PDF Compressor Pro 2 Attualità 15 febbraio 2015 SANLURI. CONVEGNO SULLA SLA SARDARA. PROGETTO SPLASH Borsa di studio per giovane ricercatore L’iniziativa è del Rotary club di Sanluri “Dallo scorso anno - ricorda Felice Musa - noi rotariani del Campidano ci siamo impegnati per far conoscere il progetto, coinvolgendo la gente in tante iniziative. Ci siamo finanziati inventandoci manifestazioni originali, quali la vendita di torte per la ricerca, che, per due anni consecutivi, ha coinvolto tanti amici e persone di buona volontà, sia come donatori che come acquirenti. Vendita di ciclamini e di Stelle di Natale. Abbiamo organizzato spettacoli musicali e teatrali. Anche qualche conviviale. Tutto mirato ad una raccolta fondi finalizzata per un aiuto alla ricerca sulla Sla”. E così, alla presenza dei professori universitari Francesco Marrosu, Giuseppe Borghero e Simone Poddighe, nella sala del Montegranatico si è celebrata la cerimonia di consegna dell’assegno di studio. LA STORIA. Tutto ebbe inizio nel 2010, anno di presidenza di Agostino Tuveri. Subito successo con una mostra mercato destinata a raccogliere fondi per la “Strumentazione” della ricerca scientifica di base. La somma di 32 mila euro permise l’ acquisto dei materiali, consegnati all’ istituto Santa Lucia di Roma. L’ anno dopo, durante la presidenza di Virgilio Casta, i soci cominciarono a volgere lo sguardo sul Cam- pidano. Le prime iniziative presero il via nell’anno successivo, con la presidenza di Giorgio Patuzzo. Nel 2014. Fu l’anno guidato da Felice Musa. Sentite le esigenze del Dipartimento di Neurologia dell’ Università di Cagliari, il progetto raggiunse l’obiettivo. “Abbiamo avuto il piacere - ricorda Musa di ricevere l’ aiuto di altre associazioni. Ricordo il gruppo de Is Amigus de Brunu e gli Amici dell’ AVIS. Siamo riusciti anche a contribuire in modo diretto e moderno attivando, tramite la Rete del Dono, il Crowdfunding (Finanziamento Collettivo)”. Santina Ravì Restituire alle terme l’esperienza formativa La parola all’esperto: professor Francesco Marrosu La ricerca: Drosophila, il comune moscerino della frutta La Sla è una malattia neurologica “degenerativa”. Il termine, ottocentesco, è stato volutamente mantenuto per significare il danno del sistema nervoso che si estrinseca in modo progressivo ed ineluttabile (letteralmente...un qualcosa contro cui non possiamo lottare). Le conoscenze sulla Sla, rimaste ferme per 100 anni, negli anni ’90 hanno visto una formidabile ripresa grazie alla genetica ed alla scoperta di mutazioni che hanno un ruolo importante nello sviluppo della malattia. A queste scoperte hanno contribuito estese reti di ricerca, tra cui quelle che vedono l’Istituto Universitario di Neurologia di Cagliari come attivo partner in questi studi. Il Centro per lo Studio della Sla, all’interno della Neurologia Universitaria (Azienda Ospedaliero Universitaria “Duilio Casula”) diretto dal dottor Giuseppe Borghero, si è particolarmente distinto in queste ricerche ed ha individuato aree, come quella del Medio Campidano, dove la malattia risulta in proporzione molto elevata rispetto ad altre parti d’Italia. Un’impronta che l’Istituto di Neurologia ha dato a questa ri- SAN GAVINO. LA GIUNTA COMUNALE cerca è stata quella di mettere in essere una “contaminazione” con la ricerca di base che si orienta sulle malattie attraverso modelli animali. Nel nostro caso, grazie all’opera della prof.ssa Anna Liscia, neurofisiologa sperimentale di fama internazionale, è stata attivata una collaborazione che si orienterà su ceppi di “Drosophila” (il comune moscerino della frutta) ingegnerizzati per mimare una varietà di Sla. Il piano di ricerca verrà effettuato grazie alla generosa donazione da parte del Rotary Club Sanluri Medio Campidano che ha intestato un assegno di ricerca all’Istituto di Neurologia diretto dal prof. Francesco Marrosu. Tale assegno sarà destinato alla ricerca su questo modello animale, e sarà condotta dal giovane ricercatore Simone Poddighe sotto la guida della professoressa Liscia. Lo scopo di questo studio è quello di investigare sul ruolo dei sistemi “respiratori” della cellula , rappresentati dai mitocondri che sono il principale bersaglio delle malattie degenerative e che oggi sono oggetto di studio proprio attraverso gli studi di ricerca di base.. APPROVA LA SUA APPLICAZIONE Operativa la legge per le separazioni a basso costo Separazioni low cost al via anche a San Gavino. La giunta comunale ha approvato al modico prezzo di 16 euro la richiesta congiunta di separazione, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Così le parti potranno rivolgersi al Comune per chiedere informazioni sulla documentazione occorrente e per fissare un appuntamento per il giorno dell’accordo. E la decisione della giunta non ha solo un aspetto economico, come spiega l’assessore ai servizi sociali Bebo Casu: «Si ha anche una semplificazione burocratica nella prima fase della separazione. In ogni caso con i servizi sociali del Comune cerchiamo di aiutare i genitori, i cui problemi spesso hanno una ricaduta sui figli. A noi interessa essere da supporto alle famiglie perché spesso si smarrisce la via da seguire. In questo senso stiamo lavorando con la scuola e con la chiesa per l’educazione degli adulti. Nel momento in cui i Via Matteotti, 28 - Guspini Tel. 070. 970934 - Fax 0709785036 E-mail: [email protected] Anno XVII - n. 4 15 Febbraio 2015 Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999 Amministratore unico: Antonietta Nolli Direttore commerciale: Nello Agus coniugi hanno fatto questa scelta noi la controfirmiamo. In ogni caso noi siamo a favore della famiglia, non certo per le separazioni. C’è uno spazio famiglia e un consultorio, entrambi luoghi di supporto importantissimi: questi servizi sono d’aiuto alle famiglie e se se ne sente l’esigenza è bene contattare e utilizzare». Le condizioni per ottenere la separazione “low cost” sono precise. Ad esempio la procedura non è possibile quando ci sono di mezzo figli minori o maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave, oppure economicamente non autosufficienti. Così dopo Monserrato e Carbonia, San Gavino è uno dei primi centri del Medio Campidano ad applicare la legge 132 del 2014 che disciplina appunto la procedura veloce per la separazione. Il versamento dovrà essere fatto alla tesoreria del Comune indicando come casuale <diritto fisso accordo consensuale». Gian Luigi Pittau w w w. l a g a z z e t ta . n e t Gazzetta La del Medio Campidano Direttore Responsabile: Gian Paolo Pusceddu [email protected] - cell.329. 4878330 Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina Ravì «Dobbiamo passare dallo slogan ai fatti. Creare una mentalità che ci renda davvero consapevoli che le nostre acque termali di Santa Mariaquas sono un valore aggiunto, fondamentale per lo sviluppo economico del territorio, partendo dalla creazione di nuovi posti di lavoro». L’assessore all’ambiente Andrea Caddeo parla così delle terme nell’incontro che si è tenuto nella sala del Centro di aggregazione sociale di via Oristano. Un’occasione dettata dal momento conclusivo del progetto Splash, costo complessivo 88 mila euro, inserito nell’ambito del programma Leonardo da Vinci. Iniziativa che ha permesso a 11 giovani sardaresi, dai 18 ai 30 anni, di fare tirocinio nei centri termali del Portogallo, Grecia, Slovenia. C’erano tutti a raccontare l’importanza del corso di 8 settimane e anche l’aspetto sociale e culturale dell’iniziativa. Si chiamano Davide Angius, Cristina Atzeni, Sara Garau, Sara Pistis, Veronica Serra, Andrea Porta, Massimiliano Massenti, Anna Melis, Andrea Cicala, Laura Ippolito e Raffaele Aru. Ciascuno ha illustrato il periodo trascorso lontano da casa, l’esperienza vissuta e quel che resta: il sogno nel cassetto di “restituire la formazione acquisita nelle strutture europee nell’albergo termale di prossima apertura”. Una speranza condivisa da Caddeo: “La nostra acqua calda non è solo terapeutica e benessere, ma una risorsa capace di creare una nuova mentalità che ci renda consapevoli di quanto importanti siano le nostre terme, un settore prodigo di occupazione”. C’è stata anche la presenza di esperti del termalismo e degli organizzatori del progetto, l’associazione Centro studi di Foligno. La serata si è conclusa con la proiezione di un video sull’attività svolta dai ragazzi. (s. r.) SAN GAVINO. STUDENTI DELLE MEDIE In gita con vitto e alloggio gratis Viaggiare in tempi di crisi quasi a costo zero si può. Così gli studenti delle tre classi seconde delle scuole medie partiranno in viaggio d’istruzione a Torino per quasi una settimana pagando solo le spese della nave. Lo spiega Pierpaolo Saba, docente di religione: «Si tratta di un progetto “Scuola-famiglia” che permetterà ai ragazzi di essere ospitati gratuitamente dalle suore della comunità del Cottolengo. Questo viaggio vedrà la partecipazione di tutti gli studenti senza nessuna esclusione. I ragazzi saranno accompagnati da me, dalla preside Susanna Onnis e dai docenti Giovanni Canargiu, Rossana Boi, Graziella Orrù, Efisio Setzu e Gianni Aresu. Inoltre con noi sarà presente il vescovo monsignor Giovanni Dettori». Tante le visite per i ragazzi, come l’oratorio Don Bosco, l’arsenale della pace, i monumenti più importanti della città e la partecipazione alla messa in occasione della giornata mondiale del malato. «A San Gavino - conclude Saba - sono presenti ragazzi di etnie diverse e il viaggio sarà per tutti l’occasione per una maggiore integrazione senza nessuna discriminazione». (g.l.p.) A questo numero hanno collaborato: Lorenzo Argiolas, Gigi Arixi, Stefano Cruccas, Lorenzo Di Biase, Adele Frau, Dario Frau, Alessandro Foddis, Samuela Garau, Andrea Lampis, Roberto Loddi, Antonio Loru, Gian Paolo Marcialis, Mondo Meloni, Andrea A. Muntoni, Carola Onnis, Paolo Salvatore Orrù, Fernanda Pinna, Saimen Piroddi, Sergio Portas, Evaristo Puxeddu, Stefania Pusceddu, Marisa Putzolu, Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Augusto Tomasi, Fulvio Tocco, Francesca Tuveri, Venanzio Tuveri, Francesca Virdis, Franco Zurru. Concessionaria di pubblicità: MediaTre s.r.l Guspini Via Matteotti, 28 tel. 070 970934 - fax 070 9785036 Stampa: Nuove Grafiche Puddu - Zona Industriale - Ortacesus (Ca) tel. 070 9819015 Distribuzione: A.D.G. SARDA s.r.l. Via Eligio Perucca 7- Elmas (Ca) - Tel. 070.219121 Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono. Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori. Questo numero è stato chiuso in redazione l’ 11 febbraio 2015 ore 12 e stampato in 2.400 copie PDF Compressor Pro Attualità IL FATTO 15 febbraio 2015 3 MEDIO CAMPIDANO Un territorio in ginocchio anche per la crisi del commercio I commercianti: “Siamo soffocati da un sistema insostenibile” di Marisa Putzolu D a un’indagine, condotta sul territorio, è emerso che il nuovo anno non è iniziato bene per commercianti e consumatori. Crisi economica, tasse, burocrazia, pressione fiscale, canoni, disoccupazione, precariato e costi elevati dei prodotti venduti sono i motivi per cui al rientro dalle feste natalizie decine di negozianti e artigiani non hanno sollevato le saracinesche dei propri esercizi. Non si può quantificare la chiusura di tutte le attività, ma di certo gli imprenditori del Medio Campidano si sentono soffocare da un sistema insostenibile. Sono state loro rivolte alcune domande, tra cui quale tassa incida di più nella gestione dell’attività e quanto l’entrata dell’euro sia stata determinante nella compravendita. IMPRENDITORI I titolari intervistati hanno una lunga storia alle spalle, incerti se chiudere o no la propria impresa dopo decenni di attività. Inps, Agenzia delle Entrate, tasse statali e comunali, canoni d’affitto e tv, illuminazione e acqua, contribuiscono a scoraggiarli e a pensare di non farcela più fino a chiudere bottega. «Oltre agli esagerati importi da pagare a Stato e comuni - fanno sapere alcuni baristi di Sardara, Sanluri e San Gavino - ogni anno aumentano le tariffe dei servizi di cui non possiamo fare a meno, come il canone Rai e la Siae che quest’anno pagheremo circa 800 euro, senza considerare le reti private che ci costano anche 200 euro al mese». Edicolanti, pescivendoli, fiorai e artigiani invece si sentono braccati soprattutto dalle imposte comunali. «Si rendono conto i nostri amministratori del peso che ci hanno buttato addosso quest’anno aumentando del 20 percento la tassa dei rifiuti? Siamo tartassati da tutte le parti», fa sapere un commerciante. Gli fa eco un artigiano, che dice: «Prima la nostra categoria era esentata a seconda del fatturato. Ora ci trattano come grandi imprenditori. L’Ufficio delle Entrate calcola il doppio di ciò che fatturiamo, facendoci pagare anche il materiale presente nel locale, addirittura per ogni vetrata del negozio. È una follia». E ancora un carpentiere: «Ho un parente, proprietario di una grande azienda della Marmilla. È stato costretto a licenziare una decina di dipendenti. Se non riparte il settore edile, la vedo nera per tutti i comparti collegati». NUOVE ATTIVITÀ Eppure qualcuno, pur sapendo a cosa va incontro, ha avuto in coraggio di avviare una nuova attività. Saveria Brau di Sardara, ad esempio, ha pensato d’investire i suoi risparmi in un servizio esclusivo nel proprio paese, una lavanderia self service che presenterà a breve anche un macchinario per lavare i capi confezionati con pelli di animali. «Siamo consapevoli della situazione - dice la titolare - avevamo aperto da due giorni e si è presentata la Siae per pagare i diritti d’autore di una radiolina presente nel locale. Ma voglio tenere duro per offrire un servizio utile al territorio». Anna Vaccargiu di Guspini invece, per coronare il sogno di gestire una libreria, ha aperto l’attività con buoni propositi e l’idea di organizzare nel piccolo negozio eventi e manifestazioni per attirare bambini, giovani e famiglie alla lettura. Anche la guspinese Raffaela Tuveri, titolare da pochi mesi della cartoleria Il Nuovo Giocattolo, ha avviato un piccolo esercizio commerciale arricchito da subito di vari servizi del settore. Dalla cancelleria agli articoli da regalo e giocattoli di ogni tipo. E dai servizi stampa, fax, email, pagamenti di bollette e ricariche telefoniche alle rilegature e la vendita dei libri di testo. «So che non è facile - dice Raffaela - ma, per rispondere alle esigenze del cliente, cerco di non far mancare nulla in negozio». Nuove o affermate, di certo le piccole e medie imprese del territorio concordano in un punto: «Siamo abbandonati dalle istituzioni». POLITICA LOCALE E CONSUMATORI Sulla situazione sono stati interpellati alcuni amministratori comunali e i consumatori. Una parte, tra cui alcuni assessori, attribuisce la causa agli stessi imprenditori che, con l’entrata dell’euro, ne hanno approfittato aumentando i prezzi dei consumi senza alcun controllo. «Lo dico da anni - afferma Giuseppe Garau, sindaco di Sardara - l’economia gira soltanto attraverso il consumo. Molti commercianti avrebbero dovuto prevederlo, visto che non sono aumentati stipendi e pensioni. Se la gente non ha soldi, non acquista. Non va a bere il caffé al bar, non va a mangiare la pizza e non cambia il guardaroba. Il punto è che, se non si crea occupazione, la situazione peggiorerà». Parere non condiviso però dalla maggior parte degli intervistati, che invece difende a spada tratta il commercio locale, attribuendo la totale responsabilità alla politica e alle istituzioni pubbliche, banche e multinazionali comprese. «Se dal produttore impongono i prezzi, anche i commercianti sono obbligati ad aumentarli», reagiscono i consumatori. Una giovane cittadina precisa: «I piccoli negozietti sono messi in croce anche da centri commerciali e internet. Sarò all’antica, ma preferisco continuare ad acquistare dagli imprenditori locali, perlomeno per il contatto umano e sociale che si ha». E c’è chi si è espresso soprattutto contro i governi italiani degli ultimi decenni. «È facile dar la colpa a cittadini e commercianti. C’era una commissione governativa per il controllo del mercato che non ha funzionato. E le forze politiche, tutte, hanno il dovere di tenere sotto controllo il popolo se sbaglia». Un pensionato ha detto con ironia: «Non siamo più in grado di pagare. A breve, anche noi comuni cittadini saremo costretti ad abbassare le saracinesche domestiche». E una barista ha aggiunto: «Hanno ragione i politici. È colpa nostra che li abbiamo votati». GUSPINI “Ormai i costi superano le entrate” Lo aveva annunciato da mesi Cristiana Lampis che prima di Capodanno avrebbe abbassato le serrande del suo negozio d’abbigliamento a Guspini. La giovane donna ha dedicato con passione 25 anni della sua vita alla famiglia e soprattutto al lavoro. «Ormai i costi superavano le entrate - dice amareggiata - e non c’erano più prospettive. Ero diventata schiava dello Stato». I suoi concittadini e clienti provenienti dall’Isola mai avrebbero pensato che anche lei non avrebbe retto alla strenua pressione fiscale e burocratica a cui lo Stato sottopone il commercio locale. «Quando dovevo acquistare un capo - racconta una sua fedele cliente - mi rivolgevo a lei perché sapeva quale fosse il più adatto. Sembrava quasi che ti prendesse le misure, osservandoti per pochi secondi». Quella di Cristiana è una delle 35 attività commerciali e artigianali che negli ultimi tre anni hanno chiuso una lunga pagina storica di Guspini, ma anche di tutto il Medio Campidano. «Quando chiude un locale come Bar Novecento siamo alla frutta», commenta dispiaciuto un guspinese. Una barista aggiunge: «Mio padre per tanti anni, quando era ancora in vita, ci raccontava che vendeva centinaia di paste. Oggi i governi chiedono più di quanto guadagniamo e ci tolgono la soddisfazione di lavorare sereni. Non possiamo andare avanti in queste condizioni». Ad incrementare il malessere dei commercianti sono gli aumenti della tassazione locale e i contributi da versare per ogni servizio di cui usufruiscono. «Oltre agli importi della tassa rifiuti, Irpef, Imu, Inps e quant’altro, che son saliti alle stelle, ogni anno ci presentano nuove bollette da pagare. Il canone Rai, Siae, diritti d’autore, Abbanoa, Sisal, banche, ecc. E tutto questo indipendentemente dal fatturato che facciamo. Forse pensano che siamo milionari», lamenta il titolare di un barpizzeria. Una commerciante di Guspini, convinta di non essere capita dalle istituzioni, lancia un appello agli amministratori locali e nazionali: «Io li inviterei a stare con noi almeno un mese per toccare con mano la nostra realtà, per vedere quanto guadagniamo con margini che rasentano il ridicolo e quanto invece dobbiamo pagare per le spese che definiamo morte, come affitto, luce e acqua, e per Tari, cauzioni e conguagli di Abbanoa, e così via. Non ci capisco più nulla». E aggiunge: «Non parliamo poi di istituzioni come l’Inps. Noi ogni tre mesi versiamo 2500 euro all’Istituto. E quando superiamo il minimale, oltre a saldare l’anno precedente, dobbiamo pagare un acconto dell’anno corrente, con percentuali dal 22 percento in poi a seconda del reddito dell’anno precedente». Le uscite finanziarie non sono l’unica preoccupazione che esaspera le imprese del territorio. Gigliola Piga, titolare di un negozio di articoli per l’infanzia, dice: «Alcuni dei prodotti che vendo arrivano da oltremare e talvolta in ritardo. Ma rispetto ad altri colleghi sono fortunata perché i miei clienti generalmente aspettano insieme a me gli arrivi, anziché acquistare da internet. Di certo non siamo tutelati dalla politica». Al commento di Piga si è aggiunto quello di un artigiano: «Il centro storico di Guspini prima era valorizzato dalle scelte istituzionali ed era un viavai continuo di gente. Oggi, per gli acquisti, alcuni cittadini vanno fuori paese e poi, nella funzione di organizzatori di eventi locali, hanno anche la faccia tosta di venire ad elemosinare offerte per contribuire ad iniziative da cui non traiamo alcun beneficio». (m. p.) PDF Compressor Pro 4 15 febbraio 2015 Attualità PABILLONIS Nella Casa Museo riprendono le attività culturali Con l’avvento del nuovo anno sono riprese le attività culturali nella Casa Museo di vico Tasso. A gennaio si è svolta una serata all’insegna della tradizione dove nel forno della vecchia cucina è stato riproposto, per i visitatori, il laboratorio del pane, balli sardi e la degustazione di piatti tipici. Le varie fasi della panificazione, come si faceva un tempo, sono state svolte da Rita Cossu dell’Associazione Gruppo Folk Santu Juanni che gestisce la Casa Museo. Con la convenzione approvata in consiglio, l’amministrazione comunale punta infatti sulla riscoperta delle tradizioni e la valorizzazione delle manifestazioni culturali tipiche per dare un impulso all’economia del paese. Insieme ai laboratori di ceramica artistica e tradizionale esistenti in paese la Casa Museo diventerà il punto di riferimento per il rilancio di queste attività. La Casa Museo, realizzata in una antica abitazione tipica campidanese, con doppia corte e sala espositiva, acquistata alcuni anni fa dal comune da un privato, è stata ristrutturata ed ospita, attualmente un museo etnografico e uno del costume sardo. Nella struttura vengono organizzate diverse manifestazioni con tematiche inerenti la lavorazione del formaggio, del pane, dei dolci sardi, della ceramica e di cestineria. L’associazione Santu Juanni per la gestione della struttura riceve dal comune un contributo di mille euro all’anno. Dario Frau Dove non arrivano le istituzioni arriva la solidarietà della gente È bastato un post, pubblicato lo scorso 9 gennaio sul profilo facebook di Ivano Argiolas, presidente dell’associazione Thalassa Azione, per far scattare un’inaspettata solidarietà da parte di comuni cittadini per salvare la casa di una famiglia di Cagliari. Riportiamo integralmente il messaggio inviato da Argiolas ai propri contatti. Cari amici, vi voglio raccontare una storia triste, una di quelle che ultimamente leggiamo sulla cronaca. Una famiglia che conosco molto bene oggi mi ha contattato raccontandomi che, per una serie di eventi infausti, la casa della loro mamma è stata messa all’asta. Loro sono una coppia di persone normalissime, con tre figli piccoli (due dei quali hanno la talassemia). Il papà ha un lavoro da operaio e guadagna 1.200 euro al