Teoria del calcestruzzo armato LIVELLI DI ANALISI Sono possibili i seguenti livelli di analisi per le strutture in calcestruzzo armato: I stadio: • comportamento elastico lineare di calcestruzzo e acciaio; • calcestruzzo l reagente a trazione. i II stadio: • comportamento elastico lineare di calcestruzzo e acciaio; • calcestruzzo non reagente a trazione. III stadio: • comportamento non lineare di calcestruzzo e acciaio; • calcestruzzo non reagente a trazione. AZIONE ASSIALE Comportamento al I-II stadio di un elemento in calcestruzzo armato soggetto a sola azione assiale N Ipotesi per il dimensionamento del pilastro in c.a.: 1. Il calcestruzzo è un materiale omogeneo ed isotropo, con comportamento elastico e lineare. Il suo modulo di elasticità (o modulo di Young) dipende dalla composizione e risulta circa EC = 300000 kg/cm2. 2 Il modulo di elasticità dell 2. dell’acciaio acciaio è ES=2050000 kg/ cm2. 3. I due materiali utilizzati, pur avendo un differente modulo di elasticità, hanno la medesima deformazione, a causa della perfetta adesione. 4. le sezioni trasversali rimangono piane anche dopo essere state deformate. N L’azione assiale di compressione N si ripartisce fra acciaio e calcestruzzo: N = Ns + Nc. Ricordando che: tensione × area = forza: σ × A = F, si ottiene che: (σS⋅ AS) + (σC ⋅ AC) = N. (equilibrio) Il pilastro sottoposto ad una forza di compressione N tende a deformarsi. deformarsi La deformazione ε sarà uguale sia per il calcestruzzo che per l’acciaio. Pertanto: ε = εC = εS = δ/l, (congruenza) dove δ è lo spostamento e l è la lunghezza iniziale della barra. barra Ricordando il legame costitutivo: σC εC = , EC σ εS = S . ES Si ottiene: σC σS = , EC ES ES σS = ⋅ σC . EC Il rapporto fra i moduli è il coefficiente di omogeneizzazione e viene indicato con la lettera n. Q Quindi sostituendo nella equazione q di equilibro q alla traslazione verticale, si ottiene: (n σC AS) + (σC AC) = N, da cui: N . σC = n ⋅ AS + AC Il valore del coefficiente di omogeneizzazione che si assume è n=15. E’ doveroso chiedersi perché sia stato attribuito questo valore a n; considerando che n è il rapporto tra i moduli di elasticità dei due materiali, il suo valore dovrebbe essere: E S 2050000 n= = ≅7 EC 300000 La motivazione è che i moduli di elasticità sono misurati in laboratorio istantaneamente, mentre gli edifici sono caricati con carichi prolungati nel tempo. Il comportamento dei due materiali sottoposti a carichi di lunga durata è molto lt diverso: di mentre t l’acciaio l’ i i sii deforma d f e poii sii stabilizza, t bili il calcestruzzo l t evidenzia deformazioni differite. Questo fenomeno per il calcestruzzo viene denominato viscosità e giustifica un valore più elevato del coefficiente n. Per viscosità la deformazione nel cl cresce nel tempo a sforzo costante, quindi anche la deformazione dell’acciaio cresce e con essa lo sforzo nell nell’acciaio; acciaio; quindi con n=15 colgo la situazione dopo lungo tempo. Esempio: si consideri un pilastro di sezione trasversale quadrata, soggetto a carico