C LASSE ’ 8 5 I CREATORI DI GENESIS 182234 it-IT s24-85.indd 28 29/01/15 08.29 Q U EST ’A N N O SA R A N N O PA S SAT I 30 A N N I DA L L A N CI O D E L – il barbecue a gas di Weber che ha rivoluzionato la cottura sulla griglia, proprio come il barbecue kettle aveva fatto 33 anni prima. Erich Schlosser, Mike Kempster e Jim Stephen sono stati i responsabili del suo sviluppo, facendo una grande scommessa e finendo per cambiare il corso della storia, sia per Weber sia per il barbecue. G ENESI S TE STO A N N E J . THOM S E N / FOTO C LAU S PE U C KE RT E WE BE R-STE PHE N PRODU CTS L’anno era il 1982 e sapevano che era giunto il ciata nel 1985 e le sue numerose caratteristiche, momento di agire. Sapevano che non si sarebbero innovative e rivoluzionarie, hanno cambiato l’intera potuti permettere di perdere questa occasione - a percezione di ciò che un barbecue a gas doveva esqualunque costo. L’unica possibilità era ricomin- sere, poteva fare e doveva sembrare. Tuttavia, anche ciare da zero, trasformando radicalmente la se i tre artefici del progetto sono uomini fieri e orvisione del mondo della società e fare ciò che nes- gogliosi, non esitano a raccontarci la sua storia con sun altro era riuscito a fare. Avrebbero dovuto grande umiltà. affrontato una sfida enorme, ma lo avevano già “Era una questione di sopravvivenza. Era come se fosfatto, quindi perché non provarci di nuovo? simo finiti nelle sabbie mobili e stavamo affondando. Sapevamo che dovevamo entrare nel mercato del Tre colleghi di lavoro si sono incontrati presso il risto- gas, ma lo avremmo dovuto fare alla maniera Weber, rante Weber a Schaumburg, alla periferia di Chicago. per offrire ai consumatori una fantastica esperienSono amici da molti anni. Ognuno porta con sé ricordi za”, afferma Mike, che al tempo era il direttore delle di 30-40 anni al servizio del barbecue - impressioni vendite nazionale di Weber. ed esperienze che li legano invisibilmente. È senza Weber aveva già un barbecue a gas, una versione dubbio un incontro leggendario, fra tre uomini - a gas del kettle, con cui avevano cercato di sfondaJim Stephen, il figlio del fondatore di Weber, Mike re ormai da alcuni anni. Ma la soluzione non ebbe Kempster, il vice presidente esecutivo di Weber, e il il successo che si aspettavano perché gli utenti assenior project engineer Erich Schlosser - che han- sociavano la forma rotonda alla carbonella. Quando no reinventato il barbecue precisamente 30 anni fa le persone vedevano il modello a gas, pensavano grazie a una rivoluzionaria invenzione. Un evento che subito che si trattasse semplicemente del barbecue nessuno aveva previsto e che perfino loro stentavano a carbonella. a credere sarebbe stato possibile. “Weber era una società molto più piccola allora. Le vendite gravitavano tutte intorno ai prodotti a carSABBIE MOBILI bonella. Era il barbecue kettle di mio padre che Non è un semplice barbecue che compie 30 anni. garantiva le vendite, proprio come oggi”, racconta La serie di barbecue a gas Genesis di Weber fu lan- Jim, il figlio del fondatore George Stephen. 28 29 182234 it-IT s24-85.indd 29 29/01/15 08.29 GENTLEMEN DEL BBQ L’invenzione del Genesis fu guidata da Erich Schlosser (sinistra), Mike Kempster (centro) e Jim Stephen (destra) il quale, al tempo, era il direttore delle vendite nazionali e delle vendite dei prodotti a gas. A quel tempo, era il direttore delle vendite dei prodotti a gas e lui e Mike stavano assistendo all’esplosione dei barbecue a gas negli anni ’80. Entrambi ritenevano che il barbecue kettle a gas non fosse la soluzione giusta e che avrebbero dovuto escogitare qualcosa di nuovo, ma sapevano esattamente cosa fare. DA ROTONDO A QUADRATO “Ma invece lui mi guarda e mi dice, ‘Se ne sei davvero convinto, perché non cominci a lavorarci?’” Mike e Jim si allearono con Erich, l’ingegnere capo, che all’epoca guidava il reparto di sviluppo della