1 Materiali per il recupero La volpe e il leone Niccolò Machiavelli La volpe e il leone T [Il Principe, cap. XVIII] da N. Machiavelli, Il Principe, in Tutte le opere, a cura di M. Martelli, Sansoni, Firenze 1971. 5 10 da ricordare • il principe può non mantenere la Il testo che leggiamo è l’inizio del capitolo XVIII del Principe di parola data Machiavelli. Nel Principe Machiavelli descrive come deve • il principe deve usare anche la parte comportarsi il capo dello Stato: egli deve anche sapere usare la bestiale che è in lui, cioè il suo istinto violenza quando è necessario. Per queste affermazioni il libro di Machiavelli viene molto criticato nel Cinquecento e anche dopo. Infatti, nel Rinascimento la politica non era ancora considerata una scienza con le sue leggi, ma seguiva le leggi della religione cristiana. Il ritratto del principe che si leggeva nelle varie opere era quindi anche il ritratto del buon cristiano. Machiavelli vuole invece descrivere un principe reale e non un uomo perfetto che può esistere solo nei libri. Per esempio, in questo capitolo Machiavelli si chiede se un principe deve mantenere la parola data. La risposta ci stupisce: i principi che non hanno mantenuto la parola data hanno ottenuto risultati migliori dei principi onesti. Poi Machiavelli aggiunge che il principe deve essere per metà uomo e per metà bestia, cioè deve sapere usare anche l’istinto. In particolare, Machiavelli dice che il principe deve essere furbo come la volpe e forte come il leone. Nella seconda parte del capitolo, che qui non riportiamo, Machiavelli dice altre cose che vengono criticate: – il principe non deve possedere tutte le qualità morali, ma fare finta di possederle. Il principe deve cioè apparire al popolo come un uomo buono, leale e onesto, anche se non è davvero così; – gli uomini credono al principe perché sono sciocchi e guardano solo l’apparenza; – il principe deve preoccuparsi del bene dello Stato. Per ottenere il bene dello Stato il principe può usare qualsiasi mezzo. Da questa idea di Machiavelli nasce un modo di dire famoso: “il fine giustifica i mezzi”, cioè ‘se lo scopo dell’azione è giusto, si può usare ogni mezzo’. Bisogna stare attenti a non giudicare male Machiavelli: Machiavelli non è un uomo cattivo che insegna ai principi a essere cattivi. Machiavelli è, invece, un uomo capace di vedere la realtà per quello che è veramente. QUOMODO FIDES A PRINCIPIBUS SIT SERVANDA Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non con astuzia, ciascuno lo intende; nondimanco si vede, per esperienzia ne’ nostri tempi, quelli principi avere fatto gran cose, che della fede hanno tenuto poco conto, e che hanno saputo con l’astuzia aggirare e’ cervelli degli uomini; e alla fine hanno superato quelli che si sono fondati in sulla lealtà. Dovete, adunque, sapere come sono dua generazioni di combattere: l’uno con le leggi, l’altro con la forza: quel primo è proprio dello uomo, quel secondo è delle bestie: ma perché el primo molte volte non basta, conviene ricorrere al secondo. Pertanto, a uno principe è necessario sapere bene usare la bestia e l’uomo. Questa parte è suta insegnata a’ principi copertamente dagli antichi scrittori; li quali scrivono come Achille e molti altri di quelli QUANTO I PRINCIPI DEVONO MANTENERE LA PAROLA DATA 5 10 Tutti sanno quanto sia cosa apprezzata in un principe mantenere la parola data e vivere con onestà e non con l’inganno. Tuttavia nei nostri tempi sappiamo per esperienza che hanno fatto grandi cose quei principi che non si sono preoccupati della parola data, e che con l’astuzia hanno saputo confondere le idee agli uomini; e alla fine hanno superato i principi che si sono comportati in modo leale. Dovete dunque sapere che ci sono due modi di combattere: combattere con le leggi, oppure combattere con la forza. Il primo modo è tipico dell’uomo; il secondo modo è tipico delle bestie: ma, siccome il primo modo molte volte non basta, è necessario usare il secondo modo. Quindi, un principe deve sapere usare bene sia i modi della bestia sia i modi dell’uomo. Questo tipo di comportamento è stato insegnato ai principi dagli antichi scrittori in modo non diretto, attraverso le immagini