CARTELLA STAMPA
SOMMARIO
• Nuova Subaru Forester
• Esterni
• Interni
• Tecnica
• Sicurezza
• Equipaggiamenti e dati tecnici
Nuova FORESTER
Come era logico supporre gli S.U.V. hanno fatto breccia nel mercato italiano. Ma il termine di S.U.V. è un po’ troppo generico, per
definire questi mezzi. Molti nascono da una rivisitazione dei fuoristrada, con un telaio pesante, delle sospensioni a corsa lunga
e una serie di sistemi per migliorare la trazione su fondo difficile
(bloccaggio di mozzi e/o differenziali) automatici o manuali.
Adatti ad un utilizzo prettamente fuoristradistico con un certo imbarazzo nella guida stradale, soprattutto a causa del peso elevato e del baricentro alto, oltre ad un sistema di sospensioni piuttosto morbido.
Altri sono invece mutuati da station wagon che vengono “alzate” dal suolo con sospensioni ridisegnate meccaniche o pneumatiche, invero poco adatte a muoversi con agilità su terreni franosi e con poco grip. Tutte soluzioni di compromesso, pochi
S.U.V. sono stati progettati ex-novo con concetti del tutto personalizzati per un uso specifico in e fuoristrada.
Forester ha tracciato una via nuova ed importante per definire al
meglio questi nuovi mezzi versatili, funzionali e concretamente
adatti ad un pubblico che fa della mobilità globale il suo primo
interesse.
Ma la realizzazione di Forester non è stata un frutto casuale, l’idea originale dei tecnici Subaru era quella di sfruttare al meglio
l’enorme esperienze nella trazione integrale permanente, realizzata in oltre trent’anni di produzione di vetture così concepite,
investendola in un mezzo con caratteristiche del tutto innovative. Con questa logica è nato il concetto di “Best of Both” che ha
definito la prima generazione di Forester.
Il meglio di cosa? Di due concetti di vetture apparentemente antitetici: la station wagon e il fuoristrada.
Della prima conserva il fatto di essere particolarmente efficace
sulla strada. Veloce, stabile e con una elevata maneggevolezza
anche alle alte velocità, prova ne sia che la versione sovralimentata vanta delle prestazioni più simili ad una berlina sportiva che a un mezzo versatile. Inoltre ha un’ottima guidabilità anche in città e nelle manovre di parcheggio, dove i fuoristrada
peccano per resistenze meccaniche piuttosto sensibili. Senza
contare la facilità di carico e di utilizzo anche per le signore o per
persone più anziane, che non si trovano molto a loro agio nel salire sui fuoristrada.
Con questi compete in termini di trazione, grazie allo schema
Subaru AWD, di maneggevolezza su terreni difficili, grazie al peso contenuto e ben distribuito, al baricentro basso ed all’ottimo
telaio, leggero ma particolarmente robusto e indeformabile.
Questo formidabile mix di tecnologie applicate ha consentito da
subito alla Forester di primeggiare in e fuoristrada, alle basse
come alle alte velocità.
Tutto nasce dall’idea di base Subaru che rappresenta il filo conduttore con cui vengono realizzati tutti i modelli della casa delle
Pleiadi: baricentro basso grazie anche all’utilizzo del motore
boxer, ottima distribuzione dei pesi statica e dinamica, trasmissione perfettamente simmetrica e trazione integrale permanente secondo il concetto Subaru AWD.
Il risultato è stato un mezzo che si è da subito distinto per:
➢
Misure e peso adeguati a tutti gli usi
➢
Ottima manovrabilità a tutte le velocità
➢
Straordinaria stabilità alle alte velocità
➢
Capacità e versatilità di utilizzo
Con queste premesse si è cercato di aggiornarne i contenuti secondo quattro concetti costruttivi:
➢
Performance di guida
➢
Facilità di utilizzo
➢
Sicurezza
➢
Qualità
Nasce così un nuovo concetto: “The Best of Both Worlds”: la
scelta migliore tra due mondi, la strada e il fuoristrada.
Non solo quindi la scelta migliore ma quella più adatta a qualsiasi stile di guida.
Rivisto in tutti i particolari esterni, soprattutto il frontale e la parte posteriore denotano una maggiore aggressività nell’assieme
ed un più accennato family feeling soprattutto con l’Impreza, da
cui deriva tutta la sofisticata meccanica, e con l’Outback, l’ammiraglia veloce e potente di casa Subaru.
Ma sono soprattutto gli interni che hanno dimostrano la sensibilità dei giapponesi verso i mercati europei, sensibili al fascino
dell’immagine high-tech delle plance in metallo spazzolato e di
una elevata qualità dei particolari (per esempio tutto l’abitacolo
è letteralmente disseminato di piccoli vani portaoggetti molto
funzionali e pratici, se ne arrivano a contare più di venti!).
