere, perché verranno sempre sconfitti dai limiti della vita, dalla
vecchiaia e dalla morte.
L’uomo sarà sempre infelice perché il dolore e la sofferenza sono presenti sin dalla nascita
e quindi “il buon vivere è meglio del vivere”.
Indice
Indice
Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati, nelle Marche, regione dello Stato Pontificio, dal conte Monaldo e dalla marchesa
Adelaide Antici.
Il padre, che in politica è legato al regime assolutistico, in famiglia è autoritario e severo ed esige il rispetto di rigide regole. La
madre religiosa in modo ossessivo, si mostra con i figli esigente ed oppressiva. L’infanzia del poeta è, perciò, molto infelice, priva di
affetto e di giochi.
A nove anni la sua educazione è affidata ad un precettore ed egli si dedica agli studi con straordinaria passione rivelando doti
prodigiose. Ben presto è in grado di continuare da solo la propria formazione culturale usando la ricca biblioteca del padre: impara
il latino, il greco, l'ebraico, l'inglese e lo spagnolo; ancora giovanissimo scrive numerose opere di erudizione che testimoniano la
vastità delle sue conoscenze (a quindici anni ad esempio, scrive una Storia dell’ astronomia). L'impegno nello studio è tale da
compromettere la sua già la sua già debole salute: si aggrava la scoliosi che lo rende deforme e una malattia agli occhi per qualche
tempo gli impedisce la lettura.
Nel 1819, spinto da una grande insofferenza per il suo ambiente familiare e per il soffocante clima culturale di Recanati, progetta
di fuggire ma il tentativo non riesce; segue un periodo di grave depressione e di angosciosa solitudine.
Finalmente, nel 1822, il padre gli permette di trasferirsi a Roma presso uno zio che intende avviarlo alla carriera ecclesiastica; il
soggiorno è però una delusione poiché non trova, come invece sperava,persone di grande cultura e di nobili ideali.
Dopo soli sei mesi fa ritorno a Recanati dove rimane fino al 1825 ;poi si trasferisce a Milano, soggiorna a
Bologna, Firenze ,Pisa ed infine è costretto dalle difficoltà economiche e da problemi di salute a tornare nella
casa paterna.
Nel 1830, grazie all'aiuto di un gruppo di amici, si stabilisce a Firenze dove vive l'amore infelice per Fanny Targioni Tozzetti e
stringe amicizia con l'esule napoletano Antonio Ranieri.
Nel 1833 si trasferisce a Napoli nella speranza che il clima mite possa migliorare le sue condizioni di salute; in quella città muore
1837, confortato solo dall'amico Ranieri e in quella città è sepolto.
Indice
IL CONTESTO STORICO-LETTERARIO
Il Romanticismo si sviluppò in Germania tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’‘800 come movimento di reazione all’Illuminismo ed
interessò tutti i campi dell’attività umana.
Il nome deriva dall’inglese “Romantic”, aggettivo con il quale si poteva indicare una Narrazione fantastica, ambientata in epoca
medioevale.
Il Romanticismo coincide con gli anni in cui la borghesia si afferma come classe dirigente e toglie il potere ai nobili guidando grandi
trasformazioni economiche, culturali e politiche. Negli anni della Rivoluzione Francese, i borghesi conquistano spazi di libertà e di
partecipazione politica mai raggiunta in precedenza e dopo la Restaurazione continuano a rappresentare le forze progressiste della
società. Sono ancora i borghesi che con la Rivoluzione Industriale, introducano nell’econo-mia le regole del capitalismo: essi
diventano proprietari dei mezzi di produzione, decidono le sorti dei mercanti, e spingono l’Europa verso un ammodernamento
tecnologico che cambia profondamente la vita della popolazione.
Il Romanticismo è un movimento culturale complesso che presenta molte differenze tra un paese europeo e l’altro ma ovunque è
caratterizzato da aspetti comuni:
- il Sentimento: in opposizione agli illuministi che sostenevano il primato della ragione e identificavano in essa il principio di
uguaglianza tra gli uomini, i romantici rivalutavano il sentimento, la passione, l’istinto ed esaltavano la differenza individuale. Essi
inoltre riscoprono la potenza creatrice della fantasia e credono che l’intuizione e il sogno possano, più della ragione, penetrare i
misteri dell’uomo e del mondo;
- l’Inquietudine: i romantici aspirano ad evadere dalla realtà perché la sentano come una prigione che soffoca la potenza creativa
dell’io; il contrasto con il mondo reale dà loro un senso continuo di infelicità e un inquietudine che li spinge a cerca re i valori assoluti.
