notiziario n.
135
l e c c e
sette giugno 2012
in questo numero
dall'europa
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7° pq - agro-alimentare, pesca e biotecnologie: info day su
bando 2013
Vendola, fondi europei: raggiunti gli obiettivi di spesa
Prossime tappe verso la stabilità, la crescita e l'occupazione
c o m u n e
d i
dall'italia
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La motivazione del personale aiuta la performance
Passi avanti per lo sblocco delle assunzioni nelle pubbliche
amministrazioni
Spese locali, limiti generali
Anci: Comuni a rischio liquidità, Governo intervenga
Grasso: "Introdurre reati falso in bilancio/autoriciclaggio"
Casa al 50%, la detrazione si divide
dalla puglia
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Fratoianni: arriva nuovo bando Principi Attivi
Legge regionale n.31/2009 sul diritto allo studio: approvato
regolamento di attuazione
dal comune
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IMU, il comune aiuta i contribuenti per il calcolo
dell’imposta
giurisprudenza
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Tar Lombardia 787/2012 su flessibilità orari apertura
farmacie
Tar Toscana 1043/2012 su ordinanze contingibili e urgenti
Cds 3063/2012 su arresto dirigente società in gara
fuorisacco
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Cortili Aperti il 9 e 10 giugno
dall'europa
Vendola, fondi europei: raggiunti gli obiettivi di spesa
“La Regione Puglia ha raggiunto e superato brillantemente tutti i target di spesa comunitaria
nell'esame intermedio, concordato con il Ministro Fabrizio Barca, del 31 di maggio”, ha detto il
presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “In particolare per quanto concerne il FESR, la
spesa certificata relativa ai primi 5 mesi è pari a 108 meuro, con un ammontare complessivo che ha
raggiunto 1.298 milioni di euro. Il target previsto è stato superato di circa 55 meuro (in termini di
quota comunitaria, pari ad un incremento del 64%).
Per quanto riguarda invece il Fondo Sociale, il target di maggio risultava già superato al 31
dicembre 2011 e si è registrato un ulteriore incremento di spesa di 26 meuro. "Ancora una volta
viene smentito quel luogo comune che attribuisce alle regioni, in testa quelle del sud, una
colpevole incapacità di spesa - continua Vendola - Appare assai comodo giocare con i pregiudizi e
gli stereotipi piuttosto che confrontarsi con la realtà. Si abbia il coraggio di prendere atto della
insopportabile discrasia tra regolamenti comunitari e normativa nazionale, si abbia la forza di
affrontare il nodo dei contenziosi tra imprese che paralizza per anni, e talvolta per decenni, una
porzione rilevante di investimenti per cantieri che rischiano di non partire mai, si abbia l'onestà di
radiografare la realtà".
"La realtà è che siamo ancora oggi prigionieri del dogmatismo ideologico di chi con la corda del
patto di stabilità interno sta soffocando qualunque prospettiva di crescita, rendendo anche gli
obiettivi della spesa comunitaria una corsa a ostacoli - conclude il Presidente - L'Italia intera chiede
di rivedere quei meccanismi demenziali, socialmente sadici ed economicamente disastrosi, che
obbligano ad inserire nel calcolo del patto di stabilità non solo le spese correnti, ma anche le spese
per investimenti. Le regioni sono taglieggiate dal patto anche quando devono attivare i
cofinanziamenti necessari per inglobare le risorse europee, e spesso devono camminare sulla fune
di un equilibrismo estenuante per evitare le sanzioni della violazione del patto e
contemporaneamente per evitare di restituire a Bruxelles le risorse non spese proprio per non
andare in violazione del patto. Ma ci si rende conto che l'ossessiva reiterazione delle politiche di
austerità e i vincoli del fiscal compact stanno deprimendo l'economia e stanno schiantando
qualunque prospettiva di ripresa della crescita?".
europuglia 060612
7° pq - agro-alimentare, pesca e biotecnologie: info day su bando 2013
L'APRE per conto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca organizza il 28 giugno
2012 una giornata nazionale dedicata al lancio del bando 2013 "Food, Agriculture and Fisheries,
and Biotechnology"
L'incontro dedicato al tema "Agro-alimentare, pesca e biotecnologie" del VII° Programma Quadro,
ha l' obiettivo di informare attori della ricerca e dell'impresa sulle nuove strategie della
Commissione Europea, sui contenuti del nuovo bando 2013 e le novità che lo caratterizzano.
Dalle ore 14:30 sarà possibile incontrare i punti di contatto nazionale per discutere le idee
progettuali.
Per partecipare agli incontri è necessario inviare il form compilato entro le ore 12 del 21 giugno a
Chiara Pocaterra [email protected] ; Giulio Cataldi [email protected]
Sede dell'evento: MIUR sala B, Piazzale Kennedy
pore 010612
Prossime tappe verso la stabilità, la crescita e l'occupazione
La Commissione europea lo scorso 30 Maggio ha adottato un pacchetto di raccomandazioni
riguardanti misure di bilancio e riforme economiche per rafforzare la stabilità finanziaria, rilanciare
la crescita e creare occupazione in tutta l'UE. Le raccomandazioni specifiche per paese tengono
conto della situazione di ciascuno Stato membro. La Commissione ha formulato anche
raccomandazioni per la zona euro considerata nel suo insieme e ha illustrato l'azione politica a
livello di UE che, a suo parere, deve integrare le misure nazionali per arrivare a un'ambiziosa
iniziativa UE per la crescita a due livelli. La Commissione ha presentato inoltre le conclusioni di
dodici esami approfonditi nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici e ha rivolto
raccomandazioni al Consiglio riguardanti la procedura per i disavanzi eccessivi.