società, insieme a un modellista e a un disegnatore. Oggi è famoso per essere stato l’artefice di alcune delle invenzioni e brevetti epocali di Weber, di cui il Genesis è un fulgido esempio. “Facemmo alcune ricerche e arrivammo alla conclusione che i consumatori associavano il barbecue a gas con la forma ret- DNA WEBER tangolare, perché era quello che le società dei barbecue a gas Migliaia di barbecue Genesis sono stati venduti da allora in tutto vendevano a quel tempo negli Stati Uniti”, spiega Mike. il mondo e diversi modelli sono ancora disponibili. Così come Ma per una società come Weber adottare un concetto come quel- i moderni barbecue kettle di Weber sono praticamente identici lo del barbecue quadrato non era cosa da poco. George Stephen all’originale del 1952, lo stesso vale per il Genesis. Nel laboraera famoso per aver inventato il primo barbecue kettle al mondo torio di sviluppo degli anni ’80, Mike, Jim e Erich avviarono il e quindi l’intera identità della società era basata sulla forma progetto studiando gli altri barbecue a gas disponibili sul merrotonda. cato, per avere una base per il confronto. “Andai a trovare mio padre e ricordo di avergli detto nel suo uf- “A poco a poco, ci rendemmo conto che questi prodotti erano ficio: ‘Papà, dobbiamo creare un nuovo barbecue a gas... e deve costruiti con componenti scadenti, erano fragili e le fiammate essere rettangolare, e con cerniere’. E poi giù!” Jim ricorda, co- erano la norma. E capimmo che ‘stavamo usando una pietra di prendosi il capo con le braccia per descrivere la scena. paragone sbagliata, perché, anche se avessimo fatto meglio, non 182234 it-IT s24-85.indd 30 29/01/15 08.30 funzioni, anche le valvole, ecc.’ E quindi: ‘Vediamo se riusciamo ad assemblarlo con il minor numero di bulloni possibile.’ Il Genesis originale poteva essere assemblato con soli otto bulloni e una vite. Fu un’evoluzione graduale – non pensammo ‘È questo che vogliamo fare’. Sapevamo che doveva essere migliore di qualsiasi altro prodotto sul mercato, perché doveva avere il DNA Weber”, afferma Jim. SCATOLA NERA Oltre a facilitare l’assemblaggio del barbecue, i tre sperimentarono con la sua forma. Il prototipo iniziale era solo una scatola, ma c’era qualcosa che non andava: non aveva l’aspetto di un Weber. “Non dimenticherò mai la volta in cui Jim cominciò a fissare la scatola, continuò a guardarla a lungo e poi disse, con un tono deciso: ‘tagliamola esattamente qui!’ E fu così che il Genesis acquisì l’angolazione che vedete ora sul coperchio”, spiega Erich con un sorriso, e Mike gli fa eco: “Fino ad allora, non aveva un vero stile. Ricordo quando abbiamo introdotto il caratteristico angolo e ci mettemmo dentro anche un termometro – una cosa insolita, all’epoca. Il Genesis aveva un aspetto davvero diverso nei negozi. E questo è stato importante, perché i consumatori guardavano la serie infinita di scatole nere e poi si fermavano a bocca aperta davanti al Genesis. Con il Genesis, Weber diventò la prima società a introdurre barbecue a gas colorati ed Erich riuscì a trovare il modo di produrre un coperchio stabile, in porcellana smaltata, una caratteristica di cui i barbecue kettle era famosi. La loro ricerca determinò inoltre che le fiammate e il calore non uniforme erano problemi ancora irrisolti sul mercato. “La concorrenza a quel tempo erano i barbecue a gas rettangoavremmo fatto granché’. E così cambiammo direzione e il nostro lari, con pietre laviche al loro interno e un bruciatore al centro punto di riferimento divenne il kettle. Avremmo dovuto inventare e quindi il calore non era distribuito uniformemente e gli angoli qualcosa che consentisse di cucinare nello stesso modo delizio- erano freddi. Con le pietre laviche, i consumatori acquistavano so del kettle di mio padre. Questa è stata la svolta, per quanto un barbecue a gas e poi finivano per odiarlo perché bruciava le