- La Storia: i romantici attribuiscono alla storia un grande valore, essa è maestra di vita poiché ogni evento non è frutto di errori
casuali, come pensavano gli illuministi, ma deriva dagli eventi che l’hanno preceduto. In particolare, dicono i romantici, bisogna
ricercare la propria identità nazionale nella cultura del popolo nei suoi usi e costumi, nei dialetti, nelle fiabe e nelle leggende che ogni
generazione tramanda a quella seguente.
Tra gli autori più importanti ricordiamo:
Ugo Foscolo
Alessandro Manzoni
Giacomo Leopardi
Indice
Che tipo di testo è ?
E’ un testo poetico
I lemmi “poesia” e “poeta”
Cos’èhanno
un testosulpoetico?
dizionario le seguenti definizioni:
- poesia : arte e tecnica di esprimere in versi sentimenti, idee, esperienze, fantasie ecc.;
- poeta : chi compone poesie;
In che cosa consiste la poeticità di un testo?
In diversi fattori concomitanti:
- la presenza di una finalità espressiva;
- la presenza di una tecnica di versificazione;
- la scelta di certe parole, spesso non comuni;
- l’abilità nel collegare le parole tra loro suscitando accostamenti e significati inconsueti;
- il legame molto forte che si stabilisce tra le varie parole usate;
Un testo è poetico quando mette in risalto quello che dice,
grazie a come lo dice.
La comprensione piena di questo tipo di testo si realizza
attraverso l’analisi
Indice
La metafora è una figura retorica
che contiene un trasferimento di
significato. Consiste nel trasferire a
un vocabolo il significato di un altro
che abbia con il primo una relazione
di somiglianza.
La metafora è una similitudine
abbreviata.
Es. il naufragar m’è dolce in questo mare (“L’infinito”)
Figure
retoriche
Indice
L’illuminismo si diffuse in Europa dall’inizio del XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese. Caratteristica principale
dell’illuminismo fu la fiducia nella ragione, che avrebbe progressivamente migliorato le condizioni spirituali e
materiali della civiltà umana, liberandola dai vincoli della tradizione, della superstizione e della tirannide.
I caratteri dell’illuminismo:
Razionalismo: piena fiducia nella ragione (ratio).
Scientismo: esaltazione delle scienze matematiche e fisiche, cui si attribuisce il potere di risolvere ogni problema
e di spiegare ogni cosa.
Empirismo: la convinzione che ogni scienza dovesse basarsi sull’esperienza.
Antistoricismo: disprezzo dello studio della storia, considerata inutile e fonte di errori, perché non derivante da
esperienza diretta.
Edonismo: affermazione che lo scopo della vita è il piacere.
Utilitarismo: affermazione che ogni azione deve tendere all’utile.
Metodo induttivo: partire dall’osservazione dei fenomeni per arrivare a determinare le loro leggi.
Romanticismo
L’infinito è costituito da versi sciolti dall’obbligo della rima, endecasillabi
(verso composto da 11 sillabe).
La poesia, come tutti i componimenti del Leopardi, ha un’intensa e
suggestiva musicalità che deriva da vari accorgimenti formali.
Le parole sono scelte spesso per il loro significato vago e indistinto, ricco
di contenuto poetico, oppure perché sono nobili, colte, ed appartengono
ad una lunga tradizione letteraria.
Indice
Il linguaggio poetico si avvale dell’uso di figure retoriche.
Nell’ “Infinito” riscontriamo:
- la metafora
- l’ossimoro
- l’enjambement
- Il polisindeto
Indice
L’enjambement è la figura retorica che si ha quando la frase non
termina col verso, ma si protrae in quello successivo.
Consiste nell’alterazione tra l’unità del verso e l’unità sintattica ed
è una frattura a fine verso della sintassi o di un sintagma.
Es. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio. (“L’infinito”)
Es. versi 4-5, 5-6, 10-11, 13-14. (“L’infinito”)
Figure
retoriche
Indice
L’ossimoro è una figura retorica e consiste nell’accostamento
di due termini in forte antitesi tra loro.
