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<title>11/9 - Note al DVD Inganno Globale</title>
</head>
<body>
<h1>Il DVD <I>Inganno globale</I>: analisi critica</h1>
<P><small>© 2006-2007 by Paolo Attivissimo. <a href="../../nl/
norme_distribuzione.htm">Some rights reserved</A> (alcuni diritti
riservati).</small></P>
<P><small>Ultimo aggiornamento: 17 agosto 2007.</small></p>
<P><small><a href="../index.htm">Indice della sezione 11/9</a> - <a
href="../../index.htm">Pagina base di Attivissimo.net</a></small></p>
<p class="nota"><B>Questo documento si riferisce alla versione DVD di
<I>Inganno globale</I>, distribuita anche via Internet a partire da metà
settembre 2006</B> come file denominato <i>ig-rev3.avi</i>. La critica
della vecchia versione, distribuita prima di settembre 2006, è <a
href="ig_recensione.htm">qui</a>.</p>
<p class="nota">Questa critica è un progetto aperto e in continua
lavorazione. Ci vuole un sacco di tempo per controllare tutte le
affermazioni fatte in un'ora e mezza di film. Qui, per ora, trovate il
testo integrale del film e una prima, abbondante dose di critiche: le
altre seguiranno se trovo il tempo di aggiungerle. <B>Il fatto che
un'affermazione contenuta in <I>Inganno Globale</i> non sia criticata e
smentita qui non significa necessariamente che è giusta</b>.<BR><BR>
<B>Aiutatemi:</b> se trovate errori nel film (o errori commessi da me),
segnalatemeli scrivendomi a <i>[email protected]</I>.</P>
<h2>Introduzione</h2>
<P><I>Inganno Globale</I> è un film di circa 92 minuti realizzato da un
italiano, Massimo Mazzucco, che vive negli Stati Uniti ed è gestore di
uno dei più popolari siti italiani che sostengono le ipotesi di
complotto, <a href="http://www.luogocomune.net">Luogocomune.net</a>.</P>
<p><I>Inganno Globale</I>, costituito da un assemblaggio di immagini e
foto degli eventi commentato da una voce narrante (uno speaker
professionista, Gaetano Lizzio), è scaricabile liberamente da Internet
(<a href="http://luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?
op=viewarticle&amp;artid=64">xvid</a>, 600 MB) o acquistabile su DVD a
circa 15 euro. Da dicembre 2006 è anche in vendita in libreria e via
Internet insieme al libro omonimo, a circa 12 euro, per esempio presso <a
href="http://www.macrolibrarsi.it/autore.php?aid=6280">Macrolibrarsi.it</
a>, ed è edito da <a href="http://www.ariannaeditrice.it/vetrina.php?
id=10940">Arianna Editrice</a>.</P>
<P>Il film è suddiviso in capitoli; uso la medesima suddivisione per
questa critica. I tempi indicati sono quelli della versione Xvid e
possono subire leggeri scostamenti da computer a computer e rispetto alla
versione DVD.</P>
<P>I dialoghi e i sottotitoli di <i>Inganno Globale</i> sono riportati
qui <B>integralmente</b> e sono stati trascritti fedelmente a mano, senza
correggerne gli errori, da me e altri collaboratori. Massimo Mazzucco non
ha fornito alcun aiuto.</P>
<H2>Per chi ha fretta: la critica in sintesi</h2>
<p>Questa analisi critica di <I>Inganno globale</i> documenta alcuni
problemi di fondo che gettano dubbi sul rigore generale dell'inchiesta e
sulla competenza e obiettività dell'autore:</p>
<ul>
<li><B>Praticamente tutte le affermazioni fatte dal film</B>, sulle quali
poggiano le sue tesi contrarie alla ricostruzione comunemente accettata
degli eventi dell'11/9, <B>non sono documentate</b>, anche se sarebbe
stato possibile farlo, per esempio tramite i sottotitoli o in un
documento Web di accompagnamento. Alcuni mesi dopo l'uscita del film,
intorno ad aprile 2007, Mazzucco ha pubblicato una <a href="http://
www.luogocomune.net/site/modules/911/index.php?filename=911/7-Misc/
sources/sources.html">lista di fonti</a>, che però in realtà spesso non
confermano affatto le affermazioni del regista.</li>
<li>Vi sono <B>errori importanti</B>: terminologia tecnica usata a
sproposito, misure gonfiate (di solito in senso vantaggioso alle ipotesi
di complotto), e informazioni obsolete.</li>
<li><B>Tutto il materiale presentato è semplicemente un <I>collage</i>
del lavoro di altri (errori compresi)</b>, come si evince dalle
didascalie in inglese; l'autore non ha fatto né un'intervista né un
sopralluogo personalmente, pur abitando negli Stati Uniti.</li>
<li>Vi sono <b>omissioni</B> che alterano il contesto offerto allo
spettatore, spingendolo sistematicamente verso le tesi complottiste.</li>
<li>Vi sono <B>frasi di testimonianze tagliate e interpretate in modo
forzato</b> per far sembrare che confermino le ipotesi di complotto.</li>
<li>Vi sono numerosi punti nei quali <B>le affermazioni del film sono
contraddette dalle immagini che vengono presentate</b>.</li>
<li>Usando un <b>montaggio selettivo</B>, vengono presentati
sistematicamente come misteri fatti che si rivelano assolutamente normali
se approfonditi.</li>
</UL>
<P>Tutte queste critiche vengono documentate specificamente nel seguito
di quest'analisi, ma ecco alcuni degli esempi più vistosi:</p>
<ul>
<li>la <span style="font-weight: bold;">presunta sincronizzazione dei
voli dirottati</span> (a 00:11 circa), che Mazzucco afferma ma ha
rifiutato a lungo di documentare, promettendo poi chiarimenti entro
agosto 2006, che sono slittati ad aprile 2007 e che alla fine sono
risultati falsi;</li>
<li>l'asserita <span style="font-weight: bold;">incompetenza dei
dirottatori-piloti</span>, che erano invece tutti piloti con tanto di
licenza commerciale dell'Aviazione Civile USA (00:14 circa);</li>
<li>l'allarmante <span style="font-weight: bold;">incompetenza</span> con
la quale il film descrive le manovre "impossibili" al Pentagono (00:14
circa), confondendo una virata larga quasi dieci chilometri con un giro
della morte;</li>
<li>i <span style="font-weight: bold;">rulli di cavo elettrico al
Pentagono</span>, che secondo il film (00:22 circa) <span style="fontstyle: italic;">"non sono stati toccati dall'aereo"</span> ma che in
realtà nessuno sa dove si trovassero prima dell'impatto e mostrano
vistosissimi segni di danneggiamento da impatto;</li>
<li>la <span style="font-weight: bold;">volontaria omissione</span> di
tutte le foto più significative dei rottami d'aereo al Pentagono (00:23
circa);</li>
<li>il <span style="font-weight: bold;">fotomontaggio intenzionalmente
sbagliato</span> – a favore della tesi complottista, ovviamente – della
sagoma di un aereo sulla facciata del Pentagono (00:25 circa);</li>
<li>l'invenzione di <span style="font-weight: bold;">falsi misteri</
span>, come lo "sgabello impossibile" (00:26 circa);</li>
<li>la <span style="font-weight: bold;">manipolazione</span> delle
dichiarazioni dei testimoni per far sembrare troppo piccolo il cratere
d'impatto del Volo 93 (00:33 circa) o per far dire al giornalista della
CNN che al Pentagono ha visto un <span style="font-style:
italic;">"missile"</span> (00:30 circa) o al sindaco di Shanksville che
<I>"non c'era nessun aereo"</I> (00:32 circa);</li>
<li>l'affermazione che al momento del crollo delle torri gemelle <span
style="font-weight: bold;">gli incendi erano </span><span style="fontstyle: italic; font-weight: bold;">"già consumati da un pezzo"</span>
(00:48 circa), smentita dai filmati dei crolli, che il film curiosamente
evita di mostrare quando fa quest'affermazione per poi presentarli più
avanti in una lampante autocontraddizione (00:56 circa);</li>
<li>l'affermazione che <span style="font-weight: bold;">le temperature
degli incendi al World Trade Center erano bassissime</span> (00:53
circa), contraddetta dalle testimonianze disperate (00:55 circa) delle
vittime che Mazzucco stesso cita;</li>
<li>gli <span style="font-weight: bold;">errori di traduzione "a senso
unico"</span>: per esempio, a 01:12 circa, <span style="font-style:
italic;">secondary explosion</span> diventa <span style="font-style:
italic;">seconda esplosione</span>, cambiando completamente – e
vantaggiosamente – il senso della frase; a 00:52 circa, i sottotitoli
"dimenticano" di specificare che il professor Fetzer che discetta di
metallurgia in termini pro-complotto è in realtà un professore di <span
style="font-style: italic;">filosofia</span>; materia rispettabile, ma
ben poco pertinente.</li>
</ul>
<P>Vale la pena di segnalare i <a href="http://www.macrolibrarsi.it/
__11_settembre_2001_inganno_globale_dvd.php">commenti</a> non molto
teneri lasciati sul sito Macrolibrarsi.it, dai quali cito questa lucida
sintesi dei problemi logici di <I>Inganno Globale</i>:</p>
<p class="quote">"Mi sembra molto strano che Bush sia stato così idiota
da far schiantare un aereo "più piccolo" sul pentagono facendolo passare
per un boeing, oltre a tante altre incongruenze: l'autore dice che le
torri sono crollate ordinatamente (come in una demolizione controllata)
poi accusa il fatto che molti pezzi d'acciaio si sono schiantati contro
dei palazzi vicini; ma allora il palazzo è crollato diritto o no? poi
dice che l'acciaio non poteva fondere, e che fra i resti delle torri sono
stati trovate pozze d'acciaio fuso; ma allora l'acciaio si è fuso o no?
Poi dice che le torri sono crollate quando gli incendi erano già spenti,
ma dalle immagini che l'autore mostra si vedono delle enormi vampate di
calore; ma allora l'incendio era spento o no? L'autore dice che nessun
aereo si è schiantato sul pentagono, poi si contraddice ed afferma che i
motori ritrovati al pentagono non sono quelli di un boeing; ma allora sul
pentagono un'aereo si è schiantato si o no? Inoltre non capisco la storia
dei "sei minuti" e come mai l'autore abbia consu un ingegnere dello Sri
Lanka (perchè non un'italiano o un americano?) e dei filosofi a parlare
di demolizioni controllate: sarebbe più logico far spiegare come
funzionano le demolizioni controllate a degli ingegneri e non a dei
filosofi. Tirando le somme, questo film farà anche venire dei dubbi, ma
le teorie dell'autore mi sembrano sballate e prive di fondamento."</p>
<P>Soprattutto, in tutta questa serie di presunti misteri, <b>manca una
spiegazione alternativa coerente</b>: se la versione "ufficiale" è falsa,
allora qual è quella vera? Le "prove" presentate dal film sono talmente
in contrasto fra loro che Mazzucco non riesce a costruire una versione
alternativa degli eventi: per esempio, al Pentagono ipotizza sia missili,
sia caccia al posto dell'aereo dirottato; al WTC ipotizza sbuffi da
esplosioni e al tempo stesso l'uso della termite, miscela incendiaria che
non produce esplosioni.</P>
<h3>Questione d'autore</h3>
<p>Vale la pena di spendere due parole sull'autore del film per valutarne
l'imparzialità e l'autorevolezza prima di riporre fiducia nel suo
operato. Dopotutto, se si è scettici verso la versione "ufficiale",
perché non esserlo anche verso una ricostruzione alternativa fatta da
chissà chi e per chissà quali motivi?</p>
<P>Di Massimo Mazzucco si sa pochissimo: si dichiara "fotografo e
regista". Non risulta che abbia esperienza giornalistica o di indagine o
che abbia realizzato altri film. Non risulta che sia competente in
aeronautica o ingegneria civile o in altri settori pertinenti agli eventi
dell'11 settembre (e anzi gli errori tecnici e terminologici commessi nel
film sembrano confermare questa mancanza di preparazione), e non c'è
indicazione che si sia rivolto ad esperti di questi settori nel preparare
<I>Inganno globale</i>.</P>
<P>Si sa, tuttavia, che Mazzucco è sostenitore di numerose altre teorie
di complotto: il suo sito Luogocomune.net contiene <a href="http://
luogocomune.net/site/modules/newbb/">sezioni</a> dedicate a <i>"scie
chimiche, Nuovo Ordine Mondiale e società segrete, altre cospirazioni"</
i>. In particolare, secondo lui:</P>
<ul>
<li>
lo sbarco sulla Luna è sicuramente stato falsificato in studio (lo
afferma <a href="http://luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?
op=viewarticle&amp;artid=19">qui</a>);</li>
<li>le scie di condensazione degli aerei sono in realtà irrorazioni
militari di sostanze chimiche che producono malattie (lo dice <a
href="http://luogocomune.net/site/modules/news/index.php?
storytopic=38">qui</a>);</li>
<!-- videos are here:
http://www.youtube.com/watch?v=ZNBc_pdeuTw (part 1)
http://www.youtube.com/watch?v=SomRSWdVggU (part 2)
-->
<li>la Terra è cava e noi viviamo al suo interno (come descritto in <a
href="hollowall.doc">questo documento</a> che mi ha mandato).</li>
</UL>
<P>Certo, ognuno ha diritto ad avere le opinioni che preferisce, ma
opinioni di questo genere sono sintomi di una <I>forma mentis</i>, di una
predisposizione a vedere complotti ovunque, di un essere <i>"abituati a
sospettare doppi giochi e intenzioni recondite dappertutto"</I> (come <a
href="http://luogocomune.net/site/modules/news/article.php?
storyid=1133">dichiara</a> lui stesso), che legittimano perlomeno qualche
dubbio sull'autorevolezza e sull'obiettività di chi le ha e le ostenta.
Legittimano, di conseguenza, dubbi sulle affermazioni e sui metodi
d'inchiesta di Mazzucco, visto che oltretutto chiede allo spettatore di
credergli sulla parola quando presenta altre teorie di complotto
altrettanto eccentriche in <I>Inganno globale</I>.</p>
<p>Un altro motivo per dubitare della correttezza dell'autore di
<i>Inganno globale</i> è il trattamento riservato a chi, come me e altri,
ha frequentato il suo sito e tentato di intavolare una discussione serena
e civile. Il <a href="http://luogocomune.net/site/modules/news/
article.php?storyid=1281">fiume di insulti e di provocazioni</a> rivolto
da Mazzucco e dai suoi lettori a me e altri scettici non richiede
commenti. Vi invito a leggerlo per farvi un'idea della persona.</P>
<p class="nota">Quest'analisi si basa comunque esclusivamente sulle
<B>affermazioni</b> fatte in <I>Inganno Globale</i>, lasciando da parte
le credenze, le credenziali e la creanza del suo autore.</p>
<h3>Ringraziamenti</h3>
<p>Ringrazio per i loro suggerimenti e correzioni <i>camicius</i>,
<I>stefano.luc****</i>, <I>jb</i>, <i>mastrocigliegia</I> e altri che
hanno richiesto l'anonimato. Ringrazio in particolare le due persone che
hanno contribuito massicciamente alla trascrizione dei dialoghi: una ha
richiesto l'anonimato completo, l'altra ha chiesto di farsi citare come
<i>zeusblue</i>.</p>
<H2>Analisi di <I>Inganno globale</i></h2>
<P>I dialoghi e i sottotitoli di <I>Inganno globale</i> sono riportati in
paragrafi a sfondo <span style="font-weight:bold;
background:#CCCCAA;">grigio scuro</span>. Le citazioni da altre fonti
sono indicate su sfondo <span style="font-weight:bold;
background:#bed8df;">azzurro</span>.</p>
<p>Per chiarezza espositiva, quest'analisi si concentra soltanto sugli
errori più gravi di <I>Inganno Globale</i>. Quelli secondari, ma comunque
significativi nel loro complesso, sono riportati come note separate in
carattere più piccolo.</p>
<H2>Capitolo 1 - La versione ufficiale (00:00:12)</h2>
<P><i>Inganno globale</i> inizia con un riepilogo di ciò che Mazzucco
chiama, come molti, <I>"versione ufficiale"</I>. L&rsquo;espressione si
usa spesso per brevità, ma può far pensare che si tratti di una versione
confezionata a scatola chiusa esclusivamente dalle autorità governative
statunitensi.</P>
<P>In realtà la ricostruzione degli eventi comunemente accettata si basa
in larghissima parte sul lavoro di ricerca, verifica, correzione e
documentazione svolto dalla stampa indipendente di tutto il mondo e da
organizzazioni ed enti non affiliati al governo statunitense, oltre che
su dati chiaramente oggettivi (per esempio, la documentazione tecnica
pre-9/11 di edifici e velivoli coinvolti), sui filmati delle reti
televisive e sulle fotografie scattate da fotoreporter e semplici
cittadini.</p>
<P>Per questo preferisco evitare di parlare di <i>&quot;versione
ufficiale&quot;</I> e usare invece <I>&quot;ricostruzione comunemente
accettata&quot;</I>. Uso <I>&quot;comunemente accettata&quot;</I> perché
si tratta della ricostruzione riconosciuta come valida, perlomeno nelle
sue linee generali, dalla stragrande maggioranza degli esperti di settore
e delle fonti giornalistiche più rigorose ed autorevoli.</P>
<p class="dialoghi">00:00:20. NARRATORE: La mattina dell'11 settembre
2001, diciannove terroristi armati di <B>tagliacarte</b>* dirottano
quattro aerei commerciali in volo dalla costa est alla costa ovest degli
Stati Uniti. Eliminano gli equipaggi, si impadroniscono dei comandi,
fanno perdere le loro tracce ed eludono per quasi due ore il sistema di
sicurezza aerea americano.</p>
<p class="notula">(*) Le armi usate dai terroristi, secondo la
ricostruzione comunemente accettata, non erano &quot;tagliacarte&quot;,
ossia oggetti ben poco affilati che tagliano a malapena una busta e non
fanno paura a nessuno, ma ben più letali taglierini (<I>&quot;box
cutter&quot;</I> in inglese) e coltelli. Usare
<I>&quot;tagliacarte&quot;</I> al posto di <i>&quot;taglierini&quot;</I>
è una piccola manipolazione che suggerisce allo spettatore che sia stato
impossibile per i dirottatori sgozzare membri dell&rsquo;equipaggio e
passeggeri, come afferma la ricostruzione comunemente accettata. Farlo
con un tagliacarte è in effetti impensabile; farlo con la lama affilata
di un taglierino da dieci centimetri no. Questo è soltanto il primo,
piccolo esempio delle manipolazioni e distorsioni presenti in tutto il
film.</p>
<p class="dialoghi">Riescono così a portare due degli aerei a schiantarsi
contro le torri gemelle di New York, il terzo contro il Pentagono a
Washington, mentre il quarto viene abbattuto dai passeggeri in rivolta
nei cieli della Pennsylvania. Le torri gemelle in seguito crollano a
causa degli impatti e degli incendi, portando con sé quasi tremila
vittime.</p>
<p class="dialoghi">Nelle ore pomeridiane crolla anche una terza torre
del World Trade Center, anch'essa a causa di un <B>incendio*</b>. I
dirottatori risultano essere quindici sauditi e quattro egiziani, di cui
due giorni dopo l'FBI fornisce al mondo nome, cognome e fotografia.</p>
<p class="notula">(*) La terza torre non è crollata per via degli
incendi, ma per l'effetto combinato della valanga di macerie piovutele
addosso durante il crollo della torre 1 del World Trade Center, che ha
innescato vasti incendi. E' una differenza importante per le
argomentazioni di crollo impossibile che verranno presentate in seguito
dal film. Con questa frase si stanno preparando le false premesse di
queste argomentazioni, distorcendo a proprio favore quello che dice la
ricostruzione comunemente accettata.</P>
<p>In realtà l'FBI pubblica soltanto una lista parziale e imprecisa, di
soli nomi e senza fotografie, il 14 settembre (tre giorni dopo, non due).
La lista dei nomi dei 19 dirottatori, con le relative fotografie, viene
pubblicata soltanto il 27 settembre, ossia sedici giorni dopo gli
attentati.</P>
<p>Inoltre i dirottatori non risultano affatto essere <I>"quindici
sauditi e quattro egiziani"</i>: i "quattro egiziani" sono in realtà un
egiziano (Atta), due cittadini degli Emirati Arabi Uniti (Marwan AlShehhi, Fayez Banihammad) e un libanese (Ziad Jarrah).</p>
<P>Se <i>Inganno globale</i> sbaglia o mente persino su dati di base come
questi, come possiamo fidarci per le cose più importanti?</P>
<p class="dialoghi">00:01:25. Questa è in sintesi la versione ufficiale
dei fatti fornita al mondo dall'amministrazione americana tramite i
maggiori media a diffusione globale. Sono i fatti che hanno poi portato
alle conseguenze a livello planetario che tutti conosciamo.</P>
<p>Viene mostrato uno spezzone di un discorso di George W. Bush.</P>
<P class="dialoghi">00:01:41. SOTTOTITOLI: "Da questa sera siamo una
nazione risvegliata al pericolo e chiamata a difendere la libertà"</p>
<P>Immagini di militari in azione, con la voce di un telecronista in
sottofondo.</p>
<P class="dialoghi">00:02:00. NARRATORE: Ma dall'identità stessa dei
terroristi alla <B>scomparsa totale*</B> di due dei quattro aerei,
dall'inspiegabile stallo della <B>difesa più impenetrabile del mondo**</
B> alle cause stesse del crollo delle tre torri, questa versione
ufficiale presenta moltissimi punti oscuri che nessuno finora ha mai
saputo chiarire.</P>
<p class="notula">(*) Un altro esempio di preparazione di false premesse.
In realtà i rottami d&rsquo;aereo ci sono per tutti e quattro i velivoli
dirottati, come descritto e documentato in dettaglio più avanti, quindi
parlare di <i>"scomparsa totale"</i> è una manipolazione per
suggestionare lo spettatore.</P>
<p class="notula">(**) Anche parlare di <I>&quot;difesa
impenetrabile&quot;</I> è una preparazione di false premesse: la difesa
aerea <I>interna</I> non era affatto impenetrabile, ma anzi ridotta
all&rsquo;osso grazie alla fine della Guerra Fredda, come documentato da
questa analisi.</P>
<H2>Capitolo 2 - Gli aerei dirottati (00:02:27)</H2>
<p>Questa parte del film descrive la struttura del controllo del traffico
aereo statunitense e le procedure di intervento militare in caso di
dirottamento.</P>
<p class="dialoghi">TITOLI: Gli aerei dirottati - Nei cieli americani</p>
<P class="dialoghi">00:02:35. NARRATORE: Ogni giorno transitano nei cieli
americani circa <b>27.000 voli commerciali</B>. La densità varia da un
minimo di 600 aerei nelle ore notturne a un picco di 4500 aerei che
volano contemporaneamente nella mattinata e nelle ore centrali della
giornata.</p>
<p class="dialoghi">La zona di maggiore densità è da sempre quella del
nord-est, con i nodi più trafficati che sono New York, Washington,
Chicago, Atlanta e Miami.</p>
<p class="dialoghi">Per garantire in ogni momento la sicurezza dei
passeggeri, la Federal Aviation Administration, che corrisponde alla
nostra Aviazione Civile, si serve di un complesso e sofisticato sistema
di controllo, basato su 21 centri radar indipendenti, tutti connessi fra
di loro, che si scambiano continuamente informazioni in tempo reale.</p>
<p class="dialoghi">A sua volta il sistema civile è interconnesso a
quello della difesa militare, il NORAD, che dispone anche di una sua rete
di controllo indipendente.</p>
<p class="dialoghi">E' quindi praticamente impossibile volare fuori rotta
per più di qualche minuto in qualunque ora in qualunque zona di cielo
americano.</P>
<p>In realtò ci sono casi reali e documentati che dimostrano che non è
affatto impossibile volare fuori rotta per ben più di "qualche minuto"
senza essere intercettati. Ma ne parlerò più avanti.</P>
<h3>La procedura di lancio dei caccia</h3>
<p>
<p class="dialoghi">00:03:42. TITOLO: Gli aerei dirottati - Un sistema a
prova d'errore</p>
<P class="dialoghi">00:03:45. NARRATORE: Quando questo accade,
l'aviazione civile avvisa subito quella militare, che fa scattare
l'allarme e fa alzare in volo uno o due caccia dalla base più vicina.</P>
<p>Questa descrizione dà l'impressione che appena un controllore di volo
si accorge di un aereo fuori rotta, impugna il telefono e chiama i
militari, che lanciano immediatamente i caccia da una base situata nelle
immediate vicinanze. I tempi d'intercettazione, insomma, dovrebbero
essere fulminei.</P>
<P>Ma secondo il <A HREF="http://faa.gov/ATpubs/MIL/Ch7/
mil0701.html#7-1-2">manuale delle procedure della FAA</a> e la <a
href="http://s3.amazonaws.com/911timeline/2003/
noradtestimony052303.html">testimonianza</a> del generale di divisione
(<i>major general</i>) Larry Arnold di fronte alla commissione
d'inchiesta sull'11 settembre, la procedura reale pre-9/11 era assai meno
lineare e rapida di come la presenta il film. Queste e altre fonti,
infatti, indicano il seguente iter, molto meno hollywoodiano e assai più
burocratico:</P>
<ul>
<li>Per prima cosa, il controllore che sta sorvegliando il volo deve
decidere che si tratta di un problema serio e non di un falso allarme,
per cui prima di tutto cerca ripetutamente di contattare l'aereo
invitandolo a riprendere la rotta prestabilita.</LI>
<LI>Soltanto dopo che l'aereo non ha risposto a ripetuti richiami, il
controllore avvisa il proprio supervisore e gli spiega la situazione.</
LI>
<LI>Il supervisore valuta la situazione e poi, se ritiene che l'aereo sia
stato dirottato e non sia semplicemente vittima di un guasto o di
un'emergenza, contatta l'FAA e chiede di parlare con il <I>hijack
coordinator</I> (coordinatore per i dirottamenti).</LI>
<li>Questo coordinatore chiama il National Military Command Center (NMCC)
e chiede una scorta aerea per il volo dirottato.</LI>
<Li>A sua volta, il responsabile del NMCC chiama il NORAD chiedendo la
disponibilità dei caccia.</LI>
<LI>Il NORAD deve poi ottenere il permesso da un rappresentare del
Segretario alla Difesa. <b>Soltanto a questo punto vengono lanciati i
caccia</B>.</LI>
</UL>
<p>La frase specifica del generale Arnold è questa:</p>
<p class="quote">"L'iter, se si seguono le procedure, è che vanno
dall'ufficiale di turno del comando centrale militare nazionale, che a
sua volta interroga il NORAD per sapere se vi sono caccia disponibili,
che poi chiede il permesso di qualcuno che rappresenta il Segretario alla
Difesa. Una volta che data quest'approvazione, lanciamo gli
aerei."<br><br>
<small>["The route, if you follow the book, is that they go to the duty
officer of the national military command center, who in turn makes an
inquiry to NORAD for the availability of fighters, who then gets
permission from someone representing the Sec. of Defense. Once that’s
approved, then we scramble aircraft"]</small></p>
<p>Va notato che nessuno, finora, ha saputo smentire documentatamente
questa descrizione.</P>
<h3>L'illusione della "base più vicina"</h3>
<P>Parlare genericamente di <I>&quot;base più vicina&quot;</I>, inoltre,
dà allo spettatore la sensazione che qualsiasi base militare USA sia
dotata di aerei pronti al decollo immediato, ma non è così, e soprattutto
non lo era prima dell'11 settembre 2001.</p>
<P>Secondo le deposizioni di fronte alla Commissione sull'11 settembre,
grazie alla distensione successiva alla guerra fredda e al crollo
dell'Unione Sovietica, l'intercettazione dei velivoli dispersi o
dirottati era assegnata a un numero molto ristretto di aerei dislocati in
poche basi sparse sul territorio. Specificamente, le deposizioni indicano
che il giorno degli attentati c'erano in tutti gli Stati Uniti soltanto
<b>quattordici caccia</b> pronti ad un'allerta entro quindici minuti,
distribuiti in <b>sette basi</b>, e che questa era la norma:</P>
<p class="quote">"All'apice della Guerra Fredda, il NORAD aveva oltre 50
caccia in allerta, pronti a volare in missioni di difesa aerea. Man mano
che diminuiva la minaccia esterna percepita dopo lo scioglimento
dell'Unione Sovietica, il numero di velivoli a supporto di questa
missione fu ridotto. L'11 settembre, il NORAD aveva 14 caccia in allerta
presso sette siti negli Stati Uniti continentali."<br><br>
<small>["During the height of the Cold War, NORAD had over 50 fighters on
alert ready to fly air defense missions. As the perceived external threat
diminished after the dissolution of the Soviet Union, the number of
aircraft to support this mission was reduced. On 9/11, NORAD had 14
fighters on alert at seven sites in the continental United States.</
small></P>
<P>La dichiarazione è resa dal generale Ralph E. Eberhart, comandante
USAF del North American Aerospace Defense Command, a pagina 3 di <a
href="http://www.9-11commission.gov/hearings/hearing12/
eberhart_statement.pdf">questo documento</a> della Commissione.</P>
<p>Anche in questo caso nessuno, finora, ha saputo smentire
documentatamente questa descrizione.</P>
<P>Inoltre, come vedremo tra poco, questi caccia erano assegnati
esclusivamente all'intercettazione di velivoli sospetti provenienti da
fuori dei confini degli Stati Uniti: si trattava di una <B>difesa
perimetrale</b>. I voli di linea interni erano considerati sicuri.</P>
<h3>Intercettazioni rapidissime?</H3>
<P>Il film prosegue la sua descrizione del sistema di intercettazione e
pattugliamento statunitense.</P>
<P class="dialoghi">00:03:50. NARRATORE: Il tempo medio fra l'allarme e
il decollo dei caccia è di circa sei minuti. A loro volta i caccia,
viaggiando a velocità supersonica, possono raggiungere in pochi minuti
l'aereo che non risponde più alle chiamate da terra.</P>
<p>I fatti descrivono un quadro molto meno celere di quello proposto da
<i>Inganno globale</i>.</P>
<UL>
<li>Nel 1999, l'intercettazione dell'aereo del campione di golf <a
href="http://www.ntsb.gov/Publictn/2000/aab0001.htm">Payne Stewart</a>
richiese circa <B>settantanove minuti</B>. Eppure il velivolo di Stewart
non aveva spento il <I>transponder</i>, ossia il segnalatore radio che
identifica l'aereo sugli schermi radar (altrimenti è un puntino anonimo
come tanti) e ne permette una più facile localizzazione. Gli aerei
dell'11/9, invece, spensero tutti i transponder.<br>Fra l'altro, il caso
di Payne Stewart è un chiodo fisso dei complottisti (anche Mazzucco
l'aveva usato nella versione precedente di <I>Inganno globale</I>, ma ora
l'ha rimosso senza spiegazioni). Molti di loro, come per esempio nel film
<I>Confronting the Evidence</i>, dicono che ci vollero soltanto 20
minuti, ma dimenticano -- guarda caso a proprio favore -- di notare che
nel rapporto dell'NTSB l'orario dell'ultima comunicazione radio (9:33:38)
è espresso secondo il fuso orario della costa est (EDT), mentre l'orario
di arrivo del caccia (9:52 circa) è espresso secondo il fuso orario della
zona centrale degli USA (CDT); quindi il tempo d'intercettazione fu
appunto di circa 79 minuti, non 20.</li>
<li>Anche nell'era post-11 settembre, il 5 gennaio 2002, un Cessna 172R
rubato <a href="http://reports.tbo.com/reports/bishop/">riuscì</a> a
sorvolare la base aerea McDill del Comando Centrale statunitense e il
pilota, il quindicenne Charles Bishop, andò intenzionalmente a
schiantarsi al ventottesimo piano del grattacielo Bank of America a
Tampa, in Florida, <B>prima ancora che il NORAD fosse allertato</B>.
Secondo <a href="http://www.intelmessages.org/Messages/National_Security/
Archives/Archive_03/wwwboard/messages/212.html">questo articolo</a>,
l'allarme raggiunse il NORAD alle 17:13, circa <B>dieci minuti dopo lo
schianto</B>; i caccia furono allertati alle 17:16. Decollarono dalla
base di Homestead, a circa <B>430 km</B> di distanza, alle 17:21 (cinque
minuti dopo l'allerta), e iniziarono il pattugliamento sopra Tampa alle
17:45.</LI>
<li>Secondo <a href="http://archives.cnn.com/2002/US/06/20/
plane.intercept/">questo articolo della CNN</a>, a giugno 2002 un Cessna
182 entrò nello spazio aereo della Casa Bianca, ma gli F-16 della base di
Andrews ricevettero l'ordine di decollo sette minuti dopo e decollarono
<b>diciassette minuti</b> dopo l'allarme.</li>
</UL>
<P>I <I>"pochi minuti"</i> dichiarati dal film sono quindi fortemente
contraddetti da questi episodi, e chi sostiene le ipotesi di complotto è
invitato a presentare episodi di intercettazioni più celeri.
Difficilmente le troverà, perché le intercettazioni sopra il suolo
statunitense prima dell'11 settembre erano eventi rarissimi.</P>
<P>Ma c'è di più. Non solo <B>le basi dalle quali partono i caccia
possono trovarsi a notevole distanza</b>, come documentato dai medesimi
episodi, ma <B>i caccia non sono concepiti per il volo supersonico
prolungato</b>: sono progettati per volare a velocità supersonica solo
per brevi tratti.</P>
<p>Inoltre <B>il volo supersonico non faceva parte delle procedure
autorizzate</B>, perlomeno prima dell'11 settembre. Lo testimonia, per
esempio, questa <a href="http://911research.wtc7.net/cache/pentagon/
attack/abcnews091102_jenningsinterviews.html">intervista</a> della ABC
news, nella quale (a 03:56:39) i piloti dei caccia allertati l'11
settembre verso New York dicono chiaramente che il volo supersonico era
<I>"non standard"</I> e richiedeva un'autorizzazione:</P>
<p class="quote">TENENTE COLONNELLO "DUFF", PILOTA, GUARDIA NAZIONALE
AEREA: Mentre prendevamo quota, andiamo supersonici lungo il tragitto,
cosa che per noi è piuttosto non standard. E, e Nasty mi ha persino
chiamato alla radio e mi ha detto 'Duff, sei supersonico'. Io ho detto
'Sì, lo so. Non te ne preoccupare'.<br>
MAGGIORE "NASTY", PILOTA, GUARDIA NAZIONALE AEREA: Mi stavo chiedendo
perché stava andando così veloce. In realtà non avevamo un'autorizzazione
verbale a superare la velocità del suono.<br><br>
<small>[LT COLONEL "DUFF", PILOT, AIR NATIONAL GUARD: As we're climbing
out, we go supersonic on the way, which is kind of nonstandard for us.
And, and Nasty even called me on the, radio and said, Duff, you're super.
