Daniela Saccà Dipartimento di Scienze Archeologiche Università di Pisa [email protected] Workshop “ Comprendere la biodiversità moderna attraverso l’analisi del DNA antico ” Piacenza, 18 gennaio 2012 URO o BUE SELVATICO - Bos primigenius Bojanus, 1827 antenato dell’attuale bue domestico, 2 forme: – bue domestico non gibboso (Bos taurus): in Europa, Europa Africa occidentale e Asia settentrionale – bue domestico gibboso o zebù (Bos indicus): in Asia meridionale e Africa www.ecogreentips.org www.oceanwideimages.com DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA www.petermaas.nl/extinct/speciesinfo/aurochs.htm 3 sottospecie, sottospecie diffuse in gran parte dell dell’Eurasia Eurasia e il Nord Africa: - “namadicus” in India (arancio), - “mauretanicus” in nord Africa e Valle del Nilo (giallo) - “primigenius” in Europa e Medio Oriente (rosso) (VAN VUURE 2005) - nel corso del Pleistocene medio l’uro dall’India arriva in Europa -- prime segnalazioni a Notarchirico in Basilicata (630 - 480 ka, U.F. Isernia); presso Fontana Ranuccio (Frosinone) in livelli datati a 458.000 anni dal presente - sii estingue ti nell 1627, 1627 in i Polonia P l i sii segnala l l’ultimo l’ lti esemplare l CARATTERISTICHE FISICHE - lo scheletro - accentuato dimorfismo sessuale - lunghe CAVICCHIE OSSEE con base molto arretrata a livello del toro occipitale, che curvano normalmente al piano frontale -- a forma di mezzaluna nel maschio e di lira nella femmina Altezza al garrese 150 - 180 cm (Olocene) + 10 cm (Pleistocene) Diametro 10 – 18 cm Lunghezza 60 – 107 cm Diametro 7 – 10 cm Lunghezza 40 – 70 cm Grotte Santo Stefano (VT) - Museo di Paleontologia dell’Università di Roma “La Sapienza” da GRIGSON 1978 CARATTERISTICHE FISICHE manifestazioni artistiche mantello scuro, quasi nero con gradazioni bruno rossicce sul costato e una linea chiara sul dorso mantello tendente al rossiccio, rossiccio come anche nei vitelli Pitture rupestri - Lascaux, Dordogna, Francia Graffiti - Grotta del Romito (Papasidero, CS) e Cala dei Genovesi, Levanzo Pitture rupestri - Chauvet, Rhône-Alpes, Francia STUDIO E INTERPRETAZIONE DEI RESTI FAUNISTICI DA CONTESTI ARCHEOLOGICI – il caso di CASTEL DI GUIDO • Paleolitico inferiore (327-260 ka) • 20 km a nord nord-ovest ovest di Roma, vicino alla via Aurelia • a sud del complesso vulcanico dei M ti Sabatini Monti S b ti i • circa 73 m s.l.m. • 1979: scoperta del sito nel corso di ricognizioni sistematiche lungo il pendio di una collina, dove le moderne arature avevano svelato la presenza di resti fossili • 10 anni di scavi sistematici, diretti dal Prof. A.M. Radmilli, hanno messo in luce un’ampia superficie di erosione SEQUENZA DEI DEPOSITI • unità lacustri piroclastici i l ti i e fluviali con apporti • superficie di erosione sul cui fondo giace la maggior gg p parte dei resti archeologici g 1m ASSOCIAZIONE FAUNISTICA: Erbivori, Carnivori, Lagomorfi Taxa MNI** Juv. Adult. % tot. 1399 43.12 966 56.82 1 42 49.43 1381 42 42.56 56 388 22.82 22 82 1 10 12 64 12.64 385 11.86 302 17.76 1 15 18.39 71 2.19 35 2.06 12 13.79 NR % MNE* % Cervidae 2 0 06 0.06 2 0 12 0.12 1 1 15 1.15 Stephanorhinus cf. hundsheimensis 1 0.03 1 0.06 1 1.15 Canis sp. 1 0.03 1 0.06 1 1.15 0,15% Panthera (Leo) cf. spelaea 4 0.12 4 0.24 1 1.15 0,03% Lepus sp. 1 0.03 1 0.06 1 1.15 Bos primigenius Palaeoloxodon antiquus Equus ferus Cervus elaphus cf. rianensis 99,82% T l Totale 3245 1700 87 * MNE = Numero Minimo di Elementi Scheletrici