BENVENUTI. ANZI , BENTORNATI ! :
FRATELLI DI LAPA.
EDITORIALE di Riccardo Masini
A fine 800, nella grande Storia dell’emigrazione veneta nel mondo, una costola di Istrana è capitata
dalle parti di Lapa , in Brasile. E ,come quella di Adamo ad Eva si è riprodotta, ha piantato radice e
lì ha fatto la sua Storia.
Oggi, con l’approssimarsi del gemellaggio di ritorno, riprendono battere le pulsioni di un antico
sentimento. Un oggi che prende per mano il passato e guarda al domani. Anche un oggi che
celebra i riti della memoria. E la fierezza delle comuni radici.
Istrana, appena sforati gli 8000 abitanti, sede aeroportuale, posta nel triangolo produttivo di
Treviso-Castelfranco-Montebelluna, tagliata in due dal traffico sia viario che ferroviario e sorvolata
da “inquilini” rumorosi ma ormai di casa, si presenta con la sua dimensione: carica di presenze
umane, artistiche e naturalistiche.
Lapa sorge nella Regione ondulata del Paranà, nel Sud Est del Brasile, 20 mila abitanti nel
capoluogo e altrettanti nell’hiterland, un caratteristico agglomarato tra il paesano e il cittadino, dove
la vita scorre sui nostri ritmi ambientali di 30-40 anni fa.
La prima, porta il timbro emblematico di vocazione popolaresca del “ tuto el mondo xe paese,
fora che Istrana”, la seconda si fregia di un più solenne “Città Legendaria” che è sinonimo di
avvenimenti epici avvenuti sul suo territorio, una suggestiva definizione che a noi piace accostare,
per abuso di sentimento e di pensiero, anche al fatto di quel manipolo di gente di Ospedaletto che
qui piantò nuove radici e diede fiato a nuove speranza. Con sacrificio e coraggio, mai perdendo il
filo che ricuce le distanze e conduce all’amata, benchè “invisibile”, origine; che pur continuò ad
abitare dentro all’emozione di ognuno.
Sulla carta geografica queste due località appaiono come due punti impercettibili, ma sono
diventate improvvisamente evidenti e visibili l’un l’altra: due paesi fino a qualche anno pressoché
sconosciuti , hanno riconosciuto ufficialmente la fratellanza delle comuni radici.
Un intreccio esistenziale che sta per rinnovarsi con il gemellaggio “ di sangue” tra le due
comunità. Un avvenimento avviato con le celebrazioni dell’andata che si sono svolte nell’agosto del
2002 in terra brasiliana, in un contenitore di grande suggestione emotiva che ha estrapolato dalla
cronaca e affidato alla comune memoria ben 114 anni di vita palpitante e dai forti toni umani e
rievocativi. Con apposte le firme del sindaco Marco Fighera e del prefeicto Paul Cesar Furiatti;
intrise di percorsi esistenziali di alto significato , per un seme secolare che ha attecchito anche
nell’humus di una grande sensibilità civica.
Che avranno il loro suggello il prossimo 9 maggio, con Furiatti e fratelli ritrovati, ancora tra noi.
Qui, nella terra di partenza; stabilendo una cerniera con l’origine che salda queste due comunità,
separate dal 1888, dalla partenza dalla frazione di Ospedaletto di un nutrito gruppo di famiglie al
completo, che diedero vita ad una epopea umana senza che nessuno di loro, fino a qualche anno fa,
avesse mai potuto farvi ritorno.
Imbarcarono a Genova , stipati nella stive di una scassata “ Rio de Janeiro” e approdando a Santos,
da dove puntarono a Colonia San Carlo. Insediandosi.
L’inizio fu di miseria e sofferenza. Erano stati promessi terreni gratis e aratri d’oro , trovarono
duro lavoro di disboscamento , dal quale vennero anche le prime abitazioni-baracche.
Grandi figure spuntarono dalle difficoltà: tra queste Bernardo Gemin che scriveva ad Ospedaletto
tre volte all’anno , lettere attesissime e intense che venivano lette nei filò. Ciò, grazie anche all’
indimenticabile Rosa Gemin , detta Joia, che aveva continuato ad intrattenere rapporti epistolari con
lo zio. Rapporti poi ripresi da Lapa dalla nipote Nidia Baggio Gemin, che ha dato
continuità a questo importante filo di collegamento.
Con loro, la fiamma del ricordo e la nostalgia di conoscenza verso entrambe le direzioni, è rimasta
sempre accesa.
Bernardo scriveva che per i primi giorni dormiva “nel duro terreno, come le bestie a riposar”,
proprio come recitano le note della struggente canzone “ Merica, Merica”. Ma presto le baracche
alla colonia si affiancarono l’una all’altra e, con esse , si ricompose in parte anche il piccolo e
indimenticato mondo di affetti e usanze lasciati ad Ospedaletto. Avevano portato via da casa solo
poche robe personali, ma due cose essenziali: l’abitudine al lavoro e la religiosità istintiva.
La prima costruzione muraria, infatti, fu la chiesa di Colonia San Carlo . Ma avere la chiesa non
significava avere il prete. Ed ecco che ci pensò Bernardo a rimpiazzarlo: fece catechismo a casa
propria, recitando preghiere ed intonando canti religiosi: gli stessi che rintronavano popolani nella
chiesa di Ospedaletto.
Incoraggiava e aiutava tutti. Alfine assumerà la direzione religiosa di tutti gli italiani. Generoso
e carismatico capo-popolo questo Gemin, pioniere di Ospedaletto a Lapa. .
Lo trovammo nel luogo del riposo Infinito, in uno dei piccoli catafalchi-alltarini, messi in
disordine sparso, di Colonia San Carlo. Un cimiterino per noi strano , ma lindo e composto,
strapieno di lapidi che riproducono a ripetizione cognomi nostrani
Proprio un’altra Ospedaletto.
Su queste basi si è sviluppata una fitta rete di valori e di solidarietà, che ha prodotto anche
sacerdoti come don Carlo Cavallin e l’Arcivescovo Albano Cavallin, esimie figure di grande
sensibilità, altri cuori e anime che si sono aggiunti al motore potente di parte istranese, quali Enzo
Fiorin, Marco Fighera, Evaristo Gemin ( diventato corriere costante), e il compianto Giovanni
Sartor , che ha trovato continuità di intenti nella figlia Anna, a suo tempo “scopritrice” del filone
parentale dei Gottardello a Campinas. Nel novero anche Roberto Gemin posto alla guida del
comitato di gemellaggio e l’altrettanto compianto Gino , sempre dei Gemin, che in solitario andare
ha voluto a tutti i costi conoscere il parentado antenato .
Sono trascorsi 12 anni dal momento di una prima fugace visita istranese in Lapa, i semi gettati su
questo solco hanno trovato terreno fertile e sono subito germogliati. Nello stesso anno, era il 1992,
grazie alla allora Cassa Rurale di Ospedaletto debitamente “fomentata” da Enzo Forin ,votato alla
causa anche per via degli avi Caos. In quattro giunsero da Lapa, arrivando nella mitica terra dei
padri: accolti dal suono della campane che un tempo accompagnava i passi di miseria dei loro
antenati e che ora scandivano la gioia del ritorno; con tutto il paese che, come un’onda in piena, si
riversò in piazza, festante e commosso come non mai.
L’avvenimento imminente ad Istrana si aggiunge a quello di Lapa nell’agosto del 2002 e
completa il diadema , costituendo la logica anche se tardiva conseguenza di un evento storico che
si è sviluppato lungo i canali di una emigrazione nostra, tanto antica quanto importante.
E’ giunto finalmente il momento, anche per noi, di sancire l’indelebile vincolo di sangue tra
Istrana e i fratelli emigrati a Lapa. Con i refoli delle toccanti note de “Il Mondo “ di Jimmi Fontana,
cantateci dai bambini di laggiu, che rivivranno idealmente il loro compendio dolce e universale.
Tutto, per saziare la Memoria. E riempire i Cuori.
Con un abbraccio collettivo di ....“ Benvenuti ! Anzi, BENTORNATI !: Fratelli di Lapa.”
BEM-VINDOS,
OU MELHOR, BENTORNATI !
IRMÃOS DE LAPA.
Em fins de 1800, dentro da grande história da emigração vêneta no mundo, uma
costela de Istrana chegou por acaso nas proximidades de Lapa, no Brasil. E, como a de Adão e
Eva, se reproduziu, criou raízes e ali fez a sua própria história.
Atualmente, com o aproximar-se do gemellaggio1 do retorno, recomeçaram a palpitar as
pulsações de um sentimento antigo. Um hoje que pega pela mão o passado e olha para o amanhã.
Um hoje que também celebra os rituais da memória e o orgulho de ter raízes comuns.
Istrana, recém superados 8.000 habitantes, sede aeroportuária, situada no triângulo produtivo
de Treviso-Castelfranco-Montebelluna, atravessada pelo trânsito seja da rede rodoviária, seja
ferroviária e, por sobre a qual, sobrevoam os “inquilinos” barulhentos mas já de casa, se apresenta
na sua dimensão: repleta de presenças humanas, artísticas e naturais.
Lapa surge na região ondulada do Paraná – sudeste do Brasil, conta 20.000 habitantes
na cidade e outros tantos no interior, é um aglomerado característico que fica entre o
provinciano e o urbano; onde a vida flui com os nossos mesmos ritmos ambientais de 30 ou 40
anos atrás.
A primeira traz a marca emblemática de vocação popular de “tuto el mondo xe paese, fora
che Istrana”; a segunda se orna com um mais solene “Cidade Lendária”, sinônimo de
acontecimentos épicos ocorridos no seu território; definição sugestiva à qual gostamos de
relacionar, por abuso de sentimento e de idéias, também ao fato daquele punhado de pessoas de
Ospedaletto que aqui plantou novas raízes e deu vida à novas esperanças. Com sacrifício e coragem,
sem jamais perder o fio que reduz distâncias e conduz até a amada, ainda que, “invisível” origem;
mas que, mesmo assim, continuou a morar dentro da emoção de cada um.
