Corso di Formazione alle Competenze Imprenditoriali Modulo “Finanziamenti alle imprese” Principi base di Finanza aziendale Gli strumenti di finanziamento più usati I problemi finanziari delle imprese in fase di start-up AREE DI INTERESSE La finanza aziendale si occupa della gestione del capitale in riferimento sia alla fase dell’acquisizione sia alla fase dell’utilizzo PERCHE’ OCCUPARSENE? La finanza può facilmente diventare un’area critica, specie per le piccole e medie imprese I flussi di capitale all’interno dell’azienda (2) Business su cui l’impresa opera Investimenti/ Disinvestimenti in capitale fisso (1) Fonti di finanziamento Azienda (4) Reinvestimenti (3) Flussi connessi con la gestione corrente (5) Remunerazione e rimborso capitali acquisiti Mercati finanziari PROBLEMI CONNESSI AL FINANZIAMENTO 1. Quantificazione e tempificazione del fabbisogno finanziario 2. Ricerca delle coperture più adeguate FONTI DI FINANZIAMENTO Fonti interne: Fonti esterne: autofinanziamento disinvestimenti capitale di rischio • nuovi apporti dei soci • ingresso di nuovi soci capitale di debito • finanziamenti a breve • mutui • obbligazioni operazioni finanziarie alternative • leasing • contributi Hanno diverse caratteristiche sia per la durata che per il costo INVESTIMENTI IN CAPITALE FISSO Materiali: Immateriali: • immobili • impianti • macchinari • automezzi, ecc. • spese di impianto • marchi • brevetti, ecc. Si caratterizzano per la durata pluriennale INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE Nascono dal fatto che entrate ed uscite monetarie non sono dello stesso importo e non coincidono temporalmente. Si caratterizzano per la breve durata. INVESTIMENTI IN CAPITALE CIRCOLANTE Esempio: • acquisto materie prime per 50.000 euro, con pagamento a 60 gg. • mantenute in magazzino le materie prime per 30 gg. • effettuato il ciclo di lavorazione con durata 20 gg. • lasciato in magazzino il prodotto finito per 20 gg. • pagati a fine trimestre 20.000 euro ai dipendenti • venduto il prodotto finito a 80.000 euro con pagamento a 90 gg. CICLO OPERATIVO Acquisto mat. prime Vendita prodotto Magazzino 0 Lavorazione 30 Magazzino 50 60 Pagamento fornitore 70 90 Pagamento dipendenti 160 Riscossione crediti CICLO DEL CIRCOLANTE EQUILIBRIO FINANZIARIO Definizione: capacità di assicurare, nel corso del tempo, il mantenimento di una buona correlazione tra struttura finanziaria e strategie dell’impresa, al fine di garantire la costante copertura dei fabbisogni monetari e la salvaguardia della solvibilità aziendale. Questo significa che l’impresa deve lavorare in condizioni di: Liquidità, cioè capacità di far fronte prontamente ed economicamente alle uscite di cassa Solvibilità, cioè capacità di coprire, con il valore degli investimenti, i finanziamenti ottenuti. Presupposti essenziali per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario mantenere una stretta correlazione tra durata degli investimenti e dei finanziamenti mantenere un corretto rapporto tra mezzi propri e di terzi, evitando di ricorrere eccessivamente al credito bancario controllare il divario tra entrate ed uscite, cercando di armonizzare i flussi di cassa I fabbisogni delle imprese legati all’attività corrente Gli strumenti creditizi di finanziamento a breve termine Fabbisogni finanziari di breve termine e servizi di finanziamento Tipologia di fabbisogno finanziario Servizi di finanziamento Liquidità ed elasticità di cassa Apertura di credito in c/C Smobilizzo dei crediti commerciali Smobilizzo dell’attivo Anticipi salvo buon fine su fatture o Ri.Ba Sconto cambiario Factoring Smobilizzo merci e titoli Anticipazioni garantite Apertura di credito in conto corrente: caratteristiche tecniche • Contratto in base al quale la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente, per un periodo di tempo determinato o indeterminato, una somma di denaro che può essere utilizzata anche con prelievi parziali e ripristinata con successivi versamenti. • La valutazione dell’affidabilità del cliente costituisce l’operazione preliminare • Se l’apertura è a tempo determinato la banca non può recedere dal contratto se non per giusta causa. • Se il rapporto è a tempo indeterminato entrambe le parti possono recedere dando comunicazione all’altra in un termine non inferiore a 15 giorni. • Apertura di credito Semplice: