Commissione Impianti ed Energia Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna Corso Corso per per Certificatori Certificatori Energetici Energetici Regionali Regionali ER ER Estate 4 Docente e Relatore: Ing. Stefano Sarti - www.energytechsystems.it 1 Parte IV Soluzioni progettuali e costruttive per la ottimizzazione dell’efficienza energetica degli impianti. Tipologie e caratteristiche di impianti di condizionamento per il raffrescamento degli edifici Soluzioni innovative rispetto alla interazione edificio/impianto nei settori residenziale e terziario. Esempi di soluzioni tecniche per il miglioramento di impianti esistenti anche attraverso interventi di efficientamento e di integrazione impiantistica. Ing. Stefano Sarti - Bologna, 21 feb 2012 2 IL COMFORT TERMICO Concept: diffusori a basso impulso ÆRaffreddamento Sono i diffusori più comunemente utilizzati nell’industria chimica, alimentare, elettronica e farmaceutica, ospedali, ristoranti cucine industriali, industrie molitorie. Lo scopo è quello di poter creare le migliori condizioni ambientali possibili per prodotti e personale impegnato nelle lavorazioni in concomitanza di condizioni di lavoro particolarmente disagiate ( basse temperature, alte portate sino a 20-30 voI/ h ed oltre). L’idea di partenza che ha consentito di sviluppare questo tipo di diffusore è stata quella che fosse possibile distribuire aria facendola circolare all’interno dei locali da refrigerare attraverso la trama di un tessuto a velocità inavvertibili dal personale sottostante (da 0,02 a 0,2 m/sec) asportando letteralmente volumi di aria “sporca” dall’ambiente. L’aria oltrepassando la trama, carica elettrostaticamente il materiale tessile e viene casi continuamente filtrata sedimentando polveri polIine, batteri funghi, protozoi che risultano essere dannosi sia al personale impegnato all’interno dei locali sia ai prodotti che vi sono conservati o preparati. Ad intervalli regolari questi diffusori possono venire rimossi e disinfettati mediante lavaggio in lavatrice dopo essere stati sezionati tramite zippers. E’ consigliata una buona pre-filtrazione a monte quando venga introdotta una certa quantità d'aria esterna nel sistema di ventilazione o quando all’interno dei locali vengono effettuate lavorazioni che comportino a produzione di una consistente quantità di polveri. Un'altra caratteristica del sistema che si è rivelata determinante in certe applicazioni è la singolarità del moto nel deflusso. I filetti fluidi fuoriuscendo a bassissima velocità non possiedono energia residua necessaria alla miscela con aria ambiente e non riescono perciò a produrre vortici o turbolenze. 3 3 IL COMFORT TERMICO Concept: diffusori a basso impulso ÆRaffreddamento Si muovono infatti per strati paralleli messi in movimento da la diversa densità dell’aria sia nella corrente di deflusso sia all’interno del locale condizionato. Il vantaggio è una altissima efficienza di ventilazione e questo rende possibile l’allontanamento di aerosol inquinanti, di aria viziata provocata da un elevato affollamento interno, di polveri; senza che vortici o turbolenze provocati da alte velocità di deflusso possano favorirne il ristagno. Questa particolare tecnica di ventilazione chiamata anche ventilazione a dislocamento, si applica principalmente quando si debba rimuovere un surplus di energia termica all’interno del locale oppure si debba disinquinarli. Invece di sforzarsi di lottare contro le correnti convettive naturali, come si fa nella tradizionale ventilazione a miscela, si sfrutta la differenza di densità tra le correnti convettive calde provocate da carichi termici interni particolarmente rilevanti e aria primaria immessa che essendo più fredda tende ad alimentare dal basso le correnti convettive ascendenti senza che le due correnti interferiscono l’una con l’altra. Grande attenzione deve essere posta dal punto di vista progettuale per evitare stratificazioni del calore nel periodo invernale e gradienti di temperatura troppo accentuati tra soffitto e pavimento nel periodo estivo. Esistono diversi tipi di media filtrante di documentate caratteristiche + corrispettivi in materiale autoestinguente in cl.0/1 e materiali applicabili in camere sterili sino alla classe 1000. 