mese. La mamma fa dei lavoretti saltuari e insieme non dispongono di grandi risorse. Tutte quelle che producono sono concentrate per le piccole creature. La loro mamma, ovvero la nonna dei piccoli, cercando di sostenere la loro intraprendenza, li ha finanziati ipotecando la sua casa. Nel tentativo di migliorare la loro modesta condizione economica hanno ottenuto l’effetto contrario ed ora la casa in cui vivono è messa all’asta. Un po’ di tempo fa questa famiglia è dovuta andare a vivere in casa di affitto. L’asta si terrà il 3 febbraio prossimo e per avere contratto questo debito di 30mila euro perderanno la casa costruita in anni di fatica e che vale molto di più. E pensare che basterebbe pagare soli settemila euro entro fine gennaio per bloccare l’asta ed il restante debito (23mila euro) riuscirebbero a pagarlo come fosse un normale mutuo. Vi ho raccontato questa storia per un motivo, BISOGNA INTERVENIRE CON UNA COLLETTA, perché non possiamo permettere che questa famiglia, nonni, figli e nipoti, finiscano sotto un ponte. Impensabile far vivere questa situazione ad una famiglia già duramente provata. Questa famiglia ha un impegno triplo rispetto ad una famiglia comune, poiché avere dei figli piccoli è molto impegnativo ma quando due di loro hanno una patologia importante come la talassemia diventa incredibilmente più impegnativo. Dobbiamo arrivare alla somma di settemila euro, ma ne abbiamo già trovato 1.250. Ci occorre mettere insieme altri 5.750 euro. IO DICO CHE TUTTI INSIEME POSSIAMO FARCELA! Abbiamo tempo fino al 26 gennaio e, appena arrivati alla somma totale, potremo dire di aver salvato due famiglie: i nonni, i genitori ed i bambini. NON FARO’ I NOMI DI QUESTE PERSONE e perciò con voi sarò io a farmi garante dell’autenticità della storia. Solo se credete in me e avete fiducia nella mia persona, potrete dormire sonni tranquilli pensando di non aver buttato i soldi in una storia non vera. Se deciderete di partecipare a questa colletta, dovrete mettere in conto che state facendo un regalo, poiché non posso garantire l’immediata restituzione dei denari raccolti. Chi deciderà di partecipare dovrà dare i soldi a me ed io provvederò a rilasciarvi una ricevuta. Segnerò su un quaderno i vostri nomi, ne farò copia e la darò a questa famiglia. Metto a disposizione i miei recapiti ed il mio conto corrente. Capisco bene che i tempi sono difficili per tutti e, se in tanti di voi non potranno partecipare, lo capirò benissimo. Però, davvero, se potete fare una donazione, pensateci. Vi abbraccio, Ivano. A due giorni dalla scadenza della raccolta, Ivano fa sapere: «Carissimi, ad oggi siamo arrivati a 6.695 euro. Mancano appena 305 euro. Possiamo però già dire che la casa è salva. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito o anche solo condiviso l’appello. Farò un post a breve e ricordo che domani (domenica 25) terminerà la raccolta fondi. Un abbraccio a tutti». Tra i numerosi commenti di favorevole partecipazione, ne estrapoliamo uno rappresentativo e scritto in riferimento alla casa portata via alla famiglia di Arborea: «Buongiorno amico caro, mi viene da fare una considerazione: due case, una persa e una conquistata. Là proteste e maledizioni. Qui amore e solidarietà concreta. Con poco, quanto potevo, grazie di avermi donato l’opportunità di essere una goccia nel mare. Ti voglio bene come a un fratello speciale. Ti abbraccio. Se le mie parole potessero servire a spingere altri a contribuire, usale pure». Marisa Putzolu GONNOSFANADIGA. ELEZIONI Una lista di “salute pubblica” Da tempo a Gonnosfanadiga sono iniziati i preparativi per la formazione delle liste da presentare fra pochi mesi quando le competenti istituzioni ufficializzeranno la data delle elezioni comunali. Già oggi è possibile conoscere il nome di alcuni candidati a sindaco e di altri candidati all’incarico di consigliere comunale. Il tutto si svolge nell’ambito della legalità, tuttavia la successione a Nino Zanda sembra aver fatto dimenticare i veri problemi del paese. Infatti tanti cittadini, delusi dal centrosinistra e in ugual misura dal centrodestra, vedono bene la formazione di una lista di “salute pubblica” composta da persone autorevoli e competenti indirizzate a risolvere fondamentali problemi quali, a titolo esemplificativo, l’urbanistica, la sistemazione di fogne e strade e la messa in sicurezza del Rio Piras. In realtà l’obbiettivo dei gonnesi è avere una giunta che risolva i problemi sociali, economici e politici, da troppo tempo ignorati tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione. Ai nuovi candidati è bene ricordare che è loro compito offrire un impegno totale a completo servizio dei cittadini, ignorando potere e gloria personale. Ciò, sempre che coloro che saranno i nuovi eletti riescano a tener presente che la vera democrazia non è solo quella che permette di partecipare liberamente al voto, ma è soprattutto quella componente che rende partecipi in itinere i cittadini, attraverso varie forme di trasparenza e consultazione che conta. Francesco Zurru GONNOSFANADIGA Commemorazione dei Caduti del 17 Febbraio 1943 Per il 17 febbraio, il Comune ha organizzato la commemorazione dei caduti del bombardamento americano del 1943. Alle 10, nella parrocchia del Sacro Cuore, don Giorgio Lisci, celebrerà la Santa Messa in suffragio delle 111 vittime. Dopo la cerimonia religiosa, il corteo, dalla chiesa parrocchiale del Sacro Cuore raggiungerà Piazza 17 Febbraio, dove il sindaco Nino Zanda rievocherà quell’immane tragedia. Parteciperanno i ragazzi delle scuole elementari e medie, che si sono preparati all’evento intervistando parenti e conoscenti che hanno vissuto quel triste e inatteso bombardamento di 72 anni fa.(f. z.) Agenzia di Viaggi PDF Compressor Pro Attualità 15 febbraio 2015 5 PABILLONIS. ALLE ELEMENTARI IN VIA BOCCACCIO Maltempo: sradicato un albero nel cortile della scuola U n enorme albero è stato abbattuto dal vento nella notte di mercoledì 4 febbraio, nel cortile della scuola Primaria di via Boccaccio. Il maltempo che ha colpito tutta l’Isola ha fatto sentire i suoi effetti disastrosi anche in paese. Raffiche di vento impetuoso,grandine e una pioggia battente hanno flagellato il centro abitato creando dei disagi agli abitanti. È stato proprio il forte vento a sradicare un enorme pino, alto una decina di metri e piantato diversi decenni fa, nel cortile SARDARA. ASSEMBLEA della scuola: la sua folta chioma ha invaso il vialetto d’ingresso ed ha creato non poche difficoltà agli alunni che dovevano entrare in classe. Sul posto si sono recati tempestivamente gli addetti dell’ufficio tecnico e gli operai del comune che insiemi ai volontari della Protezione Civile hanno provveduto a sgombrare l’enorme pianta e a mettere in sicurezza il cortile della scuola. In mattinata inoltre, una ditta specializzata ha abbattuto anche un altro pino pericolante per evitare che recasse danni alle cose e alle persone nello spiazzo dell’edificio scolastico. «Dopo questo episodio, per fortuna capitato di notte senza che ci fossero persone nel cortile, sarà necessario fare un censimento di tutti gli alberi presenti all’interno degli spazi scolastici e verificarne la pericolosità», dichiara il vice sindaco Riccardo Sanna. Dario Frau PABILLONIS PAULI ARBAREI PUBBLICA Imu, Tari, Tasi: “Sindaci impotenti” Prorogato il pagamento dell’Imu “Da qualche anno ormai i nostri comuni si vedono costretti ad aumentare la tassazione locale a seguito dei continui tagli effettuati dal Governo centrale. Una situazione di fronte alla quale noi sindaci ci sentiamo impotenti”. Così Giuseppe Garau, sindaco di Sardara, ha parlato nei giorni scorsi ai suoi cittadini, riuniti nella sala del cineteatro per un incontro pubblico su Imu, Tari, Tasi. “Basti pensare - ha detto Garau- che nel 2010 lo Stato trasferiva al comune di Sardara 974.619 euro, 229 euro per ogni sardarese, mentre nel corso del 2014 abbiamo ricevuto 331.028 euro, appena 80 a testa. Mancano all’appello 643.590,73 euro”. Dove sono stati recuperati? “Risposta molto semplice: in parte direttamente dalle tasche dei sardaresi e in parte tagliati da alcune voci di spesa del bilancio comunale”. Per il primo cittadino “in questi anni l’aumento della tassazione locale non è stato accompagnato da una pari riduzione del livello di tassazione da parte dello Stato centrale, non facendo altro che impoverire il potere d’acquisto di salari e pensioni. Risultato scontato: riduzione della fedeltà fiscale, buchi di bilancio ed allontanamento dalle Istituzioni”. E il suo vice, Ercole Melis, ha puntato il dito contro l’Imu agricola: “È notizia dell’altro giorno che si pagherà pure l’Imu sui terreni agricoli, che tradotto in soldoni significa un ulteriore taglio di 116 mila euro al bilancio 2014 ed un ulteriore aggravio per le famiglie e gli imprenditori agricoli. Il nostro paese sino ad oggi non ha pagato perchè Comune svantaggiato. Un privilegio oggi cancellato dalla legge. Aspettiamo l’esito del ricorso”. In tanti, però, hanno manifestato l’intenzione di non pagare in ogni caso. “L’agricoltura - ha ribadito Paolo Floris della Coldiretti - è la specificità della nostra terra. Ingiusto tassarla. La Regione o s’impegna per abolire l’iniqua tassa oppure la paghi di tasca: 15 milioni di euro”. Per Antonio Corona “la responsabilità è in mano ai politici, sindaci compresi che non pensano a risparmiare”. Domanda esplicita: “Quali risultati ha prodotto il progetto Noi ce la beviamo? Cinquanta mila euro per fare gassosa”. Oppure: “Perchè tanto tempo le terme chiuse e perchè avete fatto scappare un imprenditore privato?” Santina Ravì L’imposta IMU sui terreni agricoli sta mettendo in difficoltà gli abitanti dei piccoli comuni sardi. A Pauli Arbarei la Giunta Comunale, nella seduta del 30 gennaio, ha deciso di prorogare la scadenza del pagamento per andare incontro ai propri contribuenti. Il decreto legge 4 del 24 gennaio 2015, infatti, stabilisce che l’IMU vada pagata entro e non oltre il 10 febbraio; la Giunta ha invece stabilito che si possa pagare entro il 28 dello stesso mese senza incorrere in alcuna sanzione o ulteriore interesse. Questa decisione è stata motivata da ragioni anzitutto di ordine pratico e in particolare dal poco tempo a disposizione per calcolare l’importo esatto in base ai redditi dominicali sui terreni posseduti da ciascun contribuente. L’ufficio tributi del Comune di Pauli Arbarei, in questi giorni, è continuamente frequentato dai residenti che cercano di capire come comportarsi a riguardo. Per il piccolo centro, l’imposta sui terreni agricoli è un’assoluta novità: fin dal 2013, infatti, veniva considerato come comune giuridicamente montano in quanto situato in una zona svantaggiata. Ma con il decreto legge 4 non lo si considera più tale e si è stabilito dunque l’obbligo del pagamento dell’IMU a partire dal 2015. La nuova imposta non può essere considerata una risorsa per le casse del Comune, ma serve piuttosto a compensare, per quanto possibile, il taglio di trasferimenti statali decurtati di quasi 44.000 euro. Come è facile immaginare, i contribuenti sono piuttosto contrariati da questa novità e vedono in essa un ulteriore