il diritto di disporre del credito erogato è concesso una sola volta, anche mediante utilizzi frazionati. in c/c: il diritto di disporre del credito erogato può essere ripristinato più volte mediante successivi versamenti. L’apertura di credito in conto corrente • Lo strumento tecnico utilizzato dalla banca per mettere a disposizione la linea di credito è il c/c • Operativamente la banca non accredita le somme sul conto del cliente, ma gli consente di “andare in rosso” per l’importo di fido accordato • Fido accordato: l’importo massimo dell’apertura di credito • Fido utilizzato: è la parte della linea di credito di cui si avvale il cliente • L’utilizzo del fido è discrezionale e gli interessi passivi sono calcolati in base all’ammontare e alla durata del fido utilizzato Condizioni generali di contratto • • • • • • • Tasso creditore: rendimento lordo annuo del c/c. Varia in funzione delle giacenze (di norma viene comunicato il rendimento minimo) Tasso debitore: tasso applicato sugli scoperti (di norma è indicato il tasso massimo applicato) Criterio di capitalizzazione delle competenze: periodicità di liquidazione degli interessi debitori e creditori Spese fisse per chiusura conto: spese addebitate al depositante in occasione della chiusura annuale del conto o in caso di estinzione Periodicità estratto conto: mensile, trimestrale, semestrale o annuale Spese per operazione: spese addebitate al correntista per ogni operazione effettuata Costo invio estratto conto e altre comunicazioni: richieste a titolo di recupero spese Il contratto di Apertura di credito in c/c è classificabile in base a: 1. modalità di utilizzo 2. garanzie che lo assistono Modalità di utilizzo Apertura di credito per elasticità di cassa: (scoperto di conto): origina da prelievi di importo limitato eccedenti le disponibilità depositate sul c/c per brevi periodi di tempo. Apertura di credito ordinaria: il cliente movimenta il conto con completa discrezionalità; presenza quasi costante di saldi a debito per il cliente Aperture di credito stagionali o con particolari finalità: si riduce la sfera di discrezionalità dell’utilizzo del conto e pertanto il cliente può avere migliori condizioni di prezzo. Il credito in C/c dovrebbe essere concesso in misura appena sufficiente a coprire gli squilibri temporanei fra entrate e uscite, al fine di evitare rischi di immobilizzo e che l’operazione si trasformi di fatto in un credito a medio-lungo termine. Il saldo di c/c dovrebbe presentare oscillazioni ampie e frequenti, in modo da risultare occasionalmente creditorie. Apertura di credito in c/c: le garanzie • Per la banca i movimenti che il cliente effettua sul c/c rappresentano una importante fonte di informazioni riguardo all’andamento della sua attività. • Qualora l’apertura di credito fosse utilizzata per far fronte a fabbisogni di non breve momento la banca potrebbe trovarsi di fronte a rischi maggiori rispetto alle previsioni fatte in fase di concessione del credito. In bianco (o allo scoperto) Apertura di credito in c/c Garantita: Garanzie reali: pegno, ipoteca Garanzie personali: fideiussioni, avallo Lettera di Patronage dalla capogruppo: semplice attestazione dell’impegno generico dalla holding affinché l’impresa controllata onori i suoi impegni Apertura di credito in c/c: i costi • Gli Interessi sono calcolati e capitalizzati in via posticipata alla fine di ogni periodo (in genere trimestre) e al momento di estinzione e in relazione al credito effettivamente utilizzato. • Spese di tenuta conto, in relazione al numero di operazioni effettuate nel periodo in esame. • Spese in somma fissa imputate una volta all’anno, il 31 dicembre, oppure a chiusura del rapporto. • Tasso di sconfinamento: è una maggiorazione del tasso di interesse applicato nell’ipotesi in cui il cliente superi l’ammontare del fido accordato. I fabbisogni delle imprese legati all’attività corrente Le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali Le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali • I fabbisogni finanziari di breve termine possono essere coperti medianti l’utilizzo di altri strumenti che, di fatto, non aggiungono risorse alle imprese, piuttosto trasformano anticipatamente in liquidità delle poste che sarebbero rimaste immobilizzate per un certo periodo di tempo • I crediti commerciali rappresentano