STANDARD DELLA RAZZA MARCHIGIANA ORIGINI E DIFFUSIONE La razza bovina Marchigiana deriva dal bovino dalle grandi corna giunto in Italia nel VI sec. d.C. a seguito delle invasioni barbariche. Oggi la razza ha perso molti dei suoi caratteri somatici originari e può essere definita come razza bovina da carne "sintetica" creata in Italia. Nella seconda metà del XIX secolo gli allevatori marchigiani fecero coprire le loro vacche con tori chianini per migliorare, nel bestiame da lavoro l'attitudine alla produzione di carne. Il risultato fu ben presto evidente e, oltre al miglioramento della muscolosità, portò un mantello più chiaro, corna più corte e testa più leggera. In questi soggetti, chiamati "cornetti" l'attitudine era decisamente migliorata ma l'aumentata statura rendeva i buoi inadatti al lavoro sulle zone collinari e submontane delle Marche. Così nei primi anni del XX secolo, venne effettuato diffusamente l'incrocio con tori di razza Romagnola, che servì a ridurre la statura e a migliorare la conformazione della razza. I bovini marchigiani tuttavia, a seguito di tutti quegli incroci effettuati senza precise indicazioni, somigliavano più ad una popolazione che ad una vera razza. Per tale ragione, nel 1932 venne deciso di sospendere ogni forma di incrocio e di procedere al miglioramento mediante selezione effettuaata secondo direttive che prevedessero l'iscrizione ai libri genealogici. Ampio è lo spazio che questa razza si è saputa conquistare partendo dalla sua culla di origine. Infatti, dalla regione delle Marche la razza si è diffusa in tutta l'Italia centrale, raggiungendo anche regioni del meridione. Dagli anni '70 la Marchigiana è stata esportata in vari paesi, tra i quali Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Gran Bretagna, Australia. Attualmente i Paesi del Nord Europa stanno scoprendo le potenzialità della razza, che sembra trovare il favore degli allevatori soprattutto in Olanda. EVOLUZIONE E SELEZIONE L'evoluzione della razza Marchigiana verso il tipo da carne è stata progressiva e significatva: la statura si è abbassata, i diametri traversi si sono accentuati, la lunghezza è aumentata, gli arti e la testa sono divenuti più leggeri. Ciò implica un forte incremento delle rese di macellazione, che oggi si attestano mediamente attorno 66-67% nei vitelloni. L'area del muscolo longissimus dorsi è aumentata di pari passo col maggior peso percentuale delle parti edibili. La qualità della carne è ottima, il colore è rosato, la grana fine e con giusto grado di infiltrazione di grasso. L'opera di miglioramento e selezione della Marchigiana inizia in coincidenza con il definitivo abbandono degli incroci coi tori delle razze Chianina e Romagnola. La ricerca all'interno della popolazione dei soggetti più idonei alla duplice attitudine (carne e lavoro), prima e più recentemente a quella per la carne, ha condizionato l'evolversi della razza verso il clichÆ che oggi conosciamo, estremamente moderno e funzionale. Muscolosità ben espressa, tronco lungo, diametri trasversi accentuati, ossatura e pelle fini sono ormai una costante nella razza e la rendono quantomai consona alle esigenze del mercato. Conclusa l'era della mezzadria, coincidente coi tori capinucleo e con la "prove di progenie" aziendali, la razza è ora selezionata secondo i dettami dell'A.N.A.B.I.C. in funzione della capacità di accresimento, muscolità, stima delle rese alla macellazione e allo spolpo, tipicità. I riproduttori vengono selezionati attraverso le prove di performance, mentre le femmine vengono scelte sulla base della morfologia delle efficienza riproduttiva ed in funzione della loro attidudine materna, intesa come capacità di far crescere i propri figli durante la fase di allattamento. Lo schema di selezione prevedee inoltre l'impiego di accoppiamenti programmati tra i migliori tori provati e le vacche con indici più elevati, facendo il più ampio ricorso alle moderne tecnologie riproduttive. OBIETTIVI E SCHEMA DI SELEZIONE Lo schema di selezione rappresenta la sintesi delle attività svolte per il miglioramento genetico. Esso è incentrato sulla valutazione genetica dei riproduttori maschi da destinare alla I.A.