BENVENUTI. ANZI , BENTORNATI ! : FRATELLI DI LAPA. EDITORIALE di Riccardo Masini A fine 800, nella grande Storia dell’emigrazione veneta nel mondo, una costola di Istrana è capitata dalle parti di Lapa , in Brasile. E ,come quella di Adamo ad Eva si è riprodotta, ha piantato radice e lì ha fatto la sua Storia. Oggi, con l’approssimarsi del gemellaggio di ritorno, riprendono battere le pulsioni di un antico sentimento. Un oggi che prende per mano il passato e guarda al domani. Anche un oggi che celebra i riti della memoria. E la fierezza delle comuni radici. Istrana, appena sforati gli 8000 abitanti, sede aeroportuale, posta nel triangolo produttivo di Treviso-Castelfranco-Montebelluna, tagliata in due dal traffico sia viario che ferroviario e sorvolata da “inquilini” rumorosi ma ormai di casa, si presenta con la sua dimensione: carica di presenze umane, artistiche e naturalistiche. Lapa sorge nella Regione ondulata del Paranà, nel Sud Est del Brasile, 20 mila abitanti nel capoluogo e altrettanti nell’hiterland, un caratteristico agglomarato tra il paesano e il cittadino, dove la vita scorre sui nostri ritmi ambientali di 30-40 anni fa. La prima, porta il timbro emblematico di vocazione popolaresca del “ tuto el mondo xe paese, fora che Istrana”, la seconda si fregia di un più solenne “Città Legendaria” che è sinonimo di avvenimenti epici avvenuti sul suo territorio, una suggestiva definizione che a noi piace accostare, per abuso di sentimento e di pensiero, anche al fatto di quel manipolo di gente di Ospedaletto che qui piantò nuove radici e diede fiato a nuove speranza. Con sacrificio e coraggio, mai perdendo il filo che ricuce le distanze e conduce all’amata, benchè “invisibile”, origine; che pur continuò ad abitare dentro all’emozione di ognuno. Sulla carta geografica queste due località appaiono come due punti impercettibili, ma sono diventate improvvisamente evidenti e visibili l’un l’altra: due paesi fino a qualche anno pressoché sconosciuti , hanno riconosciuto ufficialmente la fratellanza delle comuni radici. Un intreccio esistenziale che sta per rinnovarsi con il gemellaggio “ di sangue” tra le due comunità. Un avvenimento avviato con le celebrazioni dell’andata che si sono svolte nell’agosto del 2002 in terra brasiliana, in un contenitore di grande suggestione emotiva che ha estrapolato dalla cronaca e affidato alla comune memoria ben 114 anni di vita palpitante e dai forti toni umani e rievocativi. Con apposte le firme del sindaco Marco Fighera e del prefeicto Paul Cesar Furiatti; intrise di percorsi esistenziali di alto significato , per un seme secolare che ha attecchito anche nell’humus di una grande sensibilità civica. Che avranno il loro suggello il prossimo 9 maggio, con Furiatti e fratelli ritrovati, ancora tra noi. Qui, nella terra di partenza; stabilendo una cerniera con l’origine che salda queste due comunità, separate dal 1888, dalla partenza dalla frazione di Ospedaletto di un nutrito gruppo di famiglie al completo, che diedero vita ad una epopea umana senza che nessuno di loro, fino a qualche anno fa, avesse mai potuto farvi ritorno. Imbarcarono a Genova , stipati nella stive di una scassata “ Rio de Janeiro” e approdando a Santos, da dove puntarono a Colonia San Carlo. Insediandosi. L’inizio fu di miseria e sofferenza. Erano stati promessi terreni gratis e aratri d’oro , trovarono duro lavoro di disboscamento , dal quale vennero anche le prime abitazioni-baracche. Grandi figure spuntarono dalle difficoltà: tra queste Bernardo Gemin che scriveva ad Ospedaletto tre volte all’anno , lettere attesissime e intense che venivano lette nei filò. Ciò, grazie anche all’ indimenticabile Rosa Gemin , detta Joia, che aveva continuato ad intrattenere rapporti epistolari con lo zio. Rapporti poi ripresi da Lapa dalla nipote Nidia Baggio Gemin, che ha dato continuità a questo importante filo di collegamento. Con loro, la fiamma del ricordo e la nostalgia di conoscenza verso entrambe le direzioni, è rimasta sempre accesa. Bernardo scriveva che per i primi giorni dormiva “nel duro terreno, come le bestie a riposar”, proprio come recitano le note della struggente canzone “ Merica, Merica”. Ma presto le baracche alla colonia si affiancarono l’una all’altra e, con esse , si ricompose in parte anche il piccolo e indimenticato mondo di affetti e usanze lasciati ad Ospedaletto. Avevano portato via da casa solo poche robe personali, ma due cose essenziali: l’abitudine al lavoro e la religiosità istintiva. La prima costruzione muraria, infatti, fu la chiesa di Colonia San Carlo . Ma avere la chiesa non significava avere il prete. Ed ecco che ci pensò Bernardo a rimpiazzarlo: fece catechismo a casa propria, recitando preghiere ed intonando canti religiosi: gli stessi che rintronavano popolani nella chiesa di Ospedaletto. Incoraggiava e aiutava tutti. Alfine assumerà la direzione religiosa di tutti gli italiani. Generoso e carismatico capo-popolo questo Gemin, pioniere di Ospedaletto a Lapa. . Lo trovammo nel luogo del riposo Infinito, in uno dei piccoli catafalchi-alltarini, messi in disordine sparso, di Colonia San Carlo. Un cimiterino per noi strano , ma lindo e composto, strapieno di lapidi che riproducono a ripetizione cognomi nostrani Proprio un’altra Ospedaletto. Su queste basi si è sviluppata una fitta rete di valori e di solidarietà, che ha prodotto anche sacerdoti come don Carlo Cavallin e l’Arcivescovo Albano Cavallin, esimie figure di grande sensibilità, altri cuori e anime che si sono aggiunti al motore potente di parte istranese, quali Enzo Fiorin, Marco Fighera, Evaristo Gemin ( diventato corriere costante), e il compianto Giovanni Sartor , che ha trovato continuità di intenti nella figlia Anna, a suo tempo “scopritrice” del filone parentale dei Gottardello a Campinas. Nel novero anche Roberto Gemin posto alla guida del comitato di gemellaggio e l’altrettanto compianto Gino , sempre dei Gemin, che in solitario andare ha voluto a tutti i costi conoscere il parentado antenato . Sono trascorsi 12 anni dal momento di una prima fugace visita istranese in Lapa, i semi gettati su questo solco hanno trovato terreno fertile e sono subito germogliati. Nello stesso anno, era il 1992, grazie alla allora Cassa Rurale di Ospedaletto debitamente “fomentata” da Enzo Forin ,votato alla causa anche per via degli avi Caos. In quattro giunsero da Lapa, arrivando nella mitica terra dei padri: accolti dal suono della campane che un tempo accompagnava i passi di miseria dei loro antenati e che ora scandivano la gioia del ritorno; con tutto il paese che, come un’onda in piena, si riversò in piazza, festante e commosso come non mai. L’avvenimento imminente ad Istrana si aggiunge a quello di Lapa nell’agosto del 2002 e completa il diadema , costituendo la logica anche se tardiva conseguenza di un evento storico che si è sviluppato lungo i canali di una emigrazione nostra, tanto antica quanto importante. E’ giunto finalmente il momento, anche per noi, di sancire l’indelebile vincolo di sangue tra Istrana e i fratelli emigrati a Lapa. Con i refoli delle toccanti note de “Il Mondo “ di Jimmi Fontana, cantateci dai bambini di laggiu, che rivivranno idealmente il loro compendio dolce e universale. Tutto, per saziare la Memoria. E riempire i Cuori. Con un abbraccio collettivo di ....“ Benvenuti ! Anzi, BENTORNATI !: Fratelli di Lapa.” BEM-VINDOS, OU MELHOR, BENTORNATI ! IRMÃOS DE LAPA. Em fins de 1800, dentro da grande história da emigração vêneta no mundo, uma costela de Istrana chegou por acaso nas proximidades de Lapa, no Brasil. E, como a de Adão e Eva, se reproduziu, criou raízes e ali fez a sua própria história. Atualmente, com o aproximar-se do gemellaggio1 do retorno, recomeçaram a palpitar as pulsações de um sentimento antigo. Um hoje que pega pela mão o passado e olha para o amanhã. Um hoje que também celebra os rituais da memória e o orgulho de ter raízes comuns. Istrana, recém superados 8.000 habitantes, sede aeroportuária, situada no triângulo produtivo de Treviso-Castelfranco-Montebelluna, atravessada pelo trânsito seja da rede rodoviária, seja ferroviária e, por sobre a qual, sobrevoam os “inquilinos” barulhentos mas já de casa, se apresenta na sua dimensão: repleta de presenças humanas, artísticas e naturais. Lapa surge na região ondulada do Paraná – sudeste do Brasil, conta 20.000 habitantes na cidade e outros tantos no interior, é um aglomerado característico que fica entre o provinciano e o urbano; onde a vida flui com os nossos mesmos ritmos ambientais de 30 ou 40 anos atrás. A primeira traz a marca emblemática de vocação popular de “tuto el mondo xe paese, fora che Istrana”; a segunda se orna com um mais solene “Cidade Lendária”, sinônimo de acontecimentos épicos