Per quanto concerne la parte dinamica l’intervento più interessante riguarda le sospensioni che sono ora dotate di nuovi ammortizzatori a steli rovesciati, una configurazione simile è già stata adottata sulla esuberante Impreza STi che rappresenta una
delle berlinette sportive più ambite del mercato automobilistico
mondiale grazie ai suoi 265 CV ed all’utilizzo di tre differenziali
autobloccanti. Queste nuove sospensioni consentono di poter
sfruttare ancor meglio le doti velocistiche della Forester riducendo in modo sensibile sia il beccheggio che il rollio dando una sensazione di stabilità alle alte velocità ancora più evidente che in
passato. Il tutto però non pregiudica l’ottima motricità su sterrato
e terreno sconnesso, ottimizzata anche dai nuovi paraurti ante-
riori e posteriori che migliorano l’angolo di attacco e di uscita.
Per quanto concerne la parte dinamica va detto che le nuove linee hanno ridotto l’impatto aerodinamico (caratteristica negativa per tutti gli S.U.V.) e, grazie all’intervento sui motori, si sente
in modo considerevole nei consumi che sono straordinariamente contenuti.
I motori sono tutti da due litri, ovviamente boxer. L’aspirato vanta una buona coppia ad un regime di giri contenuto, caratteristica che ne favorisce l’uso in fuoristrada, nel qual caso si può rendere ulteriormente più agile e maneggevole con l’uso del dual
range, plus di tutte le Subaru aspirate con cambio manuale.
La versione sovralimentata, riconoscibile a prima vista dalla
presa d’aria sul cofano per il raffreddamento dell’intercooler, come l’aspirato è stato rivisto praticamente in tutti i particolari per
gli adeguamenti alle normative anti inquinamento e per favorire
una riduzione dei consumi che rappresentava uno degli obiettivi, raggiunti, più coraggiosi per i tecnici Subaru.
Evidente anche l’intervento sull’impianto frenante che vanta ora
l’ABS con distributore elettronico dell’effetto frenante (EBD) che
migliora sia la stabilità in frenata che l’efficacia su strada asciutta e su fondo sconnesso o viscido.
Il tema della sicurezza, attiva e passiva, è un tema caro ai tecnici Subaru al punto che la Forester presenta una novità: gli
appoggiatesta attivi che, in caso di tamponamento consentono alla testa di poter essere più efficacemente protetta nella fase di ritorno riducendo l’effetto del contraccolpo sulle vertebre
cervicali.
Due le versioni presentate per la motorizzazione aspirata: XQ e
VR, ed una per l’esuberante turbocompresso: PR.
FORESTER
Esterni
Anche il nuovo Forester rimane saldamente ancorato alle origini del progetto: realizzare un mezzo che possa soddisfare al meglio sia le esigenze di abitabilità e di trasporto che quelle più tecniche di trazione, stabilità e sicurezza ogni tempo e ogni dove.
Tema non facile, ma con l’esperienza fatta con la precedente
versione, i tecnici giapponesi sono stati in grado di affinare le già
eccellenti doti del predecessore, con una maggiore armonia nelle linee esterne e nel design degli interni. Pur essendo un mezzo pensato per risolvere molte situazioni di guida difficili, e quindi si può pensarlo più tecnico che estetico, ha acquisito una sua
fisionomia ben precisa ed una personalità di tutto rispetto.
Il frontale si caratterizza per una linea più morbida e spiovente
del cofano, realizzato interamente in lega leggera, che si raccorda piacevolmente con la calandra che presenta un nuovo design della mascherina, impreziosita dal nuovo logo delle Pleiadi
(emblema della casa nipponica, tant’è che Subaru in giapponese significa proprio Pleiadi, una costellazione estremamente importante per seguire la giusta via per i marinai di quel settore di
Pacifico) e da i gruppi ottici anteriori più profilati e caratteristici
del passato. Il tutto appare molto più armonizzato e con un accentuato “family feeling”, in particolare con l’Outback, l’ammiraglia di casa Subaru, il S.U.V. alto di gamma che si è ritagliato una
fetta di mercato importante presso i giovani manager di tutto il
mondo. La somiglianza è ancora più accentuata dalla nuova sa-
gomatura dei paraurti che, oltre a alzare l’angolo di attacco anteriore, presentano anche delle linee più morbide a tutto vantaggio di eventuali terzi coinvolti in incidenti frontali. Le prese
d’aria inferiori o, in alternativa, l’alloggiamento dei fari fendinebbia, richiamano alla mente anche le glorie sportive della sorella
maggiore l’Impreza da cui ha mutuato tutta la meccanica, anche
se addolcita nell’assetto e alzata dal suolo.