(5) attraverso la prova di performance (1); la valutazione e la scelta delle fattrici in base alla capacità materna e all'efficienza riproduttiva (7); la realizzazione di accoppiamenti mirati (8) per accelerare ulteriormente il progresso genetico; il controllo della discendenza (14) per i caratteri non rilevabili direttamente in prova di performance. VALUTAZIONE MORFOLOGICA Nella stima di un riproduttore, sia esso toro o vacca, tre sono i parametri da prendere in considerazione: produttività, genealogia e morfologia. Nei bovini da carne, ove la morfologia è anche funzione, la valutazione morfologica assume particolare importanza in quanto ci permette di stimare la capacitàdi produrre tessuto muscolare, quindi carne. In passato è stato attribuito un peso eccessivo a particolarità estetiche, presupponendo inesistenti correlazioni tra aspetto e funzione ed incorrendo inevitabilmente in valutazioni formali che trascurano il reale valore morfo-funzionale dell'animale, fuori da ogni logica di selezione e di miglioramento genetico. Era necessario quindi che il metodo di valutazione subisse una profonda trasformazione. Al concetto "bellezza esteriore" è subentrato il concetto di "bellezza funzionale", finalizzato ll'individuazione di animali in possesso delle caratteristiche morfo-funzionali per diventare ottimi riproduttori, secondo l'indirizzo selettivo che l'Associazione si è posta. La prima e sostanziale modifica è stata effettuata nel 1986 quando l'A.N.A.B.I.C. ha introdotto una nuova scheda di valutazione morfologica della quale si attribuisce un peso preponderante ai caratteri di sviluppo muscolare rispetto agli altri gruppi di caratteri (conformazione scheletrica e caratteristiche di razza). La svolta definitiva è avvenuta con la revisione dello Standard di razza; con il niovo standard oltre che indirizzare la selezione verso animali più affini alle esigenze del mercato, si è voluto perseguire i seguenti obiettivi: - dare il massimo risalto alle caratteristiche concernenti la produzione di carne; - usare maggiore tolleranza verso caratteri morfologici di tipo "formale" e non funzionale; - eliminare parti superflue relative a concetti di zoognostica generale; - usare la massima semplicità nell'esposizione onde evitare interpretazioni soggettive. STANDARD DI RAZZA FINALITA' DELLA SELEZIONE La selezione dei bovini di razza Marchigiana ha lo scopo di produrre soggetti con spiccata attitudine alla produzione della carne (notevole velocità di accrescimento, precocità e resa alla macellazione) con ottime caratteristiche bromatologiche e organolettiche, salvaguardando la capacità di adattamento a sistemi di allevamento pascolativo e la buona attitudine materna. CONFORMAZIONE E TIPO Tipo di carne caratterizzato da notevole sviluppo somatico, muscolare e del treno posteriore, tronco lungo e tendenzialmente cilindrico. Particolarmente precoce. Adattabile ad ambienti anche difficili. Del bovino Marchigiano devono colpire principalmente la lunghezza del tronco, la forza dei diametri trasversali e la finezza dello scheletro, leggero in rapporto alla mole. tale finezza è ravvisabile anche a carico della testa e della pelle. L'insieme deve essere armonico, il movimento sciolto, il temperamento docile. Bovino da carne di taglia elevata, il Marchigiano è caratterizzato da alti incrementi giornalieri e raggiunge nell'età adulta pesi considerevoli, che superano con facilità i 1200 Kg. nei tori e i 750 nelle vacche. TORO E VACCA IDEALI MANTELLO - Bianco. Si possono riscontrare grigiediffuse nelle parti anteriori del corpo. gradazioni PIGMENTAZIONE - Nera con intensità varia della cute, mucose orali e aperture naturali. La persistenza di peli rossi limitatamente alla regione del sincipite, la coda grigia e la depigmentazione parziale delle mucose orali sono tollerate in soggetti in possesso