Il tutoring peer to peer Peer to peer 9 ore in presenza, alle quali deve essere aggiunta 1 ora dedicata alla rielaborazione dell'esperienza anche su piattaforma on-line interamente a carico delle scuole sedi di servizio del personale docente ed educativo neoassunto dedicate ad attività di pratica didattica accompagnata dal tutor di scuola. Ruolo dirigente • Il ruolo del Dirigente scolastico risulta fondamentale per poter realizzare l’esperienza del tutoring, in quanto al capo d’istituto sono affidate funzioni di valorizzazione delle risorse umane (art. 25, D.lgs. 165), particolarmente rilevanti nel caso dei docenti neoassunti che, come è noto, dovranno concludere il periodo di prova con una conferma nel ruolo, oppure con il rinvio di un anno (quando sia opportuno acquisire ulteriori evidenze sulla compiuta maturazione delle competenze professionali) o con il mancato superamento dello stesso. Il significato del TUTORING in situazione • L'attività di tutoring, che si inserisce nella quota delle ore di formazione in presenza previste per i docenti neo-assunti, viene proposta o – come modalità formativa per collegare maggiormente la formazione alla pratica didattica Il significato del TUTORING in situazione • Con la proposta del tutoring si vorrebbe “curvare” il periodo di prova verso una dimensione di concreta professionalizzazione e l’introduzione di momenti di reciproca osservazione tra insegnanti può rappresentare uno stimolo in questa direzione. TUTORING in situazione • Si è consapevoli che la funzione di tutor accogliente, deliberata all’inizio dell’anno scolastico, non usufruisce – al momento – di adeguati riconoscimenti, se non quelli da ricondurre al fondo di istituto, ma in prospettiva è destinata a rivestire un ruolo sempre più significativo per la formazione e l’accoglienza dei nuovi docenti. • Dunque è auspicabile/prevedibile che sarà riconosciuto in termini più espliciti. Comunque, al termine di questo anno scolastico sarà comunque rilasciata ai tutor, a cura del dirigente scolastico, una analitica attestazione della attività di tutoring svolta TUTORING in situazione • In generale, non si tratta di “mettere in scena” attività particolari per colpire gli osservatori, ma di condividere a pratiche didattiche “normali”, con l’obiettivo di raccogliere elementi – su entrambi i lati, dell’osservato e dell’osservatore – su cui confrontarsi successivamente, per riflettere sui passaggi-chiave in cui si sostanzia una efficace azione didattica (che è comunque legata fortemente ai diversi contesti operativi. Non esiste, infatti, un metodo valido in tutte le situazioni). strumenti di lavoro Utilizzo di una semplice check list, che passi in rassegna gli indicatori più significativi dell’azione didattica: • Strategie didattiche (strutturazione dell’insegnamento, interazione verbale, sostegno all’apprendimento, feedback, ecc.); • Gestione della classe (gestione del tempo, gestione delle attività, organizzazione degli spazi, ecc.); • Sostegno personalizzato (supporti, incoraggiamento, attenzione alle differenze, inclusione, BES, ecc.); • Contesto (coinvolgimento degli allievi, rapporti interpersonali, uso della voce, gestualità, ecc.); • Utilizzo delle risorse didattiche (tecnologie, libro di testo, LIM, altre risorse, ecc.). strumenti di lavoro • Relazione: empatia, accoglienza, solidarietà, spirito cooperativo, conflitti… • Utilizzo dei laboratori: biblioteca, laboratori disciplinari e di informatica, attività in partenariato con esperti… • Utilizzo dell’extra-classe: territorio in cui è inserita la scuola, gita scolastica, viaggio di istruzione, gemellaggio… • Utilizzo delle nuove tecnologie: pc in classe, LIM, documentari e film… osservazione • L’osservazione dovrebbe cogliere dominanze, regolarità, stili di lavoro rilevabili in una ora di lezione, corredandola di notazioni di eventi, incidenti critici, reazioni, ecc. • Un utile criterio-guida per le osservazioni e per le successive riflessioni in comune può essere rappresentato dal concetto di “ambiente di apprendimento”, dall’idea di una didattica per competenze, dai temi della valutazione formativa ed autentica, dal richiamo alle dimensioni operative e collaborative, che si trovano espresse chiaramente nei documenti programmatici report • Al termine dei periodi di osservazione e di analisi congiunta dell’esperienza, il docente neo-assunto elabora un sintetico report. Tale documento viene controfirmato dal tutor e costituirà elemento da consegnare al comitato di valutazione, unitamente alla relazione finale, a valere come documentazione (inseribile nel portfolio professionale). Attestazione delle 10 ore svolte a scuola • le 10 ore verranno attestate dal dirigente scolastico • L’attestato sarà conservato anche nel fascicolo di ogni docente neo-assunto in formazione. Comitato valutazione • Nulla è innovato riguardo alle operazioni da compiere in sede di comitato di valutazione, se non nella documentazione fornita (attestazione delle attività formative nelle diverse sue articolazioni: in presenza, on line, tutoring a scuola) e nella presentazione di una sobria relazione finale complessiva comprensiva del report dell’attività di osservazione (che potrà anche essere un allegato/appendice alla relazione). Si cercherà di favorire l'inserimento della relazione finale, in forma di documentazione didattica, nel portfolio professionale che sarà proposto in via sperimentale. Saranno in proposito fornite specifiche indicazioni. ORIENTAMENTI OPERATIVI PER LE ATTIVITÀ DI OSSERVAZIONE IN CLASSE Il percorso di tutoring • Il percorso del tutoring si svolge attraverso 4 fasi: • 1 - Prima di iniziare l'osservazione in classe • 2 - Situazioni di apprendimento da osservare, scelta della situazione • 3 – Conduzione delle esperienze di tutoring • 4 - Traccia per i colloqui intermedi e al termine delle esperienze osservative fra tutor e docente neo-assunto Prima di iniziare l'osservazione in classe In situazione: • a. il docente tutor e il docente neo-assunto scelgono le situazioni di apprendimento da osservare in classe • b. il docente neo-assunto va nella classe dell’insegnante tutor e viceversa il docente tutor va nella classe del docente neo-assunto scambiandosi i ruoli di osservatore osservato • c. alle esperienze e ai momenti di osservazione in classe seguono momenti di colloquio e scambio fra colleghi • L’attività va vista secondo l’approccio metodologico della ricerca-formazione. Per progettare il tutoring in classe • Pianificazione • Definire in anticipo le aree di qualità dell’insegnamento in cui si vuole attuare la revisione o il miglioramento, attraverso eventuali questionari tabulati oppure con discussioni nel micro-team docente neo-assunto e tutor. • Mettere a punto gli strumenti per condurre e utilizzare le osservazioni (check list, descrizione del processo-lezione). Realizzazione • In aula (osservazione in classe): sono definiti i tempi dell’osservazione, cosa fa l’osservatore e che strumenti usa. • Fuori dall’aula nel micro-team (peer review): si registrano i punti deboli e forti delle modalità di insegnamento, i risultati ottenuti; l’autovalutazione del docente neo-assunto, la soddisfazione professionale Riprogettazione • Elementi professionali da cambiare e azione da compiere prima della nuova pianificazione • rapporto causa criticità-soluzione di miglioramento Situazioni di apprendimento da osservare, scelta della situazione Esempi di situazioni di apprendimento per le sedute di tutoring in classe: • spiegazione, interrogazione, correzione di un elaborato scritto, valutazione di una performance, conversazione o discussione, ricerca in gruppo di tipo disciplinare, unità di apprendimento su una competenza trasversale, attività cooperativa, unità di apprendimento interdisciplinare, unità di apprendimento sull’inclusione. • L’uso della LIM e delle nuove tecnologie viene considerato elemento trasversale e può essere previsto nelle due colonne dei descrittori: Cosa fa l’insegnante e Cosa fanno gli allievi. Situazioni di apprendimento da osservare, scelta della situazione • L'osservazione è circostanziata con l’indicazione di descrittori-indicatori relativi a “cosa fa l’insegnante”, a “cosa fa l’allievo” e all’efficacia dei risultati attesi. Conduzione del tutoring 1 - Tutor • - in azione di insegnamento: esercita l’attività professionale concordata con attenzione ai descrittori previsti; • - nel ruolo di osservatore: annota punti deboli, punti forti, domande da porre e primi consigli da fornire al docente neo-assunto. 2- Docente neo-assunto • - in azione di insegnamento: esercita l’attività professionale concordata con attenzione ai descrittori previsti. • - nel ruolo di osservatore: annota nella scheda gli elementi di qualità a lui ignoti riscontrati nell’attività del tutor, il meccanismo che li ha prodotti, domande da porre al tutor, autovalutazione della propria azione didattica in termini di punti deboli e punti forti e di livello di soddisfazione. Traccia per i colloqui intermedi e al termine delle esperienze osservative fra tutor e docente neo-assunto Una possibile traccia per la stesura del rapporto finale : • vissuto personale; • pratiche nuove apprese; • valutazione delle performance di insegnamento in relazione alla didattica per competenze: conoscenze, abilità, applicazioni, relazioni, responsabilità, autonomia; • aree e competenze di miglioramento individuate; • bisogni formativi individuati.