NELLE PAGINE SICILIANE MARAN AMARO: «MOLTI ERRORI, POCA REAZIONE»
SPECIALE
www.gazzetta.it lunedì 17 settembre 2012 1,20 €
TUTTE LE LISTE PER DIVENTARE CAMPIONI
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 116 ­ Numero
numero 220
Anno
Desert Boot Amber Gold
ITALIA
[email protected] - clarks.it
Serie A / 3ª GIORNATA
IL POSTICIPO QUARTO SUCCESSO SU 4 PARTITE IN TRASFERTA
La Samp sa solo vincere
RILANCIO INTER
PARTITE
CHIEVO­LAZIO
1­3
FIORENTINA­CATANIA 2­0
MILITO E CASSANO SHOW
GENOA­JUVENTUS
1­3
MILAN­ATALANTA
0­1
NAPOLI­PARMA
3­1
Stramaccioni: «Noi provinciali? Sciacquatevi la bocca»
Sneijder furioso per il cambio. Il Torino esce tra gli applausi
PALERMO­CAGLIARI
1­1
PESCARA­SAMPDORIA 2­3
ROMA­BOLOGNA
3 Antonio Cassano, 30 anni, abbraccia Diego Milito, 33 ANDREOLI
BRAMARDO, CECERE, DALLA VITE, ELEFANTE PAG. DA 8 A 11
LE MAGNIFICHE TRE A PUNTEGGIO PIENO DOPO I PRIMI 270 MINUTI DELLA SERIE A
VUCINIC
GRINTA
JUVE
CAVANI­PANDEV
IL NAPOLI C’E’
HERNANES LUCE
DELLA LAZIO
SIENA­UDINESE
2­2
TORINO­INTER
0­2
GENOA
3
CHIEVO
3
PARMA
3
BOLOGNA
3
ATALANTA (­2) 2
CAGLIARI
2
UDINESE
1
PALERMO
1
PESCARA
0
SIENA (­6) ­4
Tra parentesi i punti di penalizzazione
CRISI MILAN DOMANI L’ANDERLECHT
Mirko Vucinic, 28 anni, bacia il
braccio con il tatuaggio con
nomi e data di nascita dei figli
Aleksandar 01­11­10 e Matija
19­07­12 NEWPRESS
3 Il tecnico del Milan: Massimiliano Allegri, 45 anni
ilCommento
CAMPIONATO
FORMULA 3
di ALBERTO CERRUTI
Sembra un campionato formula 3, che alla giornata
numero 3 ritrova 3 squadre al comando, Juventus-Napoli-Lazio, capaci
di vincere a suon di 3 gol.
Per la verità, con loro ci
sarebbe anche la Sampdoria, penalizzata però
da quel -1 iniziale.
SERVIZI ALLE PAG. 2­3­5­6­7­13­14­15
2­3
CLASSIFICA
JUVENTUS
9
NAPOLI
9
LAZIO
9
SAMPDORIA (­1) 8
INTER
6
FIORENTINA 6
ROMA
4
CATANIA
4
TORINO (­1) 3
MILAN
3
L’ARTICOLO A PAGINA 31
Allegri rischia
per Berlusconi
Ma Galliani frena
BOCCI, DELLA VALLE, PASOTTO ALLE PAGINE 18­19
LE ALTRE ROMA DA 2­0 A 2­3 COL BOLOGNA
Gilardino infilza Zeman
Jovetic­Toni e la viola va
CALAMAI, GOZZINI, PALOMBO, PUGLIESE ALLE PAG. 21­23
PRIMO ESONERO AL POSTO DI SANNINO
Zamparini non perdona
Il Palermo a Gasperini
CARUSO A PAGINA 17
SUL NOSTRO WEB (9.45)
MOTOGP A MISANO 2° DIETRO A LORENZO
GOLF A TORINO SI IMPONE LO SPAGNOLO
Valentino rivede il podio
«Dedicato a Simoncelli»
Super Castaño: Open a ­24 GAZZA OFFSIDE
Manassero splendido terzo CON MATERAZZI
FALSAPERLA, IANIERI, ZAMAGNI ALLE PAG. 36­37­39­41
CAZZETTA, COCCHI A PAGINA 47
Tutto sul dopo weekend calcistico
IL ROMPI PALLONE
di GENE GNOCCHI
IL NUOVO PROFUMO DI CHANEL
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9 771120 506000
20 9 1 7>
w
Pato sulla via del recupero.
Ieri ha fatto una partita a subbuteo senza
accusare risentimenti muscolari.
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2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3a GIORNATA
4
1
ECCO
LE COPPE
S
CHAMPIONS
Domani
ore 20.45
MilanAnderlecht
Mercoledì
ore 20.45
ChelseaJuventus
S
EUROPA
LEAGUE
Giovedì
ore 19
UdineseAnzhi
NapoliAik Solna
ore 21.05
InterRubin Kazan
TottenhamLazio
LARGO A VUCINIC
E’ RIMONTA JUVE
Che sofferenza con il Genoa
Con i cambi aggiusta la testa
Turnover, Pirlo in affanno, attacco spuntato: rossoblù in vantaggio
Poi entrano il montenegrino e Asamoah ed ecco tre gol e il primato
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
GENOVA
P
Massimo
Carrera,
48 anni,
sta sostituendo
lo squalificato
Conte sulla
panchina della
Juve LAPRESSE
L’assassino è nascosto a
pagina 16 del secondo tempo: è
qui che si risolve il giallo Genoa-Juve. Minuto 16, Antonelli
libera Bertolacci tutto solo davanti a Buffon. La Juve, presa a
pallate nel primo tempo, salvata dalla traversa quattro minuti
prima (Borriello), è sotto di un
gol (Immobile). Bertolacci non
è uno qualsiasi. Ha segnato alla
Juve nelle ultime due stagioni
con il Lecce. Ricordate la palla
strappata dai piedi di Buffon
che complicò la pratica scudetto? Se Bertolacci segna ancora e
il Genoa va sul 2-0 a mezz’ora
dal termine, difficile raddrizzare la baracca.
Rischio turnover Invece Buffon,
raschiando dal pozzo infinito
della sua classe, si sdraia e respinge il Babau. L’azione si ribalta e Giaccherini fa 1-1 (16’). Poi
in sei minuti (33’, 39’) Vucinic e
Asamoah chiudono il conto:
3-1. Come non detto. La striscia
dei risultati utili sale a 42. La morale sembra facile: rassegnatevi, se la Juve vince anche una
partita del genere, non perde
più... In realtà il messaggio di
Marassi è più sfumato e incoraggia la concorrenza più di quanto
sembri. Conte ha steccato il primo tentativo di turnover. Per ribaltare la partita ha avuto bisogno di Vucinic (un gol e due assist) e Asamoah (rigore procurato e gol). Alla Juve sono tutti
titolari? Mettiamola così, allora: Vucinic fa cose che altri
titolari non fanno. E in
una stagione tanto intensa, non potranno giocare
sempre i più bravi. Inoltre il turnover logora chi
lo subisce, come ha dimostrato
subito Vidal che ha contestato
platealmente il mancato impiego. Aggiungiamoci il momento
sofferto di Pirlo e la conferma
del problema attacco, che il mercato non è riuscito a risolvere e
che l’ottima prestazione di Borriello-Immobile (due ex!) ha reso ancora più imbarazzante.
Che Grifo Il bellissimo Genoa
del primo tempo alla lunga si è
arreso alla fatica e all’impossibilità di pescare un Vucinic dalla
panca. Al massimo: Melazzi.
Ma la Juve incrocerà anche rose
più attrezzate e non è scontato
che riesca sempre a ribaltare
partite nate così male. De Canio
con tre mosse si mette in tasca la Juve. Prima: Bertolacci come una carta moschicida su Pirlo. Seconda:
Jankovic abbassato in
mediana per formare
con Seymour e Kucka
una linea di qualità capace di lanciare con preci-
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
GENOA
JUVENTUS
1
3
3
(4-3-1-2)
(3-5-2)
1 Frey; 31 Sampirisi (dal 34’ s.t. 4 Ferronetti),
21 Canini, 3 Bovo (dal 22’ s.t. 5 Granqvist), 13
Antonelli (dal 37’ s.t. 9 Melazzi); 11 Jankovic,
14 Seymour, 33 Kucka; 91 Bertolacci; 17 Immobile, 22 Borriello.
PANCHINA 30 Tzorvas, 63 Stillo, 10 Merkel,
18 Piscitella, 19 Jorquera, 24 Moretti, 28 Tozser, 89 Anselmo.
ALLENATORE De Canio.
CAMBI DI SISTEMA dal 37’ s.t. 4-3-3.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Canini per gioco scorretto, Immobile per comportamento non regolamentare.
1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini;
4 Caceres (dal 31’ s.t. 26 Lichtsteiner), 8 Marchisio, 21 Pirlo, 24 Giaccherini, 11 De Ceglie
(dal 9’ s.t. 22 Asamoah); 12 Giovinco, 32 Matri (dal 9’ s.t. 9 Vucinic).
PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 2 Lucio, 6
Pogba, 39 Marrone, 23 Vidal, 33 Isla, 27 Quagliarella, 17 Bendtner.
ALLENATORE Carrera (Conte squalificato).
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Bonucci e Barzagli per gioco scorretto, Pirlo per comportamento non regolamentare.
MARCATORI Immobile (G) al 18’ p.t.; Giaccherini (J) al 16’, Vucinic (J) su rigore al 33’,
Asamoah (J) al 39’ s.t.
ARBITRO Rocchi di Firenze.
NOTE paganti 8.554, incasso di 289.511 euro; abbonati 16.300, quota di 289.511 euro. In
fuorigioco 1-1. Angoli 1-9. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 3’.
POSSESSO PALLA
GENOA 34,4%
PASSAGGI POSITIVI
JUVENTUS 65,6%
TIRI IN PORTA
4
IIIIII
GENOA 6
GENOA 65,2%
Pirlo giù I meriti di un Genoa at-
leticamente euforico sono enfatizzati dagli errori della Juve. Riguardiamo le prime tre occasioni descritte. Quella di Borriello
nasce da un retropassaggio di
Bonucci; la prima di Immobile
dalla difesa presa d’infilata a
centrocampo; il gol sgorga da
un fraseggio delle due punte sotto gli occhi teneri di Bonucci e
Chiellini. Difesa svagata e centrocampo anemico senza la foga di Vidal e Asamoah. Bertolacci sarà anche francobollo fastidioso, ma quando Pirlo sta bene
Prima in castigo
poi decisivo
È lui il top player
Carrera: «È partito dalla panchina perché deve
dimostrare in allenamento di meritarsi il posto»
E lui: «Qui non esiste un leader ma il gruppo»
JUVENTUS 84,2%
JUVENTUS 7
GENOA 4
IIIIIIII
JUVENTUS 8
SECONDO TEMPO 1-3
7’ Diagonale di Giovinco sul palo, Giaccherini tira alto.
11’ Gran destro al volo di Giaccherini fuori di poco.
12’ Punizione, testa di Borriello: traversa.
16’ Antonelli a Bertolacci che, solo, calcia su Buffon.
GOL! 16’ Vucinic per Giaccherini che la piazza di
piatto.
GOL! 33’ Vucinic su rigore. Fallo di Sampirisi su
Asamoah.
GOL! 39’ Vucinic da destra, Asamoah segna sul
secondo palo.
1 La festa bianconera per il gol
di Giaccherini 2 Al 9’ della ripresa
Vucinic entra per Matri 3 Vucinic
sione e scavalcare il folto centrocampo bianconero. Terza mossa: due punte vere, Borriello e
Immobile, nati per aggredire la
profondità. Dall’atteso 4-3-3 al
4-3-1-2 che funziona meglio
che sulla lavagna. Borriello spara a lato al 4’, Immobile si divora un contropiede al 9’, i due costruiscono in tandem il vantaggio firmato (18’). E nel finale altre occasioni.
MIRKO VUCINIC
TIRI FUORI
IIIIIII IIII
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 1-0
4’ Su retropassaggio di Bonucci, diagonale di
Borriello di poco a lato.
9’ Immobile parte solo da metà campo e spreca
davanti a Buffon.
GOL! 18’ Immobile scambia con Borriello e infila
Buffon.
37’ Borriello salta Chiellini e viene anticipato da
Bonucci davanti a Buffon.
38’ Giaccherini a Matri che tutto solo alza sulla
traversa.
si prende il pallone da Giovinco
per battere il rigore 4 Il penalty
del 2-1 IPP-LAPRESSE-ANSA- ANDREOLI
3
D ilProtagonista
numeri&
STATISTICHE
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BARICENTRO BASSO 50,9 metri
La prestazione
degli ex Borriello
e Immobile illude
De Canio: il Genoa
dura un tempo
Tanti errori per
la Juve e Matri
si divora un gol
Poi la reazione
d’orgoglio
evade come Houdini dalle cassaforti. Di questi tempi basta il
maltese Schembri. Caceres e De
Ceglie sbagliano quasi tutto,
dal calibro dei cross in giù. I due
esterni e Giaccherini, di fatto,
sono all’esordio in campionato:
l’azzardo di cambiare tanto in
un colpo solo costa caro. Il gol
divorato da Matri al 38’ è la sentenza su una prestazione resa
ancora più pallida al confronto
BARICENTRO MOLTO ALTO 59,4 metri
con l’indemoniato Borriello,
che a questa Juve avrebbe fatto
parecchio comodo, più del tondo Bendtner.
Ci pensa Vucinic Il palo di Giovinco al 7’ segnala che la ruota
comincia a girare. L’ingresso di
Vucinic e Asamoah ribalta i valori. Ogni palla che tocca il montenegrino è un pericolo, l’ex udinese comincia a battere la fascia come un uragano e il giovane Sampirisi soffre fino a causare il rigore del 2-1. De Canio
avrebbe potuto soccorrere meglio la fatica dei suoi, soprattutto in mediana: due cambi dopo
il 34’ della ripresa suonano tardivi visto il grande sforzo. Ma se
Bertolacci... Fa bene Marassi a
cantare con orgoglio: «Vi vogliamo così». Il Genoa aveva in campo tre under 21. La Juve, forte
di qualità e spirito, porta a casa
tre punti meritati. Ma ora la concorrenza sa che la Champions
può essere un buon alleato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO
GENOVA
Vucinic in panchina: la Juve va sotto, soffre, rischia di crollare, fa il solletico alla difesa del
Genoa. Vucinic in campo: cambia la musica, sale il tasso di classe, arrivano gol e tre punti. Pesantissimi! Roba da top player.
Roba da Vucinic appunto.
In castigo? Ma perché il montenegrino è partito dalla panca?
Solo turnover? Risponde Carrera: «Abbiamo visto meglio Matri. Mirko sa di essere un giocatore importante, è un grande campione, non lo scopriamo certo
noi, deve però dimostrare durante gli allenamenti di meritarsi il
posto. Come fanno gli altri. Abbiamo bisogno di giocatori che
danno sempre il massimo. Si vince con il gruppo e non con il singolo, questa è la cosa fondamentale per arrivare lontano in campionato e in Champions». Successivamente Carrera smorza i
toni («Non è successo niente a Vinovo, perché lui era in nazionale»), ma è evidente che qualcosa
non sia andata proprio per il verso giusto nelle ultime ore di preparazione alla gara di Marassi.
Strano, per esempio, lo scatto
rabbioso di Vucinic al primo richiamo subìto in campo dal tecnico. Scintille che di fatto hanno
però acceso la fiamma giusta e
messo in moto il devastante talento del 28enne di Niksic: assist
col contagiri per Giaccherini; rigore letteralmente strappato a
Giovinco e trasformato in sicurezza; infine, giocata di classe e
potenza che spalanca la porta ad
Asamoah per il 3-1 definitivo.
Ecco il leader! Zero pause, tanta
concretezza e ora anche gol a raf-
fica. Sì, l’incompiuto dei tempi
romani è diventato una macchina da guerra. Altro che indolente, oggi Mirko è uno che s’incazza, reagisce, corre, non disdegna il muso a muso nei momenti
caldi (come con Kucka, «ma fuori si dimentica tutto»). E se i numeri sono questi, qualche «dispensa» Conte gliela può concedere: quattro gol nelle cinque gare ufficiali fin qui disputate, nazionale compresa. In bianconero è a quota tre: al centro di ieri,
vanno infatti aggiunti il gol in Supercoppa contro il Napoli (lì si
procurò pure un rigore) e il momentaneo 2-0 nell’abbuffata di
Udine.
«Messaggio scudetto» A fine ga-
ra, poi, Vucinic mette subito in
pratica «la legge di Conte», ovvero il gruppo prima di tutto: «Non
sono stato io a invertire
l’inerzia della gara. Qui non
esiste un leader solo, esiste
un gruppo eccezionale.
Senza lo spirito da grande
squadra non avremmo
cambiato la partita». La vittoria di
Marassi «è un chiaro messaggio al campionato. La Champions?
Ci pensiamo da stasera (ieri)». Infine la
spiegazione sul rigore portato via a
Giovinco: «Sì, ho
chiesto il pallone a
Giovinco, poi anche a Pirlo. Mi hanno lasciato tirare loro». Sereno il passaggio di consegne con
Pirlo, meno «civile» il
confronto con Seba,
ma alla fine c’è solo da
brindare, e fra i due sono baci e abbracci.
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S
Mirko
Vucinic,
28 anni,
ha segnato due
gol nelle prime
tre giornate,
entrambi fuori
casa IMAGE
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
Codice cliente: 5104377
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A 3a GIORNATA
le Pagelle
di LUIGI GARLANDO
GENOA BORRIELLO SUPER
6,5
Primo tempo
da Oscar,
secondo in
affanno. Ma se
Bertolacci...
Allenatore De Canio
7,5
h
il migliore Borriello
Ok, poteva anticipare i cambi
per soccorrere la stanchezza
del suo Genoa. Ma noi premiamo
il coraggio dell’idea e la bellezza
del gioco. Un mistero che non
abbia mai allenato una grande.
Assiste Immobile, traversa, due
quasi gol, ma soprattutto una
partita da toro scatenato,
lottando su ogni pallone, oltre le
proprie energie. Lo applaude
pure la sagoma finta di Preziosi.
7
JUVENTUS MARCHISIO TIENE DRITTO IL TIMONE
6
7,5
h
Allenatore Carrera
il migliore Vucinic
6,5
Soffre, rischia
il tracollo,
straripa
con Vucinic
e Asamoah
La media tra l’azzardo di un
turnover esagerato e la sterzata
messa a segno nella ripresa che
tiene la Juve in vetta. Quando la
panchina ordina la svolta, la
squadra risponde sempre.
Spietato, anche quando nega il
pallone a Giovinco per il rigore.
Piega la gara come un cucchiaino
con il suo genio da illusionista: un
gol e due assist. Per ora l’attacco
della Juve è solo lui.
6
5,5
6
6
6,5
6
7
5,5
5,5
5
5
6
Frey
Sampirisi
Canini
Bovo
Antonelli
Jankovic
Buffon
Barzagli
Bonucci
Chiellini
Caceres
Marchisio
La Juve gli
regala un primo
tempo di
riposo: unico
tiro tra i pali
una telefonata
di Giaccherini.
Quando la
Signora lo
impallina, non
gli lascia né
scampo né
colpe.
Qualche
ingenuità, tipo il
rigore che
causa mentre
soffre crampi
clandestini.
Patisce la
freschezza di
Asamoah. È un
ragazzo del ’92
che sta
crescendo:
tenerlo d’occhio
La presenza
più solida in
difesa, non
patisce mai la
fisicità di Matri.
Si batte sulle
barricate
quando la Juve
rovescia la
partita nel
secondo tempo
e alla fine
sfonda.
Buona prova,
tenendo conto
che ha alle
spalle un lungo
stop. Combatte
fino a quando
ne ha, poi
implora la
sostituzione.
Ustiona i guanti
di Buffon con
una punizione
dal limite.
Assiste il
quasi-gol di
Bertolacci. Sta
tornando in linea
con le
aspettative che
alimentava.
Buona notizia per
Prandelli, visto
quel che passa il
convento degli
esterni
(Melazzi s.v.).
Le sue punizioni
e i suoi lanci
tengono sveglia
la Juve.
Mediano a
sorpresa,
sgobba fino allo
sfinimento.
Poteva scalare
in attacco e
lasciare il posto
a un mediano
fresco.
Sembra lento
sul gol subito,
sembra
un muro sul
tentativo di
Bertolacci che
fa la storia del
match. Prende
il possibile 2-0,
lo modella e lo
fa diventare il
piedistallo della
vittoria.
Perfino lui,
salvavita di
tante occasioni,
incappa in più
strafalcioni.
Una faticaccia
addomesticare
Borriello. A
Londra il
reparto dovrà
recuperare
l’antica
affidabilità.
Provvidenziale
chiusura su
Borriello, cui
aveva regalato
una palla gol
con un
maldestro
retropassaggio.
Assiste passivo
al dialogo che
porta alla rete.
Solite luci e
ombre.
A tratti
irriconoscibile,
specie nel
primo tempo. In
ritardo. Ha
bisogno di
giocare,
Conte lo lascia
in campo. Il
reparto ha
bisogno di
recuperare la
sua reattività.
Tanta ruggine
addosso, dopo
l’infortunio. La
fascia gli
sembra una
prateria.
Esordio incerto
anche perché la
Juve del primo
tempo pende a
sinistra. Troppi
cross sbagliati.
(Lichtsteiner 6)
Come con Malta,
prova a fare il
Pirlo, visto che
Andrea ha
un mastino
addosso. Il più
lucido nelle
difficoltà, senza
incantare però.
Piantato sul
posto da Kucka
che spaventa
Buffon.
6
6,5
5,5
6,5
5,5
s.v.
5
7
5
5,5
4,5
7
Seymour
Kucka
Bertolacci
Immobile
Granqvist
Ferronetti
Pirlo
Giaccherini
De Ceglie
Giovinco
Matri
Asamoah
Altro
dominatore del
primo tempo
che si esaurisce
come una
candela. Merkel
o Jorquera
freschi
potevano
servire per
sorreggere
meglio la
resistenza.
Riecco il
trattore che
piaceva alle
grandi. Vedi la
cavalcata che
Bonucci
stronca a un
passo da
Buffon. Alla
fine si ingolfa
per la fatica.
Parcheggiato in
fascia: terzino.
Come uno
steward che dà
le spalle alla
partita. Guarda
solo Pirlo. Lo
limita e trova il
tempo per dare
una mano
davanti. Buona
prestazione,
quel gol
sbagliato che
segna la partita.
Solo davanti a
Buffon trema
come davanti a
un totem. Poi
lotta, infilza il
mitico Gigi ed
esulta senza
remore da ex.
Anzi, con gusto,
forse, visto che
non hanno
sperperato
fiducia su di lui.
Anima lunga
che non ha
nelle reattività
la sua arma
migliore. Infatti
entra lento in
partita sull’1-1 e
viene travolto
dalla Juve che
sale.
Rimpiazza
Sampirisi
appiedato dai
crampi, soffre
anche lui
l’uragano
Asamoah
La conferma di
un momento
così e così. Se
sta bene, avere
un uomo
addosso non è
un problema.
Ora invece lo è.
E la Juve tutta
paga il conto.
La musichetta
di Champions
lo risveglierà.
Anche prima
del gol era tra i
meno peggio:
assist limpido
per Matri, tap in
fallito sul palo
di Giovinco e
bel tiro al volo...
Ci mette l’anima
nelle due fasi.
Per questo gli
allenatori lo
adorano.
Spiccioli contro
il Parma, di
fatto è
all’esordio in
campionato e si
vede: la sua
galoppata non
si scioglie, i
cross spiovono
altrove. Eppure
nel 1˚ tempo la
squadra spesso
lo sollecita.
Partite come
queste dovrebbe
marchiarle con
giocate
determinanti. Un
paletto non basta
per spazzare via
la diffidenza e
per pretendere
il diritto al
dischetto. Infatti
Vucinic glielo
nega.
Occasione
sprecata per
ribaltare le
gerarchie. Divora
un gol, sbaglia
tanto, detta
poco. Impietoso
il paragone con
Borriello. Con
Vucinic ed
Asamoah pure
per lui sarebbe
stato più facile.
Si abbatte su un
Genoa stremato
come il lupo
sulla capanna
del primo
porcellino.
Strappa un
rigore e segna il
3-1, tutto di
corsa. Un
fattore sempre
più decisivo per
la nuova Juve.
TERNA ARBITRALE: ROCCHI 7 Vede tutto bene: rigore, giallo (non rosso) a Bonucci, mani di Pirlo in barriera. Di Fiore 6,5 - Giordano 5; Damato 6 - Giacomelli 6
DOPO IL DASPO GLI AMICI DEL PRESIDENTE ROSSOBLÙ HANNO PIAZZATO UNA SAGOMA NEL POSTO ABITUALE DEL PATRON
E in tribuna spunta Preziosi. Ma di cartone
FILIPPO GRIMALDI
GENOVA
ta), i dirigenti, alle spalle i familiari più stretti.
Indagine chiusa Una domenica
Il Daspo a Preziosi? Meglio riderci su, devono avere
pensato gli amici del presidente. E, in poche ore, hanno realizzato un cartonato con la sua effigie a grandezza naturale, sistemata dagli steward (prima
di Genoa-Juventus) sulla poltroncina in prima fila al centro
della tribuna d’onore, tradizionalmente occupata dal numero
uno del Grifone nelle gare casalinghe. Vicino a lui (anzi, alla
sua sagoma sorridente ed elegantissima: abito blu e cravat-
diversa, in attesa di quelli che
saranno gli sviluppi della vicenda-Daspo, pena accessoria stabilita il 17 maggio scorso, dopo
che era stato rigettato il ricorso
contro la sentenza d’appello
che confermava la pena (poi
condonata) per frode sportiva
legata a Genoa-Venezia del
2004-05. Venerdì scorso alcuni
funzionari della Digos hanno incontrato Preziosi a Pegli per comunicargli la chiusura delle indagini su quella che di fatto è
stata una violazione del presi-
Resta da capire
se la Procura
apprezzerà
l’ironia o darà una
pena più severa
dente ai sei mesi di Daspo che
scadranno il 17 novembre. L’inchiesta-lampo era scattata a seguito della presenza (vietata)
al Ferraris di Preziosi durante
la gara del 26 agosto, prima di
campionato contro il Cagliari.
Carota o bastone Il fascicolo fini-
rà ora in Procura, dove verran-
La sagoma cartonata del presidente Enrico Preziosi ieri in tribuna ANSA
no decisi eventuali nuovi inasprimenti del Daspo. Ovviamente, trapela da ambienti investigativi, è acclarata la buona
fede dello stesso Preziosi (che
ha preannunciato ricorso) in
merito alla violazione del Daspo, che il presidente riteneva
non ancora esecutivo. Insomma, non c'è sulla carta la volontà di aumentare la durata del
provvedimento. Resta il fatto
che l’atteggiamento (a metà fra
ironia e amarezza) manifestato
dal presidente dopo che la notizia era diventata ufficiale rischia di nuocere alla sua posizione. Sarebbe stato più auspicabile un basso profilo, anche
se l’idea del Preziosi di... cartone voleva servire a sdrammatizzare. Il dubbio rimane: in Procura apprezzeranno l’ironia?
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6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3a GIORNATA
Buffon-miracolo
Giaccherini-gol
«Tutto è girato lì»
Marchisio esalta il portiere che ha sventato il
2-0 del Genoa. E le gare utili di fila diventano 42
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
GENOVA
Poi finisce che si parla
dei gol, della traversa di Borriello, del palo di Giovinco, del
turnover di Conte, delle sostituzioni decisive, della vittoria
della Juve, dei rimpianti del
Genoa. E finisce che ci si dimentica di Gigi Buffon: la sua
parata su Bertolacci è la giocata del campione, quella che di
solito risolve le partite equilibrate, belle e avvincenti come
Genoa-Juve. Il destino vuole
che pochi secondi dopo, sulla
stessa azione, Giaccherini pareggi e che quello che avviene
nell’area del Genoa quindi finisca in vetrina più della parata
di Gigi. Ma a Buffon importa
poco: per il capitano bianconero conta molto di più aver fatto qualcosa di decisivo per la
vittoria della squadra. E poi,
magari, sarà anche contento
per aver finalmente bloccato
Bertolacci che aveva beffato
Storari nel 2011 e lo stesso Gigi nell’ormai celebre Juve-Lecce del maggio scorso.
RIGORE CONTESTATO
De Canio:
«Asamoah
attore nato»
GENOVA (a.d.r.)
«Però... che bravo Asamoah, è
un attore nato». Gigi De Canio
sorride ma non l’ha digerita.
Sullo stomaco gli è rimasto un
fallo di Bonucci su Kucka:
«Dove poteva starci
l’espulsione da ultimo uomo»,
e l’episodio del rigore. Lui ha
notato forse uno strano
movimento verso l’esterno
della gamba destra dello
juventino. Da anni, comunque,
il tecnico del Genoa è abituato
a incassare: «L’arbitro Rocchi
- sottolinea - è stato bravo,
come tutti i giocatori in
campo. Sampirisi un po’
ingenuo, non ha segnalato che
aveva i crampi. Episodi che
hanno reso sfortunata la
nostra giornata».
Il Genoa, in ogni caso,
preferisce pensare alla buona
prestazione esibita contro la
Juventus più che alla sconfitta.
Immobile ha trovato in
Borriello una spalla perfetta.
Insieme, da ex, hanno dato
spettacolo: «Peccato sottolinea Ciro - perché avrei
potuto fare un altro gol.
Purtroppo il difensore m’ha
toccato il pallone mentre
calciavo. Sono stato bravo a
non farmi abbattere
dall’errore. Sono felice per
l’intesa con Borriello,
volevamo segnare insieme,
non ci siamo riusciti, speriamo
di farlo un’altra volta. I risultati
arriveranno. Peccato per la
sconfitta, che di sicuro non
meritavamo, ma il calcio, si sa,
a volte è così, un episodio ci
ha rovinato la partita».
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Il momento chiave: Gigi Buffon, 34 anni, respinge su Andrea Bertolacci, 21.
Cambio di fronte ed Emanuele Giaccherini, 27 anni, segna l’1-1 IMAGE-ANSA
Il cinismo In quei trenta secondi che passano dalla gran parata di Buffon al pareggio di
Giaccherini, molti pensieri attraversano la testa di Claudio
Marchisio: «Lì è girata la parti-
ta, l’anno scorso non avremmo sfruttato l’occasione, ma
adesso siamo più cinici — racconta il Principino —. E il cinismo è fondamentale in un periodo ricco di impegni nel quale
bisogna risparmiare un po’ di
energie. A Genova abbiamo
dato una prova di forza». Emanuele Giaccherini ha festeggiato con un gol l’esordio in questo campionato: «Ero pronto:
per me giocare interno o esterno è lo stesso. Contro il Genoa
nella ripresa si è vista la vera
Juve». A Stamford Bridge la vera Juve servirà dal primo minuto: «Se penso al Chelsea non
sono ancora emozionato, ma
di sicuro, dopo essere passato
dalla serie C alla Nazionale, la
Champions è un altro importante passo. E non voglio fermarmi».
L’ARRIVO A SYDNEY
NEL MIRINO PER GENNAIO
Del Piero:
«In Australia
per vincere»
Llorente
torna e segna
«Andrò via,
rispettatemi»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
MADRID
Il turnover Nemmeno Massimo
Carrera ha intenzione di fermarsi: «Adesso possiamo cominciare a pensare alla Champions. Contro il Genoa abbiamo sofferto le ripartenze che
non dovevamo concedere e i
lanci lunghi perché alcuni nostri giocatori stanno ancora
cercando la forma migliore».
Nel momento decisivo la coppia Conte-Carrera si è affidata
a tre titolari lasciati fuori per
turnover: Vucinic, Asamoah e
Lichtsteiner (mentre Vidal imprecava per essere rimasto in
panchina: tutti volevano entrare per dare una mano). «Sono
state scelte tecniche, legate anche agli impegni in nazionale.
E visto il risultato abbiamo
avuto ragione», spiega Carrera. Che si gode l’efficacissimo
Asamoah (preso in giro da Isla
su twitter: «È il nuovo Roberto
Carlos...»): in quattro partite
ufficiali il ghanese, sempre
schierato da esterno, ha fatto
due gol, servito due assist e
procurato un rigore. Niente
male. Come la striscia positiva
della Juve: 42 risultati utili
consecutivi. Ma senza quella
parata di Buffon probabilmente la serie si sarebbe interrotta
a Marassi.
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Ale Del Piero a Sydney REUTERS
«Non sono venuto a
Sidney per concludere la mia
carriera, ma per iniziare una
nuova avventura. Voglio
ancora vincere titoli». Sono
state queste le prime parole
pronunciate da Alessandro
Del Piero al suo arrivo in
Australia. L’ex capitano della
Juventus, che ha firmato un
biennale con il Sydney FC, è
giunto ieri mattina
all’aeroporto di Sydney (le
10.20 locali, le 2.20 italiane)
accompagnato dalla moglie
Sonia, dai tre figli e dalla tata
della famiglia. Ad accoglierlo,
oltre ai media, centinaia di
tifosi della sua nuova squadra
e una nutrita rappresentanza
della comunità italiana. Del
Piero, con la sciarpa del
Sydney FC al collo, ha firmato
autografi e si è sottoposto
alle foto di rito. Esordirà
sabato 6 ottobre a
Wellington, in Nuova Zelanda,
mentre la prima partita
casalinga è stata spostata
allo stadio olimpico che ha
una capacità di 84 mila posti.
Fernando Llorente torna,
segna e parla. Chiaro, onesto,
trasparente, come suo costume. Col cuore in mano, ferito
ma deciso. Triste per le critiche
ricevute, dispiaciuto per il putiferio sollevato ma determinato
a essere lui e non il grande legame che lo tiene attaccato all’Athletic Bilbao a decidere il
proprio futuro. Che ha tinte
bianconere: al momento è la Juventus il club nel quale Llorente vuole provare a cambiare la
sua carriera.
Longo, gol e rosso Dopo aver gio-
cato due spezzoni di partita nel
preliminare di Europa League
con lo Slaven Belupo e aver annunciato al presidente dell’Athletic, e questi al mondo, di non
aver intenzione di rinnovare il
contratto in scadenza nel 2013,
Llorente è finito nell’occhio del
ciclone, accusato di mancanza
di riconoscenza e di alto tradimento. Bielsa vedendolo in difficoltà lo ha messo da parte. Fino a ieri. L’Athletic giocava, a
Barcellona con l’Espanyol, occasione propizia per un ritorno a
fari spenti. Al 68’ Fernando ha
sostituito Isma Lopez, due minuti dopo col primo pallone ricevuto ha segnato il 2-2. È finita 3-3, con la rete di Longo e il
pari di Aduriz. Per l’interista in
prestito all’Espanyol due reti in
due partite, e ieri anche due
gialli, il secondo per le feste
post gol. Rosso a parte, un grande inizio di Liga.
Lo sfogo Dopo la partita «Fer» a
«Cadena Ser» ha rotto il silenzio: «Mi fa male che ci sia gente
contro di me. Mi fa male che si
dubiti di me, ho sempre dato
tutto per l’Athletic. Questo periodo è stato duro. Ho dovuto
prendere decisioni difficili e in
certe situazioni non sai mai come va a finire. Sì, in gennaio sono libero di negoziare e di trovarmi una nuova squadra però
al momento voglio mettere la
cosa da parte e aiutare la mia
squadra: quanto meno si parla
di me, meglio è. Anche quando
me ne andrò io sarò sempre dell’Athletic: è la squadra che mi
ha dato tutto, che mi ha cresciuto da bambino. Però se me ne
andrò da qui nessuno si deve arrabbiare con me. È una decisione personale e la gente la deve
rispettare». Llorente se ne andrà, e vuole andare alla Juve.
L’Athletic ha rifiutato in agosto
un’offerta bianconera da 18 milioni, ne riceverà un’altra al ribasso in gennaio e sceglierà se
perderlo gratis in giugno.
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VICINO ALLO STADIO
Ferito tifoso
della Juve
Non è grave
GENOVA Un tifoso della
Juventus proveniente
da Caserta è stato ferito a
Borgo Incrociati, vicino allo
stadio, da sostenitori del
Genoa. Il ragazzo era con altre
due persone. Secondo la
polizia i tre sono stati aggrediti
da alcuni tifosi rossoblù e
rapinati degli zaini. Il tifoso non
versa in gravi condizioni.
Codice cliente: 5104377
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH
CIFRE E CURIOSITA’
SuperMirko anima Juve
In 38’ tocca 27 palloni
Nel vivo di ogni azione, surclassa Matri che era partito titolare
Immobile spazia nell’attacco genoano: da lui cross e dribbling
ANDREA SCHIANCHI
Se la Juventus ha tre punti in più e si gode la vetta della
classifica con Lazio e Napoli
deve ringraziare Asamoah e
Vucinic. Soprattutto il secondo, che era stato escluso dalla
formazione iniziale a vantaggio di Matri. Carrera, immaginiamo esprimendo il pensiero
di Conte, spiega a fine gara:
«Abbiamo visto meglio Matri
in settimana. Vucinic deve dimostrare durante gli allenamenti di meritarsi il posto come fanno tutti gli altri. Si vince con il gruppo e non con il
singolo». A Marassi, contro il
Genoa, va in scena l’eccezione
che conferma la regola: senza
Vucinic, senza il suo contributo in fase offensiva, la Juventus sarebbe ancora lì a cercare
di pareggiare il gol iniziale di
Immobile. Basta osservare
l’impatto del montenegrino
sulla partita per capire quanto
i bianconeri abbiano bisogno
di un giocatore simile. I numeri sono dalla sua parte (e condannano senza appello Matri): Vucinic entra al 10’ del secondo tempo, tocca 27 volte il
pallone in 38’ (recupero compreso), tira due volte, segna
un gol su calcio di rigore,
regala un appoggio per
la rete del provvisorio
pareggio di Giaccherini e piazza il cross (deviato) sul quale si avventa Asamoah per
il definitivo 3-1. Inoltre fa in tempo a confezionare
un lancio, un cross, una
«sponda», e a recuperare
ben 2 palloni (fatto abbastanza insolito per lui). Il
ruolino di Matri, l’attaccante scelto da Conte
per fare il titolare, è
desolante: solo 24
palloni toccati in
i numeri
POSSESSO PALLA
JUVENTUS
65,6%
PASSAGGI POSITIVI
JUVENTUS
84,2%
la Sfida
CIRO
IMMOBILE
22 ANNI
GENOA
MIRKO
VUCINIC
28 ANNI
JUVENTUS
I bianconeri
dominano sul piano
del possesso-palla,
ma soffrono
moltissimo sulle
rapide ripartenze
del Genoa.
Sempre molto
precisi i giocatori
della Juve: sbagliano
pochi passaggi
rispetto agli
avversari (65,2% di
passaggi utili).
PALLONI RECUPERATI
PIRLO
8
PALLONI TOCCATI
43
27
Oltre a disegnare le
trame di gioco in fase
offensiva, Pirlo si preoccupa
anche di interrompere le
azioni avversarie e di
recuperare il pallone.
GOL REALIZZATI
1
1
TIRI EFFETTUATI
2
2
PALLONI PERSI
ASSIST
0
DRIBBLING RIUSCITI
2
JANKOVIC
1
1
Il pallone conteso da due vecchi amici: Andrea Pirlo e Marco
Borriello sono stati compagni sia nel Milan sia nella Juventus ANSA
56 minuti giocati, e un solo tiro (fuori) verso la porta avversaria. Se la Juve non incanta,
insomma, si può trovare la giustificazione: manca Vucinic.
Cioè: manca quel giocatore in
grado di trasformare il gran lavoro dei centrocampisti in occasioni da gol. Questo è il difetto che i campioni d’Italia si trascinano dalla passata stagione, e in sede di mercato non è
stata colmata la lacuna.
Ottima intesa Del frizzante Ge-
noa di De Canio impressiona soprattutto la coppia
d’attacco: Immobile e Borriello. Il primo segna, si
sbatte parecchio (e
qualche volta sbaglia), è un costante
pericolo per la difesa bianconera. Il secondo lotta come
un centravanti
d’altri tempi: sol-
Vucinic decisivo
anche nei
recuperi. Borriello
da centravanti
d’altri tempi
15
Jankovic ha cercato
tante volte la conclusione.
Ma tante volte, spesso in
modo abbastanza banale, ha
pure perso il pallone: 15 su un
totale di 54 tocchi.
FALLI SUBITI
IMMOBILE
tanto la sfortuna gli nega il
gol. I due si dividono gli interventi offensivi (43 tocchi per
Immobile e 49 per Borriello),
dialogano tra loro, si scambiano le posizioni e concludono
con pericolosità. Analizzando
la prestazione di Immobile, in
particolare, colpiscono la capacità di agire in più zone, sia al
centro sia sulla fascia (2
cross), e poi l’intraprendenza:
7 dribbling tentati, 4 riusciti.
E’ sicuramente uno dei ragazzi
più promettenti del campionato: notevoli doti (tecniche e atletiche), grandi prospettive.
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5
Difficile prenderlo
quando scappa in velocità:
Immobile ha tecnica da
vendere. Logico che subisca
parecchi falli.
FALLI COMMESSI
BARZAGLI
3
Non perfetta la
difesa della Juve.
Chiusure
approssimative e
interventi scomposti.
Barzagli e Chiellini
commettono 3 falli.
7
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8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3a GIORNATA
TORINO
INTER
0
2
(4-2-4)
(4-4-1-1)
1 Gillet; 36 Darmian, 25 Glik, 6 Ogbonna, 17 S.
Masiello; 33 Brighi, 14 Gazzi; 19 Stevanovic
(dal 13’ s.t. 11 Cerci), 10 Sgrigna (dal 13’ s.t.
69 Meggiorini), 9 Bianchi (dal 31’ s.t. 24 Sansone), 7 Santana.
PANCHINA 23 L. Gomis (p), 2 Rodriguez, 3
D’Ambrosio, 4 Basha, 5 Di Cesare, 20 Vives,
77 Verdi.
ALLENATORE Ventura.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Bianchi, Masiello, Gazzi, Glik per
gioco scorretto.
1 Handanovic; 42 Jonathan (dal 1’ s.t. 11 Alvarez), 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 14 Guarin (dal 36’ s.t. 21 Gargano), 19 Cambiasso, 31 Pereira; 10 Sneijder
(dal 21’ s.t. 99 Cassano); 22 Milito.
PANCHINA 12 Castellazzi (p), 27 Belec (p), 6
Silvestre, 25 Samuel, 88 Livaja, 44 Bianchetti, 41 Duncan, 8 Palacio, 7 Coutinho.
ALLENATORE Stramaccioni.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Juan Jesus e Guarin per gioco
scorretto, Nagatomo e Handanovic per
c.n.r.
MARCATORI Milito al 13’ p.t.; Cassano al 38’ s.t.
ARBITRO Banti di Livorno
NOTE paganti 25.753, incasso di 613.550 euro; abbonati e quota n.c. Angoli 6-1. In fuorigioco 6-4.
Recuperi: p.t. 3’, s.t.3’.
POSSESSO PALLA
TORINO 38,9%
PASSAGGI POSITIVI
INTER 61,1%
TIRI IN PORTA
TORINO 79,9%
INTER 86,4%
TIRI FUORI
IIII
IIIII III
TORINO 4
INTER 5
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 0-1
GOL! 13’ Disimpegno davanti all’area pasticciato da
Gazzi, la palla scivola verso Milito che colpisce
subito forte e angolato: niente da fare per Gillet.
16’ Ogbonna ci prova da fuori area, Handanovic
blocca in tuffo.
26’Punizione di Sneijder forte e liftata, Gillet ci
arriva giusto sulla linea.
39’ Bianchi anticipa Nagatomo e calcia in diagonale
ma il portiere gli chiude lo specchio.
I
TORINO 3
INTER 1
SECONDO TEMPO 0-2
17’ Giravolta di Bianchi, ma il sinistro è debole
e centrale.
20’ Botta al volo di Bianchi da pochi metri su assist
di Meggiorini: Handanovic inconsapevolmente si
salva respingendo di piede.
GOL! 38’ Fuga di Alvarez sulla fascia sinistra
chiusa con un intelligente cross basso in mezzo
all’area, dove Milito finge di intervenire e poi lascia
il pallone per Cassano liberatosi alle sue spalle:
controllo e tiro in scioltezza. Partita chiusa.
In trasferta è F
BARICENTRO MEDIO 53,4 metri
BARICENTRO MEDIO 52,9 metri
la Moviola
di FRANCESCO CENITI
Bianchi duro su Pereira:
se la cava con un giallo
Banti controlla una partita
spigolosa, giocata anche a un
buon ritmo. Buona l’assistenza
degli assistenti nonostante
qualche sbavatura. Dopo pochi
minuti, ad esempio, chiamato un
fuorigioco a Santana: non c’era
e va bene ad Handanovic che
non era stato preciso nella
chiusura sulla linea di fondo. Al
22’ brutta entrata di Bianchi (in
scivolata diritto sulle gambe
dell’avversario) su Pereira,
arriva l’ammonizione e va anche
bene all’attaccante del Toro.
Altro giallo: questa volta per
Masiello che va a tamponare
Zanetti. Terzo cartellino anche
per Jesus che affonda il tackle
su Brighi: con una gamba
prende il pallone, ma con l’altra
stende il centrocampista
granata. Ammonito anche
Nagatomo: calcia in porta a
gioco abbondantemente fermo
(per un fuorigioco dubbio). Nella
ripresa la partita sale di tono.
Banti non gradisce la perdita di
tempo di Handanovic e gli
mostra il cartellino. Al 25’ giallo a
Gazzi che colpisce la caviglia di
Zanetti. Guarin costretto al fallo
tattico sul nuovo entrato
Sansone: ammonizione
inevitabile. Nel finale arriva
l’ottavo giallo della partita:
l’arbitro lo mostra a Glik che
stende Cassano a centrocampo.
Milito e Cassano: Toro k.o.
Fuori casa 4 vittorie su 4
Nerazzurri perfetti lontano da San Siro in campionato e coppa:
10 gol fatti e zero subiti. Ma i granata escono tra gli applausi
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
TORINO
Inter inarrestabile, basta
che giochi lontano da Milano:
quattro vittorie su quattro partite fra coppa e campionato,
dieci reti segnate, zero subite.
Numeri davvero esaltanti.
Adesso bisogna riconquistare
San Siro, e il match di giovedì
contro il Rubin Kazan per il girone di Europa League capita
a fagiolo. All’Olimpico di Torino hanno deciso i colpi d’alta
scuola dei fuoriclasse (Milito e
Cassano, certo), ma hanno impressionato i gregari: per sicurezza, determinazione, applicazione costante. Prendete Ranocchia: la cura Strama lo ha
rigenerato. Elegante, spavaldo, non ha concesso una palla:
occhio, caro Prandelli, in queste condizioni è di nuovo da
Nazionale. Con lui ha brillato
la sorpresa Juan Jesus che è nato nel 1991... Stopper roccioso, scattante, reattivo. Se migliora con i piedi, può avvicinarsi molto a Thiago Silva perché ne ha la stessa esplosività
fisica.
Lo smash Il Toro non è stato
asfaltato, anzi nei primi venti
minuti della ripresa ha avuto
le palle per risalire l’iniziale
svantaggio (errato disimpegno di Gazzi davanti all’area e
fulminea conclusione di destro di Milito che coglie giusto
l’angolino) specialmente con
uno smash a campo aperto di
Bianchi su assistenza del neo
entrato Meggiorini. Posizione
ideale, a pochi passi dalla rete,
ma la sfera è andata a sbattere
giusto sul piede di Handanovic. Prodezza inconsapevole,
quindi, del rientrante portiere
Porti nel cuore
la UEFA Champions League?
nerazzurro. E se anche la sorte
aiuta...
Le mosse E’ stata una sfida ava-
ra di conclusioni e globalmente poco spettacolare, ma intensa e sempre interessante anche per le mosse dei due tecnici. Stramaccioni si è coperto all’inizio con un doppio binario
formato da Jonathan e Zanetti
a destra mentre Nagatomo e
Alvaro Pereira si davano il
cambio sulla corsia mancina.
Evidentemente il giovane pilota nerazzurro temeva la spinta
esterna del Torino e si è studia-
VIEN
A VEDERI
E
IL VERO
TROFEO
INSIEM
GIANLUE A
A
VIALLI C
E
FRANCE
GRAZIASCO
NI
Codice cliente: 5104377
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
1
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
2
ilPersonaggio
DIEGO MILITO
3
Da «rottamabile»
a enciclopedia del gol
o
23 centro nel 2012
A fine 2011, l’attaccante argentino sbagliava tutto
ed era in discussione. Poi è tornato Mister Triplete.
A Torino un’altra perla più il velo decisivo per Cassano
77
1 L’abbraccio tra Diego Milito, 33 anni, e Antonio Cassano, 30.
Con i loro gol l’Inter ha vinto all’Olimpico di Torino ANSA
2 L’esultanza di Milito. Tiro secco da fuori area: nulla da fare
per Gillet, portiere del Torino ANSA
3 La rete di Antonio Cassano che ha chiuso la gara ANSA
i gol in serie A di Milito.
Ieri 3˚ gol al Torino; con la
maglia del Genoa il 24 maggio
2009 ha siglato una doppietta
FantaInter
to la mossa uguale e contraria.
Ma per non limitare la sua
squadra in fase di impostazione, Stramaccioni ha ordinato
a Cambiasso di arretrare in
mezzo ai due stopper centrali
tutte le volte che c’era da avviare l’azione. Giustamente si fidava di più dei piedi del Cuchu che di quelli dei difensori
puri.
Il Toro L’Inter ha potuto così ge-
stire senza patemi la situazione favorevole creata dalla prodezza del Principe Milito mentre Ventura cercava un qualcosa che desse smalto ai suoi, trovandolo nella ripresa col doppio innesto di Meggiorini e
Cerci. Non un cambio tattico,
quindi, ma una maggiore spinta e un dinamismo più continuo che creavano delle occasioni su cui il popolo granata
(mai così numeroso con relativo incasso record) avrà da recriminare.
Sneijder&Cassano L’allenatore
nerazzurro non ha esitato a sacrificare Sneijder (parso piut-
tosto infastidito all’uscita)
quando ha deciso di allontanare il Toro dalla sua area creandogli maggiori grattacapi dietro. In effetti nel primo tempo
il costante arretramento di
Cambiasso aveva privato
Sneijder e Milito di una sponda e di una rampa di lancio.
Perché sia Guarin che Alvaro
Pereira, pur spostandosi molto sul terreno in conseguenza
dei movimenti di Cuchu, garantivano alla manovra un atletismo privo però di pericolosità. Ergo Milito rimaneva isolato e lo stesso Sneijder si trovava in condizioni non ideali
per collegarsi proficuamente
al centravanti che gli stava davanti.
Il k.o. E siccome nella prima
metà del secondo tempo, pur
avendo Strama inserito Alvarez portando nel contempo
Cambiasso stabilmente in mezzo al campo, la creatività dei
nerazzurri non era migliorata,
ecco il ricorso a FantAntonio.
Mossa probabilmente suggerita anche da qualche dio del cal-
cio di fede interista, poiché
era proprio il barese a chiudere la contesa sull’unico contropiede realizzato in velocità. La
sgroppata di Alvarez veniva finalizzata da un cross rasoterra
che attraversava tutta l’area di
rigore trovando quella faina di
Milito in un momento di ispirazione: finta a disorientare i difensori e poi velo per Cassano
che non aveva difficoltà a depositare in rete. E’ il classico
successo (il nono di fila a Torino) che trasmette fiducia. L’Inter non è ancora brillante e
quindi non può impossessarsi
della partita come vorrebbe il
suo nocchiero. Però mostra solidità, convinzione e voglia di
perfezionarsi. Oltre a un rigore tattico che fa ben sperare:
obbediscono tutti ai desiderata della panchina. Il Toro è
uscito fra gli applausi della
sua gente. Che ne ha apprezzato l’impegno e compreso la
stizza per quella palla gol di
Bianchi finita sullo stinco del
portiere. Se non è sfiga quella...
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
TORINO
Lo guardi. Un’enciclopedia. Lo studi: un dizionario del
fare e del segnare, di quelli
con le edizioni aggiornate, che
mica scadono. Diego è pazzescamente presente e sul pezzo. Segna il gol numero 23 del
2012 e resta in scia di Cristiano Ronaldo e Messi in fatto di
«pere» in questo anno solare e
in Europa. Fa gol, e fin qui siamo d’accordissimo: ma puntate la telecamera su di lui per
una partita, ne verrà fuori un
Dvd dei movimenti dell’attaccante moderno. Movimenti
per sé, per gli altri, per tutti.
In novanta minuti il Principe sa metterti davanti al
Bignami del bomber
che non pensa solo a se stesso.
«Ora dobbiamo
farne un altro», dice a fine
primo tempo. Detto, fatto. Palla di Alvarez, velo suo, Cassano fa il bis. Saluti.
La faccia Il Principe è quello
sul quale Stramaccioni c’ha
messo la faccia. Anche letteralmente. Dopo i tre gol di Pazzini al Bologna - e, soprattutto,
nella fradicia serata delle tre
legnate prese in casa dalla Roma - il tecnico nerazzurro all’ennesima domanda ha risposto così: «Io ho scelto Milito e
risceglierei Milito. È una decisione mia e ci metto la faccia.