ocorridos no seu território; definição sugestiva à qual gostamos de relacionar, por abuso de sentimento e de idéias, também ao fato daquele punhado de pessoas de Ospedaletto que aqui plantou novas raízes e deu vida à novas esperanças. Com sacrifício e coragem, sem jamais perder o fio que reduz distâncias e conduz até a amada, ainda que, “invisível” origem; mas que, mesmo assim, continuou a morar dentro da emoção de cada um. No mapa geográfico estas duas localidades aparecem como dois pontos imperceptíveis, mas de súbito tornaram-se evidentes e visíveis uma para a outra: duas cidades que até alguns anos atrás eram quase desconhecidas, reconheceram oficialmente a fraternidade em raízes comuns. Trata-se de um entrelaçamento existencial que está para ser renovado com o gemellaggio “de sangue” entre as duas comunidades. É um acontecimento que iniciou com as celebrações da ida que se desenrolaram em agosto de 2002 em chão brasileiro, dentro de um contexo de fortes tons emotivos, extrapolando da crônica e entregando à memória comum 114 anos de vida palpitante com grandes conteúdos humanos e de recordações. Com as assinaturas dos prefeitos Marco Fighera e Paulo César Furiatti – impregnadas pelos percursos existenciais de grande significado – para a semente secular que se fixou também no húmus de uma grande sensibilidade cívica, e que serão seladas no dia 9 de maio com Furiatti e os irmãos reeencontrados ainda entre nós. Aqui, na terra da partida, estabelecendo uma conexão com a origem que une estas duas comunidades separadas pela partida de 1888 do município de Ospedaletto de um grande número de inteiras famílias, deram vida à uma epopéia humana sem que nenhum deles, até alguns anos atrás, tivesse podido voltar para cá. Embarcaram em Gênova, amontoados no porão do navio “Rio de Janeiro” que estava em péssimas condições. Chegaram em Santos e dali rumaram para a Colônia San Carlo onde se estabeleceram. O começo foi de miséria e sofrimento. Tinham sido prometidos terras grátis e arados de ouro; encontraram duro trabalho de desbravamento do qual surgiram também as primeiras moradias-barracos. 1 N.d.t.: Não há em português um termo que traduza com o mesmo sentido este vocábulo (talvez, o que mais, se aproxime é união). Nos pareceu melhor portanto, manter o vocábulo na sua forma original. Importantes personagens emergiram das dificuldades: entre estas Bernardo Gemin que escrevia para Ospedaletto três vezes por ano; cartas muito esperadas e intensas que eram lidas nos “filò2”. Também graças a inesquecível Rosa Gemin, dita Jóia, que continuara a manter correspondência com seu tio. Correspondência que, mais tarde, foi mantida pela sobrinha Nidia Baggio Gemin preservando assim este importante fio de conexão. Com eles, a chama da recordação e o desejo de conhecer em ambas direções, ficou sempre acesa. Bernardo escrevia que durante os primeiros dias dormia “no chão duro” como bichos que se repousam”, conforme entoam as notas da triste canção “Merica, Merica”. Mas logo, os barracos da colônia foram se multiplicando e com eles se recompôs, em parte, o pequeno e inesquecível mundo dos afetos e costumes deixados em Ospedaletto. Tinham levado de casa somente poucos objetos pessoais além de duas coisas essenciais: o costume de trabalhar e a religiosidade instintiva. A primeira construção de alvenaria, com efeito, foi a Igreja da Colônia San Carlo. Todavia, ter uma Igreja não significava ter um padre. E, eis que, Bernardo pensou em substituí-lo: deu aulas de catequismo na sua própria casa, orando e entoando cantos religiosos: os mesmos que ressoavam na Igreja de Ospedaletto. Dava coragem e ajudava a todos. No fim, assumiria a direção religiosa de todos os italianos. Era generoso e carismático, um chefe do povo, tal Gemin, pioneiro de Ospedaletto em Lapa. Encontramos-lo no lugar do repouso Infinito em um dos pequenos catafalcos-genuflexórios postos desordenadamente na Colônia San Carlo. Um cemitério, para nós, estranho mas esmerado e ordenado, repleto de lápides que reproduzem repetidamente sobrenomes da nossa terra. Realmente uma segunda Ospedaletto. Nestas bases se desenvolveu uma rede de valores e solidariedade que produziu também sacerdotes como D. Carlo Cavallin e o Arcebispo Albano Cavallin, exímias figuras de grande sensibilidade, outros corações e espíritos que foram acrescidos ao potente motor “istranese”, como Enzo Fiorin, Marco Fighera, Evaristo Gemin (que se tornou mensageiro constante) e o saudoso Giovanni Sartor cujos objetivos foram continuados pela filha Anna, anteriomente descobridora da linha de parentela dos Gottardello em Campinas. Nesta categoria encontramos também Roberto Gemin, responsável pelo comité do gemellaggio e o igualmente saudoso Gino, ele também dos Gemin que, em suas andanças solitárias quis, a todo custo, conhecer seus antepassados. Passaram-se doze anos desde o momento da primeira e fugaz visita “istranese” em Lapa; as sementes lançadas neste sulco encontraram terreno fértil e logo brotaram. No mesmo ano de 1992, graças a então caixa Rural de Ospedaletto, devidamente “fomentada” por Enzo Forin, dedicado para a causa, inclusive por causa dos avós Caos. Eram em quatro os que chegaram de Lapa na mítica terra dos pais : recebidos pelo soar dos sinos que outrora acompanhara os passos da miséria dos seus antepassados mas que, então, marcava a alegria do retorno; com toda a cidade que, como se fosse uma onda, se dirigiu para a praça em festa, comovida como jamais o tinha sido. O acontecimento iminente em Istrana acrescenta-se ao de Lapa em agosto de 2002 completando assim o diadema e constituindo a lógica, ainda que tardia, consequência de um evento histórico que se desenvolveu ao longo dos canais da nossa emigração; tão antiga como importante. Finalmente chegou o momento, inclusive para nós, de selar o indelével vínculo de sangue entre Istrana e os irmãos emigrados para Lapa. Nos sopros das comoventes notas de “Il mondo” de Jimmi Fontana, cantadas para nós pelas crianças de lá, reviverão idealmente o seu compêndio suave e universal com as bandeiras da Itália e do Brasil que tremularão ao vento de uma festa do povo. Tudo isto a fim de saciar a Memória e encher os Corações. Com um abraço coletivo de…” Bem-vindos! Ou melhor, BENTORNATI! Irmãos de Lapa. 2 Corresponderia ao nosso “sarau” mas que preferimos também mantê-lo na sua forma original. AVVICENDAMENTO AL VERTICE DELLA PRO LOCO Favaro lascia a Liva Il 29 gennaio 2004, dopo l’ Assemblea Ordinaria dei soci che ha approvato il Conto Consuntivo 2003, il Programma 2004 ed il relativo Bilancio di Previsione, hanno avuto luogo le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali dell’Associazione Pro Loco di Istrana. Le elezioni, svoltesi in due tempi, dovevano rinnovare il Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei Revisori dei Conti e quello dei Probi Viri. Successivamente, il 12 febbraio, nella prima riunione del neo-eletto Consiglio, si è proceduto alla elezione del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario. Il Consiglio a maggioranza ha recepito il suggerimento del presidente uscente Amadio Favaro, non più disponibile a mantenere l’incarico, e ha eletto a Presidente il sig. Mario Liva , già da anni Vicepresidente. Il Consiglio ha poi eletto Favaro alla carica di Vicepresidente e ha confermato nella carica di Segretario Pellegatti che, avendo già manifestato prima della votazione il desiderio di essere esonerato dall’incarico, ha accettato l’incarico ad interim. A bocce ferme e dopo le surroghe dei rinunciatari, le cariche sociali sono così assegnate: Presidente: Mario Liva , Vicepresidente: Amadio Favaro, Segretario: Camillo Pellegatti, Consiglieri eletti: Alberto Pozzebon (Sala), Giuseppe Rossi (Pezzan), Ottaviano Della Pina, Pierpaolo Capodicasa, Vincenzina Cavasin, Domenico Stella, Maria Grazia Gasparini (Istrana); Eraldo Cisterna, Norina Ceccato, ( Villanova); Danilo Tempestin (Ospedaletto) e Olivo D’Ambrosi. Consiglieri di diritto per nomina del Consiglio Comunale: Adelia Colesso, Simone Agostini e Ivo Pozzebon. Completano l’elenco dei votati i Revisori dei Conti: Alfonso Calzavara, Pozzi Angelo e Bruno Cisterna e i Probiviri Antonio Danieli, Fratel Dionisio Santoro e Francesco Gravina. La Redazione di “Vivere Istrana”, facendosi interprete di tutti gli associati e anche dei lettori, esprime il più vivo ringraziamento a quanti hanno lasciato l’incarico e formula i più vivi e cordiali auguri di buon lavoro ai neo-eletti. I Presidenti della Pro Loco dalla fondazione a oggi: Guido Barea Assessore alla Cultura del Comune di Istrana primo presidente dalla fondazione: dal 18/2/81 al 18/11/81; Pellegatti Camillo (dal 18/11/81 al 4/1/84); Favaro Giovanni (dal 4/1/84 al 6/2/85); Tecchiato Dino (dal 6/2/85 al 13/2/90); Favaro Amadio (dal 13/2/90 al 4/12/93); Tecchiato Dino (dal 4/12/93 al 10/1/95); Eraldo Cisterna (dal 10/1/95 al 21/3/96); Francesco Panetta (dal 21/3/96 al 8/1/98); Amadio Favaro (dal 8/1/98 al 12/2/2004); Mario Liva ( dal 12/2/2004 …) A TTENZIONE ATTENZIONE. Domenica 19 luglio 9^ edizione dei “GIOCHI IN VILLA” Preparare le squadre VIVERE ISTRANA Maggio 2004 SOLIDARIETA’ dell’Ammini strazione, confermand o anche per questo progetto l’assegnazion e Il 14 dicembre 2003, si è chiuso il Progetto “Solidarietà Globale 2003” a favore di Medici Senza Frontiere e dell’ADVAR, promosso dal Comitato “Istrana Solidale” e sostenuto dalle iniziative di alcune associazioni, parrocchie, gruppi spontanei e privati cittadini. La consegna di quanto raccolto è avvenuta durante il tradizionale Concerto di Natale, organizzato dalla Biblioteca Comunale e dalla Pro Loco. Il Presidente del Comitato Luigi Pestrin ha rivolto un caldo ringraziamento a quanti hanno contribuito alla organizzazione dei vari eventi e a tutti coloro che generosamente hanno dato le proprie offerte in denaro. Ha quindi consegnato ad ognuno dei beneficiari, rappresentati dal dott. Belloni, (Medici Senza Frontiere) e dalla signorina Nadia Gemin, (ADVAR), la somma di 7.250,00 €. Ha poi preso la parola il Sindaco, arch. Marco Fighera, che ha portato il saluto ed il ringraziamento di un contributo di 2.400 €. Pubblichiamo in queste pagine gli attestati di gratitudine e riconoscenza che Medici senza Frontiere e ADVAR hanno inviato al presidente Pestrin. Il Comitato “Istrana Solidale”, vista la lodevole finalità di questo tipo di iniziative ed il positivo riscontro avuto da parte della cittadinanza, ha deliberato di proporre anche per l’anno in corso una raccolta di fondi, denominata “Solidarietà Globale 2004”, a favore di: EMERGENCY per ”Programma Sierra Leone Corsia Pediatrica”. PADRE Felice PRINELLI per “Progetto Scuola pag 11 Guayaquil”, EMERGENCY E’ una Organizzazione non governativa italiana fondata dal dott. Gino Strada. Essa ha come obiettivi l’assistenza medicochirurgica alle vittime di conflitti armati e la promozione di una cultura di pace e solidarietà.In Sierra Leone la sanità non è gratuita e quindi la stragrande maggioranza della popolazione, che è poverissima, non ha praticamente accesso alle cure, cosicché anche piccoli problemi possono degenerare in patologie gravi e malformazioni irreversibili. Il programma scelto dal Comitato si propone di aiutare i più piccoli, fornendo un contributo in denaro che possa assicurare due mesi di funzionamento (7.200 €) alla Corsia Pediatrica nell’ospedale di Goderich, sobborgo della capitale Freetown VIVERE ISTRANA Maggio 2004 SOLIDARIETA’ pag 12 Padre Felice PRINELLI, dei Padri Missionari della Consolata, opera in Ecuador dov’è primo responsabile della missione di “El Fortin”, baraccopoli di Guayaquil. Qui una popolazione di circa 200.000 persone vive in casupole di bambù e lamiera, senza fognature e acqua. Un ambiente sociale estremamente degradato, dove la famiglia non esiste ed i bambini vengono spesso abbandonati da piccoli a vivere una vita randagia e senza speranza di un futuro.A El Fortin Padre Prinelli dirige una scuola cattolica dove circa 540 ragazzi frequentano il ciclo istruzionale basico di 7 anni. Purtroppo al termine dei 7 anni i ragazzi non hanno sbocchi lavorativi e tornano a perdersi nella strada. Nasce così il progetto Scuola Guayaquil sostenuto dal nostro Comitato: corsi professionali al termine dei quali i ragazzi avranno una opportunità per poter sperare in un futuro migliore.Il Comitato, lo ricordiamo, è composto attualmente da rappresentanti di alcune Associazioni che con spirito di collaborazione, cooperano nella scelta degli obiettivi e nelle linee operative per raggiungerli. Il Comitato è comunque aperto a tutti coloro che credono in questa nuova forma interassociativa “oltre i campanili”. Rivolgiamo pertanto un invito a quanti operano nel mondo associativo istranese, affinché entrino nel Comitato per realizzare insieme i progetti che di anno in anno verranno individuati. Invitiamo la gente d’Istrana a sostenere il progetto “Solidarietà Globale 2004”, partecipando attivamente e, se possibile, generosamente alle iniziative benefiche che associazioni e gruppi, organizzeranno da qui alla fine del 2004. Teniamo d’occhio i manifesti che espongono il logo di Istrana Solidale e partecipiamo alle iniziative. “Aiutateci ad aiutare” Per il Comitato Pierpaolo Capodicasa VIVERE ISTRANA Maggio 2004 CULTURA La Poesia pag 13 GATTO FELICE Ho letto più non ricordo dove di un gatto che morì per indigestione di petunie. Gatto felice che aveva giardini-promenade e teneri petali-manicaretti. Gatto felice che s’arrotava le unghie su cortecce d’alberi. Noi per divagare abbiamo spazi sempre più minuscoli confinati lungo la linea sottile che separa la coscienza dal sonno. Vi arriviamo stanchi nell’ora che abbuia quando già stanno chiudendosi le palpebre. La rara luce d’oro dell’ultimo raggio di sole fatica a toccarci. Uomini felici, noi incapaci di abbozzolarci nei sogni. Adriana SCARPA “PREMIO ISTRANA 2003”- PRO LOCO ISTRANA 2° PREMIO per la sezione in LINGUA ITALIANA con la seguente motivazione: - Emoziona questa immagine di un gatto morto “per indigestione di petunie”. Sul filo dell’ironia l’autore contrappone i felici spazi di un altro tempo e di un altro luogo all’angustia degli spazi umani e quotidiani. Ognuno di noi si avvia alla sua sera e i nostri sogni, conclude con felice metafora il poeta, non sono un bozzolo sufficiente a difenderci- VIVERE ISTRANA Maggio 2004 CULTURA pag 14 La poesia veneta CLARETA DEI CACHI El caco el va ciucià cofà na nena, a oci ciuxi, scancełando i ani, cusì che ła vita … incora … non dà afani, gnancora ai primi pasi via te mena. Da un toco el caco sbandonà ga ła sena de un albaro inventà, dai pumi strani; sola napa el sta, poxà coi so germani e pian màura, sensa darse pena. A palpo, te – te ło saji, e no coi denti! La scorsa ła xe na pele come de vero: xe l’ora che co lavri e sentimenti te ciuci, ciuci al caco polpa e siero! No sta pensar, ridàte ai sfinimenti de un fruto regalà dal so mistero. Francesco ZANETTIN CLARETTA DEI KAKI Il kaki va succhiato / come una turgida mamma, / a occhi chiusi, cancellando / gli anni, / cosicché la vita ancora … / non dà affanni, non ancora / ai primi passi via ti conduce. / Da un pezzo il cachi / ha abbandonato la scena / di un albero inventato / dalle mele / strane; / sulla cappa del camino sta, posato / con i suoi fratelli e piano / matura, / senza darsi pena. / / Tu te lo saggi a tasto e non / con i denti; la scorza è una pelle / come il vetro: / è l’ora che con labbra e sentimenti / tu succhi succhi al cachi polpa e siero! / Non stare a pensare, ridatti / agli sfinimenti / di un frutto regalato / dal suo stesso mistero. // “PREMIO ISTRANA 2003” - PRO LOCO ISTRANA 2° PREMIO per la sezione DIALETTO VENETO con la seguente motivazione: “Un atto banale, quello dell’accostare la bocca ad un succoso frutto di stagione, diventa occasione per un sorriso, per un bozzetto, ma anche per una esplorazione garbata di quella sacralità che dovrebbe pervadere il rapporto uomo-natura.” VIVERE ISTRANA Maggio 2004 CULTURA pag. 18 Biblioteca DALLA BIBLIOTECA Potevamo stupirvi con effetti speciali, raccontando di quanto straordinario sia stato il 2003 per la biblioteca di Istrana, visto che per la prima volta nella sua storia si è superata la fatidica soglia dei 10.000 prestiti in un anno, ma ci sembrava più interessante farvi un resoconto, una specie di diario di viaggio con gli incontri, le emozioni, i volti, la bellezza di un anno vissuto in biblioteca. Dunque, il viaggio comincia in febbraio quando con gli ormai famosi scatoloni di libri portati a spasso per le nostre contrade inizia l’avventura di “biblioteca itinerante”. Le scuole interessate sono le elementari di Ospedaletto, Sala e Pezzan e l’idea è semplice: vista la distanza che separa le frazioni dalla sede della biblioteca, allora sarà la biblioteca che si sposta nelle varie scuole portando il suo carico di sogni, avventure, illustrazioni, colori…. Facce felici mi accolgono, i bambini cominciano a chiedere: “Hai portato Geronimo Stilton? E l’ultimo di Harry Potter? Lo sai che nel nostro libro di lettura c’è un raccontro tratto dal libro che ho preso in prestito l’anno scorso? Rispondo, consiglio, parlo con le maestre per sapere se ci sono esigenze didattiche che richiedono libri particolari, mi appunto le richieste per la prossima volta. Ci salutiamo mentre alcuni bambini della classe prima, che hanno ricevuto la tessera di iscrizione alla biblioteca nuova fiammante, mi promettono: “Oggi pomeriggio vengo a scegliere una videocassetta