I said yeah, I know. You know, don't worry about it.<br>
MAJOR "NASTY", PILOT AIR NATIONAL GUARD: I was kind of wondering why he
going so fast. We really didn't have verbal authorization to go
supersonic.]</small></p>
<br>
<P class="nota">La relativa lentezza delle procedure di intercettazione
può sembrare strana oggigiorno, col senno di poi, ma è importantissimo
tenere presente che <b>prima dell'11 settembre, nessun dirottatore aveva
mai preso i comandi di un aereo di linea.</B> Nessun dirottatore aveva
<B>mai usato un aereo di linea come un missile incendiario contro un
edificio.</B><BR><BR>
Il comportamento abituale dei dirottatori, infatti, era minacciare
l'equipaggio e i passeggeri e poi iniziare una lunga trattativa per
ottenere le proprie richieste (liberazione di altri terroristi
incarcerati, denaro, atterraggio in paese amico). Di conseguenza,
l'intercettazione coi caccia era un'operazione a priorità relativamente
bassa, trattandosi di un semplice affiancamento.</P>
<h3>Intercettazioni in altri paesi pre-11/9</H3>
<P>A proposito di impenetrabilità dei cieli delle superpotenze nucleari,
vale la pena ricordare il caso di <B>Mathias Rust</B>. Nel 1987, il
diciannovenne Rust riuscì ad arrivare indisturbato fino alla Piazza
Rossa, a Mosca, con il suo monomotore Cessna, eludendo le difese
dell'allora Unione Sovietica. La sua storia è raccontata <a href="http://
en.wikipedia.org/wiki/Mathias_Rust">qui</a>.</P>
<h3>Intercettazioni in altri paesi post-11/9</h3>
<P>Può essere interessante confrontare questi tempi di intercettazione
con quelli di altri paesi. Per esempio, il 14 agosto 2005 un Boeing 737
della Helios Airways si schiantò al suolo in Grecia dopo che
un'improvvisa depressurizzazione aveva fatto perdere conoscenza ai
piloti. Morirono 121 persone (fonte: <a href="http://
www.airlinesafety.com/editorials/
737CrashInGreece.htm">Airlinesafety.com</a>).</P>
<P>In quell'occasione, nonostante il livello di allerta maggiore
post-11/9, passarono <B>25 minuti</B> fra interruzione delle
comunicazioni del Boeing 737 e ordine del lancio di caccia. A loro volta,
i caccia ci misero altri <B>25 minuti</b> per decollare e raggiungere
l'aereo di linea, pur sapendo esattamente dove si trovava (non aveva
spento il <I>transponder</I> di localizzazione, come fecero invece i
dirottatori):</p>
<P class="quote"><i>"Ore 10,30: venti minuti dopo il decollo, si
interrompono le comunicazioni. 10,55: il ministero della Difesa greco
ordina che due intercettori F-16 raggiungano l’aereo. 11,20: i piloti
militari avvistano il Boeing"</i><br>(fonte: <a href="http://
www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=22056&amp;PRINT=S">Ilgiornale.it</a>)</p>
<H3>67 intercettazioni nel 2001?</h3>
<p>Il film accenna poi alla frequentissima attività di intercettazione di
voli sconfinanti.</P>
<P class="dialoghi">00:04:10. NARRATORE: Ma i normali casi di
sconfinamento, spesso di poche miglia, sono quasi una routine, e gli
automatismi sono da tempo collaudati. Nel solo 2001, prima dell'11
settembre, la difesa militare era intervenuta per 67 volte e sempre con
esito positivo.</P>
<P>Il film non fornisce alcuna fonte per questo numero di interventi.
Inoltre non specifica quanti di questi interventi riguardavano velivoli
con il transponder guasto o disattivato, la radio spenta e dei piloti che
non volevano farsi trovare, e soprattutto dimentica di specificare che
queste intercettazioni <B>non sono avvenute sul territorio USA, ma al
largo delle sue coste e dei suoi confini</B>.</P>
<p>Una fonte probabile per questa cifra è una <a href="http://
www.wanttoknow.info/020812ap">dichiarazione</a> del maggiore Douglas
Martin, portavoce del NORAD, pubblicata dalla Associated Press il 12
agosto 2002:</P>
<p class="quote">Dall'11 settembre a giugno, il NORAD ha lanciato caccia
o deviato pattuglie aeree da combattimento in 462 occasioni, quasi sette
volte in più rispetto ai 67 lanci effettuati da settembre 2000 a giugno
2001, ha dichiarato Martin.<br><br>
<small>["From Sept. 11 to June, NORAD scrambled jets or diverted combat
air patrols 462 times, almost seven times as often as the 67 scrambles
from September 2000 to June 2001, Martin said."]</small></P>
<P>Va precisato, però, che il portavoce del NORAD parla di <i>scramble</
I>, ossia di lancio di caccia, non di intercettazioni, e che il periodo
coperto è settembre 2000-giugno 2001, non <I>"nel solo 2001"</i> come
dice Mazzucco, ma si tratta comunque di un periodo grosso modo
paragonabile (dieci mesi contro otto).</P>
<p>Il vero problema è che <I>Inganno Globale</i> evita di specificare un
aspetto estremamente significativo: <B>nessuna di queste 67
intercettazioni o <i>scramble</i> ha avuto luogo sopra il territorio
degli Stati Uniti</B>. Tutte sono avvenute nelle <I>ADIZ (Air Defense
Identification Zones)</I>, zone di stretta sorveglianza situate <B>al
largo delle coste USA</b>. Questo è documentato da altre due fonti che
citano il numero di 67 intercettazioni: un <a href="http://
www.popularmechanics.com/science/defense/1227842.html?
page=3&amp;c=y">articolo</a> di <I>Popular Mechanics</I> di marzo 2005 e
un <a href="http://www.planeandpilotmag.com/content/2005/oct/
busting_tfr.html">articolo</a> di <i>Plane & Pilot</I> di ottobre 2005.</
P>
<p><B>La difesa aerea USA, insomma, vigilava sul perimetro <I>esterno</I>
degli Stati Uniti</B>, contro minacce provenienti da fuori: per esempio,
attacchi di bombardieri russi o missili da crociera lanciati da
terroristi o stati ostili. <B>L'unica intercettazione in territorio USA
fatta dal NORAD nei dieci anni precedenti l'11 settembre, secondo <a
href="http://www.popularmechanics.com/science/defense/1227842.html?
page=3&amp;c=y"><i>Popular Mechanics</i></a>, fu proprio quella citata
sopra dell'aereo di Payne Stewart.</B> E per intercettare un aereo
"amico" ci mise <b>oltre un'ora</b>.</P>
<H3>Voli sincronizzati?</H3>
<p><I>Inganno Globale</i> si sofferma sulla sorprendente capacità di
coordinamento dei dirottatori, sintomo di una possibile regia esterna.</
P>
<p class="dialoghi">00:04:24 TITOLI: Gli aerei dirottati - Cronologia
comparata</p>
<P class="dialoghi">00:04:28. NARRATORE: Vediamo ora che cosa è successo
nei cieli americani la mattina dell'11 settembre 2001. Alle 8 del mattino
decolla da Boston il volo American Airlines 11 diretto a Los Angeles.
Finirà schiantato contro la prima torre.<BR><BR>Alle 8:14 parte dallo
stesso aeroporto il volo United 175, anch'esso diretto a Los Angeles;
finirà schiantato contro la seconda torre.<BR><BR>Alle 8:21 parte da
Dulles, vicino a Washington, il volo American 77 diretto a Los Angeles.
Finirà schiantato contro il Pentagono, a pochi chilometri da dov'era
partito.<BR><BR>Alle 8:41 parte da Newark, in New Jersey, il volo United
93 diretto a San Francisco...</P>
<P>Questi orari corrispondono a quelli indicati nel rapporto della
Commissione a pag. 4 (AA11), pag. 7 (UA175), pag. 50 (AA77, UA93).</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: ... Finirà schiantato in un campo vicino a
Shanksville, in Pennsylvania. Nel frattempo il primo aereo ha staccato il
transponder, che per i controllori di volo <B>significa dirottamento*</
B>, e ha compiuto un'improvvisa virata a sinistra.</P>
<p class="notula">(*) Questa è un'affermazione sbagliata e ingannevole.
In realtà un transponder staccato non significa affatto
&quot;dirottamento&quot;. Il segnale del transponder può sparire dallo
schermo del controllore di volo per molte altre cause oltre al
dirottamento: un guasto o una disattivazione non intenzionale, per
esempio. Queste cause accidentali devono essere escluse prima di chiedere
l'intervento dei caccia. Tutto questo presumibilmente allunga i tempi di
intercettazione rispetto a quanto affermato dal film. Fra l'altro, quando
un pilota vuole segnalare un dirottamento, <a href="http://tafkac.org/
misc/hijacking_codes.html">imposta il codice 7500 sul transponder, non lo
spegne</a>.</P>
<p class="dialoghi">00:05:26 NARRATORE: Subito dopo anche il secondo
aereo stacca il transponder e vira a sinistra, venendo a trovarsi
praticamente accanto al primo in rotta verso New York.<BR><BR>Ma mentre
il primo aereo prosegue verso le torri gemelle, il secondo le oltrepassa
e continua per almeno 50 miglia in direzione sud. Solo quando il primo
aereo ha colpito la prima torre il secondo fa un'inversione di marcia e
punta a sua volta su Manhattan.</P>
<p class="dialoghi">Arriva così quindici minuti dopo a colpire la seconda
torre, sotto l'occhio di tutte le telecamere, che già stavano inquadrando
la prima che bruciava.<BR><BR> In quel momento il terzo aereo, che si
trova già sul West Virginia, stacca il transponder e inverte la rotta,
viaggia indisturbato per quasi 40 minuti, e si abbatte sul Pentagono alle
9.39.<BR><BR> A quel punto il quarto aereo, che si trova ai confini
dell'Ohio, stacca il transponder e inverte la rotta. Viaggia a sua volta
indisturbato per quasi mezz'ora prima di cadere nel campo vicino a
Shanksville.<BR><BR> Dal primo dirottamento sono passate <b>quasi due
ore*</b>. (In sovrimpressione: 8:27-10:07).</P>
<p class="notula"> (*) E' forse una pignoleria, ma un'ora e 40 minuti non
sono &quot;quasi due ore&quot;. In sé è certamente una quisquilia, ma
come vedrete in seguito, è un piccolo sintomo di una tendenza ricorrente
di Mazzucco a correggere le cifre in modo che siano più favorevoli alla
tesi complottista.</p>
<p>La catena di presunte sincronizzazioni presentata dal film è basata su
dati per i quali Mazzucco non ha fornito fonti, come vedremo in dettaglio
quando <i>Inganno globale</i> tornerà sull'argomento.</p>
<P class="dialoghi">00:06:28. NARRATORE: Questa è la mappa delle basi
militari nella zona interessata ai dirottamenti di quel giorno.</p>
<P class="immagine"><img src="mappa_basi_ig.jpg" alt="mappa delle basi"
width="640"></p>
<P>Mostrare tutte queste basi è ingannevole, perché dà l'impressione che
siano tutte quante dotate di aerei pronti per lo <I>scramble</i>, ossia
riforniti, armati e pronti al decollo, e che dispongano tutte di piloti
già in tuta di volo pronti a balzare ai comandi. Questo non coincide con
i dati che ho presentato e documentato prima.</p>
<P>E' plausibile che molte delle basi indicate siano sì dotate di caccia,
ma questo non implica affatto che quei caccia siano pronti al decollo
immediato per un'intercettazione.</P>
<P>Gli aerei militari, infatti, non possono decollare senza un certo
numero di preparativi che richiedono tempo, come il rifornimento di
carburante, il caricamento e l'attivazione degli armamenti, la
disponibilità di un pilota pronto ed equipaggiato, eccetera. Un caccia
non è un'automobile che si tiene in garage con le chiavi nel cruscotto e
il pieno di benzina.</P>
<p class="dialoghi">00:06:38. TITOLO: Gli aerei dirottati - La difesa
inerme</p>
<P class="dialoghi">00:06:40. NARRATORE: Nonostante questo, nessun caccia
della difesa americana è riuscito ad avvicinarsi a uno solo dei quattro
aerei dirottati. Mentre al NORAD si seguivano gli eventi in tempo reale,
sulle varie piste i caccia attendevano inutilmente un ordine di decollo,
che per qualche motivo non arrivava mai. Una incredibile serie di errori,
di comunicazioni sbagliate, di ordini prima dati poi ritirati, faceva
ogni volta perdere minuti preziosi, impedendo ai caccia di fare quello
che avevano sempre fatto fino a quel giorno.</p>
<P class="dialoghi">00:07:14. NARRATORE: Questa è la cronologia ufficiale
delle comunicazioni intercorse fra NORAD e Federal Aviation, che a
tutt'oggi si rimpallano all'infinito le responsabilità per i disguidi.
Fra le 8:20 e le 8:27 il primo aereo risultava già dirottato, ma ci
voleva quasi mezz'ora questa volta perché i caccia si alzassero in volo
dalla vicina base di Otis. American 11 faceva così in tempo a colpire la
prima torre.</p>
<P class="dialoghi">00:07:44. NARRATORE: Il secondo aereo dirottato
entrava in quel momento negli schermi radar dell'aeroporto di Newark di
fronte alle torri gemelle, ma per qualche inspiegabile motivo, ai due
caccia già in volo per New York veniva ordinato di proseguire a velocità
ridotta. In questo modo, anche United 175 faceva in tempo a colpire la
seconda torre.</p>
<P class="dialoghi">00:08:06. NARRATORE: A quel punto i due caccia
venivano inspiegabilmente mandati a parcheggiarsi in quota al largo di
Long Island, nonostante il terzo aereo avesse già interrotto i contatti
da molti minuti, mentre a quel punto doveva essere chiaro a tutti che si
trattasse di una azione concertata.</p>
<P class="dialoghi">00:08:23. NARRATORE: E infatti altri due caccia
pronti a decollare dalla pista di Langley, vicino a Washington,
decidevano di farlo anche se l'ordine ufficiale continuava a non
arrivare.</p>
<P class="dialoghi">00:08:34. NARRATORE: Ma una volta in volo, quando già
stavano puntando sull'aereo diretto sul Pentagono, venivano deviati verso
Baltimora su un bersaglio inesistente da una telefonata dei servizi
segreti della Casa Bianca.</P>
<P>Non ho trovato tracce di questa presunta telefonata, e l'autore non
specifica fonti a supporto di quest'affermazione e di tutte le altre
fatte in questo blocco di testo.</P>
<p class="dialoghi">0:08:46. NARRATORE: <b>Pare*</B> che l'ordine
arrivasse direttamente da Dick Cheney, il vicepresidente, che sin dal
primo mattino, per l'assenza di Bush dalla capitale, era saldamente al
comando della situazione.</p>
<p class="notula">(*) Il film, con questo &quot;pare&quot;, indica che
sta riferendo dicerie che non solo non è in grado di confermare, ma di
cui non è sicuro. Dal punto di vista metodologico dell'inchiesta,
riferire voci non confermate è perlomeno discutibile, soprattutto se le
voci giovano alla tesi sostenuta dall'autore. Fondamentalmente, Mazzucco
sta facendo un'insinuazione.</P>
<h3>Nessuno dei responsabili ha pagato per il fallimento della difesa
aerea</h3>
<p>Si solleva a questo punto la questione delle responsabilità civili e
militari.</P>
<p class="dialoghi">00:08:55 TITOLO: Gli aerei dirottati - Punizioni, o
promozioni?</P>
<P class="dialoghi">00:08:57. NARRATORE: Non solo questa serie
incredibile di errori non è mai stata spiegata da nessuno, ma i
<B>responsabili ai pi&ugrave; alti livelli della difesa*</B>, invece di
venire processati, degradati, o comunque puniti in qualche modo, venivano
sorprendentemente promossi a posizioni ancora pi&ugrave; prestigiose.</P>
<p class="notula">(*) Vengono mostrati volti di militari, ma non vengono
identificati, né vengono specificati i nomi di questi responsabili.
Secondo chiarimenti fornitimi da Mazzucco, uno dei militari mostrati è
(cito dalle obiezioni di Mazzucco) <i>&quot;Richard Myers, che il 9/11
era il vice-capo delle forze armate congiunte... I nomi degli altri due
non li ricordo, te li posso far avere se ti interessano, ma fanno tutti
parte del gruppo ristretto dei top brass che galleggiano attorno a
Rumsfeld&quot;</i>.</p>
<P>Si tratta una delle poche considerazioni interessanti dell'intero
film. In effetti non mi risultano punizioni di responsabili e anzi non mi
risulta che siano stati individuati dei responsabili o che vi siano state
dimissioni da parte dei vertici del sistema di sorveglianza e intervento.
Questo ovviamente <B>non implica per forza l'autoattentato</B>, ma è
sintomatico di una certa carenza di assunzione di responsabilità.</P>
<P class="dialoghi">00:09:18. NARRATORE: La parlamentare democratica
Cynthia McKinney ha chiesto ripetutamente al governo dei chiarimenti ma
fino a oggi non ha ottenuto risposta.</P>
<p class="dialoghi">SOTTOTITOLI: Washington sembra essere l'unico posto
dove si possono commettere ripetuti errori sul lavoro, e venire promossi.
La mia domanda alla Commissione è questa: il fatto di aver visto delle
promozioni, invece delle punizioni, per aver sbagliato, che cose [sic] ci
dice -- se mai vuole dire qualcosa -- sulla linea di condotta tenuta
dalle persone che poi sono state promosse?"</p>
<P>Con la scelta di questo spezzone, il film suggerisce che se nessuno
dei responsabili è stato punito, vuol dire per forza che quei
responsabili impuniti facevano parte del complotto e sapevano di poter
contare su protezioni in alto loco. Tuttavia basta pensare un attimo alla
realtà politica di qualsiasi paese, Italia compresa, per notare che è
invece tendenza tipica di qualsiasi amministrazione autoassolversi e
rimpallarsi le responsabilità quando succede un disastro, per esempio un
terremoto o un'alluvione, senza che per questo l'amministrazione ne sia
giocoforza il mandante.</P>
<h3>Rotte strane, allontanamenti misteriosi</h3>
<p>Il film affronta le rotte seguite dai dirottatori.</p>
<P CLASS="DIALOGHI">00:10:02. TITOLO: Gli aerei dirottati - Folli
percorsi, strategie improbabili</P>
<P class="dialoghi">00:10:03. NARRATORE: Un altro aspetto che rende
incomprensibile la strategia dei terroristi è come gli ultimi due aerei,
nonostante ci dovesse essere <B>l'intera aviazione che li cercava*</B>,
si siano concessi il lusso di allontanarsi di tre o quattrocento miglia
ciascuno dal proprio bersaglio prima di invertire la rotta. Sarebbe come
partire da Fiumicino con l'intenzione di colpire il Colosseo, andando
però fino a Milano a fare inversione di marcia nonostante ci debbano
essere i caccia di tutta Italia che ti stanno cercando.</P>
<p class="notula">(*) Questa frase contrasta con quello che ho
documentato sopra: il pattugliamento del territorio USA era assegnato a
un ridottissimo numero di caccia, per cui parlare di &quot;intera
aviazione&quot; è un'esagerazione ingannevole.</P>
<p class="immagine"><img src="distanze_coperte_ig.jpg" width="640"
hspace="15" vspace="5" alt="mappa delle distanze di allontanamento dai
bersagli"></P>
<P class="dialoghi">00:10:32. NARRATORE: Una strategia assolutamente
suicida, quindi, che avrebbe potuto funzionare solo nel caso si fosse
verificato quello stallo completo e imprevedibile della difesa a cui
tutti abbiamo assistito. Da come si sono comportati, sembrava quasi che i
dirottatori sapessero in anticipo che avrebbero potuto scorrazzare liberi
per quasi due ore nei cieli più trafficati, più osservati e più protetti
del mondo.</P>
<P class="immagine"><img src="mappa_voli_faa.jpg" alt="mappa dei voli
dalla documentazione FAA" border="1" width="640"></p>
<P>Secondo affermazioni precedenti di <I>Inganno Globale</I>, il traffico
aereo USA varia <I>"da un minimo di 600 aerei nelle ore notturne a un
picco di 4500 aerei che volano contemporaneamente nella mattinata e nelle
ore centrali della giornata</I>. Il film ribadisce, inoltre, che si
tratta dei <I>"cieli più trafficati... del mondo"</I>. Ma questo è semmai
<B>l'ambiente ideale per far perdere le proprie tracce nel mare di voli
in corso</b>, diventando un puntino fra i tanti sugli schermi radar dei
controllori di volo. E' più facile individuare una persona in una piazza
affollata o in una piazza deserta?</P>
<p>Qui accanto trovate una ricostruzione della situazione dei voli
durante i dirottamenti dell'11 settembre (fonte: <I>FAA Summary of Air
Traffic Hijack Events - September 11, 2001</i>, p.18).</P>
<P>Inoltre i dirottatori hanno spento i transponder dei propri aerei, per
cui i controllori vedevano gli aerei dirottati soltanto come puntini
senza nome che comparivano e scomparivano dal radar, rendendo difficile
seguirne la rotta e distinguerli da altri segnali radar spurii.</P>
<H3>Sincronizzazione straordinaria</h3>
<P>Il film torna a parlare della sua teoria dei voli sincronizzati,
fornendo maggiori dettagli.</P>
<p class="dialoghi">00:11:04. TITOLO: Gli aerei dirottati - Chi ha
aiutato i terroristi?</p>
<P class="dialoghi">00:11:06. NARRATORE: A questo va aggiunto un
particolare molto significativo che non può essere stato frutto della
sola casualità. <B>Con scarti di un paio di minuti al massimo, ciascun
aereo ha invertito la rotta subito dopo che quello precedente aveva
colpito il suo bersaglio.</B> 8:46 [primo impatto al WTC, volo AA11]<i>,
8:47 </i>[il secondo aereo al WTC, volo UA175, inverte la rotta]<I>; 9:02
</i>[secondo impatto al WTC, volo UA175]<i>, 9:03 </i>[l'aereo in West
Virginia, il volo 77, inverte la rotta]<I>; 9:39 </i>[il volo 77 colpisce
il Pentagono]<I>, 9:40 </I>[il volo UA93 inverte la rotta]<I>.<br> Ma i
dirottatori non potevano certo parlarsi da un aereo all'altro, e anche se
si fossero messi d'accordo prima, due dei quattro voli hanno finito per
decollare con notevole ritardo sull'orario previsto.</I></P>
<P class="dialoghi">00:11:45. NARRATORE: Come hanno potuto allora
scegliere il momento esatto in cui entrare in azione senza una regia
esterna che potesse vederli e coordinarli in tempo reale?</P>
<p>La straordinaria sincronizzazione di <I>"un paio di minuti al
massimo"</I> esiste se gli orari dati da Mazzucco sono esatti. Tuttavia,
sia il rapporto della Commissione 11/9, sia il rapporto della FAA
indicano orari ben diversi, che fanno saltare completamente la presunta
sincronizzazione. Mazzucco ha fornito delle fonti che in realtà non
confermano affatto quanto da lui sostenuto, come emerge da questa <a
href="http://undicisettembre.blogspot.com/2006/12/luogocomune-coltamanipolare-le-fonti.html">verifica</a> e da quest'<a href="http://
undicisettembre.blogspot.com/2006/09/voli-dirottati-volisincronizzati.html">altra</a>.</P>
<p>Dato che questa è una delle accuse più pesanti fatte dal film, è
necessario soffermarvisi con attenzione. Per fare chiarezza, procediamo
con ordine. In estrema sintesi, <b>la presunta sincronizzazione non
esiste</b>: gli eventi descritti sono molto più separati nel tempo
rispetto a quanto dice Mazzucco e in due casi su tre <b>avvengono
addirittura in ordine inverso</b>.</p>
<ul>
<li>AA11-UA175: da 4 a 11 minuti</li>
<li>UA175-AA77: 8 minuti <b>prima</b></li>
<li>AA77-UA93: da 7 a 1 minuto <b>prima</b></li>
</ul>
<p>Questi risultati derivano dall'analisi approfondita che segue.</p>
<H4>Sincronizzazione AA11-UA175</H4>
<P>Mazzucco dice che il volo AA11 colpisce il WTC alle 8:46 e il volo
UA175 inverte la rotta alle 8:47, a distanza di un minuto. Non dice da
dove ha tratto questi orari.</P>
<P>Il rapporto della Commissione 9/11 conferma il primo orario, quello
dell'impatto del volo AA11 (8:46:40, p. 49), ma riferisce di una
variazione di quota del volo UA175 alle 8:51 e di un cambio di rotta del
volo UA175 alle 8:58, rispettivamente <b>4 o 11 minuti</b> dopo l'impatto
di AA11:</P>
<p class="quote"><I>"I dirottatori attaccarono fra le 8:42 e le 8:46...
La prima indicazione operativa di anomalie sul volo United 175 arrivò
alle 8:47, quando l'aereo cambiò i codici del transponder due volte
nell'arco di un minuto. Alle 8:51, il volo <B>deviò</B> dalla sua quota
assegnata... Alle 8:58, il volo <B>prese una direzione</B> verso New York
City."</I> (rapporto della Commissione 9/11, pp. 7-8)<br><br>
<small>["The hijackers attacked sometime between 8:42 and 8:46... The
first operational evidence that something was abnormal on United 175 came
at 8:47, when the aircraft changed beacon codes twice within a minute. At
8:51, the flight deviated from its assigned altitude... At 8:58, the
flight took a heading toward New York City."]</small></p>
<P>il documento <i>Summary of Air Traffic Hijack Events</i> della FAA
dice (p. 13, secondo paragrafo) che nei quattro minuti successivi alle
8:51, UA175 compie una virata a sinistra e scende di quota. Secondo
questo documento, la virata (il cambio di rotta di cui parla <I>Inganno
globale</i>) di UA175 è avvenuta non prima delle 8:51 (4 minuti dopo
l'impatto di AA11) e non oltre le 8:55 (9 minuti dopo l'impatto di
AA11).</P>
<p>La cronologia di Cooperativeresearch.net <a href="http://
www.cooperativeresearch.net/timeline.jsp?
timeline=complete_911_timeline&amp;day_of_9/11=aa11">indica</a> che
inizia alle 8:46 una serie di eventi che terminano con il cambiamento di
rotta di UA175:</p>
<p class="quote"><I>8:46 a.m.: Un controllore di volo a New York sospetta
il dirottamento del Volo 175 - Dave Bottoglia, controllore di volo di New
York, è responsabile del monitoraggio del Volo 11 e del Volo 175. Ha
appena visto il segnale radar del Volo 11 sparire sopra la città di New
York, ma non si rende ancora conto che l'aereo si è schiantato.<br> "Nel
giro di pochi secondi" dopo la perdita del segnale del Volo 11, si rene
conto che manca anche il Volo 175. Chiede a un altro controllore di
prendersi in carico tutti gli altri suoi aerei in modo da potersi
concentrare sul rintracciamento del Volo 175.<br>
Cerca ripetutamente, ma senza successo, di contattare gli aerei. Curt
Applegate, seduto allo schermo radar accanto a Bottoglia, vede un segnale
che potrebbe essere il Volo 11 disperso. In realtà è il Volo 175
disperso. Proprio nel momento in cui Bottoglia lo nota, il suo segnale
del transponder si riaccende, ma su un segnale differente rispetto a
prima... Bottoglia <B>successivamente</b> nota che il Volo 175 vira
verso est e inizia a scendere."</I><br><br>
<small>["8:46 a.m.: New York Flight Control Suspects Flight 175 Hijacking
- New York flight controller Dave Bottoglia is in charge of monitoring
both Flights 11 and 175. He has just watched Flight 11's radar blip
disappear over New York City, but does not yet realize the plane has
crashed. ''Within seconds'' of losing Flight 11's blip, he realizes that
Flight 175 is also missing. He has another controller take over all his
other planes so he can focus on finding Flight 175. He tries contacting
the planes several times unsuccessfully. Curt Applegate, sitting at the
radar screen next to Bottoglia, sees a blip that might be the missing
Flight 11. In fact, it is the missing Flight 175. Just as Bottoglia
notices it, its transponder signal turns back on, but at a different
signal than before... Bottoglia <B>then</b> notices Flight 175 turn east
and start descending."]</small></P>
<P>Cooperativeresearch indica come fonte originale di questa sequenza di
eventi il programma <i>MSNBC Dateline</I> dell'11/9/2002, intitolato
<i>"America Remembers"</i>, che a quanto mi risulta non è reperibile su
Internet. Secondo Cooperativeresearch, quindi, il cambiamento di rotta è
avvenuto nei minuti successivi alle 8:46, a seconda di quanto tempo è
sottinteso in quel <I>"successivamente"</I>. Le azioni descritte
richiedono tempo per essere effettuate: ragionevolmente, più dei due
minuti dichiarati dal film, e plausibilmente i quattro indicati da altre
fonti.</P>
<P>Di conseguenza, a seconda delle fonti che si usano, l'impatto di AA11
e il cambiamento di rotta di UA175 sono separati da <B>un minimo di 4
minuti</B> (se si accetta di equiparare, un po' disinvoltamente, il
cambiamento di quota all'inversione di rotta di cui parla il film) o da
<b>un massimo di 11 minuti</B> (se si è meno disinvolti
nell'interpretazione e si considera il cambiamento di rotta propriamente
detto).</P>
<P>Nel valutare se questa sincronizzazione sia frutto di una regia
realizzata in corso d'opera o di una pianificazione precedente, occorre
inoltre considerare che <b>i voli AA11 e UA175 sono partiti entrambi con
lo stesso ritardo di 14 minuti</B> (come documentato qui sotto), per cui
questo ritardo non avrebbe influito su una possibile tabella di marcia
predefinita.</p>
<P>Anche nel caso migliore, la sincronizzazione non è affatto così
stretta come la presenta Mazzucco.</p>
<H4>Sincronizzazione UA175-AA77</H4>
<P>Il film dice che il volo UA175 colpisce il WTC alle 9:02 e il volo
AA77 inverte la rotta alle 9:03, a distanza di un minuto. Non dice da
dove ha tratto questi orari.</P>
<p>Il rapporto della Commissione conferma sostanzialmente il primo orario
(9:03:11, p. 460) ma indica una virata non autorizzata verso sud di AA77
alle 8:54.</P>
<P>Il documento FAA citato prima è più preciso e dice che AA77 <I>"began
a left turn towards the south without air traffic authorization"</I>,
ossia iniziò una virata a sinistra verso sud senza l'autorizzazione del
traffico aereo, alle 8:54:43. Secondo queste fonti, la virata del volo
AA77 è avvenuta quindi <B>otto minuti <i>prima</I></B> dell'impatto del
volo UA175, non un minuto <I>dopo</i>.</P>
<P>La cronologia di Cooperativeresearch.net <a href="http://
www.cooperativeresearch.net/context.jsp?item=a854offcourse">concorda</a>
con le due fonti sopra citate, indicando alle 8:54 l'orario del
cambiamento di rotta: <i>"Flight 77 from Washington begins to go off
course over southern Ohio, turning to the southwest"</i>.</p>
<P>Il volo AA77, quindi, non ha atteso l'impatto del volo UA175 prima di
invertire la rotta come sostiene Mazzucco: <b>ha invertito la rotta ben
otto minuti prima</B>.</P>
<h4>Sincronizzazione AA77-UA93</H4>
<P>Il film afferma che il volo AA77 colpisce il Pentagono alle 9:39 e che
il volo UA93 inverte la rotta alle 9:40. Non fornisce alcuna fonte a
supporto di questi orari.</p>
<P>Il rapporto della Commissione indica invece che il volo AA77 colpisce
il Pentagono alle 9:37:46 (p. 50) e che il volo UA93 inverte la rotta
alle 9:32:</P>
<p class="quote">"Alle 9.32 un dirottatore... fece o tentò di fare il
seguente annuncio... il registratore dei dati di bordo (anch'esso
recuperato) indica che Jarrah ha impostato il pilota automatico
dell'aereo in modo da far invertire la rotta e dirigersi verso est" (p.
28).<br><br>
<small>["At 9.32, a hijacker... made or attempted to make the following
announcement... The flight data recorder (also recovered) indicates that
Jarrah then instructed the plane's autopilot to turn the aircraft around
and head east"]</small></P>
<P>Il documento FAA è più preciso e dice che UA93 ha iniziato una discesa
a 9:28 circa, e che a 9:34:50 è risalito e ha virato verso sud-est senza
autorizzazione del controllo del traffico aereo.</P>
<p>La cronologia di Cooperativeresearch.net <a href="http://
www.cooperativeresearch.net/context.jsp?item=a935climbdrop">riferisce</a>
di un brusco cambiamento di quota di UA93 alle 9:35 e di un'inversione di
rotta alle <a href="http://www.cooperativeresearch.net/context.jsp?
item=a936reverses">9:36</a>.
<p>Secondo queste fonti, insomma, la virata di UA93 avviene fra le 9:32 e
le 9:36, ossia da sette a un minuto <b>prima</b> dell'impatto di AA77 al
Pentagono. La sequenza degli eventi è quindi opposta a quanto afferma
(senza documentare) il film: <b>il volo UA93 non ha affatto atteso
l'impatto del volo AA77 prima di invertire la rotta</b>.</p>
<H3>Sincronizzazione grazie alla radio di bordo?</h3>
<P>Una considerazione importante nel valutare le teorie di Mazzucco sulla
presunta regia esterna dei dirottatori è che dal documento FAA citato
prima (<i>Summary of Air Traffic Hijack Events</i>) risulta che <B>gli
aerei della zona sentivano le comunicazioni radio l'un dell'altro</b>.
Per esempio:</P>
<ul>
<li>a 8:41:32, UA175 riferisce di aver sentito <I>"everyone stay in your
seats"</i> ("state tutti ai vostri posti") da un altro volo;</Li>
<li>a 9:29:50, <i>"several other aircraft on the frequency confirmed
unusual sounds of an unknown origin"</I> ("numerosi altri aerei sulla
frequenza confermano rumori insoliti di origine sconosciuta") captati via
radio;</li>
<li>a 9:32:31, un aereo non identificato dice via radio <i>"did you hear
that transmission that reported a bomb on board?"</i> ("hai/avete sentito
quella trasmissione che parlava di una bomba a bordo?");</li>
</UL>
<P>E' perlomeno ipotizzabile, sulla base di questi dati, che la presunta
sincronizzazione possa essere dovuta semplicemente al fatto che i
dirottatori ascoltavano le comunicazioni radio generali sulla radio
lasciata aperta dai piloti, come è norma, e quindi venivano informati
degli sviluppi delle loro azioni.</P>
<h3>I ritardi dei voli dirottati</h3>
<P>A proposito dei notevoli ritardi accennati da Mazzucco senza
precisarne l'entità, secondo il rapporto della Commissione:</P>
<UL>
<LI>AA11 doveva partire alle 7:45 ed è decollato alle 7:59 (p. 4), con 14
minuti di ritardo;</LI>
<Li>UA175 doveva partire alle 8:00 ed è decollato da Logan alle 8:14 (p.
7), con 14 minuti di ritardo;</LI>
<LI>AA77 doveva partire alle 8:10 (p. 25) ed è decollato alle 8:20 (p.
50), con 10 minuti di ritardo;</LI>
<Li>UA93 doveva partire alle 8:00 (p. 26) ed è decollato alle 8:42 (p.
