CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE “METODOLOGIE E PROCESSI INNOVATIVI DI SINTESI” C.I.N.M.P.I.S. 5a Giornata Scientifica Borsisti C.I.N.M.P.I.S. Bari, 7 novembre 2005 Campus Universitario-Università di Bari Dipartimento Farmaco Chimico - Facoltà di Farmacia C C I I N M M P P S I S Consorzio C.I.N.M.P.I.S. Università di Bari 5a Giornata Scientifica Borsisti C.I.N.M.P.I.S. PROGRAMMA E ABSTRACTS Bari, 7 novembre 2005 Campus Universitario-Università di Bari Dipartimento Farmaco Chimico - Facoltà di Farmacia C C I I N M M P P S I S Consorzio C.I.N.M.P.I.S . Università di Bari La giornata scientifica del 2005 dei borsisti del Consorzio CINMPIS è stata organizzata a Bari dall’Unità di ricerca dell’Università di Bari. La riunione offre ai giovani borsisti la possibilità di relazionare sui risultati delle loro ricerche condotte nell’ambito delle borse di studio a loro assegnate. Nel programma della giornata sono state inserite le conferenze dei vincitori dei Premi CINMPIS relative all’anno 2005, il Dott. Marco Lombardo (vincitore del Premio Innovazione nella sintesi Organica) e il Dott. Carlo Punta (vincitore del Premio alla migliore tesi di Dottorato), nonché la conferenza del Prof. Domenico Spinelli dell’Università di Bologna che verterà sui risultati più significativi delle sue ricerche di un cinquantennio (1955-2005). Il Direttore del Consorzio Prof. Saverio Florio CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE “METODOLOGIE E PROCESSI INNOVATIVI DI SINTESI” C.I.N.M.P.I.S. Comitato Scientifico Prof. Saverio Florio Università di Bari Prof. Leonardo Di Nunno Università di Bari Prof. Romualdo Caputo Università di Napoli Segreteria Organizzativa Dott. Nicola Centorame (Consorzio C.I.N.M.P.I.S.) Dipartimento Farmaco-Chimico, Università di Bari, Via E. Orabona, 4 – 70125 Bari tel. +39.080.5442234 fax. +39.080.5442539 E-mail: [email protected] Programma Lunedì, 7 novembre 2005 08.15 Apertura lavori Presiede il Prof. Romualdo Caputo – Università di Napoli 08:30 – 9:00 Lombardo Marco, Università di Bologna - Vincitore Premio CINMPIS Nuovi precursori di organometalli allilici eterofunzionalizzati e loro applicazioni nella sintesi stereocontrollata di legami carbonio-carbonio. 09:00 – 09:30 Punta Carlo, Politecnico di Milano- Vincitore Premio CINMPIS Effetti polari ed entalpici in reazioni radicaliche. nuovi processi e nuovi catalizzatori per sintesi ecocompaitbili in condizioni blande. Presiede il Prof. Leonardo Di Nunno – Università di Bari 09:30 – 09:45 Barbagallo Emanuela, Università di Milano Bicocca Sintesi di analoghi imminosaccaridici di fosfatidil inositoli come potenziali inibitori selettivi della chinasi akt. 09:45 – 10:00 Giuli Sandra, Università di Camerino Nuove metodologie per la sintesi stereoselettiva di γ-amminoalcoli. 10:00 – 10:15 Luppi Gianluigi, Università di Bologna Sintesi e studio conformazionale di composti enantiomericamente puri contenenti amminoacidi non comuni ed eterocicli. Uso di tali composti in catalisi omogenea. 10:15 – 10:45 Coffee break Presiede il Prof. Saverio Florio – Università di Bari 10:45 – 11:00 Marigolo Tiziana, Università di Milano Trifluorometil-1,3-diossolani come ausiliari chirali nella sintesi asimmetrica. 11:00 – 11:15 Musio Biagia, Università di Bari Litiazione di arilaziridine. 11:15 – 11:30 Peruzzi Daniela, Università di Firenze Elaborazioni sintetiche di piccoli anelli eterociclici. 11:30 – 11:45 Salomone Antonio, Università di Bari Arilossirani orto-litiati nella sintesi di sistemi biciclici. 11:45 – 12:00 Viscomi M. Caterina, Università della Calabria Sintesi di potenziali agenti antivirali a struttura fosfonoalchilnucleosidica modificata. 12:00 – 12:30 Spinelli Domenico, Università di Bologna 1955-2005: una vita con gli eterocicli. Reazioni di interconversione di anello: aspetti sintetici, meccanicistici e farmacologici. 13:00 Lunch 1 NUOVI PRECURSORI DI ORGANOMETALLI ALLILICI ETEROFUNZIONALIZZATI E LORO APPLICAZIONI NELLA SINTESI STEREOCONTROLLATA DI LEGAMI CARBONIOCARBONIO. Marco Lombardo Dipartimento di Chimica “G. Ciamician”, Università degli Studi di Bologna, via Selmi 2, 40126, Bologna L’architettura molecolare caratterizzata dalla sequenza di stereocentri contigui eterofunzionalizzati 1 si ritrova in un gran numero di composti naturali o di sintesi di notevole interesse applicativo. La specie 2 rappresenta un interessante precursore per la sintesi di molecole polifunzionalizzate tipo 1, considerato il gran numero di reazioni di funzionalizzazione del doppio legame terminale oggigiorno a disposizione. Un approccio efficiente per la sintesi di 2 è dato a sua volta dalla reazione di _-idrossiallilazione di composti carbonilici e loro derivati mediante l’utilizzo di organometalli allilici _eterofunzionalizzati (3); tale processo porta alla formazione contemporanea di un doppio legame carbonio-carbonio e di due stereocentri adiacenti funzionalizzati (Schema 1). Schema 1 A partire dai lavori iniziali di Evans1 e Still2 nel 1974 sugli allili di litio eterofunzionalizzati, nel corso degli ultimi 30 anni sono stati proposti diversi reagenti organometallici di tipo 3. Alcuni dei più significativi sono riportati nella Tabella 1. Tabella 1. Esempi di organometalli allilici _-eterofunzionalizzati 3. 3a3 3b4 3c5 1 ) D. A. Evans, G. C. Andrews, B. Buckwalter J. Am. Chem. Soc. 1974, 96, 5560. 2 ) W. C. Still, T. L. Macdonald J. Am. Chem. Soc. 1974, 96, 5561. ) W. R. Roush, M. R. Michaelides, D. F. Tai, Lesur, B. M. Chong, K. M. Wesley, D. J. Harris J. Am. Chem. Soc. 1989, 111, 2984. 4 ) T. Hirashita, T. Kamei, T. Horie, H. Yamamura, M. Kaway, S. Araki J. Org. Chem. 1999, 64, 172. 5 ) G. E. Keck, D. E. Abbott, M. R. Wiley Tetrahedron Lett. 1987, 28, 139. 3 2 3d6 3e7 3f8 La maggior parte di questi organometalli allilici _-eterofunzionalizzati vengono sintetizzati in una sequenza di due passaggi che prevedono la metallazione con basi di litio di un derivato allilico opportunamente protetto (4), seguita da una transmetallazione con il metallo desiderato (Schema 2). Schema 2 Nel corso degli ultimi anni abbiamo esplorato la possibilità di realizzare la sintesi di organometalli allilici _-eterofunzionalizzati 6 per reazione di addizione ossidativa di metalli a basso stato di ossidazione ad alogenuri allilici eterosostituiti 5 (Schema 3). In quest’ottica, abbiamo concentrato l’attenzione sia allo sviluppo di sintesi pratiche di precursori di tipo 5, che alla messa a punto di una varietà di procedure sperimentali one-pot tipo Barbier ed a due-step tipo Grignard in diversi mezzi di reazione e con diversi metalli. Schema 3 Risultati particolarmente interessanti si sono ottenuti utilizzando metalli come Zn(0),9 In(0)10 e Cr(II).11 Più di recente abbiamo inoltre valutato la possibilità di estendere il campo 6 ) K. Tamao, E. Nakajo, Y. Ito J. Org. Chem. 1987, 52, 957. ) H. C. Brown, P. K. Jadhav, K. S. Bhat J. Am. Chem. Soc. 1988, 110, 1535. 8 ) H. C. Brown, G. Narla J. Org. Chem. 1995, 60, 4686. 