di requisiti morfo-funzionali pregevoli. Il mantello bianco e la cute pigmentata assicurano alla razza la nota resistenza alle irradiazioni solari. Il pelo è bianco con sfumature grigie sul treno anteriore particolarmente nei tori. I peli rossi eventualmente presenti sul sincipite non indicano meticciamento ma solo l'espressione discontinua di geni presenti nel patrimonio genetico della razza. Il vitello nasce fromentino e diventa bianco intorno al terzo mese di età. La pigmentazione è ben marcata. CUTE - Sottile, facilmente sollevabile e morbida al tatto. La cute è fine; la giogaia e il pisciolare sono leggeri, a tutto vantaggio del valore commerciale dell'animale da macello oltre che della funzione termoregolatrice. TESTA - Leggera, a profilo rettilineo. le corna sono brevi e a sezione ellittica, dirette lateralmente ed in alto. E' consentita la decornificazione. La testa deve essere a profilo rettilineo, con fronte piana, leggera, espressiva, con caratteri sessuali secondari ben manifesti; musello ampio; masseteri potenti; occhi neri vivaci, attenti; orecchi ampi e mobili. La finezza della pelle sulla regione facciale è ravvisabile nelle numerose pliche e lascia trasparire l'irrorazione sottocutanea. COLLO - Corto e muscoloso. Massiccio e gibboso nei maschi.Giogaia leggera. Il collo è muscoloso, con fini pliche cutanee. Il toro presenta un coppo pronunciato giàin giovane età. La giogaia è leggera. SPALLE - Larghe, muscolose, ben aderenti al tronco, parallele al piano sagittale mediano e giustamente angolate. L'ampiezza della spalla garantisce adeguata base d'impianto ai potenti muscoli della regione. L'aderenza al tronco è garantita dal buon tono della muscolatura del cinto toracico. Inoltre un appropiato angolo articolare scapolo-omerale (115°) assicura la adeguata funzionalità motoria. GARRESE - Largo e muscoloso Pur fornendo tagli di terza qualità deve essere largo e pianeggiante, raccordandosi armonicamente a collo, dorso e spalle. Questa conformazione è indicativa di diametri trasversali abbondanti e di una adeguata muscolosità. DORSO - Lungo, largo e muscoloso. Per la primaria importanza dei tagli carnei che se ne ricavano e che concorrono a determinare il valore della carcassa, la regione deve presentare una accentuata muscolosità, tanto da manifestare la "doppia convessità", determinata principalmente dal longissimus dorsi (il più lungo e grosso muscolo pari del corpo) che fornisce tagli magri e poveri di connettivo (bistecche) LOMBI - Muscolosi, spessi, larghi, linea dorsolombare rettilinea. Oltre al longissimus dorsi fanno parte della regione anche i muscoli sottolombari che costituiscono tagli nobili quali filetto e controfiletto. I lombi devono essere estremamente muscolosi, lunghi, pieni manifestando, come il dorso, la "doppia convessità", tipica delle razze specializzate da carne. La linea dorso-lombare deve presentarsi rettilinea e forte, denotando un adeguato visore dell'impalcatura ossea. PETTO - Largo e muscoloso. La sua larghezza è sinonimo di capacità del cavo toracico, quindi di funzionalità degli organi e apparati localizzati in cavità toracica. Il costato deve essere ben arcuato e coperto dalla coltre muscolare. Il torace rappresenta un importante indice di robustezza costituzionale. VENTRE - Ampio e sostenuto. FIANCHI - Pieni, ben raccordati con le regioni contigue. L'addome, pur essendo ampio, assicurando una valida capacità ingestiva, deve essere sostenuto, con linea inferiore quasi rettilinea, tipica del bestiame da carne con rese di macellazione elevate e sintomo di un buon tono muscolare della regione. GROPPA Molto muscolosa, sviluppata in lunghezza e larghezza, orizzontale o con lieve inclinazione antero posteriore; spina sacrale poco rilevata. Coda fine con attacco corretto. La groppa, più ampia possibile, deve dare adeguata base di impianto ai muscoli, in particolare ai glutei che forniscono tagli di prima qualità. La sua larghezza è inoltre indice della funzionalità riproduttiva, con particolare