Ok?». Ok. Il Pazzo ha le sue
qualità, ma Mister Triplete resta comunque quello che, an-
che quando non segna, qualcosa produce. Quando al minuto
13 vede un diamante sotto forma di regalo di Gazzi, Milito
scatena la tempesta ragionando in tempo reale: palla lì,
bum, gol e si può ricominciare. Strama fa una squadra che
ragiona sulla pelle del Toro
ma anche sullo sfruttamento
dell’errore altrui: il Principe
sbatte lo scettro quando il Torino pensa di poter far la voce
grossa. Milito è anche questo.
Una freccia in rete per ristabilire l’ordine in chiave interista.
Che 2012 La sua storia del
2012 è nota. Scritta. Lapidaria. Prima di questi due gol in
questo campionato, Diego Milito ha aperto il 2012 facendo
robe da matti, decisive e (suo
malgrado) anche no. Ha aperto insaccando il Parma, poi il
gol decisivo con il quale ha vinto il primo derby, poi quei
quattro gol contro il Palermo
in una serata da tregenda finita 4-4, quindi la rete al Marsiglia ma, soprattutto, quella tripletta che ha sancito il tracollo
del Milan nel derby vinto per
4-2. E pensare che, a fine
2011, era stato etichettato come «rottamabile»: sbagliava
di tutto, sul finire dello scorso
anno, poi ha ricominciato a fare il Milito e non si è fermato
più. Ora - come già raccontato
- il Soldato Diego va gestito:
molto probabile che contro il
Rubin cominci Palacio, che,
per ora, ne fa anche le veci.
«Diego una certezza? Non lo
dovete dire a me», fa Strama.
E il 2012 è ancora lungo. Magari enciclopedico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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10
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3a GIORNATA
Strama: «Noi provinciali?
Sciacquatevi la bocca»
Sneijder sostituito e furioso
Il tecnico duro: «Rispettateci». E sulla rabbia di Wes spiega:
«Dovevo dare un messaggio alla squadra inserendo Cassano»
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
TORINO
Ha messo il Toro nel Tetrapak della tattica: studiata,
provata e riprovata. Strama
esce da Torino come da Spalato, Piatra Neamt e Pescara: vittoria e zero gol subiti. Ma esce
anche con un grattacapo che sarà risolvibile solo guardandosi
negli occhi. Lui e Wes.
Apri il cancello! Al 21’ della ripresa, il tecnico nerazzurro chiama Cassano, la lavagnetta luminosa dice che deve uscire il numero 10, Sneijder. Wes si gira e
non la prende bene. Anzi, la
prende malissimo. Sgambetta
verso la linea del fallo laterale,
vede con la coda dell’occhio il
team manager Cordoba dopo
aver dato il cambio al «Numero
99» e nemmeno degna di uno
sguardo la panca e Stramaccioni. Si toglie la fascetta dal braccio, va verso il cancellone, «Da
dove si esce? Fammi uscire,
apri il cancello!» dice furibondo a uno steward. Esce. Sacramentando. La crepa c’è. Risolvi-
bile, ma c’è. Strama avrà pensato alla stanchezza per gli impegni con gli Oranje, probabilmente. Ma Wes non si sentiva
sulle ginocchia.
Provinciali a chi? Ed ecco allora
Andrea Stramaccioni come la
spiega: «Wes arrabbiato? E’ normale, è un calciatore importante per me, vorrebbe finirle tutte
le partite ma ha giocato tanto
anche con la nazionale e volevo
comunque dare un messaggio
alla squadra inserendo Cassano che è un attaccante vero al
fine di non schiacciarci. E’ una
vittoria importante perché il Toro è forte: credo che l’Inter abbia preparato una partita ben
precisa, i primi a difendere erano le punte, era importante vincere per mantenerci vicini alla
vetta. Dopo il k.o. con la Roma
ne ho sentite tante, mi spiace solo non aver ancora vinto davanti al nostro pubblico. Inter provinciale? Bisogna sciacquarsi la
bocca e contare fino a 10: l’Inter è venuta qui a fare la propria partita: se lo fanno gli altri
bene, se lo facciamo noi siamo
provinciali. Ci vuole rispetto
per il mio club. Resta il fatto
che avere Wes e Antonio in
squadra rende tutto più facile».
Meno 17 e piu’ 6 Ed è ancora più
facile quando chi subentra mette il lucchettone alla partita.
Cioé Cassano. Il 99 sfrutta un
magistrale velo di Milito, si gira
e infila il secondo gol in tre partite (più un assist). Per tenere il
conto dei famosi bonus, uno di
questi adesso recita -17 ed è
quello che a quota venti (fra reti e assist) arrivano in tasca a
FantAntonio 200.000 euro.
Quando il Numero 99 mette il
raddoppio, Strama salta come
un bambino, lo indica con la
mano destra come a dire «l’avevo detto», Cassano esulta poi
va verso la panca e lo abbraccia. Antonio ha segnato il suo
gol numero 6 al Toro. Intanto
la moglie Carolina twitta «Amalo!», mentre la signora Sneijder
scrive «2-0 come previsto». Tutti felici, o quasi.
il Confronto
WESLEY
SNEIJDER
28 ANNI
INTER
ANTONIO
CASSANO
30 ANNI
INTER
GOL
0
1
TIRI IN PORTA
1
1
TIRI TOTALI
3
1
PASSAGGI
52
17
PASSAGGI POSITIVI
88%
65%
Handa porta bene Ad inizio gara,
il diesse Piero Ausilio aveva fatto capire cosa sarebbe dovuto
succedere. «Cassano? E’ una
partita non da dentro o fuori
ma che resta comunque importante per definire gli obiettivi
del nostro campionato. Perché
noi, in quanto Inter, vogliamo
sempre vincere». Ora bisogna
risolvere la non-vittoria a San
Siro, ma intanto anche un altro
tassello ha confermato la sua
qualità (oltre che calcistica) di
portafortuna: è Samir Handanovic, che ad ogni debutto non
perde mai. Paratone, presenza
ed essenzialità. Con quest’Inter
che in trasferta sa far male forte
di una difesa ignifuga. «Devo fare i complimenti al Toro - dice
Ranocchia -: è stata dura ma dovevamo vincere. La mia prestazione? L’importante è continuare, per l’Inter e magari per la Nazionale».
Antonio Cassano, 30 anni, segna e abbraccia Andrea Stramaccioni, 36 ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE REAZIONI IL TECNICO RECRIMINA, IL DIFENSORE RESPINGE LE VOCI DI MERCATO
«Toro, la strada è giusta
Dovevamo pareggiare»
Ventura «Puniti al
primo tiro subito»
Ogbonna «Juve?
Ho un contratto
fino al 2016»
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
Lo stadio colmo, con tanto di record di spettatori, la coreografia della Maratona, i cori
incessanti non sono stati sufficienti a spingere i granata in
gol. Il gol a freddo di Milito e
l’errore in fase difensiva hanno
pesato sulla gara come un macigno. La voglia non è stata sufficiente per spingere la palla alle
spalle di Handanovic protagonista di una parata miracolosa su
Bianchi, un Toro nella ripresa
senza più tanti complimenti o
remore nei confronti dell’avversario, almeno fino al castigo di
Cassano, il sesto nella porta granata.
Strada giusta Questa l’analisi di
Giampiero Ventura: «Siamo sulla strada giusta. Teniamo presente che siamo una squadra
con molti esordienti. Dobbiamo acquisire consapevolezza,
ma i presupposti ci sono per fare bene pur soffrendo». Il risultato però non conforta. «Non
ha senso parlare di risultato giusto o no. Ha fatto la differenza
— prosegue Ventura — la maggior esperienza dell’Inter passata in vantaggio al primo tiro. A
Il tecnico del Torino Giampiero Ventura, 64 anni, sembra perplesso AFP
tratti abbiamo fatto la partita,
abbiamo creato occasioni buttandone tante, quando i giocatori le rivedranno alla tv diranno… accipicchia. Siamo una
neopromossa che si rammarica
per non aver pareggiato con
l’Inter, è tutto dire. Mi spiace
per i nostri tifosi ma credo abbiano capito, abbiamo seminato qualcosa di importante, dobbiamo continuare a innaffiare
perché cresca la pianta».
Ogbonna e Gillet Angelo Ogbon-
na si lascia scivolare addosso la
sconfitta: «Mi sono tolto una
soddisfazione, giocare di nuovo in A. La partita? Credo sia
stata una gara equilibrata, abbiamo cercato di spingere, se
fossimo stati fortunati sul tiro
di Bianchi sull’1-1 la gara sareb-
be cambiata. Ranocchia? È un
grande giocatore, molto forte,
siamo amici, ho scambiato la
maglietta con lui. Il mercato?
Non mi disturba, mi inorgoglisce. La Juve? Sono nel Torino
fino al 2016 non vedo perché
dobbiamo parlare di un passaggio alla Juve». Sereno Gillet:
«Dobbiamo salvarci, è questo il
nostro obiettivo, far punti subito per rimanere a metà classifica. Due gol con tre tiri al massimo e potevamo pareggiare».
Adesso il Toro dovrà essere più
forte della delusione, leccarsi
le ferite e ripartire a testa bassa. Perché il calendario è tutt’altro che semplice: trasferta a Genova con la Samp, poi l’Udinese in casa e la trasferta di Bergamo, tutto in sette giorni.
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
SERIE A 3a GIORNATA
le Pagelle
di ANDREA ELEFANTE
TORINO MEGGIORINI CORAGGIOSO, CERCI GRIGIO
5,5
6,5
h
Allenatore Ventura
il migliore Brighi
5,5
Si ferma a 8
(vittorie) la
striscia in
casa: l’Inter
è tabù.
Se non altro ha lucidità e
benzina fino alla fine, ed è un
serbatoio sempre al servizio
della squadra. Se lo aiutassero
per quanto lui aiuta il gruppo
granata...
L’Inter resta la sua incompiuta:
non la batte mai. Il 4-2-4 invece
è il suo spot, ma stavolta è
diventato zavorra: forse ieri
serviva un’alternativa.
INTER JUAN JESUS IN ASCESA
7
In trasferta è
infallibile:
nona vittoria
di fila a
Torino
7
Allenatore Stramaccioni
GUARIN PADRONE
7,5
h
il migliore Ranocchia
Non è ancora un’Inter che può
fare la padrona? La studia con
l’assetto migliore per incartare
e per non incartarsi. E con
Cassano gli va sempre bene.
Si fatica a ricordare un errore:
un muro su Sgrigna e un
recupero su Santana sono i
flash che restano più impressi
in una partita quasi perfetta.
Ritrovatissimo.
6
5
5,5
6
5,5
5,5
6,5
6
7
6
6,5
6,5
Gillet
Darmian
Glik
Ogbonna
S. Masiello
Gazzi
Handanovic
Jonathan
Juan Jesus
Nagatomo
Zanetti
Guarin
Milito lo frega
con un gol non
da Milito: come
aspettarselo?
Aveva provato
a limitare i
danni, evitando
il 2-0 di
Sneijder.
Prima
Nagatomo e poi
Alvarez: l’uno
contro uno più
di una volta
significa
sofferenza e ne
perde in
lucidità. Troppi
errori.
Alla fine,
quando il Toro
ha la partita in
mano, prova
pure il blitz ma
gli va male. E
sul 2-0 è un po’
latitante anche
lui.
Uno dei più
sicuri,
abbastanza per
provare anche
a far male ad
Handanovic,
fino a quando
si fa
sorprendere
dal mestiere di
Milito.
In affanno nella
gestione
difensiva della
sua fascia,
soprattutto nel
primo tempo.
Ma anche se
avanza non
brilla granché.
Quella respinta
difettosa che
ispira Milito è
l’inizio della
salita. Percorre
chilometri per
farsi
perdonare: non
tutti utili.
Sicurezza
senza
straordinari,
ma al momento
giusto: si
stende bene
quando ci
prova
Ogbonna,
copre bene su
Bianchi due
volte.
Lascia che la
squadra penda
un po’ più a
sinistra: più
che a salire,
pensa a non far
straripare
Santana (con
l’aiuto di
Zanetti).
Si gioca bene la
chance.
Tenace sul
corpo a corpo,
rapido in
anticipo:
sempre
puntuale e duro
il giusto. In
ascesa.
Se puntato,
soffre più
Stevanovic che
Santana,
quando scala a
destra.
Peccato
qualche errore
banale (e un
giallo stupido).
Pronto
soccorso su
Jonathan
quando serve,
senza
rinunciare a
ripartire: la
sosta gli ha
fatto bene.
Padrone del
suo territorio e
portargli via la
palla è dura. Ne
perde due in
proprio, e una
è da brividi.
(Gargano s.v.)
5,5
6
5,5
5
6
5,5
6,5
6
6
7
6
6,5
Stevanovic
Bianchi
Sgrigna
Santana
Meggiorini
Cerci
Cambiasso
A. Pereira
Sneijder
Milito
Alvarez
Cassano
Mette in mezzo
qualche pallone
in più rispetto a
Santana, ma le
sue
penetrazioni
non sono mai
davvero
risolutive.
Il primo a
provarci e il più
vicino a
riuscirci, ma gli
manca lo
spunto da gol.
E rischia
grosso il rosso
(Sansone
s.v.).
A forza di
insinuarsi
prova a
scardinare
il muro che
ha di fronte:
vorrebbe farlo
«uscire»,
ma alla fine
ci rimbalza
contro.
Una di quelle
sue partite in
cui si vede e
non si vede, e
quando si vede
è perché fa
rabbia:
raccoglie più
fumo che altro.
Vivo e senza
paura, anche
perché Ventura
lo butta dentro
quando l’Inter
ha perso metri.
Mette in porta
Bianchi, ma
non è serata.
Sarà che
Pereira non si
concede
distrazioni,
sarà che il Toro
ormai attacca
senza
geometrie, ma
entra e non ha
chance per
incidere.
Aspettando
che rientri
Chivu, per 45’
è lui ad
arretrare per
iniziare l’azione:
dà equilibrio in
entrambe le
fasi.
Interno quando
gioca in asse
con Nagatomo,
poi arretra da
laterale e un
po’ pare
spegnersi: ma
più che altro
non rischia.
Cerca di non
impantanarsi
nel traffico e
accende luci
qua e là, senza
abbagliare.
Vicino al gol
con una
punizione al
veleno.
Stavolta non
manda il Torino
in B ma
all’inferno: un
gran gol, il velo
per il 2-0 di
Cassano e
tanta fatica per
la squadra.
Non giocava da
quattro mesi e
dunque
qualche errore
ci sta, ma non
sa giocare
banale: infatti il
2-0 nasce dal
suo piede.
E’ proprio vero:
gli basta poco
per timbrare e
se vede il Toro
gli viene da
fare il matador:
6˚ gol
personale
contro i
granata.
GLI ARBITRI:
BANTI 6,5 Tiene a bada una partita non facile. Otto ammoniti, giusto così, anche se Bianchi ha rischiato il cartellino rosso. La Rocca 6 - Cariolato 6; Bergonzi 6,5 - Ciampi 6,5.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
SERIE A 3a GIORNATA
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI
VERONA
Forse il problema potrebbe essere l’aquila che volteggia nel cielo biancazzurro dell’Olimpico. Già una volta, portata lontano da quel suo ambiente prediletto, Olimpia tentò la fuga, nel ritiro estivo sulle Dolomiti. Potrebbe prendere male un altro trasloco e svolazzare lontano sulle colline
veronesi. Non sembrano esserci altre controindicazioni e alla prossima bega fra Claudio
Lotito e il Coni, il presidente
potrebbe minacciare un trasferimento al Bentegodi, dove
fra l’altro c’è una pista azzurra
(e non rossa tendente al romanista) e dove la sorte sembra
accogliente per la Lazio: questa è la sesta vittoria consecutiva, eguagliata una serie simile
stabilita al Friuli di Udine ma
ormai lontana, esauritasi da
un decennio (2001-02). «Le
statistiche non sono certezza
di successo», racconta Vladimir Petkovic, però incrementano almeno il buonumore.
L’allenatore debuttante in Serie A ha già raggiunto Tommaso Maestrelli, il tecnico del primo titolo: nell’avvio del torneo 74-75 piantò tre vittorie
di fila con la Lazio scudettata.
Poi finì quarto, dietro anche alla Roma. Un simile esito probabilmente non farebbe felici
i cuori biancocelesti, però la
stagione è troppo acerba per
indovinare la bontà della maturazione. Intanto la Lazio resta in vetta, con Napoli e Juve;
ha sempre vinto in questa estate (due pieni pure in Europa
League) e ha un bilancio gol
di 7-1. Un rigorino provocato
da Klose ha costituito il primo
peccato in campionato, ma si
era già 0-3.
Una Lazio così
non si vedeva
da quasi 40 anni
Hernanes la luce
Col Chievo terza vittoria
di fila in avvio di torneo, come
nel 1974-75 con Maestrelli
di P.F.A.
THEREAU PIGRO
DI MICHELE
CHE SCIUPONE
BIAVA E’ BRAVO
KLOSE DA TRIS
CHIEVO 5
SORRENTINO 5,5 Hernanes prima
è precisissimo, lui poteva fare
meglio su secondo e terzo gol.
SARDO 5 Tanti tocchi per i rivali.
Piglia il penalty quando è tardi.
DAINELLI 5,5 Il meno sfiatato in
difesa, ma non si salva.
CESAR 5 Abbocca alla finta di
Hernanes e manca da un passo
l’1-2.
JOKIC 5 Brutture nel primo tempo,
poco meglio dopo.
LUCIANO 5,5 Cross ed errori.
Aiuta l’arbitro rinunciando a un
calcio d’angolo. Sente buuh
quando corre verso la curva
laziale.
L. RIGONI 5 Superato nelle due
fasi. Non solo nello 0-3.
P. HETEMAJ 5 Un tiro velenoso,
tante rincorse senza risultato.
3
M. RIGONI 5,5 Dopo un’ora.
Esterno poi centrale, mette sulla
barriera la punizione speranza.
PRIMO TEMPO 0-2
MARCATORI Hernanes (L) al 5’ e Klose (L) al 37’ p.t.; Hernanes (L) al 29’ e Pellissier (C) su
rigore al 38’ s.t.
THEREAU 5 Trequartista pigro
senza attenzione tattica (Stoian
s.v.).
1
LAZIO
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo,
LAZIO (4-5-1) Marchetti; Konko (dal 1’
Dainelli, Cesar, Jokic; Luciano, L. Rigoni, P.
Hetemaj (dal 16’ s.t. M. Rigoni); Thereau (dal
36’ s.t. Stoian); Pellissier, Di Michele (Moscardelli dal 15’ s.t.).
s.t. Scaloni), Biava, Dias, Cavanda; Candreva (dal 34’ s.t. Ederson), Hernanes, Ledesma, Gonzalez (dal 21’ s.t. Cana), Mauri; Klose.
PANCHINA Puggioni, Viotti, Andreolli, Guana,
Cruzado, Samassa, N. Frey, Vacek, Papp.
PANCHINA Bizzarri, Carrizo, Ciani, Rocchi,
Zarate, Kozak, Lulic, Onazi, Floccari.
ALLENATORE Petkovic
CAMBI DI SISTEMA dal 36’ s.t. 4-4-2
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 49,8
ESPULSI nessuno
BARICENTRO ALTO 55,6
ESPULSI nessuno
AMMONITI Dainelli e Sardo per gioco scorretto, Cesar per proteste.
IlPersonaggio
CHE ACROBATA
AMMONITI Cavanda per gioco scorretto, Ledesma c.n.r.
ARBITRO Rizzoli
NOTE Paganti e abbonati non comunicati. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 8-3. Fuorigioco 2-1.
Angoli 10-1. Recuperi p.t. 1’, s.t. 4’.
Hernanes,
27 anni, ha
festeggiato
con queste
piroette
h
IL MIGLIORE
6 PELLISSIER
Voto all’impegno e alla voglia di
non arrendersi, più che al gol.
Sette reti alla Lazio, più che ad
altri.
DI MICHELE 5 Gli regalano una
chance, la butta sul portiere.
MOSCARDELLI 5 Entra e ha sul
piede un’occasione d’oro: fuori.
All. DI CARLO 5 A un certo punto
chiama l’assistente Murgita per
cercare di capire meglio, ma la
Lazio è superiore e lui non se la
sente di stravolgere il Chievo.
Cambi scontati come il risultato.
LAZIO 7
MARCHETTI 6,5 Una parata
importante anche se non
miracolosa.
KONKO 6,5 Un tempo a
controllare e a scendere a destra,
poi va k.o.
SCALONI 6,5 Fa ammonire Dainelli
con uno sfondamento.
DAL NOSTRO INVIATO
IL PRESIDENTE EUFORICO
STEFANO CIERI
VERONA
meno fino a ieri, quelli di Hernanes più che sermoni a tutto tondo erano stati lampi di saggezza,
pillole di genialità. Grandi prodezze, sì. Ottime prestazioni,
certo. Ma sempre intervallati da
pause, anche all’interno della
stessa partita. Eccezionale solista, ma non ancora uomo-squadra, insomma. Tutto questo fino
a ieri. Perché a Verona, per la pri-
Aiutiamoci Per sgretolare la
compattezza altrui, il Chievo
usa troppo i lanci sui muscoli
avversari. Il 4-3-1-2 diventa
un tridente bacato, perché
Thereau non rientra, aumentando la disparità in mezzo.
Pellissier e Di Michele andrebbero serviti sulla corsa e rasoterra, i palloni in cielo li fanno
innervosire. Per rimontare, Di
Carlo non cambia quasi mai disegno ma cerca più qualità e
spietatezza (Marco Rigoni e
Moscardelli per Hetemaj e Di
Michele). Zero. Verdetto giusto, anche se l’allenatore si lamenta del primo gol: con Mauri a terra, qualcuno dei suoi
vorrebbe fuori la palla, ma
Hernanes tira dritto. «Fair
play al contrario, cornuti e
mazziati», dice. Ma non è l’immagine esatta di un pomeriggio molto laziale.
le Pagelle
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALLENATORE Di Carlo
nanes in questa dimensione,
la sua banda sarebbe passata
anche sul campaccio più maledetto. Ma i numeri positivi addolciscono le storie, quindi meglio non essere troppo razionali. La doppietta del brasiliano,
più la costruzione dell’altro
Campione completo In Italia, al-
centro, è da concorso di bellezza, però non che gli altri siano
smorti approfittatori del talento del Profeta. La Lazio funziona in tutti i reparti: ha più tecnica e fisico, è più illuminata
tatticamente. Come racconta
Di Carlo, «il numero delle occasioni alla fine è quasi pari».
Certo ma le due migliori dei
suoi sono errori/regali di
Dias, la terza un corner, la
quarta un rigore. La Lazio invece è partita da lontano per arrivare all’esultanza, con le scavallate di Hernanes, rese più
agevoli dagli anticipi di Biava,
dai movimenti intelligenti di
Mauri e Gonzalez, dalla sa-
CHIEVO
I motivi Può darsi che con Her-
E il Profeta salì sul pulpito
e prese la parola. L’Hernanes-show non ha le sembianze
degli spettacoli contemporanei,
fatti di luci ed effetti speciali.
Quello che il brasiliano inscena
al Bentegodi è più simile ai vecchi, cari monologhi del tempo
che fu. Quando un uomo solo,
con la sola forza delle sue parole
e delle sue magie, incantava le
folle. È ciò che fa a Verona Hernanes, non a caso detto il Profeta. Il nomignolo glielo affibbiarono in Brasile i compagni di squadra del San Paolo. Non solo perché fosse (lo è tuttora) un assiduo lettore della Bibbia, ma soprattutto perché aveva sempre
la parola giusta al momento giusto. Anche in campo. Dove per
parola s’intende la giocata illuminante e illuminata.
pienza di Ledesma e dalla potenza di Klose, al terzo gol (su
16 in A) al Chievo, mentre per
Hernanes è il 4˚su 22: quando
si parla di vittima preferita.
Ma soprattutto, per un’ora i
gialloblù sbagliano tantissimo
e patiscono quando la Lazio alza i ritmi. Con il doppio vantaggio e poi il triplo gli ospiti rifiatano (giovedì c’è il Tottenham), ma aumentano soltanto i corner (10-1).
Lotito lancia frecciatine alla Roma
«Se loro hanno la Lupa, noi il Colosseo»
VERONA (s.cie) Claudio
Lotito applaude Petkovic e
punzecchia la Roma. «E’ una
Lazio che si diverte e diverte.
Bravo Petkovic». Euforico per
il primato il presidente si
concede una frecciatina ai
rivali di sempre. L’occasione
gliela dà il commento sulla foto
ufficiale fatta davanti al
Colosseo. «C’è chi (la Roma,
ndr) si è impossessato della
Lupa che è il simbolo della
nostra città. Così noi ci siamo
presi il Colosseo». Lotito ride,
Mimmo Di Carlo no. «La
sconfitta ci può stare, ma il
primo gol della Lazio – protesta
l’allenatore del Chievo - è
arrivato con un loro giocatore
a terra (Mauri, ndr). Noi
pensavamo che buttassero
fuori la palla, invece Hernanes
ha proseguito l’azione ed ha
segnato. Siamo stati
penalizzati».
«Adesso gioco nel ruolo giusto»
Hernanes «Petkovic è un grande. I gol? Dedicati a mia moglie, presto mamma»
ma volta da quando è alla Lazio,
Hernanes si è rivelato campione
completo, anzi fuoriclasse. Dall’inizio alla fine.
A tutto tondo Un giocatore in grado di vincere la partita da solo,
con un gol straordinario (il primo) e un altro da cineteca (il secondo) e con un assolo che ha
consentito a Klose di timbrare
l’altra marcatura. «La mia prestazione più bella da quando so-
no alla Lazio? Forse, ma non saprei — frena lui — Di sicuro non
è quella che mi ha dato più gioia, perché ci sono stati altri successi, con gol fatti da me, che mi
hanno reso più felice. Penso al
derby, per esempio». Una gioia
l’ha data però lui alla moglie Erica, con quella dedica così particolare dopo il primo gol. «Sì, era
per lei: aspettiamo il terzo figlio, arriverà tra quattro mesi».
E tra quattro mesi la Lazio po-
trebbe essere in lizza per qualcosa di importante se continuerà a
esprimersi sui livelli visti in questo avvio di stagione. «Andiamoci piano — è prudente, il brasiliano — Giusto non porsi limiti,
ma meglio non fare proclami.
Abbiamo cominciato bene, però
di strada ne dobbiamo fare ancora parecchia».
Il ruolo preferito «Io diverso rispetto al passato? Non lo so, quel
che è certo è che ora gioco in un
ruolo che mi si addice di più». Merito di Petkovic, ma anche suo.
«È vero, col mister ci siamo confrontati nelle settimane scorse.
Mi ha chiesto dove volessi giocare, io mi sono limitato a dirgli
quale fosse il ruolo che preferivo
(interno sinistro, come sta ora
giocando, ndr)». È quello il pulpito da cui il Profeta sa diffondere
meglio il suo verbo.
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BIAVA 7 Chiusure e anticipi con il
tempo giusto.
DIAS 5,5 Due errori, però rischia
di rimettere in partita il Chievo.
CAVANDA 6,5 Titolare al posto di
Lulic. Essenziale e pulito.
CANDREVA 6,5 Due tiri bloccati:
primo tempo ok (Ederson s.v.)
h
IL MIGLIORE
8 HERNANES
Due gol e mezzo, decisivo.
Applaudito anche dai tifosi
avversari.
LEDESMA 6,5 Delicato contabile
di centrocampo.
GONZALEZ 6,5 In appoggio dove
serve, anche senza usare magie.
CANA 6 Porta spessore quando i
compagni rifiatano.
MAURI 6,5 Non dà riferimenti,
utile per chiudere.
KLOSE 7 Terzo gol in 3 gare,
annunciato da due partenze che
avevano già incenerito il Chievo.
Da punta, si fa beccare sul
penalty.
All. PETKOVIC 7,5 Ha diviso la
Lazio in parti fisse e mobili: i
centrocampisti sono quelle in
scambio continuo e rendono
difficili le contromosse.
GLI ARBITRI:
RIZZOLI 6,5 Giusto il rigore
per il Chievo (Klose-Sardo)
De Luca 6-Maggiani 6
Calvarese 6-Borriello 6
Codice cliente: 5104377
Codice cliente: 5104377
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3a GIORNATA
Guarda, Diego!
TRIS AZZURRO
Cavani-Pandev-Insigne
Napoli come ai bei tempi
Azzurri devastanti negli spazi, ispirati da un grande Hamsik:
è una super partenza. L’attacco del Parma è troppo sterile
NAPOLI
PARMA
3
1
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Cavani (N) su rigore al 3’, Pandev (N) al 39’, Parolo (P) al 44’ p.t.; Insigne
(N) al 32’ s.t.
NAPOLI (3-5-2)
De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (dal 1’ s.t. Gamberini); Maggio, Dzemaili,
Inler (dal 20’ s.t. Behrami), Hamsik, Zuniga;
Cavani (dal 31’ s.t. Insigne), Pandev. PANCHINA Rosati, Uvini, Fernandez, Grava, Mesto,
Dossena, Donadel, El Kaddouri, Vargas. ALLENATORE Mazzarri.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO BASSO 50,5 metri
AMMONITI Inler per gioco scorretto.
PARMA (3-5-2)
Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Rosi
(dal 35’ s.t. Palladino), Parolo (dal 23’ s.t. Acquah), Valdes, Galloppa, Gobbi; Belfodil, Ninis (dal 13’ s.t. Pabon). PANCHINA Pavarini,
Fideleff, Benalouane, Morrone, Musacci,
Bajza, Arteaga. ALLENATORE Donadoni.
CAMBI DI SISTEMA Dal 15’ s.t. 3-4-1-2.
BARICENTRO ALTO 56,4 metri.
AMMONITI Mirante, Galloppa, Valdes per gioco scorretto; Rosi per c.n.r.
ARBITRO Gervasoni di Mantova.
NOTE paganti 31.133, incasso di 667.414,99 euro; abbonati e quota non comunicati. Tiri in porta 7-5. Tiri fuori 5-14. In fuorigioco 3-5. Angoli
2-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
NAPOLI
Se i segnali sono importanti. Vecchie sicurezze, nuove
speranze. E le cifre che fanno
sognare. Tre successi di fila a
inizio campionato. È passato
un quarto di secolo dall’ultima
volta che il Napoli partì così bene. Ed era quel Napoli. Quello
che faceva mettere uno striscione al cimitero che recitava così:
«Cosa vi siete persi». Era il ciuccio di Maradona, dello scudetto appena conquistato e della
stagione che pareva disegnata
per il bis. Invece il Milan fece la
grande rimonta, pazienza. Ora
qualcuno si toccherà, ma certi
segnali sono importanti e qui si
comincia a pensarci sul serio.
Lavezzi se n’è andato, in compenso c’è Insigne che segna in
un lampo, appena entrato, il
primo gol in A. E a giudicare del
calore con cui è stato accolto,
ha sostituito alla grande il Pocho nel cuore dei tifosi. Poi c’è
Hamsik, al quale le scappatelle
nelle discoteche fanno benissi-
mo. Uomo squadra, assist man
chirurgico. Soprattutto, c’è un
Pandev galattico: gli è riuscito
tutto, proprio tutto. Tanto da
nascondere la giornata «nì» di
Cavani che, stanco dalla trasferta nazionale, mette la firma su
rigore, ma fallisce cose non da
lui.
Contropiede, mon amour Poco
male. Al Napoli bastano e avanzano tre gol per battere un Parma in cantiere, morbido sotto
rete e anche un po’ sfortunato.
Perché al primo assalto prende
subito gol: Hamsik vede il taglio perfetto di Pandev tra i centrali che l’irruento Mirante butta giù. Cavani sfrutta il rigore e
il Napoli la gara in discesa. Perché, si sa, il ciuccio va a nozze
quando può lasciare il pallino
Dall’era Maradona
gli azzurri non
erano a punteggio
pieno dopo
i primi 3 turni
in mano ai rivali e agire di ripartenza. Soprattutto con un Hamsik e un Pandev formato super.
Difatti, anche il bis ha le stesse
modalità e gli stessi attori: Cavani che rilancia l’azione e vede
Hamsik in fascia sul filo del fuorigioco, lo slovacco che crossa
perfetto in mezzo per l’arrivo di
Pandev. Bingo. Siamo al 39’. Il
Parma nel frattempo aveva provato a reagire, alzando il baricentro e tenendo palla. Ma la
perdita di Giovinco e l’assenza
di Biabany non facilitano le cose in zona gol. Belfodil ha i numeri ma è ancora tenero quando c’è da segnare, Ninis si farà
ma deve entrare nei meccanismi di squadra. E quando cerchi di fare la partita contro una
squadra come il Napoli, devi essere feroce nel cercare di recuperare palla se la perdi. L’errore più evidente è stato lasciare
troppa libertà a Hamsik. A sistemi equivalenti, il 3-5-2, c’era
questo paradosso: il Parma che
stava più alto teneva Valdes regista basso con l’incarico, fallito, di limitare Hamsik. Il Napoli
che stava più coperto, faceva
agire lo slovacco quasi dietro le
punte per sfruttare i contropiedi. Gli emiliani sono comunque
riusciti a farsi sotto al tramonto
del primo round quando, sul
cross di Ninis, Parolo ha spizzicato di testa e una leggera deviazione ha creato un pallonetto imprendibile per De Sanctis.
Occasioni e rabbia Così, nel secondo round Donadoni ha provato a riagguantare la sfida
avanzando Valdes dietro le punte. Nada: il cileno s’è smarrito.
È stato sempre il Napoli ad avere più occasioni. Cavani ne ha
gettate al vento un paio, Mazzarri ha avuto l’intuizione di so-
stituirlo con Insigne che, come
detto, ha sfruttato subito un geniale passaggio di Pandev. Ma
poi poteva chiudere la partita e
invece ha tentato un vanitoso
pallonetto che ha fatto imbestialire il tecnico che festeggiava le 300 panchine in A. Tanto
da dire poi che Insigne può diventare un top player se impara
a segnare quando deve. A volte, certi errori li paghi cari. L’anno scorso al Napoli è successo.
Ma questo Parma aveva poche
carte da giocare là davanti. Il
Napoli invece le ha in regola
per inseguire lo scudetto. Se
certi segnali continuano.
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laFotonotizia
Si rivede l’erba al San Paolo...
Il più felice di tutti negli spogliatoi del San Paolo era
l’agronomo della Lega, Giovanni Castelli. Suo il merito se il prato
appariva in condizioni quasi ottimali, quindici giorni dopo lo
scempio di Napoli-Fiorentina. Martedì, però, Castelli tornerà di
nuovo a Fuorigrotta perché restano ancora da impiantare
alcune zolle per completare definitivamente l’opera MEMEDIA
CONTESTATA LA POSIZIONE DI HAMSIK NEL 2-0
Parma, l’a.d. Leonardi va giù duro:
«Con questi qui finisce sempre così»
NAPOLI La rabbia del
Parma è tutta concentrata
sulla rete del 2-0 del Napoli,
complice la dubbia posizione
di partenza di Hamsik, autore
poi dell’assist per Pandev. Il
d.g. Leonardi l’ha presa male:
«Quando giochiamo contro
questi qui — dice —, va sempre
così», facendo riferimento al
match del Tardini dello scorso
anno. Non è dato sapere come
l’osservatore Boggi, ieri in
tribuna, avrà giudicato la
cinquina arbitrale, ma l’ex di
turno Roberto Donadoni ha
rincarato la dose: «Sapete che
certi episodi non li commento.
Mi farebbe piacere che lo
facesse chi è abituato a
parlare di queste cose. Mi
riferisco a tutti i miei colleghi,
che devono mettere in
evidenza anche i vantaggi
ottenuti dalle loro squadre».
Donadoni, dunque, mastica
amaro: «Abbiamo fatto un
ottimo primo tempo.
Nonostante il 2-0 del Napoli,
siamo riusciti a rimettere in
piedi la gara. Forse ci è
mancata la necessaria
convinzione in avanti». I suoi
giovani, insomma, debbono
crescere: «Ninis ha fatto bene,
però non deve arretrare
troppo quando gioca da
seconda punta. Belfodil
poteva riaprire la partita nel
finale, ma non è stato
determinato».
Gianluca Monti
Codice cliente: 5104377
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
MAZZARRI E IL RINNOVO
1
2
«Guardiola
firmava di
anno in anno:
farò così»
NAPOLI (g.m.) Walter
1 Cavani segna il rigore concesso
per fallo su Pandev 2 Pandev fa il
2-0 su assist di Hamsik 3 Lancio
di Pandev, Insigne segna il 3-1 che
chiude la gara DE LUCA, KEYPRESS, AFP
3
DI FABIO BIANCHI
CAMPAGNARO SOLITO MURO
ROSI IL PIÙ CONTINUO DEI SUOI
NAPOLI 7
DE SANCTIS 6 Visto che il Parma
ha la mira sbilenca, prova a dare
una mano con un’«uscitaccia».
Ciccano in due per non accettare
l’aiuto.
PARMA 5,5
MIRANTE 6 Causa malamente il
rigore, poi però si riscatta con un
paio di prodezze che tengono in
piedi la sfida.
CAMPAGNARO 6,5 Il solito duro
dietro. Cerca avventure avanti: in
una quasi fa il gol della vita, dopo
galoppata e dribbling per 70 metri.
ZACCARDO 5 Viene sorpreso,
come Paletta, da Pandev. In
generale subisce le
verticalizzazioni di Hamsik e i tagli
delle punte del Napoli.
CANNAVARO 6 L’abbiamo visto
più deciso e preciso in altre
occasioni. Tiene comunque. Il
Parma non ha molte occasioni.
PALETTA 5,5 Idem con patate.
Più di Zaccardo, grinta e un buon
doppio recupero su Maggio
e Hamsik.
ARONICA 6 Rischia l’autorete su
una zuccata sbilenca e
nell’occasione si fa pure male.
Esce nell’intervallo.
LUCARELLI 6 Il meno peggio della
difesa, anche perché lo punta solo
Maggio. Ha un’occasione di testa.
GAMBERINI 5,5 Nel finale, grande
fatica su Belfodil e un paio di rilanci
inquietanti. Si vede che è fuori
condizione.
IL MIGLIORE
h 6,5 ROSI
MAGGIO 6,5 Gobbi si danna
l’anima per contenerlo e lui fatica a
trovare i varchi. Ma quando ci
riesce, arriva in fondo.
DZEMAILI 6,5 Da buon alfiere,
protegge il vantaggio e lascia il
pallino ad Hamsik. Nella seconda
parte cresce tanto anche in offesa.
INLER 6 Considerato che aveva
parecchia libertà di manovra
(Valdes stava molto dietro) poteva
fare di più. Un paio di falli
grossolani.
BEHRAMI 6 Il suo ingresso
consente a Dzemaili di salire di più.
HAMSIK 7 Se questo è il risultato
delle scappatelle in discoteca,
mettetele nel contratto. Fosse per i
suoi inviti, il Napoli doveva segnare
almeno 5 gol. Lascia per un soffio
la prima pagina a Pandev
ZUNIGA 5,5 Fa fatica contro Rosi
e spinge poco. Non crea pericoli..
CAVANI 6 La firma ce la mette su
rigore, ma poi sbaglia due
occasioni abbastanza facili. Stanco
reduce della trasferta in nazionale.
INSIGNE 6,5 Impiegato diligente:
timbra il cartellino appena entrato.
Poi sbaglia un gol altrettanto facile.
h
IL MIGLIORE
7,5 PANDEV
Si procura subito il rigore, segna,
dà una grande palla a Insigne per il
terzo gol, più varie ed eventuali.
Hombre del partido.
All. MAZZARRI 7 Il vantaggio
immediato semplifica le cose,
perché poi il Napoli può giocare
come più gli piace. E la squadra
c’è.
Senza troppi compiti di difesa, si
esalta nella prateria dove Zuniga
non ci ha messo il filo spinato. È il
più continuo dei suoi.
PALLADINO 6 In un quarto d’ora,
ci prova due volte.
PAROLO 6 Mette il sigillo sulla
partita, per il resto soffre come
Valdes le incursioni di Hamsik e le
ripartenze del ciuccio.
15
ilPersonaggio
GORAN PANDEV
Gol, assist e rigore subito
Ora il Pocho manca meno
Il macedone indemoniato: «Merito della fiducia di Mazzarri»
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
Gli sono bastati 90 minuti
per dare maggiore consistenza alle intuizioni di Walter Mazzarri.
È così che Goran Pandev ha voluto ristabilire le gerarchie, respingere lo scetticismo di quella parte di tifo che aveva accolto con
poco entusiasmo la decisione dell’allenatore di preferirlo a Lorenzo Insigne, il talento di casa. Dubbi che ha saputo dissolvere con
una prestazione super, contribuendo alla vittoria sul Parma, e
al conseguente primato in classifica, con un gol, un calcio di rigore procurato e l’assist per la terza
rete. Un vero e proprio incubo,
insomma, per l’avversario sul
quale s’è abbattuta la sua rabbia
per quelle due giornate di squalifica rimediate dopo l’espulsione
nella finale di Supercoppa, a Pechino. «Avevo voglia di riprendere a giocare. Al di là della mia prestazione, comunque, ritengo che
sia stato importante l’impegno di
tutta la squadra», ha detto l’attaccante macedone.
tato in maniera decisa, l’allenatore. L’ha voluto fortemente, chiedendone l’acquisto a titolo definitivo dopo la finale di Coppa Italia
vinta all’Olimpico, a fine maggio. E De Laurentiis non ha perso
tempo a definirne l’ingaggio con
l’Inter. «A Mazzarri devo tutto,
mi ha dato fiducia ed era quello
di cui avevo bisogno. Poi mi ha
fatto ritrovare la migliore condizione, con lui si lavora bene e io
avevo bisogno di farlo. Sono felice di vivere quest’esperienza napoletana», ha confessato Pandev.
I COMPLIMENTI
Twitter Lavezzi
«Bravo Insigne
per il primo gol»
Lavezzi si sente ancora
parte del gruppo Napoli e ieri
al termine della partita con il
Parma ha salutato su twitter
la vittoria degli ex compagni.
«Complimenti ai ragazzi per la
vittoria! Anche a Lorenzo per il
primo gol in azzurro! Saluti»
Obiettivo scudetto Da queste
parti non ne vogliono parlare. E
da buoni scaramantici non pronunciano nemmeno la parola
scudetto. Ma dopo tre giornate
di campionato qualcosa s’è già
definito: si prospetta una sfida
ravvicinata tra Juventus e Napoli. Ovviamente, anche Goran Pandev, come De Laurentiis, Mazzarri e gli altri giocatori, non s’addentra troppo nell’argomento.
«Per il momento non ci penso, alla fine tireremo le somme», ha
spiegato l’ex interista. Resta la
consapevolezza di trovarsi in
una squadra forte, che da qualche anno staziona nella zone alte
della classifica e ha ben figurato
nella scorsa edizione della Champions League. Un qualcosa che
mancherà a tutto l’ambiente,
quest’anno. Ma senza questo tipo di pressione e d’impegno,
Mazzarri e i suoi potranno destinare al campionato le migliori
energie. Così com’è accaduto
contro il Parma. «Sul 2-0 abbiamo preso un gol non bello, quando avremmo potuto chiuderla definitivamente, la partita. Scudetto? No, è una parola che non si
nomina».
Grazie Mazzarri Su di lui ha pun-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
predator
lethal zones
ACQUAH 5 Non riesce proprio a
dare un’impronta alla sua partita.
VALDES 5 Quando gioca in mezzo,
non è né carne né pesce. Non
tiene Hamsik, non costruisce.
Quando va dietro le punte,
è già stanco.
GALLOPPA 6 Qualche iniziativa
decente, soprattutto nel primo
round quando il Parma ha il pallino
del gioco. Ma non riesce ad
aiutare Valdes quando c’è
da frenare Hamsik.
GOBBI 6 Frena Maggio, fa
possesso palla in mezzo.
Insomma, se la cava.
scatenati
BELFODIL 6 Ha i numeri, non
la continuità e la cattiveria. Nei
momenti in cui è acceso, crea
occasioni ma è troppo morbido
sotto porta.
Cinque zone letali, progettate per
raggiungere la perfezione. Combinale
tra di loro e sfrutta questo infinito
arsenale di armi per creare gioco, dominare
gli avversari e rendere letale ogni tocco.
NINIS 6 Un po’ spaesato
all’inizio. Si riprende bene,
fino al cross-assist a Parolo.
PABON 5,5 Il tecnico lo spende
per la rimonta. Non si può dire che
non ci provi, ma tira sempre fuori.
CONTROLLO
All. DONADONI 5,5 Quel Valdes
in regia pecca in marcatura
su Hamsik che fa ripartire tutti
i contropiede. Non trova le
contromisure. Avanza Valdes
nella ripresa, ma non basta.
GERVASONI 6,5 Gara senza episodi dubbi,
GLI ARBITRI:
giusti i cartellini. Bianchi 6,5-Rosi 6; Massa 6-Di Bello 6
Scopri la nuova predator lethal zones su INTERSPORT.it/predator
TIRO
DRIBBLING
LANCIO
PASSAGGIO
© 2012 adidas AG. adidas, the 3-Bars logo and the 3-Stripes mark are registered trademarks of the adidas Group.
le Pagelle
Mazzarri ha brindato con un
successo alle trecento
panchine in Serie A. Difficile,
però, fargli guardare più avanti
della prossima sfida con l’Aik
Solna, gara d’esordio in
Europa League in programma
giovedì sera. Così, quando gli
viene ricordato che il
presidente De Laurentiis ha
detto che sarebbe felice se
arrivasse a quota mille ancora
con il Napoli, il tecnico toscano
ha puntualizzato: «Mi fanno
piacere le parole del
presidente, ma sul rinnovo
sono stato chiaro. Dopo tre
anni ho voluto dare nuovi
stimoli al gruppo. Non so
perché c’è tanta attenzione su
questo argomento, Guardiola
al Barcellona ha rinnovato di
anno in anno...».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3a GIORNATA
PESCARA
SAMPDORIA
2
3
MAXI
LOPEZ
28 ANNI
ATTACCANTE
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI M. Lopez (S) al 31’ p.t.; Estigarribia (S) al 15’, Celik (P) al 29’, M. Lopez (S) al
31’, Caprari (P) al 45’ s.t.
GOL
2
PESCARA (4-2-3-1) Perin; Zanon (dal
14’ s.t. Caprari), Cosic, Capuano, Modesto;
Colucci, Cascione; Balzano, Quintero,
Weiss (dal 26’ s.t. Celik); Vukusic (dal 35’ s.t.
Abbruscato). PANCHINA Pellizzoli, Crescenzi, Bocchetti, Nielsen, Blasi, Bjarnason,
Brugman, Soddimo, Jonathas.
ALLENATORE Stroppa
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO ALTO 54,9 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Weiss per c.n.r.; Capuano e Cascione per gioco scorretto
TIRI
2
ASSIST
0
FALLI FATTI
SAMPDORIA (4-3-3) Berni; Berardi,
4
Gastaldello, Rossini, Costa (dal 22’ s.t. Castellini); Obiang, Maresca, Poli (dal 23’ p.t.
Soriano); Estigarribia, M.Lopez, Eder (dal 6’
s.t. Krsticic). PANCHINA Falcone, De Silvestri, Mustafi, Poulsen, Munari, Tissone, Renan, Pozzi, Icardi
ALLENATORE Ferrara
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,2
ESPULSI nessuno
AMMONITI Eder per comportamento non regolamentare, Soriano per gioco scorretto
ARBITRO Pinzani di Empoli
NOTE paganti 4.452, incasso di 69.402 euro;
abbonati 7.284, quota di 130.989, 47 euro
Tiri in porta 7 (due traverse)-5. Tiri fuori 5-3.
Angoli 6-2. In fuorigioco 2-7. Recuperi p.t, 1’,
s.t. 4’.
FALLI SUBITI
Estigarribia e bis dell’argentino: terza vittoria di fila.
Celik e Caprari evitano la figuraccia ai biancazzurri
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
PESCARA
E così anche la Samp ha il
suo piccolo Falcao: è Maxi Lopez, ma quest’anno lo chiameranno «Trinità» per come non
perdona. Ritrovata la dimensione ideale, che non è il Milan,
l’argentino è diventato il terminale perfetto del gioco di Ferrara. Quasi alla media di un tiro
un gol, se non sprecasse la terza occasione, la più spettacolare: il colpo a effetto nell’angolo
lontano con il portiere in uscita
(quello che il Falcao originale
non fallisce). Fa niente, sono i
due centri al Pescara — un tocco sottorete, un diagonale in
corsa — a scatenare il 3-2 della
Samp: terzo successo di fila
(nel 2009-10, con Delneri, l’anno di Champions, furono quat-
tro). E coabitazione morale
con Juve, Lazio e Napoli al comando. Nascondendo ciò che
non va: squadra bassa, manovra lenta e, soprattutto, troppi
rischi contro un Pescara fortemente indiziato al ritorno in B.
Senza Maxi, sarebbe andata diversamente.
Complicazioni Pescara Il Pesca-
ra è nei guai seri. Stroppa è così
in bilico che, al 91’, la società si
affretta a confermarlo. Le colpe non sono tutte sue, ma lui si
complica un po’ la vita. Intanto
il 4-2-3-1 – in una squadra che
soffre da morire sulle fasce – è
un invito al suicidio. Balzano
non è un esterno alto, Caprari e
Celik dovevano entrare prima,
a Weiss va fatto qualche discorsetto. Ma poi? Togliere Verratti, Insigne e Immobile è peggio
che sottrarre al Milan, d’un col-
po, Thiago Silva, Ibrahimovic e
Seedorf. Ad Allegri qualcosa resta, a Stroppa ben poco. E si fa
presto a elencare questo poco:
Colucci che, finché regge, aiuta a non perdere la testa; Quintero, un ’93 che può rendere di
più in regia che non da trequartista; Vukusic, che ha i movimenti giusti palla al piede (ma
con la manovra ha poco a che
spartire); Cosic dietro. Che fare allora? Un 4-4-2 più coperto
forse, magari un 4-3-3 con
Quintero accanto a Colucci-Cascione. Perso per perso, perché
no? Ma la difesa, quella, andrebbe ridisegnata quasi del
tutto.
Passo indietro Samp La Samp
spietata di San Siro, oppure
quella veloce contro il Siena,
avrebbe chiuso il conto ben prima. Questa, invece, no. Il con-
4
3
i successi di
fila iniziali della
Samp (come nel
1956-57 e nel
1982-83).
Il record risale al
2009-10, con
Delneri: 4 vittorie
2
le reti di
Estigarribia in A,
la precedente
con la Juve
DRIBBLING
Stroppa
non si tocca»
Tre vittorie consecutive La Samp
ORLANDO D’ANGELO
PESCARA
Ciro Ferrara arriva nella
sala stampa dell’Adriatico da allenatore avversario. Eppure la
panchina biancazzurra poteva
diventare sua qualche mese fa.
«La storia ha detto che il matrimonio tra Ferrara e il Pescara
non doveva farsi — ha detto il
vince la terza partita consecutiva. «I risultati ci aiutano a lavorare con serenità, ma inizialmente eravamo lenti, loro ci
hanno chiuso gli spazi e ci hanno pressato nel primo tempo.
Abbiamo perso palloni ingenuamente, nel finale abbiamo sofferto, siamo un gruppo giovane
e dobbiamo migliorare la gestione delle partite». La chiave
del successo blucerchiato, a par-
te i tre gol, è stata anche la superiorità fisica, di stazza, sul Pescara: «Abbiamo alcuni elementi come Maxi Lopez, Obiang e
Soriano che hanno una buona
struttura». Obiang riconosce i
meriti degli abruzzesi: «Abbiamo dovuto faticare per battere
un Pescara che è cambiato molto, ma ha ancora lo spirito dell’anno scorso». Per Estigarribia
prima gioia blucerchiata: «La
mia rete? Metà è mia, l’altro cinquanta per cento è di Krsticic:
un assist favoloso».
Stroppa al sicuro «Il Pescara? Al-
la lunga potrà dire la sua» ha
detto Pasquale Sensibile, mentre il presidente Sebastiani ha
assicurato: «Stroppa non si toc-
CAPUANO 5 Entrata fuori tempo e
Maxi Lopez se ne va per il 3-1.
MODESTO 5,5 Tanta corsa a
sinistra, tante imprecisioni.
TIRI TOTALI
CASCIONE 5,5 Recuperi, rilanci,
ma la qualità è quella che è.
3
CONTRASTI
0
uno spirito diverso per
reagire allo 0-1 tutto
sommato ingiusto. Ma
lo strapiombo alle spalle confonde la testa,
paralizza le gambe,
scompiglia la scacchiera del Pescara nella quale un gran lancio di Krsticic innesca a sinistra
– come andrebbe fatto più spesso – Estigarribia: 2-0. A centrocampo Soriano non fa rimpiangere l’infortunato Poli, mentre
Obiang ha mille energie. E
quando Stroppa accarezza l’illusione del recupero, con il gol
di Celik e la grinta offensiva di
Caprari appena entrati, ecco
che Super-Maxi manda dall’altra parte Capuano e infila il
3-1. Solo che alla Samp le cose
facili non piacciono: di nuovo
tutta indietro, di nuovo a subire il 3-2 inutile di Caprari. Insomma, neanche la difesa di
Ferrara passa l’esame: vediamo che cosa succede contro un
attacco più pericoloso.
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ca. Era e resta l’allenatore del
Pescara». Se lo augura anche il
tecnico, dopo tre k.o. di fila:
«Non mi sento a rischio e mi tengo stretta la prestazione della
squadra. Fa piacere avere la stima della società, che mi è stata
ribadita a fine partita. Ai ragazzi, entrati a testa bassa negli
spogliatoi, ho fatto i complimenti. La squadra deve prendere consapevolezza del fatto che
questa categoria gli appartiene. Ho visto cose positive dopo
Torino, lì ero depresso, stavolta
ho avuto risposte importanti.