con la mamma”. Così i bambini si fanno “sponsor” entusiasti dei nostri servizi trascinandosi dietro anche gli adulti: ottimo lavoro! Il viaggio continua con il ricordo degli occhi sgranati di fronte agli spettacoli teatrali fatti in primavera e in autunno, con le risate per le buffe trovate dei vari racconta-storie che ci hanno deliziato durante le animazioni, con la curiosità e l’interesse per tanti personaggi incontrati nei libri, anche attraverso splendide illustrazioni. E’ poi arrivata un’estate calda, anzi caldissima, ma la biblioteca si è difesa bene, ha trovato rifugio confortevole e fresco nel parco di Villa Lattes: anche qui tanti incontri, letture, giochi, spettacoli, laboratori creativi, divertimento (vedi “Vivere Istrana” precedente). Un ricordo bellissimo e del tutto particolare è per me l’incontro con i bambini della scuola materna. Quando sono arrivata nelle loro scuole accompagnata da… indovinate!! Sì, uno scatolone di libri!! mi hanno accolta con vero entusiasmo e gioia, come se portassi loro il più prezioso dei tesori. Abbiamo tirato fuori insieme i libri, li abbiamo toccati, sfogliati, abbiamo riso per quelli più buffi. Alcuni suonavano, altri avevano le figure che sembravano saltar fuori dalle pagine per essere più vicini a chi li guardava e poi ogni bambino ne ha scelto uno da portare a casa. Non volevano più lasciarmi andar via, mi abbracciavano, mi si sono aggrappati intorno, facendomi promettere di tornare presto a trovarli. L’ultimo appunto di viaggio è più recente perché risale ai primi mesi di quest’anno e riguarda l’iniziativa avviata con i ragazzi della scuola media che abbiamo chiamato “La banda del book”. Anche in questo caso l’idea è semplice: quella di potenziare il punto prestito già esistente presso la biblioteca dell’Istituto con i libri della nostra biblioteca e VIVERE ISTRANA Maggio 2004 aggiuntiva una volta al mese. A disposizione libri nuovi, belli, interessanti, che parlano ai ragazzi con storie di ragazzi. E i ragazzi sono arrivati, ho avuto l’opportunità di incontrarli, di parlare dei loro interessi, della musica che amano, degli sport che praticano, di che cosa vorrebbero trovare in biblioteca. E, alla faccia dell’apatia e del disinteresse per la lettura che gli adulti attribuiscono loro un po’ troppo frettolosamente e superficialmente, ho ricevuto una valanga di richieste e di proposte. Così mi sono messa anch’io a leggere i romanzi che l’editoria per ragazzi sforna in quantità industriale, ne ho scoperti di veramente belli, altri meno, alcuni assolutamente imperdibili. Ma in ogni caso conoscere le storie di prima mano mi ha dato un’opportunità in più di dialogo e una sicurezza maggiore nella proposta. Insomma, le esperienze fatte incitano me e tutti gli adulti che hanno compiti educativi nei confronti dei bambini dai più piccoli ai più grandi (e che ringrazio sentitamente perché senza il loro aiuto non sarebbe possibile lavorare con successo) ad un maggiore con un’apertura CULTURA Biblioteca impegno sul versante della qualità dei servizi offerti. La bibliotecaria Paola Biasin pag. 19 MESE DI MAGGIO CORSO DI COMPUTER SUI SOFTWARE APPLICATIVI (WORD-EXCEL) 16 ORE (LUNEDI' E MERCOLEDI' DALLE 20,30 ALLE 22,30) QUOTA INDIVIDUALE EURO 55,00 SERATA ARENA DI VERONA VENERDI' 09 LUGLIO "AIDA" DI G. VERDI VIAGGIO-BIGLIETTO-LIBRETTO QUOTA INDIVIDUALE EURO 27,50 TEATRO IN VILLA SABATO 17-24-31 LUGLIO E 07 AGOSTO VIVERE ISTRANA Maggio 2004 PROGETTO GIOVANI pag. 20 FIATICORTI: cosa c’è oltre? “Nebbia. C’era tanta nebbia quella sera di dicembre. Ca’ Florens era fugace, sembrava galleggiare su un mare color bianco latte. Le fiaccole illuminavano debolmente il viale d’ingresso. In un’atmosfera di tensione, speravamo. Speravamo che nonostante la nebbia, tutto andasse bene. Alla spicciolata affluiva la gente nella sala. La giuria era già pronta ad emettere il suo verdetto. Chi avrebbe vinto? Tra attesa e curiosità cominciarono le proiezioni. Sulla sala gremita di gente calò il silenzio. Quasi trecento persone vissero le emozioni che solo il cinema sa dare.” FiatiCorti ci ha regalato delle emozioni. E non solo a noi organizzatori. Ci piace pensare che anche le persone che erano lì con noi, quella sera, abbiano provato delle emozioni. E sicuramente emozionati lo erano i vincitori delle varie sezioni del concorso. Ma cos’è FiatiCorti? FiatiCorti è tante cose. È rassegna. È concorso. È premiazione. È cultura. È gruppo. Ma soprattutto è cinema. I numeri: oltre 100 produzioni presentate. 17 ore di girato visionato dal comitato organizzatore. 5 serate di proiezioni. 8.000 contatti al sito ufficiale. 8 vincitori. 1000 spettatori. I vincitori: Premio FiatiCorti: Deadline di Massimo Coglitore (Messina); Miglior Regia: Troppo vento di Fabio Mollo (Roma); Miglior Sceneggiatura: La gara di salto sulle uova di Enrico Iacovoni (Roma); Miglior Montaggio: Voce Off di Valentina Zincati (Bologna); Miglior Interpretazione: Confini di Maurizio Fiume (Chieti); Premio Fiaticortissimi; Made in China di Stefano Terenziani (Parma); Premio FiatiCorti Miglior Spot "La diversità" - 2003 Anno Europeo per i disabili di Attilio Mina (Como); Premio FiatiCorti Animazione: Questione di sopravvivenza di Lucia Salmaso (Pordenone); Premio del Pubblico; C'era una volta un re di Massimiliano Mauceri (Firenze). Parla Luca, uno dei ragazzi che hanno creato ed organizzato FiatiCorti. “Come è nato FiatiCorti?” FiatiCorti è la naturale conseguenza della nostra passione per il cinema unità alla curiosità che in molti di noi ha da sempre suscitato il mondo dei cortometraggi. Riuscire ad esaurire in pochi minuti trame affatto banali, capaci di suscitare interesse nello spettatore e di trasmettergli emozioni a volte anche forti, è una cosa non da poco. Visionando alcune opere di nostri amici, e altre presenti in rete, ci siamo accorti che molti “videomakers indipendenti” italiani si muovono a loro agio in questo tipo di operazione, e meriterebbero molto più spazio e attenzione. Abbiamo pensato che nel nostro piccolo qualcosa forse si poteva fare, e abbiamo mosso i primi passi per l’allestimento di questa piccola “vetrina”… “FiatiCorti è cresciuto molto, parlano i numeri: dai 26 filmati della prima edizione agli oltre 100 dell’ultima. E, come si vede dall’elenco dei vincitori, una diffusione su scala nazionale. Un impegno costante per tutto l’anno. Dove trovate le forze?” La risposta si trova già qualche riga sopra. FiatiCorti per noi non è un lavoro, o un impegno inderogabile: è il concretizzarsi di una nostra passione, e quindi essenzialmente è un divertimento! Certamente il lavoro è tanto, soprattutto VIVERE ISTRANA Maggio 2004 per mantenere l’evento al passo coi tempi e per continuare a crescere anno dopo anno. Molto spesso le forze sembrano insufficienti, e qualche momento di scoramento lo attraversiamo anche noi. Però alla fine vince la voglia di fare sempre meglio, e i risultati che riusciamo a raggiungere alla fine di ogni anno ripagano enormemente gli sforzi. Se FiatiCorti continuerà a crescere come è stato fino ad ora, sicuramente le nostre sole forze non saranno più sufficienti; è per questo che da una parte stiamo cercando di avviare collaborazioni con altre associazioni locali quali la Pro Loco, e dall’altra spalanchiamo le porte per l’ingresso di nuovi ragazzi volenterosi. Ma sinceramente preferiamo avere questo genere di problemi, piuttosto che avere forze e non sapere come impiegarle! “FiatiCorti nasce ad Istrana. Resterà?” La nostra intenzione, al momento, è certamente questa. Non bisogna dimenticare che fino ad oggi FiatiCorti è esistito anche grazie al forte impegno (economico e non) dell’Amministrazione Comunale. Il fatto che questa manifestazione PROGETTO GIOVANI faccia viaggiare il nome di Istrana per tutto il territorio nazionale è sicuramente motivo d’orgoglio per noi e per chi finora ha creduto in noi. La nostra intenzione è comunque quella di crescere, nei limiti del possibile, anno dopo anno. Siamo consapevoli che questo comporterà sempre maggior impegno ed esigenze crescenti (in termini economici e di strutture), e per fortuna ne sono consapevoli anche gli organi comunali, che si sono già attivati per la ricerca di nuovi finanziamenti ministeriali. Insomma ci sono tutti i presupposti affinché questo prodotto resti fortemente legato al territorio di Istrana. Certamente, senza chiudere gli occhi di fronte ad alcune interessanti proposte “esterne” che potrebbero aiutarci nella nostra crescita… “Qualche anticipazione sulla prossima edizione?” Come ogni anno, il punto di partenza è la passata edizione. Resterà invariata la formula vincente “rassegna + concorso”, e così anche il periodo della manifestazione (novembre- pag. 21 dicembre), il sito web come “punto d’appoggio” e