Pur essendo stato rivisto in tutti i particolari estetici, l’immagine
della Forester rimane inconfondibilmente quella. Lo si nota anche dalla fiancata, leggermente più bassa, più armonica e filante. Dove la mano del designer si è sbizzarrita maggiormente è
stata nell’impostazione del posteriore.
Le linee esagonali del taglio del portellone, il design più leggero
del paraurti e la particolare forma dei gruppi ottici posteriori determina una immagine posteriore della vettura completamente
diversa dal passato e con una sua personalità molto spiccata.
Nel complesso il design, ovviamente più moderno senza essere ardito, ha rimodellato alcune spigolosità del passato rilanciando una forma che appare anche ad occhio nudo più filante
e con una migliore performance aerodinamica (il Cx risulta essere di 0,35; contro lo 0,38 per la versione attuale, che lo colloca ai vertici nella categoria dei S.U.V.). Rimangono ben caratterizzati alcuni punti essenziali del progetto estetico: quali i
montanti piuttosto sottili per far posto a superfici vetrate molto
ampie e ben sagomate; una altezza da terra di tutto rispetto
(190mm) pur non risultando essere, nel complesso, eccessivamente alto (l’altezza massima del tetto nella versione aspirata
risulta essere di 1.590 mm, dato molto confortante per questo
genere di veicoli dato che più ci si alza da terra e maggiori sono i problemi di stabilità). Questo comunque non pregiudica la
salita e la discesa a bordo, anzi, l’altezza del sedile risulta essere perfettamente in linea con l’anca del guidatore medio, al
punto che si può affermare che quando si entra in una Forester
non si sale né si scende, si rimane alla stessa altezza. L’accesso è facilitato anche dalle nuove porte, più ampie e con una
cerniera più comoda e silenziosa. Si è lavorato molto sulla rumorosità di funzionamento delle porte per assicurare con la
percezione di un meccanismo robusto e solido la giusta tranquillità e serenità di utilizzo, contenendo contemporaneamente
i pesi superflui.
La prova tipica che si esegue in salone, da parte della clientela,
di aprire e chiudere le porte per saggiarne la “consistenza”, in
questo caso ha piena ragione di essere e risulta molto soddisfacente per qualsiasi tipo di cliente.
Un’altra importante prerogativa della Forester è sempre stata la
grande visibilità in ogni direzione. Questo grazie alla particolare
conformazione dei montanti che pur essendo un esempio di robustezza e tenuta, hanno una struttura particolarmente poco ingombrante e lasciano ampia visuale riducendo al minimo l’angolo morto attorno ad essi.
Per esempio un oggetto (o un bambino) alto solo 1 metro da terra è perfettamente visibile da chi sta alla guida, durante una manovra di parcheggio.
L’utilizzo di cristalli laterali senza guide di scorrimento riduce il
peso delle porte e, dato che si tratta di una posizione lontana dal
centro di gravità, dà un contributo alla stabilità del mezzo. La
nuova Forester ha una serie di nuove guarnizioni dei vetri che
riescono a garantire una tenuta così elevata da risultare essere
migliore anche della precedente (a 100 km/h il fruscio aerodinamico a livello delle guarnizioni è inferiore di 1 dB). Il battitacco
della soglia d’ingresso è di nuovo design e realizzato in polipropilene. A questo proposito va detto che sono molti i particolari
che sono offerti in after market per poter personalizzare Forester in funzione delle esigenze e dei gusti del cliente.
In questo caso specifico possono essere utilizzati dei battitacco
con il logo Forester, mentre per il portellone ci sono delle soglie
in resina o in acciaio inox come anche la protezione superiore
del paraurti. Il programma accessori appare piuttosto vasto e
con caratteristiche diverse in funzione delle necessità (estetiche, funzionali, tecniche, di sicurezza).
Sopra al tetto si trovano i mancorrenti in alluminio rivestiti di resina. Presentano un profilo diverso dagli attuali e pur assicurando la stessa portata, sono di 1,5 kg più leggeri.
Meno peso equivale a meno usura e consumo, ma, soprattutto
quando si parla di peso posto così in alto, anche di migliore stabilità su strada e manovrabilità su terreno sconnesso.
Le ruote, oltre alle colorazioni, al logo, ed alla presa sul cofano,
distinguono le versioni dei tre modelli proposti: le due aspirate
XQ e VR e la sovralimentata PR.
I paraurti sono decisamente di foggia diversa. Per la novità del
design ma anche per migliorare gli angoli di attacco. Forester
non è un mezzo per fuoristradisti puri, però, dato il motore, la
leggerezza ed il notevole handling che offre, si muove molto bene anche in terreni decisamente sconnessi, al punto che molti
clienti che amano inerpicarsi per delle mulattiere piuttosto difficili, lo prediligono a mezzi più adatti sulla carta. L’unico appunto
mosso, da questi particolari appassionati, era la inopportunità
della foggia dei paraurti che, nella parte bassa offrivano poca
protezione, in compenso limitavano un poco la mobilità nell’attaccare pendenze particolarmente ripide. Ascoltando anche
questa voce i tecnici Subaru hanno ridotto le dimensioni dei paraurti nella parte inferiore, senza intaccarne minimamente la
funzionalità e la sicurezza.
