Mangiar bene Testi di Biagio Testa e Bianca Trao Tutto fa brodo Chiusa fra le montagne più alte d’Europa, la Valle d’Aosta è l’unica regione italiana che non annovera la pasta fra gli ingredienti della sua cucina. Quasi inesistente anche l’olio, sostituito da burro e lardo. Si dividono la tavola le squisite zuppe di cereali e le verdure. Insieme ai formaggi Pane, cavolo e fontina sono e ai prodotti i principali ingredienti delle della caccia famose SEUPE valdostane. 38 hp FEBBRAIO 2011 SCRIVETE A: Monboso Casa Editrice, via Spallanzani, 25 • 27100 Pavia OPPURE MANDATE UNA E-MAIL: [email protected] Foto Archivio Mondadori n po’ romana (le legioni di Ottaviano la conquistarono nel 25 a.C.), un po’ francese e svizzera, gastronomicamente parlando la Valle d’Aosta è una regione particolare sotto molti aspetti, quasi tutti dovuti al fatto di essere circondata dalle montagne più alte d’Europa. Una posizione isolata, dunque, che ha limitato al minimo i contatti con altre tradizioni culinarie: l’esempio più evidente è la totale assenza della pasta dalle tavole valdostane, caso forse unico in Italia. In compenso, nella Vallée abbondano le zuppe di cereali (e il pane di segale, che ha colmato la mancanza di frumento) e i formaggi. Fra i piatti tipici ci sono infatti preparazioni “in umido” come la seupa y plat e la valpellinentze a base di pane nero, cavoli e fontina: eredità d’epoca romana che si è conservata fino ai giorni nostri. Dai territori d’Oltralpe – da dove i valligiani contrabbandavano latte e formaggi in cambio del sale, necessario per la conservazione dei cibi – viene invece l’ampio uso delle spezie, riservato un tempo alle tavole più ricche. Ed è proprio la capacità economica il secondo fattore che ha diversamente influenzato le abitudini culinarie della regione. Se la tradizione popolare è legata soprattutto agli ortaggi – al cavolo in primo luogo – al pane di segale e alle castagne, sulle tavole dei benestanti compaiono anche carne e burro, protagonisti di una cucina che deve molto della sua varietà alla vicinanza di Francia e Svizzera. E che si esprime in piatti particolarmente ricchi e nutrienti. Uno su tutti: la fonduta alla valdaostana, a base di fontina, latte e uova. CARTOGRAFIA MARCO ANDENNA U VALTOURNENCHE LOC. SINGLIN DI SOPRA, 17 HOTEL RASCARD • TEL. 0166.92164 • CHIUSO: lunedì ulla strada che porta a Breuil, questo ristorante d’albergo è anche un locale molto gradevole, senza troppe pretese ma che merita senz’altro una sosta. I visitatori vi trovano una buona cucina casalinga (tagliatelle nel cestino di grana ai funghi porcini freschi; seupa valpellinentze; raclette; fonduta; capriolo con polenta; carbonada), per una spesa intorno ai 30 euro. A mezzogiorno menu di lavoro a 13 euro. Non si accettano carte di credito. S FEBBRAIO 2011 POLLEIN GRESSONEY-SAINT-JEAN LOC. SAINT BENIN, 1/B LOC. STOBENE, 6 RISTORANTE SAN GIORGIO KLEINE • TEL. 0165.253064 • CHIUSO: lunedì • TEL. 0125.356634 • CHIUSO: mercoledì rande ristorante annesso all’Hotel Diana, ma da questo indipendente sia come locale sia come gestione. È sulla strada per Pila. La cucina è tradizionale, ma varia, con grigliate sia di carne che di pesce (ma solo su ordinazione). Sono assolutamente da provare le specialità a base di selvaggina, la tagliata su pietra servita fumante in mezzo alla tavola e gli ottimi dolci, rigorosamente fatti in casa. Menu del giorno a 16 euro. Alla carta, invece, si spendono 30-35 euro. ono bravi, costanti e affidabili i gestori della piccola (kleine) e