Università degli Studi di Pavia
Dipartimento di Psicologia
Educare ai Media:
in Europa e in Italia
Dott.ssa Alexandra Berndt
Pavia, 3 aprile 2014
Media Education - perché?
Ma è tutta colpa di Internet?
-
12 marzo 1989: Sir Tim Berners-Lee (informatico britannico del
CERN) propose un progetto basato sull’ipertesto, chiamato
World Wide Web
-
12 marzo 2014: Presentazione del progetto «The Web We
Want» (Collaborazione fra EU, European Schoolnet, InSafe,
Liberty Global e Google)
http://webwewant.eu/handbookdownload/handbook/
ME digitale o tradizionale? Gli strumenti
ME digitale o tradizionale? Il consumo
ME digitale o tradizionale? I temi
Diritti e
responsabilità
Creatività
Privacy
Informazione e
conoscenza
Partecipazione e
condivisione
Costruzione
dell’identità
La tradizione della Media Education
La tradizione „prottettiva“:
- Jean Jacque Rousseau (1712-1778): „Odio i libri; insegnano soltanto a
parlare di quello che non si sa.»
- Neil Postman (1931-2003): „Children are the living messages we send to a
time we will not see.”
La tradizione „innovativa“:
- Marshall McLuhan (1911-1980): “The medium is the massage” – Dal
“couch potatoe” al “smartphone potatoe”!
- Stuart Hall (1932-2014): «The audience is not a passive recipient of
meaning.”
La socializziazione mediale
I tempi moderni:
• I processi di ricezione così come quelli della produzione di contenuti
mediali convergono
• Aumenta l’influenza da parte dei media sul processo di socializzazione
del singolo e del gruppo
Dieter Baacke (1934-1999): “L’interazione fra i media e le persone avviene
sempre in un contesto socio-culturale. Bisogna chiedersi dove, con chi e
perché i media vengono utilizzati e con quale risultato.“
- Media = strumenti “neutri” di veicolazione di contenuti
La Media Education – Cenni storici (1)
• 1933 a Londra: il primo British Film Institute con carattere educativo
• 1978 in Canada: fondazione dell’Association for Media Literacy / 1989:
primo programma scolastico per l’alfabetizzazione mediale
• Dal 1962 promozione di incontri internazionali per lo studio della ME,
promossi dall’UNESCO (p.e. simposio di Grünwald/DE con dichiarazioni
d’intenti)
• 1999: Congresso UNESCO di Vienna, intitolato «Educare per i media e per
l’era digitale», dichiara che: «La Media Education è parte del diritto
fondamentale di ogni cittadino, in ogni paese del mondo, alla libertà di
espressione e all’informazione, ed è funzionale alla costruzione e al sostegno
della democrazia»
Media Education – Cenni storici (2)
• 2000-2010: Parlamento e Commissione Europea promuovono l’inclusione
di due concetti nella ME attraverso diversi progetti, ricerche e analisi:
• La protezione e promozione dei diritti umani, specie riguardo ai minori (p.e. Progetto
SafeNetHome)
• La raison d’être sociale ed economica (E-Learning, LifeLongLearning, Cittadinanza
digitale, superamento del digital divide, etc.)
• Nascita di diverse specializzazioni all’interno della ME
• Alfabetizzazione mediatica per le opere audiovisive (canali di distribuzione,
consapevolezza del patrimonio cinematografico europeo, diritti d’autore e copyright)
• Alfabetizzazione mediatica online (innovazione tecnologica, produzione e creatività
digitale, valutazione critica, condivisione, sensibilizzazione sull’utilizzo dei motori di
ricerca, etc.)