dei miti. Infatti gli antichi scrittori raccontano G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA Materiale protetto da copyright 2 Materiali per il recupero La volpe e il leone 15 15 principi antichi furono dati a nutrire a Chirone centauro,1 che sotto la sua disciplina li custodissi. Il che non vuole dire altro, avere per precettore uno mezzo bestia e mezzo uomo, se non che bisogna a uno principe sapere usare l’una e l’altra natura; e l’una sanza l’altra non è durabile.2 Sendo, dunque, uno principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la golpe e il lione;3 perché il lione non si defende da’ lacci, la golpe non si defende da’ lupi. Bisogna, adunque, essere golpe a conoscere e’ lacci, e lione a sbigottire e’ lupi. che Achille e molti altri principi antichi furono consegnati al centauro Chirone perché lui li educasse sotto la sua guida. Il fatto di avere per maestro una creatura che è per metà bestia e per metà uomo vuol dire che un principe deve sapere usare bene sia la parte bestiale sia la parte umana. Infatti, una parte senza l’altra non può durare. Poiché un principe è costretto a sapere usare bene la parte bestiale, fra le bestie deve scegliere la volpe e il leone; perché il leone non sa difendersi dagli inganni, mentre la volpe non sa difendersi dai nemici. Bisogna dunque essere volpe per scoprire gli inganni, ed essere leone per impaurire i nemici. 1 Chirone centauro: i centauri erano creature per metà uomini è per metà cavalli. Secondo il mito antico, il centauro Chirone era stato il maestro di Achille e di altri grandi eroi. Machiavelli sceglie questa immagine del mito per spiegare che il principe deve sapere usare sia la parte umana sia la parte bestiale. Machiavelli riconosce per primo una 왘 쎲 parte bestiale che rappresenta il nostro istinto e che non è controllata dalla ragione. 2 e l’una sanza l’altra non è durabile: questa frase significa che il principe che usa solo una di queste due parti (o solo la parte umana, o solo la parte animale) non riesce a mantenere il potere. 3 la golpe e il leone: Machiavelli spiega spesso le sue idee usando delle immagini (si parla di “metafore”). In questo caso, la golpe, cioè la volpe, rappresenta l’astuzia, che permette di riconoscere gli inganni e i tranelli (lacci). Il lione, invece, rappresenta la forza, che permette di spaventare i nemici (i lupi). Il principe deve essere sia volpe sia leone, cioè deve utilizzare sia l’astuzia sia la forza. Testo riassunto in sequenze rr. 1-6 .............. Non mantenere la parola data Il principe che mantiene la parola data e vive con lealtà è certamente da apprezzare. Tuttavia i principi che non hanno mantenuto la parola data hanno fatto grandi cose e hanno avuto più successo dei principi onesti. rr. 7-15 ............ Usare anche i modi della bestia Ci sono due modi di combattere: combattere con le leggi, come fa l’uomo; oppure combattere con la forza, come fa la bestia. Il principe deve usare entrambi i modi. Questo è un insegnamento degli antichi scrittori: essi raccontano che il centauro Chirone, che è una creatura per metà bestia e per metà uomo, fu il maestro di Achille e di altri principi famosi. rr. 16-18 .......... Essere furbi come la volpe e forti come il leone Tra tutte le bestie, il principe deve guardare, in particolare, il modo di comportarsi della volpe e del leone, perché la volpe ha l’astuzia per scoprire gli inganni, e il leone ha la forza per impaurire i nemici. Guida alla lettura Le novità del pensiero di Machiavelli Tutto Il Principe viene criticato al tempo di Machiavelli, ma questo capitolo viene criticato in modo particolare. Infatti, il pensiero di Machiavelli è assolutamente nuovo nel Cinquecento. Ecco le due novità principali che Machiavelli introduce in questo capitolo: – L’uomo ha anche una parte bestiale. Nel Rinascimento l’uomo era visto come un essere superiore e simile a un G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA angelo. Machiavelli, invece, vede una parte bestiale anche nell’uomo. Lo scrittore non giudica in modo negativo questa parte e, anzi, dice che il principe deve sapere usare bene anche la bestia che è in lui. Machiavelli spiega spesso