Si sa che una berlina è più silenziosa di una station wagon soprattutto per i passeggeri dei posti posteriori. Ebbene la ricerca
tecnica Subaru ha portato a realizzare delle guarnizioni del portellone che riescono a ridurre le rumorosità di 1 – 2 dB tra i 400
e 1 kHz (quelle più fastidiose).
Gruppi ottici anteriori
Grazie alle nuove tecnologie costruttive dei gruppi ottici realizzabili in strutture monolitiche è possibile inserire in un'unica
unità costruttiva gli anabbaglianti, gli abbaglianti, le luci di posizione e quelle di direzione. Ne guadagna un certo ordine funzionale ed anche lo stile di tutto il frontale ne è influenzato in modo positivo. Il tutto è completato, a richiesta, dai fendinebbia rotondi e di grandi dimensioni, ottimi sia per la funzionalità in condizioni di guida difficili, sia per aumentare l’imponenza del frontale, da sottolineare la decisa somiglianza, in questa configurazione, con l’ammiraglia Outback.
Sia per i proiettori principali che per i fendinebbia si utilizzano riflettori e lenti in policarbonato che consentono un guadagno di
ben il 20% in luminosità.
Gruppi ottici posteriori
I gruppi ottici posteriori sono stati alloggiati esclusivamente a
fianco del portellone (il quale presenta un taglio laterale a filo degli stessi) e risultano essere particolarmente luminosi grazie alla struttura ed ai materiali impiegati (la parabola interna è resa
riflettente grazie all’impiego, come usualmente si usa fare per gli
anteriori, di un rivestimento in vapori di alluminio).
Tergicristalli
Particolare cura è stata data alla struttura dei tergicristalli. Si sa
che un mezzo tutto terreno e ogni tempo come questo predilige
un uso in condizioni difficili dove la visibilità e la pulizia di parabrezza e lunotto sono di fondamentale importanza. Ciononostante anche il comfort, quando si viaggia su strada, deve essere di ottimo livello. Per questo i tecnici sono intervenuti nei leveraggi con un sensibile guadagno della superficie di intervento. Grazie ad una estrema rigidità della struttura del braccio è
possibile ridurre le tolleranze di lavoro e quindi avvicinarsi molto di più al montante destro. La nuova struttura consente anche
di poter combattere meglio contro la spinta dell’aria dinamica
che, scivolando sul tergicristallo riduce la pressione della spazzola. Il limite di contatto, alla massima velocità di tergitura, è stato portato da 160 a 185 km/h (nessun altro S.U.V. riesce ad ot-
tenere questa performance). Contemporaneamente si è ridotta
la rumorosità di azionamento di ca. 6 dB.
Per quanto concerne il tergilunotto è stata modificata completamente la struttura, con il risultato di raggiungere un angolo di tergitura di ben 168° (attuale: 136°).
Gli specchietti retrovisori esterni sono anch’essi stati modificati
con la logica di prevenitre al massimo le possibilità di insudiciamento. Un particolare labbro inferiore, oltre a ridurre la turbolenza e la rumorosità, consente anche di bloccare le gocce di
pioggia o di fango al di fuori della superficie riflettente, riducendo l’insudiciamento di almeno un 30%.
Uno degli allestimenti più apprezzati dalla clientela del Forester
è stata indubbiamente la versione con il tettuccio apribile. Definirlo “tettuccio” è decisamente relativo dato che si tratta di uno
dei tetti a scorrimento in vetro più ampi del panorama motoristico mondiale (mm 860 x 808). Luminosità, visibilità e comfort sono indubbiamente i plus che questa soluzione ha portato. Anche
questo nuovo Forester presenta l’opportunità di utilizzare questa soluzione. Con lo sfioramento del pulsante di azionamento
per almeno un decimo di secondo si passa dalla soluzione tutto
chiuso a tutto aperto automaticamente. Un secondo contatto col
pulsante consente di poter avere l’azionamento “manuale” scegliendo l’apertura più consona.
L’intervento dei tecnici è valso principalmente alla riduzione della struttura in modo da contenerne il peso che è passato da 23,5
kg a 18,8 kg.
FORESTER
Interni
Design
Sono molte le esigenze da soddisfare quando si plasma gli interni di uno S.U.V. ricco di contenuti tecnici e di qualità dinamiche come questo. Innanzitutto la funzionalità. Tutto deve essere a portata di mano, facile e immediato da raggiungere qualsiasi sia la velocità, la posizione e le reazioni della vettura. In secondo luogo deve essere di immagine sportiva e pratica, oltre
che comodo e capiente.