Media Education – Europa e Mondo
• Commissione Europa: Invito agli stati membri e all’industria a promuovere
la ME fra i cittadini europei
• L’agenda Digitale Europea (2010):
http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/strategies/index_it.htm
• Integrazione della ME nel settore scolastico:
• ME è parte integrante dei programmi scolastici nazionali in Svezia, Irlanda e Regno
Unito (p.e. UK: http://www.kidsmart.org.uk/)
• Nel Regno Unito tutti gli insegnanti sono responsabili anche per l’alfabetizzazione mediatica
• In Germania e in Svizzera la ME fa parte di alcuni programmi scolastici regionali
• Nota: In Australia, Nuova Zelanda e Canada la ME fa parte dei programmai scolastici
come materia
Media Education – Europa e Mondo
Attività al di fuori del sistema d’istruzione:
• Italia:
• CEM (Centro Educazione Media)
• MED (Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione)
• CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alle Tecnologie)
• Associazione ZAFFIRIA – offre laboratori multimediali per le scuole, formazione per
insegnanti e genitori
• Francia:
• CLEMI (Centre de Liaison de l’Enseignement et des Moyens de l’Information)
• CEMEA (Centre d’méthodes aux entrainement) – potenziamento delle competenze
pedagogiche attraverso rete mediatica, biblioteche, centri professionali
• INA (Institut National de l’Audiovisuel) – mediateca online
• Germania:
• Ministero federale dell’istruzione e la televisione pubblica tedesca offrono un servizio online
per promuovere l’alfabetizzazione mediatica (http://www.schau-hin.info/)
• Bundeszentrale Politische Bildung (BPB) – educazione all’immagine (Film)
Media Education – Europa e Mondo
• Finlandia:
• Filmihillo – educazione all’immagine (film)
• Information Security School – pratica della rete, l’etica
dell’informazione
• Irlanda:
• FIS (Dipartimento dell’Istruzione e della Scienza) –
interpretazione e produzione di digital film
• Regno Unito:
• ICRA (Internet Content Rating Association) – sicurezza in rete
per i minori
• BBC – servizi online di vari tipi
• Spagna:
• Grupo Comunicar (associazione di giornalisti e docenti
analusi)
• Europa:
• Federazione software interattivo di Europa (IFSE) /
associazioni nazionali in UK e D
• Progetti europei: Safer Internet e Media4 (Rete), MEDIA e
Media Mundus (audiovis.)
La Media Education – La ricerca
• Definizione del „campo scientifico“:
• Media Literacy e Media Literacy Education (USA, Regno Unito)
• Digital Literacy (Canada, paesi scandinavi)
• Information Literacy e ICT Literacy (Spagna)
• Media Competency (Germania, Austria, Svizzera, Italia)
• Priorità scientifiche:
• Literacy-based concepts
• Competency-based concepts
• Approaches focusing digital media
• Approaches focusing traditional media
La Media Education – La ricerca
• Obiettivi comuni:
1.
Individuare le potenzialità e i deficit nell‘utilizzo dei media da parte di
bambini e giovani (ma anche adulti e anziani)
2.
Indiviuazione di progetti e attività di supporto a un utilizzo corretto e
responsabile dei media attuali (e futuri)
• Difficoltà:
1.
2.
3.
4.
Target bambini
Validità temporale limitata dei risultati scientifici
Complessità del campo scientifico (uso crossmediale, approcci quantitativi e
qualitativi misti, etc.)
Approcci troppo „pessimistici“
Promozione della ME da parte della UE
In viaggio nella Media Education
http://ec.europa.eu/culture/media/medialiteracy/index_en.htm
Media Education - Oggi
Media Education – Gli approcci
 Educazione CON i media = Media come strumenti da utilizzare
nei processi educativi
 Educazione AI media = Educazione alla comprensione critica
dei media, intesi come strumenti, linguaggi e cultura
 Educazione PER i media = Formazione di professionisti,
insegnanti e genitori
con e ai
media
ai media
BAMBINI /
RAGAZZI
MEDIA
INSEGNANTI /
PROFESSIONISTI
GENITORI /
PROFESSIONISTI
per i media
Le 4 dimensioni della competenza mediatica
(D. Baacke)
• Critica dei mezzi di comunicazione di massa: l'utente deve essere in
grado di riflettere sui contenuti e di analizzarli criticamente,
riconoscendo i vantaggi e i pericoli delle nuove tecnologie di
comunicazione;
• Mediologia: l’utente deve avere la conoscenza dei vari sistemi di
comunicazione di massa e delle tecnologie di comunicazione;
• Capacità di uso: si intende la capacità ricettiva di un utente, quella di poter
trarre profitto individuale dai contenuti dei mezzi di comunicazione di
massa;
• Capacità di creazione mediatica: creare innovazioni e sviluppi nel
sistema mediatico.
La competenza mediatica
•
•
•
•
La competenza mediatica è parte integrante delle
conoscenze sociali e individuali.
La competenza mediatica non è una «materia» ma un
concetto interdisciplinare.
La competenza mediatica non si propaga in modo
uniforme (digital divide, digital immigrants, digital natives,
fasce d’età, etc.)
La competenza mediatica non può essere insegnata, ma
deve essere supportata e sviluppata.
