ZOONOSI e RABBIA in ITALIA
Sono una qualsiasi malattia infettiva o parassitaria degli
animali che possono essere trasmesse all‘uomo
direttamente (contatto con la pelle, peli, uova, sangue
o secrezioni ed escrezioni) o indirettamente (tramite
altri organismi vettori o ingestione di alimenti infetti).
ZOOANTROPONOSI
viene invece definita una qualsiasi malattia che si
propaghi dall'uomo verso l'animale.
ZOONOSI e RABBIA in ITALIA
Interessano in pratica chi opera quotidianamente con gli
animali
Esistono metodi di protezione da rischi presenti , tra cui
l’approfondita conoscenza della loro origine e dei loro
cicli vitali
Vengono raccolti dati sull’incidenza di ogni singola
malattia sulla popolazione
ZOONOSI e RABBIA in ITALIA
casi nell’uomo/anno 2000
ASCARIDOSI LARVALE
0
ANCHILOSTOMIASI
0
BRUCELLOSI
1.067
CAMPILOBATTERIOSI
531 (2009)
COXIELLOSI / FEBBRE Q
n.v.
CRIPTOSPORIDIOSI
2
ECHINOCOCCOSI
9
LEPTOSPIROSI
45
LEISHMANIOSI
213
RABBIA
0 (2008 = 287 in animali)
SALMONELLOSI
21
SCABBIA e DERMATOMICOSI
10
TUBERCOLOSI
4.759
ZOONOSI e RABBIA in ITALIA
Vie di trasmissione:
Ingestione
Aspirazione
Percutanea
Inoculazione nel torrente ematico o linfatico
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Modalità di trasmissione:
Contagio diretto: da soggetto a soggetto (anche portatori sani)
Contagio indiretto: tramite oggetti inanimati (ciotola, polvere)
Contagio alimentare: ingestione di acqua o sostanze infette
Contagio da insetti ematofagi (zecche, zanzare, etc…)
ZOONOSI e RABBIA in ITALIA
L’organismo umano si difende da solo, se la
carica infettante è bassa o se i fattori di
parassitismo vengono a mancare
ZOONOSI e RABBIA in ITALIA
Per motivi di tempo ed importanza pratica
parleremo solo di alcune delle zoonosi
citate, evidenziando le note pratiche per gli
operatori interessati
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ASCARIDOSI LARVALE
ASCARIDI = parassiti intestinali del cane ed altre specie, molto diffusi
Infestazione per ingestione delle uova presenti nelle feci ed emesse
nell’ambiente
Le lesioni nell’uomo sono legate alla presenza di larve non sviluppate nei
muscoli, fegato, occhi e cervello
È importante la profilassi nei cuccioli
Assume notevole importanza l’igiene personale e l’igiene urbana
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ANCHILOSTOMIASI LARVALE
ANCHILOSTOMI = parassiti intestinali del cane ed altre specie, molto
diffusi, causano enteriti gravi ed emorragiche, nell’uomo le larve
penetrano sottocute e creano lesioni durante la loro migrazione
Infestazione per penetrazione attraverso la cute integra delle larve
presenti nel terreno
È importante la profilassi nei cani
Assume notevole importanza l’igiene personale e l’igiene urbana
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ECHINOCOCCOSI
È una tenia, parassita intestinale, del cane
Gli ospiti intermedi sono svariati tra cui anche l’uomo (idatidosi)
Il ciclo prevede che le proglottidi eliminate dal cane (feci), infettino gli
ospiti intermedi in svariati modi (per via orale diretta o indiretta)
È importante la profilassi nei cani
Assume notevole importanza l’igiene personale e l’igiene urbana
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LEISHMANIOOSI
È una malattia causata da un protozoo trasmesso all’ospite definitivo
(anche uomo) da un flebotomo o papataccio
Esistono forme di malattia viscerale e/o cutanea
La trasmissione avviene per inoculazione diretta nel torrente circolatorio
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LEPTOSPIROSI
Frequente nel cane
Legata ai portatori sani (ratto) eliminatori a lungo termine
Esistono diversi siero-tipi specifici di specie
Avviene per contatto diretto o indiretto ed entra dalle escoriazioni della
cute o per ingestione
Incubazione di 3-15 giorni
Colpisce i reni e fegato
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SCABBIA
Trattasi di una infestazione
Molto pruriginosa
Facilmente complicata da altre infezioni e/o infestazioni
Si trasmette per contatto diretto
Scava gallerie nell’epidermide ed è un parassita obbligato
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DERMATOMICOSI
Trattasi di una infestazione da funghi
Trasmesse per contatto diretto, sovente su organismi defedati o già colpiti
da altre patologie cutanee
È possibile un’ulteriore sovrapposizione secondaria di batteri
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TUBERCOLOSI
Malattia cronica e contagiosa
Colpisce sotto diverse forme organiche
E’ specie-specifico (uomo, bovino, pollame) ma anche il cane ed il gatto
Infezione solitamente aerogena o alimentare
Quella aerogena è tipica di ambienti chiusi co-frequentati (passaggio da
uomo a cane e viceversa)
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lesioni di varia natura
Malattia da graffio del gatto (solitamente con andamento benigno)
Tetano
Lesioni da pulci e zecche
Toxoplasmosi
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RABBIA
Malattia causata da un virus che si trasmette per contatto con la saliva
degli animali malati (durante il periodo pre-morte)
Periodo di incubazione da 7 giorni a 6 mesi
Periodo sintomatologico di 11 giorni
Colpisce il sistema nervoso centrale causando prima stato aggressivo per
paralisi della mandibola (idrofobia), poi crisi tetaniformi indi la morte
Esiste una malattia urbana (degli animali domestici) ed una silvestre
Si diffonde naturalmente a 40 Km/anno
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RABBIA
L’animale ammalato presenta il virus nella saliva
Con il morso crea una lesione cutanea e raggiunge i nervi periferici, dove
deposita il virus
Che si propaga lungo il nervo fino al cervello (7 giorni – 6 mesi)
Dopo aver distrutto i centri nervosi cerebrali ridiscendono fino alle
ghiandole salivari (11 giorni)
Pronti per infettare un nuovo ospite
Profilassi cani: vaccinazione, isolamento ed osservazione sanitaria
È tuttora presente (2 anni dall’ultimo caso = indenne)
LA RABBIA NEL MONDO
Situazione epidemiologica:
La rabbia è presente in ASIA, AFRICA,
AMERICA ed EST-EUROPA
(55.000 persone/anno muoiono di rabbia =
1/10 min.)
