CARTOGRAFIA E TOPOGRAFIA DELLA BASSA
BRESCIANA
Evoluzione storica, culturale e geopolitica del territorio dalla Repubblica di Venezia
ai giorni nostri
Feudo della Famiglia Cigola in località Lova di Isorella (Bs), 1768
A CURA DI:
Michele Monteverdi
PERIODO DI TIROCINIO (07/01/2008- 26/01/2008) PRESSO:
Pianura Bresciana S.r.l.
Via Roma, n. 9 C.A.P. 25020 Cigole (BS)
Prefazione
Ogni qual volta si osservi un’ area è facile valutare positivamente o negativamente il territorio che
la compone in base al contributo offerto dalla natura, dal paesaggio, o più semplicemente
dall’assetto geologico che offre; questo generalmente più semplice per definire una località
marittima, montana o lacustre risulta essere più difficile, come nel caso della Provincia di Brescia
in cui ci si sposti dalle zone canoniche del turismo (vedi ad esempio i 3 laghi o le rinomate località
sciistiche) alla pianura.
Nonostante la dominanza tabulare, infatti, la Bassa bresciana nasconde grandi tesori dal punto di
vista storico, artistico e culturale che, mai stati valorizzati si trovano oggi essere conosciuti da pochi
mentre, ai più, parlare di Bassa fa pensare erroneamente a una sconfinata periferia dove non è
possibile godere di nulla di turisticamente apprezzabile; è parere diffuso infatti che la Pianura
Padana sia una macroregione esclusivamente rurale, questo, vero solo in parte, deve essere visto
come un punto di forza che, data la massiccia antropizzazione di altri luoghi (vedi la
cementificazione selvaggia in Val Tenesi sulle rive del lago di Garda) deve far riflettere su quanto
possa essere piacevole un paesaggio, il quale, nonostante sia stato ampiamente sfruttato per fini
economici mantenga comunque ancora oggi caratteristiche naturali (si vedano ad esempio i
fontanili) che vanno preservate e valorizzate, magari anche con investimenti economici da parte di
imprenditori e enti pubblici.
Storia e Cartografia
Pur senza voler appesantire queste note è necessario introdurre almeno i principali avvenimenti che
hanno caratterizzato il corso degli eventi dalla preistoria al periodo dell’ argomentazione trattata.La
Bassa Bresciana, abitata sin dai tempi più remoti ha sempre presentato le caratteristiche ideali allo
sviluppo della vita grazie ai ricchi corsi d’acqua come il Chiese, il Mella o l’Oglio che hanno
favorito lo sviluppo antropico sulle proprie sponde; abitata sin dal 500 a.C. dalle popolazioni
celtiche-cenomiche scese dalle valli in cerca di risorse idriche e di terre da coltivare ha poi
conosciuto, nelle ere seguenti, la dominazione Romana (196 a.C.- 382) quella dei Goti con Alarico
che rade al suolo i centri più importanti della zona tra cui Montichiari (382-452) degli Unni con
Attila che saccheggia i centri più importanti dell’area (452-475), conquistata poi dagli Eruli (o
Turcilingi) che con Hedacher (Odoacre) mettono fine alla dominazione dell’ Impero romano
d’occidente (476) poi sconfitti nel 493 da Teodorico, Re degli Ostrogoti.