Da questa seconda serie annuale di raccomandazioni specifiche per paese emergono diverse
indicazioni fondamentali. Per quanto riguarda le finanze pubbliche, nel complesso gli Stati membri
stanno adottando le misure necessarie al ripristino della sostenibilità, ma in diversi casi il
risanamento dovrebbe essere più favorevole alla crescita. La disoccupazione, in particolare fra i
giovani, è un problema grave e, anche se non esiste una soluzione rapida, occorre intervenire
immediatamente per aumentare la produttività e conciliare meglio le competenze e la formazione
con le esigenze del mercato del lavoro. Molti Stati membri hanno intrapreso profonde riforme
strutturali, tra cui quelle dei loro mercati occupazionali, che contribuiscono a migliorare la
competitività e a correggere gli squilibri macroeconomici in Europa. Occorre tuttavia un'azione
nettamente più estesa in tutta l'UE per liberare il nostro potenziale di crescita, creare opportunità
di sviluppo dell'attività imprenditoriale e sfruttare il potenziale di occupazione dei servizi,
dell'energia e dell'economia digitale.
La Commissione ha indicato infine le principali tappe verso un'unione economica e monetaria a
tutti gli effetti, comprendente un'unione bancaria: vigilanza finanziaria integrata e regime unico di
garanzia dei depositi. Questo processo dovrà tener conto di questioni giuridiche quali le modifiche
del trattato e le modifiche costituzionali, conferendo nel contempo legittimità democratica e
responsabilità alle prossime tappe verso l'integrazione.
Il pacchetto si articola in tre componenti distinte, ma strettamente connesse tra loro. In primo
luogo, una serie di 27 raccomandazioni specifiche per paese, più una per l'intera zona euro, sulle
politiche economiche e di bilancio. Le analisi su cui si basano le raccomandazioni sono contenute
in 28 documenti di lavoro, mentre i messaggi politici generali sono riuniti in una comunicazione
sull'azione per la stabilità, la crescita e l'occupazione.
In secondo luogo, la Commissione pubblica i risultati degli esami approfonditi avviati all'inizio di
quest'anno per 12 Stati membri considerati a rischio di squilibri macroeconomici. La conclusione
della Commissione è che tutti e dodici presentano squilibri, anche se attualmente nessuno
squilibrio è eccessivo. Le raccomandazioni specifiche per paese contengono anche orientamenti
sull'azione preventiva.
Infine, la Commissione raccomanda al Consiglio di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi
per Bulgaria e Germania e propone una decisione del Consiglio che conclude che l'Ungheria ha
adottato misure efficaci per correggere il suo disavanzo eccessivo e revoca la sospensione dei suoi
impegni nell'ambito del Fondo di coesione per il 2013 (fonte Rapid).
pore 310512
dall'italia
La motivazione del personale aiuta la performance
Per assicurare servizi di qualità a costi contenuti l'adozione di nuove procedure e strumenti di
gestione è un passaggio necessario ma non sufficiente: le amministrazioni pubbliche devono poter
contare sull'apporto dei dipendenti. La performance dei lavoratori è una risorsa critica per l'ente e
la motivazione a continuare a fornire adeguati contributi deve essere sostenuta e riconosciuta. Si
tratta di una prospettiva che richiede una forte assunzione di responsabilità da parte della
dirigenza dell'ente locale, consapevole che la qualità dei risultati dell'ente è fortemente influenzata
dalla qualità dell'impegno e delle competenze possedute dal personale.
I responsabili delle unità organizzative devono saper guidare i propri collaboratori verso un
obiettivo comune e partecipato, promuovere condizioni di lavoro favorevoli (il c.d. clima) e
trasmettere i valori e le informazioni necessarie a orientare i comportamenti dei dipendenti.
Se si è convinti che le persone siano determinanti per la performance dell'ente, allora è importante
approfondire anche alcuni aspetti riguardanti il comportamento umano. Affidarsi alle applicazioni
del contratto per guidare il personale oggi non basta. Al responsabile di un'unità organizzativa
serve affinare quelle conoscenze e capacità su temi che lo aiutino a favorire lo sviluppo di
comportamenti coordinati dei collaboratori e una cultura sensibile ai cambiamenti richiesti dal
contesto e dagli utenti. Il tema della motivazione, la spinta ad agire, è uno di questi e merita di
essere approfondito dai responsabili degli enti per le sue implicazioni sulla prestazione dei
dipendenti.
Il ruolo della motivazione nella performance
La motivazione è un tema difficile per ogni azienda, a maggior ragione nelle amministrazioni
pubbliche, dove il passaggio dall'amministrazione del personale alla gestione del personale non
può dirsi appieno realizzato in ogni ente sul piano delle prassi quotidiane. Con i limiti propri di una
ricognizione riferita a un campione ristretto di enti, vi è l'impressione che in diversi enti si fatichi a
colmare il divario fra la volontà di dare centralità e valorizzazione alle risorse umane (richiamata
nei vari Rpp, piano strategico, bilancio di mandato, rapporto sul personale) e le prassi quotidiane.
Queste ultime, anche involontariamente, spesso smentiscono le alte affermazioni di principio con
puntigliose applicazioni formali che finiscono per deprimere le motivazioni dei dipendenti. Il rischio
è l'affermarsi di un modello 'neoburocraticò di amministrazione del personale. Dettato di solito da
logiche difensive nei confronti degli organi giurisdizionali e di controllo, e alimentato dalla difficoltà
interpretativa della normativa scritta per contenere la spesa del personale che si presta ad
interpretazioni contrastanti anche da parte delle fonti più autorevoli.
Per questo motivo, comprendere le determinanti della motivazione è anche un modo per
ripensare la gestione quotidiana del personale, riflettendo sulle conseguenze di ogni iniziativa in
termini di motivazione e, quindi, prestazione dei dipendenti. La performance di un ente è
condizionata dalle prestazioni dei soggetti che vi lavorano, dal modo in cui accettano gli scopi
dell'organizzazione e contribuiscono al loro raggiungimento.