9 ) a) R. Girotti, M. Lombardo, S. Morganti, C. Trombini Chem. Comm. 2001, 2310. b) M. Lombardo, S. Morganti, C. Trombini J. Org. Chem. 2003, 68, 997. c) M. Lombardo, F. D’Ambrosio, S. Morganti, C. Trombini Tetrahedron Lett. 2003, 44, 2823. d) M. Lombardo, G. Rispoli, S. Licciulli, C. Trombini, D. 7 3 dei possibili precursori di composti organometallici eterofunzionalizzati agli acilali dell’acroleina 7, sfruttando per questi substrati la chimica del Co(I)12 (Schema 4). Schema 4 In questa presentazione verranno discussi i risultati ottenuti nella reazione di _idrossiallilazione di composti carbonilici e loro derivati mediata dai complessi 6 ed 8. Verrà inoltre discussa l’applicazione dei prodotti così ottenuti alla sintesi di varie molecole polifunzionalizzate di interesse biologico. D. Dhavale Tetrahedron Lett. 2005, 46, 3789. e) M. Lombardo, F. Pasi, C. Tiberi, C. Trombini Synthesis 2005, 2609. 10 ) a) M. Lombardo, S. Licciulli, C. Trombini Tetrahedron Lett. 2003, 44, 9147. b) M. Lombardo, K. Gianotti, S. Licciulli, C. Trombini Tetrahedron 2004, 60, 11725. c) M. Lombardo, S. Licciulli, C. Trombini Pure Appl. Chem. 2004, 76, 657. 11 ) a) M. Lombardo, S. Licciulli, S. Morganti, C. Trombini Synlett. 2003, 43. b) M. Lombardo, S. Licciulli, S. Morganti, C. Trombini Chem. Comm. 2003, 1762. 12 ) M. Lombardo, S. Licciulli, F.Pasi, G. Angelici, C. Trombini Adv. Synth. Catal. 2005, in stampa. 4 EFFETTI POLARI ED ENTALPICI IN REAZIONI RADICALICHE. NUOVI PROCESSI E NUOVI CATALIZZATORI PER SINTESI ECOCOMPAITBILI IN CONDIZIONI BLANDE Carlo Punta Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”, Politecnico di Milano, Via Mancinelli 7, I-20131 Milano MI, Italy. Tel. +390223993026, E-mail: [email protected] Negli ultimi anni, vi è stata una crescente domanda per lo sviluppo di sistemi catalitici nuovi ed eco-compatibili per l’ossidazione d’idrocarburi. I processi che derivano da queste innovazioni devono essere applicabili su scala industriale, in condizioni blande e in fase liquida, e devono presentare un elevato grado di selettività. In questo lavoro sono presentate strategie innovative per la generazione catalitica di radicali al carbonio da idrocarburi, finalizzata sia all’ossidazione di un’ampia gamma di molecole, sia alla nuova sintesi di molecole note o nuove, via selettiva funzionalizzazione di basi eteroaromatiche e chinoni. In particolare è stato introdotto un nuovo sistema catalitico, basato su N-idrossiftalimmide (NHPI). Studi cinetici, entalpici e polari1,2 hanno permesso di sviluppare nuovi processi per la sintesi selettiva di composti contenenti ossigeno 3-6 (Eqs 1-4) e dieni per polimeri crosslinked e cristalli liquidi7 (Eq. 5), insieme alla selettiva acilazione di basi eteroaromatiche per ossidazione d’aldeidi8 o di formammide9 (Eq. 6). OH O N HPI, O2 Ar H Ar Co(II) R3Si-H + O2 NHPI H R3Si-OH Co(II) (1) (2) NHPI, O2 Co(II) N H O (3) O N H O 5 Ar C H + AcOH HN O3, O2 Ar NH PI, I2 C (4) OAc 75-100% OH OH O2 (5) H 2O2 H+ NHPI, Co(II) HO HO quantitative > 90% N RCHO, NHPI, O2 N N+ H R (6) O N N+ H HCONH2, NHPI, CAN N+ H NH2 O In aggiunta, un nuovo N-idrossi derivato è stato impiegato come buon donatore d’idrogeno e catalizzatore in studi biologici10, per la risoluzione del meccanismo di perossidazione del Metil Linoleato, coinvolto nell’origine e sviluppo di numerose patologie come la promozione di tumori e la deposizione di placche nelle arterie (schema). O HOO N R1 R2 k NM B HA R1 O R2 O N O 2 H R1 OO O2 R1 R2 R2 R1 = C 5H 11 R2 = (CH 2)7 CO 2 CH3 6 Altre innovative vie sintetiche hanno portato alla perfluoroalchilazione di basi eteroaromatiche11 e chinoni12 (Eqs 7) ed alla selettiva idrossimetilazione di eterocicli aromatici protonati13 (Eq. 8). N N H+ + Rf-I + (PhCOO)2 + R N Rf N (7) R NH4S2O8, AgNO3 N 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. CF3COOH (8) N CH2OH R. Amorati, M. Lucarini, V. Mugnaini, G.F. Pedulli, F. Minisci, F. Fontana, F. Recupero, P. Astolfi, L. Greci, J.Org.Chem., 2003, 68, 1747-1754. F. Minisci, F. Recupero, A. Cecchetto, C. Gambarotti, C. Punta, R. Faletti, R. Paganelli, and G. F. Pedulli, Eur. J. Org. Chem., 2004, 109-119. F. Minisci, C. Punta, F. Recupero, F. Fontana, G.F. Pedulli, Chem. Commun. 2002, 688. F. Minisci, F. Recupero, C. Punta, C. Guidarini, F. Fontana, G.F. Pedulli Synlett 2002, 1173. F. Minisci, C. Punta, F. Recupero, F. Fontana, G.F. Pedulli J.Org.Chem. 2002, 67, 2671. F. Minisci, F. Recupero, C. Gambarotti, C. Punta, R. Paganelli Tetrahedron Lett. 2003, 6919. F. Minisci, F. Recupero, A. Cecchetto, C. Gambarotti, C. Punta, R. Paganelli Org. Proc. Res. & Dev. 2004, 8, 163. F. Minisci, F. Recupero, A. Cecchetto, C. Punta, C. Gambarotti, F. Fontana, G.F. Pedulli J. Het. Chem. 2003, 40, 325. F. Minisci, F. Recupero, C. Punta, C. Gambarotti, F. Antonietti, F. Fontana, G.F. Pedulli Chem. Comm. 2002, 2496. Punta, C.; Rector, C.; Porter, N. A. Chem. Res. Tox. 2005, 18, 149. Antonietti, F.; Mele, A.; Minisci, F.; Punta, C.; Recupero, F.; Fontana, F., J. Fluorine Chem. 2004, 125, 205. Antonietti, F.; Mele, A.; Minisci, F.; Gambarotti, C.; Paganelli, R.; Punta, C.; Recupero, F. Eur. J. Org. Chem. 2005, 4434. F. Minisci, O. Porta, F. Recupero, C. Punta, C. Gambarotti, B. Pruna, M. Pierini, F. Fontana Synlett 2004, 5, 874. 7 SINTESI DI ANALOGHI IMMINOSACCARIDICI DI FOSFATIDIL INOSITOLI COME POTENZIALI INIBITORI SELETTIVI DELLA CHINASI AKT Emanuela Barbagallo, Francesco Nicotra Dipartimento di Biotecnologie e BioscienzeUniversità degli Studi di Milano Bicocca Piazza della Scienza 2, 20126 Milano Come è noto dalla letteratura, la sostituzione dell’ossigeno presente nell’anello piranosidico o furanosidico di uno zucchero con un atomo di azoto, porta alla formazione di un imminozucchero1. Negli ultimi anni, questa classe di composti è stata oggetto di un'intensa investigazione per la loro straordinaria attività di inibizione selettiva di glicosidasi e glicosiltransferasi2. La struttura degli imminozuccheri, definiti glicomimetici perché in grado di mimare gli zuccheri naturali, può essere ricondotta anche ad altri composti naturali poliidrossilati quali gli inositoli e i loro derivati fosforilati. Questi composti sono implicati nei processi di fosforilazione, ad opera di chinasi, la cui deregolazione è presente in numerose patologie tra cui quelle neoplastiche. Si spiega così, negli ultimi anni, l’interesse crescente per lo studio di inibitori selettivi di chinasi3. La Akt è una serina/treonina chinasi proto-oncogenica overespressa in diverse forme tumorali4 che svolge un ruolo cruciale nel pathway di traduzione del segnale PI3k/Akt, attivato da diversi stimoli cellulari e responsabile della regolazione di numerose funzioni cellulari. Recenti studi hanno dimostrato che il pathway di traduzione del segnale PI3k/Akt è uno dei principali fattori implicati nella resistenza alle convenzionali terapie di diverse forme tumorali umane5. In particolare, l’attivazione dell’Akt promuove la sopravvivenza cellulare inibendo a vari livelli i meccanismi che