peggioramento della crisi del settore agricolo. Sono infatti i piccoli centri, da sempre sostenuti da un’economia debole, a risentire della crisi nazionale. C’è da dire inoltre che Pauli Arbarei non ha mai vantato delle eccellenze nel campo dell’agricoltura e dell’enogastronomia. Non c’è mai stata per esempio un’importante produzione di vino o di formaggio destinate magari alla vendita seriale. L’Imu sui terreni agricoli rappresenta, dunque, in questo contesto già di per sé svantaggiato, un vero e proprio colpo di grazia. Francesca Garau Nuovo impianto di illuminazione nel campo sportivo Si potrà praticare lo sport anche nelle ore serali, con la luce artificiale, nel campo sportivo comunale. L’abbattimento delle torri faro precedenti, poiché ritenute pericolose, aveva infatti penalizzato gli sportivi e gli amanti del tempo libero in quanto non potevano allenarsi nelle ore notturne e nella tarda serata. Ora però tutto sembra risolto. La giunta comunale ha approvato, infatti, il progetto per l’adeguamento degli impianti elettrici e la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione della pista di atletica leggera nel complesso sportivo polivalente. Il progetto definitivo esecutivo prevede appunto la messa a norma dell’intero impianto elettrico della struttura sportiva di via Satta, nonché la realizzazione dell’impianto di illuminazione a servizio della pista di atletica leggera attraverso la messa a dimora di nuovi pali e nuovi fari. «L’opera è finanziata con somme residue di bilancio che prima d’ora non sono potute essere impegnate a causa del patto di stabilità» spiega l’assessore allo sport Osvaldo Porcu. (d. f.) GONNOSFANADIGA La molibdenite dell’ex miniera di Perd’e Pibera Il parco comunale di Perd’e Pibera oggi è uno dei migliori in Sardegna, mentre non tanti anni fa era il sito di una miniera di rilevante importanza in quanto ricca di un materiale prezioso come la “molibdenite”, utilizzata come legante per il ferro e l’acciaio. L’attività era gestita dalla Società Anonima Nazionale Cogne. Ancor oggi a Cogne è leggibile il cartello pubblicitario (la foto è stata inviata alla Gazzetta dall’ing. Andrea Franciscono di Cogne) con su scritto il nome di Gonnosfanadiga, immagine che, senza ulteriori spiegazioni, di fatto dimostra l’importan- za della cittadina del Medio Campidano e del materiale estratto e ai più sconosciuto. Nel contesto storico del paese ubicato ai piedi del Monte Linas, la storia della miniera di Perd’e Pibera va a integrare la fama acquisita con i prodotti locali come l’olio extra vergine d’oliva, il pane, i prosciutti i dolci, le angurie e tanti altri prodotti che andrebbero valorizzati, così come andrebbe valorizzata l’area parco, magari realizzando percorsi per visitare le oltre quaranta fra gallerie e pozzi dell’ex miniera, immersi in un bosco naturale di alto pregio. (f. z.) PDF Compressor Pro 6 Attualità 15 febbraio 2015 SAN GAVINO MONREALE. L’APPELLO DEL PRESIDENTE ANTONIO GARAU La Pro Loco apre a nuovi volontari per pensare in grande Nuove idee e progetti con un’apertura a giovani, adulti e anziani del paese. È questo l’appello lanciato dal presidente della Pro Loco Antonio Garau durante l’assemblea generale dell’associazione che si è svolta alla presenza del sindaco Carlo Tomasi e dell’assessore Nicola Ennas. All’ordine del giorno c’era Il bilancio consuntivo 2014 e l’illustrazione delle nuove disposizioni Regionali in materia di registro Regionale delle associazioni e revisione dello statuto. «Apriamo le porte ai nuovi iscritti - spiega Antonio Garau auspicando che ad ogni tessera corrisponda un volontario che si metta al servizio della comunità sangavinese, sono di recente entrati venti iscritti. Secondo i nuovi criteri di concessione dei contributi annuali alle associazioni, saranno privilegiati i progetti di valenza regionale e presentati da gruppi di Pro Loco. Inoltre prevedono la possibilità di scriversi anche all’albo delle associazioni di promozione sociale, con i vantaggi che ne derivano per il carnevale. Si ripropone un’edizione sobria: un revival o un carnevale di maschere, tipo Venezia. Per il futuro è necessario presentare un progetto alla Regione, che sia predisposto e condiviso con i carristi». In più tra le novità del nuovo statuto rientra il fatto di poter eleggere due consiglieri comunali (uno di maggioranza e uno di minoranza) nel consiglio di amministrazione. «Siamo impegnati, in collaborazione con l’agenzia Laore, nella realizzazione di corsi professionali sullo zafferano e sulle altre piante condimentarie. C’è da sottolineare l’importanza della conferenza sull’insegnamento della lingua sarda nelle scuole che si svolgerà il 21 febbraio». Insomma le attività non mancano e la PAULI ARBAREI Il presidente Antonio Garau Pro Loco vuole percorrere la strada della cultura e delle tradizioni che si possono benissimo sposare con la tavola e i piatti tipici della cucina locale. Gian Luigi Pittau PABILLONIS Assegnati i fondi alle scuole La giunta comunale ha deliberato i fondi della legge regionale 31 per i tre ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo Statale del paese. La somma, 3.853 euro (secondo quanto indicato nella delibera di giunta) destinata per il sostegno delle attività didattiche e culturali per l’anno scolastico 2014-2015, è stata ripartita tenendo conto dei parametri inerenti il numero delle classi, degli alunni e disabili. Le classi della scuola primaria usufruiranno di un contributo di 1.678 euro; la scuola secondaria di primo grado 865 euro, mentre la scuola dell’infanzia potrà contare su una somma di 1.309 euro. (d. f.) BARUMINI Nuovo look alla Casa Protetta Festa con su fogadoni per il patrono San Vincenzo Lo scorso 22 gennaio Pauli Arbarei ha festeggiato, come da tradizione, il proprio patrono: San Vincenzo Diacono Martire. Il 21 mattina i membri del Comitato sono passati di casa in casa per raccogliere la legna offerta dai paesani per l’accensione del falò che si è tenuto nel pomeriggio a partire dalle 18.30. Quest’anno, per la prima volta, il tradizionale fogadoni ha avuto luogo in via Emilio Lussu mentre, fino all’anno scorso, veniva acceso nello spiazzo antistante via Verdi, ora occupato da un nuovo parco giochi e dalle strutture del mercato, ancora in costruzione. Poco prima dell’accensione del falò, il parroco di Pauli Arbarei, don Roberto Lai, ha benedetto le cataste di legna e gli arbusti ammucchiati nel terreno adiacente le Case Popolari. I paesani erano già presenti e aspettavo l’inizio dell’evento. L’affollamento è, però, durato ben poco: la cena offerta dalla Proloco e lo spettacolo musicale del gruppo Calimba de Luna hanno avuto luogo nella struttura della Scuola Materna e nella piazza delle chiese di San Vincenzo e Sant’Agostino, per cui i partecipanti hanno abbandonato il falò per ripararsi all’asciutto. Fino all’anno scorso, invece, falò e festeggiamenti si tenevano nel medesimo luogo creando un momento conviviale collettivo. Lo spiazzo di via Emilio Lussu è, d’altronde, scarsamente illuminato perciò, probabilmente, sarebbe stato piuttosto complicato organizzare i festeggiamenti musicali e gastronomici in loco. Il falò di quest’anno ha messo drammaticamente in luce il fatto che Pauli Arbarei si stia lentamente ma inesorabilmente spopolando: è un paese che ormai non riesce nean- che a vivere le proprie tradizioni né tanto meno a sfruttarle come trampolino di lancio verso una possibile ripresa economica. È un paese che tra un centinaio di anni potrebbe essere quasi del tutto scomparso dalle cartine geografiche.In compenso, la processione con la statua del santo, tenutasi nella mattinata del 22, ha attirato un discreto pubblico. La statua di San Vincenzo Diacono Martire è custodita preso l’Altare Maggiore della parrocchia omonima e si tratta della più antica tra tutte quelle presenti a Pauli Arbarei. San Vincenzo fu un Martire spagnolo, morto a Valencia nel 304 d.C., il cui culto si era già diffuso ai tempi di Sant’Agostino, vescovo di Ippona. La statua conservata a Pauli Arbarei presenta le caratteristiche tipiche dell’iconografia del santo: l’abito da diacono e la palma, simbolo del martirio, sostituita però da un elemento stilizzato, fatto d’argento. L’opera risale, con tutta probabilità, alla fine del XVII secolo, ma subì due importanti lavori di restauro nel 1792 e nel 1827 che portarono alla copertura del colori originari. La processione in onore del santo ha visto la partecipazione della Confraternita della Madonna del Rosario e l’intonazione dei canti tradizionali. La statua è stata trainata per le vie del paese da un carro a buoi e seguita dai suonatori di launeddas e fisarmonica. Il programma religioso si è concluso con la messa e il panegirico in onore del santo tenuto da don Corrado Melis di una parrocchia di Villacidro. Francesca Garau Sarà di 633 mila euro l’importo dei lavori che inizieranno a breve nella Casa Protetta. L’importante intervento, frutto di un finanziamento governativo col decreto sblocca Italia, prevede la messa in sicurezza dello stabile, con nuovi impianti, pavimenti, infissi, e servizi igienici in ogni camera. Inoltre, sul retro sarà realizzato un modulo di ampliamento del caseggiato. La caratteristica di questa struttura che ospita 24 persone anziane, è tra l’altro, essere situata in una posizione strategica. Infatti, è all’interno del grande piazzale che ospita il Polo museale di Casa Zapata, in cui svetta il palazzo medioevale dei marchesi che hanno vissuto nella zona per oltre 500 anni, tra le cui fondamenta è custodito l’ultimo gioiello storico rinvenuto circa venti anni fa, Nuraxi ‘e Cresia, risalente a 3500 anni fa. Di certo gli anziani che vivono in questa struttura non si sentono soli o isolati, visto il flusso continuo di turisti che giornalmente vi si recano. “I nuovi lavori hanno in particolare l’obiettivo di rendere più confortevole e accogliente la permanenza delle persone ospitate” annuncia il sindaco Emanuele Lilliu. (ca. fa.) PDF Compressor Pro Attualità SANLURI. TERZA ETÀ 15 febbraio 2015 7 BARUMINI Nuovo anno per l’Università senza esami “No timu tanti sa moti cantu ca no imparu prusu”. Due soci affezionati all’Università così amano raccontare la loro presenza all’interno dell’associazione. Istituita nel gennaio 1999, presso i locali dell’ex Montegranatico, fronte Castello e accesso dalla via San Rocco, “Generazioni a confronto” è sempre stata fiorente e mantiene come obiettivo fondamentale quello di tenere attiva la mente attraverso iniziative culturali e sociali. «Non sia riduttivo - dice la presidente Vincenzangela Fenu - il termine terza età, giacché l’Associazione accoglie persone sin dal raggiungimento della maggiore età, non per niente si chiama per definizione Generazioni a confronto. La costante è mantenersi giovani intellettualmente e, nel Vincenzangela Fenu limite del possibile, fisicamente». Sottolinea che nel gruppo «regna sovrana la vera amicizia in un clima di armonia e rispettoso confronto, è sempre ben lieta di dare un caloroso benvenuto a vecchi e nuovi soci, a tutte le persone con la mente sempre aperta a nuove curiosità, interessate alla cultura, alla socializzazione, a nuove