MAMMELLE
Protocollo d’esame RM
Queste diapositive fanno parte di un
corso completo e sono a cura dello
staff di rm-online.it
E’ vietata la riproduzione anche
parziale
Cenni
Anatomici
Questionario tipico
• Interventi chirurgici all’addome o al
torace?
• Traumi?
• Qual‘e’ il motivo specifico per cui
viene eseguito l'esame?
• Esami precedenti con riscontri
positivi
• Ha dolore in un punto specifico?
• Precedenti tumorali?
• Periodo del ciclo?
• Familiarita’?
• Trattamenti ormonali a lunga
durata?
Situazioni e quesiti clinici piu’ comuni
Ormai l’RM mammaria ha molte indicazioni, tra le principali:
- Valutazione di lesione sospetta alla mammografia e ecografia
- Valutazione preoperatoria per lesione rilevata alla mammografia e
ecografia
- Valutazione e controllo post operatorio
- Esame standard in mammelle con protesi
- Valutazione problematiche legate alle protesi
Preparazione del Paziente
L’esame deve essere eseguito preferibilmente nei primi 10 giorni del ciclo
mestruale
In molti centri viene fatta eseguire una preparazione farmacologica
disinfiltrante
Per effettuare la RM MAMMELLA il paziente deve essere preparato
secondo le misure di sicurezza standard, quindi rimanere in calze
mutande e maglietta, e o con camice monouso.
E’ necessario predisporre un accesso venoso prima di posizionare il
paziente nel magnete.
L’immobilita’ assoluta e’ fondamentale, in
relazione al fatto che verranno poi eseguite
delle sottrazioni di immagine.
La respirazione deve essere piu’ leggera
possibile
Posizionamento sul lettino e bobine
L’esame viene eseguito con paziente Prono, e le mammelle adagiate in apposite cavita’ di cui
sono dotate le bobine dedicate.
A seconda delle apperecchiature l’entrata puo’ essere Head First o Feet first
Alcuni fanno mantenere le braccia lungo i fianchi, altri le fanno posizionare ai lati del capo.
Entrambe le mammelle devono essere posizionate in modo simmetrico, evitando piegature
della pelle e della ghiandole stesse. Non devono essere compresse, ma se e’ possibile vanno
immobilizzate in modo da evitare artefatti nel calcolo della eventuale sottrazione.
• CENTRATURA indicativamente al centro dell’altezza delle mammelle
Si utilizzano le bobine specifiche dedicate alle mammelle
Piani di scansione
Piano assiale: e’ ormai il piano piu’ utilizzato per le sequenze piu’ importanti
di questo esame. Infatti e’ bilaterale e panoramico e non ha grossi problemi
con le strutture artefattanti.
30-50 strati, da 2-3 mm, in coronale devono essere perpendicolari al piano
sagittale mediano , in sagittale lungo il piano assiale delle mammelle.
E’ importante avere un discreto margine inferiore ma soprattutto
superiore, in modo da arrivare nel cavo ascellare per la valutazione dei
linfonodi
Piani di scansione
Piano sagittale: e’ un piano eseguito prevalentemente nello studio
delle protesi, 20-28 strati per lato, da 3-4mm, in assiale e coronale
paralleli al piano sagittale mediano di ciascuna mammella.
Gli strati devono coprire la zona interessata, oppure tutto il torace.
E’ importante in caso di lesione infiltrante la parete toracica
anteriore o posteriore
Piani di scansione
Piano coronale: questo piano ormai e’ stato abbandonato negli studi
standard, ormai sostituito dal piano assiale. 30-50 strati, da 2-3mm, in
assiale e sagittale paralleli alla parete anteriore del torace
Gli strati devono coprire tutte le mammelle, con un discreto margine
posteriormente in modo da valutare eventuali linfonodi ascellari
Strutture artefattanti
Tutto il mediastino e il cuore in
particolare. Respirazione
Decodifica di fase
Le impostazioni classiche sono:
Sagittale: fase SI
Coronale: fase SI a causa dell’obbligo ad usare fov rettangolare
Assiale: fase RL con eventuali presaturazioni sup e inf
Protocollo MAMMELLA:
- AX TSE T2
- DWIBS + ADC
- AX DYN T1 1 min x 7 volte
La sequenza su cui si
basa tutto l’esame è
l’acquisizione dinamica,
che permette di
ottenere delle curve di
enhancement, con
mappe a colori relative
al wash-in e al wash-out
di una lesione.
DINAMICHE
Esistono 2 correnti di pensiero differenti per
quel che riguarda le immagini dinamiche:
Non fat sat: questa tecnica obbliga ad eseguire la sottrazione di immagine
per poter individuare facilmente le lesioni
- Vantaggi: maggior velocita’ o maggior risoluzione, nessun artefatto di
saturazione del grasso
- Svantaggi: necessita’ di esguire le sottrazioni del grasso, con possibili
artefatti da sottrazione in caso di movimento
Fat sat: questa tecnica permette di eseguire l’analisi dei dati
direttamente sulle immagini native, anche se e’ comunque possibile eseguire
e lavorare sulle sottrazioni
- Vantaggi: analisi dei dati direttamente sulle immagini native, minori
problemi in caso di movimento del paziente
- Svantaggi: minor velocita’/risoluzione, artefatti da saturazione del
grasso
DINAMICHE
Sulla consolle di refertazione il
radiologo posizionera’ delle roi
a livello delle eventuali zone di
enhancement, per studiarne le
caratteristiche nel tempo.
Studio delle protesi
Lo studio delle mammelle con protesi si esegue in modalita’ standard.
Lo studio delle protesi ed eventuali difetti delle stesse avviene invece
con modalita’ differenti.
In particolare lo studio puo’ essere eseguito senza mdc, e vengono
eseguite sequenze in sagittale tse t2
Studio del silicone
Molto utili le sequenze che permettono di visualizzare
solo il silicone quando le protesi sono costruite con
questo materiale.
Per ottenere questo risultato si esegue una sequenza
STIR (che sopprime il grasso) con un impulso di
soppressione dell’acqua, che sopprime tutti gli altri
tessuti. Il silicono non viene soppresso perche’ ha
un picco di risonanza lievemente differente da
quello dell’acqua e del grasso.
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Struttura dell`apparecchiatura RM