portano all’apoptosi. Per tale motivo, la sintesi di inibitori selettivi dell’Akt potrebbe essere un valido approccio nel trattamento terapeutico delle suddette patologie oltre ad incrementare l’efficacia delle terapie standard esistenti. L’attivazione dell’Akt avviene in seguito al legame tra il dominio PH (pleckstrin homology) ed un fosfatidilinositolo fosfolipide, fosforilato nelle posizioni 3,4 (1 fig.1). Di recente sono stati sintetizzati vari analoghi di fosfatidilinositoli fosfolipidi5,6 con buone capacità inibitorie verso l’Akt. In particolare, il composto 2a7 (fig. 1) è largamente 8 impiegato come inibitore selettivo di riferimento. La sostituzione del fosfato con un carbonio in C1 aumenta la stabilità del composto e non ne compromette l’attività. Studi di modelling7 hanno inoltre mostrato come il gruppo idrossimetile assiale in C3 interagisce, mediante legame idrogeno, col residuo di Arg25 del dominio PH dell’Akt, risultano cruciale per la selettività (2b) O OH HO O O O P O- HO O O OH O OH 1 OH OH OMe O O OC18H37 O HO OH OH 2a 2b Fig.1 Alla luce di tali conoscenze, questa ricerca ha riguardato la progettazione e sintesi di analoghi di fosfatidil inositoli eterelipidi ove l’anello dell’ inositolo è stato sostituito da un imminozucchero ed il fosfato in C1 da un carbossimetile 3 o da un fosfonato 4 (fig.2). OH OH H N H N OR' OR P OR O O HO OH HO OH OH OH 3 4 9 Fig. 2 I gruppi carbossimetile e fosfonato in C1 aumentano la stabilità metabolica e chimica del composto, l’atomo di azoto potrebbe interagire con il dominio PH dell’Akt ed aumentarne così l’interazione con il composto. Resta inoltre inalterata la configurazione assiale del gruppo idrossimetile in C3 indispensabile per la selettività. I composti ottenuti sono attualmente analizzati in vitro, mediante test elisa, per valutarne la capacità inibitoria nei confronti dell’Akt. Sono inoltre in corso studi ex vivo su culture cellulari di cui daremo risultati preliminari. Approccio sintetico: (schema 1) BnO BnO O OH OH BnO OH TBDPSCl 98% BnO OBn OH 90% BnO OBn 6 5 OB n BnO OBn 7 OBn OBn 87% BnO BnO N3 N3 Dess-Martin OH 10 BnO OBn 9 OBn 79% BnO BnO OBn 8 OBn COOEt BnO COOEt NH2OH OBn OBn BnO OBn OBn N3 OH 13 S/R 3/1 P(O)OMe2 OBn P(O)OMe2 OBn NH2 OH PPh3, DI AD, 0°C 94% BnO OBn OBn R/S 4/6 OBn OBn 12 Lindlar, H2 65% BnO OBn 11 R/S 6/4 OBn COO Et H N 75 % 72% BnO BnO PPh3, DIAD, 0°C Lindl ar, H2 14 84 OTBDPS iPr2NH, BuLi AcOEt, -78°C N3 OH CH3P(O)(OMe)2, BuLi, -78°C N3 TBAF 92% OBn PPh3, DIAD (PhO)2P(O)N3 0°C BnO O BnO OTBDPS Im NaBH4 H N P(O)O Me2 77% BnO OBn OBn 15 BnO OBn OBn 16 S/R 1/2 La sintesi effettuata (schema 1) ha come precursore il 2,3,4,6- tetra-O-benzil –Dglucopiranosio 5, composto commercialmente disponibile, per riduzione e protezione del 10 quale si ottiene il composto 7. Tramite reazione di Mitsunobu, l’ossidrile secondario viene sostituito da una azide introducendo in questo modo l’atomo di azoto che andrà a costituire l’azoto anulare dell’imminozucchero, con contemporanea inversione di configurazione dello stereocentro. Previa deprotezione dell’ossidrile primario il composto 8 viene ossidato ad aldeide 10. Successivamente si introduce il gruppo carbossimetile (o fosfonato) mediante la reazione con un opportuno carbanione, formando i corrispettivi azoalcoli 11 e 14 in miscele diastereoisomeriche. Questi vengono ridotti alle corrispettive ammine e ciclizzati mediante reazione di Mitzumobu intramolecolare formando gli imminozuccheri 13 e 16. La miscela diastereoisomerica dei fosfonati (schema 2) viene parzialmente separata per cromatografia e il composto 16 (R) viene deprotetto a dare il prodotto 17. La miscela diastereoisomerica 13 viene, da un canto deprotetta formando il prodotto 18, dall’altro viene funzionalizzato nel gruppo carbossilico per ottenere i corrispettivi acidi 21 e esteri a lunga catena 24. OBn P(O)OMe2 H N OH P(O)OMe2 H N Pd/C, H2 quant. BnO OBn 16R BnO OBn HO COOEt H N HO OH COOEt H N Pd/C, H2 OH 17 61% BnO HO OBn OH OH 18 13 S/R 3/1 OBn 53% BnO COOEt Cbz N CbzCl. NaHCO3 Cbz COOH N Pd/C, H2 BnO LiOH, MeOH/THF/H2O quant. 88% BnO OBn 19 OBn OBn HO BnO 20 C18H37Br, Cs2CO3 OBn 28% BnO Cbz N BnO 22 COOC18H37 BnO OBn HO 51% BnO 23 OBn schema 2 OH 21 H N Pd/C, H2 OBn COOH OH Cbz COOC18H37HO N S OBn H N COOC18H37 40% HO OH 24 OH 11 1 a) N.Asano, R. J. Nash, R. J. Molyneux, G. W. J. Fleet, Tetrahedron: Asymmetry 2000, 11, 1645-1680; b) A. D. Elbein, R. J. Molyneux, in Comprehensive Natural Product Chemistry (Eds.: D. Barton, K. Nakanishi, O. Meth-Cohn), Elsevier, Oxford, 1999, vol. 3, p. 129. c) P. Sears, C.-H. Wong, Chem. Commum. 1998, 1161-1170. 2 Imino sugars as Glycosidase Inhibitors – Nojirimicin and Beyond (Ed.: A. Stutz), Wiley-VCH, Weinheim, 1998. 3 Cohen, P. Nat. Rev. Drug. Discov., 2002, 1, 309-315. 4 a) Coffer, P.J.; Jin, J.; Woodgett, J.R. Biochem. J., 1998, 335, 1-13; b) Staal, S.P. Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A., 1987, 84, 5034-5037; c) Bellacosa, A.; Feo, D.D.; Godwin, A.K.; Bell, D.W.; Cheng, J.Q.; Altomare, D.A.; Wan, M.; Dubeau, L.; Scambia, G.; Masciullu, V.; Ferrandina, G.; Panici, P.B.; Mancuso, S.; Neri, G.; Testa, J.R. Int. J. Cancer, 1995, 64, 280-285; d) Thompson, F.H.; Nelson, M.A.; Trent, J.M.; Guan, X.Y.; Liu, Y.; Yang, J.M.; Emerson, J.; Adair, L.; Wymer, J.; Balfour, C.; Massey, K.; Weinstein, R.; Alberts, D.S.; Taetle, R. Cancer Genet. Cytogenet., 1996, 87, 55-62; e) Cheng, J.Q.; Ruggeri, B.; Klein, W.M.; Sonoda, G.; Altomare, D.A.; Watson, D.K.; Testa, J.R. Proc. Natl. Acad. U.S.A., 1996, 93, 3636-3641. 5 Sianna Castillo S.; Brognard, J.; Petukhov, P.A.; Zhang, C.; Tsurutani, J.; Granville, C.A.; Li, M.; Jung, M.; West, K.A.; Gills, J.G.; Kozikowski, A.P.; Tennis, P.A. Cancer Research, 2004, 64, 2782-2792, e rif. ivi contenuti. 6 a) Sun, H.; Reddy, G.B.; Gorge, C.; Meuillet, E.J.; Berggren, M.; Powis, G.; Kozikowski, A.P. Tetrahedron Lett., 2002, 43, 2835-2838; b) Kozikowski, A.P.; Sun, H.; Brognard, J.; Dennis, P.A. J. Am. Chem. Soc., 2003, 125, 1144-1145. 7 Hu, Y. Et al., J. Med. Chem., 2000, 43, 3045-3051. 