4 4 IL COMFORT TERMICO Concept: diffusori a basso impulso ÆRaffreddamento • Applicazione commerciali e residenziali in condizioni di basso carico termico: installazione di un solo diffusore in zona alta prossima alla parete opposta alla ripresa (bassa) dell’aria • Applicazioni commerciali ed industriali in condizione di alto carico termico; protezione da contaminanti aerodispersi. Installazione di molteplici diffusori all'interno della zona occupata appena sopra la zona degli occupanti. • Altre applicazioni: camere bianche, sale operatorie. • TEST: ripartizione in altezza delle temperature • TEST: ripartizione in altezza della concentrazione (bioeffluente anidride carbonica, ppm) 5 5 IL COMFORT TERMICO Concept: diffusori a basso impulso ÆRaffreddamento Travi fredde 6 6 IL COMFORT TERMICO Concept: Diffusori ad alto impulso Æ Riscaldamento • Sono i diffusori che per principio di funzionamento sono maggiormente assimilabili ai diffusori in moto turbolento già conosciuti, come bocchette o anemostati. Sono molto più efficaci in quanto a parità di sezione e velocità di efflusso, offrono un maggior perimetro di efflusso a contatto con l’aria ambiente. L’idea originale che ha consentito di sviluppare i diffusori in fibra tessile ad alto impulso è quella che si possa convenientemente sfruttare la laminazione di una vena fluida per realizzare opportune depressioni che sono utili a miscelare l’aria immessa e l’aria ambiente entro tragitti limitati con la massima efficienza possibile. Quando una vena fluida fuoriesce in alta velocità da un orifizio od ugello, assume una particolare forma caratteristica denominata "vena contratta". La contrazione dovuta ad un aumento della velocità nel centro dell’ugello rispetto alla periferia provoca una depressione così intensa da riuscire a richiamare verso l’alto l’aria ambiente e miscelarla nei getti. • Il fenomeno di induzione si amplifica in concomitanza di correnti convettive ascendenti provocate da eventuali carichi termici presenti in ambiente (persone, illuminazione, macchinari) concorrendo ad una rapida ed efficiente miscelazione. Una rapida miscelazione significa sia una drastica caduta di velocità, sia una rapida omogeneizzazìone della temperatura entro tragitti limitati e questo vuoi dire aumentare le condizioni di comfort all’interno della zona occupata. Una efficiente miscelazione consente inoltre di ridurre considerevolmente il fenomeno della stratificazione dei calore nel periodo invernale e di conseguire risparmi economici sino al 20% rispetto all’uso dei sistemi convenzionali, all’interno di locali anche di altezza considerevole. Si progettano sistemi a bassa, media, alta capacità di induzione a seconda delle caratteristiche degli impianti di ventilazione richiesti (altezze locali, temp. medie richieste, etc). • Per l’esecuzione dei canali esistono materiali autoestinguenti in Cl.1 e materiali in fibra di poliammide rinforzati in Carbonio. Entrambi i materiali sono disponibili in vasta gamma di colori 7 7 IL COMFORT TERMICO Distribuzione aria ad alto impulso • Schema di flusso A: getti diretti verso il soffitto. Applicazioni di raffreddamento e riscaldamento per altezze inferiori ai sei metri. DT in raffreddam. max 12°C - DT in riscaldamento 7°C. Carichi termici positivi rilevanti. • Schema di flusso B: getti diretti lateralmente. Applicazioni di raffreddamento per altezze inferiori a 8 m. DT in raffreddamento max 10°C - DT in riscaldamento 6°C. Carichi termici positivi rilevanti. • Schema di flusso C: getti diretti verso il basso. Applicazioni di riscald. e raffredd. per altezze inferiori a 12 m. DT raffreddamento max 10°C - DT in riscald. max 12°K. Carichi termici debolmente positivi. 