Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra ORS PACA Gennaio 2011 2011 – ors paca - 1 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Sommario I. Il contesto di riferimento ..................................................3 1.1 Provenza-Alpi-Costa Azzurra e i dipartimenti delle Alpi di Alta Provenza, Alte Alpi e Alpi Marittime ..................................................................................................................... 3 1.1.1 La regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra .......................................................... 3 1.1.2 I dipartimenti delle Alpi di Alta Provenza, delle Alte Alpi e delle Alpi Marittime7 1.2 1.2.1 I perimetri di governance ......................................................................................... 11 I perimetri definiti dall’Agenzia Regionale Sanitaria Provenza-Alpi-Costa Azzurra 11 1.2.2 Le ripartizioni decentralizzate (enti locali) ...................................................... 11 II. Le grandi problematiche della salute .................................. 13 2.1 Le risorse in campo sanitario.......................................................................................... 13 2.1.1 L’offerta di cure in ambulatorio .............................................................................. 13 2.1.2 L’offerta di cure ospedaliere ................................................................................... 15 2.1.3 La prevenzione ........................................................................................................ 18 2.1.4 L’educazione terapeutica del paziente .................................................................... 20 2.2 Le problematiche della salute......................................................................................... 20 2.2.1 Perinatalità e prima infanzia.................................................................................... 20 2.2.2 Persone anziane, invecchiamento............................................................................ 23 2.2.3 Malattie croniche..................................................................................................... 25 2.2.4 Campo: salute mentale ............................................................................................ 26 2.2.5 Rischi sanitari .......................................................................................................... 27 2.2.6 Popolazioni vulnerabili ........................................................................................... 27 2.3 I rischi ambientali........................................................................................................... 30 2.3.1 I rischi legati agli ambienti...................................................................................... 30 2.3.2 I rischi rilevanti ....................................................................................................... 37 2011 – ors paca - 2 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra I. Il contesto di riferimento 1.1 Provenza-Alpi-Costa Azzurra e i dipartimenti delle Alpi di Alta Provenza, Alte Alpi e Alpi Marittime 1.1.1 La regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra Un territorio regionale diversificato, contraddistinto da forti contrasti geografici La regione PACA è limitrofa dell’Italia, dalla quale la separano le Alpi meridionali. A nord, confina con la regione Rodano-Alpi e ad ovest con la LinguadocaRossiglione, di cui il Rodano segna la frontiera. È costituita da sei dipartimenti: Alpi di Alta Provenza, Alte Alpi, Alpi Marittime, Bocche del Rodano, Var e Vaucluse. Area di attività, residenza, mobilità e accesso alle infrastrutture, il territorio è modellato dalla geografia, dalla storia e dalle politiche economiche e di pianificazione. L’analisi delle caratteristiche del territorio regionale mostra che la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) è contrassegnata da forti contrasti. Si tratta di un territorio “cerniera” tra Nord e Sud, tra Oriente e Occidente. Dalle alte come alpine, che culminano a 4102 m sul massiccio degli Ecrins, al litorale mediterraneo, il rilievo è estremamente vario. La regione è fiancheggiata a nord e ad est dalle Alpi, a sud dal Mediterraneo (Carta 1). Abbina quindi caratteri mediterranei e montani, offrendo una grande varietà di paesaggi. L’intenso irraggiamento è un fattore di unità, malgrado le forti disparità climatiche: il litorale offre un clima mediterraneo provenzale, caratterizzato da un periodo di siccità estiva e da uno scarso numero di giorni di pioggia all’anno, concentrati in un periodo compreso tra ottobre e maggio-giugno; mano a mano che ci si allontana dalla costa, in direzione dell’alta montagna, il clima (temperature, precipitazioni) diventa tipicamente montano, con sfumature mediterranee. Con 35 milioni di visitatori all’anno, la regione PACA è la prima regione turistica francese. Essa vanta quattro parchi naturali regionali (Camargue, Verdon, Luberon e Queyras) e due parchi nazionali (Mercantour e Ecrins) [1]. Le caratteristiche topografiche della regione influiscono sullo sfruttamento del suolo, sull’insediamento delle attività e delle vie di comunicazione, nonché sulla distribuzione della popolazione. La regione PACA, che si estende su una superficie di 31.400 km², è contrassegnata da vasti distese di ambienti naturali (70% del territorio) e da vaste aree boschive, in crescita nelle zone alpine. I terreni agricoli, che occupano il quarto della superficie regionale, sono concentrati nelle zone di pianura e nel sud della regione, ma stanno diminuendo a causa del fenomeno di abbandono delle campagne. Le zone urbanizzate sono concentrate nel sud della regione, sulla costa, e risultano in crescita. Le infrastrutture di trasporto stradale e ferroviario si sviluppano essenzialmente lungo la costa e nella valle del Rodano; i trasporti aerei si concentrano a Marsiglia e Nizza, così come il trasporto marittimo di viaggiatori (Marsiglia per le merci). 2011 – ors paca - 3 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Caratteristiche demografiche e socio-economiche Popolazione regionale Al 1° gennaio 20091, la popolazione della regione PACA era stimata a 4.940.000 abitanti. Dal 1999, la regione ha guadagnato quasi 45.000 abitanti all’anno. Ciò equivale ad un ritmo annuale di crescita dello 0,9%, il che colloca la regione nettamente al di sopra della tendenza nazionale (+0,7% all’anno in Francia metropolitana) e al sesto posto tra le regioni metropolitane in materia di dinamismo demografico per il periodo in questione [2]. La regione PACA ha registrato il più elevato tasso di progressione dal 1962: 71%, pari al doppio di quello della Francia (32%). Non tutti i dipartimenti della regione sono cresciuti allo stesso ritmo. Il Var si distingue sia per la forte crescita demografica (la sua popolazione è più che raddoppiata dal 1962) che per la regolarità di tale ritmo. La popolazione del Vaucluse, delle Alpi-Marittime e delle Alpi di Alta Provenza è aumentata allo stesso ritmo della media regionale. I dipartimenti delle Alte Alpi e delle Bocche del Rodano sono cresciuti meno rapidamente [3]. Entro il 2030, in base alle ipotesi dell’Insee, la regione potrebbe contare tra 5,5 e 5,8 milioni di abitanti, pari a 687 000 e 972 000 persone aggiuntive [4]. Come in tutte le regioni, l’età media è destinata ad aumentare: dovrebbe passare da 40,7 anni nel 2006 a 43,6 anni nel 2030. La regione dovrebbe però invecchiare meno di altre, grazie soprattutto alle migrazioni. La distribuzione della popolazione sul territorio è contraddistinta da notevole disparità (tabella 1, carta 2), con una forte concentrazione sulla costa e nella valle del Rodano: il 92% della popolazione vive in centri urbani e più di un abitante su due risiede in una delle grandi agglomerazioni regionali (Marsiglia, Aix-enProvence, Nizza, Tolone e Avignone). Si osserva inoltre un fenomeno di periurbanizzazione, con un incremento della popolazione nei comuni situati alla periferia delle grandi città. Lavoro dipendente Nella regione PACA, il numero di lavoratori dipendenti risultava pari a 1.131.300 a fine marzo 2010 [5]. Il lavoro dipendente dei settori commerciali, esclusa l’agricoltura2 (58% dell’occupazione totale) è aumentato durante l’ultimo trimestre 2009 e il primo trimestre 2010 (rispettivamente +,0,1% e +0,2%), dopo un’incessante riduzione a partire dal secondo trimestre 2008. L’andamento dell’occupazione interinale, in rialzo dal secondo trimestre 2009, ha ampiamente contribuito alla ripresa del lavoro dipendente durante il primo trimestre 2010 [5]. La crescita nel terziario (escluso il lavoro interinale) si è protratta nel primo trimestre 2010 (+0,3%). Il movimento di calo dell’occupazione industriale, escluso il 1 La stima della popolazione regionale al 1° gennaio 2009 è basata sulla popolazione municipale legale al 1° gennaio 2007 (fonte: censimento della popolazione), sui dati anagrafici e su una stima del saldo migratorio per gli anni 2007 e 2008. 2 I dati utilizzati sono tratti dalla fonte EPURE 2, un nuovo dispositivo di stima trimestrale del lavoro dipendente regionale e dipartimentale. 2011 – ors paca - 4 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra lavoro interinale (14% dei dipendenti), si è amplificato nel primo trimestre 2010 (1,2%), ad un ritmo leggermente più sostenuto rispetto alla media nazionale. Dall’inizio della crisi, l’occupazione industriale (escluso il lavoro interinale) si è però contratta meno fortemente nella regione rispetto alla Francia metropolitana (-4,0% contro -7,0%). Nella regione PACA, il lavoro dipendente nel settore edilizio, escluso il lavoro interinale (10% dei lavoratori) si è stabilizzato nel corso del primo trimestre 2010, dopo un calo dello 0,6%. Le aperture di nuovi cantieri residenziali hanno invece continuato diminuire. Nella regione, così come nel resto della Francia metropolitana, la disoccupazione si è stabilizzata nel primo trimestre 2010, dopo sei trimestri consecutivi di rialzi. Il tasso di disoccupazione nazionale3 (secondo il BIT, Bureau International du Travail) si è attestato al 9,5% della popolazione attiva, un livello che non si era più osservato dalla fine del 1999. Nell’arco di un anno, l’incremento del tasso di disoccupazione ha fortemente rallentato: +0,9 punti a livello regionale e +0,8 punti a livello nazionale. Come conseguenza del concomitante miglioramento dell’occupazione dipendente, si è interrotta la forte progressione del numero di persone alla ricerca di un lavoro iscritte 4 all’Ufficio di Collocamento. Nella regione così come nella Francia metropolitana, l’aumento del numero di persone in cerca di occupazione è passato dal 4% in media per trimestre nel 2009 a circa l’1% [5]. Inattivi Se l’attività professionale pone gli individui in posizioni diseguali di fronte ai rischi per la salute, l’assenza di attività continua sicuramente a rappresentare il rischio più grave in materia. Nel primo trimestre 2009, il numero di beneficiari del Reddito Minimo di Inserimento (RMI)5 ha registrato un aumento dell’1,5% nella regione PACA. L’incremento è analogo per i beneficiari del sussidio per genitori soli (+1,9%). A fine 2009, il Reddito di Solidarietà Attiva (RSA), dispositivo entrato in vigore il1°giugno, contava 162.190 beneficiari, pari al 6,4% delle persone di età compresa tra 20 e 55 anni (5,1% in Francia metropolitana). Al 31 dicembre 2009, i beneficiari del sussidio per adulti handicappati (AAH)6 risultavano, come già nel 2008, in aumento rispetto all’anno precedente (+ 4,8%) [6]. 3 Secondo il BIT, il tasso di disoccupazione rappresenta la proporzione del numero di disoccupati nella popolazione attiva. 4 Iscritti nelle categorie A, B e C, le quali riuniscono tutti coloro che hanno l’obbligo di adoperarsi attivamente nella ricerca di un lavoro. 5 Il RMI viene corrisposto a chiunque soddisfi i seguenti requisiti : risiedere in Francia, avere almeno 25 anni (meno di 25 anni per le donne incinte e le persone con uno o più figli a carico), disporre di risorse inferiori ad un determinato tetto e sottoscrivere un contratto di inserimento. Il 01/07/2009, il RMI è stato sostituito dal Reddito di Solidarietà Attiva (RSA). 6 Creato nel 1975, l'obiettivo del dispositivo AAH (Allocation aux Adultes Handicapés) è quello di conferire un minimo di risorse alle persone portatrici di handicap. Per beneficiare dell’AAH, occorre dimostrare: la nazionalità francese o una nazionalità estera, a patto di poter attestare la regolarità del soggiorno in Francia; il luogo di residenza in Francia; un’invalidità permanente riconosciuta di almeno l’80% o un’invalidità permanente compresa tra il 50% e l’80%, a patto che la Cotorep (Commissione tecnica di orientamento e di reinserimento professionale) abbia riconosciuto l’impossibilità di procurarsi un impiego a causa del proprio handicap, e a condizione di non avere svolto alcuna occupazione da almeno un anno. L'AAH viene versata a qualunque soggetto che soddisfi tali requisiti e che abbia più di 20 anni o di 16 anni, se non è più considerato “a carico” in relazione alle prestazioni famigliari. Viene versata fino a 59 anni. L'attribuzione dell’AAH è subordinata a condizioni di reddito. 2011 – ors paca - 5 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Notevoli differenze retributive associate a tassi di povertà elevati Benché il tenore di vita misurato attraverso il livello delle risorse economiche risulti buono se confrontato con quello di altre regioni, la regione PACA non è immune da grandi differenze di risorse tra i suoi abitanti e da tassi di povertà elevati. Le disparità en materie di tenore di vita sono consistenti. Il rapporto tra i due estremi di reddito fiscale per unità di consumo7 era pari a 6,6 nel 2007, pari al terzo maggiore scostamento rilevato nelle regioni di provincia (scostamento di 5 in provincia). Lo stesso anno, il peso dei settori a bassa retribuzione nell’economia regionale (legato alla forte proporzione di piccole imprese, anche in virtù dell’attività turistica) collocava la regione PACA al 9° posto su base nazionale in materia di retribuzioni. Nel 2006, un quarto dei lavoratori dipendenti guadagnava meno di 830 euro al mese (soglia di bassa retribuzione), contro un quinto nella Francia metropolitana [7]. La povertà è una caratteristica rilevante della regione PACA, la quale concentra, insieme all’Ile-de-France, la più elevata proporzione nazionale di famiglie povere. Tutti i dipartimenti della regione registrano un tasso di povertà superiore alla media nazionale, ma esistono alcune disparità. Particolarmente marcata nei dipartimenti delle Bocche del Rodano, del Vaucluse e della Alpi di Alta Provenza, la cui situazione si avvicina a quella dei dipartimenti del nord della Francia, la povertà colpisce maggiormente i giovani e le donne, più interessate dal lavoro part-time o dai contratti a durata determinata rispetto agli uomini. La povertà è presente anche nell’attività dipendente, a riprova del fatto che il lavoro non costituisce una protezione contro questo fenomeno. Solo un terzo delle famiglie povere della regione PACA vive principalmente grazie alle prestazioni sociali [7]. La scarsa qualifica è inoltre un fattore determinante della povertà: nella regione PACA, così come nel resto della Francia, solo il 13% dei lavoratori poveri ha un titolo di studio superiore alla maturità, contro il 30% per l’insieme dei lavoratori dipendenti. Lungi dall’essere circoscritta agli adulti, la povertà colpisce una quota rilevante di bambini nella regione, attraverso i loro genitori e soprattutto, le famiglie monoparentali: nella regione PACA, un bambino su quattro di età inferiore a 6 anni appartiene ad una famiglia povera, contro uno su cinque nella Francia metropolitana [7, 8]. Scelte residenziali obbligate e progressione dell’urbanizzazione A causa dell’attrattiva esercitata dalle sue zone costiere, la regione PACA è segnata da forti tensioni immobiliari, legate al valore elevato dei terreni. Questa 7 I decili del reddito fiscale per unità di consumo (UC) descrivono la distribuzione dei redditi per fasce del 10 % delle persone. I decili maggiormente utilizzati per descrivere le disparità dei redditi sono il primo e l’ultimo. Il primo decile del reddito fiscale per UC è tale per cui il 10 % delle persone appartiene ad una famiglia che dichiara un reddito per UC inferiore a tale valore (e il 90% presenta un reddito superiore). L’ultimo decile del reddito fiscale per UC è tale per cui il 90 % delle persone appartiene ad una famiglia che dichiara un reddito per UC inferiore a tale valore (e il 10% presenta un reddito superiore). 2011 – ors paca - 6 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra caratteristica si traduce in una minore proporzione di famiglie che occupano un’abitazione individuale rispetto alla Francia, con particolare riguardo per i nuclei famigliari più modesti [9]. Gli abitanti meno abbienti incontrano notevoli difficoltà per trovare una sistemazione, a causa degli affitti elevati nel settore privato e dell’offerta insufficiente dell’edilizia popolare. Infine, le problematiche legate a soluzioni abitative indecenti contribuiscono a creare una serie di condizioni di vita che nuocciono alla salute. L’impatto delle abitazioni indecenti sulla salute è scarsamente studiato, ma il fatto di vivere in queste condizioni favorisce l’esposizione a vari rischi (intossicazioni di piombo, rischi legati ad impianti di riscaldamento difettosi, all’umidità, ecc.). L’inchiesta “Logement”, condotta nel 2006 dall’Istituto nazionale di statistica e studi economici (Insee), stimava a 12.000 il numero di abitazioni della regione prive di confort sanitari di base (doccia o vasca da bagno e WC interni); l’87% di esse risultava costruito prima del 1949. La quota di abitazioni sprovviste di questo livello minimo di confort (0,6%) è però due volte meno elevata nella regione rispetto al resto della nazione. [10]. 