Nel primo tempo, la Samp non
ha superato mai il centrocampo, ma alla prima disattenzione difensiva prendiamo gol».
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COSIC 6 Il migliore, o il meno
peggio, della difesa. Non basta.
2
Ferrara: «Ma dobbiamo ancora crescere»
tecnico napoletano —, oggi sono felice di rappresentare la
Samp. Con il presidente Sebastiani il rapporto è ottimo. Siamo uomini di sport e sappiamo
che può anche succedere di
non trovarsi d’accordo».
ZANON 5 Fa saltare il fuorigioco
sul primo gol di Maxi Lopez.
COLUCCI 6 Il Pescara gira al suo
ritmo finché Ferrara non gli sbarra
la strada con Obiang.
DOPO LA GARA IL TECNICO BLUCERCHIATO TIENE ALTA LA GUARDIA: «I RISULTATI CI AIUTANO, PERÒ SIAMO GIOVANI E BISOGNERÀ LAVORARE»
Sebastiani,
patron abruzzese:
«Bella gara,
PERIN 5,5 Tre palloni nel sacco. E
niente miracoli.
Vista l’ultima mezzora ci si chiede:
perché non in campo da subito?
Super-Maxi due Ci vorrebbe
I NUMERI
PESCARA 5,5
PASSAGGI
0
Samp formato Maxi
tre sberle al Pescara
e 1˚ posto virtuale
BALZANO FLOP
COLUCCI TIENE
ROSSINI OPACO
SORIANO GIOCA
CON IL TURBO
IL MIGLIORE
h 6,5 CAPRARI
CROSS
trario. Si chiude da subito, resta bassa, ordina a Eder ed Estigarribia di allinearsi spesso ai
mediani in un 4-5-1 nel quale
anche Maresca trova meno soluzioni. I collegamenti tra i reparti sembrano interrotti, la
palla circola lenta: Weiss e
Quintero fanno pressing, Vukusic s’infila. Ma dura poco. Il Pescara è fragile e, al primo pericolo sul radar, dopo 31’, va al
tappeto. «Salta» il fuorigioco
perché Zanon resta alto: Eder
s’infila e appoggia per il gol di
Super-Maxi. E uno. La svolta.
di f.li.
2
18
Maxi Lopez, 28 anni, regala alla Samp il gol del vantaggio contro il Pescara nella terza giornata di campionato LIVERANI
le Pagelle
BALZANO 4,5 Non è un esterno
alto: spesso fuori tempo e
posizione. Cambia poco quando
arretra.
QUINTERO 6,5 In prospettiva bel
giocatore. Qualche pausa ma i due
assist sono suoi. Meglio più arretrato.
WEISS 5,5 Per una cosa bella –
tipo il doppio dribbling più tiro a
sfiorare il gol – un paio di giocate
pretenziose. Concretezza poca.
CELIK 6,5 In 20’ un gol fatto e uno
sfiorato. Di più non si può.
VUKUSIC 6 Due traverse: la prima
poteva cambiare tutto, la seconda
fortunosa. Partecipa poco alla
manovra (Abbruscato sv)
All. STROPPA 5,5 La cifra
tecnica dei suoi è già
modesta, alcuni
esperimenti sarebbero
da evitare.
SAMPDORIA 6
BERNI 5,5 Due volte la traversa
l’aiuta, per poco un patatrac
con Vukusic.
BERARDI 6 A volte Weiss si
marca da solo, altre
interviene.
GASTALDELLO 6 Tiene la
posizione e nel finale evita la
beffa.
ROSSINI 5 Vukusic che lo
beffa in velocità e altri
impacci.
COSTA 5,5 Tanta spinta ma
parecchia imprecisione.
CASTELLINI 6 Un bel paio di
chiusure e rilanci.
OBIANG 6,5 Sa essere più
frenetico, come tutta la Samp, ma
non si ferma mai. Bella mossa
spostarlo su Colucci.
MARESCA 6 Quintero lo distrae, è
meno ispirato che al debutto. Però
«cuce» i momenti difficili.
POLI 6 Un guaio muscolare dopo
20’ lo toglie di mezzo.
SORIANO 6,5 Sempre nella
manovra, batte Cascione e va.
ESTIGARRIBIA 6,5 A destra
basso profilo, a sinistra trova il
gol. Ala-mediano di grande utilità.
IL MIGLIORE
h 7,5 M.LOPEZ
Implacabile. Due gol, un terzo
sfiorato. Sempre al posto giusto.
EDER 6 Mezzo 1-0 è suo con il
«taglio» e assist a Lopez.
KRSTICIC 6,5 Con un lancio da
Pirlo inventa il 2-0 di Esti.
All. FERRARA 6 Passo indietro
nella manovra, ma terzo successo
di fila. Serve qualcosa in difesa.
Ciro Ferrara, 45 anni ANSA
GLI ARBITRI:
PINZANI 6,5 Qualche
dubbio su Weiss.
Marrazzo 6,5-Vuoto 6,5;
Romeo 6,5-Nasca 6,5.
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A 3a GIORNATA
Gasperini, chi si rivede!
Ha detto sì al Palermo
Zamparini svolta ed esonera Sannino: è il 41˚ in 26 stagioni
da presidente. L’ex tecnico dell’Inter torna dopo un anno
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO
PALERMO
Avanti il prossimo, ovvero: avanti con Gian Piero Gasperini. Sannino è la 41a «vittima»
di Maurizio Zamparini in 26 stagioni da presidente. Al tecnico
di Ottaviano è stata fatale la vittoria sfumata contro il Cagliari.
Ma già le sconfitte nelle prime 2
giornate di campionato contro
Napoli e la Lazio avevano messo
a serio rischio licenziamento
l’ex allenatore del Siena. Era destino evidentemente che le strade di Sannino e del Palermo non
dovessero incontrarsi, già nella
passata stagione il presidente rosanero aveva fatto un pensierino per l’uomo che aveva sfiorato
la promozione in A col Varese,
ma poi non se ne fece nulla. Stavolta i due si sono solo sfiorati,
l’idillio è già finito. Era andata
peggio, anzi meglio, un anno fa
a Stefano Pioli esonerato ancora
prima dell’avvio del campionato dopo una precoce eliminazione dall’Europa League, nel turno preliminare contro gli svizzeri del Thun. In quel caso l’allenatore parmigiano rescindendo il
contratto fece in tempo a sedere
sulla panchina del Bologna.
dal licenziamento di Moratti
(21 settembre 2011). Sannino
se ne va in punta di piedi senza
far rumore: «Ringrazio Zamparini per l’opportunità che mi ha
dato vuol dire che doveva andare così. Speravo di avere più tem-
Il patron rosanero:
«Meglio un cambio
che la B. Non c’era
sintonia tra lui
e la squadra»
po per lavorare ma il calcio è
questo». Molto più duro il suo
vice, Ciccio Baiano «Il Palermo non vince da 6 mesi, la
squadra l’anno scorso si è salvata all’ultimo ed è stata ulteriormente indebolita dalla
partenza di 3 calciatori. Servivano rinforzi, non sono arrivati». Del vecchio staff rimane
solo Paleari, preparatore dei
portieri. Il licenziamento di
Sannino allunga a 8 il numero
di tornei di fila con almeno un
esonero da parte di Zamparini. L’ultimo a fare l’en plein
CON GASP DIFESA A 3
delle 38 giornate fu Guidolin
nel primo anno di Serie A.
Presidente jellato Zamparini ha
spiegato la decisione iniziando
da un’insolita premessa: «Con
Sannino volevo aprire un ciclo,
è un buon allenatore, ma nel calcio io sono sfortunato. Questo
esonero mi costa un milione e
mezzo di euro. Ma Sannino non
credeva nella squadra e la squadra non credeva in lui, non riusciva ad integrarsi con i calciatori, ho visto un’involuzione negativa. Gasperini l’avevo contattato prima che andasse all’Inter,
ha un buon curriculum, gioca
bene al calcio e credo sia adatto
al Palermo. Ammetto di aver fatto un errore clamoroso prendendo Sannino, stimolato anche da
Perinetti. Il Palermo non è una
squadra di brocchi, abbiamo
buoni calciatori. Già da domani
rosanero in ritiro a Brescia dove
verrà presentato Gasperini che
è una vecchia conoscenza avendo giocato a Palermo dal 1978
all’83: 128 partite e 11 gol. Riuscirà a fare il bis da tecnico?
Gian Piero
Gasperini,
54. L’anno
scorso
all’Inter
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INFOPHOTO
GDS
Predestinato E sempre a proposito di destino, era scritto in cielo
che Gasperini arrivasse prima o
poi a Palermo. L’ex tecnico del
Genoa aveva rifiutato l’offerta
un anno fa per poi approdare all’Inter e spianando così la strada
a Pioli. Stavolta il 54enne tecnico torinese di Giugliasco, ha detto sì (un anno di contratto a 700
mila euro più premi, con rinnovo automatico legato alla salvezza), cogliendo un po’ tutti alla
sprovvista dal momento che il
Palermo odierno sembra più debole di quello della precedente
stagione. Ma evidentemente il
numero uno di Viale del Fante
stavolta è stato più convincente
oppure Gasperini (che ha già lavorato con Perinetti ai tempi della Primavera Juve) s’era stancato di stare a guardare. E accettando la proposta rosanero ha
concluso la sua disoccupazione
a meno di un anno di distanza
Taccuino
QUALIFICAZIONI EURO 2013
L’Italdonne batte
anche la Polonia
(f.sal.) La Nazionale di Antonio
Cabrini batte la Polonia nelle qualificazioni all’Europeo 2013 in Svezia (10-28
luglio): decisiva la Panico, che al 41’ s.t.
infila dopo una respinta del portiere polacco. L’Italia, già qualificata, affronterà la Grecia mercoledì ad Atene.
IL CASO STADIO
Il sindacato di Polizia
«Is Arenas inagibile»
CAGLIARI (m.f.) Sull’Is Arenas piove l’allarme del sindacato di polizia: «Gli agenti sono stati utilizzati
per sopperire alle carenze organizzative, decisionali e strutturali e alle precarie condizioni dell’impianto. Con
l’Atalanta si è giocato tra le macerie.
Per giocare in A serve buon senso e
uno stadio agibile». Ma pare certa
l’apertura di tre settori per la gara con
la Roma. E oggi si riunisce la Commissione provinciale di vigilanza.
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18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A VERSO LA CHAMPIONS
Adriano Galliani, 68,
con Massimiliano
Allegri, 45 CANONIERO
Rompicapo
Allegri
Berlusconi pensa
al nuovo tecnico
Galliani fa scudo
Nei piani del patron un ex rossonero: ipotesi
Tassotti-Inzaghi. Ma l’a.d.: «Avanti così»
ALESSANDRA BOCCI
MILANO
A pranzo e a cena. Dopo
il falso allarme della settimana scorsa a Forte dei Marmi,
Allegri e Galliani hanno condiviso il desco per ben due volte
in una domenica amara. Prima a Milanello, poi in pizzeria. Per analizzare le sconfitte
e dare una bella pitturata mediatica a un rapporto che molti descrivono pieno di crepe.
«Allegri non è in discussione,
assolutamente. Deve rimanere sereno», ha detto Galliani
davanti alle telecamere quan-
do si è presentato a Milanello.
L’altra sera, dopo la partita,
era andato a cena con Briatore
ma si era dileguato dall’uscita
posteriore, come aveva fatto
Berlusconi dopo il trofeo Berlusconi. I riflettori a notte alta
non vanno più di moda.
Nervi saldi Ieri l’amministratore delegato ha parlato di infortunati da recuperare e di calma da mantenere. «Quando le
cose non vanno bene l’importante è avere i nervi saldi e agire con raziocinio per rimettere
la situazione sui binari giusti.
Dobbiamo stare tranquilli e
pensare di tornare a vincere. Il
presidente Berlusconi mi ha
chiesto di stare vicino alla squadra e tranquillizzarla. Sta dando il massimo sostegno alla
squadra ed è fiducioso: pensa
che il suo Milan saprà risollevarsi al più presto». Dietro le
parole ufficiali e il «vogliamoci
bene» generale, monta però la
delusione del proprietario del
Milan, che coverebbe qualche
idea per riportare la barca in
favore di vento. Ad Allegri vengono riconosciute attenuanti,
perché non sarebbe semplice
per nessuno mantenere la rotta in un Milan che ha perso in
classe e personalità. Però Berlusconi si aspettava una squa-
«
mero uno per la successione.
Allegri non è in
discussione.
Berlusconi mi ha
chiesto di tenere
tutti tranquilli
ADRIANO GALLIANI
A.D. MILAN
dra più vivace, qualche novità
tattica, la capacità di inserire
in fretta i giovani in un buon
tessuto di gioco. Nulla di tutto
questo è ancora realizzato e allora tornerebbe di moda lo slogan «Il Milan ai milanisti». Filippo Inzaghi è l’indiziato nu-
Slogan Si cerca di mantenere la
calma, perché domani è già
Champions e cambiare sarebbe
piuttosto folle, oltre che insolito per i metodi della casa. Certo, qualcuno è stato licenziato
dal vertice rossonero (o convinto a dare le dimissioni): Tabarez, Zaccheroni, Terim. Tutti
senza un passato Milan, guarda
caso. La dottrina Monroe applicata allo sport potrebbe tornare di moda: compresa l’impossibilità economica del progetto
Guardiola, Berlusconi avrebbe
pensato a Tassotti, da undici anni fedele numero due, magari
appunto in coppia con Inzaghi,
pronto poi a fare da solo. Soluzione rischiosa dopo qualche
mese con gli Allievi, ma Berlusconi è stato un uomo che ha
amato rischiare e Inzaghi è una
bandiera del Milan. Per ora, Allegri è confermato e deve stare
sereno, come dice Galliani. E
nel clima di solidarietà nazionale, il tecnico ha incassato anche
le parole buone di Inzaghi intervistato dalla Rai: «Bisogna essere fiduciosi e dare il giusto tempo alla squadra e all'allenatore
per lavorare serenamente». Ma
si sa che il tempo nel calcio è un
concetto che muta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Zupping
di VINCENZO CITO
twitter@VincenzoCito
Apriti Cielo: in 15 minuti
gol e highlights in chiaro
«Cielo», canale 26 del digitale
terrestre: dalle 18 alle 18.15 i
gol delle partite, i tiri più
pericolosi, senza pubblicità,
tutto d’un fiato, quello che
abbiamo sempre desiderato.
Era dai tempi della
leggendaria «Domenica
sprint» che una tv in chiaro
non offriva tanto in così poco
tempo. Subito dopo parte
«90˚» su Rai Due: più o meno
le stesse cose, allungate allo
spasimo, forse qualche
azione in più, in un
minestrone che si conclude
solo alle 19.10 e ci regala la
solita chicca. Sensibile al
dramma di Luca Toni, che ha
perso un figlio, Fabrizio
Failla ricorda il nome della
compagna. Invece che Marta
Cecchetto la chiama Melissa
Satta.
Partenza sprint di «Stadio
sprint» (Rai Due) con Enrico
Varriale che consola Cosmi
per la sconfitta. Interviene
l’inviato Gianmarco Sicuro
«Guarda che poi il Siena ha
pareggiato».
L’Italia Under 21 è sotto 1-3
con l’Irlanda, dopo aver
sprecato un rigore. Va via la
luce per un black out
elettrico. Così Ubaldo Righetti
(Rai). «Non è una situazione
piacevole, diciamo.
Assolutamente». 5’ dopo
«Subire 3 gol non fa
assolutamente piacere». Più
tardi «Non è piacevole questa
situazione, assolutamente».
La partita poi è ripresa ma giova puntualizzarlo - non
era una situazione piacevole.
Assolutamente
«Tifosi che si fanno sentire
quelli del Brescia, molto
colorati» (Luca Pisinicca,
Raisport, Supercoppa italiana
di calcio femminile)
Giulio Delfino «Sta per
entrare Cerci, penso al posto
di Santana». Tarcisio Mazzeo
«Anch’io voto Santana, se
non altro per dare continuità
a Stevanovic che sta
giocando bene». Esce
Stevanovic. Tarcisio Mazzeo.
«Esce Stevanovic, l’avevamo
chiamato» (Radiorai)
Daniele Barone (Sky)
«Abbiamo visto anche come
Pea sia educatamente andato
a chiedere il rigore al quarto
uomo». Il labiale di Pea «Ehi,
scusi! Ma come ca... si fa?»
Un amaro Gigi De Canio a
Mediaset Premium sbaglia
epoca. «Ci hanno frenato solo
le grandi parate di Zoff»
I consigli di Raffaele
Ametrano (Sportitalia) ai
giocatori della Salernitana
prima della partita di Chieti
«Non devono sbloccare la
partita sicuramente subito
altrimenti può essere un
danno». Così si sono
sbloccati gli altri e ne hanno
fatti quattro
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
SERIE A VERSO LA CHAMPIONS
Il Milan da Ambrosini
Patto della rinascita
Il gruppo storico a cena dal capitano. In Champions
contro l’Anderlecht pochi ritocchi, torna Montolivo
ni e i tempi di gioco adatti. La
mediana potrebbe vedere lui a
destra, De Jong in mezzo (Ambrosini ha rimediato un’altra
botta sul collo del piede destro, ma dovrebbe essere convocabile) e Nocerino favorito
su Emanuelson a sinistra.
FABIANA DELLA VALLE
MARCO PASOTTO
MILANO
Altro che cene saltate.
Evidentemente Milano si presta meglio rispetto a Forte dei
Marmi visto che ieri sera, mentre Galliani e Allegri si davano
alla pizza, a poca distanza una
robusta rappresentanza di Milan si trovava a cena a casa di
Ambrosini. Un’iniziativa del capitano, che per l’occasione ha
unito il compleanno della moglie Paola e la necessità di guardarsi in faccia con i compagni.
Una sorta di patto conviviale
fra vecchi e nuovi senatori rossoneri in una serata, finita comunque presto, tutta italiana
(fra gli assenti Boateng, De
Jong, Emanuelson, Bojan e
Niang).
Tabù Meazza E’ anche così che
una squadra deve provare a ritrovarsi. Condividendo momenti privati e sfruttandoli per
(ri)sintonizzarsi sulla stessa
lunghezza d’onda. Per trovare
gli occhi della tigre chiesti da
Allegri restano poco più di ventiquattr’ore. Occorre una trasformazione radicale, un cambio di mentalità e soprattutto
vincere il timore di esibirsi a
San Siro, che sta diventando
uno dei nemici peggiori. Sfruttare l’elettricità provocata dalla Champions per voltare pagina, ha detto Allegri sabato sera. E scendere in campo con coraggio, ma anche con spensieratezza. Ingredienti difficili da
amalgamare, ma intanto contro l’Anderlecht finalmente il
Milan ritrova una pedina importante: Montolivo ieri ha
svolto tutto il lavoro con il
gruppo e appare recuperato.
Se, come sembra, supererà anche l’ultimo provino di oggi,
l’ex viola si riprenderà un posto a centrocampo. Serve il vero Riccardo, con le sue intuizio-
Gazzetta.it
L’ANTICIPO / 1
Gazza
Il Palermo si illude
Sau regala il pari
al Cagliari nel finale
Tvf
José Mourinho, 49 anni EPA
MOURINHO FURIOSO
ATTACCA IL REAL
CHE NON HA PIÙ
Mourinho non è tipo da
passare inosservato davanti
alle telecamere. E a Siviglia,
dopo la seconda sconfitta in
Liga del Real Madrid, non ha
tradito le attese: ha
accusato la sua squadra di
essere «scomparsa»,
guardate il video.
RISCATTO VALENTINO
SECONDO A MISANO
CHE SPETTACOLO
Sul circuito che porta
il nome dell’amico
Simoncelli, Valentino Rossi
ritrova lo smalto e torna sul
podio, dietro solo a Lorenzo.
Riguardate gli highlights
della MotoGp ma anche
quelli di Moto2 e Moto3. Che
spettacolo sulle due ruote.
1-1
PALERMO-CAGLIARI
MARCATORI Rios (P) 41’ p.t.; Sau (C) 43’ s.t.
PALERMO (4-4-2) Ujkani 6; Morganella 5,5,
Von Bergen 6,5 (dal 30’ s.t. Munoz 5), Mantovani 5,5, Garcia 5,5; Ilicic 6 (dal 7’ s.t. Kurtic
5,5), Rios 6, Donati 5,5 (dal 44’ s.t. E. Pisano
s.v.), Bertolo 5,5; Hernandez 5, Miccoli 6,5.
PANCHINA Benussi, Brichetto, Viola, Dybala, Milanovic, Labrin, Budan. All. Sannino.
CAGLIARI (4-3-3) Agazzi 6; Perico 6,5, Rossettini 6, Ariaudo 5,5, F. Pisano 6; Ekdal 6,5
(dal 33’ s.t. Nenè 6), Conti 6,5, Nainggolan
6,5; Thiago Ribeiro 6 (dal 18’ s.t. Sau 6,5),
Pinilla 6, Cossu 6 (dal 35’ p.t. Ibarbo 6). PANCHINA Avramov, Avelar, Astori, Dessena.
All. Ficcadenti.
AMMONITI Mantovani, Garcia, Miccoli, Nainggolan e Pinilla.
ARBITRO Mazzoleni 5.
Riccardo
Montolivo,
27 anni, è alla
prima stagione
col Milan
dopo averne
trascorse
sette a Firenze
ANSA
Problema attacco Senz’altro anche domani non sono previsti
cambi nel sistema di gioco, che
resterà il 4-3-1-2, con Boateng
trequartista nonostante un’altra prova grigia. Allegri si affida ancora a lui, che comunque
ha nel dna la capacità e la follia
di cambiare a modo suo le sorti
di una partita. Perché se è vero
che in difesa sono stati commessi degli errori (Acerbi lascerà il posto a Yepes), Allegri vede nell’attacco l’altro grosso
problema oltre a quello psicologico: se Pazzini resta a secco,
non segna nessuno. Il tecnico
si affida quindi al Pazzo e sta
cercando di capire chi piazzargli accanto. Questa volta dovrebbe spuntarla Bojan, anche
in virtù della sua maggiore
esperienza internazionale. Ancora un po’ di pazienza per rivedere Robinho: il brasiliano è atteso a Udine domenica prossima, o il mercoledì successivo
col Cagliari. Domani sera direzione di gara affidata allo scozzese Collum.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
I NUMERI
1
punto in più in
classifica per i
rossoneri
rispetto alla
scorsa stagione:
il Milan aveva
iniziato con una
sola sconfitta
nelle prime tre
partite ma
anche con due
pari.
0
le reti
realizzate a
San Siro in 180’.
E’ andata peggio
in casa
rossonera solo
tra il 21 ottobre
ed il 1˚ dicembre
2007 quando il
Milan rimase
senza segnare
in casa per 4
gare di fila.
44
anni
trascorsi
dall’ultimo inizio
con 2 sconfitte
nelle prime 3
giornate: nel
2008 il Milan
perse alla prima
in casa con il
Bologna (1-2) e
alla seconda in
casa del Genoa
per 2-0.
Piera Rondinelli Patrassi
- Milano, 15 settembre 2012.
GUIDO MACONI
BERGAMO
Da quando Antonio Percassi ha ripreso le redini della
società bergamasca ha vinto
un campionato di B e si è salvato nonostante il -6 di partenza
e facendo il record di punti,
ma gli mancava una vittoria di
grande prestigio da mettere
in bacheca e consegnare agli
annali. Il colpo che aspettava
è arrivato sabato sera a San Siro, lo stadio più bello, contro
il Milan, il club più titolato al
mondo. E’ un altro passo avanti per quella crescita che nelle
intenzioni del patron dovrà
portare l’Atalanta ad avere
ambizioni sempre più importanti. Per ora basta una salvezza tranquilla, ma per i prossimi anni si vuol sognare in
grande. E vittorie come quella
di sabato aiutano ad alimentare i sogni.
A secco L’anno scorso con le
grandi storiche invece era sempre andata male: un po’ per la
forza delle avversarie, un po’
per sfortuna, un po’ perché se
fosse semplice batterle, che impresa sarebbe? Così l’Atalanta
aveva dovuto incassare una
doppia sconfitta sia con la Juventus (2-0 a Bergamo e 3-1 a
Torino) che con il Milan (duplice 2-0) e si era consolata
con due pareggi contro l’Inter
(1-1 a Bergamo e 0-0 a Milano). Andando più a fondo, si
trovano anche due pareggi
contro la terza forza del campionato, l’Udinese, e due sconfitte con la Lazio, quarta. Le vittorie più importanti sono state
il 3-1 al San Paolo contro il Napoli che è costato una fetta di
Champions League ai partenopei e la goleada interna alla Roma (4-1), ma a Bergamo si
aspettava il primo successo
contro una delle tre grandi storiche, perché quelle sono le vittorie che entrano nei cuori e
negli annali.
Operai La vittoria di sabato
non è frutto del caso, ma è stata la vittoria di una squadra
operaia, in cui anche i giocatori di maggior classe si sono sacrificati in un lavoro oscuro
ma fondamentale: Bonaventura ha tolto l’aria a De Jong, Moralez quando c’è stato bisogno
ha fatto anche il terzino su
Abate, Cigarini ha tamponato
come un mediano che non ha i
suoi piedi sopraffini, Biondini
ha pressato anche i fili d’erba,
Raimondi non ha fatto sentire
l’assenza di Schelotto, Lucchini ha respinto anche le mosche. Ma tutti meriterebbero
una citazione. Perché a San Siro le luci stavolta le ha accese
la classe operaia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Si scrive
, si pronuncia “Serenità”.
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0-1
Antonello e Gemma Capone abbracciano Roberto, Claudio e Fabio colpiti dalla prematura
scomparsa della cara
Con i rossoneri
è arrivata
la prima vittoria
dell’era Percassi
contro una grande
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Milan al tappeto
All’Atalanta basta
un gol di Cigarini
MARCATORE Cigarini (A) al 19’ del s.t.
MILAN (4-3-1-2) Abbiati 6; Abate 5,5, Bonera 6, Acerbi 5, Antonini 5; Ambrosini 6 (10’ s.t.
Nocerino 5,5), De Jong 5,5, Emanuelson 5,5
(34’ s.t. Constant s.v.); Boateng 5; Pazzini 5,5,
El Shaarawy 5 (25’ s.t. Bojan 5,5). PANCHINA
Amelia, Gabriel, De Sciglio, Mexes, Yepes,
Traoré, Mesbah, Flamini, Niang. All. Allegri 5.
ATALANTA (4-4-1-1) Consigli 6,5; Bellini 6,5,
Lucchini 7, Manfredini 7, Brivio 6,5 (27’ s.t. Ferri 6); Raimondi 6,5, Biondini 6,5, Cigarini 7 (35’
s.t. Cazzola s.v.), Moralez 6; Bonaventura 6,5
(32’ s.t. De Luca s.v.); Denis 6,5. PANCHINA
Polito, Frezzolini, Stendardo, Troisi, Scozzarella, Matheu, Parra. All. Colantuono 7.
AMMONITI El Shaarawy, Bonera, Biondini, Raimondi, Cigarini e Moralez.
ARBITRO Orsato 5.
La «classe operaia»
fa felice l’Atalanta
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L’ANTICIPO / 2
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21
SERIE A 3a GIORNATA
Il gol decisivo di
Gilardino TEDESCHI
Gilardino ribalta Zeman
Bologna da 0-2 a 3-2: Roma k.o.
Doppietta dell’attaccante, negli ultimi 20’ cambia tutto. Giallorossi disastrosi in difesa
RUGGIERO PALOMBO
ROMA
Con Zeman divertimento
assicurato? Sì, ma anche per
gli avversari. Questa battutaccia circola sulle due sponde del
Tevere da una buona decina
d’anni. A farla tornare di stringente attualità l’incredibile
sconfitta della sua Roma con il
Bologna: dall’iniziale 2-0 in carrozza, match dominato per
quasi un’ora, al pazzesco riaggancio consumatosi nel giro di
un solo minuto, per finire col
ribaltone in pieno recupero.
Tutto con la firma di Gilardino
& Diamanti, neonata e già premiatissima ditta del gol. Ma anche con quelle di una difesa
giallorossa semplicemente sciagurata, in cui ai blackout di Piris, che Zeman sul 2-2 ha buttato fuori per la disperazione, si è
aggiunto il grottesco pasticcio
Burdisso-Stekelenburg, che ha
aperto la strada alla definitiva
doppietta sul filo del fuorigioco del redivivo Gila.
Più chiavi Difficile spiegare i
perché di questo che, senza nulla togliere ai meriti di un tenacissimo e ben guidato Bologna,
è soprattutto un suicidio. Difesa disastrosa a parte, proviamo
a mettere in fila quattro buoni
motivi: 1. La Roma ha giocato
pancia a terra il primo tempo,
anche dopo l’uno-due di Totti e
Lamela, bravi nello scardinare
l’altrui difesa con i tagli in diagonale e lo «scarico» di altrettanti irresistibili tiri dal limite,
sul primo dei quali, respinto
dal palo, è arrivata la zuccata
del predestinato Florenzi. Piede schiacciato sull’acceleratore, la Roma non lo ha però mai
alzato, finendo col dosare male le forze, come si è visto nell’ultimo quarto di partita, quando è mancato tutto, fiato, gambe, lucidità. 2. Troppa sufficienza nel far giocare gli avversari
senza pressione. Diamanti, tanto per intendersi bene, il comodo suo lo ha fatto anche
quando la Roma andava forte. In mezzo al campo è mancata la saggezza tattica (e i
bulloni) di De Rossi. Tachtsidis ha piedi buoni ma è al massimo un mezzo incontrista, pe-
culiarità che non appartengono a Pjanic e al pur prezioso
trottolino Florenzi. 3. I cambi.
Il disastro è maturato sul 2-0
quando Zeman ha mosso la
panchina: fuori Lamela e Pjanic, dentro Nico Lopez e Marquinho, con spostamento di
Florenzi da sinistra a destra.
Tempo cinque minuti, Gilardino e Diamanti hanno fatto 2-2
e dalla parte di Marquinho (e
Balzaretti) si sono aperte autentiche autostrade, da cui i
cross del primo e del terzo gol.
4. Osvaldo squalificato, Destro
centravanti. Visto che Totti ha
fatto il Totti dall’inizio fin quasi alla fine (quando ha rischiato il rosso da frustrazione), è
chiaro che Destro nel suo ruolo
naturale ha funzionato poco e
male. E’ presto per una bocciatura, ma tant’è.
Che fede
Il «4-3-3 secondo
Zeman», come
fosse un dogma. È
lo striscione
apparso
all’Olimpico, quasi
come una fede.
Del resto, anche
ieri a Roma
c’erano 45.000
persone e la
gente è con Zeman.
Nonostante tutto...
Sabatini: «Non è
colpa del tecnico»
Gila scatenato:
«È solo l’inizio»
ANDREA PUGLIESE
ROMA
Il bello è che nell’incredibile sconfitta della Roma c’è un
po’ di tutto, ma poco di matrice
zemaniana. Niente difesa sbilanciata, nessun contropiede,
neanche un fuorigioco sbagliato. «Ed infatti Zeman è tutto
nei primi 65 minuti di gioco, il
resto sono situazioni spicciole
di campo, errori individuali —
dice il d.s. giallorosso Sabatini
— Zeman sarà il nostro allenatore a lungo, perché con lui
pensiamo di raggiungere certi
risultati. È inutile attaccarlo».
Giri a vuoto Nessun attacco, ma
tanta delusione sì. Anche negli
occhi dello stesso Sabatini:
lente allenatore lo si è capito da
quando, dopo il Chievo, ha costruito il bel Bologna dell’altro
ieri intorno a Diamanti, Di Vaio
e Ramirez. Iniziare la nuova stagione col solo Diamanti non deve essere stato facile, ma ora
con Gilardino vice Di Vaio, e
con Taider che da del tu al pallone, la bella favola sembra destinata a continuare. I suoi cambi,
all’inizio della ripresa e dopo
un primo tempo imbarazzante,
sono stati meno eclatanti ma
certo efficaci: fuori Perez che
stava rischiando il rosso e dentro Pazienza, regista con un destino dentro al nome, fuori il
troppo passivo Guarente e dentro il vivace Pulzetti. Con in sovrapprezzo un minicambio di
modulo, legato all’arretramento di Diamanti. Garics
per Motta, a 2-2 ottenuto, ha rappresentato la
ciliegina sulla torta.
Dal suo piede è infatti
arrivato il perfido
cross del 3-2: quello
del frontale Stekelenburg- Burdisso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALL’OLIMPICO IL D.S. DIFENDE IL BOEMO
«Dopo la suggestione-scudetto
della scorsa settimana, era la
prima verifica e non è stata positiva. A metà ripresa abbiamo
perso verve: questa è una squadra che deve girare sempre al
massimo dei giri, che deve giocare sempre al limite. Piris bocciato? Non credo: sul primo gol
c’è un concorso di colpa, sul secondo è vittima di una bella giocata. Ma deve difendersi da solo, lavorando. E se Zeman penserà ad altre soluzioni, e ce ne
sono, avrà il nostro appoggio».
Zeman ci sta pensando e lo dimostra il cambio con Marquinho dopo l’uno-due («Due
ganci al mento», dice Sabatini). «Ivan quando resta passivo
non usa i suoi pregi — dice il
boemo — Sul primo gol era in
una posizione sbagliata, sul se-
Motivator Pioli Che sia un eccel-
EIDON
condo siamo rimasti passivi ai
16 metri, senza attaccare. L’ho
cambiato perché nella ripresa
non spingeva più come prima».
Un po’ come tutta la Roma, del
resto. «Dopo un buon primo
tempo ci siamo accontentati, allungandoci e perdendo aggressività. Serviva più concentrazione, alla fine buttavamo la
palla avanti, senza costruire
niente». Ed a chi gli ricorda che
questo è il classico scivolone alla Zeman, il boemo risponde così: «Si dice sempre che non difendo bene perché difendo alto. Avessimo difeso così, quei
gol non li avremmo presi».
Doppio violino «Cosa è cambiato? Che ad un certo punto ci siamo resi conto di essere ancora
in partita», dice alla fine Pioli.
L’uomo-copertina, però, è Alberto Gilardino, 10 gol alla Roma, ieri al suo 1˚ successo con i
giallorossi dopo 14 gare: «È
una doppietta che dedico alla
squadra ed alle mie 3 figlie. La
Roma è da scudetto e per i primi 45’ l’ha dimostrato, poi siamo stati bravi a reagire. Il mio
obiettivo è giocare con continuità e fare gol. La nazionale?
Vedremo, non dipende solo da
me». Per ora, si gode la maglia
numero 10, un bel portafortuna: «Era l’unica rimasta libera,
ma sono diverso da Baggio e
Totti». Già, Francesco, a cui
Agliardi ha negato due gol. «La
prima parata è stata tecnica, la
seconda d’istinto — dice lui —.
Ma sono felice per la vittoria,
meritavamo di sbloccarci».
ROMA
2
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Florenzi (R) al 6’, Lamela (R) al
16’ p.t. Gilardino (B) al 27’, Diamanti (B) al 28’,
Gilardino (B) al 46’ s.t.
ROMA 4-3-3 Stekelenburg; Piris (Marquinhos dal 31’s.t.), Burdisso, Castan, Balzaretti; Pjanic (Marquinho dal 24’s.t.), Tachtsidis, Florenzi; Lamela (N.Lopez dal 24’s.t.),
Destro, Totti.
PANCHINA Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Taddei, Lucca, Tallo.
ALLENATORE Zeman.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MEDIO 53,9
ESPULSI nessuno
AMMONITI Pjanic, Tachsidis, Balzaretti e
Totti tutti per gioco scorretto, Castan per
proteste.
le Pagelle
BOLOGNA
3
BOLOGNA 4-3-1-2 Agliardi; Motta (Garics dal 30’s.t.), Antonsson, Cherubin, Morleo; Taider, Perez (Pazienza dal 1’s.t.), Guarente (Pulzetti dal 1’s.t.); Kone; Diamanti, Gilardino.
PANCHINA Curci, Lombardi, Carvalho, Sorensen, Abero, Pasquato, Gabbiadini, Gimenez, Acquafresca.
ALLENATORE Pioli.
CAMBI DI SISTEMA 4-3-2-1 dal 1’s.t.
BARICENTRO 51,1
ESPULSI nessuno
AMMONITI Perez e Morleo per gioco scorretto, Diamanti per proteste.
ARBITRO Guida di Torre Annunziata.
NOTE Spettatori paganti 19.988 per un incasso di 682.614,00 euro; abbonati 24.506 per
una quota di 489.355,00 euro. Tiri in porta (
(di cui 2 pali)-6. Tiri fuori 3-5. Fuorigioco
2-5. Angoli 3-8. Recuperi 0 p.t. 3’s.t.
di MASSIMO CECCHINI
PIRIS FA DISASTRI, JELLA TOTTI
AGLIARDI: CHE VOLI! TAIDER OK
ROMA 5
BOLOGNA 6,5
STEKELENBURG 5 Sorpreso sul
raddoppio, nel caos sul tris. Dopo
l’Olanda, è discusso anche qui.
AGLIARDI 7 Il volo su Totti è quasi
contro la legge di gravità. E non fa
solo quello: decisivo.
PIRIS 4 Due gol sulla coscienza e
un cambio che lo immola: in crisi
MOTTA 5,5 Da ex, nutre timore
reverenziale per Totti. E all’inizio
spinge poco e balla parecchio.
MARQUINHOS 6 Nell’assalto finale
fa meglio, ma solo un po’.
BURDISSO 5 Leader rugginoso,
fino al patatrac in cui è complice.
CASTAN 6 Un primo tempo
eccellente, una ripresa in calo.
BALZARETTI 5,5 Recuperato in
fretta (troppa?) parte a mille e
finisce senza più benzina.
PJANIC 5,5 Il giocatore c’è,
l’integrazione ancora no.
MARQUINHO 4,5 Un ufo atterrato
sul campo: dal suo lato è crisi.
TACHTISIDIS 6 Per 70’ il buon
piede intelligente e lo spazio
concessogli lo esalta, poi perde
tempi, misure e... Diamanti.
GARICS 6,5 Al di là del zampino
sul tris, la sua corsa si fa sentire.
ANTONSSON 6 Non è un bunker,
ma è il più lucido dei difensori.
CHERUBIN 5,5 A volte in affanno
e in ritardo nelle chiusure.
MORLEO 6 Soffre il giusto e si
propone anche al tiro.
TAIDER 6,5 A destra convince
poco, spostato di lato migliora
tanto sia lui che la squadra.
PEREZ 5,5 Nella bufera iniziale
perde zolle e testa, rischiando un
rosso affossa-partita.
PAZIENZA 6 Porta ordine quando
la squadra risale la china.
FLORENZI 6,5 Il gol e non solo.
Corre tanto e bene: quando passa
a destra l’altra corsia va a picco.
GUARENTE 4,5 Appoggi sbagliati,
copertura scarsa: prima del
cambio, una giornata da incubo.
LAMELA 6,5 La cura zemaniana
funziona a singhiozzi, quanto basta
per far gol e farsi rimpiangere
PULZETTI 6,5 Gamba e tacchetti
che si fanno sentire.
LOPEZ 5 Il Coniglio entra nel
cilindro del match e sparisce. Puf.
DESTRO 5 Il Predestinato sbuffa
per un tempo e poi annega. Poco
servito, ma ci si aspettava di più.
h
IL MIGLIORE
7 TOTTI
Due pali all’attivo (il primo vale il
vantaggio) e un match sempre
sopra le righe. Compresa la
pericolosa reazione finale.
All. ZEMAN 5,5 Gestione delle
energie e cambi non convincono.
KONE 6 Molle in avvio sul
Tachtisidis, cresce nella ripresa e
regala l’assist per il primo gol.
DIAMANTI 7 Pioli gli consegna le
chiavi della squadra e lui, in avanti,
la conduce dove lo porta il cuore.
La rete è solo una delle cose belle.
IL MIGLIORE
h 7,5 GILARDINO
Finito lui? All’esordio da titolare dà
lezioni di sacrificio e concretezza.
PIOLI 7 Rilancia la difesa a 4 e una
squadra col morale a pezzi: si
capisce perché la Roma lo voleva.
GLI ARBITRI:
GUIDA 5.5 Rossi risparmiati a Perez e
Totti. COSTANZO 6 - MANGANELLI 6; CELI 6 - VELOTTO 6
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
23
SERIE A 3a GIORNATA
IlPersonaggio
LUCA TONI
Il gol, la corsa
e la dedica
per «chi non
c’è più...»
L’attaccante segna in viola dopo 5 anni
e punta l’indice al cielo in ricordo del
primogenito nato morto 3 mesi fa
primo giugno Toni ha annunciato che il suo primogenito
era nato morto.
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA GOZZINI
FIRENZE
Ieri era domenica 7 aprile 2007, dopo meno di un’ora
Toni schiaccia sul tre a zero la
partita contro l’Ascoli, penultimo siluro viola dentro al Franchi in festa. In due minuti si
può compiere un viaggio lungo
cinque anni: Toni ri-entra, appoggia l’assist di Jo-Jo, e tutto
torna come allora. Stesso stadio, stesso modo di celebrare l’evento, stessa inclinazione della testa che ruota insieme alla mano destra. Ieri
non erano passati cinque
anni: il coro della curva, la
standing ovation del tifo,
gli applausi all'ingresso nel
tunnel alla fine dell’esibizione con gol, il cinquantesimo
viola. Eppure qualcosa di
profondamente diverso c’è,
un indice alzato al cielo, un
bacio soffiato verso le nuvole: «Il gol è per tutti coloro
che mi sono stati vicini in questi due mesi difficili, lo dedico
a chi c’è e a chi non c'è più». Il
Bollito Così, certe storie ri-
partono dal dolore, e
sono ancora più intense. Ora Toni
può raccontare:
«Non ci potevo credere, un inizio così
neanche nei sogni, volevo trovare un modo
per ringraziare la gente della magnifica accoglienza, questo amore
mi ripaga più di tanti riconoscimenti. Ringrazio chi ha creduto in me:
da dieci anni mi danno
del bollito, ma non mi interessa, se sto bene posso ancora dire la mia, voglio togliermi nuove soddisfazioni, con
questa squadra, con questa città». A gesti e a parole, ecco altri
attestati di stima per il centravanti: dopo l’uscita di Pasqual
(capitano viola), la fascia finisce arrotolata sul braccio di
Jovetic («questa Fiorentina è
fortissima», dice), che prima
però offre con insistenza la stoffa a Toni. Poi il virgolettato di
ADV, il presidente che più di
tutti l’ha rivoluto qui: «Sono
contentissimo per Luca, e non
ha ancora dimostrato niente.
Anche grazie a lui si è ricreato
il bel gruppo di una volta, Jovetic è felice e così ce la possiamo
giocare anche con le grandi».
Ancora Della Valle: «Ho avuto
paura che il mio ciclo qui fosse
alla fine, invece mi sbagliavo.
Montella? Trova il modo di sorprendermi ogni settimana».
Analisi Voce agli allenatori,
Montella: «Grandissima prestazione della squadra, da Toni
non potevamo aspettarci di meglio, è umile, sembra un ragazzino. E Jovetic per me vale più
di trenta milioni». Maran: «Abbiamo commesso errori che ci
hanno portato a dover rincorrere gli avversari e non il contrario. Il raddoppio ha fatto saltare tutti i nostri piani». Il gol di
Toni arriva a metà ripresa, l’ultima volta era successo il 7 aprile 2007, sembrava ieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
DI L. CAL.
PIZARRO È IL FARO VIOLA
TOMOVIC C’È, VALERO OK
DELUDONO LODI E GOMEZ
FIORENTINA 7
VIVIANO 6,5 Un grande intervento su Bergessio e
addio polemiche.
RONCAGLIA 7 Un guerriero che ha già stregato
Firenze. Gli avversari gli rimbalzano addosso.
Luca Toni, 35 anni, mette
a segno il gol del 2-0 ANSA
G. RODRIGUEZ 6 Elegante in fase di disimpegno.
TOMOVIC 6,5 E’ sempre al posto giusto. Formidabile
un suo recupero su Bergessio.
CUADRADO 6 Sbaglia i primi dribbling. Poi, decolla.
È uno Jovetic senza limiti
La Fiorentina ora sogna
MATI FERNANDEZ 6 Pochi minuti ma di qualità.
MIGLIACCIO 6,5 In un centrocampo a tutto fosforo
lui ci mette la grinta.
PIZARRO 7,5 Il Pirlo viola. Prezioso e fondamentale.
BORJA VALERO 7 Qualità allo stato puro.
PASQUAL 6,5 Non alza mai il piede dall’acceleratore.
(Cassani s.v.).
LJAJIC 6,5 Suo l’assist per Jo-Jo. Si fa applaudire
anche in difesa. Sta crescendo di partita, in partita.
TONI 7 Entra e segna. Una storia da libro Cuore. E se
Un gol e un assist per il montenegrino, blindato in estate dalla società torna il vero Toni può diventare un’arma micidiale.
IL MIGLIORE
Poco Catania per la squadra viola: la mini-reazione siciliana non basta h 7,5 JOVETIC
Gol e assist. Come sempre fa la differenza.
FIORENTINA
CATANIA
2
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Jovetic (F) al 43’ p.t.; Toni (F) al
20’ s.t.
FIORENTINA (3-5-2) Viviano; Roncaglia, G. Rodriguez, Tomovic; Cuadrado (dal
28’ s.t. Mati Fernandez), Migliaccio, Pizarro,
Borja Valero, Pasqual (dal 37’ s.t. Cassani);
Ljajic (dal 18’ s.t. Toni), Jovetic.
PANCHINA Neto, Hegazi, Oliveira, Lupatelli, Seferovic, Llama, Capezzi, Camporese, Romulo. ALLENATORE Montella.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO ALTO 55,0 metri
AMMONITI Ljajic per simulazione; Jovetic per
gioco scorretto e Pizarro per c.n.r.
CATANIA (4-3-3) Andaujar; Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Biagianti (dal 37’
s.t. Izco), Lodi, Almiron (dal 1’ s.t. Castro); Barrientos, Bergessio, Gomez (dal 43’ s.t. Doukara).
PANCHINA Frison, Rolin Fernandez, Sciacca,
Bellusci, Ricchiuti, Terracciano, Salifu, Capuano. ALLENATORE Maran.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-3-1
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,4 metri
AMMONITI Spolli, gioco scorretto; Gomez per
comp. non regolamentare
ARBITRO Doveri di Roma.
NOTE Spettatori paganti 9.199, incasso di
135.672, abbonati 12.636, quota di 176.703. Tiri in
porta 8-4. Tiri fuori 8-2. Angoli 5-3. In fuorigioco
4-1. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo 3’.
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 1-0
GOL! 43' Ljajic serve Jovetic che controlla e
in diagonale batte Andajar.
SECONDO TEMPO 2-0
GOL! 20’ Da Jovetic a Toni che appoggia in
rete.
LUCA CALAMAI
FIRENZE
Andrea Della Valle alza i
pugni al cielo. C’è la sua «firma» nel 2-0 che consente alla
Fiorentina di liquidare il Catania e salire al 5˚ posto in classifica. In piena zona Europa. E’ stato il patron, al termine di un
agosto bollente, a convincere
Jo-Jo a dimenticare il corteggiamento della Juve e a trasformarsi nel punto di riferimento del
nuovo progetto viola. Risultato? Jovetic anche stavolta fa la
differenza. Un gol (4 centri in 3
gare) e un assist. Implacabile.
Ed è stato sempre ADV, tra lo
scetticismo generale, a riportare a casa Luca Toni. Per alcuni
ormai una vecchia gloria ma
per l’azionista di maggioranza
della Fiorentina un uomo in grado di lasciare ancora il segno.
In campo e dentro lo spogliatoio. E Lucagol lo premia appoggiando in rete il pallone che
chiude la partita e battendosi
come un leone per una trentina
di minuti. Può diventare il nuovo Altafini.
dall’allenatore. Montella lavora a un progetto nel segno dello
spettacolo. Possesso palla, continui uno-due in velocità, ricerca della porta avversaria attraverso tagli continui e inserimenti dei centrocampisti. Senza scomodare il Barcellona (non esageriamo...) è una strada intrigante. Le «menti» di questo disegno tattico sono Pizarro e
Borja Valero, gente dal piede
ispirato e da una visione di gioco a 360˚. Soprattutto Pizarro
incanta per la lucidità con la
quale gestisce la manovra offensiva. Il Franchi ammutolisce
quando il cileno si lascia scappare una smorfia dopo un brusco movimento. Ma la paura dura una manciata di secondi e la
prima palla che Pizarro tocca
viene accompagnata da un boato. Intorno a questi due registi
tutta qualità la Fiorentina si avvale delle accelerazioni di Cuadrado a destra e Pasqual a sinistra. Tutto questo in attesa che
Aquilani smaltisca l’ultimo infortunio. Solida anche la difesa
che ritrova stavolta il miglior Viviano e si gode la prova tutta
grinta di Roncaglia, uno che ha
già rubato il cuore ai tifosi.
Quanto piace la Viola Intorno al
patron fanno festa anche gli uomini mercato viola. La nuova
Fiorentina piace. A cominciare
Gara in pugno La partita è brutti-
na nel primo tempo. Al 9’ segna
Bergessio di testa ma l’arbitro
4
I NUMERI
4
le reti
realizzate nei
primi 270’ da
Jovetic che è
l’unico giocatore
capace di andare
in gol in tutte e
tre le giornate
17
mesi trascorsi
dall’ultima rete
italiana di Luca
Toni, realizzata
con la Juventus
nel vittorioso 3-2
sul Genoa del 10
aprile 2011
annulla per fuorigioco. E’ valido, invece, il rasoterra implacabile di Jo-Jo che al 43’ spacca la
gara. E mette in ginocchio il Catania. Maran prova a inventarsi
qualcosa in avvio di ripresa inserendo un altro attaccante, Castro, e passando dal 4-3-3 iniziale al 4-2-3-1. Ma l’inerzia della
partita è sempre dalla parte dei
viola che al 13’ si vedono annullare un gol di Roncaglia per fuorigioco dell’argentino ma al 20’
chiudono la sfida con Toni (appena entrato) che appoggia in
rete un assist al bacio di Jo-Jo
realizzando il 50˚ gol in maglia
viola. Per un attimo sembra di
vivere un tuffo nel passato con
Luca che vola sotto la curva Fiesole. Nel finale riprende colore
il Catania. Viviano salva su un
colpo di testa a botta sicura di
Bergessio (27’) e Tomovic respinge con il corpo un siluro di
Castro (35’). Ma la squadra siciliana è la brutta copia della formazione brillante e a tratti travolgente che aveva incantato
prima della sosta. Gomez è un
fantasma, Lodi non dà qualità
alla manovra e, soprattutto,
non si capisce perché Maran
conceda ai due registi della Fiorentina la possibilità di costruire gioco senza essere mai infastiditi. Una giornataccia, insomma. Capita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALL. MONTELLA 7 E’ lui il vero leader di questa
Fiorentina.
CATANIA 4,5
ANDUJAR 5,5 Parte con un attimo di ritardo sul
rasoterra incrociato di Jo-Jo.
ALVAREZ 5,5 Troppe amnesie.
LEGROTTAGLIE 5 Fa a sportellate con Toni. E perde.
SPOLLI 6 Uno dei più lucidi del Catania. Nel finale si
esibisce anche in un paio di incursioni offensive.
MARCHESE 5 Non riesce mai a incidere sulla fascia
sinistra. Eppure quello è il suo abituale territorio.
BIAGIANTI 5,5 Una prova senza lampi (Izco s.v.).
LODI 4,5 Montella lo temeva più di Gomez e
Bergessio, invece non entra mai in scena.
ALMIRON 6 E’ l’unico che riesce a far partire il
contropiede. Maran lo sostituisce nell’intervallo.
CASTRO 5 Sparacchia su Tomovic una comoda
occasione da gol.
BARRIENTOS 5 Evanescente.
IL MIGLIORE
h 6,5 BERGESSIO
Segna di testa un gol che viene annullato per
fuorigioco ed è l’unico che tiene in allarme Viviano.
GOMEZ 4,5 Soffre l’aggressività di Roncaglia che lo
fa arretrare spesso (Doukara s.v.).
ALL. MARAN 5 Presenta un Catania spento. Le tre
sostituzioni non convincono.
GLI ARBITRI:
DOVERI 6 Annulla due gol su segnalazioni
corrette del guardalinee Dobosz. Giuste le
ammonizioni. Passeri 6 - Dobosz 7;
Tagliavento 6 - Mariani 6.
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
SERIE A 3ª GIORNATA
La solita Udinese
un tempo e Basta
E il Siena rimonta
Avvio sprint col serbo e Di Natale, il rosso a Lazzari
cambia tutto. Pari firmato da Calaiò e Zé Eduardo
SIENA
UDINESE
2
2
PRIMO TEMPO: 0-2
MARCATORI Basta (U) al 3’, Di Natale (U) al
5’ p.t.; Calaio’ (S) al 25’, Zè Eduardo al 32’ s.t.
su rigore.
SIENA (3-5-2) Pegolo; Neto, Paci, Del
Grosso; Angelo, Vergassola, D’Agostino (dal
32’ p.t. Zè Eduardo), Rodriguez, Rubin (dal
14’ s.t. Sestu); Rosina (dal 45’ s.t. Paolucci),
Calaiò. PANCHINA Farelli, Campagnolo, Dellafiore, Contini, Mannini, Coppola, Verre, Bogdani, Valiani. ALLENATORE Cosmi
CAMBI DI SISTEMA dal 32’ p.t. 3-4-2-1
BARICENTRO MEDIO 53.8 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Neto gioco scorretto, Zè Eduardo comportamento non regolamentare
UDINESE (3-5-2) Padelli; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Allan, Pinzi, Lazzari, Pasquale; Barreto (dal 17’ s.t. Fabbrini), Di Natale (dal 45’ s.t. Ranegie). PANCHINA
Pawlowski, Favaro, Angella, Faraoni, Coda,
Gabriel Silva, Pereyra, Maicosuel, Willians.