In seguito durante il Regno Longobardo (568-774), la Campagna di Montechiaro (questo è il nome
con il quale sarà contraddistinta la bassa bresciana) viene annessa insieme alla Città di Brescia al
Ducato Longobardo di Brescia governato dal Duca Rotari, primo legislatore in agricoltura nella
pianura bresciana. Con la nascita del libero comune di Brescia (1038) si manifesta anche nella
campagna bassaiola Il fenomeno del Contado (sottomissione delle città sulle campagne consistente
in un forte centralismo burocratico del capoluogo che impone ingenti tributi alle periferie), Leno
diviene così per opera del Monastero Benedettino il principale centro burocratico della Bassa, nel
XII secolo in seguito all’adesione del capoluogo alla Lega Lombarda di Pontida (BG) con la quale
seguì un alleanza con Milano, Lodi, Ferrara,Piacenza, Parma (1 dicembre 1167) e in seguito con
quella Veneta di Verona alla quale aderirono anche Crema, Cremona, Mantova, Piacenza, Bergamo,
Bologna, Padova, Reggio Emilia, Treviso, Verona e Parma.In tale clima di “comunità
sopranazionale” migliorarono i rapporti con le “rivali” Bergamo, Crema, Cremona e Ducato di
Mantova con le quali specie nella Bassa si svilupparono frequentemente rapporti commerciali. In
seguito a questa esperienza il bresciano confinante con il cremonese storicamente visconteo (il
Fiume Oglio faceva da confine, a Castelvisconti [CR] vi era un varco con pedaggio) fu annesso al
Ducato di Milano (1313-1438) dall’assedio di Niccolò Piccinino però scoppiò in tutto il territorio
una violenta rivolta con il conseguente intervento della Serenissima Repubblica di Venezia che con
il Capitano di ventura Scaramuccia da Forlì liberò l’area dall’ occupazione milanese e quindi la
annesse ai suoi possedimenti. Per rappresaglia nel 1512 il Ducato di Milano alleato con il regno di
Francia occupò gran parte del territorio saccheggiandolo (Gen. Gastone di Foix), nonostante ciò
Brescia rimase veneta sino al 1797 (Trattato di Campoformio [Passariano di Codroipo, Udine])
Tavola ŋ’ 22 Archivio di stato –Ufficio Di BresciaTerritory et strade del bresciano facenti parte del territorio della Serenissima Repsvbica di
Venetia, 1695 Venezia
La cartina in questione mette in risalto il territorio bresciano con i suoi confini, da notare il disegno
particolarmente ispessito del Fiume Oglio a partire dal confine cremonese con il Ducato di Milano.
Il cremasco come il bergamasco invece faceva parte della Podesteria di Bergamo e come la città
orobica era parte integrante della Repubblica di Venezia. La mappa mette in risalto inoltre le
principali vie di comunicazione segnalando anche nella piccola descrizione in alto a sinistra le
principali case cantoniere di: Breno e Rocca d’Anfo sulla strada che porta allo Stelvio, a Salò sulla
strada gardesana, ad Asola (all’epoca bresciana) sulla strada statale asolana che porta a Mantova, a
Lonato sulla strada Brescia-Verona, a Chiari e a Palacciolo (Palazzolo) sulla strada che da Brescia
porta a Bergamo, a Orzinuovi sulla strada Crema-Lodi (oggi 235 di Orzinuovi) e a Pontevico sulla
strada che va a Cremona. Curiosità: notare l’antico confalone di Brescia precedente alla “Leonessa
d’Italia” in stile “sannita a mezzeria” recante a destra un albero di quercia e a sinistra un leone
inerpicatosi al castello. Il confalone che conosciamo oggi, (attribuito da Giosuè Carducci) è stato
adottato dopo le mitiche dieci giornate di Brescia (14-24 settembre 1848) a futura memoria per
l’eroica resistenza dei cittadini bresciani all’occupazione dei generali Austro-Ungarici ordinata da
Radetzky
Tavola ŋ’ 25 Archivio di Stato -Ufficio di BresciaCarte Tres Particuliere du Bressan faisant partie de estates de la République de Venise, 1701
Parigi
Carta geografica stampata a Parigi presso “FB Nolin” e commissionata da Alberto De Magrin
(funzionario della Repubblica di Venezia); la mappa riprende la Podesteria (un’ istituzione simile
alla attuale Provincia) di Brescia con all’interno gli otto Vicariati (le attuali Comunità)(Campagna
di Montechiaro [Bassa Bresciana], Riviera di Salo [Valle Tenesi], Pie di Monte [Hinterland di
Brescia ], Franza Curta [Franciacorta], Valle Lume [Valle Trompia], Valle Sabio con Eridio [Valle
Sabbia] Sebinus [Sebino] Val de Camonica [Valle Camonica]). Notare inoltre un nono vicariato il
Principato di Castiglione delle Stiviere secessionista del Ducato di Mantova dal 1695 aggregato per
analogia geografica e geologica alla Bassa bresciana.La Repubblica di Venezia suddivideva il
territorio in altri due sub-enti locali; Montichiari ad esempio era anche Castellano (l’attuale
Distretto) dei Provveditori (Gli attuali Comuni) a Est del Fiume Mella mentre Orzinuovi lo era di
quelli a Ovest. Notare inoltre la particolarità di questa mappa, i confini della Valle Camonica come
quelli del Principato di Castiglione delle Stiviere sono tratteggiati per simboleggiarne la precarietà;
la valle infatti fu contesa nella seconda metà del ‘600 tra Brescia e Bergamo.