concentrato N di compressione. compressione I dati sono: • N = 800 kN • Lato pilastro = 35 cm Si ipotizzi i i i allora ll l’ ili l’utilizzo di quattro ferri f i di diametro di φ = 12 mm; se ne calcoli l’area totale e si confronti questo risultato con l’area del pilastro: Abarre = nbarre ⋅ Abarra ⎛ 1,2 2 ⎞ ⎟⎟ = 4.52 cm 2 = 4 ⋅ ⎜⎜ π ⋅ 4 ⎠ ⎝ Abarre 4.52 = = 0.0037 AP 1225 La normativa prevede che la superficie delle sezioni trasversali delle barre sia: 0.003Ap < area barre < 0.06Ap Ora si sostituiscano tutti i valori noti nella formula di verifica: si otterrà così il valore dello sforzo cui è sottoposto il calcestruzzo. calcestruzzo Con N = 800 kN, n=15, Abarre= 4.52 cm2, AP= 1225 cm2, si ottiene: σc = 6.2 6 2 MPa. MP LA FLESSIONE SEMPLICE Comportamento al I e II stadio di un elemento in calcestruzzo armato soggetto a solo momento flettente M (caso di flessione retta). Si consideri una sezione, la cui altezza sia h e larghezza b, i cui ferri d’armatura di area As (in zona tesa) e A′s (in zona compressa) distino dai bordi superiore ed inferiore di una distanza c. b εc σc σ s′ ε′s A′s h As εs σs εt σt x Ipotesi di comportamento al primo stadio: 1. Le sezioni possono ruotare, ma rimangono piane (ipotesi di Navier); 2. Perfetta aderenza tra calcestruzzo e acciaio sia in zona compressa che in zona tesa. 3. Il calcestruzzo è omogeneo, isotropo, con comportamento elastico-lineare sia a compressione che a trazione; 4. L’acciaio è omogeneo, isotropo, con comportamento elastico e lineare; b εc σc σ s′ / n ε′s h εs σs/n εt σt x Per le ipotesi 1) e 2) posso scrivere (congruenza): εc x εc x = = ε s′ x−c εs h−c− x εc x = εt h−x → x−c ε s′ = εc x → εs = → h−x εt = εc x h−c− x εc x Per le ipotesi 3) e 4) posso scrivere (leg. costitutivo): ⎧σ c = Ecε c ⎪σ = E ε ⎪ t c t ⎨ ⎪σ s = Esε s ⎪⎩σ s′ = Esε s′ Segue che: σ s′ Es = E x−c x − c σc x−c → σ s′ = s σ c → σ s′ = n σc x Ec Ec x x σs Es h − c − x h −c − x σc h−c− x σc → σs = n σc = → σs = Es x Ec Ec x x σt Ec = h − x σc h−x → σt = σc x Ec x Impongo l’equilibrio orizzontale (Nint=0): x h−x ′ ′ − σ c b − σ s As + σ s As + σ t b=0 2 2 Sostituisco quanto trovato prima: x x−c h−c− x h−x h−x ′ −σc b − n σ c As + n σ c As + σc b=0 2 x x 2 x Da cui: x x−c h−c− x h− x h− x − b − nAs′ + nAs + b=0 2 x x x 2 2 ( x2 h − x) − b − nAs′ ( x − c ) + nAs (h − x − c ) + b=0 → x 2 2 NB. La posizione dell’asse neutro è quella tale da annullare rispetto ad essa il momento statico della sezione omogenizzata (calcestruzzo teso e compresso più area di acciaio moltiplicata per il coefficiente n) cioè coincide con il baricentro della sezione omogenizzata. ( x2 h − x) − b − nAs′ ( x − c ) + nAs (h − x − c ) + b=0 2 2 x2 h2 x2 − b − nAs′ x + nAs′c + nAs (h − c ) − nAs x + b + b − hbx = 0 123 2 2 2 d h2 b + nAs′c + nAs d S om 2 x= = nAs′ + nAs + hb Aom 2 Impongo l’equilibrio alla rotazione orizzontale rispetto all’asse neutro (Mint=M): x ⎛2 ⎞ 2 ⎝3 ⎠ σ c b⎜ x ⎟ + σ s′ As′ (x − c ) + σ s As (h − c − x ) + σ t h−x 2 b (h − x ) = M 2 3 Sostituisco quanto trovato prima: x ⎛2 ⎞ 2 ⎝3 ⎠ x−c h−c− x