una componente del capitale circolante che trasla in avanti l’incasso di una vendita generando un fabbisogno finanziario da coprire • La gestione del credito commerciale rientra all’interno delle politiche di gestione del capitale circolante e rappresenta una variabile controllabile da parte dell’azienda. Le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali Con un’operazione di smobilizzo dei crediti commerciali un’impresa cede una parte dei suoi crediti a una banca che, dietro pagamento di un interesse, provvede ad anticipare tutta la somma o una percentuale della stessa, prima della scadenza prevista Cessione del credito commerciale: “Pro solvendo”: qualora alla scadenza il terzo destinato al pagamento non assolva il suo obbligo la banca si rivale sul proprio sovvenuto, addebitandogli l’importo del credito stesso più le spese sostenute per ottenere il rimborso; “Pro soluto”: l’affidato viene sollevato da ogni responsabilità circa il buon esito dell’operazione; la banca rinuncia ad ogni azione di rivalsa nei suoi confronti. Lo sconto cambiario . • Lo Sconto è il contratto con il quale la banca, previa deduzione dell’interesse, anticipa al cliente l’importo di un credito verso terzi non ancora scaduto mediante cessione, salvo buon fine (pro solvendo), del credito stesso.(art. 1858 c.c.). • L’operazione può avere per oggetto titoli cambiari ma anche altre tipologie di crediti come buoni ordinari del tesoro o crediti di natura non cartolare. • L’incidenza di tali operazioni si è notevolmente ridotta a causa di varie ragioni tra cui la progressiva riduzione della circolazione cambiaria. L’anticipo sul portafoglio s.b.f (su fatture e ricevute bancarie - Ri.Ba) • L’operazione consiste nell’accredito sul c/c, o su un conto transitorio intestato al cedente, di un importo corrispondente al valore nominale degli effetti presentati per l’incasso, con valuta postergata alla data di scadenza degli effetti stessi. Infatti il cliente affidato potrà utilizzare subito la somma messa a disposizione, ma così facendo si verrà a determinare uno scoperto di valuta che genera interessi passivi e altri oneri a suo carico • Cifra di castelletto (castelletto salvo buon fine – s.b.f.) è l’importo massimo degli effetti presentabili. Ha carattere rotativo. L’anticipazione su pegno • E’ rappresentata da un contratto di prestito monetario a breve termine garantito da pegno su merci o titoli (art. 1846 ss. del c.c.): Contratto principale di prestito + Contratto accessorio di pegno Il debitore cede dei beni a garanzia dell’adempimento degli obblighi assunti (ne perde la disponibilità ma non la proprietà); la banca si impegna a conservare il bene e a restituirlo a seguito dell’estinzione del prestito Il mancato rimborso del prestito dà la possibilità alla banca di rivalersi, con diritto di prelazione sugli altri creditori, sul ricavato della vendita all’incanto del bene. Oggetto del pegno I beni che sono oggetto di garanzia devono possedere alcuni requisiti fisici ed economici. Valori mobiliari o altre categorie di crediti: generalmente preferiti perché non presentano problemi di valutazione e conservazione e in più consentono ai richiedenti il finanziamento di privarsene temporaneamente senza pregiudizio per l’attività esercitata (Meglio se si tratta di titoli a reddito fisso). Merci: se presentano un valore sufficientemente stabile, prodotte con continuità e negoziabili con contratti tipici in modo tale che mantengano un prezzo stabile sul mercato; inoltre non devono presentare difficoltà nella conservazione o deperibilità; non devono costituire beni tipici dell’attività d’impresa al fine di evitare interruzioni nel processo produttivo e/o distributivo. Il factoring • Tecnica finanziaria basata sulla cessione ad un intermediario, che può essere una banca o un operatore specializzato, dei crediti commerciali vantati da un’impresa. Consiste in un rapporto di tipo continuativo, in base al quale l’impresa cede al factor (la società di factoring) una parte significativa dei propri crediti commerciali; il factor finanzia l’impresa cedente attraverso il pagamento dei crediti stessi prima della relativa scadenza. Impresa cedente Rapporto fornitura Debitore ceduto Servizi e anticipazione crediti Notifica cessione crediti Pagamento del debito Factor cessionario Il factoring consente