Il risultato finale è un mix affascinante che da la risposta giusta
a tutte queste richieste.
Salendo a bordo si ha subito la sensazione di poter dominare
con facilità qualsiasi elemento funzionale, e contemporaneamente l’immagine è di un ambiente molto accogliente, luminoso
e ricco di soluzioni funzionali.
La classica plancia a “T” è oggi proposta con un rivestimento in
metallo che da immediatamente una sensazione di high tech,
stile e sportività.
Strumentazione
La strumentazione utilizza tre orologi con effetto tridimensionale di grandi dimensioni e di immediata interpretazione. L’immagine sportiva è accentuata anche dalla superficie opaca scura
che contorna gli strumenti e che copre le spie di segnalazione
(nella versione sovralimentata vi è anche quella dell’eventuale
surriscaldamento del differenziale autobloccante posteriore).
L’orologio a cristalli liquidi si trova sulla parte superiore della
plancia, sotto lo sportellino del portaoggetti centrale, (per sicu-
rezza, la sua regolazione può essere fatta solo a chiave disinserita), sotto l’odometro dei chilometri parziali si trova il display
della temperatura esterna,
Il volante a quattro razze di facile presa presenta al centro il nuovo logo delle Pleiadi.
Climatizzatore
Al centro della plancia, nella posizione più adatta, si trova la centrale di regolazione della climatizzazione. I comandi sono affidati
a comode manopole circolari.
Al di sotto si trova l’impianto audio composto da sintonizzatore
radio, lettore di CD e amplificatore (4 x 25 W) con cui si pilotano
i quattro altoparlanti ad ampio spettro. L’antenna è annegata nella terza luce posteriore sinistra.
Al di sotto vi è un vano che può essere utilizzato per il montaggio per esempio di un navigatore satellitare (ingombro 1DIN).
A fianco della leva del freno a mano vi è la leva per il dual range (motori aspirati) e subito sopra, in relazione all’allestimento,
gli interruttori del riscaldamento dei sedili. Dietro si trova un box
portaoggetti di ampie dimensioni (con presa di corrente opzionale). Ovviamente non manca il pratico portalattine: si trova a
fianco delle griglie di aerazione della consolle centrale.
Dietro lo specchietto retrovisore interno (a seconda dell’allestimento richiesto può essere elettrocromatico per ridurre automaticamente l’abbagliamento dovuto ai fari delle vetture che
seguono) sull’imperiale vi sono due pratici vani portaoggetti a
scomparsa per riporre piccoli oggetti, quali gli occhiali per
esempio.
Sedili
La nuova struttura dei sedili consente di poter avere delle regolazioni decisamente adatte a qualsiasi stazza e a qualsiasi tipo
di guida. La slitta presenta 17 posizioni di blocco per una regolazione totale di 216 mm. Per lo schienale invece sono ben 41
le posizioni raggiungibili. Questo, in aggiunta alla nuova configurazione degli interni, consente di poter avere maggiore abitabilità per i passeggeri posteriori. Infatti pur avendo lo stesso pas-
so dell’attuale, il nuovo Forester presenta una distanza tra le due
file di sedili maggiore di 15mm, con un +5 mm a livello del piede e un +15 mm per le ginocchia.
La struttura è rivestita di un tessuto di qualità molto resistente e
in linea con l’immagine sportiva di tutto l’ambiente interno.
Accentuata l’idea di protezione che danno già alla prima seduta, anche in riferimento al fatto che sono particolarmente avvolgenti e con i fianchi piuttosto robusti atti a contenere sia nelle
curve in velocità che nei percorsi più accentuati. Per questo i
fianchi sono rivestiti in pelle sintetica, più robusta e indeformabile del tessuto.
Il divano posteriore è abbattibile nella conformazione 60:40. i
due posti esterni presentano l’attacco ISO-FIX per l’ancoraggio
dei sedili per bambini (proposti come accessori in tre conformazioni differenti).
I pannelli delle porte anteriori presentano la novità di una reticella per il contenimento di piccoli oggetti, oltre alla tasca chiusa e nascosta. Una reticella si trova anche a fianco della plancia lato passeggero.
FORESTER
Tecnica
L’idea di base
La nuova Forester presenta la struttura meccanica simile all’attuale. Si tratta di un mezzo a scocca portante con sospensioni a
ruote indipendenti mosso da due motori a quattro cilindri boxer
da due litri. La prima versione utilizza il motore aspirato, mentre
la seconda si dota di una sovralimentazione con turbocompressore a gas di scarico e intercooler.