50), con 42 minuti di ritardo.</li>
</UL>
<p>I due aerei che hanno colpito il World Trade Center, quindi, sono
partiti <B>esattamente con il medesimo ritardo</b>, che quindi non
avrebbe avuto effetto sulla loro ipotetica sincronizzazione.</P>
<h3>La "smentita" del ministro dei trasporti Norman Mineta</h3>
<P>Il film coinvolge e cita la testimonianza di Norman Mineta, ministro
dei trasporti USA all'epoca degli attentati e testimone oculare delle
decisioni prese alla Casa Bianca quel giorno.</p>
<p class="dialoghi">00:11:54. TITOLO: Gli aerei dirottati - Gli ordini
segreti di Dick Cheney</P>
<P class="dialoghi">00:11:57. NARRATORE: A sua volta, la Casa Bianca, per
giustificare il fatto di non aver saputo intercettare il terzo aereo per
oltre mezz'ora, ha sempre detto di averne perso le tracce sin dal momento
in cui ha fatto inversione di marcia. E' però smentita in questo caso
dalla deposizione di Norman Mineta, il ministro dei trasporti, rilasciata
nel 2004 alla commissione indipendente per l'11 settembre.</P>
<P class="dialoghi">00:12:23. SOTTOTITOLI. Mineta racconta: <i>"Nel
periodo in cui l'aereo si stava avvicinando al Pentagono, c'era un
giovane che ogni tanto entrava e diceva al vice-presidente: 'L'aereo è a
50 miglia...'. 'L'aereo è a 30 miglia...'. E quando è arrivato a 10
miglia il giovane ha anche chiesto al vice-presidente: 'L'ordine rimane
immutato?'. E il vice-presidente ha girato la testa di scatto, e ha
detto: 'Certo che rimane immutato. Hai forse sentito qualcosa in senso
contrario?'".</I><BR>
Altra persona (presumibilmente Hamilton, un membro della commissione):
"Il volo di cui sta parlando è..."<br>
Mineta: "...il volo che ha colpito il Pentagono".</P>
<P class="dialoghi">00:13:02. NARRATORE: Perché allora hanno mentito
dicendo di averne perso le tracce sin dall'inizio? E qual era a questo
punto l'ordine di Cheney che sarebbe rimasto in vigore fino al momento in
cui l'aereo avesse colpito il Pentagono?</P>
<p>In realtà non c'è alcuna menzogna e non c'è alcun mistero: <b>il volo
di cui sta parlando Mineta non è, come lui crede, il Volo 77 lanciato
contro il Pentagono, ma il Volo 93</B>, l'unico ancora in aria al momento
in cui si è svolta la conversazione riferita da Mineta. Come risulta dal
<a href="http://www.9-11commission.gov/archive/
hearing2/9-11Commission_Hearing_2003-05-23.htm">testo integrale della
testimonianza</a> (23 maggio 2003), la conversazione si è infatti svolta
nel bunker della Casa Bianca, e Cheney è entrato nel bunker <b>proprio
mentre il Volo 77 colpiva il Pentagono</b>. E a quel punto restava
soltanto il Volo 93. Mineta deve essersi confuso: del resto, noi adesso
disquisiamo dei voli dirottati chiamandoli per nome, ma la concitazione
di quel terribile giorno non permise questo lusso.</P>
<P>Altre frasi di Mineta confermano la confusione dei suoi ricordi: per
esempio, dice di essere arrivato alla Casa Bianca mentre veniva evacuata,
intorno alle 9:20. Ma in realtà la Casa Bianca è stata evacuata alle
9:45, quindi <b>dopo</b> l'impatto del Volo 77 (avvenuto alle 9:37). Per
cui l'aereo in avvicinamento di cui Mineta sente parlare Cheney non può
essere il Volo 77, che è già caduto. Mineta si è semplicemente
ingarbugliato nel ricordare gli eventi convulsi di due anni prima.
Rivedendo l'intero filmato della testimonianza di Mineta, infatti, si
nota che anche i suoi interlocutori sono perplessi sulla sua
identificazione dell'aereo.</P>
<p><B>E qual è l'ordine misterioso?</B> E' dichiarato a chiarissime
lettere nei verbali: è l'ordine di abbattere gli aerei di linea che si
sospettano dirottati. Se ne parla senza mezzi termini nella frase appena
precedente quella di Mineta, che (guarda caso) Mazzucco ha tagliato:</P>
<p class="quote">HAMILTON: "Vorrei solo focalizzare un momento preciso
nel PEOC [il bunker]. Lei vi ha trascorso buona parte della giornata.
Ritengo che lei fosse lì con il Vice Presidente, e quando fu dato
quell'ordine, credo da parte del Presidente, che autorizzava
l'abbattimento di aerei commerciali sospettati di essere controllati da
terroristi, lei era lì quando fu dato quell'ordine?"<br>
MINETA: "No, non c'ero. Ne sono stato informato mentre l'aereo si
avvicinava al Pentagono [Mineta confonde ancora i due voli]. C'era un
giovane che era entrato e aveva detto al Vice Presidente: 'L'aereo è a 50
miglia. [...]'<br><BR>
<small>[MR. HAMILTON:... I wanted to focus just a moment on the
Presidential Emergency Operating Center. You were there for a good part
of the day. I think you were there with the vice president. And when you
had that order given, I think it was by the president, that authorized
the shooting down of commercial aircraft that were suspected to be
controlled by terrorists, were you there when that order was given?<br>
MR. MINETA: No, I was not. I was made aware of it during the time that
the airplane coming into the Pentagon. There was a young man who had come
in and said to the vice president, "The plane is 50 miles out [...]]</
small></P>
<!-- possible source of claim that AA77 had been lost:
Cooperativeresearch.org: American Airlines headquarters in Fort Worth,
Texas, learns that Flight 77 is not responding to radio calls, is not
emitting a transponder signal, and flight control has lost its location
since 8:56 a.m. (http://www.9-11commission.gov/archive/
hearing7/9-11Commission_Hearing_2004-01-27.htm) However, the linked
document makes no mention of this loss of location.
However, http://lundissimo.info/wtc/airlines.html quotes this from
"9/11/01 Details from the Airlines P.O.V. - By Scott McCartney and Susan
Carey
Staff Reporters of THE WALL STREET JOURNAL":
While United was trying to understand what happened to Flight 175,
American's operations experts received a call from the FAA saying that a
second American plane, Flight 77 out of Washington-Dulles, had turned off
its transponder and turned around. Controllers had lost radio
communications with the plane. Without hearing from anyone on the plane,
American didn't know its location. -->
<H3>Piloti dilettanti, selva di voli</H3>
<p>Il film passa ad affrontare la preparazione tecnica dei dirottatori
che hanno pilotato gli aerei.</P>
<p class="dialoghi">00:13:15. TITOLO: Gli aerei dirottati - Hani Hanjour,
il dilettante miracolato</P>
<P class="dialoghi">00:13:17. NARRATORE: Rimane un ultimo interrogativo,
che rende la versione ufficiale ancora più difficile da accettare. Come
si può pensare di ritrovare il Pentagono partendo da un punto qualunque
del West Virginia, senza più nessun aiuto da terra, nel bel mezzo di
quella intricatissima selva di voli, rotte e canali preferenziali che
abbiamo visto all'inizio? Questo già sarebbe difficile per un pilota
pluridecorato nella giornata più fortunata della sua vita...</p>
<P>A Mazzucco evidentemente sfugge che gli aerei di linea sono dotati di
sistemi di navigazione automatica, comunemente chiamati "autopilota": li
si imposta per un determinato aeroporto (per esempio il Reagan, che sorge
vicinissimo al Pentagono), e l'aereo ci va; poi si riprende il comando
manuale dell'aereo per le fasi finali di atterraggio (o di impatto
suicida, nel caso degli attentati). I piloti di linea ai quali ho chiesto
come si adopera il sistema di navigazione dicono che è semplicissimo da
usare: uno ne ha paragonato la difficoltà a quella di mandare un SMS dal
telefonino.</P>
<P>Infatti secondo la ricostruzione comunemente accettata, almeno uno dei
dirottatori del volo UA93 sapeva usare questi sistemi e li ha usati:</P>
<p class="quote">"Alle 9.32 un dirottatore... fece o tentò di fare il
seguente annuncio... il registratore dei dati di bordo (anch'esso
recuperato) indica che Jarrah ha impostato il pilota automatico
dell'aereo in modo da far invertire la rotta e dirigersi verso
est" (rapporto della Commissione, p. 28).<br><br>
<small>["At 9.32, a hijacker... made or attempted to make the following
announcement... The flight data recorder (also recovered) indicates that
Jarrah then instructed the plane's autopilot to turn the aircraft around
and head east"]</small></P>
<P>Inoltre il film parla di una <i>"selva di voli, rotte e canali"</I>.
Tuttavia non c'è ragione di pensare che un dirottatore debba seguire
rotte e canali standard. In tal caso, avrebbe a disposizione l'intero
spazio aereo statunitense nel quale far perdere le proprie tracce.</P>
<p>Anzi, dal documento FAA citato prima risulta che i controllori di volo
hanno dovuto scansare alcuni aerei per evitare quelli dirottati, e che
alcuni piloti si sono dovuti scansare di propria iniziativa:</P>
<p class="quote">8:55:00: a un volo della Delta Airlines furono date
istruzioni per evitare un velivolo sconosciuto. All'incirca nello stesso
momento, un volo della US Airways riferì di aver eseguito manovre per
evitare un velivolo sconosciuto".<BR><br>
<small>["8:55:00: a Delta Airlines flight was given instructions to avoid
an unknown aircraft. At about the same time, a US Airways flight reported
taking evasive action from an unknown aircraft"]</small></p>
<p>Le manovre degli altri aerei per evitare quelli dirottati sono
confermate anche dalla cronologia di Cooperativeresearch.net:</P>
<p class="quote">"Il Volo 2315 esegue manovre evasive, evitando il Volo
175 per meno di 60 metri."<br><br>
<small>["Flight 2315 takes evasive action, missing Flight 175 by less
than 200 feet."]</small><br><br>
<small>(fonte: <a href="http://www.cooperativeresearch.net/timeline.jsp?
timeline=complete_911_timeline&amp;day_of_9/11=aa11">Cooperative
Research</a>)</small></p>
<P>Quindi i dirottatori non hanno dovuto affrontare la <I>"intricatissima
selva di voli, rotte e canali preferenziali"</I> di cui parla il film:
<B>la selva si è fatta da parte.</b></P>
<P class="dialoghi">00:13:42. NARRATORE: ... ma Hani Hanjour, come ha
confermato il suo istruttore in un'intervista al New York Times, era lo
zimbello della scuola di volo. Non era mai stato in grado di pilotare
nemmeno un monomotore, non aveva mai volato in quota, e di certo non
aveva mai visto prima da vicino i comandi di un 757.</p>
<P>Il film omette di dire che Hanjour aveva comunque conseguito una <a
href="http://en.wikipedia.org/wiki/Hani_Hanjour">certificazione come
pilota commerciale dalla FAA</a>. Secondo le obiezioni di Mazzucco, la
certificazione sarebbe falsa:</p>
<P class="quote"><I>"Quello che a te pare sfuggire continuamente - eppure
te lo hanno spiegato più volte, sul forum - è il fatto che la stessa
entità che ci fornisce quelle informazioni, cioè l'amministrazione
americana, è proprio quella che noi sospettiamo di averci mentito sui
fatti di quel giorno. Cosa dici, in quel caso credi che sarebbero in
grado di falsificarla, una "certificazione", oppure vanno a rovistare
nella cantina della nonna, sperando di trovarne una vera, se no
accidempoli siamo fregati? Ma in che mondo vivi, in quello vero, o in
quello di Biancaneve?"</I> (dalle obiezioni di Mazzucco)</P>
<p>Mazzucco, tuttavia, non ha prove di questa falsificazione: si limita a
giustificare una sua teoria di complotto inventandone un'altra. Una
metodologia che consente di giustificare qualsiasi cosa e il suo
contrario.</p>
<p>E' interessante notare che gli atti del processo Moussaoui contengono
tutta la documentazione di addestramento di Hanjour: attestati di
frequenza, registri, ricevute, certificati... una massa di documenti
estremamente difficile da falsificare senza cadere in contraddizione.</P>
<!-- ADD PILOT INFO FROM JB -->
<H3>Manovra impossibile al Pentagono</h3>
<p>Il film teorizza che il dirottatore Hani Hanjour abbia effettuato una
manovra impossibile nell'avvicinarsi al Pentagono.</P>
<P class="dialoghi">00:14:02. NARRATORE: Ma Hanjour non aveva finito di
stupire. Una volta in vista del Pentagono, <B>è sceso in pochi secondi da
oltre 2000 metri</B>...</P>
<P>In realtà, la manovra è stata effettuata non <I>"in pochi secondi"</
i>, ma in ben <b>due minuti e mezzo</b>, secondo le fonti indicatemi da
Mazzucco stesso. Una differenza importante, perché la manovra che il film
sta per descrivere è impossibile in pochi secondi, ma perfettamente
fattibile in due minuti e mezzo.</p>
<P>Una pignoleria? Provate a trattenere il respiro per pochi secondi. Ora
provate a trattenerlo per due minuti e mezzo. Ci siete ancora?</P>
<p>A seguito della prima versione di questa mia analisi critica di
<I>Inganno Globale</i>, l'autore del film ha fornito una fonte con alcuni
dettagli di questa manovra: una copia di un articolo della CBS <a
href="http://www.public-action.com/911/cbsflight77/">archiviata</a>
presso un <a href="http://www.public-action.com/">sito complottista</a>.
E' interessante notare, dal punto di vista metodologico, che Mazzucco
tende ad attingere la propria documentazione da siti favorevoli alle
ipotesi di complotto, invece di rivolgersi a fonti <i>super partes</I> o
direttamente all'originale (che è <a href="http://www.cbsnews.com/
stories/2001/09/11/national/main310721.shtml">qui</a>). In ogni caso, il
testo fornito da Mazzucco coincide con l'originale della CBS.</p>
<p>L'articolo della CBS contiene un passaggio che dice (la traduzione è
mia):</p>
<p class="quote">"Alle 9:33, l'aereo ha attraversato la Capitol Beltway e
preso la mira verso il suo bersaglio militare. Ma il jet, che stava
volando a oltre 640 km/h, era troppo veloce e troppo alto quando si è
avvicinato al Pentagono alle 9:35. I piloti dirottatori sono stati allora
costretti ad eseguire una difficile virata discendente ad alta velocità.
Il radar indica che il Volo 77 fece una spirale verso il basso, curvando
lungo un cerchio quasi completo e scendendo per gli ultimi 2100 metri in
<B>due minuti e mezzo</b>..."<br><br>
<small>[“At 9:33 the plane crossed the Capitol Beltway and took aim on
its military target. But the jet, flying at more than 400 mph, was too
fast and too high when it neared the Pentagon at 9:35. The hijackerpilots were then forced to execute a difficult high-speed descending
turn. Radar shows Flight 77 did a downward spiral, turning almost a
complete circle and dropping the last 7,000 feet in <B>two-and-a-half
minutes</b>..."]</small></P>
<p>Come per magia, quei due minuti e mezzo diventano "pochi secondi"
nella libera interpretazione di Mazzucco.</p>
<p class="dialoghi">... con una spettacolare virata di oltre 270 gradi.</
P>
<P>Se riascoltate l'audio di questa frase, noterete che la voce non è
quella dello speaker: è quella di Mazzucco. La ragione è semplice: nella
versione precedente di <I>Inganno Globale</I>, Mazzucco aveva usato un
termine aeronautico grossolanamente sbagliato, ossia <I>"avvitamento"</
i>, che come sa chiunque abbia una minima infarinatura d'aviazione
descrive una manovra completamente differente da quella che intende
Mazzucco: è come confondere <i>"curva"</i> con <i>"testacoda"</I>
parlando di automobili.</P>
<p class="notula">Il termine <I>&quot;avvitamento&quot;</i> indica una
<I>&quot;rotazione su sé stesso di un aereo durante una discesa in
picchiata&quot;</I> (fonte: Garzanti online), quindi una traiettoria a
spirale strettissima.</P>
<p>Il termine esatto è <i>"virata"</I>, come avevo segnalato nella
critica di quella prima versione. Così Mazzucco ha effettuato questo
rattoppo in economia, senza neppure chiedere allo speaker di rifare la
frase.</P>
<P>Ma gli errori aeronautici, sempre rigorosamente in senso favorevole
alla tesi del complotto, non sono finiti.</P>
<p class="dialoghi">Una manovra <B>simile a questa</b>, ma fatta verso il
basso...</p>
<p>Il film mostra un acrobatico giro della morte (<i>looping</i>)
effettuato da un caccia militare sfiorando l'acqua. Ma un giro della
morte, anche se fatto <I>"verso il basso"</I>, <b>non c'entra nulla con
una virata: rimane un giro della morte</b>. <i>Inganno Globale</i>,
insomma, mostra una manovra arditissima, pressoché impossibile per un
aereo di linea, per indurre lo spettatore a credere che l'aereo dirottato
abbia fatto una manovra grosso modo simile. <b>E' una bugia.</b> L'aereo
ha semplicemente effettuato una <b>virata</b>: una curva sul piano
orizzontale, di quelle che gli aerei di linea fanno quotidianamente. E
come vedremo fra poco, quella tracciata da hanjour è una curva
larghissima, per nulla impegnativa.</p>
<p><I>Inganno globale</i> mostra a questo punto una mappa che descrive
graficamente la manovra dell'aereo dirottato (la vedete qui sotto): una
<B>virata discendente</B> verso il Pentagono.</p>
<p class="immagine"><img src="pentagono_virata_ig.jpg" width="529"
hspace="15" vspace="5" alt="[mappa della virata al Pentagono]"></P>
<p>Con questa serie di errori e accostamenti ingannevoli, Mazzucco
dimostra una sorprendente impreparazione sulle nozioni aeronautiche più
basilari, piuttosto importanti in un'inchiesta riguardante dirottamenti
di aerei, e rivela anche un palese intento confusorio.</p>
<P>Poiché Mazzucco non cita le sue fonti, non si sa se la traiettoria
mostrata dalla mappa è precisa. Se lo fosse, la scala della mappa
indicherebbe una virata larga quasi <B>sette chilometri</b>. Infatti il
rettangolo bianco in basso a destra indica la scala in miglia. La scala è
visibile più chiaramente nella copia che ho reperito su Internet e che
vedete qui sotto.</P>
<P class="immagine"><img src="pentagono_virata_hires.jpg" alt="[mappa
della virata al Pentagono a maggiore risoluzione]" width="680"></P>
<P>Il rettangolo dice <I>"1 mi",</I> ossia "1 miglio", pari a 1600 metri.
Riportando questo rettangolo sull'asse orizzontale della virata si
ottiene una larghezza di 4,2 miglia, ossia <B>6,8 km</B>. Decisamente
differente dalla manovra acrobatica che ci ha presentato il film
poc'anzi.</P>
<P>In realtà la virata è ancora più ampia di quanto dice Mazzucco, ed è
documentata dall'NTSB, l'ente statunitense preposto alla sicurezza dei
trasporti, sulla base dei dati della "scatola nera" del velivolo e dei
tracciati radar analizzati dopo gli attentati. Con questi dati è stata
tracciata la mappa che vedete qui sotto e che trovate nel rapporto <a
href="http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB196/doc02.pdf"><I>Flight
Path Study-American Airlines Flight 77</I></a><!-- was released on 11 aug
2006, http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB196/index.htm -->:</p>
<p class="immagine"><img src="ua77-virata-ntsb.jpg" width="734"
alt="schema della virata secondo NTSB" border=1></p>
<p>La virata è non solo situata diversamente rispetto alla versione
Mazzucco (tirata fuori da non si sa dove), ma è anche <b>molto più
ampia</B>. Infatti se si prende la mappa fornita da Mazzucco e la si
sovrappone in scala e a registro su quella fornita dall'NTSB, si ottiene
questo risultato interessante:</P>
<p class="immagine"><img src="ua77-virata-ntsb-vs-mazzucco.jpg"
width="734" border=1 alt="virate a confronto"></p>
<p>La virata risulta larga 8,2 km in orizzontale e ben 10,4 km in
verticale. Non è affatto la manovra acrobatica e strettissima che
presenta Mazzucco, ma una tranquilla virata larga come la città di
Milano.</P>
<p>C'è anche un altro errore nella traiettoria indicata nel film: <b>la
virata secondo Mazzucco si avvicina al Pentagono a perpendicolo rispetto
alla facciata colpita, ma in realtà l'impatto è stato fortemente
angolato</b> (lo dimostrano le tracce della traiettoria, per esempio i
pali divelti). Guarda caso, l'angolazione reale corrisponde invece alla
traiettoria indicata dalla mappa dell'NTSB.</p>
<P class="dialoghi">00:14:17. NARRATORE: ... portando l'aereo con grande
sicurezza ben oltre i limiti concessi dal suo stesso sistema di guida.</
P>
<p>E' ormai chiaro a tutti, tranne a chi vuol creare misteri inesistenti,
che una virata larga da 8 a 10 km non è affatto "ben oltre i limiti" di
un aereo di linea.</P>
<P class="dialoghi">00:15:00. NARRATORE: Non a caso, i controllori di
volo che lo seguivano sui radar commentavano: "La velocità, la
manovrabilità, il modo in cui ha virato, tutto ciò ci ha fatto pensare a
un caccia militare, e siamo tutti controllori con una certa esperienza
sulle spalle".</p>
<P><B>Questo è uno dei pochissimi punti nei quali il film fornisce una
fonte.</b> Non è chiaro perché Mazzucco non abbia usato lo stesso rigore
e lo stesso metodo (sottotitoli) per le altre citazioni e affermazioni
che fa in <I>Inganno globale</i>.</P>
<P>Secondo Mazzucco, questa frase dei controllori di volo è una sorta di
allusione fra le righe, un messaggio in codice: un'ammissione specifica,
da parte dei controllori, che si trattava realmente di un caccia militare
e non di un aereo di linea:</P>
<p class="quote"><I>Se questi dicono che "la velocità, la manovrabilità,
il modo in cui ha virato, tutto ci ha fatto pensare che fosse un caccia
militare", è implicito che lo stiano facendo ad esclusione di un aereo di
linea. Il contesto è palese, ed il senso della frase a me sembra fin
troppo chiaro, visto inoltre che sono dei controllori di volo (e che
quindi non possono certo permettersi di parlare apertamente). Ci
aggiungono pure, alla fine, "e siamo tutti controllori con un a certa
esperienza sulla spalle". Abbiamo davvero bisogno di altro, per capirla?
(La citazione è del Washington Post, nel caso. Edizione pomeridiana
straordinaria delle 17 circa)."</i> (Fonte: <a href="http://
luogocomune.net/site/htmpages/PAonIG.html">obiezioni</a> di Mazzucco su
Luogocomune.net).</p>
<P>Un'interpretazione meno forzosa suggerisce invece una semplice
<B>similitudine</b>: dei controllori di volo esperti vedono sul radar un
velivolo che compie una manovra decisamente atipica per un aereo di linea
(discesa ripida rispetto alle manovre morbide normalmente adottate per
non nauseare i passeggeri, direzione anomala rispetto alle traiettorie di
avvicinamento, decollo e atterraggio al vicino aeroporto Reagan) e più
affine alle manovre dei velivoli militari, e quindi dicono che la manovra
li ha fatti pensare a un caccia. Tutto qui.</P>
<P class="dialoghi">00:14:38. NARRATORE: Questo ci porta a quella che si
può chiamare la madre di tutte le domande sull'11 settembre: che cosa, in
realt&agrave;, ha colpito il Pentagono?</P>
<P>Tutto quanto sopra porta, semmai, a chiedersi come mai l'autore di
<I>Inganno Globale</i> non conosce la materia che vuole trattare e
manipola testimoni e immagini per adattarli alla sua tesi complottista.</
P>
<H2>Capitolo 3 - Il segreto del Pentagono (00:14:49)</H2>
<p><I>Inganno Globale</i> affronta la questione delle telecamere di
sorveglianza del Pentagono.</p>
<p class="dialoghi">00:14:52. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO - Il
blackout di Big Brother.</P>
<p class="dialoghi">00:14:55. NARRATORE: Intorno al Pentagono sono
disseminate centinaia di telecamere di sicurezza, che coprono ogni minimo
angolo della zona, di giorno e di notte. E' semplicemente il posto più
protetto del mondo.</P>
<p>In realtà il Pentagono non è affatto il <I>"posto più protetto del
mondo"</i>. Non ha neppure un muro di cinta. Come si può vedere qui
sotto, sorge in città, in fianco all'autostrada, attorniato da alberghi,
residenze, uffici e centri commerciali, e ha una pista d'aeroporto civile
a soli 1200 metri di distanza. E' sì un edificio militare, ma
amministrativo. La sua vulnerabilità è talmente nota che erano appunto in
corso lavori di ristrutturazione per blindarne le facciate.</P>
<!-- those cam pics are not from Pentagon walls -->
<p class="dialoghi">00:15:08. NARRATORE: Ci sono inoltre le telecamere
del vicino svincolo autostradale, che inquadrano ininterrottamente lo
spazio aereo antistante il Pentagono stesso. Qualunque cosa lo abbia
colpito deve per forza essere passata di qua.</P>
<!-- ADD VDOT pic shown by Mazzucco. It does NOT show the impact area or
path. And do they record? No, they don't -->
<p class="dialoghi">00:15:24. NARRATORE: Anche il vicino Hotel Sheraton
ha alcune delle sue telecamere puntate proprio in direzione dell'edificio
colpito.</p>
<P>Scott Bingham di <a href="http://www.flight77.info">Flight77.info</a>,
che non è certo un sostenitore della versione ufficiale, ha <a
href="http://www.flight77.info/dec1/mcquredec06.jpg">scoperto</a> da
tempo che non esiste alcuna registrazione dello Sheraton e che in realtà
la registrazione attribuita erroneamente allo Sheraton proviene dal
Doubletree Hotel, situato anch'esso nelle vicinanze del Pentagono, ma
Mazzucco non lo sa o fa finta di non saperlo.</p>
<P class="immagine"><img src="pent-sheraton-doubletree-googleearth.jpg"
alt="mappa zona pentagono" width="460"></P>
<p class="dialoghi">00:15:31. NARRATORE: Ma i nastri di tutte queste
telecamere sono stati immediatamente confiscati dall'FBI e nessuno ha mai
potuto vederli.</p>
<p>E' già noto, e non è affatto un mistero (c'è una dichiarazione
ufficiale dell'FBI in proposito), che esistono <b>circa ottanta filmati
delle telecamere di sicurezza situate in zona</b>. La desegretazione dei
video è in corso secondo le procedure FOIA. Per esempio, il video della
stazione di servizio Citgo è già stato <a href="http://
undicisettembre.blogspot.com/2006/09/pentagono-rilasciato-il-videocitgo.html">rilasciato</a> a settembre 2006; il video del Doubletree
Hotel è stato <a href="http://undicisettembre.blogspot.com/2006/12/
pentagono-il-video-del-doubletree.html">rilasciato</a> a dicembre 2006, e
altri sono in arrivo. Tuttavia non mostrano nulla di particolarmente
significativo.</p>
<p class="dialoghi">00:15:39. NARRATORE: Perché per le torri gemelle ci
viene mostrato fino alla nausea l'impatto del secondo aereo, mentre per
il Pentagono ci viene mostrato l'unico filmato in cui l'aereo non si vede
affatto? L'unica cosa su cui tutti i testimoni concordano è che l'aereo
portasse le insegne della American Airlines, che volasse a pochi metri
dal suolo e a velocità elevatissima.</p>
<P>Parla un testimone, che però il film non identifica:</p>
<p class="immagine"><img src="ig-testimone-oculare.jpg" alt="fotogramma
da Inganno Globale"></p>
<p class="dialoghi">00:16:06. SOTTOTITOLO: <i>Non c'è il minimo dubbio
che sia stato un American Airlines a colpire l'edificio e non c'è il
minimo dubbio che chiunque guidasse quell'aereo intendeva colpire il
Pentagono.</i></P>
<p>In originale, il testimone dice <I>"There was no doubt about it, it
was American Airlines, slammed right into the building and there was no
doubt about it, whoever was piloting that plane was aiming for the
Pentagon"</i>.</p>
<p>Secondo le mie ricerche, lo spezzone <a href="http://users.erols.com/
igoddard/pentagon_witnesses.htm">proviene</a> da un <I>CBS News Special
Report</i> dell'11/9/2001, che non identifica il testimone. Questa è la
trascrizione integrale (non verificata) dello spezzone: <I>[The plane]
"clipped this pole over here. Hit this other pole and slammed right into
the building. Huge explosion and then utter pandemonium, as you might
imagine. I mean, everybody was screaming, 'Oh, my God.' [...] There was
no doubt about it, it was American Airlines, slammed right into the
building. And there was no doubt about it, whoever was piloting that
plane was aiming for the Pentagon".</i></p>
<p class="dialoghi">00:16:16. NARRATORE: Ma riguardo al tipo di aereo si
va da chi aveva creduto di vedere un Boeing 757 a chi dice di aver visto
un aereo molto più piccolo, da 10-12 posti al massimo, molto più simile
nelle dimensioni a un caccia militare.</P>
<p>E' curioso che il film citi proprio una testimonianza che non
specifica le dimensioni dell'aereo, quando ce ne sono <b>almeno 45</B>
(secondo la raccolta di testimonianze citata sopra) che hanno
specificamente dichiarato di aver visto un aereo di grandi dimensioni.</
p>
<p>Fra l'altro, anche al World Trade Center alcuni testimoni hanno
creduto di vedere aerei piccoli, ma in realtà si trattava di Boeing 767,
ancora più grandi del 757 che ha colpito il Pentagono. Il fatto che sia
il World Trade Center, sia il Pentagono sono (erano) edifici enormi -- 64
metri di lato il WTC, 280 il Pentagono -- ha probabilmente contribuito a
dare la percezione di un velivolo piccolo.</P>
<p class="dialoghi">00:16:24. NARRATORE: Queste testimonianze
confermerebbero l'impressione avuta dai controllori di volo, che
seguivano sugli schermi radar l'acrobatica manovra del pilota.</P>
<p>Una manovra larga 8 km nel punto più stretto non è "acrobatica".</P>
<H3>Scelta illogica, manovra impossibile?</h3>
<p>Il film ritorna sulla manovra di avvicinamento al Pentagono.</p>
<p class="dialoghi">00:16:34. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO - Una
scelta illogica, una manovra impossibile</p>
<p class="dialoghi">00:16:37. NARRATORE: Una volta allineato con
l'edificio, l'aereo aveva davanti a sé lo svincolo autostradale a forma
di quadrifoglio, che dista dalla facciata del Pentagono circa 250 metri.
Ma invece di puntare comodamente verso la zona centrale dell'edificio il
pilota sceglieva a quel punto di abbassarsi pericolosamente a livello del
suolo. Copriva così gli ultimi 250 metri a volo radente viaggiando alla
massima velocità, e tranciando nel frattempo lungo il percorso svariati
pali della luce.</P>
<p>Anche qui l'audio è stranamente disturbato in entrambi i punti nei
quali lo speaker dice <I>"250 metri"</I>. E' un altro rattoppo fatto in
economia da Mazzucco, dopo che ho segnalato il suo errore (guarda caso in
senso favorevole all'impossibilità della manovra) nella critica della
prima versione di <i>Inganno globale</i>: era infatti indicata una
distanza addirittura doppia.</P>
<!-- "Ma invece di puntare comodamente verso la zona centrale
dell'edificio il pilota sceglieva a quel punto di abbassarsi
pericolosamente a livello del suolo."
who sez that he was high and then descended at last minute? Check on FDR
-->
<p class="dialoghi">00:17:10. NARRATORE: Oltre che assolutamente
illogica, questa manovra è stata giudicata praticamente impossibile da
piloti di linea ben più esperti di Hani Hanjour, che come abbiamo visto
non aveva mai guidato prima un jet nella sua vita.</P>
<H3>Il parere dei piloti interpellati dalla RAI</h3>
<p><I>Inganno globale</i> mostra uno spezzone tratto da uno speciale del
TG1, condotto da Roberto Olla, nel quale vengono interpellati il
comandante Giancarlo Tedeschi (pilota della Blue Panorama), Claudio
Garavotti (comandante, pilota Alitalia), il generale Marco Arpino,
l'esperto di balistica Enrico Manieri e Francesco Persi (controllore di
volo per il centro radar di Ciampino).</P>
<p class="dialoghi">00:17:19. Sottotitolo: <i>"P come Pentagono M come
mistero" RAI1 - 19.02.06</i><BR>
OLLA: <I>Quest'aereo arriva alla velocità di 530 miglia all'ora. Come si
fa a pilotare un aereo a 530 miglia all'ora a rasoterra? E' possibile?</
I><BR>
TEDESCHI: <I>Come diceva il collega, è estremamente difficile e
complesso, anche perché un piccolissimo intervento sul piano verticale fa
salire o scendere l'aeroplano, per cui anche un pilota abbastanza
allenato ha... avrebbe delle grosse difficoltà...</I><BR>
OLLA: <I>Se lei dovesse simulare il volo di uno che vuol colpire il
Pentagono, la mossa quale sarebbe?</I><BR>
TEDESCHI: <I>Esatto. Se volessi essere sicuro, lo colpirei sicuramente da
questa parte qui...</I> [indica una traiettoria in picchiata dall'alto
sul Pentagono]<BR>
OLLA: <i>Cioè per essere sicuro arriverebbe dall'alto così.</I><BR>
TEDESCHI: <I>... arrivando qui, perché o si colpiscono questi edifici</I>
[indica gli anelli interni del Pentagono sul lato colpito]<I>, diciamo i
primi che vengono, o si colpiscono gli edifici che sono subito dopo</I>
[indica gli anelli interni della zona opposta a quella colpita] <i>e
quindi si crea comunque un elevato danno.</I><p>
<p class="dialoghi">00:18:09. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO -- Vortici
e turbolenze</p>
<P class="dialoghi">OLLA: <I>Se lei dovesse pilotare un aereo -- passo
l'aereo a lei [a Galavotti] -- rasoterra, come invece è arrivato questo
aereo a 800 e passa chilometri all'ora, di fronte a quali difficoltà si
troverebbe? Qui c'è una strada, glielo ricordo.</I><BR>
GALAVOTTI: <i>Beh, la prima difficoltà sarebbe quella di volare attaccato
a terra, lo so per esperienza diretta, avendo fatto volo militare a bassa
quota, quindi si deve vincere la reazione istintiva di alzarsi, primo;
secondo...</I><BR>
OLLA: <I>Perché il terreno corre via... a una velocità...</I><BR>
GALAVOTTI: <I>...certo, corre a una velocità incredibile, quindi la
reazione è quella di alzarsi; secondo, ci sono tutta una serie di
turbolenze che fanno sì che sia molto difficile stare veramente
appiccicati per terra. Credo che chi ha fatto questa attività possa
capire cosa vuol dire stare a 10 metri da terra, 5 metri da terra con un
aeroplano che pesa 110-120 tonnellate lanciato a 900 chilometri all'ora.