Standard nella ME: Il modello di Zurigo
MEDIENKOMPASS
Medienkompass 1: Classi 4 – 6
Medienkompass 2: Classi 7 – 9
http://www.lehrmittelverlagzuerich.ch/LehrmittelSites/Medienkompass/%C3%9CberdasLehrmittel/Konzept/tabid/574/la
nguage/de-CH/Default.aspx
Standard nella ME: Il modello di Zurigo
Competenze mediali
Competenze personali
Conoscenza dei
media
Competenze azionali
Saper gestire attività di
routine utilizzando i media
Competenze sociali
Saper e saper
fare
Conoscenze di base sui
sistemi dei mass media
Scambiare e
condividere
Conoscere e saper usare i Saper usare i media in modo
linguaggi dei media
mirato per i propri bisogni
Saper usare in media con
l’obiettivo di collaborare e
di condividere
Riflettere
Conoscere le regole dei
mass media e saperli
valutare in modo critico
Saper valutare in modo
critico l’influenza dei
media sul proprio
comportamento sociale
Saper valutare in modo
critico il proprio
«comportamento» mediale
Saper utilizzare i media
con la giusta
responsabilità sociale
Moser, Heinz (2006): Standards für die Medienbildung.
Standard nella ME: Il modello di Zurigo
Esempio 1: Le mie tracce in rete (Medienkompass 2)
http://www.lehrmittelverlagzuerich.ch/LehrmittelSites/Medienkompass/Medienkompass2/MK2Kapitel118/14S
purenimNetz/tabid/688/language/de-CH/Default.aspx
L’uomo di vetro: http://panopti.com.onreact.com/swf/index.htm
Attività
Informazioni su di noi che riveliamo
A casa
7.30 h
Andare in
università
8.15 h
Essere in
università
10.00 h
Al supermercato /
in palestra
17.50 h
A casa
21.00 h
Standard nella ME: Il modello di Zurigo
Esempio 2: Manipolazioni di immagini
http://www.rhetorik.ch/Bildmanipulation/Bildmanipulation.html
Discussioni attuali
Posizioni contradittorie fra:
• I processi d’apprendimento stanno cambiando – occorre adottare un
linguaggio formativo nuovo fra studenti e docenti
• I processi d’apprendimento rimangono gli stessi – occorre soltanto
adattare i metodi formativi
Per ORA non abbiamo ancora prove scientifiche né a favore di uno
né dell’altro punto di vista!
« La rete non ci rende meno intelligenti. Ma gli intelligenti la usano
diversamente rispetto agli stupidi! » (cit. Prof. M. Kerres)
Nati con il computer
http://www.dailymotion.com/video/xq2urg_le-ienenati-col-computer-11-4-2012_fun
Bibliografia
Baacke, Dieter: Medienpädagogik, 1997
Iania, Antonella: «Media Education in Europa», www.auralia.org
Kerres, Michael: Mediendidaktik, 2012
McLuhan, Marshall: Understanding Media, 1964
"Encoding / Decoding." In: Hall, D. Hobson, A. Lowe, and P. Willis (eds). Culture, Media,
Language: Working Papers in Cultural Studies, 1972–79. London: Hutchinson, pp. 128–138.
Membretti, Andrea (a cura di): Educare alla cittadinanza digitale, 2010
Moser, Heinz: Standards für die Medienbildung, 2006
Postman, Neil: The Disappearance of Childhood, 1982
Rousseau, Jean-Jacques: Émile ou De l'éducation, 1762
Zylka, Johannes; Müller, Wolfgang; Wesley Martins, Scheila: Media Literacy Worldwide. In:
IEEE Global Engineering Education Conference (EDUCON), 2010
LINK
Media & Information Literacy: http://milunesco.unaoc.org/tag/international-conferenceon-media-education/
Progetti EU: http://formare.erickson.it/wordpress/it/2010/la-media-literacy-in-europadalla-promozione-della-digital-literacy-alla-direttiva-sui-servizi-dei-mediaaudiovisivi-europei/
Progetto The Web We Want: http://www.eun.org/http://webwewant.eu/
European Schoolnet: http://www.eun.org/
Safer Internet: http://www.saferinternet.org/
Individuazione dei rischi nella rete: www.eukidsonline.net
L’agenda Digitale Europea (2010):
http://europa.eu/legislation_summaries/information_society/strategies/index_it.htm
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in Europa e in Italia (A. Berndt, 3-4