σ c As′ (x − c ) + n σ c As (h − c − x ) + x x h−x h−x 2 + σc b (h − x ) = M x 2 3 σ c b⎜ x ⎟ + n Da cui: 3 ⎡ x3 ⎤ ( ) h − x 2 2 ′ σ c ⎢ b + nAs ( x − c ) + nAs (h − c − x ) + b ⎥ = Mx ⎣13444444444244444443443⎦ J om Da cui: M σc = x J om Sostituisco in quanto trovato prima: σ s′ = n M (x − c ) J om σs = n M (h − c − x ) J om M (h − x ) σt = J om All’aumentare del carico questa soluzione perde di validità in quanto il calcestruzzo, avente scarsa resistenza a trazione si fessura. p della resistenza a trazione del calcestruzzo NON comporta p comunque q il Il superamento collasso della sezione. Ipotesi di comportamento al secondo stadio: 1. Le sezioni possono ruotare, ma rimangono piane (ipotesi di Navier); 2. Perfetta aderenza tra calcestruzzo e acciaio sia in zona compressa che in zona tesa. 3. Il calcestruzzo è omogeneo, isotropo, con comportamento elastico-lineare a compressione mentre non resiste a trazione (σt=0); 4. L’acciaio è omogeneo, isotropo, con comportamento elastico e lineare; b εc σc σ s′ ε′s h εs σs εt σt x Per le ipotesi 1) e 2) posso scrivere (congruenza): εc x εc x = = ε s′ x−c εs h−c− x → x−c ε s′ = εc x → εs = h−c− x εc x Per le ipotesi 3) e 4) posso scrivere (leg. costitutivo): ⎧σ c = Ecε c ⎪σ = E ε ⎪ s s s ⎨ ⎪σ s′ = Esε s′ ⎪⎩σ t = 0 Segue che: σ s′ Es x − c x − c σc x−c ′ ′ = → σs = σc → σs = n σc Es x Ec Ec x x σs Es = E h−c− x h − c − x σc h−c− x → σs = s σc → σs = n σc Ec x x Ec x Impongo l’equilibrio orizzontale (Nint=0): x − σ c b − σ s′ As′ + σ s As = 0 2 Sostituisco quanto trovato prima: x x−c h−c− x ′ −σc b − n σ c As + n σ c As = 0 2 x x Da cui: x x−c h−c− x − b − nAs′ + nAs =0 2 x x x2 − b − nAs′ ( x − c ) + nAs (h − x − c ) = 0 → x 2 NB. La p posizione dell’asse neutro è q quella tale da annullare rispetto p ad essa il momento statico della sezione omogenizzata e parzializzata (calcestruzzo compresso più area di acciaio moltiplicata per il coefficiente n) Impongo l’equilibrio alla rotazione rispetto all’asse neutro (Mint=M): x ⎛2 ⎞ 2 ⎝3 ⎠ σ c b⎜ x ⎟ + σ s′ As′ (x − c ) + σ s As (h − c − x ) = M Sostituisco quanto trovato prima: x ⎛2 ⎞ x−c h−c− x σ c b⎜ x ⎟ + n σ c As′ (x − c ) + n σ c As (h − c − x ) = M 2 ⎝3 ⎠ x x Da cui: ⎡ x3 2 2⎤ ′ σ c ⎢ b + nAs (x − c ) + nAs (h − c − x ) ⎥ = Mx ⎣1344444424444443⎦ J om Da cui: σc = M x J om Sostituisco in quanto trovato prima: σ s′ = n M (x − c ) J om M M (h − c − x ) = n (d − x ) σs = n J om J om dove d = h - c è detta altezza utile della sezione Nella flessione semplice il momento flettente agente viene quindi equilibrato con una coppia interna formata dalla risultante degli sforzi di compressione agenti nel calcestruzzo e nell’armatura compressa e dagli sforzi di trazione agenti nella sola armatura tesa. Sezione a T Sono possibili due casi: 1. x<s: l’asse neutro taglia la soletta e la sezione si comporta come rettangolare con b=bs; 2. x>s: le ali sono equivalenti ad un’area di acciaio Ase= (bs- b) s/n e c’=s/2; la sezione si assume rettangolare con base uguale a b. Ase bs x s xc d b LA (TENSO) - PRESSO-FLESSIONE