Basta toccare la cloche e schizza via, ma schizza facendo variazioni di
100 metri, non di 10 metri...</I><BR>
OLLA: <I>Ah, di cento metri...</I><BR>
GALAVOTTI: <i>Esatto.</I><BR>
OLLA: <I>Quindi finirebbe addirittura fuori...</I> [Olla indica lo spazio
aereo sopra e ai lati del Pentagono]</P>
<!-- IG shows pix of _trailing_ turbulence, not of ground effect -->
<H3>Nela Sagadevan sfida qualunque pilota al mondo a fare la stessa
manovra (00:19:09)</h3>
<p><i>Inganno globale</i> presenta l'audio di una dichiarazione di una
persona che viene qualificata come ingegnere aeronautico e pilota.</p>
<p class="dialoghi">00:19:09. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO -- Nela
Sagadevan "Sfido qualunque pilota al mondo"</P>
<P class="dialoghi">00:19:12. Titolo: <I>Nela Sagadevan intervistato alla
radio da Greg Szymansky</i>.<BR>
In sottofondo si sente l'audio dell'intervista, tradotto dai
sottotitoli:<Br>
SZYMANSKY: <I>Siamo di nuovo con Nela Sagadevan, per la prossima
mezz'ora. Nela è un ingegnere aeronautico, un pilota ed è specializzato
in aerodinamica. Nela, stava parlando di una cosa molto importante. Hai
accennato a questo cuscino d'aria, che non permette a un aereo di
atterrare quando vola a 6 metri da terra, a 750 chilometri all'ora ...</
i><Br>
SAGADEVAN: <I>Si chiama "effetto suolo", ed è maggiore negli aerei che
hanno un basso carico alare, cioè i grossi aerei con ali grandi. Gli
aerei con forte carico alare invece, come ad esempio i caccia, possono
volare ad altissima velocità rasoterra, perché sono progettati per farlo.
Ma con aerei come il Boeing 757 non puoi farlo. Sfido qualunque pilota al
mondo, dategli un 757 e ditegli di portarlo a 750 Km. all'ora per 600
metri stando a 6 metri dal suolo. Non può farlo, è aerodinamicamente
impossibile.</i></P>
<P>Nell'audio originale, Sagadevan dice che l'aereo avrebbe coperto
rasoterra <I>"half a mile"</I>, mezzo miglio, ossia addirittura 800
metri, non 600 come traduce Mazzucco (un miglio misura 1609 metri; anche
ipotizzando l'uso del miglio nautico di 1852 metri, mezzo miglio
sarebbero 926 metri, non 600). L'errore di conversione è un altro esempio
della superficialità e poca attenzione con la quale è stato preparato il
film.</p>
<P>Inoltre abbiamo già visto (e in questa versione corretti di <I>Inganno
Globale</i> lo dichiara anche Mazzucco) che i metri sono in realtà 250:
non 600, non 800, né tanto meno 926. Mazzucco, insomma, cita fonti
favorevoli alle ipotesi di complotto (come Sagadevan) senza verificare se
quanto affermano queste fonti corrisponde alla realtà.</P>
<p>Inoltre Sagadevan viene presentato come una fonte autorevole da
Mazzucco. Tuttavia esiste qualche dubbio sulle sue credenziali. In altri
<a href="http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?
topic_id=872&amp;forum=7">articoli</a>, infatti, Sagadevan è indicato
come <i>"un ingegnere aeronautico ed un pilota qualificato di
aeromobili"</I> (l'articolo originale inglese è <a href="http://
www.prisonplanet.com/articles/february2006/210206impossibility.htm">qui</
a>, dove Sagadevan è definito <I>"an aeronautical engineer and a
qualified pilot of heavy aircraft"</i>). Ma il suo nome non compare nel
<a href="http://www.faa.gov/licenses_certificates/airmen_certification/
interactive_airmen_inquiry/">database degli abilitati al volo USA</a>.
Non è noto, inoltre, per quali aerei abbia conseguito il brevetto che
asserisce di avere (<I>"heavy aircraft"</i>, ossia "aerei pesanti", è un
termine generico). Il 28/6/2006 l'ho contattato via e-mail per saperne di
più. Non ha mai risposto.</P>
<H3>Voli radenti impossibili con aerei di linea?</h3>
<p>Sempre a proposito dell'asserita impossibilità del volo radente con un
aereo di linea, su Airliners.net c'è un'intera collezione di <I>"low
pass"</I> (passaggi radenti) effettuati da <b>aerei di linea</b> durante
esibizioni. Ne vedete un paio di esempi qui sotto (cliccate sulle foto
per vedere l'originale ad alta risoluzione). <b>Non si tratta di
fotomontaggi</B>.</P>
<p class="immagine"><a href="http://www.airliners.net/open.file/1041722/
L/"><img src="737_lowpass.jpg" alt="immagine"></a></P>
<P>Chiarisco, per scrupolo, che i jet mostrati qui sopra non stanno
atterrando o decollando, ma sono in volo radente, col carrello retratto,
e che non si tratta di Boeing 757 ma di altri aerei di linea paragonabili
(Boeing 737, Boeing 727, Fokker 100, MD83/DC9).</P>
<p class="immagine"><a href="http://www.airliners.net/open.file/1013200/
L/"><img src="md83-dc9_lowpass.jpg" alt="immagine"></a></P>
<P>Per coloro che obiettano che questi non sono Boeing 757 e quindi
magari hanno prestazioni differenti che consentono loro questi voli a
bassissima quota, mentre un 757 non è in grado di farli, guardate <a
href="http://www.youtube.com/v/FwcCiQS_F3A" target="_blank">questo video
di un Boeing 757 in volo piuttosto radente</a> e per una distanza
notevolmente superiore a 250 metri.</P>
<p>Certo <B>le velocità di questi voli radenti sono minori di quella
indicata per l'impatto al Pentagono</b> (circa 740 km/h, secondo
l'articolo della CBS citato prima, o 850 km/h secondo il rapporto NIST),
ma le immagini mostrano comunque che non ci sono gli asseriti problemi di
effetto suolo durante il volo a bassissima quota su distanze paragonabili
ai 250 metri da coprire al Pentagono. C'è anche da considerare che in
tutte le foto e nel video mostrati qui sopra, i piloti vogliono portare a
casa la pelle (e l'aereo), mentre i dirottatori non avevano certo questa
remora.</P>
<P>Inoltre su Aerospaceweb.org c'è un <a href="http://
www.aerospaceweb.org/question/conspiracy/q0274.shtml">articolo</a> molto
tecnico, <I>Pentagon & Boeing 757 Ground Effect</i>, scritto
dall'ingegnere aerospaziale Jeffrey A. Scott (le sue credenziali sono <a
href="http://www.aerospaceweb.org/about/bios/jeffscott.shtml">qui</a>),
che afferma che questo "effetto suolo" <B>diminuisce all'aumentare della
velocità</b> (<I>"this effect actually decreases with speed"</i>) e che i
sistemi di controllo computerizzato degli aerei di linea moderni sono
progettati per gestirlo automaticamente (<I>"Most FBW control systems are
designed to automatically account for ground effect"</i>).</p>
<p class="immagine"><a href="http://www.airliners.net/open.file/0628103/
L/"><img src="fokker100_lowpass.jpg" alt="immagine"></a></P>
<p class="immagine"><a href="http://www.airliners.net/open.file/0077674/
L/"><img src="737aireuropa_lowpass.jpg" alt="volo radentissimo di un
737"></a></P>
<P>L'articolo contiene anche la testimonianza di uno dei progettisti del
software di controllo degli aerei Boeing, che dichiara che il software è
perfettamente in grado di gestire l'effetto suolo, e di <B>alcuni piloti
commerciali che hanno tentato di ripetere la traiettoria di Hanjour in un
simulatore</b>. A parte l'allarme del simulatore che li avvisava
costantemente della quota troppo bassa, non hanno avuto problemi
significativi:</P>
<p class="quote"><I>"Il sistema di controllo del volo utilizzato su un
757 è certamente in grado di superare qualsiasi effetto suolo... Quel
software è concepito per essere usato durante gli atterraggi a bassa
velocità. Uno scatto ad alta velocità e a bassa quota come ha fatto [il
volo 77] al Pentagono decisamente non è una procedura consigliata... e
non credo che sia una cosa specificamente inclusa dai progettisti nel
software di qualsiasi aereo commerciale che mi venga in mente. Ma il
codice di volo è concepito per essere robusto e per mantenere l'aereo il
più sicuro possibile anche in condizioni impreviste come quelle. Sono
sicuro che il software sarebbe in grado di gestire quel tipo di schema di
volo, se il pilota avesse almeno un addestramento al volo di base e non
eccedesse nel compensare".</i><BR><BR>
<i>Brian</i> [il progettista del software] <I>si è anche consultato con
un paio di piloti commerciali di linea che hanno deciso di provare
quest'avvicinamento in un simulatore di volo. Anche se i piloti non erano
sicuri che il simulatore modellizzasse scenari di questo genere con
precisione totale, non hanno segnalato difficoltà significative nel far
volare un 757 a una quota di qualche metro a velocità fra 565 e 885 km/h
su terreno pianeggiante. L'unico problema che hanno incontrato è stato
l'allarme continuo del simulatore che li avvisava che stavano volando
troppo veloce e troppo basso. Questi allarmi erano previsti, dato che il
fabbricante non consiglia, e le norme FAA vietano, di pilotare un aereo
commerciale nel modo nel quale fu pilotato il Volo 77.<BR><BR>
Queste restrizioni non significano che è impossibile che un aereo voli in
quelle condizioni, ma che è estremamente pericoloso farlo, e la sicurezza
evidentemente non era una preoccupazione dei terroristi l'11 settembre.
Un aereo che vola a quelle velocità elevate, a bassa quota, probabilmente
subirebbe vibrazioni a causa dei carichi gravanti su di esso, ma gli
aerei commerciali sono progettati con un margine di sicurezza almeno del
50% per sopravvivere a condizioni estreme di questo genere.</i><br><br>
<small>[“The flight control system used on a 757 can certainly overcome
any ground effect. ... That piece of software is intended to be used
during low speed landings. A high speed dash at low altitude like [Flight
77] made at the Pentagon is definitely not recommended procedure ... and
I don’t think it’s something anyone specifically designs into the
software for any commercial aircraft I can think of. But the flight code
is designed to be robust and keep the plane as safe as possible even in
unexpected conditions like that. I’m sure the software could handle that
kind of flight pattern so long as the pilot had at least basic flight
training skills and didn’t overcompensate too much.”</small><br><br>
<small>Brian also consulted with a pair of commercial airline pilots who
decided to try this kind of approach in a flight training simulator.
Although the pilots were not sure the simulator models such scenarios
with complete accuracy, they reported no significant difficulties in
flying a 757 within an altitude of tens of feet at speeds between 350 and
550 mph (565 to 885 km/h) across smooth terrain. The only issue they
encountered was constant warnings from the simulator about flying too
fast and too low. These warnings were expected since the manufacturer
does not recommend and FAA regulations prohibit flying a commercial
aircraft the way Flight 77 was flown.</small><BR><BR>
<small>These restrictions do not mean it is impossible for a plane to fly
at those conditions but that it is extremely hazardous to do so, and
safety was obviously not a concern to the terrorists on September 11. An
aircraft flying at those high speeds at low altitude would also likely
experience shaking due to the loads acting on it, but commercial aircraft
are designed with at least a 50% safety margin to survive such
extremes."]</small><br><br>
Fonte: <a href="http://www.aerospaceweb.org/question/conspiracy/
q0274.shtml"><I>Pentagon & Boeing 757 Ground Effect</i></a>, di Jeffrey
A. Scott.</p>
<H3>Sagadevan parla di Hanjour</H3>
<p>L'intervista a Sagadevan prosegue.</p>
<p class="dialoghi">00:20:13. Sottotitoli: <Br>
SAGADEVAN: <I>Io avrei da dire una cosa su Hani Hanjour. Ho parlato con
due dei suoi istruttori di volo. Costui non era in grado di fare un
"solitario" su un Cessna 150, che è un piccolo monomotore a due posti.
Per "solitario" si intende la prima volta che il pilota vola senza nessun
altro in cabina con te</I> [sic; è un errore di Mazzucco, perché l'audio
originale dice <I>"with him"</I>, ossia <I>"con sé"</I>]. <I>E' il più
semplice e fondamentale esercizio di volo che uno possa fare. Sei seduto
dentro l'aereo, dai il gas, decolli, fai un paio di virate di 90 gradi,
vai a un'altitudine massima di 6-700 metri, torni indietro e atterri.</
I><BR>
SZYMANSKY: <I>Mi stai dicendo che il presunto dirottatore, Hani Hanjour,
non era in grado di portare da solo un "150"</i><BR>
SAGADEVAN: <I>No, no</i> [sic] <I>era in grado. Anzi, uno dei suoi
istruttori mi ha detto letteralmente: quello era incapace di volare del
tutto.</I></P>
<P>Il film evita di precisare che un Boeing 757 è altamente automatizzato
e ha un computer che assiste il pilota in ogni manovra, per cui il pilota
muove i comandi e il computer determina la configurazione aerodinamica
adatta per eseguirli. Inoltre un Boeing 757 ha un pilota automatico,
grazie al quale il pilota può impostare la rotta e lasciare che sia
l'aereo a seguirla automaticamente, virando secondo necessità. Un Cessna
non ha nulla di tutto questo.</p>
<P><B>In questo senso</B>, pilotare un Cessna è più difficile che
pilotare un aereo di linea, così come guidare una vecchia Cinquecento
(senza ABS e senza marce sincronizzate) è più difficile che guidare una
Volvo col cambio automatico e l'ABS. I piloti di linea devono però saper
effettuare manovre morbide, gestire le emergenze e i rapporti con il
controllo del traffico aereo, cose assolutamente non facili, ma questi
aspetti erano irrilevanti per i dirottatori.</p>
<P>Inoltre per il volo in solitario è ovviamente richiesta la capacità di
eseguire il decollo e l'atterraggio; ma <b>nessuno dei dirottatori ha
fatto queste manovre</b> durante gli attacchi.</P>
<H3>L'impatto contro il Pentagono: il generatore e le bobine di cavo</h3>
<P>Finisce la citazione dall'intervista e riprende la voce fuori campo
dello speaker.</p>
<p class="dialoghi">00:21:04. NARRATORE: Invece l'aereo prosegue, a detta
di tutti i testimoni, senza un solo sbandamento, dritto verso il proprio
obiettivo.</P>
<p class="dialoghi">00:21:12. NARRATORE: Prima di schiantarsi, colpisce
con l'ala destra un grosso camion generatore che stava parcheggiato
davanti all'edificio, mentre con l'ala sinistra sorvola dei grossi rulli
di cavo elettrico senza farli cadere. Il camion generatore prende
immediatamente fuoco e continuerà a bruciare per molto tempo.</P>
<p class="dialoghi">00:21:31. NARRATORE: Questa immagine è presa
praticamente dalla stessa direzione da cui arrivava l'aereo. A destra si
vede il camion colpito. A sinistra i rulli di cavo elettrico, che invece
<b>non sono stati toccati dall'aereo</b>. Di fronte a noi la zona
dell'impatto.</p>
<p><B>Come fa Mazzucco a sapere che non sono stati toccati?</b> A quanto
mi risulta, non ci sono fotografie di questi rulli (o meglio bobine)
scattate prima dell'impatto. Potrebbero essere stati trascinati da chissà
dove, e a giudicare dalle loro condizioni, <B>sono stati toccati eccome</
b>: come si vede qui sotto in un dettaglio tratto da una foto di Geoff
Metcalf, una bobina (quella a sinistra) è certamente deformata e
coricata, mentre due (quella in centro e quella a destra) sono inclinate,
come se qualcosa di possente le avesse colpite o schiacciate, facendole
penetrare nel terreno.</p>
<p class="immagine"><img src="pent-bobine-piegate-metcalf.jpg"
alt="immagine delle bobine piegate davanto al Pentagono"></P>
<p>Qui sotto si vede sullo sfondo, a destra dietro gli operai, una bobina
vistosamente deformata.</p>
<p class="immagine"><img src="defenselink-mil-010912-d-9880w-073-bobinapiegata.jpg" alt="immagine" width="707"></P>
<p>Qui sotto si vedono due bobine: una coricata e piegata (cerchiata in
rosso, la stessa mostrata qui sopra, come si nota dalla presenza del
treppiede rosso) e una alla quale manca una porzione del bordo destro
(cerchiata in giallo). Hanno l'aria di essere state toccate piuttosto
energicamente da qualcosa.</p>
<p class="immagine"><img src="pent-bobine-rotte.jpg" alt="immagine"></P>
<H3>Ma dov'è finito l'aereo?</h3>
<P>
<p class="dialoghi">00:21:48. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO - MA dove
è finito l'aereo?</P>
<p class="dialoghi">00:21:52. NARRATORE: Questa è l'immagine del
Pentagono colpito che tutti ricordiamo. La spaccatura centrale è di circa
20 metri, mentre l'apertura alare di un Boeing 757 è di circa il doppio.
Già così è quindi difficile immaginare come l'aereo possa essere
scomparso tutto sotto quelle macerie.</p>
<P>Qui sotto vedete il fotogramma che accompagna la frase:</P>
<P class="immagine"><img src="pentagono_20metri.jpg" alt="immagine"
width="639"></p>
<P>L'immagine è fuorviante, perché fa pensare che il danno sia limitato
soltanto alla larghezza indicata. <P>In realtà il danno prodotto
dall'impatto dell'aereo si estende infatti molto di più lateralmente, al
piano terra, come si nota se si guarda con attenzione il fotogramma
proposto nel film oppure le foto mostrate qui sotto.</P>
<P>Per esempio, a sinistra della zona crollata sono addirittura divelte
tre colonne (sostituite da supporti di fortuna), e il rivestimento della
facciata (non intonaco, ma lastre di pietra) è completamente asportato al
piano terra, mentre a destra il muro è sfondato sia al piano terra, sia
al primo piano.</P>
<p class="immagine"><img src="010914-F-8006R-001-crop.jpg" width="710"
ALT="immagine del Pentagono"></P>
<p>Ecco qui sotto un ingrandimento della zona a sinistra della porzione
crollata: si notano le tre colonne sostituite da supporti provvisori e la
facciata del primo piano privata del proprio rivestimento in pietra.</P>
<p class="immagine"><img src="010914-F-8006R-001-crop1.jpg" width="620"
alt="ingrandimento facciata"></p>
<P>Qui sotto viene mostrato un ingrandimento della zona a destra della
porzione crollata:</P>
<P class="immagine"><img src="010914-F-8006R-001-crop2.jpg" width="685"
alt="ingrandimento facciata"></P>
<p>La breccia, insomma, è larga e bassa, proprio come la sagoma delle ali
di un aereo di linea.</P>
<p>Poiché conosciamo dal <I>Pentagon Building Performance Report</i> la
larghezza dei vani delle finestre (5 piedi, pari a 1,52 metri), possiamo
estrapolare dalle fotografie le dimensioni della zona presentante danni
da impatto e della fetta crollata: nel punto indicato da Mazzucco, la
fetta crollata misura circa <B>21,6 metri</B>, mentre i danni si
estendono complessivamente per una larghezza di circa <b>54 metri</b>.
L'apertura alare di un Boeing 757 è <b>38 metri</B>: la maggiore
larghezza della breccia rispetto alle ali di un Boeing 757 si spiega con
il fatto che l'impatto è avvenuto di sbieco (da destra in queste foto).</
P>
<P>L'estensione della zona d'impatto è mostrata chiaramente nel
fotomontaggio qui sotto, che assembla porzioni di varie immagini in modo
da eliminare buona parte del fumo. Mettendo il cursore del mouse sopra
l'immagine viene evidenziata la porzione centrale della zona d'impatto,
quella con i maggiori danni da sfondamento. Sempre per estrapolazione
fotografica, la larghezza della zona interessata da sfondamento vero e
proprio è di <b>35 metri</B>.</P>
<p class="immagine"><SPAN
onMouseOver="document.pic1.src='pentagon_precollapse-marked.jpg'"
onMouseOut="document.pic1.src='pentagon_precollapsephotomontage.jpg'"><img src="pentagon_precollapse-marked.jpg" name="pic1"
alt="schema area colpita"></SPAN></P>
<p>La sagoma d'impatto e le sue dimensioni, insomma, sembrano decisamente
compatibili con quelle di un Boeing 757.</P>
<p class="dialoghi">00:22:05. NARRATORE: Ma l'immagine che si è
presentata ai soccorritori <b>subito dopo l'impatto*</b> era questa.</P>
<p class="notula">(*) La foto non può essere stata scattata <B>subito</b>
dopo l'impatto, perché i pompieri sono già arrivati e hanno già avuto il
tempo di irrorare di schiuma l'intera facciata colpita.</p>
<p>L'immagine mostrata a questo punto dal film (la vedete qui sotto) è
una foto archiviata da Geoff Metcalf, il cui originale è <a href="http://
www.geoffmetcalf.com/pentagon/images/6.jpg">qui</a>.</p>
<P class="immagine"><img src="immagine_postimpatto_ig.jpg" alt="immagine"
width="641" hspace=15 vspace=5></P>
<P>E curioso che Mazzucco scelga proprio quest'immagine, nella quale le
volute di fumo nascondono i dettagli e (provvidenzialmente) la larghezza
della breccia. Eppure vi sono molte altre foto, facilmente reperibili su
Internet, che mostrano la breccia ben prima dell'arrivo dei soccorsi, e
senza confusorie cortine di fumo.</P>
<P>L'autore di <I>Inganno Globale</i> avrebbe potuto scegliere, per
esempio, questa foto di Daryl Donley, che mostra la porzione centrale
della breccia <I>prima</i> che arrivino i pompieri. Qui la mostro in
versione leggermente schiarita. Si tratta di un'immagine scattata con un
teleobiettivo, per cui la prospettiva è compressa: il muretto e le bobine
in realtà non sono a ridosso della breccia.</P>
<p class="immagine"><img src="daryl_donley_01750r.jpg" alt="immagine"
width="640"></P>
<P>Mazzucco avrebbe potuto anche scegliere questa foto tratta dall'<a
href="http://www.geoffmetcalf.com/pentagon/
pentagon_20020316.html">archivio di Geoff Metcalf</a>: anch'essa mostra
la larghezza della breccia, tutta in fiamme, <I>prima</i> che arrivino i
soccorsi. Invece ne ha scelta una che nasconde in gran parte la
breccia.</P>
<p class="immagine"><img src="geoff-metcalf.jpg" alt="immagine"
width="971"></P>
<p class="dialoghi">00:22:21. NARRATORE: La parete è ancora tutta in
piedi...</P>
<P>Il testo contraddice l'immagine, che infatti mostra uno
<B>sfondamento</B> delle pareti lungo una vasta fascia del piano terra
(come del resto già visto chiaramente nelle foto precedenti). Qui inizia
una serie di forzature verbali: l'immagine mostra una cosa, ma il testo
ne dice un'altra.</P>
<p class="dialoghi">00:23:03. NARRATORE: ... e presenta un solo foro di
entrata di tre-quattro metri al massimo.</P>
<P>Il testo contraddice di nuovo le immagini, che mostrano che oltre al
foro centrale più alto c'è uno sfondamento che corre lungo il piano terra
e che, come abbiamo visto, misura <b>trentacinque metri</b>. A questo
punto il film sta negando disinvoltamente l'evidenza.</P>
<P>Inoltre quel <I>"tre-quattro metri al massimo"</I> indica che Mazzucco
non ha fatto alcuna ricerca per determinare le esatte misure della
breccia (facili da determinare con un esame delle fotografie e usando le
dimensioni note del Pentagono, come ho fatto io sopra).</P>
<p class="notula">In una versione precedente di questo film, che ho in
archivio ed è stata mostrata per esempio a <I>Omnibus</I> (La7), Mazzucco
parlava di <i>tre</i> metri: <i>"non certo in questo buco di tre metri"</
I> (8:07:09). Man mano che passa il tempo, il foro si allarga, secondo i
complottisti?</P>
<p>Osservando le fotografie, si nota che il foro interessa due finestre
adiacenti e lo spazio che le separa. Vista la regolarità della
disposizione delle finestre del Pentagono, è sufficiente prendere le
finestre dei piani superiori situate al di sopra del foro e misurare,
usando sempre come riferimento la larghezza dei vani delle finestre,
ossia 1,52 metri. Il risultato è <b>4,6 metri</b>. Non <I>"tre-quattro
metri al massimo"</I>.</P>
<P>La questione è molto importante, visto che <B>la fusoliera di un
Boeing 757 ha un diametro di 3,8 metri</B>, come indicato nella
documentazione Boeing fornita nell'indice di questa sezione del sito. In
altre parole, il cosiddetto "foro centrale" sarebbe stato largo più che a
sufficienza per far passare la fusoliera. Dico <I>"sarebbe"</i> perché
secondo le testimonianze e i rilievi effettuati sul posto, non è affatto
detto che sia stata soltanto la fusoliera a produrre la porzione
superiore del "foro centrale": è possibile che la fusoliera abbia
impattato al piano terra, non al secondo piano, e che quindi la porzione
superiore del "foro centrale" sia stata prodotta dal passaggio
dell'impennaggio verticale e della porzione superiore della fusoliera.</
P>
<p class="dialoghi">00:22:33. NARRATORE: Al piano terra, le colonne
portanti sono rimaste in piedi. Le macerie sono quasi tutte riversate
all'esterno. Molte delle finestre hanno addirittura i vetri ancora
intatti.</P>
<P>La frase contraddice quanto mostrato dal film stesso, come si nota nel
fotogramma qui sotto, tratto dal film: <B>le colonne non sono rimaste in
piedi</b>, ma sono fortemente piegate e addirittura divelte alla base, in
direzione del centro della breccia, e in alcuni casi (al centro e
all'estrema sinistra) sono del tutto assenti.</P>
<p class="immagine"><img src="colonne_in_piedi_ig.jpg" alt="immagine"
width="640"></p>
<p>Inoltre nell'immagine mostrata non si vedono macerie, né si vedono in
altre immagini, né si sa quante macerie si siano riversate all'interno,
per cui non è chiaro su quali basi il film affermi che le macerie sono
riversate quasi tutte all'esterno. La frase è del tutto arbitraria.</P>
<p>Per quanto riguarda le finestre intatte, non sono vetri normali, ma
vetri antiscoppio (non semplicemente antiproiettile: <I>a prova di
bomba</I>, in inglese <i>"blast-resistant"</i>) da 730 kg l'uno, spessi
cinque centimetri, infissi in un telaio d'acciaio, per un peso
complessivo di circa 1200 kg (<a href="http://www.yale.edu/lawweb/avalon/
sept_11/dod_brief09.htm">fonte</a>). Fanno parte dei lavori di
ristrutturazione del Pentagono avviati dopo l'attentato al Murrah
Building in Oklahoma del 1995.</P>
<p class="dialoghi">00:22:55. NARRATORE: Questa fotografia è stata
scattata da un tenente dei Marines, Jason Ingersoll, pochi minuti dopo
l'impatto dell'aereo, e mezz'ora prima che la facciata crollasse
nell'immagine che tutti ricordiamo.</P>
<p class="dialoghi">00:23:07. NARRATORE: L'aereo, quindi, non è finito
sotto le macerie come molti hanno creduto di fronte a quest'immagine che
ha fatto il giro del mondo.</P>
<P>Questa è una conclusione arbitraria, contraddetta dalle immagini
presentate dal film stesso. Immagini che mostrano uno squarcio pienamente
compatibile con l'impatto di un Boeing 757 che è in buona parte penetrato
nell'edificio e quindi, appunto, è finito sotto le macerie della porzione
di Pentagono successivamente crollata. Vedremo più avanti anche i suoi
rottami all'interno e all'estero del Pentagono.</P>
<p class="dialoghi">00:23:15. NARRATORE: Ma allora, dov'è finito? Poco
dopo l'impatto, il prato appare intonso. Non si vede il minimo segno di
una strisciata, né tanto meno quello di una buca, e non c'è in giro un
solo rottame di una certa consistenza che possa essersi staccato
dall'aereo al momento dell'impatto. Non un'ala, un motore, un sedile, un
pezzo di fusoliera, una valigia, un timone di coda. Niente. Assolutamente
niente di quello che siamo abituati a vedere normalmente quando cade un
aereo di quelle dimensioni.</P>
<p>Uno dei filmati delle telecamere di sorveglianza del parcheggio del
Pentagono, che hanno ripreso l'impatto, mostra chiaramente almeno due
frammenti di dimensioni non trascurabili proiettati in aria, forse verso
l'interno dell'edificio.</P>
<P class="immagine"><img src="frammenti-in-aria.jpg" alt="frammenti
durante impatto"></P>
<p>Il "prato intonso" dipende puramente dalla scelta artificiosa delle
fotografie usate per mostrarlo. Come del resto mostra il film stesso,
<b>l'eliporto è costellato di frammenti</B>. </p>
<p>Cosa ancora più importante, ci sono decine di <a href="http://
www.flickr.com/photos/paoloattivissimo/sets/72057594057155317/">foto di
rottami</a> sul prato ci sono eccome, e a decine, ma <b><i>Inganno
globale</i> sceglie di farne vedere solo un paio delle peggiori</b>, alla
faccia della "ricerca della verità".</p>
<P>Giusto per fare qualche esempio, c'è questa foto, di Mark Faram, che
non solo mostra un grosso frammento in primo piano, ma ne mostra molti
altri sparsi sul prato e sull'asfalto dell'eliporto antistante il
Pentagono (cliccate sulla foto per vedere la versione originale ad alta
risoluzione):</P>
<p class="immagine"><a href="010911-N-6157F-001.jpg" target=_blank><img
src="010911-N-6157F-001_lowres.jpg" width="800" alt="foto di rottame
fatta da Mark Faram"></a></p>
<p>Ecco qualche altra foto di rottami (alcune sono cliccabili per vedere
gli originali ad alta risoluzione):</p>
<p class="immagine"><a href=""><img src="pentarottami2.jpg" width="800"
alt="rottame di aereo"></a></p>
<p class="immagine"><a href="pentarottami3_fullres.jpg"
target=_blank><img src="pentarottami3_lowres.jpg" width="800"
alt="rottame di aereo"></a></p>
<p class="immagine"><a href="pentarottami-lettera-c_fullres.jpg"
target=_blank><img src="pentarottami-lettera-c_lowres.jpg" width="800"
alt="rottame di aereo"></a></p>
<p class="immagine"><a href="pentarottami-sparsi_fullres.jpg"
target=_blank><img src="pentarottami-sparsi_lowres.jpg" width="800"
alt="rottame di aereo"></a></p>
<p class="immagine"><a href="pentarottami-metcalf_fullres.jpg"
target=_blank><img src="pentarottami-metcalf_lowres.jpg" width="800"
alt="rottame di aereo"></a></p>
<p>Certo non vi sono pezzi <b>grandi</b>, per esempio tronconi di
fusoliera o di ali. Ma <B>lo stesso vale per gli impatti al World Trade
Center</B>: eppure il film non dubita degli aerei lanciati contro le
torri gemelle.</P>
<!-- DO PLANES INTO BUILDING PRODUCE BIG DEBRIS? NO!
http://www.911review.com/errors/pentagon/crashdebris.html -->
<p>Quanti frammenti sono stati trovati al WTC? Pochissimi. E anche al WTC
non ci sono pezzi di ali, motori, sedili <I>davanti</i> al punto
d'impatto (carrelli e motori sono stati trovati dall'altra parte del
punto d'impatto, avendo trapassato il WTC). Addirittura <b>ci sono più
foto di frammenti d'aereo al Pentagono che al World Trade Center</b>.</P>
<p>Inoltre il confronto con altri impatti d'aereo è <b>fuorviante</b>,
perché questo è un impatto contro un edificio (una struttura cava, che
può essere sfondata e nel quale l'aereo può penetrare), non contro il
suolo o contro una montagna (struttura non cava, sulla quale i frammenti
possono soltanto spandersi in superficie).</P>
<p><I>Inganno Globale</i> cita di nuovo lo speciale del TG1.</p>
<p class="dialoghi">00:24:00. Parla Galavotti: <I>... è strana la cosa da
dire perchè il Pentagono è molto grande e quindi il fatto di arrivare su
un punto preciso e non avere nessun segno sul terreno prima dell'impatto
è veramente una cosa fortunosa, nel senso che l'unico modo per impattare
sul Pentagono e non avere tracce sul terreno significa arrivare a questa
distanza e poi per un qualunque motivo cominciare a cabrare ...</i></P>
<p class="dialoghi">00:24:23. NARRATORE: Ma la cosa è assolutamente
impossibile, poiché il Pentagono si trova più in basso del quadrifoglio
di almeno dieci-quindici metri.</P>
<P>La frase è ingannevole. Diamo per buono questo ipotetico dislivello
(anche se vi sono immagini che, a differenza di quelle mostrate dal film,
sembrano indicare l'assenza o modesta entità di questo dislivello).