Le prestazioni sono il risultato delle conoscenze, delle capacità e abilità espresse dai lavoratori in
un dato contesto (condizioni d'ambiente organizzativo, sociale, psicologico) e secondo una certa
motivazione, vale a dire la spinta ad agire.
La motivazione nel pubblico impiego è un tema cruciale e allo stesso tempo difficile. Blocco dei
rinnovi contrattuali e a seguire degli stipendi e delle progressioni, vincoli alla formazione, tagli del
personale, limiti al turnover e allungamento della vita lavorativa non facilitino il compito di chi è
chiamato a guidare il personale. D'altra parte è vero, come vedremo, che la gestione della
motivazione non può essere circoscritta agli strumenti di incentivazione monetaria, alle
progressioni orizzontali e verticali, all'istituzione di PO o altri incarichi direttivi. E' anche il frutto di
un lavoro dei responsabili degli uffici, supportati dal Servizio Personale, per cercare di tirare fuori il
meglio dai propri dipendenti. Non è un lavoro facile perché i lavoratori sono uno diverso dall'altro.
E' complicata perché non è un fenomeno semplice da spiegare. Non esiste una ricetta valida in
assoluto per motivare il personale, così come non esiste una teoria valida in assoluto. Si possono
utilizzare diverse teorie che spieghino i fatti fondamentali e applicando queste teorie alla gestione
del personale si possono compiere progressi.
Cosa motiva le persone
Una buona base teorica può aiutare la pratica, evitando di inseguire mode o formule magiche che
propongono nuovi strumenti o approcci dagli esiti incerti. Le teorie aiutano a riflettere su cosa
motiva e come questo avviene. Per capire cosa motiva in questo paragrafo si richiameranno, in
modo assolutamente esemplificativo e senza pretesa di esaustività, i contributi di due famosi
studiosi per stimolare il successivo approfondimento della letteratura sul tema [1]. La motivazione
esprime l'insieme dei motivi che ci spingono ad agire, che sono in relazione ai nostri diversi
obiettivi e interessi e che a loro volta sono guidati da processi cognitivi ed emotivi. Sotto il profilo
manageriale è l'attività volta a stimolare negli individui un comportamento tale da produrre
risultati (Pilati-Tosi).
In linea generale, le persone agiscono per soddisfare i propri bisogni, vale a dire che sono spinti ad
agire per ottenere delle ricompense tali da soddisfare i bisogni. Maslow, ad esempio, ha provato a
definire una scala gerarchica di cinque livelli di bisogno. Andando dalla base al vertice della
gerarchia troviamo: bisogni fisiologici (fame, sete, sonno ecc.); bisogni di sicurezza fisica ed
emotiva (protezione da pericoli, minacce, privazioni ecc.); bisogni di appartenenza (identificazione
con il gruppo, rete di relazioni, approvazione degli altri ecc.); bisogni di stima (fiducia in se stessi,
indipendenza, status, rispetto per se stesso); bisogni di autorealizzazione (raggiungimento di ciò
che uno ritiene capace di diventare).
Si tratta di una classificazione abbastanza intuitiva e anche traducibile in prassi manageriali. Ad
esempio, i bisogni fisiologici e di sicurezza sono riconducibili alla tipologia del rapporto di lavoro
(tempo determinato o indeterminato), alle modalità retributive, alle condizioni assicurative e
previdenziali, alle condizioni di sicurezza nell'ambiente di lavoro. Così una progressione
professionale consente di soddisfare contemporaneamente esigenze personali diverse, riferibili a
bisogni di stima e autorealizzazione. Dal punto di vista motivazionale, il rapporto tra ente e
dipendente nel medio periodo si gioca sulla necessità di sviluppo personale, quindi sui livelli più
alti della scala di Maslow legati alla possibilità di crescita professionale secondo un percorso di
apprendimento continuo.
Un altro autore molto citato, perché aiuta a impostare la relazione di lavoro secondo la logica
motivazionale, è Herzberg. Questo autore distingue tra fattori che prevengono l'insoddisfazione
(Fattori igienici) e fattori correlati al livello di soddisfazione e prestazione (Fattori motivanti). I
fattori igienici creano insoddisfazione se assenti, ma se presenti riducono l'insoddisfazione senza
aumentare la soddisfazione. Sono riferiti, ad esempio, alle politiche direzione, regole (ferie, orari
ecc.), supervisione, relazioni con i superiori e i colleghi, livello retributivo, condizioni di lavoro,
sicurezza ecc. Questi fattori incoraggiano la permanenza nell'azienda, non incrementano la
motivazione e, quindi, la prestazione (Pilati-Tosi). Tale distinzione è utile anche per chiarire la
relazione tra aumento retributivo e motivazione dei dipendenti, aspetto di solito sopravalutato
circa gli effetti sulla motivazione e la prestazione nel contesto pubblico. E' probabile che gli
aumenti siano interpretati come un riconoscimento del lavoro fin qui svolto, con stimoli limitati
all'ulteriore incremento della prestazione.
Al contrario, i fattori motivanti che incrementano la motivazione sono: l'arricchimento dei
contenuti del lavoro, il livello di responsabilità, la formazione, il riconoscimento dei risultati
ottenuti, promozioni, cooptazioni in comitati, gruppi di lavoro. Da qui si potrebbe concludere, ad
esempio, che l'effetto degli incentivi monetari è maggiore quando si accompagna con altri
meccanismi di ricompensa non monetaria.