1.1.2 I dipartimenti delle Alpi di Alta Provenza, delle Alte Alpi e delle Alpi Marittime Il dipartimento delle Alpi di Alta Provenza Il dipartimento delle Alpi di Alta Provenza contava 154.501 abitanti nel 2006. Si tratta del dipartimento meno densamente popolato della regione PACA e la cui crescita demografica è la più rilevante dal 1999 (+1,5% di variazione annuale contro 1% nella regione PACA) (tabella 1). È diventato il dipartimento più attrattivo della regione e ha guadagnato ogni anno 1.500 abitanti per effetto delle migrazioni interne tra le regioni francesi [3]. Queste migrazioni hanno contribuito al lieve rallentamento dell’invecchiamento della sua popolazione, anche se questo dipartimento permane il terzo più vecchio della regione PACA, dopo le Alpi Marittime e il Var, con il 10,3% della popolazione di età pari o superiore a 75 anni nel 2006 (9,7% nella regione PACA). In base alle proiezioni elaborate dall’Insee, questa proporzione salirebbe al 12,5% nel 2020, senza variazioni nella classifica dei dipartimenti. La quota delle persone over-60 o potenzialmente dipendenti aumenterebbe invece del 19,6%, il più forte incremento della regione dopo quello del Var (11% in media nella regione PACA) [11]. La parte occidentale del dipartimento si trova nel cuore del “Moyen Pays” della regione PACA, un’area caratterizzata da un forte potere di attrazione e che contribuisce al processo di deconcentrazione dei poli urbani. È attraversata anche dal cosiddetto “espace Durancien”, molto ricercato per via della sua vicinanza, della sua accessibilità e della sua dinamica sul fronte economico [12]. In base ad una tipologia elaborata dall’Insee, le Alpi di Alta Provenza fanno parte dei 2011 – ors paca - 7 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra dipartimenti francesi “a forte povertà” [13]. Il tasso di povertà8 è il terzo della regione, dopo quelli del Vaucluse e delle Bocche del Rodano (15,8% contro 15,5% nella regione PACA). La ripartizione dei redditi è più ristretta rispetto alla maggior parte degli altri dipartimenti della regione: il 10% della popolazione ha un reddito per unità di consumo inferiore a 6.070 euro, mentre il 10% supera la soglia di 31.669 euro (2007), pari ad un rapporto interdecile9 di 5,2 (5,4 in Francia) (carta 3). Come nel resto della Francia, il tasso di disoccupazione nelle Alpi di Alta Provenza è in aumento dall’inizio del 2008 (tabella 1). Nel quarto trimestre 2009, era pari al 10,4% (9,6% nella Francia metropolitana), il terzo tasso più basso della regione dopo quelli delle Alte Alpi e delle Alpi Marittime. Ma il lavoro non sempre pone al riparo alla povertà: tra le persone che hanno occupato un posto di lavoro dipendente in questo dipartimento nel 2007, il 25,8% ha percepito una bassa retribuzione10 (24,3% nella regione PACA; 20,8% nella Francia metropolitana), fattore di rilevo nel processo che conduce alla povertà lavorativa. Tra le basse retribuzioni di questo dipartimento, i lavoratori over-50 vi sono più rappresentati rispetto al resto della regione. Nel bacino occupazione di Manosque, i lavoratori dei settori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, nonché delle industrie agricole e agro-alimentari, e gli operai sono sovra-rappresentati [13]. La scarsa qualifica è inoltre un fattore determinante della povertà tra i lavoratori. In questo dipartimento, il 20% della popolazione possiede un titolo di studio di scuola superiore (22% in Francia) e il 18% non ha nessun diploma (20% in Francia (carta 4). Il dipartimento delle Alte Alpi Con 130.749 abitanti nel 20056, il dipartimento delle Alte Alpi è il meno popoloso della regione (tabella 1). I tre maggiori comuni (Gap, Briançon e Embrun) racchiudono il 42% della popolazione. Dall’ultimo censimento della popolazione del 1999, la crescita demografica è stata analoga a quella della regione (+1% di evoluzione annuale media), ma questo dipartimento è diventato uno dei più attrattivi della Francia: per effetto delle migrazioni interne tra le regioni francesi, ha guadagnato in media 1.000 abitanti all’anno [3]. Zona di frontiera tra l’Italia e l’area Rodano-Alpi, esercita un forte potere di attrazione grazie alle sue qualità paesaggistiche, ambientali ed ecologiche [12]. Il tasso di povertà è inferiore rispetto a quello di tutti gli altri dipartimenti della regione (13,4% contro 15,5% nella regione PACA) e la ripartizione dei redditi è più ristretta. In questo dipartimento, la soglia di bassa retribuzione (tenore di vita massimo del 10% più modesto della popolazione: 7.223 euro nel 2007) è la più elevata della regione, 8 Quota di individui con un tenore di vita inferiore alla soglia di povertà, cioè il 60% della mediana dei tenori di vita rilevati a livello nazionale. 9 Rapporto tra il reddito al di sopra del quale si colloca il 10% degli individui più ricchi e il reddito al di sotto del quale si trova il 10% più povero. 10 Hanno una bassa retribuzione le persone il cui cumulo di tutti gli stipendi netti di un anno è inferiore alla soglia di bassa retribuzione (60 % del reddito salariale mediano), cioè 826 euro al mese nel 2007. 2011 – ors paca - 8 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra mentre la soglia dei redditi alti rimane moderata (il 10% della popolazione ha un reddito per unità di consumo superiore a 31.694 euro) (carta 5). Il rapporto interdecile è quindi il più basso della regione (4,4 contro 5,4 per PACA). Come nel resto della Francia, il tasso di disoccupazione nelle Alte Alpi è in aumento dall’inizio del 2008. Rimane certo più basso rispetto a tutti gli altri dipartimenti della regione (7,6% nel quarto trimestre 2009 contro 9,6% in Francia metropolitana), ma ad esso non corrisponde necessariamente la stabilità del lavoro. In particolare, il bacino occupazionale di Briançon, a forte vocazione turistica, è caratterizzato da una quota rilevante di basse retribuzioni (29,7% contro 24,3% nella regione PACA e 20,8% nella Francia metropolitana). Queste retribuzioni corrispondono ad occupazioni con contratti a durata determinata e con periodi di lavoro annuali più brevi rispetto al resto della regione, a causa soprattutto del gran numero di impieghi stagionali o di attività multiple [13]. Durante la stagione invernale 2003-2004, 7.116 operatori stagionali hanno lavorato nei comprensori di montagna della regione PACA, di cui 5.390 nelle Alte Alpi. Si tratta di una popolazione giovane ed essenzialmente maschile [14]. Durante il periodo di lavoro, gli stagionali sono confrontati a condizioni di vita poco favorevoli alla salute (isolamento, sistemazione precaria, scarsi redditi, carenza di sonno, scarsa varietà dell’alimentazione, pasti irregolari,…) e a difficoltà di accesso alle cure (mancanza di medico curante, problemi di trasporto…) [15]. Anche la scarsa qualifica è un fattore determinante della povertà tra i lavoratori. In questo dipartimento, il 22% della popolazione possiede un titolo di studio di scuola superiore (22% in Francia) e il 15 % non ha nessun diploma (20% in Francia (carta 6). Dal punto di vista socio-economico, secondo una tipologia elaborata dall’Insee, le Alte Alpi sono caratterizzate da una povertà “mirata”, che riguarda maggiormente la terza età e le persone sole [13]. In questo dipartimento, l’isolamento delle persone anziane che percepiscono il minimo-vecchiaia11 è inoltre più marcato rispetto agli altri dipartimenti: il 78% dei beneficiari vive solo, contro il 66,5% nella regione PACA e il 74% en Francia. Nel 2006, il 9,7% della popolazione del dipartimento era di età pari o superiore a 75 anni, una proporzione identica alla media regionale. In base alle proiezioni elaborate dall’Insee, questa proporzione salirebbe all’11,4% nel 2020 (11,3% nella regione PACA). La quota delle persone over-60 o potenzialmente dipendenti aumenterebbe invece del 17,9 %, il più forte incremento della regione dopo quello del Var e delle Alpi di Alta Provenza (11% in media nella regione PACA) [11]. 11 Il minimo-vecchiaia viene corrisposto alle persone di 65 anni (60 anni in alcuni casi: non idoneo al lavoro, veterano di guerra, madre di famiglia operaia...), di nazionalità francese o di nazionalità estera, con l’obbligo in questo caso di comprovare la regolarità del soggiorno, e residenti in Francia. 2011 – ors paca - 9 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Il dipartimento delle Alpi Marittime Quello delle Alpi Marittime è il secondo dipartimento più popoloso della regione, con 1.073.187 abitanti nel 2006, di cui oltre il 90% residente sulla costa (tabella 1). Il dipartimento delle Alpi Marittime è il più anziano della regione, con 123 persone over-60 ogni 100 giovani di età inferiore a 20 anni nel 2006 (104 nella regione PACA). Le stime elaborate dall’Insee indicano che, entro il 2020, circa 13.000 persone di età pari o superiore a 85 anni saranno potenzialmente dipendenti in questo dipartimento, con un conseguente fabbisogno di 1.200 posti di lavoro supplementari a domicilio e 2.800 presso strutture specializzate [11]. Questo dipartimento è meno colpito dalla povertà rispetto al resto del territorio: il tasso di povertà è infatti il secondo più basso della regione (13,9% contro 15,5% per PACA). Ma le ineguaglianze socio-economiche sono rilevanti [13, 16]: gli alti redditi sono i più elevati della regione (il 10% della popolazione aveva nel 2007 un reddito per unità di consumo12 superiore a 38.843 euro), mentre i bassi redditi sono analoghi a quanto rilevato altrove (reddito per unità di consumo inferiore a 6.173 euro per il 10% della popolazione), pari ad un rapporto interdecile di 6,3 (5,4 in Francia) (carta 7). Anche il grado di istruzione della popolazione è superiore alla media nazionale (carta 8): il 24% degli abitanti possiede un titolo di studio di scuola superiore (22% in Francia) e il 19% non ha nessun diploma (20% in Francia). Come nel resto della Francia, il tasso di disoccupazione nelle Alpi Marittime è in aumento dall’inizio del 2008. Nel quarto trimestre 2009, era pari al 9,8% (9,6% nella Francia metropolitana). Benché il tasso di disoccupazione sia inferiore alle media regionale, ad esso non corrisponde necessariamente la stabilità del lavoro. In particolare, il bacino occupazionale di Mentone, a forte vocazione turistica, è esposto alle variazioni di frequentazione ed è caratterizzato da una quota consistente di basse retribuzioni (31% contro 24% nella regione PACA), corrispondenti a contratti a durata determinata, con un periodo di lavoro annuale più breve rispetto al resto della regione, a causa del gran numero di impieghi stagionali o di attività multiple [13]. Le Alpi marittime contano in media 38.300 posti di lavoro dipendente turistici, in maggioranza nei settori alberghiero e della ristorazione [17]. Durante il periodo di lavoro, gli stagionali sono confrontati a condizioni di vita poco favorevoli alla salute (isolamento, sistemazione precaria, scarsi redditi, carenza di sonno, scarsa varietà dell’alimentazione, pasti irregolari,…) e a difficoltà di accesso alle cure (mancanza di medico curante, problemi di trasporto…) [15]. 12 Sistema di ponderazione che attribuisce un coefficiente a ciascun membro della famiglia [ménage]. Con questa ponderazione, il numero di persone è riferito ad un numero di unità di consumo (UC). Di conseguenza, per confrontare i tenori di vita di famiglie di dimensioni o composizione diverse, si utilizza una misura del reddito corretto per unità di consumo con l’ausilio di una scala di equivalenza. La scala attualmente più utilizzata adotta la seguente ponderazione: 1 UC per il primo adulto della famiglia -- 0,5 UC per le altre persone dai 14 anni in su -- 0,3 UC per i bambini di età inferiore a 14 anni. 2011 – ors paca - 10 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 1.2 I perimetri di governance 1.2.1 I perimetri definiti dall’Agenzia Regionale Sanitaria ProvenzaAlpi-Costa Azzurra Facendo riferimento all’ordinanza n. 2010DS/10/24 del 29 ottobre 2010, la quale definisce i territori sanitari della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, sono stati creati sei territori sanitari i cui confini corrispondono quelli degli attuali dipartimenti: Alpi di Alta Provenza, Alte Alpi, Alpi Marittime, Bocche del Rodano, Var e Vaucluse. Ciascuno di questi territori sanitari costituisce l’area di riferimento per lo stimolo e la concertazione delle politiche sanitarie pubbliche, le quali prevedono attività di pubblica sanità, di cura e dotazione delle strutture sanitarie, di presa in carico ed accompagnamento medico-sociale, nonché di accesso alle cure di pronto soccorso. 1.2.2 Le ripartizioni decentralizzate (enti locali) 1) Il livello regionale PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) è una delle 26 regioni francesi. La regione è rappresentata da due assemblee: il Consiglio regionale e il Consiglio Economico e Sociale regionale (CESR). In base all’articolo 59 della Legge del 1982, le competenze della regione sono le seguenti: "l'istituzione regionale è competente in materia di promozione dello sviluppo economico, sociale, sanitario, culturale e scientifico del suo territorio, nonché di salvaguardia della sua identità, nel rispetto dell’integralità, dell’autonomia e delle attribuzioni dei Dipartimenti e dei Comuni". La legge definisce competenze specifiche per le regioni: i licei, la formazione professionale, l’apprendistato, lo sviluppo economico e la pianificazione territoriale. Ma la regione ha esteso le proprie competenze nei settori dell’ambiente, della ricerca, della gioventù e, in maniera ancora più marcata, nel campo dei trasporti, soprattutto ferroviari. L'assemblea regionale, formata da 123 consiglieri regionali, viene eletta ogni sei anni a suffragio universale. Ha potere deliberativo e vota le decisioni. L’assemblea si riunisce in base a due modalità: in seduta plenaria (per il budget e l’approvazione dei rendiconti amministrativi) e in commissione permanente (per votare qualunque altra decisione). Il CESR è uno spazio privilegiato di incontro per partner economici e sociali esperti, rappresentativi sul piano regionale, i quali possono scambiare opinioni, riflettere e discutere al suo intermo: il CESR ha la capacità di formulare e di portare avanti le idee e le proposte di tutte le forze vive della regione. Si tratta di un “laboratorio di idee” che effettua diagnosi, compie analisi prospettive e avanza raccomandazioni nell’interesse dello sviluppo regionale. La missione del CESR consiste nell’emettere pareri e relazioni su numerosi temi che rientrano nelle competenze del Consiglio 2011 – ors paca - 11 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra regionale o che sono legati allo sviluppo economico, sociale e culturale della regione. Il Consiglio economico e sociale regionale (CESR), formato da 116 membri, è suddiviso in tre collegi (rappresentanti delle imprese e delle attività professionali autonome della regione, rappresentanti della associazioni sindacali dei lavoratori rappresentative a livello nazionale, rappresentanti delle organizzazioni che partecipano alla vita associativa e collettiva della regione e persone qualificate). L’esecutivo è rappresentato dal Presidente del Consiglio regionale. Questi elabora ed esegue le delibere dell’assemblea regionale e della commissione permanente, gestisce il patrimonio, interpella il consiglio economico e sociale regionale, dirige l’amministrazione regionale. 2) Il livello dipartimentale L'adozione delle leggi di decentralizzazione del 1982 e del 1983 ha reso il Consiglio Generale un’istituzione decisionale ed esecutiva, indipendente rispetto allo Stato, sua ex autorità di tutela. Le sue competenze abbracciano settori assai diversi, come l’azione sociale, i trasporti, l’insegnamento, l’economia, l’ambiente, le strade, la cultura… Il Consiglio Generale è formato da consiglieri generali, eletti a suffragio universale diretto, i quali si riuniscono nell’ambito dell’Assemblea dipartimentale. Il dipartimento è responsabile dei seguenti servizi, di cui assicura il finanziamento: - Il servizio dipartimentale per l’azione sociale, di cui all’articolo L. 123-2; - Il servizio di sostegno sociale all’infanzia, di cui al titolo II del libro II; - Il servizio di protezione materna ed infantile, di cui all’articolo L. 2112-1 del codice di salute pubblica. 3) Il livello comunale La regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra comprende 963 comuni (la più piccola suddivisione amministrativa francese). I comuni sono per la maggior parte riuniti in intercomunità [intercommunalité]. GLI EPCI (Etablissements publics de coopération intercommunale) sono raggruppamenti di comuni il cui obiettivo è l’elaborazione di “progetti comuni di sviluppo all’interno di perimetri di solidarietà". Sono soggetti a regole comuni, omogenee e paragonabili a quelle di enti locali. - la comunità urbana è un EPCI che riunisce più comuni, i quali si associano all’interno di uno spazio di solidarietà. Le comunità urbane, create con la legge del 12 luglio 1999, devono costituire un insieme non frazionato e senza enclave di oltre 500 000 abitanti. Le comunità urbane [communautés urbaines] della regione PACA sono situate nelle Alpi Marittime (Nizza Costa Azzurra) [(Nice Côte d'Azur)] e nelle Bocche del Rodano (Marsiglia Provenza Metropoli) [(Marseille Provence Métropole)]; 2011 – ors paca - 12 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra II. - la comunità di agglomerazione è un EPCI che riunisce più comuni [communes] i quali devono formare, alla data della sua creazione, un insieme di oltre 50.000 abitanti, senza frazionamenti né enclave, intorno ad uno o più comuni di oltre 15.000 abitanti; - la comunità di comuni è un EPCI che riunisce più comuni, senza frazionamenti né enclave. Le grandi problematiche della salute 2.1 Le risorse in campo sanitario 2.1.1 L’offerta di cure in ambulatorio 1) I medici generici, il personale infermieristico e gli specialisti liberi professionisti Oltre 6.000 medici generici liberi professionisti sono presenti nella regione, pari ad una densità di 124 medici ogni 100.000 abitanti o di un medico per 807 abitanti (tabella 2). In tutti i dipartimenti, queste densità sono superiori alla media nazionale: in Francia, le densità corrispondenti sono infatti di 90 medici ogni 100.000 abitanti, pari a un medico per 1.111 abitanti (60.000 medici) [18]. Tra la fascia costiera e il resto della regione, esistono però disparità territoriali che richiedono un’analisi infra-dipartimentale più approfondita (carta 9). Nella aree urbane, le densità sono elevate, contrariamente alle zone rurali, nelle quali l’invecchiamento dei medici pone problemi di rinnovo della categoria. I territori maggiormente interessati sono i due dipartimenti alpini. Il Vaucluse, l’entroterra delle Alpi Marittime e il bacino delle Saintes Marie de la Mer, nelle Bocche del Rodano, sono anch’essi colpiti da questo problema della demografia sia medica che paramedica. Nel 2010, oltre 10.300 infermieri/e liberi/e professionisti/e risultavano presenti nella regione PACA (tabella 2). Come per i medici generici, questo dato è superiore alla media nazionale. L’elevata densità medica e paramedica nella regione PACA deve essere raffrontata con il tasso di dotazione dell’offerta medico-sociale, inferiore alla media nazionale [18]. Complessivamente, la densità di specialisti nella regione PACA è superiore alla media nazionale del 54% (tabella 2). Ma gli specialisti sono distribuiti in maniera irregolare sul territorio (carta 10). Dal punto di vista prospettico, la Direzione della ricerca, degli studi, della valutazione e delle statistiche (Drees)13 ha elaborato proiezioni del numero di 13 La DREES è una Direzione dell’amministrazione centrale dei Ministeri della salute e sociali. Fa parte del servizio statistico pubblico. Il suo compito è quello di fornire ai decision-maker, ai cittadini e ai responsabili economici informazioni affidabili ed analisi sulle popolazioni e le politiche sanitarie e sociali. 