Tavole ŋ’ 37-38 Archivio di Stato -Ufficio di BresciaNeuredliche und Südliche Teil von Brescia in Lombardei-Venetien Königreich, 1800 Vienna
Carta geografica stampata a Vienna presso “Abzuch”, riprendente due tavole sulle quali è riportato
il ländkreise di Brescia; dal Trattato di Campoformio infatti la Lombardia, il Veneto, il Trentino il
Friuli, la Venezia Giulia e La Dalmazia passano dalla indipendente Serenissima Repubblica di
Venezia al dominio dell’ Impero Austro-Ungarico. Gli Asburgo fanno delle sei precedenti Regioni
sei Länder; la Bassa bresciana (ora Landschaft ab Montechiaro) si trova in Lombardei, al suo
interno sorgono due Distretti (Amtsbezirk) uno di Montechiaro sul Chiese e l’altro di Verolanuova
i quali, sono a loro volta composti da circondari che, nell’ordine dei 15 Km di distanza dal
capoluogo di Distretto vengono chiamati Schickend.
Tavola ŋ’ 45 Archivio di Stato -Ufficio di BresciaLa Provincia di Brescia nel Regno d’Italia, 1870 Novara
Carta geografica stampata a Novara presso il rinomato e antico “Istituto De Agostini”,
profondamente mutata e più simile a quella che conosciamo oggi, porta lungo il fiume Oglio il
confine rappresentato con un tratteggio che simboleggia la fase di transizione che attraversarono i
due comuni rispettivamente di Ostiano e Volongo in quel periodo, ceduti l’uno nel 1868 e nel 1871
l’altro, seguirono ai comuni del basso Chiese e quelli delle colline moreniche meridionali che
passarono alla Provincia di Mantova dal 1859 al 1867 i comuni bassaioli di Acquanegra sul Clisi,
Asola, Canneto sull’ Oglio, Casalmoro, Casaloldo, Casalpoglio (poi soppresso nel 1928 e
trasformato in Frazione di Castel Goffredo), Casalromano, Castel Goffredo, Castiglione delle
Stiviere, Cavriana, Ceresara, Goito, Guidizzolo, Mariana (poi ribattezzato nel 1928: Mariana
Mantovana), Medole, Monzambano, Piubega, Redondesco, Solferino, Volta (poi ribattezzato nel
1928: Volta Mantovana). Rimase invece conteso il Comune di Acquafredda,(a soli cinquecento
metri da Poiano, Frazione di Castel Goffredo) più volte rivendicato da Mantova ma sempre
riconfermato bresciano nelle successive Riforme del 1928, 1966 e del 1989 (cambio anche di
Diocesi MNBS). Nella mappa, è inoltre possibile notare che manca in Valle Camonica il comune
di Turano (poi ribattezzato nel 1934: Turano Valvestino) che fu ceduto da Trento a Brescia solo
nella successiva riforma del 1928.