La motivazione non è uguale per tutti
Le teorie soprarichiamate aiutano a capire cosa motiva le persone, altre teorie provano a spiegare
come questo avviene. La teoria delle aspettative, ad esempio, si basa sulla valutazione della
soddisfazione ottenibile da un determinato impegno. Secondo questa teoria le persone sono
disposte a impegnarsi in un'attività sfidante o gravosa nella misura in cui ritengono che i risultati
delle loro azioni porteranno ad ottenere gli obiettivi desiderati. In altri termini, la persona compie
una valutazione sul fatto che l'impegno produca una prestazione migliore che consenta di ottenere
una ricompensa che ripaghi degli sforzi fatti (Pilati-Tosi). Si tratta di una valutazione soggettiva,
perché esistono opinioni differenti tra le persone circa l'attrattiva di certe ricompense. Una
promozione che porti più soldi e status ma anche più responsabilità e carichi di lavoro molto più
gravosi può non essere apprezzata da tutti. Questa teoria serve anche a richiamare una realtà nota
nel settore pubblico: importi limitati e appiattiti dei premi incentivanti producono un effetto
contenuto o nullo sulla motivazione e prestazione dei dipendenti.
La teoria della giustizia organizzativa tocca un tema molto avvertito nel settore pubblico perché
riguarda la percezione di quanto si venga trattati in modo equo in ambito lavorativo rispetto a
quello che si fa e agli altri (Pilati-Tosi). Di conseguenza, la motivazione è spiegata attraverso
confronti intrapersonali (in rapporto a se stessi) e interpersonali (in rapporto agli altri). La teoria
distingue tra giustizia distributiva e giustizia procedurale.
Giustizia distributiva: quanto le persone credono di essere trattate in modo equo in relazione ai
risultati del lavoro, al loro impegno e ai loro sforzi e a quanto ottengono da ciò (riconoscimenti
monetari e non).
Giustizia procedurale: quanto le persone credono di essere trattate equamente in relazione a come
sono prese le decisioni circa le materie e i temi che influenzano la loro vita lavorativa. Ad esempio
quali regole per l'assegnazione dei premi individuali o compiti gratificanti, per l'accesso ai percorsi
di alta formazione. Si tratta di un tema che nel pubblico impiego è riconducibile in modo diretto al
sistema di valutazione, ma riguarda molti aspetti della gestione del personale e del rapporto capocollaboratore quotidiano che rendono alle volte problematico ricondurre certe scelte al merito.
Le teorie sono state richiamate, senza nessuna pretesa di esaustività, per invitare a riflettere
sull'importanza del tema e valutare le modalità alternative di applicazione dei provvedimenti e
degli strumenti di gestione del personale in termini di effetti delle possibili azioni sulla motivazione
dei dipendenti e, per questa via, sulle loro prestazioni. Non c'è mai garanzia di successo nella
gestione del personale, ma ascoltare e parlare con i dipendenti, chiarire gli obiettivi di lavoro, dare
riscontri sul lavoro svolto, riconoscere il lavoro ben fatto, scegliere i "premi" più adatti per
ciascuno, trattare con equità, favorire il gioco di squadra, aiuta a costruire un buon clima di lavoro
e risultati duraturi.
Andrea Margheri, Ilsole24ore 040612
Passi avanti per lo sblocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni
La XI Commissione Lavoro ha concluso in sede referente l’esame del testo unificato recante
Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la
chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi, conferendo al relatore il mandato a riferire in
Assemblea
Nell’ultima seduta, tenuta lo scorso 22 maggio, il relatore Vincenzo Fontana (PdL) ha segnalato
“l'esigenza di assicurare la sostenibilità finanziaria e organizzativa dell'utilizzo delle graduatorie,
mettendo altresì gli enti territoriali nelle condizioni di attingere alle graduatorie dei concorsi nel
rispetto dei vincoli finanziari in materia di assunzioni”.
Massimiliano Fedriga (LNP), a sua volta, ha dichiarato “di non poter votare a favore del
provvedimento in esame, dal momento che esso contiene ancora numerosi elementi di criticità,
sottolineati a più riprese dal suo gruppo nel corso dell’iter”. Ritiene “che i gruppi favorevoli al
provvedimento abbiano preferito cavalcare il malcontento – spesso manifestato in forme pressanti
e convincenti – dei vincitori di concorso e degli idonei, ignorando, al contrario, le legittime ragioni
di quei giovani che, pur non protestando formalmente e non facendo sentire la propria voce in
manifestazioni ufficiali, desiderano partecipare a nuovi concorsi in vista dell'accesso alla Pubblica
Amministrazione”. Fa notare, peraltro, “che il testo in esame offre tutele eccessive soprattutto nei
confronti degli idonei, i quali, a suo avviso, non vanterebbero alcuna fondata pretesa giuridica”.
Secondo Cesare Damiano (PD), viceversa, “il testo in esame, seppur non esente da alcune critiche,
è la migliore risposta che il Parlamento può fornire in questo momento di crisi ad un problema
urgente, riguardante un numero elevato di soggetti vincitori di concorso ed idonei, in attesa da
tempo di un'assunzione presso la Pubblica Amministrazione”. Fa notare, infatti, “che il
provvedimento in esame è volto a fronteggiare una situazione abnorme che si è venuta a creare
nel settore pubblico, a causa del blocco del turn-over, offrendo una via di uscita a coloro che sono
rimasti a lungo intrappolati in graduatorie che si è preferito ignorare, nella prospettiva di bandire
nuovi concorsi. Si dichiara consapevole dell'efficacia transitoria e parziale del testo unificato,
evidenziando la necessità di assumere quanto prima – eventualmente anche nell'ambito
dell'esame del provvedimento di riforma del mercato del lavoro – misure strutturali che, attraverso
lo sblocco del turn-over, consentano un ritorno a più fisiologici meccanismi di reclutamento del
personale all'interno della PA. Fatto notare che il suo gruppo, condividendo il presente intervento
normativo, non intende dar seguito a sollecitazioni o pressioni dell'opinione pubblica, ma
esclusivamente risolvere una problematica reale e importante, si dichiara convinto che la
questione dell'accesso alla Pubblica Amministrazione delle generazioni future, da ricollocare
nell'ambito di problematiche più complessive riguardanti la riforma del mercato del lavoro, non
possa essere utilizzata demagogicamente per ostacolare provvedimenti di questo tipo. Manifesta
poi qualche dubbio circa l'opportunità di far salve le misure di recente adottate dall'Esecutivo in
materia di procedure concorsuali da espletare nell'ambito delle agenzie fiscali, peraltro imposta, di
fatto, dal parere reso dalla VI Commissione, chiedendosi se ciò possa favorire la creazione di una
«zona franca» di un particolare settore pubblico, in deroga a quanto previsto per gli altri comparti”.