bistecche. Così Jim ed Erich si incaricarono di capire la ragione mi riguarda”, continua Jim. Mentre il kettle di Weber rivestì il ruolo di benchmark in termi- ala base delle fiammate e cosa fare per rendere la cucina sul ni di qualità, gli obiettivi furono identificati studiando le altre barbecue a gas altrettanto deliziosa di quella sulla carbonella marche di barbecue a gas. Questi prodotti erano una tendenza questa fu la vera sfida”, spiega Mike. relativamente nuova al tempo e i tre erano determinati a non impelagarsi nelle classiche difficoltà iniziali. Nei negozi, Mike PROTOTIPIZZAZIONE era ovunque, parlando ai clienti. I barbecue venivano consegnati Nel reparto dello sviluppo, Erich produceva schizzo dopo schizzo, in una scatola piena di componenti che gli utenti dovevano as- ascoltava le opinioni e le richieste di Mike e Jim e quindi sperimentava con una vasta gamma di modelli. Mike e Jim visitavano semblare personalmente. “Quindi pensammo, ‘Come possiamo migliorare questa espe- il reparto ogni giorno – dedicando tutta la loro energia e le loro rienza?’ Mike ci gettò subito il guanto della sfida, dicendo ‘I idee allo sviluppo del nuovo barbecue a gas. bruciatori potrebbero essere già installati all’interno della sca- “Ci lavoravamo ogni giorno, provando cose nuove, diversi comtola... e anche il collettore e gli attacchi per il gas, ecc.’ E questa ponenti. Erich faceva uno schizzo su un pezzo di carta e...”, dice divenne la prima sfida. E poi aggiunse ‘E perché non lo colleghia- Jim, prima che Erich riesca a intervenire nella conversazione: mo al gas in fabbrica e lo accendiamo per assicurarci che tutto “…e fabbricava la parte e la provava”. 30 31 182234 it-IT s24-85.indd 31 29/01/15 08.30 DA ROTONDO A QUADRATO IL PRIMO BARBECUE A GAS DI WEBER ERA UNA VERSIONE A GAS DEL KETTLE, MA LA GENTE CONTINUAVA A PENSARE CHE FOSSE UN BARBECUE A CARBONELLA. IL KETTLE A GAS HA DIFATTI AVVIATO L’AVVENTURA DELLA GAMMA A GAS DI WEBER E DEL GENESIS. 1971 GAS BARBEQUE KETTLE (Barbecue a gas kettle) “Sì, ‘facciamo qualcosa che possiamo prototipizzare e provare. quantità di grasso da bruciare e così via. Continuò a studiarli fino a quando non ebbe un’idea...” Scoprire se davvero funziona’, dice Jim, ridendo. Provando diversi componenti e opzioni, pensando creativamente e sperimentando soluzioni alternative, alcune idee utili comin- CE LA FAREMO? ciarono sporadicamente ad emergere. Torneremo a questa idea in un momento. Continuando a inventa“La nostra sfida era replicare il nostro kettle a carbonella e le sue re e a sperimentare, il 1981 divenne il 1982, poi il 1983 e quindi prestazioni con la cottura indiretta. Il metodo che pensavamo il 1984. fosse più appropriato per questo scopo era il sistema a tre bru- “Fu un processo lungo. Uno degli aspetti che mi preoccupavano ciatori - uno nella parte anteriore, uno nella parte posteriore e era sincronizzare il lancio e soddisfare le richieste dei nostri uno al centro - in modo da poter utilizzare la cottura indiretta acquirenti al dettaglio. E questa fu una vera sfida, perché sapespegnendo quello al centro. In questo modo, il calore sarebbe vo che questi due signori avrebbero continuato a lavorare fino a quando non avessero creato un prodotto dello stesso livello stato irradiato da entrambi i lati”, afferma Erich. Avendo risolto questo aspetto, era giunto il momento di pren- qualitativo del barbecue kettle del padre di Jim. Non lo creammo dere in considerazione il problema delle fiammate e di una dal giorno alla notte”, spiega Mike. cottura che riproducesse il sapore dei cibi cucinati sul kettle a Mentre a Palatine si lavorava intensamente al Genesis, Mike era carbonella. Ma come? Jim decise di riporre tutta la sua fiducia impegnato a tenere a bada i rivenditori, spiegando che il lancio di nell’ingegnere. un nuovo prodotto era imminente, ma senza dare una data preci“Erich è un ingegnere incredibile, con