No mapa geográfico estas duas localidades aparecem como dois pontos imperceptíveis, mas
de súbito tornaram-se evidentes e visíveis uma para a outra: duas cidades que até alguns anos atrás
eram quase desconhecidas, reconheceram oficialmente a fraternidade em raízes comuns.
Trata-se de um entrelaçamento existencial que está para ser renovado com o gemellaggio
“de sangue” entre as duas comunidades. É um acontecimento que iniciou com as celebrações da ida
que se desenrolaram em agosto de 2002 em chão brasileiro, dentro de um contexo de fortes tons
emotivos, extrapolando da crônica e entregando à memória comum 114 anos de vida palpitante
com grandes conteúdos humanos e de recordações. Com as assinaturas dos prefeitos Marco Fighera
e Paulo César Furiatti – impregnadas pelos percursos existenciais de grande significado – para a
semente secular que se fixou também no húmus de uma grande sensibilidade cívica, e que serão
seladas no dia 9 de maio com Furiatti e os irmãos reeencontrados ainda entre nós.
Aqui, na terra da partida, estabelecendo uma conexão com a origem que une estas duas
comunidades separadas pela partida de 1888 do município de Ospedaletto de um grande número de
inteiras famílias, deram vida à uma epopéia humana sem que nenhum deles, até alguns anos atrás,
tivesse podido voltar para cá.
Embarcaram em Gênova, amontoados no porão do navio “Rio de Janeiro” que estava em
péssimas condições. Chegaram em Santos e dali rumaram para a Colônia San Carlo onde se
estabeleceram.
O começo foi de miséria e sofrimento. Tinham sido prometidos terras grátis e arados de
ouro; encontraram duro trabalho de desbravamento do qual surgiram também as primeiras
moradias-barracos.
1
N.d.t.: Não há em português um termo que traduza com o mesmo sentido este vocábulo (talvez, o que mais, se
aproxime é união). Nos pareceu melhor portanto, manter o vocábulo na sua forma original.
Importantes personagens emergiram das dificuldades: entre estas Bernardo Gemin que
escrevia para Ospedaletto três vezes por ano; cartas muito esperadas e intensas que eram lidas nos
“filò2”. Também graças a inesquecível Rosa Gemin, dita Jóia, que continuara a manter
correspondência com seu tio. Correspondência que, mais tarde, foi mantida pela sobrinha Nidia
Baggio Gemin preservando assim este importante fio de conexão.
Com eles, a chama da recordação e o desejo de conhecer em ambas direções, ficou sempre
acesa.
Bernardo escrevia que durante os primeiros dias dormia “no chão duro” como bichos que se
repousam”, conforme entoam as notas da triste canção “Merica, Merica”. Mas logo, os barracos da
colônia foram se multiplicando e com eles se recompôs, em parte, o pequeno e inesquecível mundo
dos afetos e costumes deixados em Ospedaletto. Tinham levado de casa somente poucos objetos
pessoais além de duas coisas essenciais: o costume de trabalhar e a religiosidade instintiva.
A primeira construção de alvenaria, com efeito, foi a Igreja da Colônia San Carlo. Todavia,
ter uma Igreja não significava ter um padre. E, eis que, Bernardo pensou em substituí-lo: deu aulas
de catequismo na sua própria casa, orando e entoando cantos religiosos: os mesmos que ressoavam
na Igreja de Ospedaletto.
Dava coragem e ajudava a todos. No fim, assumiria a direção religiosa de todos os italianos.
Era generoso e carismático, um chefe do povo, tal Gemin, pioneiro de Ospedaletto em Lapa.
Encontramos-lo no lugar do repouso Infinito em um dos pequenos catafalcos-genuflexórios
postos desordenadamente na Colônia San Carlo. Um cemitério, para nós, estranho mas esmerado e
ordenado, repleto de lápides que reproduzem repetidamente sobrenomes da nossa terra. Realmente
uma segunda Ospedaletto.
Nestas bases se desenvolveu uma rede de valores e solidariedade que produziu também
sacerdotes como D. Carlo Cavallin e o Arcebispo Albano Cavallin, exímias figuras de grande
sensibilidade, outros corações e espíritos que foram acrescidos ao potente motor “istranese”, como
Enzo Fiorin, Marco Fighera, Evaristo Gemin (que se tornou mensageiro constante) e o saudoso
Giovanni Sartor cujos objetivos foram continuados pela filha Anna, anteriomente descobridora da
linha de parentela dos Gottardello em Campinas. Nesta categoria encontramos também Roberto
Gemin, responsável pelo comité do gemellaggio e o igualmente saudoso Gino, ele também dos
Gemin que, em suas andanças solitárias quis, a todo custo, conhecer seus antepassados.
Passaram-se doze anos desde o momento da primeira e fugaz visita “istranese” em Lapa; as
sementes lançadas neste sulco encontraram terreno fértil e logo brotaram.
No mesmo ano de 1992, graças a então caixa Rural de Ospedaletto, devidamente
“fomentada” por Enzo Forin, dedicado para a causa, inclusive por causa dos avós Caos. Eram em
quatro os que chegaram de Lapa na mítica terra dos pais : recebidos pelo soar dos sinos que outrora
acompanhara os passos da miséria dos seus antepassados mas que, então, marcava a alegria do
retorno; com toda a cidade que, como se fosse uma onda, se dirigiu para a praça em festa, comovida
como jamais o tinha sido.
O acontecimento iminente em Istrana acrescenta-se ao de Lapa em agosto de 2002
completando assim o diadema e constituindo a lógica, ainda que tardia, consequência de um evento
histórico que se desenvolveu ao longo dos canais da nossa emigração; tão antiga como importante.
Finalmente chegou o momento, inclusive para nós, de selar o indelével vínculo de sangue
entre Istrana e os irmãos emigrados para Lapa. Nos sopros das comoventes notas de “Il mondo” de
Jimmi Fontana, cantadas para nós pelas crianças de lá, reviverão idealmente o seu compêndio
suave e universal com as bandeiras da Itália e do Brasil que tremularão ao vento de uma festa do
povo.
Tudo isto a fim de saciar a Memória e encher os Corações.
Com um abraço coletivo de…” Bem-vindos! Ou melhor, BENTORNATI! Irmãos de Lapa.
2
Corresponderia ao nosso “sarau” mas que preferimos também mantê-lo na sua forma original.
AVVICENDAMENTO AL VERTICE DELLA PRO LOCO
Favaro lascia a Liva
Il 29 gennaio 2004, dopo l’ Assemblea Ordinaria dei soci che ha approvato il Conto Consuntivo
2003, il Programma 2004 ed il relativo Bilancio di Previsione, hanno avuto luogo le elezioni per il
rinnovo delle cariche sociali dell’Associazione Pro Loco di Istrana. Le elezioni, svoltesi in due
tempi, dovevano rinnovare il Consiglio di Amministrazione, il Collegio dei Revisori dei Conti e
quello dei Probi Viri. Successivamente, il 12 febbraio, nella prima riunione del neo-eletto
Consiglio, si è proceduto alla elezione del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario. Il
Consiglio a maggioranza ha recepito il suggerimento del presidente uscente Amadio Favaro, non
più disponibile a mantenere l’incarico, e ha eletto a Presidente il sig. Mario Liva , già da anni
Vicepresidente. Il Consiglio ha poi eletto Favaro alla carica di Vicepresidente e ha confermato nella
carica di Segretario Pellegatti che, avendo già manifestato prima della votazione il desiderio di
essere esonerato dall’incarico, ha accettato l’incarico ad interim.
A bocce ferme e dopo le surroghe dei rinunciatari, le cariche sociali sono così assegnate:
Presidente: Mario Liva ,
Vicepresidente: Amadio Favaro,
Segretario: Camillo Pellegatti,
Consiglieri eletti: Alberto Pozzebon (Sala), Giuseppe Rossi (Pezzan), Ottaviano Della Pina,
Pierpaolo Capodicasa, Vincenzina Cavasin, Domenico Stella, Maria Grazia Gasparini (Istrana);
Eraldo Cisterna, Norina Ceccato, ( Villanova); Danilo Tempestin (Ospedaletto) e Olivo
D’Ambrosi.
Consiglieri di diritto per nomina del Consiglio Comunale: Adelia Colesso, Simone Agostini e
Ivo Pozzebon.
Completano l’elenco dei votati i Revisori dei Conti: Alfonso Calzavara, Pozzi Angelo e Bruno
Cisterna e i Probiviri Antonio Danieli, Fratel Dionisio Santoro e Francesco Gravina.
La Redazione di “Vivere Istrana”, facendosi interprete di tutti gli associati e anche dei
lettori, esprime il più vivo ringraziamento a quanti hanno lasciato l’incarico e formula i più
vivi e cordiali auguri di buon lavoro ai neo-eletti.
I Presidenti della Pro Loco dalla fondazione a oggi:
Guido Barea Assessore alla Cultura del Comune di Istrana primo presidente dalla fondazione: dal
18/2/81 al 18/11/81; Pellegatti Camillo (dal 18/11/81 al 4/1/84); Favaro Giovanni (dal 4/1/84 al
6/2/85); Tecchiato Dino (dal 6/2/85 al 13/2/90); Favaro Amadio (dal 13/2/90 al 4/12/93);
Tecchiato Dino (dal 4/12/93 al 10/1/95); Eraldo Cisterna (dal 10/1/95 al 21/3/96); Francesco
Panetta (dal 21/3/96 al 8/1/98); Amadio Favaro (dal 8/1/98 al 12/2/2004); Mario Liva ( dal
12/2/2004
…)
A
TTENZIONE ATTENZIONE.