la presenza di numerose categorie in gara. Non mancheranno certamente le novità. Stiamo anche vagliando l’ipotesi di proporre un “FiatiCorti itinerante”, per portare la manifestazione su tutto il territorio provinciale. Insomma, le idee certamente non mancano. Per essere sempre informati su tutto ciò che è FiatiCorti, è comunque sempre possibile visitare il sito www.fiaticorti.com o contattarci direttamente all’e-mail [email protected], o venendo direttamente in sede. Noi ci riuniamo ogni lunedì, dalle 21.00, presso il Progetto Giovani, Casa Colusso, in via S. Pio X n.1 (vicino alle scuole medie). Fabio Folliero VIVERE ISTRANA Maggio 2004 DAL MUNICIPIO pag 25 COMUNE DI ISTRANA IL SINDACO Abbiamo ritenuto importante con questo inserto pubblicato sul notiziario “Vivere Istrana” riprendere il filo diretto tra l’Amministrazione comunale e i cittadini istranesi, con lo scopo di informare sulle attività ed interventi realizzati e sulle motivazioni che hanno determinato la loro attuazione. In quest’ottica, ci è sembrato opportuno ed importante che ciascun Assessore potesse illustrare le principali iniziative concernenti il proprio ambito di competenza. “Amministrare”, oggi forse più di ieri, significa, dati i vincoli di bilancio, prestare maggiore attenzione ai bisogni dei cittadini ed alla loro informazione. Di fronte a sempre maggiori competenze, delegate agli Enti Locali in virtù della riforma che ha introdotto il decentramento amministrativo corrispondono minori trasferimenti di risorse da parte dello Stato nei confronti dei Comuni, con conseguante aggravio di problematiche sempre più complesse e con minori disponibilità economiche a disposizione. Il nostro comune ha da poco superato stabilmente la soglia degli 8.000 abitanti (ad oggi se ne contano infatti 8050 ); questo rappresenta un dato importante che sta a significare che anche Istrana, per svariate ragioni, viene scelta come luogo di residenza da molte persone. La crescita demografica, se da una parte favorisce il miglioramento dello stile di vita, incentivando l’insediamento di nuove attività commerciali, produttive e di servizio, dall’altro accresce i problemi di convivenza, e richiede sempre più energie nel campo del sociale. Con questi obiettivi l’Amministrazione comunale intende favorire tutti quegli interventi che abbiano come scopo il miglioramento della qualità della vita. Marco Fighera ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI Con il precedente notiziario si è relazionato sull’andamento dell’attività, sino al dicembre 2002. Da quella data si sono poi susseguite le seguenti variazioni afferenti al programma delle opere pubbliche: MUNICIPIO: Il progetto per la realizzazione del nuovo archivio al posto dell’ex magazzino è stato adeguato alle indicazioni della Sovrintendenza. Entro il corrente anno il lavoro verrà appaltato mentre l’esecuzione avverrà nel 2005. - MAGAZZINO COMUNALE: Entro quest’anno verrà acquistato una nuova autoscala per una più sicura e veloce manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica. - ACQUISTO E VENDITA IMMOBILI:E’ in corso la predisposizione delle pratiche per la vendita del Lotto 7B della Lottizzazione Comunale.E’ imminente l’acquisizione del compendio immobiliare di Villa Lattes con annessi terreni agricoli ed edifici rustici.Il rogito dell’atto di acquisto verrà firmato entro il corrente mese di marzo. - ACQUEDOTTO E FOGNATURE:E’ stato redatto lo studio di fattibilità del nuovo piano delle fognature comunali in una logica di integrazione con gli impianti fognari dei comuni limitrofi.D’altronde come prevede la legge anche il nostro comune dovrà entrare a far parte dell’Ambito Territoriale Ottimale nel quale dovranno venire gestite sia gli acquedotti che le fognature. - CIMITERI:E’ stato realizzato l’ampliamento del Cimitero di Villanova e la costruzione di nuovi loculi e colombari a Istrana e Villanova. - SISTEMAZIONE VIE E PIAZZE LAVORI REALIZZATI NEL 2003 E INIZIO 2004:Realizzazione della terza corsia all’incrocio fra la S.P.68 e Via Toniolo, sistemazione Vie Bragadin, Via San Michele e costruzione marciapiede in Via Toniolo;Urbanizzazione di Via Canil, Vicolo C.Battisti e Viale Europa;Asfaltatura di Via Storti, Via delle Vegrone, Vicolo del Moro, Via Castellari Nord, Via Cantore e tratti di Via Padernelle, realizzazione parcheggio in Via Fermi.Impianti di illuminazione in Via C. Battisti (tratti) Via Capitello (tratto terminale) Via Filzi e Pramartini;Demolizione fabbricato cadente e sistemazione parcheggio di fronte alla chiesa di Sala;Sistemazione di Via della Chiesa, Via Divisione Folgore e Via Pinelle;Seconda fase di sistemazione di Piazzale Roma che comprende la realizzazione dei giardini pubblici e parco giochi davanti a Ca’ Celsi (apertura giugno 2004); - LAVORI DI AVVIO ENTRO IL CORRENTE ANNO:Depolverizzazione delle Vie del Bosco, Peschiera e Fornaci;Sistemazione di Via Posaracchi, Giustiniani;Terza fase di sistemazione di Piazzale Roma;Costruzione del nuovo Centro per la raccolta differenziata in Via dei Carburanti a Pezzan (vicino alla discarica “TIRETTA”);Rinnovo della segnaletica stradale all’ingresso del territorio comunale;Riasfaltatura della Via Aldo Moro (prima fase in Lottizzazione Comunale) e del marciapiede in Via Nazario Sauro; - SPOSTAMENTO DEL MERCATO:Il mercato settimanale del giovedì è stato definitivamente spostato in Piazza Franceschetti e Via Gentile (lottizzazione GateScremin). - SCUOLE:Sono stati realizzati con il cofinanziamento della Regione, lavori per la messa a norma di tutte le Scuole Elementari e Media. PISTE CICLABILI: - TRATTI REALIZZATI:Ml. 780 in Via Del Mutton; - TRATTI DI CUI SI INIZIERA’ LA REALIZZAZIONE NEL 2004: Ml. 2150 in Via Longato e Via Delle Alpi;Ml. 330 in Via Filzi; - - SISTEMAZIONE INCROCIO FRA LA S.P.68 E LA S.P.102 (Postumia Romana) A SALA:E’ prevista la realizzazione di una rotonda di tipo europeo a cura e spese della Provincia che prevede l’inizio dei lavori nel 2004 ; ELIMINAZIONE PASSAGGI A LIVELLO:Completata la progettazione definitiva a cura della Regione Veneto che ha provveduto a convocare la conferenza di servizi per il 26.03.2004.Si procederà quindi alla progettazione esecutiva e all’appalto. TRASPORTI: E’ stato concesso un contributo, pari al 25% della spesa, alle Parrocchie di Villanova, Pezzan e Sala per l’acquisto di nuovi e più sicuri mezzi di trasporto per i bambini delle Scuole Materne.Con l’aiuto del Comune tutte le Parrocchie hanno rinnovato il pulmino delle Scuole Materne. Enzo Fiorin ASSESSORE ALL’URBANISTICA Il Comune d’Istrana in questi ultimi anni sta subendo una notevole trasformazione del proprio territorio. Sono molteplici i fattori che vi contribuiscono e sui quali l’Amministrazione comunale è chiamata a rispondere attraverso la programmazione, il cui scopo è principalmente quello di orientare e disporre affinché vi sia uno sviluppo ordinato, che tenga conto sia dei bisogni sia della qualità degli interventi previsti. Si comprende la difficoltà di far recepire questo obiettivo perché diverse sono le idee di sviluppo e della qualità degli interventi. Tuttavia un’analisi approfondita permette di valutare ogni aspetto che l’uso del territorio comporta.Anche Istrana, come in precedenza i Comuni della cintura di Treviso, sta subendo una trasformazione importante, già programmata nel tempo con l’ individuazione di aree da urbanizzare per destinarle all’edilizia abitativa e produttiva. Ciò che sta avvenendo è un fenomeno irreversibile e diffuso, che si lega a fattori economici e di sviluppo e che coinvolge anche il territorio dei Comuni limitrofi, la Provincia e la programmazione regionale. La irreversibilità è evidente; deve emergere però anche la volontà politica di chi amministra a sostenere quello che oggi viene comunemente definito “sviluppo compatibile”, vale a dire conciliare l’uso razionale del bene primario, qual è il territorio, con la qualità della vita. Non possiamo ignorare l’esigenza di programmare infrastrutture di interesse sovracomunale, in modo coordinato con altri Enti; lo stesso bisogno di nuovi insediamenti comporta un’attenta valutazione circa l’adeguatezza delle infrastrutture necessarie e l’impatto sul territorio che questi producono. Per essere al passo con le esigenze manifestate e con gli obiettivi che l’Amministrazione si è prefissata, in questi ultimi anni sono state adottate dal Consiglio Comunale e definitivamente approvate dalla Giunta regionale del Veneto due Varianti parziali al Piano Regolatore Comunale il cui scopo principale è quello di riordinare alcune zone residenziali, introdurre nuova viabilità per limitare il traffico veicolare verso il centro di Istrana, maggiormente interessato a questo ineludibile problema e l’adeguamento