Il Costo di Mantenimento e
Accrescimento dei Figli:
alcuni aspetti economici e fiscali
Federico Perali
Dipartimento di Scienze Economiche
Università degli Studi di Verona
“Quanto costano i figli?
Ricadute socio-economche e fiscali per le famiglie italiane”
Roma - 24 Gennaio 2007
Biblioteca del CNEL
Organizzazione
• Il Costo dei Figli: Equità Orizzontale
– Mantenimento
– Accrescimento
• Aspetti economici e fiscali
– Definizione ISEE e la proposta di revisione
– Tassazione individuale o quoziente?
– Tariffazione delle utenze pubbliche (es. acqua e rifiuti)
• Obiettivi delle politiche familiari: un approccio integrato
Equità Orizzontale e Verticale
• Equità orizzontale: tassare gli eguali, in termini di
capacità contributiva, in modo eguale. A parità di
reddito chi ha figli da mantenere non dovrebbe
pagare la stessa entità di tasse di chi non ha figli.
–
L’ISE utilizza il costo di Mantenimento del figlio per
identificare chi è realmente eleggibile per ricevere un
sostegno
• Necessario ma rivedibile
• Equità verticale: individui con maggior capacità
contributiva dovrebbero pagare di più, cioè si
dovrebbe “tassare i diversi in modo diverso.”
Equità Orizzontale:
il Costo dei Figli
Quanto costano e quanto si spende per i bambini
La presenza di un figlio cambia radicalmente il comportamento
delle famiglie e pone diverse questioni:
•
la questione positiva:
– come la presenza di bambini influenza i modelli di consumo delle
famiglie?
•
la questione delle necessità:
– qual è il costo di mantenimento del figlio, o scala di equivalenza, cioè
quanto reddito necessita una famiglia con bambini per godere dello
stesso livello di benessere di un famiglia senza bambini?
•
la questione della spesa:
– quanto spendono i genitori per i loro figli? Questa informazione
consente di stimare il costo di accrescimento dei figli, purché sia noto
come vengono allocate le risorse in famiglia ed è fondamentale per
spiegare le scelte procreative e derivare il livello di benessere proprio
dei bambini
La Questione Positiva
Come la presenza di bambini
influenza i modelli di
consumo delle famiglie?
Effetti di Sostituzione Demografica
dovuti alla presenza in famiglia di uno o più minori
0.0250
0.0200
0.0150
0.0100
0.0050
0.0000
-0.0050
1
2
3
4
5
6
7
-0.0100
-0.0150
-0.0200
-0.0250
1 = alimenti
2 = abitazione
3 = trasporti e comunicazione
4 = abbigliamento per adulti
5 = abbigliamento per bambini
6 = istruzione e ricreazione
7 = altro
La Questione delle Necessità
•
Qual è il costo di mantenimento del figlio, o scala
di equivalenza?
•
Quanto reddito necessita una famiglia con
bambini per godere dello stesso livello di
benessere di un famiglia senza bambini?
Scala di Equivalenza o
Costo di Mantenimento del Figlio
La scala di equivalenza è un indice del costo della vita che converte
le famiglie di diversa composizione in individui identici,
consentendo di effettuare confronti di benessere tra individui e
famiglie tenendo conto delle differenze nelle necessità.
Es.: Scala di Equivalenza Familiare (coppia con bambino)
Scala Familiare =1 + 1 + 0.3
Reddito Equivalente (ISE) = Reddito Fam. / Scala Fam.
A che servono le scale di equivalenza?
• Per operare confronti tra famiglie basati sulle necessità
• Per migliorare la misurazione della povertà e della distribuzione
dei redditi
• Per incorporare le differenze tra famiglie nell’imposizione
fiscale (quoziente familiare)
• Per definire criteri di accesso ai servizi sociali e sanitari a chi ne
ha effettivamente bisogno (redditometro, ISE).