riguardo al facile espletamento del parto. La lieve inclinazione antero posteriore della groppa garantisce poi l'adeguata eliminazione delle urine e delle lochiazioni del parto, agevolando il parto stesso.L'attacco della coda deve essere pulito, regolare e continuare in modo armonico il profilo superiore della groppa. COSCIA - Ampia e spessa; convessa, di accentuato sviluppo muscolare. NATICA - Discesa e con profilo convesso molto evidente. E' ovvio, data la loro importanza nel produrre parti nobili, che entrambe queste regioni presentino un accentuato sviluppo delle masse muscolari, decisivo anche nella determinazione del valore dell'animale da macello. ARTI ANTERIORI - Appiombi corretti, braccio avambraccio muscolosi; stinco solido e leggero. arti anteriori devono essere in appiombo e poggiare piedi forti, mostrando articolazioni solide e nette. stinco deve esprimere finezza scheletrica. ed Gli su Lo ARTI POSTERIORI - Appiombi corretti, gamba molto muscolosa, garretto asciutto e forte, stinco solido e leggero. Determinanti al fine della durata della carriera produttiva, gli arti posteriori devono presentarsi solidi, in giusto appiombo, con articolazioni pulite e forti e con corretta angolazione. I tendini devono essere in evidenza. Gli stinchi devono essere asciutti e leggeri. PIEDI - Forti, ben serrati, con talloni alti. Il piede concorre a determinare la lunghezza della carriera riproduttiva. Deve essere solido, ben chiuso, alto sui talloni, con pastoie solide, di corretta angolazione MAMMELLA - Sviluppata, vascolarizzata a base larga. Quarti regolari. Spugnosa al tatto. Capezzoli ben diretti e di giuste dimensioni per l'allattamento. Questo organo deve garantire la capacità della vacca di produrre vitelli con elevato peso allo svezzamento. La produzione di latte deve quindi essere abbondante e la mammella deve essere conformata in modo tale da agevolare la suzione da parte del redo, in particolar modo nei primi giorni di vita, fase in cui la forma ed il volume dei capezzoli giocano un ruolo determinante. TESTICOLI - Proporzionati, sviluppati, discesi nello scroto. La conformazione, il volume, la simmetria dei testicoli sono garanzia della efficienza riproduttiva. La presenza di ipoplasia testicolare, mono o cripto orchidismo, nonchè di altre alterazioni nella conformazione, rende i soggetti inidonei alla riproduzione. DATI BIOMETRICI (Misure in Cm) Altezza al Garrese Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <127 <135 <139 <127 2 127-131 135-139 139-143 127-130 3 132-136 140-144 144-148 131-134 4 137-141 145-149 149-153 135-138 5 >141 >149 >153 >138 Lunghezza Tronco Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <137 <149 <158 <137 2 137-144 149-155 158-163 137-142 3 145-152 156-162 164-169 143-148 4 153-160 163-169 170-175 149-154 5 >160 >169 >175 >154 Altezza Torace Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <60 <66 <67 <61 2 60-63 66-68 67-70 61-63 3 64-67 69-71 71-74 64-66 4 68-71 72-74 75-78 67-69 5 >71 >74 >78 >69 Larghezza Torace Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <42 <43 <45 <43 2 42-46 43-47 45-49 43-44 3 47-51 48-52 50-54 45-46 4 52-56 53-57 55-59 47-48 5 >56 >57 >59 >48 Larghezza Ilei Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <46 <47 <52 <42 2 46-48 47-51 52-55 42-43 3 49-51 52-56 56-59 44-45 4 52-54 57-61 60-63 46-47 5 >54 >61 >63 >47 Larghezza Ischi Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <30 <30 <31 <30 2 30-32 30-32 31-33 30-31 3 33-35 33-35 34-36 32-33 4 36-38 36-38 37-39 34-35 5 >38 >38 >39 >35 Lunghezza Groppa Classe Manze 18-24 Mesi Primipare Pluripare Maschi 12 mesi 1 <43 <50 <52 <47 2 43-46 50-52 52-54 47-48 3 47-50 53-55 55-57 49-50 4 51-54 56-58 58-60 51-52 5 >54 >58 >60 >52 ATTIVITA’ PRATICA: insieme agli altri colleghi, scegli fra gli animali presenti in azienda due bovini Marchigiani adulti, un maschio ed una femmina; procedi quindi da solo alle loro valutazioni, utilizzando la scheda seguente. Quando tutti avranno terminato la valutazione, calcolate