La filiera orticola e floricola regionale Costantino Cattivello ERSA Servizio Ricerca e Sperimentazione La filiera orticola La situazione italiana Trend superfici: netto ridimensionamento. In 50 anni si è passati da 1.000.000 di ettari a 500.000 ettari. • Al giorno d’oggi le orticole occupano il 3,6% della SAU (Sup. Agr. Utilizz.) • Rappresentano il 14,4% della produzione agricola nazionale • La superficie aziendale media è di 1,7 ettari Regioni leader: sicilia (Colt. prot.); puglia (pieno campo); campania, lazio La situazione regionale Superficie occupata da orticole (compresi orti fam.), patata e legumi secchi: 3082 ha. (Fonte: ISTAT 5° censimento – anno 2000) Stima superfici non adibite a produzioni per autoconsumo: 1.100 ettari di cui 500 ettari coltivati a patate. Struttura aziendale • Il 60% delle aziende ha una SAU orticola compresa fra 1 e 5 ettari • 2/3 delle aziende dedica alla coltivazione delle orticole una percentuale compresa fra il 10 e 20% della SAU totale. Specie più coltivate in ordine di importanza: radicchi, patata, asparago, fagiolo, cavoli (cappucci, verze, cavolfiori, rape da brovada) pomodoro, zucchino, cipolla. Organizzazione aziendale • 2/3 delle aziende sono condotte da familiari a tempo pieno. • circa il 90 % delle aziende ha mantenuto stabile od ha aumentato la superficie dedicata alla coltivazione di orticole negli ultimi cinque anni. Struttura produttiva 1/2 • Circa il 5% delle orticole sono a conduzione biologica mentre la percentuale delle aziende che seguono tecniche per la riduzione di concimi e fitofarmaci (Misura F1-A1 PSR) è di poco superiore. • Il 20% delle aziende orticole ha una propria attività vivaistica rivolta quasi esclusivamente al soddisfacimento delle necessità aziendali e/o del mercato amatoriale. • La superficie protetta destinata alle orticole si attesta su 50-60 ettari, rappresentati esclusivamente da strutture non riscaldate. Struttura produttiva 2/2 • Circa il 16% delle aziende non dispone di alcuna risorsa idrica • L’irrigazione per aspersione rappresenta il sistema più diffuso per colture in pieno campo mentre in serra vengono utilizzate delle manichette autocompensanti o più raramente sistemi a goccia. Commercializzazione • Le aziende che vendono in parte o tutta la propria produzione direttamente rappresentano circa il 50% del totale. • La vendita esclusiva al mercato ortofrutticolo interessa il 10-15% delle aziende. Punti di forza del comparto • presenza di produzioni tipiche e/o di elevata qualità • condizioni termo-pluviometriche adatte alla produzione in pieno campo della maggior parte delle orticole. • vicinanza a mercati nazionali ed internazionali interessanti Punti di debolezza • polverizzazione dell’offerta • limitati volumi produttivi • scarsa integrazione con il settore turistico • scarsa applicazione nuove tecnologie • scarsa collaborazione fra operatori • scarsa integrazione con agroindustria, GDO, e trasformazione Coltivazione specie spontanee tradizionali Radicchio di monte Bubbolini / Strigoli Coltivazione specie spontanee tradizionali Papavero Asparago spinoso Pungitopo Buon enrico Coltivazione tipologie orticole tipiche Rapa da brovada Sedano rapa Coltivazione tipologie orticole nuove o/e in controstagione Miniangurie Cavolfiori in controstagione o “nuovi” per il FVG Coltivazione specie orticole nuove o/e in controstagione Carciofo estivo (annuale) annuale Carciofo primaverile (biennale) Coltivazione specie orticole nuove o/e in controstagione Okra o gombo La filiera floricola La situazione italiana 1/1 da dati Ismea • Il valore del florovivaismo rappresenta il 6% della produzione agricola nazionale • Nel 2002 la produzione ha raggiunto un valore di 2435 milioni di euro • Trend in contrazione per il nord e sud Italia, stabile per il centro. • All’interno del comparto il settore vivaistico, soprattutto al nord, è in crescita • In crescita la produzione di specie in vaso, in calo i tipi da fiore reciso La situazione italiana 2/2 da dati Ismea Regioni leader • Liguria, Campania, Sicilia, Lazio, lombardia, Veneto, E. Romagna, Toscana. Produzione piante in vaso: 1°: Lombardia; 2° Campania; 3° Liguria, Veneto Produzione reciso: 1° Liguria; 2° Campania; 3° Puglia Produzione alberi ed arbusti: 1° Lombardia, 2° Campania; 3° Liguria, Veneto Punti di forza del comparto • Elevata professionalità • Elevata dinamicità • Età media inferiore ad altri comparti agricoli • Elevata scolarizzazione • Discreto spirito associativo • Sufficiente attenzione alle politiche di marchio Punti di debolezza del comparto • Polverizzazione dell’offerta • Difficoltà ad accedere a servizi avanzati • Difficoltà a procedere nella ristrutturazione produttiva • Difficoltà ad accedere a nuovi mercati La situazione regionale AZIENDE • 167 aziende (60% in provincia di Udine) • 77 Ha • Trend: UD, PN GO =, TS • Superficie media: la classe più diffusa ha una superficie media compresa fra 2.000 e 5.000 m2. Trend (=); • Superfici protette: in un decennio sono raddoppiate, raggiungendo i 64 Ha. Nel 63% dei casi le superfici protette sono anche riscaldate. • In un caso su due si tratta di strutture in ferro/plastica. Struttura aziendale • Nel 50 % dei casi la coltivazione è effettuata su bancali; • L’approvigionamento idrico avviene grazie all’impiego di acque profonde (43%), mentre il 22% delle aziende fa ricorso esclusivamente ad acqua piovana. • Nel 74% dei casi l’applicazione e dosaggio dei concimi chimici avviene grazie all’impiego di dosatori proporzionali. Specie prodotte • 120 specie da vaso (57 milioni di piante); 26 da reciso (3.700.000 steli) • Le specie da reciso occupano solo il 18% della superficie complessiva. • Tra le specie da vaso le più importanti sono: Ciclamino, Geranio, Primule, Roselline, Saintpaulia, Poinsettia, Crisantemo, Azalea Occupati • 700 occupati (circa il 60% familiari) Commercializzazione • 42% direttamente al consumatore finale • 10% ad intermediari Grazie per l’attenzione E-mail: [email protected]