2011 – ors paca - 13 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra medici nel 2030, a livello nazionale e regionale [19]. È stato utilizzato uno scenario di riferimento, detto tendenziale, che presuppone il mantenimento a lungo termine delle singole scelte dei medici. In base ad esso, la densità medica (medici generici e specialisti) dovrebbe calare del 26% nella regione PACA, a causa di un duplice fenomeno: riduzione del numero di medici (-12,8%) e aumento del numero di abitanti (+17,2%). Secondo le ipotesi dello scenario tendenziale, nel 2030 la carta degli scostamenti regionali rispetto alla densità medica media dovrebbe essere rivoluzionata: in particolare, la regione PACA, così come l’Ile-de-France, non si distinguerebbe più per una densità medica elevata, ma sarebbe vicina alla media nazionale [19]. 2) La permanenza dell’assistenza ambulatoriali Settorizzazione delle permanenze dell’assistenza Esiste una settorizzazione dei dipartimenti in funzione delle fasce orarie di guardia (ore 20.00 – 24.00; 24.00 – 08.00; sabato pomeriggio, domenica e giorni festivi). Gli orientamenti nazionali vanno nella direzione di una riduzione del numero di settori. Durante i periodi di permanenza dell’assistenza (la notte e durante i fine settimana), l’accesso al medico generico è organizzato in tutti i dipartimenti. La regione PACA conta circa 200 settori di guardia, con forti disparità tra i dipartimenti e a seconda dei momenti della giornata. Di regola, tale permanenza si interrompe a mezzanotte nelle aree situate nei pressi di un Pronto Soccorso [20]. Strutture mediche di guardia14 Per quanto riguarda le strutture mediche di guardia, esiste un capitolato d’oneri nazionale, articolato a livello regionale. Nella regione PACA, le strutture di questi tipo sono una quindicina, situate o meno nei pressi di un Pronto Soccorso, con una forte presenza nel Var [20]. 3) Le reti sanitarie Il dispositivo “rete sanitaria” è in costante evoluzione dal 2002, anno della sua prima iscrizione nella legge [21]: - legge marzo 2002: coordinamento della presa in carico dei pazienti nell’ambito di reti sanitarie, con un’indispensabile cooperazione tra la città e l’ospedale, una collaborazione tra il settore sanitario e quello medicosociale e un campo di applicazione che può comprendere gli aspetti preventivi, curativi e palliativi; 14 Luogo fisso determinato ove vengono dispensate prestazioni di medicina generale, in funzione unicamente durante le ore di permanenza dell’assistenza e per l’attività di consultazione medica non programmata. 2011 – ors paca - 14 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra - - legge agosto 2004: affida una missione di coordinamento delle terapie al medico curante, in particolare per i pazienti affetti da patologie di lunga durata, sulla base di una cartella medica personale; legge luglio 2009: conforta il ruolo delle reti nel sistema sanitario. “Lo Schema regionale di organizzazione delle cure (…) indica, per ogni territorio sanitario, il fabbisogno di insediamenti (…) di reti sanitarie». Il dispositivo “rete sanitaria” ha un valore aggiunto diverso a seconda della patologia o della situazione del paziente. In alcuni campi, come l’oncologia o la perinatalità, è la forme imperativa del coordinamento. Ma non è indispensabile per tutti i pazienti che si avvalgono del sistema sanitario. Occorre quindi definire in maniera mirata i pazienti che hanno bisogno di questo tipo di dispositivo. Nella regione PACA, questo targeting porta alla presa in carico di circa 20.000 pazienti. Più precisamente, 34 delle 44 reti finanziate nel 2009 riguardano le seguenti priorità: 11 reti di geriatria; 8 reti di accompagnamento dei malati terminali; 4 reti di perinatalità; 2 reti di oncologia; 5 reti di presa in carico degli handicap; 4 reti di diabetologia (carta 11). Dieci reti sono finanziate al di fuori dei campi prioritari: 5 reti per i fenomeni di addizione; 2 reti per le malattie infettive (HIV e HCV); 3 reti per il disagio psichico dei giovani [21]. 2.1.2 L’offerta di cure ospedaliere Nella regione Paca: 37.500 posti letto in regime di ospedalizzazione completa15 e 4.800 posti letto in regime di ospedalizzazione parziale16 Quasi 300 strutture sanitarie sono presenti nella regione PACA (tabella 3). Tali strutture dispongono di 37.451 posti letto in regime di ospedalizzazione completa e di 4.783 posti in ospedalizzazione parziale [22]. Nel 2007, le strutture sanitarie della regione PACA hanno dichiarato quasi 11,2 milioni di giornate per 1,1 milioni di ammissioni in ospedalizzazione completa e 1,1 milione di arrivi in ospedalizzazione parziale (tabelle 5 e 6). Questa offerta è suddivisa in quattro grandi gruppi disciplinari, ciascuno dei quali soddisfa logiche ed esigenze diverse: - La breve degenza con medicina, chirurgia e ostetricia (MCO); - La media degenza con le cure di rieducazione e riadattamento; - La lunga degenza per le cure prolungate; - La psichiatria con la psichiatria generale e la psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. 15 Si tratta di unità di accoglienza che ospitano pazienti per un periodo di degenza generalmente superiore a un giorno. L’ospedalizzazione completa comprende anche le unità chiuse durante il fine settimana (il cosiddetto ricovero in settimana). Si parla di “giornate” e di ’”ammissioni” per descrivere la sua attività e di “posti letto” per misurare le sue capacità. 16 Si tratta di ricoveri di durata inferiore a un giorno, sia diurni che notturni. Si parla di “arrivi” per descrivere la sua attività e di “posti” per misurare le sue capacità. 2011 – ors paca - 15 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra La maggior parte (circa 48%) della capacità di accoglienza delle strutture sanitarie della regione (ospedalizzazione completa o parziale), è destinata alla breve degenza. Con quasi 10.600 posti letto, la media degenza rappresenta poco meno del 30% dei letti disponibili nella regione in regime di ospedalizzazione completa. Per l’ospedalizzazione parziale, la psichiatria offre, dopo la breve degenza, la maggiore capacità di accoglienza, con circa 2.000 posti (pari al 42% della capacità di accoglienza totale). L’ospedalizzazione parziale rappresenta poco più del 10% della capacità di accoglienza totale (cioè, dei letti e dei posti) delle strutture sanitarie della regione. Benché sia per definizione poco presente o inesistente per la media e la lunga degenza, essa rappresenta quasi il 30% della capacità di accoglienza totale disponibile per la psichiatria. Per la psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, questa quota si avvicina all’80%. Un’offerta ospedaliera metropolitana relativamente superiore rispetto alla Francia Al 31 dicembre 2007, le capacità di accoglienza delle strutture sanitarie della regione per a maggior parte delle discipline mediche, riferita alla popolazione residente, risultano superiori rispetto a quelle della Francia metropolitana [22]. Le capacità in psichiatria non fanno eccezione: 1,5 letti o posti per 1.000 abitanti (statistiche annuali delle strutture sanitarie 2007), contro 1,2 a livello nazionale. È nella media degenza, con le cure di rieducazione e riadattamento, che il tasso di dotazione delle infrastrutture della regione PACA si discosta maggiormente dal dato medio nazionale: 2,3 posti letto per 1.000 abitanti contro 1,6 per la media nazionale. Occorre comunque sottolineare che le capacità di lunga degenza nella regione PACA sono inferiori al tasso di dotazione nazionale (eccetto nel dipartimento delle Alte Alpi), a causa di un situazione di sotto-dotazione nelle Bocche del Rodano. Si notano peraltro disparità a livello dipartimentale in fatto di dotazioni delle infrastrutture ospedaliere. Oltre il 70% dell’offerta di breve degenza è concentrato nei dipartimenti in cui ha sede un CHU (Centro ospedaliero universitario), cioè nelle Bocche del Rodano e nelle Alpi Marittime. Benché l’offerta in termini di numero di letti e di posti rimanga superiore in questi due dipartimenti per l’insieme dei grandi gruppi disciplinari di dotazione delle infrastrutture, i dipartimenti alpini (Alpi di Alta Provenza e Alte Alpi) presentano in generale un tasso di dotazione delle infrastrutture (cioè un numero di posti e di letti riferito alla popolazione residente) superiore alla media regionale per la media degenza, la lunga degenza e la psichiatria. Inoltre, la capacità di accoglienza in breve degenza e in psichiatria dei dipartimenti alpini e del Vaucluse è costituita nella stragrande maggioranza da strutture pubbliche. I letti e i posti di media degenza nelle Alte 2011 – ors paca - 16 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Alpi e nelle Bocche del Rodano rientrano invece per oltre il 90% nel settore privato. Questa analisi dell’offerta ospedaliera deve però essere relativizzata. Un’offerta del settore privato relativamente più presente nella regione PACA Nella regione PACA, il 48% dei posti letto in ospedalizzazione completa si trova in strutture pubbliche. Questa proporzione è nettamente inferiore a quella rilevata a livello della Francia metropolitana (64%). La sovra-rappresentazione del settore privato nella regione si riscontra a prescindere dalla disciplina presa in esame. Essa è particolarmente rilevante per la media degenza, in cui solo il 17% dell’offerta regionale in ospedalizzazione completa proviene dal settore pubblico, contro il 40% a livello della Francia metropolitana. Anche per la breve degenza, dove la quota di letti offerta nella regione dal settore pubblico è maggioritaria (58%), questa suddivisione rimane inferiore alla media metropolitana (67%). Le strutture sanitarie pubbliche della regione detengono oltre il 55% dei posti in ospedalizzazione parziale. Come per l’ospedalizzazione completa, questa proporzione è inferiore a quella rilevata a livello metropolitano (60%). Questa sotto-rappresentazione del settore pubblico riguarda soprattutto le capacità di accoglienza in medicina e chirurgia. Nella regione, l’ospedalizzazione diurna e notturna in psichiatria, in particolare per gli adulti, compete in larga maggioranza al settore pubblico (85 %) e relativamente più che nella Francia metropolitana (79%). La breve degenza: sviluppo dell’ospedalizzazione parziale In cinque anni, la capacità complessiva delle strutture sanitarie della regione PACA in regime di ospedalizzazione completa è scesa del 5% (tabella 5). Questa tendenza riguarda l’insieme dei grandi gruppi disciplinari di dotazione delle infrastrutture, eccetto la psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, la cui ospedalizzazione completa à una modalità di assistenza molto “marginale”. Dal 2002, il calo in ospedalizzazione completa è però più marcato per la breve degenza (-7 %) e, in particolare, per la chirurgia (-11%). Il notevole calo della capacità di accoglienza delle unità di lunga degenza (-9%) si spiega in gran parte attraverso l’attuazione della riforma delle strutture di accoglienza per le persone anziane dipendenti (EHPAD)17. Alcune di queste strutture sanitarie tendono così progressivamente verso il settore medico-sociale per adattarsi alle esigenze delle persone anziane. Nel contempo, la capacità in ospedalizzazione parziale è aumentata dell’8% dal 2002 per tutte le discipline (tabella 6). Questa progressione riguarda soprattutto la breve degenza (+15%), per la quale sono stati creati quasi 300 posti aggiuntivi in cinque anni. La chirurgia è la disciplina la cui capacità di accoglienza in 17 Strutture medico-sociali in grado di ospitare persone dipendenti, talvolta affette dalla malattia di Alzheimer o da patologie degenerative; devono dimostrare di possedere attrezzature adeguate e un personale specializzato, a seconda del numero di posti disponibili. 2011 – ors paca - 17 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra ospedalizzazione diurna e notturna ha segnato il maggiore incremento (+20%). Questa tendenza (calo del numero di letti e aumento del numero di posti) si ritrova a livello nazionale, anche se pare mediamente un poco più accentuata. Durata media di degenza Nel 2007, la durata media di soggiorno (DMS) per la breve degenza era pari a poco più di 5 giorni (tabella 7). Questo dato è leggermente più elevato nelle strutture pubbliche (5.6 contro 4,8 giorni nel settore privato), e più particolarmente per le degenze di chirurgia (5,2 contro 4,1 giorni). In cinque anni, questa DMS è scesa di quasi il 10%. Nelle regione PACA, le degenze per le cure di rieducazione e riadattamento hanno una durata media che si avvicina a 35 giorni. Nel 2007, la DMS in media degenza era assai simile, a prescindere dal tipo di struttura (pubblica o privata). Se quest’ultima è rimasta in media piuttosto stabile nel corso degli ultimi cinque anni, sembra invece che sia leggermente diminuita nelle strutture pubbliche (all’incirca -3 giorni). La DMS in psichiatria generale è aumentata del 10% dal 2002 e si colloca nel 2007 a quasi 34 giorni. È molto più elevata nelle strutture private, dove raggiunge 43 giorni (contro solo giorni per le settore pubblico). I servizi di maternità La regione PACA contava nel 2010 42 servizi di maternità, presso i quali sono avvenuti 59.000 parti. Dall’inizio del 2000, l’offerta si è ridotta, concentrandosi ampiamente nel settore pubblico, a scapito delle piccole maternità private. L’arbitrato tra prossimità e competenza tecnica, garantita da un volume sufficiente di atti, è quindi scontato. Esistono però ancora alcune piccole maternità pubbliche in pericolo, a causa della loro scarsa attività, della perdita della chirurgia da parte della loro struttura di collegamento oppure di difficoltà di reperimento del personale. Le maternità della regione PACA compiono un numero elevato di interruzioni volontarie di gravidanza (rispetto ai tassi nazionali). 2.1.3 La prevenzione Nella regione PACA, l’ARS interviene al fianco di numerosi partner (protezione materna e infantile, salute scolastica, salute sul lavoro, centri di esami medici,…). Il database Oscars (strumento di follow-up e di categorizzazione delle azioni regionali sanitarie, elaborato dal Comitato regionale di educazione sanitaria (CRES) – www.cres-paca-org), recensisce 655 operatori della prevenzione,distribuiti nella regione. Questo database non è esaustivo, ma rappresenta gli operatori che hanno ricevuto un finanziamento dell’ex GRSP (Gruppo regionale di salute pubblica), del Consiglio regionale, dell’ex DRJS (Direzione regionale della gioventù e dello sport) e del comune di Marsiglia. Ma stragrande maggioranza degli operatori è costituito 2011 – ors paca - 18 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra da associazioni; esistono poi ospedali, centri comunali di azione sociale e la Mutualità. Screening organizzati Esistono in Francia due programmi di screening organizzato (DO), generalizzati sull’intero territorio: lo screening del cancro del seno e lo screening del cancro del colon-retto. Altri tumori sono oggetto di screening individuali, sulla base di raccomandazioni ufficiali (cancro dello collo dell’utero) o di associazioni professionali (cancro della prostata). Screening del cancro del seno Lo screening del cancro del seno tramite mammografia praticata ogni due anni alle donne di età compresa tra 50 e 74 anni, permette di diagnosticare i tumori ad uno stadio precoce e di migliorare la prognosi. Nella regione PACA, durante il periodo 2007-2008, il 65% delle donne tra 50 e 74 anni, inserite nel sistema sanitario generale, ha beneficiato di una mammografia, nel 40% dei casi a titolo di screening individuale (DI). La partecipazione al programma DO nella regione PACA è una delle più basse della Francia: 45,5% contro 52,8% a livello nazionale nel 2008-2009. Solo l’Ile-de-France e la Corsica registrano tassi inferiori. Si rilevano forti disparità di partecipazione tra i dipartimenti dei cantoni della regione. Anche la quota di ricorso al DO rispetto al DI varia a seconda delle aree geografiche. Nelle Alpi di Alta Provenza e nelle Alte Alpi, la partecipazione al DO è elevata (rispettivamente 54,5% e 51,5%), ma la proporzione di donne sottoposte a screening è analoga a quella della regione, a causa dello scarso riscorso al DI. Nei dipartimenti costieri, molte donne ricorrono al DI anziché al DO. Le Alpi Marittime sono il secondo dipartimento della regione a registrare la più bassa percentuale di partecipazione al DO [1]. Screening del cancro del colon-retto Lo screening attraverso il rilevamento di sangue occulto nelle feci permette di ridurre la mortalità da cancro del colon-retto de 33% ÷ 39% tra i partecipanti, grazie all’individuazione di tumori a stadi precoci o pre-cancerosi, con una prognosi più favorevole. Questo screening è generalizzato nella regione PACA dalla fine del 2008. Nelle Bocche del Rodano (unico dipartimento a disporre di una prospettiva storica sufficiente), il tasso di partecipazione allo screening era del 43,9% contro una media del 42,9% per l’insieme dei dipartimenti francesi partecipanti [1]. 