ALLENATORE Guidolin
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 50.7 metri
ESPULSI Guidolin (40’) per proteste, Lazzari
doppia ammonizione gioco scorretto (7’ st)
AMMONITI Danilo e Domizzi gioco scorretto
ARBITRO De Marco di Chiavari
NOTE paganti 962 incasso 12.178,28 euro, abbonati 6869 quota 47.386,25. Tiri in porta 4-5, tiri
fuori 3-3. In fuorigioco 2-4. Angoli 3-1. Recuperi
1’ nel p.t.; 4’ nel s.t.
DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO CUGINI
SIENA
Paga D’Agostino Tocca a D’Ago-
Siena e Udinese non sanno vincere, questione grave visto che la squadra toscana alla
terza giornata è ancora sott’acqua (-4) per la penalizzazione
e quella di Guidolin subisce al
Franchi la quarta rimonta in
cinque partite e raccoglie qui il
primo punto in classifica. Da
0-2 a 2-2, emozioni e tanti casi
poco chiari. Il pareggio che viene fuori dovrebbe far arrabbiare tutti per come De Marco gestisce la gara. Invece Guidolin
non alza i toni contro l’arbitro
che ha espulso lui e, soprattutto, ha cacciato Lazzari per doppia ammonizione. E pure
l’istrionico Cosmi sceglie il profilo basso e non commenta gli
episodi contestati (il Siena chiede un secondo rigore per fallo
su Zè Eduardo nel finale). Complimenti agli allenatori per il fair-play, ma la direzione di De
Marco resta negativa. Il 2-2 nasce da un primo tempo sontuoso dell’Udinese, devastante in
avvio e capace di fare due gol
le Pagelle
di M.C.
SESTU DÀ IL CAMBIO DI MARCIA
PINZI LEONE A CENTROCAMPO
SIENA 6
PEGOLO 6 Non può fare nulla su
Basta e Di Natale, poi è attento
nelle altre occasioni.
UDINESE 6,5
PADELLI 6,5 Una parata su Sestu,
per il resto ha poco lavoro da fare.
NETO 6 Rinvio corto che porta al
gol di Basta, l’unico errore.
BENATIA 6 Tranquillo, sempre al
posto giusto al momento giusto.
Lui tiene anche nel finale.
PACI 6 Di testa sono tutte sue,
piedi non dolcissimi ma limita gli
errori al minimo.
DANILO 5 Errore incredibile sul
gol di Calaiò, molti errori in
disimpegno.
DEL GROSSO 5 Nella difesa a tre
non si trova, i primi due gol lo
dimostrano.
DOMIZZI 5,5 Provoca un rigore
(forse due...) e va in apnea come
tutta la difesa nel finale di gara.
ANGELO 6,5 Parte piano come
tutto il Siena, ma nel finale non lo
tengono più.
h
IL MIGLIORE
7 BASTA 7
VERGASSOLA 6 Nel primo tempo
tiene in piedi la baracca con la
solita esperienza.
Gol bellissimo, assist a Di Natale.
Poi cala, ma era inevitabile.
D’AGOSTINO 5,5 Capro
espiatorio, ma nel Siena è l’unico
che sa come si sta in campo.
ALLAN 6 Bene per un’ora, poi
andava cambiato perché era
chiaramente in difficoltà.
ZE’ EDUARDO 6 Trasforma il
rigore, colpisce una traversa.
Insomma si fa vedere.
PINZI 6,5 Domina in mezzo al
campo, corre e contrasta.
RODRIGUEZ 4,5 Non si capisce
perché non sia il primo a essere
sostituito.
LAZZARI 6 L’espulsione pesa sulla
valutazione. Comunque ingenuo.
Prima però aveva fatto girar palla
ispirando il movimento delle punte.
IL MIGLIORE
h 6,5 SESTU
6,5
PASQUALE 6 Spinge il giusto
cercando di controllare la fascia.
Anche lui coinvolto nelle
distrazioni della seconda parte
della gara.
Vivacità e cross precisi, quando
entra lui il Siena decolla.
BARRETO 6 Si sbatte e qualcosa
di buono combina, ma tira poco.
CALAIO’ 6,5 Quando gli arriva la
palla giusta c’è, va vicino al
raddoppio.
FABBRINI 5 Dovrebbe tener palla,
ma non lo fa mai.
RUBIN 5 Travolto da Basta, un
paio di cross e niente più.
ROSINA 5,5 Si sbatte, ma non
trova spazi e i suoi tiri dalla
distanza sono imprecisi (Paolucci
s.v.).
All. COSMI 6 Non convincono le
scelte iniziali, poi azzecca i cambi
giusti dalla panchina.
riflettere sulla rinuncia al
3-4-2-1 che Cosmi aveva annunciato e l’Udinese va due volte in gol: Basta firma l’1-0 con
un gran tiro di destro, Di Natale raddoppia su cross dell’esterno che si fa 60 metri di campo
senza che nessuno provi neanche a contrastarlo. Nel primo
tempo il Siena è spento, dovrebbe aggredire e correre perché la differenza tecnica a favore dell’Udinese è palese e invece gioca al ritmo degli avversari, commettendo oltretutto
due errori in difesa che vengono pagati a caro prezzo. L’Udinese sfrutta soprattutto la giornata di Basta, ma a centrocampo anche Pinzi e Allan (preferito a Pereyra) comandano a loro piacimento, mentre Barreto
e Di Natale si muovono bene.
DI NATALE 6 Primo gol in
campionato, ma partecipa poco
alla manovra. (Renegie s.v.)
All. GUIDOLIN 6 Preparazione
della partita perfetta, poi, a gara in
corso, i cambi non convincono.
Espulso da De Marco col quale
non va d’accordo.
GLI ARBITRI: DE MARCO 5 Dubbi sul 2˚ giallo a Lazzari, errori
vari. Schenone 6-Di Liberatore 6; Giannoccaro 6-Fabbri 6
in 5 minuti e un secondo che ha
visto la rimonta del Siena concretizzarsi soprattutto per la superiorità numerica nata dall’espulsione di Lazzari a inizio
ripresa.
Antonio Di
Natale, 35
anni, esulta
dopo aver
firmato il
primo gol della
stagione
Solo Basta Neanche il tempo di
FORNASARI
stino, non il più colpevole, pagare l’inconsistenza del Siena.
Cosmi manda in campo Zè
Eduardo e passa al 3-4-2-1, ma
la partita cambia quando Lazzari interviene da dietro su Calaiò. Il tocco c’è, l’ammonizione che costa il rosso al centrocampista è eccessiva. Il Siena
in superiorità numerica ci crede, ma la spinta arriva soprattutto dall’ingresso di Sestu che
a sinistra manda in tilt Basta,
fino a quel momento il migliore in campo dei suoi. Il gol di
Calaiò (errore incredibile di Danilo) riporta i toscani in superficie. Qui l’Udinese barcolla e l’ingresso di Fabbrini per uno spremuto Barreto non aiuta la squadra di Guidolin. Forse un centrocampista in più avrebbe protetto meglio la difesa che invece sbanda paurosamente. Inevitabile il pareggio che arriva su
rigore di Zè Eduardo (fallo di
Domizzi su Angelo). 2-2 e tanti
problemi da risolvere per Cosmi e Guidolin.
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4
I NUMERI
154
gol segnati in
serie A da Totò
Di Natale.
L’attaccante
dell’Udinese, ieri
al primo gol in
campionato, ha
raggiunto
Hernan Crespo
al 21˚ posto
nella classifica
dei bomber nel
girone unico
2
le rimonte
subite
dall’Udinese in
questo
campionato, alla
prima giornata
con la
Fiorentina aveva
addirittura
perso (2-1) dopo
l’iniziale
vantaggio.
Anche nei
preliminari di
Champions
League con lo
Sporting Braga,
la squadra di
Guidolin si era
trovata in
vantaggio sia
all’andata che al
ritorno,
raggiunta in
entrambi i casi
sul pareggio era
stata poi
eliminata a i
rigori
GLI EURORIVALI
Super Eto’o
ne fa due
e l’Anzhi vola
Non c’è tregua per
l’Udinese perché giovedì
comincia l’Europa League e il
gruppo C, quello in cui sono
stati inseriti i bianconeri fa
paura. È proprio un girone da
Champions. L’ulteriore
conferma si è avuta
dall’Anzhi, la squadra con la
quale debutterà giovedì alle
19 la formazione di
Francesco Guidolin. Il
tecnico Guus Hiddink, che è
pure vicepresidente del club,
sta cominciando a
raccogliere i frutti del lavoro
e soprattutto della grande
programmazione, e in
campionato comincia a
posizionarsi al vertice. La
partita col Krasnodar è stata
travolgente. L’Anzhi si è
imposto per 5-2 e nel
successo sonante c’è
naturalmente la firma di
Samuel Eto’o che giovedì
sarà il pericolo numero uno
per l’Udinese. L’ex
attaccante dell’Inter ha
messo a segno una
doppietta. Suoi il terzo e il
quinto gol. Sono andati a
bersaglio Shatov, Joao
Carlos e Boussoufa. Adesso
la squadra russa, che gioca a
Makhachkala,
sobbarcandosi degli
spostamenti non da poco, è
terza con 17 punti in otto
giornate a due soli punti dalla
capolista Terek e a uno dal
Cska Mosca. Lo Zenit San
Pietroburgo di Luciano
Spalletti è quarto.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
Codice cliente: 5104377
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
MONDO SPAGNA
A Realista Mou:
QUESTIONI
APERTE
S
Ronaldo
Cristiano non è
felice a Madrid.
Vuole essere più
considerato da
società e tifosi.
Un modo per
battere cassa e
guadagnarsi un
bell’aumento di
stipendio?
S
Mourinho
Il rapporto tra il
portoghese e lo
spogliatoio non
è più idilliaco.
Così si spiegano
le frequenti
bordate di Mou
alla squadra in
questo brutto
inizio di stagione
S
Perez
Florentino ha
altro per la
testa (problemi
di lavoro
quotidiano)
e non sta più
seguendo
le faccende
del club come
in passato
4
I SUOI GOL
«Meno 8? Non ho
una squadra»
61
Nel 2012
Finora
Lionel Messi ha
realizzato 61 reti
nell’anno solare
Lo Special One è a pezzi dopo il k.o. di Siviglia
«Al momento vedo poca gente concentrata»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
Twitter @filippomricci
MADRID
In
Champions
La Pulce ha
messo a segno 8
reti in Champions
da gennaio a oggi
3
Senza testa Il grande comunica-
Un dato e un precedente Facile
pensare (e dire) ora che la
Champions sia il grande obiettivo stagionale: mai il Real ha recuperato in Liga uno svantaggio di 8 punti, nel 2001-2002
39
Nella Liga
Messi ha
realizzato 39 reti
nella Liga nel
2012:
il Barça non ha
però vinto
il campionato
8
Mourinho spara sul Real
Madrid, versione 3.0. Dopo le
critiche bonarie al pari col Valencia e quelle più velenose dopo la sconfitta a Getafe, sabato
notte a Siviglia sono arrivate le
bordate, chiuse da un pirotecnico «in questo momento, non ho
una squadra». Sipario. Silenzio. Riflessione.
tore portoghese veste i panni
del Picconatore, e mena forte:
«Abbiamo meritato di perdere,
non c’è molto da dire. Il "rumore" delle ultime due settimane
(in riferimento alla tristezza di
Ronaldo, ndr) non ha influito.
In questo momento le teste concentrate e motivate sono poche, pochissime. Nell’intervallo ho cambiato 2 giocatori ma
se avessi potuto ne avrei cambiati 7. La squadra al momento
non c’è, e la responsabilità è
mia. Non mi preoccupano gli 8
punti dal Barça, mi preoccupa
il fatto che al momento non ho
una squadra». Mentre sull’aereo del Barça festeggiavano, il
Real è rientrato triste a Madrid.
Ieri si è allenato a porte chiuse,
oggi Mou è atteso in sala stampa per presentare la delicata sfida col Manchester City di domani.
La delusione di Casillas e compagni al gol del Siviglia sabato sera REUTERS
con Del Bosque in panchina cominciò la Liga allo stesso modo, 4 punti su 12 nelle prime 4
giornate, e terminò la stagione
alzando la nona Champions,
l’ultima del Madrid. Detto dell’incoraggiante precedente, resta la scoraggiante situazione:
attaccando i giocatori José sembra essersi giocato l’ultima carta. Spera di svegliarli ma non è
detto che sia la cura giusta per
pazienti che, al contrario di
quanto era successo a Mou con
le rose di Porto, Chelsea e Inter,
hanno vinto tutto o quasi. L’impressione ricavata guardando
il Real in questo inizio di Liga è
che la squadra sia scarica, emotivamente ancor prima che fisicamente. Come se a forza di tirare, la corda della tensione sollecitata senza pausa da Mou si
sia rotta. E che il portoghese
non abbia il consueto ferreo, assoluto, inscalfibile controllo. Al-
trimenti non si spiega la sparata «triste» di Ronaldo in zona
mista, con l’allenatore ignaro.
Assenti Il portoghese è assente,
oltre che imbronciato. E senza
di lui, il Madrid è spuntato. Lo
stesso vale per Florentino Perez, che non parla con nessuno,
ha importanti problemi economici nel lavoro quotidiano e ha
dato tutto il potere a José: cacciato Valdano, esautorato Zidane, se Florentino non parla, il
Madrid è solo Mourinho (e una
spolverata di Butragueño, che
però veste i panni della figura
minore). La crisi Ronaldo è stata non-gestita, e ora si somma
alla crisi sportiva. Mou ha sempre fatto del «molti nemici, molto onore» il suo motto. Però se
il rumore dei nemici arriva dallo spogliatoio la questione si fa
molto delicata.
INGHILTERRA IL PORTOGHESE NON VINCEVA IN PREMIER DA FEBBRAIO. LAZIO AVVERTITA
Defoe trascina il Tottenham
E Villas Boas torna a sorridere
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
READING (Inghilterra)
In coppa
di Spagna
Messi ha fatto
3 gol in coppa
di Spagna
nel 2012. Sono
servite al Barça
per alzare
il trofeo
2
In
Supercoppa
L’argentino ha
realizzato due gol
nell’ultima
Supercoppa
contro il Real
Madrid
9
Con
l’Argentina
Con l’Argentina
nel 2012 Leo ha
fatto centro nove
volte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Epilogo La ripresa è accademia.
Il Tottenham spreca a mani basse e deve attendere il 26’ per il
2-0 di Bale: cucchiaio su assist
di Walker. Al 29’, il 3-0: Defoe
parte da 50 metri e infila McCarthy. Villas Boas sorride: l’ultimo
successo in Premier risaliva al
25 febbraio 2012, quando il suo
Chelsea travolse 3-0 il Bolton.
Una vita
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Defoe non è lo scrittore di
Robinson Crusoe, ma l’uomo che
ha tolto dai guai il Tottenham e
consegnato la prima vittoria ad
André Villas Boas. La doppietta
dell’attaccante degli Spurs abbatte un Reading che conferma una
realtà ormai consolidata in Premier: tra le squadre di prima fascia e le altre c’è un abisso. Il Reading, neopromosso, protesta per
un rigore negato sullo 0-0 (mani
di Walker, secondo l’arbitro
Webb il difensore del Tottenham
viene però sbilanciato da un avversario), ma scaglia il primo tiro solo all’86’ – salvataggio sulla
linea di Gallas – e trova il gol al
90’ con Robson-Kanu perché gli
Spurs ballano quando vengono
attaccati con decisione. Ed è questo un messaggio chiaro e forte
per la Lazio in vista dell’Europa
League: alzare la voce può mettere in difficoltà la squadra londinese.
Il diagonale vincente di Defoe che sblocca la gara di Reading REUTERS
Il film Non c’è stata partita. Pote-
va finire in goleada: ai 3 gol, il
Tottenham può aggiungere al
conto il salvataggio sulla linea di
Pearce – botta di Sigurdsson – e
due occasioni sprecate dal solito
Defoe. Gli Spurs hanno messo subito all’angolo l’avversario e già
dopo cinque minuti il portiere
McCarthy ha evitato al Reading
di ritrovarsi al tappeto con una
doppia parata: spettacolare quel-
la su Vertonghen. Un’azione in
verticale, tutta di prima, ispirata
da Sigurdsson, rifinita da Lennon e timbrata da Defoe, ha portato il Tottenham avanti al 18’:
gol da applausi. Il 4-2-3-1 degli
Spurs ha due anime: il triangolo
centrale Dembele-Sandro-Sigurdsson e due esterni alti, Lennon
e Bale. Defoe fa reparto da solo:
si muove molto, pressa i difensori, si offre per il dialogo stretto.
IL RECORD LA PULCE NELL’ANNO SOLARE 2012
READING-TOTTENHAM 1-3
MARCATORI Defoe (T) al 18’ p.t. e 29’
s.t., Bale (T) al 26’ s.t., Robson-Kanu
(Re) al 45’ s.t.
READING (4-4-2) McCarthy 5; Gunter
5, Pearce 5, Gorkss 5, Harte 5; McCleary 5, Karacan 5 (dal 1’ s.t. Le Fondre
5), Leigertwood 5, McAnuff 5; Guthrie
5 (dal 38’ s.t. Robson-Kanu 6), Pogrebnyak 5 (dal 38’ s.t. Hunt s.v.). All.
McDermott 5.
TOTTENHAM (4-2-3-1) Friedel 6;
Walker 6,5, Gallas 6, Vertonghen 6,5,
Naughton 6; Dembele 6,5, Sandro 6;
Lennon (dal 42’ s.t. Townsend s.v.), Sigurdsson 6 (dal 27’ s.t. Huddlestone
6), Bale 7 (dal 33’ s.t. Dempsey s.v.);
Defoe 8. All. Villas Boas 7.
ARBITRO Webb 5.
4a Giornata Reading-Tottenham 1-3.
Oggi Everton-Newcastle.
CLASSIFICA Chelsea 10; Manchester
Utd 9; Arsenal e Manchester City 8;
Swansea, WBA e West Ham 7; Everton e Fulham 6; Tottenham 5; Aston
Villa, Newcastle, Stoke e Wigan 4;
Norwich e Sunderland 3; Liverpool e
QPR 2; Reading 1; Southampton 0.
Leo Messi, 25 anni, se la ride durante la gara vinta 4-1 con il Getafe AP
Messi top, 61 squilli
per il Pallone d’Oro
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MADRID
È il 4 gennaio 2012: Leo
Messi ha la febbre e il Barça annuncia che la sera non giocherà.
Del resto si tratta una gara minore, in casa con l’Osasuna in Copa del Rey. Il ragazzo però scalpita. A casa si annoia, la febbre
corporea scende, quella da calcio sale ai 90 gradi di Nick Hornby. Così a metà pomeriggio
Leo prende la macchina e va al
Camp Nou. Guardiola lo guarda
sorpreso e ancora maggiore è la
sorpresa dell’Osasuna che vede
il nome di Messi tra i panchinari. Dopo meno di un’ora il Barça
vince 2-0 e Leo entra in campo:
in mezz’ora fa due gol e fa arrabbiare l’Osasuna, che si sente ingannato dai medici del Barça.
Inarrestabile L’aneddoto vale
perché poco più di 9 mesi dopo
Messi, di nuovo segnando una
doppietta partendo dalla panchina, sabato a Getafe, è arrivato a 61 gol annuali, in 46 partite
(1.32 di media): 52 reti col
Barça, 9 con l’Argentina. E alla
fine del 2012 mancano ancora 3
mesi e mezzo nei quali Leo ha a
disposizione un’altra ventina di
partite. Più che sufficienti per
raggiungere cifre mostruose, come i 72 gol registrati, solo col
Barça, nella stagione
2011-2012.
La progressione Tornando agli
anni solari, nel 2010 la Pulce ave-
va fatto 60 reti (58 col Barça e 2
con l’Argentina), l’anno scorso
59 (55+4). Le cifre col club restano simili, colpisce la progressione con la nazionale, nella quale
(finalmente) il migliore del mondo sembra trovarsi a suo agio.
Il confronto E Ronaldo? Nel
2011 segnò 60 reti in 60 incontri. Ma nel 2012 ha fatto 44 reti
in 48 gare. Difficile possa avvicinarsi a Messi. Ed è su queste cifre mostruose che poggia la candidatura dell’argentino al quarto Pallone d’Oro consecutivo.
Leo quest’anno ha vinto solo la
Copa del Rey, contro la Liga di
Ronaldo e la Liga e l’Europeo di
Casillas, per citare due concorrenti di queste parti (Iniesta sul
piatto mette prestazioni spettacolari e un Europeo). In mancanza di titoli, Messi ha deciso
di sommergere il mondo sotto
una montagna di gol. Non è detto che basti per tornare vincitore dal galà della Fifa, ma i numeri restano per sempre.
f.m.r.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4a giornata Espanyol-Athl. Bilbao
3-3, Granada-Deportivo 1-1, Osasuna-Maiorca 1-1, Real Sociedad-Saragozza 2-0, Atletico Madrid-Rayo 4-3.
Oggi Valladolid-Betis.
CLASSIFICA Barcellona 12; Malaga 10;
Maiorca e Siviglia 8; Atletico M., Rayo
7; Deportivo, Real Sociedad e Valladolid 6; Valencia 5; Real Madrid, Getafe,
Levante e Athl. Bilbao 4; Betis, Celta e
Saragozza 3; Granada 2; Espanyol e
Osasuna 1.
Taccuino
FRANCIA
OLANDA
Marsiglia da sogno
Psv battuto a Utrecht
Il Marsiglia passa a Nancy e
conquista la quinta vittoria in altrettante gare di campionato. Vince anche il Lione in casa con l’Ajaccio.
5a GIORNATA Rennes-Lorient
1-2; Lione-Ajaccio 2-0; Nancy-Marsiglia 0-1.
CLASSIFICA Marsiglia 15; Lione
13; Lorient 11; Bordeaux e Psg 9;
Valenciennes e Tolosa 8; Reims 7;
Brest, St. Etienne, Bastia, Lille e
Nizza 6; Ajaccio 5*; Montpellier,
Nancy ed Evian 4; Rennes e Sochaux 3; Troyes 2.
*2 punti di penalizzazione
GERMANIA
Tris Eintracht
Con il 3-2 sull’Amburgo l’Eintracht raggiunge in vetta il Bayern
Monaco a punteggio pieno.
3a GIORNATA Eintracht-Amburgo
3-2; Friburgo-Hoffenheim 5-3.
CLASSIFICA Bayern Monaco ed
Eintracht Francoforte 9; Borussia
Dortmund, Norimberga, Hannover
e Schalke 7; Fortuna Dusseldorf 5;
Borussia Moenchengladbach, Friburgo e Wolfsburg 4; Greuther Furth, Bayer Leverkusen e Werder
Brema 3; Stoccarda, Mainz e Augsburg 1; Hoffenheim e Amburgo 0.
AMSTERDAM (m.v.) Il Psv,
avversario del Napoli in Europa League, ha perso 1-0 contro l’Utrecht, che era rimasto in 9. Da segnalare il debutto di Pellè con la maglia
del Feyenoord nella partita con lo
Zwolle (2-0).
5a GIORNATA Ajax-Waalwijk 2-0;
Willem II-Twente 2-6; Heerenveen-Ado Den Haag 1-3; Venlo-Nec
2-2; Feyenoord-Zwolle 2-0; Heracles-NAC 2-1; Utrecht-Psv 1-0;
Az-Roda 4-0; Groningen-Vitesse
0-3.
CLASSIFICA Twente 15; Vitesse
13; Ajax 11; Feyenoord 10; Psv 9;
Ado Den Haag, Az Alkmaar, Utrecht e RKC Waalwijk 8; Nimega 7; Almelo 5; Groningen e Roda Kerkrade 4; Heerenveen 3; Venlo, Breda,
Zwolle e Willem II.
SVEZIA
Aik bene nel derby
L’Aik Solna, inserito nel girone con il Napoli in Europa League,
ha vinto per 3-0 il derby con il Djurgarden. Ora il club svedese è secondo a due punti dalla vetta occupata dall’Elfsborg, sconfitto 2-1 a
Goteborg.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MAGIC +3 CHAMPIONS
GIOCA SU WWW.GAZZETTA.IT/MAGICPIU3CHAMPIONS
Ibra ha fame di Champions
L’ex rossonero ha iniziato alla grande l’avventura nel Psg di Ancelotti: costa 29 magic milioni
Chi meglio di un top
player carico di motivazioni,
fresco di trasferimento in un
nuovo club per guidare la propria Magic-squadra? L’investimento costa una quota importante di milioni virtuali ma, in
caso di ambientamento veloce
nella nuova realtà, i risultati sono assicurati.
sinora non è riuscito a imporre
fino in fondo la sua forza straripante. Sarà la volta buona, alla
corte di Ancelotti?
Discorso simile per Robin Van
Persie, arrivato dall’Arsenal alla corte di Alex Ferguson.
L’olandese sta sopperendo alla
grande all’infortunio del compagno di reparto Rooney. RVP,
infatti, ha segnato 4 gol in 3 apparizioni con la maglia del
Manchester United.
Bomber già decisivi È il caso di
Zlatan Ibrahimovic e Robin
Van Persie, che costano rispettivamente 29 e 31 magic milioni. Lo svedese ha avuto un impatto devastante nel calcio
francese. La media-gol parla
da sé: cinque reti in quattro presenze con la maglia del Psg.
L’ex rossonero ha un conto
aperto con la Champions League, competizione nella quale
Attaccanti in movimento Lo Zenit di Spalletti fa sul serio anche in Europa. Lo dimostrano i
recenti acquisti del centrocampista belga Witsel e di Hulk, il
brasiliano con la dinamite nel
piede sinistro. La punta vale 21
milioni: ben spesi se saprà ripetere le prestazioni offerte nel
Porto. Stessa Magic-quotazione per un volto nuovo dell’Arsenal, il mancino tedesco Lucas
FEDERICO FLORIS
PORTIERI
Cod.
101
102
103
104
105
106
107
108
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147
148
Nome
ABBIATI
ADAN
AMELIA
ARTUR
BETO
BUFFON
CABALLERO
CARROLL
CASILLAS
CECH
CILLESSEN
DE GEA
DIEGO ALVES
DOUCHEZ
DYKAN
FABIANSKI
FELGUEIRAS
FORSTER
GORBUNOV
GUAITA
HANSEN
HART
HELTON
HILDEBRAND
JOURDREN
KAMENI
KELAVA
KOVAL
LANDREAU
LINDEGAARD
MALAFEEV
MUSLERA
NEUER
PANTILIMON
PINTO J.
PROTO
PYATOV
QUIM
SHOVKOVSKIY
SIRIGU
STARKE
STORARI
SZCZESNY
TURNBULL
UNNERSTALL
VERMEER
VICTOR VALDES
WEIDENFELLER
Squadra Costo
MIL
10
REA
1
MIL
2
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9
SBRA
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JUV
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VAL
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NORD
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MONT
6
MAL
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DZAG
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DKIEV
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7
MUTD
2
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GAL
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MCITY
2
BAR
1
AND
5
SHAD
5
SBRA
2
DKIEV
5
PSG
11
BAY
1
JUV
1
ARS
11
CHE
1
SCH
3
AJAX
4
BAR
15
BORD
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DIFENSORI
Cod.
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Nome
ABATE
ACERBI
ADRIANO
ALDERWEIRELD
ALEX
ALEX SANDRO
ANDRE SANTOS
ANTONINI
ANYUKOV
ARBELOA
ARMAND
AZIPILICUETA
BA
BADSTUBER
BAIANO
BARRAGAN
BARZAGLI
BASA
BEDIMO
BERIA
BERTRAND
BETAO
BLIND
BOATENG J.
BOCALY
BOILESEN
BONERA
BONNART
BONUCCI
BORDACHEV
BRUNO ALVES
CACERES
CADU'
CAHILL
CAMARA Z.
CARVALHO
CHEDJOU
CHIELLINI
CHYGRYNSKIY
CISSOKHO
CLICHY
COENTRAO
COLE
CONGRE'
CONTENTO
CONTRERAS
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CRIS
CRISCITO
DANI ALVES
DANILO
DANILO SILVA
DANTE
DAVID LUIZ
DE CEGLIE
DE SCIGLIO
DEBUCHY
DEMICHELIS
DESCHACHT
DIJKS
DJOUROU
DOUGLAO
EBOUE
ESCUDERO
EVANS
EVRA
FERDINAND
FONTAS
FUCHS
GARAY
GIBBS
HAKAN BALTA
HILTON
HOLEBAS
HOWEDES
HUBOCAN
HUMMELS
IBANEZ
INSAURRALDE
ISMAILY
IVANOVIC
IZAGUIRRE
JALLET
JARDEL
JENKINSON
JESUS GAMEZ
JOAO PEREIRA
JONES P.
JORDI ALBA
KANE
KAYA
KHACHERIDI
KIRCH
KOLAROV
KOMBAROV K.
KOMPANY
KOSCIELNY
KOUYATE'
KUCHER
LAHM
LESCOTT
LICHTSTEINER
LOMBAERTS
LOWE
LUCIO
LUISAO
LUISINHO
LUKOVIC
LUSTIG
MAFTEI
MAICON D.
MAICON P.
MAKEEV
MANGALA
MANIATIS
MARCELO
MASCHERANO
MATHIEU
MATIP
MATTHEWS
MAXI PEREIRA
MAXWELL
MELGAREJO
MERTESACKER
MESBAH
METZELDER
MEXES
MIGUEL LOPES
MIGUEL VITOR
MIKHALIK
MODESTO
MOISANDER
MONREAL
MONTOYA
MULGREW
NASTASIC
NOUNKEU
NUNO COELHO
ODOI
OKORE
ONYEWU
OTAMENDI
OWOMOYELA
PAPADOPOULOS
PAREJA
PARKHURST
PAULO FERREIRA
PEPE
PICCOLO
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SPAM
MCITY
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Podolski. Una scelta interessante potrebbe poi essere quella
del croato Mario Mandzukic,
che tanto bene ha fatto ad Euro
2012. Valore del centravanti:
18 milioni.
ISTRUZIONI PER L’USO
Rosa da 23 nomi
Iscrizioni online
o via telefono
Big da inserire Non sono attaccanti ma con il loro rendimento fanno la differenza. Sono stati protagonisti di due tormentoni di mercato estivi, risolti col
trasferimento: Thiago Silva e
Luka Modric. L’ex milanista è
tra i migliori centrali del mondo. Nel Psg deve ancora debuttare ma puntare su di lui è come mettere i soldi in cassaforte. L’operazione costa 13 milioni. Il neo-madridista voluto da
Mou, invece, è entrato a gara
in corso nella trasferta di Siviglia. La squadra ha perso ma la
gara del talentuoso croato è stata positiva. Costa 14 milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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PINTO I.
PIQUE
PISZCZEK
POLYAKOV
PUYOL
RADKOV
RAFAEL
RAFINHA
RAKITSKIY
RAMI
RAT
RAUL ALBIOL
RICARDO COSTA
RICHARDS
ROLANDO
ROZENHAL
RUNJE
SABRI SARIOGLU
SAGNA
SAKHO
SANTANA
SCHMELZER
SERGIO RAMOS
SHEVCHUK
SIDIBE
SIMIC
SIMUNIC
SMALLING
SQUILLACI
SRNA
STAMBOULI
SUBOTIC
SUCHY
TAIWO
TERRY
THIAGO SILVA
TICINOVIC
TOROSSIDIS
UCHIDA
VAN BUYTEN
VAN DER WIEL
VAN RHIJN
VARANE
VERMAELEN
VICTOR RUIZ
VIDA
VIDIC
VINICIUS
VRSALJKO
WASILEWSKI
WELIGTON
WILSON
YANGA MBIWA
YEPES
ZABALETA
ZAPATA
CLUJ
BAR
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BAT
BAR
BAT
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VAL
SHAD
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VAL
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Nome
ABDOUN
ADRIANO TEIXEIRA
ADU
AFELLAY
AIMAR
ALABA
ALAN
ALBELDA
ALISPAHIC
ALTINTOP
AMBROSINI
AMORIM
ANDERSON
ARTETA
ASAMOAH
BADELJ
BALMONT
BANEGA
BARNETTA
BARRY
BELHANDA
BENDER
BIGLIA
BILYATEDINOV
BLASZCZYKOWSKI
BOATENG K.
BODMER
BOERRIGTER
BRESSAN
BROWN S.
BRUNO CESAR
BUSQUETS
BYSTROV
CABELLA
CAMACHO
CARLOS MARTINS
CARRICK
CASTRO
CAZORLA
CHANTOME
CHRISTENSEN
CLEVERLEY
Squadra Costo
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6
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POR
2
ARS
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PSG
4
NORD
3
MUTD
6
Ogni partecipante ha a
disposizione sul mercato di
Magic +3 Champions un
budget di 250 milioni. La rosa
dovrà essere composta da 23
giocatori (3 portieri, 7
difensori, 7 centrocampisti e 6
attaccanti). Per giocare basta
iscriversi online, abbonandosi
all’Area Rosa di Gazzetta.it (la
gestione di una squadra costa
4.99 euro) o via telefono,
chiamando l’89.40.20 (tariffa
unica da un euro). Dall’inizio
del torneo ogni iscritto potrà
portare a termine un totale di
35 operazioni di mercato.
Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, alla prima stagione in Francia AP
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COMMONS
CONSTANT
CUENCA
CUSTODIO
DANNY
DAVID SILVA
DE JONG N.
DE JONG S.
DE ZEEUW
DEFOUR
DENISOV
DI MARIA
DIABY
DIAKITE'
DIOGO VALENTE
DOUGLAS COSTA
DRAXLER
DUDU
ELISEU
EMANUELSON
EMRE COLAK
ERIKSEN
ESSIEN
FABREGAS
FAYZULIN
FEGHOULI
FELIPE MELO
FERNANDINHO
FERNANDO
FETFATZIDIS
FLAMINI
FLETCHER
FUSTER
GAGO
GAITAN
GARMASH
GIACCHERINI
GIGGS
GILLET
GODEMECHE
GOTZE
GROSSKREUTZ
GUARDADO
GUEYE
GUNDOGAN
GUSEV
HAZARD
HLEB
HOGER
HOLTBY
HUBSCHMAN
HUGO VIANA
IBAGAZA
ILSINHO
INAN
INIESTA
ISCO
ISLA
JAVI GARCIA
JAVI MARTINEZ
JOAO MOUTINHO
JOAQUIN
JONATHAN
JONES J.
JOVANOVIC
JUANFRAN
JURADO
KAGAWA
KAKA'
KALLSTROM
KANU
KAYAL
KEHL
KHEDIRA
KLJESTAN
KLONARIDIS
KOMBAROV D.
KRANJCAR
KROOS
LAMPARD
LAUDRUP
LEANDRO SALINO
LEDLEY
LEITNER
LEKO
LIKHTAROVICH
LORENTZEN
LUCHO GONZALEZ
LUIZ GUSTAVO
MARCHISIO
MARIN
MARRONE
MARTIN
MARVEAUX
MATIC
MATUIDI
MAVUBA
MCCOURT
MCGEADY
MENEZ
MIGUEL VELOSO
MILNER
MODRIC
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REA
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MONTOLIVO
MORITZ
MOSSORO'
MULLER
MURESAN
NANI
NASRI
NEUSTADTER
NOCERINO
NOLITO
OBI MIKEL
OSCAR
OXLADE-CHAMBERLAIN
OZIL
PADOIN
PAREJO
PASTORE
PAULO CESAR
PEDRETTI
PEPE S.
PEREZ
PERISIC
PIRLO
PITAU
PIVARIC
POGBA
PORTILLO
POULSEN
RAFAEL BASTOS
RAFAEL CARIOCA
RAMIRES
RAMSEY
REUS
RIBERY
RIERA
ROBBEN
RODWELL
ROMEU
ROMULO
ROSICKY
RUBEN MICAEL
SAIHI
SAMMIR
SCHOLES
SCHONE
SCHWEINSTEIGER
SEMAK
SHAQIRI
SHIROKOV
SINCLAIR
SIOVAS
SISSOKO
SONG
STEPANENKO
STOKHOLM
THIAGO ALCANTARA
THIAGO MOTTA
TINO COSTA
TOULALAN
TYMOSHCHUK
VALENCIA
VERRATTI
VIDAL
VIERA
VOLODKO
WALCOTT
WANYAMA
WILLIAN
WITSEL
XABI ALONSO
XAVI
YAYA TOURE'
YOUNG
ZYRIANOV
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ATTACCANTI
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812
813
814
815
816
817
818
819
820
821
822
823
824
Nome
AGUERO
AIT FANA
ARI
ARSHAVIN
ATSU
BABEL
BALOTELLI
BAROS
BECKMANN
BENDTNER
BENZEMA
BEQIRAJ
BOJAN
BROWN I.
BRUNO
BUKHAROV
BULUT
CALLEJON
CAMARA S.
CARDOZO
CARLAO
CHAMAKH
CHERYSHEV
DE SUTTER
Squadra Costo
MCITY
23
MONT
8
SPAM
13
ARS
12
POR
12
AJAX
13
MCITY
19
GAL
10
NORD
7
JUV
13
REA
22
DZAG
7
MIL
14
DKIEV
16
AND
8
ZEN
7
GAL
14
REA
12
MONT
12
BEN
16
SBRA
8
ARS
10
REA
1
AND
9
825
826
827
828
829
830
831
832
833
834
835
836
837
838
839
840
841
842
843
844
845
846
847
848
849
850
851
852
853
854
855
856
857
858
859
860
861
862
863
864
865
866
867
868
869
870
871
872
873
874
875
876
877
878
879
880
881
882
883
884
885
886
887
888
889
890
891
892
893
894
895
896
897
898
899
900
901
902
903
904
905
906
907
908
909
910
911
912
913
914
915
916
917
918
919
920
921
922
923
924
925
926
927
928
DEVIC
DJEBBOUR
DZEKO
DZYUBA
EDER
EDUARDO
EL SHAARAWY
ELMANDER
EMENIKE
FARFAN
FERNANDEZ
FRIESENBICHLER
GAMEIRO
GERVINHO
GIOVINCO
GIROUD
GOMEZ
GUIDETTI
HELDER BARBOSA
HERNANDEZ
HERRERA
HIGUAIN
HOARAU
HOOPER
HULK
HUNTELAAR
IBRAHIMOVIC
ITURBE
JACKSON
JOHN
JONAS
JULIO BAPTISTA
KALOU
KAPETANOS
KERZHAKOV
KLEBER
LAVEZZI
LEWANDOWSKI
LIMA
LUCAS PIAZON
LUIZ ADRIANO
MANDZUKIC
MARICA
MATA
MATRI
MBOKANI
MESSI
MILEVSKIY
MITROGLOU
MKHITARYAN
MOZOLEVSKI
NENE'
OBASI
OLA JOHN
OLINGA
PANTELIC
PATO
PAYET
PAZZINI
PEDRO
PIATTI
PIZARRO
PODOLSKI
PUKKI
QUAGLIARELLA
ROBINHO
RODIONOV
RODRIGO
RODRIGUEZ
RONALDO
ROONEY
ROUX
RUBEN
RUKAVINA
SALVIO
SAMARAS
SANA
SANCHEZ
SANTA CRUZ
SAVIOLA
SCHIEBER
SERERO
SIGHTORSSON
SOLDADO
SOUGOU
STOKES
STURRIDGE
SULEJMANI
TELLO
TEVEZ
TORRES
TULIO DE MELO
UTAKA
VALDEZ
VAN PERSIE
VARELA
VICTOR MOSES
VILLA
VUCINIC
WATT
WELBECK
WELLITON
YARMOLENKO
YILMAZ
SHAD
OLY
MCITY
SPAM
SBRA
SHAD
MIL
GAL
SPAM
SCH
MAL
BAY
PSG
ARS
JUV
ARS
BAY
MCITY
SBRA
MUTD
MONT
REA
PSG
CEL
ZEN
SCH
PSG
POR
POR
NORD
VAL
MAL
LIL
CLUJ
ZEN
POR
PSG
BORD
BEN
CHE
SHAD
BAY
SCH
CHE
JUV
AND
BAR
DKIEV
OLY
SHAD
BAT
PSG
SCH
BEN
MAL
OLY
MIL
LIL
MIL
BAR
VAL
BAY
ARS
SCH
JUV
MIL
BAT
BEN
POR
REA
MUTD
LIL
DKIEV
DZAG
BEN
CEL
AJAX
BAR
MAL
MAL
BORD
AJAX
AJAX
VAL
CLUJ
CEL
CHE
AJAX
BAR
MCITY
CHE
LIL
MONT
VAL
MUTD
POR
CHE
BAR
JUV
CEL
MUTD
SPAM
DKIEV
GAL
11
12
20
13
10
13
11
15
12
13
8
1
10
15
18
20
27
6
7
16
15
23
11
11
21
23
29
4
15
5
15
8
13
11
15
11
17
23
14
5
17
18
10
18
15
14
35
9
6
16
7
13
12
9
10
13
16
11
20
17
13
8
21
11
12
17
12
13
14
34
24
12
12
9
12
13
6
18
13
12
11
11
13
22
10
9
14
9
9
27
26
10
13
14
31
11
13
16
19
12
17
15
15
12
Codice cliente: 5104377
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE A 3ª GIORNATA
La situazione
RISULTATI
CHIEVO-LAZIO
1-3
Hernanes (L), Klose (L), Hernanes (L),
Pellissier (C) rigore
FIORENTINA-CATANIA
2-0
Jovetic (F), Toni (F)
GENOA-JUVENTUS
1-3
Immobile (G), Giaccherini (J), Vucinic (J)
rigore, Asamoah (J)
MILAN-ATALANTA
0-1
Cigarini (A)
NAPOLI-PARMA
3-1
Cavani (N) rigore, Pandev (N), Parolo
(P), Insigne (N)
PALERMO-CAGLIARI
1-1
Rios (P), Sau (C)
PESCARA-SAMPDORIA
2-3
Maxi Lopez (S), Estigarribia (S), Celik
(P), Maxi Lopez (S), Caprari (P)
ROMA-BOLOGNA
2-3
Florenzi (R), Lamela (R), Gilardino (B),
Diamanti (B), Gilardino (B)
SIENA-UDINESE
2-2
Basta (U), Di Natale (U), Calaiò (S), Ze
Eduardo (S) rigore
TORINO-INTER
0-2
Milito (I), Cassano (I)
Classifica
MARCATORI
PARTITE
SQUADRE
PUNTI
IN CASA
RETI
FUORI
TOTALE
RIGORI
IN CASA
FUORI
TOTALE
DIFF.
RETI
FAVORE
CONTRO
PUNTI POSIZIONE
2011-2012 STAGIONE
E DIFF.
2011-2012
G.
V.
N.
P.
G.
V.
N.
P.
G.
V.
N.
P.
F.
S.
F.
S.
F.
S.
T.
R.
T.
R.
JUVENTUS
9
1
1
0
0
2
2
0
0
3
3
0
0
2
0
7
2
9
2
+7
3
2
0
0
7 (+2)
1
NAPOLI
9
2
2
0
0
1
1
0
0
3
3
0
0
5
2
3
0
8
2
+6
1
1
0
0
6 (+3)
4
LAZIO
9
1
1
0
0
2
2
0
0
3
3
0
0
3
0
4
1
7
1
+6
0
0
1
1
4 (+5)
8
SAMPDORIA *
8
1
1
0
0
2
2
0
0
3
3
0
0
2
1
4
2
6
3
+3
0
0
1
0
in B
in B
INTER
6
1
0
0
1
2
2
0
0
3
2
0
1
1
3
5
0
6
3
+3
0
0
0
0
1 (+4)
15
FIORENTINA
6
2
2
0
0
1
0
0
1
3
2
0
1
4
1
1
2
5
3
+2
0
0
0
0
6 (=)
4
ROMA
4
2
0
1
1
1
1
0
0
3
1
1
1
4
5
3
1
7
6
+1
0
0
0
0
1 (+3)
15
CATANIA
4
1
1
0
0
2
0
1
1
3
1
1
1
3
2
2
4
5
6
-1
0
0
0
0
4 (=)
8
TORINO *
3
2
1
0
1
1
0
1
0
3
1
1
1
3
2
0
0
3
2
+1
1
0
0
0
in B
in B
MILAN
3
2
0
0
2
1
1
0
0
3
1
0
2
0
2
3
1
3
3
0
1
1
1
1
2 (+1)
14
GENOA
3
2
1
0
1
1
0
0
1
3
1
0
2
3
3
2
3
5
6
-1
1
0
1
1
7 (-4)
1
CHIEVO
3
2
1
0
1
1
0
0
1
3
1
0
2
3
3
0
2
3
5
-2
1
1
0
0
4 (-1)
8
PARMA
3
1
1
0
0
2
0
0
2
3
1
0
2
2
0
1
5
3
5
-2
0
0
2
1
3 (=)
12
BOLOGNA
3
1
0
0
1
2
1
0
1
3
1
0
2
1
3
3
4
4
7
-3
1
1
1
1
1 (+2)
15
PROSSIMO TURNO
ATALANTA **
2
1
0
0
1
2
1
1
0
3
1
1
1
0
1
2
1
2
2
0
0
0
2
0
1 (+1)
15
4ª GIORNATA
sabato 22 settembre
PARMA-FIORENTINA
ore 18
JUVENTUS-CHIEVO
ore 20.45
domenica 23 settembre, ore 15
SAMPDORIA-TORINO
ore 12.30
ATALANTA-PALERMO
BOLOGNA-PESCARA
CAGLIARI-ROMA
CATANIA-NAPOLI
INTER-SIENA
UDINESE-MILAN
LAZIO-GENOA
ore 20.45
CAGLIARI
2
1
0
1
0
2
0
1
1
3
0
2
1
1
1
1
3
2
4
-2
2
0
1
0
6 (-4)
4
UDINESE
1
1
0
0
1
2
0
1
1
3
0
1
2
1
4
3
4
4
8
-4
0
0
2
2
7 (-6)
1
PALERMO
1
2
0
1
1
1
0
0
1
3
0
1
2
1
4
0
3
1
7
-6
0
0
0
0
6 (-5)
4
PESCARA
0
2
0
0
2
1
0
0
1
3
0
0
3
2
6
0
3
2
9
-7
0
0
1
0
in B
in B
SIENA ***
-4
2
0
2
0
1
0
0
1
3
0
2
1
2
2
1
2
3
4
-1
2
1
0
0
1 (-5)
15
GAZZA OFFSIDE
Marco Materazzi
in diretta alle 9.45
E alle 14.30 c’è ET
Oggi, come ogni lunedì,
spazio a Gazza Offside ed
Extra Time, le rubriche sul
grande calcio di GazzettaTV.
Si comincia alle 9.45 con la
trasmissione dedicata alla
Serie A, giunta alla sua
seconda edizione. Per tutta la
stagione sarà anche il
campione del mondo Marco
Materazzi, in compagnia di
Nino Morici e Alberto Cerruti,
a commentare la giornata
con il contributo dei servizi
realizzati dai giornalisti
Gazzetta. Dalle 14.30 arriva
Extra Time, la rubrica sul
calcio internazionale
condotta da Stefano
Cantalupi: le storie, i
campioni e soprattutto i gol
dei tornei più importanti.
4 RETI: Jovetic (Fiorentina)
3 RETI: Hernanes e Klose (Lazio); Pazzini
(1) (Milan); Maxi Lopez (Sampdoria)
2 RETI: Diamanti (1) e Gilardino (Bologna);
Bergessio (Catania); Pellissier (1) (Chievo);
Immobile (Genoa); Cassano e Milito (Inter);
Giovinco e Vucinic (1) (Juventus); Cavani (1)
e Hamsik (Napoli); Florenzi e Osvaldo
(Roma)
1 RETE: Cigarini e Denis (Atalanta); Ekdal e
Sau (Cagliari); Gomez, Lodi e Marchese
(Catania); Cruzado (Chievo); Toni
(Fiorentina); Kucka, Jankovic e Merkel
(Genoa); Coutinho e Sneijder (Inter);
Asamoah, Giaccherini, Lichtsteiner, Pirlo e
Vidal (1) (Juventus); Candreva (Lazio);
Dzemaili, Insigne, Maggio e Pandev
(Napoli); Rios (Palermo); Belfodil, Parolo e
Rosi (Parma); Caprari e Celik (Pescara);
Lamela, Lopez e Marquinho (Roma); Costa,
Estigarribia e Gastaldello (Sampdoria);
Calaiò, Vergassola e Ze Eduardo (1)
(Siena); Bianchi, Brighi e Sgrigna (Torino);
Basta, Di Natale, Lazzari e Maicosuel
(Udinese)
RETI: in questo turno: 33 (4 rigori). Totali:
88 (7 rigori)
U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale:
1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico.
Le ultime tre retrocedono in serie B. * = un punto di penalizzazione ** = due punti di penalizzazione *** = sei punti di penalizzazione.
33
laMoviola
di FRANCESCO CENITI
Giornata «tranquilla» per la
squadra degli arbitri. La perfezione è
impossibile, ma gli errori dei direttori
di gara (e dei collaboratori) sono stati
pochi e quasi mai importanti. Bene i
big Rizzoli e Rocchi, poca personalità
dimostrata da Guida che davanti a
una reazione di Totti da rosso diretto,
mostra solo il giallo.
CHIEVO-LAZIO 1-3
Rizzoli di Bologna
La Lazio trova il vantaggio, mentre
Mauri è a terra: Hernanes continua a
giocare e fa bene... Non c’è fuorigioco
sul 2-0 della Lazio, c’è Sardo a tenere
in gioco Klose. Nel finale parti
invertite: l’attaccante tedesco tiene
per un braccio il difensore del Chievo:
giusto il rigore assegnato da Rizzoli.
FIORENTINA-CATANIA 2-0
Doveri di Roma
In apertura il Catania va in gol con
Bergessio, ma l’arbitro annulla
giustamente per fuorigioco. Stessa
cosa nella ripresa: sulla punizione di
Liajic c’è il tocco di testa da parte di
Roncaglia che è al di là di tutti i
difensori.
le reti segnate nella 3a
giornata, solo una in meno dello
scorso turno. Il totale delle
realizzazioni sale a 88, sono 5
in più rispetto a un anno fa
[email protected]
Totti graziato: su Taider
reazione da rosso diretto
Rigore okay per la Juve
Lazzari, espulsione fiscale
GENOA-JUVENTUS 1-3
Rocchi di Firenze
De Canio si lamenta per la mancata
espulsione di Bonucci e in campo
fanno lo stesso i giocatori del Genoa,
ma per un altro motivo. Ha ragione
Rocchi in entrambe le occasioni: nel
secondo caso c’è un equivoco nato
per un precedente giallo dato a Pirlo
dopo una punizione di Jankovic.
All’inizio l’arbitro mostra il cartellino a
Bonucci che si professa innocente.
Dal replay si capisce come entrambi i
bianconeri allarghino il gomito, ma in
effetti è del centrocampista il tocco.
La correzione arriva dopo qualche
secondo, probabilmente per merito
del guardalinee Di Fiore (svista del
suo collega su Matri: non visto un
fuorigioco). Il tecnico del Genoa,
invece, voleva il rosso diretto per
«fallo da ultimo uomo». Sono anni che
non esiste più questa regola, ma si
continua a fare confusione: l’arbitro
deve valutare se c’è una chiara
occasione da gol (e non c’entra nulla
essere o meno l’ultimo uomo) e nel
caso di Kucka affossato da Bonucci,
non c’è: Marchisio sembra in grado di
Stevan Jovetic, 22 anni ANSA
La reazione di Totti su Taider: il pugno sulla schiena era da rosso IPP
arrivare prima sul pallone. Giusta la
semplice ammonizione. Nella ripresa
è okay anche il rigore dato alla Juve:
Sampirisi frana su Asamoah
colpendolo alla caviglia e sulla gamba.
PESCARA-SAMPDORIA 2-3
Pinzani di Empoli
Regolare il primo gol di Maxi Lopez e
anche il 2-0 di Estigarribia. Protesta il
Pescara per un contatto
Weiss-Berardi: resta il dubbio.
NAPOLI-PARMA 3-1
Gervasoni di Mantova
Rigore al Napoli e giallo al portiere
Mirante: fa bene due volte Gervasoni.
Il fallo sull’attaccante è netto, ma il
pallone corre verso l’esterno. Il rosso
sarebbe stato troppo penalizzante.
Siamo ai millimetri sul 2-0 del Napoli:
difficile avere certezze sulla posizione
di partenza di Hamsik. Nessun dubbio
sul 3-1 di Insigne: non c’è fuorigioco.
ROMA-BOLOGNA 2-3
Guida di Torre Annunziata
Destro in gol, ma è in fuorigioco.
Guida ha qualche problema con i
cartellini: rischiano il secondo Perez e
Balzaretti. Ma soprattutto andava
espulso Totti per un reiterato fallo di
reazione su Taider. Gilardino sembra
in linea con Castan sul gol-vittoria.
De Canio protesta
per l’ammonizione
data a Bonucci,
ma fa confusione
sul regolamento
SIENA-UDINESE 2-2
De Marco di Chiavari
Non c’è fuorigioco sul gol di Di Natale.