12 NUOVE METODOLOGIE PER LA SINTESI STEREOSELETTIVA DI _-AMMINOALCOLI Sandra Giuli Dipartimento. di Scienze Chimiche, via. S. Agostino 1-62032-Camerino Italy La sintesi di γ-ammino alcoli è un argomento di grande interesse perché l’ unità strutturale 1,3-ammino alcolica è presente con geometria stereodefinita in molti composti aventi interessanti proprietà farmacologiche 1. Gli enamminochetoni si sono rivelati utili precursori per la sintesi di γ-ammino alcoli; in passato infatti questi sono stati ottenuti dalla riduzione diastereoselettiva dei β-enamminochetoni2-4. Più di recente sono state studiate nuove reazioni degli enamminoni con i reattivi di organolitio: questi in opportune condizioni di reazione si addizionano ai β-enamminochetoni ed ai β-enamminoesteri. Dai_β-enamminochetoni 1 sono stati ottenuti diastereoselettivamente, tramite un processo di addizione-riduzione one pot, i γ-amminoalcoli 35. La reazione prevede l’addizione di reattivi di alchillitio sul β-enamminochetone 1, e la riduzione one pot con sodio triacetossiboroidruro dell’intermedio β-idrossiamminico 2 presente nell’ambiente di reazione. O H N 1 Ph 3 R2 R O R Li Li N 1 Ph 2 R R O 3 R Li 1 R 1'a-c 1a-c Li Li Ph N 2 R R3 2' MeOH O H H Ph N 1 R 2 R 3 R 3a-i Na2CO3/H2O OAc H B + Ph N O H 1 2 R R 3 R O AcO AcOH NaBH4 R1 H N Ph R2 3 R 2a-i L’addizione di reattivi di organolitio effettuata sui β-enamminoesteri 4, ha portato alla sintesi dei corrispondenti β-enamminochetoni 6, isolati in buone rese dalla miscela di reazione. Aumentando la quantità di organolitio, ed attraverso la stessa procedura di addizione-riduzione one pot, si sono ottenuti i γ-amminoalcoli 8.6 Con la metodologia di addizione e riduzione one-pot sono stati sintetizzati i _-ammino alcoli con il gruppo ossidrilico legato ad un carbonio completamente sostituito, inoltre la 13 reazione di riduzione avviene con una diastereoselettività spiegata attraverso il calcolo delle diverse energie degli stati di transizione dei possibili diastereomeri. Li Li R3 O N 4 R Li O H N RO R4 R3 R2 R4 2 R4Li R2 4 R N R3 R2 6 Li Li R3 O N 4 H R4 5 R2 RO O NaBH(OAc)3 O H H 3 R N MeOH/AcOH R4 R4 7 H 2 R 8 Tra i metodi di sintesi dei _-amminoalcoli i più importanti prevedono la riduzione dei composti insaturi 1,3-difunzionali contenenti atomi di azoto e di ossigeno. In passato questo gruppo di ricerca aveva già trovato che i sin-_-amminoalcoli possono essere preparati mediante riduzione di _-enamminochetoni con sodio metallico in isopropanolo2,4. Successivamente si è visto che il triacetossiboroidruro di sodio risulta essere un conveniente reattivo per la riduzione di substrati con funzionalità acide come il sistema enamminonico dei _-enamminoesteri3-4,7. In questo lavoro vengono riportati i risultati ottenuti dalla riduzione stereoselettiva di _-enamminochetoni in presenza della specie sodio triacetossiboroidruro. I _-enamminochetoni da cui siamo partiti sono stati ottenuti dalla condensazione del composto _-dichetonico con l’ammina chirale (R)-1feniletilammina. O H N R* NaB H4/AcOH 10 °C O 2 O H N R* OAc AcO B H R* O N H OAc AcO B H R* AcOH O N 1' 1 H H N R* NaB H4/AcOH 10 °C AcO OAc B R* O N H R*-NH2 = ( R)-1-phen yleth ylamine AcO OAc B R* O N AcOH O H H R* N 3 La riduzione produce una miscela sin/anti di _-ammino alcoli con prevalenza dei diastereomeri sin sugli anti. In particolare tra i due diastereomeri sin che si possono formare quelli che hanno la stessa stereochimica del prodotto 3 sono i più abbondanti. I diastereomeri ottenuti sono stati separati mediante semplice cromatografia. Con tale 14 metodologia è possibile ottenere i _-amminoalcoli 3 enantiopuri in buone rese. La configurazione assoluta dei vari stereoisomeri è stata attribuita mediante l’interpretazione di spettri 1H e 13 CNMR con l’ausilio di metodi computazionali e cofermata mediante la diffrazione ai raggi X. Allo scopo di attribuire le configurazioni assolute con maggiore certezza sono stati preparati derivati di tipo ossazinico 4 e ossazinonico 5 mediante ciclizzazione dei _-amminoalcoli enantipuri con formaldeide e carbonildiimidazolo. O N Me R* O Me H Me Me 5 O H R* N O N Me 3 R* Me 4 I dati sperimentali dei prodotti ciclici ottenuti hanno evidenziato che la reazione di ciclizzazione con formaldeide non modifica i centri stereogenici presenti nella molecola, invece la ciclizzazione con carbonildiimidazolo avviene con inversione di configurazione dell’atomo di carbonio legato all’ossigeno. L’ossazinone che si ottiene in tutti i casi è il trans cioè quello che è risultato essere termodinamicamente più stabile dai calcoli dei calori di formazione effettuati con la modellistica molecolare. L’epimerizzazione che si osserva avviene probabilmente in seguito alla formazione della forma aperta 6. O O Me O N R* Me (4R,6S,1'R)-4 HO O N Me R* Me (R,R)-6 O N Me R* Me (R,R,R)-4 La reazione studiata rappresenta una valida metodologia per la preparazione stereoselettiva di γ-amminoalcoli che possono essere ottenuti in forma enantiopura per semplice cromatografia7. Bibliografia: 1 Knapp, S. Chem. Rev. 1995, 95, 1859–1876 G. Bartoli, C. Cimarelli, G. Palmieri J. Chem. Soc. Perkin Trans.1 1994, 537-543. 3 G. Bartoli, C. Cimarelli, E. Marcantoni, G. Palmieri, M. Petrini J. Org. Chem. 1994, 59, 5328-5335. 4 C. Cimarelli, G. Palmieri, G. Bartoli Tetrahedron: Asymmetry 1994, 5 (8), 1455-1458. 5 Cimarelli, C., Giuli, S. , Palmieri, Volpini, E. Atti del convegno S.C.I.-Siena, 26-30 settembre 2005. 6 Cimarelli, C., Giuli, S. , Palmieri, G. Eur. J. Org. Chem. accettato per la pubblicazione. 7 Palmieri, G.; Cimarelli, C. J. Org. Chem. 1996, 61, 5557-5563 8 Cimarelli, C., Giuli, S. , Palmieri, G. Atti del convegno TUMA-Firenze, 1 ottobre 2005. 2 15 SINTESI E STUDIO CONFORMAZIONALE DI COMPOSTI ENANTIOMERICAMENTE PURI CONTENENTI AMMINOACIDI NON COMUNI ED ETEROCICLI. USO DI TALI COMPOSTI IN CATALISI OMOGENEA. Gianluigi Luppi Università degli Studi di Bologna, Via Selmi 2, 40126 Bologna La sintesi chimica di composti biologicamente attivi spesso richiede la formazione di centri stereogenici con configurazione assoluta ben determinata ottenibili tramite reazioni di sintesi enantioselettive. La condensazione aldolica è una delle più importanti reazioni per ottenere legami carbonio-carbonio con formazione di nuovi stereocentri, tramite l’ausilio di catalizzatori organici, metallo-organici o di ausiliari chirali. Recentemente molti gruppi di ricerca hanno studiato l’utilizzo della prolina come catalizzatore non tossico e a basso costo in reazioni che prevedono la formazione di intermedi enamminici. E’ stato inoltre studiato l’utilizzo di oligopeptidi contenenti la prolina come residuo N-terminale in reazioni di condensazione aldolica su aldeidi ma non su chetoni. A questo proposito abbiamo messo a punto la sintesi dipeptidi enantiomericamente puri di struttura generale Pro-Xaa-OBn contenenti amminoacidi non naturali. Il loro utilizzo come catalizzatori enantioselettivi in reazioni di condensazione aldolica su chetoni attivati come l’isatina e suoi derivati ha fornito buoni risultati in termini di resa ed eccesso enantiomerico[1]: O O O H 3 ' R O + N R ' O H-D-Pro-L-β -hPhg-OBn R (10 m ol%) O N R 90 eq uiv. 4 7 = e ( R) % Altri dipeptidi sono stati utilizzati come recettori molecolari di metalli in soluzione. In particolare il legante Ac-L-Oxd-L-Ala-OBn ha mostrato avere una buona forza di chelazione per il calcio bivalente, come dimostrato da misure di spettrometria di massa ESI-MS e confermato da misure di spettrofluorimetria: Ac-L-Oxd-L-Ala-OBn + Ca2+ Ac -L-Oxd-L-Ala-OBn + [ M + H 2O ] 366.5 100 [ 2M + Ca 2+ ] 368.3 100 + [M+H] 349.4 80 [ M + Na ]+ 371.5 80 Aggiunta Ca(BF4) 2 60 (%) 40 [ M + H2O ]+ 366.5 60 (%) 40 367.4 [ M + Na ]+ 371.5 20 0 330 [ M+ H ]+ 349.4 20 0 340 350 m/z 360 370 380 330 340 350 m/z 360 370 380 16 L’analisi dettagliata delle misure sperimentali permette di ipotizzare un complesso di chelazione dove due molecole di legante coordinano uno ione metallico[2]: ++ OBn HN O N O O O O Ca O O O BnO O N O NH 1) G. Luppi, P. G. Cozzi, B. Kaptein, Q. B. Broxterman, C. Tomasini J. Org. Chem., 2005, 70, 7418 2) G. Luppi, A. Garelli, L. Prodi, Q. B. Broxterman, B. Kaptein, C. Tomasini Organic and Biomolecular Chemistry, 2005, 3, 1520. 