C LASSE ’ 8 5 I CREATORI DI
GENESIS
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Q U EST ’A N N O SA R A N N O PA S SAT I 30 A N N I DA L L A N CI O D E L
– il barbecue a gas di Weber che ha rivoluzionato la
cottura sulla griglia, proprio come il barbecue kettle aveva fatto
33 anni prima. Erich Schlosser, Mike Kempster e Jim Stephen
sono stati i responsabili del suo sviluppo, facendo una grande
scommessa e finendo per cambiare il corso della storia, sia per
Weber sia per il barbecue.
G ENESI S
TE STO A N N E J . THOM S E N / FOTO C LAU S PE U C KE RT E WE BE R-STE PHE N PRODU CTS
L’anno era il 1982 e sapevano che era giunto il ciata nel 1985 e le sue numerose caratteristiche,
momento di agire. Sapevano che non si sarebbero innovative e rivoluzionarie, hanno cambiato l’intera
potuti permettere di perdere questa occasione - a percezione di ciò che un barbecue a gas doveva esqualunque costo. L’unica possibilità era ricomin- sere, poteva fare e doveva sembrare. Tuttavia, anche
ciare da zero, trasformando radicalmente la se i tre artefici del progetto sono uomini fieri e orvisione del mondo della società e fare ciò che nes- gogliosi, non esitano a raccontarci la sua storia con
sun altro era riuscito a fare. Avrebbero dovuto grande umiltà.
affrontato una sfida enorme, ma lo avevano già “Era una questione di sopravvivenza. Era come se fosfatto, quindi perché non provarci di nuovo?
simo finiti nelle sabbie mobili e stavamo affondando.
Sapevamo che dovevamo entrare nel mercato del
Tre colleghi di lavoro si sono incontrati presso il risto- gas, ma lo avremmo dovuto fare alla maniera Weber,
rante Weber a Schaumburg, alla periferia di Chicago. per offrire ai consumatori una fantastica esperienSono amici da molti anni. Ognuno porta con sé ricordi za”, afferma Mike, che al tempo era il direttore delle
di 30-40 anni al servizio del barbecue - impressioni vendite nazionale di Weber.
ed esperienze che li legano invisibilmente. È senza Weber aveva già un barbecue a gas, una versione
dubbio un incontro leggendario, fra tre uomini - a gas del kettle, con cui avevano cercato di sfondaJim Stephen, il figlio del fondatore di Weber, Mike re ormai da alcuni anni. Ma la soluzione non ebbe
Kempster, il vice presidente esecutivo di Weber, e il il successo che si aspettavano perché gli utenti assenior project engineer Erich Schlosser - che han- sociavano la forma rotonda alla carbonella. Quando
no reinventato il barbecue precisamente 30 anni fa le persone vedevano il modello a gas, pensavano
grazie a una rivoluzionaria invenzione. Un evento che subito che si trattasse semplicemente del barbecue
nessuno aveva previsto e che perfino loro stentavano a carbonella.
a credere sarebbe stato possibile.
“Weber era una società molto più piccola allora. Le
vendite gravitavano tutte intorno ai prodotti a carSABBIE MOBILI
bonella. Era il barbecue kettle di mio padre che
Non è un semplice barbecue che compie 30 anni. garantiva le vendite, proprio come oggi”, racconta
La serie di barbecue a gas Genesis di Weber fu lan- Jim, il figlio del fondatore George Stephen.
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GENTLEMEN DEL BBQ
L’invenzione del Genesis fu
guidata da Erich Schlosser
(sinistra), Mike Kempster
(centro) e Jim Stephen
(destra) il quale, al tempo,
era il direttore delle vendite
nazionali e delle vendite
dei prodotti a gas.
A quel tempo, era il direttore delle vendite dei prodotti a gas e
lui e Mike stavano assistendo all’esplosione dei barbecue a gas
negli anni ’80. Entrambi ritenevano che il barbecue kettle a gas
non fosse la soluzione giusta e che avrebbero dovuto escogitare
qualcosa di nuovo, ma sapevano esattamente cosa fare.
DA ROTONDO A QUADRATO
“Ma invece lui mi guarda e mi dice, ‘Se ne sei davvero convinto,
perché non cominci a lavorarci?’”