• … non per spiegare le scelte di natalità …
Costo del Bambino e
Misurazione della Povertà
(Diverse distribuzioni del reddito al variare della scelta della scala)
Scale di Equivalenza e Confronti Interpersonali
• Secondo Harsanyi (Nobel 1994) “noi tutti facciamo, o
cerchiamo di fare, confronti di utilità interpersonale. Tutti i
giorni decidiamo quale membro della nostra famiglia, quale
amico, quale causa caritatevole, dovrebbe ricevere parte del
nostro tempo, o del nostro denaro”
• nel prendere questa decisione, solitamente consideriamo chi ha
più bisogno del nostro aiuto o può derivarne maggiore beneficio,
cioè facciamo confronti. La base psicologica dei confronti è
l’empatia immaginativa, cioè la nostra capacità di metterci nelle
“scarpe” altrui …
Definizione di Costo di Mantenimento del Figlio
Le scale di equivalenza misurano qual è il livello di
reddito aggiuntivo -- o costo C(u,p, d) -- di cui una
famiglia composta da due adulti ed un bambino d1 ha
bisogno rispetto ad una famiglia senza bambini d0 al
fine di godere dello stesso livello di benessere
economico:
C  u, p, d 1 
C  u, p, d
0

Il Costo di Mantenimento del Figlio
• Se il profilo demografico della famiglia varia solo in
relazione al numero dei bambini, l’indice del costo della vita
corrisponde al costo di un bambino.
• Se il profilo varia in relazione al numero di persone anziane
la scala di equivalenza rappresenta il costo di un anziano.
• La scala dipende dal grado di pubblicità di un bene che
influenza in modo diretto le economie di scala e
• da come le risorse di denaro e tempo vengono distribuite
all’interno della famiglia. Tradizionalmente si assume che le
risorse siano distribuite in modo eguale tra i membri.
Costo del Bambino e Benessere:
non varia per i poveri e per i ricchi
Scale di Equivalenza Relative,
Base = Coppia senza Figli
Coppia senza figli =1
Adulto equivalente = 0.5
Coppia senza figli =2
Adulto equivalente = 1
1.19
2.39
1.16
2.33
1.18
2.36
1.07
2.13
0.8
1.6
Bambino 0-5
Bambino 6 - 13
Bambino 14 -18
Adulto aggiuntivo
Single
Stima Econometrica del Costo di Mantenimento
• Il costo di un bambino con meno di sei anni accresce il costo della
coppia senza figli del 19.4% = 38.7% del costo di un adulto
equivalente.
• Il costo del bambino di età tra i 6 ed i 13 anni e di un adolescente
sono il 32.6% e 35.8% del costo di un adulto equivalente.
• L’adulto aggiuntivo costa il 13.3% rispetto ad un adulto equiv.; il
costo di un single è maggiore del 60% rispetto un adulto equiv.
• Il costo del mantenimento dei figli è indipendente dal reddito e non
varia tra macroregioni; le economie di scala non sono
economicamente significative.
• Il costo del bambino in termini monetari: se si considera una spesa
media mensile delle coppie senza figli per beni necessari compresi
gli affitti di circa 1300 Euro, il costo di mantenimento del bambino
in termini assoluti per le classi di età considerate corrisponde a
• {0-5,6-14,15-18}={252 Euro, 212 Euro, 233 Euro}.
La Questione della Spesa
•
Quanto spendono i genitori per i loro figli?
•
Questa informazione consente di stimare il
costo di accrescimento dei figli, purché sia
noto come vengono allocate le risorse in
famiglia ed è fondamentale per spiegare le
scelte procreative e derivare il livello di
benessere proprio dei bambini.
Costo del bambino, costo per accrescere un
bambino e scelta di fecondità
Il costo di mantenimento (costo delle necessità) di
un bambino è molto diverso dal costo “contabile”
associato all’accrescimento di un bambino. Serve
per tenere conto delle differenze fra famiglie sulla
base delle necessità al fine di una corretta
identificazione di chi è in stato di effettivo bisogno.
Il costo associato all’ accrescimento di un
bambino (quanto si spende) tiene conto
anche del valore del tempo investito dai
genitori, dell’investimento qualitativo e di
altri costi effettivi che variano al variare del
reddito. Aiuta a spiegare perché una
famiglia sceglie di avere un figlio.
Il Costo di Allevamento
Per poter misurare il costo di accrescimento di un
bambino (e il livello di povertà propria dei bambini) è
necessario
conoscere
la
regola
che
governa
distribuzione delle risorse all’interno delle famiglie
–
tra marito e moglie
–
tra adulti e bambini
la
Il Costo di Accrescimento del Bambino
Costo di Accrescimento:
b
accr
C
C
b
nec
C

b
nonnec
C
a
tempo

  Cnec  Cnonnec  C

a
tempo
In media:
Spesa per Bambino
= 0.6
Spesa per Adulto
con 0    1.