tutte le conoscenze acca- sa. Il team fu costretto a ritardare il lancio perché non era pronto. demiche e l’esperienza pratica necessarie e una mente squisita, “La data originale era il 1984; me lo ricordo vivamente. Ero a casa, fantastica, in grado di analizzare le cose e metterle in discus- stavo dormendo, e mi svegliai verso le due del mattino. Avevo le sione in un modo che nessun altro è capace di fare. Al tempo, palpitazioni e mi girai verso mia moglie e le dissi: ‘Amore, vado i barbecue a gas erano dotati di pietre laviche perché assomi- in fabbrica... torno fra qualche ora’. Mi recai in fabbrica, andai al gliavano alla carbonella. Ma non potevano essere più diverse dal laboratorio R&D, mi sedetti e guardai il Genesis che avevamo carbone. È estremamente porosa, ha tanti buchi e ondulazioni; progettato e mi dissi: ‘Non è pronto’”, ricorda Jim. Erich scoprì che, quando il grasso gocciolava dal cibo sulla pietra Il giorno seguente, prese il coraggio a due mani e ne parlò con lavica, veniva assorbito fino a quando non prendeva fuoco, dando il padre, Mike ed Erich. luogo alle fiammate. Avremmo dovuto eliminarle. Questo lo sa- “Dissi ‘non credo che riusciremo a farcela per il lancio – abpevamo, ma non sapevamo con cosa rimpiazzarle. La mente di biamo qualcosa, ma non è finito – dobbiamo lavorarci Erich cominciò ad analizzare concetti quali superfici, angolazioni, ancora’. E devo dare il merito a tutti per questo, e a Mike in 182234 it-IT s24-85.indd 32 29/01/15 08.30 particolare, perché dovette dirlo ai rivenditori - aspettammo un altro anno”. piva sotto i bruciatori - fu in quel momento che pensai: ‘Erich si sta avvicinando’”, dice Jim. “Mi aveva convinto. Mettemmo salsicce e hamburger sulla L’IDEA PIÙ SEMPLICE... È LA MIGLIORE griglia e poi le fette di carne, roba veramente grassa - e funCol passare del tempo, le cose cominciarono ad andare nel verso zionò”, aggiunge Mike. giusto nel reparto dello sviluppo. Eric costruì e collaudò diversi concetti e poi improvvisamente ebbe l’idea che finì per risolvere molti dei problemi. La risposta fu le Flavorizer Bar, un sistema che fu brevettato e che da allora è al cuore dei barbecue a gas di Weber. Sebbene le strisce di metallo poste sopra i bruciatori possano avere un aspetto un po’ “noioso” per un Weber, questo non sminuisce la loro importanza e il loro valore innovativo. “Stavo analizzando il problema con le pietre laviche. Vedevo che, quando era molto calda, la pietra rilasciava il sapore e la vaporizzazione necessari, ma allo stesso tempo tendeva ad assorbire tutto il grasso, che poi si incendiava. Quindi pensai che avrei dovuto creare qualcosa che offrisse lo stesso sapore ma che eliminasse il grasso che generava le fiammate. Avrei dovuto inventare qualcosa che generasse il vapore necessario, deviando il grasso per la raccolta separata, in modo da evitare le fiammate”, spiega Erich. Il risultato fu una serie di strisce metalliche piegate che proteggevano i bruciatori dal grasso, aiutavano a distribuire il calore in modo uniforme in tutto il barbecue e creavano la quantità di fumo necessaria per conferire alle pietanze il sapore del cibo alla brace. Numerosi test furono eseguiti. Ogni giorno, Jim acquistava tutte le fettine sottili di carne - le cosiddette New York Strip - che trovava e le metteva sulle griglie di cottura. Erich sorride al pensiero e interviene: “All’inizio, l’idea non attrasse molto interesse. L’intero concetto era troppo drastico e non sapevamo se il mercato fosse pronto per una cosa del genere”. E qui stava la sfida - come avrebbero reagito le persone quando avremmo detto loro che erano queste barre a fornire il tradizionale sapore del barbecue? Ecco perché Mike decise di chiamare l’invenzione ‘Flavorizer Bar’ - per focalizzare l’attenzione sul sapore. “Era la soluzione giusta e le New York Strip erano davvero deliziose. In quei giorni tutti