Giuliano Cazzola (PdL), in conclusione, ritiene “che il testo in esame sia il frutto positivo di un lungo
e costruttivo lavoro svolto in Commissione tra i gruppi, che, pur in presenza di molteplici
ripensamenti, ha condotto all'individuazione di efficaci soluzioni di compromesso su tematiche di
assoluto rilievo, quali l'utilizzazione delle graduatorie da parte degli enti locali, la salvaguardia delle
aspettative degli idonei, la durata temporale delle tutele offerte ai vincitori di concorso. Fa notare,
quindi, che proprio quest'ultima è stata ridefinita in termini più ragionevoli e rispettosi delle
contrapposte esigenze di tutti i soggetti coinvolti, in coerenza con i principi di sostenibilità
finanziaria e con l'operato dei precedenti Governi. Rilevato che anche l'ultima modifica suggerita
dal relatore, in ordine alla questione delle procedure concorsuali da espletare nell'ambito
dell'amministrazione fiscale, appare rispettosa delle novità legislative intervenute in materia,
preannuncia il voto favorevole del suo gruppo nella deliberazione sul conferimento del mandato al
relatore a riferire in Assemblea sul provvedimento”. Salvatore Dettori
ancitel 050612
Spese locali, limiti generali
La Corte Costituzionale, con la sentenza 139 del 23,aggio-4giugno 2012, chiarisce che le norme sui
limiti puntuali di spesa relativi alle amministrazioni statali vanno considerate per le Regioni e gli
enti territoriali solo come norme di principio. Tali norme prevedono vincoli stringenti alle spese
delle amministrazioni centrali per incarichi di consulenza, relazioni pubbliche, convegni, mostre,
pubblicità, rappresentanza, missioni, corsi di formazione.
Alcune Regioni, però, hanno lamentato che tali disposizioni costituiscono delle limitazioni alla lor
potestà legislativa in materia di coordinamento della finanza pubblica. La Corte Costituzionale,
però, ritiene che la legislazione statale può, con una disciplina di principio, imporre agli enti
autonomi vincoli alle politiche di bilancio, anche se ciò comporta inevitabilmente delle limitazioni
indirette all'autonomia di spesa di detti enti. Secondo la Consulta i vincoli rispettano l'autonomia
delle Regioni quando stabiliscono limiti complessivi, lasciando alle Regioni ampia libertà di scelta
su quali spese operare per rispettare tali limiti.
E così, Regioni ed enti locali saranno chiamati a rispettare l'obbligo di riduzione della spesa
complessiva determinato dall'articolo 6 del decreto Sviluppo, ma potranno scegliere liberamente le
tipologia di spesa su cui operare i tagli necessari a perseguire i risparmi di spesa.
Alberto Barbiero, ilsole24ore 050612
Anci: Comuni a rischio liquidità, Governo intervenga
«Sono molti i Comuni che stanno segnalando all'Anci gravi problemi di liquidità e la necessità di
ricorrere a costose anticipazioni di cassa. Questa situazione è dovuta in gran parte alla riduzione di
circa il 10% delle risorse per effetto dei tagli e delle compensazioni derivanti dal gettito atteso
dell'Imu»: l'allarme è di Angelo Rughetti, segretario generale dell'Anci. «Inoltre - aggiunge - il
Governo sta erogando in questi giorni metà di quanto dovuto entro il mese di maggio, mettendo in
serio pericolo i pagamenti anche degli stipendi e delle rate dei mutui, in quanto il ricorso alla
liquidità attraverso il sistema bancario è limitato al 25% delle entrate correnti e quindi rischia di
non essere sufficiente per i pagamenti dovuti». «Invitiamo quindi il Ministero dell'Economia continua - ad accelerare gli adempimenti necessari per garantire la liquidità utile ai pagamenti e il
Ministero dell'Interno a procedere subito ai trasferimenti, altrimenti i Comuni saranno costretti ad
assumere iniziative clamorose. L'Anci ritiene che sia giusta la massima attenzione da parte di tutti i
livelli di governo all'emergenza finanziaria del Paese, e il grande impegno per superare la crisi, ma
le difficoltà della finanza pubblica - conclude Rughetti - non possono essere scaricate nuovamente
sui Comuni».