De Marco sbanda nella ripresa:
sembra esagerata la seconda
ammonizione a Lazzari (appena
toccato Calaiò). C’è il rigore per il
Siena: Domizzi stende Angelo. Poi
ancora Domizzi tocca Ze Eduardo che
ha il torto di trascinare la gamba
prima dell’impatto, ma il giallo per
simulazione non convince.
(Torino-Inter a pagina 8)
6
le vittorie in trasferta nella
terza giornata, non erano così
tante dal nono turno del
2010-11, anche allora si
registrarono due «1» e due «X»
148
i centri in A per Gilardino:
ha scavalcato Sivori nella
classifica dei marcatori nel
girone unico e ha nel mirino
Bassetto, avanti di un gol
CONCORSI
CONCORSI
N. 68 DEL 16/9/2012
TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE
1-2-1-2-2-X-1-2-1-X-1-2-1-2
TOTOGOL - COLONNA VINCENTE
4-5-11-2-6-3-8
Codice cliente: 5104377
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
l’Avventuroso
di REINHOLD MESSNER
ei secoli passati il nostro
Paese era meta turistica
N
agognata. Era ricco come nessun altro di un patrimonio eccezionale di storia, declinato
in cultura e architettura. Ma
c'era un altro elemento, anch’esso in rima, altrettanto fondamentale e stupendamente integrato con gli altri, l’agricoltura. I
nostri gioielli architettonici sono stati creati tenendo conto dell’ambiente circostante. Negli ultimi
decenni, puntando tutto sull’edilizia con lo scopo
quasi unico di speculare, quei gioielli sono stati
soffocati. Esattamente come sono stati soffocati
loSpunto
I TIRI INCROCIATI DI GILARDINO E TONI
INSEGUONO GOL, NON FINISCONO MAI
di ALESSANDRO DE CALÒ
i solito uno sostituiva l’altro. Toni davanti,
Gila dietro, in fila anche per una questione
D
di età. Luca Toni è un classe 1977, Alberto Gilardino è venuto al mondo cinque anni dopo. Non
hanno mai smesso di segnare, quei due, anche
se — negli ultimi tempi — la cosa riusciva più
difficile. Logico, erano rotolati giù dal centro del
palcoscenico e facevano fatica a trovare un posto tranquillo, illuminato bene, dal quale inquadrare di nuovo la porta. Storie con svincoli e precipizi diversi, ma anche con un’ultima spiaggia
italiana in comune: il Genoa. Poca gloria in rossoblù per entrambi, rimpianti leggeri come piume, e un rendimento abbastanza simile in fondo
al doppio volo spezzato: tre reti in 16 match per
Toni, uno in meno di quelli timbrati da Gila, in
14 partite giocate nei primi mesi di quest’anno.
E’ un inseguimento molto curioso, il loro. Toni è
un diesel del calcio che arriva tardi al successo,
dopo un apprendistato lungo, tortuoso e perife-
Gilardino (a sinistra) e Toni in Nazionale RICHIARDI
rico. Si aggira tra Modena, Empoli, Fiorenzuola
e Treviso prima di trovare spazio in A, a 23 anni,
nel Vicenza di inizio millennio. Tutto il contrario di Gilardino, che attorno ai vent’anni era un
grande talento annunciato, campione d’Europa
con la Under, erede in pectore dei centravanti
rapinosi di scuola italiana, disegnati sul modello
Inzaghi. Toni decolla nel Brescia di Mazzone e
Roberto Baggio, distende le ali nel Palermo (50
gol in 80 partite) e conquista il mondo quando è
alla Fiorentina: tra il 2005 e il 2007 segna la
bellezza di 47 reti in 67 match, media super per i
canoni nostrani.
Quelli sono anche gli anni d’oro di Gila, stella
del Parma di Prandelli e poi giovane scommessa
nel Milan di Ancelotti. L’inseguimento tocca anche la Nazionale. Partite memorabili. Uno entra, l’altro esce. Nella semifinale del 2006 contro i tedeschi, per dire. A un quarto d’ora dalla
fine, sullo 0-0, Lippi manda in campo Gila al posto di Toni. Nei supplementari il rossonero centra un palo e dopo il gol di Grosso manda a segno Del Piero per il definitivo 2-0. Dal mondiale
vinto in Germania, Toni esce un po’ più grande,
Gilardino non deborda dal solco già tracciato
nel Milan. Anzi, perde centralità: e dopo che Toni trasloca al Bayern, va a Firenze per rimpiazzarlo e cercare un riscatto col maestro Prandelli.
Quando l’attuale citì lascia la panchina viola, è
punto e a capo.
Ma anche nel disincanto, ci sono storie che non
finiscono, attaccanti che non si arrendono e continuano a inseguire l’orgasmo di un gol. Gila si è
spostato a Bologna, nel solco dei Roberto Baggio, Signori, Di Vaio: nell’aria del Dall’Ara c’è un
segreto che allunga la vita di campioni grandi e
piccoli. Dopo averla annusata, Gila è andato a
verificarne i primi effetti all’Olimpico, mandando a picco Zeman. Negli stessi decisivi minuti,
Luca Toni ha cominciato a dare un senso compiuto al suo estivo ritorno a Firenze. La loro domenica si è chiusa sul 2-1. Sono solo i primi gol.
Tranquilli, l’inseguimento continua.
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dalle costruzioni anche i gioielli naturali, dalle coste alle montagne. Così è stata cancellata l’armonia del paesaggio, danneggiando stupidamente il
turismo che si pensava di incentivare costruendo.
Ora finalmente il governo è intenzionato a porre
dei limiti al consumo selvaggio del suolo italiano,
che in larga parte si è tradotto nel cementare e
asfaltare terreni fin lì destinati all’agricoltura. Attività che è stata alla base della nascita delle civiltà,
ma oggi è ritenuta troppo lontana dai ritmi di crescita auspicati.
Spero che passi questa legge per la difesa del paesaggio. In molti Paesi europei già esiste e funziona
da tempo. C'è anche, più o meno rispettata, nel
di FILIPPO FALSAPERLA
I
l Valentino-pugile suonato che ironizzava dal
casco speciale per la seconda gara di casa deve
essersi fatto una risata sotto gli occhi tumefatti.
Ne ha presi di cazzotti il 9 volte campione del mondo in questi quasi due anni di passione, ma se sente nell’aria l’odore dell’impresa riesce ancora a tirare su la testa e piazzare il knock out. Un secondo
posto in mezzo alle polemiche (soprattutto del
suo capotecnico australiano contro gli uomini di
Bologna) e all’insoddisfazione per i risultati mai
arrivati con la rossa, diventa una boccata di ossigeno e anche un collante per affrontare in serenità
la fine di questo amore mai sbocciato.
Non è pensabile che la Ducati, che pure a Misano
aveva un telaio ed un forcellone nuovi,
sia stata stravolta: solo tre settimane fa
a Brno era stato 7˚ a 34" dal vincitore, mentre ieri è arrivato a poco più
di 4". «Ogni gara ha la sua storia»,
dice giustamente l’interessato,
ma è chiaro che dietro questo
ottimo risultato c’è molto del
pilota. Nel senso che ieri Valentino ha «deciso» che la rossa funzionava e l’ha sfruttata fino in fondo. La
moto si guida con braccia gambe e corpo,
ma soprattutto con la testa: la convinzione, la fiducia in quello di cui si dispone è
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mio Alto Adige. Si ottiene il permesso di costruire
case soltanto se non ce ne sono di vecchie da recuperare o, dove è impossibile farlo, da abbattere
per fare posto alle nuove.
E tuttavia in alcune valli basta andare lungo le
strade per vedere le costruzioni più belle abbandonate. Sono vecchie. Vanno lentamente in rovina e danno una sensazione di povertà, mentre le
nuove costruzioni che si moltiplicano intorno sono solamente seconde case che per 10 mesi all'anno danno anche esse tristezza con i loro «occhi»
chiusi.
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laVignetta
dallaPrima
di VALERIO MARINI
Juve-Napoli-Lazio
la Formula 3 va
e rispunta l’Inter
Dietro le prime due sorprese: la Samp
di Ferrara e la Fiorentina di Montella
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MATTEO MANASSERO
Campione di golf
È stato un #BMWItalian Open
che difficilmente
dimenticherò! Grazie al
pubblico per il tifo. Bellissimo
Goran Pandev e Edinson Cavani festeggiano con i compagni di squadra AFP
@ManasseroMatteo
di ALBERTO CERRUTI
AMIR KHAN
Inglese, campione di boxe
mario balotelli sempre n. 1
ilRitorno
l’ingrediente che mette insieme le qualità del pilota e quelle del mezzo che guida.
Ieri Rossi ha messo la testa in modalità 9 volte
campione del mondo. Quella che gli ha permesso
grandi imprese, per vincere una gara che conta,
per fare un «dispetto» a qualche avversario — memorabile la rincorsa del GP Malesia 2010, quando voleva rovinare la festa mondiale del suo ex e
futuro compagno Jorge Lorenzo —, per raddrizzare un’avventura come quella Ducati. Ieri non è
stato veloce, ma tremendamente efficiente: la vittoria era impossibile ma è riuscito a far combaciare perfettamente tutti i tasselli di un eccitante
puzzle che il destino e gli avversari gli hanno servito su un vassoio d’argento.
Significa che, rotto il ghiaccio, si
possono fare sogni di gloria nelle prossime 5 gare che chiudono
il Mondiale? Significa che l’anno prossimo con la moto (quasi
sicuramente) iridata potrà lottare per il campionato? Non è assolutamente equazione certa. Visto che ieri il suo prossimo compagno ha passeggiato e che Dani Pedrosa in questo momento è
sicuramente più veloce di lui.
Quindi destinazione podio relativamente facile: ma può bastare per
il Mito?
31
PROTEGGERE IL NOSTRO PAESAGGIO
È LA CHIAVE PER RILANCIARE L’ITALIA
@AmirKingKhan
ROSSI HA DIMOSTRATO CHE LA MOTO
SI GUIDA SOPRATTUTTO CON LA TESTA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ipseDIXIT
«
«Il Chelsea?
Prima o poi le
avversarie
bisogna
affrontarle tutte
MASSIMO CARRERA
VICEALLENATORE JUVE
Ho imparato così bene
il linguaggio del
perfetto allenatore che
ora vado in automatico
anche nelle
dichiarazioni. Solo che
ho sbagliato disco, ho
messo quello del
campionato. Lì sì le
avversarie si affrontano
tutte, in Champions ne
bastano tre per uscire.
embra un campionato
formula 3, che alla giorS
nata numero 3 ritrova 3 squadre al comando, Juventus-Napoli-Lazio, capaci di vincere a
suon di 3 gol. Per la verità, con
loro ci sarebbe anche la Sampdoria, che per rimanere in tema ottiene 3 punti con altrettante reti, penalizzata però da
quel -1 iniziale. Un treno lanciato ad altissima velocità, dietro il quale al fianco dell’emergente Fiorentina del capocannoniere Jovetic rispunta l'Inter, che con la nuova coppia
Milito-Cassano vince sul campo del Torino la quarta partita
su quattro trasferte, Europa
League compresa. E così, pur
soffrendo più di quanto dica il
2-0, i nerazzurri tornano a sognare, a patto di interrompere
il digiuno in casa, perché la
continuità è il primo requisito
per puntare allo scudetto.
Anche l'anno scorso, infatti,
dopo tre partite, i bianconeri
erano già in testa con due
squadre (Genoa-Udinese) e
poi sappiamo come è finita.
Per dirla tutta, proprio al terzo ostacolo, apparentemente
facile in casa, la squadra di
Conte era passata in vantaggio ma poi era stata raggiunta,
e fermata, sull'1-1 dal Bologna.
Il confronto a distanza, quindi, promuove la C2 Conte-Carrera, perché questa Juve con
lo scudetto segna con maggiore facilità rispetto a quella che
non l'aveva. A parità di reti incassate (2) i bianconeri ne
hanno già realizzate 3 in più
(9-6), con 7 giocatori, confermandosi un’invidiabile cooperativa del gol, anche senza
top-player. E siccome il carattere è lo stesso, con o senza
Conte in panchina, è scontato
ribadire che la Juve è la superfavorita. Anzi, proprio la capa-
cità di ribaltare il risultato dopo aver chiuso il primo tempo
in svantaggio, senza le urla
dell'allenatore «titolare», dimostra che la squadra viaggia
con il pilota automatico. Nessun timore scaramantico, ricordando che contro il Genoa
l’anno scorso non aveva mai
vinto, né manie di persecuzione, ripensando ai tre rigori in
altrettante partite, soltanto
uno meno dell'ultimo campionato.
Eppure anche questa scatenata Juve non può illudersi di
avere già prenotato lo scudetto, perché il peso della Champions rischia di frenarla. Lo sa
bene Mazzarri che un anno fa,
alla vigilia della gara con il Villarreal, sostituì 7 titolari e perse sul campo del Chievo, sprecando l'occasione di salire da
solo in testa. Inizialmente senza Lichtsteiner, Vidal, Asamoah e Vucinic, risparmiati per il
Chelsea, la Juve sbanda pericolosamente a Genova e soltanto l'inserimento del montenegrino, che mette il piede in tutti e tre i gol, scaccia la paura,
con l'aiuto di un grande Buffon.
Proprio perché libere dalla
Champions, non vanno sottovalutate le due sfumature di
blu che accompagnano la Juve: quella azzurra del Napoli
con il nuovo goleador Insigne
in più, e quella celeste della Lazio che si dimostra una squadra vera, con la migliore difesa, battuta soltanto su rigore,
esaltata da uno spettacolare
Hernanes. Visto che Diamanti
e il (ben)ritrovato Gilardino ridimensionano la Roma di Zeman, già in affanno nel 2-2 all'
esordio con il Catania, lo scudetto sembra una partita riservata ad altri: alla Juve e Napoli per i rispettivi potenziali, ma
senza sottovalutare la Lazio
che non molla e l'Inter che ha
ripreso a vincere.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
32
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE BWIN IL POSTICIPO DELLA 4a GIORNATA (ore 20.45)
Ebagua ritrova gli ultrà
Ma c’è aria di tregua
lenti alla semifinale di ritorno
dei playoff per la B del 2010,
quando la punta si era fatta
espellere beccandosi le tre giornate di squalifica, sembra destinata ad attenuarsi. E, almeno, è
prevista una tregua nella serata
di lutto per la morte di Maroso.
La punta del Varese in campo col Bari dopo la contestazione
Qui Bari Torrente vorrebbe ripe-
BRUSA-CIRICI
Il programma della quarta giornata si completa stasera
con Varese-Bari (ore 20.45), le
due capolista virtuali che, zavorrate dalle penalizzazioni (1
e 5 punti), hanno vinto le prime
tre partite.
Qui Varese La squadra di Casto-
ri (come quella di Torrente) è
alla caccia del quarto successo
consecutivo e l’ultimo allenatore ad aver centrato un poker iniziale di vittorie era stato proprio Peo Maroso (scomparso ieri, come raccontiamo a parte)
23 anni fa, mentre il Bari è sen-
za sconfitte con il Varese da
trent’anni. Un’eternità che Castori proverà a spazzare via affidandosi al tandem Ebagua-Neto Pereira. Un momento delicato per Ebagua, amato dalla
maggior parte dei tifosi, che deve fare i conti con l’ostilità degli
ultrà più integralisti. Quelli che
gli hanno voltato le spalle mentre segnava il rigore dell’1-0 a
Modena e che il presidente Rosati ha definito «poco intelligenti». Il surreale episodio ha creato divisioni all’interno degli ultrà come si è capito dai messaggi critici apparsi sul blog della
curva. La contestazione che colpisce Ebagua dal suo rientro a
Varese per vecchie ruggini risa-
Il gesto di Giulio Ebagua, 26
anni, verso i tifosi del Varese IPP
tere a Castori lo scherzo che
l'anno scorso fece al Varese di
Maran (finì 2-0 per il Bari). «Ci
proveremo, anche se questo Varese è più accorto in fase difensiva. Me lo aspetto solido e guardingo, ma pronto a sferrare
qualche colpe. Dalla metà campo in su può contare su uomini
di grande qualità. Neto Pereira
ha tutto per giocare in serie A.
Ma c'è molto altro. Non a caso
da anni il Varese lotta per obiettivi ambiziosi, sempre con lo
stesso modulo tattico, il 4-4-2».
C'è di più. In questo avvio il Varese ha già vinto due volte colpendo fatalmente nei minuti di
recupero: «I ragazzi lo sanno.
Dovremo essere concentratissimi fino all'ultimo secondo».
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VARESE
BARI
VARESE IN LUTTO
VARESE
(4-4-2)
1 BRESSAN
13 FIAMOZZI
19 REA
25 TROEST
16 GRILLO
24 ZECCHIN
8 CORTI
29 KONE
23 NADAREVIC
10 NETO PEREIRA
21 EBAGUA
All.CASTORI
BARI
(3-4-3)
1 LAMANNA
23 CEPPITELLI
3 DOS SANTOS
14 POLENTA
2 SABELLI
4 ROMIZI
16 RIVALDO
25 DEFENDI
27 IUNCO
18 CAPUTO
21 GHEZZAL
All.TORRENTE
PANCHINA
22 Bastianoni, 30
Carrozzieri, 26
Lazaar, 14 Filipe,
15 Kink, 20
Momenté, 28
Eusepi.
PANCHINA
12 Pena, 26
Altobello, 5
Borghese, 8
Sciaudone, 24
Aprile, 7 Galano, 11
Albadoro
ARBITRO Giancola di Vasto
GUARDALINEE Ranghetti-Del Giovane
PREZZI da 7 a 45 euro
TV Sky Calcio 1 HD e Premium Calcio
VARESE L’unico dubbio in difesa: se Troest (febbre) non ce la fa è pronto Carrozzieri. Squalificati Pucino.
BARI Torrente si affida a Ghezzal, preferito ad Albadoro. Si rivede Romizi al posto di Filkor. Squalificati Bellomo.
Sisal Match Point S.p.A. - P.I. 05199591008 - Conc. GAD: 15155
SCOMMETTI CHE
,
UN CALCIATORE SEGNA DI PIU
SE STA IN PANCHINA?
Addio a Maroso
il grande padre
biancorosso
VARESE (f.b.) È come
se si fosse risvegliato orfano
il Varese perché, nelle prime
ore di ieri, è mancata una
presenza insostituibile: quella
di Peo Maroso (foto Scaringi)
che non ce l’ha fatta a
sconfiggere il tumore con cui
si stava battendo da tempo. I
biancorossi hanno perso un
«padre premuroso» (come lo
ha definito l’amministratore
delegato Enzo Montemurro)
che, a 78 anni, poteva
raccontare di aver vinto
campionati da giocatore,
allenatore e presidente del
Varese, unico a riuscirci nella
storia del club. Maroso era
orgoglioso di essere il fratello
minore di Virgilio, terzino del
grande Torino morto a
Superga, e andava fiero delle
altre squadre in cui era stato:
l’Ivrea, che lo aveva lanciato
come difensore, e poi il
Genoa, la Sambenedettese, il
Legnano, il Novara e il
Venezia, che aveva allenato.
Ma, soprattutto, sapeva di
essere una bandiera del
Varese che aveva rifondato
dopo il fallimento del 2004
insieme a Riccardo Sogliano,
amico con cui aveva
indossato la maglia
biancorossa in A. Nonostante
la malattia, Maroso non aveva
smesso di essere il presidente
onorario del Varese. Era stato
al Franco Ossola per l’ultima
volta a giugno, quando aveva
voluto salutare Castori: «Mi
aveva ricordato – confida il
tecnico – di essere stato
l’ultimo allenatore a portare la
squadra in serie A e mi aveva
fatto un augurio speciale.
Aveva la sensibilità di chi ha il
calcio nel cuore». Maroso era
nato a Torino nel 1934 ma
dalla metà degli anni Sessanta
viveva a Varese con la moglie
Rosetta e i figli Daniela e
Virgilio. Domani alle 15 (l’orario
non è ancora certo) i funerali
nella basilica di San Vittore a
Varese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sassuolo in testa
con il Livorno
Venerdì due gare
La situazione dopo la
quarta giornata: Sassuolo e
Livorno p. 12; Varese* (-1) e
Verona 8; Spezia 7; Crotone e
Cittadella 6; Bari* (-5), Vicenza
e Brescia 4; Modena (-2),
Ascoli (-1) e Pro Vercelli 3;
Novara (-4), Reggina (-3),
Lanciano e Juve Stabia 2;
Padova (-2), Ternana, Empoli
(-1) e Cesena 1; Grosseto (-6)
1. (* una partita in meno).
PROSSIMO TURNO Venerdì,
ore 19: Empoli-Ternana; ore 21:
Verona-Novara. Sabato, ore
15: Cesena-Cittadella, Crotone
-Bari, Juve Stabia-Varese,
Lanciano-Grosseto, ModenaLivorno, Padova-Reggina,
Pro Vercelli-Ascoli, SpeziaSassuolo, Vicenza-Brescia.
Codice cliente: 5104377
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 3a GIORNATA
Un po’ per le tre squadre in
meno, un po’ per i due
anticipi (di posticipi ancora
non si riparla), le domeniche
della Prima divisione sono
meno ricche con solo 14
partite. Non che ci si annoi,
per carità (la sola gara di
Pavia rientra nella categoria
«nulla da segnalare»), ma il
prezzo da pagare ai disastri
estivi è questo. Ricordate?
Quattro squadre non iscritte e
solo una ripescata, visti gli
l’Analisi
di NICOLA BINDA
twitter@Nickbinda
Meno club
ma più big
in corsa
impossibili (per tutti, non per
l’Entella) balzelli economici
imposti dalla Figc per poter
fare il salto di categoria a
tavolino. Il risultato è un
campionato monco (una
squadra riposa tutte le
settimane) e meno partite.
Diciamolo: la scorsa estate si
poteva fare meglio.
Gustiamoci le partite che
restano, comunque, e senza
restare a pancia vuota.
Gustiamoci i primati di due
La svolta Foti
Lecce in fuga
Ma che fatica
Gol e assist: l’ultimo arrivo è decisivo
Il San Marino in 10 resiste solo un’ora
GIUSEPPE CALVI
LECCE
apertura. Abbandonato dalla
Sampdoria, Foti, acquisto last
minute del club di Tesoro, entra al 15’ della ripresa e lascia
subito il segno. Gli bastano 144
secondi dal suo ingresso in
campo per infilare il portiere
Migani. E, per completare la
giornata di grazia, al 33’ inventa l’assist per Chiricò, decisivo
con un’elegante «puntata». Se
il buongiorno si vede dal mattino, Foti, 24 anni, ex nazionale
under 21, ultimo gol l’1 novembre 2011 in Sampdoria-Crotone (e fu un altro 2-0), può davvero puntare a rilanciarsi. «Sono ancora al 60%, devo recuperare la migliore condizione; in
campo mi sono bastati rabbia,
voglia di riscatto ed entusiasmo», dice Foti.
Un’ora per sbattere contro il muro del San Marino. Poi,
in due minuti, il Lecce scopre
Salvatore Foti, il prezioso apriscatole della difesa avversaria.
Al primo soffio di vita in maglia
giallorossa, l’attaccante palermitano rinasce, risolvendo una
partita diventata ostica, anche
per il rigore sprecato da Jeda in
Quanta fatica Capolista solitaria, il Lecce che sa solo vincere
(sono tre consecutive) stavolta
non convince. Quando la sfida
si mette in discesa, per un rigore assegnato al 13’ (punita
un’uscita di Vivan su Pià, poi errore di Jeda dal dischetto) con
conseguente espulsione del
portiere, la squadra di Lerda resta imbrigliata nella ragnatela
LECCE
2
SAN MARINO
0
MARCATORI Foti al 17’, Chiricò al 33’ s.t.
LECCE (4-2-3-1) Benassi 6; Vanin 6,5,
Diniz 6, Esposito 6,5, Legittimo 6; Memushaj 7, Giacomazzi 6; Chiricò 6 (dal 37’ s.t.
Malcore s.v.), Bogliacino 5,5, Pià 6 (dal
15’ s.t. Foti 7); Jeda 5,5 (dal 20’ p.t. Falco
6). (Gabrieli, Tomi, De Rose, Zappacosta). All. Lerda 6.
SAN MARINO (4-4-2) Vivan 5; Farina
5,5, Pelagatti 6, Galuppo 6, Crivello 6;
Doumbia s.v. (dal 15’ p.t. Migani 6,5), Pacciardi 6, Lunardini 6,5, Poletti 6,5; Coda
5,5 (dal 27’ s.t. Chiaretti 5,5), Casolla 5,5
(dal 17’ s.t. Defendi 5,5). (Ferrero, Mannini, Del Sole, Pigini). All. Petrone 6.
ARBITRO Chiffi di Padova 6.
NOTE paganti 2.661, abbonati 2.876, incasso di 24.501 euro. Espulso Vivan al
13’ p.t.; ammoniti Foti, Farina, Vanin e Malcore. Angoli 10-3.
big come Lecce e Perugia,
ritrovatesi in questa
categoria dopo percorsi
opposti: il Lecce piangendo
dopo il calcioscommesse, il
Perugia godendo dopo le due
promozioni consecutive. Il
passato è diverso, il
presente identico: tre vittorie
su tre, primo posto solitario,
ambienti (abbastanza)
entusiasti e squadre che
possono ancora crescere. Per
il futuro, bisogna vedere
cosa dicono le rivali. E anche
sotto questo punto di vista,
sono soprattutto nomi grossi
a suonare: Cremonese e
Reggiana da una parte,
Benevento e Frosinone
dall’altra. E le sorprese? E’
vero che le squadre sono
poche, ma qualcuna che
stupirà la troveremo di
sicuro. E’ pur sempre il
torneo che ha lanciato in B
Pro Vercelli e Lanciano...
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Riscatto Reggiana
Matteini fa lo show
Salvatore Foti, 24 anni LEZZI
creata da Poletti e compagni.
In particolare, i giallorossi non
riescono ad accelerare, proponendo sempre una manovra
troppo elaborata. Gli esterni
Chiricò e Falco (subentrato a
Jeda, sfortunato subito su un
colpo di testa respinto dalla traversa e poi costretto ad abbandonare per un problema muscolare) insistono con incursioni scollegate dal progetto di
gioco. E Pià, spostato al centro
dell’attacco, può fare poco. Nonostante il dinamismo di Memushaj, il Lecce è prevedibile.
San Marino efficace In inferiorità numerica per l’espulsione di
Vivan, la formazione di Petrone non si chiude. L’allenatore
rinuncia a Doumbia, esterno di
centrocampo, e affida a Poletti
il compito di supportare Casolla e Coda nel contropiede. Non
arriva a insidiare il portiere Benassi, eppure il San Marino per
50 minuti fa un figurone, rintuzzando senza affanni gli assalti sterili di Giacomazzi e
compagni, che nella ripresa
svoltano con l’inserimento di
Foti.
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REGGIANA
2
CUNEO
0
MARCATORI Matteini al 40’ p.t.; Alessi
all’8’ s.t.
REGGIANA (4-4-1-1) Tomasig 6; Iraci
6,5, Aya 6, Mei 7, Panizzi 6; Antonelli 5,5,
Ardizzone 6, Parola s.v. (dall’11’ p.t. Viapiana 6,5), Matteini 7,5; Alessi 7 (dal 41’
s.t. Sprocati s.v.); P. Rossi 6 (dal 32’ s.t.
De Cenco s.v.). (Bellucci, Zini, Scappi, Bovi). All. Zauli 6,5.
CUNEO (5-3-2) F. Rossi 6; Quitadamo 5
(dal 4’ s.t. Carfora 5), Ferri 5,5, Sentinelli
5,5, Arcari 5 (dal 20’ s.t. Garavelli 6), Donida 5,5; Cristini 6, Longhi 5,5, Di Quinzio 6;
Ferrario 5, Martini 5 (dal 12’ s.t. Fantini
5,5). (Negretti, Carretto, Scaglia, Lodi).
All. E. Rossi 5,5.
ARBITRO Morreale di Roma 6.
NOTE paganti 1.646, abbonati 1.219, incasso di 16.163 euro. Ammoniti Iraci,
Aya, Viapiana, Matteini, Carfora, Quitadamo, Ferri, Sentinelli e Cristini. Angoli 0-7.
EZIO FANTICINI
REGGIO EMILIA
La Reggiana riscatta il
k.o. di Carpi e con la seconda
vittoria casalinga in altrettante
partite sale sull’affollato secondo gradino della classifica. Vittoria limpida, a fare la differenza sono stati gli uomini di maggior classe dei granata, Davide
Matteini e Giuseppe Alessi. Autori di gol bellissimi, con Matteini che sullo 0-0 ha centrato anche la traversa. Il Cuneo ha affrontato gli avversari a viso
aperto, ma quando la Reggiana
ha colpito, non ha mai saputo
reagire. Creando pochissimo in
zona gol, dal taccuino emerge
soltanto una staffilata di Garavelli che Tomasig ha deviato in
angolo, a 9’ dalla fine. Ezio Rossi aveva puntato sul tandem offensivo Martini-Ferrario, escludendo per la prima volta il veterano Fantini. Scelta che non ha
dato frutti. Nella Reggiana,
Zauli aveva modificato 3/4 della difesa, con Mei unico confermato e tra i migliori in campo.
A centrocampo Ardizzone preferito a Viapiana, ma il brasiliano si è alzato molto presto dalla
panchina per rilevare Parola,
uscito per un guaio muscolare.
La partita Il Cuneo ha commes-
so l’errore di lasciare troppo
spazio a Matteini e ad Alessi,
soffrendo le ripartenze granata. Al 35’ i piemontesi venivano
salvati dalla traversa sul destro
di Matteini. Al 40’ l’equilibrio si
spezza: Viapiana ruba palla a
Longhi e accende la sgroppata
di Matteini che si accentra e lascia partire un bolide imparabile da 20 metri. Poi si toglie la
maglia e va ad esultare sotto la
curva, mostrando una discutibile t-shirt dedicata ai tifosi («Ultras liberi, bentornati diffidati»), rimediando l’ammonizione. Nella ripresa, la Reggiana
chiude la partita col rapido raddoppio, una perla di Alessi che
dallo spigolo dell’area indovina
una parabola perfetta sul secondo palo. Il Cuneo è k.o., i granata hanno il merito di saper controllare il match con disinvoltura, rischiando quasi nulla. E nei
minuti finali, Zauli concede ad
Alessi la standing ovation, avvicendandolo con Sprocati.
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CREMONESE
2
TRAPANI
3
ALBINOLEFFE
3
PORTOGRUARO
2
PAVIA
0
FERALPI SALÒ
0
TREVISO
2
ENTELLA
1
CARPI
0
LUMEZZANE
0
Risveglio Cremonese
con Moi e Le Noci
Brevi: «Il lavoro paga»
La Feralpi fa poco
Tutto nel primo tempo
Il Trapani fa valere
la sua esperienza
Il Treviso è ingenuo
AlbinoLeffe, la gioia
arriva alla fine
L’Entella gioca bene
ma si deve arrendere
Della Rocca-Corazza:
è un Porto da sballo
Il Carpi rimane in 10
e non entra in partita
Pavia: primo punto
ma quanti sprechi
Il Lumezzane crea
soltanto nel finale
MARCATORI Moi al 43’ p.t.; Le
Noci al 2’ s.t.
CREMONESE (4-4-2) Alfonso 6;
Cangi 6,5, Moi 7, Cremonesi 6, Armenise 6,5; Filippini 6, Fietta 6,5,
Buchel 7 (dal 32' s.t. Degeri s.v.),
Carlini 6 (dal 21' s.t. Martinez 5,5);
Marotta 5, Djuric 6 (dal 37' s.t. Le
Noci 6,5). (Grillo, Sales, Tedeschi,
Magallanes). All. Brevi 6,5.
FERALPI SALO' (4-3-3) Gallinetta 6,5; Caputo 6, Leonarduzzi 6,
Malgrati 6 (dal 40' p.t. Falasco
5,5), Cortellini 6; Milani 5,5, Castagnetti 6, Ilari 5,5; Bracaletti 6,5,
Montella 5,5 (dal 22' s.t. Miracoli
5,5), Finocchio 5,5 (dal 1' s.t. Tantardini 5,5). (Chimini, Fabris, Pedrinelli, Bentoglio). All. Remondina 6.
ARBITRO D'Angelo di Ascoli 6,5.
NOTE paganti 1.140, abbonati
1.915, incasso di circa 6.700 euro. Ammoniti Moi, Degeri, Leonarduzzi, Bracaletti, Montella e Ilari.
Angoli 9-5.
CREMONA La Cremonese batte
la Feralpi Salò per 2-0 e allontana
le nubi che si erano addensate
sui colori grigiorossi dopo lo stentato avvio di campionato. Vince e
convince, soprattutto nel secondo tempo quando la formazione
bresciana accusa la fatica di un
primo tempo giocato sul pressing
alto e sulla corsa. La squadra di
Brevi crea parecchie occasioni
anche nella prima frazione (clamorosa quella sbagliata da Marotta a tu per tu con il portiere avversario al 37', con tiro addosso al
numero uno) ma a sbloccare il risultato ci pensa il difensore centrale Moi, bravo al 43' a deviare di
testa un cross dalla sinistra di Armenise. Poco prima si era fatto
MARCATORI Spinelli (Tra) al 9’,
Picone (Tre) al 15’, Madonia (Tra)
su rigore al 32’, N. Tarantino (Tre)
su rigore al 40’, Abate (Tra) al 52’
p.t.
TRAPANI (4-4-2) Nordi 6; Lo
Bue 6,5, Pagliarulo 6, D'Aiello 6,
Rizzi 6; Basso 6,5, Caccetta 6
(dal 23’ s.t. Pirrone 6), Spinelli 6
(dal 21’ s.t. Tedesco 6,5), Madonia 6,5 (dal 33’ s.t. Filippi 6); Abate 6,5, Mancosu 6,5. (Dolenti, Lo
Monaco, Docente, Romeo). All.
Boscaglia 6.
TREVISO (3-4-3) Campironi s.v.
(dal 13’ p.t. Merlano 6); Brunetti 6
(dal 40’ s.t. Rizzo s.v.), P. Tarantino 6, Toppan 6; Cernuto 6, Salvi
6, Rosaia 6, Esposito 6,5; N. Tarantino 6,5, Picone 6,5, Fortunato 6 (dal 16’ s.t. Sy 5,5). (Garofalo,
Bianchetti, Beccia, Chiavazzo).
All. Maurizi 6.
ARBITRO Giovani di Grosseto 6.
NOTE paganti 993, abbonati
1.216, incasso di 15.942,89 euro.
Ammoniti Spinelli, Salvi, Lo Bue,
Merlano, Esposito, D’Aiello, N. Tarantino e Cernuto. Angoli 5-6.
TRAPANI Tutto nel primo tempo,
con il Trapani che fa pesare la
maggiore esperienza mentre il
Treviso paga alcune ingenuità.
Ha dovuto sudare comunque la
squadra siciliana per avere la meglio su un Treviso spesso pericoloso. Al gol di Spinelli,su respinta
di Campironi (sostituito nell’occasione per uno scontro con Toppan), il Treviso ha risposto con un
gran diagonale di Picone. Poi botta e risposta dagli 11 metri e in pieno recupero la zampata vincente
di Abate in mischia. Nella ripresa
meno occasioni e nessun gol.
Franco Cammarasana
MARCATORI Pesenti (A) al 37’
p.t.; Argeri (E) al 40’, A. Belotti (A)
al 46’, Pontiggia (A) al 47’ s.t.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi
7; Salvi 6, M. Belotti 6,5, Ondei
6,5, Regonesi 6; Girasole 6,5, Taugourdeau 6, Maietti 6 (dal 43’ s.t.
Pontiggia 6,5); Martinovic 6,5
(dall’8’ s.t. Pirovano 6); Pesenti 7
(dal 17’ s.t. Diakite 6), A. Belotti 7.
(Amadori, Ambra, Gazo, Corradi).
All. Pala 7.
ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6; De
Col 6 (dal 46’ s.t. Chiarabini s.v.),
Bianchi 6, Russo 5,5, Zampano 5;
Garin 6, Wagner 6 (dal 29’ s.t. Argeri 6,5), Volpi 6,5; Vannucchi
6,5; Staiti 6, Guerra 6,5 (dal 43’
s.t. Cervo s.v.). (Conti, Fantoni,
Falcier, Cecchini). All. Prina 6.
ARBITRO Marinelli di Roma 6.
NOTE paganti 345, abbonati 717,
incasso di 1.019 euro. Espulso
Bianchi al 43’ s.t.; ammoniti Taugourdeau, Wagner, Volpi e Guerra. Angoli 6-10.
BERGAMO Vince e convince la linea verde dell’AlbinoLeffe targato Alessio Pala, che a grandi linee
sta giocando con la sua Primavera dell’anno precedente. Con un
perentorio 3-1 stoppato il promettente inizio di stagione dell’Entella, ma il passivo appare eccessivo per i liguri che al 40’ del secondo tempo, dopo una ripresa in attacco, avevano pareggiato con
Argeri il gol di Pesenti al 37’ del
primo tempo. La deviazione di testa su angolo di Andrea Belotti
(per lui anche una traversa al 37’)
ha scombinato i piani degli ospiti
che hanno subito il terzo gol firmato da Pontiggia in contropiede e
con il loro portiere in attacco.
Fulvio Facci
MARCATORI Della Rocca al 16’,
Corazza al 20’ s.t.
PORTOGRUARO (4-3-1-2) Tozzo 6; Pisani 6,5, Patacchiola 6,
Moracci 6,5, Pondaco 6,5; Coppola 7, Sampietro 6, Martinelli 6,5
(dal 26’ s.t. Herzan 6); Cunico 6,5;
Corazza 6,5 (dal 29’ s.t. De Sena
6), Della Rocca 7 (dal 40’ s.t. Magrassi s.v.). (Bavena, Chesi, Licata, Rolandone). All. Madonna 6,5.
CARPI (4-4-2) Sportiello 6,5; Letizia 6, Poli 6, Terigi 5, Fusar Bassini 5; Concas 5,5, Bianco 6 (dal
22’ s.t. Teggi 5,5), Perini 6, Potenza 6 (dal 22’ s.t. Cortesi 6); Arma
5, Kabine 5,5 (dal 28’ p.t. Pasciuti
5,5). (Guerci, Sperotto, Papini, De
Bode). All. Tacchini-Cioffi 5,5.
ARBITRO Ros di Pordenone 5,5.
NOTE paganti 270, abbonati 168,
incasso di circa 5.700 euro.
Espulso Concas al 24’ p.t.; ammoniti Bianco, Patacchiola, Cunico,
Poli e Pasciuti. Angoli 5-7.
PORTOGRUARO La caduta del
Carpi dopo due vittorie un’attenuante ce l’ha: al 24’ Cunico fa carambolare il pallone su Concas
che tocca con la mano, l’arbitro lo
ammonisce per la seconda volta
e lascia la squadra emiliana in dieci. Il resto lo fa un buon Porto. Bene la linea verde blucerchiata con
Martinelli e bomber Corazza, entrambi in prestito dalla Sampdoria. Vantaggio granata al 16’ della
ripresa: assist chirurgico da fondo campo dell’ottimo Coppola
per Della Rocca che in scivolata
insacca. Strepitoso raddoppio al
20’ di Corazza che si beve due difensori e di sinistro trafigge Sportiello. Il Carpi ci prova ma non è
mai pericoloso.
Alberto Francescut
PAVIA (4-4-2) Kovacsik 6,5; Capogrosso 6,5, D’Orsi 6, Fasano
6,5, Meregalli 6; Statella 5,5, La
Camera 6, Ferrini 6 (dal 32’ s.t. Redaelli s.v.), Di Chiara 5,5 (dal 32’
s.t. Lussardi s.v.); Cesca 6, Beretta 6 (dal 40’ s.t. Scampini s.v.).
(Teodorani, Reato, Meza Colli,
Pompilio). All. Roselli 6,5.
LUMEZZANE (4-3-1-2) Vigorito
6,5; D’Ambrosio 6, Mandelli 6 (dal
27’ s.t. Guagnetti 6), Dametto 5,5,
Possenti 6; Gallo 5,5 (dal 1’ s.t. Sevieri 5,5), Giorico 6, Marcolini 6,5;
Baraye 5,5; Torri 5,5 (dall’11’ s.t.
Kirilov 6,5), Inglese 5,5. (Coletta,
Carlini, Dadson, Samb). All. Festa
6.
ARBITRO Casaluci di Lecce 5,5.
NOTE paganti 203, abbonati 292,
incasso di circa 2.300 euro. Ammoniti Meregalli, Capogrosso e
Gallo. Angoli 4-4.
PAVIA Primo punto in campionato dopo due sconfitte consecutive per il Pavia contro il Lumezzane. La squadra di Roselli potrebbe sbloccare il risultato al 25’,
quando La Camera lancia sulla fascia destra Cesca, l’attaccante
crossa per Di Chiara che, appostato sul secondo palo, di testa
da due passi spedisce sul fondo.
I padroni di casa sfiorano il vantaggio anche dieci minuti dopo
con Beretta, che si invola in contropiede e giunge a tu per tu col
portiere avversario ma vede il
suo diagonale deviato in angolo.
In apertura di ripresa il Pavia impegna ancora Vigorito con Beretta ma nel finale si rendono pericolosi anche gli ospiti ed è bravo in
particolare Kovacsik a stoppare
un’insidiosa azione di Kirilov.
Michele Lanati
Giuseppe Le Noci, 30 anni,
esulta dopo il 2-0 BIELLA
male l'attaccante Djuric (botta al
ginocchio sinistro) sostituito da
Le Noci. E tocca proprio al bomber della passata stagione chiudere i conti al 2' della ripresa, con
un perfetto inserimento su cross
dalla destra di Filippini. La Feralpi
cerca di riaprire la partita ma la
Cremonese controlla e sfiora il
terzo gol in un paio di occasioni
ancora con Marotta due volte e
Cangi. Ancora una volta buona la
prova del giovane austriaco grigiorosso Buchel, uscito fra gli applausi della tifoseria. Il ragazzo
(classe 1991), scuola Juventus,
ha personalità e qualità tecniche.
Le parole di Brevi Soddisfatto a
fine gara il tecnico della Cremonese. «Abbiamo creato tante occasioni da gol contro un avversario
che non è stato certamente a
guardare. Ci è mancata un po' di
concretezza sotto rete ma la
squadra sta crescendo di partita
in partita. Il lavoro che si fa in settimana comincia a dare i suoi frutti». Remondina, l’allenatore della
Feralpi, si rammarica per l'infortunio a Malgrati che gli ha bruciato
un possibile cambio. «Bene nel
primo tempo, ma la Cremonese è
davvero forte. per me se la può
giocare alla pari con il Lecce».
Giorgio Barbieri
girone A
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
LECCE
PARTITE
G V N P
9 3 3 0 0
RETI
F S
7 3
ENTELLA
6
3
2
0
1
8
6
TRAPANI
6
3
2
0
1
5
4
REGGIANA
6
3
2
0
1
4
3
CARPI
6
3
2
0
1
3
2
COMO
4
2
1
1
0
5
3
PORTOGRUARO
4
2
1
1
0
3
1
ALTO ADIGE
4
2
1
1
0
3
2
CREMONESE (-1)
3
3
1
1
1
5
4
SAN MARINO
3
3
1
0
2
4
6
CUNEO
3
3
1
0
2
3
5
FERALPI SALO'
3
3
1
0
2
3
5
LUMEZZANE
2
3
0
2
1
2
3
PAVIA
1
3
0
1
2
2
4
TRITIUM
1
3
0
1
2
5
8
TREVISO
0
3
0
0
3
4
9
ALBINOLEFFE (-10) -5 3
1
2
0
5
3
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI
ALBINOLEFFE-ENTELLA
CREMONESE-FERALPI SALO'
LECCE-SAN MARINO
PAVIA-LUMEZZANE
PORTOGRUARO-CARPI
REGGIANA-CUNEO
TRAPANI-TREVISO
TRITIUM-COMO
ha riposato ALTO ADIGE
3-1
2-0
2-0
0-0
2-0
2-0
3-2
2-2
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 23 SETTEMBRE ore 15
CARPI-CREMONESE
COMO-PORTOGRUARO
CUNEO-ALBINOLEFFE
ENTELLA-TRAPANI
FERALPI SALO'-REGGIANA
LUMEZZANE-ALTO ADIGE
SAN MARINO-PAVIA
TREVISO-LECCE
riposa TRITIUM
MARCATORI
4 RETI A. Donnarumma (1, Como);
3 RETI Guerra (Entella).
2 RETI A. Belotti e Pesenti
(AlbinoLeffe); Campo (2, Alto Adige);
Rosso (Entella); Bogliacino (Lecce);
Beretta (Pavia); Della Rocca
(Portogruaro); Alessi (Reggiana);
Madonia (2, Trapani); N. Tarantino (2,
Treviso); A. Arrigoni e Chinellato
(Tritium).
girone B
CLASSIFICA
SQUADRE
PERUGIA
BENEVENTO
LATINA
PISA
AVELLINO
FROSINONE (-1)
PAGANESE
SORRENTO
VIAREGGIO
GUBBIO
PRATO
CATANZARO
ANDRIA
NOCERINA
BARLETTA
CARRARESE
PT
9
6
6
5
5
5
4
4
4
4
3
3
2
2
1
0
G
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
PARTITE
V N P
3 0 0
2 0 1
2 0 1
1 2 0
1 2 0
2 0 1
1 1 1
1 1 1
1 1 1
1 1 1
0 3 0
1 0 2
0 2 1
0 2 1
0 1 2
0 0 3
RETI
F S
5 1
5 3
3 3
6 4
3 2
3 2
4 3
2 2
3 4
1 2
2 2
5 6
4 5
2 3
5 7
0 4
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI
AVELLINO-PAGANESE
CATANZARO-BENEVENTO
FROSINONE-ANDRIA
NOCERINA-LATINA
PERUGIA-GUBBIO
PISA-BARLETTA
SORRENTO-CARRARESE
VIAREGGIO-PRATO
1-1
1-2
2-1
0-1
2-0
2-2
2-0
1-1
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 23 SETTEMBRE ORE 15
ANDRIA-PERUGIA
BARLETTA-NOCERINA
BENEVENTO-AVELLINO (venerdì 21, ore 20.30)
CARRARESE-VIAREGGIO
GUBBIO-PISA
LATINA-SORRENTO
PAGANESE-CATANZARO
PRATO-FROSINONE
MARCATORI
2 RETI Dezi (1, Barletta); Germinale (1,
Benevento); Carboni (Catanzaro);
Barraco (Latina); Fernandez
(Paganese); Perez (Pisa).
Codice cliente: 5104377
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 3a GIORNATA
Il Perugia vola
Anche il derby
è una festa
Di Tacchio e Tozzi Borsoi sono decisivi
In 10.000 al Curi: il Gubbio si arrende
PERUGIA
GUBBIO
2
DAL NOSTRO INVIATO
0
NICOLA BERARDINO
PERUGIA
MARCATORI Di Tacchio al 44’ p.t.; Tozzi
Borsoi al 41’ s.t.
PERUGIA (4-2-3-1) Koprivec 6; Anania
6, Cacioli 6,5, Lebran 6, Liviero 6,5; Esposito 6,5, Di Tacchio 7; Politano 6,5 (dal 38’
s.t. Martella s.v.), Clemente 6,5, Rantier
6 (dal 23’ s.t. Moscati 6); Ciofani 5,5 (dal
31’ s.t. Tozzi Borsoi 6,5). (Giordano, Russo, Cenciarelli, Moneti). All. Battistini 7.
GUBBIO (4-3-3) Venturi 6; Grea 5, Briganti 6, Radi 6, Bartolucci 5; Sandreani
6,5, Boisfer 6, Baccolo 6 (dal 16’ s.t. Bazzoffia 5,5); Caccavallo 6,5, Scardina 5,5,
Palermo 5,5 (dal 26’ s.t. Galabinov 6). (Farabbi, Galimberti, Regno, Guerri, Nappello). All. Coppola 5,5 (Sottil squalificato).
ARBITRO Aureliano di Bologna 6,5.
NOTE paganti 7.176, abbonati 2.860, incasso di 92.562 euro. Espulso Bartolucci al 38’ s.t.; ammoniti Bartolucci, Esposito, Palermo e Lebran. Angoli 14-11.
Vola il Perugia. La capolista centra la terza vittoria di fila
contro il Gubbio nel derby tornato al Curi dopo 24 anni. Davanti a 10mila spettatori decidono Di Tacchio e Tozzi Borsoi:
un gol per tempo a scandire un
successo inseguito con lucidità
e definito con personalità da
prima della classe. Deve arrendersi il Gubbio, accompagnato
da 1.500 tifosi: una prova con
tante note positive (dal carattere al gioco) che si sono dissolte
dinanzi all’evanescenza in fase
conclusiva. Un derby corretto:
in campo e sugli spalti.
il Perugia: gioco spigliato e ritmo più alto. La squadra di Battistini mostra quella sicurezza di
chi può stare in vetta alla classifica. Nel Gubbio entrano Bazzoffia e Galabinov per rinforzare il fronte offensivo dove si
sbraccia Caccavallo (al 18’ parabola insidiosa sventata in volo
da Koprivec). La squadra di Sottil si risveglia e prova l’assalto
con grinta e convinzione. Il Perugia si rintana ma senza esporsi a rischi eccessivi. Il brivido
maggiore al 34’ quando una capocciata di Galabinov viene respinta sulla linea da Politano.
Non si arrende il Gubbio che però sconta tutti i propri limiti in
avanti. Nel finale Battistini cala
l’asso: ecco Tozzi Borsoi. Al 41’
il 33enne bomber di scorta archivia il risultato con un gol del
suo repertorio: zampata sotto
porta a chiudere un lancio filtrante di Clemente. Due minuti
dopo Venturi evita il terzo gol
sul tiro di Moscati. Finisce 2-0
col Curi in festa per questo Perugia che fa sognare un’altra promozione. Il tecnico Pier Francesco Battistini si gusta la gioia
del momento: «Che bello vincere un derby in uno stadio così
pieno. Che cosa ci manca? Siamo alla terza giornata e ora dobbiamo dimostrare continuità di
risultati. Il primo posto? Esultiamo per cinque minuti e cominciamo subito a pensare alla gara di Andria».
Romano Tozzi Borsoi, 33 LIVERANI
fesa; nel Gubbio c’è Palermo ad
avvicendare Nappello in attacco. Cominciano bene gli ospiti,
che si impadroniscono del centrocampo: Sandreani e Boisfer
assicurano geometrie e spessore tattico. La squadra di Battistini non riesce a distendere le ripartenze nella trequarti e rischia al 27’ quando Koprivec deve anticipare Palermo in uscita.
Dopo la mezz’ora il Perugia rilancia la manovra vivacizzando le corsie esterne. Due tentativi con Ciofani e Clemente neutralizzati da Venturi. Il Gubbio
rallenta per rifiatare. E al 44’ arriva il vantaggio biancorosso:
angolo di Rantier, Di Tacchio risolve in mischia con un sinistro
angolato. È il primo gol subito
in campionato dal Gubbio.
La chiave Una novità per parte.
Nel Perugia rientra Anania in di-
Supremazia Nella ripresa cresce
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il blitz del Benevento
Catanzaro brusco stop
CATANZARO
1
BENEVENTO
2
MARCATORI Germinale (B) al 16’, Papasidero (C) al 42’ p.t.; Montini (B) al 35’ s.t.
CATANZARO (3-4-2-1) Pisseri 6; Narducci 6, Sirignano 6, Papasidero 6; Mariotti 5 (dal 36’ s.t. Marino s.v.), Benedetti
6, Quadri 5,5, Squillace 5,5; D’Agostino 6
(dal 26’ s.t. Carbonaro 5,5), Carboni 6
(dal 17’ s.t. Cruz 5,5); Fioretti 6. (Faraon,
Orchi, Maisto, D’Alessandro). All. Cozza
5,5.
BENEVENTO (4-3-1-2) Mancinelli 6; Pedrelli 6, Signorini 6, Mengoni 6,5, D’Anna
6,5; De Risio 6 (dal 41’ p.t. Davì 6), Rajcic
6,5 (dal 33’ s.t. Montini 6,5), Montiel 6,5;
Mancosu 6; Germinale 6,5 (dal 22’ s.t. Altinier 6), Marchi 6,5. (Baican, Anaclerio, Rinaldi, Buonaiuto). All. Martinez 6,5 (Imbriani assente).
ARBITRO Ghersini di Genova 6.
NOTE paganti 2.435, abbonati 1.983, incasso non comunicato. Ammoniti Quadri, De Risio, Rajcic, Mariotti, Sirignano,
Germinale, Pedrelli, D’Anna e Signorini.
Angoli 7-3.
IVAN MONTESANO
CATANZARO
Il Benevento sbanca il Ceravolo con buone dosi di cinismo e intelligenza tattica. Il Catanzaro è sconfitto ma non demerita e può recriminare per
un maggior numero di occasioni create. Finisce così la sfida
tra l’ambiziosa matricola di
Cozza e la corazzata di Martinez, bella e combattuta specie
nel primo tempo.
Che tensione Qualche assenza
da una parte e dall’altra, tra i
pali il Benevento schiera Mancinelli (uno dei 13 ex del fallito
Fc Catanzaro indagati dalla
Procura per tentata truffa) e
parte subito forte con Mengoni (5’) che di testa manda alto
un cross di Montiel. Passa un
minuto e Papasidero di testa
manca la porta da due passi.