2011 – ors paca - 19 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 2.1.4 L’educazione terapeutica del paziente Nella regione PACA, nel periodo 2008-2009, è stata condotta un’analisi sull’educazione terapeutica del paziente (ETP)18, presso le strutture sanitarie, gli ambulatori e le reti sanitarie regionali [23]. Oltre la metà (54,5%) delle strutture sanitarie (n=312), il 26,6% delle strutture ambulatoriali (n=173) e la totalità delle reti (n=13) hanno dichiarato svolgere attività di ETP (2,5 in media). Presso le strutture ambulatoriali, quasi la metà (49,1%) delle azioni riguardava in realtà semplici attività informative e non di ETP. Solo 4 azioni recensite su 10 corrispondevano ad un’attività ETP completa. Presso le strutture sanitarie e le reti, 2 azioni su 3 erano attività complete di ETP e il terzo corrispondeva ad attività avviate, ma incomplete. Sul piano formativo, nelle strutture sanitarie, più di un operatore su due coinvolto nelle attività ETP non aveva seguito nessuna formazione specifica al riguardo. Gli operatori che non avevano partecipato ad alcun corso di formazione specifico su questo argomento erano solo il 33,3% nelle strutture ambulatoriali e il 29,6% nelle reti sanitarie [23]. 2.2 Le problematiche della salute Nei capitoli successivi, abbiamo scelto di illustrare le problematiche della salute in base ai principali criteri adottati alla fine del 2010 nel Piano strategico regionale per la salute. Tali criteri principali possono subire modifiche in seguito a consultazioni organizzate nella regione, con particolare riguardo per la Conferenza regionale sulla salute e l’autonomia. 2.2.1 Perinatalità e prima infanzia Nel campo della perinatalità rientrano l’assistenza durante la gravidanza, la nascita, il periodo neonatale (0-28 giorni), la procreazione assistita, la diagnosi prenatale e le interruzioni volontarie di gravidanza. Il settore della prima infanzia riguarda, oltre ai bambini da 0 a 6 anni, le donne in età fertile (15-49 anni), i genitori e i futuri genitori. Due direttrici paiono prioritarie. La prima riguarda la presa in carico e l’assistenza dei neonati, in particolare di quelli vulnerabili. La seconda riguarda la prevenzione a favore dell’intera popolazione che rientra in questo campo d’azione Povertà infantile 18 Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, « l’educazione terapeutica del paziente (ETP) è un processo continuo, integrato nelle cure ed incentrato sul paziente. Esso comprende attività organizzate di sensibilizzazione, informazione, apprendimento e accompagnamento psico-sociale per quanto riguarda la malattia, la terapia prescritta, le cure, il ricovero ospedaliero e le altre strutture coinvolte, i comportamenti di salute e malattia del paziente. Questa azione si propone di aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia e la terapia, a cooperare con il personale sanitario, a vivere nella maniera più sana possibile e a preservare o migliorare la qualità della vita. L’educazione dovrebbe consentire al paziente di acquisire e mantenere le risorse necessarie per gestire in maniera ottimale la sua vita con la malattia ». 2011 – ors paca - 20 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra La regione PACA figura tra quelle maggiormente colpite dalla povertà infantile e giovanile: nel 2009, su un milione di bambini, 290.000 di età inferiore a 18 anni risultavano rientrare in questa categoria [24]. La povertà infantile è sovrarappresentata nella regione PACA rispetto a quella registrata su scala nazionale (tasso di povertà infantile del 28,5% in PACA contro il 22% in Francia). Cinque dei sei dipartimenti della regione registrano tassi di povertà superiori a quello della Francia metropolitana (il massimo si osserva nelle Bocche del Rodano, con il 31%, e il minimo nelle Alte Alpi, con il 19%). Si osservano disparità anche a livello infradipartimentale, con una forte concentrazione della povertà nelle grandi città come Marsiglia o Avignone, o in alcuni comuni che circondano l’Etang de Berre. La povertà dei bambini è strettamente legata alla struttura famigliare alla quale essi appartengono. Nella regione PACA, tre le famiglie a basso reddito, una su due è monoparentale mentre, tra gli altri nuclei, la struttura famigliare è rappresentata in maggioranza da coppie (85%). Presa in carico e assistenza dei neonati Nella regione, secondo i dati 2009 disponibili nelle reti “Naître et Devenir” e “Sécurité Naissance”, sono stati recensiti 796 grandi prematuri, pari ad un tasso dell’1,35% su una base annuale di 58.828 nascite (Insee 2008). Nella nostra regione, le informazioni relative a questa popolazione sono carenti. In PACA, tra i 285 bambini nati prima di 33 settimane di amenorrea a fine 2007 o nel 2008, e nuovamente esaminati a 1 anno di età nell’ambito della rete “Naître et Devenir”, solo il 46% non presentava alcuna patologia. I disturbi più frequentemente riscontrati erano le plagiocefalie (22% dei bambini), i problemi comportamentali (10%), i disturbi visivi (8%), l’ipertonia periferica (7%), i problemi polmonari (7%) e i ritardi psicomotori (4%). Questi risultati sottolineano i problemi legati alla presa in carico alla nascita di questi bambini, nati ai limiti delle possibilità di sopravivenza, ma ancor più le esigenze di follow-up e di valutazione degli interventi proposti durante la prima infanzia. Disturbi di salute mentale Nella regione PACA, uno studio condotto nel 2004-2005 su un campione rappresentativo di bambini tra 6 e 11 anni, allievi delle scuole elementari, ha mostrato prevalenze di disturbi interiorizzati ed esteriorizzati rispettivamente del 19,6% e 12,6% [25]. Secondo questa indagine, oltre la metà dei bambini affetti da disturbi mentali che richiedono una cura specialistica o almeno una valutazione, non sarebbe stata in contatto con un professionista della salute mentale (psichiatra, pedopsichiatra, psicologo o assistente psicomotorio). La maggior parte dei bambini (82,6%) era stato invece in contatto con un medico generico o un pediatra nel corso degli ultimi 12 mesi. Questo dato sottolinea l’importanza della formazione di questi professionisti della salute per lo screening dei disturbi mentali nei bambini e la presa in carico dei problemi meni gravi. Inoltre, lo studio mostra 2011 – ors paca - 21 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra che un quinto dei bambini che non erano stati visitati da un ortofonista presentavano disturbi mentali tali da richiedere una valutazione specialistica. Questo pone la questione di un adeguato orientamento di tali bambini verso il tipo di specialista qualificato a prendersi cura di loro. Disturbi dell’apprendimento Un altro studio condotto nella regione PACA ha dimostrato che, tra i bambini di età compresa tra 3 anni e mezzo e meno di 4 anni, l’incidenza dei disturbi del linguaggio era pari al 38,1% (31,2% da riesaminare da parte dei medici di PMI e 6,9% da orientare), mentre l’incidenza dei disturbi psicomotori era del 13,9% (12,5% da orientare e 1,4% da riesaminare). Sempre nella regione PACA, nel 2002-2003, l’incidenza dei bambini in soprappeso nella fascia di età 3,5-4,5 anni, esaminati dai medici di PMI presso le scuole materne regionali, era dell’8,2% (esclusa l’obesità) mentre quella dell’obesità era pari al 2,1% [26]. Saturnismo L’intossicazione da piombo, detta anche saturnismo, provoca disturbi che possono essere irreversibili, soprattutto a carico del sistema nervoso. Alcuni effetti, come i ritardi psicomotori del bambino, si osservano a basse dosi senza soglia (< 100 ìg/l). Il bambino piccolo è particolarmente sensibile alla tossicità del piombo ed è spesso maggiormente esposto rispetto all’adulto (ingestione di polveri attraverso l’attività “mano-bocca”). Nella regione Paca, negli anni 2005 e 2006, il tasso medio di piombo nel sangue non era diverso da quello osservato a livello nazionale [27]. La forte diminuzione dell’incidenza del saturnismo infantile, osservata in Francia, dimostra che le azioni di prevenzione condotte da 15 anni sono state efficaci; tuttavia, il saturnismo non è stato debellato, in particolare tra i bambini che vivono in ambienti degradati e in un contesto sociale sfavorevole [27]. Soprappeso, obesità, vaccinazione Nella regione PACA, nel 2002-2003, l’incidenza dei bambini in soprappeso nella fascia di età 3,5-4,5 anni, esaminati dai medici di PMI presso le scuole materne regionali, era dell’8,2% (esclusa l’obesità) mentre quella dell’obesità era pari al 2,1% [26]. Un altro studio, condotto nel 2004-2005 mostra che il 15,8% dei bambini e il 18,8% delle bambine di 6-11 anni della regione era in condizioni di sovraccarico ponderale (soprappeso od obesità), e che il 2,9% dei bambini e il 3,7% delle bambine era obeso [28]. La copertura vaccinale (CV) tramite il trivalente ROR (morbillo, orecchioni, rosolia) e il vaccino contro l’epatite B deve essere migliorata. Nel 2007, la CV tramite ROR monodose a 2 anni era inferiore alla media nazionale del 90% nelle Bocche del Rodano (88,5%) e nel Var (87%), e superiore nelle Alpi Marittime (91,5%). Per il ROR, una copertura inferiore al 90% a 2 anni e al 95% a 6 anni è incompatibile con l’obiettivo, al quale la Francia ha aderito, di eliminare il morbillo e la rosolia 2011 – ors paca - 22 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra congenita entro il 2010. Nel 2007, la copertura vaccinale contro l’epatite B (3 dosi) era anch’essa più limitata nelle Bocche del Rodano (26,9%) e nel Var (27,3%) rispetto alla Francia (41,9%), e più elevata nelle Alpi Marittime (43,2%). Tra il 2004 e il 2007, è aumentata nei tre dipartimenti (+1 punto nelle Bocche del Rodano; +6 punti negli altri dipartimenti). In questo campo, l’ARS deve, da un lato, perseguire gli obiettivi stabiliti con l’attuazione dei Piani già avviati in precedenza e, dall’altro, sviluppare l’assistenza in una visione globale dei percorsi sanitari delle donne e dei bambini, favorendo nel contempo l’emergere di azioni tese a ridurre le ineguaglianze di accesso. Gli interventi in questi campi esigono una stretta partnership con i Consigli Generali (servizi di PMI, CAMSP) e la Pubblica Istruzione (salute scolastica). Esse si avvarranno anche delle reti regionali di perinatalità, tra le cui principali missioni vi è quella di partecipare all’organizzazione dell’offerta sanitaria del settore. 2.2.2 Persone anziane, invecchiamento Dati di inquadramento demografico e socio-economico La popolazione della regione PACA è più vecchia rispetto alla media nazionale. Nel 2008, 1.230.200 persone, di cui il 57% di donne, erano over-60 (pari al 25,1% della popolazione regionale, contro il 21,7% in Francia). Analogamente, 485.700 persone, di cui il 62,7% di donne, erano over-75 (9,9% della popolazione della regione PACA contro l’8,5% in Francia, Insee, 2008). Esistono differenze trai vari dipartimenti. Il dipartimento delle Alpi Marittime è il più anziano della regione, con 123 persone over-60 ogni 100 giovani di età inferiore a 20 anni nel 2006 (104 nella regione PACA). Le persone anziane costituiscono una popolazione potenzialmente fragile, caratterizzata da una crescente precarietà. Secondo l’Osservatorio delle disuguaglianze, la povertà è in netto aumento dal 2005 nella fascia della terza età. In Francia, nel 2005, il reddito medio per persona, per le famiglie aventi come referente fiscale una persona over-75, era di 12.600 euro, un dato nettamente inferiore (-33%) rispetto alla totalità delle famiglie (16.300 euro) (Insee, inchiesta sui redditi fiscali, gestione Fnors). In Francia, nel 2007, il 13,4% delle donne e l’8,9% degli uomini over-75 vivevano al di sotto della soglia di povertà [29]. Nella regione PACA, nel 2006, il 7,5% delle persone over-65 (contro il 5% nella Francia metropolitana) riceveva il sussidio supplementare del minimo-vecchiaia. I bassi redditi costituiscono un importante freno all’accesso alle cure, ma anche alle strutture di accoglienza per anziani (Ehpa / Ehpad). Oltre alla precarietà, le persone anziane sono colpite dall’isolamento; nel 2006, nella regione PACA, una persona tra 65 e 79 anni su quattro viveva sola, une proporzione superiore a quella della Francia (22,9%). Morbi-mortalità 2011 – ors paca - 23 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Nella regione PACA, nel 2007, le persone over-60 a domicilio dichiaravamo in media cinque malattie, mentre quelle residenti in strutture ne dichiaravamo mediamente sette. Le affezioni più frequentemente dichiarate erano le patologie cardiovascolari (3/4 dei residenti, 1/3 delle persone a domicilio), le patologie osteoarticolari (50% dei residenti e 60% delle persone a domicilio), le demenze (tra il 33% e il 50% dei residenti), gli stati depressivi (1/3 dei residenti, 10% delle persone anziane a domicilio) e le patologie bronco-polmonari (20% dei residenti) [30] (Inchiesta “Handicap Santé”, capitolo Famiglie - HSM 2008 - gestione ORS PACA). Malattia di Alzheimer e patologie connesse Nella regione PACA, nel 2005, il numero di persone anziane over-75 affette da demenza senile era stimato ad oltre 72.000, di cui quasi 60.000 con la malattia di Alzheimer19 (dati tratti dalla coorte PAQUID) [31, 32]. Esistono disparità territoriali nell’offerta di assistenza delle persone affette dalla malattia di Alzheimer, per quanto riguarda i centri di diagnosi (controlli della memoria), i luoghi di informazione e coordinamento, le strutture di assistenza, di accompagnamento e di riposo per persone anziane (Ehpa) e dipendenti (Ehpad). Le cadute Tra le peone over-65, le cadute rappresentano una parte rilevante (oltre l’80%) degli incidenti della vita quotidiana. Nella regione PACA, durante il periodo 20052007, tra le persone over-65, le cadute accidentali hanno causato in media 716 decessi all’anno, pari ad un tasso di mortalità di 78,5 ogni 100.000 persone. Sempre nella regione PACA, nel periodo 2000-2004, il tasso di mortalità dovuto alle cadute in questa fascia di età era notevolmente inferiore a quello osservato in Francia. L’allungamento della vita può essere sinonimo di malattia, dolori cronici, riduzione della mobilità e dell’autonomia [1]. Suicidio Il lutto e la solitudine sono frequenti tra le persone anziane. La vecchiaia è quindi un periodo particolarmente a rischio di depressione. Le persone anziane sono meno numerose a tentare il suicidio, ma sono più numerose a morire per suicidio rispetto ad altre fasce di età. Mentre il rapporto tra tentativo di suicidio e suicidio è, per tutte le fasce di età, di 10 a 1, diventa di 4 a 1 nella terza età.[33]. Le persone anziane registrano tassi di suicidio particolarmente elevati. A partire da 60 anni, i tassi di suicidi aumentano in misura significativa. Nella regione PACA, durante il periodo 2003-2005, i decessi per suicidio sono stati 7,5 volte più numerosi tra gli 19 La malattia di Alzheimer viene definita attraverso l’associazione di una sindrome demenziale (progressivo deterioramento delle funzioni cognitive con significative ripercussioni sulle attività sociali e professionali del malato) e l’esistenza di lesioni cerebrali specifiche.. La malattia di Alzheimer e le patologie assimilabili costituisco la principale causa di demenza. 2011 – ors paca - 24 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra uomini over-85 (134 per 100.000 uomini) che tra gli uomini di età compresa tra 20 e 24 anni. Assunzione di psicotropi Nella regione PACA, nel 2008, il 37,2% delle persone over-65, affiliate al regime generale, ha ricevuto un rimborso per almeno un farmaco ansiolitico e/o ipnotico, il 17,2% per almeno un antidepressivo e il 4,1% per almeno un neurolettico. Sempre nella regione PACA, nel 2008, uno studio ha evidenziato la presenza di prescrizioni mediche inadeguate tra le persone over-70, sulla base di indicatori di prescrizioni a rischio o di co-prescrizioni a rischio o pericolose. Ad esempio, il 14,9% degli assicurati over-70 del regime generale stricto sensu ha ricevuto un rimborso per benzodiazepine con lunga emivita, sconsigliate nell’anziano [34]. 2.2.3 Malattie croniche La riduzione della mortalità precoce, i progressi in campo medico, il miglioramento dei tassi di sopravvivenza per cancro e l’invecchiamento della popolazione hanno condotto ad un notevole incremento dell’incidenza delle malattie croniche, a tal punto da trasformarle in una sfida sia per la società che per il sistema sanitario. - sfide per la società: quando queste malattie croniche insorgono in persone in età lavorativa, possono ostacolare la permanenza nel mondo professionale a causa del loro impatto funzionale: come mantenere professionalmente attive le persone affette da malattie croniche e che desiderano continuare a lavorare? Quali risposte è in grado di fornire la nostra società e con quale efficacia? Quali aiuti è in grado di fornire la nostra società a queste persone, una volta che le loro malattie croniche ne hanno ridotto in misura consistente l’autonomia? - sfida per il sistema sanitario: quest’ultimo deve 1) farsi carico delle persone affette da tali malattie, spesso associate nella terza età (co-morbidità) e 2) tentare di prevenirne le complicazioni, preservando nel contempo al qualità della vita. La regione PACA, la cui popolazione è più anziana rispetto alla media nazionale, è particolarmente coinvolta in queste sfide Ecco le principali [1]: - Il cancro, la cui incidenza è aumentata tra il 1980 e il 2005 del 33% per gli uomini e del 48% per le donne, come in Francia (considerando l’aumento della popolazione e il suo invecchiamento). Ma non tutte le forme di cancro possono essere considerate malattie croniche. - Le malattie cardio-vascolari, all’origine nel 2008 di 39.000 ammissioni per affezioni di lunga durata (ALD), pari al 36% del totale delle ammissioni (regime generale). - Il diabete: l’incidenza standardizzata del diabete curato riguarda il 3,8% della popolazione (contro una media francese del 3,9%), con un picco del 4,41% nelle Bocche del Rodano. 