Il Costo di Accrescimento del Bambino
•
•
•
Il costo di accrescimento cresce all’aumentare
del livello di reddito della famiglia;
Esiste una relazione negativa tra costo di
accrescimento e numero dei figli;
Il costo di accrescimento è l’informazione
appropriata per spiegare le scelte procreative
–
Le scelte di fertilità sono influenzate anche da
fattori non strettamente economici, quali la
stabilità della relazione di coppia, la disponibilità
di una abitazione adeguata, vantaggi fiscali per le
famiglie con figli, la stabilità della famiglia
Costo dei Figli se Disabili:
un’informazione che manca
Chi sta meglio?
• Un bambino povero che vive in una famiglia ricca o un
bambino ricco che vive in una famiglia povera?
… oppure
• Un bambino con una disabilità che vive in una famiglia
ricca rispetto ad un bambino normale che vive in una
famiglia povera?
Importanza della stima
del costo del figlio disabile
• È importante identificare correttamente chi è disabile
e stabilire quanto è giusto dare
• Nei paesi dell’OCSE, la metà delle persone con
disabilità severe non riceve benefici.
• Circa 1/3 che riceve benefici rivela, quando
intervistato, che non è disabile.
• E’ quindi necessario cambiare i criteri di eleggibilità
per ridurre gli errori di inclusione di non disabili ed
esclusione di disabili sulla base dei bisogni reali
Quali sono i bisogni di un disabile?
• I bisogni di una persona disabile variano molto al variare del
diverso grado di limitazione e di sofferenze soggettive. Le
variazioni nel costo della vita toccano persone disabili e
normali allo stesso modo, poveri e ricchi.
• La stessa variazione nel costo della vita ha un effetto molto
diverso, per esempio, su una persona ricca ma disabile rispetto
ad una persona povera ma normale.
• Le donne con disabilità possono essere più esposte a rischi di
discriminazione. I bambini sono un altro gruppo vulnerabile.
La mortalità di bambini con disabilità è ancora molto elevata
nei paesi in via di sviluppo ma è molto ridotta nei paesi
occidentali.
• Ma … conosciamo i bisogni di un disabile?
Bisogni dei Disabili:
Le scale di equivalenza
• La scala di equivalenza è data dal rapporto tra il costo della
vita di una famiglia con un disabile ed il costo della vita di una
famiglia senza la disabilità.
• Rappresenta la compensazione (non valuta il costo del tempo)
da dare alla persona disabile per raggiungere lo stesso livello
di benessere della famiglia normale.
• Es.: Supponiamo che ad una persona disabile venga assegnata
una scala di equivalenza rispetto ad un adulto equivalente (per
esempio il membro di una coppia normale) pari a 1.5.
• In termini di utilità, la persona disabile dotato di 60 unità di
reddito sarebbe equivalente ad un adulto equivalente con 40
unità di reddito. E’ un costo indipendente dal reddito
Qual è il costo di una persona disabile?
• Come variano i bisogni di una persona disabile rispetto ai bisogni
di una persona normale? Come le diversità in intensità del grado
di disabilità influenzano i confronti tra persone disabili, disabili e
normali e famiglie che ospitano persone disabili e famiglie
normali?
• Un recente studio inglese:
– mostra che i costi della disabilità sono sostanziali soprattutto
per disabili che vivono da soli e crescono all’aumentare della
severità
– e conclude che se i redditi non si correggono per queste
differenze, si cambia sostanzialmente la posizione del disabile
nella scala dei redditi ma si sottostima di molto la povertà
(3%) specialmente fra i più anziani (dove sarebbe il doppio)
Costo del bambino in famiglie separate
•
Qual è la somma equa che deve corrispondere il padre?
•
3 criteri di “giustizia sociale”
1.
Uguagliare lo standard di vita della famiglia che ha in
custodia il bambino dopo la separazione con la famiglia
senza custodia
Mantenere lo standard di vita prima della separazione per la
famiglia che ha la custodia
Mantenere lo standard di vita pre-separazione solo per il
bambino
2.
3.
•
Anche questo calcolo presuppone che si conoscano i livelli
di benessere dei singoli membri della famiglia
Una società per i bambini?
• In caso di separazione coniugale trovate più
corretto che venga chiesto:
– Stareste meglio con o senza la vostra sposa/o?
Siete disposti a trascorrere la vecchiaia con lei/lui?
– Se i bambini stanno meglio vivendo con entrambi i
genitori o in famiglie separate?