Mike e Jim si allearono con Erich, l’ingegnere capo, che all’epoca guidava il reparto di sviluppo della società, insieme a un
modellista e a un disegnatore. Oggi è famoso per essere stato
l’artefice di alcune delle invenzioni e brevetti epocali di Weber,
di cui il Genesis è un fulgido esempio.
“Facemmo alcune ricerche e arrivammo alla conclusione che i
consumatori associavano il barbecue a gas con la forma ret- DNA WEBER
tangolare, perché era quello che le società dei barbecue a gas Migliaia di barbecue Genesis sono stati venduti da allora in tutto
vendevano a quel tempo negli Stati Uniti”, spiega Mike.
il mondo e diversi modelli sono ancora disponibili. Così come
Ma per una società come Weber adottare un concetto come quel- i moderni barbecue kettle di Weber sono praticamente identici
lo del barbecue quadrato non era cosa da poco. George Stephen all’originale del 1952, lo stesso vale per il Genesis. Nel laboraera famoso per aver inventato il primo barbecue kettle al mondo torio di sviluppo degli anni ’80, Mike, Jim e Erich avviarono il
e quindi l’intera identità della società era basata sulla forma progetto studiando gli altri barbecue a gas disponibili sul merrotonda.
cato, per avere una base per il confronto.
“Andai a trovare mio padre e ricordo di avergli detto nel suo uf- “A poco a poco, ci rendemmo conto che questi prodotti erano
ficio: ‘Papà, dobbiamo creare un nuovo barbecue a gas... e deve costruiti con componenti scadenti, erano fragili e le fiammate
essere rettangolare, e con cerniere’. E poi giù!” Jim ricorda, co- erano la norma. E capimmo che ‘stavamo usando una pietra di
prendosi il capo con le braccia per descrivere la scena.
paragone sbagliata, perché, anche se avessimo fatto meglio, non
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funzioni, anche le valvole, ecc.’ E quindi: ‘Vediamo se riusciamo
ad assemblarlo con il minor numero di bulloni possibile.’ Il Genesis originale poteva essere assemblato con soli otto bulloni e
una vite. Fu un’evoluzione graduale – non pensammo ‘È questo
che vogliamo fare’. Sapevamo che doveva essere migliore di
qualsiasi altro prodotto sul mercato, perché doveva avere il DNA
Weber”, afferma Jim.
SCATOLA NERA
Oltre a facilitare l’assemblaggio del barbecue, i tre sperimentarono con la sua forma. Il prototipo iniziale era solo una scatola, ma
c’era qualcosa che non andava: non aveva l’aspetto di un Weber.
“Non dimenticherò mai la volta in cui Jim cominciò a fissare la
scatola, continuò a guardarla a lungo e poi disse, con un tono
deciso: ‘tagliamola esattamente qui!’ E fu così che il Genesis
acquisì l’angolazione che vedete ora sul coperchio”, spiega Erich
con un sorriso, e Mike gli fa eco:
“Fino ad allora, non aveva un vero stile. Ricordo quando abbiamo
introdotto il caratteristico angolo e ci mettemmo dentro anche
un termometro – una cosa insolita, all’epoca. Il Genesis aveva un
aspetto davvero diverso nei negozi. E questo è stato importante,
perché i consumatori guardavano la serie infinita di scatole nere
e poi si fermavano a bocca aperta davanti al Genesis.
Con il Genesis, Weber diventò la prima società a introdurre barbecue a gas colorati ed Erich riuscì a trovare il modo di produrre
un coperchio stabile, in porcellana smaltata, una caratteristica
di cui i barbecue kettle era famosi. La loro ricerca determinò
inoltre che le fiammate e il calore non uniforme erano problemi
ancora irrisolti sul mercato.
“La concorrenza a quel tempo erano i barbecue a gas rettangoavremmo fatto granché’. E così cambiammo direzione e il nostro lari, con pietre laviche al loro interno e un bruciatore al centro
punto di riferimento divenne il kettle. Avremmo dovuto inventare e quindi il calore non era distribuito uniformemente e gli angoli
qualcosa che consentisse di cucinare nello stesso modo delizio- erano freddi. Con le pietre laviche, i consumatori acquistavano
so del kettle di mio padre. Questa è stata la svolta, per quanto un barbecue a gas e poi finivano per odiarlo perché bruciava le
bistecche. Così Jim ed Erich si incaricarono di capire la ragione
mi riguarda”, continua Jim.