17 TRIFLUOROMETIL-1,3-DIOSSOLANI COME AUSILIARI CHIRALI NELLA SINTESI ASIMMETRICA Tiziana Marigolo Dipartimento di Chimica Organica e Industriale, Università degli Studi di Milano via Venezian, 21 – 20133 Milano Gli acetali ciclici sono gruppi protettivi largamente impiegati per mascherare funzioni carboniliche.1 Essi, infatti, possono essere facilmente preparati per reazione del composto carbonilico con 1,2 o 1,3-dioli in ambiente acido, presentano un’elevata stabilità in ambiente basico e la loro rimozione avviene in condizioni idrolitiche acide. Gli acetali ciclici possono però subire reazioni di apertura d’anello, promossa da acidi di Lewis, in presenza di opportuni nucleofili (Schema 1). Nu 1 R O R2 R O Nu O Acido di Lewis R R2 R1 OH Nu O o R1 R2 R OH Schema 1 Johnson 2 ha dimostrato che utilizzando un diolo otticamente attivo, l’attacco del nucleofilo sul carbonio acetalico avviene stereoselettivamente. Il diolo funge pertanto da ausiliario chirale e questa tecnica è stata usata anche di recente per la sintesi stereoselettiva di sostanze naturali.3,4 Durante studi riguardanti il meccanismo di azione di enzimi adenosilcobalaminadipendenti, presso il nostro laboratorio sono stati sintetizzati tutti e quattro OH CF H C 3 3 OH Figura1 gli stereoisomeri dell’1,1,1-trifluoro-2,3-butandiolo nella loro forma otticamente attiva.5 Questa è stata l’occasione per valutare il loro possibile impiego come ausiliari chirali. Lo stereoisomero (2S,3S) (Figura 1), infatti, si è dimostrato in grado di indurre una buona stereoselezione nelle reazioni di apertura d’anello dei corrispondenti acetali ciclici di aldeidi sia aromatiche che alifatiche. 18 Le reazioni condotte con trietilsilano deuterato in presenza di titanio tetracloruro hanno portato ad alcoli primari stereoselettivamente monodeuterati,6,7,8 utili strumenti di indagine per studi di biotrasformazione. Anche le reazioni di formazione di legami carbonio-carbonio, realizzate utilizzando allil stannani o allil silani, hanno portato a buoni risultati in termini di resa e di stereoselezione.7 Il razionale meccanicistico proposto per queste reazioni è stato supportato da studi computazionali6 condotti in collaborazione con il Dipartimento di Chimica Fisica ed Elettrochimica della nostra Università. Mentre le rese e il grado di stereoselezione di tali reazioni sono più che soddisfacenti, la procedura di rimozione dell’ausiliario chirale rappresenta un fattore limitante, sia in termini di numero di passaggi che di rese ottenibili. Lo scopo del presente lavoro, pertanto, è consistito nella sintesi di un diolo trifluorometilato otticamente attivo, che potesse essere utilizzato come ausiliario chirale e che possedesse, nel contempo, caratteristiche strutturali tali da consentirne una agevole rimozione al fine di liberare il prodotto di interesse. Questo diolo è stato individuato nel (2S,3S)-3-fenil-1,1,1-trifluoro-2,3-propandiolo (1). In questo modo si prevedeva di rimuovere l’ausiliario chirale attraverso una delle metodiche di cleavage degli eteri benzilici. La sintesi dell’ausiliario chirale è stata condotta a partire dall’acido L(+)-mandelico, disponibile commercialmente. La strategia sintetica adottata per la preparazione dell’ausiliario chirale prevedeva la protezione dell’ossidrile alcolico, la conversione del gruppo carbossilico a gruppo aldeidico, la reazione di somma del trifluorometile su quest’ultimo, la risoluzione della risultante miscela diastereoisomerica e infine la rimozione del gruppo protettivo a ripristinare l’ossidrile alcolico. E’ noto altresì che le α-idrossialdeidi sono composti potenzialmente instabili: tendono infatti a dimerizzare e la presenza, nel caso specifico, di un fenile, rende tali composti particolarmente proni alla racemizzazione. Si è resa pertanto necessaria una attenta scelta del gruppo protettivo per l’ossidrile alcolico e delle più blande condizioni di reazione al fine di ottenere la mandelaldeide protetta con alte rese e con alta purezza ottica. Dopo un certo numero di tentativi, la procedura che ha dato i risultati migliori in termini di resa, purezza ottica del prodotto ed economia di tempo, è risultata essere quella riportata nello Schema 2. 19 OH OH a OH TBDMSO OCH3 O b O O TBDMSO TBDMSO H TBDMSO d CF3 + OSi(CH3)3 O c OCH3 CF3 e OSi(CH3)3 OH CF3 OH 1 a: CH3OH, p-TSOH, CH3OH, rt ; b: TBDMSCl, IMIDAZ., DMF, rt ; c: DIBAL-H, Et2O, -78°C d: (CH3)3SiCF3, TBAF, THF, 0°C ; e: 1) SGC, 2) TBAF, THF, rt Schema 2 Il diolo così ottenuto è stato utilizzato per la sintesi di acetali ciclici tramite reazioni con aldeidi (Schema 3). Tale reazione è risultata essere modestamente stereoselettiva nei confronti dell’isomero syn, che si forma in quantità superiori rispetto all’isomero anti (rapporto 3:1). F3 C OH CF3 OH RC HO ; p-T SOH toluene; riflusso O O 3C F R + O O R R: PhCH CH 2 2 CH 3(C H 2)6PhCH 2 syn3 : 1anti Schema 3 L’apertura riduttiva degli acetali è stata condotta utilizzando come acido di Lewis il titanio tetracloruro e come nucleofilo il trietilsilano deuterato. Per la formazione di legami carbonio-carbonio si è invece usato il medesimo acido di Lewis e l’allil-trimetilsilano come nucleofilo (Schema 4). La reazione è in entrambi i casi sia regioselettiva che stereoselettiva: la regioselettività è legata agli effetti elettronici dovuti alla presenza del gruppo CF3, mentre la stereoselettività è data da un preferenziale attacco invertivo sul 20 carbonio acetalico del diossolano nella sua configurazione syn. La diastereoselezione ottenuta è più che soddisfacente. FC 3 Nu O R O NuSiR ; TiCl 3 4 O R CH2Cl2; -78¡ C CF3 OH R:PhCH CH 2 2 CH(CH ) 3 26 PhCH2- Schema 4 Lo step finale consiste nella rimozione dell’ausiliario chirale. Sono state riscontrate notevoli difficoltà, nonostante in letteratura siano presenti più metodi di cleavage di eteri benzilici. Attualmente, solo la reazione con boro tribromuro ha dato risultati apprezzabili in termini di resa, ma solo nel caso di substrati privi di insaturazioni in quanto, molto probabilmente, si verifica una reazione al doppio legame che comporta l’ottenimento del prodotto desiderato solo in basse rese. Nel caso invece dei substrati ottenuti con il trietilsilano deuterato, e privi pertanto di insaturazioni, l’alcol corrispondente viene ottenuto facilmente e con rese più che soddisfacenti. Nel nostro laboratorio rimane pertanto come primo obiettivo futuro quello di trovare un metodo alternativo per rimuovere l’ausiliario e ottenere il prodotto desiderato a prescindere dal tipo di substrato. BIBLIOGRAFIA 1. Theodora W. Greene, Peter G. M. Wuts, (1991), Protective Groups in Organic Synthesis, second edition. New York: John Wiley & Sons, Inc. 2. Johnson, Harbert, Stipanovich, J. Am. Chem. Soc., 1968, 90, 5279. 