per ciascuna voce la media e la d.s.: in quali caratteri c’è stata maggior variabilità di giudizio? In quale la minore? Perché? Considerando la media dei giudizi espressi come riferimento, ciascuno calcoli lo scarto medio assoluto delle proprie schede. Chi ha totalizzato il minor scarto medio assoluto dalla media del gruppo per il maschio? Chi per òa femmina? Discuti con i colleghi le voci su cui le tue schede presentano i più elevati scostamenti dal punteggio medio. Valutazione Morfologica Lineare METODICA APPLICATIVA Illustriamo di seguito, sia pur brevemente, la scheda di valutazione morfologica, utilizzata dagli esperti di razza per la valutazione dei riproduttori da iscrivere al Libro Genealogico, messa a punto dall'Ufficio centrale dell'A.N.A.B.I.C. nel 1994. Il sistema di valutazione di tipo linare consiste nel misurare quantitativamente determinati caratteri, assegnando a ciascuno di essi, considerato in modo univoco, un valore numerico posto su una scala (lineare per l'appunto), che va da un estremo biologico all'altro. E' stata suddivisa la variabilità; di un determinato carattere riscontrato nella popolazione, in cinque classi (valori sa 1 a 5) usando, nel caso delle misure un modulo pari a 1,5 deviazioni standard del carattere considerato, mentre per i caratteri non misurabili utilizzando gli estremi morfologici stimati degli esperti di razza. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Magro Magro Normale Grasso Molto Grasso Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Aggressivo Indocile Mediamente Docile Docile Molto Docile MUSCOLOSITA' E' questa la parte più importante: L'animale da carne deve essere muscoloso. Va perciò valutata con la massima attenzione, considerando tra l'altro, che ci troviamo di fronte a caratteri non misurabili attraverso strumenti di precisione, ma che devono essere stimati direttamente dal valutatore. Nella stima va tenuto in considerazione soltanto lo sviluppo muscolare (profili) delle regioni indicate. I valori sono desunti da una scala lineare che divide la variabilità riscontrata nella popolazione in 5 classi come di seguito illustrato: GARRESE LARGHEZZA Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Stretto (Serrato) Stretto Nella Media Largo Molto Largo SPALLA CONVESSITA' Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Piatta Scarsa Copertura Muscolare Mediamente Muscolosa Convessa Molto Convessa DORSO LARGHEZZA Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Stretto Stretto Nella Media Largo Molto Largo LOMBI LARGHEZZA Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Stretti Stretti Nella Media Larghi Molto Larghi GROPPA CONVESSITA' Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Scarna Scarsa Copertura Muscolare Mediamente Muscolosa Convessa Molto Convessa COSCIA SPESSORE Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Stretta Stretta Nella Media Larga Molto Larga NATICA CONVESSITA' Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Concava Piatta Mediamente Convessa Convessa Molto Convessa NATICA LUNGHEZZA Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Corta Corta Mediamente Lunga Lunga Molto Lunga DIMENSIONI Questa parte della scheda include un gruppo di voci che definiscono lo sviluppo somatico dell'animale. In primo luogo sono state effettuate delle misurazioni su campioni rappresentativi della popolazione, per conoscere la variabilità di ciascun carattere per ogni razza e categoria di animale. Successivamente, dopo opportune analisi e verifiche dei dati, sono state definite 5 classi che descrivono la variabilità riscontrata nella popolazione. Il valutatore dovrà collocare il carattere rilevato nella classe corrispondente avvalendosi in primo luogo di strumenti tecnici (bastone misuratore); successivamente con l'esperienza acquisita , l'attribuzione ad una determinata classe sarà frutto di stime e non di misure. STATURA Misurata come altezza al garrese Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 TRONCO LUNGHEZZA Dalla punta della spalla alla punta della natica Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 TORACE ALTEZZA E' data dalla distanza verticale tra la zona posteriore del garrese e lo sterno subito dietro ai gomiti. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 TORACE LARGHEZZA E' la distanza tra i costati all'altezza dei gomiti. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 4 Classe 5 ILEI LARGHEZZA E' la distanza tra gli angoli esterni degli ilei . Classe 1 Classe 2 Classe 3 ISCHI LARGHEZZA E' la distanza tra le tuberosità ischiatiche. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 GROPPA LUNGHEZZA Misurata tra l'angolo esterno dell'ileo e la punta della natica Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 STRUTTURA ED ARTI Questo gruppo di voci è finalizzato alla descrizione della conformazione scheletrica del soggetto, di notevole importanza ai fini della carriera dell'animale, con particolare riferimento alla direzione degli arti. GROPPA INCLINAZIONE Viene valutato il grado di inclinazione che la congiungente ileo-ischio forma con una linea parallela al suolo. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Inclinata Inclinata Orizzontale Controinclinata Molto Controinclinata LINEA SUPERIORE Si valuta l'orizzontalità della linea dorso-lombare Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Concava (Grave Insellatura) Leggermente Concava (Insellata) Forte ed Orizzontale Leggermente Convessa (Arcuata) Molto Convessa (Cifosi) ARTI ANTERIORI DI FRONTE Viene valutato l'appiombo anteriore visto di fronte. La verticale dalla punta della spalla al suolo deve dividere per metà tutte le regioni dell'arto. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Cagnola Cagnolo In Appiombo Mancino Molto Mancino ARTI ANTERIORI DI LATO Viene valutato l'appiombo anteriore visto di lato. La verticale dal centro dell'asse della scapola deve cadere nel centro di appiombo degli arti stessi. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Ginocchi Molto Montonini Ginocchi Montonini In Appiombo Ginocchi Arcati in Avanti Ginocchi Molto Arcati in Avanti ARTI POSTERIORI DI LATO Viene valutato l'appiombo posteriore visto di lato. La verticale dalla punta della natica corre lungo tutta la porzione libera dell'arto, sfiora il garretto e cade a 2-3 cm dietro il tallone. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Falciati Falciati In Appiombo Stangati Molto Stangati ARTI POSTERIORI DI DIETRO Viene valutato l'appiombo posteriore visto di dietro. La verticale dalla punta della natica cade al suolo dividendo per metà tutte le parti sottostanti dell'arto corrispondente. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Garretti Molto Arcati all'Esterno Garretti Arcati all'Esterno In Appiombo Garretti Vaccini Garretti Molto Vaccini PIEDI- ANGOLO PASTOIE Si valuta l'angolo che forma la tangente al nodello con il terreno. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Chiuso (Lungo e Obliquo Giuntato) Chiuso Giustamente Angolato (45°) Aperto Molto Aperto (Corto e Diritto Giuntato) UNGHIONI DIREZIONE Viene valutato il grado di apertura dei due unghioni. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Incrociati Incrociati Ben Serrati Aperti Molto Aperti FINEZZA Questa parte comprende due tratti, scheletro e pelle, che contribuiscono sensibilmenmte a determinare il valore commerciale del bestiame da carne, influenzandone la resa di macellazione. SCHELETRO Viene data una indicazione di finezza generale dell'animale con particolare riferimento alla circonferenza dello stinco. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Esile Leggero Medio Pesante Molto Pesante PELLE Si valuta lo sviluppo della pelle a livello della giogaia. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Assenza Assoluta di Giogaia Giogaia Leggera Medio Sviluppo della Giogaia Giogaia Abbondante Giogaia Molto Abbondante CARATTERISTICHE RIPRODUTTIVE In questa parte compaiono due sole voci: mammella / testicoli la cui valutazione è basata esclusivamente sul volume. Eventuali difetti congeniti ai testicoli (mono o criptorchidismo) vengono annotati con i relativi codici. Mammella Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Molto Ridotta Ridotta Mediamente Sviluppata Ampia Molto Ampia Testicoli Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Atrofici Meno Sviluppati della Media In Media Più Sviluppo della Media Molto Sviluppati VALUTAZIONE PUNTEGGIO FINALE Terminata la descrizione lineare dell'animale vediamo ora come si giunge alla determinazione del punteggio finale. Il punteggio finale esprime, attraverso un giudizio globale, il grado di perfezione dell'animale rispetto ad un modello ideale. Nel nostro caso esso viene espresso in centesimi (da 70 a 100) ed è il risultato ottenuto dalla media delle qualifiche parziali attribuite a quattro aspetti principali dell'animale, precisamente: - Caratteri di razza; Muscolosità; Dimensioni; Arti e struttura. A ciascun aspetto viene attribuita una qualifica come di seguito specificato: CARATTERI DI RAZZA O=Ottimo - Qualifica attribuita a soggetti che si avvicinano particolarmente allo standard di razza con notevoli qualità morfo-funzionali, in perfette condizioni fisiche e che realizzino un insieme armonico ed equilibrato M=Molto Buono - Qualifica attribuita a soggetti distinti, con caratteri razziali ben marcati e qualità morfo funzionali molto buone. B=Buono - Da attribuire a soggetti con buona tipicità e qualità produttive nella media. In tale qualifica sono compresi anche soggetti che presentano leggera depigmentazione della cute, estesa anche a livello delle aperture naturali. S=Sufficiente - Attribuito a soggetti sufficientemente tipici con qualità morfo-funzionali scarse. Pigmentazione e colorazione del mantello poco marcata. Sono inclusi in questa categoria tutti i soggetti con coda grigia, ciuffo rosso persistente, depigmentazione estesa delle mucose interne e delle aperture naturali. I=Insufficiente - Per soggetti atipici. Mantello di colore diverso da quello previsto dallo standard. Fiocco della coda bianco, vasta depigmentazione della cute e delle mucose estesa anche al musello. Per gli aspetti che seguono (muscolosità, dimensioni, arti e struttura) le qualifiche vengono desunte dopo aver esaminato i punteggi parziali assegnati nelle relative parti di "descrizione lineare". MUSCOLOSITA' E DIMENSIONI O=Ottimo - Tale qualifica va attribuita ai soggetti che nella parte di descrizione lineare si sono collocati prevalentemente in classe 5. Animali estremamente muscolosi. M=Molto Buono - Tale qualifica va attribuita ai soggetti che nella parte di descrizione lineare si sono collocati prevalentemente in classe 4. B=Buono - Tale qualifica va attribuita ai soggetti che nella parte di descrizione lineare si sono collocati prevalentemente in classe 3. S=Sufficiente - Tale qualifica va attribuita ai soggetti che nella parte di descrizione lineare si sono collocati prevalentemente in classe 2. I=Insufficiente - Tale qualifica va attribuita ai soggetti che nella parte di descrizione lineare si sono collocati prevalentemente in classe 1. ARTI E STRUTTURA Nell'assegnazione di questa qualifica si tiene in considerazione la presenza o meno di difetti di conformazione scheletrica, in modo particolare a livello degli arti. Per tali ragioni le qualifiche scaturiscono dalle seguenti considerazioni: O=Ottimo - Per soggetti senza alcun difetto. M=Molto Buono - Per soggetti senza difetti funzionali. Possono essere tollerati lievi difetti estetici (spina sacrale soprelevata, attacco coda alto o basso, profilo fronto-nasale montonino, lieve strabismo, etc.) B=Buono - Per soggetti con difetti morfo-funzionali non gravi (scheletro grossolano, dorso insellato, vuoto retroscapolare, spalle mobili, mancino o cagnolo). S=Sufficiente - Per soggetti con difetti morfo-funzionali nel limite dell'accettabilità. I=Insufficiente - Per soggetti con difetti morfo-funzionali gravi (Fonte: materiale ufficiale ANABIC presente in www.anabic.it)