Partita tesa e tra Sirignano e
Germinale sono scintille. Al
16’ Benevento in vantaggio:
buco dei padroni di casa tra
mediana e difesa, Montiel lancia Germinale che va via, salta
il portiere e fa gol. Il Catanzaro
reagisce e schiaccia gli ospiti fino al pari di Papasidero sugli
sviluppi dell’ennesimo angolo.
La ripresa inizia con una papera di Mancinelli che regala un
assist a Narducci, ma il centrale spreca. Il Catanzaro abbassa
i ritmi e il Benevento ne approfitta. Mancosu ci prova due volte dalla distanza poi, nel finale, Montini (appena entrato)
segna bruciando tutti di testa
su angolo di Montiel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NOCERINA
0
PISA
2
FROSINONE
2
AVELLINO
1
SORRENTO
2
LATINA
1
BARLETTA
2
ANDRIA
1
PAGANESE
1
CARRARESE
0
Nocerina, attacco sterile
Il Latina vola ed è secondo
Pisa, occasione sprecata
Il Barletta rimonta 2 volte
Il Frosinone si riscatta
L’Andria si sveglia tardi
Avellino, un altro harakiri
La Paganese merita il pari
Prima gioia del Sorrento
La Carrarese resta al palo
MARCATORE Kolawole al 30’ s.t.
NOCERINA (3-4-3) Aldegani 6; Baldan
5,5, Chiosa 5,5, Crescenzi 5; Daffara
5,5 (dal 12’ s.t. Sabatino 5), Bruno 5,5,
De Liguori 5,5, Corapi 6; Negro 5,5 (dal
25’ s.t. Gavilan 5,5), Evacuo 5,5,
Schetter 5 (dal 12’ s.t. Mazzeo 5,5). (G.
Russo, Scardina, Ripa, Lettieri). All.
Auteri 5.
LATINA (4-3-2-1) Bindi 6; Milani 6 (dal
36’ s.t. Agius s.v.), Cottafava 7, De
Giosa 6,5, Bruscagin 6,5; Burrai 6,
Cejas 6,5, Ricciardi 6; Barraco 5,5 (dal
10’ s.t. Tortolano 6), Kolawole 6,5;
Jefferson 5,5 (dal 12’ s.t. Angelilli 6).
(Ioime, Giacomini, Pagliaroli, Tulli). All.
Pecchia 6,5.
ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6.
NOTE spettatori 2.500 circa, paganti e
abbonati non comunicati, incasso di
circa 25.000 euro. Ammoniti Milani,
Chiosa, Negro, Cottafava e Burrai.
Angoli 8-4.
NOCERA INFERIORE (Salerno) Come
un cobra contro la sua grossa preda. Il
Latina osserva la Nocerina e il suo
sterile attacco, al momento giusto
striscia in avanti piazzando il morso
decisivo con Kolawole, ed infine la
stringe nella propria trequarti
relegandola ad una lenta agonia che
porta in dote altri tre punti ai nerazzurri
e un bel po’ di veleno ai rossoneri.
L’exploit di Nocera spedisce il Latina
lassù in classifica, secondo soltanto al
Perugia e, per come è maturato questo
0-1, non ci sarebbe da meravigliarsi se
nel corso del torneo la squadra di
Pecchia si trovasse a recitare un ruolo
MARCATORI Perez (P) al 3’, Barbuti (B)
al 40’ p.t.; Perez (P) al 43’, La Mantia (B)
al 44’ s.t.
PISA (3-4-3) Sepe 4,5; Sbraga 6 (dal
17’ s.t. Gatto 6), Colombini 5,5, Rozzio
5,5; Buscé 6, Barberis 5,5 (dal 32’ s.t.
Fondi s.v.), Favasuli 5,5, Benedetti 5,5;
Rizzo 5,5 (dal 28’ s.t. Scappini 6), Perez
7,5, Tulli 5. (Pugliesi, Carroccio, Bianchi,
Strizzolo). All. Pane 6.
BARLETTA (4-3-3) Pane 6,5; Calapai
6, Menegaz 6, Burzigotti 5,5, Mazzarani
5; Piccinni 5, Meduri 7, Dezi 6,5;
Ferreira 7 (dal 15’ s.t. Molina 6), Barbuti
6,5 (dal 21’ s.t. La Mantia 6,5), Carretta
6,5 (dal 32’ s.t. Angeletti s.v.). (Liverani,
Di Bella, Dall’Oglio, Simoncelli). All.
Novelli 7.
ARBITRO Bindoni di Venezia 6,5.
NOTE paganti 1.853, abbonati 1.681,
incasso di 34.511 euro. Espulso Piccinni
all’8’ s.t.; ammoniti Sbraga, Colombini,
Meduri, Menegaz e Scappini. Angoli
3-2.
PISA Il Pisa si butta via due volte e il
Barletta ne approfitta con merito.
Subito sotto (Perez su assist di Rizzo)
gli ospiti dominano a centrocampo, con
la difesa locale che balla nell’uno contro
uno. Ma il pareggio arriva con una
papera di Sepe, che su un cross
spalanca la porta a Barbuti. L’inerzia
cambia con il doppio giallo a Piccinni:
Pisa d’assalto con quattro punte e
sprecone sino al pazzo finale. Perez
ancora in gol su tiro-cross di Favasuli,
palla al centro e La Mantia insacca su
filo del fuorigioco. E nel recupero
Molina sfiora la clamorosa vittoria.
Alessio Carli
MARCATORI Rogero (F) al 12’ p.t.;
Carrus (F) su rigore al 4’, Lanteri (A) su
rigore al 36’ s.t.
FROSINONE (4-3-3) Zappino 6,5;
Catacchini 6, Guidi 6,5, Bertoncini 6,5
(dal 27’ s.t. Vitale 6), Blanchard 6,5 (dal
33’ s.t. Del Duca s.v.); Gori 7, Carrus 7,
Frara 7; Rogero 7 (dall’11’ s.t. Cesaretti
6), Ganci 6, Aurelio 6. (Vaccarecci,
Altobelli, Crescenzi, Campagna). All.
Stellone 6,5.
ANDRIA (4-4-2) Rossi 5,5; Scrugli 6,
Migliaccio 5,5, Zaffagnini 5,5, Contessa
6; Comini 6 (dall’11’ s.t. Lanteri 6,5),
Arini 5,5, Giorgino 5,5, Taormina 6 (dal
27’ s.t. Maccan 5,5); Mascolo 6 (dal 1’
s.t. D’Errico 5,5), Innocenti 5,5.
(Sansonna, Larosa, Tartaglia, Malerba).
All. Cosco 5,5.
ARBITRO Abisso di Palermo 6.
NOTE paganti 512, abbonati n.c.,
incasso di 4.451,70 euro. Ammoniti
Ganci, Migliaccio, Scrugli, D’Errico,
Vitale, Innocenti e Giorgino. Angoli 4-2.
FROSINONE Immediato e convincente
riscatto del Frosinone che, dopo la
sconfitta di Gubbio, supera l’Andria al
termine di una partita dominata. La
squadra di Stellone va in vantaggio
dopo 12’: Carrus serve Ganci che pesca
in area Rogero, bravo a liberarsi di due
difensori e a trafiggere in diagonale
Rossi. Nella ripresa dopo 4’ il raddoppio
dei padroni di casa su rigore di Carrus,
concesso per uno sgambetto in area di
Innocenti su Ganci. Sempre su rigore
Lanteri (36’) accorcia per i pugliesi che
nei minuti finali vanno all’arrembaggio,
ma non possono evitare la sconfitta.
Maurizio Di Rienzo
MARCATORI Castaldo (A) al 24’ p.t.;
Girardi (P) al 40’ s.t.
AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 6,5;
Bittante 5, Fabbro 6, Giosa 5,5,
Pezzella 5 (dal 5’ s.t. Bianco 5); Catania
5,5 (dal 31’ s.t. Herrera 4,5), Angiulli 6,
Panatti 5 (dal 12’ s.t. Massimo 5,5),
Millesi 6; Biancolino 6, Castaldo 6,5. (Di
Masi, Zappacosta, Bariti, De Angelis).
All. Rastelli 5.
PAGANESE (5-3-2) Marruocco 5,5;
Calvarese 6,5, Pepe 5,5 (dal 34’ s.t.
Girardi 5), Fusco 6,5, Fernandez 6,5,
Nunzella 6; Soligo 6, Romondini 6,5,
Neglia 6,5 (dal 12’ s.t. Scarpa 6); Fava 6
(dal 23’ s.t. Orlando 6), Tortori 6.
(Robertiello, Puglisi, Ciarcià, Franco).
All. Grassadonia 6,5.
ARBITRO Minelli di Varese 5,5.
NOTE spettatori 5.000 circa, paganti,
abbonati e incasso non comunicati.
Espulsi Millesi al 32’ s.t., Girardi al 42’
s.t. ed Herrera al 48’ s.t.; ammoniti
Tortori, Angiulli, Fabbro, Pepe,
Nunzella, Giosa e Millesi. Angoli 1-4.
AVELLINO L’Avellino in casa non sa
vincere e si fa nuovamente raggiungere
nel finale. Stavolta è una vigorosa
Paganese a beneficiare degli errori
della squadra di Rastelli. L’Avellino
sfonda con una stupenda azione che
parte da Millesi prosegue per
Biancolino che fa da sponda al destro
imprendibile di Castaldo. Nella ripresa
gli irpini si fanno male da soli con
l’espulsione di Millesi che consente agli
ospiti di avanzare e centrare il meritato
pareggio al 40’ con Girardi abile a girare
il cross di Calvarese. Finale concitato
con le espulsioni di Girardi ed Herrera.
Luigi Zappella
MARCATORI Zanetti al 30', Corsetti al
38' s.t.
SORRENTO (4-3-3) Polizzi 6; Balzano
6, Nocentini 6,5, Di Nunzio 6,5, Bonomi
5,5; A. Esposito 7,5, Zanetti 7, Guitto 6
(dal 15' s.t. Schenetti 6); Arcuri 6,
Cesarini 5,5 (dal 15' s.t. Zantu 5),
Corsetti 6,5 (dal 46' s.t. Terminiello
s.v.). (Frasca, Ciampi, Beati, Iuliano).
All. Bucaro 7.
CARRARESE (4-4-2) Piscitelli 6;
Bagnai 4, Lanzoni 6, Alcibiade 6,5,
Pedrelli 6; Orlandi 6, Venitucci 6,
Belcastro 6 (dall’11' p.t. Bregliano 6),
Juan Cruz 6 (dal 41' s.t. Ciciretti s.v.);
Malatesta 5,5, Margiotta 5 (dal 30' s.t.
Mancuso 5). (Bianchi, De Paola,
Tognoni, Merini). All. Sabatini 6.
ARBITRO Lanza di Nichelino 6,5.
NOTE paganti 220, abbonati 109,
incasso di 4.614 euro. Espulso Bagnai
all’8' p.t.; ammoniti Bonomi, Di Nunzio e
Venitucci. Angoli 5-1.
SORRENTO (Na) Primi gol e prima
vittoria del Sorrento. Sostenuto dal
tradizionale 4-3-3, con palla a terra e
una certa continuità, la squadra di
Bucaro manda k.o. nel finale la
volenterosa Carrarese, in dieci dopo
appena 8’ per l’espulsione di Bagnai
(fallo su Corsetti lanciato a rete). Il
Sorrento sblocca il risultato al 30’ della
ripresa con una punizione di Zanetti e
raddoppia dopo 8’ con Corsetti, di
testa, su uno spunto di Alessio
Esposito rifinito da Schenetti. Positivo
anche l’inserimento di Guitto. La
Carrarese rimane a zero punti e senza
gol, ma stavolta non poteva fare di più.
Antonino Siniscalchi
Agodirin Kolawole, 29 anni SCOLPINI
diverso da quello di comparsa.
Discorso inverso, invece, per il team
guidato da Auteri: 2 punti nelle prime 3
gare (2 in casa) fanno a pugni con le
grandi aspettative riposte in questa
squadra. Giusto dire che siamo soltanto
all’inizio, ma cambiare registro per
questa Nocerina è già un obbligo.
Quanto al match, l’unico vero brivido
per la porta di Bindi è risultato quello in
avvio: punizione di Corapi dalla destra,
respinta corta del portiere e testa di
Crescenzi con un lesto Cottafava a
spazzare sulla linea (2’).
La prima frazione, in pratica, è quasi
tutta qua. Nella ripresa poi, il Latina
comincia a serpeggiare in avanti pian
piano, la Nocerina perde smalto a
abbassa notevolmente la guardia.
Kolawole al 30’ (dopo un assist
involontario di Cottafava sugli sviluppi
di un corner) di destro a centro area
beffa Aldegani e i restanti 20’ di gioco
(compresi i 5’ di recupero) servono solo
a legittimare una giusta affermazione
della squadra di Pecchia.
Danilo Franza
serie D
GIRONE A
3a giornata
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
ASTI-IMPERIA
0-1
BOGLIASCO-CHIAVARI
1-2
CHIERI-SESTRI LEVANTE
1-0
FOL. CARATESE-BORGOSESIA 0-2
LAVAGNESE-VERBANO
2-1
NOVESE-VERBANIA
2-2
SANTHIA'-GOZZANO
1-0
TORTONA-BRA
1-2
TREZZANO-DERTHONA
2-0
CLASSIFICA
Chieri p. 9; Santhià e Bra
7; Borgosesia, Chiavari,
Tortona, Lavagnese e
Trezzano 6; Verbania 5;
Sestri Levante e Derthona 4; Verbano e Imperia
3; Novese, Gozzano, Bogliasco e Folgore Caratese 1; Asti 0.
ALZANO CENE-SERIATE
1-1
ATLETICO MONTICHIARI-CASTELLANA 2-3
CARAVAGGIO-LECCO
1-1
CARONNESE-FERSINA PERGINESE 2-0
MAPELLOBONATE-TRENTO
3-0
OLGINATESE-SEREGNO
1-1
PERGOLETTESE-PONTISOLA
2-1
PRO SESTO-MEZZOCORONA
1-2
SAN GIORGIO-DARFO
2-2
VOGHERA-SANT'ANGELO
2-0
Caronnese p. 12; Voghera, Olginatese e Pergolettese 10; Pontisola 9; Pro
Sesto e Atletico Montichiari 7; Mezzocorona 6;
Fersina Perginese 5; Mapellobonate, Seriate, Castellana e Seregno 4; Caravaggio e Sant'Angelo
3; Darfo (-1), Alzano Cene
e Lecco (-2) 2; San Giorgio 1; Trento 0.
CLODIENSE-CEREA
1-0
ESTE-BELLUNO
4-0
KRAS REPEN-UNION QUINTO 1-0
LEGNAGO-SAMBONIFACESE 1-2
MONTEBELLUNA-GIORGIONE 2-1
PORDENONE-SANDONA' JESOLO 1-2
PORTO TOLLE-REAL VICENZA 1-1
SACILESE-TAMAI
0-0
TRISSINO VALDAGNO-SAN PAOLO 1-2
VIRTUS VECOMP-SANVITESE 1-0
Virtus Vecomp p. 12; Sandonà Jesolo 10; Pordenone, Sambonifacese e Clodiense 9; Este 8; Real Vicenza 7; Legnago, Montebelluna e Giorgione 6; Porto Tolle 5; Tamai, Cerea,
Sacilese, San Paolo e Trissino Valdagno 4; Kras Repen e Belluno 3; Union
Quinto 1; Sanvitese 0.
CAMAIORE-PAVULLESE
3-1
CASTELFRANCO-PISTOIESE 0-3
FIDENZA-SPAL
0-1
FORMIGINE-BAGNOLESE
1-0
FORTIS JUVENTUS-LUCCHESE 0-2
MEZZOLARA-CASTENASO
3-0
PRO PIACENZA-RICCIONE
7-0
ROSIGNANO-FORCOLI
2-1
TUTTOCUOIO-MASSESE
1-0
Pistoiese p. 9; Pro
Piacenza, Rosignano e
Lucchese 7; Tuttocuoio
e Formigine 6;
Mezzolara, Camaiore e
Spal 5; Massese,
Pavullese, Castelfranco,
Fidenza e Castenaso 3;
Bagnolese 2; Fortis
Juventus 1; Forcoli 0;
Riccione (-1) -1.
Pistoiese a forza 9
Foggia, che Giglio
Dopo 270’ (360’ nei gironi B e C) a
punteggio pieno rimangono in 11: tra
queste le nobili Pistoiese (D), Savoia e
Messina (I). Ok Spal e Ancona. Nel
derby pugliese invece il Taranto perde
1-2 in casa con il Foggia: decisivo con
due gol Giuseppe Giglio, 35 anni, alla
sua prima stagione nei dilettanti.
GIRONE E
RISULTATI
CASACASTALDA-BASTIA
LANCIOTTO-FIESOLECALDINE
PIERANTONIO-FLAMINIA
SANSEPOLCRO-AREZZO
SCANDICCI-PONTEVECCHIO
SPOLETO-CASTEL RIGONE
SPORTING TERNI-DERUTA
TRESTINA-TODI
VITERBESE-PIANESE
3-0
2-1
1-1
1-0
2-1
1-0
2-2
0-0
2-0
GIRONE B
a
(4 giornata)
GIRONE C
(4a giornata)
GIRONE D
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 23 settembre ore 15: Borgosesia-Chieri; Bra-Lavagnese; Chiavari-Folgore Caratese; Derthona-Asti (sabato, ore 20.45);
Gozzano-Bogliasco; Imperia-Tortona; Sestri Levante-Trezzano; Verbania-Santhià; Verbano-Novese.
Domenica 23 settembre ore 15: Castellana-Mapellobonate; Darfo-Alzano Cene; Fersina Perginese-Caravaggio; Lecco-Atletico Montichiari;
Mezzocorona-Caronnese; Pontisola-Olginatese; Sant'Angelo-Pergolettese; Seregno-Trento; Seriate-Pro Sesto; Voghera-San Giorgio.
Domenica 23 settembre ore 15: Belluno-Sacilese; Cerea-Montebelluna; Giorgione-Trissino Valdagno; Real Vicenza-Clodiense; Sambonifacese-San Paolo; Sandonà Jesolo-Porto Tolle; Sanvitese-Kras Repen; Tamai-Pordenone; Union Quinto-Legnago; Virtus Vecomp-Este.
Domenica 23 settembre ore 15: Bagnolese-Mezzolara; Castenaso-Camaiore; Forcoli-Fortis Juventus; Lucchese-Fidenza; Massese-Rosignano; Pavullese-Pro Piacenza; Pistoiese-Tuttocuoio; Riccione-Castelfranco; Spal-Formigine.
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
Casacastalda e
Sansepolcro p. 9;
Lanciotto, Fiesolecaldine
e Spoleto 6; Trestina e
Sporting Terni 5;
Viterbese, Pierantonio,
Todi, Bastia e Scandicci
4; Arezzo e
Pontevecchio 3; Deruta
2; Flaminia 1; Castel
Rigone e Pianese 0.
AMITERNINA-VIS PESARO
0-2
ANCONA-CELANO
2-0
ASTREA-FIDENE
3-1
JESINA-TERMOLI
3-3
MACERATESE-CIVITANOVESE 1-0
OLYMPIA AGNONESE-MARINO 4-0
RENATO CURI-RECANATESE 1-2
SAN CESAREO-SAMBENEDETTESE 1-1
SAN NICOLO'-ISERNIA
0-0
Olympia Agnonese,
Ancona e Astrea p. 7; Vis
Pesaro e Maceratese 6;
Recanatese 5; Termoli,
San Nicolò, San Cesareo,
Sambenedettese e
Amiternina 4; Jesina,
Renato Curi e Fidene 3;
Celano e Isernia 2;
Civitanovese 1; Marino 0.
ANZIOLAVINIO-OSTIA MARE
BUDONI-ARZACHENA
CASERTANA-HYRIA NOLA
CYNTHIA-SORA
ISOLA LIRI-CIVITAVECCHIA
PALESTRINA-SELARGIUS
SANT'ELIA-SARNESE
TORRE NEAPOLIS-PORTO TORRES
TORRES-LUPA FRASCATI
4-3
1-0
2-0
1-4
1-0
3-3
0-2
1-1
2-1
CLASSIFICA
RISULTATI
Sarnese p. 9; Sora,
Torres e Torre Neapolis
7; Lupa Frascati e Isola
Liri 6; Porto Torres 5;
Arzachena, Casertana,
Anziolavinio e Budoni 4;
Palestrina 3; Hyria Nola
e Selargius 2;
Civitavecchia e Sant'Elia
1; Ostia Mare e Cynthia
0.
FORTIS TRANI-BATTIPAGLIESE
FRANCAVILLA-POTENZA
GLADIATOR-SANT'ANTONIO ABATE
GROTTAGLIE-BISCEGLIE
ISCHIA-INTERNAPOLI
MONOSPOLIS-CTL CAMPANIA
NARDO'-BRINDISI
POMIGLIANO-MATERA
TARANTO-FOGGIA
0-2
2-2
2-0
2-2
4-0
3-1
0-2
0-4
1-2
CLASSIFICA
RISULTATI
Matera e Monospolis p.
9; Gladiator e
Francavilla 7; Ischia,
Battipagliese e
Pomigliano 6; Brindisi e
Bisceglie 5; Foggia e Ctl
Campania 4; Taranto e
Internapoli 3; Grottaglie
e Potenza 1; Fortis
Trani, Nardò e
Sant'Antonio Abate 0.
COSENZA-NOTO
GELBISON-COMPRENSORIO NORMANNO
LICATA-RIBERA
MESSINA-AGROPOLI
PRO CAVESE-CITTA' DI MESSINA
RAGUSA-ACIREALE
SAMBIASE-COMPRENSORIO MONTALTO
SAVOIA-NISSA
VIBONESE-PALAZZOLO
CLASSIFICA
3-1
3-1
0-0
2-1
1-1
1-0
1-0
3-1
1-0
Savoia e Messina p. 9;
Gelbison e Cosenza 7;
Agropoli e Sambiase 6;
Vibonese 5; Città di
Messina, Compr.
Normanno e Ragusa 4;
Licata, Compr. Montalto,
Pro Cavese, Ribera e
Nissa 2; Noto 1;
Palazzolo e Acireale 0.
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 23 settembre ore 15: Arezzo-Casacastalda; Bastia-Pierantonio; Castel Rigone-Trestina; Deruta-Viterbese; Fiesolecaldine-Sporting Terni; Flaminia-Scandicci; Pianese-Spoleto; Pontevecchio-Lanciotto; Todi-Sansepolcro.
Domenica 23 settembre ore 15: Celano-Maceratese; Civitanovese-Jesina; Fidene-San Cesareo; Isernia-Amiternina; Marino-Astrea; Recanatese-San Nicolò; Sambenedettese-Renato Curi; Termoli-Olympia Agnonese; Vis Pesaro-Ancona.
Domenica 23 settembre ore 15: Arzachena-Torres; Civitavecchia-Casertana; Hyria Nola-Torre Neapolis; Lupa Frascati-Sant'Elia;
Ostia Mare-Cynthia; Porto Torres-Palestrina; Sarnese-Anziolavinio;
Selargius-Budoni; Sora-Isola Liri.
Domenica 23 settembre ore 15: Battipagliese-Gladiator; Bisceglie-Taranto; Brindisi-Grottaglie; Ctl Campania-Nardò; Foggia-Fortis
Trani; Internapoli-Pomigliano; Matera-Monospolis; Potenza-Ischia;
Sant'Antonio Abate-Francavilla.
Domenica 23 settembre ore 15: Acireale-Nissa; Agropoli-Cosenza;
Città di Messina-Licata; Compr. Montalto-Pro Cavese; Compr. Normanno-Sambiase; Noto-Ragusa; Palazzolo-Gelbison; Ribera-Messina; Vibonese-Savoia.
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
SECONDA DIVISIONE 3a GIORNATA
girone A
Savona, grande Virdis
Bernacci fa il cucchiaio
La Pro Patria a valanga
Attenzione al Savona, che sembra
essere lontano anni luce dalla
tribolatissima stagione scorsa e
adesso pare lanciato verso una
stagione da protagonista: sul
campo del Renate (che pure aveva
vinto le prime due partite) arriva la
terza vittoria ancora con Virdis a
segno, stavolta con una micidiale
doppietta che lo porta a quota 5 tra
i marcatori.
Cade anche il Forlì, altra squadra
che aveva vinto le prime due
partite: la matricola romagnola
viene battuta in casa e agganciata
dall’Alessandria, salito al secondo
posto insieme alla Pro Patria che
ha travolto il Rimini, andato in
vantaggio con Taddei (al debutto
dopo le due giornate di squalifica) e
poi crollato nella ripresa. L’unica
gioia per la ricca pattuglia
romagnola del girone la regala il
Bellaria, che nel deserto di Casale
(ancora a porte chiuse per la lunga
squalifica) vince con l’esperto
Marco Bernacci che segna un
rigore con il cucchiaio.
A proposito di rigori: un’altra stella
del torneo, Berrettoni del Bassano,
ha fallito il suo all’11’ della ripresa e
anche per questo il Monza ha
potuto vincere.
Da segnalare infine il risveglio del
Mantova, che ha vinto sul campo
del Valle d’Aosta, mentre il Venezia
ancora non ingrana e ha infilato il
primo pareggio stagionale.
RENATE
1
SAVONA
2
MARCATORI Virdis (S) al 27’,
Zanetti (R) al 46’ p.t.; Virdis (S)
al 35’ s.t.
RENATE (4-3-3) Santurro
6,5; Adobati 6, Gavazzi 5,5,
G.M. Ferrari 5,5, Morotti 6;
Gualdi 6, Cavalli 6, Mantovani
6 (dal 21’ s.t. N. Galli 5,5); Zanetti 7,5, Brighenti 6 (dal 34’
s.t. Cioffi s.v.), Malivojevic 6
(dal 5’ s.t. Gaeta 5). (R. Galli,
Adorni, Zita, Santonocito).
All. Sala 6.
SAVONA (4-4-2) Aresti 6;
Quintavalla 6,5, Antonelli 6,5,
Marconi 6,5, Taino 5,5; Cattaneo 6,5, Gentile 7,5, Agazzi 6,
Gallon 6 (dal 24’ s.t. Belfiore
6); Scotto 6 (dal 12’ s.t. Carta
6), Virdis 8 (dal 46’ s.t. Romero s.v.). (Gozzi, Balzaretti, Miale, Melis). All. Corda 7.
ARBITRO Baroni di Firenze
6,5.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulsi Taino al 9’ s.t. e Miale (dalla
panchina) al 24’ s.t.; ammoniti
Taino, Scotto, Agazzi, Gavazzi e Gaeta. Angoli 5-4. (f.c.)
girone B
L’Aprilia comincia la fuga
Martina, che matricola
Alta tensione a Salerno
Che sorpresa l’Aprilia: la squadra di
Vivarini resta l’unica a punteggio
pieno dopo un netto 3-0 su una
grande del girone come L’Aquila,
che aveva qualche assente di
troppo a centrocampo ma non ha
retto il confronto con la capolista.
Il Chieti perde il passo strappando
comunque in extremis un buon
pareggio a Fondi e viene raggiunto
dl Martina, miglior neopromossa al
momento in Seconda divisione
dopo la vittoria sul Teramo, altra
squadra appena salita dalla D.
Primo punto e terzo espulso
stagionale per la Salernitana, terzo
risultato utile per la Normanna,
terzo gol consecutivo per Ginestra
e tensione crescente per il club di
Lotito; Marco Mezzaroma ha
lasciato lo stadio un quarto d’ora
prima della fine, i giocatori sono
usciti dal campo tra i fischi e il coro
«vergognatevi» ed è seguito un
lungo incontro negli spogliatoi tra
una delegazione di tifosi con la
squadra e Galderisi, che continua
ad avere fiducia da società e tifosi.
Il Pontedera ha inaugurato il nuovo
campo sintetico di ultima
generazione (un vero gioiello)
battendo l’Hinterreggio grazie al
rigore dell’esperto Grassi, mentre
in trasferta si segnalano due
successi importanti: quello
dell’Arzanese sul sempre difficile
campo del Gavorrano, e quello del
Foligno che ha fatto il colpo a Melfi.
APRILIA
3
L’AQUILA
0
MARCATORI Croce al 41’
p.t.; Marfisi al 9’, Ferri Marini
al 40’ s.t.
APRILIA (4-2-3-1) Di Vincenzo 6,5; Cane 6,5, Sembroni 6,
Diakite 6,5, Carta 6,5; Croce
7, Amadio 7; Criaco 7 (dal 19’
s.t. Corsi 7), Calderini 7, Marfisi 6,5 (dal 10’ s.t. Sassano 6);
Ferrari 6 (dal 28’ s.t. Ferri Marini 6,5). (Caruso, Formato,
Fabiani, Gomes). All. Vivarini
7,5.
L’AQUILA (4-2-3-1) Modesti
6,5; Petta 6 (dal 19’ s.t. Rapisarda 5,5), Pomante 6, Ingrosso 6 (dal 1’ s.t. Mucciante 5,5),
Ligorio 5,5; Agnello 5,5, Ciotola 6; Triarico 6, Colussi 5,5, Improta 5,5 (dal 14’ s.t. Marcotullio 5,5); Infantino 5. (Tomarelli, Gizzi, Dall’Armi, Piccioni).
All. Zarattoni 5 (Graziani squalificato).
ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 6.
NOTE spettatori 700 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Petta, Infantino, Corsi
e Sassano. Angoli 5-5. (f.g.)
FORLI’
0
PRO PATRIA
4
CASTIGLIONE
0
CASALE
1
FONDI
1
MARTINA
2
SALERNITANA
2
PONTEDERA
1
ALESSANDRIA
1
RIMINI
1
GIACOMENSE
0
BELLARIA
2
CHIETI
1
TERAMO
1
NORMANNA
2
HINTERREGGIO
0
MARCATORE Rossi al 23'
s.t.
FORLÌ (3-4-3) Ginestra 6,5;
Ingegneri 6, Orlando 6,5, Martini 6 (dal 25' s.t. Oggiano 6);
Sampaolesi 6, Evangelisti
6,5, Sozzi 6,5 (dal 43' s.t. Mordini s.v.), Sabato 6; Filippi 5,
Melandri 5,5, Petrascu 5,5
(dal 32' s.t. Buonaventura 6).
(Casadei, Vesi, Scarponi, Bergamaschi). All. Bardi 6.
ALESSANDRIA (4-3-1-2)
Servili 7,5; Gambaretti 5,5,
Cammaroto 6,5, Barbagli 6,5,
Mazzuoli 5,5; Roselli 6 (dal 38'
s.t Tanaglia s.v.), Menassi 7,
Caciagli 6; Mora 5,5; Ferretti
6 (dal 18' s.t. Rossi 6,5), Bertocchi 6 (dal 30' s.t. Filiciotto
6). (Pavanello, Viviani, Boron,
Bianchi). All. Cusatis 6,5.
ARBITRO Di Martino di Teramo 6.
NOTE spettatori 1.800 circa,
incasso non comunicato. Ammoniti Menassi, Sampaolesi,
Barbagli, Caciagli, Orlando,
Bertocchi, Rossi ed Evangelisti. Angoli 4-2. (g.c.)
MARCATORI Taddei (R) al 10’
p.t.; Serafini (PP) al 9’, Giannone (PP) al 19’, Falomi (PP) al
34’, Calzi (PP) al 37’ s.t.
PRO PATRIA (4-3-1-2) Vavassori 6; Andreoni 6, Nossa
6, Polverini 6, Bonfanti 6,5; Artaria 6 (dal 6’ s.t. Viviani 6),
Calzi 6,5 (dal 41’ s.t. Ghidoli
s.v.), Vignali 6,5; Giannone
7,5; Serafini 7 (dal 42’ s.t. Chiodini s.v.), Falomi 6,5. (Carezza, Botturi, Beccaro, Greco).
All. Firicano 7.
RIMINI (4-3-3) Scotti 6; A.
Brighi 5,5 (dal 27’ s.t. Barone
5,5), Rosini 6, Vignati 5,5, Ferrari 5,5; Valeriani 6, Onescu
6, Maita 5,5 (dal 23’ s.t. Maio
5,5); Taddei 6,5, Morga 5, Baldazzi 6 (dal 30’ s.t. Spighi 6).
(Semprini, Mandorlini, Cicarelli, Palazzi). All. D’Angelo 5.
ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6.
NOTE spettatori 1.000 circa,
incasso di 8.092 euro. Espulso Morga al 16’ s.t.; ammoniti
Morga e Bonfanti. Angoli 6-4.
(a.r.)
CASTIGLIONE (4-4-2) Iali 6;
Marongiu 6, Ruffini 6, Notari
6,5, Pini 6,5; Talato 6 (dal 25’
s.t. Faroni 6), Chiazzolino 5,5,
Sandrini 6,5, Radrezza 6 (dal
34’ s.t. Avanzini 6); Ferrari
5,5, Tonani 6 (dal 17’ s.t. Maccabiti 6). (Bason, Solini, Borghetti, Mangili). All. Ciulli 6.
GIACOMENSE (4-3-1-2) Poluzzi 6; Paloni 6, Buscaroli 6,
Sirri 6, Masina s.v. (dal 10’ p.t.
Caidi 5); Nazzani 6,5, Landi 6,
Rossi 6,5; Masini 5,5 (dal 20’
s.t. Draghetti 6); Dal Rio 6,
Pandiani 5,5 (dal 29’ s.t. Varricchio 6). (De Marco, Gorini,
Lazzari, Caddeo). All. Gallo 6.
ARBITRO Spinelli di Terni 6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso di quasi 650 euro.
Espulso Caidi al 44’ s.t.; ammoniti Caidi e Chiazzolino. Angoli 2-3. (d.c.)
MARCATORI Siega (C) al 41',
Bernacci (B) su rigore al 43'
p.t.; Nicastro (B) all'8' s.t.
CASALE (4-2-3-1) Ruzittu
5,5; Cristiano 5, Cirina 5,5,
Moretto 5, Gridi 4,5; Molino 5,
El Kamch 5,5; Guccione 5,5,
Grieco 5,5 (dal 35' s.t. Giunta
6), Siega 6,5 (dal 25' s.t. Steri
5,5); Curcio 5 (dal 14' s.t. Cinque 5,5). (Dinaro, Zanvettori,
Silvestri, Sicurella). All. Rodolfi 5.
BELLARIA (5-3-2) Rossini 6;
Angelino 6, Maccarrone 6,5,
Fantini 6,5, Gerolino 6,5, Masullo 6; Raparo 7, Mariani 6,5,
Nicastro 7 (dal 40' s.t. O'Neal
s.v.); Bernacci 6,5 (dal 35' s.t.
Foggia s.v.), Tattini 6 (dal 14'
s.t. Fiore 6). (Cavallari, Cassese, Rossetti, Liguori). All. Papa 6,5.
ARBITRO Gentile di Lodi 6,5.
NOTE partita giocata a porte
chiuse. Ammoniti Masullo, Moretto, Raparo, Molino, Cinque
e Cristiano. Angoli 5-1. (g.m.)
MARCATORI Bellucci (T) al
19’, Filosa (M) al 26’ p.t.; Del
Core (M) su rigore al 27’ s.t.
MARTINA (4-2-3-1) Leuci 6;
De Lucia 6,5, Gambuzza 6,5,
Filosa 6,5, Dispoto 6,5; Fiorentino 6 (dal 15’ s.t. Scarsella
6), Marsili 6,5; Mangiacasale
6 (dal 18’ s.t. Lattanzio s.v),
Del Core 7, Ancora 6 (dal 30’
s.t. Memolla s.v.); Gambino 6.
(Perina, Bagaglini, Daleno, Casalino). All. Di Meo 7.
TERAMO (4-2-3-1) Serraiocco 6; De Fabritiis 6, Ferrani 6,
Speranza 6,5, Chovet 6; Valentini 6,5, Coletti 6,5 (dal 32’
s.t. Righini 5); Petrella 6, Novinic 5 (dal 35’ s.t. Patierno
6,5), Foglia 6 (dal 35’ s.t. Di Paolantonio s.v.); Bellucci 7.
(Santi, Giannetti, Caidi, De Stefano). All. Cappellacci 6,5.
ARBITRO Ceccarelli di Rimini
6,5.
NOTE spettatori 1.200 circa,
incasso di 4.472 euro. Ammoniti Dispoto, Del Core e Ferrani. Angoli 7-2. (t.m.)
MARCATORI Guidone (F) al
1’, Rinaldi (C) al 48’ s.t.
FONDI (4-3-2-1) Gasparri 7;
Pacini 6 (dal 20’ s.t. Esposito
6), Fedi 6,5, Palumbo 6,5, Naglieri 7; Tamasi 6, Cannoni 6,
Rossini 7 (dal 35’ s.t. Chiarini
s.v.); Bernasconi 6, D’Anna
6,5 (dal 20’ s.t. Mucci 6); Guidone 7,5. (De Lucia, Serpico,
Cucciniello, Prisco). All. Padovano 6,5 (Capuano squalificato).
CHIETI (4-3-1-2) Feola 5,5;
Bigoni 6, Pepe 5,5, Gigli 5,5,
Gandelli 6; Verna 6 (dal 45’ s.t.
Di Filippo s.v.), Cardinali 6 (dal
16’ s.t. Rinaldi 7), Vitone 5,5
(dal 10’ s.t. Capogna 5,5); Mungo 6; Alessandro 6,5, De Sousa 6. (Cappa, Mantovani, Del
Pinto, Rossi). All. De Patre 6.
ARBITRO Rossi di Rovigo
5,5.
NOTE spettatori 200 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Fedi, Gandelli, Naglieri,
Gasparri, Alessandro, Tamasi, Cannoni e Guidone. Angoli
1-6. (v.a.)
MARCATORI Ginestra (S) al
31’ p.t.; Gagliardi (N) su rigore
al 5’, Guerracino (N) al 21’, Topouzis (S) al 44’ s.t.
SALERNITANA (4-2-3-1) Iannarilli 6,5; Tuia 5, Molinari 4, Rinaldi 6, Silvestri 4,5; Montervino 6,5, Perpetuini 6; Gustavo
6,5 (dal 15’ s.t. Luciani 5,5),
Guazzo 5,5 (dal 30’ s.t. Topouzis 6), Cristiano Rossi 5,5 (dal
44’ p.t. Mancini 6); Ginestra 6.
(Garino, Zampa, Emmanuel,
Vetraino). All. Galderisi 5,5.
NORMANNA (3-5-2) Gragnaniello 6,5; Castaldo 6, Campanella 5,5, Poziello 6; Avagliano
6,5, Marano 6 (dal 1’ s.t. Guerracino 6,5), De Martino 6, Gagliardi 6 (dal 20’ s.t. Gatto 5,5),
Fricano 5,5; Scalzone 6,5, Visone 5,5 (dal 4’ s.t. Viola 6).
(Esposito, Petrarca, Bova,
Ciocia). All. Romaniello 6,5.
ARBITRO Intagliata di Siracusa 6,5.
NOTE spettatori 5.000 circa,
incasso nc. Espulso Molinari
al 10’ s.t.; Avagliano, Marano,
Poziello, Montervino, Guazzo,
De Martino, Fricano, Ginestra
e Scalzone. Angoli 2-1. (g.v.)
MARCATORE Grassi su rigore al 43' p.t.
PONTEDERA (3-5-2) Leone
6; Gonnelli 6, Raimondi 6,5,
Vettori 6,5; Simoncini 6, Esposito 6 (dal 27' s.t. Regoli s.v.),
Caponi 6, Carfora 6,5, Gregorio 6 (dal 24' s.t. Capitanio 6);
Grassi 7, Arrighini 6 (dal 45'
s.t. Cherillo s.v.). (Montenegro, Di Noia, Firenze, Ortolan). All. Indiani 6,5.
HINTERREGGIO (4-3-3) Mengoni 6; D. Cutrupi 6, Ungaro 6,
Franceschini 5,5, Anzilotti
5,5; Borghetto 6 (dal 21' s.t. S.
Cutrupi 6), Gioia 5,5, Pensalfini 6,5; Trentinella 5,5 (dall'8'
s.t. Broso 5,5), Zampaglione
6, Aliperta 5,5 (dal 15' s.t. Marguglio 6). (A. Cutrupi, Olivieri,
Figliomeni, Condomitti). All. Di
Maria 6.
ARBITRO Rasia di Reggio Calabria 5.
NOTE spettatori 500 circa, incasso di 3.084 euro. Espulso
Gioia al 47' s.t.; ammoniti Ungaro, Anzilotti, Franceschini,
Zampaglione, Gonnelli, Gioia,
D. Cutrupi e Arrighini. Angoli
2-3. (s.l.)
MONZA
2
SANTARCANGELO
1
VALLE D’AOSTA
1
FANO
3
MELFI
1
GAVORRANO
1
CAMPOBASSO
1
BORGO A BUGGIANO
0
BASSANO
1
VENEZIA
1
MANTOVA
3
MILAZZO
3
FOLIGNO
2
ARZANESE
2
POGGIBONSI
1
VIGOR LAMEZIA
0
MARCATORI Anghileri (M) al
4’ p.t.; Correa (B) al 4’, Laraia
(M) al 42’ s.t.
MONZA (4-3-1-2) Castelli 7;
Franchino 6,5, Polenghi 6,
Cattaneo 6, Anghileri 6,5; Calliari 5 (dal 28’ s.t. Nitride 6),
Grauso 6, Valagussa 5,5; Vita
5,5 (dal 17’ s.t. Laraia 7); Finotto 6, Bi Zamble 5 (dal 1’ s.t. Ravasi 5,5). (Pazzagli, Desole,
Franchini, Fronda). All. Asta
6,5.
BASSANO (4-3-3) David 5;
Toninelli 5,5, Bertoli 6, Bizzotto 6, Ghosheh 6; Carteri 6,
Correa 7, Proietti 6; Ferretti
6,5 (dal 39’ s.t. Mateos s.v.),
Longobardi 5,5 (dal 31’ s.t. Gasparello 5), Berrettoni 5,5
(dal 23’ s.t. Furlan 5). (Ambrosio, Barbieri, Basso, Fracaro). All. Rastelli 6.
ARBITRO Soricaro di Barletta 6.
NOTE spettatori 500 circa, incasso di 1.895 euro. Ammoniti Berrettoni, Valagussa, Grauso, Proietti, Ghosheh, Bizzotto, Laraia e Franchino. Angoli
2-7. (m.d.)
MARCATORI Godeas (V) su rigore al 17’ p.t.; Anastasi (S) al
3’ s.t.
SANTARCANGELO
(4-3-1-2) Nardi 5,5; Benedetti 6,5, Cola 6, Beccaro 6, Locatelli 6; Baldinini 5, Obeng 6,5,
P. Rossi 6,5 (dal 49’ s.t. Zavalloni s.v.); Saporetti 5 (dal 24’
s.t. Beatrizzotti 5,5); Graziani
5,5 (dal 35’ s.t. Bazzi s.v.),
Anastasi 6,5. (Ruffato, Fabbri, G. Rossi, Parodi). All. Masolini 7.
VENEZIA (4-3-1-2) Moreau
6; Cabeccia 6, Scardala 6, Dascoli 6, Bertolucci 5,5; Taddei
6, Migliorini 6,5 (dal 24’ s.t.
Margarita 6), Maracchi 6; Tonelli 5,5 (dal 17’ s.t. Lauria
4,5); Godeas 6 (dal 30’ s.t.
Marconi 6), Franchini 6,5. (Bonato, Masi, Campagna, D’Appolonia). All. Zanin 5,5.
ARBITRO Brodo di Viterbo 5.
NOTE spettatori 600 circa, incasso nc. Espulso Baldinini al
16’ p.t.; ammoniti Cola, Locatelli, Godeas, Taddei, Migliorini, Scardala, Franchini e Lauria. Angoli 2-4. (l.z.)
MARCATORE Franchi (M) al
9' p.t.; Vecchi (M) al 17', Di Dio
(VdA) al 24', Del Sante (M) al
29' s.t.
VALLE D'AOSTA (4-2-3-1)
Costantino 6; Isoardi 5,5, Emiliano 5,5, Jidayi 5, Di Dio 6,5;
Furno 5 (dal 31' p.t. Amato
5,5), Panepinto 6; Kanoute 5,
Esposito 5,5 (dal 9' s.t. Varvelli 5,5), Cuneaz 6; Sinato 5 (dal
35' s.t. Sbravati s.v.). (Scalabrino, Benedetto, Fiore, Aracri). All. Zichella 5.
MANTOVA (3-5-2) Festa 6;
Giordani 6 (dal 33' s.t. Corso
s.v.), Farina 6, Vecchi 6,5;
Bertin 6, Spinale 6,5, Galassi
6, Cerone 6 (dal 28' s.t. Mattielig s.v.), Bersi 6; Franchi 6,5,
Pietribiasi 6 (dal 15' s.t. Del
Sante 6,5). (Maggio, Colonetti, Burato, De Respinis). All.
Frutti 6,5.
ARBITRO Mainardi di Bergamo 6.
NOTE spettatori 150 circa, incasso di 808 euro. Espulso Sinato (dopo la sostituzione) al
36' s.t.; amm. Pietribiasi, Farina, Amato, Franchi, Spinale
ed Emiliano. Angoli 0-6. (a.b.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
SAVONA
9 3 3 0 0 9 3
ALESSANDRIA
6 3 2 0
1
8 2
FORLI'
6 3 2 0
1
7
RENATE
6 3 2 0
1
5 2
CASALE-BELLARIA
CASTIGLIONE-GIACOMENSE
FANO-MILAZZO
FORLI'-ALESSANDRIA
MONZA-BASSANO
PRO PATRIA-RIMINI
RENATE-SAVONA
SANTARCANGELO-VENEZIA
VALLE D'AOSTA-MANTOVA
PRO PATRIA
6 3 2 0
1
6 4
BELLARIA
5 3
1
2 0 4 3
PROSSIMO TURNO
GIACOMENSE
5 3
1
2 0 2
1
CASTIGLIONE
5 3
1
2 0
0
VENEZIA
4 3
1
1
1
4 3
MANTOVA
4 3
1
1
1
5 6
MONZA (-4)
3 3 2
1
0 5 2
DOMENICA 23 SETTEMBRE ORE 15
ALESSANDRIA-SANTARCANGELO
BASSANO-CASTIGLIONE
BELLARIA-FANO
GIACOMENSE-FORLI'
MANTOVA-RENATE
MILAZZO-PRO PATRIA
RIMINI-VALLE D'AOSTA
SAVONA-MONZA
VENEZIA-CASALE
PARTITE
RETI
G V N P F S
1
1
SANTARCANGELO 2 3 0 2
1
2 3
MILAZZO
2 3 0 2
1
3
FANO
2 3 0 2
1
5 11
BASSANO
1
3 0
1
2 2 5
VALLE D'AOSTA
1
3 0
1
2 4 8
CASALE
1
3 0
1
2 3
RIMINI
0 3 0 0 3
1
7
7
8
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
1-2
0-0
3-3
0-1
2-1
4-1
1-2
1-1
1-3
MARCATORI
5 RETI Virdis (Savona).
3 RETI Degano (Alessandria); Filippi (Forlì);
Finotto (Monza); Falomi (Pro Patria);
Brighenti (2, Renate); Godeas (1, Venezia).
MARCATORI Mignogna (M) al
6’, Fabbro (F) al 29’ p.t.; D’Amico (M) al 16’, Piccoli (F) su rigore 27’, Colombaretti (F) al 46’,
Mancini (M) al 48’ s.t.
FANO (4-4-2) Proietti Gaffi
6,5; Urso 5,5, Evangelisti 5,
Merli Sala 5,5, Boccaccini 5,5
(dal 19’ p.t. Forabosco 6); Cazzola 6, Colombaretti 6, Giannusa 6, Berretti 5,5; Piccoli 6,
Fabbro 6,5. (Beni, Ugolini, Bartolucci, Proia, Bongiovanni,
De Julis). All. Marinelli 5,5 (Gaudenzi squalificato).
MILAZZO (4-3-2-1) Conti 6;
Campanella 5,5, Pepe 5,5 (dal
1’ s.t. Bellich 5,5), Cancelloni
5,5, Salustri 6; Mignogna 7, Della Penna 6 (18’ s.t. Campanaro
6), Evola 6,5; D’Amico 7 (28’
s.t. Mancini 7), Lewandowski
7,5; Cardone 6. (Previti, Di Pasquale, Petrucci, D’Anna). All.
La Spada 6 (Tosi assente).
ARBITRO Baldicchi di Città di
Castello 5.
NOTE spett. 700 circa, inc. nc.
Espulso Cazzola 29’ s.t.; amm.
Pepe, Cardone, Campanaro,
Urso, Merli Sala, Colombaretti
e Piccoli. Angoli 7-2. (g.f.)
REGOLAMENTO
Promosse in 6
Le retrocessioni
sono sempre 9
Ecco il regolamento
della Seconda divisione.
PROMOZIONI Salgono dirette
le prime due dei rispettivi
gironi, più le due vincenti dei
playoff: sono ammessi terza,
quarta, quinta, sesta.
RETROCESSIONI Scendono
dirette le ultime tre dei due
gironi e altre tre ai playout: si
sfidano quartultima e
quintultima di ogni girone
(andata e ritorno) e chi perde
retrocede, le due vincenti si
affrontano (andata e ritorno) e
chi perde retrocede.
MARCATORI Gaeta (F) al 27’,
Vassallo (F) al 34’, Caira (M) al
44’ p.t.
MELFI (4-4-2) Scuffia 5,5;
Spirito 5, Porcaro 5,5, Dermaku 5, Gennari 5,5; Conte 5,
Giglio 5,5 (dal 19’ s.t. Suarino
5,5), Muratore 6, Signorelli
5,5 (dal 35’ s.t. Simeri s.v.); Improta 5,5, Caira 6. (Volturo,
Lombardi, D’Angelo, Locci, Allegretta). All. Bitetto 5,5.
FOLIGNO (4-4-2) Zandrini 6;
Pupeschi 6, Barbetta 6, Cotroneo 6, Petti 6; Menchinella
6, Borgese 6,5, Vassallo 7, Lonardo 6 (dal 32’ s.t. Padoin
s.v.); Balistreri 6, Gaeta 6,5
(dal 19’ s.t. Brunori Sandri 6).
(Piacenti, Biondi, Adamo, Gatti, Gesuele). All. Tedesco 6,5.
ARBITRO Amoroso di Paola
6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato.
Ammoniti Muratore, Menchinella, Vassallo, Scuffia, Petti
e Borgese. Angoli 7-2. (g.t.)
MARCATORI Sandomenico
(A) al 5’, Lacarra (A) all’11’ p.t.;
Lo Sicco (G) al 42’ s.t.
GAVORRANO (4-2-3-1) Addario 5,5; Mazzanti 5,5, Miano 6, Fatticcioni 6, Romiti 5
(dal 1’ s.t. Tognarelli 6,5); Della
Latta 5, Lo Sicco 6; Peluso 6
(dal 29’ s.t. Nocciolini s.v.), Rosati 5,5, Grifoni 6 (dal 1’ s.t.
Mastroianni 6); Gurma 6. (Lanzano, Alderotti, Cretella, Moscati). All. Buso 5,5.
ARZANESE (4-3-3) Fiory 6;
Laezza 6, Esposito 5,5, Riccio
6, Funari 6,5; Tarascio 6, Maschio 6,5, Florio 6 (dal 17’ s.t.
Liccardo 6); Sandomenico
7,5, Lacarra 7 (dal 14’ s.t. Figliolia 6), Fragiello 6,5 (dal 41’
s.t. Tommasini s.v.). (Moggio,
Castellano, Elia, Righi). All. Rogazzo 6,5.
ARBITRO Guccini di Albano
Laziale 5.
NOTE spettatori 200 circa, incasso di 1.073 euro. Ammoniti Riccio, Lo Sicco e Miano. Angoli 2-2. (a.f.)
MARCATORI Panariello (P) all’8’ p.t.; Sciarra (C) al 45’ s.t.
CAMPOBASSO (4-4-1-1) Cattenari 6,5; Boi 5,5, Candrina
5,5 (dal 29’ s.t. Santaguida
s.v.), Minadeo 5,5, Esposito
5; Di Libero 5 (dal 27’ p.t. Colantoni 5), Forgione 5, D’Allocco 7, Rais 5,5 (dal 6’ s.t. Sciarra 6,5); Konate 7; Morante 6.
(Nunziata, Modica, Perra,
Mazza). All. Imbimbo 5,5.
POGGIBONSI (4-3-1-2) Rosiglioni 6,5; Bronchi 6, Dierna
6,5, Panariello 7, Paparusso
5,5; Miniati 5,5 (dall’8’ s.t. Ambrogetti 6), Passiglia 6, Giunchi 6; Cicali 7; Dal Bosco 7, Pera 6,5 (dal 43’ s.t. Salvatori
s.v.). (Casini, Settembrini, Ilari, Bianconi). All. Fraschetti
6,5.
ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 5,5.