La RICOMPARSA della rabbia in ITALIA
Cenni storici recenti:
Ultima epidemia = 1977/87 da Ovest a Est
Ultimo caso isolato di animali selvatici Est-Italia (1995)
Oggi = da ottobre 2008 a settembre 2010 n. 287 casi
da Est verso Ovest
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Crono-storia epidemiologica recente:
FRIULI VENEZIA
GIULIA passo RESIA
2008
2009
2010
2011
totale
9
35 (1 cane)
14
0
58
0
33 (1 equino
180 (1 bovino
1 (gatto)
214
da Slovenia
VENETO
2 cani)
1 equino
8 gatti)
TRENTINO
0
0
8
0
8
BOLZANO
0
0
5
0
5
La RICOMPARSA della rabbia in ITALIA
La RICOMPARSA della rabbia in ITALIA
Centro di Referenza Nazionale:
IZS delle Venezie  www.izsvenezie.it
Epidemiologia
Sorveglianza
Diagnosi
Vaccini
Informazione e Formazione
La RICOMPARSA della rabbia in ITALIA
Sorveglianza e Diagnosi:
Selezione mirata della RACCOLTA DI CAMPIONI
(animali morti sospetti) con suddivisione del territorio
al fine di poter effettuare un monitoraggio con valore
epidemiologico significativo
 Protezione del personale con VACCINAZIONE preventiva
 Protezione del personale con DPI
 Attenzione rivolta a tutti i ritrovamenti anche se non in ottime
condizioni di conservazione
 Effettuazione di CONFEZIONAMENTO del campione e
TRASPORTO eseguiti da personale addestrato
La RICOMPARSA della rabbia in ITALIA
Sorveglianza e Diagnosi:
PREPARAZIONE DEI CAMPIONI DA INVIARE AL LABORATORIO




Animale opportunamente IDENTIFICATO. . .
. . .inserito in TRE SACCHI a verso invertito. . .
. . .perfettamente CHIUSI. . .
. . .TESTA EVIDENZIATA con legatura al collo con
spago esterno ai sacchi. . .
 . . .consegna rapida. . .
 . . .sempre presente il DOCUMENTO DI SCORTA
(identificazione, localizzazione ed anamnesi)
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Profilassi:
La malattia può essere combattuta praticando la
vaccinazione preventiva (urbana e silvestre):
Urbana = vaccinazione obbligatoria dei cani
Silvestre = distribuzione orale del vaccino alle volpi
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Profilassi:
PIANO VACCINALE ORALE DELLE VOLPI
Iniziato in Veneto il 28/12/2009
DISTRIBUZIONE di esche vaccinali sul territorio con
utilizzo di elicotteri + posa manuale (20-30 esche / Km2)
ESCA = parallelepipedo scuro distribuito congelato con
all’interno un blister che contiene il VACCINO (vivo
attenuato) + MARKER (tetraciclina)
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Profilassi:
Se si ritrovano esche è bene NON SPOSTARLE.
In caso di CONTATTO DIRETTO con il vaccino (bocca,
congiuntiva, ferite abrase, etc. . .) bisogna lavare
abbondantemente con acqua e sapone e contattare
IMMEDIATAMENTE IL MEDICO
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Profilassi:
Se le esche si trovano vicino alle abitazioni o alla portata
di animali domestici, bisogna portarle alla Sezione
Territoriale dell’IZS.
Ove siano state posizionate delle esche sono presenti
cartelli informativi.
La RICOMPARSA della rabbia in ITALIA
Conclusioni:
Livello di attenzione sul territorio e nei canili
2. Grado di protezione individuale
3. Valutazione del livello di rischio reale
1.
GRAZIE
per
L’ATTENZIONE
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