Mentre il kettle di Weber rivestì il ruolo di benchmark in termi- ala base delle fiammate e cosa fare per rendere la cucina sul
ni di qualità, gli obiettivi furono identificati studiando le altre barbecue a gas altrettanto deliziosa di quella sulla carbonella marche di barbecue a gas. Questi prodotti erano una tendenza questa fu la vera sfida”, spiega Mike.
relativamente nuova al tempo e i tre erano determinati a non
impelagarsi nelle classiche difficoltà iniziali. Nei negozi, Mike PROTOTIPIZZAZIONE
era ovunque, parlando ai clienti. I barbecue venivano consegnati Nel reparto dello sviluppo, Erich produceva schizzo dopo schizzo,
in una scatola piena di componenti che gli utenti dovevano as- ascoltava le opinioni e le richieste di Mike e Jim e quindi sperimentava con una vasta gamma di modelli. Mike e Jim visitavano
semblare personalmente.
“Quindi pensammo, ‘Come possiamo migliorare questa espe- il reparto ogni giorno – dedicando tutta la loro energia e le loro
rienza?’ Mike ci gettò subito il guanto della sfida, dicendo ‘I idee allo sviluppo del nuovo barbecue a gas.
bruciatori potrebbero essere già installati all’interno della sca- “Ci lavoravamo ogni giorno, provando cose nuove, diversi comtola... e anche il collettore e gli attacchi per il gas, ecc.’ E questa ponenti. Erich faceva uno schizzo su un pezzo di carta e...”, dice
divenne la prima sfida. E poi aggiunse ‘E perché non lo colleghia- Jim, prima che Erich riesca a intervenire nella conversazione:
mo al gas in fabbrica e lo accendiamo per assicurarci che tutto “…e fabbricava la parte e la provava”.
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DA ROTONDO A QUADRATO
IL PRIMO BARBECUE A GAS DI WEBER ERA
UNA VERSIONE A GAS DEL KETTLE, MA LA
GENTE CONTINUAVA A PENSARE CHE FOSSE
UN BARBECUE A CARBONELLA. IL KETTLE
A GAS HA DIFATTI AVVIATO L’AVVENTURA
DELLA GAMMA A GAS DI WEBER E DEL
GENESIS.
1971
GAS BARBEQUE KETTLE
(Barbecue a gas kettle)
“Sì, ‘facciamo qualcosa che possiamo prototipizzare e provare. quantità di grasso da bruciare e così via. Continuò a studiarli fino
a quando non ebbe un’idea...”
Scoprire se davvero funziona’, dice Jim, ridendo.
Provando diversi componenti e opzioni, pensando creativamente
e sperimentando soluzioni alternative, alcune idee utili comin- CE LA FAREMO?
ciarono sporadicamente ad emergere.
Torneremo a questa idea in un momento. Continuando a inventa“La nostra sfida era replicare il nostro kettle a carbonella e le sue re e a sperimentare, il 1981 divenne il 1982, poi il 1983 e quindi
prestazioni con la cottura indiretta. Il metodo che pensavamo il 1984.
fosse più appropriato per questo scopo era il sistema a tre bru- “Fu un processo lungo. Uno degli aspetti che mi preoccupavano
ciatori - uno nella parte anteriore, uno nella parte posteriore e era sincronizzare il lancio e soddisfare le richieste dei nostri
uno al centro - in modo da poter utilizzare la cottura indiretta acquirenti al dettaglio. E questa fu una vera sfida, perché sapespegnendo quello al centro. In questo modo, il calore sarebbe vo che questi due signori avrebbero continuato a lavorare fino
a quando non avessero creato un prodotto dello stesso livello
stato irradiato da entrambi i lati”, afferma Erich.
Avendo risolto questo aspetto, era giunto il momento di pren- qualitativo del barbecue kettle del padre di Jim. Non lo creammo
dere in considerazione il problema delle fiammate e di una dal giorno alla notte”, spiega Mike.
cottura che riproducesse il sapore dei cibi cucinati sul kettle a Mentre a Palatine si lavorava intensamente al Genesis, Mike era
carbonella. Ma come? Jim decise di riporre tutta la sua fiducia impegnato a tenere a bada i rivenditori, spiegando che il lancio di
nell’ingegnere.
un nuovo prodotto era imminente, ma senza dare una data preci“Erich è un ingegnere incredibile, con tutte le conoscenze acca- sa. Il team fu costretto a ritardare il lancio perché non era pronto.