conoscenze ed attività». Ricorda che le conferenze o relazioni son tenute da illustri professori o studiosi ogni martedì e giovedì dalle ore 16.30 alle 18.30. I corsi e i laboratori sono attivati in altri giorni della settimana da eminenti esperti nelle proprie competenze. Le tematiche trattate sono le più svariate: letteratura, economia, alimentazione, storia, filosofia, pedagogia, storia delle religioni, medicina, tradizioni popolari, psicologia. Ampio spazio è dedicato allo studio della Sardegna sotto l’aspetto archeologico, artistico, storico, linguistico, letterario, economico. Spesso le lezioni sono associate a visite guidate. Non mancano corsi di lingua straniera, informatica, ginnastica dolce, ballo sardo, cartonaggio, yoga, ceramica, intaglio del legno, decorazione di frutta e verdura, laboratorio teatrale, cineforum, e con le forze dell’ordine anche “Educazione alla legalità”. Per informazioni telefonare ai numeri: 347 7728390 / 347 6873887. Santina Ravì GUSPINI. NUOVO CORSO ALL’IPSIA Oss: velocizzato il conseguimento della qualifica Per circa 100 studenti dell’Istituto professionale Alessandro Volta di Guspini diventare operatori socio-sanitari da quest’anno è più veloce. Da settembre gli alunni che frequentano l’indirizzo tecnico dei servizi socio-sanitari potranno accedere direttamente all’esame per ottenere la qualifica di operatore socio-sanitario (oss). È sufficiente un modulo integrativo di 400 ore di tecnica professionale. In questo modo i ragazzi potranno anche accedere a un diploma di laurea in educazione professionale o in scienze infermieristiche, oppure cominciare a lavorare subito nel L’istituto professionale A. Volta settore dei servizi alla persona. A semplificare il percorso è un atto della Commissione cultura, proposto dall’onorevole Rossella Pinna. «Un primo passo - spiega Pinna - che fornisce una risposta a chi ha investito in un percorso di studi coerente con le proprie passioni e aspettative di lavoro. Sino a oggi la Sardegna non ha riconosciuto il titolo conseguito negli Istituti professionali come accesso al GONNOSFANADIGA. ORGANIZZATA lavoro in strutture sociali e socio-sanitarie, determinando confusione e delusione nei giovani e nelle loro famiglie che, al termine degli studi, si trovano con un diploma non spendibile concretamente». La Commissione impegna la giunta regionale su altri due fronti. «Inserire - aggiunge Pinna - nel repertorio delle figure professionali una figura intermedia nel settore dei servizi sociali, utilizzabile in contesti lavorativi quali i servizi per l’infanzia e i settori emergenti delle nuove povertà e dell’immigrazione, il cui accesso sia possibile con i titoli di scuola secondaria superiore, conseguiti in corsi a specifico indirizzo, quale quello professionale sociosanitario. Contestualmente attivarsi, attraverso accordi con l’Ufficio scolastico regionale, per una revisione del curriculum del Tecnico sociosanitario, ricorrendo anche all’uso delle quote di flessibilità e autonomia, per realizzare una preparazione coerente con i fabbisogni del settore sociale e socio-sanitario della nostra Regione». Oltre all’Ipsia di Guspini, sono 7 gli Istituti interessati: Pertini di Cagliari, Galileo Ferraris di Iglesias, Galileo Galilei di Oristano, A. Volta di Nuoro, Salvatore Ruju di Sassari, Istituto Professionale di Tortolì, IPIA di Oschiri. (s. r.) Lavori nel centro storico per il rifacimento delle reti Proseguono i lavori di abbellimento del centro storico. Un nuovo finanziamento di 520 mila euro della Regione cofinanziato dal Comune per opere immediatamente cantierabili, permetterà tra alcune settimane di iniziare altri importanti lavori nella zona antica del paese. Stavolta le strade interessate del nuovo look sono via Tuveri, via Principessa Maria, via Battisti e via Cavour, adiacenti alla Piazza Santa Lucia con l’omonima chiesa del XVI secolo, sede della principale festa locale. I lavori prevedono il rifacimento della nuova rete idrica, fognaria, acque bianche, elettrica, il prosieguo della identica pavimentazione con granito e acciottolato già esistente nel restante centro storico, e la sostituzione dei vecchi punti luce che daranno la sensazione di un ritorno al passato. “Il nostro obiettivo è rivitalizzare e rendere ancora più accogliente il centro storico, sia per i nostri concittadini, sia per le decine di migliaia di turisti che ogni anno visitano e soggiornano nel nostro paese” annuncia il sindaco Emanuele Lilliu. Carlo Fadda GONNOSFANADIGA Disservizi per la raccolta differenziata A Gonnos il servizio di raccolta differenziata della nettezza urbana è iniziato nove anni fa, nella primavera del 2006. Negli anni è stato fornito con buona continuità, se si considera che nel calendario iniziale era facile trovare “ponti” inspiegabili per cui i cittadini erano costretti a tenere in casa i rifiuti anche per quattro o cinque giorni. Il calendario degli ultimi due anni ha ovviato a tale inconveniente, così che oggi il ritiro avviene anche nei giorni festivi. Sono sorti, però, nuovi problemi, quali ad esempio la scarsa resistenza delle buste dell’umido e le dimensioni delle stesse, più adatte agli gnomi che ai cittadini. Perché si continua a fornire sacchetti non adatti? Da molti si è levata la lamentela che non sempre gli operatori eseguono il servizio con la necessaria attenzione, trascurando alcune zone periferiche in determinate circostanze o lasciando il messaggio “busta non adatta” quantunque siano stati loro a fornirla precedentemente. È logico quindi che gli utenti si pongano la domanda su chi sia il vero gestore della raccolta dei rifiuti, se il Comune o la ditta vincitrice dell’appalto. Perciò il cittadino che paga una bolletta salata vuole avere risposte e non intende tollerare alcun disservizio poiché ritiene di pagare più del dovuto. E chiede inoltre maggiore tempestività nella consegna del calendario e delle buste e la sostituzione dei bidoni. Francesco Zurru DALL’ASSOCIAZIONE IO E TE INSIEME “Tottus Impari”: una serata musicale per rinsaldare i legami sociali È arrivata alla seconda edizione la manifestazione “Tottus Impari”, organizzata dall’associazione “Io e Te Insieme” di Gonnosfanadiga, che ha aggregato ancora una volta la comunità in un momento sociale, culturale, ludico e polifonico-musicale, al quale hanno partecipato associazioni locali e cittadini di ogni età. Dopo i saluti e la sistemazione degli impianti strumentali, i nonni dell’associazione “Mario Sogus”, con la partecipazione degli spettatori, hanno intonato i Mutetos animati dai ragazzi della “G Elevato 2” e dai componenti della Proloco e del suo gruppo folk. L’associazione organizzatrice ha poi proposto il brano “Cuore e vento” dei Moda, accompagnato da un’originale scenografia, realizzata con l’utilizzo dei colori a dita, diversi materiali riciclabili e differenti metodologie artistiche, pittura, collage, punteggio, cartapesta, adottate in base alle diverse abilità coinvolte. In tema all’evento e alla condivisione, tutti insieme hanno cantato l’inno dell’amicizia “L’amico è”, evidenziando il sentimento e l’importanza della persona inserita in società. Lo spirito della festa, di unire tutte le generazioni del paese e far vivere un’esperienza di gioia “Tottus Impari”, è emerso quando i ragazzi di Gonnosfanadiga hanno rappresentato una parte del celebre recital “Grease”. E quando è stato proiettato il filmato “Io e Te Insieme.... Volontariamo”, per valorizzare l’aspetto umano, etico e civile che scaturisce dallo stare insieme, realizzando e arricchendo le potenzialità e personalità di chiunque sia coinvolto. La serata si è conclusa con i brani tradizionali cantati dalla Polifonica di Santa Barbara e il momento della “Merenda a km zero”, per gustare dolci artigianali preparati in casa. «È stata un’arricchente avventura – commentano gli organizzatori – un’occasione per rinsaldare legami sociali, promuovere propositi e buone prassi culturali e così, io e te insieme, mettere in gioco le nostre diverse potenzialità». Marisa Putzolu PDF Compressor Pro 8 Attualità 15 febbraio 2015 PABILLONIS. GIRANDOLA DI TASSE Tari: tema dolente per la Giunta comunale La raccolta differenziata sarà potenziata con nuovi bidoni e buste Riccardo Sanna N on finiscono mai le scadenze fiscali per i cittadini. La girandola di tasse dai nomi vari ed eterogenei confonde sempre di più gli utenti che devono fare i conti con esborsi che spesso, per molti, vanno oltre le possibilità economiche delle loro tasche. L’esasperazione e le proteste di cittadini di alcuni paesi vicini conferma questo stato di cose e chiedono agli amministratori di intervenire per venire incontro a questi problemi. Per saperne di più riguardo alla situazione di Pabillonis abbiamo chiesto al vice sindaco Riccardo Sanna alcune delucidazioni in merito. Ecco quanto riferisce l’amministratore comunale. «Il servizio di raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti è diventato oggi il tema più dolente in tutti i comuni, in quanto da esso derivano i costi della Tares a partire dal 2013 e dell’attuale Tari. Con l’entrata in vigore della “Tares” tramutata oggi in “Tari” la normativa nazionale ha voluto che i costi sostenuti per il servizio di raccolta, conferimento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani siano a totale carico del cittadino. Questo ovviamente ha comportato in tutti i comuni italiani un aumento vertiginoso delle bollette per i cittadini, suscitando giustificate proteste. A tutto questo si aggiunge l’aumento delle tariffe di smaltimento del secco e dell’umido, dettate da Villa- service e dal sistema regionale della Sardegna, che hanno aggravato ulteriormente la situazione. I comuni, da questo momento in poi, con enormi difficoltà hanno cercato di tagliare il più possibile i costi del servizio, magari rinunciando anche a qualche “optional” previsto nei capitolati d’appalto, e le amministrazioni individualmente cercano di distribuire la spesa nel modo più equo per non gravare eccessivamente nè sulle famiglie nè sulle attività commerciali. Il comune di Pabillonis con la gestione associata del servizio, insieme ai comuni di Sardara e San Gavino Monreale, all’interno dell’Unione dei comuni Terre del Campidano, è riuscito distribuire la spesa affermandosi, nonostante le proteste iniziali con la Tares 2013, tra i comuni in cui i cittadini pagano di meno. Ogni anno anche il costo del servizio varia in base alla quantità di secco e umido conferito e alla percentuale di differenziazione, nonché in base alle bonifiche dai rifiuti abbandonati nelle località campestri (fenomeno ormai comune in tutti i paesi). Il cittadino deve comprendere che maggiore è la quantità di secco e umido conferita più le bollette lievitano per tutti, così come lievitano ulteriormente se si abbandonano i rifiuti indifferenziati nelle campagne. I conferimenti selvaggi nelle campagne rappresentano ormai una piaga in tutti i comuni, difficilissima da COLLINAS combattere, poiché i costi elevatis- I nuovi bidoni simi delle bonifiche incidono drasticamente sulle bollette dei cittadini. Tuttavia il sistema regionale non aiuta. Occorrerebbe entrare in merito alle tariffe di