L’USO DI ICF IN PIEMONTE
PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Roma, 06/12/2012
Guido Fusaro
S.C. NPI ASL BI
Biella
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
1995: Circolare regionale 11/SAP : Diagnosi ICD 10.
1999: DGR 36- 27998: data base regionale NPI.net.
2005: corsi ICF per 450 operatori socio-sanitari
2007: L. R. n° 28: diritto allo studio alunni “disabili” e alunni
con “esigenze educative speciali”
2007: “Sperimentazione ICF”: rilevazione diagnosi e profilo di
funzionamento di 1038 soggetti.
•2010: D.G.R. 34 – 1376
Linee di indirizzo integrate per ASL, Enti gestori delle funzioni
socio-assistenziali, Istituzioni scolastiche ed Enti di formazione
professionale circa il diritto all’educazione, istruzione e
formazione professionale degli alunni con disabilità o con
Esigenze Educative Speciali
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
2008: Piano Triennale MIUR – REGIONE PIEMONTE per
l’attuazione L.R. “diritto allo studio”: prevista la formazione
all’utilizzo di ICF di 3500 operatori (2500 scolastici, 350
sanitari (NPI, Psic. EE, MR), 350 sociali).
2009:
1. Costituzione gruppo di “Consulenti Regionali Esperti ICF”
(1/3 insegnanti, 1/3 op. sociali, 1/3 op. sanitari): tra il “corso
base DIN” e il “corso avanzato DIN” esercitazioni in F.A.D.
con la stesura di “relazioni ICF-oriented”
2. Collaudo modulistica per “profilo descrittivo di
funzionamento” (ex DF & PDF) che raccoglie informazioni su
diagnosi ICD 10, funzioni e strutture corporee, attività e
partecipazione, fattori ambientali e personali, punto di vista
della persona, elementi progettuali.
IL PROFILO DESCRITTIVO DI FUNZIONAMENTO (PDDF)
PER COMPILARE IL PROFILO DI FUNZIONAMENTO E’
NECESSARIO ESPLICITARE:
•UN MODELLO CONCETTUALE
•UN LINGUAGGIO CONDIVISO
•UN SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE
Il modello concettuale O.M.S.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
C’e’ una “condizione di
salute”?
I sistemi corporei funzionano?
I sistemi corporei sono integri?
Cosa fa la persona
(cosa sarebbe in grado di fare e
cosa realmente fa)?
Il suo ambiente influisce su
quello che fa?
Quali sono le caratteristiche
individuali significative?
Il modello concettuale O.M.S.
CONDIZIONE DI SALUTE
(disorder, disease, injury, trauma)
FISIOLOGIA
COSA FA REALMANENTE
(SAREBBE IN GRADO DI FARE)
LA PERSONA
CARATTERISTICHE PERSONALI
FATTORI AMBIENTALI
ANATOMIA
I linguaggi comuni O.M.S.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
C’e’ una “condizione di
salute”?
I sistemi corporei
funzionano?
I sistemi corporei sono
integri?
Cosa fa la persona
(cosa sarebbe in grado di
fare e cosa realmente fa)?
Il suo ambiente influisce su
quello che fa?
Quali sono le
caratteristiche individuali
significative?
1.
Classificazione ICD 10
2.
Class. ICF funzioni corporee
3.
Class. ICF strutture corporee
4.
Class. ICF Attivita’ &
Partecipazione
5.
Class. ICF fattori ambientali
6.
Non classificabili
I linguaggi “comuni”
1.
Classificazione ICD 10
2.
Class. ICF funzioni corporee
3.
Class. ICF strutture corporee
4.
Classificazione ICF A&P
5.
Class. ICF fattori ambientali
6.
Non classificabili
L’ICF e’ uno strumento di classificazione
ICF
PARTE 1:
FUNZIONAMENTO E
DISABILITÀ
FUNZIONI
CORPOREE
STRUTTURE
CORPOREE
ENTITA’
ENTITA’
ESTENSIONE ESTENSIONE
DELLE
MODIFICAZIONI
NELLE
DELLE
MODIFICAZIONI
NELLE
PARTE 2:
FATTORI CONTESTUALI
ATTIVITÀ E
PARTECIPAZIONE
FATTORI
AMBIENTALI
ENTITA’
DIFFERENZA
TRA
CAPACITÀ
PERFORMANCE
ENTITA’
IMPATTO
DEI
FACILITATORI
E/0
DELLE
BARRIERE
FATTORI
PERSONALI
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
•“Tradurre”in ICF vs “Pensare” in ICF
•Superare il “Modello Medico”
•Operazionalita’ vs “Weltanschauung”
•Pensare in termini di “Sistema”
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Viene introdotta la “Checklist Piemonte”
La checklist costituisce una traccia,
un promemoria, un "nodo nel fazzoletto",
un aiuto per stilare i profili di funzionamento
"pensando" fin da subito in ICF.
E’ da considerare come il modello snodabile
che il pittore utilizza per tratteggiare
la figura umana, uno "scheletro"
cui aggiungere muscoli, pelle, vestiti.
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Introduciamo la “Checklist Piemonte”
Quattro passaggi metodologici
1.