La Povertà dei Bambini: Tradizionale e Non
•
La povertà dei bambini si definisce tradizionalmente
in relazione alla percentuale di famiglie con bambini
sotto la linea della povertà. In Europa sono il 17% e la
povertà dei bambini è prevalente in famiglie con un
solo genitore (79% se non lavorano, 25% se lavorano)
•
L’incidenza della povertà in Italia è più alta nelle
famiglie numerose. Circa il 40% delle famiglie con tre
o più figli è al di sotto della linea della povertà.
•
MA … la povertà del figlio può essere molto diversa
da quella dei genitori. Nel campione di studio nel 23
% dei casi genitori e figli non sono entrambi o al di
sotto o al di sopra della linea della povertà.
Aspetti economici e sociali
legati al costo dei figli:
ISEE, Tassazione, e Tariffe
Definizione ISE

L’ISE è un indice del Costo della Vita utilizzato per stimare la
condizione socio economica della famiglia.

Si basa sul concetto di
 Reddito Equiv. = Reddito Fam./Scala Equiv. Fam.
 = ISR (reddito complessivo Irpef)+ 0.2 ISP (valore
patrimoniale) / Scala Equivalenza + maggiorazioni per
nuclei monoparentali, entrambi genitori lavorano (0.2)
e persone con handicap (0.5)
per operare confronti tra famiglia che si fanno ogniqualvolta si
procede alla verifica dei mezzi di sostentamento delle famiglie
per assegnare l’accesso ai programmi di welfare in modo
“giusto.”
Calcolo dell’ISEE
• Indicatore Situazione Reddituale (ISR)
= Reddito complessivo Irpef
- Deduzioni per l’affitto fino a 5165 euro
+ r*attività finanziaria
• Indicatore Situazione Patrimoniale (ISP)
= 20% del valore del patrimonio – franchigie
fino
a: 15494 euro dal patrimonio mobiliare e 51646 euro (o
mutuo residuo) dal patrimonio
mobiliare per abitazione di
proprietà
• ISE = Componente Reddituale + Componente Patrimoniale
• ISEE = ISE / scala di equivalenza
Importanza della “Verifica dei Mezzi”
Identificazione degli individui in povertà o eleggibili
ISEE-Indicatore Socio Economico Equivalente
per la Verifica dei Mezzi (Means Testing)
L’ISEE è un indicatore che permette di “verificare i mezzi” effettivi di sostentamento di
ogni famiglia per determinare chi è in stato di effettivo bisogno, cioè è eleggibile per I
programmi di welfare. L’efficacia del targeting dipende da: 1. scelta delle scale di
equivalenza, 2. stima del reddito soprattutto patrimoniale
L’ISEE è utilizzato soprattutto a livello LOCALE per
–
Asili nido e altri servizi educativi per l’infanzia
–
Assegno per il nucleo familiare con tre figli minori
–
Assegno maternità
–
Mense scolastiche
–
Prestazioni scolastiche (libri, borse)
–
Agevolazioni per tasse universitarie, prestazioni del diritto allo studio
–
Servizi socio-sanitari domiciliari
–
Agevolazioni per servizi di pubblica utilità: telefono, luce, gas
–
Contributo locazione e ICI
–
Altre prestazioni economiche assistenziali
Non a livello nazionale
–
Pensioni sociali
–
Assegni familiari
–
Aiuti ai disabili
ISE vero e proxy means test
• La proposta dell’ISE vero basato non sul reddito
complessivo ma su quello disponibile per la
componente reddituale e la riduzione delle
franchigie patrimoniali riguardanti la casa di
abitazione che attribuisce un privilegio eccessivo
a chi è proprietario rispetto a chi non lo è.
• Proxy means test – per migliorare la precisione
del targeting riducendo il costo burocratico
Le Politiche Tariffarie Sono Utilizzate come
Strumento di Politiche Family-Friendly?
• Da una indagine volta a capire la relazione che esiste tra
politiche tariffarie e famiglia svolta dalla prof.ssa Di
Nicola sul 95% dei comuni della provincia di Verona
sono emersi i seguenti aspetti:
– All’interno delle politiche tariffarie comunali la funzione
sociale della famiglia occupa un ruolo minore: le tariffe locali
sono stabilite in riferimento a specifiche fasce di utenza, quindi
hanno una natura di tipo assistenziale.
– In particolare per ICI ed imposte comunali sui rifiuti le
agevolazioni tariffarie favoriscono gli utenti che necessitano
particolari attenzioni, ma non la famiglia.