Villaservice da cui si evince che i costi di smaltimento in Sardegna sono molto più elevati rispetto alla media nazionale e allo stesso tempo attuare delle campagne di sensibilizzazione con un sistema che però consenta di “premiare” il cittadino che effettua nel modo giusto la raccolta differenziata attraverso l’abbattimento degli importi in bolletta. Per l’Amministrazione comunale resta comunque un importante risultato quello di essere riusciti anche per il 2014 a distribuire i costi affermandosi tra i comuni in cui le bollette sono meno salate rispetto alla maggior parte delle realtà limitrofe. Subito dopo le festività natalizie il Comune ha inoltre acquistato e distribuito a tutte le famiglie di Pabillonis iscritte a ruolo i bidoni e le buste per la raccolta differenziata. La distribuzione dei bidoni e delle buste a domicilio è ancora in corso e terminerà entro le prossime settimane». Dario Frau SAN GAVINO MONREALE Le volontarie del Cif tra solidarietà e laboratori La Proloco programma le nuove attività con quelle consolidate negli anni I soci della Proloco di Collinas si son riuniti nei locali dell’ex Monte Granatico per esporre il conto consuntivo del 2014. «L’anno appena trascorso - ha fatto sapere il presidente Luciano Tuveri - è stato importante, ricco di avvenimenti, tra i quali l’elezione del consiglio direttivo, con un ridimensionamento del numero dei componenti e l’adeguamento al nuovo statuto su indicazione della Regione». Condotta dal presidente e dal socio Efisio Tuveri, l’assemblea ha messo in evidenza le numerose attività svolte e organizzate dall’associazione durante l’anno per promuovere le produzioni locali, enogastronomiche e artigianali, come la sagra di “Nuragustiamo”, le iniziative natalizie di “Collinas Produce” e “Pai, casu e biu arrasu”, il cenone di Capodanno organizzato nei locali delle ex scuole medie. E infine i momenti di svago e le gite, molti dei quali organizzati in occasione di “Autunno in Barbagia”, e quelli dedicati ai più piccoli, come la manifesta- zione estiva “Giogausu impari”, laboratorio di giochi tradizionali che si conclude a ferragosto con il torneo per bambini, la festa della Befana con tanti doni e il carnevale e la pentolaccia dove grandi e piccoli si mascherano e sfilano per le vie del paese offrendo i classici parafritti ai passanti. «Nonostante le difficoltà - ha sottolineato Tuveri - tra cui la scomparsa dello stimatissimo tesoriere Salvatore Arzedi, che ha sempre svolto il suo lavoro in maniera attenta e precisa, la Proloco ha continuato a lavorare coerentemente con quanto programmato nel 2014, anche in collaborazione con l’amministrazione comunale, le altre associazioni del paese e i comitati delle feste». L’associazione ha concluso la riunione garantendo anche per quest’anno molte delle attività svolte negli anni passati e ormai consolidate, con un occhio di riguardo verso nuove idee e nuove occasioni di aggregazione e promozione locale. Marisa Putzolu GONNOSFANADIGA Aiuti alle povertà estreme col servizio civico In arrivo anche a Gonnosfanadiga gli aiuti previsti per le povertà estreme. I beneficiari saranno individuati con valutazioni effettuate, volta per volta, dal Servizio Sociale. Oltre a sussidi e contributi per le bollette, si farà ricorso al sevizio civico che prevede un’op- portunità di lavoro temporaneo per 4 mesi. Gli interventi sono rivolti a persone singole o nuclei familiari privi di reddito o con un reddito, con Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), non superiore ad 4.500 euro annui. (step) La parola d’ordine è la gratuità. Così le 50 donne del Centro Italiano Femminile aiutano in silenzio chi si trova in difficoltà e si incontrano per due volte alla settimana nei locali di via Pascoli grazie alla disponibilità del parroco don Elvio Tuveri. Le iniziative di solidarietà sono tantissime, come ricorda la presidente Sandra Canargiu: «Abbiamo appena concluso un laboratorio - spiega - che ci ha portato alla scoperta delle tradizioni culinarie locali e di tantissime ricette. Abbiamo cucinato tutto in occasione di una giornata sociale che ha coinvolto non solo le nostre socie, ma anche gli anziani del paese (in particolare gli ultraottantenni) ed altre persone che vivono in condizioni di difficoltà economica. È stato un importante momento di aggregazione che ha permesso di far incontrare persone che spesso sono sole. A San Gavino la povertà è in continuo aumento: ci sono molte persone non vanno dai servizi sociali perché non vogliono far sapere che hanno bisogno». Così le donne del Cif, al posto dell’aiuto monetario, preferiscono rispondere direttamente alle esigenze del momento perché c’è anche chi, pur avendo i soldi, potrebbe spenderli in maniera inopportuna. Si va dal contributo per l’acquisto di una bombola o della legna che permette di affrontare con meno preoccupazione l’arrivo della stagione fredda in molte case prive di qualsiasi riscaldamento. Oppure le socie preparano i pacchi di viveri. La vicepresidente è Rita Garau, la segretaria Ivana Portas, del direttivo fanno parte Margherita Zara, Antonella Figus, Emma Rovere, Anna Pina Angius E Angela Arriu. La socia più giovane ha 31 anni, la più anziana, Eva Secci, ha 94 anni. Gian Luigi Pittau PDF Compressor Pro Attualità 15 febbraio 2015 9 SERVITÚ MILITARI ARBUS Capo Frasca – Decimomannu: 2.000 posti di lavoro a rischio Paolo Salvatore Orrù U n documento, approvato lo scorso luglio dalla quarta commissione permanente della Difesa, tormenta le notti dei dipendenti civili e militari che lavorano nell’aeroporto militare di Decimomannu e nel poligono di Capo Frasca: secondo Cisl e Cocer, in duemila potrebbero essere licenziati. Nell’area operano 80 ditte esterne a vario titolo che occupano “almeno mille lavoratori impiegati in attività a supporto, servizi mensa, pulizie, manovalanza, lavori edili: 70 milioni di stipendi”: ha spiegato Antonsergio Belfiori, delegato nazionale dei militari (Cocer Interforze). E in quei territori da un giorno all’altro verrebbe a mancare un volume d’affari valutato intorno ai 25-27 milioni di euro. La disoccupazione - Nel 1956, l’istituzione delle servitù militari fu accolta come una sciagura dalle popolazioni locali: contadini, pastori e comuni cittadini dovettero rinunciare a molti ettari di terreni “nobili” destinati ad agricoltura, pascolo e turismo. Col tempo, però, la percezione mutò: “Da quando i militari sono presenti sul territorio, la situazione da un punto di vista sociale può essere definita come di perfetta integrazione”, ha dichiarato (lo si legge nel documento) il sindaco di Decimomannu (Ca). Ora, con il parziale fermo del Poligono di Capo Frasca - l’addestramento passa da due a quattro mesi nel periodo estivo - il difficile processo di integrazione sta per disintegrarsi: i segnali che giungono dai militari hanno fatto intendere che la lunga inattività estiva potrebbe pregiudicare l’esistenza stessa dell’aeroporto di Decimomannu. Il che vorrebbe dire: tutti a casa. La riconversione - La sinistra sarda, in particolare Pd e Sel, ritengono di aver già individuato i “paracadute” in grado di disinnescare la mina della disoccupazione che potrebbe investire molte famiglie di Arbus, Villasor, Decimomannu, San Sperate, Decimoputzu, Assemini, Elmas, Uta e Villaspeciosa. Per il deputato di Sel, Michele Piras (IV Commissione Difesa), “il documento deve essere considerato come uno schema di intenti”. “Il mio partito sa quali potrebbero essere gli effetti collaterali che l’eventuale chiusura dei poligoni potrebbe determinare; va precisato che sinora non è stato steso alcun piano di riconversione”. I nuovi progetti - Quando verrà il momento, sarà indispensabile immaginare progetti che prevedano “il concorso di soggetti privati e finanziamenti pubblici” ha spiegato Piras. I sardi non hanno memoria corta, ricordano gli impegni di Silvio Berlusconi, mai mantenuti, di riconversione, da militare a turistica, dell’economia dell’arcipelago della Maddalena. E anche se nel documento della Difesa si assicura una “compensazione” per i cinquanta anni di mancato sviluppo delle aree interessate, i sardi stentano a fidarsi. Michele Piras (Sel) - Secondo Piras, che ha fatto suo il pensiero del presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, “esistono modelli scientifici in grado di calcolare con buona approssimazione lo sviluppo che in quelle aree ci sarebbe potuto essere e invece non c’è stato”. “Senza dubbio” SAN GAVINO MONREALE - VILLACIDRO - l’esponente di Sel tiene conto di quanto è accaduto in altri siti sardi - “occorre pensare a un nuovo piano di rinascita finanziato con risorse pubbliche e private”, instaurando nelle comunità interessate una nuova “democrazia partecipativa” e dando spazio alle “competenze riconvertite” dei militari e dei civili che hanno operato in quel territorio. Gian Piero Scanu (Pd) – Qualche chiarimento viene anche dal senatore del Pd Gian Piero Scanu (anche lui membro della IV Commissione permanente della Difesa), cui non è piacito un intervento a gamba tesa giunto dal sito dell’Aereonautica militare. “In tutti questi anni sono stati gonfiati i vantaggi della presenza militare in Sardegna, un balletto che deve finire: non è minimamente ipotizzabile la perdita di 2000 posti di lavoro”. La cifra per Scanu è “scandalosamente falsa: nelle relazioni che ho firmato nel 2012 e nel 2014 c’è scritto a chiare lettere che la riduzione delle aree militarizzate deve avvenire senza la perdita di un posto di lavoro”. L’esempio di Quirra - Il senatore del Pd, “anzi”, sostiene che con le ipotesi messe in campo “si potrebbero creare più opportunità di occupazione”. Per argomentare porta l’esempio di Quirra, dove “le aree dismesse”, ha detto, “sono state ritenute in grado di ospitare un grande distretto aereospaziale e una fabbrica di droni”. Scanu ritiene necessaria “una corale risposta da parte di tutte le istituzioni interessate”. Poi conclude chiedendo “subito una conferenza sulle servitù” che si potrebbe tenere nella stessa base aerea di Decimomannu. PABILLONIS I Volontari dell’Anpana a difesa dell’ambiente Sono in prima linea per la difesa dell’ambiente e in particolare nella lotta alle discariche abusive che presentano rifiuti di ogni tipo che spesso vengono abbandonati in campagna o nelle periferie del paese. Questi “angeli dell’ambiente” sono i volontari dell’Anpana, l’associazione nazionale protezione animali, natura e ambiente che ha la sede provinciale a San Gavino in via Margherita nelle ex scuole elementari. Inoltre con il passare del tempo molti volontari si sono specializzati: «Tantissimi spiega il presidente provinciale Gianni Palombo - hanno frequentato un corso ed ora sono in grado di conoscere normative su ambiente e animali. Dopo aver sostenuto un esame scritto e orale, i volontari sono diventati guardie eco-zoofile riconosciute dal ministro degli interni e dal ministero della sanità. Queste guardie eco-zoofile possono controllare di- Progetti per oltre un milione di euro presentati alla Regione per le opere immediatamente cantierabili scariche, i mattatoi, l’igiene nei canili, il corretto trasporto di animali ed arriveranno anche a controllare