tranquilla trattoria di montagna, in posizione assolata sulla strada fra Saint Jean e La Trinité. Ecco la ragione del successo. Cucina di sostanza su base territoriale, piatti non banali e materie prime di qualità con variazioni sorprendenti. Merende tipiche dalle ore 17 (ma anche prima). Abbondante menu tipico a 22 euro (escluse bevande e coperto); alla carta sui 25 euro. È una risorsa, quando tutti i locali in alta valle sono pieni o chiusi. G S hp 39 Mangiar bene In una ricetta classica come il CAPRIOLO COI FUNGHI c’è tutto il sapore delle Alpi. CHATILLON LOCANDA CERVINO Via Chanoux, 31/33 • TEL. 0166.563206 - 339.2662928 • CHIUSO: martedì ocale antico in pietra e legno in funzione da oltre un secolo, ma riattivato nella primavera 2007 dopo una lunga ristrutturazione dalla famiglia Guardabene. Ora fa da bar trattoria, pizzeria (la sera) e da locanda (ha alcune camere). Cucina valdostana (talvolta anche pesce). Conto sui 30-40 euro, vini esclusi. A mezzogiorno menu di lavoro a 11. Col bel tempo si mangia all’aperto sul prato o nella terrazza. L ISSIME LOC. CAPOLUOGO ALBERGO RISTORANTE POSTA Strada Regionale, 29 • TEL. 0125.344204 • CHIUSO: martedì er chi ama la buona cucina, il Posta è diventato un punto fermo in alta valle del Lys. I Ronco, intraprendenti allevatori valligiani, produttori di latte e formaggi, lo gestiscono con costanza e passione. La casa in centro al paese (il cui nome walser è Eischeme) ne è diventata un po’ il cuore pulsante, con le sue luci e il legno chiaro dei parapetti e dei balconi. All’interno l’albergo ristorante è semplice, accogliente e lindo. La figlia, in cucina, prepara buoni piatti della tradizione serviti con semplicità e cortesia: gnocchi alle ortiche e fonduta, tagliatelle di castagne mocetta e pinoli, filetto di cervo ai mirtilli, crostate. Dal lunedì al venerdì menu di lavoro a 12 euro con due primi e due secondi a scelta. La sera si spendono 30-35 euro. P COURMAYEUR IL RISTORANTINO Strada Statale, 26/39 • TEL. 0165.89214 • CHIUSO: domenica (mai in stagione) 40 hp el piazzale della Funivia di Val Veny c’è uno chalet (bar, pizzeria, ristorante) dove si può mangiare bene senza svenarsi. Propone un menu fisso a 15 euro. I primi costano da 6 a10 euro (risotti con funghi freschi); i secondi da 8 a 20 euro (entrecote, pierrade). Polenta e pizze anche a mezzogiorno. Una specie di salvagente per tutti. In stagione non chiude mai. N COURMAYEUR CHALET PROMENT DA FLORIANO Val Ferret - Plampincieux, 22 • TEL. 0165.897006 • CHIUSO: giovedì uesto locale tipico si trova all’ombra delle Grandes Jorasses e si può raggiungere in automobile oppure prendendo una navetta all’inizio della Val Ferret. Qui si viene soprattutto per gustare i sapori della tradizione valdostana: gnocchi alla fonduta, pasta e fagioli, misto di carni in umido con polenta, tagliata al ginepro, scaloppa alla valdostana. A queste leccornie la sera si aggiungono specialità tipiche quali pierrade, bourguignonne e raclette. Conto sui 28-30 euro, ben spesi. In inverno il dehors funziona solo con servizio self service (panini, minestrone, polenta con cervo o spezzatino: per un piatto e un buon bicchiere di vino si spendono circa 15 euro). Q CHAMBAVE LA CROTTA P.za Roncas, 4 • TEL. 0166.46671 • CHIUSO: giovedì ll’inizio della strada in salita che porta al centro del paese, nel piazzale, si trova la Cooperativa Vitivinicola La Crotta di Vigneron (dove acquistare gli ottimi vini di Chambave). Proprio sopra c’è questa trattoria, molto semplice e dalle luci non invitanti, che