2011 – ors paca - 25 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra - - - Le malattie respiratorie, quinta causa di decesso nel periodo 2005-2007, con particolare riguardo per la broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattia cronica a lenta progressione. Il soprappeso e l’obésità: l’incidenza dell’obesità è passata dal 6,8% (1997) all’11,5% (2009) nella popolazione over-18 (dall’8,5% al 14,5% nella Francia metropolitana). L’infezione cronica da virus HIV: I dati statistici tratti dalla dichiarazione obbligatoria delle scoperte di sieropositività e dei casi di AIDS nella regione PACA indicano che l’epidemia è sempre attiva. La mortalità è notevolmente diminuita (31 decessi dichiarati nel 2008), ma il numero di nuovi contagi rimane elevato e 3.209 persone vivono allo stadio conclamato dell’infezione da HIV, pari all’11% dei casi di AIDS in vita in Francia per il 7,7% della popolazione. È opportuno citare anche l’insufficienza renale cronica terminale, i disturbi muscolo-scheletrici, le epatiti croniche, la tubercolosi… 2.2.4 Campo: salute mentale Disturbi di salute mentale Un altro esempio che ben illustra la complessità della presa in carico delle malattie croniche è quello dei disturbi di salute mentale. Essi riuniscono un continuum di stati che vanno da disturbi relativamente minori o che insorgono per un periodo limitato della vita (disagio psichico, disturbo passeggero del comportamento, ecc.) a stati cronici gravi (psicosi cronica) o a disturbi acuti severi con rischi di atti violenti (suicidio, violenza su terzi). Le malattie mentali costituiscono un importante fattore di rischio di suicidio. Un’indagine condotta tra il 2002 e il 2007 nella regione PACA mostra che un terzo della popolazione adulta (18 anni e oltre), pari circa a 1.245.000 persone, ha dichiarato una malattia mentale20 al momento dell’inchiesta. Le donne sono maggiormente colpite – eccetto per il consumo di alcol e di droga e per le sindromi psicotiche – insieme alle persone in situazione di precarietà e che vivono sole (divorzio o separazione, vedovanza). La PACA è la sesta regione francese maggiore consumatrice di farmaci psicotropi, con il 26,6% di consumatori nel 2000. Sempre qui, la percentuale di mutuati che hanno ricevuto un rimborso per farmaci psicotropi è più elevata rispetto alla Francia, indipendentemente dalla categoria di psicotropi considerata [35]. Alcuni dati dell’ex Unione delle casse di assicurazione malattia indicano che la proporzione di abitanti della regione che hanno ricevuto almeno sei rimborsi per farmaci ansiolitici-ipnotici o antidepressivi (indice di “consumo cronico”) è due volte maggiore tra le donne rispetto agli uomini e che aumenta con l’età, con un tetto tra 60 e 70 anni. È inoltre 1,5 volte superiore tra i beneficiari della Copertura 20 Malattie mentali valutate con l’ausilio del Mini International Neuropsychiatric Interview (MINI). 2011 – ors paca - 26 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra sanitaria universale complementare rispetto ai non-beneficiari, per quanto riguarda gli ansiolitici-ipnotici e gli anti-psicotici [36]. Suicidio Nella regione PACA, durante il periodo 2005-2007, 834 persone sono decedute in media ogni anno per suicidio. Se si tiene conto della sotto-dichiarazione dei suicidi, stimata al 20%, il dato rettificato si avvicina a 1.000 decessi annuali. La mortalità per suicidio è inferiore nella regione PACA rispetto alla Francia per quanto riguarda gli uomini (-10%), ma non le donne. Dopo il sensibile calo osservato nei periodi 1980-1982 e 1996-1998, da una decina d’anni si rileva una tendenza alla stabilizzazione della mortalità per suicidio, sia nella regione PACA che in Francia. Nella regione PACA, il suicidio rappresenta la seconda causa di mortalità prematura evitabile sia per gli uomini che per le donne [37]. Benché i suicidi costituiscano la seconda causa di decesso dopo gli incidenti stradali nella fascia di età 15-24 anni, i tassi de decesso per suicidio sono nettamente più elevati tra gli ponimi anziani rispetto ai giovani e alle donne. 2.2.5 Rischi sanitari La sicurezza sanitaria è diventata una problematica di rilievo della vita sociale ed una sfida per la nostra regione, densamente popolata e soggetta a forti rischi naturali e tecnologici. La PACA è una delle regioni francesi più esposte ai rischi naturali: alluvioni, frane, incendi boschivi, valanghe o terremoti. Tutti i comuni della regione sono esposti ad almeno uno di tali rischi: oltre il 70% presenta almeno tre rischi e il 10% ne prevede cinque (vedere la parte relativa ai rischi ambientali). Inoltre, la regione è caratterizzata da un forte inquinamento, sia industriale che urbano. Considerando le sue particolari condizioni meteorologiche, la regione è fortemente interessata dall’inquinamento fotochimico all’ozono e da marker dell’inquinamento atmosferico con conseguenze sanitarie, soprattutto per i soggetti asmatici. Il dipartimento delle Bocche del Rodano, fortemente industrializzato e urbanizzato, è di gran lunga la principale fonte di emissioni atmosferiche inquinanti. Le sostanze inquinanti emesse in una zona possono poi spargersi ed essere trasportate a lungo raggio. Alcuni punti del territorio, nei quali si concentrano attività industriali e traffico intenso, cumulano così le esposizioni a molteplici inquinanti. Infine, la collocazione geografica a sud-est, il clima mediterraneo e una tradizione migratoria storicamente consolidata fanno sì che la regione si ritrovi a dover affrontare rischi infettivi specifici. Si tratte delle epatiti A ed E, endemiche nel Nord Africa, della malaria, della tubercolosi, proveniente dall’Africa sub-sahariana, del Chikungunya, individuato presso abitanti delle isole Comore e della Réunion, e della febbre “dengue”, originaria delle Antille francesi [1]. 2.2.6 Popolazioni vulnerabili 2011 – ors paca - 27 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Non esiste una definizione univoca delle popolazioni vulnerabili. Le legge del 5 marzo 2007 sulla protezione delle persone vulnerabili definisce tali coloro le cui facoltà psichiche o mentali sono alterate e che necessitano di una protezione giuridica, cosa che non rientra nei nostri scopi. Le popolazioni vulnerabili sono qui intese come persone fisiologicamente o fisicamente fragili, cioè che possiedono una scarsa capacità di preservare o recuperare la loro salute. Questa fragilità può derivare anche da una situazione economicamente o socialmente sfavorevole, in assenza di qualunque fragilità fisica preesistente. Vulnérabilità economica Le ineguaglianze sociali si riferiscono nel contempo agli svantaggi legati alle differenze di condizioni di vita o di lavoro, di livello di istruzione o di livello di reddito, reali e percepite. Esse rappresentano una delle principali disuguaglianze sanitarie e possono anche peggiorare disparità preesistenti. [38]. Compaiono in giovanissima età e si accumulano nel corso dell’esistenza. Una situazione di vulnerabilità economica ha conseguenze deleterie sulla salute delle persone, ma anche su quella dei loro figli. La condizione economica dei genitori – e, in particolare, quello della madre – avrebbe quindi conseguenze sulla salute dei figli durante l’infanzia e nell’età adulta [39]. Le ineguaglianze sociali in materia di salute non sono specifiche alla regione PACA. Essa è però caratterizzata da notevoli contrasti in termini di redditi, di lavoro e di abitazione. La popolazione regionale è dunque particolarmente esposta alle ineguaglianze sociali in tema di salute. Si osservano rilevanti differenze di risorse in seno alla popolazione. Nella regione PACA, il rapporto tra i due decili estremi era di 6,6, pari al terzo scostamento più elevato rilevato nelle regioni di provincia (scostamento di 5 in provincia) nel 2007. Sempre in PACA, nel periodo 1991-2005, gli operai e impiegati maschi tra 25 e 54 anni presentavano un rischio di morte prematura 2,5 volte maggiore e un rischio di morte per cancro del polmone 3 volte maggiore rispetto ai dirigenti e alle professioni intellettuali superiori. La differenza di mortalità secondo la CSP era quindi rilevante, ma comunque inferiore nella regione PACA rispetto ala Francia. Nella nostra regione, si osserva una maggiore incidenza del sovrappeso e dell’obesità nei gruppi sociali meno abbienti e, in particolare, tra le donne [40], e questo fin dalla più giovane età [28] così come in Francia. Si rilevano le stesse tendenze per il diabete, ad esempio due volte più frequente tra i beneficiari della Copertura sanitaria universale complementare rispetto ai non-beneficiari della regione [41]. Nella regione PACA, così come in Francia, i problemi di salute mentale toccano maggiormente le persone in situazione di precarietà rispetto alle persone benestanti. Ad esempio, le persone che dispongono di 840 euro mensili per vivere con la loro famiglia presenterebbero un rischio maggiore del 30% di essere colpiti da un disturbo di salute mentale rispetto agli abitanti della regione con un 2011 – ors paca - 28 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra reddito triplicato [42]. Anche il consumo di farmaci psicotropi è associato alla precarietà. Nella regione PACA, l’incidenza di almeno un rimborso di farmaci psicotropi (ansiolitici, ipnotici e antidepressivi) è superiore tra i beneficiari della Copertura sanitaria universale complementare rispetto ai non-beneficiari. Le donne a basso reddito, quelle che godono della Copertura sanitaria universale complementare o hanno un titolo di studio inferiore al diploma di scuola media superiore ricorrono con meno frequenza allo screening del cancro del seno e dell’utero rispetto alle altre donne, nella regione PACA così come in Francia [43, 44]. Analogamente, la partecipazione allo screening organizzato del cancro del colon-retto è minore tra quanti risiedono nella aree meno favorite (2004-2006) [45]. Infine, il ricorso agli esami di prevenzione dentale è più scarso tra i bambini i cui genitori usufruiscono della Copertura sanitaria universale complementare. I migranti Nel 2004, 453.000 persone immigrate (cioè residenti in Francia, ma nate all’estero, di nazionalità estera o che hanno acquisito la nazionalità francese) abitavano nella regione PACA, pari al 9,7% del totale della popolazione regionale e al 9% della popolazione immigrata in Francia. La PACA è al terzo posto tra le regioni che contano le maggiori quote di persone immigrate sull’insieme della popolazione, dietro l’Ile-de-France (17%) e l’Alsazia (10%). Sempre in PACA, la popolazione immigrata è maggiormente colpita dalla precarietà rispetto al totale della popolazione. Questa precarietà è visibile attraverso le condizioni abitative, di lavoro e di reddito. Nel 2004, una persona immigrata in età lavorativa su quattro era disoccupata, pari ad un tasso di disoccupazione doppio rispetto a quello della popolazione non immigrata [46]. Tra gli immigrati, la percentuale di operai è elevata (36% in PACA nel periodo 2004-2007, contro il 20% dell’intera popolazione della regione (Insee, EAR 2004 – 2007). Le persone immigrate si trovano a dovere affrontare condizioni di lavoro spesso difficili. Infine, con un reddito medio di 1.200 euro al mese e per unità di consumo, le risorse delle famiglie di immigrati sono inferiori del 22% al reddito medio regionale (1.550 euro) [46]. Quasi il 75% degli immigrati over-15 non sono diplomati oppure hanno un CAP (Certificato di attitudine pedagogica) o un BEP (Brevetto di Studi Professionali), contro il 60% delle persone non immigrate [47]. Alcune malattie infettive sono più frequenti tra gli immigrati che non tra le persone nate in Francia [48, 49]. Si tratta in particolare dell’HVC, della tubercolosi e delle cosiddette patologie di importazione. La popolazione migrante è anche particolarmente colpita da alcune infezioni sessualmente trasmissibili, in particolare l’epatite B, la sifilide e le infezioni da gonococchi. L’incidenza della sieroprevalenza dell’HCV è dello 10,17% tra le persone originarie di un paese del Medio Oriente (contro 0,84% per le persone tra 18 e 80 anni nate in Francia) [50]. Per quanto riguarda la tubercolosi, nella regione PACA, durante il periodo 2004-2006, il tasso di incidenza nella fascia di età 25-39 2011 – ors paca - 29 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra anni era 18 volte maggiore tra le persone di nazionalità estera rispetto alle persone nate in Francia. In base ai dati dell’inchiesta decennale sulla salute, condotta nel 2002-2003 in Francia, le persone immigrate presentano tassi di ricorso alla medicina di città (medico generico e specialista) lievemente inferiori rispetto al resto della popolazione francese (81% contro 85%). Gli immigrati sono anche meno numerosi a farsi vaccinare o a sottoporsi allo screening dell’epatite C (11,5% contro 14%) o del virus HIV (30% contro 37%). Tali differenze sarebbero da attribuire maggiormente ad una situazione sociale svantaggiata che non a differenze di età, di sesso o di stato di salute tra queste due popolazioni. [51]. Persone portatrici di handicap Le persone affette da uno o più handicap, legati ad invalidità motorie, neuropsichiche o sensoriali, hanno esigenze assistenziali che sono nella maggior parte dei casi prese in carico dai professionisti della salute e del settore medicosociale. Nella regione PACA, 2.644.215 persone di età compresa tra 18 e 60 anno sarebbero colpite da almeno un handicap (2008). I disturbi più frequenti sono quelli uditivi (dalla semplice difficoltà di udito alla sordità) e visivi (dalla difficoltà di visione da vicino o da lontano alla cecità). Essi riguardano quasi 1.500.000 di persone nella regione PACA e rappresentano il 56,6% del totale dei deficit. Vengono poi i disturbi intellettuali e psichici, che riguardano 480.000 persone nella regione e rappresentato il 18% degli handicap dichiarati. Infine, i disturbi motori toccano 430.000 persone nella regione e rappresentano il 16% degli handicap dichiarati. Questa categoria comprende le paralisi totali o parziali di una o più parti del corpo, le amputazioni, ma anche i disagi articolari severi e i disturbi dell’equilibrio. Il numero delle persone handicappate che invecchiano è in costante aumento e pone il problema di un “doppio handicap”: i disturbi degenerativi legati all’età si sommano alle invalidità preesistenti [52]. Nella regione PACA, vi erano nel 2005 circa 30.000 beneficiari del sussidio per adulti handicappati di età compresa tra 40 e 59 anni (CAF, 2005). Si trattava nella maggior parte dei casi di persone celibi/nubili senza figli, affette da gravi handicap [53]. 2.3 I rischi ambientali 2.3.1 I rischi legati agli ambienti 1) L’acqua, il suo inquinamento e i suoi effetti sulla salute A partire dagli anni 1970, la qualità dell’acqua si è deteriorata in un terzo dei principali bacini imbriferi francesi, come lungo la costa mediterranea. Nel 2000, l’Unione Europea, attraverso la Direttiva-quadro sull’acqua, ha fissato alcuni obiettivi per ottenere un “buono stato” degli ambienti acquatici entro il 2015. In 2011 – ors paca - 30 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra questi ultimi anni, non vi è stata alcuna evoluzione significativa e i fenomeni di deterioramento della qualità dell’acqua hanno assunto in Francia un carattere cronico. La qualità dell’acqua è la seconda problematica individuata nella regione PACA dal Gruppo regionale per la salute e l’ambiente, nell’ambito del Piano regionale salute-ambiente 2009-2013. La qualità dell’acqua è disciplinata da norme europee che riguardano gli agenti contaminanti biologici (batteri traccianti) e chimici (ad esempio, i pesticidi). Questi parametri sono oggetto di un regolare monitoraggio da parte dei responsabili della produzione e della distribuzione dell’acqua delle ex Direzioni dipartimentali degli affari sanitari e sociali (Ddass). Nella regione PACA, le acque sotterranee sono complessivamente di buona qualità. Sulle 40 masse idriche sotterranee della regione PACA, tre sono classificate a forte rischio di Mancato Raggiungimento del Buono Stato nel 2015; le acque di superficie, di buona qualità nei bacini in quota, si degradano sulla costa. L’acqua di mare presenta elevate concentrazioni di metalli pesanti e composti organici in corrispondenza delle aree densamente urbanizzate e portuali, mentre il tenore di composti organici è elevato anche nel delta del Rodano. Malgrado un rischio cronico di carenza idrica in estate, la regione PACA non soffre per mancanza d’acqua, grazie anche alle numerose opere realizzate a partire dalla Durance. Nelle Bocche del Rodano e, in misura minore, nel Var, l‘acqua potabile erogata dalla rete pubblica proviene in gran parte da risorse superficiali (ad esempio, il canale di Marsiglia); negli altri dipartimenti, essa proviene invece principalmente da risorse sotterranee. Sempre nella regione PACA, la maggior parte degli abitanti usufruisce di un’acqua di buona qualità batteriologica, ma la situazione è meno soddisfacente nelle Alte Alpi e nelle Alpi di Alta Provenza (vecchi impianti di captazione, zone di pascolo, ecc.) (carta 12). Quasi 800 parametri vengono rilevati almeno una volta all’anno (rischio microbico, rischio chimico,…). Per ciascuno di essi, vengono stabiliti valori limite o di riferimento. Gli impianti di prelievo per usi domestici (pozzi o trivellazioni private) sono ormai regolamentati: dal 1° gennaio 2009, devono essere oggetto di una dichiarazione e di controlli. Alcune sostanze che possono essere presenti nell’acqua non sono sottoposte ad una sorveglianza sistematica (residui di farmaci, plastificanti, perturbatori endocrini…). È in corso una valutazione dei rischi ambientali e sanitari; sono allo studio anche provvedimenti di gestione di tali rischi attraverso azioni di controllo e di riduzione del rilascio di farmaci nell’ambiente. Dal 2005, la Cellula dell’istituto di monitoraggio sanitario (CIRE) della regione Sud ha attuato un sistema di sorveglianza non specifica dei casi di gastroenterite nella regione. Questi dati non consentono però di stabilire un nesso con un qualunque fattore di rischio, in particolare con il consumo di acqua di rete. La Cire Sud non è 2011 – ors paca - 31 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra comunque stata chiamata a condurre uno studio su casi raggruppati di gastroenterite nei quali era stato sospettato il ruolo dell’acqua. Nel 2009, 116 casi dichiarati di legionellosi hanno riguardato abitanti della regione PACA, pari ad un’incidenza di 2,4 per 100.000 (1,8 in Francia). Nella regione, le acque di balneazione sono complessivamente di buona qualità. Il rischio di inquinamento delle acque di balneazione marine è particolarmente elevato in caso di temporale (dilavamento delle acque urbane, malfunzionamento delle stazioni di trattamento delle acque reflue). 