Domenica 19 luglio
9^ edizione dei “GIOCHI IN
VILLA”
Preparare le squadre
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
SOLIDARIETA’
dell’Ammini
strazione,
confermand
o anche per
questo
progetto
l’assegnazion
e
Il 14 dicembre 2003, si è
chiuso
il
Progetto
“Solidarietà
Globale
2003” a favore di Medici
Senza
Frontiere
e
dell’ADVAR,
promosso
dal Comitato “Istrana
Solidale” e sostenuto dalle
iniziative
di
alcune
associazioni, parrocchie,
gruppi spontanei e privati
cittadini.
La consegna di quanto
raccolto
è
avvenuta
durante il tradizionale
Concerto
di
Natale,
organizzato
dalla
Biblioteca Comunale e
dalla Pro Loco.
Il Presidente del Comitato
Luigi Pestrin ha rivolto un
caldo ringraziamento a
quanti hanno contribuito
alla organizzazione dei
vari eventi e a tutti coloro
che generosamente hanno
dato le proprie offerte in
denaro.
Ha quindi consegnato ad
ognuno dei beneficiari,
rappresentati dal dott.
Belloni, (Medici Senza
Frontiere)
e
dalla
signorina Nadia Gemin,
(ADVAR), la somma di
7.250,00 €.
Ha poi preso la parola il
Sindaco, arch. Marco
Fighera, che ha portato il
saluto
ed
il
ringraziamento
di
un
contributo
di 2.400 €.
Pubblichiamo in queste
pagine gli attestati di
gratitudine e riconoscenza
che
Medici
senza
Frontiere
e
ADVAR
hanno
inviato
al
presidente Pestrin.
Il
Comitato
“Istrana
Solidale”, vista la lodevole
finalità di questo tipo di
iniziative ed il positivo
riscontro avuto da parte
della cittadinanza, ha
deliberato di proporre
anche per l’anno in corso
una raccolta di fondi,
denominata “Solidarietà
Globale 2004”, a favore
di:
EMERGENCY
per
”Programma Sierra Leone Corsia
Pediatrica”.
PADRE Felice PRINELLI
per
“Progetto Scuola
pag 11
Guayaquil”,
EMERGENCY E’ una
Organizzazione
non
governativa
italiana
fondata dal dott. Gino
Strada.
Essa ha come obiettivi
l’assistenza
medicochirurgica alle vittime di
conflitti armati e la
promozione di una cultura
di pace e solidarietà.In
Sierra Leone la sanità non
è gratuita e quindi la
stragrande maggioranza
della popolazione, che è
poverissima,
non
ha
praticamente accesso alle
cure,
cosicché
anche
piccoli problemi possono
degenerare in patologie
gravi e malformazioni
irreversibili.
Il
programma scelto dal
Comitato si propone di
aiutare i più piccoli,
fornendo un contributo in
denaro
che
possa
assicurare due mesi di
funzionamento (7.200 €)
alla
Corsia
Pediatrica
nell’ospedale di Goderich,
sobborgo della capitale
Freetown
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
SOLIDARIETA’
pag 12
Padre Felice PRINELLI, dei Padri Missionari della Consolata, opera in Ecuador dov’è primo
responsabile della missione di “El Fortin”, baraccopoli di Guayaquil. Qui una popolazione di
circa 200.000 persone vive in casupole di bambù e lamiera, senza fognature e acqua. Un
ambiente sociale estremamente degradato, dove la famiglia non esiste ed i bambini vengono
spesso abbandonati da piccoli a vivere una vita randagia e senza speranza di un futuro.A El
Fortin Padre Prinelli dirige una scuola cattolica dove circa 540 ragazzi frequentano il ciclo
istruzionale basico di 7 anni. Purtroppo al termine dei 7 anni i ragazzi non hanno sbocchi
lavorativi e tornano a perdersi nella strada. Nasce così il progetto Scuola Guayaquil sostenuto
dal nostro Comitato: corsi professionali al termine dei quali i ragazzi avranno una
opportunità per poter sperare in un futuro migliore.Il Comitato, lo ricordiamo, è composto
attualmente da rappresentanti di alcune Associazioni che con spirito di collaborazione,
cooperano nella scelta degli obiettivi e nelle linee operative per raggiungerli.
Il Comitato è comunque aperto a tutti coloro che credono in questa nuova forma interassociativa
“oltre
i
campanili”.
Rivolgiamo
pertanto un invito a quanti
operano
nel
mondo
associativo
istranese,
affinché
entrino
nel
Comitato per realizzare
insieme i progetti che di
anno in anno verranno
individuati.
Invitiamo la gente d’Istrana
a sostenere il progetto
“Solidarietà Globale 2004”,
partecipando attivamente e,
se possibile, generosamente
alle iniziative benefiche che
associazioni
e
gruppi,
organizzeranno da qui alla
fine del 2004.
Teniamo d’occhio i manifesti
che espongono il logo di
Istrana
Solidale
e
partecipiamo alle iniziative.
“Aiutateci ad aiutare”
Per il Comitato
Pierpaolo Capodicasa
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
CULTURA
La Poesia
pag 13
GATTO FELICE
Ho letto più non ricordo dove
di un gatto
che morì per indigestione di petunie.
Gatto felice
che aveva giardini-promenade
e teneri petali-manicaretti.
Gatto felice
che s’arrotava le unghie
su cortecce d’alberi.
Noi per divagare
abbiamo spazi sempre più minuscoli
confinati lungo la linea sottile
che separa la coscienza dal sonno.
Vi arriviamo stanchi
nell’ora che abbuia
quando già stanno chiudendosi
le palpebre.
La rara luce d’oro
dell’ultimo raggio di sole
fatica a toccarci.
Uomini felici, noi
incapaci
di abbozzolarci nei sogni.
Adriana SCARPA
“PREMIO ISTRANA 2003”- PRO LOCO ISTRANA
2° PREMIO per la sezione in LINGUA ITALIANA con la seguente motivazione:
- Emoziona questa immagine di un gatto morto “per indigestione di petunie”. Sul filo
dell’ironia l’autore contrappone i felici spazi di un altro tempo e di un altro luogo all’angustia
degli spazi umani e quotidiani. Ognuno di noi si avvia alla sua sera e i nostri sogni, conclude
con felice metafora il poeta, non sono un bozzolo sufficiente a difenderci-
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
CULTURA
pag 14
La poesia veneta
CLARETA DEI CACHI
El caco el va ciucià
cofà na nena,
a oci ciuxi, scancełando
i ani,
cusì che ła vita … incora …
non dà afani, gnancora
ai primi pasi via te mena.
Da un toco el caco
sbandonà ga ła sena
de un albaro inventà,
dai pumi
strani;
sola napa el sta, poxà
coi so germani e pian
màura,
sensa darse pena.
A palpo, te – te ło saji, e no
coi denti! La scorsa ła xe na pele
come de vero:
xe l’ora che co lavri e sentimenti
te ciuci, ciuci al caco polpa e siero!
No sta pensar, ridàte
ai sfinimenti
de un fruto regalà
dal so mistero.
Francesco ZANETTIN
CLARETTA DEI KAKI
Il kaki va succhiato / come una turgida mamma, / a occhi chiusi, cancellando / gli anni, / cosicché la vita ancora … /
non dà affanni, non ancora / ai primi passi via ti conduce. / Da un pezzo il cachi / ha abbandonato la scena / di un
albero inventato / dalle mele / strane; / sulla cappa del camino sta, posato / con i suoi fratelli e piano / matura, /
senza darsi pena. / / Tu te lo saggi a tasto e non / con i denti; la scorza è una pelle / come il vetro: / è l’ora che con
labbra e sentimenti / tu succhi succhi al cachi polpa e siero! / Non stare a pensare, ridatti / agli sfinimenti / di un
frutto regalato / dal suo stesso mistero. //
“PREMIO ISTRANA 2003” - PRO LOCO ISTRANA
2° PREMIO per la sezione DIALETTO VENETO con la seguente motivazione:
“Un atto banale, quello dell’accostare la bocca ad un succoso frutto di stagione, diventa
occasione per un sorriso, per un bozzetto, ma anche per una esplorazione garbata di quella
sacralità che dovrebbe pervadere il rapporto uomo-natura.”
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
CULTURA
pag. 18
Biblioteca
DALLA BIBLIOTECA
Potevamo stupirvi
con
effetti
speciali,
raccontando
di
quanto
straordinario sia stato il
2003 per la biblioteca di
Istrana, visto che per la
prima volta nella sua storia
si è superata la fatidica
soglia dei 10.000 prestiti in
un anno, ma ci sembrava
più interessante farvi un
resoconto, una specie di
diario di viaggio con gli
incontri, le emozioni, i volti,
la bellezza di un anno
vissuto in biblioteca.
Dunque, il viaggio
comincia
in
febbraio
quando con gli ormai
famosi scatoloni di libri
portati a spasso per le nostre
contrade inizia l’avventura
di “biblioteca itinerante”.
Le scuole interessate sono
le
elementari
di
Ospedaletto, Sala e Pezzan
e l’idea è semplice: vista la
distanza che separa le
frazioni dalla sede della
biblioteca, allora sarà la
biblioteca che si sposta
nelle varie scuole portando
il suo carico di sogni,
avventure,
illustrazioni,
colori…. Facce felici mi
accolgono,
i
bambini
cominciano a chiedere: “Hai
portato Geronimo Stilton? E
l’ultimo di Harry Potter? Lo
sai che nel nostro libro di
lettura c’è un raccontro
tratto dal libro che ho preso
in prestito l’anno scorso?
Rispondo, consiglio, parlo
con le maestre per sapere se
ci sono esigenze didattiche
che
richiedono
libri
particolari, mi appunto le
richieste per la prossima
volta. Ci salutiamo mentre
alcuni bambini della classe
prima, che hanno ricevuto la
tessera di iscrizione alla
biblioteca nuova fiammante,
mi
promettono:
“Oggi
pomeriggio
vengo
a
scegliere una videocassetta
con la mamma”. Così i
bambini si fanno “sponsor”
entusiasti dei nostri servizi
trascinandosi dietro anche
gli adulti: ottimo lavoro!