l’esternalizzazione delle esigenze di gestione connesse a crediti e debiti di fornitura: la società di factoring affianca l’azienda nelle funzioni contabili amministrative e finanziarie. Il factoring • Factoring pro soluto: il factor si assume completamente il rischio connesso all’insolvenza del debitore; • Factoring pro solvendo: il cedente risulta coinvolto nella sorte dell’operazione, potendo il factor rivalersi sul medesimo in caso di insolvenza del debitore. Factor Componente servizi Servizi gestionali Servizi assicurativi Informazioni sui debitori Garanzia da insolvenza Gestione ptf crediti Contabilizzazione Riscossione recupero Componente finanziaria anticipazione Il factoring: i costi • Costi connessi alla componente finanziaria: Interessi maturati sugli anticipi, calcolati sul periodo che va dal momento dell’erogazione dell’anticipo, fino all’effettivo incasso del credito e addebitati con capitalizzazione mensile o trimestrale. • Costi connessi alla componente assicurativa e di gestione dei crediti: commissione commisurata a durata e valore medio delle fatture cedute (0,1%-0,5% pro solvendo; 0,5%-2% pro soluto). • Altri costi connessi alla componente gestionale: spese di istruttoria, normalmente in quota fissa, (€ 200-400); spese connesse alla gestione delle fatture (costo unitario per fattura dai 2 ai 3 €, € 9-10 per quelle estere). I fabbisogni delle imprese legati all’attività d’investimento I finanziamenti diretti a medio lungo termine Il finanziamento di fabbisogni di capitale fisso • Le forme di copertura dipendono dal tipo di investimento in capitale fisso. Acquisto definitivo Mezzi propri Finanziamenti bancari Leasing finanziario Acquisto temporaneo Leasing operativo Noleggio Il mutuo Contratto con il quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità (art. 1813 c.c.) Si tratta di una scelta di finanziamento di medio-lungo periodo che fa riferimento a tutte le forme di investimento in capitale fisso ossia in attività la cui funzione non si esaurisce in un arco di tempo breve ma si estende a più periodi successivi. Da un punto di vista tecnico il mutuo è un’operazione che prevede l’erogazione di una somma di denaro la cui restituzione da parte del beneficiario (mutuatario) avverrà secondo un piano di rimborso. Durata: generalmente fra i 5 e i 10 anni, con allungamenti fino ai 20 anni e in alcuni casi fino a 30. Garanzie: generalmente il contratto di mutuo, data la sua durata, prevede delle garanzie dell’importo erogato. Ipoteca di primo grado sui fabbricati oppure un privilegio su macchinari oggetto del prestito o sui beni prodotti (poiché il pegno in questi casi comporterebbe lo spossessamento del bene) Il mutuo: costi e piano di rimborso • Costi: tasso d’interesse : fisso o variabile (parametro di riferimento EURIBOR). Sono previste inoltre forme di finanziamento a tasso misto o a tasso “promozionale” in cui si prevede un tasso d’ingresso più basso per un breve periodo iniziale, per poi passare al normale tasso “a regime”. Spese notarili, di istruttoria e di perizia; Imposta sostitutiva (0,25% del valore del finanziamento); Costo relativo al premio di assicurazione contro il furto e/o l’incendio del bene. • Piano di rimborso: Ammortamento a quota capitale costante: la rata è decrescente, essendo la quota capitale costante e la quota interessi decrescente, in quanto calcolata sul debito residuo. Ammortamento progressivo o “alla francese”: la rata è costante, essendo la quota capitale crescente e la quota interessi decrescente. Al mutuatario è concessa l’estinzione anticipata del prestito, decorso un certo periodo di tempo, dietro pagamento di una penale (0,50%-3% sull’ammontare del debito residuo). Il leasing • Mediante l’operazione di leasing una parte, il locatore, si impegna ad acquistare e cedere in locazione un bene acquisito presso un fornitore a un’altra parte, il locatario o conduttore, dietro pagamento di un canone periodico. Al termine del contratto il locatario ha la facoltà di acquistarlo a un prezzo prefissato, definito “prezzo di riscatto”. bene locatario locatore fornitore prezzo • disponibilità del bene Canoni + riscatto Ogni canone pagato al locatore comprende una quota derivante dalla ripartizione del costo sostenuto per l’acquisto del bene più altre componenti: interessi sul capitale investito, oneri