2) La qualità dell’aria esterna La qualità dell’aria è una delle problematiche individuate nella regione PACA dal Gruppo regionale per la salute e l’ambiente, nell’ambito del Piano regionale salute-ambiente 2009-2013, sia per quanto riguarda l’aria esterna che per quella di abitazioni e luoghi di lavoro. Dagli anni ‘70, l’inquinamento atmosferico è stato oggetto di importanti mutamenti: riduzione complessiva delle quantità emesse di inquinanti, incremento della quota di fonti mobili rispetto a quelle fisse, complessificazione del problema (polveri molto sottili). La PACA è una delle regioni francesi che emettono le maggiori quantità di SO2, NOx, COVNM e CO2. È quindi caratterizzata da un notevole inquinamento industriale e urbano, conseguenza di una forte concentrazione industriale, di un tasso elevato di urbanizzazione, dell’aumento dell’utilizzo dei veicoli privati, di una rete viaria molto capillare e della presenza di rilievi che favoriscono la stagnazione delle masse d’aria. Per effetto delle sue condizioni climatiche, si tratta anche di una delle regioni d’Europa maggiormente colpita dall’inquinamento fotochimico all’ozono. All’interno del territorio regionale, il dipartimento delle Bocche del Rodano e, più in particolare, la zona paludosa dell’Etang de Berre, concentrano le più elevate emissioni di inquinanti. Il monitoraggio della qualità dell’aria indica che, in alcune aree densamente urbanizzate, esiste un inquinamento di fondo ad opera di NO2, polveri sottili e benzene (carta 13). La zona industriale dell’Etang de Berre è caratterizzata da picchi di inquinamento da SO2, che sembrano però diminuire. Anche il dipartimento delle Bocche del Rodano è interessato da picchi di inquinamento da ozono che, a seconda de venti, toccano altre zone del territorio regionale. Benché gli inquinanti atmosferici vengano inalati sotto forma di miscele, hanno effetti differenziati: il SO2 e il NO2 sono gas irritanti per l’apparato respiratorio; le polveri sottili, la cui tossicità varia in funzione delle dimensioni e della composizione chimica, sono sospettate di essere cancerogene, di nuocere al sistema cardio-vascolare e di favorire l’insorgere di una sensibilizzazione allergica (polveri molto sottili); l’ozono provoca tosse, difficoltà respiratoria e potenzia la reazione bronchiale conseguente all’esposizione ad un allergene nelle persone sensibili. È stato ormai accertato che, nel breve periodo, l’inquinamento 2011 – ors paca - 32 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra atmosferico aggrava i sintomi asmatici ed è responsabile di un certo numero di decessi precoci. A lungo termine, l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di decesso. I legami tra l’inquinamento atmosferico e l’insorgenza di asma e atopia non sono stati invece stabiliti con certezza (dati epidemiologici contraddittori). Non è ancora stata evidenziata una “soglia” di inquinamento collettivo medio al di sotto della quale non sarebbero più osservabili effetti sanitari. Le popolazioni svantaggiate sono più sensibili agli effetti dell’inquinamento atmosferico. Le persone anziane costituiscono una popolazione vulnerabile di fronte all’inquinamento dell’aria, soprattutto in termini di mortalità. 3) Abitazioni, inquinamento dell’aria interna Gli individui trascorrono tra il 70 e il 90% del loro tempo in ambienti chiusi (abitazione, trasporti,…), contenenti numerosi inquinanti chimici (migrazione dell’aria esterna verso l’aria interna, riscaldamento, prodotti per uso domestico, fumo di sigaretta…), fisici (fibre, radiazioni non ionizzanti) e biologici (muffe, acari,…), che presentano potenziali rischi per la salute. Nella regione PACA, le abitazioni di vecchia costruzione (anteriori al 1949) rappresentavano nel 2006 il 25% del parco regionale di edilizia residenziale, contro il 30% a livello nazionale (carta 14). Si tratta principalmente di alloggi di tipo collettivo. L’inchiesta “Logement”, condotta nel 2006 dall’Istituto nazionale di statistica e studi economici (Insee), stima a 12.000 il numero di abitazioni della regione PACA prive di confort sanitari di base (doccia o vasca da bagno e WC interni); l’87% di esse risulta costruito prima del 1949. La quota di abitazioni sprovviste di questo livello minimo di confort (0,6%) è però due volte meno elevata nella regione rispetto al resto della nazione. Inoltre, il parco residenziale stagionale è molto consistente nella regione: il 17% degli alloggi della regione PACA è costituito da “seconde case”, rispetto all’8,4% a livello nazionale. Per alcuni inquinanti chimici (in particolare, composti organici volatili), le concentrazioni rilevate nell’aria all’interno delle abitazioni possono essere assai superiori a quelle riscontrate all’esterno. La presenza di muffe può provocare sintomi respiratori allergici; alcune di esse, producendo micotossine, sono sospettate di avere proprietà irritanti e, addirittura, cancerogene. Poiché l’umidità è un fattore che favorisce lo sviluppo di queste muffe, è molto importante assicurare una buona aerazione dell’abitazione per limitare la loro presenza. Nel 2007, nella Francia metropolitana, 1170 intossicazioni da CO in ambiente residenziale sono state dichiarate al sistema nazionale di sorveglianza, pilotato dall’Istituto di monitoraggio sanitario; 3.368 persone sono state coinvolte in queste intossicazioni, di cui 2.402 trasportate al Pronto Soccorso. Nel 2008, 112 persone sono rimaste intossicate nella regione PACA. La raccolta di questi dati è però incompleta e non si conosce la situazione precisa. 2011 – ors paca - 33 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Nel periodo 2005-2008, le intossicazioni da CO hanno causato in media ogni anno 10 decessi nella regione PACA. Nello stesso periodo, il tasso lordo annuo medio di mortalità era leggermente superiore a quello della Francia metropolitana (0,21 contro 0,16 decessi ogni 100.000 abitanti). Nella regione PACA, sono stati condotti studi sulle allergie provocate dagli acari presenti nella polvere domestica. I raffronti tra Briançon e alcune città costiere (Marsiglia, Martigues) indicano che il fatto di vivere in un ambiente che limita lo sviluppo degli acari (altitudine, bassa temperatura e umidità) riduce i rischi di sensibilizzazione a questi allergeni e di insorgenza di malattie respiratorie. La consapevolezza dell’importanza della qualità dell’aria interna è relativamente recente. Alcuni studi sono attualmente in corso per analizzare meglio questo inquinamento e valutare con cura l’esposizione cumulata della popolazione alle varie fonti di inquinamento (aria interna ed esterna). 4) L’inquinamento del terreno e i suoi effetti sulla salute Alla fine del 2009, nella regione PACA risultavano 160 siti e terreni inquinati (o potenzialmente inquinati) da attività industriali o di smaltimento rifiuti, pari al 4% del totale nazionale. La maggior parte di tali siti è stata trattata, con restrizioni di impiego. Tra essi, 27 hanno esercitato un impatto sulla qualità delle acque sotterranee: in particolare, presenza di idrocarburi e IAP. Secondo gli studi realizzati, due siti sono stati giudicati potenzialmente rischiosi per la salute umana. Il dipartimento delle Bocche del Rodano è particolarmente interessato da questa problematica: esso ospita infatti 98 dei 160 siti e terreni inquinati (o potenzialmente inquinati). Oltre al censimento dei siti che richiedono un’azione da parte dei poteri pubblici, un inventario di tutti i vecchi stabilimenti industriali è stato avviato in Francia: nel 2010, risultava pressoché ultimato. Nella regione PACA, dove è già terminato, sono stati individuati oltre 17.000 stabilimenti, pari al 7% del parco attualmente recensito a livello nazionale. Quasi la metà è ubicata nei dipartimenti delle Bocche del Rodano e delle Alpi Marittime. A fine 2007, la regione PACA ospitava 4 stabilimenti che presentavano un inquinamento radioattivo, recensiti dall’Agenzia nazionale per la gestione delle scorie radioattive (ANDRA). È oggi difficile valutare l’impatto sanitario legato all’inquinamento del terreno, a causa dell’assenza di dati sui livelli di inquinamento del terreno e delle incertezze legate alle modalità di trasferimento degli inquinanti dal terreno ai vegetali, agli animali e lungo la catena alimentare, nonché delle interazioni tra gli inquinanti. 5) L’alimentazione Nella regione PACA, 76 focolai di tossi-infezioni alimentari collettive (Tiac) sono stati registrati nel 2008: 11 nelle Alpi Marittime e 3 nelle Alpi di Alta Provenza. Complessivamente, sono stati recensiti 678 malati (tasso di incidenza di 14,2 per 2011 – ors paca - 34 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 100.000 abitanti), 46 dei quali hanno richiesto il ricovero ospedaliero. L’agente eziologico responsabile della Tiac è stato identificato nel 59% dei focolai; il 36%delle Tiac il cui agente patogeno è stato confermato erano dovute ad uno stafilococco (16/45) e il 18% ad una salmonella (8/45). Tra le Tiac, il 66% dei focolai (n=50) si sono verificati nella ristorazione collettiva e il 32% (n=24) in ambiente famigliare. Un alimento è stato identificato o sospettato nel 55% dei casi (42/76). Tra questi, figuravano pesce e crostacei (19%), carni, salumi e pollame (17%), uova e preparazioni a base di uova crude o poco cotte (10%), formaggi e latticini (10%) [54]. 6) I trasporti, gli inquinamenti e gli impatti sulla salute La regione PACA, situata sull’arco latino, lungo il corridoio rodaniano, è densamente urbanizzata e industrializzata. Accoglie ogni anno oltre 30 milioni di turisti ed è molto sensibile alle problematiche legate al trasporto, con particolare riguardo per quello delle merci pericolose. Nel 2004, nella regione PACA, il trasporto, soprattutto stradale, era all’origine del 60% delle emissioni atmosferiche di ossidi d’azoto (NOx), del 56% delle emissioni di PM10 e del 64% delle emissioni di PM2,5, del 41% delle emissioni di monossido di carbonio e del 30% delle emissioni di biossido di carbonio (tabella 8, grafico 1). Nel 2008, è stato riscontrato un inquinamento di fondo da biossido di azoto nella maggior parte dei punti di misura, situati nelle vicinanze del traffico stradale e nel centro delle grandi agglomerazioni. In alcuni casi, la soglia di raccomandazione è stata superata. Per quanto riguarda le polveri sottili, il valore limite annuale è stato rispettato in tutti i punti di misura, ad eccezione di Tolone Foch. Un picco di inquinamento è stato invece riscontrato presso alcuni punti di misura urbani. Le stazioni di misura urbane hanno rilevato anche un superamento dell’obiettivo di qualità relativo alle emissioni di benzene. Ogni anno, si verificano circa 10.000 incidenti stradali nella regione PACA. Nel 2008, la regione PACA ha registrato 388 vittime, 4.098 feriti ricoverati in ospedale e 7.715 feriti non ricoverati. Come a livello nazionale, la mortalità è diminuita il 2008 e il 2004: il numero di decessi è sceso del 13% tra il 2008 e la media annuale stimata durante il periodo 2004-2007 nella regione PACA. Rispetto alla situazione nazionale, i motociclisti e i pedoni rappresentano categorie di utenti della strada maggiormente esposte. Il trasporto di merci pericolose (TMP) è frequente nella regione PACA. Nel 2003, è stato istituito un gruppo di lavoro specifico nell’ambito della Segreteria permanente per i problemi di inquinamento industriale (SPPPI), nell’intento di stilare un bilancio della situazione e dei rischi legati al TMP nella regione. La creazione di database perenni e affidabili per l’accidentologia e i flussi di TMP, la sistematizzazione degli studi sui pericoli per le infrastrutture destinate ad ospitare le MP (stazioni e porti fluviali), la realizzazione di parcheggi pubblici custoditi per il trasporto stradale e la razionalizzazione su scala regionale degli itinerari che impongono limitazioni alla circolazione dei veicoli TMP, potrebbero 2011 – ors paca - 35 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra ridurre i rischi legati al TMP (CYPRES – Centro d’informazione del pubblico per la prevenzione dei rischi industriali e la protezione dell’ambiente). 7) I rischi infettivi Molteplici agenti infettivi possono essere all’origine di un’epidemia e richiedere azioni urgenti di protezione e assistenza della popolazione. Il presente paragrafo non pretende di stilare il loro elenco completo, ma intende soffermarsi su alcuni di questi agenti, la cui presenza nella regione PACA è più scontata a causa delle sue particolarità. Benché numerose malattie infettive siano fortemente regredite o, addirittura, scomparse, i rischi infettivi esercitano una costante pressione sulle popolazioni. Il riscaldamento climatico (che modifica la distribuzione geografica delle malattie infettive), l’urbanizzazione, le migrazioni e il turismo (che favoriscono lo spostamento degli agenti infettivi), gli scambi mondiali di prodotti alimentari, le minacce del bio-terrorismo e l’eccessivo consumo di antibiotici sono altrettanti fattori di modulazione dei rischi infettivi. La ricomparsa del virus West Nile nel sud-est della Francia è generalmente attribuita al riscaldamento del clima. Nel 2003, sono state infettate 9 persone, 7 delle quali abitavano nel nord-est del Var. Il virus West Nile è stato nuovamente individuato in Camargue nel settembre del 2004 (32 casi equini e 13 sieroconversioni aviarie) e, due anni dopo, nel dipartimento dei Pirenei Orientali (5 casi equini). Nessuna attività virale è stata rilevata negli anni 2007 e 2008. Nell’uomo, questa infezione, generalmente asintomatica, può indurre manifestazioni simili a quelle dell’influenza. Circa l’1% delle persone infettate sviluppa una meningite che può essere fatale. Di fronte a questa ricomparsa, è stato messo in atto un sistema di sorveglianza del virus West Nile nel sud-est della Francia. Nell’agosto del 2010, il vettore del chikungunya e della febbre “dengue” (carte 15 e 16), l’Aedes albopictus, è stato ritrovato nelle Alpi Marittime, nel Var, nelle Bocche del Rodano e alle porte delle Alpi di Alta Provenza. Due casi di chikungunya e 120 casi di febbre “dengue”, tutti importati, sono stati diagnosticati tra il 1° maggio e il 13 settembre 2010. Due casi autoctoni di “dengue”e due di chikungunya sono stati individuati il 24 settembre 2010 nella regione PACA. Nella regione PACA, diverse inchieste hanno evidenziato la presenza del microrganismo all’origine della febbre Q, malattia che può provocare meningiti, polmoniti, stati febbrili prolungati, ecc. La regione sottovento della pianura della Crau, dove vengono allevate 70.000 pecore, è particolarmente esposta a questo rischio, a causa del Mistral, che trasporta particelle contaminate. I pazienti colpiti da febbre Q, il cui siero è stato analizzato nel 2006 dal Centro nazionale di riferimento, erano soprattutto originari dell’area marsigliese. Nel 2008, sui 17 casi umani di leishmaniosi viscerale autoctona dichiarati nella Francia metropolitana, 5 provenivano dalle Alpi Marittime, 2 dalle Bocche del 2011 – ors paca - 36 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Rodano e 1 dal Vaucluse. La leishmaniosi viscerale, che si manifesta con febbre, pallore e rigonfiamento della milza, si trasmette attraverso la puntura di un insetto ematofago, il flebotomo. Nel 30% dei casi, i malati sono bambini di età inferiore a 3 anni o adulti immunodepressi. La regione PACA, così come altre zone mediterranee, è esposta anche al rischio di febbre bottonosa mediterranea, trasmessa dalla zecca del cane, e di bartonellosi, o febbre delle trincee, trasmessa dal pidocchio. 2.3.2 I rischi rilevanti 1) I rischi naturali rilevanti La PACA è una delle regioni francesi più esposte ai rischi naturali. Se ne individuano cinque: alluvioni, incendi boschivi, frane, terremoti o valanghe. Tutti i comuni della regione sono esposti ad almeno un rischio e il 97% è soggetto al rischio di incendi boschivi (i dipartimenti costieri sono i più interessati), l’85% al rischio di alluvione (in particolare, la valle de Rodano e la fascia costiera), l’82% al rischio di terremoto (in particolare, nelle Alpi Marittime e lungo le faglie di Rogne e della Durance), il 77% al rischio di frane (soprattutto nelle aree alpine) e il 13% al rischio di valanghe (zone montuose). I dipartimenti delle Alpi Marittime, delle Bocche del Rodano e del Vaucluse sono particolarmente esposti per via delle problematiche sollevate (insediamenti umani, vie di comunicazione, industrie…). Nella regione PACA, durante il periodo 2004-2008, 720 stati di calamità naturale sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale per 343 comuni (database Gaspar). Il rischio di alluvione è presente nel 90% dei comuni della regione ; nel periodo 2004-2008, 270 comuni sono stati dichiarati almeno una volta in stato di calamità naturale a causa di inondazioni. La PACA è la regione della Francia metropolitana maggiormente esposta al rischio sismico, in termini sia di estensione che di intensità del fenomeno. Da alcuni decenni, le Alpi Marittime registrano ogni 5-6 anni un sisma di magnitudo superiore a 4,0. Alcuni bacini di rischi, esposti all’insorgenza di vari eventi aleatori, presentano problematiche di rilievo in termini di popolazione e di vie di comunicazione: zona costiera delle Alpi Marittime, zona di Marsiglia nelle Bocche del Rodano, zona di Tolone nel Var. Impatto delle calamità Gli impatti delle calamità naturali sulla salute sono somatici (fratture, lesioni, intossicazioni…), ma anche psicologici e sociali: aggravamento o insorgenza di disturbi psicologici, aumento del consumo di farmaci… Questi disturbi possono permanere per molti anni successivi all’evento. Inoltre, nel corso di calamità naturali, i complessi industriali possono essere danneggiati, con conseguente rilascio di prodotti tossici nell’ambiente e possibile contaminazione delle acque e degli alimenti. Le calamità possono avere molteplici conseguenze sociali: nuova 2011 – ors paca - 37 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra sistemazione abitativa, perdite materiali, difficoltà finanziarie, interruzione dell’attività professionale o perdita del lavoro, dissociazione famigliare, chiusura di negozi e servizi di prossimità, chiusura delle scuole… Le persone colpite si trovano allora nella situazione di dovere pensare contemporaneamente e costantemente a tutto: ritrovare i propri cari; reperire una sistemazione, un lavoro, una scuola; esercitare i propri diritti all’indennizzo, trovare i periti… Questo può indurre a mettere in secondo piano i problemi di salute, il che ritarda il ricorso alle cure e aumenta i rischi di postumi fisici [55]. Le persone colpite possono ritrovarsi in competizione tra loro per mettersi in contatto con la compagnia di assicurazioni, ottenere una perizia per essere indennizzate, reperire un’azienda che possa realizzare i lavori di riparazione. Si intrecciano allora conseguenze sociali, mediche e mentali: il concatenamento degli sconvolgimenti sociali ed economici, indotti dalle calamità, può incidere in un secondo tempo sulle malattie cardio-vascolari, la mortalità complessiva [56] e la salute mentale [57, 58]. Pour prepararsi ad eventi di questo tipo, i comuni a rischio dovrebbero dotarsi di piani di prevenzione. A fine 2009, 428 comuni della regione avevano avviato questa procedura e 251 comuni (26%) avevano approvato un piano di prevenzione dei rischi (database Gaspar Gestione Assistita delle Procedure Amministrative relative ai Rischi naturali e tecnologici). Gli episodi canicolari Gli episodi canicolari fanno parte degli eventi naturali in grado di esercitare un forte impatto sulla salute. Durante l’estate del 2003, la Francia ha conosciuto un’ondata di caldo, eccezionale per l’entità dell’aumento delle temperature e per la sua durata. Malgrado una relativa abitudine al caldo, questo fenomeno ha provocato una sovra-mortalità del 35% nella regione PACA. Questa eccedenza è stata relativamente moderata rispetto ad altre regioni francesi, ma rimane significativa. Le persone poco autonome, come la terza età, i portatori di un handicap fisico o i soggetti affetti da malattie mentali, sono risultate più vulnerabili al caldo. L’invecchiamento della popolazione e le conseguenze del riscaldamento climatico, che possono essere associate ad un aumento della frequenza degli episodi canicolari, spingono a rafforzare la prevenzione in questo campo [59]. 