Eventi Lunedì 25 novembre 2013 Focus Sardegna 5 ■ ECOTEC / Dal 1981, il gruppo fornisce servizi di trattamento e smaltimento di rifiuti, solidi e urbani Ricerca e innovazione, prima di tutto Tra i brevetti, ne spicca uno che consente di decontaminare terreni, per poi riutilizzarli D al 1981 il gruppo Ecotec fornisce servizi di trattamento e di smaltimento di rifiuti, solidi e liquidi. Specializzatosi inizialmente nella costruzione e gestione di impianti per il trattamento di rifiuti e di reflui di processo prodotti da grandi complessi industriali, petroliferi ed estrattivi - con impianti propri all’interno degli stabilimenti - il gruppo ha nel tempo diversificato l’attività, sfruttando la propria forte propensione all’innovazione. Tra gli impianti dedicati al trattamento acque, risale agli inizi degli anni ’90 la realizzazione del primo impianto in Italia che sfrutta il potere ossidante dell’ozono e dell’H202 per il trattamento sia delle acque di falda che delle acque di processo ad altissima basicità. Nel prossimo futuro sarà costruito in Sardegna su commessa Eni un impianto che, sfruttando un brevetto Ecotec, partendo dall’acqua emunta nel processo di decontaminazione della falda, sarà in grado di produrre acqua demineralizzata. La diversificazione delle attività del gruppo passa anche at- traverso la recente costruzione dell’impianto Luna, realizzato presso uno stabilimento sardo di produzione di metalli non ferrosi, che ha raggiunto l’obiettivo di abbattere il contenuto di selenio e altri metalli presenti nelle acque di lavaggio gas. La continua innovazione tecnologica del gruppo è assicurata dall’esistenza del Centro Ricerche Ecotec, che ha tra i propri obiettivi principali la creazione di tecnologie brevettabili. Con i suoi 2.500 mq di laboratori e sala prove, dotati delle più sofisticate attrezzature di ultima generazione, il Centro può effettuare analisi chimiche e chimicofisiche su campioni solidi e liquidi di reflui, di rifiuti, di terreni derivanti da siti contaminati, nonché prove di trattamento su specifici impianti pilota costruiti per ottimizzarne la successiva realizzazione su scala industriale. Sempre presso il Centro Ricerche è stato installato un impianto basato sulla tecnologia del plasma “freddo”, nato per la realizzazione di un progetto di ricerca sotto il patrocinio del Miur, avente come oggetto l’“Utilizzo della tecnologia del plasma nella rimozione di inquinanti organici persistenti Centro Ricerche Ecotec - ZI Macchiareddu - Uta (CA) nei fanghi e nei terreni contaminati dell’industria chimica e petrolchimica”. Il Centro di Uta (Ca) svolge non soltanto ricerche in proprio ma si pone al servizio delle aziende, soprattutto grandi complessi industriali, nella risoluzione di complicati problemi ambientali. Afferma il direttore del Centro, ingegner Massimo Pisu: “La nostra struttura si pone sul mercato come un’entità di problem solving, in grado di creare e sviluppare nuove tecnologie per la soluzione di specifici problemi”. Tra gli oltre cinquanta brevetti di proprietà, Ecotec detiene, insieme a Eni, anche un brevetto che consente di decontaminare terreni inquinati, sino al loro riutilizzo, mediante un innovativo processo di estrazione con un solvente, a scarsissimo impatto ambientale, denominato Ensolvex. Tale processo, utilizzato in sequenza a un trattamento di tipo soil-washing, viene utilizzato, da oltre sette anni, nella piattaforma di Assemini (Ca) totalmente realizzata da Ecotec ed autorizzata dalla Provincia di Cagliari al trattamento di Piattaforma Ecotec Trattamento Rifiuti Industriali - ZI Macchiareddu - Assemini (CA) rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, con il fine di ottenere materie “pulite” derivanti dal trattamento stesso. “L’impianto è specializzato nel recupero dei terreni”, spiega Massimo Pisu. “L’utilizzo della tecnologia Ensolvex consente infatti la pressoché completa rimozione dei contaminanti e il riutilizzo del suolo trattato”. In tal senso l’impianto di Assemini è una delle rarissime realizzazioni industriali che permettono di effettuare un trattamento di rifiuti speciali, mirato a separarne e riutilizzarne le componenti disinquinate e di recuperare i terreni contaminati. Da questo punto di vista la piattaforma non deve essere vista come un semplice impianto di “trattamen- to” rifiuti, ma come un vero e proprio stabilimento di trasformazione, nel quale entrano suoli inquinati, ed escono, come risultanti del processo, terreni puliti. “A differenza di una discarica dove i terreni vengono tumulati nel suolo, nel nostro impianto il terreno contaminato si ‘lava’ e genera delle materie prime secondarie, quali sabbia, ghiaia e argilla, che sono recuperate e rivendute, per esempio, nell’edilizia” conclude l’ingegnere. A oggi, l’impianto può trattare terreni contaminati e alcune particolari tipologie di fanghi. Ecotec prevede a breve un ampliamento che consenta il trattamento futuro di liquidi e di ulteriori tipologie di rifiuti.