Il viaggio continua
con il ricordo degli occhi
sgranati di fronte agli
spettacoli teatrali fatti in
primavera e in autunno, con
le risate per le buffe trovate
dei vari racconta-storie che
ci hanno deliziato durante le
animazioni, con la curiosità
e l’interesse per tanti
personaggi incontrati nei
libri,
anche
attraverso
splendide illustrazioni. E’
poi arrivata un’estate calda,
anzi caldissima, ma la
biblioteca si è difesa bene,
ha
trovato
rifugio
confortevole e fresco nel
parco di Villa Lattes: anche
qui tanti incontri, letture,
giochi, spettacoli, laboratori
creativi, divertimento (vedi
“Vivere
Istrana”
precedente).
Un
ricordo
bellissimo e del tutto
particolare è per me
l’incontro con i bambini
della
scuola
materna.
Quando sono arrivata nelle
loro scuole accompagnata
da… indovinate!! Sì, uno
scatolone di libri!! mi hanno
accolta con vero entusiasmo
e gioia, come se portassi
loro il più prezioso dei
tesori. Abbiamo tirato fuori
insieme i libri, li abbiamo
toccati, sfogliati, abbiamo
riso per quelli più buffi.
Alcuni suonavano, altri
avevano le figure che
sembravano saltar fuori
dalle pagine per essere più
vicini a chi li guardava e poi
ogni bambino ne ha scelto
uno da portare a casa. Non
volevano più lasciarmi
andar
via,
mi
abbracciavano, mi si sono
aggrappati
intorno,
facendomi promettere di
tornare presto a trovarli.
L’ultimo appunto
di viaggio è più recente
perché risale ai primi mesi
di quest’anno e riguarda
l’iniziativa avviata con i
ragazzi della scuola media
che abbiamo chiamato
“La banda del book”.
Anche in questo caso
l’idea è semplice: quella di
potenziare
il
punto
prestito
già
esistente
presso
la
biblioteca
dell’Istituto con i libri
della nostra biblioteca e
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
aggiuntiva
una
volta
al
mese.
A
disposizione libri nuovi,
belli, interessanti, che
parlano ai ragazzi con
storie di ragazzi. E i
ragazzi sono arrivati, ho
avuto l’opportunità di
incontrarli, di parlare dei
loro interessi, della musica
che amano, degli sport che
praticano, di che cosa
vorrebbero trovare in
biblioteca. E, alla faccia
dell’apatia
e
del
disinteresse per la lettura
che
gli
adulti
attribuiscono loro un po’
troppo frettolosamente e
superficialmente,
ho
ricevuto una valanga di
richieste e di proposte.
Così mi sono messa
anch’io a leggere i
romanzi che l’editoria per
ragazzi sforna in quantità
industriale, ne ho scoperti
di veramente belli, altri
meno,
alcuni
assolutamente imperdibili.
Ma in ogni caso conoscere
le storie di prima mano mi
ha dato un’opportunità in
più di dialogo e una
sicurezza maggiore nella
proposta.
Insomma, le esperienze
fatte incitano me e tutti gli
adulti che hanno compiti
educativi nei confronti dei
bambini dai più piccoli ai
più grandi (e che ringrazio
sentitamente perché senza il
loro aiuto non sarebbe
possibile
lavorare
con
successo) ad un maggiore
con un’apertura
CULTURA
Biblioteca
impegno sul versante della
qualità dei servizi offerti.
La bibliotecaria
Paola Biasin
pag. 19
MESE DI MAGGIO
CORSO DI COMPUTER SUI
SOFTWARE APPLICATIVI (WORD-EXCEL)
16 ORE (LUNEDI' E MERCOLEDI' DALLE 20,30 ALLE
22,30) QUOTA INDIVIDUALE EURO 55,00
SERATA ARENA DI VERONA
VENERDI' 09 LUGLIO "AIDA" DI G. VERDI
VIAGGIO-BIGLIETTO-LIBRETTO
QUOTA INDIVIDUALE EURO 27,50
TEATRO IN VILLA
SABATO 17-24-31 LUGLIO E 07 AGOSTO
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
PROGETTO GIOVANI
pag. 20
FIATICORTI: cosa c’è oltre?
“Nebbia.
C’era tanta nebbia quella
sera di dicembre. Ca’
Florens
era
fugace,
sembrava galleggiare su un
mare color bianco latte. Le
fiaccole
illuminavano
debolmente
il
viale
d’ingresso.
In un’atmosfera di tensione,
speravamo. Speravamo che
nonostante la nebbia, tutto
andasse bene.
Alla spicciolata affluiva la
gente nella sala. La giuria
era già pronta ad emettere
il suo verdetto. Chi avrebbe
vinto?
Tra attesa e curiosità
cominciarono
le
proiezioni.
Sulla
sala
gremita di gente calò il
silenzio. Quasi trecento
persone
vissero
le
emozioni che solo il
cinema sa dare.”
FiatiCorti ci ha regalato
delle emozioni. E non solo a
noi organizzatori. Ci piace
pensare che anche le
persone che erano lì con
noi, quella sera, abbiano
provato delle emozioni. E
sicuramente emozionati lo
erano i vincitori delle varie
sezioni del concorso.
Ma
cos’è
FiatiCorti?
FiatiCorti è tante cose. È
rassegna. È concorso. È
premiazione. È cultura. È
gruppo. Ma soprattutto è
cinema.
I
numeri:
oltre
100
produzioni presentate. 17
ore di girato visionato dal
comitato organizzatore. 5
serate di proiezioni. 8.000
contatti al sito ufficiale. 8
vincitori. 1000 spettatori.
I
vincitori:
Premio
FiatiCorti: Deadline di
Massimo
Coglitore
(Messina); Miglior Regia:
Troppo vento di Fabio
Mollo (Roma); Miglior
Sceneggiatura: La gara di
salto sulle uova di Enrico
Iacovoni (Roma); Miglior
Montaggio: Voce Off di
Valentina
Zincati
(Bologna);
Miglior
Interpretazione: Confini
di Maurizio Fiume (Chieti);
Premio
Fiaticortissimi;
Made in China di Stefano
Terenziani (Parma); Premio
FiatiCorti Miglior Spot
"La diversità" - 2003
Anno Europeo per i
disabili di Attilio Mina
(Como); Premio FiatiCorti
Animazione: Questione di
sopravvivenza di Lucia
Salmaso
(Pordenone);
Premio del Pubblico;
C'era una volta un re di
Massimiliano
Mauceri
(Firenze).
Parla Luca, uno dei ragazzi
che hanno creato ed
organizzato FiatiCorti.
“Come è nato FiatiCorti?”
FiatiCorti è la naturale
conseguenza della nostra
passione per il cinema unità
alla curiosità che in molti di
noi ha da sempre suscitato il
mondo dei cortometraggi.
Riuscire ad esaurire in
pochi minuti trame affatto
banali, capaci di suscitare
interesse nello spettatore e
di trasmettergli emozioni a
volte anche forti, è una cosa
non da poco. Visionando
alcune opere di nostri amici,
e altre presenti in rete, ci
siamo accorti che molti
“videomakers indipendenti”
italiani si muovono a loro
agio in questo tipo di
operazione, e meriterebbero
molto
più
spazio
e
attenzione.
Abbiamo
pensato che nel nostro
piccolo qualcosa forse si
poteva fare, e abbiamo
mosso i primi passi per
l’allestimento di questa
piccola “vetrina”…
“FiatiCorti è cresciuto
molto, parlano i numeri:
dai 26 filmati della prima
edizione agli oltre 100
dell’ultima. E, come si
vede
dall’elenco
dei
vincitori, una diffusione su
scala
nazionale.
Un
impegno costante per tutto
l’anno. Dove trovate le
forze?”
La risposta si trova già
qualche
riga
sopra.
FiatiCorti per noi non è un
lavoro, o un impegno
inderogabile:
è
il
concretizzarsi di una nostra
passione,
e
quindi
essenzialmente
è
un
divertimento! Certamente il
lavoro è tanto, soprattutto
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
per mantenere l’evento al
passo coi tempi e per
continuare a crescere anno
dopo anno. Molto spesso le
forze
sembrano
insufficienti, e qualche
momento di scoramento lo
attraversiamo anche noi.
Però alla fine vince la
voglia di fare sempre
meglio, e i risultati che
riusciamo a raggiungere alla
fine di ogni anno ripagano
enormemente gli sforzi.
Se FiatiCorti continuerà a
crescere come è stato fino
ad ora, sicuramente le
nostre sole forze non
saranno più sufficienti; è
per questo che da una parte
stiamo cercando di avviare
collaborazioni con altre
associazioni locali quali la
Pro Loco, e dall’altra
spalanchiamo le porte per
l’ingresso di nuovi ragazzi
volenterosi.
Ma
sinceramente
preferiamo
avere questo genere di
problemi, piuttosto che
avere forze e non sapere
come impiegarle!
“FiatiCorti
nasce
ad
Istrana. Resterà?”
La nostra intenzione, al
momento, è certamente
questa. Non bisogna
dimenticare che fino ad
oggi FiatiCorti è esistito
anche grazie al forte
impegno (economico e non)
dell’Amministrazione
Comunale. Il fatto che
questa
manifestazione
PROGETTO GIOVANI
faccia viaggiare il
nome di Istrana
per
tutto
il
territorio
nazionale
è
sicuramente
motivo d’orgoglio
per noi e per chi
finora ha creduto
in noi.
La
nostra
intenzione
è
comunque quella
di crescere, nei
limiti
del
possibile, anno dopo anno.