– Sgravi tariffari sono concessi ad anziani e portatori di
handicap, ma non alla famiglia in quanto tale.
L’ISEE: Un Indicatore da Rivedere
• Se avessimo utilizzato l’ISEE per tutte le decisioni
relative a esenzioni o riduzioni, avremmo potuto essere
più “inclusivi”?
• Probabilmente no, perché andrebbe rivisto:
– Migliorando della qualità dell’informazione relativa al reddito
(disponibile) e favorendo la lotta all’elusione,
– Introducendo di scale di equivalenza che distinguano tra adulti
e bambini
– Snellendo la procedura amministrativa.
ISEE e Tassazione dei Redditi
• Tassazione separata
componenti la famiglia
dei
redditi
dei
• Tassazione in base al reddito familiare
complessivo
– Cumulo dei redditi
– Tassazione per parti
Tassazione Separata dei Redditi dei
Componenti la Famiglia
• Tassazione separata dei redditi dei
componenti la famiglia => l’imposta si
applica separatamente al reddito di ciascun
componente della famiglia. Della presenza di
familiari a carico si tiene conto
– con detrazione dall’imposta oppure
– con deduzione dall’imponibile
Tassazione in Base al Reddito Familiare
Complessivo: Tassazione per Parti
• Tassazione per parti: l’aliquota è determinata come
funzione della somma del reddito dei familiari divisa per
un certo numero di parti
t

n
i 1
yi
scala equivalenza
 ISEE
dove v è il numero delle parti o scala di equivalenza. Della
tassazione per parti vi possono essere due varianti
− Splitting
− Quoziente familiare
Tassazioni per Parti: Quoziente Familiare
Con il quoziente familiare l’imposta è calcolata su un “quoziente” del reddito
familiare complessivo, ottenuto dividendo il reddito complessivo per un
numero di parti determinato attribuendo un coefficiente a ciascun
componente della famiglia
scala equivalenza  i 1 bi dove 0  b  1
n
è il coefficiente attribuito al familiare i. In pratica
−
Si sommano i redditi di tutti i componenti il nucleo familiare;
−
Si calcola il quoziente dividendo il reddito complessivo per il numero di
parti;
−
Su tale quoziente si calcola l’aliquota (oppure l’imposta);
−
L’aliquota viene applicata al reddito complessivo (oppure l’imposta
viene moltiplicata per il numero di parti).
Quoziente Familiare: Una Questione ancora Aperta
Reddito
Singolo
Coppia
Coppia
con 1 figlio
Coppia
con 2 figli
Familiare
Pro capite
ISE
Familiare
Pro capite
ISE
Familiare
Pro capite
ISE
Familiare
Pro capite
ISE
I
38.16
0
36.77
30.33
9.45
27.18
23.43
17.41
21.89
15.95
23.88
17.52
Quintili di Spesa
II
III
IV
19.5
15.04
13.37
3.34
13.09
23.68
22.84
14.76
12.81
22.41
16.65
15.3
14.31
19.8
24.57
19.62
19.53
16.38
22.86
20.65
17.15
21.42
22.61
20.19
22.97
20.75
17.61
18.88
20.08
22.85
21.32
19.42
19.71
19.55
19.22
22.23
V
13.93
59.89
12.81
15.3
31.86
17.28
15.91
18.38
16.79
22.23
15.66
21.49
Confronto tra Tassazione Individuale e Quoziente Familiare
Equità orizzontale
Equità verticale
Scelte di Natalità
Partecipazione al Mercato
del Lavoro
Stabilità della famiglia?
Tassazione Individuale
Quoziente Familiare
Non è rispettata. A parità di reddito sono penalizzate le
famiglie monoreddito rispetto alle famiglie con due
percettori di reddito; il riequilibrio per carichi familiari è
raggiunto attraverso opportune detrazioni d’imposta o
deduzioni dal reddito.
È rispettata. A parità di reddito famiglie monoreddito e
bi-reddito sono trattate in modo eguale; il riequilibrio per
carichi familiari dipende dal peso (scala di equivalenza)
assegnato ai singoli componenti della famiglia.
Per rispettare l’equità verticale le detrazioni-deduzioni
dovrebbero dipendere dal reddito oltre che dalle
caratteristiche socio-demografiche della famiglia.