NOTE spettatori 700 circa, incasso di 6.480 euro. Ammoniti Cattenari, Morante, Forgione, Colantoni e Minadeo. Angoli 4-6. (a.d.l.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
PT
APRILIA
9 3 3 0 0 11 2
CHIETI
7 3 2
1 0 6 2
MARTINA
7 3 2
1 0 4 2
PONTEDERA
6 3 2 0 1
3 2
APRILIA-L'AQUILA
BORGO A BUGGIANO-VIGOR LAMEZIA
CAMBOBASSO-POGGIBONSI
FONDI-CHIETI
GAVORRANO-ARZANESE
MARTINA-TERAMO
MELFI-FOLIGNO
PONTEDERA-HINTERREGGIO
SALERNITANA-NORMANNA
ARZANESE
6 3 2 0 1
6 6
PARTITE
RETI
G V N P F S
NORMANNA
5 3
1
2 0 9 6
POGGIBONSI
5 3
1
2 0 4 3
CAMBOBASSO
4 3
1
1
1
3 5
BORGO A BUGGIANO 3 3 0 3 0 4 4
VIGOR LAMEZIA 3 3 0 3 0
1
1
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 23 SETTEMBRE ORE 15
ARZANESE-SALERNITANA
CHIETI-CAMBOBASSO
FOLIGNO-PONTEDERA
HINTERREGGIO-APRILIA
L'AQUILA-FONDI
NORMANNA-GAVORRANO
POGGIBONSI-MELFI
TERAMO-BORGO A BUGGIANO
VIGOR LAMEZIA-MARTINA
FOLIGNO
3 3
1
0 2 4 6
L'AQUILA
3 3
1
0 2 4 7
MELFI
2 3 0 2
1
3 4
TERAMO
2 3 0 2
1
2 3
MARCATORI
GAVORRANO
2 3 0 2
1
1
2
HINTERREGGIO
1
3 0
1
2
1
3
3 RETI Ferrari (1, Aprilia); Grassi (1,
Pontedera); Ginestra (Salernitana).
SALERNITANA
1
3 0
1
2 5 9
FONDI
1
3 0
1
2 3 7
3-0
0-0
1-1
1-1
1-2
2-1
1-2
1-0
2-2
BORGO A BUGGIANO
(4-3-1-2) Tonti 6; Annoni 6,5
(dal 35' s.t. Manganelli s.v.),
Fonte 5, Di Giusto 6,5, Pastore 6,5; Maretti 5,5, Caciagli
6,5, Nolè 7; Santini 6 (dal 46’
s.t. Butini s.v.); D'Antoni 5,5,
Delporto 5,5 (dal 22' s.t. Magheri 6). (Ristori, Checchi, Rolando, Baccarin). All. Masi
5,5.
VIGOR LAMEZIA (4-3-1-2)
Forte 6; Rondinelli 6, Marchetti 6, Gattari 6, Crialese 6 (dal
46' s.t. Di Maria s.v.); Catanese 5,5 (dal 23' s.t. Catalano
5,5), Giuffrida 5,5, Cerchia 6;
Giacinti 6,5 (dal 39’ s.t. Cascione s.v.); De Luca 6,5, Rana 6.
(Zelletta, Castaldo, Monopoli,
Martino). All. Costantino 6.
ARBITRO Rapuano di Rimini
5,5.
NOTE spettatori 200 circa, incasso di 915 euro. Ammoniti
Giacinti, Cerchia, De Luca,
D'Antoni, Nolè, Maretti e Caciagli. Angoli 4-5. (l.s.)
A ROMA
E’ il primo raduno
della nuova Under
del c.t. Bertotto
FIRENZE Primo raduno
per la nuova Italia di Lega Pro,
adesso affidata a Valerio
Bertotto. I convocati dal
tecnico azzurro si ritrovano
domani a Roma, mentre il
prossimo stage sarà il 25 e il
26 a Coverciano. L'esordio
della Nazionale di Lega Pro è
mercoledì 10 ottobre a
Portogruaro contro la Croazia,
mentre il 14 novembre ci sarà
una sfida contro la Russia.
LEGA Mercoledì a Firenze si
tiene il Consiglio Direttivo.
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
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36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
MOTOMONDIALE GP SAN MARINO E RIVIERA DI RIMINI
TREDICESIMA PROVA DEL CAMPIONATO 2012
Il ruggito
del Dottore
Rossi capolavoro: è 2
Pedrosa domenica no
Lorenzo vince e va +38
o
Due partenze, Dani retrocesso e poi falciato da Barbera
Vale a 5" da Jorge mai così bene con la Ducati. Dovizioso 4o
caos&voli
QUANTI COLPI DI SCENA
NELLA GARA ROMAGNOLA
SUBITO STOP
Abraham fermo: via rinviato
La Ducati di Abraham si blocca e i commissari decidono
di fermare la partenza. Il secondo via 10’ dopo IPP DA TV
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
MISANO ADRIATICO (Rimini)
Due secondi hanno cambiato la faccia del Mondiale.
Un tempo impercettibile che
di solito basta solo per liberare
l’adrenalina, accumulata nell’attesa del via, durante i primi
metri di un gran premio. Ieri a
Misano ha invece scatenato
una serie di reazione a catena
che hanno fatto di questa gara
romagnola la più importante
dell’anno: Jorge Lorenzo vince mentre Dani Pedrosa finisce nella polvere della via di fuga. E Valentino Rossi non si fa
sfuggire l’occasione per tornare sul podio in una gara vera,
con l’asfalto asciutto, centrando con un bel 2o posto il miglior risultato (come distacco
4"398) dei suoi quasi due anni
sulla Ducati. una rivoluzione.
S
Festa in casa
Valentino
Rossi, 33 anni,
urla di gioia dopo
il secondo posto.
A destra, taglia il
traguardo con
tutti gli uomini
Ducati al muretto
ad applaudire
IORIO-AP
tima posizione (mentre
Abraham fa spegnere nuovamente il motore e viene portato fuori di peso) per lanciarsi
in una partenza furibonda che
lo porta al 12˚ posto al primo
intermedio. Ma alla curva 6
chiude molto la traiettoria entrando in rotta di collisione
con Hector Barbera, che lo
bracca troppo da vicino: gara
finita («avrei potuto vincere»), Mondiale segnato, con
38 punti da recuperare. Una
gara e mezzo quando ne restano cinque da correre.
Guizzo Ma il caos è stato anche
la linfa a cui si è abbeverato Valentino Rossi per prendersi la
Disastro A innescare tutto il di-
RETROCESSO
Pedrosa dalla pole a ultimo
Pedrosa è retrocesso dal primo all’ultimo posto dello
schieramento: aveva portato la moto nella corsia box IPP DA TV
BATTUTA D’ARRESTO
Dani steso al primo giro
Al 1o giro Pedrosa in rimonta viene urtato da Barbera,
cade e si ritira. Le speranze iridate si riducono MILAGRO
DOVI BEFFATO PER TRE MILLESIMI
Bautista 3O al fotofinish
Il fotofinish premia Alvaro Bautista che conquista il terzo
gradino del podio battendo per soli 3 millesimi Dovizioso
stratto Karel Abraham, che al
centro dello schieramento fa
spegnere la sua Ducati satellite e scatena il caos. Chi gestisce la procedura di partenza,
affidata ad un direttore di gara fisso (Mike Webb) ma anche a uomini dell’Irta, che di
solito fanno i parcheggiatori
dei mezzi nel paddock e i camionisti, va nel pallone. I semafori restano accesi, i piloti
si muovono d’istinto e poi
spengono le moto, i meccanici
entrano in pista senza un ordine preciso, non si sa quanto
tempo manchi alla nuova partenza né la procedura corretta. A fare le spese del caos è il
più teso di tutti, Dani Pedrosa,
la cui ruota anteriore si inchioda per qualcosa che si incastra
nei dischi-freno. La Honda è
spinta fuori, si risolve il problema e viene riportata sullo
schieramento (operazione vietata, doveva scattare dalla corsia box e
partire ultimo). Dani si schiera in ul-
soddisfazione più bella in rosso. Il cannibale si vede in questi casi. Nella concitazione è
bastato un attimo a Valentino
per capire che poteva essere il
giorno giusto. Troppe le coincidenze per non approfittarne:
la Ducati aveva girato qui due
giorni un paio di settimane fa,
mentre in prova non si era potuto lavorare per il maltempo,
lo schieramento svuotato dai
protagonisti (Stoner a casa, Pedrosa in fondo al gruppo), una
rossa che sentiva più sua. Quello che serviva era una partenza super. Secondo alla prima
curva, con Jorge Lorenzo davanti lanciato verso quella vittoria che gli mancava dal Mugello, un vantaggio da coltivare e difendere: a rotazione da
Bradl, Dovizioso, Bautista hanno provato a infastidirlo. Un
giusto equilibrio tra attacco e
difesa per centrare un gran risultato, facilitato da un GP a
ritmi blandi; il giro veloce di
Lorenzo è risultato 1"3 più len-
to rispetto all’anno scorso.
Dovizioso Ne aveva tutte le po-
tenzialità Dovizioso, «perché
non potevo frenare forte e
quindi non ero veloce». Ha provato con un attacco disperato
all’ultima curva a togliere il primo podio in MotoGP ad Alvaro
Bautista, partito male (7o) ma
è risalito come una furia fino al
3o posto che gli vale la riconferma nel Team Gresini. Dietro
poco da segnalare, tranne la
battaglia con il dolore alla mano destra fratturata a Indy di
Nicky Hayden, 7o. L’americano
potrebbe anche non girare nei
test di oggi (la Ducati ha bloccato Andrea Iannone e Franco
Battaini) dove dovrebbe provare il telaio usato ieri da Valentino, che ne avrà uno ancora modificato nella rigidità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A PAGINA 31
UN’OPINIONE
di Filippo Falsaperla
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&
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
4 «Un podio fantastico
I NUMERI
177
Podi di Vale
Nel dettaglio, ne
ha conquistati
15 in 125, 21 in
250 e 141 in
500/MotoGP
Lo dedico a Simoncelli»
Valentino: «Pentito di andarmene? La scelta ormai è fatta
Non ho 6 anni davanti, c’è poco tempo per ritornare in alto»
2
LE ALTRE CLASSI
Iannone illude
poi è terzo
Come Fenati
Podi
nel 2012
Quest’anno Vale
è salito due
volte sul podio:
2O a Le Mans e
ieri a Misano.
L’anno scorso
era arrivato 3O
a Le Mans,
quindi in totale
con la Ducati ha
conquistato
3 podi
44
Successi
di Lorenzo
Jorge eguaglia
Casey Stoner
all’8O posto.
Prossimo
obiettivo, a una
sola vittoria di
distanza, il
rhodesiano Jim
Redman
a cura di
Giovanni
Cortinovis
Il podio italo-spagnolo di Misano: da sinistra Valentino Rossi (2O), Jorge Lorenzo (1O) e Alvaro Bautista (3O) IPP
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI
MISANO ADRIATICO (Rimini)
Altro che pugile suonato.
Nel giorno in cui la Ducati torna a ruggire, Valentino Rossi si
ricorda di essere ancora un signor pilota, mandando in scena la miglior gara in rosso.
Gran partenza («mostruosa»
la definisce Vale), che dalla seconda fila lo proietta direttamente negli scarichi di Jorge
Lorenzo, e tutta una gara con
vista sullo spagnolo, mentre alle spalle i vari Bradl, Dovizioso
e Bautista cercano inutilmente
di piazzargli le ruote davanti.
«Gli scorsi giorni, Uccio mi aveva detto che qui avrei fatto seconda fila e podio. “C...o dici?”
gli ho risposto. Invece...».
Dica la verità: dopo le qualifiche ha iniziato a crederci.
«Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi. Mi preoccupavano gli ultimi 15 giri, ma la moto era veloce, uscivo bene dalle curve e un po’ alla volta me
ne sono andato. A quel punto
ho iniziato a farci la bocca».
«
Dopo 2-3 giri
Lorenzo quasi si
è steso, mi sono
preoccupato "Mi
tocca vincere"
VALENTINO ROSSI
9 VOLTE IRIDATO
Che cosa ha di speciale il telaio
da aver permesso un tale miglioramento?
«Ci si può lavorare molto di più
e mi permette di guidare meglio».
Non poteva arrivare prima?
Burgess ha accusato Ducati di
aver fatto poco o nulla quest’anno.
(Lunga pausa). «Per me questa
modifica poteva arrivare un
po’ prima».
Quest’anno non ha mai brillato
in partenza. L’assenza di Pedrosa è stato un incentivo ad
attaccare subito?
«Di via ne ho azzeccati tanti,
ma in quarta fila è più dura».
Quanto vale questo podio?
«È importante. È stata la mi-
glior gara con la Ducati e un podio sull’asciutto vale molto più
che sul bagnato. Poi qui ci sono tanti tifosi, è la gara di casa,
la pista è intitolata a Simoncelli e il secondo posto è per lui:
volevo dedicargli la vittoria,
ma mi sa che deve aspettare un
po’. Lorenzo era imprendibile,
anche se dopo 2-3 giri si è quasi steso, ha fatto 20 metri gomito a terra. Mi son preoccupato:
“Qui mi tocca vincere”».
C’è rammarico nel vedere che i
risultati arrivano e lei se ne
va?
«La scelta ormai è fatta, quel
che per me è importante è fare
belle gare, essere competitivo
e andar via con buoni ricordi:
se poi questa moto sarà usata
contro di me vuol dire che avremo fatto un buon lavoro. Ma
non sono pentito: non ho 6 anni davanti, devo far presto».
Domenica torna in gara al Nurburgring con la Ferrari.
«Sì, con Ceccato e Uccio. Spingiamo perché Pamela (fidanzata di Uccio; n.d.r.) partorisca
entro due giorni, altrimenti deve aspettare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MISANO — Ci ha provato
e ci ha creduto fino a tre giri dal
termine, ma dopo essere stato
quasi sempre al comando,
Romano Fenati ha dovuto
rallentare, nei guai con le
gomme. A quel punto, perfino il
podio sembrava un miraggio,
ma con grande acume tattico —
e anche grazie a un errore di
Rins e Viñales — l’ascolano è
riuscito a conquistare in volata
il terzo posto. «Sicuramente
sono un po’ deluso — dice il
pilota del Team Italia — ma sono
comunque soddisfatto di
essere stato a lungo davanti,
dopo qualche gara un po’
difficile. Purtroppo ho finito le
gomme e ho dovuto aguzzare
l’ingegno: all’ultima curva si
sono toccati e ho approfittato
della situazione. Avrei voluto
vincere, ma non si può avere
tutto dalla vita». A trionfare è
stato Sandro Cortese, davanti a
Luis Salom: per il pilota Ktm è il
terzo successo stagionale, che
gli garantisce un margine di 46
punti in classifica generale.
Solo ottavo Antonelli, che
scattava terzo. «Devo mangiare
più tortellini», ha scritto Niccolò
su Twitter, costretto a correre
con una zavorra di 11 kg, che
condiziona il comportamento
della sua Ftr Honda.
Moto2 La rottura del motore di
Gino Rea, che ha sporcato
d’olio l’ultima curva, ha
costretto a interrompere la
gara al 4o giro e si è ripartiti per
un GP di soli 14 tornate (anziché
26), con Andrea Iannone lesto a
prendere il comando. Il futuro
pilota Ducati ha avuto anche un
margine di 1”3, ma la scelta
sbagliata dei rapporti del
cambio l’ha costretto a
rallentare. Il successo è andato
al leader iridato Marc Marquez,
dopo una sfida da brividi
nell’ultimo giro con Pol
Espargaro.
Giovanni Zamagni
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38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
MOTOMONDIALE GP SAN MARINO E RIVIERA DI RIMINI
Calendario: tra due settimane c’è Aragon
QATAR*
1. LORENZO
SPAGNA
1. STONER
PORTOGALLO
1. STONER
FRANCIA
1. LORENZO
CATALOGNA
1. LORENZO
G. BRETAGNA
1. LORENZO
OLANDA
1. STONER
GERMANIA
1. PEDROSA
ITALIA
1. LORENZO
STATI UNITI**
1. STONER
INDIANAPOLIS
1. PEDROSA
R. CECA
1. PEDROSA
SAN MARINO
1. LORENZO
30 SETTEMBRE
ARAGON
14 OTTOBRE
GIAPPONE
MOTEGI
21 OTTOBRE
MALESIA
SEPANG
28 OTTOBRE
AUSTRALIA
PHILLIP ISLAND
11 NOVEMBRE
VALENCIA
*in notturna
**solo MotoGP
Dovizioso si sveglia tardi
Cerca il terzo posto in extremis ma Bautista lo beffa, guadagnandosi la conferma da Gresini
MotoGP
RALLY IRIDATO
MONDIALE
GARA
PILOTA
1.
NAZ
MOTO
TEMPO/DISTACCO
LORENZO
SPA
Yamaha
2.
ROSSI
ITA
Ducati
a 4"398
3.
BAUTISTA
SPA
Honda
a 6"055
4.
DOVIZIOSO
ITA
Yamaha
a 6"058
5.
SPIES
USA
Yamaha
a 7"543
6.
BRADL
GER
Honda
a 13"272
7.
HAYDEN
USA
Ducati
a 40"907
8.
J.REA
GB
Honda
9.
DE PUNIET
FRA
Art
in 42'49"836
media 159,841 km/h
a 43"162
a 1'09"627
10. PIRRO
ITA
Ftr
a 1'13"605
11. EDWARDS
USA
Suter
a 1'16"695
12. HERNANDEZ
COL
Bqr
a 1'19"073
13. ELLISON
GB
Art
a 1'19"408
14. PETRUCCI
ITA
Ioda-Suter
a 1 giro
15. D.SALOM
SPA
Bqr
a 1 giro
RITIRATI: ABRAHAM (R.CEC-Ducati) al 1˚ giro; PEDROSA
(SPA-Honda) al 1˚ giro; BARBERA (SPA-Ducati) al 1˚ giro;
PASINI (ITA-Art) al 2˚ giro; CRUTCHLOW (GB-Yamaha) al 5˚
giro; A. ESPARGARO (SPA-Art) al 24˚ giro
GIRO PIÙ VELOCE: il 3˚ di LORENZO in 1’34"398, media 161,164 km/h
NOTE: gara accorciata di un giro per la ripetizione della partenza. Pedrosa è scattato dal fondo dello schieramento
PILOTI
POS. PILOTA
1. LORENZO
2. PEDROSA
3. STONER
4. DOVIZIOSO
5. CRUTCHLOW
6. ROSSI
7. BAUTISTA
8. BRADL
9. HAYDEN
10. SPIES
11. BARBERA
12. DE PUNIET
13. A.ESPARGARO
14. ABRAHAM
15. HERNANDEZ
16. PIRRO
17. EDWARDS
18. ELLISON
19. PASINI
20. PETRUCCI
21. SILVA
22. ELIAS
23. J.REA
24. RAPP
25. D.SALOM
COSTRUTTORI
1. HONDA
2. YAMAHA
3. DUCATI
NAZ
SPA
SPA
AUS
ITA
GB
ITA
SPA
GER
USA
USA
SPA
FRA
SPA
R.CEC
COL
ITA
USA
GB
ITA
ITA
SPA
SPA
GB
USA
SPA
PUNTI
270
232
186
163
122
120
118
115
93
77
60
48
45
25
25
24
22
17
13
11
11
10
8
2
1
QAT
25
20
16
11
13
6
9
8
10
5
7
3
1
2
4
-
SPA
20
16
25
11
13
7
10
9
8
5
6
4
2
3
1
-
POR
20
16
25
13
11
9
10
7
5
8
6
3
4
2
1
-
FRA
25
13
16
9
8
20
6
11
10
7
3
1
2
5
4
-
CAT
25
20
13
16
11
9
10
8
7
6
5
1
3
4
2
-
GB
25
16
20
10
7
13
8
9
11
6
4
5
1
3
2
-
OLA
20
25
16
11
3
10
13
9
8
7
2
6
5
4
-
GER
20
25
16
8
10
9
11
6
13
7
5
3
2
4
1
-
ITA
25
20
8
16
10
11
6
13
9
5
7
4
3
2
1
-
USA
20
16
25
13
11
8
9
10
5
7
6
4
3
2
-
287
286
144
20
25
10
25
20
8
25
20
9
16
25
20
20
25
9
20
25
9
25
16
10
25
20
10
20
25
11
25
20
10
le pagelle
Rossi gli ha preso qualche
decimo, lui ha subito risposto,
riportandosi a distanza di
sicurezza con vista sul
Mondiale. E nel dopogara,
invece di affondare il coltello
nella ferita, ha reso l’onore
delle armi all’avversario
ormai piegato, dicendo che
la sua vittoria era solo frutto
della fortuna: non è normale
sentirlo da un pilota
16
25
20
8
6
Non una gran gara, ma
una grandissima
interpretazione:
sfrutta ogni stilla di cui
può disporre. La testa
resta da primi posti IPP
Gara giusta al
momento giusto.
Implacabile nella
rimonta, chiude ogni
spiraglio. Il podio vale
la riconferma 2013 IPP
Poderoso nella
rimonta, in confusione
nel caos. Anche sulla
caduta c’è un piccolo
concorso di colpa
5
5
4
Bautista
Pedrosa
MILAGRO
REUTERS
GLI ALTRI Hayden 7 Fa le infiltrazioni sulla linea di partenza per la frattura alla mano destra e disputa una gara più
che dignitosa. De Puniet 7 Lotta e piega il compagno: ancora primo delle Crt. Edwards 7 Si sveglia dal letargo. J.Rea
6 Con quella moto un 8o posto suona quasi come una bestemmia, ma è la sua prima gara MotoGP. Pirro 6 La moto non
si rompe e finisce non troppo lontano dalla prima Crt. Spies 5 Non cadesse Crutchlow, sarebbe l’ultimo dei piloti
Yamaha. Hernandez 5 Fa il gambero: meno incisivo del solito. Ellison 4 Ultimo dei piloti con l’Aprilia. Petrucci 4 Ha
un problema al cambio ma con la moto nuova i risultati non migliorano. D.Salom 4 Debuttante e ultimo, non poteva
essere diversamente. A.Espargaro 4 Cade mentre lotta col compagno. Crutchlow 4 Dalla prima fila alla caduta.
Pasini 4 Finisce ancora k.o. Barbera 4 Butta giù Pedrosa, ma Dani gli dà una mano con una piccola sbavatura.
Moto2
Dovizioso
Bradl
Abraham
Con tutto quello che è
successo «doveva»
fare 2o, invece ha
atteso l’ultima curva
per cercare il podio
A lungo bracca Rossi
sul podio virtuale, poi
crolla e chiude 6o.
Manca esperienza ma
il futuro può essere
brillante CANONIERO
Ha fatto rinviare la
prima partenza, ha
fatto spegnere la
moto, è partito dai box
ed è caduto: peggio di
così... CANONIERO
CANONIERO
MONDIALE
MOTO
Suter
TEMPO/DISTACCO
in 23'11"278
media 153,089 km/h
2.
3.
P.ESPARGARO SPA
IANNONE
ITA
Kalex
Speed Up
4.
KALLIO
FIN
Kalex
a 5"078
5.
RABAT
SPA
Kalex
a 5"246
6.
AEGERTER
SVI
Suter
a 5"570
7.
REDDING
GB
Kalex
a 6"364
8.
SMITH
GB
Tech 3
a 6"853
9.
LUTHI
SVI
Suter
a 7"480
10.
ZARCO
FRA
Motobi
a 7"989
11.
NAKAGAMI
GIA
Kalex
a 8"560
12.
SIMON
SPA
Suter
a 11"509
13.
DE ANGELIS
RSM
Ftr
a 18"329
14.
15.
CORTI
TEROL
ITA
SPA
Kalex
Suter
a 18"342
a 18"568
a 0"359
a 1"634
23. ANDREOZZI (ITA-Speed Up) a 33"532
GIRO PIÙ VELOCE: il 13˚ di M.MARQUEZ in 1'38"453, media 154,526 km/h
NOTA: gara sospesa al quarto giro per olio in pista e ripresa
sulla distanza di 14 giri
PILOTA
1. M.MARQUEZ
2. P.ESPARGARO
3. IANNONE
4. LUTHI
5. REDDING
6. KALLIO
7. SMITH
8. RABAT
9. AEGERTER
10. CORTI
11. ZARCO
12. DE ANGELIS
13. CORSI
14. SIMON
15. NAKAGAMI
COSTRUTTORE
1. SUTER
2. KALEX
3. SPEED UP
165
POS. PILOTA
CORTESE
1.
MONDIALE
NAZ
GER
GUIDO RANCATI
A cose fatte, Sébastien Loeb dice di aver davvero dato il
massimo e vien facile credergli. L’alsaziano non ce l’ha fatta a recuperare la trentina di
secondi che al via dell’ultima
tappa lo separavano da Jari-Matti Latvala ma, più veloce
in tre delle sei speciali a disposizione, ha vinto il duello con
Petter Solberg. E insieme alla
medaglia d’argento ha rastrellato un gruzzolo di punti buoni
per incrementare di un altro
po’ il suo già enorme vantaggio nella corsa al titolo che solo Mikko Hirvonen può ancora
sognare di togliergli. L’alsaziano potrebbe ottenere il nono
Mondiale sulle strade di casa
che ospiteranno la prossima
tappa iridata (4-7 ottobre): gli
basterà finire davanti al compagno di squadra o anche dietro nel caso che Mikko non vincesse. Alla Citroën, per centrare il titolo costruttori, saranno
sufficienti 18 punti (quelli di
un eventuale secondo posto).
Duello Ripartito 6"4 dietro a
Solberg, Loeb l’ha scavalcato
nel secondo tratto della giornata, è tornato dietro (di 3/10)
dopo il quarto per risuperarlo
in quello successivo e presentarsi al via dell’ultimo davanti
di 1/10 appena. Battuto solo
da Hirvonen, nella Power Stage ha messo altri 8/10 fra sé e
il rivale.
AL TRAGUARDO: 1. Latvala (Fin-Ford
Fiesta RS) in 3h3’40"3; 2. Loeb (Fra-Citroën DS3) a 27"8; 3. Solberg
(Nor-Ford Fiesta RS) a 28"7; 4. Ostberg (Nor-Ford Fiesta RS) a 1’10"6; 5.
Hirvonen (Fin-Citröen DS3) a1’29"5.
CLASSIFICA (dopo 10 gare su 13): 1.
Loeb p. 217; 2. Hirvonen 155; 3. P. Solberg 119.
Taccuino
GARA
MOTO
PUNTI
Suter
238
Kalex
185
Speed Up
165
Suter
161
Kalex
115
Kalex
110
Tech 3
85
Kalex
73
Suter
73
Kalex
67
Motobi
66
Ftr
61
Ftr
59
Suter
42
Kalex
41
PUNTI
272
231
Il Galles
a Latvala
Loeb 2o
è quasi re
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Moto3
GARA
NAZ
SPA
25
20
9
8
Rossi
Jorge Lorenzo
POS. PILOTA
1.
M.MARQUEZ
25
20
9
di FILIPPO FALSAPERLA
È stato un vero campione
di concentrazione
h9
Se la si guarda in modo critico,
la sua è sembrata poco più
che una passeggiata. Ma in
realtà è stata una grande
passerella verso il secondo
titolo iridato. Con molti più
pericoli di quello che può
sembrare: il rischio di perdere
la concentrazione in questi
casi è sempre dietro l’angolo.
Invece ha corso con la testa,
controllando a distanza
Valentino. L’unica volta che
INDY R.CEC RSM
20
20
25
25
25
13
16
13
13
16
9
9
20
11
10
16
10
11
10
9
11
8
7
6
6
8
7
7
4
4
2
6
3
3
5
1
1
3
2
4
5
5
8
2
1
MOTO
Ktm
TEMPO/DISTACCO
in 40'22"100
media 144,466 km/h
2. L.SALOM
SPA
Kalex Ktm
a 0"467
3. FENATI
ITA
Ftr Honda
a 0"937
SPA
Suter Honda
a 0"974
4. RINS
Ftr Honda
a 1"145
5. M.VIÑALES SPA
6. FOLGER
GER
Kalex Ktm
a 1"180
VAZQUEZ
SPA
Ftr Honda
a 1"315
7.
8. ANTONELLI ITA
Ftr Honda
a 3"983
9. OLIVEIRA
POR
Suter Honda
a 4"376
AUS
Ktm
a 10"872
10. SISSIS
11. KHAIRUDDIN MAL
Ktm
a 14"499
GB
Ktm
a 14"604
12. KENT
SPA
Kalex Ktm
a 14"880
13. FAUBEL
SPA
Ftr Honda
a 21"011
14. MONCAYO
R.CEC Ftr Honda
a 21"062
15. KORNFEIL
17. TONUCCI (ITA-Ftr Honda) a 24"493; 20. RINALDI (ITA-Honda) a 59"841; 21. MORCIANO (ITA-Ioda) a 1'19"973; 24. VALTULINI (ITA-Honda) a 2 giri
GIRO PIÙ VELOCE: l'8˚ di RINS in 1'44"043, media 146,224
km/h
INDYCAR A FONTANA
PILOTA
MOTO
PUNTI
1. CORTESE
2. M.VIÑALES
3. L.SALOM
4. FENATI
5. RINS
6. MASBOU
7. KHAIRUDDIN
8. KENT
9. OLIVEIRA
10. ANTONELLI
11. L.ROSSI
22. TONUCCI
33. CALIA
35. RINALDI
36. GROTZKYJ
COSTRUTTORE
1. FTR HONDA
2. KTM
3. KALEX KTM
Ktm
Ftr Honda
Kalex Ktm
Ftr Honda
Suter Honda
Honda
Ktm
Ktm
Suter Honda
Ftr Honda
Ftr Honda
Ftr Honda
Honda
Honda
Suter Honda
225
179
169
120
96
81
81
70
66
63
59
14
2
1
1
PUNTI
246
226
203
Titolo a Hunter-Reay
Ryan Hunter-Reay (Usa) ha
vinto il titolo Indycar, finendo quarto
alla 500 Miglia di Fontana. Beffato
Willi Power, che era leader alla vigilia ed è stato costretto al ritiro. Hunter-Reay, 31 anni, è il primo statunitense a vincere il titolo dal 2006. La
gara è stata vinta da Ed Carpenter.
TRAGEDIA AL MUGELLO
Muore motociclista
Un motociclista della provincia di Cuneo, R.S., 39 anni, è morto
sabato durante le libere all’autodromo del Mugello. Uscito di pista alla
Bucine, ha percorso i 50 metri della
via di fuga e si è schiantato contro le
gomme. I soccorsi si sono rivelati
inutili.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
MOTOMONDIALE GP SAN MARINO E RIVIERA DI RIMINI
Gioia Lorenzo
«Dani a terra
un colpo
di fortuna»
«Se Hector non lo avesse buttato giù
magari sarebbe venuto a prendermi.
Complimenti a Rossi, ha guidato bene»
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI
MISANO ADRIATICO (Rimini)
È il primo ad ammettere
che l’uscita di scena anticipata
di Dani Pedrosa «è stata una
fortuna. Ma come era successo a me ad Assen, questa volta
è successo a lui. Mi spiace per
Dani, chissà, se Hector (Barbera; n.d.r.) non lo avesse buttato fuori, forse sarebbe anche
riuscito a riprendermi».
Jorge Lorenzo, 25 anni REUTERS
«Non ero calmo
con soli 13 punti di
vantaggio, ora lo
sono molto di più. I
38 ci stanno tutti»
Sollievo Jorge Lorenzo esce
dall’arena del Marco Simoncelli rinfrancato nei punti e nel
morale: «Non ero davvero calmo con soli 13 punti di vantaggio, ora lo sono molto di più:
comunque i 38 punti sono un
vantaggio più o meno realistico». Non vinceva da tre gare lo
spagnolo, che nei 12 GP portati a termine ha colto sei successi e altrettante volte ha finito
secondo. Vista da fuori, la sua
corsa è sembrata perfino noiosa. «Invece no. Nel momento
in cui lo pensi, sei a terra. Inve-
ce è stata molto fisica: quando
lotti non ci pensi, quando invece sei lì da solo non finisce più
e fai una fatica bestiale».
Paura Fatto sta che l’unico vero sforzo è stato quello di azzeccare la partenza, evitando
ogni possibile rischio. «All’inizio mi sono messo a spingere,
non avevo capito che Pedrosa
era caduto e avevo paura che
da un momento all’altro il box
mi segnalasse il sorpasso a Valentino e il recupero. Però al
terzo giro mi si è chiuso l’anteriore, nel casco ho cominciato
a dirmi "no, no" e meno male
che sono riuscito a riprendere
la moto».
Complimenti Con Rossi si è ri-
trovato sul podio per la seconda volta nella stagione. Che effetto fa averlo a fianco? «Di sicuro è meglio che averlo davanti», è la battuta dello spagnolo. «Ha guidato bene, finendo a soli 5": la Ducati in
questo momento non vale certo la Yamaha e per salire sul
podio devi guidare davvero
forte e bene».
Pedrosa nero
«Ma Barbera
dove credeva
di andare?»
«Certi piloti fanno sempre gli stessi
errori. Partire ultimo mi ha innervosito
però il peggio sembrava passato...»
GIOVANNI ZAMAGNI
MISANO ADRIATICO
Calcoli Tra due settimane si va
ad Aragon («Mi piace perché è
in Spagna, ma non troppo visto che non ci ho ancora ottenuto buoni risultati») e con 5
gare al termine, Jorge potrà affrontare il terzo GP spagnolo
dell’anno in maniera più rilassata: «Questo vantaggio è un
extra da considerare, ma se dovessi finire giù dal podio più di
una volta e Dani vincesse, tutto si riaprirebbe e un errore o
un problema complicherebbero tutto. No, la tattica non cambierà: proverò sempre a vincere e, se non ci riesco, a finire
2o, anche perché la Honda da
Laguna Seca ha fatto altri passi in avanti e Dani non mollerà
mai».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dani Pedrosa, 26 anni PLP
«Il guaio nel giro
di ricognizione?
Un meccanico
aveva toccato un
interruttore»
Era il grande favorito, lascia Misano con zero punti e le
pive nel sacco, senza aver nulla da rimproverarsi: una vera
beffa per Dani Pedrosa. «Non
so cosa pensino certi piloti all’inizio di una gara», non si dà
pace il campione della Honda,
che dopo una stagione da protagonista, vede sfumare il sogno di conquistare il titolo della MotoGP per una scellerata
manovra di Hector Barbera.
«Non capisco dove volesse andare, sapeva perfettamente
che ero lì, perché aveva visto
in tutto il rettilineo che gli ero
davanti. Purtroppo certi piloti
fanno sempre gli stessi errori,
non imparano mai».
Tutto storto L’incidente con
Barbera è solo l’ultimo episodio negativo di una gara in cui
tutto è andato storto per Pedrosa, dopo qualifiche da protagonista che gli avevano ga-
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IL TUO SOGNO
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rantito la pole. Dani, con la
tensione visibile sul volto, prova a ricostruire quanto accaduto. «Quando è stato annullato
il primo via, c’è stata un po’ di
confusione, nessuna ha comunicato esattamente quale sarebbe stata la nuova procedura di partenza e non si sapeva
nemmeno se avremmo dovuto
fare 26 o 27 giri. Io e la mia
squadra eravamo piuttosto
tranquilli, quando, improvvisamente, è stato segnalato che
mancava un minuto al via. A
quel punto ci siamo accorti
che, non so per quale motivo,
si era bloccata la ruota anteriore e per questo la moto è stata
portata nella corsia box dove
l’inconveniente è sparito come d’incanto». A quel punto,
Pedrosa avrebbe dovuto iniziare il giro di ricognizione dalla
pit lane, per poi partire dal fondo, invece Dani è stato rimesso al suo posto. Ma i guai erano tutt’altro che finiti.
Interruttore Nella foga di sistemare la ruota anteriore, un
meccanico ha toccato inavvertitamente un interruttore sul
manubrio. «La moto non andava in prima e in seconda marcia, non sapevo se dovevo tornare ai box a sostituirla. Poi,
sul rettilineo, ho smanettato
sugli interruttori del manubrio e la moto si è rimessa ad
andare. Quando sono arrivato
sullo schieramento, sono stato
bloccato nell’ultima casella
(come da regolamento;
n.d.r.): mi sono un po’ innervosito, ma mi sono imposto di rimanere calmo al via». In realtà, Dani è scattato come un fulmine. «Alla sesta curva ero già
8O-9O e pensavo che il peggio
fosse passato. Invece è arrivato Barbera e mi ha centrato. Il
campionato? Il mio unico pensiero è provare a vincere tutte
le gare, poi si vedrà».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
CICLISMO
MONDIALI
IN OLANDA
GERMANIA
OLANDA
Valkenburg
Maastricht
BELGIO
I RISULTATI
Tra le donne domina
la Specialized
Nella cronosquadre femminile, titolo alla
Specialized che schierava le americane Amber
Neben, 37 anni, iridata 2008, ed Evelyn Stevens,
l’olandese Ellen Van Dijk, le tedesche Charlotte
Becker, Trixi Worrack e Ina-Yoko Teutenberg.
CRONOSQUADRE DONNE (12 team)
1. SPECIALIZED (Ger) km 34,2 in 46’31", media 44,1
km/h; 2. Orica (Aus) a 24"; 3. AA Drink (Ola) a 1’59";
4. Rabobank (Ola) a 2’20"; 5. Rusvelo (Rus) a 2’30";
6. Be Pink (Ita) a 3’14"; 7. Michela Fanini (Ita) a
4’33"; 8. Hitec (Nor) a 4’38"; 9. Dolmans (Ola) a 5’;
10. Lotto (Bel) a 5’31"; 11. Skil (Ola) a 5’33"; 12.
Sengers Ladies (Bel) a 5’45".
CRONOSQUADRE UOMINI (32 team)
1. OMEGA-QUICK STEP (Bel: Boonen, Chavanel,
Martin, Terpstra, Vandewalle, P. Velits) km 53,2 in
1.03’17", media 50,532; 2. BMC (Usa) a 3"; 3. OricaGreeEdge (Aus) a 47"; 4. Liquigas-Cannondale
(Ita) a 1’04"; 5. Rabobank (Ola) a 1’08"; 6. Movistar
(Spa) a 1’18"; 7. Katusha (Rus); 8. RadioShack (Lus) a
1’21"; 9. Sky (Gb) a 1’32"; 10. Garmin (Usa) a 1’35"; 11.
Astana (Kaz) a 1’44"; 12. Vacansoleil (Ola) a 1’48"; 13.
Saxo (Dan); 14. Rusvelo (Rus) a 2’14"; 15. AG2R (Fra)
a 2’26"; 16. Euskaltel (Spa) a 2’30"; 17. Lotto (Bel) a
2’32"; 18. Argos (Ola) a 3’01"; 19. Itera (Rus) a 3’09";
20. Optum (Usa) a 3’13"; 21. Cofidis (Fra) a 3’17"; 22.
Fdj (Fra) a 3’23"; 23. MTN Qhubeka (S. Af) a 3’38";
24. Acqua& Sapone (Ita) a 3’54"; 25. Topsport
(Bel) a 3’56"; 26. CCC (Pol) a 3’58"; 27. Adria (Slo) a
4’10"; 28. Lampre-Isd (Ita) a 4’18"; 29. Caja Rural
(Spa) a 4’32"; 30. Rabobank Continental (Ola) a
4’37"; 31. Type 1 (Usa) a 5’23"; 32. Saur (Fra) a 5’24".
A sinistra: il treno dell’Omega Pharma-Quick Step lanciato nella corsa
al titolo a 50,5 orari di media. Sopra: Tom Boonen, 31 anni, fiammingo di
Mol, iridato 2005, vincitore di 3 Fiandre e 4 Roubaix, applaudito da Eddy
Merckx e, seminascosto, da Pat McQuaid, presidente Uci LUCA BETTINI
Boonen ritorna re
E con questo Nibali
l’Italia può sognare
Cronosquadre Il fiammingo lancia l’Omega al titolo
mondiale. Il siciliano vola sul Cauberg: Liquigas quarta
DAL NOSTRO INVIATO
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta
VALKENBURG (Olanda)
Se doveva essere una passerella scontata e magari pure
«di troppo», ecco: è stata tutto
tranne questo. La neonata cronosquadre per team, che ha
aperto gli 8 giorni mondiali
del Limburgo, si è corsa tra
due ali di folla (in una giornata quasi estiva) e questo si poteva immaginare: 26 olandesi
su 100 usano regolarmente la
bici (record europeo) e in media ogni olandese percorre pedalando 1.019 km all’anno (altro record: in Italia sono 168).
Soprattutto, ha lanciato alla ribalta tre delle stelle più attese
anche della prova in linea di
domenica prossima: Tom Boo-
nen, che ha vinto con la sua
Omega-Quick Step; Philippe
Gilbert, che ha perso con la
Bmc (per appena 3") il «derby» belga; Vincenzo Nibali,
che ha trascinato la Liquigas-Cannondale con una grande prestazione in salita a un ottimo quarto posto, a 17" dal
bronzo conquistato dall’australiana Orica-GreenEdge.
Motivazione Per Nibali era l’ul-
timo test agonistico prima del
Mondiale «vero»: è andato
molto bene su un percorso
piuttosto vallonato, con due
strappi prima dell’impegnativo Cauberg, il simbolo di
Valkenburg e dell’Amstel Gold
Race. Il 27enne siciliano si è
trattenuto a lungo con i compagni (tra cui Sagan e Dall’Antonia) in zona podio, perché
Oggi gli azzurri in Olanda
Vincenzo Nibali (foto Luca Bettini) ieri ha
confermato di essere in ottima condizione.
Attenderà a Maastricht la Nazionale del c.t.
Bettini, che ieri sera si è radunata a Solbiate
Olona (Va), vicino alla Malpensa. Oggi alle 9 gli
azzurri voleranno a Dusseldorf e, da lì, in auto
fino a Maastricht. Allenamento nel pomeriggio.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
OGGI A VALKENBURG DUE TITOLI
Crono junior e under 23
Ma niente televisione
Dall’alto:
gli under 23
Cattaneo e
Martinelli BETTINI
quello della Liquigas è stato
quasi fino all’ultimo il miglior
tempo. «Le sensazioni in salita
sono state ottime — spiega il
messinese terzo al Tour de
France —. Siamo andati tutti
forte per la verità, ci siamo dati cambi regolari e non abbiamo mai "strappato" se non nel
finale. La gara di domenica
prossima non sarà di facile lettura, il fatto che il traguardo
non sia sul Cauberg ma quasi
due chilometri dopo può cambiare molte cose. La crono è
uno sforzo violento e non dice
mai bugie: io sono pronto».
Grazie al suo apporto, la Liquigas è risalita dal nono posto
(dopo 21,6 chilometri) al quarto: un dato che spiega tutto
meglio di tante parole.
Dieci giri dietro moto Era raggiante anche Tom Boonen,
premiato dal grande Eddy
Merckx e osannato da così tanti tifosi che sembrava di essere
in un’appendice delle Fiandre.
L’Omega era forse la prima favorita e non ha tradito le attese, completando la festa per la
Specialized, il suo fornitore di
bici (tra le donne, al mattino
aveva vinto proprio la Specialized, con le italiane Be Pink e
Michela Fanini Team al sesto e
al settimo posto). Tony Martin, favorito per l’oro individuale di mercoledì, Chavanel,
Terpstra, Peter Velits e Vandewalle sono stati un blocco
unico e coordinatissimo: il
tempo si prendeva sul quarto,
loro hanno chiuso uniti in sei a
50,5 orari di media sui 53,2
chilometri di gara.
Ma le luci della ribalta erano
tutte per Boonen, che sta facendo più di un pensiero all’oro individuale di domenica
(sarebbe il secondo dopo Madrid 2005, l’ultimo trionfo di
un belga): non gli dispiacerebbe neppure, ha lasciato intendere, il cattivo tempo che le
previsioni annunciano. «La
scorsa settimana — rivela
Tom, straripante in primavera
su muri e pavé di Harelbeke,
Fiandre, Gand e Roubaix, e di
recente vincitore della Parigi-Bruxelles — ho fatto dieci
giri dietro moto del circuito iridato assieme a Tom Steels».
Esattamente come nei giorni
precedenti all’ultimo Giro delle Fiandre, quando in gran segreto imparò a memoria il nuovo percorso: vi ricordate com’era andata a finire?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Non tira aria di medaglie per i primi azzurri in gara
oggi. Tra gli under 23 ci sono Mattia Cattaneo, uno dei
leader per la prova in linea, e Davide Martinelli (figlio di
Beppe, storico direttore sportivo di Pantani), primo anno
nella categoria. Niente televisione: la tv olandese non si è
accordata con l’Uci per la diretta di queste gare.
Cronometro junior uomini (km 26,6)
Partenza alle 10, 66 al via. Gli azzurri: Mattia Frapporti
(ore 10.52’30), 18 anni, bresciano della Feralpi, e Giacomo
Peroni (11.22’30), 18 anni, veronese della Assali.
Cronometro under 23 (km 36)
Partenza alle 14, 67 al via. Gli azzurri: Mattia Cattaneo (ore
14.28’30"), 21 anni, bergamasco della Trevigiani, e Davide
Martinelli (14.46’30"), 19 anni, bresciano della Hopplà.
4 Il pasticcio
IL CASO BMC 2a A 3"
DOMENICA
IL CLOU
MERCOLEDÌ
Crono pro’
ore 13,30,
45,7 km
Gli azzurri:
Malori e Pinotti.
S
VENERDÌ
In linea
donne jr
ore 14, 65 km
(5 giri).
Le azzurre:
Arzuffi, Cornolti,
Paladin, Sanguineti, Stricker
S
SABATO
In linea
under 23
ore 9, 177 km
(11 giri)
Gli azzurri:
Barbin, Fedi,
Bongiorno,
Cattaneo, Felline,
Villella.
In linea donne
ore 14,30,
129 km (8 giri).
Le azzurre:
Borgato, Bronzini,
Cantele, Cauz,
Cecchini,
Guderzo, Longo
Borghini, Muccioli,
Ratto, Tagliaferro
S
DOMENICA
In linea
uomini jr
ore 9, 129 km
(8 giri).
Gli azzurri:
Donato, Frapporti, Orsini,
Peroni, Rosa,
Troia, Zurlo
Professionisti
ore 10.45, 267 km
(102 km
in linea+10 giri).
Gli azzurri:
Capecchi,
Cataldo, Gatto,
Marcato, Moser,
Nibali, Nizzolo,
Nocentini, Paolini,
Trentin, Ulissi
dei baby Usa
costa l’oro
a Ballan
DAL NOSTRO INVIATO
VALKENBURG
(ci. sco.) «Così brucia».
Alessandro Ballan risale la zona mista e la faccia appesa è il
minimo che possa avere. Un
eventuale successo della Bmc
avrebbe reso un bel po’ italiano
questo battesimo della cronosquadre per team, visto che oltre al trevigiano c’erano Manuel Quinziato e Marco Pinotti:
nell’occasione, il 50% della
squadra. Tre secondi dopo 53
km a oltre 50 all’ora. La Bmc ne
aveva 8 di ritardo dall’Omega
al terzo intertempo e si stava
giocando il tutto per tutto. Poi,
sul Cauberg, il patatrac: la «sparata» di Van Garderen, l’affanno di Phinney, l’incomprensione e addio oro. «Sicuramente
l’abbiamo persa lì — ha ammesso Gilbert —. Peccato, perché
sarebbe bastato veramente poco». «Sono mancato io sul Cauberg — ammette Pinotti —. Come Taylor, ero al limite». Resta
l’amarezza anche di Ballan, a
cui tra l’altro l’esclusione dalla
Nazionale azzurra per motivi
«etici» non va proprio giù: «È assurdo — dice l’ultimo iridato
italiano (Varese 2008) —: nessuno mi ridarà mai indietro questo Mondiale, alla Vuelta andavo davvero forte. Non capisco».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE CORSE
Cavendish, Greipel
e Degenkolb: hurrà
Mark Cavendish ha vinto
l’ultima tappa del Giro di Gran
Bretagna. Successo finale per
il corridore di casa Jonathan
Tiernan-Locke. In Francia,
conferma del tedesco John
Degenkolb (5 tappe alla Vuelta),
a segno nel Gp d'Isbergues.
Sabato, in Belgio, nel Gp
Impanis s’era imposto André
Greipel (19˚ centro nel 2012).
LA SQUADRA MILANESE CHIUDE 28a su 32
GP PRATO IL REGISTA DELLA NAZIONALE È BATTUTO MA SI CONFERMA IN GRAN FORMA; REBELLIN TERZO
Un team africano prima della Lampre!
Saronni sbotta: «Serve una svolta»
Sella vince, Paolini 2˚ fa felice il c.t. Bettini
(ci. sco.) Si è messa alle
spalle nove squadre. Una
prova più che dignitosa quella
della Mtn Qhubeka, la squadra
sudafricana che si è piazzata
al 23˚ posto. Staccata di 3’38"
dall’Omega-Quick Step, ha
preceduto di 16" l’Acqua &
Sapone e di 40" la Lampre-Isd.
In particolare, la prestazione
della squadra di Damiani e
Maini (tutta italiana: Malori,
atteso mercoledì dalla crono
individuale, Petacchi, Viganò,
Pietropolli, Cimolai e Bono) ha
colpito in negativo. Non aveva
ambizioni, ma il 28˚ posto su
32 (peggior team World Tour)
ha colpito e il team manager
Beppe Saronni non le ha
mandate a dire: «Non mi
aspettavo di essere al livello
delle squadre che hanno
chiuso nei quartieri alti, però
per una formazione come la
nostra è riduttivo realizzare
prestazioni così scialbe.
Questo periodo è stato avaro
di soddisfazioni, mi aspettavo
una prova d’orgoglio: c’è
necessità di svoltare sul piano
tecnico e agonistico».
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI
PRATO
Il triangolo no. Perché il
triangolo, almeno quello ciclistico, non risponde a regole matematiche o geometriche, né
tantomeno logiche o affettive.
Appartiene al regno della fantasia, dell’immaginazione, dell’inventiva. Nell’1 contro 1 vince
sempre il più forte o il più veloce. Ma quando si è in tre, le cose
cambiano. Così succede che a
55 km dall’arrivo evadano in
quattro, poi, perso Taborre, si
forma il triangolo Paolini-Rebellin-Sella. Luca Paolini è il regista della Nazionale: il più in
forma e il più veloce. Davide Rebellin è il più vecchio e il più
esperto. Lele Sella è la variabile
impazzita: e siccome non ha
nulla da perdere, ci prova. Ai
250 metri, mentre Paolini teme
Rebellin e Rebellin studia Paolini, scatta. Quando i due litiganti si lanciano nella sua scia, Sella si sposta da sinistra a destra e
li lascia al vento. Poi insiste. E
resiste. Finché vince.
Sella si è impadronito del Gp Industria e Commercio, classica
43
declassata dalla globalizzazione dei calendari, ma sempre
con il suo fascino tradizionale e
territoriale. Seconda vittoria
dell’anno (dopo l’Agostoni). E
siccome il suo team manager
Gianni Savio ha seguito l’ultimo chilometro in diretta telefonica senza sbalzi o scompensi
del cuore, c’è da ritenere che
l’elettrocardiogramma sotto
sforzo sia stato brillantemente
superato. Non così allegro è Paolini: «Mi ero già immaginato i
titoli sui giornali. Qualcosa del
tipo "da regista a protagonista"
o "Paolini, ciak si vince". Ma
non è andata così: invece di fare gol, ho colpito la traversa. Secondo un anno fa, sotto il diluvio, dietro a Sagan, e secondo
anche quest’anno. Non ci posso
credere». Gli rimarrà la certezza di essere pronto per dirigere
il traffico, domenica, sul circuito mondiale di Valkenburg. Il
c.t. Paolo Bettini, in diretta sull’ammiraglia, sa che a centrocampo ha l’uomo giusto.
ARRIVO: 1. Emanuele SELLA (Androni)
km 176 in 4.13’, media 41,502; 2. Paolini;
3. Rebellin; 4. Felline a 7"; 5. Visconti; 6.
Gatto; 7. Vicioso (Spa); 8. Rubiano Chavez (Col); 9. Palini; 10. Monsalve (Ven).
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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46
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
TENNIS LO SPAREGGIO DI DAVIS A NAPOLI
E’ serie A
CAPITAN BARAZZUTTI
«Conta solo
la vittoria
Squadra
da 7 e mezzo»
Seppi da vero n. 1
«Che forti, in casa»
Il Cile si arrende
LEONARDO BALLETTA
NAPOLI
Ci si prova in mille modi
ad intaccare la serenità di Corrado Barazzutti. Chiedendogli
ragioni e letture di uno spareggio in cui la sua Italia non ha
mostrato il lato migliore, faticando più del previsto per battere un Cile rivelatosi a Napoli tignoso e poco più. Lui non ci sta,
alla sua squadra dà sette e mezzo in pagella: «Sono assolutamente contento perché l’unica
cosa che volevamo, che contava, era vincere. La Davis è così,
va presa con le pinze, noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo e adesso ci riproveremo”.
Partendo da dove ancora non si
sa, mercoledì ci sarà il sorteggio del gruppo mondiale 2013
e Barazzutti si augura un accoppiamento favorevole. «Parlare
di fortuna in questi casi non è
mai giusto – dice il capitano azzurro – ma è chiaro che trovare
al primo turno squadre come la
Spagna o la Repubblica Ceca
non ci darebbe troppe chance
di passare il primo turno. Chi
vorrei? Escluderei innanzitutto
l’Argentina, l’unica tra le teste
di serie che dovremmo affrontare in trasferta, con le altre direi
che in casa nostra ce la possiamo giocare».
Dopo la beffa-doppio, Andreas domina di tecnica
e servizio Capdeville e firma il 3-1 decisivo
DAL NOSTRO INVIATO
RICCARDO CRIVELLI
twitter@RiccardoCrivel2
NAPOLI
San Cile ci fa di nuovo la
grazia: l’Italia rimane in serie
A, il paradiso conquistato proprio contro i sudamericani solo l’anno scorso, con troppo
tempo (dal 2000) trascorso negli inferi. E dopo le saette tra
Fognini e Capdeville del primo giorno e il clamoroso disastro del doppio di sabato, questa volta parla soltanto il campo, con i valori e i talenti consolidati.