Siamo consapevoli che
questo comporterà sempre
maggior
impegno
ed
esigenze
crescenti
(in
termini economici e di
strutture), e per fortuna ne
sono consapevoli anche gli
organi comunali, che si
sono già attivati per la
ricerca
di
nuovi
finanziamenti ministeriali.
Insomma ci sono tutti i
presupposti affinché questo
prodotto resti fortemente
legato al territorio di
Istrana. Certamente, senza
chiudere gli occhi di fronte
ad
alcune
interessanti
proposte “esterne” che
potrebbero aiutarci nella
nostra crescita…
“Qualche
anticipazione
sulla prossima edizione?”
Come ogni anno, il punto di
partenza è la passata
edizione. Resterà invariata
la
formula
vincente
“rassegna + concorso”, e
così anche il periodo della
manifestazione (novembre-
pag. 21
dicembre), il sito web come
“punto d’appoggio” e la
presenza
di
numerose
categorie in gara. Non
mancheranno certamente le
novità.
Stiamo
anche
vagliando
l’ipotesi
di
proporre un “FiatiCorti
itinerante”, per portare la
manifestazione su tutto il
territorio
provinciale.
Insomma,
le
idee
certamente non mancano.
Per essere sempre informati
su tutto ciò che è FiatiCorti,
è
comunque
sempre
possibile visitare il sito
www.fiaticorti.com
o
contattarci
direttamente
all’e-mail
[email protected],
o
venendo direttamente in
sede. Noi ci riuniamo ogni
lunedì, dalle 21.00, presso il
Progetto Giovani, Casa
Colusso, in via S. Pio X n.1
(vicino alle scuole medie).
Fabio Folliero
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
DAL MUNICIPIO
pag 25
COMUNE DI ISTRANA
IL SINDACO
Abbiamo ritenuto importante con questo inserto pubblicato sul
notiziario “Vivere Istrana” riprendere il filo diretto tra
l’Amministrazione comunale e i cittadini istranesi, con lo scopo di
informare sulle attività ed interventi realizzati e sulle motivazioni che
hanno determinato la loro attuazione. In quest’ottica, ci è sembrato
opportuno ed importante che ciascun Assessore potesse illustrare le
principali iniziative concernenti il proprio ambito di competenza.
“Amministrare”, oggi forse più di ieri, significa, dati i vincoli di
bilancio, prestare maggiore attenzione ai bisogni dei cittadini ed alla
loro informazione. Di fronte a sempre maggiori competenze, delegate
agli Enti Locali in virtù della riforma che ha introdotto il
decentramento amministrativo corrispondono minori trasferimenti di
risorse da parte dello Stato nei confronti dei Comuni, con conseguante
aggravio di problematiche sempre più complesse e con minori
disponibilità economiche a disposizione. Il nostro comune ha da poco
superato stabilmente la soglia degli 8.000 abitanti (ad oggi se ne
contano infatti 8050 ); questo rappresenta un dato importante che sta a
significare che anche Istrana, per svariate ragioni, viene scelta come
luogo di residenza da molte persone. La crescita demografica, se da
una parte favorisce il miglioramento dello stile di vita, incentivando
l’insediamento di nuove attività commerciali, produttive e di servizio,
dall’altro accresce i problemi di convivenza, e richiede sempre più
energie nel campo del sociale. Con questi obiettivi l’Amministrazione
comunale intende favorire tutti quegli interventi che abbiano come
scopo il miglioramento della qualità della vita.
Marco Fighera
ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI
Con il precedente notiziario si è relazionato sull’andamento dell’attività, sino al dicembre
2002. Da quella data si sono poi susseguite le seguenti variazioni afferenti al programma
delle opere pubbliche:
MUNICIPIO: Il progetto per la realizzazione del nuovo archivio al posto dell’ex
magazzino è stato adeguato alle indicazioni della Sovrintendenza. Entro il corrente
anno il lavoro verrà appaltato mentre l’esecuzione avverrà nel 2005.
- MAGAZZINO COMUNALE: Entro quest’anno verrà acquistato una nuova
autoscala per una più sicura e veloce manutenzione degli impianti di illuminazione
pubblica.
- ACQUISTO E VENDITA IMMOBILI:E’ in corso la predisposizione delle pratiche per
la vendita del Lotto 7B della Lottizzazione Comunale.E’ imminente l’acquisizione del
compendio immobiliare di Villa Lattes con annessi terreni agricoli ed edifici rustici.Il
rogito dell’atto di acquisto verrà firmato entro il corrente mese di marzo.
- ACQUEDOTTO E FOGNATURE:E’ stato redatto lo studio di fattibilità del nuovo
piano delle fognature comunali in una logica di integrazione con gli impianti fognari
dei comuni limitrofi.D’altronde come prevede la legge anche il nostro comune dovrà
entrare a far parte dell’Ambito Territoriale Ottimale nel quale dovranno venire
gestite sia gli acquedotti che le fognature.
- CIMITERI:E’ stato realizzato l’ampliamento del Cimitero di Villanova e la
costruzione di nuovi loculi e colombari a Istrana e Villanova.
- SISTEMAZIONE VIE E PIAZZE LAVORI REALIZZATI NEL 2003 E INIZIO
2004:Realizzazione della terza corsia all’incrocio fra la S.P.68 e Via Toniolo,
sistemazione Vie Bragadin, Via San Michele e costruzione marciapiede in Via
Toniolo;Urbanizzazione di Via Canil, Vicolo C.Battisti e Viale Europa;Asfaltatura di
Via Storti, Via delle Vegrone, Vicolo del Moro, Via Castellari Nord, Via Cantore e
tratti di Via Padernelle, realizzazione parcheggio in Via Fermi.Impianti di
illuminazione in Via C. Battisti (tratti) Via Capitello (tratto terminale) Via Filzi e
Pramartini;Demolizione fabbricato cadente e sistemazione parcheggio di fronte alla
chiesa di Sala;Sistemazione di Via della Chiesa, Via Divisione Folgore e Via
Pinelle;Seconda fase di sistemazione di Piazzale Roma che comprende la
realizzazione dei giardini pubblici e parco giochi davanti a Ca’ Celsi (apertura
giugno 2004);
- LAVORI DI AVVIO ENTRO IL CORRENTE ANNO:Depolverizzazione delle Vie
del Bosco, Peschiera e Fornaci;Sistemazione di Via Posaracchi, Giustiniani;Terza
fase di sistemazione di Piazzale Roma;Costruzione del nuovo Centro per la
raccolta differenziata in Via dei Carburanti a Pezzan (vicino alla discarica
“TIRETTA”);Rinnovo della segnaletica stradale all’ingresso del territorio
comunale;Riasfaltatura della Via Aldo Moro (prima fase in Lottizzazione Comunale)
e del marciapiede in Via Nazario Sauro;
- SPOSTAMENTO DEL MERCATO:Il mercato settimanale del giovedì è stato
definitivamente spostato in Piazza Franceschetti e Via Gentile (lottizzazione GateScremin).
- SCUOLE:Sono stati realizzati con il cofinanziamento della Regione, lavori per la
messa a norma di tutte le Scuole Elementari e Media.
PISTE CICLABILI:
- TRATTI REALIZZATI:Ml. 780 in Via Del Mutton;
- TRATTI DI CUI SI INIZIERA’ LA REALIZZAZIONE NEL 2004: Ml. 2150 in Via
Longato e Via Delle Alpi;Ml. 330 in Via Filzi;
-
-
SISTEMAZIONE INCROCIO FRA LA S.P.68 E LA S.P.102 (Postumia Romana) A
SALA:E’ prevista la realizzazione di una rotonda di tipo europeo a cura e spese
della Provincia che prevede l’inizio dei lavori nel 2004 ;
ELIMINAZIONE PASSAGGI A LIVELLO:Completata la progettazione definitiva a
cura della Regione Veneto che ha provveduto a convocare la conferenza di servizi
per il 26.03.2004.Si procederà quindi alla progettazione esecutiva e all’appalto.
TRASPORTI: E’ stato concesso un contributo, pari al 25% della spesa, alle
Parrocchie
di
Villanova,
Pezzan e Sala per l’acquisto
di nuovi e più sicuri mezzi di
trasporto per i bambini delle
Scuole Materne.Con l’aiuto
del
Comune
tutte
le
Parrocchie hanno rinnovato il
pulmino
delle
Scuole
Materne.
Enzo Fiorin
ASSESSORE ALL’URBANISTICA
Il Comune d’Istrana in questi ultimi anni sta subendo una notevole trasformazione del
proprio territorio. Sono molteplici i fattori che vi contribuiscono e sui quali
l’Amministrazione comunale è chiamata a rispondere attraverso la programmazione, il cui
scopo è principalmente quello di orientare e disporre affinché vi sia uno sviluppo ordinato,
che tenga conto sia dei bisogni sia della qualità degli interventi previsti. Si comprende la
difficoltà di far recepire questo obiettivo perché diverse sono le idee di sviluppo e della
qualità degli interventi. Tuttavia un’analisi approfondita permette di valutare ogni aspetto
che l’uso del territorio comporta.Anche Istrana, come in precedenza i Comuni della cintura
di Treviso, sta subendo una trasformazione importante, già programmata nel tempo con l’
individuazione di aree da urbanizzare per destinarle all’edilizia abitativa e produttiva. Ciò
che sta avvenendo è un fenomeno irreversibile e diffuso, che si lega a fattori economici e
di sviluppo e che coinvolge anche il territorio dei Comuni limitrofi, la Provincia e la
programmazione regionale. La irreversibilità è evidente; deve emergere però anche la
volontà politica di chi amministra a sostenere quello che oggi viene comunemente definito
“sviluppo compatibile”, vale a dire conciliare l’uso razionale del bene primario, qual è il
territorio, con la qualità della vita.