Nel frattempo, per far fronte alla grave carenza di liquidità per i pagamenti necessari a garantire i
servizi alla Città, la Giunta capitolina ha preso qualche provvedimento. Ieri ha deliberato ieri
un'anticipazione di cassa di 300 milioni di euro. È quanto rende noto l'ufficio stampa del
Campidoglio. Si tratta, informa una nota, di una misura transitoria, prevista dal T.U.E.L., adottata
dalla Giunta in attesa del pagamento dei crediti vantati nei confronti della Regione Lazio e del
Commissario di Governo. A seguito di tali richieste e in attesa di formalizzare un Piano di rientro
complessivo dei crediti vantati da Roma Capitale, la Regione ha già dato una prima risposta
versando 42 milioni di euro e altri 30 milioni saranno versati nei prossimi giorni. In aggiunta alle
iniziative già intraprese per affrontare il problema della liquidità, Alemanno ha scritto al
viceministro Vittorio Grilli sollecitando interventi per consentire un'importante accelerazione dei
pagamenti all'Amministrazione capitolina da parte del Commissario straordinario per il rientro del
debito. (Roberta Scammacca)
ancitel 010612
Grasso: "Introdurre reati falso in bilancio/autoriciclaggio"
“Il partenariato con soggetti privati è una politica della sicurezza che stiamo praticando negli ultimi
anni e il protocollo firmato è coerente con questa ‘ricetta’”, ha sottolineato Antonio Manganelli
intervenendo nella tavola rotonda dedicata al nesso sicurezza/sviluppo. Per il capo della Polizia, la
politica di sicurezza nel nostro Paese non può essere la risultante di una mera “somma di attività,
ma coinvolgimento intelligente di tutti coloro che possano dare un contributo e il partenariato con
i privati dà la possibilità di metter insieme risorse e integrare energie. Gli ha fatto eco Paolo
Colombo, presidente dell’Enel, che ha riferito come la criminalità economica abbia “un costo
stimato di 60 miliardi di euro e renda l’economia legale vulnerabile, per cui la tutela della legalità
significa rendere più attraente gli investimenti nel nostro Paese”. Insistendo sullo stesso tema, il
vice presidente della Commissione Antimafia, Luigi De Sena, ha ricordato come nel contrasto alla
criminalità organizzata occorra agire con un’azione generalizzata, in cui si colloca il partenariato
pubblico-privato, ma è soprattutto la politica che deve concertare una serie di interventi e rivedere
alcune norme, come quella relativa al massimo ribasso negli appalti pubblici, che attualmente
quasi si traduce in una “istigazione a delinquere”. Per il procuratore Nazionale Antimafia, Piero
Grasso, si può rispondere all’esigenza di sicurezza con una prevenzione integrata nell’ambito
sociale ed economico. Grasso ha auspicato che, partendo dalla “consapevolezza dell’importanza
che riveste la figura delll’imprenditore anche nell’ambito del sistema degli appalti pubblici”, ci si
possa aprire ad un sistema di legalità che, indipendentemente dalle vigenti modalità da seguire per
ottenere la certificazione antimafia, consenta una fase di controlli successivi . “Negli anni 90 – ha
ricordato Grasso - fu abolito il registro dei fornitori, mentre oggi è essenziale che le fasi avvengano
tutte in un’ottica di tracciabilità, dal pagamento dei salari fino allo smaltimento dei rifiuti. Si
potrebbe partire – è la proposta di Grasso - da un’autocertificazione iniziale resa dall’impresa per
passare poi ai successivi controlli effettuati dalle amministrazioni pubbliche”. E in questo senso il
procuratore ha ricordato lo strumento a disposizione dei prefetti consistente nella possibilità di
accessi in corso d’opera nei cantieri. Grasso auspica, infine, la reintroduzione del reato di falso in
bilancio e prevedere quello di autoriclicaggio. (alm)
ancitel 010612
Casa al 50%, la detrazione si divide
La legislazione sull'Imu definisce abitazione principale quella in cui il contribuente ha la residenza e
la dimora abituale e dove ce l'ha anche il suo nucleo familiare.
Il caso più semplice è quando un dei genitori è unico proprietario della casa in cui vive con la
famiglia: in questo caso paga l'Imu con le agevolazioni prima casa (aliquota ridotta, detrazione di
200 euro più 50 per ogni figlio a carico). Nel caso che i due coniugi abbiamo a metà la proprietà
della casa, pagano al 50% l'Imu e godono, sempre metà per ciascuno, delle detrazioni previste.
Le cose diventano più complicate quando i due coniugi non hanno la stessa residenza e dimora. Se
la famiglia vive in una casa in comproprietà dei coniugi, ma uno dei due è proprietario anche di
un'altra casa nello stesso Comune e nella quale ha la residenza, allora il primo coniuge paga il 50%
della casa con le agevolazioni, il secondo paga per intero l'Imu sull'abitazione in comune (perché
ha la residenza nell'altra casa) e paga l'Imu intera anche sulla seconda (perché lì non vi dimora). Se
questo coniuge nella seconda casa avesse anche la dimora, comunque pagherebbe l'Imu per intero
perché comunque in questa seconda casa non risiede e dimora il suo nucleo familiare. Se invece
uno dei due coniugi ha anche una casa in un altro Comune, dove risiede e dimora, allora paga l'Imu
agevolata su questa casa, mentre su quella in comune con l'altro coniuge paga metà Imu intera
(mentre l'altro paga metà Imu agevolata).
La questione si complica ancora di più nei casi di coppie di fatto senza figli: qui il concetto di nucleo
familiare è più difficile da dimostrare e perciò diventa fondamentale la coincidenza tra residenza e
dimora abituale. Il nucleo familiare è più facile identificarlo nel gruppo formato da genitori e figli
non economicamente indipendenti. In caso di separazione o divorzio, invece, le cose si
semplificano perché è la legge che stabilisce che al coniuge assegnatario dell'appartamento, anche
se non proprietario, che vi abiti e vi risieda stabilmente spetta il dovere di pagare l'Imu (e in questo
caso con tutte le agevolazioni prima casa).