Questo non significa che la manovra è impossibile, ma semplicemente che è
leggermente più inclinata. Si tratta di dieci-quindici metri di
dislivello su una distanza di non più di 250 metri (come calcolato nella
prima parte di quest'analisi).</P>
<!-- quanti gradi di pendenza? -->
<!-- collinetta, pubblicare le foto -->
<p class="dialoghi">00:24:30. NARRATORE: Questo è un vecchio filmato
degli anni '60, ripreso proprio davanti alla facciata del Pentagono che è
stata distrutta l'11 di settembre. Alle spalle di queste persone si vede
chiaramente il dislivello fra il prato e la collina antistante. L'aereo,
quindi, avrebbe dovuto avere per forza una certa inclinazione verso il
basso, scavando la classica buca nel punto di impatto, che invece non
c'è.</p>
<p>A questo punto il film presenza un'immagine <B>assolutamente
ingannevole</b> per indicare l'entità dell'inclinazione necessaria
dell'aereo: la vedete qui sotto.</P>
<P class="immagine"><img src="ig-inclinazione.jpg" width=270
ALT="disegnino inclinazione secondo Mazzucco"></p>
<P>E' assolutamente ingannevole perché un'inclinazione così vistosa non è
affatto necessaria per superare il dislivello. Lo afferma persino un
ricercatore favorevole ad alcune teorie di complotto (non quelle
descritte da <I>Inganno Globale</I>, ma di altre) come Pier Paolo Murru,
che ha realizzato un dettagliatissimo modello della zona del Pentagono,
rispettando l'altimetria del terreno. Murru ha pubblicato un documento
dal quale traggo l'immagine mostrata qui sotto, che rivela la vera,
ridottissima pendenza della traiettoria.</P>
<p class="immagine"><img src="pent-inclinazione-secondo-murru.jpg"
width="633" alt="grafica inclinazione reale"></P>
<p>Chiaramente non ha nulla a che vedere con il disegno proposto dal
film, e quindi non c'è alcuna ragione perché il Boeing 757 scavi la
<i>"classica buca"</I>.</P>
<p class="dialoghi">00:25:01. <I>Ma come può un Boeing di quelle
dimensioni aver sorvolato il camion e i rulli elettrici senza fare
nessuna buca per terra per poi scomparire praticamente nel nulla?</i></p>
<p>Il camion non è stato "sorvolato": <b>è stato colpito</b>. E Mazzucco
non spiega come fa ad essere così certo che i rulli non siano stati
toccati. Visti i loro danni, documentati prima, è perlomeno lecito
dubitare che non siano stati affatto sorvolati senza essere sfiorati.</p>
<p class="dialoghi">00:25:14. NARRATORE: Sulla facciata non si vedono i
segni delle ali, né quelli dei motori...</P>
<p>Questa è, secondo Mazzucco, la sagoma di un Boeing 757 in scala
rispetto al Pentagono.</P>
<p class="immagine"><img src="falso_profilo_ali.jpg" alt="immagine falsa
della sagoma del 757 secondo i complottisti" width="641"></p>
<p>Ma costruendo (alla buona, però rigorosamente in scala) un modello del
Pentagono e di un 757 con Google SketchUp partendo dai disegni tecnici
della Boeing, si scopre che la sagoma di un Boeing 757 è, rispetto al
Pentagono, <B>ben diversa da quella mostrata fantasiosamente dal film</B>
e <b>perfettamente compatibile con le dimensioni della porzione
danneggiata della facciata</b>.</p>
<p class="immagine"><img src="757gsketchup.jpg" alt="immagine"
width="600"></p>
<P><I>Inganno Globale</i> commette anche altri errori grossolani in
questo punto; errori che, guarda caso, sono sempre a favore del mistero e
dell'ipotesi di complotto. La sagoma delle ali e dei motori nel
fotogramma di <I>Inganno globale</i> è <B>tracciata intenzionalmente
troppo in alto</b>, dove non ci sono danni e dove <I>nessuno</i> afferma
si sia schiantato un aereo, invece di essere tracciata dove i danni ci
sono e vedere se per caso corrisponde.</p>
<P>Anche la forma delle superfici di coda mostrata dal film è
<B>completamente errata</B>: è disegnata come se le superfici orizzontali
sporgessero dalla deriva, come in un vecchio Caravelle, mentre in realtà
si trovano ben più in basso e sporgono dalla fusoliera, come si vede dal
disegno Boeing mostrato qui sotto.</P>
<P class="immagine"><img src="sagoma_757.png" alt="immagine"
width="494"></p>
<P>Inoltre la sagoma è esageratamente spessa e sballata: il vero profilo
alare di un 757 è molto più sottile ed è a V, come mostrato da questo
disegno tecnico prodotto dalla Boeing (la fonte è indicata nell'indice
della sezione 11 settembre).</P>
<p class="dialoghi">00:25:20. NARRATORE: ...o del timone di coda, che è
una lama spessa mezzo metro e alta quasi quanto l'edificio stesso.</P>
<P><B>Questa è una delle castronerie più spettacolari del film</B>, che
dimostra di non avere alcun senso delle dimensioni delle cose di cui sta
parlando. Il timone di coda di un 757 non è alto come l'edificio, ma
neppure lontanamente. Il Pentagono è alto circa 24 metri; il timone di
coda di un Boeing 757 è alto <B>sette metri</b> (fonte: disegni tecnici
Boeing). C'è una bella differenza.</P>
<H3>Sgabelli impossibili?</h3>
<P>
<p class="dialoghi">00:25:31. NARRATORE: Se davvero si fosse trattato di
un Boeing 757, con le sue 100 tonnellate di peso, lanciate a oltre 800
chilometri all'ora, come hanno potuto restare in piedi oggetti come
questo sgabello, dal quale non è nemmeno caduto il libro che c'era
appoggiato sopra?</P>
<p class="immagine"><img src="sgabello1.jpg" alt="immagine"></P>
<p class="immagine"><img src="sgabello2.jpg" alt="immagine"></P>
<p>E se non si fosse trattato di un Boeing 757, ma di un caccia militare
o di un missile, come ipotizzano certi complottisti, come si
spiegherebbero questi oggetti misteriosamente intatti? <B>Come farebbe un
missile a lasciare in piedi uno sgabello?</B></p>
<P>In realtà non c'è nulla di misterioso: basta conoscere la dinamica
degli eventi. Lo sgabello si trova al terzo piano (lo si nota contando i
piani del Pentagono, che sono cinque: quattro con finestre e uno senza) e
in una parte dell'edificio che è stata esposta <i>dopo</i> il crollo e
non è stata colpita dall'impatto, e quindi non ha subito urti.</p>
<P>L'aereo è entrato fra il piano terra e il primo piano e ha tranciato
numerose colonne di supporto: la mancanza di sostegno ha
<i>successivamente</i> indotto il crollo di una fetta di edificio.
L'edificio si è aperto lungo i giunti di espansione, lasciando una
sezione abbastanza regolare, come se fosse stato tagliato con un
coltello, come si nota chiaramente nelle immagini. E' soltanto a questo
punto che lo sgabello ha visto la luce. Tutto qui.</P>
<P>E' un fenomeno che si nota benissimo nei crolli parziali degli edifici
dovuti a frane, incidenti o demolizioni: nonostante l'evento sia
violento, gli oggetti nelle camere aperte dal crollo hanno un'aria
surrealmente intatta. Non c'è nulla di cui stupirsi. Per esempio, la foto
qui sotto, tratta da <a href="http://capitolmuseum.ca.gov/english/
mm_library/media_items/m329_sm.html">Capitolmuseum.ca.gov</a> (ringrazio
<I>verduz</i> per averla trovata), mostra una casa sventrata dal
terremoto di San Francisco del 1906: ci sono ancora i mobili intatti e i
quadri alle pareti, eppure la casa è stata appena colpita da un terremoto
devastante.</P>
<p class="immagine"><img src="casa-sventrata_terremoto_sf_1906.jpg"
alt="immagine"></P>
<p>Un altro esempio, assai più recente e vicino, è tratto da un <a
href="http://www.vvfmilano-sardegna.it/">sito dei vigili del fuoco di
Milano</a>: guardate la specchiera all'ultimo piano, ancora intatta al
proprio posto, nonostante sia crollato tutto intorno.</p>
<p class="immagine"><img src="casa-sventrata-viale-monza2.png"
alt="immagine"></p>
<p>L'originale della foto è <a href="http://www.vvfmilano-sardegna.it/
images/vari/g/vlemonza%201.jpg">qui</a>, e lo vedete qui sotto. Ringrazio
<I>sabrina</i> per la segnalazione.</p>
<p class="immagine"><img src="casa-sventrata-viale-monza1.jpg"
alt="immagine"></P>
<H3>Jim McIntyre (CNN), l'intervista manipolata</H3>
<p>
<p class="dialoghi">00:26:00. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO - Jim
McIntyre CNN - <B>Subito dopo l'impatto*</B></p>
<p class="notula">(*) In realtà dev'essere passata almeno mezz'ora
dall'impatto, visto che la facciata alle spalle di McIntyre è già
crollata.</P>.
<p class="dialoghi">00:26:03. I sottotitoli traducono quello che dice il
giornalista Jim McIntyre della CNN:<br>
<I>"Da un mio sopralluogo ravvicinato non c'è niente che indichi che un
aereo si è abbattuto in un qualunque luogo vicino al Pentagono. L'unica
zona interessata è la fiancata dell'edificio colpita, dove appunto gli
unici rottami trovati sono piccoli abbastanza da poterli raccogliere con
le mani. Non c'è nessun grosso pezzo della coda, della</i> [sic] <I>ali,
della fusoliera, niente del genere, dovunque si guardi...".</I></P>
<P>I complottisti interpretano le sue parole nel senso di una
dichiarazione che non ci sono tracce di aereo da nessuna parte e che
quindi lì non è caduto alcun aereo: persino la CNN, insomma, non crede
alla versione ufficiale.</P>
<p>In realtà, come si può vedere e sentire in una <a href="http://
www.youtube.com/watch?v=ATH8rH91ie0">versione più completa del servizio
di McIntyre</a> (che si chiama Jamie, non Jim), senza i tagli
manipolativi fatti da Mazzucco, McIntyre sta precisando che l'aereo non è
caduto <B>vicino</b> al Pentagono, ma ha colpito direttamente la facciata
dell'edificio. L'enfasi che pone sulla parola <i>"near"</I> ("vicino") è
chiarissima. Le sue parole originali sono queste:</P>
<p class="quote">"From my close-up inspection, there's no evidence of a
plane having crashed anywhere <B>near</B> the Pentagon. The only site is
the actual side of the building that's crashed in, and as I said the only
pieces left that you can see are small enough that you could pick up in
your hand. There are no large tail sections, wing sections, a fuselage,
nothing like that anywhere around."</P>
<P>Perché sta facendo questa strana precisazione? Perché sta rispondendo
a una domanda specifica dallo studio, che il film omette, in modo da far
assumere alle parole di McIntyre un significato differente. Dagli studi
della CNN, infatti, dicono a McIntyre che un testimone oculare ha
dichiarato di aver visto l'aereo (identificato già subito come Boeing 757
della American Airlines) colpire il terreno antistante la facciata del
Pentagono prima di infilarsi nell'edificio, e chiedono quindi McIntyre se
è in grado di confermare questa dinamica. Lui risponde che non conferma:
l'aereo non ha impattato <i>vicino</i> al Pentagono, l'ha proprio preso
in pieno.</P>
<p>Nella stessa versione non tagliata del servizio di McIntyre, inoltre,
si nota che il giornalista parla più che chiaramente di aver visto
frammenti d'aereo:</P>
<p class="quote">"Ho potuto vedere pezzi dell'aereo che si è schiantato
entrando nell'edificio, pezzi molto piccoli dell'aereo sull'eliporto...
Il pezzo più grande che ho visto era lungo circa 90 cm, era argenteo ed
era stato dipinto di verde e di rosso, ma non sono stato in grado di
vedere segni identificativi sull'aereo. Ho anche visto un grosso pezzo di
vetro rotto che sembrava essere un finestrino della cabina di pilotaggio
o un altro finestrino del velivolo"<br><br>
<small>["I could see parts of the airplane that crashed into the
building, very small pieces of the plane on the heliport...The biggest
piece I saw was about three feet long, it was silver and had been painted
green and red but I could not see any identifying markings on the plane.
I also saw a large piece of shattered glass that appeared to be a cockpit
windshield or other window from the plane."]</small></p>
<p class="dialoghi">00:26:27. NARRATORE: C'è chi dice che le pareti del
Pentagono erano durissime, talmente dure che l'aereo si sarebbe
disintegrato contro la facciata. Ma anche quando gli aerei sbattono
contro una montagna, che è molto più dura di qualunque edificio al mondo,
i resti si vedono eccome.</P>
<p>Nessuna fonte ufficiale ha mai detto che l'aereo si sarebbe
disintegrato contro la durissima facciata del Pentagono (e del resto
sarebbe stupido dirlo, vista l'evidenza fotografica delle brecce di
penetrazione). Mazzucco sta mettendo in bocca al suo avversario frasi
false per poi accusarlo di dire il falso: un espediente retorico
classico.</P>
<p>Il paragone con le montagne, poi, è completamente fuorviante. Una
montagna è un blocco solido: un aereo non può ovviamente penetrarvi, per
cui i suoi resti rimangono inevitabilmente visibili sulla superficie. Un
edificio è una struttura cava, per cui l'aereo vi può penetrare, ed
infatti così è successo, sia al Pentagono, sia (e su questo neppure i
complottisti hanno dubbi) al World Trade Center.</P>
<p class="dialoghi">00:26:45. NARRATORE: I motori, poi, sono due
proiettili di acciaio di 4 tonnellate l'uno, talmente compatti che non si
disintegrano nemmeno cadendo da 10.000 metri di altezza.</P>
<p>Può anche darsi, e Mazzucco dovrebbe documentare casi nei quali si è
verificato quello che dice, ma sia al Pentagono, sia al World Trade
Center, i motori non sono <I>caduti</i>: sono passati ad altissima
velocità attraverso la struttura di un edificio. C'è una certa
differenza. Infatti anche al WTC i motori non sono stati ritrovati interi
come nelle foto mostrate dal film, ma in frammenti di dimensioni modeste,
come quello mostrato qui sotto.</P>
<p class="immagine"><img src="wtc12-aerottami-motore-frammento-0006.jpg"
alt="frammento di motore al WTC"></P>
<p><I>Inganno Globale</i> cita di nuovo lo speciale del TG1.</p>
<p class="dialoghi">00:26:57. OLLA: <i>... ma quali sono le parti che non
vengono distrutte, che non si squagliano per il calore? Comandante
Tedeschi.</i><BR>
TEDESCHI: <I>Sì, pezzi del carrello e il cuore dei due motori, che è
molto più compatto della parte esterna dei motori, ovviamente, è fatta in
materiali che devono resistere alla temperatura -- 2000-2500 gradi -- per
cui già anche il materiale stesso della parte delle turbine è un
materiale che è adatto a resistere e quindi i due mo... la parte centrale
dei due motori è sicuramente sopravvissuta all'impatto.</I></p>
<p class="dialoghi">00:27:30. NARRATORE: Ma dove sono finiti i due
motori, visto che sul prato non ci sono e sulla parete c'è un foro
soltanto?</P>
<p>Certo: un foro soltanto, <b>largo trentacinque metri</b>. Ci potrebbe
forse passare un motore?</P>
<h3>La ricostruzione della Purdue University</h3>
<p>
<p class="dialoghi">00:27:42. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO - La
versione ufficiale - Ricostruzione al computer della Purdue University</
P>
<p>
<p class="dialoghi">00:27:44. NARRATORE: La versione ufficiale,
illustrata da questo filmato, vuole invece che l'aereo sia scomparso per
intero all'interno dell'edificio. Si dimentica, però, curiosamente
proprio dei motori, che di colpo svaniscono nel nulla, mentre il Boeing
diventa improvvisamente piccolo come un vagone della metropolitana.</p>
<p>Siccome Mazzucco non si documenta, tutto gli sembra terribilmente
misterioso. In realtà, come si può leggere nel <a href="http://
www.purdue.edu/UNS/html4ever/020910.Sozen.Pentagon.html">sito della
Purdue</a>, i motori non sono stati affatto "dimenticati". Lo scopo della
simulazione della Purdue era determinare il comportamento della <b>massa
di carburante</b> dell'aereo, che pur essendo liquida ha comunque una
forza d'urto superiore (in virtù del suo peso) a quella della struttura
dell'aereo, relativamente fragile, e in quest'analisi i motori non erano
pertinenti:</p>
<p class="quote">"Lo strumento software è insolito, perché utilizza i
principi della fisica per simulare il modo in cui l'enorme massa di
carburante e di carico di un aereo colpisce un edificio. La struttura
dell'aereo ha provocato danni relativamente modesti... Il modello indica
che gli effetti più critici sono stati prodotti dalla massa in movimento
ad alta velocità. 'A quella velocità, l'aereo in sé è come la pelle di
una salsiccia' ha dichiarazo Sozen. 'Non ha molta resistenza e
praticamente si sbriciola all'impatto... Ci siamo concentrati sulla
modellizzazione dell'effetto dell'impatto del carburante liquido
contenuto nei serbatoi dell'aereo -- la quantità di energia trasferita al
sistema portante strutturale dell'edificio"<br><br>
<small>("The software tool is unusual because it uses principles of
physics to simulate how a plane's huge mass of fuel and cargo impacts a
building. The plane's structure caused relatively little damage... The
model indicates the most critical effects were from the mass moving at
high velocity. 'At that speed, the plane itself is like a sausage skin,'
Sozen said. 'It doesn't have much strength and virtually crumbles on
impact.'... Our focus was on modeling the impact effect of the liquid
fuel in the tanks of the aircraft – the amount of energy transferred to
the building's structural load-carrying system")</small></p>
<p>Non è chiaro, inoltre, su che basi il film dica che il Boeing diventa
improvvisamente <I>"piccolo come un vagone della metropolitana"</I>. La
fusoliera di un Boeing 757 è larga 3,8 metri. Quanto è largo un vagone
della metropolitana?</P>
<p class="dialoghi">00:28:07. NARRATORE: Ma le dimensioni reali di un 757
sono queste, e questi sono i suoi motori, non certo questi.</p>
<p><I>Inganno Globale</i> parla di dimensioni, ma fa vedere un primissimo
piano di un 757 senza indicarne affatto le misure, confidando che
l'effetto ottico del primissimo piano lo faccia sembrare più grande di
quello che è.</p>
<p>Mostra poi un frammento di aereo al Pentagono, dicendo che non
corrisponde ai motori di un 757. Giudicate voi stessi:</p>
<p class="immagine"><img src="motore-rr-757.jpg" alt="pezzo motore"> <img
src="b757-engine-rotor.jpg" alt="pezzo motore"></P>
<p class="dialoghi">00:28:20. NARRATORE: Questo è comunque l'unico foro
di entrata che si vede sulla facciata del Pentagono.</P>
<p>Come no. Possiamo senz'altro ignorare la trascurabile breccia di
trentacinque metri di larghezza che le sta sotto.</P>
<p class="dialoghi">00:28:24. Questo invece è il foro praticato da un
missile Cruise nel 1999 sulla facciata della casa del leader jugoslavo
Milosevic.</p>
<P>Il confronto è azzeccatissimo: dato che nella foto della casa di
Milosevic il Cruise non ha praticato una breccia larga trentacinque
metri, il Pentagono non può essere stato colpito da un Cruise, come
dicono certi complottisti.</P>
<H3>Bobine e fori d'uscita</h3>
<P>
<p class="dialoghi">00:28:36. TITOLO: IL SEGRETO DEL PENTAGONO - Il
paradosso impossibile</p>
<p class="dialoghi">00:28:38. NARRATORE: In ogni caso resta molto
difficile credere che l'aereo sia entrato tutto all'interno
dell'edificio, quando la maggioranza delle finestre <b>conserva
addirittura i vetri intatti*</b> e i grossi rulli di cavo elettrico che
erano già presenti sul prato già prima dell'impatto <b>non sono nemmeno
caduti**</b>.</p>
<p class="notula">(*) Come già detto, sono vetri antiscoppio. Sono fatti
per sopportare le esplosioni.<br>
(**) Come già detto, i rulli (bobine) sono stati spostati, piegati con
violenza e inclinati da una forza enorme.</p>
<p class="dialoghi">00:28:56. NARRATORE: Se invece l'aereo si è
disintegrato contro la facciata, che cosa può aver causato questo foro di
uscita, di dimensioni simili a quello di entrata, che sta addirittura
all'interno del terzo anello del Pentagono?</p>
<p>Mazzucco concentra in questa frase ben due errori:</P>
<ul>
<li>Il primo, come già detto, è che <i>nessuno</i> dice che l'aereo s'è
disintegrato contro la facciata, per cui cade la premessa del suo dubbio
sulla natura del foro d'uscita.</li>
<li>Il secondo è che il foro d'uscita non è <I>"di dimensioni simili"</
I>: non misura affatto 35 metri, come si può vedere più che chiaramente
da questa foto.</li>
</Ul>
<p class="immagine"><img src="pent-hole.jpg" width="700" alt="foro al
Pentagono"></p>
<p class="dialoghi">00:29:10. NARRATORE: Fra il foro di entrata e quello
di uscita ci sono in mezzo circa un centinaio di colonne di cemento
armato. Che cosa può avere la forza di travolgerle tutte restando intatto
e conservando fino alla fine la forza sufficiente per fare questo danno?
</p>
<p class="immagine"><img src="ig-colonne.jpg" width="534"
alt="colonne"></p>
<p>A parte il fatto che le colonne non sono <I>"circa un centinaio"</i>,
ma una cinquantina (e si vede a occhio, anche senza contarle, nel
fotogramma che Mazzucco stesso mostra nel suo film e che vedete qui
accanto), questo commento sulle colonne contraddice quello che il film ha
detto prima, ossia che erano ancora in piedi.</p>
<P>Non solo: ma questa domanda è un autogol clamoroso: <B>che cosa,
appunto, può avere la forza di travolgere tutte quelle colonne in cemento
armato? Non certo un missile</B>, che non ha né la massa né la robustezza
sufficienti (un missile Cruise tipo Tomahawk pesa meno di 1500 kg, come
una berlina), e non è neppure largo abbastanza da abbatterne una fascia
così ampia.</P<
<H3>Parla il generale in pensione</H3>
<p>
<p class="dialoghi">00:29:30. TITOLO: ALBERT STUBBLEBINE - <b>Generale</
b> dell'esercito USA in pensione</P>
<p class=notula><I>Inganno Globale</i> lo presenta come <i>"generale"</
i>, ma i titoli originali dicono chiaramente <I>"Maj. General"</i>, che è
<I>"maggior generale"</I>. E come dice <a href="http://it.wikipedia.org/
wiki/Maggior_Generale">Wikipedia</a>, un maggior generale <I>"ha un grado
immediatamente al di sotto di quello di tenente generale (lieutenant
general) e immediatamente al di sopra di quello di brigadier generale
(brigadier general). Un maggior generale è chiamato anche 'generale a due
stelle' per via del distintivo di grado"</i>.</p>
<p class="dialoghi">SOTTOTITOLI [mentre si sente la voce del generale]:
Tra le varie esperienze che ho fatto nell'esercito, sono stato il
responsabile per l'interpretazione delle immagini di segreti tecnici e
scientifici durante la Guerra Fredda. Io misuravo le varie parti delle
attrezzature sovietiche tramite le fotografie. Era il mio lavoro. Io
guardo il buco del Pentagono, poi guardo le dimensioni dell'aereo che
avrebbe dovuto colpire il Pentagono. E dico che l'aereo non -- ci -- sta
in quel buco. Ma allora, che cosa ha colpito il Pentagono? Che cosa lo ha
colpito?</P>
<P class="immagine"><img src="ig-stubblebine.jpg" width="495"
ALT="immagine foro secondo Mazzucco"></P>
<P>Indubbiamente Stubblebine ha ragione, se le foto del buco del
Pentagono sono quelle che mostra questo film: guarda caso, foto nelle
quali si vede soltanto la porzione superiore centrale della breccia, che
per il resto è provvidenzialmente coperta da un getto d'acqua.</P>
<p class="notula">Secondo la <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/
Albert_Stubblebine">Wikipedia</a>, Stubblebine è un appassionato di
parapsicologia.</P>
<!-- qui è stata tolta la parte della tenda blu :) -->
<H3>Missili e similitudini</h3>
<p>I sottotitoli traducono le parole di un testimone oculare dell'impatto
al Pentagono.</p>
<p class="dialoghi">00:30:21. Sottotitoli: <I>Era come un missile Cruise,
con le ali, è andato dritto di là, e ha sbattuto dritto contro il
Pentagono. Un'esplosione enorme, una gran palla di fuoco, s'è alzata una
colonna di fumo</I></P>
<P>Le parole originali del testimone, udibili nel sonoro, sono queste:</
p>
<p class="quote"><I>I mean it was like a... a Cruise missile, with wings.
It went right there, and slammed right into the Pentagon. Huge explosion,
a great ball of fire, smoke started billowing out...</i></p>
<p><I>Inganno Globale</i> ritiene così importante questa testimonianza
che la ripete come titolo su sfondo nero:</P>
<p class="dialoghi">00:30:33. Titoli: <I>It was like a Cruise missile,
with wings. It went right there, and slammed right into the Pentagon" "Era come un missile Cruise, con le ali. Andava proprio in quella
direzione, e si è schiantato dritto nel Pentagono." -- CNN NEWS</I></P>
<P>La prima frase viene citata come se fosse la prova della presenza di
un missile, ma in realtà il testimone oculare sta facendo una
<I>similitudine</I>. <I>"Era <B>come</B> un Cruise"</i> non vuol dire
<I>"era un Cruise"</i>. Essendo una similitudine, non va presa alla
lettera, come prova dell'uso di un missile Cruise, così come quando dico
che il mio gatto corre come un razzo non vuol dire che gli escono
letteralmente le fiamme dal sedere.</P>
<P>Il film si limita a dare la vaghissima fonte <I>"CNN News"</i>, ma non
dice chi è il testimone. Eppure basta una ricerca in Google con le parole
del testimone per scoprire che si tratta di Mike Walter, di <I>USA
Today</i> (non CNN News). La ricerca porta alla luce la testimonianza
completa di Walter, che <B>Mazzucco ha tagliato per farla sembrare una
prova dell'uso di un missile</B>, togliendo una frase che chiarisce non
solo che quella del missile è una semplice similitudine, ma che il
testimone specifica di aver visto un jet, non un missile, e
specificamente un jet della American Airlines:</P>
<P class="quote">"Ero seduto nella carreggiata nord sulla 27 e il
traffico era, sai com'è, tipico dell'ora di punta: aveva rallentato fino
a fermarsi. Ho guardato fuori dal mio finestrino <b>e ho visto questo
jet, un jet della American Airlines,</b> che si avvicinava. E ho pensato
'Non ha senso, è veramente basso'. E l'ho visto. Voglio dire, era come un
missile Cruise con le ali. E' andato dritto di là e si è schiantato
dritto contro il Pentagono. Esplosione enorme, grande palla di fuoco,
fumo che iniziava a fuoriuscire formando volute. E poi c'è stato il caos
sull'autostrada, mentre la gente cercava di girare intorno al traffico e
andar giù, in avanti o all'indietro. Avevamo una signora davanti a noi
che stava facendo retromarcia e gridava 'Tutti indietro, indietro, hanno
colpito il Pentagono'. Era terrore assoluto".<br><BR>
<small>("I was sitting in the northbound on 27 and the traffic was, you
know, typical rush-hour -- it had ground to a standstill. I looked out my
window and <B>I saw this plane, this jet, an American Airlines jet</B>,
coming. And I thought, 'This doesn't add up, it's really low.' And I saw
it. I mean it was like a cruise missile with wings. It went right there
and slammed right into the Pentagon. Huge explosion, great ball of fire,
smoke started billowing out. And then it was chaos on the highway as
people tried to either move around the traffic and go down, either
forward or backward. "We had a lady in front of me, who was backing up
and screaming, 'Everybody go back, go back, they've hit the Pentagon.' It
was just sheer terror.")</small><br><br>
[Fonte: <a href="http://edition.cnn.com/2001/US/09/11/witnesses/">CNN</
a>]</P>
<h2>Capitolo 4 - Il mistero di UA93</H2>
<p><I>Inganno Globale</i> passa ad esaminare il volo United Airlines 93,
caduto vicino a Shanksville, in Pennsylvania, senza raggiungere il
proprio bersaglio.</p>
<P class="dialoghi">00:30:45. TITOLO: Capitolo 4 - IL MISTERO DI UA93</p>
<P class="dialoghi">00:30:50. TITOLO: IL MISTERO DI UA93 - Un altro
Boeing scomparso nel nulla</p>
<p class="dialoghi">00:30:49. NARRATORE: Ma il Boeing del Pentagono non è
l'unico a mancare all'appello di quel giorno.<br>
[audio delle registrazioni dei dialoghi del traffico aereo che chiama il
Volo 93]<br>
Questa donna<br>
[immagine di una donna che regge una fotografia]<br>
mostra l'unica fotografia che sia stata scattata entro pochi secondi
dalla caduta del volo United 93 in un campo della Pennsylvania.</p>
<p class="dialoghi">00:31:18. NARRATORE: E questo era l'aereo
originale.</P>
<!-- Mazzucco ha editato l'errore della sigla ("un Boeing 757 siglato
N592UA") -->
<p class="dialoghi">00:31:21. NARRATORE: Inizialmente si era sparsa la
voce che fosse stato abbattuto in volo e le diverse testimonianze di
rottami e di resti umani ritrovati nell'arco di molte miglia sembravano
confermarlo.</P>
<P>L'esistenza di piccoli frammenti <b>d'aereo</b> trovati nel lago e a
una certa distanza dalla buca è effettivamente documentata da varie
fonti. Ma <b>nessuna fonte parla di resti umani trovati a miglia di
distanza</B>. Quali sono le fonti dell'affermazione di Mazzucco? Non si
sa.</p>
<p>Vediamo cosa dicono le fonti giornalistiche (non quelle "ufficiali"
spesso citate da Mazzucco):</P>
<ul>
<li>il giornale inglese <i>Mirror</i> <a href="http://www.mirror.co.uk/
news/allnews/page.cfm?objectid=12192317&amp;method=full&amp;">parla</a>
di <i>"detriti piovuti nel lago... principalmente posta, pezzetti di
riviste di bordo e di telo dei sedili... Frammenti leggeri furono trovati
a 13 km di distanza, a New Baltimore. Una porzione di motore del peso di
una tonnellata fu trovata a circa 1,8 km dal punto d'impatto"</i>.<br>
<small>('Debris rained down on the lake... It was mainly mail, bits of
in-flight magazine and scraps of seat cloth... Light debris was also
found eight miles away in New Baltimore. A section of engine weighing a
ton was located 2,000 yards - over a mile - from the crash site.')</
small></li>
<li><I>Popular Mechanics</i> <a href="http://www.popularmechanics.com/
science/defense/1227842.html?page=7&amp;c=y">dice</a> che l'oggetto
trovato a distanza dal punto d'impatto non è un motore intero, ma una
delle sue ventole: <I>"Gli esperti sul posto hanno dichiarato a PM che
una ventola proveniente da uno dei motori è stata recuperata in un bacino
di drenaggio a valle del luogo dello schianto. Jeff Reinbold, il
rappresentante del Servizio Parchi Nazionali responsabile per il
monumento commemorativo del Volo 93, conferma la direzione e la distanza
dal luogo dello schianto al bacino: poco più di 270 metri verso sud, il
che significa che la ventola è caduta nella direzione nella quale stava
viaggiando l'aereo"</i>.<br>
<small><i>('Experts on the scene tell PM that a fan from one of the
engines was recovered in a catchment basin, downhill from the crash site.
Jeff Reinbold, the National Park Service representative responsible for
the Flight 93 National Memorial, confirms the direction and distance from
the crash site to the basin: just over 300 yards south, which means the
fan landed in the direction the jet was traveling.')</i></small></li>
<li>La presenza di frammenti dell'aereo a chilometri di distanza è
confermata anche dalla <a href="http://edition.cnn.com/2001/US/09/13/
penn.attack/">CNN</a>: <I>"...gli investigatori dicono di aver trovato
rottami dello schianto ad almeno 12 km dal sito dell'impatto. Una seconda
zona di frammenti si trova intorno a Indian Lake, a circa 5 km dal luogo
dello schianto. Parte dei frammenti era nel lago e parte giaceva nelle
sue vicinanze. Altri frammenti provenienti dall'aereo sono stati trovati
a New Baltimore, a circa 13 km di distanza dallo schianto... Gli
investigatori hanno detto in seguito che i frammenti erano tutti di
materiale molto leggero, per esempio carta e nylon sottile, facilmente
trasportabile dal vento, che soffiava verso Indian Lake e New Baltimore a
9 nodi. Le autorità hanno dichiarato che è stato recuperato un pezzo di
motore. Molti dei frammenti sono minuti."</i><br>
<small><I>('...investigators say they&rsquo;ve found debris from the
crash at least eight miles away from the crash site. A second debris
field was around Indian Lake about 3 miles from the crash scene. Some
debris was in the lake and some was adjacent to the lake. More debris
from the plane was found in New Baltimore, some 8 miles away from the
crash... Investigators later said the debris was all very light material,
such as paper and thin nylon the wind would easily blow. The wind was
blowing towards Indian Lake and New Baltimore at 9 knots... Officials
said an engine part has been recovered. Much of the debris is tiny.')</
i></small></li>
</ul>
<p>Ulteriori citazioni e mappe dell'impatto, della distribuzione dei
frammenti e della zona circostante sono in <a href="http://
911research.wtc7.net/planes/attack/flight93site.html">questa pagina</a>
di 911research.wtc7.net.</p>
<P>Si teorizza che questa distribuzione di rottami dimostri che l'aereo è
stato distrutto in volo, ma potrebbe anche significare, meno
complottisticamente, che l'aereo ha subito un parziale cedimento in volo,
magari a causa delle violente manovre usate dai dirottatori per
sbilanciare i passeggeri in rivolta.</P>
<p>C'è una considerazione importante da fare a proposito delle distanze
chilometriche indicate da alcune fonti: <b>talvolta si tratta di distanze
stradali, non in linea d'aria.</b> Come chiunque può verificare per
esempio in Google Earth, la distanza in linea d'aria dal punto d'impatto
al lago Indian non è di 5 km, ma varia da un minimo di 2,6 km a un
massimo di 4,6 km; la distanza in linea d'aria dal punto d'impatto a New
Baltimore è 13,5 km.</p>
<p>E' inoltre estremamente difficile fare raffronti con altri incidenti
aerei, dato che le condizioni del Volo 93 sono decisamente atipiche: un
impatto pressoché verticale a velocità elevatissima. Di solito, invece,
gli aerei di linea impattano radenti, perché i loro piloti stanno
tentando di salvare la pelle.</p>
<p>C'è però un vago termine di paragone che suggerisce la possibilità di
un cedimento in volo dovuto alle sollecitazioni della caduta in
verticale: l'incidente occorso al volo AA587 del 12/11/2001. Un Airbus
A300 perse la deriva (lo stabilizzatore verticale) per un cedimento
strutturale e precipitò a New York, causando la morte di 260 persone.
Durante la caduta, i motori si staccarono e furono trovati a distanze
paragonabili a quelle del motore (o frammento di motore) del Volo 93.</p>
<p>Il disastro è documentato nel <a href="http://www.ntsb.gov/Pressrel/
2004/041026.htm">rapporto dell'NTSB</a>:</P>
<p class="quote">"Lo stabilizzatore verticale e il timone dell'aereo
furono trovati nella Jamaica Bay, a circa un miglio dal sito del relitto
principale. I motori, anch'essi separatisi dall'aereo pochi secondi prima
dell'impatto al suolo, furono trovati a vari isolati dal sito del
relitto"<br><br>
<small>('The aircraft&rsquo;s vertical stabilizer and rudder were found
in Jamaica Bay, about a mile from the main wreckage site. The engines,
which also separated from the aircraft seconds before ground impact, were
found several blocks from the wreckage site')</SMALL>
<p class="dialoghi">00:31:38. NARRATORE: Ma la versione ufficiale ha
voluto che l'aereo sia stato fatto schiantare al suolo dagli stessi
passeggeri, in un gesto di eroismo.</P>
<P>Il film mostra il <i>trailer</i> del film <i>United 93</i>.</p>
<p class="dialoghi">00:31:59. NARRATORE: In quel caso, però, questa
enorme massa di acciaio avrebbe dovuto arrivare fino a terra intatta,
scomparendo poi per intero in questa <B>buca di pochi metri</b>, che
sembra quasi disegnata da un autore di cartoni animati. Non c'è più
niente, non un timone di coda, un pezzo d'ala, un carrello, nulla. Ma in
tutti gli incidenti di questo tipo, anche nei peggiori, almeno i motori e
il troncone di coda rimangono comunque riconoscibili. Mentre qui non c'è
assolutamente nulla che si possa far risalire a un Boeing 757, solo dei
piccolissimi rottami della misura di 20-30 cm al massimo, che potrebbero
appartenere a qualunque cosa.</p>
<P>Il film paragona impatti radenti con l'impatto pressoché verticale, e
ad altissima velocità, del Volo 93. E' ovvio che i risultati sono
differenti.</P>
<P>Inoltre la frase <i>"potrebbero appartenere a qualunque cosa"</i> è
falsa, perché i frammenti sono identificabili come componenti di un 757,
non certo di una mietitrebbia o di un tostapane. Si vede addirittura
chiaramente la fibbia di una cintura di sicurezza d'aereo. Con questi
espedienti verbali, Mazzucco sta cercando di sminuire i frammenti
ritrovati, per sostenere la propria tesi.</P>
<H3>Una buca piena di nulla</h3>
<p>
<p class="dialoghi">00:32:51. TITOLO: IL MISTERO DI UA93 - Una buca piena
di nulla</p>
<p>Il film cita il sindaco di Shanksville. Il suo nome è Ernest Stull, ma
Mazzucco adotta una grafia differente, che mantengo qui per evitare
equivoci.</p>
<p class="dialoghi">00:32:53. NARRATORE: Ernie Stuhl, il sindaco di
Shanksville, è stato uno dei primi ad accorrere sul posto.</p>
<p class="dialoghi">SOTTOTITOLI [mentre viene mostrato Stuhl]: <I>Ma
l'aereo non c'era... Non c'era nessun aereo</i>.</p>
<p class="immagine"><img src="ig-ernest-stull.jpg" width="321"
alt="immagine sindaco"></P>
<P>Il logo in alto a destra, nelle immagini di Stull/Stuhl, indica che lo
spezzone è tratto da un programma della rete televisiva tedesca WDR.