Non
possiamo ignorare l’esigenza di programmare infrastrutture di interesse
sovracomunale, in modo coordinato con altri Enti; lo stesso bisogno di nuovi insediamenti
comporta un’attenta valutazione circa l’adeguatezza delle infrastrutture necessarie e
l’impatto sul territorio che questi producono. Per essere al passo con le esigenze
manifestate e con gli obiettivi che l’Amministrazione si è prefissata, in questi ultimi anni
sono state adottate dal Consiglio Comunale e definitivamente approvate dalla Giunta
regionale del Veneto due Varianti parziali al Piano Regolatore Comunale il cui scopo
principale è quello di riordinare alcune zone residenziali, introdurre nuova viabilità per
limitare il traffico veicolare verso il centro di Istrana, maggiormente interessato a questo
ineludibile problema e l’adeguamento dell’incrocio di Via F. Baracca con la S.P. Postioma,
dove è stata meglio definita la prevista rotatoria.Dette varianti hanno individuato limitate
nuove zone di espansione, proprio perché si è ritenuto di orientare lo sviluppo urbanistico
in modo razionale e sulla base di prevedibili bisogni. Gli interventi attualmente in fase di
esecuzione riguardano principalmente scelte operate in passato e che trovano adesso
attuazione.Oltre alle varianti parziali cui si è fatto cenno, in Regione è stata appena
approvata una ulteriore variante parziale, adottata per dare risposta ad alcune esigenze
manifestate dal settore produttivo e per riordinare mediante un intervento di
trasformazione urbanistica ed edilizia, che permetta la riqualificazione dell’area del
consorzio agrario e di quella già destinata ad allevamento avicolo a Villanova, fonte di
tanti problemi in un recente passato.E’ in fase di definizione una Variante alla Norme di
Attuazione e Regolamento Edilizio del P. R. G. per apportare modifiche normative volte a
definire maggiore puntualità e qualità agli interventi edilizi ed urbanistici. Le Varianti
vigenti contengono elementi innovativi che consentono una migliore applicazione delle
regole stesse, tuttavia non sono sufficienti ad ottenere disposizioni precise e snelle al fine
di fronteggiare la continua evoluzione della normativa.Sono state approvate dal Consiglio
Comunale le seguenti lottizzazioni a prevalente destinazione residenziale :
- “Gate srl” in Istrana – Piazza Franceschetti e Via F. Gentile - le opere di urbanizzazione
sono già state collaudate e cedute al Comune. Sono in corso di esecuzione gli interventi
edilizi;
- “Carlo srl” in Ospedaletto – Via Lapa - le opere di urbanizzazione sono già state
collaudate e cedute al Comune. Sono in corso di esecuzione gli interventi edilizi;
- “La Villa” in Villanova” – Via Delle Casette - Sono in fase di esecuzione le opere di
urbanizzazione.
Altri interventi urbanistici ed edilizi sono in corso di esecuzione nelle frazioni. Si tratta di
interventi diretti con l’obbligo di ricavare, all’esterno delle recinzioni, posti auto in ragione
di uno per ogni abitazione. Nel caso di uffici o di attività commerciali è previsto che la
superficie comprendente i posti auto e lo spazio di manovra sia almeno pari alla superficie
destinata ai predetti usi. E’ stata inoltre approvata le seguente lottizzazione per attività
produttive:“Filzi” in Istrana – Via Fabio Filzi – Sono in fase di esecuzione le opere di
urbanizzazione.Oltre a quanto elencato, sono in corso di definizione e saranno portati in
Consiglio Comunale dei nuovi piani di lottizzazione, sempre riguardanti zone in
precedenza individuate.
Giacomo Aversano
ASSESSORE AL BILANCIO
Tutti i giorni si discute di welfare ed in particolare su come le famiglie italiane stiano
affrontando nuovi problemi legati alla riduzione del potere d'acquisto dopo l'avvento
dell'euro. Istrana non è immune a questo problema anzi. L'amministrazione attuale, da
quando ha iniziato ad operare (e cioè dal 1999) si è trovata ad esaminare e risolvere
sempre nuovi problemi nell'ambito del sociale: crescente immigrazione, situazioni di
emarginazione, richieste di contributi economici, problemi legati alla gestione degli anziani
e dei disabili nelle famiglie, nuove povertà, ecc. L'amministrazione pur impegnandosi al
massimo su questi ed altri argomenti ha dovuto far fronte alle esigenze della popolazione
senza contare su alcun supporto dall'alto (vedesi enti superiori: provincia, regione, stato).
Anzi.Si è assistito, e sta tuttora continuando, ad un graduale trasferimento di competenze
dagli enti citati all'ente comunale che devono poi essere gestite o dal personale comunale
o da enti esterni senza peraltro avere, nella maggior parte dei casi, un contributo
economico per la gestione delle competenze trasferite. E' recente, ad esempio, il
trasferimento dalla Provincia al Comune del compito di vigilare sul rispetto delle normative
relativamente alle sagre paesane, oppure la competenza in merito ai sordociechi
nell'ambito scolastico.
Una recente indagine promossa dall'ufficio assistenza sta portando alla luce una realtà
non nota ai più di casi che richiedono una o più volte all'anno l'intervento del Comune.Il
servizio reso dal Comune per l'assistenza domiciliare ha avuto un trend di crescita
esponenziale negli ultimi anni.Attualmente la spesa sostenuta dal Comune ammonta ad €
60.000 annue di cui solo un 5% è a carico degli utenti.Lodevole risulta l'operato
dell'associazione di volontariato in questo settore che svolge, con un mezzo di proprietà
del comune, il servizio di trasporto di anziani e disabili che ne facciano richiesta. Si
sottolinea comunque che il costo di gestione dell'automezzo è a totale carico del
Comune.In aggiunta a quanto sopra l'amministrazione ha da sempre ritenuto quale
prioritaria l'attenzione alle famiglie con figli in età scolare. In tal senso ha da sempre
fortemente contribuito alla gestione degli asili parrocchiali (93.000 euro di contributo medio
per anno), alla gestione delle mense scolastiche e dei trasporto scolastici (il 50% della
spesa è a carico del Comune per un totale complessivo di € 252.000), alla gestione
dell'asilo nido (viene erogato un contributo mensile di 50 euro per ogni residente per un
totale complessivo di € 15.000).Tutto ciò nell'ottica di aiutare le famiglie con figli in età
scolare che, come si sa, hanno notevoli spese da affrontare. A ciò si aggiunge che
l'amministrazione contribuisce in modo fattivo alla gestione dei gruppi sportivi e ricreativi
frequentati per la maggior parte dagli stessi ragazzi che frequentano le scuole.Anche qui
l'impegno dell'amministrazione è ingente (93.389 euro di cui 40.823 sono per il contributo
per la gestione degli impianti sportivi) oltre ad € 13.000 erogati per la gestione della scuola
privata di musica operante sul ns territorio nel settore cultura non si può considerare quello
che è l'impegno diretto del comune. La biblioteca, il progetto giovani, la pro-loco, svolgono
una importantissima opera nell'ambito culturale, ludico e ricreativo. Complessivamente in
questo ambito il Comune spende annualmente una somma pari ad € 88.500.Quanto sopra
elencato non è per nulla finanziato da enti superiori ma è a totale carico del Comune, il
quale, nella maggior parte dei casi, non sarebbe obbligato a svolgere certi interventi.E'
invece negli obiettivi politici dell'attuale amministrazione mantenere il Welfare esistente e
se possibile migliorarlo.Cosa peraltro già avvenuta nel precedente mandato
amministrativo. Andiamo orgogliosi dei risultati ottenuti in questi anni. Il servizio di
assistenza domiciliare in questi ultimi anni è più che raddoppiato con contestuale quasi
totale azzeramento dei ricoveri di anziani in casa di riposo (ad oggi ci sono soli 2 casi in
tutto il Comune) Così come riceviamo ripetuti ringraziamenti per il servizio di trasporto reso
dall'associazione di volontariato.La Pro-loco ed il Progetto Giovani hanno avviato alcune
iniziative di rilevante spessore culturale a livello nazionale (il concorso di cortometraggi
Fiati corti organizzato dal progetto giovani ha avuto adesioni e plauso da ogni parte
d'Italia; così come il concorso di poesia organizzato dalla pro loco ha riscosso elogi
crescenti per la qualità dei testi nelle sue edizioni).Anche l'aver reperito una nuova area
attrezzata per il mercato settimanale la consideriamo come una conquista del welfare. La
nuova ubicazione da risalto al servizio ed ha già visto incrementare le richieste di nuovi
spazi per bancarelle tanto che ci stiamo già adoperando per ottenere un ampliamento
dell'area.Ciò consente, in questi anni di ridotto potere d'acquisto della moneta, di poter
avere sul territorio delle maggiori offerte di acquisto a prezzi contenuti per la
popolazione.Nel 2004 il Comune di Istrana avrà, rispetto al 2003, minori entrate da parte
dello Stato per 150.000 euro. Inoltre dovrà subire l'aumento del contratto di lavoro del
personale, pari a 60.000 euro, senza che questo sia accompagnato da alcun contributo
statale. In totale le necessità finanziarie aggiuntive per il Comune per l'anno 2004 risultano
essere pari a 210.000.Verranno mantenuti gli standard sopra indicati con prioritaria
attenzione alle fasce deboli nonostante la progressiva riduzione dei conferimenti in
discarica, con conseguente riduzione delle entrate a tale titolo. Ciò è stato reso possibile
in primis grazie all’incremento di entrate comunali per ICI avutosi in questi anni. L’attuale
amministrazione ha trovato nelle casse comunali all’inizio del proprio mandato avvenuto
nel 1999 entrate per Ici pari a circa 600.000 euro all’anno.Alla fine del 2003, anche grazie
ai i controlli sui corretti importi dovuti ai fini Ici, le entrate per Ici sono divenute pari ad €
1.000.000 (+66%). Inoltre un maggior controllo dei contratti e delle spese ricorrenti oltre
ad una diversa attenzione alle altre entrate comunali ci ha portato ad ottenere ulteriori
economie di spesa.Non è nelle intenzioni dell’attuale amministrazione comunale accedere
a mutui che possano gravare sulle future amministrazioni, le quali si troveranno a dover
fare i conti con bilanci “normali” e cioè non drogati da entrate particolari quali quelle dalla
discarica. Anzi. Continueremo invece, nei limiti del possibile a realizzare opere pubbliche
senza far ricorso a mutui ma pagando tutto per cassa (ivi compreso l'acquisto della Villa
Lattes dopo 50 anni di vani tentativi per 2,5 milioni di euro interamente finanziati con soldi
propri del Comune e quindi senza accendere alcun debito).