dell’incrocio di Via F. Baracca con la S.P. Postioma, dove è stata meglio definita la prevista rotatoria.Dette varianti hanno individuato limitate nuove zone di espansione, proprio perché si è ritenuto di orientare lo sviluppo urbanistico in modo razionale e sulla base di prevedibili bisogni. Gli interventi attualmente in fase di esecuzione riguardano principalmente scelte operate in passato e che trovano adesso attuazione.Oltre alle varianti parziali cui si è fatto cenno, in Regione è stata appena approvata una ulteriore variante parziale, adottata per dare risposta ad alcune esigenze manifestate dal settore produttivo e per riordinare mediante un intervento di trasformazione urbanistica ed edilizia, che permetta la riqualificazione dell’area del consorzio agrario e di quella già destinata ad allevamento avicolo a Villanova, fonte di tanti problemi in un recente passato.E’ in fase di definizione una Variante alla Norme di Attuazione e Regolamento Edilizio del P. R. G. per apportare modifiche normative volte a definire maggiore puntualità e qualità agli interventi edilizi ed urbanistici. Le Varianti vigenti contengono elementi innovativi che consentono una migliore applicazione delle regole stesse, tuttavia non sono sufficienti ad ottenere disposizioni precise e snelle al fine di fronteggiare la continua evoluzione della normativa.Sono state approvate dal Consiglio Comunale le seguenti lottizzazioni a prevalente destinazione residenziale : - “Gate srl” in Istrana – Piazza Franceschetti e Via F. Gentile - le opere di urbanizzazione sono già state collaudate e cedute al Comune. Sono in corso di esecuzione gli interventi edilizi; - “Carlo srl” in Ospedaletto – Via Lapa - le opere di urbanizzazione sono già state collaudate e cedute al Comune. Sono in corso di esecuzione gli interventi edilizi; - “La Villa” in Villanova” – Via Delle Casette - Sono in fase di esecuzione le opere di urbanizzazione. Altri interventi urbanistici ed edilizi sono in corso di esecuzione nelle frazioni. Si tratta di interventi diretti con l’obbligo di ricavare, all’esterno delle recinzioni, posti auto in ragione di uno per ogni abitazione. Nel caso di uffici o di attività commerciali è previsto che la superficie comprendente i posti auto e lo spazio di manovra sia almeno pari alla superficie destinata ai predetti usi. E’ stata inoltre approvata le seguente lottizzazione per attività produttive:“Filzi” in Istrana – Via Fabio Filzi – Sono in fase di esecuzione le opere di urbanizzazione.Oltre a quanto elencato, sono in corso di definizione e saranno portati in Consiglio Comunale dei nuovi piani di lottizzazione, sempre riguardanti zone in precedenza individuate. Giacomo Aversano ASSESSORE AL BILANCIO Tutti i giorni si discute di welfare ed in particolare su come le famiglie italiane stiano affrontando nuovi problemi legati alla riduzione del potere d'acquisto dopo l'avvento dell'euro. Istrana non è immune a questo problema anzi. L'amministrazione attuale, da quando ha iniziato ad operare (e cioè dal 1999) si è trovata ad esaminare e risolvere sempre nuovi problemi nell'ambito del sociale: crescente immigrazione, situazioni di emarginazione, richieste di contributi economici, problemi legati alla gestione degli anziani e dei disabili nelle famiglie, nuove povertà, ecc. L'amministrazione pur impegnandosi al massimo su questi ed altri argomenti ha dovuto far fronte alle esigenze della popolazione senza contare su alcun supporto dall'alto (vedesi enti superiori: provincia, regione, stato). Anzi.Si è assistito, e sta tuttora continuando, ad un graduale trasferimento di competenze dagli enti citati all'ente comunale che devono poi essere gestite o dal personale comunale o da enti esterni senza peraltro avere, nella maggior parte dei casi, un contributo economico per la gestione delle competenze trasferite. E' recente, ad esempio, il trasferimento dalla Provincia al Comune del compito di vigilare sul rispetto delle normative relativamente alle sagre paesane, oppure la competenza in merito ai sordociechi nell'ambito scolastico. Una recente indagine promossa dall'ufficio assistenza sta portando alla luce una realtà non nota ai più di casi che richiedono una o più volte all'anno l'intervento del Comune.Il servizio reso dal Comune per l'assistenza domiciliare ha avuto un trend di crescita esponenziale negli ultimi anni.Attualmente la spesa sostenuta dal Comune ammonta ad € 60.000 annue di cui solo un 5% è a carico degli utenti.Lodevole risulta l'operato dell'associazione di volontariato in questo settore che svolge, con un mezzo di proprietà del comune, il servizio di trasporto di anziani e disabili che ne facciano richiesta. Si sottolinea comunque che il costo di gestione dell'automezzo è a totale carico del Comune.In aggiunta a quanto sopra l'amministrazione ha da sempre ritenuto quale prioritaria l'attenzione alle famiglie con figli in età scolare. In tal senso ha da sempre fortemente contribuito alla gestione degli asili parrocchiali (93.000 euro di contributo medio per anno), alla gestione delle mense scolastiche e dei trasporto scolastici (il 50% della spesa è a carico del Comune per un totale complessivo di € 252.000), alla gestione dell'asilo nido (viene erogato un contributo mensile di 50 euro per ogni residente per un totale complessivo di € 15.000).Tutto ciò nell'ottica di aiutare le famiglie con figli in età scolare che, come si sa, hanno notevoli spese da affrontare. A ciò si aggiunge che l'amministrazione contribuisce in modo fattivo alla gestione dei gruppi sportivi e ricreativi frequentati per la maggior parte dagli stessi ragazzi che frequentano le scuole.Anche qui l'impegno dell'amministrazione è ingente (93.389 euro di cui 40.823 sono per il contributo per la gestione degli impianti sportivi) oltre ad € 13.000 erogati per la gestione della scuola privata di musica operante sul ns territorio nel settore cultura non si può considerare quello che è l'impegno diretto del comune. La biblioteca, il progetto giovani, la pro-loco, svolgono una importantissima opera nell'ambito culturale, ludico e ricreativo. Complessivamente in questo ambito il Comune spende annualmente una somma pari ad € 88.500.Quanto sopra elencato non è per nulla finanziato da enti superiori ma è a totale carico del Comune, il quale, nella maggior parte dei casi, non sarebbe obbligato a svolgere certi interventi.E' invece negli obiettivi politici dell'attuale amministrazione mantenere il Welfare esistente e se possibile migliorarlo.Cosa peraltro già avvenuta nel precedente mandato amministrativo. Andiamo orgogliosi dei risultati ottenuti in questi anni. Il servizio di assistenza domiciliare in questi ultimi anni è più che raddoppiato con contestuale quasi totale azzeramento dei ricoveri di anziani in casa di riposo (ad oggi ci sono soli 2 casi in tutto il Comune) Così come riceviamo ripetuti ringraziamenti per il servizio di trasporto reso dall'associazione di volontariato.La Pro-loco ed il Progetto Giovani hanno avviato alcune iniziative di rilevante spessore culturale a livello nazionale (il concorso di cortometraggi Fiati corti organizzato dal progetto giovani ha avuto adesioni e plauso da ogni parte d'Italia; così come il concorso di poesia organizzato dalla pro loco ha riscosso elogi crescenti per la qualità dei testi nelle sue edizioni).Anche l'aver reperito una nuova area attrezzata per il mercato settimanale la consideriamo come una conquista del welfare. La nuova ubicazione da risalto al servizio ed ha già visto incrementare le richieste di nuovi spazi per bancarelle tanto che ci stiamo già adoperando per ottenere un ampliamento dell'area.Ciò consente, in questi anni di ridotto potere d'acquisto della moneta, di poter avere sul territorio delle maggiori offerte di acquisto a prezzi contenuti per la popolazione.Nel 2004 il Comune di Istrana avrà, rispetto al 2003, minori entrate da parte dello Stato per 150.000 euro. Inoltre dovrà subire l'aumento del contratto di lavoro del personale, pari a 60.000 euro, senza che questo sia accompagnato da alcun contributo statale. In totale le necessità finanziarie aggiuntive per il Comune per l'anno 2004 risultano essere pari a 210.000.Verranno mantenuti gli standard sopra indicati con prioritaria attenzione alle fasce deboli nonostante la progressiva riduzione dei conferimenti in discarica, con conseguente riduzione delle entrate a tale titolo. Ciò è stato reso possibile in primis grazie all’incremento di entrate comunali per ICI avutosi in questi anni. L’attuale amministrazione ha trovato nelle casse comunali all’inizio del proprio mandato avvenuto nel 1999 entrate per Ici pari a circa 600.000 euro all’anno.Alla fine del 2003, anche grazie ai i controlli sui corretti importi dovuti ai fini