3. McNamara, Kishi, J. Am. Chem. Soc., 1982, 104, 7371. 4. Mulzer, Hanbauer, Tetrahedron Lett., 2002, 43, 3381. 5. Morelli, C. F., Speranza G., Durì L., Manitto P., Org. Prep. Proc. Int., 2002, 34, 103. 6. Morelli, C. F., Fornili A., Sironi M., Durì L., Speranza G., Manitto P., Tetrahedron: Asymmetry, 2002, 13, 2609. 7. Morelli, C. F., Durì L., Saladino A., Speranza G., Manitto P., Synthesys, 2004, 18, 3005. 8. Morelli, C. F., Fornili A., Sironi M., Durì L., Speranza G., Manitto P., Tetrahedron Lett., 2005, 46, 1837. 21 LITIAZIONE DI ARILAZIRIDINE Vito Capriati, Saverio Florio, Renzo Luisi, Biagia Musio Dipartimento Farmaco-Chimico, Università di Bari, CINMPIS, Via E. Orabona 4, I-70126-Bari, [email protected] L’attività di ricerca ha riguardato la reazione di litiazione di sistemi aziridinici, la quale avviene con una regiochimica che è dipendente dal tipo di sostituzione sia sull’anello aziridinico sia sull’eteroatomo. E’ stato messo in evidenza che nel caso delle N-alchil-ossazolinilaziridine la reazione di deprotonazione interessa esclusivamente il protone sulla posizione benzilica (Schema 1). L’aziridinilanione corrispondente è risultato chimicamente e configurazionalmente stabile grazie al legame di coordinazione tra il litio sulla posizione _ e l’azoto dell’anello ossazolinico.1 N G N H H O H3C N RLi CH3 G N E+ O Li O N G N E H3C Schema 1 Nel caso di semplici N-alchil-arilaziridine, prive del gruppo ossazolinico sull’anello aziridinico, la reazione di litiazione ha interessato, in modo regioselettivo, la posizione orto dell’anello aromatico. L’intermedio orto-litiato risulta stabilizzato dalla chelazione intramolecolecolare portata dall’anello aziridinico (Schema 2).2 G N G Li H H RLi N E+ N H E H G Schema 2 Prove di litiazione e successiva deuterazione effettuate su diverse N-alchil-arilaziridine, hanno confermato la elevata regioselettività di questa reazione e messo in evidenza il ruolo di gruppo orto-direttore svolto dall’anello aziridinico. 1 Luisi R., Capriati V., Florio S., Di Cunto P., Musio B.; Tetrahedron 2005, 61, 3251-3260 22 2 Capriati V., Florio S., Luisi R., Musio B.; Org. Lett. 2005, 17, 3749-3752 Questa metodologia si è rivelata utile per la sintesi di nuovi composti (Schema 3), quali: derivati aromatici 1,2-disostituiti (3a), derivati cloroalcossi-ftalanici (3b), derivati ftalanici (3c), derivati ftalidici (3d). R NHR O N C O O R R2 O R1 3c R1 R 2 CO N H (±) Ph s-BuLi/(TMEDA) THF, -78 °C , 2h R 3b ClCOOR H R OR Cl R E N Li N H E (±) 3a CO2 NHR O O 3d Schema 3 Ai fini della regiochimica di questa reazione riveste un ruolo importante il sostituente sull’azoto dell’anello aziridinico, il quale deve essere elettron-donatore, come una catena alchilica, e non ingombrato stericamente. Infatti, è stata verificata la seguente scala di reattività per aziridine N-alchil sostituite: Me> Et> Pr> Bu>> iPr. Un’evidenza sperimentale a favore di questa ipotesi è stata fornita dalla reazione di litiazione, e successiva cattura con D2O, della N-Boc-arilaziridina. In tal caso si assiste ad una deprotonazione sulla posizione benzilica con migrazione del gruppo terbutossicarbonilico. In letteratura sono riportati pochi casi di trasposizione di questo tipo, il cui possibile meccanismo di reazione è rappresentato nello schema 4. Boc N s-BuLi, THF Ph t-Bu-O O t-Bu-O OL i N N Li –98 °C, < 5 mi n TS-A Ph Ph H N Boc D2O Li N Boc Ph Ph 23 Schema 4 Al fine di indagare l’influenza dei sostituenti sull’anello aziridinico, si è pensato di studiare la reattività di N-alchil-2,3-difenilaziridine. I dati ottenuti evidenziano una regiochimica differente rispetto alle N-alchil-monoarilaziridine; in questo caso si assiste ad una α-litiazione con contestuale isomerizzazione, di tipo trans – cis, la cui entità dipende dal tipo di funzionalizzazione dell’azoto dell’aziridina (Schema 5). R N Ph Ph R N Ph Li secBuLi/TMEDA -78°C R N Ph D2O R N D + Ph R N Ph Ph D Ph Ph Li Ph Schema 5 Attualmente si stanno effettuando ulteriori studi al fine di spiegare la natura della specie litiata e l’utilità sintetica di questi intermedi reattivi. 24 Elaborazioni sintetiche di piccoli anelli eterociclici Daniela Peruzzi Istituto di Chimica dei Composti Organometallici, Dipartimento di Chimica Organica “U. Schiff”, via della Lastruccia 13, 50019 Sesto Fiorentino, Italy, Fax: +390554573580, email: [email protected] Negli ultimi anni abbiamo dimostrato come ossiranil e aziridinil eteri possano essere trasformati in maniera stereoselettiva in numerosi composti di notevole interesse sintetico per trattamento con reagenti organometallici misti (superbasi)1. Si è trovato, in particolare, che ossiranil eteri 1 (Y=O) possono essere trasformati in idrossi vinileteri2 2 (Y=O, R’=H), ossetani di- e trisostituiti3 3 tramite una ciclizzazione 4- endo (Y=O, R’=H, alchile), tetraidroossepine4 4 (Y=O, R’=CH=CH2) tramite ciclizzazione 7-endo e in ciclopropani 5 5 tramite ciclizzazione 3-exo (Y=O, R= CH=CH 2, C6H5). Gli aziridinil eteri 1 (Y=NTs) sono stati invece convertiti in ammino vinileteri6 2 (Y=NTs, R’=H) o allilammine 6 6 precursori, rispettivamente, di β- e α-amminoacidi. (Y=NTs,R=C6H5) O R H Y ' R ' R Y ' R O R 2 1 ' R R ' R H Y ' R H Y 3 Y H O R ' R ' R H Y ' R 6 O O R ' R O 4 ' R 5 Ci proponiamo di descrivere i nostri risultati più recenti per quanto riguarda la trasformazione di ossirani ed aziridine, focalizzando l’attenzione sulla reazione di ciclizzazione 3-exo di ossirani debolmente attivati (ad opera di gruppo benzilico od allilico) per ottenere anelli ciclopropanici. In letteratura, infatti, per quanto riguarda tale tipo di reattività su substrati non attivati, è presente un unico esempio7, che prevede 25 utilizzo di cosolventi tossici e porta alla formazione dei prodotti finali con scarse rese e selettività. 1) A. Mordini, Comprehensive Organometallic Chemistry II, Pergamon Press, Oxford 1995, E.W. Abel, F.G.A. Stone, G. Wilkinson ed. (A. McKillop vol. ed.), 11 (1995), 93. 2) Mordini, A.; Pecchi, S.; Capozzi, G.; Capperucci, A.; Degl'Innocenti, A.; Reginato, G.; Ricci, A. J. Org. Chem. 1994, 59, 4784. 3) Mordini, A.; Bindi, S.; Pecchi, S.; Capperucci, A.; Degl’Innocenti, A.; Reginato, G. J. Org. Chem. 1996, 61, 4466. 4) Mordini, A.; Bindi, S.; Capperucci, A.; Nistri, D.; Reginato, G.; Valacchi, M. J. Org. Chem. 2001, 66, 3201. 5) Mordini, A.; Peruzzi, D.; Russo, F.; Valacchi, M.; Reginato, G.; Brandi, A. Tetrahedron 2005, 61, 3349. 6) Mordini A., Sbaragli L., Valacchi M., Russo F., Reginato G. Chem. Commun, 2002, 778. 7) Apparu, M.; Barrelle, M. Tetrahedron 1978, (34}, 1691. 