Neuronal net's N°9
Nuova posizione in merito alle
valutazioni di sicurezza, relative agli
ingredienti di uso cosmetico
Il Programma REACH, nonostante qualche difficoltà iniziale, prosegue come previsto nell’aggiornamento dei
file tossicologici relativi alle sostanze registrate prima del 1 dicembre 2008.
Al momento non ci aspetta nessun problema rilevante per quelle sostanze i cui dati hanno già permesso di
avere una valutazione sufficiente per stabilirne la pericolosità sia per l’uomo che per l’ambiente.
Tuttavia abbiamo motivo di preoccuparci per il futuro per la mancanza di dati tossicologici in alcuni file
relativi a sostanze prodotte in quantità superiore ad 1 tonnellata all’anno, per le quali non ci sono i fondi
economici necessari a svolgere ricerche adeguate.
Il problema si fa più spinoso per quelle sostanze specificatamente destinate ad uso cosmetico poiché, in
pratica, è sempre più difficile conformarsi al programma REACH, dal momento che la sperimentazione
animale è vietata.
Questa difficoltà è ancora più accentuata dal fatto che la
regolamentazione sui prodotti cosmetici richiede non
solo di verificare i pericoli intrinseci delle sostanze,
ma anche di valutarne i rischi potenziali.
Se è ancora possibile calcolare gli effettivi
margini di rischio di queste sostanze, grazie ai
metodi di misurazione di assorbimento in vitro
è pur vero che, allo stato attuale, non ci sono
validi metodi alternativi alla sperimentazione
animale, poiché si continua a far riferimento
direttamente agli standard delle normative
generali di sicurezza finora usate nella ricerca.
I
modelli
in
vitro,
per
quanto
interessanti,
rappresentano un supporto limitato, poiché molto
semplicistici e quindi, dal punto di vista tossicologico, non
del tutto adatti allo studio di meccanismi biologici complessi nei
quali interazioni e funzionalità svolgono un ruolo essenziale.
Di conseguenza è necessario esplorare altri percorsi di sperimentazione.
Questo è ciò che si propone di focalizzare il nostro Centro di Indagine e Ricerca. Lo scopo è quello di
consentire l’acquisizione dei prodotti innovativi del domani, in totale sicurezza.
E’ necessario rispettare il regolamento REACH anche per una materia
prima definita “ingrediente cosmetico”?
In mancanza di un regolamento specifico, la denominazione
“ingrediente cosmetico” non ha alcun fondamento reale, viene
utilizzata solo per indicare l’obiettivo di utilizzo di queste sostanze, che
di fatto rientrano nel sistema generale, per questo motivo esse sono
sottoposte al rispetto dei requisiti generali indicati dal regolamento
REACH, il livello di tali requisiti dipende, anche in questo caso, dalla
quantità delle sostanze immesse sul mercato.
Sono soddisfacenti i risultati di una valutazione che combina
Het-Cam e Patch test, atti a dimostrare la sicurezza
nell’utilizzo di una sostanza destinata ad uso cosmetico?
No di certo, in quanto, fondamentalmente, la ricerca
sui rischi nell’uso di una materia prima in campo cosmetico,
sono mirati all’allergenicità e alla tossicità sistemica, vale a
dire indagini che non sono coperte da questi due test di
orientamento. In questo modo possiamo solo fornire
informazioni parziali sul potenziale di irritazione. Inoltre,
ricorrere direttamente ad una prova sull’uomo, è di per sè molto
controverso dal punto di vista etico.
Possiamo prendere in considerazione la soglia di difesa naturale, al di sotto
della quale i soggetti esposti possono compensare spontaneamente il
residuo di tossicità sistemica di una sostanza?
Il criterio, conosciuto con l’acronimo TTC (Threshold of
Toxicological Concern) è ampiamente diffuso e applicato negli Stati
Uniti, FDA e RIFM, al fine di evitare prove di tossicità inutili in caso
di livelli di esposizione molto bassi. Il sistema è utilizzato anche per la
valutazione delle impurità e degli agenti contaminanti che possono
essere presenti in una sostanza. Però è importante notare che tale
sistema non è stato ancora riconosciuto dal Comitato Scientifico per la
Sicurezza dei Consumatori della Commissione Europea.
Infine, in cosa consiste praticamente il cosiddetto metodo in silico?
Il rafforzamento della caratterizzazione di una sostanza, sia essa sintetica che naturale,
effettivamente ci permette di considerare che, in un futuro prossimo, si potrà ricorrere ad altri
metodi sperimentali che, sebbene innovativi, hanno già dimostrato i loro vantaggi in altri campi
di ricerca.
Pertanto, nel nostro Centro di Indagine e Ricerca, abbiamo già iniziato a sperimentare il metodo
in silico, basato su modelli molecolari, relazioni struttura-attività, analisi di similarità, dosi di
soglia tossicologica.
Questi metodi sono complementari tra loro e dovrebbero portare ad una migliore conoscenza
del profilo tossicologico dei nuovi ingredienti che vorrete proporre ai formulatori.
Questa è la scommessa che da ora in poi siamo pronti a portare avanti.
italia
Nel prossimo numero: Cosmetologia del cavo orale?
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