Ici, le entrate per Ici sono divenute pari ad € 1.000.000 (+66%). Inoltre un maggior controllo dei contratti e delle spese ricorrenti oltre ad una diversa attenzione alle altre entrate comunali ci ha portato ad ottenere ulteriori economie di spesa.Non è nelle intenzioni dell’attuale amministrazione comunale accedere a mutui che possano gravare sulle future amministrazioni, le quali si troveranno a dover fare i conti con bilanci “normali” e cioè non drogati da entrate particolari quali quelle dalla discarica. Anzi. Continueremo invece, nei limiti del possibile a realizzare opere pubbliche senza far ricorso a mutui ma pagando tutto per cassa (ivi compreso l'acquisto della Villa Lattes dopo 50 anni di vani tentativi per 2,5 milioni di euro interamente finanziati con soldi propri del Comune e quindi senza accendere alcun debito). Nicola Filippetto ASSESSORE ALL’ECOLOGIA Anche Istrana nella “Reti ecologiche” Una porzione del territorio del nostro Comune verrà, nei prossimi tre anni, analizzato e monitorato da un gruppo di ricercatori dell’università di Padova; scopo di questo studio è la “quantificazione” dell’efficienza che siepi o altre formazioni simili hanno nel ridurre gli effetti negativi di talune pratiche agricole comunemente adottate.Lo studio denominato “Reti ecologiche – ricomposizione ambientale” ha una valenza nazionale e vede coinvolte oltre alla già citata Università di Padova anche le Università di Ancona, Udine e Bologna, quest’ultima con funzioni anche di coordinamento; il gruppo di lavoro costituito comprende diverse professionalità come l’agronomo, il chimico e il faunista, infatti è uno studio interdisciplinare non esclusivamente rivolto al settore primario ma anche naturalistico e faunistico per concludersi alla valutazione della qualità delle acque superficiali di sgrondo.Il nostro Comune in collaborazione con il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile contribuisce a questo progetto attraverso l’individuazione di un certo numero di siti che presentano caratteristiche idonee allo studio, da questi si procederà alla scelta definitiva di quello/i che diventeranno effettivamente i campi d’osservazione per l’intera durata del progetto; per l’individuazione dei siti è stata data priorità a situazioni ricadenti all’interno del Parco Sile sia per un’oggettiva ricchezza di siti idonei presenti, ma anche per incrementare i dati disponibili per quest’area che sta interessando sempre più anche le istituzioni della Comunità Europea. Arturo Pizzolon ASSESSORE ALLO SPORT e ASSOCIAZIONI Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale ha confermato lo stretto rapporto con le diverse associazioni sportive, culturali, ricreative, assistenziali ecc. operanti nel territorio, con particolare riguardo per quelle rivolte al mondo giovanile che rivestono grande rilevanza per la formazione ed il pieno sviluppo sia fisico che mentale della persona. Il sostegno al mondo dell’associazionismo avviene mediante l’erogazione di contributi economici, ma anche mediante la messa a disposizione, a costi contenuti, di immobili, impianti ed attrezzature. La convinzione che sia doveroso agevolare i compiti educativi delle famiglie fa si che l’Amministrazione assicuri il funzionamento dell’Asilo Nido e garantisca un importante sostegno economico alle Scuole Materne Parrocchiali. Nel dettaglio sono riportate le somme erogate, nel corso dell’anno 2003, a titolo di contributi: - Associazioni ricreative, culturali, ecc. € 86.566,00 - Associazioni sportive € 77.823,00 - Asilo Nido € 15.000,00 - Scuole Materne Parrocchiali € 93.250,00 Come si può notare l’incidenza dei contributi sul Bilancio del Comune di Istrana non è di poco conto, visti i tempi che corrono. Le entrate comunali, infatti, si sono notevolmente ridotte a causa, da un lato, del taglio dei trasferimenti statali e, dall’altro, della chiusura della discarica “Geo Nova”. Nonostante ciò questa Amministrazione intende continuare il proprio impegno nel sociale rinnovando il sostegno finora garantito alle diverse associazioni che rappresentano una realtà importante della nostra comunità. Stefano Pestrin VIVERE ISTRANA Maggio 2004 DAL MONDO pag. 32 EL PAÍS DE LOS SEIS CONTINENTES.....BIENVENIDOS A LA ARGENTINA LA ARGENTINA Appunti di un giramondo (sempre meno occasionale)…… …..su una terra che tra il 1850 e il 1950 più di ogni altra era divenuta meta degli emigranti italiani (in Argentina la popolazione di origine italiana è la seconda per numero dopo quella spagnola). Tra questi, in gran numero erano i nostri compaesani giunti in cerca di migliori condizioni di vita e i cui discendenti, purtroppo, convivono da alcuni anni con una grave crisi economica. Le potenzialità sono però enormi e la ripresa non dovrebbe tardare se a crederci saranno, primi fra tutti, gli stessi argentini. Di ciò ho avuto riscontro proprio dalla viva voce (spesso in un arcaico dialetto nostrano) dagli oriundi nostri conterranei: dalla centrale provincia di Buenos Aires (la più estesa se non consideriamo l’Antartida) alla Tierra del Fuego, estremo sud del continente e infine al nord, ai confini con il Brasile ed il Paraguay. Un’escursione longitudinale di quasi 4.000 chilometri che ha avuto inizio da Ushuaia, la ciudad mas austral del mundo, il cui nome deriva dal vocabolo indigeno che significa “baia che si apre a ponente”. Abbiamo attraversato i sentieri del Parque National Tierra del Fuego, riserva vergine con foresta di lengas e coihues dov’è sorprendente il numero dei castori che costruiscono le dighe con i tronchi d’albero. Quindi, un’esplorazione marittima al Canal Beagle ci ha portati ad ammirare alcune specie di pinguini e molti altri uccelli. L’appetito che si è poi fatto sentire, l’abbiamo tacitato con asado fueghino (carne di vitello o capretto cucinata secondo il modo tipico della Patagonia) e centollas (tipico granchio dei mari del sud). Tra le bevande, nei momenti di socialità, a farla da padrone è il mate, una semplice infusione di yerba (genere di Agrifoglia seccata e triturata). Nell’estate australe di El Calafate, con il persistente spirare del famoso vento patagonico, si ha la conferma di come le quattro stagioni qui si possano alternare nel giro di pochi minuti: così, dalla leggera t-shirt si passa repentinamente all’imbottita giacca a vento sotto una tormenta di neve. Comunque, questi disagi si rivelano essere ben poca cosa di fronte allo spettacolo VIVERE ISTRANA Maggio 2004 DAL MONDO naturale dei ghiacciai continental i come il Perito Moreno (che avanza progressivamente) e Upsala (cinquanta chilometri di lunghezza). Il tempo stringe, ma non si può lasciare la Patagonia, territorio vasto più di quattro volte l’Italia, senza puntare alla Peninsula Valdés dove si incontrano la ballena franca austral, guanacos, lobos, elefanti marini e, prima ancora, i pinguinos magallanicos di Punta Tombo (centinaia di migliaia lì concentrati da settembre alla fine di gennaio). Le desertiche distese della Patagonia Atlantica, terra d’origine degli Indios Tehuelches, Araucani, Mapuche, mi avvolgono al limite dello sgomento …… …ma bisogna ripartire, Buenos Aires attende! Capitale dell’Argentina con dodici milioni di abitanti che vivono in quarantasei quartieri. Tra i più tipici La Boca, il vecchi o quartie re italiano. Poliedrica è “la signora” delle città latino-americane, con i paesaggi infiniti della Pampa che la circondano, con il tango, quasi un secondo inno nazionale e forma quanto mai rappresentativa dello spirito popolare del Paese, musica nello stesso tempo sensuale e malinconica. Buenos Aires: ospitale, la sua pag. 33 gente fa sentire ciascuno subito a proprio agio e nei paesi della sua periferia (El Palomares, Caseros, ecc.), incontri ancora istranesi partiti oltre cinquant’anni fa. Dalla viva voce di Filippetto Luigi, qui emigrato nel 1948, colgo i ricordi dei fratelli e sorelle Pestrin Luigi, Tiziano, Stella, Flavio ed Erminia, qui emigrati tra il 1919 e il 1950, dei Piva Angelo, Anna (1920 - 1939), dei Soligo, dei Filippetto, dei Rossi, ecc. Ma non posso indugiare oltre, la selva de las aguas grandes mi accoglie lussureggiante, subtropicale ma, soprattutto, regno di quella dolce armonia in gran parte selvaggia che è il Parco Nazionale dell’Iguazù con le sue famose cascate e con l’umida ed esuberante foresta che tutto ricopre. Un’incomparabile amalgama di flora e fauna: il guatambù bianco, il caucharanà, alberi giganteschi di oltre 30 metri di altezza, il timbo, ecc., orchidee, lapachos, rododendri dalle mille sfumature e tra questi si aggirano il tapiro, lo yacaré (coccodrillo americano), ma soprattutto le farfalle. Questa terra incantata fa da naturale cornice all’Iguazù (“acque grandi” per gli Indios “guaranies”, originari