L'audio originale inglese di Stuhl riporta queste parole: <i>"... and
there's no airplane. No airplane."</i></P>
<p class="notula">Una voce femminile fuori campo dice <I>"You lived here
all your life?"</I> (Hai vissuto sempre qui?), ma non sembra che si stia
rivolgendo a Stuhl.</P>
<p>Detta così, la frase sembra una schiacciante ammissione del sindaco
che la tragedia del Volo 93 è una messinscena. Ma il sito del settimanale
tedesco <I>Der Spiegel</i> <a href="http://service.spiegel.de/cache/
international/spiegel/0,1518,265160-5,00.html">indica</a> che il
programma dal quale Mazzucco ha tratto lo spezzone è <I>"Aktenzeichen
11.9. ungelöst"</I> ("Dossier 11/9: non risolto") di Willy Brunner e
Gerhard Wisnewski. Si tratta di due complottisti di professione, che
realizzano documentari favorevoli a ogni sorta di ipotesi di complotto
(compresa quella dello sbarco sulla Luna simulato in studio, come si può
rilevare visitando i loro siti o leggendo il mio <a href="http://
attivissimo.blogspot.com/2006/08/minoli-lunare-bloggata-indiretta.html">articolo</a> sul loro documentario "lunare" trasmesso dalla
Rai).</P>
<P>L'articolo di <i>Der Spiegel</i> rivela la manipolazione fatta da
Brunner e Wisnewski e riportata fedelmente da Mazzucco: <i>Der Spiegel</
i> ha ottenuto dalla rete WDR il nastro originale dell'intervista, che
include le parti tagliate e mai messe in onda. In questo nastro, la frase
di Stuhl prosegue in modo estremamente chiaro:</P>
<p class="quote">STUHL: <I>"...Hanno trovato soltanto le due turbine,
perché ovviamente sono più pesanti e massicce di tutto il resto. Ma non
era rimasto quasi nulla dell'aereo vero e proprio. Si riescono ancora a
trovare, là fuori, pezzi grossi come un piatto. E Neville, della fattoria
situata da quella parte, ha trovato dietro il suo granaio un pezzo di
alluminio proveniente dal guscio esterno dell'aereo, che doveva misurare
8 piedi per 10 o anche 8 per 12 [2,5 m per 3 o anche 2,5 per 3,5]."</
i><br><br>
<small>(“...They just found the two turbines because, of course, they’re
heavier and more massive than everything else. But there was almost
nothing left of the actual airplane. You can still find plate-sized parts
out there. And Neville from the farm over there found an aluminum part
from the airplane’s outside shell behind his barn that must’ve been about
8 by 10 or even 8 by 12 feet.”)</small></p>
<p>Se la dichiarazione di Stuhl fosse stata presentata correttamente e
integralmente, sarebbe emerso il vero senso di quello che diceva il
sindaco di Shanksville: quando è arrivato sul posto, si aspettava di
trovare un aereo incidentato. Ma non c'era nessun aereo: soltanto rottami
abbastanza piccoli, sparsi sul terreno, e i due motori. Stuhl stava
esprimendo il suo stupore per gli effetti inattesi del violentissimo
impatto.</p>
<p>Come ulteriore riscontro, Der Spiegel ha presentato a Stuhl la
traduzione in inglese dei brani di un libro scritto da Wisnewski e dello
spezzone del suo documentario. Stuhl ha reagito in questo modo:</P>
<p class="quote"><I>"Le mie dichiarazioni sono state tolte completamente
dal loro contesto. Certo che c'era un aereo: semplicemente non ne era
rimasto granché dopo l'esplosione. Questo è quello che intendevo quando
ho detto 'nessun aereo'. Ho visto io stesso, con i miei occhi, pezzi dei
rottami; ho visto anche uno dei motori, giaceva nei cespugli."</
I><br><br>
<small>“My statements were taken completely out of context. Of course
there was an airplane. It’s just that there wasn’t much left of it after
the explosion. That’s what I meant when I said ‘no airplane’. I saw parts
of the wreckage with my own eyes, even one of the engines. It was lying
in the bushes.”</small>)</P>
<p class="dialoghi">00:33:07. SOTTOTITOLI [mentre viene mostrata una
giovane donna che parla] <I>Niente. Solo dei pezzettini. Non c'era niente
come un portello, un finestrino... c'erano soltanto pezzettini, frammenti
dappertutto</i>.</p>
<p class="dialoghi">SOTTOTITOLI [mentre parla una giornalista in inglese,
inizialmente fuori campo] <I>C'è una grossa buca per terra, ma è tutto
quello che si vede... Questa grossa buca e poi solo dei frammenti
piccolissimi... Ci sono centinaia di investigatori sul campo, come vi ho
detto, ...ma non hanno trovato niente che sia più grande di una guida
telefonica</i>.</p>
<p class="dialoghi">00:33:34. NARRATORE: Dennis Rodney è il direttore del
Pittsburgh Gazette.</P>
<p class="dialoghi">RODNEY (sottotitoli): <I>Rottami di aereo? Niente di
riconoscibile.</i></p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Purtroppo ci sono pochissime immagini a
disposizione e sono tutte molto simili. I reporter locali, infatti, pur
essendo accorsi entro pochi minuti, hanno trovato la zona già interamente
recintata dagli uomini dell'FBI che non li lasciavano avvicinare.</p>
<p class="dialoghi">00:33:58. Spezzone da Fox News. Un telecronista
dialoga con un intervistato. I sottotitoli dicono:<BR>
<I>"Siamo con Chris Paniki, fotografo di Pittsburgh che lavora per la
Fox. E' appena tornato dal luogo dell'incidente. Ho visto le foto che ha
fatto, e sembra proprio che là non ci sia niente, a parte la buca."</
I><BR>
PANIKI: <I>"Sì, è così. Per quel che riuscivamo a vedere, non è rimasto
gran che."</I><BR>
GIORNALISTA: <I>"Qualche pezzo grande di rottame?"</I><BR>
PANIKI: <I>"No, non c'era niente che indicasse che lì è appena caduto un
aereo."</i><BR>
GIORNALISTA: <I>"Fumo? Fiamme?"</I><BR>
PANIKI: <I>"Niente. Tutto era assolutamente tranquillo. Davvero molto
tranquillo."</i><BR>
GIORNALISTA: <I>"Secondo te quanto era grande la buca?"</I><BR>
PANIKI: <I>"A occhio mi è sembrata di circa 6-7 metri di larghezza... E
lunga 3 o 4 metri circa."</i></p>
<p><I>Inganno globale</i> mostra un fotogramma del cratere d'impatto (qui
sotto) sul quale sovrappone delle misure.</P>
<p class="immagine"><img src="ua93_6-7metri_ig.jpg" alt="immagine"
width="315"><P>
<P>L'immagine vuole suggerire che la buca era di gran lunga troppo
piccola per un aereo di linea e quindi sarebbe un falso maldestramente
eseguito.</p>
<p>Le parole del fotografo intervistato si riferiscono probabilmente alle
dimensioni della zona centrale della buca, non alla lunghezza complessiva
del solco. Ma Mazzucco coglie al volo l'occasione di creare una falsa
prova delle sue teorie.</P>
<p>Le dimensioni reali della buca sono invece ampiamente testimoniate da
foto aeree come quelle mostrate qui sotto e tratte dalla documentazione
del processo Moussaoui. Sono foto che Mazzucco non può non conoscere e
nelle quali si vedono chiaramente delle persone (cerchiate in giallo) che
consentono di avere un indiscutibile riferimento dimensionale:</P>
<p class="immagine"><img src="volo93_dettaglio1.jpg" alt="immagine"
width="723"><br><br>
<i>"3 o 4 metri circa"</i>?</P>
<p class="immagine"><img src="volo93_dettaglio2.jpg" alt="immagine"
width="590"></P>
<p class="immagine"><img src="volo93_dettaglio3.jpg" alt="immagine"
width="793"></P>
<p class="dialoghi">00.34:50. In sovrimpressione: <I>Ma un Boeing 757 è
largo circa 40 metri non 6 o 7</i>.
<p class="dialoghi">00.34:51. Un giornalista americano descrive quello
che vede nel luogo dell'impatto. I sottotitoli traducono:<br>
GIORNALISTA: <I>Da lontano non si vedono rottami, ma solo una grossa buca
nel terreno. Ma nel bosco dietro alla buca, si trovano piccole
testimonianze di un grande, orribile evento.</I><br>
PERSONA SUL POSTO: <I>Cosa c'è là? Guarda qui.</i><BR>
GIORNALISTA: <I>Un pezzo solitario di isolante a nido d'ape... Un pezzo
di alluminio di 30 cm., con attaccata una vite a croce ... La pagina
strappata di una rivista. I frammenti del disastro sono dappertutto.</
I><BR>
PERSONA SUL POSTO: <I>All'inizio non ero nemmeno sicuro che fossero dei
pezzi di un aereo... Sono così piccoli... E non sono riconoscibili, non
si capisce se sono pezzi di fusoliera, ... oppure pezzi di un sedile, non
si capisce cosa siano. Ma siamo letteralmente circondati da frammenti. E
c'è un odore molto forte, di ... di terra bruciata. E' l'unico modo che
mi viene per descriverlo. Non c'è l'odore del carburante degli aerei, c'è
odore ... Ken, tu come lo chiameresti?</I><BR>
KEN (FUORI CAMPO): <I>Terra bruciata.</I><BR>
PERSONA SUL POSTO: <i>Sì, terra bruciata. C'è odore di terra bruciata. E
abbiamo cominciato a sentirne l'odore man mano che ci avvicinavamo ai
rottami.</i></P>
<!-- il giornalista qui sopra è forse William Bunch -->
<P>Il fatto di non sentire odor di carburante viene presentato come se
fosse una cosa strana, ma vista la violenza dell'impatto, è improbabile
che il carburante sia semplicemente sgocciolato via impregnando il
terreno: si è presumibilmente incendiato. Infatti si nota che il bosco
sullo sfondo delle fotografie del cratere è stato consumato da un
incendio.</P>
<p class="dialoghi">0:36:00. TITOLO: IL MISTERO DI UA93 - Schianto aereo,
o classica bomba?</p>
<p class="dialoghi">00:36:04. NARRATORE: Odore di terra bruciata, hanno
detto, e non di cherosene.</p>
<p class="dialoghi">00:36:11. NARRATORE: Torniamo ora alla fotografia
scattata dopo l'impatto. In effetti il fungo è il risultato tipico
dell'esplosione di una bomba. Queste sono immagini scattate in
Afghanistan, subito dopo un bombardamento da parte degli americani,
mentre un aereo che cade carico di carburante solleva al cielo una lunga
colonna di fumo nero che continua a bruciare per molte ore.</p>
<p>Il film si dimentica di notare la presenza di una zona di bosco
completamente bruciata (la si vede nella foto qui sopra), poco
compatibile con una bomba.</p>
<P>Inoltre teorizza che soltanto una bomba possa produrre una nube a
fungo come quella di Shanksville. Non è vero: il 13 agosto 2006, alla
periferia di Piacenza è caduto un C-130 algerino, come riferito dalle
agenzie di stampa e da varie fonti (per esempio l'<a href="http://
www.arpa.emr.it/pubblicazioni/notizie/notizie_378.asp">ARPA</a>).</P>
<p>Dalla zona dell'incidente si è levata una nube di fumo, della quale
Gianluca Pietta ha scattato la fotografia mostrata qui sotto a sinistra,
riprodotta con il suo permesso e reperita dall'autore di Crono911 (che
trovate nell'indice della sezione 11 settembre). La somiglianza con la
nube di Shanksville è notevole.</P>
<p class="immagine"<img src="nubi-a-confronto.jpg" alt="confronto fra
nube Shanksville (dx) e Piacenza (sx)"></P>
<P class="dialoghi">00:36:44. TITOLO - IL MISTERO DI UA93 - Colpito in
volo?</P>
<p class="dialoghi">00:36:47. NARRATORE: Sembrerebbe quindi che sia stata
approntata una esplosione a terra, piena di ferraglia qualunque, per
simulare un impatto al suolo, mentre la mancanza dei veri rottami sembra
indicare che l'aereo sia stato davvero colpito in volo.</p>
<p>Secondo <I>Inganno Globale</i>, insomma, gli artefici della
messinscena sono dei veri pasticcioni: scavano una buca troppo piccola,
si dimenticano di predisporre odor di cherosene e di piazzare rottami di
grossa taglia per rendere subito riconoscibile l'aereo anche a chi non
capisce niente di aviazione. Perché secondo Mazzucco, un aereo che
impatta il suolo in verticale a novecento chilometri l'ora deve spezzarsi
compostamente in tronconi anziché sbriciolarsi per l'urto tremendo.</p>
<p class="dialoghi">I sottotitoli traducono le voci americane:<br>
GIORNALISTA: <I>Il primo a vedere l'aereo che cadeva è stato un
minatore...</I><br>
NARRATORE: Altre testimonianze paiono confermarlo.<BR>
MINATORE: <I>Abbiamo visto l'aereo praticamente capovolto. Veniva giù
quasi diritto... Si vedeva che stava cadendo, e un attimo dopo, su
Rossners, c'è stata questa enorme palla di fuoco. L'aereo sarà stato ad
almeno 100, 150 metri di altezza.</i></p>
<!--forse il minatore si chiama Den Sarier o più probabilmente Don Sarver
secondo i sottotitoli del filmato originale -->
<p class="dialoghi">SOTTOTITOLI: <i> William Bunch - Senior Writer,
Philly Daily New</i> [sic, forse il testo è tagliato
dall'inquadratura].<br>
BUNCH: <I>Ho raccolto tutte le informazioni che ho potuto, e ho subito
capito che c'erano molte cose che non quadravano con la caduta del volo
93. Ad esempio il fatto che dei rottami siano caduti in un lago che si
trova a 2 miglia di distanza proprio mentre l'aereo si schiantava. Oppure
il fatto che dei frammenti più leggeri, come la posta che viaggiava nel
cargo, sia stata ritrovata fino a 8 o 9 miglia di distanza.</i></P>
<!-- *[00:36:55. Questo "Sembrerebbe" assomiglia tanto al pare.]* -->
<H4>Chi seguiva il quarto aereo? (00:37:46)</h4>
<P>&nbsp;</p>
<p class="dialoghi">TITOLO: IL MISTERO DI UA93 - Chi seguiva il quarto
aereo?</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Vi sono poi dei testimoni che hanno visto
un piccolo aereo allontanarsi dal luogo dell'incidente subito dopo la
caduta del Boeing.<br>
SOTTOTITOLI: <I> Susan McIlwain - Eyewitness, 1/2 mile from crash</i><BR>
<!-- or is it Mc_E_lwain? -->
MCILWAIN: <I> ... quando sono arrivata qui, poco prima dello stop un
piccolo aereo, mi sembrava bianco, mi è passato sopra. Era così
silenzioso, e ha planato qui sopra, esattamente così</i> [simula la
planata con braccio e mano] <I>Quando poi abbiamo visto la TV,
continuavano a parlare di un grosso aereo, come un 757 e io mi dicevo
"no, quello che ho visto non era un jet". Quello mi avrebbe spazzato via,
passandomi sopra così vicino.</i></p>
<p class="dialoghi">SOTTOTITOLI: John Fleegle - Manager, Indian Lake
Marina<BR>
FLEEGLE: Stavamo seguendo i fatti alla TV, e la corrente si è messa a
tremolare più o meno nel momento in cui abbiamo sentito il rombo dei
motori. Siamo corsi fuori, e in quel momento abbiamo sentito il terreno
tremare poi abbiamo sentito un gran botto, e abbiamo visto questa enorme
palla di fuoco, in aria. Siamo arrivati sul posto nell'arco di 45
secondi, un minuto al massimo dopo l'impatto... siamo arrivati prima dei
pompieri, o di qualunque altro soccorso. Quando siamo arrivati lì, c'era
un aereo che volava sopra di noi. E' stato furbo, e si è allontanato in
direzione del sole, in modo... da non poter vedere se fosse un caccia, o
che altro tipo di aereo fosse. L'abbiamo visto di scorcio mentre virava,
e stava viaggiando praticamente nella stessa direzione dell'aereo.</p>
<p class="dialoghi">MCILWAIN: Verso le 11.30 di sera sono venuti quelli
dell'FBI. Volevano sapere quanto era grande l'aereo che avevo visto ...
Gli ho detto che era piccolo, non molto più grande del mio furgone, e che
mi è passato sopra. E lui mi dice: "Lei non lo sa, come è fatto un 757".
E io gli ho risposto: mi eviti la paternale... se non mi vuole credere
non mi creda, ma io quello che ho visto ... lo devo denunciare. Voi
dovete sapere che c'era qualcos'altro in cielo che volava in quel
momento. A quel punto si è fatto più gentile, e mi ha detto che quello
era un Lear Jet bianco, che faceva le fotografie. E io gli dico: "Prima
dell'incidente?". E lui: "Ora dobbiamo andare".</P>
<P>La presenza in zona di un jet privato, un Dassault Falcon 20, è
ampiamente documentata e non è un mistero.</P>
<!-- this is probably the Dassault Falcon 20 business jet ...
www.popularmechanics.com/science/defense/1227842.html?page=7&c=y -->
<p class="dialoghi">FLEEGLE: Stavo parlando con un tizio, e gli stavo
raccontando che eravamo lì quando l'aereo è caduto, e che... le luci
nell'ufficio hanno cominciato a tremolare ... E c'era un'altra persona
davanti a me, un ex-pilota dell'esercito, e appena mi ha sentito mi ha
interrotto ... Mi dice "raccontami bene... " e poi mi dice: "Io sono un
ex-pilota, e quell'aereo è stato abbattuto". E io chiedo "perché"? E lui:
"Perché quando le luci in casa tremolano, vuol dire ... hanno accecato
tutte le frequenze radar, prima di sparare. E poi mi ha detto: Ecco
perché la corrente si è messa a tremolare. Non ha tremolato per
l'impatto, ... ha tremolato perché hanno accecato tutte le frequenze
radar, prima di sparare.</P>
<p class="dialoghi">[Sottotitoli in sovrimpressione sulla schermata di un
radar mentre si ode la voce dei controllori di volo che chiamano invano
il Volo 93:]<br>
CONTROLLORE: <I>American 1060: vedete qualcuno in direzione Nord-Est?
Potete vedere qualcosa in lontananza?</I><BR>
PILOTI: <I>Ci stiamo guardando... Sì, in effetti vediamo uno sbuffo di
fumo, circa a ore due. Sembra essere una nuvola scura, come uno sbuffo di
fumo nero ...</I></P>
<p class="dialoghi">00:41:35. NARRATORE: Ma a questo punto non è
importante stabilire soltanto che il Boeing sia stato davvero abbattuto
in volo. Se nel frattempo era stata approntata una buca per simularne la
caduta in quel punto preciso, vuol dire che il destino di United 93 era
già stato deciso fin dall'inizio. Da chi?</P>
<H3>Capitolo 5 - Le 3 torri cadute (00:42:00)</H3>
<p>Il film inizia questo capitolo con una falsità facilmente
dimostrabile.</p>
<p class="dialoghi">Titolo:<br>
<I>LE 3 TORRI CADUTE<BR>
IL WORLD TRADE CENTER PLAZA<br>
Larry Silverstein, l'uomo delle Torri</i></p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Il World Trade Center Plaza era un insieme
di sette edifici, destinati ad uso commerciale, collocato nella punta sud
dell'isola di Manhattan. Oltre alle torri gemelle 1 e 2, comprendeva
anche gli edifici chiamati World Trade Center 3, 4, 5, 6 e 7.
Quest'ultimo era l'unico ad essere fuori dal perimetro della Plaza vera e
propria, ed era entrato a far parte del complesso solo nell'agosto del
2001, quando il suo proprietario, Larry Silverstein, era riuscito a
coronare il sogno della sua vita, acquistando dalla città di New York le
torri più famose del mondo.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Ma
<!-- EDITED OUT FROM HERE: ...Silverstein ebbe appena il tempo di
stipulare con le assicurazioni un nuovo contratto miliardario e... -->
solo un mese dopo l'intero complesso andava distrutto dagli attacchi
terroristici. E mentre <B>nessuno degli edifici circostanti subiva danni
sostanziali</b>, alcune ore dopo le torri, crollava anche
inspiegabilmente proprio l'edificio numero 7.</p>
<P>Questo è semplicemente falso. La chiesa ortodossa di San Nicola è
andata completamente distrutta. Il Winter Garden è stato sfondato in modo
devastante dalle macerie. Il Bankers Trust/Deutsche Bank Building è stato
talmente danneggiato da richiedere la demolizione.</p>
<P>Qui sotto vedete una foto della chiesa greco-ortodossa di San Nicola,
risalente a prima degli attentati. L'edificio sottile, a sinistra della
chiesa, è (era) il WTC3 o Marriott Hotel, anch'esso distrutto.</p>
<p class="immagine"><img src="wtc-chiesa-0001-preattentati-5864.jpg"
alt="la chiesa di San Nicola"></p>
<P>I danni critici al Winter Garden e agli edifici adiacenti (World
Financial Center) sono evidenti in questa foto:</p>
<p class="immagine"><img src="wtc-wfc-wg-0014.jpg" alt="foto del Winter
Garden"></P>
<p>La facciata del Bankers Trust/Deutsche Bank Building è talmente
squarciata che l'edificio dovrà essere demolito:</P>
<p class="immagine"><img src="bankers-trust-02.jpg" alt="foto del Banker
Trust squarciato"></p>
<P>
<!-- EDITED OUT FROM HERE: Ed è l'edificio numero 7 il primo che
Silverstein ha fatto ricostruire dopo aver ricevuto dalle assicurazioni
un compenso di circa il doppio di quanto gli era costato. Per l'intero
complesso del World Trade Center Plaza, che Silverstein aveva assicurato
per circa tre miliardi di dollari, l'imprenditore è riuscito a ottenerne
quasi sette, dopo aver convinto i giudici che gli impatti dei due aerei,
in ciascuna delle torri gemelle, avevano costituito due eventi
terroristici separati. Viene in mente, a questo proposito, che il secondo
aereo dirottato, che volava verso le torri gemelle praticamente accanto
al primo, aveva incomprensibilmente prolungato la sua rotta oltre
Manhattan, finendo per colpire la seconda torre un quarto d'ora dopo che
la prima era stata colpita. -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: Non è facile per nessuno accettare l'idea
che le torri non siano crollate da sole ma che siano state demolite
volontariamente, pur sapendo quante persone si trovavano al loro interno
in quel momento. Ma nell'arco di questi anni sono emersi svariati indizi
che puntano chiaramente il dito in quella direzione, mentre rendono
sempre più difficile spiegare i crolli come semplice conseguenza degli
impatti e degli incendi.</p>
<P class="notula">Qui il montaggio audio lascia un po' a desiderare: ci
sono dei pezzetti di musica sfumati che non c'entrano nulla col resto.</
P>
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - IL PROGETTO - Le torri che non dovevano crollare
(0:43:54)</H3>
<P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Il primo elemento a mettere in dubbio la
versione ufficiale è che le torri stesse erano state progettate per
reggere con ampio margine all'eventuale impatto di un grosso aereo di
linea con conseguente incendio. I calcoli erano stati fatti su un Boeing
707, l'aereo più grande che ci fosse in circolazione in quegli anni. Il
suo peso, le dimensioni e il carico di carburante erano molto simili a
quelli dei Boeing 767 che hanno colpito le torri l'11 di settembre.</p>
<p>Gli incendi prodotti dal carburante non erano stati presi in
considerazione. Il Boeing 767 è il 10% più grande di un 707. Ma
soprattutto la struttura del WTC era calcolata per reggere all'impatto di
un aereo a velocità di atterraggio (circa 200 km/h), non alla massima
velocità (gli aerei hanno colpito le torri a velocità comprese fra 700 e
950 km/h).</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Leslie Robertson era il progettista
responsabile della robustezza strutturale delle torri.<br>
[Viene mostrato uno spezzone di intervista sottotitolata a Leslie E.
Robertson, definito <I>"Structural Engineer"</i> nel servizio originale]
<br>
ROBERTSON: L'aereo che avevamo in mente era l'aereo più grosso
dell'epoca. Abbiamo progettato gli edifici per reggere all'impatto di un
Boeing 707, che avesse colpito le Torri in un punto qualunque.</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: La loro innovativa struttura prevedeva
quarantasette piloni di acciaio centrali, talmente robusti e lunghi che
era stato necessario costruire un cantiere apposito in Giappone per
poterli assemblare. Questa struttura centrale era a sua volta contenuta
da una gigantesca maglia in acciaio, fatta di segmenti prefabbricati che
venivano saldati e assemblati direttamente sul luogo.</P>
<!-- *[Come, come? Avrebbero costruito un cantiere in Giappone per
assemblare i
piloni *perchè erano troppo robusti e lunghi*?!]* -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: Paul Goldberger è un giornalista del The
New Yorker, esperto di architettura.<BR>
[Viene presentato dai sottotitoli del servizio originale come
<i>"Architectural critic - The New Yorker"</i>.]<br><br>
Sottotitoli aggiunti da Mazzucco:<BR>
GOLDBERGER: <I>Il World Trade Center era diverso. Era quello che gli
ingegneri chiamano "struttura tubolare". Era una maglia d'acciaio molto,
molto robusta, che lo avvolgeva all'esterno.</I>
<!-- *["Da quello che si vede nel suo sito non sembra tanto esperto negli
aspetti "strutturali".]* -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: L'aggiunta di semplici pannelli
prefabbricati costituiva i pavimenti dei vari piani, che venivano
letteralmente agganciati fra il corpo centrale, dove si trovavano gli
ascensori e tutti gli altri servizi, e la maglia esterna di contenimento.
Questa maglia esterna, estremamente robusta ed elastica, era concepita in
modo da poter redistribuire in pochi secondi l'intero carico della torre
su tutta la sua superficie, nel caso che un aereo l'avesse colpita in
qualunque punto e a qualunque livello.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Lo conferma Frank De Martini, manager del
progetto di costruzione delle torri, in un'intervista del gennaio 2001.</
p>
<p>De Martini viene presentato, nei sottotitoli del programma originale
dal quale Mazzucco ha prelevato lo spezzone, come <I>Frank A. De Martini
- Manager, WTC Construction & Project Management</i>. I sottotitoli
originali specificano inoltre che lo spezzone fu registrato il 25 gennaio
2001 e che De Martini è morto l'11 settembre.</p>
<!-- ADD DETAILS OF DEMARTINI'S DEATH -->
<P class="dialoghi">DEMARTINI (00:46:19): <I>L'edificio fu progettato per
sostenere l'impatto di un Boeing 707 a pieno carico, che era l'aereo più
pesante in circolazione a quel tempo. Io sono convinto che l'edificio
possa sostenere probabilmente più di un impatto di aerei di linea, perchè
la sua struttura è come quella della rete antizanzare sulla porta di
casa. E' un specie di rete densissima, e l'aereo è solo una matita che
buca quella rete. In realtà non le fa assolutamente nulla.</i></p>
<p class="notula">La frase originale è questa: <I>"The building was
designed to have a fully loaded 707 crash into it. That was the largest
plane at the time. I believe that the building probably could sustain
multiple impacts of jet liners because this structure is like the
mosquito netting on your screen door. This intense grid. And the jet
plane is just a pencil puncturing that screen netting. It really does
nothing to the screen netting."</i></P>
<!-- *[Il Signor Frank sa vendere chiaramente il prodotto. Ma...
1) Parla al singolare: non si capisce quanti edifici del complesso
abbiano
le stesse caratteristiche oltre le torri gemelle.
2) Dice sono convinto e poi si tutela con un probabilmente. La
convinzione
comunque non è una scienza esatta.
3) Paragonare l'impatto di un Boeing 757 ad una matita che buca una
zanzariera mi sembra blasfemo quasi *quanto certi paragoni di Mazzucco*.
La cosa più sorprendente, qui, è quella di vedere il complottista che non
si
fida dei periti "ufficiali" ma poi -quando gli fa comodo- prende per oro
colato quello che racconta il manager del progetto che, evidentemente ha
tutto l'interesse a dire quello che dice.]*
-->
<p class="dialoghi">NARRATORE: E infatti dopo essere state colpite le
torri hanno ondeggiato e scricchiolato per qualche minuto, prima di
fermarsi, con il carico redistribuito, sulla struttura restante. Come
previsto.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Ma poi, inspiegabilmente, <b>quando gli
incendi si erano già consumati da un pezzo</B>, sono improvvisamente
crollate, una dopo l'altra...</P>
<P>Non è affatto vero che le torri sono
si erano consumati da un pezzo"</I>. Le
disponibili mostrano chiaramente fiamme
durante i crolli, ma il film <B>sceglie
che sono aspetti cruciali del disastro,
espressioni delle persone che assistono
crollate <I>"quando gli incendi
foto e i filmati pubblicamente
ampie e persistenti prima e
di non mostrarci i crolli</b>,
sostituendoli con foto delle
all'evento.</P>
<p class="immagine"><img src="wtc_south_cade_in_fiamme.jpg"
alt="immagine" width="613"></P>
<p class="immagine"><img src="wtc_north_cade_in_fiamme.jpg"
alt="immagine" width="379"></P>
<!-- http://video.google.com/videoplay?docid=-8564772103237441151&q=south
+tower+collapse
Cominciamo, ad esempio, a visionare questo video che mostra da vicino le
prime fasi del crollo della Torre Sud. Il primo aspetto che si nota è che
l'incendio è ancora in piena attività, contrariamente a quanto riportato
da Inganno Globale di M. Mazzucco, quando il crollo inizia. Inoltre si
vede in modo lampante che non avviene alcuna esplosione; anzi, la
struttura della torre cede proprio verso l'interno per il peso della
parte sovrastante al punto d'impatto.
Se ci fosse stato esplosivo a causare il crollo avremmo visto pezzi di
struttura scagliati verso l'esterno e soprattutto non si giustificherebbe
in alcun modo il cedimento verso l'interno della struttura. -->
<p>Anzi, sarà proprio <I>Inganno globale</i>, a 00:56:00 circa, a
mostrare il crollo di una torre del World Trade Center mentre il rogo è
ancora vivissimo ed esteso su più piani. <B>Mazzucco si contraddice da
solo.</b></p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: ... trasformandosi in una nuvola di
polvere finissima che ha ricoperto come neve tutta la punta sud di
Manhattan.</p>
<!-- *[Al solito mancano tutti i riferimenti temporali: "dal già
consumati da un pezzo" all' "improvvisamente", "una dopo l'altra"... Le
torri hanno "ondeggiato e scricchiolato per qualche minuto". Ahhh... ora
è "qualche minuto". Ma non dovevano essere *pochi secondi*
>vedi-00:46:36-?]* -->
<h3>LE 3 TORRI CADUTE - Temperatura degli incendi - Il kerosene non ha
mai sciolto l'acciaio (00:47:30)</h3>
<p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: La tesi ufficiale vuole che... il calore
degli incendi abbia indebolito le strutture di supporto fino a farle
crollare su se stesse. Ma l'acciaio fonde a 1500 gradi e deve essere
esposto a una temperatura di almeno 800 gradi per lunghissime ore, prima
di iniziare anche solo ad ammorbidirsi.</p>
<!-- Fonte di questa affermazione? -->
<p>Viene da chiedersi allora come fanno gli operai che tagliano l'acciaio
o i soccorritori che liberano le persone intrappolate nelle auto o negli
edifici dopo gli incidenti e le calamità: stanno lì per lunghissime ore?
</p>
<P class="dialoghi">NARRATORE: A Madrid un edificio simile ha bruciato
per due giorni interi, a temperature ben più alte di quelle delle torri
gemelle, senza che l'acciaio mostrasse, in seguito, il minimo segno di
indebolimento.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Non si spiegherebbe altrimenti perché sia
necessaria la fiamma ossidrica per saldarlo se bastasse poi del semplice
kerosene per scioglierlo.</p>
<p>Le immagini mostrano operai che <B>tagliano</b>, non "saldano".</P>
<!-- *[Sto perdendo il conto di tutti i paragoni impropri ed allusivi.
- La "tesi ufficiale vuole che". Questa è la terza volta, almeno
sforzarsi
con un sinonino!
- L'edificio "simile" *sarebbe* a Madrid. Ma tutto è avvolto nel
mistero...
E hanno anche il coraggio di pretendere prove inoppugnabili!]* -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: Jonathan Barnett è un ingegnere
specializzato nella protezione degli edifici dal fuoco.</P>
<P>I sottotitoli originali del programma dal quale Mazzucco ha tratto lo
spezzone d'intervista dicono <i>Professor Jonathan Barnett - Worcester
Polytechnic Institute</i>. Le parole di Barnett sono tradotte dai
sottotitoli:</p>
<p class="dialoghi">BARNETT: <I>I normali incendi non sono caldi
abbastanza per fondere l'acciaio. Anche usando un combustibile poco
comune, come il kerosene, non si possono raggiungere le temperature
necessarie a fondere l'acciaio. In oltre 20 anni non avevo mai visto una
struttura in acciaio protetto crollare per un incendio.</i></p>
<p>E' interessante notare che mentre parla Barnett, il film mostra un
edificio in fiamme, durante un esperimento, le cui <b>travi sono
imbarcate per il calore</b>.</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Lo conferma Steven Jones, uno dei tanti
accademici americani ad aver contestato pubblicamente la tesi dei
cedimenti strutturali.</p>
<P>I sottotitoli del programma originale dal quale Mazzucco ha tratto le
dichiarazioni di Jones indicano <i>Professor Steven E. Jones - BYU
Department of Physics</I>.</P>
<p class="dialoghi">I sottotitoli traducono le parole di Jones:<br>
JONES: <I>Dovrebbero esserci altri esempi, se è vero che è stato il fuoco
a far crollare questi edifici. Ma non c'erano altri esempi. Le
probabilità che uno di questi edifici crollasse a causa del fuoco, visto
le centinaia di altri edifici che nel passato non sono invece crollati
per il fuoco, possono essere forse una su 400 o 500. Ma tre edifici in un
giorno solo? Dal semplice punto di vista statistico diventa 400 per 400
per 400, che è già un numero davvero molto piccolo di probabilità. Che
poi siano anche crollati simmetricamente... Sarebbe molto più logico che
fossero caduti inclinandosi sul lato, ma quante sono le probabilità che
tutti e tre cadano invece in perfetta verticale?</i></P>
<!-- *[Il Professore, casualmente, è presentato come "uno dei tanti
accademici che hanno contestato pubblicamente", come se chissà quanti
"esperti" lo avessero fatto.