Scegliete le categorie rispondendo alla domanda: “voglio dire qualcosa al
riguardo?” “c’é un problema? c’é un funzionamento?”
2.
Riguardate le categorie scelte e chiedetevi ancora: cosa è veramente
importante segnalare? cosa è poco significativo?
3.
Codificate; avrete così selezionato delle “stringhe informative” costituite dal
codice “A&P” con i suoi tre qualificatori e dall’elenco dei Fattori Ambientali
coinvolti, ognuna delle quali dovrebbe costituire un “sistema di fattori
interagenti tra loro”.
4.
Traducete le vostre “stringhe informative” in linguaggio descrittivo e, a
questo punto, aggiungete tutto quello che ritenete opportuno o per spiegare
le informazioni fornite o aggiungerne altre che vi sembrano importanti
(fattori personali). Mettete tutto in buon italiano.
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
ALLEGATO B - D.G.R. 34 – 13176 del 1 febbraio 2010 REGIONE PIEMONTE
ASL
PROFILO DESCRITTIVO DI FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA
E PROGETTO MULTIDISCIPLINARE
Aggiornato al ______________________________
Cognome_________________________________Nome__________________________
Nato a ________________________________ Il________________________________
Residente a ______________________________________________________________
Scuola frequentata ________________________________________________________
BREVE ANAMNESI E DIAGNOSI CLINICA
________________________________________________________________________
CODIFICA ICD 10
_______________________________________________________ICD 10__________
_______________________________________________________ICD 10 __________
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
FUNZIONI CORPOREE (ICF) a cura di operatore sanitario
Descrivete solo le menomazioni e/o degli eventuali punti di forza delle
funzioni corporee quando significativi, attraverso una forma narrativa
facendo esplicito riferimento al codice ICF completo del qualificatore.
Utilizzate come traccia la “checklist PMT”
CODIFICA ICF
STRUTTURE CORPOREE (ICF) a cura di operatore sanitario
Descrivete le caratteristiche solo delle menomazioni significative di cui
si ha documentata evidenza. Utilizzate una forma narrativa facendo
esplicito riferimento al codice ICF completo dei suoi qualificatori.
Utilizzate come traccia la “checklist PMT
”
CODIFICA ICF
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
FUNZIONI CORPOREE (ICF) a cura di operatore sanitario
Descrivete solo le menomazioni e/o degli eventuali punti di forza delle
funzioni corporee quando significativi, attraverso una forma narrativa
facendo esplicito riferimento al codice ICF completo del qualificatore.
Utilizzate come traccia la “checklist PMT”
CODIFICA ICF
Presenta uno sviluppo nelle abilità cognitive di base non adeguato
all’età ed in corso di accertamento. Importante il ritardo nelle
funzioni mentali del linguaggio con un patrimonio semantico
limitato ad alcune parole di uso comune
b163.8
b167.3
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
STRUTTURE CORPOREE (ICF) a cura di operatore sanitario
Descrivete le caratteristiche solo delle menomazioni significative di cui
si ha documentata evidenza. Utilizzate una forma narrativa facendo
esplicito riferimento al codice ICF completo dei suoi qualificatori.
Utilizzate come traccia la “checklist PMT
CODIFICA ICF
”
Un recente controllo RMN Encefalo ha ottenuto risultati nella norma s110.000
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE
Descrivete solo l’entità delle limitazioni e gli eventuali punti di forza delle attività e della
partecipazione che appaiono significative per la persona.
La descrizione deve essere fatta in forma narrativa facendo esplicito riferimento al
codice ICF completo dei suoi qualificatori in termini di Performance,Performance 1 e
Capacità
In caso di differenze tra Performance, Performance 1, e Capacità descrivete i Fattori
Ambientali che ne sono responsabili e la loro modalità di interazione con la persona.
Utilizzate come traccia la “checklistPMT” e l’allegato “breve elenco dei fattori
ambientali”
d1. APPRENDIMENTO E APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE
d2. COMPITI E RICHIESTE GENERALI
d3. COMUNICAZIONE
d4. MOBILITA’
d5. CURA DELLA PROPRIA PERSONA
d6. VITA DOMESTICA
d7. INTERAZIONI E RELAZIONI INTERPERSONALI
d8. AREE DI VITA PRINCIPALI
d9. VITA SOCIALE, CIVILE E DI COMUNITA’
CODIFICA ICF
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE
Descrivete solo l’entità delle limitazioni e gli eventuali punti di forza delle attività e della
partecipazione che appaiono significative per la persona.
La descrizione deve essere fatta in forma narrativa facendo esplicito riferimento al
codice ICF completo dei suoi qualificatori in termini di Performance,Performance 1 e
Capacità
In caso di differenze tra Performance, Performance 1, e Capacità descrivete i Fattori
Ambientali che ne sono responsabili e la loro modalità di interazione con la persona.