26 ARILOSSIRANI ORTO-LITIATI NELLA SINTESI DI SISTEMI BICICLICI V. Capriati,a S. Florio, a R. Luisi, a F.M. Perna, a A. Salomone, a F. Gasparrini b a) Dipartimento Farmaco-Chimico, Università di Bari, C.N.R., Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici "ICCOM", Sezione di Bari, CINMPIS, Via E. Orabona, 4 – 70125 – BARI b) Dipartimento di Studi di Chimica e Tecnologia delle Sostanze Biologicamente Attive, Università “La Sapienza”, P.le A. Moro 5, – 00185 – ROMA [email protected] Gli ossirani litiati rappresentano un’importante classe di intermedi reattivi nella sintesi organica perché combinano la versatilità sintetica dei composti organometallici nella formazione di legami C–C, con le molteplici trasformazioni del ciclo ossiranico.1 Come abbiamo recentemente dimostrato, gli arilossirani litiati in posizione α reagiscono con elettrofili con completa ritenzione di configurazione al carbonio benzilico;2 nel caso particolare del trans-stilbenossido, insieme ai prodotti di α-sostituzione, è stato possibile isolare (in percentuali variabili dipendenti dalle condizioni di reazione) anche prodotti di sostituzione in posizione orto di uno degli anelli benzenici.3 Schema 1 O Ph RLi Ph 1 Li Ph O Ph Li + O Ph E E Ph O 2 Ph E O + Ph 3 Al fine di ottenere quantitativamente l’intermedio orto-litiato e con l’intento di impiegarlo a scopi sintetici, si è deciso di utilizzare l’orto-bromo stilbenossido 4 come precursore riscontrando che esso va facilmente incontro a reazione di scambio Br-Li per reazione con PhLi. Un primo impiego dello stilbenossido orto−litiato è stata la preparazione stereospecifica di tetraidronaftoli per reazione con complessi carbenici di Fischer α,β−insaturi.4 1 Satoh, T. Chem. Rev. 1996, 96, 3303-3325. Hodgson, D.M.; Gras, E Synthesis 2002, 12, 1625-1642. (a) Capriati, V.; Florio, S.; Luisi, R.; Salomone, A. Org. Lett. 2002, 4, 2445. (b) Capriati, V.; Florio, S.; Luisi, R.; Nuzzo, I. J. Org. Chem. 2004, 69, 3330. 3 Florio S.; Aggarwal V.; Salomone A. Org. Lett. 2004, 6, 4191. 4 Wulff, W. D. In Comprehensive Organometallic Chemistry II; Abel, E. W., Stone, F. G. A., Wilkinson, G. Eds.; Pergamon: New York, 1995, Vol 12, p 470. 2 27 Schema 2 OCH3 R O Ar 1) OH W(CO)5 6a-h R [O] OCH3 2) H+ X OH R Ar 5 (X = Li) PhLi THF (-78°C) OCH3 W(CO)5 Ar 7a-h O 8a-h Resa: 52-80 % dr > 98/2 4 (X = Br) La reazione, di tipo domino, prevede l’attacco iniziale dell’ossirano orto-litiato al doppio legame del carbene e la conseguente addizione nucleofilica dell’intermedio anionico all’epossido con formazione di un ciclo a 6 termini (ciclizzazione 6-endo).5 Partendo dal (R,R)-orto-bromo stilbenossido (ee > 98 %) è stato possibile ottenere in maniera altamente stereospecifica il corrispondente tetraidronaftolo come unico stereoisomero (ee > 98 %) dei 16 possibili. In seguito si è ampliato lo studio alla formazione di stirenossido e fenilpropilenossido orto-litiati i quali sono stati generati a partire dai corrispondenti aril epossidi orto-bromurati per reazione con t-BuLi. La reazione degli intermedi orto-litiati con composti carbonilici (aldeidi e chetoni) ha permesso di sintetizzare nuclei isobenzofuranici (ftalani) attraverso una preliminare reazione di idrossialchilazione della posizione orto e successiva ciclizzazione di tipo 5-exo. Schema 3 Li O R R3 R2 R O R2R3C=O R H+ O R1 R1 R1 5,9-10 OH OLi 11a-p R2 R3 12a-p Resa= 56-75% La metodologia è stata applicata con successo alla sintesi enantiospecifica di un derivato idrossialchil isobenzofuranico ottenuto con elevata purezza ottica (ee > 95%). 5 Capriati, V.; Florio, S.; Luisi, R.; Perna, F.M.; Salomone, A.; Gasparrini, F. Org. Lett. 2005, 7, 4895-4898. 28 SINTESI DI POTENZIALI AGENTI ANTIVIRALI A STRUTTURA FOSFONOALCHIL-NUCLEOSIDICA MODIFICATA A. Le Pera*; A. Liguori*; L. Maiuolo# ; G. Sindona# ; M. C. Viscomi* * Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Facoltà di Farmacia; # Dipartimento di Chimica, Facoltà di Chimica; via P. Bucci cubo 15/C, Università della Calabria -87036 Arcavacata di Rende, Cosenza L’attuale disponibilità di farmaci per il trattamento dell’infezione da HIV comprende 19 molecole delle quali un cospicuo numero appartiene alla classe degli inibitori nucleosidici (NRTIs) della Trascrittasi Inversa (RT). Quest’ultima è una DNA polimerasi RNAdipendente che converte l’RNA genomico virale in una copia di DNA a doppio filamento prima dell’integrazione nel genoma della cellula infettata, un evento iniziale del ciclo di replicazione virale.1 Gli NRTIs sono stati i primi agenti antiretrovirali introdotti e rimangono tutt’ora i farmaci d’elezione nel trattamento della sindrome. Di particolare rilevanza sono la serie “2’,3’-dideossi” [Zidovudina (ZDV); Lamivudina (3TC); Zalcitabina (ddC)], e la serie “2’,3’-dideossi-dideidro” [Stavudina (d4T)].2,3 L’azione farmacologica di questi nucleosidi modificati, analoghi dei naturali, è riconducibile all’assenza della funzionalità ossidrilica in posizione 3' nel carboidrato modificato che causa la prematura terminazione del processo di elongazione inibendo, pertanto, la moltiplicazione del genoma virale.4 Per superare il problema della scarsa biodisponibilità dopo somministrazione orale, riconducibile principalmente alla degradazione enzimatica a cui sono velocemente sottoposti, l’attenzione di quanti operano nella ricerca di farmaci anti-HIV è stata diretta verso la sintesi di nuove molecole capaci di determinare una maggiore biodisponibilità orale ed aumentare al contempo l’efficacia e la sicurezza del potenziale farmaco. In questo contesto si fanno largo oligonucleosidi fosfonoderivati (metilenfosfonati) di alcuni analoghi di dideossinucleosidi caratterizzati dal legame P-C in posizione 5’ in sostituzione del legame P-O. Questa variazione strutturale comporta un’aumentata resistenza al taglio enzimatico da parte delle nucleasi, mantenendo le caratteristiche di bioisosteria rispetto all’originale legame fosfato dei nucleosidi naturali. Inoltre, disporre direttamente di sistemi fosfonati significa bypassare lo step limitante della monofosforilazione, che costituisce il primo passo verso la forma trifosfato del nucleoside e che si verifica all’interno della cellula.5 29 Tra le vie comunemente seguite nella sintesi organica per la formazione di legami P-C, quella più utilizzata è rappresentata dalla reazione di Arbuzov,6-8 che prevede l’interazione tra un opportuno alo-derivato del nucleoside ed un trialchilfosfito. La reazione di Arbuzov procede attraverso una fase iniziale in cui si realizza la rottura del legame carbonioalogeno, con la formazione del legame P-C in posizione 5’, ed un successivo riarrangiamento che porta alla formazione del fosfonato desiderato.9 Scopo del lavoro di ricerca è stato lo sviluppo e l’ottimizzazione di una procedura sintetica per la formazione di 5’-alo-derivati di nucleosidi da sottoporre successivamente alle condizioni di accoppiamento con alchil fosfiti previste dalla reazione di Arbuzov. I comuni metodi per la sintesi di 5’-P-nucleosidi si basano su una serie di stadi di reazione successivi che prevedono: 1) protezione della funzione alcolica primaria in posizione 5’ mediante gruppi protettori ingombranti (4,4’-dimetossitritile (DMT), o tertButiltrimetilsilile); 2) protezione della funzione alcolica secondaria in posizione 3’ con gruppi ortogonali a quelli precedentemente introdotti; 3) rimozione