Meccanica collaudata
La base del progetto nasce dall’utilizzo del progetto con cui si
è realizzata la vettura Impreza, berlinetta sportiva pensata e costruita per rendere al massimo nei variegati terreni su cui si corrono le prove del Campionato mondiale Rally di cui, da anni, è
una delle indiscusse protagoniste (tre titoli mondiali marche,
due titoli mondiali piloti, tre titoli italiani marche assoluti, un titolo italiano piloti assoluto, due titoli italiani marche e piloti terra, tanto per citare gli ultimi sei anni). Dell’impreza, il Forester,
ha la stessa struttura meccanica che si basa su quattro punti
I quattro punti
fondamentali della
fondamentali:
➢
Basso baricentro (grazie all’utilizzo di un motore boxer e di
uno sviluppo della meccanica che si alleggerisce man ma-
filosofia costruttiva
no che si sale dal livello delle ruote)
Subaru
➢
Meccanica pensata per la trazione a quattro ruote motrici
permanentemente in presa come unica soluzione di trasmissione
➢
Trasmissione a sviluppo simmetrico, quindi alberi di trasmissione e semiassi di lunghezza identica e perfettamen-
te simmetrici (reattività omogenea in curva, destra o sinistra che sia, in frenata ed in accelerazione)
➢
Distribuzione dei pesi favorevole e molto bilanciata (primo
elemento per determinare un’ottima stabilità)
Altezza dal suolo
Se questi presupposti sono adatti per una vettura da corsa, figuriamoci per un mezzo tutto terreno!
Alla meccanica dell’Impreza è stata solamente aggiunta l’altezza di 190 mm dal suolo che consente agilità e manovrabilità sullo sconnesso. Ovviamente le problematiche da risolvere sono
diverse, soprattutto in relazione alla necessità di avere una buona stabilità sia sullo sconnesso (di solito affrontato a bassa velocità) sia nelle autostrade (che, soprattutto la versione sovralimentata è in grado di affrontare a velocità impensabili per uno
S.U.V. da due litri di cilindrata).
Motore 4 cilindri boxer
Uno dei punti fondamentali del pensiero tecnico di Subaru è l’utilizzo del motore a quattro cilindri boxer. I motivi di questa scelta
sono molteplici e piuttosto complessi. Però alcuni dati risultano di
facile comprensione, per esempio rispetto a qualsiasi altro tipo di
motore è l’unico che assicura un abbassamento del centro di gravità. È molto corto, quindi adatto a “girare” ad alta numero di giri e
praticamente esente da vibrazioni, infatti un pari motore a quattro
cilindri in linea è lungo mediamente 3 volte di più, un V6 2 volte e
un 6 in linea 5 volte di più. Le vibrazioni sono modeste e superiori solamente al motore a sei cilindri in linea, che ne è esente.
Tutto ciò porta una relativa facilità di alloggiamento, di poter contenere il peso e l’ingombro in altezza, di poter realizzare una trasmissione longitudinale simmetrica, di offrire una silenziosità di
marcia e una facilità di rotazione.
Condotto di aspirazione
Il motore boxer si caratterizza per un fluido riempimento già dai
regimi di rotazione più bassi. Per incrementare questa sua na-
turale predisposizione si utilizza un condotto di aspirazione con
camere di risonanza in grado di migliorare l’andamento dell’aspirazione, e quindi della coppia motrice, già a partire dai 1.5002.000 giri/min.
Nel condotto di aspirazione si trova anche la valvola EGR per il riciclo parziale dei gas di scarico per ridurre l’inquinamento da NOx.
Prestazioni,
Il carburante è immesso nel condotto attraverso dei nuovi elet-
meno consumo
troiniettori a 12 fori di spruzzo.
e inquinamento
Questi interventi, assieme ad altre moltissime piccole ottimizzazioni del motore sono valse a produrre un propulsore in linea con
le richieste attuali e future delle normative anti inquinamento ma,
soprattutto, per realizzare una unità motrice in grado di mantenere inalterata la capacità di soddisfare la clientela, riducendo
sensibilmente il consumo di carburante.
Impresa riuscita dal momento che le prestazioni sono in linea col
modello attuale:
potenza massima 92 kW (125 CV) a 5.600 giri/min e coppia
massima di 184 Nm a (soli) 3.600 giri/min.
Motore sovralimentato
La versione sovralimentata si differenzia dall’aspirata per l’utilizzo di un turbocompressore a gas di scarico, per un condotto di
aspirazione privo di camere a risonanza ma dotato di intercooler e per 4 alberi a camme in testa.
Lo scambiatore di calore aria-aria ha un profilo molto più stretto
dell’attuale, migliorando la capacità di raffreddamento dell’aria.
I dati prestazionali sono di tutto rispetto per uno S.U.V.:
potenza massima 130 kW (177 CV) a 5.600 giri/min e la coppia
massima è di 245 Nm a 3.200 giri/min.