il suo pensiero usando immagini precise: in questo caso sceglie l’immagine del centauro, personaggio del mito per metà uomo e per metà bestia. Aggiunge poi le immagini della volpe e del leone: questi due animali rappresen- Materiale protetto da copyright 3 Materiali per il recupero La volpe e il leone tano l’astuzia e la forza, cioè due qualità che il principe deve avere. – Nella politica non valgono le leggi della morale. Il principe non deve essere per forza buono, leale e onesto. Machiavelli guarda la realtà dei fatti: i fatti dimostrano che i principi che non sono stati leali e che non hanno mante- nuto la parola data hanno avuto più successo dei principi che sono stati sempre leali. Il principe deve preoccuparsi del bene dello Stato: per ottenere il bene dello Stato il principe può usare anche mezzi poco corretti, come l’inganno e la violenza. esercizi Comprendere Capire il contenuto 1 La domanda di questo capitolo del Principe è: i principi devono mantenere la parola data? Qual è la risposta di Machiavelli? A i principi devono sempre mantenere la parola data B i principi possono non mantenere la parola data quando serve al bene dello Stato C i principi non devono mai mantenere la parola data Capire le parole 2 Alcune frasi di Machiavelli possono sembrarti difficili, ma se leggi bene il testo capirai il loro significato. Che cosa significano queste frasi? Trova la risposta giusta 1. «mantenere la fede» 2. «hanno tenuto poco conto» 3. «avere per precettore» 4. «sendo uno principe necessitato» A mantenere la propria religione B mantenere la parola data C essere fedele alla moglie A hanno tenuto poco in considerazione B non hanno calcolato bene C hanno speso poco A avere come capo di governo B avere come amico C avere come maestro A essendo un principe obbligato dalla legge B essendo un principe consigliato dagli altri C essendo un principe costretto Analizzare Capire le metafore 3 Quando Machiavelli parla del centauro usa una metafora: si parla di metafora quando una cosa non è detta direttamente, ma attraverso un’immagine, una parola o una frase che somigliano alla cosa che vogliamo dire. Nella letteratura italiana, e soprattutto nella poesia, troviamo numerose metafore. Qual è il significato della metafora del centauro? Cioè: quale idea vuole spiegare Machiavelli quando usa l’immagine del centauro? Trova la risposta giusta A il principe deve studiare i miti greci B il principe deve sapere usare anche la parte bestiale che è in lui C il principe deve sapere usare anche la parte umana che è in lui G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA Materiale protetto da copyright 4 Materiali per il recupero La volpe e il leone Capire il pensiero dell’autore 4 Machiavelli dice che l’uomo ha anche una parte bestiale. Questa parte bestiale A è la parte peggiore dell’uomo B è la parte dell’istinto C è la parte della ragione Capire i proverbi 5 Scriviamo qui sotto due modi di dire che sono in qualche modo legati al contenuto del testo. Cosa significano • essere furbo come una volpe ..................................................................................... • il fine giustifica i mezzi ..................................................................................... Scrivere La mia idea di politica 6 Machiavelli guarda ai fatti e dice che per un principe può essere utile non mantenere la parola data. Pensando a com’è la politica oggi, sei d’accordo con Machiavelli? Rispondi in poche righe completando una delle seguenti affermazioni • Nel campo della politica può essere utile essere poco onesti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..................................................................................... ..................................................................................... • L’onestà e la lealtà valgono in ogni campo, anche e soprattutto nella politica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..................................................................................... ..................................................................................... G. B. PALUMBO EDITORE • LETTERATURA ITALIANA Materiale protetto da copyright