Comportamento al II stadio di un elemento in calcestruzzo armato soggetto Ad azione assiale combinata con momento flettente M. La condizione di sollecitazione più generale che produce tensioni normali nei pilastri dei telai è la combinazione di azione normale e flessione. Lo stato di sollecitazione viene individuato dalla forza normale N e dal ppunto P di coordinate xp yp, detto centro di sollecitazione, intersezione della retta di azione di N con il piano della sezione. In alternativa la stessa sollecitazione può descriversi mediante N ed i due momenti baricentrici Mx, My relativi agli assi principali di inerzia della sezione. Nel seguito, nella parte dedicata al calcolo elastico, si farà di solito riferimento agli assi principali dell intera sezione dell’intera omogenizzata, che sono, quando la sezione è interamente compressa, gli assi principali della sezione reagente. Generalmente questi q esti assi coincidono, coincidono o differiscono di poco, poco dagli assi della sezione geometrica. N Mx My N Piccola Eccentricità Si considera il caso che l’azione normale sia di compressione; se, con riferimento alla sezione omogenizzata, il centro di sollecitazione è interno al nocciolo centrale di inerzia, inerzia ll’asse asse neutro è esterno alla sezione che pertanto risulta interamente compressa e dunque reagente. In questo caso le caratteristiche geometriche della sezione sono note a priori e per calcolare lo stato di tensione si possono utilizzare tili are le relazioni rela ioni che si ottengono applicando la sovrapposizione degli effetti, ben note dallo studio delle travi. Sempre con riferimento agli assi principali di inerzia, la tensione in un generico punto della sezione, i di coordinate di x, y è data d dall’equazione: d ll’ i Nx p Ny p N N Ne σc = + x+ y= + y Aom I yom I xom Aom I xom in cui xp, yp sono le coordinate del centro di sollecitazione e Ix, Iy i momenti d’inerzia della sezione omogenizzata. Grande eccentricità - Pressoflessione retta Quando il centro di sollecitazione è esterno al nocciolo l’asse neutro taglia la sezione che risulta parzializzata e, come nel caso della flessione, la sezione reagente nel II stadio non è a priori determinata. determinata Se la sezione ha un asse di simmetria ed il centro di sollecitazione è uno dei suoi punti l’asse neutro è ortogonale a questo asse, e la sua giacitura dunque è nota; questo, q esto come già fu f visto isto per la flessione, flessione semplifica il problema che tuttavia si può trattare in forma analitica solo per sezioni dalla geometria semplice. Anche qui il caso più elementare e di maggior interesse pratico è quello ll delle d ll sezioni i i rettangolari. l i Se y è l’asse di simmetria su cui giace il centro di sollecitazione P, si indichi con u la distanza di P dal bordo compresso della sezione, considerata positiva quando P è esterno alla sezione, con yp la distanza (incognita) di P dall’asse neutro e con yc l’altezza (incognita) della zona compressa si ha: y p = yc + u Con riferimento all’asse x perpendicolare ad y e