Cambio manuale a 5 marce
Il cambio manuale a cinque marce è stato ottimizzato nei leveraggi ed in alcune soluzioni interne per ridurre le frizioni durante le cambiate, migliorandone la manovrabilità e la silenziosità.
Presenta come noto il dual range per le versioni aspirate. Si
tratta di un comodo sistema per poter disporre di una coppia
motrice maggiore, quando necessita, a parità di velocità di percorrenza. A differenza dei fuoristrada puri, nel nuovo Forester il
dual range ha più una funzione di trazione in accelerazione più
che di freno motore in rallentamento. Nel percorrere tratti impervi a bassa velocità è possibile, utilizzando la cosiddetta
mezza marcia che si inserisce tramite la frizione e sollevando
la leva posta a fianco di quella del cambio, far girare il motore
circa un 4-500 giri/min in più in modo che, variando il rapporto
di trasmissione del cambio, si possa utilizzare un campo di rotazione più favorevole.
Si può inserire in qualsiasi momento e a qualsiasi velocità dato
che è sincronizzato.
All’interno della scatola del cambio vi è il distributore della coppia centrale. La ripartizione di coppia è simmetrica, 50% all’asse anteriore e 50% anche al posteriore (questo in condizioni di
marcia su fondo compatto e piano).
In caso di differenza di rotazione, o meglio, in caso di differente
tipo di fondo stradale, con conseguente, diversa capacità di “assorbire” la coppia motrice trasmessa dalle ruote, prima ancora
che si verifichi uno slittamento dell’intero asse interviene un
giunto viscoso a bloccare il differenziale centrale.
Anche il differenziale anteriore è alloggiato all’interno della scatola del cambio. Questo rende la struttura particolarmente rigida, pur essendo compatta e leggera, evita vibrazioni superflue
e consente di poter dare alla trasmissione quella simmetria ideale che costituisce uno dei plus della tecnologia Subaru, conosciuta in tutto il mondo e apprezzata da schiere di soddisfatti appassionati, prima ancora che clienti.
Sospensioni
È l’ostacolo più difficile da superare per realizzare un efficiente
mezzo in grado di soddisfare al meglio esigenze di stabilità alle
alte velocità su strada asfaltata e contemporaneamente riuscire
ad avere trazione e sicurezza nelle situazioni di terreno accidentato.
Invero la struttura meccanica di base del nuovo Forester ha aiutato non poco i tecnici. Infatti già i quattro plus Subaru sono in
grado di assicurare un’eccellente tenuta di strada ed una manovrabilità senza sbavature. In aggiunta ad essi è necessario
rendere il viaggio confortevole per i passeggeri e sicuro anche
in condizioni meteorologiche avverse.
Alla ricerca della stabilità
Nel realizzare questo nuovo Forester si è pensato che, pur mantenendo inalterate le prestazioni su fondo sconnesso, si è voluto privilegiare ulteriormente la stabilità di marcia e la manovrabilità su strada piana, soprattutto in curva ad elevata velocità.
Sfruttando una generale maggiore rigidità della scocca, è stato innalzato leggermente il centro di rollio all’anteriore, disegnando di conseguenza angoli nuovi per la geometria delle sospensioni.
A loro volta queste risultano essere più rigide (molto simili come
comportamento a quelle della Legacy, di dimensioni e peso
maggiori). Tutto ciò ha portato ad un comportamento dinamico
molto simile ad una station wagon con un deciso contenimento
del beccheggio, soprattutto in accelerazione, ed un ottimo contrasto al rollio in curva. Risultato ottenuto soprattutto grazie all’utilizzo di barre stabilizzatrici di generose dimensioni (21mm all’anteriore e 17,3mm per il posteriore) e all’impiego di ammortizzatori a steli rovesciati.
Autolivellante posteriore
Oltre alla struttura, gli ammortizzatori presentano anche nuove
valvole di regolazione che riducono l’isteresi della molla, aumentando la precisione della traiettoria nelle curve più veloci.
Il ponte posteriore può essere dotato di sospensioni autolivellanti idrauliche le quali, grazie ad un nuovo sistema di valvole e
di camere di compensazione, sono in grado di assicurare un incremento del livello del 50% rispetto all’attuale, con pieno carico (cinque passeggeri e bagagliaio carico).
Ma l’obiettivo dei tecnici non era solo quello di realizzare delle
sospensioni in grado di assicurare maggiori performance, contemporaneamente si è lavorato molto anche per ridurre il peso
complessivo delle strutture. Questo per due ragioni: la prima è
quella di una generale riduzione dei pesi del mezzo per contenere i consumi. Secondariamente anche per ridurre il peso delle masse non sospese tanto da rendere la marcia più stabile e
le reazioni del Forester più omogenee, indipendentemente dalla velocità e dal tipo di fondo stradale.