Utilizzate come traccia la “checklistPMT” e l’allegato “breve elenco dei fattori
ambientali”
CODIFICA ICF
d2. COMPITI E RICHIESTE GENERALI
E’ necessario l’accompagnamento dell’adulto per la gestione
della routine quotidiana.
d230.033;
e310+,e330+
Presenta significative difficoltà a reagire alle frustrazioni solo
in parte attenuate dall’intervento dell’adulto
d250.233
e310+,e330+
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
Il “Prodotto Finito”
2 b FATTORI CONTESTUALI PERSONALI (ICF)
Fate una descrizione sintetica del soggetto e di ogni altra informazione
rilevante non descritta in precedenza.
Includete tutti i Fattori Personali che possono avere un impatto sullo stato
funzionale (es. stile di vita, abitudini, contesto sociale, educazione, eventi della
vita, ecc) non descrivibili nelle dimensioni precedentemente prese in esame.
IL PIEMONTE E L’INCLUSIONE SCOLASTICA
IL PROGETTO MULTI-DISCIPLINARE
PROGETTO MULTIDISCIPLINARE (definizione delle strategie
generali da rivedere annualmente comprendente gli ambiti
condivisi su cui lavorare a livello multidisciplinare nel periodo
considerato da dettagliare a livello di PEI o altri progetti
conseguenti...)
A) LE COSE PIÙ IMPORTANTI DA FARE
B) OBIETTIVI
C) AZIONI SOCIO SANITARIE ATTIVABILI DIRETTAMENTE PER LA
PERSONA (riportare AD ESEMPIO i trattamenti o le azioni attivate)
CONFRONTI
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) V/S PROFILO DI FUNZIONAMENTO (PDDF)
PDF
PDDF
Il
linguaggio
utilizzato
è
generalmente meno tecnico, più
ripetitivo e al tempo stesso scarso di
informazioni
La descrizione suddivisa nei vari assi
non sempre è precisa e spesso le
informazioni non sono congruenti
con gli assi entro cui sono riportate
Maggiore precisione nelle
informazioni riportate (grazie al
ricorso ai codici, alle relative
descrizioni e rispettivi qualificatori)
L’ordine proposto dalla
Classificazione ICF per descrivere i
vari ambiti di vita dell’alunno
permette di sistematizzare meglio le
informazioni in nostro possesso
La compilazione è stata occasione
preziosa di confronto tra gli operatori
CONFRONTI
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) V/S PROFILO DI FUNZIONAMENTO (PDDF)
PDF
PDDF
Spesso non emergono le modalità di
influenza dei fattori ambientali sulle
specifiche attività, ma viene riportata
una generica condizione ambientale.
In tal caso, si perde molta della
varietà di condizionamenti che un
medesimo fattore ambientale mette
in atto su differenti aree di vita.
Evidenziando l’azione facilitante o
ostacolante dei fattori ambientali, è
possibile:
rendere più efficace la progettazione
degli interventi educativi diretti sul
bambino;
effettuare
un
cambiamento
ambientale volto a eliminare le
eventuali barriere e potenziare,
mantenere,
attivare
i
fattori
facilitanti
CONFRONTI
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (PDF) V/S PROFILO DI FUNZIONAMENTO (PDDF)
PDF
Familiarità con lo strumento e
maggiore
praticità
nella
compilazione con tendenza ad una
certa banalizzazione (burocratica)
della
sua
stesura
Dal confronto con gli insegnanti
coinvolti, emerge che non dover
attribuire un valore numerico ad
un’abilità dell’alunno comporta una
sensazione di minore responsabilità
in merito alle informazioni che si
vogliono condividere
PDDF
Non tutti i codici erano corredati da
qualificatori
Non tutti i profili riportavano fattori
ambientali e relative modalità di
influenza sulle attività del bambino
I primi profili hanno richiesto
moltissimo tempo per la
compilazione e il coinvolgimento di
molti operatori
“paura di sbagliare”: ICF a volte
vissuto come strumento di
valutazione e non di descrizione del
funzionamento
ICF ha costretto a un delicato
confronto tra operatori e famiglie
CONCLUSIONI
Un Profilo di Funzionamento OMS:
•Richiede un processo di apprendimento faticoso che si
rivela spesso inutile in assenza di motivazioni per il suo
utilizzo (è il progetto che giustifica la fatica).
Si è dimostrato utile:
•Per far emergere ambiti di attività precedentemente non
presi in considerazione
•Per organizzare le evidenze e le conoscenze sul soggetto;
•Per migliorare il confronto tra professionisti e famiglia e,
nei casi in cui è possibile, l’interessato;
•Per motivare gli interventi e per evidenziarne gli effetti;
•Per facilitare ai “professionisti della disabilità” il
riferimento allo standard della popolazione “normale”.
CONCLUSIONI
Costruire un profilo ICF è come disegnare una carta
geografica:
È faticoso imparare a farlo;
Può essere fatto a diversi livelli di complessità ma bisogna
rispettare certe regole;
Il prodotto finito, pur dando delle suggestioni, lascia alla
responsabilità dell’utilizzatore la scelte sulla strada da
intraprendere;
Non è in grado di affermare che un paesaggio è più bello o
più facile di un altro ma ne descrive le caratteristiche;
Facilita le decisioni del gruppo;
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“Prodotto Finito” IL PIEMONTE E L`INCLUSIONE