passante per P, la condizione di equilibrio alla rotazione della sezione richiede che: ∫ Aom σy′dA = 0 dove y’ indica la distanza di un punto generico della sezione dall’asse x’. Se y è la distanza distan a dello stesso punto dall’asse neutro, si avrà ovviamente y = yp − y’ Tenendo presente che, per la linearità del diagramma delle tensioni,, si p può p porre: σ = ky=k(yp − y’) dalla equazione precedente si ottiene: yp ∫ Aom y′dA − ∫ Aom y′2 dA = 0 y’ che, sinteticamente, si può scrivere: yp Sx’ − Ix’ = 0 in cui Sx’ e Ix’ sono il momento statico e quello d’inerzia della sezione reagente omogenizzata, riferiti all’asse x’. Sezione rettangolare Per una sezione rettangolare g l’espressione p esplicita p di Sxx’ e Ixx’ è semplice: p ( ) ( ) 1 S x′ = b y 2p − u 2 + nAs′ (d ′ + u ) + nAs (d + u ) 2 1 2 2 I x′ = b y 3p − u 3 + nAs′ (d ′ + u ) + nA As (d + u ) 3 Sostituendo queste espressioni e riordinando i termini in funzione dell’unica incognita yp che vi compare, si ottiene l’equazione cubica: ⎡ 6n ⎤ y + ⎢ [As′ (d ′ + u ) + As (d + u )] − 3u 2 ⎥ y p − ⎣b ⎦ ⎡ 6n 2 2 3⎤ ′ ′ +⎢ As (d + u ) + As (d + u ) − 2u ⎥ = 0 ⎣b ⎦ 3 p [ ] che si può scrivere in modo compatto: yp3 + ypp − q = 0 ddove i coefficienti ffi i ti p e q dipendono di d dalla d ll geometria t i della d ll sezione, i dalle d ll armature t e dalla posizione del centro di sollecitazione. La soluzione dell’equazione cubica è nota in forma esplicita: Specificatamente al caso di sezione con un solo strato di armatura a trazione e a compressione, l’equilibrio alla rotazione attorno al punto P, implica che: σc y y’ y σ = ky k σ c yc ⎛ σ c yc yc ⎞ b⎜ u + ⎟ + σ s′ As′ (d ′ + u ) − σ s As (d + u ) = 0 2 ⎝ 3⎠ σ s′ σs - } 64 4744 8 64748 ky c2 ⎛ yc ⎞ b ⎜ u + ⎟ + nk ( y c − d ′ ) As′ ( u + d ′ ) + nk ( d − y c ) As ( u + d ) = 0 2 3 ⎠ ⎝ σ c yc } σ s′ σs 64 4744 8 64748 ky c2 ⎛ yc ⎞ b ⎜ u + ⎟ + nk ( y c − d ′ ) As′ ( u + d ′ ) +- nk ( d − y c ) As ( u + d ) = 0 2 3 ⎠ ⎝ 6n y + 3uy + [As′ (d ′ + u ) + As (d + u )]yc − b 6n + [d ′As′ (d ′ + u ) + dAs (d + u )] = 0 b 3 c 2 c Da cui ricavare la posizione dell’asse neutro yc Dal valore di yp si determina quindi l’altezza della zona compressa yc = yp − u Individuata la posizione dell u. dell’asse asse neutro la sezione reagente risulta definita e quindi si può procedere al calcolo delle sollecitazioni. Risulta comodo utilizzare l’equazione monomia che si ricava dall’equilibrio alla traslazione: ∫ σdA = k ∫ Aom Aom ydA = kSom = N → k = N S om σ c yc σ s′ σs } 64 4 744 8 64 4 744 8 2 k yc b + n k ( y c − d ′ ) As′ − n k ( d − y c ) As = N 2 in cui si è fatto uso della relazione lineare σ = ky e si è indicato con Som il momento statico della sezione se ione omogenizzata omogeni ata relativamente relati amente all’asse neutro. ne tro Risolvendo ll’equazione equazione rispetto a k e sostituendo la soluzione nella espressione di σ = ky si ha: σc = N y S om I valori delle tensioni nell’acciaio si ottengono con una relazione analoga amplificata del fattore n: N σ s′ = n ( yc − d ′ ) Som σs = n N ( d − yc ) Som u -