8 8 IL COMFORT TERMICO La distribuzione dell’aria 9 9 IL COMFORT TERMICO La distribuzione dell’aria 10 10 Parte 3 – La distribuzione dell’aria con i canali La distribuzione dell’aria ad alta induzione 11 11 IL COMFORT TERMICO La distribuzione dell’aria 12 12 IL COMFORT TERMICO La distribuzione dell’aria 13 13 IL COMFORT TERMICO La distribuzione dell’aria 14 14 IL COMFORT TERMICO I dispositivi terminali di distribuzione aria 15 15 IL COMFORT TERMICO La distribuzione dell’aria 16 16 La distribuzione dell’aria con i canali 17 17 La distribuzione dell’aria con i canali 18 Canali rettangolari Area netta Q [m3/h] 18 La distribuzione dell’aria con i canali La corretta velocità di distribuzione aria 19 19 La distribuzione dell’aria con i canali Le canalizzazioni in tessuto 20 20 La distribuzione dell’aria con i canali Le canalizzazioni in tessuto 21 21 Soluzioni innovative rispetto alla interazione edificio/impianto nei settori residenziale e terziario. Ing. Stefano Sarti - Bologna, 21 feb 2012 22 INVERTER FANS & COMPRESSORS 23 EHP aria-acqua per impianti “Split System indoor” Heating With Additional Heater Cooling With Compressor 24 24 Whole Climate System ACS + Heating OR Cooling Indoor System Heating OR Cooling Indoor Unit Outdoor Unit Tank Unit External Heating Equipment [Gas, Oil, wood, solar] Sanitary Hot Water Outlet Main Water Inlet 25 25 EHP aria-acqua per impianti ‘All in one” Climate System Heating & Cooling Plate Heat Exchanger Water Piping [Radiators, Under-floor Heating, Fancoils...] 2way valve Refrigerant Piping 3way valve 2way Valve Tank 26 EHP aria-acqua per impianti “Split System indoor” 3way valve Plate Heat Exchanger 2way valve 2way valve Refrigerant Piping Climate System Heating & Cooling [Radiators, Under-floor Heating, Fancoils...] Water Piping Tank 27 27 Pompe di calore per ACS: Hot Water 28 Altro esempio di impianto integrato Whole Climate System ACS + Heating OR Cooling 29 Geotermia Prendendo in considerazione la tipologia di impianti a scambio chiuso con il terreno, si osserva come grazie alla sua elevata inerzia termica, già a moderata profondità il terreno risenta poco delle fluttuazioni termiche giornaliere e stagionali, al punto che la sua temperatura si può considerare pressoché costante per tutto l'anno: l’ampiezza dell’escursione termica giornaliera si riduce a un decimo a circa 3.5 m di profondità, mentre quella dell’escursione termica stagionale si riduce dello stesso fattore a circa 6 m di profondità. 30 Geotermia Un impianto che utilizza l‟energia geotermica per la climatizzazione è sostanzialmente composto da: un sistema di sonde di geoscambio più frequentemente costituito da sonde geotermiche in polietilene percorse da un fluido termovettore che veicola l‟energia termica; una pompa di calore, per la produzione dell’energia termica necessaria al fabbisogno utile alla clima-tizzazione dell’edificio e alla produzione di acqua calda sanitaria; un accumulo termico per sopperire all‟impossibilità di poter produrre istantaneamente tramite pompa di calore il fabbisogno termico richiesto; un sistema di distribuzione ed erogazione del calore, comprendente i terminali di impianto (ventilconvettori, pavimenti radianti…). 31 Geotermia La pompa di calore, del tipo acqua / acqua è in grado di prelevare dal terreno la quota di FER in fase invernale per il riscaldamento e di cedere la quota di calore di condensazione al terreno in fase di raffreddamento estivo. Estivo Invernale 32 Geotermia 33 Altro esempio di unità in pompa di calore acqua/acqua alimentata a metano 34 Soluzioni tecniche per il miglioramento di impianti esistenti anche attraverso esempi di possibili interventi di efficientamento e di integrazione impiantistica. Ing. Stefano Sarti - Bologna, 21 feb 2012 35 L’EFFICIENZA DELLE UNITA’ VRF DX CON RECUPERO DI CALORE Senza entrare nei loro dettagli costruttivi, queste macchine consentono la contemporanea produzione di potenza termica e frigorifera da