abitanti della zona) dai molteplici salti d’acqua tra cui il più famoso è la Garganta del Diablo: qui diventi tutt’uno con la foresta che ti circonda, il rumore dell’acqua, l’umidità che ti avvolge e riscopri quell’intimo legame tra l’uomo e la natura che, troppo spesso sottovalutato, rischia oggi di essere perduto. Giuseppe Rossi VIVERE ISTRANA Maggio 2004 IL TERRITORIO pag. 34 FRENESIA EDIFICATORIA Casa, casina, campo, due case, albergo, tre campi, casa … sembra un gioco di società: si tirano i dadi e si costruiscono case. Il nostro territorio è esattamente come un grande Monopoli, dove i giocatori, con le banconote e con i dadi, costruiscono edifici in ogni dove: Largo Colombo, Bastioni Gran Sasso, tre case, Via Castellana, Vicolo Corto, due case, Vicolo stretto, una casa, Piazzale Roma, Parco della Vittoria, un albergo. È la vittoria del benessere e dell’opulenza, la vittoria devastatrice del “tutto è possibile”, tutto si può fare: bastano i dadi e le banconote. In questo gioco le strade sono solo in funzione degli edifici, forniscono la toponomastica, servono per indicare il recapito postale: Via Verdi, Corso Impero, Via Postumia, Largo Augusto. La strada di grande comunicazione, ovvero di scorrimento veloce, qui da noi è solo un concetto astratto; le uniche tipologie viarie da noi riconosciute sono ‘strada urbana’ e ‘strada di lottizzazione’. Un esempio? Partiamo dal semaforo di Istrana e prendiamo una qualsiasi direzione, verso Treviso o Castelfranco, Montebelluna o Noale, e scopriremo che in nessun caso potremo fare un solo chilometro senza trovare l’accesso di una casa o di un capannone, oppure un incrocio a raso, lo sbocco di qualche stradina pubblica o privata. In un’intervista di qualche anno fa, Ivano Beggio, titolare dell’Aprilia, sottolineava come gli investimenti di centinaia di milioni di lire per guadagnare pochi minuti nella produzione, venivano vanificati da un sistema viario obsoleto e del tutto inefficiente: colpa delle strade? No, colpa dei dadi e delle banconote. A chiunque possedeva un campo è stato concesso di costruire una casa, e chi ne possedeva due o tre poteva fare una lottizzazione. Il guaio è che, ciò che poteva essere auspicabile o forse anche doveroso nel periodo del dopoguerra, in una società povera di tutto, bisognosa di un tetto sulla testa e di quattro pareti intorno, non è altrettanto opportuno oggi, nel momento in cui ci sono più tetti che teste da coprire. D’altronde se un tempo si costruiva per sé stessi e per i propri figli, oggi si costruisce per investire, per vendere o affittare, per guadagnare il più possibile, e la tipologia delle nuove costruzioni, e i metriquadrati di superficie di certi nuovi appartamenti confermano tristemente la vocazione speculativa di certe costruzioni. Personalmente sono convinto che chi amministra un territorio sia chiamato a formulare delle regole, a porre dei limiti ad una speculazione alquanto discutibile, stabilire delle dimensioni minime per i nuovi appartamenti, promuovere il benessere o per lo meno garantire la dignità di chi, per scelta o per forza, viene ad abitare in questo territorio. Mi chiedo chi siano i beneficiari di questo decantato “progresso”, mi chiedo quali siano le prospettive di radicarsi nel territorio per quelle famiglie che abiteranno questi nuovi appartamenti da una stanza e mezza; mi chiedo perché i ‘giardini’ delle nuove case siano così inadatti per ospitare il gioco dei bambini visto che le strade sono comunque sempre più affollate di autoveicoli, e mi chiedo, infine, perché chi costruisce sia attento solo a sfruttare ogni centimetro cubo di volume edificabile senza curarsi, spesso, della qualità e della vivibilità degli spazi che costruisce. Vorrei vedere nel mio paese meno quantità e più qualità; VIVERE ISTRANA Maggio 2004 continuo a credere che la ragione e la progettualità, sia del costruito che del non costruito, possano fornire più qualità all’abitare, alla città, alla fruizione dell’ambiente naturale, e che il territorio sia una IL TERRITORIO risorsa, un bene da tutelare e da difendere dalle brutture e dall’ignoranza, dal cemento dall’asfalto e magari anche dallo smog. Accidenti alle utopie! … casa, tre campi, casina, appartamenti da 40 pag. 35 metriquadri, Piazza Dante, un campo, altre case, imprevisti e probabilità: alcune banconote e un nuovo lancio di dadi. Un obbrobrio che si trascina da anni “CASA LOREDAN”, SIMBOLO DI UN’EPOCA: UN RUDERE CADENTE, MESSO IN SICUREZZA. Volano gli anni e passano i decenni, CasaLoredan è sempre lì, con la sua parvenza sempre più cadente e diroccata. Nessuno ci pensa, salvo il pugno nell’occhio che colpisce chiunque presti un minimo di attenzione. Ad avallare l’impressione di pericolo di “crollo” è intervenuta in questi giorni la necessità di una messa in sicurezza, almeno dalla parte radente la Sp 68 , con una spettacolare imbracatura con putrelle in acciaio ancorate a traverse e tiranti per garantire l’incolumità ai passati: una struttura “patrimoniale” che, oltre che deturpante, è diventata anche pericolosa.Proprio così ,ma è una questione aperta da decenni, mica bazzecole: Casa Loredan , uno dei simboli riconosciuti di Sala d’Istrana, da storica casa colonica padronale, si è trasformata in un rudere piazzato in mezzo al paese. Una precarietà che in questi ultimi anni si è accentuata maggiormente , in quanto a contrasto con il “ nuovo” che è stato costruito o sistemato all’intorno. L’incuria e lo stato di abbandono ne hanno stravolto l’aspetto. Dell’antico splendore è rimasto ben poco: sarebbe opportuna una sua completa ristrutturazione , ma c’è chi in tono provocatorio ne prospetta anche la demolizione. Sarebbe un peccato mortale, ma cos’ì come sta , costituisce insulto in ogni caso. Sta di fatto che la questione sembra ancora aggrovigliata nelle pastoie burocratiche VIVERE ISTRANA Maggio 2004 e, a tutt’oggi, non vi è alcun sentore di intervento conservativo. Per favorire i proprietari ( Gallina di Montebelluna e Grespan di Sala, attualmente in fase di avvocatura per un accordo di comproprietà) ed indurli a passare all’azione. L’amministrazione comunale ha già da tempo svolto opera di ulteriore pressione abbassando il vincolo di protezione, che è stato spostato già da più di un anno da 5 a 4 : vale a IL TERRITORIO dire con criteri di intervento meno rigidi e più permissivi. Ciò anche in quanto, nella riqualificazione dell’area , questo scenario si erge in maniera del tutto impropria e che non ammette più proroghe di soluzione. Tempo fa ,Villa Loredan è stata oggetto di studio anche da parte di alcune classi elementari, con ricerche specifiche che hanno fatto emergere spezzoni di storia e ricordi di persone pag. 36 fortemente legati a questa realtà. Una struttura popolar-padronale che ha rappresentato per lungo tempo il luogo in cui pulsava una dinamica di vita agricola, verso cui si dirigevano i contadini del posto: nei suoi capienti granai infatti venivano depositate le eccedenze ( o pseudo tali) dei raccolti . Questo totale abbandono, attende decisioni concrete e sollecite. Riccardo Masini I S T R A N A.Sfondato il “muro “degli 8000. POPOLAZIONE RESIDENTE A QUOTA 8018 Un comune a forte insediamento esterno. Gli abitanti del comune di Istrana , al 31 dicembre del 2003, hanno raggiunto quota 8018. In dettaglio, si può anche rilevare che la componente maggioritaria di questa lievitazione viene dal saldo migratorio che registra il 43,6% per cento di arrivi rispetto al 25% delle partenze. Inoltrandoci nei particolari abbiamo anche che i nati sono stati 99 ( 48 maschi e 51 femmine) mentre i decessi sono stati 53 ( 20 m. e 33 f.) , con una differenza tra nati e morti di 46 unità e cioè del 41,30% ; da notare che gli stranieri, con 19 nascite e nessun morto, hanno registrato un 19,19% sul totale di 41,30; che gli immigrati da altri comuni risultano in numero di 299 ( 163 m. e 136 f.) , mentre gli immigrati dall’estero sono stati 134 ( 76 m, e 58 f.) e gli iscritti per altri motivi 14 ( 11m. e 3 f.) , per un totale di iscritti nel corso dell’anno pari a 447 unità, di cui 195 stranieri; ciò riferibili ad un 43,62 che è indicatore di una cospicua presenza esterna. Gli emigrati verso altri comuni sono stati invece in numero di 276 ( 149 m.e 127 f.) di cui 43 stranieri rappresentando il 15,58% . Si ha motivo di pensare che la spinta decisiva sia venuta dalla indubbia vocazione residenziale di questo comune che specie negli ultimi tempi si è espressa con la visibilità di importanti insediamenti abitativi, se non con il sorgere di interi quartieri dislocati in vari punti nevralgici del territorio. Una curiosità di raffronto: nel 1979 il comune di Istrana aveva 5.797 abitanti, nel ’75 ne aveva 6175, a metà ’87 aveva raggiunto i 6466. R.M.