demiche e l’esperienza pratica necessarie e una mente squisita, “La data originale era il 1984; me lo ricordo vivamente. Ero a casa,
fantastica, in grado di analizzare le cose e metterle in discus- stavo dormendo, e mi svegliai verso le due del mattino. Avevo le
sione in un modo che nessun altro è capace di fare. Al tempo, palpitazioni e mi girai verso mia moglie e le dissi: ‘Amore, vado
i barbecue a gas erano dotati di pietre laviche perché assomi- in fabbrica... torno fra qualche ora’. Mi recai in fabbrica, andai al
gliavano alla carbonella. Ma non potevano essere più diverse dal laboratorio R&D, mi sedetti e guardai il Genesis che avevamo
carbone. È estremamente porosa, ha tanti buchi e ondulazioni; progettato e mi dissi: ‘Non è pronto’”, ricorda Jim.
Erich scoprì che, quando il grasso gocciolava dal cibo sulla pietra Il giorno seguente, prese il coraggio a due mani e ne parlò con
lavica, veniva assorbito fino a quando non prendeva fuoco, dando il padre, Mike ed Erich.
luogo alle fiammate. Avremmo dovuto eliminarle. Questo lo sa- “Dissi ‘non credo che riusciremo a farcela per il lancio – abpevamo, ma non sapevamo con cosa rimpiazzarle. La mente di biamo qualcosa, ma non è finito – dobbiamo lavorarci
Erich cominciò ad analizzare concetti quali superfici, angolazioni, ancora’. E devo dare il merito a tutti per questo, e a Mike in
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particolare, perché dovette dirlo ai rivenditori - aspettammo
un altro anno”.
piva sotto i bruciatori - fu in quel momento che pensai: ‘Erich
si sta avvicinando’”, dice Jim.
“Mi aveva convinto. Mettemmo salsicce e hamburger sulla
L’IDEA PIÙ SEMPLICE... È LA MIGLIORE
griglia e poi le fette di carne, roba veramente grassa - e funCol passare del tempo, le cose cominciarono ad andare nel verso zionò”, aggiunge Mike.
giusto nel reparto dello sviluppo. Eric costruì e collaudò diversi
concetti e poi improvvisamente ebbe l’idea che finì per risolvere
molti dei problemi. La risposta fu le Flavorizer Bar, un sistema
che fu brevettato e che da allora è al cuore dei barbecue a gas
di Weber. Sebbene le strisce di metallo poste sopra i bruciatori
possano avere un aspetto un po’ “noioso” per un Weber, questo
non sminuisce la loro importanza e il loro valore innovativo.
“Stavo analizzando il problema con le pietre laviche. Vedevo
che, quando era molto calda, la pietra rilasciava il sapore e la
vaporizzazione necessari, ma allo stesso tempo tendeva ad
assorbire tutto il grasso, che poi si incendiava. Quindi pensai
che avrei dovuto creare qualcosa che offrisse lo stesso sapore
ma che eliminasse il grasso che generava le fiammate. Avrei
dovuto inventare qualcosa che generasse il vapore necessario,
deviando il grasso per la raccolta separata, in modo da evitare
le fiammate”, spiega Erich.
Il risultato fu una serie di strisce metalliche piegate che proteggevano i bruciatori dal grasso, aiutavano a distribuire il calore
in modo uniforme in tutto il barbecue e creavano la quantità di
fumo necessaria per conferire alle pietanze il sapore del cibo
alla brace. Numerosi test furono eseguiti. Ogni giorno, Jim acquistava tutte le fettine sottili di carne - le cosiddette New York
Strip - che trovava e le metteva sulle griglie di cottura.
Erich sorride al pensiero e interviene:
“All’inizio, l’idea non attrasse molto interesse. L’intero concetto
era troppo drastico e non sapevamo se il mercato fosse pronto
per una cosa del genere”.
E qui stava la sfida - come avrebbero reagito le persone quando
avremmo detto loro che erano queste barre a fornire il tradizionale
sapore del barbecue? Ecco perché Mike decise di chiamare l’invenzione ‘Flavorizer Bar’ - per focalizzare l’attenzione sul sapore.
“Era la soluzione giusta e le New York Strip erano davvero deliziose. In quei giorni tutti ci adoravano in fabbrica perché non
potevamo mangiarle tutte” ricorda Jim, mentre un grande sorriso si stampa sui volti dei tre.