Angelo Busani, ilsole24ore 010612
dalla puglia
Fratoianni: arriva nuovo bando Principi Attivi
Riparte Principi Attivi, l’iniziativa di Bollenti Spiriti per favorire la partecipazione giovanile alla vita
attiva e allo sviluppo del territorio attraverso il finanziamento di progetti ideati e realizzati dai
giovani stessi. Il bando è stato presentato a Lecce nella giornata conclusiva del BS Camp da Marco
Costantino e Giulio Calvani, dello staff di Bollenti Spiriti. Altri ragazzi e ragazze potranno così
aggiungersi alle migliaia che stanno realizzando progetti e attività nel campo della creatività,
dell'innovazione, della solidarietà e dello sviluppo locale. Gli stessi che hanno avuto modo
d'incontrarsi alle manifatture Knos nella tre giorni del BS Camp, il più importante evento giovanile
in Italia. “Abbiamo fatto dell'investimento sui giovani e sulle politiche che li riguardano – ha
spiegato l’assessore alle Politiche giovanili della Regione Puglia, Nicola Fratoianni – una strategia
della Regione. Questa terza edizione, che può contare su importanti risorse, nasce soprattutto per
produrre elementi di partecipazione e di attivazione sociale. Mi aspetto che porti tante idee
innovative che aiutino la Puglia a crescere. Misurarsi con le esperienze precedenti, guardare alle
idee che hanno funzionato ed a quelle che lo hanno fatto meno, correggere gli errori ed aggiustare
il tiro, come hanno fatto i tanti giovani che hanno partecipato al Bs Camp in questi giorni credo
sarà di aiuto”.
Il bando di Bollenti Spiriti 2012 ha una dotazione di 4,1 milioni e consentirà di finanziare circa 165
progetti con 25mila euro a fondo perduto. Possono partecipare i maggiorenni e nati dal 1/1/1979
residenti in Puglia. I proponenti, che non devono aver beneficiato delle precedenti edizioni,
devono costituire gruppi informali di almeno 2 persone, impegnandosi a costituire un nuovo
soggetto giuridico se finanziati. Le idee dovranno riguardare tre ambiti: tutela e valorizzazione del
territorio (sviluppo sostenibile, turismo, sviluppo urbano o rurale, tutela e valorizzazione del
patrimonio ambientale, culturale ed artistico, ecc.); economia della conoscenza ed innovazione
(nuove tecnologie, media comunicazione, innovazione di prodotto o di processo); inclusione
sociale e cittadinanza attiva (qualità della vita, disabilità, antirazzismo, migranti, sport, pari
opportunità, apprendimento, accesso al lavoro, impegno civile, legalità, ecc.). Dal 18 giugno sarà
possibile accedere al sistema per inoltrare le domande. Il 12 ottobre scade il termine per il loro
completamento. Nelle due precedenti edizioni del bando sono stati investiti 15 milioni di euro,
coinvolti 10mila giovani, finanziati 610 progetti (l’80% dei quali sono ancora operanti, secondo
un’indagine dell’Università di Bari). Le informazioni su bando e procedure sono disponibili su
http://bollentispiriti.regione.puglia.it
regionepuglia 020612
Legge regionale n.31/2009 sul diritto allo studio: approvato regolamento di attuazione
Pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n. 80 del 4 giugno 2012 il regolamento regionale 31
maggio 2012, n. 10, strumento di attuazione normativa della Legge Regionale 4 dicembre 2009 n.
31, recante “Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione”.
Il Regolamento, in coerenza con le finalità della citata legge regionale, disciplina le azioni che la
Regione promuove e sostiene per rendere effettivo il diritto allo studio e alla formazione, con
riferimento alle tipologie di interventi in favore degli allievi del sistema dell’istruzione, attuate dagli
Enti locali e dalle Istituzioni Scolastiche autonome.
regionepuglia 050612
dal comune
IMU, il comune aiuta i contribuenti per il calcolo dell’imposta
Su sito comunale a questo link http://www.comune.lecce.it/news/2012/06/05/calcola-l'importodell'imposta-municipale-unica è possibile utilizzare il calcolatore per conoscere l’importo della
prima rata IMU da versare in acconto– entro il 18 giugno - per tutti proprietari di fabbricati. Inoltre
l’Amministrazione mette a disposizione un servizio di assistenza per effettuare il pagamento
dell'imposta municipale unica riservato a tutti i cittadini di almeno 70 anni di età, residenti a Lecce
e possessori dell’abitazione principale; tutti loro, entro il 15 giugno, possono presentarsi dal lunedì
al venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 12.00 presso l’Ufficio Tributi in via Michele Palumbo 4 muniti di
documento d’identità e di visura catastale per soggetto. Il servizio comunale è gratuito e aggiuntivo
rispetto a quanto previsto dalla normativa (D.lgs. 14 marzo 2011 convertito in L. 22 dicembre 2011
n.214) ed è garantito nel limite delle risorse umane disponibili.
giurisprudenza
Tar Lombardia 787/2012 su flessibilità orari apertura farmacie
I giudici del Tribunale amministrativo di Brescia, su questo tema, ricordano che da alcuni anni
l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) evidenzia che nella regolamentazione
dell'attività delle farmacie occorre introdurre un maggiore livello di concorrenza (compresa la
possibilità di differenziare le strategie commerciali, a partire dagli orari di apertura).
La finalità del nuovo approccio è di favorire in primo luogo i consumatori, sotto forma di
competizione sui prezzi e sulla varietà dei servizi accessori, ma anche di rafforzare la struttura
imprenditoriale delle farmaci: queste ultime infatti in seguito all'ingresso sul mercato delle
parafarmacie di cui all'art. 5 del DL 4 luglio 2006 n. 223 devono potersi difendere ad armi pari
disponendo di maggiore flessibilità nel posizionamento della propria offerta per intercettare ogni
segmento di clientela potenziale. In sintesi l'AGCM afferma, con il plauso dei giudici lombardi, che
la tutela della salute dei cittadini non è incompatibile con più elevati livelli di concorrenza nella
vendita al dettaglio dei farmaci, il che dovrebbe condurre a considerare gli orari di apertura non
come un limite invalicabile ma piuttosto come il servizio minimo da garantire ai cittadini Gli auspici
dell'AGCM sulla piena liberalizzazione degli orari e dello svolgimento del servizio in ogni settore
commerciale hanno trovato concretizzazione in alcuni recenti interventi legislativi (v. art. 3 commi
7 e 8 del DL 13 agosto 2011 n. 138; art. 3 c.1 lett. d-bis del DL 223/2006, come modificato dall'art.