ci adoravano in fabbrica perché non potevamo mangiarle tutte” ricorda Jim, mentre un grande sorriso si stampa sui volti dei tre. CONVINCERE IL SIG. STEPHEN Il Genesis aveva cominciato a prendere forma, ma era ancora un segreto. “Non fu difficile mantenere il segreto perché eravamo una piccola azienda e i nostri concorrenti non pensavano che saremmo riusciti a conseguire vendite significative nei grill a gas”, afferma Mike. George Stephen seguì il processo senza partecipare ma, privilegiando la cottura sulla carbonella, era alquanto scettico. “Il giorno in cui servii a Stephen una bistecca. Ve lo ricordate? Disse ‘Ecco, questo è quello che mi piace di una bistecca - che “Pensai che sarebbe stata una delle cose più difficili da cucin- sia cucinata sulla carbonella’. Ma l’avevo cucinata sul Genesis are sulla griglia, perché le strisce sono molto sottili e poi c’è – e fu a questo punto che capii che era pronto. Sentire quelle tutto quel grasso e, quando comincia a gocciolare, le fiam- parole fu una cosa straordinaria per me”, ricorda Erich, con mate sono all’ordine del giorno. Quindi, quando Erich ci un sorriso. mostrò la Flavorizer e cominciammo a cuocere le strisce di “Beh, mio padre si fidava di noi. Anche se non capiva quello che carne senza alcuna fiammata e il vassoio di grasso si riem- stavamo facendo, si fidava di noi. TIMELINE DEL GENESIS 1985 1999 IL GENESIS SI EVOLUTO NEGLI ANNI, MA IL DNA È SEMPRE LO STESSO. 20 02 20 07 2015 32 33 182234 it-IT s24-85.indd 33 29/01/15 08.30 presso il centro espositivo McCormick e Mike in particolare era molto nervoso. Avevano investito tanto nel progetto e ora era giunto il momento di scoprire se avrebbe avuto successo. “La cosa interessante di tutto il processo è che non avevamo un prezzo al dettaglio specifico. Ci eravamo detti ‘Creeremo un fantastico barbecue a gas, degno del nome Weber, e non importa a quale prezzo lo venderemo”, dice Mike. “Non dirlo a tuo padre è stata forse la cosa più intelligente che tu abbia fatto”, dice Jim, ridendo. “Beh, avevo capito che, se davvero avevamo un prodotto rivoluzionario, i consumatori ne sarebbero stati felici e quindi avremmo potuto decidere a quanto venderlo dopo. Forse questo è un modo poco ortodosso di fare le cose, ma è proprio quello che abbiamo fatto”. L’apprensione era immensa quando giunse il momento di aprire la tenda. Al tempo, un barbecue a gas costava in media tra i 100 e i 129 dollari e il prezzo al dettaglio del Genesis era 400 dollari. Come avrebbero reagito i rivenditori? “Alla fiera, raccontammo loro l’intera storia e sembrarono colpiti dal prodotto. E poi arrivammo alla questione spinosa: ‘allora, a DURA REALTÀ che prezzo lo venderete?’ e i loro volti si offuscarono quando Le cose cominciavano a prendere forma e Mike decise di chia- dicemmo 400 dollari. E poi dissero ‘non pensiamo proprio che ne mare il barbecue ‘Genesis’, che in greco significa ‘creazione’. venderete uno’. Ma poi aggiunsero: ‘Avete un’offerta speciale in Aveva la vaga sensazione di avere qualcosa di importante tra le modo che ne possiamo averne uno per noi?’ Jim e io ci guardammani e che fosse il nome perfetto per la nuova invenzione. Nel mo l’un l’altro e sapevamo che avevamo centrato il bersaglio”, 1984, il Genesis era pronto per essere presentato ai rivenditori dice Mike con un sorriso. Una volta che sapevamo che funzionava, glielo mostrammo e lui sorrise un po’ e non disse molto, ma questo era normale. Ma non disse nemmeno nulla di negativo, e questo era una cosa positiva”, dice Jim. “C’è questa storia che adoro... avevamo praticamente risolto tutti i problemi con il Genesis - eravamo seduti nel suo ufficio, lui stava leggendo e fumando, con gli occhiali sul naso, e poi volse lo sguardo verso di me e mi disse: ‘Jimmy, devi vedere se si può fare qualcosa con il mio barbecue alla carbonella perché non venga surclassato da questo barbecue a gas’. ‘Una strana coincidenza davvero, papà. Vieni con me’, dissi. Lo portai al laboratorio R&D perché Erich ci stava lavorando. Erich aveva avuto un’idea folle: creare un accendino a gas per i barbecue a carbonella. Quello che mostrammo a mio padre era il prototipo del Performer. Glielo facemmo vedere e lo accendemmo e lui sorrise e mi disse ‘Mi piace’ - e io fui al settimo cielo. È la prima e l’unica volta che sono riuscito a superare le aspettative di mio padre, in tutta la mia vita”. 