l’inquinamento dei fiumi. L’azione si svolge in stretta collaborazione con la polizia municipale, con il corpo forestale di vigilanza ambientale, con i carabinieri, la polizia, la finanza, i volontari della Croce Rossa e via dicendo. Siamo impegnati in prima linea anche nella lotta contro il randagismo segnalando la presenza di cani senza il microchip». I volontari dell’Anpana sono attivi anche nei Comuni vicini e a Villacidro l’amministrazione ha stipulato una convenzione fino al 30 giugno 2015 per la tutela ambientale e la prevenzione degli incendi. Oltre alle guardie zoofile, diversi volontari hanno prestato giuramento con la carica di ispettore ambientale (nella foto con il sindaco Teresa Pani). Gian Luigi Pittau Tre progetti per oltre un milione di euro. È questa la richiesta fatta dal Comune alla Regione per la realizzazione di alcune opere nel centro abitato. La giunta, a pochi mesi della fine del mandato amministrativo ha presentato, infatti, alcuni progetti per la ristrutturazione del patrimonio architettonico, recupero degli spazi pubblici e delle aree verdi, finalizzati ad accrescere l’attrattività delle città e promuovere attività socioeconomiche, unita- mente all’offerta di servizi urbani innovativi e di eccellenza secondo quanto previsto dal Por Fesr 2007 - 2013 per le cosiddette opere immediatamente cantierabili. «La normativa prevedeva la presentazione di progetti nuovi non ancora finanziati e senza fondi di bilancio ad essi destinati, per questo motivo abbiamo individuato alcune zone del paese che necessitavano di interventi urgenti e qualificanti», spiega il vice sindaco Riccardo San- na. Questi i progetti presentati alla Regione: marciapiedi e parcheggi all’ingresso del paese lungo la via Gramsci, (369 mila euro); marciapiedi e pista ciclabile lungo la strada provinciale Pabillonis San Gavino Monreale e illuminazione pubblica nelle residenze periferiche (387 mila euro); sistemazione con pavimentazione della Piazza Repubblica dove si tiene il mercato rionale del paese (322 mila euro). Dario Frau PDF Compressor Pro 10 Attualità 15 febbraio 2015 TRENTUNESIMA EDIZIONE SAN GAVINO MONREALE Domenica 15 la tradizionale sfilata per le vie del paese Idee e proposte per un rilancio del carnevale A lla fine il carnevale a San Gavino si farà, ma ancora una volta questa manifestazione è stata organizzata nell’ultimo periodo in fretta e furia con un finanziamento comunale di 5791 euro. Eppure siamo arrivati alla trentunesima edizione e per tantissimi anni il carnevale sangavinese è stato sinonimo in tutta la Sardegna di divertimento e di uno spettacolo assicurato dai bellissimi carri allegorici. Ma negli ultimi è forse mancato qualcosa e in molti lanciano le idee per ripartire magari con una maggiore coralità e con incontri preparatori che vengano fatti in autunno e non a meno di poche settimane dall’evento. L’amministrazione comunale da parte sua deve fare i conti con un taglio delle risorse anche se la regia della manifestazione (quasi di sicuro) sarà affidata a chi ha presentato un progetto già mesi fa e addirittura ai tempi della giunta Cruccu. Molti dei maghi della cartapesta lanciano proposte ed esprimono perplessità: «Settimane fa - evidenzia Piero Fattorini, uno dei leader del gruppo Fibra Ottica - abbiamo avuto un incontro con alcuni amministratori, ma non ci sono state date rassicurazioni». Critico anche Carlo Matzeu, uno dei grandi artisti della cartapesta: «L’organizzazione del carnevale - sottolinea - va fatta a settembre, non certo all’ultimo momento. Per riappropriarci di questa manifestazione si deve parlare con chi fa il carnevale, altrimenti è come se per un mal di denti si andasse da un idraulico. Il carnevale non si fa con i bandi d’appalto: per farlo ripartire diamo sei pianali piccoli per sei gruppi. A San Gavino ci sono più di 30 associazioni e nessuna di questa ha detto di voler fare il carnevale». LE PROPOSTE Per l’artista Tonino Pilloni, uno dei padri del gruppo Oktober Fest, bisogna tornare al passato: «Ci vuole un’aggregazione come succedeva un tempo per coinvolgere la gente che applaudiva le coreografie dei carri allegorici tra satira e sano divertimento». Per il calzolaio Kikki Pilloni, una delle maschere simbolo di questa festa, manca la programmazione: «Il terreno va sondato mesi prima, ma pare che il Comune non sia interessato: sindaco e assessore competente avrebbero dovuto organizzare per tempo. Si deve iniziare a parlare di carnevale da settembre riunendo tutte le associazioni e gli appassionati: questa manifestazione ha sempre rappresentato economia facendo rivivere il paese. Non ci sono soldi? Parliamone e comunque facciamo questa manifestazione». L’ASSESSORE Intanto il Comune ed in particolare alcuni amministratori hanno incontrato le associazioni alcune settimane prima dell’evento: «La sfilata - assicura l’assessore alla cultura Nicola Ennas - si svolgerà con il solito percorso tra le vie Roma, Rinascita e Dante in modo che ci sia una ricaduta economica sulle attività commerciali, ristoranti e bar sangavinesi. Le risorse sono molto scarse e la nostra possibilità di spesa è equivalente alla situazione economica che stiamo attraversando. Vogliamo fare una manifestazione insieme per San Gavino in modo che la comunità possa godere di uno spettacolo gradevole dopo anni di agonia. Ad oggi non si può pensare di dare un contributo ai carri facendo una manifestazione che non sia nell’interesse dei cittadini. In ogni caso i carristi sono gli attori principali del carnevale». LA MINORANZA. Critiche dall’opposizione. «L’organizzazione dell’evento giunto alla 31esima edizione - denuncia il consigliere Silvia Mamusa - appare molto tardiva con incontri convocati a 20 giorni dalla data stabilita. Ci sarebbero voluti tempi di progettazione più ampi per favorire la partecipazione di tutti e il giusto coinvolgimento di tutta la comunità sangavinese con il conseguente indotto economico e culturale. L’amministrazione dovrebbe trovare le risorse per supportare il lavoro dei carristi che da anni si impegnano per dare visibilità alla nostra comunità». Gian Luigi Pittau SAMASSI. SCUOLA ELEMENTARE Passione e fantasia dei maghi della cartapesta Per settimane hanno lavorato in mezzo al freddo e al gelo per dare vita ai carri allegorici, magnifiche opere artistiche che sfileranno domenica 15 e negli altri appuntamenti del carnevale sabato 21 a Guspini e domenica 22 a Marrubiu. FIBRA OTTICA Così in alcune delle ex casermette di via Convento adolescenti, giovani e adulti si sono ritrovati ogni sera e ogni notte insieme (fino alle 3 del mattino) per dare vita ai carri allegorici in cartapesta. Mesi di lavoro volontario per una passione che si ha nel sangue. Lo rimarca Sergio Lotta, uno dei leader del gruppo “Fibra Ottica”: «C’è molto entusiasmo e stiamo realizzando il carro “Space beer: missione compiuta”. Saremo presenti anche a Guspini e Marrubiu». Fantasia e creatività le parole d’ordine: «Ci ritroviamo - spiega Antonio Tanas - per il piacere di stare insieme. Mettiamo soldi di tasca. L’organizzazione? Gli incontri andrebbero fatti ad ottobre». Polemico Pierino Fattorini: «Il Comune non è a favore del carnevale dei carri, ma noi lo stiamo realizzando. Siamo rimasti fino all’ultimo nella più totale incertezza, ma noi abbiamo avuto voglia di realizzare un carro. Se il carnevale viene considerato uno spreco non si dovrebbe spendere niente». THE MUSIC EXPRESS A pochi metri in un altro capannone lavorano i giovani del gruppo The Music express che realizzerà il carro Tomorrowland 2015: «Siamo al lavoro da diverse settimane - rimarca Lorenzo Arixi - vogliamo sfilare a San Gavino, abbiamo ripreso il tema dello scorso anno». Tutti sfidano le temperature polari: «Veniamo qui tutte le sere e le notti. Chi non lavora - sottolinea Alessandro Piras, 20 anni - anche la mattina». Entusiasta anche Michele Atzeni: «La passione è grande in tutti noi. Io modello la cartapesta dal 2009. Il freddo non ci spaventa». Il carnevale è nel dna dei sangavinesi: «Siamo nati - spiega Federico Angei - con questa festa. Sarebbe un peccato vederla terminare». Arriva da Gonnosfanadiga Michela Muntoni: «Mi diverto con questo gruppo da due anni. C’è anche un’amica di Villacidro». Intanto anche poco più avanti altri maestri della cartapesta sangavinesi stanno dando vita a degli enormi pupazzi che rappresenteranno Re Giorgio del carnevale di Tempio. Insomma San Gavino esporta anche l’arte della cartapesta. (g.l.p.) VILLACIDRO Abiti low cost per il Carnevale Giornata della Trasparenza: gli alunni a tu per tu con l’amministrazione comunale Il 29 gennaio gli alunni della scuola primaria di Samassi hanno accolto l’invito a recarsi in municipio per la Giornata della Trasparenza, un’iniziativa con lo scopo di incontrare la giunta comunale alla quale porre domande sull’attività amministrativa e visitare gli uffici comunali. Accompagnati dagli insegnanti, i piccoli studenti si son trovati a tu per tu con il primo cittadino Enrico Pusceddu, con il quale hanno interagito attivamente ponendo domande curiose e vivaci. I più timidi invece hanno preferito compilare il questionario messo a disposizione per esprimere l’indice di gradimento della Giornata. Durante la visita, anche gli impiegati dei vari uffici hanno illustrato loro i servizi offerti alla comunità. «L’obiettivo della Giornata - afferma il sindaco Pusceddu - è quello di rendere sempre più diretto e trasparente il rapporto tra Comune e cittadini, imprese e associazioni, attraverso la partecipazione attiva ad incontri informali e con brevi visite agli uffici per approfondire la conoscenza dei servizi offerti dall’Ente». Marisa Putzolu Carnevale low cost in provincia. In tempi di crisi arrivano tagli anche sulla festa più pazza dell’anno. Le famiglie, costrette a stringere la cinghia cercano soluzioni per risparmiare senza far rinunciare al divertimento i propri figli. Da qui l’idea di due ragazzi che a Villacidro hanno aperto di recente il negozio Favole Kids Vintage, in piazza Zampillo per offrire tra le altre cose una vasta gamma di colorati abiti per bimbi a prezzi modici. «Si tratta di costumi - dicono i titolari - indossati una o due volte, che ci vengono consegnati da famiglie alle quali non servono più che li rivendono così a terzi. Una sorta di mercatino dell’usato dove poter trovare tante occasioni di abiti praticamente nuovi dalla spesa contenuta». Le offerte aggiornate vengono caricate giornalmente sul profilo di facebook. (step) PDF Compressor Pro Attualità 15 febbraio 2015 11 L’INTERVISTA GONNOSFANADIGA Sisinnio Zanda: “Dobbiamo tutelare e valorizzare l’inestimabile patrimonio ambientale che abbiamo” di Augusto Tomasi Sindaco, andiamo verso nuove elezioni. E lei, almeno per cinque anni, non potrà più essere candidato. È tempo di consuntivi e di bilanci... Diventare sindaco di Gonnosfanadiga è stato per me un grande onore. Essere confermato una grande gioia. Ringrazio i cittadini che hanno avuto nei miei confronti rispetto e comprensione. Ringrazio gli assessori e i consiglieri che hanno dato un contributo positivo; il personale del Comune che ha lavorato con spirito di servizio. Posso assicurare