distribuire alle unità interne secondo la richiesta dell’utente (dando come plus un maggiore comfort per l’utenza nelle stagioni intermedie). Domanda: quale risulta essere, in queste condizioni di utilizzo contemporaneo di riscaldamento e raffreddamento, l’effetto utile delle macchine VRF a recupero di calore? Resta valido che: POTENZA TERMICA RESA [kW] EFFICIENZA = RENDIMENTO = -----------------------------------------------------POTENZA ELETTRICA ASS. [kW] Nelle MACCHINE in pompa di calore, in funzionamento semplice estivo od invernale (nelle condizioni nominali per es. stabilite dalla normativa ISO 5151 cond. Amb. T1 / H1) l’efficienza è suddivisa in EER o COP. In questo specifico caso di MACCHINE AD ESPANSIONE DIRETTA CON RECUPEO DI CALORE l’effetto utile è TUTTA LA POTENZA TERMICA (di riscaldamento o di raffreddamento) PRODOTTA, mentre la potenza elettrica assorbita risulta sempre quella del(i compressore/i in singolo modo di lavoro (estate o inverno). Quindi, nelle stagioni intermedie, in presenza di un involucro edilizio dove per sua struttura l’irraggiamento solare sia parte notevole del carico termico, è opportuno (perché virtuoso) utilizzare queste macchine in quanto in linea teorica il COP in queste condizioni di utilizzo misto può arrivare ad essere la SOMMA dei singoli COP/ERR nominali! 36 L’EFFICIENZA DELLE UNITA’ VRF DX CON RECUPERO DI CALORE Outdoor Unit Funzionamento cooling-heating BILANCIATO Indoor unit A Flow divide controller Suction gas pipe Discharge gas pipe Heating Indoor unit B Heating Indoor unit C Indoor unit D Liquid pipe Cooling accumulator Cooling 37 Free Cooling chillers Std CHILLER + DRY COOLER = FREE COOLING CHILLER ! 38 Free Cooling chillers 39 Il Free Cooling è utilizzabile anche nel geotermico ! FC ON: EHP STOP ! Chillers con T set scorrevole f(Tamb) 41 Il recupero di calore dall’aria trattata ESEMPI DI PRODOTTI CON SCAMBIATORE A FLUSSI INCROCIATI 42 42 Calcolo energia recuperata per la climatizzazione Caso estivo Impianto di ricambio aria esterna Te=32°C, ricambio di aria esterna da 500 mc/h e Ti=26 °C. Calore sensibile da asportare al flusso di aria esterna utilizzando un condizionatore: Qs = (500/3600)*1,2*1000*(32-14)= 3000 W Utilizzando invece un recuperatore da 500 mc/h, ipotizzando ήts = 75% (tipico), vediamo il risparmio conseguibile sul solo calore sensibile. Troviamo le Temperature di aria all’uscita del recuperatore nel tipico caso estivo: • T imm = 32 – (32-26)*0,75 = 27,5 °C • Tesp = 26 + (32-26)*0,75 = 30,5 °C Æ Qs recup = (500/3600)*1,2*1000*(32-27,5)= 750 W Æ Qs clima = (500/3600)*1,2*1000*(27,5-14) = 2250 W 43 Recuperatore di calore con impianto VRF e trattamento aria esterna post heating/cooling 44 Il recupero di calore Esempio di impianto di VMC 1. Unità di recupero di calore e ventilazione forzata 2. Unità interna canalizzata monosplit 45 IMPIANTO EHP + RECUPERO DI CALORE: il recupero di efficienza della Unità esterna 20 °C 15 °C 0 °C Condizioni Invernali 5 °C Aspirazione UE Æ Incremento del 10% in efficienza della PDC (COP) e meno sbrinamenti (fermo macchina in riscaldamento). con portate aria di recupero dello stesso ordine di quella dei ventilatori della U.E. 46 Diagramma dei limiti di funzionamento e delle correzione delle prestazioni unità monospit Guadagno ~ 10% 47 IMPIANTO PDC + RECUPERO DI CALORE + recupero di efficienza nella unità esterna 26 °C 27 °C Condizioni Estive 32 °C 30 °C Aspirazione UE Æ Incremento del 3% c.a. in efficienza della PDC (EER), con portate aria di recupero dello stesso ordine di quella dei ventilatori della U.E. 48 Diagramma dei limiti di funzionamento e delle correzione delle prestazioni unità monospit Guadagno ~ 5% se avessi tutta la portata d’aria incidente a 30°C sulla unità esterna 49 Recuperatori di calore semplificati 50 Accensione impianto da remoto 51 Pellicole solari In fase di riqualificazione energetica di un edificio, applicare un filtro solare oltre ad ottemperare al DPR 59-09, ottenendo un Fattore Solare inferiore a 0.50 (0,30 per la Lombardia) permette di avere un elevato risparmio economico. 