in grado di rappresentare la totalità dei frammenti che compongono l'elemento stesso ** MNI = Numero Minimo di Individui : conteggio dell’elemento osseo maggiormente rappresentato, separando il lato destro dal sinistro e prendendo in considerazione solo uno dei due QUADRO PALEOCLIMATICO e PALEOAMBIENTALE URO • ambienti aperti a pascolo abbondante, ma anche in zone forestate ricche di radure; clima temperatocaldo ld • ambiente di foresta, specie dominante in fasi climatiche temperate CERVO cf. C. di RIANO • ambienti steppici pp clima continentale a CAVALLO • distribuzione più ampia, in associazioni sia temperatocalde che temperato-fredde ELEFANTE ANTICO L’associazione faunistica suggerisce: • presenza di ambienti misti con aree aperte a steppa o prateria arborata alternate, nelle zone più umide della pianura e dei versanti collinari, ad aree boschive • clima più arido dell’attuale con temperature moderatamente fresche ANALISI ARCHEOZOOLOGICA E TAFONOMICA La conservazione delle varie parti anatomiche è influenzata dalla natura stessa dell'osso; dell osso; da scelte umane; da fattori tafonomici non antropici pre- e postdeposizionali TRACCE di MACELLAZIONE: azioni di taglio legate ad attività di esposizione e asportazione di parti di interesse alimentare % di sopravvivenza degli elementi anatomici 0-15 15-30 30-50 50-100 FRATTURAZIONE CUT MARKS epistrofeo - uro mandibola – bue (sperimentazione Isernia la Pineta; da Peretto et al. 1996) mandibola – uro CUT MARKS scapola prossimale - uro ANALISI TAFONOMICA - agenti non antropici GNAWING MARKS: azioni di attacco da parte di carnivori di taglia medio-grande EFFETTI del SEDIMENTO sulle OSSA: abrasione e lucidatura in fase postdeposizionale p p in ambiente umido 2 ROOT ETCHING: azioni di acidi contenuti nell’apparato radicale delle piante IMPREGNAZIONI di Mn: assorbimento di sostanze naturalmente presenti nel terreno CASTEL di GUIDO È UN COMPLESSO PALINSESTO A COMPONENTI UMANA E NATURALE • Formazione del sito situazione topografica: ambiente umido utilizzato dagli animali per scopi di sussistenza - i Carnivori hanno giocato un ruolo secondario (scavenging?) - processi sinsin / postdeposizionali: apporto di materiali alloctoni + materiale in situ Il rimaneggiamento in un ambiente interessato da flussi di correnti (cf. vari gradi di abrasione / lucidatura) è la causa più evidente di dislocazione, modificazione e perdita dei resti. • Uso del sito da parte dell’uomo - caccia e/o scavenging - recupero di massa carnea e midollo osseo - uso dell’osso dell osso come materia prima Profonda conoscenza dell’ambiente, di zone particolari che venivano utilizzate in modo prolungato e sistematico dai paleolitici. PLEISTOCENE SUPERIORE (c126 000 -11 500) - del cambiamento delle strategie di sfruttamento delle risorse faunistiche: -- da scavenging (ampio spettro di risorse) -- a caccia opportunistica, selezione di classi di età, parti trasportate,… Pa aleolitico medio Homo o neanderthallensis - delle mutazioni climatiche dell’ultimo ciclo glaciale/interglaciale: -- alternanza di momenti a clima temperato-umido (MIS nr dispari) e continentale-freddo continentale freddo (MIS nr pari) -- regionalismo marcato a causa dell’instaurarsi di microclimi differenti nel settore adriatico, più arido ( bi t aperto) (ambiente t ) e quello ll tirrenico, ti i più mite (ambiente boschivo e forestale) Paleo olitico superiore Ho omo sapiens Nei giacimenti archeologici le presenze