che, pur con le difficoltà e le disfunzioni verificatesi nel corso di questi anni, non corrisponde al vero l’immagine negativa che è propagandata del dipendente pubblico. Fare un bilancio serio significa riuscire a considerare la situazione di partenza e quella attuale. Verificarne le differenze tenendo conto dell’evoluzione dell’Italia in questi anni. Parlare di servizi significa assicurare il diritto allo studio. Siamo riusciti a garantirlo in locali idonei, a norma anche per la sicurezza, in un periodo in cui il patto di stabilità ci ha impedito di spendere. Abbiamo migliorato i servizi di mensa, trasporto ed i trasferimenti per la gestione dell’istituto comprensivo. Con la raccolta differenziata dei rifiuti siamo riusciti ad applicare le tariffe più basse di quasi tutti i comuni del circondario. Negli anni successivi i costi sono lievitati. Abbiamo cercato di trovare un equilibrio che ci pone in linea con le tariffe degli altri comuni. Con la realizzazione dell’Ecocentro offriamo un servizio in più ai cittadini. Siamo riusciti a rafforzare i servizi verso le categorie a rischio: i minori, l’assistenza domiciliare; la comunità alloggio, l’informagiovani. Abbiamo messo in piedi il servizio Civico con gli inserimenti lavorativi. Quello sulle povertà; progetti, sui diversi disagi, per circa 150 persone all’anno; abbiamo presentato decine di progetti su “ritornare a casa”. Abbiamo realizzato locali per circa 20 postazioni informatiche e organizzato corsi di alfabetizzazione. La biblioteca comunale è in locali più adatti. Ne usufruiscono un numero maggiore di cittadini. Abbiamo ottenuto finanziamenti dalla Regione per il riordino dell’archivio. Realizziamo la catalogazione dei beni archeologici e, con la predisposizione del progetto “la valle dei Giganti” e l’avvio dell’acquisizione delle aree, ci avviamo a valorizzare i siti, anche a scopo turistico. L’apertura dello sportello in lingua sarda e l’avvio dei corsi ha ricevuto un notevole gradimento da parte dei partecipanti. Allo stesso modo l’apertura della scuola civica di musica e la sperimentazione di “Monumenti Aperti”. Vivere a Gonnosfanadiga. Quali immagini fotografano la quotidianità del paese? La laboriosità e la sobrietà dei suoi abitanti, la solidarietà testimoniata dall’azione delle tante associazioni di volontariato presenti, la tranquillità derivante da una delinquenza quasi del tutto assente, la fede che viene vissuta quasi come elemento identitario dalla maggioranza delle famiglie; la crescente disperazione delle tante persone che perdono il posto di lavoro - o che il lavoro non lo trovano - e di tante imprese che chiudono. Abitare questi luoghi significa anche avere un rapporto esclusivo con la natura (Perd’e Pibera, Linas, Sibiri...) Il rapporto non è esclusivo, sicuramente è profondo. Non riuscirei ad immaginare Gonnosfanadiga senza il suo patrimonio ambientale, che è sinonimo di luoghi ma anche di produ- zioni, di aria salubre ed acqua cristallina; di storia, dal periodo delle miniere a quello della produzione del carbone, e di tradizioni legate al rapporto con la montagna, quali la caccia e i funghi. Abbiamo cercato di valorizzare questa caratteristica soprattutto con Perd’e Pibera: gli interventi realizzati in questi anni e quelli che ancora stiamo studiando rendono il luogo in grado di affrontare un discorso di attività turistiche. Ma su questo siamo in ritardo per cause non sempre riconducibili all’Amministrazione. Penso all’attenzione che abbiamo dedicato al Linas con il progetto “Vivere il Linas”; alle iniziative di promozione della montagna, della flora e della fauna; dell’attività di escursionismo e di Mountain Bike; all’accordo con il dipartimento di botanica dell’università di Cagliari per lo studio della flora, la realizzazione dell’erbario e, quindi, l’evoluzione genetica dei vegetali, o germoplasma, contribuiscono a riportare Gonnosfanadiga ad azioni finalizzate all’inserimento turistico del Linas. La particolare conformazione montana del paese come si riflette negli aspetti culturali cittadini? Talvolta è stato un elemento di chiusura. Ma penso che questo aspetto stia lasciando il posto ad una grande consapevolezza dell’inestimabile patrimonio ambientale che abbiamo. Della necessità, quindi, di tutelarlo e valorizzarlo per un discorso di tipo economico. Quali sono gli eventi di punta che sono maturati durante la sua amministrazione? L’evento sicuramente più devastante è la gravissima crisi economica ed il patto di stabilità che ha quasi bloccato l’attività dell’Amministrazione e ne ha condizionato pesantemente l’azione. L’alluvione del 2011, che ha causato danni per circa 10 milioni alle infrastrutture pubbliche; l’incendio del 2014 che ha causato danni ai privati e all’ambiente. La realizzazione del lungofiume con annessi ponti pedonali. L’inizio dei lavori per la rete del gas cittadino. La realizzazione del Parco eolico. Quale ruolo hanno avuto le donne nel territorio? Dire che il loro ruolo sia poco incisivo non corrisponde al vero. Sicuramente faticano a ritagliarsi una parte da protagoniste. Non rinunciano alla funzione nella famiglia: questo le costringe a fatiche ulteriori rispetto a noi uomini. Ma ho potuto rilevare in questi anni che se vengono responsabilizzate sono molto competenti nel portare avanti i loro incarichi. Ritengo giusto inserirle nei posti di comando. Sono convinto che la loro determinazione dia un contributo decisivo per superare questo periodo di difficoltà economico e sociale. I giovani e le donne sono la risorsa su cui puntare per il futuro. Che cosa è stato fatto? Non ho mai pensato di fare opere faraoniche. Il Comune possiede tantissime strutture, spazi verdi ed elementi del patrimonio materiale ed immateriale che abbiamo trovato, tranne in rare occasioni, abbandonati. Ma molte strutture utilizzate non erano in regola dal punto di vista della sicurezza. Ho puntato sul recupero di questo patrimonio. Ritengo che fare un confronto su come erano, 10 anni fa, le varie strutture Comunali o alcune zone e spazi verdi e come sono adesso, sia l’unico modo per valutare l’operato in questo campo dell’amministrazione: dalla via Porru Bonelli alla piazza V. Emanuele, gli ingressi del paese, dalla lottizzazione Zurru, alla via Roma; il lungofiume, la Fiera Mercato, la palestra polifunzionale, l’ex Scuola media di via Gramsci, le strutture di Perda de Pibera, l’ex orfanotrofio di suor Emilia, le strutture scolastiche ecc. Se parliamo di spazi verdi, pur con tutte le carenze credo di poter affermare che abbiamo ripulito alcune zone abbandonate e realizzato comunque alcuni progetti interessanti, vedi via Alfieri, il parco a Santa Severa, ingressi lato Villacidro, lottizzazione Marras, ecc. Per le opere pubbliche abbiamo risentito molto del blocco dovuto al patto di stabilità, ma sono sul punto di partire. Potremo verificare nei prossimi mesi: dalla chiesa di Santa Barbara, all’ultimazione della palestra polifunzionale, all’adeguamento alle norme di sicurezza della scuola dell’infanzia, al completamento dei lavori nelle scuole elementari; ai percorsi montani GonnosfanadigaVillacidro, agli interventi interni alla fiera mercato, all’infrastrutturazione digitale degli stabili ex suor Emilia e Centro Analisi, ai sentieri sulle aree minerarie di Sibiri, alla sistemazioni di ulteriori strutture a Perd’e Pibera. Ecc. Abbiamo cercato di incidere sullo sviluppo predisponendo piani e cercando di realizzarli: con le produzioni locali e le sagre, il mercato del contadino; concorsi regionali per la qualità dell’olio, delle olive, del pane, miele, insaccati e zafferano. Predisposto azioni e progetti che consentono alle imprese di ottenere finanziamenti a fondo perduto o a interessi zero, ecc. ecc. Abbiamo creato itinerari tematici come quello delle case in “làdiri”, che attualmente viene gestito dall’associazione Terra Cruda.. Quali sono stati i problemi definitivamente risolti? I problemi non vengono mai risolti definitivamente. Potrei indicare la lottizzazione Zurru e la messa a norma degli edifici scolastici. E quelli importanti che restano da fare? Forse il piano urbanistico. Ci stiamo lavorando, ma non so se riusciremo a presentarlo in tempo al Consiglio. Ed opere pubbliche irrisolte a causa del patto di stabilità. C’è un progetto per la sistemazione della strada a ovest, parallela a “su Corettòi”? No, ma è una di quelle opere strategiche che stiamo inserendo nel Puc. C’è un progetto di sistemazione della via Nazionale, ormai congestionata e pericolosa? No. Ma stiamo realizzando un progetto sulla sicurezza stradale con i comuni di Villacidro, Guspini e Sanluri per l’individuazione dei punti critici; e a piccoli interventi per limitarne la pericolosità. La circonvallazione la prevediamo nel Puc. Perché la biblioteca non acquisisce le tesi di laurea dei nostri studenti? Sarebbe davvero un patrimonio considerevole. Per alcuni anni abbiamo previsto delle borse di studio per chi realizzava tesi su argomenti attinenti a Gonnosfanadiga. Ora non è più possibile. Però, prendo al volo il suggerimento e chiederò ai laureandi la loro disponibilità. Successi a Riola Sardo per il motoclub Villacidro, ancora in attesa di riavere in uso il crossodromo G randi successi per il motoclub di Villacidro, reduce proprio in questi giorni da un’importante esperienza: nella prima prova del campionato internazionale di Italia di Motocross a Riola Sardo, Angelo Leo del motoclub Villacidro è stato nominato direttore di gara, affiancato da ufficiali di gara dello stesso moto club villacidrese. In pista c’erano i più grandi piloti, compreso Antonio Cairoli, otto volte campione mondiale di motocross. «Il nostro motoclub ha una storia gloriosa alle spalle lunga 35 anni ed è la società sportiva più longeva di Villacidro», racconta il presidente Franco Ecca. «Abbiamo organizzato oltre 60 gare nazionali e regionali nel crossodromo che abbiamo gestito per oltre trent’anni, effettuando la manutenzione ordinaria e straordinaria». Se fuori piovono le occasioni e i riconoscimenti, in casa invece la situazione è meno rosea: da tre anni però i centauri vivono nell’incertezza per via del crossodromo chiuso e si vedono precluse tante nuove opportunità. Si parla di una nuova gestione da assegnare con bando, ma questa gara non è stata ancora indetta lasciando a tutti l’amaro in bocca: «Il tempo passa e noi perdiamo giovani che, non potendosi allenare nel crossodromo, se ne vanno altrove-, lamenta il presidente.- Inoltre, abbiamo rinunciato ad organizzare importanti manifestazioni quali “Il Trofeo delle Regioni di minicross” che avrebbe coinvolto oltre 600 bambini da tutta Italia, alimentando un’importante indotto economico. Avremmo anche potuto ospitare la scuola regionale di Motocross ed Enduro». Ed è lungo l’elenco di occasioni mancate secondo il motoclub :«Oltre al danno la beffa. Di recente hanno chiuso una strada di accesso e parte dei parcheggi per la realizzazione dei recinti comunali dei maiali a Craccuris», osserva il presidente Ecca.« La scelta di lasciare in queste condizioni il Crossodromo offre terreno fertile ai vandali che hanno già divelto parte della recinzione». Stefania Pusceddu