Nicola Filippetto
ASSESSORE ALL’ECOLOGIA
Anche Istrana nella “Reti ecologiche”
Una porzione del territorio del nostro Comune verrà, nei prossimi tre anni,
analizzato e monitorato da un gruppo di ricercatori dell’università di Padova; scopo di
questo studio è la “quantificazione” dell’efficienza che siepi o altre formazioni simili hanno
nel ridurre gli effetti negativi di talune pratiche agricole comunemente adottate.Lo studio
denominato “Reti ecologiche – ricomposizione ambientale” ha una valenza nazionale e
vede coinvolte oltre alla già citata Università di Padova anche le Università di Ancona,
Udine e Bologna, quest’ultima con funzioni anche di coordinamento; il gruppo di lavoro
costituito comprende diverse professionalità come l’agronomo, il chimico e il faunista,
infatti è uno studio interdisciplinare non esclusivamente rivolto al settore primario ma
anche naturalistico e faunistico per concludersi alla valutazione della qualità delle acque
superficiali di sgrondo.Il nostro Comune in collaborazione con il Parco Naturale Regionale
del Fiume Sile contribuisce a questo progetto attraverso l’individuazione di un certo
numero di siti che presentano caratteristiche idonee allo studio, da questi si procederà alla
scelta definitiva di quello/i che diventeranno effettivamente i campi d’osservazione per
l’intera durata del progetto; per l’individuazione dei siti è stata data priorità a situazioni
ricadenti all’interno del Parco Sile sia per un’oggettiva ricchezza di siti idonei presenti, ma
anche per incrementare i dati disponibili per quest’area che sta interessando sempre più
anche le istituzioni della Comunità Europea.
Arturo Pizzolon
ASSESSORE ALLO SPORT e ASSOCIAZIONI
Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale ha confermato lo stretto rapporto con le
diverse associazioni sportive, culturali, ricreative, assistenziali ecc. operanti nel territorio,
con particolare riguardo per quelle rivolte al mondo giovanile che rivestono grande
rilevanza per la formazione ed il pieno sviluppo sia fisico che mentale della persona.
Il sostegno al mondo dell’associazionismo avviene mediante l’erogazione di contributi
economici, ma anche mediante la messa a disposizione, a costi contenuti, di immobili,
impianti ed attrezzature.
La convinzione che sia doveroso agevolare i compiti educativi delle famiglie fa si che
l’Amministrazione assicuri il funzionamento dell’Asilo Nido e garantisca un importante
sostegno economico alle Scuole Materne Parrocchiali.
Nel dettaglio sono riportate le somme erogate, nel corso dell’anno 2003, a titolo di
contributi:
- Associazioni ricreative, culturali, ecc.
€ 86.566,00
- Associazioni sportive
€ 77.823,00
- Asilo Nido
€ 15.000,00
- Scuole Materne Parrocchiali
€ 93.250,00
Come si può notare l’incidenza dei contributi sul Bilancio del Comune di Istrana non è di
poco conto, visti i tempi che corrono. Le entrate comunali, infatti, si sono notevolmente
ridotte a causa, da un lato, del taglio dei trasferimenti statali e, dall’altro, della chiusura
della discarica “Geo Nova”. Nonostante ciò questa Amministrazione intende continuare il
proprio impegno nel sociale rinnovando il sostegno finora garantito alle diverse
associazioni che rappresentano una realtà importante della nostra comunità.
Stefano Pestrin
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
DAL MONDO
pag. 32
EL PAÍS DE LOS SEIS CONTINENTES.....BIENVENIDOS A
LA ARGENTINA
LA ARGENTINA
Appunti di un giramondo (sempre meno occasionale)……
…..su una terra che tra il
1850 e il 1950 più di ogni
altra era divenuta meta degli
emigranti
italiani
(in
Argentina la popolazione di
origine italiana è la seconda
per numero dopo quella
spagnola). Tra questi, in
gran numero erano i nostri
compaesani giunti in cerca
di migliori condizioni di vita
e
i
cui
discendenti,
purtroppo, convivono da
alcuni anni con una grave
crisi
economica.
Le
potenzialità
sono
però
enormi e la ripresa non
dovrebbe tardare se a
crederci saranno, primi fra
tutti, gli stessi argentini. Di
ciò ho avuto riscontro
proprio dalla viva voce
(spesso in un arcaico
dialetto nostrano) dagli
oriundi nostri conterranei:
dalla centrale provincia di
Buenos Aires (la più
estesa
se
non
consideriamo l’Antartida)
alla Tierra del Fuego,
estremo sud del continente
e infine al nord, ai
confini con il Brasile ed
il Paraguay. Un’escursione
longitudinale di quasi
4.000 chilometri che ha
avuto inizio da Ushuaia, la
ciudad mas austral del
mundo, il cui nome deriva
dal vocabolo indigeno che
significa “baia che si apre
a ponente”.
Abbiamo attraversato i
sentieri del Parque National
Tierra del Fuego, riserva
vergine con foresta di lengas
e coihues dov’è sorprendente
il numero dei castori che
costruiscono le dighe con i
tronchi d’albero. Quindi,
un’esplorazione marittima
al Canal Beagle ci ha
portati ad ammirare alcune
specie di pinguini e molti
altri uccelli. L’appetito che
si è poi fatto sentire,
l’abbiamo tacitato con
asado fueghino (carne di
vitello o capretto cucinata
secondo il modo tipico della
Patagonia) e centollas (tipico
granchio dei mari del sud).
Tra le bevande, nei momenti
di socialità, a farla da
padrone è il mate, una
semplice infusione di yerba
(genere di Agrifoglia seccata
e triturata).
Nell’estate australe di El
Calafate, con il persistente
spirare del famoso vento
patagonico, si ha la
conferma di come le
quattro stagioni qui si
possano alternare nel giro
di pochi minuti: così, dalla
leggera t-shirt si passa
repentinamente
all’imbottita giacca a vento
sotto una tormenta di neve.
Comunque, questi disagi si
rivelano essere ben poca
cosa
di
fronte
allo
spettacolo
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
DAL MONDO
naturale
dei
ghiacciai
continental
i come il
Perito
Moreno
(che
avanza
progressivamente) e Upsala (cinquanta
chilometri di lunghezza).
Il tempo stringe, ma non si può lasciare la
Patagonia, territorio vasto più di quattro volte
l’Italia, senza puntare alla Peninsula Valdés
dove si incontrano la ballena franca austral,
guanacos, lobos, elefanti marini e, prima
ancora,
i
pinguinos
magallanicos di Punta Tombo
(centinaia di migliaia lì
concentrati da settembre alla
fine di gennaio).
Le desertiche distese della
Patagonia Atlantica, terra
d’origine
degli
Indios
Tehuelches,
Araucani,
Mapuche, mi avvolgono al
limite dello sgomento ……
…ma bisogna ripartire, Buenos Aires attende!
Capitale dell’Argentina con dodici milioni di
abitanti che vivono in quarantasei quartieri.
Tra i
più
tipici
La
Boca,
il
vecchi
o
quartie
re
italiano. Poliedrica è “la signora” delle città
latino-americane, con i paesaggi infiniti della
Pampa che la circondano, con il tango, quasi
un secondo inno nazionale e forma quanto
mai rappresentativa dello spirito popolare del
Paese, musica nello stesso tempo sensuale e
malinconica. Buenos Aires: ospitale, la sua
pag. 33
gente fa sentire ciascuno subito a proprio agio
e nei paesi
della sua
periferia
(El
Palomares,
Caseros,
ecc.),
incontri
ancora
istranesi
partiti oltre cinquant’anni fa. Dalla viva voce
di Filippetto Luigi, qui emigrato nel 1948,
colgo i ricordi dei fratelli e sorelle Pestrin
Luigi, Tiziano, Stella, Flavio ed Erminia, qui
emigrati tra il 1919 e il 1950, dei Piva
Angelo, Anna (1920 - 1939), dei Soligo, dei
Filippetto, dei Rossi, ecc.
Ma non posso indugiare
oltre, la selva de las aguas
grandes
mi
accoglie
lussureggiante,
subtropicale ma, soprattutto,
regno di quella dolce
armonia in gran parte
selvaggia che è il Parco
Nazionale dell’Iguazù con
le sue famose cascate e con
l’umida ed esuberante
foresta che tutto ricopre. Un’incomparabile
amalgama di flora e fauna: il guatambù
bianco, il caucharanà, alberi giganteschi di
oltre 30 metri di altezza, il timbo, ecc.,
orchidee, lapachos, rododendri dalle mille
sfumature e tra questi si aggirano il tapiro, lo
yacaré
(coccodrillo
americano),
ma
soprattutto le farfalle. Questa terra incantata
fa da naturale cornice all’Iguazù (“acque
grandi” per gli Indios “guaranies”, originari
abitanti della zona) dai molteplici salti
d’acqua tra cui il più famoso è la Garganta del
Diablo: qui diventi tutt’uno con la foresta che
ti circonda, il rumore dell’acqua, l’umidità
che ti avvolge e riscopri quell’intimo legame
tra l’uomo e la natura che, troppo spesso
sottovalutato, rischia oggi di essere perduto.