faunistiche subiscono variazioni in funzione: PLEISTOCENE SUPERIORE (c126 000 -11 500) - in generale l’uro è una specie sempre presente, ma rappresentata in minor misura rispetto i tt all cervo e all cinghiale; i hi l nell’insieme ll’i i l’apporto carneo di questo Bovide nell’alimentazione è nettamente superiore a quello fornito da specie q p di taglia g minore - il deteriorarsi del clima (I Pleniglaciale e Interpleniglaciale) determina l’espansione dell’ambiente dell ambiente di steppa favorendo il diffondersi di Bison priscus (bisonte delle steppe) nel sud dell’Europa (N Italia, S Francia; Penisola Iberica). All’inizio del Tardiglaciale (15 000 anni fa) è l’Ungulato più rappresentativo tra le faune della grande pianura del Po sostituito, nella fascia tirrenica e nelle aree meridionali, dall’uro - alla fine del Pleistocene l’uro comincia a diminuire di taglia sia a causa delle fluttuazioni climatiche, che per la competizione con altre specie (Bison) e la pressione venatoria L’Italia durante il Massimo Glaciale (20 000 anni fa circa) nel momento di massima regressione marina OLOCENE (11 500 – oggi) All’inizio l’ambiente a foreste aperte favorisce la presenza di uro. (miglioramento climatico), - della pressione venatoria, - per la diffusione progressiva dell’economia di produzione, basata sull’agricoltura e l’allevamento l’uro risulta sempre più scarso. Nei siti mesolitici è generalmente poco abbondante; percentuale una (63-69%) buona è stata rinvenuta nella Grotta delle Mura (Monopoli, BA) (BON, BOSCATO 1993). Meso olitico - dell dell’aumento aumento delle foreste chiuse Neo olitico antico Successivamente a causa RESTI OSSEI del NEOLITICO ANTICO Nelle prime fasi della Neolitizzazione (VI-V mill a.C.), il forte dimorfismo sessuale ti i dei tipico d i Bovidi B idi e lo l stato t t di frammentazione f t i d l materiale del t i l archeozoologico h l i rendono d difficoltosa l’interpretazione dello stato domestico o selvatico, almeno per le fasi più antiche della domesticazione di q questa specie. p Solo nel tardo Neolitico-età dei Metalli si realizza una sostanziale riduzione nella taglia dei bovini domestici, che permette una sicura separazione degli elementi ossei. da CLUTTON-B d BROCK 2001 modificata Sul nostro territorio mancano gli antenati selvatici dei caprovini domestici Æ penetrazione t i in i Puglia P li (via ( i B Balcani) l i) di esemplari con caratteri di avanzata domesticazione ((es. ppecore F senza corna)) Uro e cinghiale fanno parte della fauna selvatica autoctona Æ domesticazione in loco ? cinghiale capra selvatica Æ introduzione di forme già domesticate uro pecora selvatica areali di sovrapposizione Riferimenti bibliografici BON M., BOSCATO P. 1993. Analisi paleontologica e paleoecologica di marco e micromammiferi dei livelli Romanelli e Mesolitici della Grotta delle Mura M ra (Monopoli, (Monopoli Bari). Quaternaria Nova, 3: 53-104. CLUTTON-BROCK J. 2001. Storia naturale della domesticazione dei mammiferi. mammiferi BollatiBollati Boringhieri, Torino. GRIGSON C. 1978. The craniology and relationships of four species of Bos: 4. 4 The relationship between Bos primigenius Boj. and Bos taurus L. and its implications for the phylogeny of the domestic breeds. Journal of Archaeological Science, Science 5: 123-152. 123 152 VAN VUURE C.T. 2005. Retracing the Aurochs: History, Morphology and Ecology of an Extinct Wild Ox. Ox Pensoft Publishers. Publishers Sofia-Moscow. GRAZIE PER L’ATTENZIONE