1985 L’INGEGNERE ERICH SCHLOSSER AL LAVORO CON IL PROTOTIPO DEL GENESIS, INTENTO A PERFEZIONARNE I DETTAGLI. 182234 it-IT s24-85.indd 34 29/01/15 08.30 LA PRESENTAZIONE DEL GENESIS Dopo il lancio del Genesis nel 1985, fu necessario informare i consumatori, tramite pubblicità, dimostrazioni, ecc., che il barbecue di forma quadrata era difatti un Weber. La reazione non fu molto diversa da quella incontrata da George Stephen quando presentò il suo barbecue kettle, e quindi ci sarebbe voluto molto di più per allarmare il team. Fissarono un obiettivo di vendita di 36.000 modelli nel primo anno e investirono tanta energia e risorse nel conseguimento di questo risultato. Una linea di produzione nuova di zecca fu sviluppata in modo da poter eliminare i difetti e una campagna di lancio fu pianificata per informare i consumatori che Weber aveva qualcosa di quadrato in riserbo per il 1985. L’obiettivo fu raggiunto e 36.000 unità furono vendute. “E nessuna fu restituita”, aggiunge Jim. UNA STORIA IN EVOLUZIONE Sono 30 anni da quando il primo degli innumerevoli barbecue Genesis è uscito dalla fabbrica di Palatine. Vi sono state piccole modifiche lungo la strada e il design è stato aggiornato, ma al suo interno ci sono ancora le stesse rivoluzionarie Flavorizer bar, il sistema di raccolta del grasso, i tre bruciatori e altre invenzioni dei primi anni ’80 che hanno fatto del Genesis una delle serie di barbecue a gas più amate al mondo. Weber ha inoltre ampliato la sua gamma di barbecue a gas con l’aggiunta delle gamme Summit, Spirit e Weber Q, ognuna delle quali affonda le sue radici nel Genesis, in un modo o nell’altro. I tre co-sviluppatori sono chiaramente orgogliosi del loro successo - il Genesis è una luce luminosa che brilla quando danno uno sguardo indietro alle loro lunghe carriere. “Ci abbiamo messo così tanto impegno che quando finalmente abbiamo visto il risultato è stato un grande sollievo. Sapevo che, grazie alla nostra dedizione, saremmo stati premiati alla fine”, spiega Erich, e Mike è d’accordo: “Giusto. Ma anche il fatto che l’intera azienda abbia avuto il coraggio di farlo, perché era un prodotto così diverso e così costoso. E come averci scommesso l’intera azienda”. “E non era solo il fatto che tutta l’azienda società fosse a rischio, ma che eravamo noi a metterla a rischio. Ma la cosa di cui sono stato più orgoglioso è stata la fiducia di mio padre, che ci ha permesso di cambiare tutto e creare il Genesis, quando non aveva i soldi. NON aveva i soldi, ma ha trovato il modo di finanziarci, capendo che avrebbe davvero cambiato la traiettoria di Weber. Se non ci fosse stato il Genesis, Weber non avrebbe questa fantastica piccola società di barbecue nascosta dietro i binari della ferrovia a Palatine, in Illinois”, aggiunge Jim. Il Genesis ha trasportato Weber in una nuova era, in cui la forma poteva essere rotonda o quadrata e le fabbriche producevano sia barbecue a gas sia barbecue alla carbonella. E ha stabilito nuovi standard su ciò che un barbecue a gas poteva fare e doveva essere. “Ora siamo sulla buona strada per diventare un’azienda globale. Non ci siamo ancora, ma ci stiamo arrivando. E non sarebbe successo senza il Genesis. Ha cambiato Weber e la prospettiva della cucina sui barbecue a gas. Ed eventi come questi nella tua carriera non succedono tutti i giorni”, dice Jim con un sorriso. 34 35 182234 it-IT s24-85.indd 35 29/01/15 08.30