propone una cucina nel solco della tradizione (risotto con vino rosso e funghi, polenta, carbonada). Vini della casa, o meglio, della Cooperativa. Menu turistico a 18 euro, e menu di lavoro a 12 bevande comprese. Conto alla carta sui 35 euro. A CHALLAND-SAINT-VICTOR LOC. VILLA, 106/A LO DJASSÌ • TEL. 338.1158873 – 339.1997681 • CHIUSO: lunedì alla strada principale della frazione Villa si devia verso monte per 100 metri e si raggiunge la cappella di Ville, dove si può parcheggiare. La casa è in pietra, ben illuminata la sera. Il nome D FEBBRAIO 2011 Valle d’Aosta del locale – che si pronuncia Giassì – significa “fogliaia”: era infatti l’angolo dove si raccolgono le foglie secche di un vecchio rascard, le tipiche costruzioni in pietra e legno. Oggi è una trattoria rustica, semplice e caratteristica dove mangiare senza pretese, ma bene: polenta alla valdostana, seupa valpellinentze, selvaggina, funghi in stagione. Su richiesta, piatti tradizionali più elaborati: raclette, bourguignonne, pierrade. Menu di lavoro (nei feriali) a 12 euro; e menu a prezzo fisso sui 28 euro, vini, soprattutto regionali, esclusi. Su prenotazione di gruppi apre anche il lunedì. Non accettano carte di credito. ARNAD LOC. CHAMPAGNOLAZ, 1 OSTERIA L’ARCADEN Un piatto a base di SELVAGGINA non manca mai sulla tavola dei ristoranti della zona. • TEL. 0125.966928 • CHIUSO: lunedì e giovedì ’osteria è una casa isolata a poche centinaia di metri sulla destra dalla strada di fondovalle, prima di Arnad, in direzione Aosta. Al piano terra un piccolo spazio con il bancone bar e pochi tavoli (sede prediletta per le compagnie in vena di cori e allegria); nella rustica sala al piano rialzato alcuni tavoli per le sostanziose merende. Salumi, formaggi e qualche piatto caldo (minestra di castagne e d’orzo, cotechino con patate, seupa valpellinentze – solo la domenica) in linea con la tradizione della Valle. Quasi a tutte le ore del giorno si può far merenda. Sabato e domenica ininterrottamente dalle 12,30 alle 20,30. Il costo di una merenda, esclusi i dolci, è di 12,50 euro. Le bevande si pagano a parte, ma se non L si esagera non si spenderanno più di 18-20 euro. Poco oltre si trova il Salumificio Bertolin (stessa proprietà) dove si possono fare spuntini con assaggi in piedi a 4 euro (tel. 0125.966127). AOSTA LE PELERIN GOURMAND Via De Tillier, 9/b • TEL. 0165.231850 • CHIUSO: giovedì i trova in centro storico questo locale dall’arredamento essenziale e gradevole, con tavoli in legno e quadri alle pareti. Vi si mangiano pochi piatti, decisamente ben preparati, tra cui segnaliamo strozzapreti integrali ai porcini, carbonada d’asino con polenta, terrina di fegatini d’anatra e per concludere crespelle al cacao in salsa d’arancia. Buona la carta dei vini, non solo regionali, con una quindicina di proposte a rotazione a bicchiere. Conto sui 25-30 euro, menu di lavoro a 15. Bravi i giovani gestori, avanti così. S AOSTA Fontina, latte, uova e un fornelletto per tenerla sempre calda. Ecco il segreto della FONDUTA ALLA VALDOSTANA. HOTEL EUROPE P.za Narbonne, 8 • TEL. 0165.236363 • CHIUSO: domenica n buon indirizzo nel cuore della città: esperienza e sapori tradizionali proposti con inventiva e creatività dal bravo chef, Stefano Lorusso, qui approdato dalle cucine dell’Holiday Inn. Numerose le proposte per esigenze particolari, a basso contenuto di colesterolo o vegetariane. Buffet del mezzogiorno a 16 euro, alla carta sui 35-40. Una bella esperienza in un contesto raffinato. U FEBBRAIO 2011 hp 41