Si tratta di una combinazione scelta deliberatamente
comunque significativa, tale da creare un originale
contrasto,ottenendo spesso sorprendenti effetti stilistici.
Es. il naufragar m’è dolce in questo mare
(“L’infinito”)
Figure
retoriche
Indice
Nella similitudine (o paragone, figura assai sfruttata
dall’epica) elementi somiglianti vengono accostati
attraverso la congiunzione “come”.
Figure
retoriche
Indice
Recanati Cittadina delle Marche in provincia di Macerata, situata su un colle della
dorsale che separa le valli dei fiumi Musone e Potenza. Di origine romana, fu castello
fortificato nel tardo periodo imperiale, venne quindi successivamente occupata dai goti e
riconquistata dai bizantini nel 553. Libero comune nell'XI secolo, rimase fedele alla
Chiesa che, nel 1240, le conferì i privilegi di città e di sede vescovile. Recanati è
conosciuta anche per aver dato i natali a Giacomo Leopardi, di cui restano vari ricordi
nel settecentesco Palazzo Leopardi e nell'annessa biblioteca di famiglia. Un tempo
prospera per i commerci, conserva notevoli testimonianze del suo passato, tra cui la
medievale torre del Borgo, unico resto del Palazzo Comunale, e belle chiese, come San
Domenico, dal pregevole portale marmoreo del XV secolo, e Sant'Agostino, fondata con
l'annesso convento alla fine del XIII secolo. Tra le importanti opere custodite nella
Pinacoteca civica merita attenzione la preziosa raccolta di dipinti di Lorenzo Lotto, con
un'Annunciazione (del 1527 ca.) nota per il particolare del gatto spaventato dall'apparire
dell'angelo. Recanati è un centro agricolo e commerciale, con alcune industrie
metalmeccaniche e del legno; caratteristica è la produzione artigianale di strumenti
musicali. Abitanti (recanatesi): 19.359 (1996).
Indice
lo Zibaldone - diario che Leopardi scrive dal 1817 al 1832 ; il poeta quasi giornalmente vi annotava
i suoi pensieri e i suoi appunti sugli argomenti più disparati: riflessioni sulla lingua giudizi storici,
considerazioni fìlosofiche, letterarie e personali ;
le Operette morali - un'opera fìlosofica in cui Leopardi illustra la sua concezione pessimistica della
vita nel linguaggio della prosa poetica e il suo pensiero; alcune sono in forma di dialogo tra due
personaggi (es. Dialogo di un folletto e di uno gnomo, Dialogo della Natura e di un'anima);
i Canti – il libro dei Canti, così intitolato dal poeta nell’edizione del 1831, raccoglie:
Alcune canzoni – le più note sono quelle di argomento patriotico (es. All’Italia) in cui Leopardi si
attribuisce la missione di richiamare gli Italiani all’azione per cambiare le tristi condizioni della loro
patria;
Gli Idilli (1819 – 1821) – un gruppo di poesie (dette anche Piccoli Idilli o Primi Idilli) tra cui L’Infinito
e Alla luna. Nella poesia greca si chiamava idillio un breve componimento descrittivo (in greco il
termine significa «piccola visione, quadretto»). Leopardi chiama idilli queste sue poesie poiché esse
prendono spunto da un elemento del paesaggio anche se diventano poi, come dice il poeta stesso,
«idilli esprimenti situazioni, affezioni, avventure storiche del mio animo».
I Grandi Idilli (1828 – 1830) – sotto questo nome sono raccolte delle poesie molto note tra cui A
Silvia, Il passero solitario, Il sabato del villaggio, La quiete dopo la tempesta, Canto notturno di un
pastore errante dell’Asia.
Indice
Sono stato sempre legato a questo colle solitario
E a questa siepe, che impedisce
Al mio sguardo di spaziare su una così gran parte del
Paesaggioil quale si stende fino all’estrema linea dell’orizzonte.
Ma mentre sono seduto e osservo, immagino,
nella mia mente, sterminati spazi che non hanno limiti percepibili,
e silenzi sfuggenti all’esperienza umana, e una
quiete smisurata, tanto che per poco il cuore non si spaventa.