52 Raffrescamento evaporativo Si chiama anche RAFFRESCAMENTO ADIABATICO, perché non vi sono importanti utilizzi e trasformazioni di energia (calore) coinvolte nel processo, se non l’en. elettrica dei ventilatori e di una pompa per muovere l’acqua fino allo scambiatore. La trasformazione sfrutta l’assorbimento di una quantità di calore pari al calore latente di evaporazione dell’acqua (4,1868 kJ/Kg) dall’aria in ingresso nell’ambiente, che quindi si abbassa di temperatura aumentando la sua UR%. 53 Raffrescamento evaporativo Limite principale: prestazioni scarse (si parla di raffrescamento) - 5÷8*C max sotto la T ambiente esterno -Cattivo funzionamento con elevata umidità dell’aria - aumento non controllato dell’umidità relativa nell’ambiente trattato 27°C 22°C 54 Raffrescamento evaporativo PLUS ► ELEVATO RANGE DI APPLICAZIONI Refrigerazione industriale, commerciale e agricola, laboratori industriali, magazzini, supermercati, saloni, palestre, esposizioni, negozi, serre ► ECOLOGIA: 100% utilizzo esclusivo di acqua. ►Facilità di installazione e manutenzione, subito pronti per funzionare L'installazione dei nostri refrigeratori è veloce e semplice, come semplice è la loro ridotta manutenzione, una o due operazioni l'anno. ECONOMICO ►Nel funzionamento non sono utilizzati compressori, quindi l'apparecchio lavora con l'irrisorio costo operativo di un ventilatore e una pompa. AFFIDABILITA’ ► Costruzione semplice e robusta, impiego di acciaio inox nella carpenteria 55 RISPARMIO ENERGETICO Climatizzazione Industriale e del Terziario Possibili interventi di TIPO ELETTRICO: • • • • Sostituzione motori elettrici UTA Rifasamento Inserimento di regolatori di velocità Impianti FV a servizio dell’alimentazione di pompe di calore elettriche • Utilizzo per riscaldamento di calore di processo RISPARMIO ENERGETICO Classificazione dei motori elettrici La prima classificazione dell’efficienza dei motori elettrici in Europa e stata definita tramite un accordo volontario basato sui metodi di prova definiti dalla norma IEC 60034-2: 1996 che definisce le classi sulla base di un indice di efficienza nominale raggiunto a seconda di potenza e numero di poli. Le classi individuate sono: • EFF3 = motori a basso livello di rendimento • EFF2 = motori a livello di rendimento standard • EFF1 = motori ad alto livello di rendimento Le nuove classi IE definite dalla nuova norma IEC 60034-30:2008 si basano sul metodo di prova IEC 60034-2-1 del Settembre 2007. Sulla base dello stesso criterio della precedente norma, vengono individuate delle differenti classi: • IE1 = rendimento standard (paragonabile a EFF2) • IE2 = alto rendimento (paragonabile a EFF1) • IE3 = Premium Efficiency RISPARMIO ENERGETICO Æ Esempio II (ns. calcolo) Applicazione di inverter ad un ventilatore di una UTA da 11KW (ipotesi: motore già disponibile per la regolazione) • • • • • • • costo inverter: 1.050 € costo energia: 0,101 €/kWh potenza: 11kW riduzione di potenza grazie all’inverter: 40% ore anno di funzionamento: 1920 risparmio annuo: 853 € Payback: 1 anno 3 mesi circa RISPARMIO ENERGETICO Analisi dell’applicazione degli azionamenti a v.v. Vantaggi • protezione dai sovraccarichi e stallo • facilità di installazione • si eliminano attuatori a valle (es: valvole motorizzate per limitare il flusso, etc) Svantaggi • possono generare armoniche e disturbi EM ad altri apparecchiature • devono essere calibrati alle caratteristiche meccaniche • questione dell’affidabilità ENERGY TECH SYSTEMS Studio Professionale Ing. Stefano Sarti www.energytechsystems.it Ord. Ing. Prov. BO n.4358 CERTIFICAZIONE PRODOTTO CE / PED CONSULENZE AZIENDALI ED IMPIANTISTICHE DIAGNOSI & CERTIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI FORMAZIONE TECNICA Via Selleri,42 - S.Lazzaro di Savena I-40068 BOLOGNA ITALY mobile: +39 338 6220510 tel / fax: +39 051 6252182 skype: steve6128 60