selettiva del gruppo protettore sull’ ossidrile in posizione 5’; 4) alogenazione della posizione 5’; 5) reazione di fosfitilazione. La prima fase della ricerca ha riguardato la sintesi di precursori nucleosidici modificati recanti un atomo di cloro o di bromo in posizione 5’. Utilizzando la timidina come substrato modello è stata sviluppata una metodica semplice e conveniente per l’alogenazione selettiva della funzione alcolica primaria in posizione 5’. Uno dei reagenti più semplici, largamente impiegati nella sintesi organica per la trasformazione di un gruppo ossidrilico nel rispettivo cloruro, è sicuramente il cloruro di tionile. Esso risulta estremamente efficace soprattutto per la conversione della funzione carbossilica degli amminoacidi nei rispettivi cloruri acilici:10 la reazione procede velocemente, in maniera quantitativa, e presenta il grande vantaggio di non richiedere alcuna procedura di purificazione. Si è pensato, pertanto, di utilizzare il cloruro ed il bromuro di tionile al fine di introdurre in posizione 5’ un atomo di alogeno in luogo della funzione alcolica primaria. A seguito di numerose prove realizzate utilizzando i due reagenti in differenti rapporti e condizioni operative, si è arrivati alla formazione esclusiva e quantitativa del composto desiderato 2 (Schema 1) utilizzando 2 equivalenti di SOBr 2. L’allontanamento del solvente di reazione in condizioni di pressione ridotta ha permesso il recupero della 5’-bromotimidina pura, la cui struttura è stata confermata mediante analisi GC/MS, 1H-NMR e 13CNMR. 30 O O NH N O N O N HO H N O O O Br H N O Br O H O O SOBr2(2eq) H D ,t.a.,1 MF h H H O H DCM,Py,60¡C,1h H H H OH HH 1 HOH HH 2 + H O O H 3 Schema 1 Determinate le migliori condizioni sperimentali per l’ottenimento della 5’-bromo timidina, si è proceduto alla protezione della funzione ossidrilica secondaria. La necessità di proteggere temporaneamente la funzione alcolica quando si trovi in posizione sul C3 rispetto al gruppo fosfonato nasce dall’esigenza di prevenire, nelle condizioni operative previste dalla reazione di Arbuzov, la formazione di un prodotto secondario non desiderato (Figura 1).8 B B O O HO O (EtO)2P (EtO)P O O Figura 1 Per proteggere la funzione ossidrilica, si è sottoposto 2 a reazione di acetilazione con anidride acetica in diclorometano (DCM), a temperatura ambiente, utilizzando piridina come base (Schema 1). Il derivato acetilato 3 è stato recuperato con resa del 96% a seguito di semplici operazioni di estrazione, ed è stato completamente caratterizzato (GC/MS, 1HNMR , 13C-NMR). La seconda parte dell’attività di ricerca è stata incentrata sulla realizzazione della reazione di fosfitilazione della 5’-bromo-timidina acetilata in posizione 3’. La bromo-timidina 3 è stata solubilizzata in trietilfosfito e la miscela di reazione è stata mantenuta alla temperatura di 163°C per 24 ore (Schema 2). 31 O O NH N H O Br N O EtO P N O (EtO)P 3 O H H H O HH rifluso,24 O EtO O h H H HO HH O 3 4 Schema 2 Dopo allontanamento del trietilfosfito in condizioni di pressione ridotta, il grezzo di reazione è stato purificato mediante cromatografia su colonna corta consentendo il recupero di 4 con resa del 78%. La struttura molecolare di 4 è stata verificata mediante analisi GC/MS, 13C-NMR, 1H-NMR e 2D COSY (Figura 2). Figura 2 Riferimenti bibliografici 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. E., Hichikawa; K., Kato Curr. Med. Chem. 2001, 8, 385-423; E., De Clercq J. Clin. Virol. 2004, 30, 115-133 ; E., De Clercq Antiv. Res. 2005, 67, 56-75 ; D. S., Stein; K. H. P., Moore Pharmacotherapy 2001, 21, 11-34; J.A., Secrist; R.M., Riggs; R.N., Comber; J.A., Montgomery Nucleosides & Nucleotides 1992, 11, 947. C. A., Centrone ; T. L., Lowary J. Org. 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Mangini”, Via San Giacomo 11, 40126 Bologna Partendo dalle prime esperienze di laboratorio (internato di laurea in Chimica Organica sotto la guida del Prof. Sigismondo Cusmano) che portarono alla scoperta della reazione di Cusmano-Ruccia1 (una sequenza di reazioni di apertura/chiusura di anello attraverso la quale i 4(5)-nitroso-5(4)-fenilimidazoli forniscono 3-benzoil-1,2,4-ossadiazoli per trattamento con acido cloridrico) verrà illustrata una delle due linee di ricerca più importanti sviluppate in cinquanta anni di attività: le reazioni di interconversione di anello di azoli.2 La linea di ricerca è stata sviluppata utilizzando approcci sia cinetici e strumentali (UVvis., NMR, i.r., MS, ed altri) sia computazionali senza mai trascurare gli aspetti sintetici ed applicativi. In tale ottica sono stati individuati nuovi percorsi di reazione utili per ottenere derivati eterociclici,1,2 mentre l’interesse applicativo ha portato ad individuare prodotti con interessanti proprietà farmacologiche.3 L’utilizzazione dei metodi computazionali ha infine consentito di approfondire lo studio del meccanismo di reazione di alcune trasposizioni monocicliche di eterocicli2d e di interpretare alcuni risultati di attività biologica.3c Bibliografia 1. 2. 3. a) Spinelli, D. Tesi di laurea, Università di Bari, 1955. b) Cusmano, S.; Ruccia, M. Gazz. Chim. It. 1955, 85, 1686-1697. c) Cusmano, S.; Ruccia, M. Gazz. Chim. It. 1958, 88, 463-481. (d) Cavalleri, B.; Bellani, P.; Lancini, G. J. Heterocycl. Chem. 1973, 10, 357-362. a) Ruccia, M.; Vivona, N.; Spinelli, D. Adv. Heterocycl. Chem. 1981, 29, 141-169. b) Vivona, N.; Buscemi, S.; Frenna, V.; Cusmano, C. Adv. Heterocycl. Chem. 1993, 56, 49-154. c) Cosimelli, B.; Frenna, V.; Guernelli, S.; Lanza, C. 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Chem. 2005, 48, 2445-2456. 33 REGIO- E DIASTEREOSELETTIVITÁ NELLA REAZIONE DI PATERNÓ-BÜCHI SUL FURANO M. D’Auria, L. Emanuele, R. Ferri, R. Racioppi Dipartimento di Chimica-Università degli Studi della Basilicata, Via N. Sauro 85, 85100 Potenza – Italia e-mail: [email protected] Nel presente lavoro, viene considerata la reazione di Paternò-Büchi fra derivati fenilgliossilici esterificati con alcoli chirali ed il furano. Delle tre reazioni riportate in figura solo la terza presenta un buon eccesso diastereoisomerico. Allo scopo di migliorare i risultati ottenuti, le reazioni sono state realizzate anche in presenza di diversi mezzi organizzati. In alcuni casi si è, come previsto, osservato un incremento della stereoselettività: O O O hv Ph O O O O 1 O H 4a O O O Ph O hv O O O H O 4b 2 O O hv O Ph O O O 3 O Ph H O 4c Allo scopo di studiare la stereoselettività della reazione sono stati effettuati dei calcoli ab initio usando un set di basi 6-31 G** su Gaussian 94, usando il metodo UHF. Abbiamo, in tal modo, calcolato le energie relative dei possibili stati di tripletto biradicalici per ciascuna delle tre reazioni e abbiamo trovato che esiste una relazione fra l’eccesso 34 diastereoisomerico osservato e la differenza di energia calcolata: all’aumentare di _E si osserva un aumento di d.e. [1]. [1]. M. D’Auria, L. Emanuele, R. Racioppi Photochem. Photobiol. Sci., 2003, 2, 904-913.