E quando io sento il soffio del vento che muove con dolcezza
Le fronde di questi alberi, io vado paragonando quel silenzio
Infinito a questa voce del vento: e mi viene alla mente l’eternità
e le epoche passate e la viva stagione presente e la
sua voce. Così al mio pensiero si dissolve in questa
immensità ed è dolce perdermi in questo
Indice
Come fare la parafrasi?
mare senza confini.
Che cos’è la parafrasi dal greco “paraphazo” che significa “dico con altre
parole”?
E’ l’esposizione del contenuto di un testo con parole proprie.
A che cosa serve?
E’ un’ operazione importante che ha come fine la comprensione di un testo.
Come si fa?
Si chiarisce il significato dei vocaboli, delle espressioni, dei concetti, dei riferimenti a fatti
o argomenti che non si conoscono, ricorrendo a vocabolari, enciclopedie, o altri libri.
Di quali tipi di testi si può eseguire la parafrasi?
Di testi di qualunque tipo, siano essi in prosa o in poesia, ma diventa indispensabile
quando si affrontano testi di difficile comprensione.
Fasi di lavoro
•LETTURA DEL TESTO
•RILETTURA, SOTTOLINEATURA, RICERCA DEI SIGNIFICATI chiarendo il significato
di ogni figura retorica.
•STESURA DELLA PARAFRASI.
Indice
L’ infinito è una poesia di Giacomo Leopardi scritta tra il 1818 ed il 1821, durante il suo
giovanile soggiorno a Recanati, nelle Marche.
La lirica è frutto di un paziente lavoro di rifinitura, durata circa nove mesi, e rappresenta
una novità dal punto di vista metrico. E’ infatti composta da quindici endecasillabi
“sciolti”, cioè non rimati.
Quest’opera appartiene alla serie di scritti pubblicati nel 1826 con il titolo di Idilli.
Idillio, nell’antica Grecia rappresentava, in maniera più o meno realistica, piccole scene
campestri, spesso di vita pastorale, e aveva come scopo quello di valorizzare il contatto
con la natura.
Qui invece, pur partendo sempre da un’esperienza di natura, l’idillio esprime gli stati
d’animo piè profondi del poeta, e la descrizione della natura è solo un’occasione per
parlare di sé.
Indice
Il tema principale della poesia è il ricordo e l’abbandono alla pace da parte del poeta.
Leopardi, il poeta del dolore e del pessimismo, esprime in questa poesia il desiderio
insopprimibile di felicità e di assoluto che accompagna sempre l’uomo: l’esperienza
dell’infinito non è né la ricerca né la rivelazione di un Essere superiore ma è un illusione
dolcissima, una delle tante illusioni con cui gli uomini cercano conforto al dolore.
Questo canto è come il sospiro della “creatura oppressiva”, ma oppressa soprattutto
dalla propria incapacità di essere, di vivere una dimensione sociale o comunque di
reagire al vuoto, all’insignificanza di un’esistenza.
Indice
È una figura sintattica consistente nel collegare
varie proposizioni di periodo o termini con
numerose e ripetute congiunzioni.
Es. ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e
sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo.
(“L’infinito”)
Diverso è l’asindeto
Figure
retoriche
Indice
E’ la coordinazione dei membri di una proposizione o di un
periodo fatta senza l’ordinario ausilio della congiunzione
copulativa e o altre forme di congiunzione coordinativa.
Es. detto fatto, anziché detto e fatto
Il polisindeto
Indice
Simbolo del romanticismo
Strutture da rilevare
Significato di tale strutture
“le morte stagioni” cioè il passato;
Espressioni figurate (metafore)
“immensità”, “s’annega”, nel senso che il Poeta si smarrisce, si perde;
“il naufragar” nel senso di isolamento;
“il suon della stagione” per significare le voci, i suoni della stagione
che sta vivendo;
Suoni
“sedendo e mirando” che sottolinea, attraverso il suono “d”, lo
svolgimento dell’azione;
“in questa immensità s’ annega” che rievoca, servendosi del doppio
suono del “n” e del “m”, qualcosa di solenne;
Nel primo verso il soggetto è messo alla fine;
Strutture e forme sintattiche
Nel verso seguente il complemento oggetto è posto prima del verbo
“mi fingo”;
L’ordine diretto è spesso cambiato;
Forma metrica
È un canto di quindici versi endecasillabi nei quali Leopardi rispetta
gli accenti ma non la rima.
Scarica

la poesia - Bibliolab