CONVINCERE IL SIG. STEPHEN
Il Genesis aveva cominciato a prendere forma, ma era ancora
un segreto.
“Non fu difficile mantenere il segreto perché eravamo una piccola
azienda e i nostri concorrenti non pensavano che saremmo riusciti
a conseguire vendite significative nei grill a gas”, afferma Mike.
George Stephen seguì il processo senza partecipare ma, privilegiando la cottura sulla carbonella, era alquanto scettico.
“Il giorno in cui servii a Stephen una bistecca. Ve lo ricordate?
Disse ‘Ecco, questo è quello che mi piace di una bistecca - che
“Pensai che sarebbe stata una delle cose più difficili da cucin- sia cucinata sulla carbonella’. Ma l’avevo cucinata sul Genesis
are sulla griglia, perché le strisce sono molto sottili e poi c’è – e fu a questo punto che capii che era pronto. Sentire quelle
tutto quel grasso e, quando comincia a gocciolare, le fiam- parole fu una cosa straordinaria per me”, ricorda Erich, con
mate sono all’ordine del giorno. Quindi, quando Erich ci un sorriso.
mostrò la Flavorizer e cominciammo a cuocere le strisce di “Beh, mio padre si fidava di noi. Anche se non capiva quello che
carne senza alcuna fiammata e il vassoio di grasso si riem- stavamo facendo, si fidava di noi.
TIMELINE DEL GENESIS
1985
1999
IL GENESIS SI EVOLUTO NEGLI ANNI,
MA IL DNA È SEMPRE LO STESSO.
20 02
20 07
2015
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presso il centro espositivo McCormick e Mike in particolare era
molto nervoso. Avevano investito tanto nel progetto e ora era
giunto il momento di scoprire se avrebbe avuto successo.
“La cosa interessante di tutto il processo è che non avevamo
un prezzo al dettaglio specifico. Ci eravamo detti ‘Creeremo un
fantastico barbecue a gas, degno del nome Weber, e non importa
a quale prezzo lo venderemo”, dice Mike.
“Non dirlo a tuo padre è stata forse la cosa più intelligente che tu
abbia fatto”, dice Jim, ridendo.
“Beh, avevo capito che, se davvero avevamo un prodotto rivoluzionario, i consumatori ne sarebbero stati felici e quindi avremmo potuto
decidere a quanto venderlo dopo. Forse questo è un modo poco
ortodosso di fare le cose, ma è proprio quello che abbiamo fatto”.
L’apprensione era immensa quando giunse il momento di aprire
la tenda. Al tempo, un barbecue a gas costava in media tra i
100 e i 129 dollari e il prezzo al dettaglio del Genesis era 400 dollari. Come avrebbero reagito i rivenditori?
“Alla fiera, raccontammo loro l’intera storia e sembrarono colpiti
dal prodotto. E poi arrivammo alla questione spinosa: ‘allora, a
DURA REALTÀ
che prezzo lo venderete?’ e i loro volti si offuscarono quando
Le cose cominciavano a prendere forma e Mike decise di chia- dicemmo 400 dollari. E poi dissero ‘non pensiamo proprio che ne
mare il barbecue ‘Genesis’, che in greco significa ‘creazione’. venderete uno’. Ma poi aggiunsero: ‘Avete un’offerta speciale in
Aveva la vaga sensazione di avere qualcosa di importante tra le modo che ne possiamo averne uno per noi?’ Jim e io ci guardammani e che fosse il nome perfetto per la nuova invenzione. Nel mo l’un l’altro e sapevamo che avevamo centrato il bersaglio”,
1984, il Genesis era pronto per essere presentato ai rivenditori dice Mike con un sorriso.
Una volta che sapevamo che funzionava, glielo mostrammo e
lui sorrise un po’ e non disse molto, ma questo era normale. Ma
non disse nemmeno nulla di negativo, e questo era una cosa
positiva”, dice Jim.
“C’è questa storia che adoro... avevamo praticamente risolto tutti
i problemi con il Genesis - eravamo seduti nel suo ufficio, lui
stava leggendo e fumando, con gli occhiali sul naso, e poi volse
lo sguardo verso di me e mi disse: ‘Jimmy, devi vedere se si
può fare qualcosa con il mio barbecue alla carbonella perché
non venga surclassato da questo barbecue a gas’. ‘Una strana coincidenza davvero, papà. Vieni con me’, dissi. Lo portai al
laboratorio R&D perché Erich ci stava lavorando. Erich aveva
avuto un’idea folle: creare un accendino a gas per i barbecue a
carbonella. Quello che mostrammo a mio padre era il prototipo
del Performer. Glielo facemmo vedere e lo accendemmo e lui
sorrise e mi disse ‘Mi piace’ - e io fui al settimo cielo. È la prima
e l’unica volta che sono riuscito a superare le aspettative di mio
padre, in tutta la mia vita”.