"Ma tre edifici in un giorno solo?" Nella mia ignoranza tecnica
sull'argomento mi soccorre se non altro la logica. Se le due torri erano
*gemelle*, avevano ragionevolmente gli stessi pregi/difetti, quindi,
perchè mai avrebbe dovuto essere statisticamente così improbabile che
crollassero tutte e due?
Lo stesso ragionamento vale per le obiezioni sulla caduta simmetrica.
"Sarebbe molto più logico". Il "mio" ragionamento "logico" ed il "suo",
sono la dimostrazione che la "logica", è suscettibile di "diversi fattori
umani" che le impediscono di essere una scienza esatta. Sarà anche un
*luminare* della fisica però queste banali speculazioni statistiche hanno
ben poco del rigore scientifico.]* -->
<!-- not vertical collapse at all -->
<!-- SKYSCRAPERS DO NOT "TIP OVER"!! -->
<!-- Jones shows he's incompetent in probability theory -->
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - Temperatura degli incendi - Una testimonianza
cruciale (00:50:03)</h3>
<P><I>Inganno Globale</i> presenta un brano tratto dal video <i>"102
Minutes - Inside the Towers"</i> disponibile <a href="http://
www.nytimes.com/packages/khtml/2002/05/25/nyregion/
20020525_wtc_INSIDE_FEATURE.htm">qui</a> sul sito del New York Times.</P>
<p> I sottotitoli traducono le parole di Eric Lipton, del New York
Times.</P>
<p class="dialoghi">LIPTON: <I>Sono Eric Lipton, per il New York Times.
La Fuji Bank aveva uffici dal 78° all'82° piano nella Torre Sud. Molti
dei suoi dirigenti avevano osservato la Torre Nord venire colpita da un
aereo, e avevano già lasciato gli uffici, ma una volta all'uscita, gli
agenti di sicurezza gli avevano detto che non c'erano pericoli, e che
potevano tornare al lavoro. Uno di questi, Stanley Priamnath era alla sua
scrivania che guardava la Statua della Libertà, mentre era al telefono
con un collega di Chicago. A un certo punto ha visto qualcosa venire
verso di lui. Era l'aereo della United. Poteva vedere la sagoma grigia,
poteva leggere le scritte sui lati, e man mano che si avvicinava ha
capito che non era soltanto un aereo che volava basso, ma un'altro</i>
[sic] aereo dirottato, che veniva dritto verso di lui. Ha gridato e si è
lanciato sotto la scrivania, proprio nel momento in cui l'aereo colpiva
l'edificio all'81° piano, dove lui si trovava, ma a qualche decina di
metri di distanza. Il suo piano è andato distrutto, e molti sono morti
all'istante, ma in qualche modo Stanley è riuscito a sopravvivere.
Gridava con tutto il fiato che aveva nei polmoni "Aiuto! Aiuto! Sono
rimasto bloccato, non lasciatemi qui!" Fra quelli che stavano scendendo
le scale di emergenza, lì vicino c'era Brian Clark, un dipendente della
Euro Brokers, all'84° piano, che lo ha sentito, e si è staccato dal
gruppo, con una torcia in mano. I due hanno cominciato a farsi strada uno
verso l'altro, finché sono rimasti divisi solo da un muro crollato. Brian
e Stanley sono riusciti a ritrovarsi, e hanno ripreso insieme la discesa
lungo le scale. Sono fra i pochi dipendenti delle due società ad essere
sopravvissuti.</P>
<!-I due dipendenti lavoravano all'81° e all'84° piano. Ci vorrà pure
un po'
di tempo per scendere 84 piani a piedi? Se fossero crollate
immediatamente
come sosteneva prima altro che sopravvissuti...]* -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: La scala A era quindi rimasta praticabile
ed è proprio attraverso quella che molte altre persone, rimaste
intrappolate ai piani superiori, sono riuscite a salvarsi dopo Clark e
Priamnath. Ma se delle persone hanno potuto transitare vive a quel
livello, vicino al centro della struttura, vuol dire che la temperatura
lì non ha mai raggiunto gli 800 gradi necessari anche solo ad ammorbidire
i poderosi piloni d'acciaio delle torri.</P>
<p>La ricostruzione presentata da <I>Inganno Globale</I> è molto confusa,
ma sembra di capire che la vicenda si sia svolta <b>al di sotto</b> della
zona d'impatto dell'aereo (Priamnath era al piano d'impatto ed è
presumibilmente sceso prima di incontrare Clark). Inoltre non è chiaro
quanto tempo dopo l'impatto sia avvenuta la vicenda: nei minuti
immediatamente successivi all'impatto, gli incendi innescati dal
carburante non avevano ancora avuto modo di diffondersi. Infine,
l'impatto dell'aereo contro la Torre Sud non è stato centrale, ma
spostato verso uno spigolo. I danni e gli incendi hanno quindi
interessato una zona decentrata dell'edificio.</P>
<H4>La bugia della termografia</H4>
<P><I>Inganno Globale</I> presenta a questo punto una presunta prova
delle basse temperature degli incendi.</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Una conferma ci arriva da questa immagine
termografica [mostrata qui sotto], scattata mentre la torre sud era in
fiamme da una professionista del settore. Dopo l'impatto dell'aereo,
avvenuto alle 9:02, la maggior parte del carburante era fuoriuscita prima
di esplodere, creando la palla di fuoco che tutti ricordiamo. La foto è
scattata alle 9:18; è quindi passato un solo quarto d'ora dall'impatto e
già si vede come non ci sia una sola zona della torre che superi i 100
gradi di temperatura.</P>
<P class="immagine"><img src="ig-termografia.png" alt="termografia fumo
ciemiengo"><P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Siamo distanti anni luce dalle temperature
che sarebbero necessarie ad ammorbidire le strutture portanti delle
torri.</P>
<p>Grazie all'<a href="http://www.crono911.net/ig/inganno.html">analisi
di <I>Inganno Globale</i></a> preparata da John di Undicisettembre, si sa
esattamente la fonte di questa termografia: un <a href="http://
www.irinfo.org/Articles/article_9_11_2001.pdf">articolo</a> di Carol
Ciemiengo, della Jersey Infrared Consultants. L'immagine termografica è
citata anche nel rapporto NIST NCSTAR 1-5A, WTC Investigation, capitolo
9, appendice 9, pagina 320.</P>
<p>Il rapporto NIST pubblica nella medesima pagina anche un'altra
immagine, che Mazzucco non mostra: un confronto fra un fotogramma video
in luce naturale e la termografia del WTC (in bianco e nero), presi dalla
medesima posizione, che rivela il trucco del regista. <B>La termografia
sta misurando la temperatura del <I>fumo</i>, non del fuoco</b>. E
ovviamente il fumo è molto meno caldo del fuoco che lo genera.</p>
<P class="immagine"><img src="wtc-termografia-nist.png" alt="termografia
dal rapporto NIST"></P>
<P>Altrettanto ovviamente, le fiamme dell'incendio sono in gran parte
all'interno dell'edificio e quindi non sono visibili né a occhio nudo, né
alla ripresa termografica.</p>
<H4>James Fetzer e la "certificazione" dell'acciaio</H4>
<P>
<P>Viene mostrato un brano di quella che sembra essere una conferenza. I
titoli originali del video dal quale Mazzucco preleva uno spezzone
riportano questi dati: <i>James H. Fetzer, Ph.D. - Professor of
Philosophy at the University of Minnesota, Duluth</i>.</p>
<P>E' interessante notare come Mazzucco modifichi questi titoli nel
tradurli, facendo scomparire la precisazione che Fetzer è un professore
di <B>filosofia</b>, materia ben poco attinente all'argomento trattato:</
P>
<p class="dialoghi">Sottotitoli: James H. Fetzer - Professore
universitario, autore, ex-ufficiale dei Marines.</P>
<P>Come mai Mazzucco sceglie di mostrarci i discorsi di un professore di
filosofia, invece di quelli di qualcuno più qualificato a parlare di
crolli e resistenza dei metalli, come per esempio un ingegnere
strutturista o un esperto di metallurgia? E come mai altera i titoli per
non far sapere che sta mostrando un filosofo che discetta di strutture e
metalli?</P>
<P>I sottotitoli traducono quello che Fetzer sta dicendo:</P>
<P class="dialoghi">FETZER: Riguardo all'11 settembre, la cosa più
importante da capire è il concetto di "legge di natura". Una legge di
natura non può essere violata. Una legge di natura non può essere
cambiata. Una legge di natura non ha bisogno di essere attivata. Il fatto
è che l'acciaio fonde a circa 1600°C. L'acciaio usato in questi edifici
era stato certificato dalla Underwriters Laboratories per resistere a
oltre 1000°C per almeno 6 ore.</P>
<p>Questo è falso. Nella prassi statunitense, l'acciaio in sé non viene
certificato affatto; sono semmai gli <I>assemblaggi strutturali</I>
(acciaio più altri componenti) che vengono collaudati complessivamente
per la loro classificazione (<i>rating</i>) di resistenza agli incendi,
secondo una procedura standard come per esempio l'ASTM E 119. Questo
fatto è chiaramente indicato nella <a href="http://
www.paoloattivissimo.info/11settembre/nist-faq/200608.htm">documentazione
del NIST</a>, che dice a chiare lettere: <I>"E' semplicemente falso che
l'acciaio fosse 'certificato per sei ore a 2000°F [1100°C]'"</i>.</p>
<P class="dialoghi">FETZER: La temperatura massima che può sviluppare un
incendio da kerosene, in condizioni ottimali, è di 900°C. Ma la stessa
Underwriters Laboratories ha calcolato che a causa dell'isolamento, e di
altri fattori, l'acciaio non abbia mai superato i 260°C. Il che è
decisamente troppo poco per permettere all'acciaio di fondere.</P>
<p>Ancora una volta si finge che la versione ufficiale parli di fusione:
in realtà parla di <I>ammorbidimento</i>. Secondo i dati NIST citati
sopra, intorno ai 1000°C, l'acciaio riduce la propria resistenza a circa
un decimo del normale.</P>
<!-- I sottotitoli riportano 1600° C ma prima si era parlato di 1500°.
Insomma
questo acciaio fonde a seconda delle circostanze...
I calcoli sono della Underwriters Laboratories, la stessa che ha
certificato l'acciaio. Dando per scontata la loro serietà mi chiedo: come
mai i complottisti si fidano dei tecnici della U.L. e non dei tecnici
hanno stilato i rapporti per la Commissione sull 11/9? Tutti sotto libro
paga
della CIA)]* -->
<P>A proposito delle temperature raggiunte nel World Trade Center, vale
la pena di considerare la foto mostrata qui sotto, nella quale si nota
chiaramente una <B>colata di materiale incandescente</B> in prossimità di
uno spigolo della Torre Sud.</p>
<P class="immagine"><img src="south-tower-molten-metal.jpg" width="330"
alt="fontana di materiale incandescente"></P>
<p>Di questa colata esistono anche vari filmati (per esempio <a
href="http://video.google.com/videoplay?docid=-2991254740145858863"
target="_blank">questo</a>) che ne mostrano oltre ogni dubbio natura,
durata ed estensione: si trova nell'angolo della facciata opposta a
quella d'impatto, alla stessa altezza della breccia prodotta dall'aereo,
ossia dove presumibilmente i resti dell'aereo hanno terminato la propria
corsa di penetrazione, come suggerito dagli elementi della facciata
ripiegati verso l'esterno.</p>
<p>Come è possibile che la temperatura dell'acciaio non abbia mai
superato i 260°C, come sostiene Fetzer, se c'è questa fontana di
materiale incandescente?</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Ambedue gli incendi, in realtà, si sono
consumati molto rapidamente, come è testimoniato anche dal fumo che era
già diventato nero molto prima che le torri crollassero.</P>
<P>Questa è una bugia che dimostra non solo l'incompetenza scientifica di
Fetzer, ma anche la sua totale mancanza di spirito d'osservazione. <b>Il
fumo nero non è affatto un'indicazione della temperatura o dello stato di
un incendio.</b> Non lo è mai stato. Basta pensare agli incendi dei pozzi
petroliferi durante la prima Guerra del Golfo, o a quello più recente di
un deposito di carburanti a <a href="http://news.bbc.co.uk/2/hi/
in_pictures/4526352.stm">Buncefield</a>, in Inghilterra, l'11/12/2005,
per notare che il fumo si leva nero, anche per settimane, mentre il fuoco
è ancora ben vivo, come si può notare nell'immagine qui sotto.</p>
<p class="immagine"><img src="_41110370_otwaypic1_416.jpg" alt="incendio
a Buncefield, fonte BBC"></p>
<p><I>Inganno globale</i> mostra a questo punto la breccia d'impatto su
una delle torri ed evidenzia una persona che fa cenni con le braccia
dall'interno dello squarcio. I complottisti ritengono che la presenza di
questa persona confermi le basse temperature da loro teorizzate. In
realtà queste immagini indicano semplicemente che la zona dello squarcio
non è stata interessata significativamente dagli incendi, cosa del resto
compatibile con la direzione dell'impatto, che avrebbe portato la maggior
parte del carburante e dei rottami lontano dal punto d'ingresso.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Quasi tutte le vittime infatti sono morte
soffocate dal fumo o per i traumi riportati. <!-- HOW DOES HE KNOW? -->
Tutti quelli che erano invece riusciti a sopravvivere, al di sopra degli
incendi, sono poi morti nel successivo crollo delle torri, mentre erano
in attesa di soccorso.</P>
<P>Il film mostra le torri in fiamme e fa sentire l'audio di telefonate
fatte da alcune vittime ai servizi d'emergenza.</p>
<p class="dialoghi">EMERG.: <I>Da che numero chiama, perfavore</i> [sic]
<I>?</I><br>
VITTIMA: <I>Sono all'83° piano. Sono all'83° piano! Pensa che qualcuno
riuscirà ad arrivare fin qui sopra?</i><BR>
EMERG.: <I>Certo Signora</i> [sic]<i>. Stiamo venendo a prendervi.</
i><br>
VITTIMA: <I>Beh, qui non c'è ancora nessuno, e il piano è tutto pieno di
fumo. Siamo sul pavimento, non riusciamo a respirare. E <B>c'è molto,
molto caldo</b>.</i><br><br>
EMERG.: <I>Da che numero sta chiamando?</I><br>
VITTIMA: <i>Non riesco a vedere! 4-1-1---26-23. Siamo in due in questo
ufficio. Non siamo pronti a morire, ma la cosa si sta facendo brutta.</
i><br>
EMERG.: <I>Vi capisco. Stiamo cercando di farvi arrivare i soccorsi.</
I><br>
VITTIMA: <I>Vi prego, sbrigatevi...</I><br><br>
VITTIMA: <i>Penso che ci sia un incendio, perché <B>fa moltissimo caldo.
E' molto caldo, dappertutto sul pavimento</b>.</i><br><br>
VITTIMA: <I>Non riuscite a mandarli su? Il fumo è diventato
terribile...</I><br>
EMERG.: <I>Stiamo facendo tutto il possibile.</I><br>
VITTIMA: <I>A che piano siete adesso?</I><br>
EMERG.: <I>Stiamo arrivando, stiamo arrivando.</I><br>
VITTIMA: <I>Non mi sembra proprio, ragazzi. Io ho dei figli piccoli...</
I><br><br>
VITTIMA: <I><B>Fa molto caldo.</B> Non vedo più aria, ormai. Vedo
soltanto del fumo... Sto per morire, vero?</I><br>
EMERG.: <I>No, no, no, signora, deve restare positiva...</I><br>
VITTIMA: <I>Sto per morire, lo so...</I><br><br>
VITTIMA: <I>Sono vicino alla finestra. Respiro a malapena. Non riesco più
a vedere.</I><br><br>
VITTIMA: <I><B>Fa un caldo... mi sto bruciando.</b> Hey!!! Aiutooo!!!</
I><br><br>
EMERG.: <I>Pronto, Signora? Pronto?</I><br>
VITTIMA: <I>Aiutoooo!!!</I><br><br>
VITTIMA: <I>Ma cosa diavolo è successo?</I><br><br>
VITTIMA: <I>Oh, Dio! Ohh...</I></p>
<p>Lasciando da parte la discutibile scelta di strumentalizzare le
sofferenze altrui presentando questa sequenza di chiamate drammatiche, va
fatta una considerazione: <B>molte delle vittime riferiscono un calore
insopportabile, spesso proveniente dal pavimento.</b> Non parlano di
incendi nelle loro vicinanze, ma soltanto di fumo: come se l'incendio
fosse situato ai piani sottostanti.</P>
<p>Come sono conciliabili queste testimonianze con la teoria complottista
che l'incendio non ha mai raggiunto temperature superiori ai 120 gradi (o
260, secondo Fetzer)? Un incendio che arde per circa un'ora a 120 gradi
al piano sottostante è in grado di rendere rovente il pavimento?</P>
<P>A questo punto (00:55:28), il film mostra il crollo di una torre (la
Torre Nord, WTC1). Si nota chiaramente che <b>gli incendi non sono
affatto spenti al momento del crollo</b>, come invece è stato affermato
in precedenza. In altre parole, <b>Mazzucco contraddice se stesso.</b> O
se preferite, <b>ha mentito</b>.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Un altro fatto inspiegabile rimane, per
tutte e tre le torri, la <B>completa polverizzazione*</b> dell'intero
edificio.</P>
<p class="notula">(*) Questa frase è palesemente errata. La struttura
metallica dell'edificio non si è affatto polverizzata (altrimenti non vi
sarebbero state macerie da rimuovere). Si è sbriciolata la soletta di
calcestruzzo, alta circa 10 cm, che rivestiva ciascun solaio metallico.
Si trattava di calcestruzzo non armato, per cui non aveva alcun rinforzo
interno che la potesse tenere unita.
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - La totale polverizzazione - Un fenomeno
inspiegabile (00:56:30)</h3>
<p>&nbsp;</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Nei normali crolli il cemento si spezza in
svariati blocchi, che però rimangono interi e ben riconoscibili l'uno
dall'altro.</p>
<p>Le foto mostrate dal film si riferiscono a edifici in <b>cemento
armato</B>, ossia cemento nel quale sono annegate barre di ferro che
legano il cemento. Per questo il cemento rimane a blocchi. <B>Al WTC,
invece, non c'era cemento armato</B>: c'era calcestruzzo colato
<I>sopra</i> i solai in acciaio. Venendo a mancare i solai durante il
crollo, il cemento non aveva più nulla che lo tenesse unito e ha fatto
quello che fa normalmente il cemento non armato in queste circostanze: si
sbriciola e, se è colpito da impatti violenti e cade da grande altezza,
si polverizza.</P>
<p>Il film mostra uno spezzone di un servizio della CNN. I sottotitoli
originali identificano una delle persone come <I>George Pataki - Governor
of New York</i>.</P>
<p class="dialoghi">Sottotitoli:<Br>
PATAKI: <I>Qui c'era la Torre Sud. Erano 104, 106 piani... Questo è
quanto rimane. Là c'era la Torre Nord. E ti guardi in giro, e ti accorgi
che non c'è più cemento, c'è pochissimo cemento.</i><br>
REPORTER: <I>Cosa è successo al cemento?</i><br>
PATAKI: <I>Il cemento si è polverizzato. Ero qui martedì [11
settembre]... E sembrava di essere su un altro pianeta. Tutta la parte
Sud di Manhattan, non solo qui sul posto... ma da una parte all'altra del
fiume, c'era questo strato di polvere, spesso 8-10 centimetri. Il cemento
era semplicemente... polverizzato.</i>
<!-- Nel video si sottolinea lo spazio vuoto lasciato dalle torri e dalla
mancanza del cemento. Ma c'è un dettaglio: la mancanza di polvere, di cui
riferisce il Governatore di New York -parlando di "martedì"- che
suggerisce
di per sÈ che le riprese siano successive all'11 settembre]* -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: La versione ufficiale vuole che siano
stati i piani dell'edificio, cadendo uno sull'altro, a causare il crollo
delle torri.
Ma in questo caso, da dove viene la forza che scaglia quintali e quintali
di calcinacci a una distanza quasi doppia della larghezza della torre e
addirittura verso l'alto?</P>
<P>La forza è la compressione prodotta dal crollo. La distanza raggiunta
dai <i>"calcinacci"</I> (termine improprio e ingannevolmente riduttivo,
visto che si tratta di travi d'acciaio alte tre piani) è di 220 metri,
per esempio nella direzione del Winter Garden, ossia, ben più che <I>"una
distanza quasi doppia della larghezza della torre"</i> (64 metri). Le
macerie non sono lanciate <I>"verso l'alto"</I>: è un effetto ottico
dovuto alla mancanza di riferimenti fissi. E la torre che scende, non
sono le macerie che salgono. Basta riguardare i filmati.</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Che cosa può essere in grado di tranciare
di netto dei pezzi di struttura esterna come questo, scagliandoli a
conficcarsi addirittura negli edifici antistanti?</P>
<P>i pezzi non sono affatto tranciati di netto: si staccano l'un
dall'altro in corrispondenza delle giunzioni, come è perfettamente
normale che avvenga.</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: David Childs è un noto architetto di New
York che partecipa al progetto di ricostruzione delle torri.</P>
<P><I>Inganno Globale</I> mostra uno spezzone di intervista a David
Childs tratta da un programma trasmesso dalla KQED. I sottotitoli
traducono quello che dice Childs, qualificato dai titoli originali come
<I>Architect</i>:</p>
<p class="dialoghi">CHILDS: <i>Molto sinceramente, sono rimasto stupito
quando sono cadute. In realtà questo tipo si struttura si è sempre
comportato a meraviglia, nel passato. Anzi, fino a questo episodio,
nessun edificio era mai crollato a causa del fuoco. C'erano stati grossi
incendi, in cui un paio di piani erano caduti, ma la struttura in acciaio
è una struttura molto efficiente e sicura, specialmente questo tipo di
struttura centrale.</i></p>
<p>Childs non specifica che le torri non sono crollate per un incendio:
sono crollate per l'incendio combinato con l'impatto tranciante prodotto
dagli aerei. Il WTC7 è crollato per l'impatto delle macerie del WTC1 e
per gli incendi che ne sono scaturiti.</P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: E infatti, se anche i piani fossero caduti
uno sull'altro, ci si aspetterebbe di vedere i piloni della struttura
centrale rimanere in piedi nonostante il crollo del resto dell'edificio.
Questo invece, non è accaduto. Ambedue le torri si sono dissolte in
polvere e dei piloni centrali non è rimasto più nulla.</p>
<p>Questa teoria presuppone che i piani, come mostrato nell'animazione
che accompagna le parole del narratore, cadano in modo assolutamente
perfetto e verticale, come una catasta di ciambelle infilate su un perno.
Ma questo non è affatto quello che è successo: i crolli sono stati
tutt'altro che verticali, come mostrato ampiamente altrove in questo sito
(addirittura il troncone superiore sì è inclinato vistosamente), per cui
attendersi che le colonne centrali restino in piedi è una stupidaggine.</
p>
<p>Un moncone di circa 200 metri delle colonne centrali è in realtà
rimasto brevemente in piedi dopo il crollo del resto della struttura,
come si nota in alcuni filmati e in questa foto:</P>
<p class="immagine"><img src="north-tower-spire1.jpg" alt="una delle
guglie temporanee del WTC"></P>
<p>Il film presenta la dichiarazione di un pompiere del N.Y.F.D., Joe
Casaliggi, traducendola nei sottotitoli.</p>
<p class="dialoghi">CASALIGGI: Ci sono due edifici con 110 piani di
uffici ciascuno. Non si trova una scrivania. Non si trova una sedia. Non
si trova un telefono, o un computer. Il pezzo più grosso di telefono che
ho trovato era una mezza tastiera, ed era grossa così [Casaliggi indica
la distanza fra pollice ed indice]. L'edificio è crollato in polvere.</p>
<p>Quando un edificio alto 410 metri crolla perché la sua porzione
superiore (un blocco di più di dieci piani, largo 64 x 64 metri) cade sul
resto della struttura come un maglio immenso, è difficile aspettarsi che
rimangano interi gli arredi d'ufficio.</p>
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - Dinamiche di caduta - Sospese le leggi della
fisica (00:59:07)</h3>
<P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Un altro fatto inspiegabile è la velocità
impressionante di caduta dei tre edifici. Circa 10 secondi per le torri,
più di 100 piani per 400 metri ciascuna, e 6 secondi per l'edificio
numero 7, 40 piani per circa 150 metri di altezza. Le tre torri sono
cadute praticamente nello stesso tempo che avrebbe impiegato a
raggiungere il suolo una sfera d'acciaio lasciata cadere dal tetto
dell'edificio al momento dell'inizio del crollo.</P>
<P>Questo è semplicemente falso. E' sufficiente guardare le foto per
notare che le macerie <B>cadono più velocemente di quanto progredisca il
fronte del crollo</b>.</P>
<p class="immagine"><img src="wtc-caduta-non-libera.png" alt="frammenti
cadono prima di arrivo fronte crollo"></P>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Ma questo contraddice uno dei più noti
princìpi della fisica, secondo il quale, invece, i vari piani, cadendo
l'uno sull'altro, avrebbero dovuto accumulare un ritardo progressivo,
risultando in un tempo totale di caduta molto superiore a quello della
sfera lanciata nel vuoto.</p>
<p>Quest'affermazione presuppone che i piani cedano uno a uno, in una
specie di crollo a singhiozzo. Ma le due torri del WTC 1 e 2 sono cadute
perché demolite dal blocco di piani superiore, che non si è certo fermato
a ogni piano: una volta messo in moto, è sceso in modo inarrestabile.</P>
<p>Riprende l'intervista a James H. Fetzer, con relativi sottotitoli di
traduzione.</p>
<p class="dialoghi">FETZER: <I>Ho parlato della legge della caduta dei
gravi, di Galileo. Se lasciassimo cadere una palla da biliardo dalla cima
della Torre, a 110 piani di altezza, ci metterebbe 8-10 secondi per
arrivare a terra, senza incontrare nessun ostacolo. Ma non c'è nessuna
possibilità per un edificio che cada per l'"effetto pancake" che gli
permetta di cadere alla velocità di un corpo in caduta libera. Se anche
volessimo ipotizzare, approssimativamente, che ogni piano ci mette 1
secondo a crollare su quello sottostante, calcolando tutti e 110 i piani
ci vorrebbero 110 secondi. Ci sono 100 secondi di troppo. E anche se
calcoli che la caduta è iniziata al 96° piano, ci vogliono comunque 96
secondi. Questo se si ipotizza 1 secondo per ogni piano che crolla. Un
ingegnere in California ha suggerito che 1 secondo sia troppo, e che sia
bastato mezzo secondo affinchè la massa superiore vincesse la resistenza
dei piani inferiori, ma anche se moltiplichi 96 piani per mezzo secondo,
hai 48 secondi di tempo di caduta. Invece ci hanno messo dagli 8 ai 10
secondi a crollare. Decisamente troppo in fretta.</i></p>
<p>Parla di nuovo Steven Jones. I sottotitoli traducono quello che
dice.</p>
<p class="dialoghi">JONES: <I>Sono fissati su questa unica ipotesi, è
come se avessero il paraocchi. Devono esser stati per forza gli incendi e
gli impatti.</i></p>
<P>Un po' come i complottisti sono fissati sull'unica ipotesi della
demolizione tramite esplosivi, che impedisce loro di pensare ad altre
spiegazioni meno assurde.</P>
<P class="dialoghi">REPORTER: <i>Da 20 anni Jones insegna fisica
all'Università dello Utah.</i><BR>
JONES: <I>...simmetricamente, e non si inclina da un lato, come ci si
dovrebbe aspettare da quella che chiamiamo la seconda legge della
termodinamica. Viene giù in verticale, e questo è lo scopo delle cariche
preposizionate nelle demolizioni controllate.</i></p>
<h3>LE 3 TORRI CADUTE - Presenza di esplosivi - Pozze incandescenti di
acciaio fuso (01:01:49)</h3>
<p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Nelle demolizioni controllate, gli
esplosivi vanno piazzati con molta cura e dopo lunghi calcoli. Bisogna
fare in modo che le cariche piazzate alla base dei piloni centrali,
esplodendo un istante prima delle altre, portino con sé il resto della
struttura senza danneggiare gli edifici circostanti. Per garantire che
questo accada, le esplosioni alla base devono essere molto potenti, e di
solito generano un calore tale che nel punto in cui erano conficcati i
piloni, si vengono a formare delle vere e proprie pozze di acciaio fuso,
mentre le macerie tutte intorno continuano a ribollire per lungo tempo.
Questo invece non dovrebbe accadere nel caso che un edificio crolli per
un semplice cedimento strutturale.</p>
<p class="immagine"><img src="ig-dunes1.jpg" alt="immagine della
demolizione del Dunes da Inganno Globale" width="240"><br><B>Un
fotogramma dal filmato che accompagna la descrizione delle "pozze di
metallo fuso" in <I>Inganno Globale</i>.<b></p>
<p class="immagine"><img src="ig-dunes2.jpg" alt="immagine della
demolizione del Dunes da Inganno Globale" width="240"><br><B>Un altro
fotogramma dal filmato che accompagna la descrizione delle "pozze di
metallo fuso" in <I>Inganno Globale</i>.<b></p>
<p>Il film mostra un edificio ripreso di notte, che fa una vistosissima
fiammata esplosiva, poi rimane in piedi, costellato di fiammelle, e
infine crolla. Mazzucco non indica in <I>Inganno Globale</i> le
circostanze di questa demolizione e sembra presentarla come esempio del
normale svolgimento di questi eventi.</P>
<p>In realtà <b>questo spezzone non è affatto una normale demolizione</
b>: come spiega il documentario di National Geographic <i>I demolitori</
i>, si tratta della demolizione spettacolarizzata dell'hotel Dunes, a Las
Vegas, che fu abbattuto nel corso di un evento pubblico notturno,
collocando inoltre nell'edificio anche delle cariche pirotecniche e del
kerosene per rendere più drammatica la scena e attrarre nella località un
grande pubblico.</P>
<p>Dai filmati dell'evento risulta infatti chiaramente che le fiamme
circostanti l'edificio sono prodotte dalle apposite cariche pirotecniche
e non sono affatto un risultato della demolizione, ma anzi la
<i>precedono</I>. Non si tratta affatto, dunque, delle <I>"pozze di
acciaio fuso"</I> di cui parla <I>Inganno Globale</i>. Come mai il film,
fra tutti i filmati di demolizioni disponibili, mostra proprio questo?</
P>
<p class="immagine"><img src="dunes-laterale.jpg" alt="immagine della
demolizione del Dunes da National Geographic" width="476"><br><B>Le
fiamme del "metallo fuso" sono presenti <i>prima</i> del crollo. Dal
documentario di National Geographic <i>I demolitori</i>.<b></p>
<p class="immagine"><img src="dunes-illuminato.jpg" alt="immagine della
demolizione del Dunes da National Geographic" width="476"></p>
<p class="immagine"><img src="dunes-buio.jpg" alt="immagine della
demolizione del Dunes da National Geographic" width="476"></p>
<p>Inoltre <B>non è affatto vero che le demolizioni <I>"di solito
generano un calore tale che nel punto in cui erano conficcati i piloni,
si vengono a formare delle vere e proprie pozze di acciaio fuso, mentre
le macerie tutte intorno continuano a ribollire per lungo tempo"</i></B>.
Gli esplosivi usati nelle demolizioni non generano grandi quantità di
calore. E' sufficiente esaminare qualsiasi filmato normale di demolizione
per notare che non ci sono fiamme né macerie ribollenti o altro, ma
soltanto macerie inerti.</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Questa immagine termografica scattata dal
satellite cinque giorni dopo i crolli delle torri ritrae la zona del
World Center Plaza. I punti più caldi sono proprio alla base delle tre
torri crollate.</p>
<!-- non è una contraddizione rispetto alle temperature basse iptoizzate
prima? -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: Queste immagini di New York sono state
riprese dalla Shuttle due settimane dopo i crolli. In un cielo
completamente terso, si vede chiaramente la lunga nuvola di fumo che, per
molte settimane, ha continuato a fuoriuscire dalla macerie delle torri
crollate.</p>
<p>Una voce americana fuori campo, forse di un servizio da un
telegiornale, viene tradotta dai sottotitoli di Mazzucco.</p>
<p class="dialoghi">REPORTER: <I>Oggi è il 1° Novembre, eppure se ci
pensiamo il fumo continua ad uscire dal World Trade Center.</i><br>
POMPIERE: <i>Oh, è incredibile. E ormai sono passate quasi sei settimane
e più ti avvicini al centro di questa roba, più diventa caldo. Ci sono
probabilmente 800° gradi</i> [sic]<I>. Siamo riusciti ad aprirci dei
piccoli passaggi, verso quella che sembra essere la pozza. Sembra un
forno dentro, è bollente, è proprio di quel colore chiaro, rossoarancione incandescente. Vedi quella roba che sta tirando fuori?
Dobbiamo smettere di buttare acqua. Vedi quella roba? E' incandescente.
Se la bagni, fa troppo vapore, e lui non vede più cosa sta facendo.</i></
p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Come può essere questo il risultato di un
semplice crollo passivo?</P>
<p>E' indubbio che le macerie abbiano continuato a fumare per settimane
dopo il crollo. Più specificamente, fumarono per 99 giorni, fino al 19
dicembre 2001, diventando il più lungo incendio di un complesso civile
della storia degli Stati Uniti (<a href="http://www.september11news.com/
AftermathImages.htm">fonte</a>). Ma non è possibile che la causa di
quest'incendio sia il calore dell'esplosivo usato, perché <B>gli
esplosivi non generano quantità significative di calore</b>, certamente
insufficienti per un incendio che duri tre mesi.</p>
<p>Il calore perdurante provenne, con tutta probabilità, dalla
combustione delle macerie, dei macchinari (gli enormi trasformatori,
generatori e caldaie degli impianti elettrici e di riscaldamento e
climatizzazione) e dei veicoli presenti nei piani sotterranei del World
Trade Center, che crollarono soltanto in parte, lasciando cavità nelle
quali l'aria per alimentare la combustione arrivava tramite il tunnel
della metropolitana che passava sotto il complesso, in una configurazione
paragonabile a quella di un altoforno.</P>
<P>Ecco, per esempio, come l'OSHA (ente statunitense per la sicurezza sul
lavoro) descrive la situazione dei soccorsi:</P>
<p class="quote">Il rischio di esplosioni era sempre presente. In un
caso, un serbatoio contenente svariate decine di migliaia di litri di
carburante diesel era sepolto sette piani sotto terra. Vista la
presenza di incendi che covavano sotto le macerie, la rottura del
serbatoio avrebbe potuto essere disastrosa... Il parcheggio sotterraneo,
sotto il WTC, ospitava quasi 2000 automobili; si stima che ciascuna
contenesse una ventina di litri di benzina. Quando i soccorritori
raggiunsero le auto, scoprirono che alcune erano esplose mentre altre
erano rimaste intatte. (<a href="http://www.osha.gov/Publications/
OSHA3189/osha3189.html">fonte</a>)</p>
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - David Ray Griffin - Al servizio della verità
(01:04:22)</H3>
<p>&nbsp;</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: David Ray Griffin, noto teologo e
scrittore americano, è l'autore del libro "Commissione 11 settembre Distorsioni e omissioni", che ha letteralmente smontato la tesi ufficiale
del governo americano. In questa conferenza all'università del Wisconsin,
Griffin elenca i motivi principali per cui ritiene che le torri non
possano essere crollate da sole ma siano invece state demolite con l'uso
di esplosivi.</p>
<p>Ancora una volta stupisce la scelta degli esperti di parte fatta da
Mazzucco: per parlare degli aspetti tecnici delle demolizioni, chi
chiama? Un architetto? Uno strutturista? Un fisico? No: <b>un teologo</
b>. Davvero non c'era disponibile nessuno di meglio qualificato?</p>
<p>I sottotitoli traducono le parole di Griffin.</P>
<p class="dialoghi">GRIFFIN: Ad esempio: le Torri sono crollate in
perfetta verticale, e praticamente alla velocità di una caduta libera
come nelle demolizioni controllate. E poi le macerie hanno continuato a
ribollire per mesi, dopo. In particolare, per le Torri Gemelle, molta
gente ha detto di aver sentito delle esplosioni. Praticamente tutto il
cemento di queste enormi costruzioni si è disintegrato in polvere
finissima. Fate una prova. Prendete un pezzo di cemento e fatelo cadere
da un'altezza di oltre 300 metri e vedete se si disintegra in polvere
sottilissima. Non succederà mai. La maggior parte di questa polvere
insieme all'acciaio e all'alluminio è stata scagliata in orizzontale, a
dozzine di metri di distanza e pozze di acciaio fuso sono state trovate
sotto le macerie. Questi ed altri elementi indicano la presenza di
potenti esplosivi, piazzati con precisione.</p>
<p class="dialoghi">GRIFFIN: <i>In ogni caso, se si guardano tutti questi
aspetti dei crolli, l'idea che siano causati dagli impatti degli aerei, e
dagli incendi che sono conseguiti, è ridicola. Questo è ancora più
evidente per l'edificio 7, che non è stato nemmeno colpito da un aereo ma
è comunque crollato, verso le 5,30 di quel pomeriggio. Il suo crollo è
talmente impossibile da spiegare, se non con una demolizione controllata
che il rapporto della Commissione non ne parla nemmeno. Come se il crollo
di un edificio di 47 piani non meritasse un solo commento.</I></P>
<p>In effetti il <i>9/11 Commission Report</i> non ne parla: o meglio,
non danno risultati pertinenti le parole-chiave <I>"WTC7"</I> (0
occorrenze), <I>"WTC 7"</I> (0), <I>"7 WTC"</I> (5), <I>"7 World"</I>
(0), <I>"7WTC"</I> (0), <I>"building 7"</I> (0), <I>"collaps*"</I> (99).