Giuseppe Rossi
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
IL TERRITORIO
pag. 34
FRENESIA EDIFICATORIA
Casa, casina, campo,
due case, albergo, tre campi,
casa … sembra un gioco di
società: si tirano i dadi e si
costruiscono case. Il nostro
territorio è esattamente
come un grande Monopoli,
dove i giocatori, con le
banconote e con i dadi,
costruiscono edifici in ogni
dove: Largo Colombo,
Bastioni Gran Sasso, tre
case, Via Castellana, Vicolo
Corto, due case, Vicolo
stretto, una casa, Piazzale
Roma, Parco della Vittoria,
un albergo.
È la vittoria del benessere e
dell’opulenza, la vittoria
devastatrice del “tutto è
possibile”, tutto si può fare:
bastano i dadi e le
banconote.
In questo gioco le strade
sono solo in funzione degli
edifici,
forniscono
la
toponomastica, servono per
indicare il recapito postale:
Via Verdi, Corso Impero,
Via
Postumia,
Largo
Augusto.
La strada di
grande
comunicazione,
ovvero
di
scorrimento
veloce, qui da noi è solo un
concetto astratto; le uniche
tipologie viarie da noi
riconosciute sono ‘strada
urbana’ e ‘strada di
lottizzazione’.
Un
esempio? Partiamo dal
semaforo di Istrana e
prendiamo una qualsiasi
direzione, verso Treviso o
Castelfranco, Montebelluna
o Noale, e scopriremo che
in nessun caso potremo fare
un solo chilometro senza
trovare l’accesso di una
casa o di un capannone,
oppure un incrocio a raso,
lo sbocco di qualche
stradina pubblica o privata.
In un’intervista di qualche
anno fa, Ivano Beggio,
titolare
dell’Aprilia,
sottolineava
come
gli
investimenti di centinaia di
milioni
di
lire
per
guadagnare pochi minuti
nella produzione, venivano
vanificati da un sistema
viario obsoleto e del tutto
inefficiente: colpa delle
strade? No, colpa dei dadi e
delle banconote.
A chiunque possedeva un
campo è stato concesso di
costruire una casa, e chi ne
possedeva due o tre poteva
fare una lottizzazione. Il
guaio è che, ciò che poteva
essere auspicabile o forse
anche doveroso nel periodo
del dopoguerra, in una
società povera di tutto,
bisognosa di un tetto sulla
testa e di quattro pareti
intorno, non è altrettanto
opportuno
oggi,
nel
momento in cui ci sono più
tetti che teste da coprire.
D’altronde se un tempo si
costruiva per sé stessi e per
i propri figli, oggi si
costruisce per investire, per
vendere o affittare, per
guadagnare il più possibile,
e la tipologia delle nuove
costruzioni,
e
i
metriquadrati di superficie
di certi nuovi appartamenti
confermano tristemente la
vocazione speculativa di
certe costruzioni.
Personalmente
sono
convinto che chi amministra
un territorio sia chiamato a
formulare delle regole, a
porre dei limiti ad una
speculazione
alquanto
discutibile, stabilire delle
dimensioni minime per i
nuovi
appartamenti,
promuovere il benessere o
per lo meno garantire la
dignità di chi, per scelta o
per forza, viene ad abitare
in questo territorio.
Mi chiedo chi siano i
beneficiari
di
questo
decantato “progresso”, mi
chiedo quali siano le
prospettive di radicarsi nel
territorio per quelle famiglie
che abiteranno questi nuovi
appartamenti da una stanza
e mezza; mi chiedo perché i
‘giardini’ delle nuove case
siano così inadatti per
ospitare il gioco dei
bambini visto che le strade
sono comunque sempre più
affollate di autoveicoli, e mi
chiedo, infine, perché chi
costruisce sia attento solo a
sfruttare ogni centimetro
cubo di volume edificabile
senza curarsi, spesso, della
qualità e della vivibilità
degli spazi che costruisce.
Vorrei vedere nel mio paese
meno quantità e più qualità;
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
continuo a credere che la
ragione e la progettualità,
sia del costruito che del non
costruito, possano fornire
più qualità all’abitare, alla
città,
alla
fruizione
dell’ambiente naturale, e
che il territorio sia una
IL TERRITORIO
risorsa, un bene da tutelare
e da difendere dalle brutture
e
dall’ignoranza,
dal
cemento
dall’asfalto
e
magari anche dallo smog.
Accidenti alle utopie! …
casa, tre campi, casina,
appartamenti
da
40
pag. 35
metriquadri, Piazza Dante,
un campo, altre case,
imprevisti e probabilità:
alcune banconote e un
nuovo lancio di dadi.
Un obbrobrio che si trascina da anni
“CASA LOREDAN”, SIMBOLO DI UN’EPOCA:
UN RUDERE CADENTE, MESSO IN SICUREZZA.
Volano gli anni e
passano i decenni, CasaLoredan è sempre lì, con la
sua parvenza sempre più
cadente e
diroccata.
Nessuno ci pensa, salvo il
pugno
nell’occhio
che
colpisce chiunque presti un
minimo di attenzione. Ad
avallare l’impressione di
pericolo di “crollo” è
intervenuta in questi giorni
la necessità di una messa in
sicurezza, almeno dalla
parte radente la Sp 68 , con
una
spettacolare
imbracatura con putrelle in
acciaio ancorate a traverse
e tiranti per garantire
l’incolumità ai passati: una
struttura
“patrimoniale”
che, oltre che deturpante, è
diventata anche pericolosa.Proprio così ,ma è una
questione
aperta
da
decenni, mica bazzecole:
Casa Loredan , uno dei
simboli riconosciuti di Sala
d’Istrana, da storica casa
colonica padronale, si è
trasformata in un rudere
piazzato in mezzo al paese.
Una precarietà che in questi
ultimi anni si è accentuata
maggiormente , in quanto a
contrasto con il “ nuovo”
che è stato costruito o
sistemato all’intorno.
L’incuria e lo stato di
abbandono
ne
hanno
stravolto
l’aspetto.
Dell’antico splendore è
rimasto ben poco: sarebbe
opportuna una sua completa
ristrutturazione , ma c’è chi
in tono provocatorio ne
prospetta
anche
la
demolizione. Sarebbe un
peccato mortale, ma cos’ì
come sta , costituisce
insulto in ogni caso.
Sta di fatto che la questione
sembra ancora aggrovigliata
nelle pastoie burocratiche
VIVERE ISTRANA
Maggio 2004
e, a tutt’oggi, non vi è
alcun sentore di intervento
conservativo. Per favorire i
proprietari ( Gallina di
Montebelluna e Grespan di
Sala, attualmente in fase di
avvocatura per un accordo
di comproprietà) ed indurli
a
passare
all’azione.
L’amministrazione
comunale ha già da tempo
svolto opera di ulteriore
pressione abbassando il
vincolo di protezione, che è
stato spostato già da più di
un anno da 5 a 4 : vale a
IL TERRITORIO
dire con criteri di intervento
meno
rigidi
e
più
permissivi. Ciò anche in
quanto,
nella
riqualificazione dell’area ,
questo scenario si erge in
maniera del tutto impropria
e che non ammette più
proroghe di soluzione.
Tempo fa ,Villa Loredan è
stata oggetto di studio anche
da parte di alcune classi
elementari, con ricerche
specifiche che hanno fatto
emergere spezzoni di storia
e ricordi di persone
pag. 36
fortemente legati a questa
realtà.
Una
struttura
popolar-padronale che ha
rappresentato per lungo
tempo il luogo in cui
pulsava una dinamica di
vita agricola, verso cui si
dirigevano i contadini del
posto: nei suoi capienti
granai infatti venivano
depositate le eccedenze ( o
pseudo tali) dei raccolti .
Questo totale abbandono,
attende decisioni concrete e
sollecite.
Riccardo Masini
I S T R A N A.Sfondato il “muro “degli 8000.
POPOLAZIONE RESIDENTE A QUOTA 8018
Un comune a forte insediamento esterno.
Gli abitanti
del
comune di Istrana , al 31
dicembre del 2003, hanno
raggiunto quota 8018. In
dettaglio, si può anche
rilevare che la componente
maggioritaria di questa
lievitazione viene dal saldo
migratorio che registra il
43,6% per cento di arrivi
rispetto al 25%
delle
partenze. Inoltrandoci nei
particolari abbiamo anche
che i nati sono stati 99 ( 48
maschi e 51 femmine)
mentre i decessi sono stati
53 ( 20 m. e 33 f.) , con una
differenza tra nati e morti di
46 unità e cioè del 41,30%
; da notare che gli stranieri,
con 19 nascite e nessun
morto, hanno registrato un
19,19% sul totale di 41,30;
che gli immigrati da altri
comuni risultano in numero
di 299 ( 163 m. e 136 f.) ,
mentre
gli
immigrati
dall’estero sono stati 134 (
76 m, e 58 f.) e gli iscritti
per altri motivi 14 ( 11m. e
3 f.) , per un totale di iscritti
nel corso dell’anno pari a
447 unità, di cui 195
stranieri; ciò riferibili ad un
43,62 che è indicatore di
una cospicua presenza
esterna. Gli emigrati verso
altri comuni sono stati
invece in numero di 276 (
149 m.e 127 f.) di cui 43
stranieri rappresentando il
15,58% . Si ha motivo di
pensare che la spinta
decisiva sia venuta dalla
indubbia
vocazione
residenziale
di
questo
comune che specie negli
ultimi tempi si è espressa
con
la
visibilità
di
importanti
insediamenti
abitativi, se non con il
sorgere di interi quartieri
dislocati in vari punti
nevralgici del territorio.
Una curiosità di raffronto:
nel 1979 il comune di
Istrana aveva 5.797 abitanti,
nel ’75 ne aveva 6175, a
metà ’87 aveva raggiunto i
6466.
R.M.
Scarica

Edizione Maggio 2004