1985
L’INGEGNERE ERICH
SCHLOSSER AL LAVORO
CON IL PROTOTIPO DEL
GENESIS, INTENTO A
PERFEZIONARNE
I DETTAGLI.
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LA PRESENTAZIONE
DEL GENESIS
Dopo il lancio del
Genesis nel 1985, fu
necessario informare
i consumatori, tramite
pubblicità, dimostrazioni,
ecc., che il barbecue di
forma quadrata era
difatti un Weber.
La reazione non fu molto diversa da quella incontrata da
George Stephen quando presentò il suo barbecue kettle, e
quindi ci sarebbe voluto molto di più per allarmare il team.
Fissarono un obiettivo di vendita di 36.000 modelli nel primo
anno e investirono tanta energia e risorse nel conseguimento
di questo risultato. Una linea di produzione nuova di zecca fu
sviluppata in modo da poter eliminare i difetti e una campagna
di lancio fu pianificata per informare i consumatori che Weber
aveva qualcosa di quadrato in riserbo per il 1985. L’obiettivo fu
raggiunto e 36.000 unità furono vendute. “E nessuna fu restituita”,
aggiunge Jim.
UNA STORIA IN EVOLUZIONE
Sono 30 anni da quando il primo degli innumerevoli barbecue
Genesis è uscito dalla fabbrica di Palatine. Vi sono state piccole
modifiche lungo la strada e il design è stato aggiornato, ma al
suo interno ci sono ancora le stesse rivoluzionarie Flavorizer bar,
il sistema di raccolta del grasso, i tre bruciatori e altre invenzioni
dei primi anni ’80 che hanno fatto del Genesis una delle serie di
barbecue a gas più amate al mondo. Weber ha inoltre ampliato
la sua gamma di barbecue a gas con l’aggiunta delle gamme
Summit, Spirit e Weber Q, ognuna delle quali affonda le sue
radici nel Genesis, in un modo o nell’altro. I tre co-sviluppatori
sono chiaramente orgogliosi del loro successo - il Genesis è una
luce luminosa che brilla quando danno uno sguardo indietro alle
loro lunghe carriere.
“Ci abbiamo messo così tanto impegno che quando finalmente
abbiamo visto il risultato è stato un grande sollievo. Sapevo che,
grazie alla nostra dedizione, saremmo stati premiati alla fine”,
spiega Erich, e Mike è d’accordo:
“Giusto. Ma anche il fatto che l’intera azienda abbia avuto il coraggio di farlo, perché era un prodotto così diverso e così costoso. E
come averci scommesso l’intera azienda”.
“E non era solo il fatto che tutta l’azienda società fosse a rischio,
ma che eravamo noi a metterla a rischio. Ma la cosa di cui sono
stato più orgoglioso è stata la fiducia di mio padre, che ci ha permesso di cambiare tutto e creare il Genesis, quando non aveva
i soldi. NON aveva i soldi, ma ha trovato il modo di finanziarci,
capendo che avrebbe davvero cambiato la traiettoria di Weber.
Se non ci fosse stato il Genesis, Weber non avrebbe questa fantastica piccola società di barbecue nascosta dietro i binari della
ferrovia a Palatine, in Illinois”, aggiunge Jim.
Il Genesis ha trasportato Weber in una nuova era, in cui la forma
poteva essere rotonda o quadrata e le fabbriche producevano
sia barbecue a gas sia barbecue alla carbonella. E ha stabilito
nuovi standard su ciò che un barbecue a gas poteva fare e doveva essere.
“Ora siamo sulla buona strada per diventare un’azienda globale.
Non ci siamo ancora, ma ci stiamo arrivando. E non sarebbe
successo senza il Genesis. Ha cambiato Weber e la prospettiva
della cucina sui barbecue a gas. Ed eventi come questi nella tua
carriera non succedono tutti i giorni”, dice Jim con un sorriso.
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I CREATORI DI