Ma questo non vuol dire che il crollo del WTC7 sia completamente ignorato
dai rapporti ufficiali, soprattutto da quelli tecnici:</p>
<ul>
<li>Per esempio, il <i>FEMA World Trade Center Building Performance
Study</i> dedica al WTC 7 un intero capitolo (il 5) e ne riparla
estesamente a pag. 4 dell'Executive Summary, a pag. 8 del capitolo 8, in
tutto il Capitolo 7 e nell'Appendice C.</li>
<li>Inoltre il rapporto NIST <I>Project 6: WTC 7 Structural Fire Response
and Collapse Analysis</i>, datato 22 giugno 2004, è dedicato interamente
al crollo di questo edificio, con abbondanza di disegni tecnici e schemi
strutturali.</li>
<!-- check more mentions from undicisettembre article -->
<!-- also check this:
Preface to NIST NCSTAR1-2A, p. xxii:
"A final report on the collapse of the WTC towers is being issued as NIST
NCSTAR 1. A companion report on the collapse of WTC 7 is being issued as
NIST NCSTAR 1A" -->
</ul>
<p>Questo è un esempio classico dei metodi ingannevoli dei complottisti:
asseriscono una cosa in sé vera (il rapporto della Commissione non parla
del crollo del WTC 7), ma la calano in un contesto tale da farla sembrare
una prova di complotto (in questo caso, "dimenticando" di specificare che
tuttavia il crollo del WTC 7 è discusso estesamente in altri rapporti
ufficiali ben più tecnici di quello della Commissione).</p>
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - WTC 7 - Il più strano di tutti (01:06:51)</h3>
<p>&nbsp;</p>
<p class="dialoghi">NARRATORE: Il crollo del World Trade Center 7,
avvenuto nel pomeriggio, rappresenta l'unico caso nella storia in cui un
moderno edificio in acciaio sia crollato a causa di un semplice incendio.
Stupisce ancora di più, che ciò sia avvenuto, esattamente come per le
Torri, con assoluta precisione, in perfetta verticale e senza apportare
nessun danno consistente agli edifici circostanti. La migliore squadra di
demolizioni controllate difficilmente avrebbe potuto ottenere un
risultato migliore, lavorando e calcolando le cadute per intere
settimane.</P>
<!-- *[Dal semplice crollo al "semplice incendio"! Tutto semplice quando
fa comodo.]* -->
<p class="dialoghi">NARRATORE: Ma l'ostacolo più grosso di tutti, per
accettare la tesi dei crolli strutturali, è una notevole quantità di
testimonianze. Poliziotti, pompieri, giornalisti e comuni passanti che
hanno sentito o hanno vissuto in prima persona una lunga serie di
esplosioni alla base delle torri, qualche secondo prima o durante i
crolli stessi.</p>
<!-- *["Hanno vissuto in prima persona una lunga serie di esplosioni".
Poveretti
se ne avessero vissute una lunga serie in prima persona!]* -->
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - Presenza di esplosivi - La parola ai testimoni
(01:08:25)</h3>
<p>
<p><I>Inganno Globale</i> presenta un filmato in cui parlano un
giornalista e una persona identificata dai titoli del filmato originale
come <i>Philip Morelli - Survivor</i> (sopravvissuto).</p>
<p class="dialoghi">MORELLI: <i>Tutti parlano di come sarà il nuovo World
Trade Center, ma quello vecchio era la cosa più bella del mondo.</i><br>
GIORNALISTA: <I>Per sette anni il 37nne [sic] Philip Morelli ha fatto il
carpentiere al World Trade Center. Originario di Queens, Morelli era
innamorato del suo lavoro alle Torri Gemelle. Quella mattina alle 8.30
stava scendendo al livello B4 della Torre 1, quattro piani sottoterra.</
i><br>
MORELLI: Vado giù, il capo mi dice di andare a portar via i contenitori e
mentre passavo vicino al montacarichi principale, nel corridoio, è li che
che [sic] sono stato spazzato via. L'impatto dell'esplosione, o qualunque
cosa sia stato, mi ha scaraventato a terra, e poi è cominciato il
finimondo.
Mi sono messo a correre verso il bagno, non sapevo che fosse il bagno,
poi ho aperto la porta poi improvvisamente, un'altro [sic] botto enorme.
Vengono giù i pannelli del soffitto, cascano giù le luci. Conosco gente
che è rimasta uccisa nel sotterraneo, gente che si è rotta le gambe nel
sotteraneo, gente che ha dovuto farsi la plastica perchè le pareti le
sono esplose in faccia.</p>
<p>Mentre <i>Inganno globale</i> mostra le due torri in fiamme, i
sottotitoli traducono le parole di una persona fuori campo.</p>
<p class="dialoghi">VOCE FUORI CAMPO: <i>Ci sono state due o tre
esplosioni simili, fortissime, e tutto l'edificio ha letteralmente
tremato. Si tremava letteralmente, nei sotterranei dell'edificio.</I></p>
<p>Il film mostra uno spezzone di Fox News e altre emittenti. I
sottotitoli traducono le parole delle voci americane:</p>
<p class="dialoghi">VOCE FUORI CAMPO: Poco prima di quella fortissima
esplosione che tutti abbiamo sentito, e avvertito.</P>
<p class="dialoghi">VOCE FUORI CAMPO: Abbiamo sentito un botto violento,
un'esplosione, abbiamo guardato su, e l'edificio ha cominciato
letteralmente a crollare.</P>
<p class="dialoghi">POLIZIOTTO: <I>A me è sembrata un'esplosione, poi si
è sentito il rumore di un crollo, e l'edificio è venuto giù.</i></p>
<p>Mazzucco presenta uno spezzone da un servizio della MSNBC. Anche qui,
i sottotitoli traducono il parlato americano.</p>
<p class="dialoghi">GIORNALISTA: <I>Alle 10.30 ho cercato di uscire, ma
appena fuori ho sentito una seconda esplosione, e un altro rombo.</i>
[stacco] <I>Macchine incendiate, macchine rovesciate dalla forza
dell'esplosione.</i></p>
<p>Un altro spezzone da un'intervista televisiva a un testimone:</p>
<p class="dialoghi">TESTIMONE: <i>Stavamo cercando di scendere dall'8°
piano, ma una grossa esplosione ci ha ributtato indietro, all'8° piano.</
i></p>
<p>Altri brani tratti da interviste televisive a pompieri e
soccorritori:</p>
<p class="dialoghi">SOCCORRITORE: Stavamo cercando di tirare fuori la
gente, quando c'è stata una seconda esplosione e poi il crollo.</P>
<p class="dialoghi">ALTRO POMPIERE: <I>Stavamo preparandoci con le
attrezzature per salire le scale, e c'è stata un'esplosione enorme.</I></
P>
<p>Un'intervista tratta dal programma <i>America Responds</i>:</p>
<p class="dialoghi">TESTIMONE: <i>Sembravano degli spari, bang bang bang,
e poi di colpo tre grosse esplosioni</i></p>
<p>Un reporter parla in diretta alla CNN:</p>
<p class="dialoghi">REPORTER: <I>Abbiamo sentito parlare di esplosioni
secondarie, dopo gli impatti degli aerei. Ci si domanda se ci fosse
qualcos'altro alla base delle Torri, che in realtà le ha dato il colpo di
grazia per farle crollare.</i></p>
<p>Un reporter, Rick Sanchez, parla a MSNBC:</p>
<p class="dialoghi">01:11:39. Sottotitoli:<br>
SANCHEZ: <i>Siamo circa a un isolato e mezzo dal punto in cui c'è stata
l'esplosione. Quella zona è appena stata evacuata, perchè la polizia ha
trovato quello che descrive come un ordigno sospetto, e temono che sia
qualcosa che possa provocare un'altra esplosione.</i></p>
<h4>Le registrazioni radio dei pompieri</h4>
<p>Questa parte è presentata sotto forma di titoli su fondo nero in
inglese e in italiano.</p>
<p class="dialoghi">DALLE REGISTRAZIONI RADIO DEI POMPIERI DI NEW
YORK<br>
Official: I got, uh, an eyewitness who said there was an explosion on
floors 7 and 8, 7, 8.<br>
Ho un testimone che dice che c'è stata un'esplosione al settimo e ottavo
piano.<br><br>
Official: Battalion 3 to dispatch, we've just had another explosion.<br>
Battaglione 3 a Centrale, c'è appena stata un'altra esplosione.<br><br>
Official: ...Warren Street, because of the secondary explosion. We've got
numerous people covered with dust from the <B>secondary</b>
explosion.<br>
... Warren street, a causa della seconda esplosione. Ci sono molte
persone ricoperte di polvere per questa <b>seconda</b> esplosione.</p>
<p>Mazzucco traduce <i>secondary</i> erroneamente come <I>seconda</i>. E'
un errore importante, perché <I>seconda</i> suggerisce che si tratti di
un'esplosione paragonabile alla prima ed indipendente da essa, mentre
<i>secondaria</i> rivela che si tratta di un'esplosione minore
conseguente alla prima. In un contesto nel quale si vuole insinuare che
ci siano state altre esplosioni intenzionali, un errore di traduzione del
genere è molto ingannevole.</p>
<p class="dialoghi"><i>Official: We got another explosion on the Tower,
10-13, 10-13.<br>
Nuova esplosione nella Torre.10-13, 10-13.<br><br>
Official: Tower 2 has had a major explosion and what appears to be a
complete collapse surrounding the entire area<br>
Torre 2: c'è stata una grossa esplosione, e quello che sembra essere un
crollo completo di tutta la zona circostante<br><br>
Official: I was involved in the secondary, uh, explosion at Tower 1,
Kay...<br>
Mi sono ritrovato in una seconda esplosione, nella Torre 1</i></p>
<p>Mazzucco traduce di nuovo <i>secondary</i> erroneamente come
<I>seconda</i>. In questo modo, crea una serie di testimonianze
manipolate che avvalorano l'ipotesi di una seconda esplosione.</p>
<p class="dialoghi"><i>Pat Dawson, NBC: I spoke with <!-- audio actuallys
says "to" --> the Chief of safety for the FDNY. He received word of a
<!-- a POSSIBILITY OF A --><B>secondary device</B>, that is another bomb
going off ... <!-- BUT --> he said that there was another explosion which
took place. And then an hour after the first hit <!-- here --> ... there
was another explosion that took place. He thinks that there were actually
devices that were planted in the building. We are continuing to hear
explosions here downtown...<br>
Pochi minuti fa ho parlato con il capo della sicurezza dei pompieri di
New York, gli è stato detto che c'è la possibilità di un <B>secondo</B>
ordigno, cioè un'altra bomba che potrebbe esplodere. Ma ha detto che c'è
stata una seconda esplosione, e poi, un'ora dopo il primo impatto, c'è
stata ancora un'esplosione. Lui pensa che ci fossero delle cariche
piazzate nell'edificio. Qui a Downtown continuiamo a sentire della
esplosioni...</i><p>
<p>Mazzucco traduce ancora una volta <i>secondary</i> erroneamente come
<I>seconda</i>.</P>
<H3>LE 3 TORRI CADUTE - Crolli, o demolizioni controllate? (01:12:09)</
H3>
<p>In questa parte, il film mette a confronto una serie di vere
demolizioni controllate con i crolli al World Trade Center. E'
interessante notare come nelle demolizioni controllate vere, le
esplosioni comincino in basso e gli sbuffi di polvere compaiano
<B>prima</B> del collasso dell'edificio (mentre al WTC compaiono
<b>dopo</b> che è iniziato il crollo). Si odono anche chiaramente i botti
delle detonazioni, che invece non risultano nell'audio dei crolli al
World Trade Center.</p>
<p>La sequenza mostra anche l'ampiezza della zona colpita dai detriti
delle torri: lungi dal cadere "in perfetta verticale", si nota
chiaramente che le torri si sono aperte quasi a fiore, proiettando
detriti in tutte le direzioni.</p>
<P>In ogni caso è ovvio che le somiglianze visive fra una demolizione
controllata e un crollo dovuto a un cedimento strutturale saranno molte,
visto che una demolizione controllata non fa altro che produrre un
indebolimento della struttura che ne causa il collasso. In pratica,
semplificando, una demolizione è un cedimento strutturale indotto tramite
esplosivi.</p>
<!-- il confronto fra polvere di demo e polvere di crollo è insulso: è
ovvio che sono identiche, una demo non è altro che un crollo prodotto
tramite esplosivi -->
<!-- UA175 impact squibs are due to shockwave -->
<p><i>Inganno globale</i> mostra un brano tratto dal documentario dei
fratelli Naudet. I sottotitoli traducono quello che si dicono i pompieri
Dennis Tardio e Pat Zoda.</p>
<P class="dialoghi">ZODA: <I>...un piano dopo l'altro, ha cominciato ad
esplodere verso l'esterno ...</I><BR>
TARDIO: <I>... e come se lo avessero fatto esplodere... come quando
programmano di tirare giù gli edifici...</i><br>
[Mazzucco lascia intatto e non tradotto il "bum-bum-bum" esclamato dal
pompiere]<br>
<I>...giù fino in fondo</I></P>
<p class="notula">(*) Mazzucco traduce erroneamente <I>"It was like"</I>,
ossia <i>"era come"</i>, con <i>"e come"</i>.</P>
<p>Uno spezzone di un notiziario televisivo in cui parla Ron Insana,
CNBC:</p>
<P class="dialoghi">INSANA: mentre ci avvicinavamo alla Torre abbiamo
visto la parte alta che iniziava ad <B>esplodere*</B> con un pennacchio
di fumo, e abbiamo sentito il rumore tipico delle implosioni</P>
<p class="notula">(*) Insana non dice <i>"esplodere"</i>, ma
<i>"rigonfiarsi"</I> (<I>blow out</i>).</P>
<p>Mazzucco mostra le torri colpite. In sottofondo, la voce dei
giornalisti televisivi americani Aaron Brown (CNN) e Dan Rather (CBS).</
p>
<P class="dialoghi">AARON BROWN: <I>e come vedete sembra quasi... sembra
quasi una di quelle implosioni programmate</I></P>
<P class="dialoghi">DAN RATHER: Ricordano quelle immagini che abbiamo
visto mille volte in TV... In cui un edificio è demolito
intenzionalmente, con cariche di dinamite piazzate appositamente</P>
<P>Spezzone di intervista a Matthys Levy, identificato come "co-author
<i>Why Buildings Fall Down</I>" dai sottotitoli originali del programma
dal quale Mazzucco ha tratto il brano:</P>
<P class="dialoghi">LEVY: avrete visto spesso quelle demolizioni
controllate, in cui fanno implodere un edificio facendolo crollare in
verticale, poichè provocano il cedimento contemporaneo di tutte le
colonne di sostegno... questo è proprio quello che è sembrato, e questo è
quello che è successo</p>
<P class="dialoghi">ALTRA VOCE: <I>ed era in diretta TV ...letteralmente
milioni di spettatori...</I></P>
<P>La frase di Levy è isolata dal proprio contesto. Sarebbe interessante
sapere da quale programma è tratta l'intervista, in modo da capire se si
sta riferendo davvero al World Trade Center, ma Mazzucco non indica le
fonti del suo collage.</P>
<p>Titoli su sfondo nero:</p>
<P class="dialoghi">Nonostante il progetto originale prevedesse
chiaramente che le Torri avrebbero resistito all'impatto di un grosso
aereo di linea, nessuno dei progettisti o costruttori è mai stato
condannato, arrestato, o anche solo incriminato per negligenza. E mentre
non vi è mai stata una sola causa legale relativa alla solidità
strutturale delle Torri, ... tutta la documentazione e i referti tecnici
relativi ai crolli sono stati sigillati dal giudice, per accordo delle
parti, e non potranno più essere visti da nessuno.</P>
<P>Brano di intervista a Leslie E. Robertson, identificato come
<i>structural engineer</I> dai sottotitoli originali del programma dal
quale Mazzucco ha estratto l'intervista, tradotta con i sottotitoli:</P>
<P class="dialoghi">ROBERTSON: La responsabilità per garantire la massima
robustezza delle Torri era la mia.<BR>
Vuole sapere se mi sento in colpa, per il fatto che siano crollate?<BR>
"Le circostanze dell'11 di settembre erano al di fuori di quello che
avevamo previsto nel progetto."<BR>
- Leslie Robertson, Responsabile della solidità strutturale delle Torri
Gemelle</P>
<p>Titoli su fondo nero:</p>
<P class="dialoghi">Nessuno ha mai pensato di fargli causa.<br>
Leslie Robertson è sempre stato, ed oggi continua ad essere, un libero
cittadino.</P>
<P class="dialoghi"><I>COME MAI?</i></P>
<H2>Capitolo 6 - Un popolo a parte (01:18:43)</H2>
<P>Titoli su fondo nero.</P>
<P class="dialoghi">Non hanno nulla da guadagnare. Hanno già perso
tutto.<br><br>
Eppure combattono, ogni giorno, instancabili, nel chiedere giustizia, nel
nome della giustizia stessa.<br><br>
Sono i membri dell'Associazione dei parenti delle Vittime dell'11
Settembre</P>
<p>Il film presenta alcune dichiarazioni di persone che presumibilmente
fanno parte dell'associazione sopra citata.</p>
<H3>Helen Mariani</H3>
<P>&nbsp;</P>
<P class="dialoghi">NARRATORE: Helen Mariani ha perso il marito nel volo
United che si è schiantato nella torre sud; ha denunciato il Presidente
Bush, il vice Cheney e le alte cariche dello stato per alto tradimento.</
P>
<P>Helen Mariani legge la propria dichiarazione. I sottotitoli
traducono.</p>
<p class="dialoghi">MARIANI: <I>Vorrei che lui fosse qui. Vorrei che
tutti fossero qui.<br>
Neal, mio marito, ha passato quattro anni in aviazione.<br>
Abbiamo tenuto una commemorazione, a casa nostra, con tre delle mie
figlie...<br>
e il mio unico figlio. Potete star sicuri che quella bandiera non tornerà
a volare fino al giorno ...<br>
in cui giustizia sarà fatta, per me e per gli altri 3000, in un tribunale
di New York.<br>
Queste sono le domande che vorrei fare al Signor Bush<BR>
Resto personalmente convinta che lei abbia deliberatamente permesso che i
fatti dell'11 Settembre accadessero<Br>
Si è costruito il consenso popolare per la sua guerra al terrorismo<br>
Trovo deprecabile che lei usi la nostra tragedia di morte e distruzione
per i suoi fini politici<br>
I nostri sogni americani di libertà sono stati distrutti per molte
generazioni a venire.<br> Grazie.</I></P>
<H3>Barry Zellman</H3>
<P>&nbsp;</P>
<P class="dialoghi">NARRATORE: Barry Zellman ha perso il fratello nel
crollo della Torre Sud.</p>
<P>I sottotitoli traducono.</p>
<p class="dialoghi">ZELLMAN: Sono grato a coloro che capiscono che... 4
aerei, un'ora e mezza fra il primo impatto e il secondo impatto senza la
minima risposta militare, negli Stati Uniti? Non è andata così, non può
essere andata così ... Stiamo parlando delle migliori organizzazioni al
mondo, le più tecnicamente avanzate, e non c'è stata la minima risposta
la minima risposta militare? Io cerco di essere obbiettivo, ascolto tutte
le campane, e ho fatto ricerche su ricerche su ricerche, ma nessuno
riesce a darmi la risposta. Ma è chiaro che il nostro presidente non ha
mai voluto andare a fondo di questa tragedia. Oggi sono qui davanti a voi
per un solo motivo. L'unica cosa che posso ancora dare a mio fratello è
la verità. Tutto qui. Io non ho preso una lira. Sapete, i soldi c'erano,
per far tacere la gente. C'è questo strano giro di soldi, perchè ci sono
due tipi di famiglie nell'11 Settembre. Quelle che hanno preso i soldi, e
quelle che non li hanno presi. Ma i soldi c'erano, con uno scopo preciso:
comperare le persone, e farle stare zitte. Voglio ringraziare la gente
come voi, che è disposta ad ascoltare.</P>
<H3>Le "Vedove del New Jersey"</H3>
<P>&nbsp;</P>
<P class="dialoghi">01:23:00. NARRATORE: Kristen Breitmeier [sic]<I>,
Lorie Van Auken, Patty Casazza e Mindy Kleinberg sono conosciute come le
Vedove del New Jersey. Dal giorno degli attentati hanno unito le loro
forze e combattono incessantemente perchè la verità venga a galla.</I></
P>
<!-Nota: ovviamente non è IG che si è preso il disturbo di citare
intervistatore, programma, data... il solito insomma.
Intervista originale da consultare velocemente:
intervista_Breitweiser.txt.
Sulla MSNBC non risulta più reperibile il documento che si può trovare
alle seguenti fonti:
Trascrizone della parte della Breitweiser: http://homepage.eircom.net/
~gulufuture/future/breitweiser.htm
Trascrizione dell'intera puntata: http://s3.amazonaws.com/911timeline/
2002/donahue081302.html
Parte di intervista e molti altri collegamenti da cui attingere
informazioni e interviste sull11/9: http://www.sourcewatch.org/index.php?
title=Kristen_Breitweiser
-->
<!-- FONTE: Spezzone dell'intervista a Kristen Breitweiser tratta dal
"Donahue" TV show del 13 agosto 2001 trasmessa dalla MSNBC con
sottotitoli di traduzione -->
<P>I sottotitoli traducono.</p>
<P class="dialoghi"><I>Kristen Breitweiser</i><br>
DONAHUE: <I>Lei accende la TV, vede il secondo aereo che si schianta, e
capisce...</I><BR>
BREITWEISER: <I>L'ho capito subito. Sapevo più o meno dov'era il suo
ufficio, perchè mi aveva detto che era proprio di fronte alla Torre Uno.
Io me lo sentivo, dentro, e poi quando ho visto crollare l'edificio mi
sono detta "Mio Dio, se n'è andato". Sono caduta a terra...</I><BR>
DONAHUE: <I>Che cosa è successo, dopo che quegli aerei sono decollati?
Penso che lei ne voglia parlare...</I><BR>
BREITWEISER: <I>Ci sono molte cose che non mi quadrano, sul
Pentagono.<br>
Non capisco come un aereo possa colpire il nostro Ministero della Difesa,
il Pentagono...<br>
un'ora dopo che il primo aereo ha colpito la prima Torre.<br>
Non capisco come sia possibile. Io sono una persona ragionevole, ma se
lei pensa che spendiamo mezzo <b>biliardo</b> </i> [sic] di dollari per
la difesa
<!-- SHE SAYS TRILLION -->
e mi volete raccontare che un aereo è in grado di colpire il nostro
Pentagono un'ora dopo che la prima Torre è stata colpita? Vi sono
procedure e protocolli precisi, nel nostro paese da seguire quando un
aereo stacca il transponder, e queste procedure non sono state seguite,
l'11 di Settembre.</P>
<p>Spezzone di intervista a Laurie van Aucken (o <I>Lorie</i> van
<i>Auken</I>, secondo i sottotitoli originali del programma dal quale
Mazzucco ha prelevato l'intervista). I sottotitoli traducono.</p>
<P class="dialoghi"><i>Laurie Van Auken<br>
Pensavo che la democrazia funzionasse da sola, ma ho imparato che non è
così ... Se uno vuole vivere in questo grande paese, con la nostra
fantastica democrazia, con la Costituzione, e con tutti i diritti che
abbiamo, come la libertà di parola, e tutto quello che di solito diamo
per scontato, bisogna invece lottare per averli.</I></P>
<!-- why is this interview relevant to CTs? -->
<P>Spezzone di intervista a Patty Casazza. I sottotitoli traducono.</P>
<P class="dialoghi">Patty Casazza<br>
Fino al 10 di Settembre avevo piena fiducia che i nostri governanti
avrebbero fatto tutto il possibile per proteggere la vita dei miei cari,
dei miei amici, dei miei connazionali.</P>
<P>Di nuovo Lorie van Auken:</P>
<P class="dialoghi"><I>Non capivo che avrei dovuto guardare a un quadro
più ampio</I></P>
<P>Spezzone di intervista a Kirsten Breitweiser:</P>
<P class="dialoghi">Kristen Breitweiser<br>
Sono diventata una persona completamente disillusa, pienamente
consapevole, non più innocente.</P>
<!-Krysten non è un errore di trascrizione ma è scritto esattamente con la
y.
-->
<H3>Krysten Breitweiser incontra un agente dell'F.B.I. (01:24:20)</H3>
<P>Spezzone di video con le "vedove del New Jersey". In sottofondo, la
voce di Kristen Breitweiser.</P>
<P class="dialoghi">Vorrei incontrare NSA, CIA e FBI, tutte insieme nella
stessa stanza</P>
<p>Riprende l'intervista alla Breitweiser. Diversamente da quanto
descritto dal titolo di questa parte del film, non viene mostrato
l'incontro della Breitweiser con un agente dell'FBI, ma viene mostrato il
suo <i>resoconto</i> di un incontro.</p>
<P class="dialoghi">BREITWEISER: Mi incontro con un pezzo grosso
dell'FBI. Non è il capo, ma è un agente fra i più importanti. E gli dico:
"Non capisco. Avevate il documento di Phoenix, avevate Zacharias Massaoui
sotto arresto, eravate già stati 4 o 5 volte alla scuola di volo dove
l'avete arrestato, per investigare su altri personaggi, fra cui proprio
un pilota di bin Laden... Avevate il documento di Phoenix, che vi
allertava sull'interesse di certi personaggi mediorientali nelle scuole
di volo, come mai non siete riusciti a trovarli, prima dell'11 Settembre?
<br>
Allora questo agente mi dice: "Ma lo sa lei quante scuole di volo ci sono
in America? Migliaia! Lo sa quanti istruttori di terra ci sono? Migliaia!
E lei si aspettava che noi andassimo in ognuna di quelle scuole per
trovare questi quattro individui?<br>
E io dico "Beh, veramente... sì". Poi dico "Va bene, glielo concedo.
Diciamo che non avreste potuto andare in ogni singola scuola, d'accordo.
Ma se è vero che ci sono "migliaia di scuole", e non avreste mai potuto
trovarli, com'è che poche ore dopo gli attentati, siete andati a finire
proprio alla Embry-Riddle Flight School di Daytona Beach, in Florida?</P>
<P class="dialoghi">BREITWEISER: Se è vero che ci sono "migliaia" di
scuole, come avete fatto a finire proprio nella scuola che era stata
frequentata da alcuni dei dirottatori?". Lui mi guarda pacifico e mi
fa:"Siamo stati fortunati".</P>
<H3>Mindy Kleinberg pone alcune domande alla Commissione Indipendente
sull'Undici Settembre (01:25:58)</H3>
<P>I sottotitoli traducono quello che sta dicendo la persona inquadrata,
identificata da <I>Inganno Globale</i> come Mindy Kleinberg. Durante lo
spezzone, compare un titolo non aggiunto da Mazzucco: <I>Video by Joe
Friendly (c) '03</i>.</P>
<P class="dialoghi">KLEINBERG: L'ultima comunicazione normale fra i
controllori di volo e l'aereo è avvenuta alle 8.13. Fra le 8.13 e le 8.20
il volo 11 ha smesso di rispondere alle chiamate da terra. Il radar
indicava che l'aereo aveva deviato dalla rotta prevista. Poco dopo veniva
staccato anche il trasponder [sic]<br>
Due hostess del volo 11 avevano chiamato la American Airlines, informando
del dirottamento della presenza di armi a bordo, e di ferite riportate da
passeggeri ed equipaggio.<br>
A questo punto dovrebbe essere stato evidente che per il volo 11 si
trattava di un'emergenza. Nonostante questo, il NORAD dice di essere
stato contattato solo 20 minuti dopo, alle 8.40. Sfortunatamente, i
caccia non sono stati fatti decollare fino alle 8.52... cioè ben 32
minuti dopo che si era perso contatto col volo 11.<br>
Perchè l'aviazione civile ha tardato ad avvisare il NORAD? E perchè il
NORAD ha tardato a far alzare i suoi caccia? Come può essere successo,
quando il sistema era in piena attivitità [sic], ed i cieli completamente
sotto controllo?<br>
I voli 175, 77, e 93, hanno avuto tutti lo stesso tipo di ritardo nella
notifica e lo stesso ritardo nel far partire i caccia. Ritardi
inconcepibili, se si considera che a quel punto un aereo aveva già
colpito il Word Trade Center.<br>
E' un caso che operazioni anomale in borsa non siano state tenute
d'occhio? E' un caso che quindici visti di ingresso [ai terroristi] ...
vengano concessi nonostante la documentazione incompleta? E' un caso che
le procedure d'emergenza della Aviazione Civile e Militare non vengano
rispettate? E' un caso che un'emergenza nazionale non venga comunicata in
tempo ai più alti livelli di governo?<br>
Per me, il caso si verifica una volta. Ma quanto [sic] c'è una serie così
prolungata di procedure violate, di regole infrante, di comunicazioni
mancate, non si può più chiamarlo "il caso".</P>
<p>Titoli su fondo nero:</P>
<P class="dialoghi">A tutt'oggi le domande di Mindy Kleinberg non hanno
avuto nessuna risposta. La stessa cosa è accaduta per una lista di oltre
cento domande simili, che l'Associazione Familiari delle Vittime ha
ufficialmente posto al Presidente Bush, al vice Cheney, alla CIA,
all'FBI, al sindaco di New York Giuliani...</P>
<H3>Cala il sipario (01:29:19)</H3>
<P>Il film mostra un brano di una trasmissione tratta da C-SPAN 3, i cui
titoli originali recitano <i>September 11 Commission - Public Hearing</
i>. La persona che parla viene identificata dai titoli originali come
<I>Lee Hamilton - September 11 Commission Chair (R)</i>. Il video titola
successivamente <I>"For more information - www.9-11Commission.gov</i>. I
sottotitoli aggiunti da Mazzucco non traducono le parole di Hamilton, ma
descrivono la situazione.</P>
<P class="dialoghi">Commissione Indipendente per l'11 Settembre.<br>
<BR>
Il sindaco di New York, Rudy Giuliani, ha appena concluso...<br>
la sua deposizione, in presenza dei parenti delle vittime</p>
<P>Qualcuno dal pubblico interrompe l'udienza e grida quello che viene
tradotto molto parzialmente dai sottotitoli:</p>
<p class="dialoghi">Sottotitoli:<br>
PERSONA DEL PUBBLICO: <I>Sono morte 3000 persone. Cerchiamo di fare delle
vere domande...<br>
Facciamo le domande vere, adesso!<br>
Facciamo le vere domande! E' così ingiusto chiederlo?</I><BR>
ALTRA PERSONA: <I>Mio fratello era uno dei pompieri che avete
mandato...</I><BR>
ALTRA PERSONA (o forse la stessa dell'inizio): <I>- Datemi solo 2 minuti
con Rudy Giuliani e...</I><BR>
RELATORE O MODERATORE: <I>Vi sarà un breve intervallo, poi chi è qui per
disturbare verrà espulso dall'aula.</I><BR>
PERSONA (mentre viene avvicinata dalla sicurezza e poi allontanato:
<I>Ricordatevi di questo: il vostro governo ha finanziato e addestrato
Al-Queda! </i>[sic]<I><br>
Il vostro governo ha finanziato e addestrato Al-Queda! </i>[sic]<I> Lo
ripeto ancora una volta:<br>
Il vostro governo ha finanziato e addestrato Al-Queda!</I> [sic].</P>
<P>Scorrono i titoli di coda.</P>
<P class="dialoghi"><I>SCRITTO E REALIZZATO DA<br>
Massimo Mazzucco<br><br>
RICERCA STORICA<br>
Roberto Beltrame, Roberto Toso<br><br>
ANIMAZIONI 3D<br>
Roberto Toso<br><br>
GRAFICA<br>
Michele Cestari<br><br>
CONTRIBUTO ARTISTICO<br>
Sandro Bellucci<br><br>
CONSULENZA TECNICA<br>
Federico Povoleri<br><br>
MUSICA<br>
Andrea Centazzo<br>
Massimiliano Cantagallo<br><br>
VOCE NARRANTE<br>
Gaetano Lizzio<br>
per<br>POST-PRODUZIONI AUDIO<br>
Studio Plug-in Roma<br><br>
CONSULENZA WEB<br>
Alessandro Polverini<br>
nibbles.it<br><br>
Si ringraziano tutti gli altri amici<br>
di luogocomune.net che hanno<br>
contribuito in mille modi diversi<br>
alla realizzazione di questo lavoro<br><br>
Tutte le informazioni contenute<br>
in questo film, comprese eventuali<br>
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agli amici in qualunque momento</i></P>
<H2>Per ora è tutto, ma il lavoro non è finito</H2>
<p>Per ora mi fermo qui: ho ancora molti altri commenti da aggiungere, ma
credo che già così ci sia di che riflettere.</p>
<P>Se avete commenti, correzioni o segnalazioni, contattatemi presso
<i>[email protected]</i>.</P>
<P><a href="../index.htm">Indice della sezione 11/9</a></p>
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