amministrativi, premio per l’assicurazione del bene, remunerazione alla società per l’attività svolta. Il leasing • I vantaggi offerti da una operazione di leasing: deducibilità fiscale dei canoni di locazione; assenza di richieste di garanzie reali sui beni di proprietà dell’impresa (al contrario del mutuo). • Gli svantaggi: impossibilità di usufruire dei benefici spettanti al proprietario del bene (es.: gli ammortamenti anticipati); assenza di tolleranza in caso di inadempienze nell’obbligo di pagamento dei canoni: il locatore ha il diritto di ritirare il bene anche a fronte del mancato pagamento di un solo canone. Forme di leasing • Il leasing operativo ha per oggetto beni di ampio mercato aventi caratteristiche standardizzate e concessi in locazione per periodi generalmente inferiori alla vita economica del bene. Il produttore del bene assume anche la figura di locatore dello stesso. • Il leasing finanziario ha per oggetto beni “specializzati”, strumentali all’esercizio dell’attività del locatario. Generalmente la durata del contratto tende a coincidere con l’intera vita economica del bene. Il leasing finanziario e operativo Caratteristiche Leasing finanziario Leasing operativo Soggetti interessati 3: produttore/fornitore bene; banca/società leasing; locatario (o conduttore) 2: produttore del bene (locatore); locatario (o conduttore) Durata del contratto In genere pari almeno alla metà della vita economica del bene In genere non superiore ai 1218 mesi Oggetto del contratto Beni ”specializzati”costruiti o acquistati secondo le esigenze del locatario. Beni altamente standardizzati Servizi accessori (es.: manutenzione del bene) A carico del locatario A carico del locatore Prezzo di riscatto Contenuto (max 1-2% del valore del bene) Piuttosto elevato Conclusione (ipotesi più frequente) Riscatto del bene Restituzione del bene I problemi finanziari delle imprese in fase di start-up IL MODELLO DEL CICLO DI VITA Fatturato Nascita (start- up) Crescita e sviluppo Maturità Declino e crisi Tempo La suddivisione dell’early stage Tipologia di investimenti Natura del fabbisogno Ammontare del fabbisogno Livello di rischio associato Operatori interessati Fase di”semina” (seed) Per mettere a punto il progetto Immateriale Contenuto Molto elevato Incubatori Business angels Fase di avvio (start -up) Strutturali/in capitale circolante Materiale immateriale Abbastanza consistente Elevato Venture capitalist Fase di primo sviluppo (first stage) In capitale circolante/ per il successivo sviluppo Materiale immateriale Elevato Elevato Venture capitalist Incubatore Strumento finalizzato a favorire il decollo di iniziative imprenditoriali di piccole e medie dimensioni Servizi offerti: spazio fisico da utilizzare quale sede operativa; servizi generali (segreteria, logistica, informatica, formazione); consulenza di esperti sulle specifiche necessità (legale, del lavoro, finanziaria, fiscale, strategica, brevettuale); strumenti finanziari dedicati (garanzia fidi, fondi incentivi agli investimenti) Periodo di permanenza nell’incubatore: non oltre i 36 mesi Business Angels Investitori privati informali dotati di mezzi finanziari anche limitati, buona rete di conoscenze, solida capacità gestionale, buon bagaglio di esperienza (ex titolari d’impresa, manager,ecc.) Obiettivo: contribuire alla riuscita economica di un’azienda e alla creazione di nuova occupazione Venture capitalist Operatori (in genere fondi di private equity) che raccolgono risparmio da destinare all’investimento in capitale di rischio di imprese relativamente nuove, di piccole e medie dimensioni Oltre al finanziamento, promuovono la crescita dimensionale nel medio-lungo periodo delle imprese finanziate, per favorire un loro futuro accesso in borsa Il momento della crescita Natura del fabbisogno Ammontare del fabbisogno Livello di rischio associato Operatori interessati Fase di crescita accelerata Prevalentemente capitale circolante Elevato Elevato Borsa Fase di consolidamento dello sviluppo Prevalentemente immobilizzazioni Molto elevato Più contenuto Fondi di private equity Il break even point e il suo raggiungimento Risultati Perdite Fatturato Costi Totali BREAK EVEN POINT Quantità prodotta Nelle imprese in fase di start-up il ricorso al debito bancario determina interessi passivi che spostano in avanti il punto di pareggio