Non è rispettata. A causa della progressività dell’imposta
e del fatto che le scale di equivalenza sono indipendenti
dal reddito, il vantaggio fiscale aumenta al crescere del
reddito e quindi sono avvantaggiate le famiglie con
redditi elevati.
L’effetto che la tassazione individuale produce sulle scelte
di natalità dipende dalle detrazioni o deduzioni stabilite in
misura fissa o variabile. Per esempio, in un sistema
fiscale progressivo, le deduzioni di importo fisso
attribuiscono vantaggi fiscali crescenti al crescere del
reddito ed implicitamente riconoscono che il costo di
accrescimento dei figli è correlato positivamente al
reddito. In questo caso le deduzioni sono uno strumento a
sostegno della natalità.
L’impatto del quoziente familiare sulla scelta di avere
figli dipende dal peso assegnato a ciascun figlio a carico.
Incentiva la partecipazione al mercato del lavoro di un
secondo componente, in genere la moglie.
Potrebbe creare distorsioni nelle scelte lavorative del
coniuge con un reddito più basso in quanto, attraverso il
cumulo dei redditi della famiglia, è gravato da aliquote
marginali più elevate.
La Tariffa sui Rifiuti
Ispirata al principio CHI INQUINA PAGA, favorisce la sostenibilità ambientale (minor
produzione di rifiuti e maggior recupero degli stessi), la sostenibilità economica (costi =
entrate) e l’equità contributiva (suddividere i costi in maniera più equa).
Tariffa e non tassa perché come per la fornitura di acqua potabile, elettricità o per il telefono
si introduce il concetto del pagamento per il reale utilizzo del servizio.
Con l'applicazione della Tariffa si rende più equo il prelievo introducendo criteri diversi dal
passato: le famiglie pagheranno non più solo in base ai metri quadri dell'abitazione ma
anche in base al numero dei componenti il nucleo familiare e fra le imprese che
pagheranno anche in base alla categoria merceologica di appartenenza.
La TARIFFA si compone di due parti:
TARIFFA FISSA che copre le componenti essenziali del costo del servizio (costi fissi) (circa
il 22%) e
TARIFFA VARIABILE che va rapportata ai rifiuti raccolti e conferiti, al servizio fornito e ai
costi di smaltimento a domanda individuale (circa il 78%)
Per l’utenza domestica, la tariffa è suddivisa in
QUOTA FISSA (in relazione alla superficie dell’abitazione) e
QUOTA VARIABILE ( in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare)
La Tariffa sui Rifiuti: chi vince, chi perde
Un nucleo familiare medio pari a 1,93 unità su una
superficie media netta di mq. 94, godrà di una riduzione
del 25% circa.
CHI VINCE
–
–
utenze domestiche: famiglie poco numerose
utenze non domestiche: cinematografi e teatri
CHI PERDE
–
–
utenze domestiche: famiglie numerose
utenze non domestiche: ristoranti, trattorie, pizzerie, bar,
pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante
Ma quanto costa o inquina il figlio secondo la
tariffa sui rifiuti?
Scala Implicita
1 componente
Costo variabile
(Euros)
6.32
2 componenti
12.63
2
3 componenti
15.79
3.15/6.32=0.5
4 componenti (e
così per gli altri?)
20.53
4.74/6.32=0.75
1
Pensiero da condividere
Ma un bambino
inquina ¾ rispetto ad un adulto
?
O sarebbe più giusto utilizzare una
scala appropriata?
Costo dei Figli e Politiche PRO Famiglia:
Un Approccio Integrato
Il costo di mantenimento corrisponde alla scala di
equivalenza (da non confondere con il costo di
accrescimento)
– Un ISEE più “giusta” nell’identificare chi è eleggibile
e non escludente (famiglie numerose e coppie di
giovani);
– Tariffe proporzionate alla dimensione della famiglia;
– Quoziente: una questione da rivedere;
– Detrazioni più vicine al costo di mantenimento del
figlio, più equità orizzontale se dato in modo
selettivo.
Costo dei Figli e Politiche PRO Famiglia:
Un Approccio Integrato
Costo di accrescimento
– Difficile da misurare direttamente, ma importante per
le politiche demografiche
– Contratti relazionali per conciliare famiglia e lavoro,
non solo più servizi (asili nido)
– Dare pari dignità al lavoro domestico ed extra
familiare
– Un contratto matrimoniale che includa anche i figli
per una famiglia più stabile e che incentivi ad
investire sui figli
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Qualità della vita del Disabile e della sua Famiglia e