COMUNITA’ ANCONA 2 RESPONSABILE PER IL SETTORE FAMIGLIA PROPONE: PROCESSO ALLA FAMIGLIA La nostra comunità ha accolto, nonostante alcune perplessità, con curiosità e ottimismo l’incarico regionale di curare il settore famiglie. Cominciando a lavorarci un po’ ci siamo subito resi conto che l’argomento si prestava a discussioni vivaci date da punti vista molto distanti , pur essendoci una certa omogeneità di esperienze, di credo, di esigenze e di età. Ci siamo allora ritrovati a mettere in scena un vero e proprio Processo alla Famiglia, con tanto di Giudice senza parrucca ( e ahimè..anche senza capelli) di Pubblico Ministero (formato dal Masci più accanito) e di Avvocato Difensore (il Masci più soft). Visto che il Giudice non ha ancora emesso il verdetto c’è tutto il tempo perché tutte le comunità della nostra regione possano partecipare attivamente a questo processo. Come? Qui di seguito troverete il profilo dalla famiglia imputata. Se vi interessa “giocare” con noi costituitevi anche voi come Accusa o come Difesa o entrambe le categorie. Attraverso il sito fateci sapere il risultato delle vostre arringhe (qui di seguito potrete leggere la nostra) e alla fine, con il contributo di tutte le comunità potremmo sapere qual è l’argomento più dibattuto o più interessante da sviscerare insieme prossimamente ad un eventuale incontro regionale. Profilo della famiglia imputata Atti processo alla Famiglia comunità AN2 ACCUSA Secondo l’accusa risalta che ci sia un utilizzo esagerato della tecnologia che sembra troppo presente(come quantità) e troppo pressante (nel modo di usarla): il rischio è che la crescita dei ragazzi sia troppo limitata nell’ambito dell’ autonomia e che quando gli stessi hanno un po’ di tempo libero lo utilizzino solo per questi svaghi. Colpisce molto il rapporto di coppia, dove si percepisce una freddezza di fondo che fa pensare al fatto che il poco tempo libero a disposizione sia utilizzato solo per l’organizzazione degli impegni quotidiani (non litigano mai? Perché? Ci sono problemi di comunicazione?) Forse ci sono troppi impegni individuali e quindi la famiglia passa troppo poco tempo insieme a discapito delle esperienze comuni e forse anche dei rapporti affettivi. Unico punto in comune sono le vacanze estive, tutto qui? Questi due, marito e moglie, camminano su strade parallele che sembra non si incrocino mai. Sembra una famiglia chiusa anche verso l’esterno. Non si parla di inviti a pranzo o a cena o di andare a far visita ai nonni. Solo la mamma tiene i rapporti con le famiglie di origine. Solo il padre si dedica al volontariato. E la fede? E’ il padre che costringe tutti ad andare a messa o è una scelta di famiglia? Come viene vissuta la partecipazione alla messa da parte dei figli? Pregare insieme? Naturalmente non se ne parla! DIFESA La difesa spezza una lancia a favore della tecnologia quando essa entra nella famiglia in qualità di strumento al servizio dell’uomo, e non viceversa. Come? Il cellulare può aiutare a ottimizzare i tempi, vista la frenesia degli impegni di tutti, quindi si presenta come puro strumento di comunicazione. La play station non può essere utilizzata moltissimo dai ragazzi, visto che sembra non abbiano molto tempo libero; comunque la mamma (d’accordo con il papà) controllerà sicuramente i tempi (facendo in modo che essa non si impadronisca delle loro menti) e i contenuti dei giochi che entrano in casa ( aggiornandosi attraverso i vari canali a disposizione dei genitori). La difesa vede questa coppia esattamente inserita nel nostro tempo: assieme agli impegni lavorativi e all’attenzione per la famiglia sono molteplici gli impegni individuali, ma comunque la mamma ed il papà cercano in tutti i modi di ritagliarsi spazi per sé e per la propria famiglia. Il lato positivo del ritagliarsi spazi per sé sta nel fatto che in questo modo le persone non si sentiranno frustrate o arrabbiate. Gli spazi per coccolare la propria famiglia sono vitali e si possono tranquillamente individuare in momenti semplici della vita: i pasti partecipati e sentiti come momento utile per relazionarsi; le vacanze entusiasmanti per tutti i componenti della famiglia; la presenza di momenti “coccolosi” per stare insieme; la partecipazione a messa vissuta come momento di condivisione della fede e non come forzatura (soprattutto per i figli). L’accusa sostiene di vedere una famiglia chiusa, ma la difesa non è d’accordo, in quanto mantenere i contatti con le famiglie d’origine è senz’altro sintomo di apertura. Inoltre il papà, che si dedica al volontariato, fa sicuramente da ponte tra la famiglia e l’esterno ed è testimonianza dell’amore e della preoccupazione per gli altri. A difesa della famiglia metteremo la vulnerabilità causata dai continui stimoli economici e l’impegno della stessa attraverso comportamenti etici ( la mamma lavora fuori casa il mattino, questa decisione sarà sicuramente scaturita dall’accordo dei coniugi) oltre alla voglia di crescere insieme lungo il percorso della vita. Profilo della famiglia imputata. padre il papà lavora 9 ore dedica il tempo libero ai figli quando può aiuta in casa la moglie il giovedì partita di calcetto con gli amici non ama fare shopping è lui che stimola la famiglia ad andare a messa la domenica aderisce ad una associazione di volontariato tiene il bilancio economico madre lavora il mattino porta a scuola i figli organizza la casa (pasti, pulizie, spesa). segue e gioca con i figli quando può va dalla parrucchiera e dall’estetista ama fare passeggiate chiacchierando organizza le vacanze tiene i contatti con le famiglie di origine figlio scuola sport calcio segue un corso di teatro la sua cameretta è un disastro va a messa fa catechismo gioca con la playstation ha il cellulare figlia scuola sport danza studia pianoforte è maniaca della precisione non vuole più andare al dopo cresima ciatta al pc esce con le amiche vorrebbe un piersing gira sempre con l’i-pod