2) I rischi tecnologici rilevanti La regione PACA si colloca solo al 13° posto in termini di peso della sua industria (3,5% degli effettivi industriali nazionali nel 2007) rispetto alle altre regioni francesi. Nella regione PACA, l’industria rappresenta l’11% dei posti di lavoro dipendente, contro il 17% in Francia. A livello degli effettivi, la regione si ritrova al 220° posto tra le 254 regioni europee. Nella regione, le attività industriali sono principalmente insediate intorno all’Etang de Berre (chimica di base, metallurgia e 2011 – ors paca - 38 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra costruzioni navali), nelle Alpi Marittime (chimica fine, profumeria ed elettronica) e nel Var (costruzioni navali). L’attività industriale genera scarichi nell’ambiente acquatico, soprattutto nelle Bocche del Rodano. Il settore siderurgico è principalmente all’origine di scarichi di piombo e cromo; la chimica genera rigetti di mercurio e composti organoalogenati; il settore della raffinazione e petrolchimico emette idrocarburi e cadmio. L’industria scarica anche inquinanti nell’atmosfera, i particolare SO2, CO2, CO, metalli pesanti e diossine. Le emissioni industriali di SO2 sono fortemente diminuite negli ultimi 20 anni, ma molti sforzi devono ancora essere compiuti per ridurre gli scarichi di NOx e di COV. La problematica dei rischi industriali è particolarmente pregnante nella regione, soprattutto nell’area dell’Etang de Berre, dove è concentrato il 60% degli stabilimenti classificati SEVESO II, cioè quelli maggiormente a rischio (33 su 55 stabilimenti nel 2010). Nel 2009, in Francia si sono verificati 1.399 incidenti tecnologici industriali, di cui 121 nella regione PACA. Gli incidenti tecnologici Gli incidenti tecnologici possono avvenire inoltre nel corso di attività industriali ed essere all’origine di inquinamenti: fuga di diossina a Seveso (Italia) nel 1976, esplosione di un reattore nucleare a Chernobyl (Ucraina) nel 1986 o, più recentemente, lo scoppio dello stabilimento AZF di Tolosa (settembre 2001). Per alcuni complessi industriali, la natura dei prodotti utilizzati, immagazzinati o fabbricati, i procedimenti e la posizione geografica (vicinanza di importanti vie di comunicazione o di zone abitate e densità elevata di popolazione) possono conferire un carattere particolarmente pericoloso. Nel 2009, sono stati registrati in Francia 1.399 incidenti tecnologici: 983 eventi riguardano Impianti Classificati (IC); 58 casi estranei agli IC hanno provocato un inquinamento accidentale delle acque di superficie e 358 casi riguardano altri eventi il cui feedback può essere ricondotto agli IC. Lo stesso anno, nella regione PACA, si sono verificati 121 incidenti tecnologici [60] (tabella 9). La classificazione Seveso21 permette di identificare i siti a rischio: nel 2009, erano interessati 1.188 stabilimenti francesi, di cui 550 “di soglia bassa” (rischi elevati) e 638 “di soglia alta” (rischi molto elevati). Le regioni Rodano-Alpi, Île-de-France, PACA, Aquitania, Alta Normandia e Nord-Pas de Calais raggruppano quasi la metà di 21 Le aziende sono classificate in base al loro livello di pericolosità (quantità e pericolosità delle merci manipolate o immagazzinate): gli stabilimenti ad alto rischio, detti “di soglia alta”, conducono studi sui pericoli, attuano un “sistema di gestione della sicurezza”; inoltre, l’urbanizzazione intorno a questi complessi è controllata. Gli stabilimenti “di soglia bassa” presentano rischi di minima entità. Il superamento della soglia si calcola in funzione del tipo di prodotti e delle loro frasi di rischio [phrases de risque] (annotazioni presenti sulle etichette di prodotti chimici [produits chimiques] che indicano i rischi [risques] ai quali ci si espone in caso di loro utilizzo, contatto, ingestione, inalazione, manipolazione o scarico/emissione in natura o nell’ambiente. Si presentano sotto forma di una “R”, seguita da una o più cifre, ciascuna delle quali corrisponde ad un determinato rischio. Sono definite nell’allegato III della direttiva europea [directive européenne]). Le soglie sono riportate negli allegati della Direttiva. Oltre alle soglie di prodotti comburenti, la Direttiva propone soglie diverse per i prodotti esplosivi, infiammabili, facilmente infiammabili, estremamente infiammabili, tossici per l’uomo, molto tossici per l’uomo, tossici per l’ambiente, ecc.... Esistono poi alcuni composti chimici (metanolo, nitrato di ammonio,...), richiamati nell’allegato della Direttiva, per i quali sono definite soglie specifiche. 2011 – ors paca - 39 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra questi complessi [61]. Nel 2010, nella regione PACA, 77 siti industriali rientravano nella Direttiva Seveso II, di cui 55 “di soglia alta”, appartenenti in maggioranza ai settori della chimica, della petrolchimica e dello stoccaggio di prodotti infiammabili, situati per la maggior parte intorno all’Etang de Berre, nelle Bocche del Rodano (nel 2003, la regione contava 81 siti industriali, di cui 60 “di soglia alta”) [61]. Queste aziende generano attività di trasporto di merci pericolose, tali da presentare rischi sanitari. Inoltre, alcune dighe vengono sorvegliate nell’ambito della prevenzione e della protezione delle popolazioni contro il rischio di rottura. La regolamentazione della loro sorveglianza è definita dalla legge sull’acqua e gli ambienti acquatici del 30 dicembre 2006 e dal decreto 2007-1735 dell’11 dicembre 2007: le opere sono ormai classificate in base al loro livello di sorveglianza (da A a D, dove la classe A riguarda le opere più importanti) [62]. Questa classificazione sostituisce le precedenti denominazioni: dighe “che interessano la sicurezza pubblica” e dighe “di media importanza”. Un piano particolare di intervento è necessario per le opere più importanti. La regione PACA conta 19 dighe di categoria A e 24 dighe di categoria B [63]. I rischi naturali influiscono sui rischi tecnologici: nel corso di calamità naturali, i complessi industriali possono essere danneggiati, con conseguente rilascio di prodotti tossici nell’ambiente e possibile contaminazione delle acque, del terreno e della catena alimentare. Gli incidenti tecnologici e i relativi inquinamenti possono provocare sconvolgimenti nell’ecosistema e minacciare la salute umana su vasta scala. Le conseguenze di tali fenomeni possono essere dirette (mortalità causata dall’esplosione o dalla contaminazione da sostanze pericolose...) o indirette (ad esempio, interruzioni delle vie di comunicazione). I dipendenti delle industrie a rischio sono particolarmente esposti alle conseguenze dirette degli incidenti. 2011 – ors paca - 40 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Bibliografia 1. ORS PACA, Etats de santé et inégalités en région Provence-Alpes-Côte d'Azur. 2010: p. 161. 2. Insee PACA, Année de crise. Sud Insee conjoncture, 2010. 34. 3. Insee PACA, Recensement de la population de 2006 - Provence-Alpes-Côte d'Azur : arrivées de familles et d'actifs. Sud Insee l'essentiel, 2009. 133. 4. Insee Paca, Entre 5,5 et 5,8 millions d'habitants en Provence-Alpes-Côte d'Azur à l'horizon 2030. SUD INSEE l'essentiel 2007. 104. 5. Insee PACA, Prémices d'un redressement du marché du travail début 2010. SUD INSEE Conjoncture, 2010 35. 6. Insee PACA, Minima sociaux : montée en charge du Revenu de Solidarité Active au second semestre. Bilan économique et social 2009 - Provence-Alpes-Côte d'Azur. 2009. 7. Insee Paca, Un quart des salariés de Provence-Alpes-Côte d'Azur gagne moins de 830 euros par mois. SUD INSEE l'essentiel, 2009 137. 8. Dros Paca, Baromètre social 2008, in Les cahiers du Dros n°7, Dros, Editor. 2010. p. 16. 9. Insee PACA, Le logement en Provence-Alpes-Côte d'Azur. Marseille. 2008. 10. Melquiond, A. and V. Roux, Trois habitants sur quatre satisfaits malgré des logements plus petits. SUD INSEE l'essentiel, 2008. n°118. 11. Insee and Conseil général des Alpes-Maritimes, Alpes-Maritimes, vers une stabilisation du nombre de personnes âgées dépendantes d'ici 2020. 2009. 12. Meloux, S. and X. Monchois, Le rôle déterminant des migrations dans le développement démographique des espaces de Provence-Alpes-Côte d'Azur. SUD INSEE l'essentiel, 2006. n°92: p. 6. 13. Meyer, V., Un quart des salariés de Provence-Alpes-Côte d'Azur gagne moins de 830 euros par mois. SUD INSEE l'essentiel, 2009. n°137: p. 4. 14. Martinelli, D., Plus de 7 000 saisonniers d'hiver de la montagne en ProvenceAlpes-Côte d'Azur. SUD INSEE l'essentiel, 2007. n°107: p. 1-4. 15. Careps, Etude sur la santé et le mode de vie des saisonniers météores dans le Pays du Grand Briançonnais. 2007. 16. Brulon, F. and E. Chevalier, 654 000 pauvres en Provence-Alpes-Côte d'Azur. SUD INSEE l'essentiel, 2008. n°122: p. 4. 17. Cappelluti, C. and S. Meloux, 105 000 emplois salariés liés à la fréquentation touristique en Provence-Alpes-Côte d'Azur. SUD INSEE l'essentiel, 2006. n°90: p. 4. 18. Marchand, D., La démographie des professionnels de santé MRS Bilan 2008 Perspectives 2009. Conférence régionale de santé; 2009. 2009. 19. Attal-Toubert, K. and M. Vanderschelden, La démographie médicale à l’horizon 2030 : de nouvelles projections nationales et régionales. Etudes et Résultats, 2009. 679: p. 1-8. 2011 – ors paca - 41 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 20. Marchand, D., Permanence des soins (PDS). MRS bilan 2008 - Perspectives 2009. Conférence régionale de santé. 2009. 21. URCAM PACA and MRS PACA, Rôle des réseaux de santé dans la coordination de la prise en charge des patients en Provence-Alpes-Côte d'Azur. 2009. 22. Drass Paca, Les capacités d'accueil et l'activité des établissements de santé de la région Provence-Alpes-Côte d'Azur. info Stat, 2010. 10. 23. Enel, P., et al., Identification des actions d’Education Thérapeutique du Patient ciblant les maladies chroniques au sein des établissements de santé, de leurs partenaires ambulatoires et des réseaux de santé de la région PACA en 20082009, A. ADPC, CRES PACA, Université de la Méditerranée Aix-Marseille II, Editor. 2010. 24. Dros Paca, Pauvreté : les enfants sont aussi concernés. Les cahiers du Dros, 2010. 8. 25. Shojaei, T. and V. Kovess-Massfety, La santé mentale des enfants scolarisés dans les écoles primaires de la région Provence-Alpes-Côte d’Azur. 2005. 26. Verger, P., et al., Caractéristiques sociales individuelles, contexte résidentiel et prévalence des problèmes de poids dans la petite enfance : une analyse multiniveau. Revue d’Épidémiologie et de Santé Publique, 2007. 55 p. 347– 356. 27. InVS. Imprégnation des enfants par le plomb en France en 2008-2009. BEH Web 2010 : http://www.invs.sante.fr/behweb/2010/02/index.htm. 28. Pitrou, I., et al., Child overweight, associated psychopathology, and social functioning: a French school-based survey in 6- to 11-year-old children. Obesity (Silver Spring), 2010. 18(4): p. 809-17. 29. Insee. Taux de pauvreté selon l'âge et le sexe. 2007 : http://www.insee.fr/fr/themes/tableau.asp?reg_id=0&ref_id=NATTEF04416. 30. DRASS PACA, Enquête EHPA. 2003. 31. FNORS, Vieillissement des populations et état de santé dans les régions de France, L.é.d.r.d. ORS, Editor. 2008. 32. Ramaroson, H., et al., Prevalence of dementia and Alzheimer's disease among subjects aged 75 years or over: updated results of the PAQUID cohort. Rev Neurol (Paris), 2003. 159(4): p. 405-11. 33. Conwell, Y., P.R. Duberstein, and E.D. Caine, Risk factors for suicide in later life. Biol Psychiatry, 2002. 52(3): p. 193-204. 34. Laroche, M.L., et al., Medicaments potentiellement inappropries aux personnes agees : interet d'une liste adaptee a la pratique medicale francaise Rev Med Interne, 2009. 30(7): p. 592-601. 35. Lecadet, J., et al., Médicaments psychotropes : consommation et pratiques de prescription en France métropolitaine. II. Données et comparaisons régionales, 2000. Revue Médicale de l’Assurance Maladie, 2003. 34(4): p. 233-248. 36. Bocquier, A., et al., Dispensing of anxiolytics and hypnotics in southeastern France: demographic factors and determinants of geographic variations. Fundamental & Clinical Pharmacology, 2008. 22: p. 323-333. 2011 – ors paca - 42 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 37. DREES. L’état de santé de la population en France - Rapport 2008. 2009 [cited. 38. Adler, N. and J. Ostrove, Socioeconomic status and health: what we know and what we don't know. Annals of the New York academy of Sciences, 1999. 896: p. 3-15. 39. Trannoy, A., et al., Inequality of opportunities in health in France: a first pass. Health Econ, 2009. 19(8): p. 921-938. 40. McLaren, L., Socioeconomic status and obesity. Epidemiol Rev, 2007. 29: p. 29-48. 41. Bocquier, A., et al., Prevalence of treated diabetes: geographic variation at the small-area level and association with area-level characteristics. A multilevel analysis in Southeastern France. Diabetes Metab, 2010. In press. 42. DRASS PACA, Santé mentale en population générale: image et réalite en Provence-Alpes Côte d'Azur. 2009. 43. Baudier, F. and C. Michaud, Le dépistage des cancers : entre organisation et libre choix, in Baromètre Santé 2005, F. Beck, P. Guilbert, and A. Gautier, Editors. 2007, Institut national de prévention et d’éducation pour la santé: Saint-Denis. p. 299-328. 44. Institut National du Cancer, Etat des lieux du dépistage du cancer du col utérin en France. 2007. 45. Pornet, C., et al., Déterminants socio-économiques de la participation au dépistage organisé du cancer colorectal, Calvados (France), 2004-2006. BEH, 2010. n°12. 46. Insee Paca and L'acsé, Le logement des immigrés en Provence-Alpes-Côte d'Azur en 2006 : une réalité contrastée, in Rapport d'étude. 2008. p. 63. 47. Insee Paca, La population immigrée en Provence-Alpes-Côte d'Azur en 2004. 2006. 48. Darmon, N. and M. Khlat, An overview of the health status of migrants in France, in relation to their dietary practices. Public Health Nutr, 2001. 4(2): p. 163-72. 49. Stanojevich, E. and A. Veïsse, Repères sur la santé des migrants, in La santé de l'homme. 2007. p. 21-4. 50. Institut de Veille Sanitaire. Prévalence des hépatites B et C en France en 2004-2007: www.invs.sante.fr/publications/2006/prevalence_b_c/index.html. 51. Dourgnon, P., et al., Le recours aux soins de ville des immigrés en France, in Questions d'économie de la santé, IRDES, Editor. 2009. 52. Azema, B. and N. Martinez, Les personnes handicapées vieillissantes: espérances de vie et de santé; qualité de vie. RFAS, 2005. 2. 53. CREAI PACA, Profil des personnes handicapées vieillissantes vivant à domicile, par territoire de proximité en provence Alpes Côte d'Azur. 2007. 54. Drass Paca and Cire Sud, Les toxi-infections alimentaires collectives déclarées en 2008. Bulletin de veille sanitaire, 2010. 1. 2011 – ors paca - 43 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 55. Lang, T., et al., Assessing post-disaster consequences for health at the population level: experience from the AZF factory explosion in Toulouse. J Epidemiol Community Health, 2007. 61(2): p. 103-7. 56. Wilkinson, R. and M. Marmot, Les déterminants sociaux de la santé : les faits. Deuxième édition, Organisation mondiale de la santé, Editor. 2004: Copenhague. p. 40. 57. Comité de la prévention et de la précaution, Catastrophes environnementales. Préparer l'évaluation de leurs effets et le retour d'expérience., Ministère de l'écologie et du développement durable, Editor. 2008. 58. Verger, P., et al., Environmental disasters: preparing for impact assessments and operational feedback. Am J Disaster Med, 2008. 3(6): p. 358-68. 59. Ledrans, M., Impact sanitaire de la vague de chaleur de l’été 2003 : synthèse des études disponibles en août 2005. BEH, 2006. n°19-20: p. 130-137. 60. Aria. Base des accidents technologiques. 2010. 61. PNSE, Rapport de la commission d’orientation du Plan National santé Environnement. 2004 62. Ministère de l’écologie. Sécurité des ouvrages hydrauliques et de protection. . 2010. 63. DIREN paca. Ouvrages des concessions hydroélectriques en région ProvenceAlpes-Côte d’Azur. 2009. 