Ruote
Anche alle ruote è stato richiesto una generale riduzione della
resistenza di rotolamento per contenere i consumi. Tutte quelle
omologate sono in grado di assicurare almeno un 10% in meno
per quanto concerne la resistenza e ugualmente del 10% risulta essere la riduzione del peso (nella misura 215/60R16).
Due le misure utilizzate: 205/70R15 per l’aspirato e 215/60R16
per il sovralimentato.
FORESTER
Sicurezza
Sicurezza attiva
Da una casa che ha scelto la via della trazione integrale permanente come presupposto principale per tutta la sua produzione non si può pensare che l’attenzione nei confronti della sicurezza attiva non sia sempre ai massimi livelli in ogni prodotto presentato sul mercato. Sia esso super sportivo che di lusso che tutto terreno, ogni elemento prodotto dalla casa delle
Pleiadi è pensato per offrire sempre il massimo in termine di
controllo della vettura e di stabilità dinamica. Anzi, è una prerogativa di tutti i modelli Subaru quella di dare una enorme padronanza di guida al punto che ogni guidatore può avere il piacere di guidare e di ottenere ottime performance, con la sempre netta sensazione di essere ben lontano dai limiti della vettura che sta guidando.
E questo è ancora più avvertibile quando si sale a bordo di uno
S.U.V. capace di superare i 200 km/h!
L’intervento più importante per la stabilità del nuovo Forester è
stato fatto sulle sospensioni e sugli angoli caratteristici delle
stesse e dei centri di rollio. Il risultato è quello di avere un controllo assoluto del mezzo anche nelle curve più impegnative potendo contare comunque su un comfort da station wagon di
classe e su una capacità di trazione sullo sconnesso simile ai
fuoristrada.
Tutto questo è dovuto anche al peso globale contenuto ed a una
sua distribuzione estremamente favorevole.
Lo stesso discorso va fatto anche per quanto concerne l’impianto frenante. La versione sovralimentata, per esempio utilizza dischi autoventilati da 16” e per tutti è di serie l’ABS con distributore elettronico della forza frenante (EBD). Questo consente di poter avere il massimo della regolazione del potere frenante del
ponte posteriore senza indurre fenomeni di bloccaggio delle ruote. Soluzione che appare oltre modo importante nell’uso sportivo
del Forester sia in strada che in fuoristrada.
Sicurezza passiva
Il nuovo Forester raccoglie quanto di buono era stato fatto sull’attuale. Al telaietto inferiore per distribuire il più possibile le forze d’urto di un impatto frontale, si aggiungono i tre anelli che circondano a livello dei montanti l’abitacolo. Questa struttura,
estremamente rigida e compatta, protegge i passeggeri contro
urti provenienti da qualsiasi parte, compreso il ribaltamento.
La cura dei tecnici si è concentrata sugli eventuali terzi coinvolti negli impatti in modo particolare i più deboli come pedoni, ciclisti e motociclisti. Per questo molti particolari della carrozzeria
e degli accessori sono stati rivisti sia nella forma che nella struttura. Paraurti, fari, cofano, tergicristallo, bull-bar, mancorrenti,
maniglie, ecc… sono solo alcuni degli esempi.
Una particolarità è riferibile agli appoggiatesta anteriori che presentano il sistema di scatto in avanti nel momento in cui il mezzo viene tamponato. Questi appoggiatesta attivi consentono di
poter ridurre gli effetti di un tamponamento perché riescono ad
“accompagnare” la testa nel momento in cui per il contraccolpo
si ritrae all’indietro. Il risultato è una riduzione degli effetti del
“colpo di frusta” a livello delle vertebre cervicali.
FORESTER
Dati tecnici
Dimensioni
unità = mm
Motore e trasmissione
Simmetricità del Sistema Subaru AWD
Sospensioni
Sospensioni anteriori
Sospensioni posteriori
Sistema autolivellante
Capacità bagagliaio
❶ Fra le due ruote = 940 mm
❷ Massima larghezza = 1.366 mm
❸ Apertura portellone
posteriore = 975 mm
❹ Altezza di carico = 975 mm
❺ Lunghezza di carico
a sedili abbassati = 1.716 mm
❻ Lunghezza di carico con sedili
in normale posizione = 961 mm
Funzionalità e utilità in ogni comparto
❶ Portaoggetti centrale
❷ Box portaoggetti con presa 12V interna
❸ Portaoggetti passeggero centrale
❹ Portaoggetti laterali parte ant.
❺ Portaoggetti a scomparsa
❻ Copri ruota di scorta
❼ Agganci laterali portaoggetti
Altre particolarità
Visibilità
Comfort
Tergicristalli
Parabrezza
Lunotto posteriore
Apertura portellone posteriore
X = 47 cm
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