L’Attuale Provincia di Brescia dopo le riforme del 1928-1966-1989
Tutto Città 2007-2008; Provincia di Brescia, 2007 Novara
Attuale carta geografica stampata a Novara dall’Istituto De Agostini, la provincia di Brescia e di
conseguenza anche la Bassa bresciana è negli anni mutata ancora, con la riforma del 1928 per
ridurre i costi degli enti locali e nel Rettoriato (Provincia) sono molti i Podestariati (e questo il
nome che i Comuni prendono durante la Dittatura Fascista) soppressi e trasformati in Frazioni
oppure accorpati. Con Regio Decreto infatti scompaiono: Acqualunga, Alone, Anfurro, Armo,
Avenone, Barco, Bel prato, Bollone, Borgonato, Bornato, Botticino Mattina, Botticino Sera,
Brozzo, Burago Riviera, Cadignano, Caionvico, Calino, Camignone, Campoverde, Carcina,
Carzago della Riviera, Castrezzone, Ceto con Cerveno, Cingnano, Ciliverghe, Cimbergo con
Paspardo, Cividate Malegno, Cizzago, Clusane al Lago, Colombaro, Comero, Comezzano,
Cortenedolo, Corticelle Pieve, Cossirano, Cremezzano, Degagna, Erbanno, Farvengo, Faverzano,
Fiumicello Urago, Folzano, Frontignano, Gerolanuova, Goglione Sopra, Goglione Sotto, Gorzone,
Inzino, Levrange, Vivemmo, Loveno Grumello, Ludriano, Lumezzane Pieve, Lumezzane San
Sebastiano, Lumezzane Sant’Apollonio, Maderno, Magno sopra Inzino, Mazzunno, Milzanello,
Moerna, Mompiano, Mu, Navono, Nigoline, Nozza, Ono Degno, Oriano, Padernello, Paisco,
Persone, Peschiera Maraglio, Pezzoro, Pilzone, Pievedizio, Pontagna, Portese, Porzano, Prandaglio,
Presegno, Provaglio Sopra, Provaglio Sotto, Provezze, Quinzanello, Raffa, Remedello Sopra,
Remedello Sotto, Rivoltella sul Garda, Rodengo, Saiano, San Bartolomeo, San Felice di Scovolo,
San Nazzaro sul Mella, San Vigilio, Sant’Alessandro, Sant’Eufemia della Fonte, Santicolo,
Scarpizzolo, Siviano, Sopraponte, Soprazzocco, Terzano, Timoline, Torbiato, Toscolano, Urago
Mella, Valsaviore, Vello, Villa, Villa Cogozzo, Villa d’Allegno Virle Treponti. In seguito alla
cancellazione delle lettere W, Y, J, K e X dall’alfabeto italiano (1934), ripristinate solo nel 1995, il
Comune da sempre conosciuto di “Sojano” diviene “Soiano” e nel 1966 pur essendo a quasi 7 Km
dal Lago di Garda gli viene attribuito l’appellativo “del Lago”. Nulla da registrare con la riforma
del 1989 (a parte la conferma di Acquafredda nel bresciano). In ultimo si ricorda il cambiamento di
nome da Lonato a Lonato del Garda avvenuto il 4 luglio 2007 (nonostante la cittadina morenica
disti di 6 Km dal lago) per via referendaria.
Il Confalone di Cadignano prima della soppressione del Comune e l’annessione a Verolanuova.
Topografia del territorio
Riepilogando, la Bassa bresciana è il territorio che geograficamente e geologicamente delimita il
corso del fiume Oglio ad Ovest e a Sud, dal Chiese (o Clisi) a est, mentre sfuma a Nord nelle colline
moreniche, avvicinandosi al Garda; ai Ronchi, in prossimità di Brescia e verso Pedrocca nelle
colline franciacortine. Attraversata centralmente dal fiume Mella, ingloba nel suo bacino ben 57
Comuni oltre ad un numero imprecisato di Frazioni e “Località”(si stima 315 ma potrebbero essere
di più se si pensa al fatto che alcune siano scomparse dalle mappe), ciascuna ricca di Storia, Arte e
soprattutto Cultura. Queste risorse, trovano sfoggio oggi, nel patrimonio naturale, già di per se di
grandissimo interesse, nella molteplicità di chiese, palazzi, cascine e castelli, eredità di un passato
ricco di dominazioni che come abbiamo descritto precedentemente hanno lasciato tutte un segno
tangibile del loro passaggio; ma non solo, proprio per la ruralità del paesaggio, che in questo caso
rappresenta ancora un punto di forza, è stato necessario negli anni dotare il territorio di strumenti
che certificassero i confini delle proprietà terriere oltre alla pubblica registrazione di beni Immobili
(case coloniche, cascine, fienili, caseggiati, Poderi, “caèdagne” e competenze sulle rogge) che
indicassero luogo e proprietario. Nasceva cosi nel 1759 per opera di Maria Teresa d’Austria
Asburgo Lorena il “Mailänder Antik Zensor” (Antico Censo per il milanese) valido in tutta la
Lombardia e in dotazione obbligatoria per ogni capoluogo di Ländkreise, meglio conosciuto come
Catasto Terreni, esso a differenza dell’attuale Nuovo Catasto Terreni aveva anche funzione
probatoria, costituiva cioè la proprietà giuridica dell’oggetto, fu forse per questo che le pale
catastali, che costituivano una vera e propria forma di contratto di fronte allo stato o su chi avesse
voluto rivendicare un terreno venivano disegnate con minuziosa cura su tavole che oggi potremmo
considerare vere e proprie opere d’arte. Sorgeva dunque nella Bassa l’Arte Agrimensoria una
forma artistica oggi ai più sconosciuta, che constava nel riprodurre in dettaglio la realtà urbanistica
del territorio, in maniera planimetrica e su scala il più possibile ridotta, ponendo l’attenzione su
nomi e soprannomi di località che identificavano senza indugi il proprietario di un certo luogo.