2011 – ors paca - 44 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Allegato: indicatori statistici e cartografie 2011 – ors paca - 45 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 1: Rilievo e rete idrografica della regione PACA Fonte: Diren PACA – Consiglio Regionale PACA 2011 – ors paca - 46 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 1: contesto socio-demografico della regione PACA Alpi di Alta Provenza Indicatori Alte Alpi Alpi Marittime Paca Effettivo Tasso Effettivo Tasso Effettivo Tasso Tasso 32 878 21,3 28 429 21,7 211 534 19,7 21,1 15 968 10,3 12 746 9,7 121 949 11,4 9,7 3. Indice di invecchiamento (per 100 giovani – 2006) / 114,7 / 102,9 / 123,4 104,0 4. Numero di nascite domiciliate e tasso di natalità (% - 2006) 1 536 9,9 1461 11,2 11 754 11,0 12,0 5. Famiglie monoparentali (% 2006) 4 890 23,0 3689 20,6 37 565 25,8 25,1 6. Persone senza diploma (% 2006) 21 381 18,3 14 870 15,1 150 575 18,7 20,5 / 22,5 / 23,9 / 252,0 155,0 Demografia 1. Popolazione < 18 anni (% 2006) 2. Popolazione = 75 anni (% 2006) 7. Densità di popolazione (abitanti / km2) 8. Numero di comuni 200 177 163 963 Occupazione – attività disoccupazione 9. Operai (% - 2006) 15 449 23,0 12 648 21,2 85 073 18,0 20,3 10. Quadri (% - 2006) 6 666 9,9 5 361 9,0 70 686 15,0 13,4 3 461 9,8 2 148 6,8 23 770 9,7 11,5 4 526 14,2 2 791 9,9 28 736 12,5 15,3 1616 22,0 961 15,2 9 714 19,4 22,9 11. Disoccupazione uomini (% 2006) 12. Disoccupazione donne (% 2006) 13. Disoccupazione nella fascia 15 – 24 anni (% - 2006) 1 Numero e quota della popolazione di età inferiore a 18 anni nel 2006 – 2 Numero e quota della popolazione over-75 nel 2006 - 3 Numero di persone over-60 per 100 giovani di età inferiore a 20 anni nel 2006 - 4 Numero di nascite domiciliate e numero di nascite per 1000 abitanti nel 2006 - 5 Numero e quota di famiglie monoparentali tra le famiglie con figlio/i di età inferiore a 25 anni nel 2006 – 6 Numero e quota di persone over-15 senza diploma tra la popolazione over-15 non scolastica nel 2006 – 7 Numero di abitanti per km2 - 8 Numero di comuni - 9 Numero e quota di operai nella popolazione attiva nel 2006 - 10 Numero e quota di quadri nella popolazione attiva nel 2006 – 11 e 12 Numero e quota di disoccupati nella popolazione attiva di età compresa tra 15 e 64 anni nel 2006 - 13 Numero e quota di disoccupati nella popolazione attiva di età compresa tra 15 e 24 anni nel 2006 - 2011 – ors paca - 47 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 2: Densità (numero di abitanti per km2) di popolazione nel 2007 nella regione PACA Densità della regione: 154,9 abitanti / km2 Fonte: Insee, censimento della popolazione, 2007 – Gestione ORS PACA (SIRSéPACA) 2011 – ors paca - 48 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 3: reddito fiscale di riferimento per nucleo famigliare fiscale e per cantone nelle Alpi di Alta Provenza nel 2007 Fonte: Direzione generale delle imposte – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) Carta 4: quota delle persone senza diploma per cantone nelle Alpi di Alta Provenza nel 2006 Fonte: Insee RP 2006 (gestione 2011 – principale) ors paca - – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) 49 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 5: reddito fiscale di riferimento per nucleo famigliare fiscale e per cantone nelle Alte Alpi nel 2007 Fonte: Direzione generale delle imposte – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) Carta 6: quota delle persone senza diploma per cantone nelle Alte Alpi nel 2006 Fonte: Insee RP 2006 (gestione 2011 – principale) ors paca - – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) 50 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 7: reddito fiscale di riferimento per nucleo famigliare fiscale e per cantone nelle Alpi Marittime nel 2007 Fonte: Direzione generale delle imposte – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) Carta 8: quota delle persone senza diploma per cantone nelle Alpi Marittime nel 2006 Fonte: Insee RP 2006 (gestione 2011 – principale) ors paca - – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) 51 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 2: l’offerta di cure ambulatoriali nella regione Paca nel 2010 Region e Dipartimento Alpi di Alta Provenza Indicatori Alte Alpi Alpi Marittime Bocche del Rodano Var Vaucluse Paca Effettivo Densità Effettivo Densità Effettivo Densità Effettivo Densità Effettivo Densità Effettivo Densità Densità 189 121,1 175 132,1 1390 128,4 2509 128,1 1169 117,4 606 112,6 124,0 270 173,0 220 166,1 1995 184,3 4739 241,9 2206 221,5 871 161,9 212,0 116 74,3 105 79,3 1658 153,0 2945 150,0 1097 110,0 577 107,0 134,0 1. Medici generici liberi professionisti 2. Infermieri/e liberi/e professionisti/e 3. Medici specialisti liberi professionisti Quota settore 1 76,7 85,7 45,8 67,7 62,4 62,2 61,2 Quota settore 2 22,4 14,3 53,7 32,2 37,6 37,3 38,6 4. Pediatri liberi professionisti 5 17,4 4 15,9 76 40,5 143 38,2 54 30,6 29 27,2 34,6 5. Ginecologi-ostetrici liberi professionisti 6 18,4 2 7,0 97 40,4 171 36,4 74 35,0 46 37,8 35,9 6. Psichiatri liberi professionisti 8 5,1 6 6,0 201 18,6 400 20,4 97 9,7 54 10,0 15,7 7. Chirurghi-dentisti liberi professionisti 90 57,7 90 67,9 1127 104,1 1542 78,7 754 75,7 367 68,2 81,6 8. MF liberi professionisti 184 117,9 218 164,6 1416 130,8 2599 132,7 1233 123,8 560 104,1 128,0 1 - 8 Numero di professionisti della salute e densità per 100.000 abitanti (pediatri: meno di 16 anni; ginecologi-ostetrici: donne di età compresa tra 15 e 49 anni) a gennaio 2009 MF: Massaggiatori-fisioterapisti Fonte: Urcam Paca, Insee RP 2007 – gestione Ors Paca – SIRSéPACA 2011 – ors paca - 52 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 9: Densità di medici generici liberi professionisti per area occupazionale e numero di medici generici nella regione Paca nel 2010 Fonte: URCAM PACA, Insee RP 2007 – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) Carta 10: Densità di medici specialisti occupazionale nella regione Paca nel 2010 liberi professionisti per area Fonte: URCAM PACA, Insee RP 2007 – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) 2011 – ors paca - 53 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 11: Reti di perinatalogia nella regione Paca nel 2009 Fonte: Decisione di finanziamento della Missione Regionale Sanitaria PACA – gestione ORS PACA (SIRSéPACA) 2011 – ors paca - 54 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 3: Le strutture sanitarie pubbliche e private della regione ProvenzaAlpi-Costa Azzurra nel 2010 Alpi di Alta Provenza Alte Alpi Alpi Marittime Bocche del Rodano Var Vaucluse Regione Paca Centro ospedaliero regionale (CHR/CHU)* 0 0 1 1 1 0 3 Centro ospedaliero (CH) 2 3 6 8 6 8 33 Centro ospedaliero specializzato in psichiatria 0 1 1** 3 1 1 7 Ospedale militare 0 0 0 1 1 0 2 Ospedale locale 9 2 6 1 1 4 23 Altra unità del servizio pubblico 1 0 0 0 0 0 1 Struttura per le cure a breve degenza 2 1 16 33 13 9 74 Centro per la lotta contro il cancro 0 0 1 1 0 0 2 Struttura per la lotta contro le malattie mentali (eccetto CHS)*** 0 0 5 15 5 1 26 Struttura di cure di rieducazione e riadattamento 4 18 21 32 21 5 101 Struttura per le cure a lunga degenza 1 0 2 3 4 0 10 Altra struttura privata (eccetto dialisi) 0 0 4 9 3 1 17 19 25 63 107 56 29 299 Settore pubblico (entità giuridiche) Settore privato (strutture) TOTALE * Ospedale Renée Sabran collegato all’entità giuridica del CHR “Hospices de Lyon” **CHS Sainte Marie (privato sotto DG) *** Compresi i centri di post-cura per malati mentali Fonte: DRASS – SAE 2009 (base amministrativa) 2011 – ors paca - 55 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 4: l’offerta di cure ospedaliere nella regione Paca nel 2009 Dipartimento Alpi di Alta Provenza Indicatori Alte Alpi Alpi Marittime Regione Bocche del Rodano Var Vaucluse Paca Effettivo Tasso Effettivo Tasso Effettivo Tasso Effettivo Tasso Effettivo Tasso Effettivo Tasso Tasso 1. Medicina chirurgia ostetrica HC 440 28,5 521 39,8 3885 36,2 8475 43,7 2867 29,1 1928 36,1 37,6 2. Medicina chirurgia ostetrica – alternativa a HC 36 2,3 48 3,7 609 5,7 1097 5,7 349 3,5 165 3,1 4,8 3. Cure di rieducazione e riadattamento - HC 423 27,4 1131 86,5 2226 20,7 3807 19,7 2400 24,4 614 11,5 22,0 4. Cure di rieducazione e riadattamento – alternativa a HC 5 0,3 35 2,7 42 0,4 268 1,4 190 1,9 5 0,1 1,1 5. Cure a lunga degenza - HC 71 44,5 135 105,9 420 34,4 472 28,7 430 41,6 250 53,3 38,2 6. Psichiatria generale - HC 162 13,3 125 12,2 962 11,2 2278 15,0 774 9,9 537 13,0 12,7 7. Psichiatria generale – alternativa a HC 86 7,1 33 3,2 264 3,1 635 4,2 171 2,2 276 6,7 3,9 2 0,6 8 2,8 36 1,7 43 1,0 27 1,3 18 1,5 1,3 32 9,7 21 7,4 86 4,1 198 4,7 95 4,7 144 11,9 5,7 0 0,0 0 0,0 251 2,3 418 2,2 166 1,7 66 1,2 1,9 8. Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – HC 9. Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza – alternativa a HC 10. Ospedalizzazione a domicilio in medicina 1 – 4 Numero di letti o posti e tasso di dotazione delle infrastrutture per 10.000 abitanti al 01/01/09 in Ospedalizzazione Completa (HC) o alternativa all’ospedalizzazione completa (ospedalizzazione diurna, ospedalizzazione notturna e anestesia o chirurgia ambulatoriali) - 5 Numero di letti e tasso di dotazione delle infrastrutture in ospedalizzazione completa per 10.000 persone over-75 al 01/01/09 - 6-7 Numero di letti o posti e tasso di dotazione delle infrastrutture in ospedalizzazione completa o alternativa all’HC per 10.000 persone over-18 al 01/01/09 – 8-9 Numero di letti o posti e tasso di dotazione delle infrastrutture in ospedalizzazione completa o alternativa a HC per 10.000 persone di età inferiore a 18 anni al 01/01/09 – 10 Numero di posti in ospedalizzazione a domicilio in medicina e tasso di dotazione delle infrastrutture per 10.000 abitanti al 01/01/09 Fonte: Urcam Paca, Insee RP 2007 – gestione Ors Paca – SIRSéPACA 2011 – ors paca - 56 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 5: Capacità e attività in ospedalizzazione completa per grandi gruppi disciplinari nel 2007 nella regione PACA Ospedalizzazione completa Capacità Grande gruppo disciplinare di dotazione delle infrastrutture Numero di letti al 31/12/07 Attività Evoluzione 2002/2007 Numero nel 2007 di Evoluzione delle giornate 2002/2007 PACA Metropol. Ammissioni Giornate PACA Metropol. Medicina 9 095 -4% -1% 433 637 2 647 887 -7% 0% Chirurgia 7 473 -11% -9% 392 532 1 785 760 -17% -14% Ostetricia 1 589 -5% -5% 92 623 411 351 -6% -6% 18 157 -7% -5% 918 792 4 844 998 -11% -6% 4 969 -5% -6% 48 486 1 642 093 -3% -3% 136 13% -2% 1 327 31 011 19% 2% 5 105 -4% -6% 49 813 1 673 104 -3% -3% Cure di rieducazione 7 212 -2% 4% 67 756 2 336 323 0% 7% Riadattamento funzionale 3 386 0% 3% 29 091 1 079 319 5% 4% 10 598 -1% 3% 96 847 3 415 642 1% 6% 3 591 -9% -18% 2 187 1 262 518 -10% -19% 37 451 -5% -6% 1 067 639 11 196 262 -6% -6% Breve degenza o MCO Psichiatria generale Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza Psichiatria Media degenza o cure di rieducazione e riadattamento* Lunga degenza o cure di lunga durata Tutte le discipline 2011 – ors paca - 57 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra * Eccetto centri di post-cura Fonti: DRASS/DREES, SAE 2002 – 2007 (basi statistiche) Tabella 6: Capacità e attività in ospedalizzazione parziale per grandi gruppi disciplinari nel 2007 nella regione PACA Ospedalizzazione parziale Capacità Grande gruppo disciplinare di dotazione delle infrastrutture Numero di posti al 31/12/07 Attività Evoluzione 2002/2007 PACA Metropol. Numero di ingressi nel 2007 Evoluzione 2002/2007 PACA Metropol. Medicina 963 13% 28% 170 318 10% 37% Chirurgia 1 181 20% 25% 369 926 29% 31% Ostetricia 117 -9% 0% 28 287 -20% 3% 2 261 15% 25% 568 531 19% 31% 1 456 2% 1% 275 255 4% 8% 568 3% 4% 95 555 -8% 3% 2 024 3% 2% 370 810 0% 7% Cure di rieducazione 21 -22% 32% 2 925 -51% 48% Riadattamento funzionale 477 4% 35% 165 198 29% 39% 498 3% 34% 168 123 26% 40% 4 783 8% 14% 1 107 464 13% 21% Breve degenza o MCO Psichiatria generale Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza Psichiatria Media degenza o cure di rieducazione e riadattamento* Tutte le discipline * Eccetto centri di post-cura Fonti: DRASS/DREES, SAE 2002 – 2007 (basi statistiche) 2011 – ors paca - 58 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra 2011 – ors paca - 59 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 7: Tasso di occupazione e durata media di degenza in ospedalizzazione completa nel 2007 nella regione PACA Medicina 83% Durata media di degenza (in giorni) 6,1 Chirurgia 67% 4,5 Ostetricia 72% 4,4 Breve degenza 75% 5,3 Psichiatria generale Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza Psichiatria 92% 33,9 65% 23,4 91% 33,6 Cure di rieducazione 90% 34,5 Riadattamento funzionale 88% 37,1 Media degenza 90% 35,3 Lunga degenza 97% - Discipline Tasso di occupazione* * Calcolato per l’ospedalizzazione completa, rappresenta il rapporto tra il numero di giornate realizzate e il numero di “giornate sfruttabili”, cioè il numero di letti potenzialmente disponibili in un anno per ogni giornata di esercizio (ad eccezione di quelli resi provvisoriamente indisponibili). Fonte: DRASS/DREES, SAE 2002 – 2007 (basi statistiche) 2011 – ors paca - 60 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 12: la qualità dell’acqua nella regione Paca Fonte: DRASS PACA, 2009 Alcune aree della regione PACA sono periodicamente confrontate a problemi di qualità batteriologica dell’acqua potabile. Le zone di bassa montagna sono infatti solitamente alimentate da sorgenti locali, soggette all’inquinamento derivante dall’allevamento e dalle attività di pascolo; inoltre, sono dotate di sistemi di captazione obsoleti. Le zone costiere sono invece alimentate con acqua di buona qualità, proveniente dall’Alta Provenza (canale di Provenza, canale di Marsiglia). 2011 – ors paca - 61 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 13: Le emissioni di polveri sottili nel 2004 in Provenza-Alpi-Costa Azzurra Fonte: AtmoPACA – Inventario delle emissioni 2004, metodologia 2009 Le emissioni totali di polveri sottili nella regione PACA rappresentavano nel 2004 il 2,1% delle emissioni nazionali, pari a circa 8.800 tonnellate per PM2,5 e a 12.200 tonnellate per PM10. Il trasporto stradale e l’industria costituivano le principali fonti di emissioni. L’industria rappresenta il 28% delle emissioni di PM10 (pari a 3.615 tonnellate) e il 17% di PM2,5 (pari a 1.590 tonnellate). Nel 2004, nella regione PACA, il 61% delle emissioni di PM2,5 e il 54% di PM10 erano dovute al trasporto stradale. Più la quota del trasporto stradale è elevata, più le polveri sono sottili (AtmoPACA, 2009). L’inventario del 2004 mostra che le emissioni di polveri sottili sono maggiori nei dintorni dell’Etang de Berre, che subisce l’influsso dell’industria, e lungo le principali direttrici della rete viaria (A51 verso Avignone, A8 verso Cannes e Nizza, A7 verso Orange…). La carta rappresenta le emissioni medie per comune. Le emissioni variano però in misura non trascurabile a seconda del punto del comune preso in considerazione (più o meno lontano da una fonte di emissioni). 2011 – ors paca - 62 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 14: Età delle abitazioni principali nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra nel 2006 Fonte: Insee RP 2006 Ad eccezione della zona situata all’estremo est della regione, il parco residenziale è più recente sulla fascia costiera rispetto all’entroterra. Nel resto della regione, il parco residenziale di vecchia costruzione è relativamente distribuito. Tabella 8: Le intossicazioni da ossido di carbonio nella regione Provenza-AlpiCosta Azzurra 2005 2006 2007 2008 Numero di famiglie intossicate 76 149 97 112 Numero di persone intossicate Numero di ricoveri al Pronto Soccorso Numero di decessi 162 330 299 362 131 246 214 244 2 11 1 5 Fonte: Cire Sud, 2009 – Dati provenienti dal sistema di sorveglianza delle intossicazioni da CO 2011 – ors paca - 63 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Grafico 1: Andamento del numero di vetture nuove, per categoria di emissioni di CO2, tra il 2003 e il 2008, in Provenza-Alpi-Costa Azzurra Fonte: IFEN Per realizzare gli obiettivi definiti dal Protocollo di Kyoto, la proposta di regolamento presentata il 19 dicembre 2007 dalla Commissione dell’Unione Europea stabilisce una norma di emissioni di CO2 di 130 g/km per le vetture nuove, da attuare entro il 2012. Nella regione PACA, il numero di vetture nuove che emettono meno di 130 g/km di CO2 è in costante aumento, contrariamente a quello delle vetture che emettono tra 131 e 250 g/km di CO2, sceso del 38% tra il 2003 e il 2008. Le vetture nuove che emettono più di 250 g/km di CO2 sono oggi rare (1983 vetture nuove nel 2008). 2011 – ors paca - 64 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Carta 15: Numero di casi di febbre “dengue” importati per 100.000 abitanti nei dipartimenti di residenza dei casi riferiti dai laboratori nel 2006 e 2007 Fonte: Casi importati di “chikungunya” e di febbre “dengue” in Francia metropolitana – Bilancio di sorveglianza – Istituto di monitoraggio sanitario InVs Carta 16: Numero di casi di “chikungunya” per 100.000 abitanti nei dipartimenti di residenza dei casi importati riferiti dai laboratori da aprile 2005 a dicembre 2007 Fonte: Casi importati di “chikungunya” e di febbre “dengue” in Francia metropolitana – Bilancio di sorveglianza – Istituto di monitoraggio sanitario InVs 2011 – ors paca - 65 Profilo del territorio Provenza-Alpi-Costa Azzurra Tabella 9: gli incidenti o gli infortuni tecnologici e industriali verificatisi tra il 2000 e il 2009 nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e le relative conseguenze Industria manifatturiera Industria estrattiva Produzione ed erogazione di energia Produzione ed erogazione dell’acqua, smaltimento dei rifiuti 0 1 1 Edilizia Commercio, riparazione autovetture, motocicli Totale 3 1 2 48 1 0 0 4 10 0 5 10 2 11 49 Alpi di Alta Provenza 41 Alte Alpi 4 Alpi Marittime 21 Bocche del Rodano 394 2 16 36 5 5 458 Var 10 0 4 10 1 17 42 Vaucluse 64 0 4 15 1 25 109 534 3 31 74 64 716 PACA 10 Conseguenze Incendio 154 2 9 39 8 66 278 Rilascio di materie pericolose o inquinanti 381 0 25 34 3 40 483 Esplosione 27 0 5 5 1 4 42 Radiazioni/Emissioni radioattive 2 0 0 7 0 0 9 7 0 16 5 0 13 41 3 0 1 1 0 3 8 Scarichi necessari degli abitanti Numerosi di decessi Fonte: base Aria, Ministero degli Interni - Gestione ORS PACA 2011 – ors paca - 66