31 del DL 6 dicembre 2011 n. 201; art. 1 commi 1 e 2 del DL 24 gennaio 2012 n. 1). Sono ora
ammissibili soltanto limitazioni proporzionate a specifiche finalità pubbliche, il che evidentemente
non consente di ritenere esclusa dal nuovo regime l'intera attività di vendita al dettaglio dei
farmaci per il solo fatto che sussiste un collegamento con la tutela della salute (le deroghe alla
liberalizzazione devono essere direttamente funzionali a garantire ciascuna un aspetto
dell'interesse pubblico). Salvatore Dettori
ancitel 050612
Tar Toscana 1043/2012 su ordinanze contingibili e urgenti
Il potere contemplato dall'art. 54, D.Lgs. n. 267 del 2000, può essere esercitato solo quando si
tratti di affrontare situazioni eccezionali ed imprevedibili che costituiscono una concreta minaccia
per la pubblica incolumità, per le quali sia impossibile utilizzare i mezzi ordinariamente previsti
dall'ordinamento giuridico. L'esercizio del potere sindacale d'urgenza è, quindi, subordinato ad un
duplice ordine di presupposti, e dunque, da un lato, alla presenza di una situazione imprevedibile
ed eccezionale che costituisca minaccia per l'incolumità pubblica (od anche per la sicurezza
urbana) e, dall'altro, alla impossibilità di utilizzare i mezzi normalmente previsti dall'ordinamento
giuridico per fronteggiarla. L'ordinanza sindacale si rivela, pertanto, illegittima nell'ipotesi in cui
non rappresenti le situazioni di pericolo per l'incolumità pubblica che ne hanno motivato
l'adozione.
ilsole24ore, Mass. Repertorio Lex24 300512
Cds 3063/2012 su arresto dirigente società in gara
Non può costituire causa di esclusione da una gara d'appalto l'arresto di proprietari o di dirigenti di
una società o anche la sola pendenza di procedimenti penali.
ancitel 250512
fuorisacco
Cortili Aperti il 9 e 10 giugno
Giunge alla diciottesima edizione "Lecce Cortili Aperti", manifestazione organizzata dalla Sezione
Puglia dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. Come al solito sono numerosi gli eventi ospitati
nei cortili degli splendidi palazzi leccesi
L'appuntamento, che si inserisce nell’ambito delle Giornate Nazionali dell’ADSI, offre a turisti e
cittadini la possibilità di effettuare tour guidati nei giardini delle dimore storiche di Lecce e di
assistere a concerti, mostre, letture. Per l'edizione 2012, trentadue tra dimore storiche e Chiese del
Seicento e Settecento si apriranno per farsi scoprire e colpire i visitatori con un'atmosfera magica e
carica di fascino. Sarà possibile visitare atri e giardini abitualmente chiusi al pubblico e, in ognuno,
il visitatore troverà momenti musicali, culturali e di intrattenimento.
Programma
Sabato 9 giugno, alle ore 18.00, nella biblioteca provinciale, ci sarà la presentazione del libro "L’arte
di vivere a Bruxelles" di Fiammetta d’Aremberg Frescobaldi con l’intervento di Margherita Dallai,
editor di Ville e Giardini.
L’inaugurazione sarà alle ore 19.00 nella suggestiva cornice della chiesa di San Francesco della
Scarpa, con l’apertura della mostra “Sotto il Vesuvio di Andy Warhol”, nature morte del seisettecento provenienti dal Museo di Capodimonte e “Facce di Partenope” , 86 foto acquerellate di
Vittorio Pescatori, che ha ripreso gli aspetti più affascinanti e meno consueti di Napoli. Una mostra
che rende omaggio a Napoli come ispiratore della cultura barocca, diffusa in tutto il regno delle
Due Sicilie. Le ”cose inanimate”, come i letterati del Settecento chiamavano le nature morte, ben
rappresentavano quella svolta artistica che si determina a Napoli dopo Caravaggio e i pittori
viaggiatori fiamminghi. Le nature morte fanno da contrappunto allo strepitoso Vesuvio, dipinto con
cui Andy Warhol rende omaggio a Napoli e che oggi è conservato nel Museo di Capodimonte.
La mostra è curata da Maria Lucia Seracca Guerrieri, Fabrizio Vona (Sovrintendente del Polo
Museale di Napoli) e Antonio Cassiano (Direttore del Museo Provinciale di Lecce). Ouverture
musicale a cura del Maestro Marcello Panni.
Domenica 10 giugno, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle 22.00, le antiche dimore si
apriranno per accogliere i visitatori. La manifestazione comprende spettacoli teatrali di compagnie
locali, esposizioni di pittura, mostre di fotografia con soggetti desunti dai cortili, una dimostrazione
di Badmington, corsi di ceramica e sulla manutenzione del mobile antico, concerti curati dal
Conservatorio di Musica di Lecce Tito Schipa con musiche di tutti i secoli e generi, tra cui un coro
gregoriano e arie per pianoforte, spettacoli musicali di jazz e musica napoletana, esposizioni di
artigianato locale con dimostrazioni di alcune tecniche e visite guidate, anche con lettore LIS per
non udenti, negli angoli più inconsueti della città.
programma
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Per vivere al di fuori della legge, devi essere onesto
Robert Allen Zimmerman, meglio conosciuto come Bob Dylan (1941-) cantautore, musicista e
poeta statunitense.
accadde oggi
nel 1494 Spagna e Portogallo firmano il Trattato di Tordesillas che divide il Nuovo
Mondo tra le due nazioni;
nel 1862 gli Stati Uniti e il Regno Unito concordano per la soppressione della tratta
degli schiavi;
nel 1905 la Norvegia dichiara dissolta l'unione con la Svezia.
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a cura del Settore programmazione e gestione delle risorse comunitarie
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