La Bassa bresciana oggi
Provveditorato di Padernello nella Serenissima Repubblica di Venezia
Padernello, 1692
Mappa disegnata per la famiglia Martinengo e inerente ad un territorio adiacente all’abitato di
Padernello, qui raffigurato, lungo la seriola Battista, detta anche Baiona. Il disegno annota svariati
elementi interessanti, sia dal punto di vista linguistico, sia economico e idraulico, come savarona,
seriola o soradore. Si citano appezzamenti a “milùnerä” a “egnê”, lame (fontanili) e acque morte per
“mazzar lini”.
Provveditorato di Orzinuovi nella Serenissima Repubblica di Venezia
Orcinuovi, 1700
Particolare di una mappa della zona fra il fiume Oglio e Orzinuovi. Il disegno tracciato con colori
vivaci , annota anche, con grande attenzione, edifici in veduta assonometrica.
Provveditorato di Manerbio nella Serenissima Repubblica di Venezia
Fiume Mella 1756 Manerbio Dis. e Inc. di Marensi Perito Agrario Ottavio
Mappa di un tratto di fiume Mella presso Manerbio, Le strade sono colorate in giallo, fiumi e canali,
come la seriola Mariana sono tinteggiati di verde acqua.
Provveditorato di Bassano Bresciano nella Serenissima Repubblica di Venezia
Bassano 1775
Mappa risalente al 1775 riportante una zona poco fuori dal centro abitato; notare i possedimenti del
Curato (compresa la Chiesa) tratteggiati a tinte ocra aranciato a simboleggiarne l’esenzione fiscale,
ogni appezzamento sito in una particolare località a ognuno un nome proprio; le seriole , le rogge, e
i vasi hanno il moto idrico indicato con una freccia rossa. Notare l’allegoria in fondo a destra, una
farfalla che si posa su alcuni fichi, una vera rarità.
Provveditorato di Cizzago nella Serenissima Repubblica di Venezia
Disegno dello stabile di Cizzago, Primogenitura dell’eccezionale Casa Martinengo fatto per ordine
di S.E.N. Nob. H. h. Marchese Wenceslao Martinengo Primogenito. Dis e Inc. di Gian Francesco
Cagiada.
Mappa in stile barocco datata 16 Novembre 1771, ricchissima di decorazioni nel cartiglio centrale e
nello stemma, notare il confalone di Cizzago in voga sino al 1928 (fusione con Comezzano). La
mappa, (utilizzata anche a fini catastali dal 1797 in poi) rappresenta le proprietà cizzaghesi della
famiglia Martinengo.
Provveditorato di Bagnolo Mella nella Serenissima Repubblica di Venezia
Il Molone in Principio co suoi Molini
Mappa Anonima e non datata (probabilmente tardo settecentesca) disegnata a fini puramente
indicativi, da lontano si può scorgere l’abitato con le mura di cinta ma il primo piano è tutto
dedicato al Vaso Molone; indispensabile per irrigare gli appezzamenti di quella zona.
Bibliografia, Sitografia e Ringraziamenti
1. Robecchi F. (2003), Arte Agrimensoria, La compagnia della stampa: Massetti-Rodella
editori
2. www.Bresciaonline.it
Si Ringrazia inoltre per il materiale fornito:
- Archivio di Stato-Ufficio di Brescia
Via Galileo Galilei, n.42-44 C.A.P. 25123 Brescia
- Fondazione Civiltà Bresciana
Vicolo San Giuseppe, n. 5 C.A.P. 25123 Brescia
- Biblioteca Queriniana- Sistema Bibliotecario Urbano
Via Giuseppe Mazzini, n. 1 C.A.P. 25123 Brescia
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Cartografia e topografia della bassa bresciana