Tranquillità Così, se Seppi è nu-
mero 28 del mondo con 48 partite stagionali nel circuito e un
torneo vinto (Belgrado) e
Capdeville viaggia al 161 e si è
visto soltanto otto volte tra i califfi dell’Atp, evidentemente
non ci può e deve essere partita. Su Andreas poteva pesare
psicologicamente, è vero, l’ombra dell’imbarazzante sconfitta patita in coppia con Bracciali, e invece l’azzurro disegna la
giornata perfetta anche sotto
il profilo mentale. Un gran segnale, che matura fin dall’ora
di colazione. «Ho dormito bene — sorride l’allievo di Massimo Sartori — e quando mi sono alzato non ho mai pensato
alla brutta partita del doppio:
ci sta di giocar male qualche
volta, ma mi sono subito concentrato sul match con Capdeville, era l’unica cosa che contava».
Che servizio E se la battuta è il
colpo che fa da specchio alla
condizione di un giocatore, gli
otto ace che Seppi riversa sul
cileno solo nel primo set diventano perciò la facile chiave per
aprire le porte di una sfida che
non sarà mai in equilibrio. Ancorato forse al miglior servizio
in carriera (90% di punti con
la prima), Andreas ottiene
punti facili, si apre il campo
per il dritto, mette pressione a
un avversario che non può più
essere aggressivo come contro
Fognini e che, rimanendo a
due metri dalla riga di fondo,
viene scherzato più e più volte
con la palla corta. Basta un break all’altoatesino per sistemare il primo set e, finalmente li-
6
Le sfide di Coppa Davis
tra Italia e Cile, tutte vinte
dall’Italia: nel 1949, nel 1960,
nel 1976, nel 2011 e nel 2012
53
I vincenti messi a segno
da Andreas Seppi nel singolare
di ieri contro Capdeville: 15
ace, 28 dritti e 10 rovesci.
26
Le sfide di Coppa Davis
in cui Barazzutti è stato
capitano azzurro: il bilancio è
di 16 vittorie e 10 sconfitte
11
I successi di Simone Bolelli
in Coppa Davis: 7 in singolare e
4 in doppio. Anche se con
Garin a risultato acquisito
bero da pressioni, nel secondo
dà lezioni, con 18 vincenti a 4
e il dominio totale degli scambi da fondo. L’unico piccolo cedimento è sul 2-0 del terzo,
quando concede la sola palla
break dell’incontro e perde il
servizio con un doppio fallo,
ma ci pensa Capdeville a rimettere i conti a posto con due banali errori (volée in rete a campo aperto e smorzata sciagurata) sul 4-3 per il break decisivo.
Progetti Tutto facile, ma biso-
gnava riuscirci: «Sono contento, ho giocato una partita molto solida - analizza Seppi - e ho
servito davvero bene: questo
mi ha permesso di prendere il
controllo degli scambi fin dal
primo colpo, di comandare il
match e rispetto alle prime
due giornate ho anche ridotto
di molto gli errori gratuiti».
Bentornato, dopo che per due
anni se ne era rimasto lontano
dalla Davis tra stress e rapporti in bilico con il gruppo: «Questa è una squadra forte e mi ha
permesso di reinserirmi senza
traumi, secondo me in casa
l’Italia può giocarsela con tutte. Adesso? Evitiamo l’Argentina, visto che dovremmo andare là. Per me invece arriva una
parte di stagione che mi piace,
con i tornei indoor, ma non voglio fare come qualche anno fa
quando contavo i punti che mi
separavano dai primi 20 e così
ho perso tante volte al primo
turno». Intanto, si prende la
benedizione di capitan Barazzutti: «Andreas veniva da una
bruttissima partita, la Davis
spesso è una questione di nervi che azzera i valori e invece
lui ha vinto di tecnica, si è vista tutta la differenza tra un
campione e un avversario molto più debole». Che sia la nascita di un leader?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Andreas Seppi applaude la permanenza in serie A, alla quale contribuisce
con due punti, sotto l’abbraccio con capitan Corrado Barazzutti DE LUCA
la guida
Mercoledi il sorteggio azzurro del 2013
Pericolo Argentina fuori casa al 1˚turno
Nello spareggio per il gruppo mondiale
di coppa Davis 2013, disputato nel
week-end sulla terra rossa della nuovissima Arena del Tennis alla Rotonda
Diaz di Napoli (4000 posti), gli azzurri
rispettano il pronostico. Il sorteggio
per il tabellone d’èlite a 16 nazioni, il cui
primo turno si terrà l’1-3 febbraio, posizione che l’Italia ha riconquistato l’anno scorso proprio in Cile, si terrà mercoledì alle 12 a Londra: l’Italia affronterà una testa di serie. Dunque, le possibili avversarie, seguendo il ranking, sono Spagna, Argentina, Serbia, Repubblica Ceca, Francia, Stati Uniti, Croazia e Austria: giocheremmo in casa
con tutte tranne che con l’Argentina.
ITALIA-CILE 3-1
Venerdì: SEPPI (n. 28 del mondo) b.
Hormazabal (Cile, n. 289) 7-5 6-1 6-2,
durata set 53’, 27’ 31’, tot 108’.
Sabato: FOGNINI (n. 54) b. Capdeville
(Cile, n. 161) 2-6 6-2 6-7 (6) 6-1 6-2,
durata set 34’, 41’, 86’, 23’, 62’, tot.
246’; Aguilar-Capdeville (Cile) b. BRACCIALI-SEPPI 6-4 4-6 6-4 6-2, durata
set 39’, 44’, 55’, 33, tot. 171’.
Ieri: SEPPI b. Capdeville 6-3 6-1 6-3,
durata set 31’, 25’, 36’, tot. 92’; BOLELLI (n. 79) b. Garin (n. 1314) 6-4 6-3, durata set 39’, 33’, tot. 72’
GUARDA
Gli highlights di Coppa
su gazzetta.it
r
Svolta Certo una bella vittoria
farebbe comodo, servirebbe a
tutto il movimento: «Quello
che serve è il potenziale questa
squadra è per tre quarti giovane, dobbiamo farlo uscire fuori
come hanno fatto le donne. Certo che un’impresa come quella
che fecero loro in Francia nel
2006 potrebbe darci la svolta,
ma ripeto, resta una questione
di potenziale. E in quella squadra c’erano Flavia Pennetta e
Francesca Schiavone che poi sono riuscite ad entrare tra le prime 10 del mondo confermandosi anche al di fuori del giro azzurro». Il capitano promuove
Napoli a pieni voti: «Ho già fatto i complimenti al Tennis Club
e al sindaco per questa struttura splendida piazzata in una
cornice incantevole. Ho avuto
modo di parlarne anche con alcuni napoletani incrociati per
strada, questo lungomare chiuso al traffico è eccezionale. Se
torneremo qui? Non dipende
da me, spero solo che non debbano passare altri 17 anni, come dall’ultima volta”.
LE SEMIFINALI BATTUTE USA E ARGENTINA, SFIDA DECISIVA IL 16-18 NOVEMBRE
la guida
Ferrer e Berdych: finale spagnoli-cechi
Soeda cede: Israele corsaro in Giappone
La finale di coppa Davis
del 16-18 novembre sarà Repubblica Ceca-Spagna, molto
probabilmente su una superficie veloce indoor che esalti le
qualità di Tomas Berdych e Radek Stepanek, e diminuisca lo
straordinario potenziale dei
terraioli iberici.
Ferru Anche senza l’infortunato Rafa Nadal, lo squadrone di
Spagna rinnova la sua epopea,
raggiungendo la quarta finale
in cinque anni (ha mancato solo quella del 2010 di Djokovic
e della sua Serbia), la sesta dal
2000, l’ottava della storia, considerando quelle del ’65 e del
’67. Sulla terra battuta di
Gijon, i campioni in carica non
hanno problemi a sbarazzarsi
degli Stati Uniti (vincitori-record di 32 Davis), grazie alla
solidità di tutta la squadra nella quale spicca lo scatenato numero 5 del mondo, David Ferrer. «Ferru», che quest’anno
ha vinto 5 tornei, e si è appena
qualificato per la prima volta
alle semifinali degli Us OPen,
si salta ancora uan volta con la
maglia della nazionale e, dopo Querry, supera in quattro
set anche il pivot Isner, firmando in 3 ore il successo numero
16 in altrettanti match sulla superficie preferita. Ma, conscio
dei suoi limiti, dopo le 24 vittorie consecutive casalinhge (da
2-3 del ’99 contro il Brasile),
invoca pubblicamente Rafa:
«Spero che recuperi presto perché per noi è fondamentale»,
Maturità Nella finale del 2009,
la Spagna schiantò per 5-0 i cechi, ma il talento Berdcyh ha
fatto molti passi avanti, come
ha dimostrato anche nella delicata semifinale sulla terra rossa di Buenos Aires. Dove il numero 7 del mondo ha domato
in 5 set Monaco, dopo essere
stato in svantaggio due set a
uno, e ha resistito all’acceso tifo argentino, orchestrato in
prima fila da Maradona, nel
singolare di ieri. Quando l’infortunato Juan Martin Del Potro (6 Atp), sofferente ancora
al polso, ha lasciato il posto a
Carlos Berlocq (n. 45) nel duello fra i numeri uno delle due
squadre. Raggiunto nel terzo
set da 4-1, Berdych ha però reagito, chiudendo in tre set.
Berdych abbraccia Stepanek
Le semifinali del gruppo mondiale del
week-end hanno promosso Spagna e
Repubblica Ceca alla finale del 16-18
novembre, che sarà la rivincita della
finale 2009 vinta 5-0 a Barcellona dagli iberici.
SPAGNA-STATI UNITI 3-1 (Gijon, terra battuta). Venerdì: Ferrer (Spa) c.
Querrey (Usa) 4-6 6-2 6-2 6-4; Almagro (spa) b. Isner (Usa) 6-4 4-6 6-4
3-6 7-5; ieri: Bryan/Bryan (Usa) b. Granollers/M. Lopez (Spa) 6-3 3-6 6-4
7-5. Ieri: Ferrer b. Isner 6-7 (3) 6-3 6-4
6-2.
ARGENTINA-REPUBBLICA CECA
1-3 (Buenos Aires, terra). Ieri: Del Potro (Arg) b. Stepanek (Cec) 6-4 6-4
6-2; Berdych (Cec) b. Monaco (Arg)
6-1 4-6 1-6 6-4 6-4. Ieri: Berdych/Stepanek b. Berlocq/Schwank (Arg) 6-3
6-4 6-3. Ieri: Berdych (Cec) b. Berlocq
(Arg) 6-3 6-3 6-4.
COLPO ISRAELE Oltre a Italia-Cile, si
sono disputati altri sette spareggi per
la serie A del gruppo mondiale 2013. Il
risultato più sorprendente è il successo esterno di Israele in Giappone che
riporta Nishikori e compagni al gruppo
I zona Asia-Oceania 2013 dopo appena un anno di paradiso e altri 26 di purgatorio. Proprio il n. 1 nipponico (16 del
mondo), benché menomato da un problema alla spalla, ha pareggiato 2-2
ma poi, nel match decisivo, Amir Weintraub ha sorpreso Go Soeda rilanciando i semifinalisti 2009. SPAREGGI: Kazakistan-Uzbekistan 3-1 (Astana, terra indoor): Kukushkin (Kaz) b. Istomin
6-4 6-2 6-7 (5) 6-2; Germania-Australia 2-3 (Amburgo, terra): Mayer (Ger)
b. Tomic 6-4 6-2 6-3; Stebe (Ger) b.
Hewitt 6-4 6-1 6-4; Giappone-Israele
2-3 (Tokyo, cemento): Nishikori (Giap)
b. 6-3 3-6 4-6 6-4 7-5; Weintraub (Isr)
b. Soeda 6-3 7-6 (5) 6-4 6-3; Belgio-Svezia 5-0 (Bruxelles, terra): Goffin b. Eriksson 6-3 6-4; Darcis b. Vinciguerra 6-4 6-2; Canada-Sudafrica 3-1
(Montreal, cemento): Raonic (Can) b.
Van Der Merwe 6-2 6-2 6-4; Brasile-Russia 3-0 (Sao José, terra); Olanda-Svizzera 1-4 (Amsterdam, terra):
Federer (Svi) b. Haase 6-1 6-4 6-4; De
Bakker (Ola) B. Chiudinelli 6-2 7-6 (4).
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
GOLF BMW ITALIAN OPEN
L’Analisi
di STEFANO CAZZETTA
Le vittorie
di un torneo
di successo
Al di sopra di ogni
aspettativa. Ci mettiamo alle
spalle un bellissimo BMW
Italian Open. Tutto, ma
proprio tutto, è andato per il
verso giusto e alla fine ha
vinto il giocatore più amato,
dopo, ovviamente, Matteo
Manassero. Gonzalo
Fernandez Castano è una
vecchia, cara, conoscenza: si
era già imposto nel 2007 a
Tolcinasco, si è ripetuto al
Royal Park. Ma che l'Italia
fosse nel suo destino deve
averlo già capito da
ragazzino, quando, a Trieste,
era arrivato secondo al
Trofeo Topolino. Il pubblico
lo adora e lui dà tutto quello
che ha per ripagare tanto
affetto. Fernandez-Castano
ha classe, carisma, umanità.
E grandi qualità tecniche. Ha
vinto perché nei momenti
più difficili ha tenuto a bada
la tensione, non ha sbagliato
nulla e ha approfittato
dell'errore alla 17 del suo
rivale Garth Mulroy, che,
finito in bunker, in una
posizione impossibile, ha
potuto rimediare solo un
bogey, scongiurando un
arrivo al fotofinish e un
probabile play off. All'arrivo
Fernandez Castano era
emozionato. Non vinceva
dal 2011 e soprattutto gli
faceva male la mancata
convocazione in Ryder Cup.
Una vittoria così aiuta a
smaltire almeno in parte
l'amarezza.
Dietro il vincitore, hanno
dato spettacolo in tanti. A
cominciare dai giocatori di
Ryder Cup, Martin Kaymer e
Nicolas Colsaerts. In
mattinata anche Francesco
Molinari con uno splendido
-7 di giornata aveva
cancellato la prestazione
irreale del giorno
precedente. Olazabal può
contare su di loro. Ma
soprattutto ha dato
spettacolo Matteo
Manassero. Aveva promesso
di lottare per la vittoria ed è
stato di parola: ancora un -7
che gli è valso il terzo posto
insieme al francese Gregory
Bourdy. Matteo ha
dimostrato una maturità e
una solidità impressionanti.
Una sola grossa sbavatura
(doppio bogey alla 4) e due
putt da vicino sbagliati per
due birdie mancati. Per il
resto Manassero è stato
perfetto, addirittura
impressionante nella
precisione dei colpi a
green.
L'Open va in archivio e
lascia buone sensazioni.
La data di settembre si è
dimostrata felice, il field
era di primissimo livello,
il pubblico ha
apprezzato e ha
risposto nella maniera
migliore. Si temeva che
l'introduzione
dell'ingresso a pagamento
azionasse il freno della
partecipazione del pubblico.
Pericolo scongiurato, a
conferma che ogni
spettacolo, se di qualità, è
giusto abbia un prezzo e che
è proprio da quest'ultimo
che trae ulteriore valore.
Al momento di fare i bilanci
non bisogna dimenticarsi di
tenere un occhio rivolto al
futuro. L'Italia rivendica il
suo Open e lo vuole
esattamente così: bello ed
emozionante.
4
MULROY
SECONDO
Ecco la
classifica finale
del Bmw Italian
Open che si è
disputato come
nel 2011 sul
percorso del
Royal Park I
Roveri di Fiano
in provincia di
Torino (par 72).
Il montepremi è
di 1,5 milioni, la
prima moneta
250.000 euro.
1. CASTAÑO
(Spa, 68 65 67
64; 264.
250.000 e) 264
(-24); 2. Mulroy
(Saf, 66 67 66
67 (166,660 e)
266; 3. Bourdy
(Fra, 69 64 70
65; 84.450 e) e
MANASSERO
(69 69 65 65);
84,450 e , 268;
5. Boyd (Ing, 69
70 68 63;
49,650 e);
Colsaerts (Bel,
71 67 65 67),
Kaymer (Ger, 70
66 67 67),
Larrazábal (Spa,
69 66 66 69)
270; 9.
Cabrera-Bello
(Spa, 67 69 65
70); 10. Hansen
(Dan, 70 68 67
67), Van Zyl
(Saf, 71 69 68
64) 272; Warren
(Sco, 68 65 72
67) 271; 13.
Lowry (Irl, 70
67 67 69, 273),
Dubuisson (Fra,
66 69 69 69),
Little (Ing, 67 68
69 69), Horne
(Saf, 66 71 68
68) 273; 17.
Dredge (Gal, 67
69 70 68, 274),
Lundberg (Sve,
70 65 71 68),
Bland (Ing, 66
66 71 71),
Walker (Ing, 79
69 68 67),
Howell (Ing, 66
70 72 66) 274;
27. GAGLI (69
68 68 71) 276;
13.000e); 46. F.
MOLINARI (68
69 76 65)
7.050e, 278.
Matteo
Manassero, 19
anni LAPRESSE
4
Il gran finale
I NUMERI
24
Matteo-sprint: è terzo!
«Gonzo» imprendibile
Colpi sotto il
par. E’ lo score
più basso fatto
segnare nelle 4
edizioni
dell’Open d’Italia
al Royal Park.
6
Il fenomeno Manassero piazza 6 birdie nelle seconde 9
buche per 7500 tifosi, ma lo spagnolo Castaño chiude a -24
DAL NOSTRO INVIATO
FEDERICA COCCHI
FIANO (Torino)
DUE OPEN D’ITALIA MA E’ ALESSIA IL SUO SUCCESSO PIU BELLO
1
2
Alla fine la spunta «Gonzo». Gonzalo Fernandez Castaño, italiano bis perché si
porta a casa per la seconda volta l’Open d’Italia. Cinque anni
fa a Tolcinasco la spuntò al
playoff con l’austriaco Brier, festeggiò con un tuffo nel laghetto e rimediò un raffreddore. Ieri, al Royal Park I Roveri, ha
preferito inzupparsi di champagne. Castaño conquista il titolo con uno spettacolare -24,
davanti al sudafricano Mulroy
a -22, ma al terzo posto si è
piazzato uno straordinario
Matteo Manassero a -20, con
una rimonta mozzafiato e sei
birdie nelle seconde nove. Davanti a 7500 persone venute ai
Roveri per sostenerlo.
Pazienza Castaño Lo aveva detto già venerdì, voleva conquistare il titolo per superare la delusione di non essere stato convocato in Ryder Cup da Olazabal: «Lui mi ha aiutato molto
due anni fa a migliorare il putt.
E poi ho lavorato a livello mentale, mi è servito, anche se più
di tutto per la fiducia è utile vedere la palla che rotola in una
buca. Ho giocato bene ultimamente, anche se i risultati non
lo hanno dimostrato. Sentivo
anche la pressione di fare bene
per entrare in Ryder, ma non è
andata».
2
I successi
dello spagnolo
all’Open d’Italia:
il primo nel
2007 a
Tolcinasco,
quando aveva
superato al
playoff Marcus
Brier.
3
1 Manassero (a sin.) e Gonzalo Fernandez Castaño, al secondo successo all’Italian Open dopo 5 anni. 2 Lo
spagnolo con la splendida moglie Alessia 3 Premiato dal presidente Fig, Chimenti SCACCINI LAPRESSE
La coreana Shin
straccia tutte
al British Open
Jiyai Shin ha
letteralmente dominato con
279 colpi (71 64 71 73), a -9, il
Ricoh Womens British Open,
4˚ e ultimo major stagionale al
Royal Liverpool GC (par 72), a
Hoylake in Inghilterra. La
24enne coreana ha staccato
di 9 colpi la connazionale
Inbee Park (288, par) e di 10 la
Creamer (Usa) a 289. Non
hanno superato il taglio Diana
Luna con 150 (75 75) e Giulia
Sergas (76 74),
ca, ovviamente, alla splendida
moglie Alicia e ai loro tre figli.
Lui le aveva chiesto di sposarla
dopo il successo all’Asian
Open 2006, e a Tolcinasco
2007 lo aveva già messo sotto
con lavatrici e ferro da stiro: «Il
mio golf era in pericolo... Passavo più tempo a fare i lavori
di casa che a praticare», scherzava.
Che Matteo Manassero si porta
a casa un terzo posto, pari con
il francese Bourdy, che sa di rinascita. Soprattutto nelle ultime due giornate, Matteo ha
pennellato due giri pazzeschi.
Due -7 che fanno tornare il sorriso al 19enne veronese che ha
battuto tutti i primati di precocità. «Peccato solo per il doppio bogey alla quattro dopo es-
sere finito in acqua — racconta —, altrimenti sarebbe stata
una giornata ancora più straordinaria. Ma alla fine mi ha rovinato più il weekend la sconfitta del Milan che non quell’errore». Un ultimo giro con la spinta emotiva del pubblico che sognava un suo successo: «E’ per
loro che non ho mollato. Ho voluto subito riprendermi e nelle
seconde nove, un birdie dopo
l’altro, sentivo come una spinta ad andare avanti». Un terzo
posto che fa tornare il sorriso a
Matteo, reduce da una stagione transitoria: «E’ quello che ci
voleva, una buona settimana.
Che sia successo anche nell’Open di casa mi rende ancora più felice». Occhio,
Matteo non si ferma più.
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TRE CAMPIONI SI RISCALDANO PER LA NAZIONALE EUROPEA
Molinari, Colaserts, Kaymer da Ryder
FIANO (Torino)
Quelli che la Ryder,
ovvero Francesco Molinari,
Martin Kaymer e Nicolas Colsaerts. Chicco aveva promesso
che avrebbe chiuso l’Open con
un buon ultimo giro e così è stato. Anche partendo ieri, prima
delle 8 del mattino, diverse persone erano venute per lui che
ha voluto onorare l’impegno.
«Era da un po’ che non dovevo
puntare la sveglia così presto la
domenica mattina — scherza
23
Sono stati
23mila gli
spettatori in
questi quattro
giorni al Bmw
Italian Open. Ieri
le presenze
sono state
7500.
LE DONNE
Match play Per vincere con il sudafricano Mulroy, ha dovuto
affrontare quasi un match
play. Colpo a colpo, buca contro buca: «Anche per questo
la vittoria ha un sapore speciale. E’ stato un duello avvincente, anche a livello di testa. Un
successo della pazienza e della
forza di volontà». Le ultime buche le ha giocate con buona
parte del pubblico a sostenerlo. «Ho avvertito grande calore
attorno a me, ringrazio tutta
queste gente che mi ha fatto
sentire a casa. Mi sembrava
quasi di giocare a Madrid!». Il
suo legame con l’Italia è nato
quando era ragazzino: «Sono
arrivato secondo a un Trofeo
Topolino, a Trieste». La dedi-
Con il
successo di
ieri, Castaño
porta a sei i
successi sul
Tour europeo.
L’ultima sua
vittoria era a
Singapore nel
2011.
Francesco, che con il 46˚ posto
di ieri diventa terzo nella Race
to Dubai —. Mi spiace, sabato
ero scarico mentalmente, forse
troppo lavoro per prepararmi
alla Ryder. Ma il -7 dell’ultimo
giro ha dimostrato che non era
un problema tecnico, soltanto
di affaticamento». Il lavoro
grosso comincia adesso, mancano meno di due settimane alla sfida tra Europa e Usa a Medinah, in Illinois: «Sento di essere sulla strada giusta. Il percorso in America sarà molto difficile, lo hanno preparato secondo
le caratteristiche loro, ma la sfida è quello ogni golfista sogna.
Prescinde da tutto. Molti abbinamenti sono già quasi scontati. Potrei giocare con Westwood, o magari Donald o Sergio
Garcia».
Il novellino della squadra europea è Nicolas Colsaerts, che ieri ha girato con Manassero
chiudendo al 5˚ posto. «Non vedo l’ora che arrivi il momento
— ha detto il belga —. Andrò
in Spagna a prepararmi questa
settimana, prima di volare negli Stati Uniti. Voglio essere al
massimo per la squadra. Deciderà il capitano. I compagni sono tutti grandi campioni. Con Francesco ho giocato i primi due giorni qui e
mi sono trovato bene. E’ uno
dei più precisi e solidi». Per il
tedesco Martin Kaymer, ieri anche lui 5˚ con -18, sarà invece
la seconda Ryder: «Ho buone
sensazioni, i colpi stanno tornando solidi come nel 2010,
mi sento pronto come due anni fa in Galles».
f.co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Francesco
Molinari, 30
anni LAPRESSE
Codice cliente: 5104377
48
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
PRIMO PIANO NAZIONALI PROTAGONISTE
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO SALVINI
ROTTERDAM (Olanda)
Fino a quando durerà
questa saga tra Italia e Olanda, a tutti resterà nel cuore
un’immagine: il pubblico del
FamilieStadion di Rotterdam
in piedi ad applaudire gli azzurri campioni d’Europa
2012. La stessa gente che tante volte ci ha sbeffeggiati, stavolta, nel giorno che doveva
essere della sua grande festa,
ha riconosciuto la superiorità
dei nostri. Niente celebrazioni
per il ritorno a casa dei campioni del Mondo arancioni, quindi, né per il centenario della federazione d’Olanda. Solo complimenti all’Italia, campione
per la 10ª volta, la 2ª di fila.
L’Italia che in Olanda non vinceva da 35 anni e che stavolta
ha trionfato nel più bel modo
possibile. Senza discussioni,
nettamente, prepotentemente. Dopo aver vinto 8 partite
su 8 nei due gironi, e schiacciando la squadra di casa in finale sotto 12 valide e 8 punti.
Per un 8-3 straordinario.
NUOTO: FONDO
Schiaccianti «E’ il successo di
tutti», dice con gli occhi lucidi
il manager, Marco Mazzieri. E
ha ragione. E’ di John Mariotti, il lanciatore partente, con
cui l’Italia è andata in svantaggio: 0-1 al 1˚ inning. Ma che
ha poi limitato i bombardieri
d’Olanda fino al 6˚, per poi lasciar finire il lavoro a Cooper.
E ovviamente del lineup, tutto: 8 uomini su 9 hanno battuto almeno una valida (e Granato, unico a 0, s’è preso due basi
ball). Uno su tutti: Lole Avagnina, architetto da Fossano,
provincia di Cuneo, esterno tricolore con San Marino, capace di 4 valide su 5 turni. Lole
ha battuto 2 punti a casa, innescando entrambi i big-inning
Una conferma trionfale 4
in casa dell’Olanda
L’ALBO
D’ORO
L’Italia domina la finale 8-3 contro i campioni mondiali
Dopo 35 anni sbancato il diamante dei grandi rivali
chiude così: «E’ il successo più
bello, con tanti ragazzi usciti
dall’Accademia di Tirrenia. Abbiamo ridato un futuro al nostro baseball».
ITALIA-OLANDA
Gli azzurri in festa: a sinistra Mike Piazza, tifoso del Palermo, invita il gruppo ad esultare alla Miccoli RATTI
con cui i nostri hanno sommerso l’Olanda, il 3˚e il 4˚ (nel 4˚,
2 pbc ciascuno anche per LaTorre e Chiarini). E quindi è
stato giustamente votato
Mvp. «Ho lavorato tutta la vita, per questo», ha detto riemergendo da un gigantesco
gavettone del capitano Mario
Chiarini.
Futuro italiano «Con un gruppo
di ragazzi eccezionali come
questi, nulla è precluso — ha
proseguito Mazzieri —. Hanno fatto un’impresa, ma no,
non mi hanno stupito. Ci hanno ascoltati, ci hanno sopportati, e hanno dato tutto». Hanno cioè ascoltato lo staff, di cui
fa parte anche Mike Piazza, il
catcher che ha battuto più fuo-
EUROPEI A PIOMBINO LA 25 KM ESALTA ANCORA LE DONNE
Una Franco tutta d’oro
e la Grimaldi è di bronzo
MAURIZIO CALDARELLI
PIOMBINO
L’Italia cala il poker agli Europei
di fondo con una grande prestazione di
Alice Franco, che si conferma la regina
nella 25 km. E con la portacolori dell’Esercito sale sul podio anche Martina
Grimaldi, che chiude con un bronzo
una stagione fantastica. Le due azzurre, divise all’arrivo in piazza Bovio dalla spagnola Dominguez Cabezas, hanno interpretato bene una gara durissima, rimanendo sempre con le prime,
per poi staccarsi negli ultimi 10 chilometri. Franco e Grimaldi hanno provato a fiaccare la resistenza della spagnola, ma è stata la bolognese, bronzo a
Londra, a farsi superare. «Dedico la vittoria a mamma e papà — esulta la Franco — che sono venute a tifare e mi hanno visto chiudere un anno lunghissimo
con una grande vittoria. E’ stata dura,
ma divertente: per 7 chilometri siamo
riuscite anche a tenere il passo degli uomini. Il mare era una tavola, anche se si
è increspato a metà gara. Sono contentissima: Martina ha vinto la 10 km, Rachele la 5, non volevo essere da meno.
E’ stata più bella che in Israele, il pubblico intorno a questo magico specchio
d’acqua ci ha dato qualcosa in più».
Niente bis Martina Grimaldi, in vantaggio all’ultimo intermedio sperava di bissare il successo della 10 km, ma ha pagato negli ultimi metri l’accelerazione
della Franco e all’arrivo è scoppiata in
un pianto liberatorio sulla spalla di Ra-
Alice Franco e Martina Grimaldi INSIDE
chele Bruni. «Ho pagato la stanchezza
— dice —. Sono delusa, anche se mi
posso accontentare, chiudo con 2 medaglie, compresa la prima nei 25 km».
Con 203 punti, l'Italia ha vinto la classifica per nazioni (e il medagliere con 4
ori e 3 bronzi), anche se ieri gli uomini
sono rimasti a secco: Ruffini 4˚ e Cleri
solo 6˚, dietro al quarantenne
Stoychev, iridato 2011. Il c.t. azzurro
Massimo Giuliani «una medaglia d’oro
l’ha vinta anche Piombino. Un’esperienza dura e bellissima. Superlative le ragazze, uomini compatti e ai vertici».
25 km. Uomini: 1. Stoychev (Bul) 5h04'02"3; 2.
Lavrentyev (Por) 5h04'05"4; 3. Reymond (Fra)
5h04'06"3; 4. RUFFINI 5h04'24"6; 5. Chervynskiy (Ucr) 5h04'38"7; 6. CLERI 5h06'10"6. Rit. PIRANI. Donne: 1. FRANCO 5h31'21"9; 2. Dominguez Cabezas (Spa) 5h31'26"3; 3. GRIMALDI
5h31'34"6; 4. Rybarova (R.Cec) 5h37'27"4; 5. Barrot (Fra) 5h38'38"9; 9. LAMBERTI 5h51'52"0.
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CANOTTAGGIO
BASEBALL
L’EUROPA E’ AZZURRA
ricampo nella storia della Mlb.
Che ieri sera coinvolgeva tutta
la squadra nella sua esultanza, agitandosi una mano davanti alla faccia, alla Miccoli.
«Eh certo, sono tifoso del Palermo. Questi ragazzi migliorano di continuo. Sono orgoglioso di loro. E di essere qui».
Musica per il presidente federale Riccardo Fraccari. Che
| 8-3
OLANDA: Urbanus 6 (0/4), Statia bd
(2/4), Smith 3 (0/4), Sams 8 (1/4), Connor 7 (0/4), De Cuba 9 (2/4), Kemp 4
(1/4), V. Heydoorn 2 (0/4), Duursma 5
(0/3).
ITALIA: Infante 5 (1/3), Avagnina 7
(4/5), Granato 6 (0/3), Colabello 3 (1/4),
LaTorre 2 (1/3), Chiarini 9 (1/4), Ermini
bd (1/4), Vaglio 4 (2/4), DeSimoni 8
(1/3).
Lanciatori: Martis (p.) 2.1rl, 3so, 2bb,
6bv, Sulbaran 1.1rl, 0so, 1bb, 4bv, Stuifbergen 4.1rl, 5so, 0bb, 2bv; Mariotti
(v.) 6rl, 6so, 0bb, 3bv, Cooper 2rl, 2so,
0bb, 1bv; Grifantini 0.1rl, 0so, 0bb,
2bv, Pugliese 0.2rl, 1so, 0bb, 0bv.
Punti: Olanda 100.100.001: 3 (6-0); Italia: 003.500.00x: 8 (12-2).
Note: fuoricampo De Cuba (al 4˚ da
1p.). Doppio: Statia 2, DeSimoni, Avagnina, Chiarini, Sams, DeCuba.
Classifica finale: 1. Itala; 2. Olanda;
3. Spagna (ct. Mauro Mazzotti); 4. Germania; 5. R.ceca; 6. Svezia; 7. Grecia;
8. Francia; 9. Belgio; 10. Croazia; 11.
Gran Bretagna; 12. Russia.
I migliori - Mvp: Lorenzo Avagnina
(Ita); Battitore: Francisco Figueroa
(Spa); Lanciatore (media pgl): Luca Panerati (Ita) Lanciatore (vinte-perse):
Luca Panerati (Ita) Punti battuti a casa: Dewis Navarro (Spa); Fuoricampista: Kai Gronauer (Ger); Basi rubate:
Kalian Sams (Ola); Punti segnati: Francisco Figueroa (Spa); Difesa: Nick Urbanus (Ola).
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1954 Italia, 1955
Spagna, 1956
Olanda, 1957
Olanda, 1958
Olanda, 1960
Olanda, 1960
Olanda, 1962
Olanda, 1964
Olanda, 1965
Olanda, 1967
Belgio, 1969
Olanda, 1971
Olanda, 1973
Olanda, 1975
Italia, 1977 Italia,
1979 Italia, 1981
Olanda, 1983
Italia, 1985
Olanda, 1987
Olanda, 1989
Italia, 1991 Italia,
1993 Olanda,
1995 Olanda,
1997 Italia, 1999
Olanda, 2001
Olanda, 2003
Olanda, 2005
Olanda, 2007
Olanda, 2010
Italia, 2012
ITALIA.
Europei
azzurri
Gli Europei vinti
dalle nazionali
italiane: 10
baseball, 9
softball, 6
pallavolo uomini,
5 pallanuoto
donne, 3
pallanuoto
uomini, 2 basket
uomini, 2
pallavolo donne,
2 hockey pista, 2
football, 1 calcio,
1 basket donne.
EUROPEI A VARESE ORO ANCHE PER IL 4 SENZA PL UOMINI, 4 ARGENTI
Milani-Sancassani
primo successo in rosa
MARTA CANTONI
VARESE
Le finali degli Europei si trasformano in una festa per il canottaggio italiano. L’Italia esce dominatrice nel medagliere, davanti alla Romania (2-1-2) e
alla Grecia (2-1-0) con 6 medaglie (2
ori, 4 argenti), per l’organizzazione e la
cornice di pubblico. Il primo oro arriva
nel doppio pl di Laura Milani ed Elisabetta Sancassani: è un traguardo storico
perché è il primo successo europeo nell’armo. La gara è combattuta: le italiane, terze dopo 500 metri, superano la
Polonia e, dopo un testa a testa con la
Grecia, effettuano il sorpasso a pochi
metri dal traguardo. Il secondo oro arriva nel 4 senza pesi leggeri di Alin Zaharia, Martino Goretti, Luca De Maria ed
Armando Dell’Aquila. Dopo 500 metri
la Gran Bretagna è davanti ma l’Italia
non ci sta e si incolla alla barca degli inglesi: il ritmo italiano è nettamente superiore e dai 1250 metri non c’è storia.
Sorpresa Alessio Sartori e Romano Batti-
sti, argento nel doppio a Londra, si confermano dietro i croati, a 92 centesimi, e
dopo aver rimontato Polonia e Norvegia. L’otto femminile si rivela una sorpresa d’argento e nel doppio Giulia Pollini e
Giada Colombo sono seconde dopo una
gara grintosa: la Bielorussia va via, le azzurre sono superate dalle romene, che
però non riescono a contenere il ritorno
azzurro. I due otto (maschile e femminile) insieme sul podio europeo sono una
piacevole novità: grande rimonta delle
Laura Milani ed Elisabetta Sancassani
ragazze, guidate da Federica Cesarini,
che passano dal 6˚ al 2˚ posto dietro la
Romania, che fa gara a sé. Anche gli uomini partono piano, ma rientrano in gara superando Romania, R.Ceca e rimanendo dietro la Polonia di poco più di
1". Quarto il 2 senza rosa e 6˚ il 4 di coppia. Finale con tuffo in acqua...
Risultati. Senior. Uomini. Doppio: 1. Croazia
6'14"25; 2. Sartori-Battisti 6'15"17; 3. Norvegia
6'17"78. Otto: 1. Polonia 5'33"23; 2. Italia Perino,
Vicino, Sansone, Frattini, Paonessa, Capelli, Canzani, Tranquilli, tim. D’Agnello) 5'34"57; 3. R.Ceca
5'35"23. Donne. Doppio: 1. Bielorussia 6'58"94;
2. Pollini-Colombo 7'02"20; 3. Romania 7'03"67. Otto: 1. Romania 6'06"94; 2. Italia (Wurzel, Magnaghi,
Patelli, Colombo, Bascelli, Bertolasi, Palma, Marasca, tim. Cesarini) 6'17"66; 3. Gran Bretagna
6'18"31.
Pesi leggeri. Uomini: 4 senza: 1. Italia (De Maria,
Goretti, Zaharia, Dell’Aquila) 6'00"92; 2. Gran Bretagna 6'01"74; 3. Serbia 6'05"46. Donne. Doppio:
1. Milani-Sancassani 6'53"39; 2. Grecia 6'57"62; 3.
Gran Bretagna 6'58"87.
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
49
RUGBY TRAGEDIA IN IRLANDA
UNA MORTE ASSURDA
Spence affoga
nei liquami
della sua fattoria
1
2
3
Giocava nell’Ulster ed era nel giro della
Nazionale: è deceduto con padre e fratello
ANDREA BUONGIOVANNI
Venerdì, a Belfast, aveva
giocato con la squadra riserve
dell’Ulster, il suo club, contro
quella di pari livello del Munster. Sabato stava trascorrendo il giorno di riposo nell’azienda agricola di famiglia nelle
campagne di Drumlough
Road, a Hillsborough, County
Down. La tragedia, occorsa poco dopo le 18, s’è consumata in
fretta. E adesso il mondo del
rugby — non solo quello nord
irlandese — piange la morte di
Nevin Spence, 22enne centro
di gran talento, una della maggiori speranze del movimento
del Trifoglio.
Annegati Nevin, biondo ragazzone di 95 chili per 1.83, si trovava insieme a papà Noel, al
fratello Graham, più vecchio
di lui di otto anni e alla sorella
Emma. Noel e Graham, per
cause che andranno accertate,
sono caduti dentro una cisterna per liquami e scarti animali.
Lui ed Emma, nel tentativo di
aiutarli, sono a loro volta scivolati nel «pozzo nero». Per i tre
uomini vane sono state le immediate chiamate di soccorso:
sono annegati in conseguenza
delle esalazioni dei gas sprigionati dai resti organici e da altri
materiali biodegradabili contenuti nella cisterna, resti e materiali che nel tempo si sarebbero trasformati in fertilizzanti.
Emma, invece, è stata trasportata al Legan Valley Hospital
ancora in vita e gli ultimi bollettini relativi parlano di «condizioni stabili». Le cronache, in
passato, hanno raccontano di
casi analoghi di morte. Ma mai
la sorte aveva colpito in questo
senso tre persone contemporaneamente. E mai si era accanita contro un atleta di vertice.
Ha provato a
salvare i familiari
caduti in una
cisterna.
La sorella è grave
nominato «emergente dell’anno» dall’associazione giocatori
della federazione irlandese,
era entrato nella rosa della prima squadra dell’Ulster (Irlanda del Nord, attuale club vice
campione d’Europa) nella stagione 2009-2010 (tre gettoni), per poi sfondare nella successiva. Anche se in quella da
poco cominciata era stato rallentato da una serie di infortuni, tra Celtic League e Heieneken Cup vantava già un totale 44 presenze. I tifosi del Ravenhill Stadium — una delle
culle ovali di quella parte di
mondo, come ben sa l’azzurro
IN CELTIC LEAGUE
Venerdì avrebbe
giocato a Parma
Possibile rinvio
Non è lieto il primo atto
ufficiale di Alfredo Gavazzi da
presidente federale. Il nuovo
n. 1 della Fir, ieri, insieme al
consiglio, agli atleti e agli
staff delle formazioni italiane
in Celtic League, ha espresso
il cordoglio del rugby
tricolore per la morte di
Spence. Proprio venerdì, per
la quarta giornata del torneo,
l’Ulster dovrebbe giocare al
XXV Aprile di Parma contro le
Zebre: «Fir e franchigia —
recita un comunicato —
rispetteranno i desideri della
famiglia di Nevin e dei suoi
compagni di squadra».
La carriera Spence, nel 2011
Carlo Del Fava,
che per l’Ulster
ha giocato nel
2007-2009 —
per lui stravedevano. Tanto che
ieri, proprio allo
stadio, le dimostrazioni di cordoglio sono state
numerosissime.
Nevin non aveva ancora raccolto caps in
Nazionale, ma nell’ultimo Sei Nazioni faceva parte del gruppo allenato da Declan Kidney. E a fine maggio, a
Kingsholm, uscendo dalla panchina, aveva giocato nell’Irlanda sconfitta dai
Barbarians guidati da John
Kirwan.
In Italia Nevin era di casa anche in Italia: nella carriera,
con l’Ulster, aveva giocato
(quasi sempre da titolare) tre
volte contro Treviso e quattro
contro gli Aironi, doppia sfida
di Heineken Cup della scorsa
stagione compresa. Giusto un
anno fa aveva giocato a Viadana, in dicembre a Monza per il
ritorno di Coppa e in marzo a
Monigo. Tante, tantissime le
reazioni. «Tutto il Paese — ha
detto Peter Robinson, primo
ministro dell’Irlanda del Nord
— si stringe intorno alla famiglia Spence. Ricordo bene la visita di Nevin e dei suoi compagni di squadra in Parlamento,
in primavera, per celebrare la
conquista della finale di Heineken Cup. Ci mancherà molto». «E’ una notizia devastante
— ha commentato Brian O’Driscoll, l’uomo più rappresentativo dell’ovale d’Irlanda — era
uno splendido talento». Condoglianze sono giunte anche
da Dan Carter, stella degli All
Blacks e da un’infinità di altri
giocatori sparsi nel mondo.
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Taccuino
AZZURRI ALL’ESTERO
Staibano superstar
Parisse non vince più
Per Fabio Staibano, in Premiership
inglese, terza partita su tre da pilone titolare dei London Wasps. Dopo
Saracens-Leicester, in un pub londinese, aggressione a Chris Ashton,
ala dei Saracens: un uomo ha cercato di rompergli un bicchiere in testa,
provocandogli alcune ferite. Nel
Top 14 francese nuova sconfitta dello Stade Français di Sergio Parisse,
ora terz’ultimo in classifica.
Premiership inglese (3˚ turno):
London Wasps-London Irish 43-14
(Masi/LW 80’, Staibano/LW fino al
40’); Saracens-Leicester 9-9 (Nieto/S fino al 47’; Castrogiovanni/L dal
50’). Classifica: Harlequins 15; Northampton 13; Leicester 12; Saracens 11; Bath 9; Wasps 8.
Top 14 francese (5˚ turno): Borde-
aux-Stade Français 30-22 (Parisse/SF 80’); Bayonne-Racing Parigi
18-25 (Dellapè/RP fino al 48’, Mi. Bergamasco/RP in panchina). Classifica: Tolone 22; Clermont 18; Biarritz
17; Tolosa, Castres 15; Grenoble, Racing Parigi 14; 12. Stade Français 6.
Pro D2 francese (4˚ turno): La Rochelle-Auch 24-10 (Canale/LR 80’,
Cedaro/LR dal 62’); Brive-Narbonne 24-16 (Furno/N dal 51’). Classifica: Oyonnax 15; Aurillac, Pau 12.
ECCELLENZA
Viadana e Calvisano
Promettenti vittorie
(i.m.) In Eccellenza (campionato alvia nel weekend) il Viadana dà una
lezione in amichevole al Rovigo, superandolo 38-13 (mete 6-1). I rossoblu perdono per alcune settimane il
seconda linea Maran per frattura al
setto nasale, stessa lesione subita
in allenamento pochi giorni prima
dal collega di reparto Tuniati. Per
Calvisano quarta vittoria su altrettante amichevoli: dopo i successi
contro Reggio Emilia, Padova e Mogliano, a Colorno (Pr), Crociati superati 19-10.
QUATTRO NAZIONI
Gryling squalificato
Carter è in ripresa
Nel Quattro Nazioni, dopo la quarta
giornata di sabato, sospeso per
due settimane il sudafricano Dean
Greyling per una testata rifilata a Richie McCaw, capitano All Blacks.
La Nuova Zelanda, già virtuale vincitrice del torneo, per la sfida ai Pumas del 29 settembre in Argentina
potrebbe recuperare Dan Carter,
che ha giocato solo sei delle ultime
14 partite della squadra (tutte vinte). «L’infortunio a un polpaccio sta
migliorando — ha spiegato il c.t. Steve Hansen — prenderemo una decisione tra 4-5 giorni».
AVEVA 22 ANNI
1 Nevin Spence,
22 anni, in maglia
Ulster, club col
quale in poco più
di due stagioni
aveva disputato
44 partite
2-3 Il cordoglio
dei tifosi al
Ravenhill
Stadium di
Belfast, culla
dell’ovale
irlandese
4 Uno striscione
con un tributo
AP, REUTERS
4
50
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
BASKET IL PERSONAGGIO
A
NUOVI
ARRIVI
La sfida di Recalcati
AARON PETTINARI
MONTEGRANARO
S
Zachary
Andrews
Ala centro, 2.03,
27 anni, lo
scorso anno era
ai L.A. D-Fenders
in D-League
S
Christian
Burns
Ala, 2.03, 27, ha
giocato in Polonia,
Portogallo,
Germania,
Ucraina e Israele
S
Kyle
Johnson
Guardia, 23 anni,
1.95, nazionale
inglese, lo
scorso anno in
Grecia e Cipro
S
Ronald
Steele
Guardia, 26 anni,
1.87, arriva dal
Tofas Bursa, in
Turchia, dopo due
stagioni in Israele
Carlo Recalcati ha accettato una nuova sfida: Montegranaro, una piccola città che
vive di basket e che tra mille difficoltà ha trovato la forza per
iniziare la settima stagione consecutiva in serie A.
Recalcati, cosa l’ha convinta a
dir sì a Montegranaro?
«Non è stato affatto difficile, a
me piace mettermi in gioco.
Certo, a tutti fa piacere allenare squadre che partono per vincere lo scudetto ma le motivazioni si trovano anche in realtà
come questa. Trovo tante similitudini con esperienze passate, come lo spirito vissuto a
Cantù, una cittadina piccola
che ha una grande partecipazione di pubblico e tifosi».
Ci sono similitudini anche con
Varese?
«Sì, le difficoltà economiche sono simili e anche qui si riparte
da un consorzio, anche se con
una forma differente. Varese
oggi è un modello per la pallacanestro in quanto non si spende mai più di quanto si ha in
cassa. Montegranaro ha preso
questa via».
«Montegranaro?
Perché mi piace
mettermi in gioco»
Il 67enne coach:
«Ovunque trovo
motivazioni
La Nazionale?
Merito di
Pianigiani»
Società spariscono e altre faticano a trovare gli sponsor.
«Il nostro movimento è in grande difficoltà. Purtroppo nessuno ha fatto nulla per evitare la
crisi e ora scontiamo la superficialità avuta in passato. Negli
ultimi tre anni sono scomparse
centinaia di club nei campionati minori e non è mai scattato
l’allarme per arrivare a una revisione generale del movimento. Per cambiare serve una nuova sensibilità da parte di tutti.
C’è chi lo ha capito e chi ancora
no».
Che squadra è la Sutor?
«Abbiamo cercato il giusto
equilibrio con le disponibilità
che avevamo. Sono rimasti Di
Bella e Mazzola, che conoscono la realtà, sono arrivati Cinciarini e Slay che portano esperienza e qualità importanti. Poi
ci sono giocatori che hanno voglia di emergere: Steele, Burns, Andrews e Johnson».
Steele può essere la stella?
PRE CAMPIONATO
Sutor battuta da Pesaro
Biella, doppia vittoria
(l.b.-cam.ca.-a.r.) A Porto Sant’Elpidio:
Pesaro-Montegranaro 83-71 (Amoroso 20,
Cavaliero 19; Cinciarini 15, Burns 14). A Biella:
Biella-Cremona 59-54 (Brackins 12, Jaramaz 9;
Huff 10, Jackson 9). Sabato ad Alba:
Biella–Reggio Emilia 67-66 (Mavunga e
Brackins 15; Chrysikopoulos 11; Taylor 14,
Antonutti 11). A Caserta: Roma-Venezia 86-84
dts (Datome 21, Goss e Czyk 18; Clark 33, Young
15, Zoroski 10): Avellino-Venezia 76-61 (Ebi e
Richardson 16, Hardy 13; Clark e Williams 17);
Caserta-Roma 76-70 (Chatfield 20, Jelovac 19,
Akindele 17; Lawal 16, Taylor 15, Datome 14).
Finale a Caorle: Cantù-Virtus Bologna 73-71
(Aradori 19, Smith 15; Smith 17, Poeta 14).
EUROPEE (g.d.-pe.m.) A Cagliari: OlympiacosSiena 71-67 (Gecevicius 11; Brown 14, Sanikidze
12, Carraretto 10); Fenerbahçe-Cska 70-65
(Peker 15, McCalebb 14; Ponkrashov 16). A Sofia:
Barcellona-Panathinaikos 85-80 (Ingles 18;
Schortsanitis e Kitchen 15). Semifinale: Lukoil
Sofia (avversaria di Cantù nel preliminare di
Eurolega)-Barcellona 69-71 (Jawai 21).
«Credo molto in lui e nelle sue
potenzialità. Sta cercando di
capire la nuova realtà ma è capace di produrre punti e far girare la squadra. Lo vedo bene
anche accanto a Di Bella».
Burns lo avrebbe voluto già lo
scorso anno a Varese.
«Ha un dinamismo notevole,
nonostante la stazza. Lo avrei
voluto lo scorso anno se Kangur fosse andato a Siena. Viene
da un infortunio serio e lo stiamo aspettando. Andrews e
Johnson sono delle scommesse
perché per la prima volta si trovano a fare i conti con un campionato di un certo livello».
Cosa pensa della qualificazione della Nazionale all’Europeo?
«Coach Pianigiani ha fatto un
grande lavoro e ha il merito di
aver costruito un gruppo che
ha questo spirito. Le otto vittorie consecutive sono un punto
di partenza. È bello vedere i giocatori che combattono per l’azzurro. Quando c’è questo clima
è più facile poi lavorare per su-
perare anche i limiti che si hanno. Ora però si deve avere la capacità di non esaltarsi troppo.
È storia che quando restiamo
umili siamo capaci di compiere
grandi imprese».
Come potranno inserirsi Bargnani e Belinelli?
«È sicuramente un tema delicato e dipende dal momento in
cui il gruppo lo vai a formare. A
me capitò con Pozzecco. All’inizio il gruppo non era pronto
per accettare la sua personalità
così fui costretto a fare una scelta. Arrivò il bronzo europeo e,
una volta che il gruppo si è consolidato, l’anno successivo fu
più facile inserire anche il Poz,
tanto che riuscimmo in un’impresa ancora più grande, l’argento olimpico. Sarà importante la chimica del gruppo. Se si
sentirà sicuro e forte come quest’estate, non credo che ci saranno problemi ad accettare le
personalità notevoli di Belinelli e Bargnani».
la scheda
CARLO RECALCATI
67 ANNI
ALLENATORE
Nato a Milano l’11
settembre 1945, ha giocato
per 17 stagioni a Cantù dove
ha vinto due scudetti, nel
1968 e nel 1975. Ha chiuso
la carriera da allenatore
giocatore a Parma nel 1981.
Ha giocato 166 partite in
Nazionale.
I CLUB Ha allenato a
Bergamo, Cantù, Reggio
Calabria, Milano (Arese), Varese
(due volte), Fortitudo, Siena. Ha
vinto 3 scudetti: Varese (1999),
Fortitudo (2000) e Siena (2004).
LA NAZIONALE C.t. dal 2001
al 2009, ha vinto il bronzo
all’Europeo 2003 e l’argento
all’Olimpiade 2004.
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PALLAVOLO IL TECNICO NELLA SUA TORINO
Berruto: una medaglia che ritorna in parrocchia
L’oratorio di San
Bernardino ha
festeggiato il c.t.
azzurro bronzo a
Londra 2012
FABRIZIO TURCO
TORINO
Dopodomani sarà ospite
del Quirinale nella celebrazione che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
dedicherà ai medagliati olimpici e paralimpici azzurri. Ma
la gran festa alla medaglia di
bronzo di Londra 2012 Mauro
Berruto l’hanno fatta i suoi vecchi amici, ieri mattina a casa
sua. Ora della Messa, appuntamento all’oratorio San Bernardino, quartiere Borgo San Pao-
lo, proprio nel cuore di Torino. «Questa è casa mia, qui sono stato battezzato, sono cresciuto e ho mosso i primi passi
— indica Berruto —. E poi laggiù, trecento metri più avanti,
c’è il Cus Torino che è la mia
casa sportiva». Il tecnico piemontese non lo dice, ma pochi
metri più avanti ci vive ancora, proprio davanti al Palasport Ruffini, la culla del volley cittadino. «E devo dire che
in questo momento la pallavolo a Torino sta riprendendo
quota: quest’anno, a tal proposito, sono molto curioso di vedere la crescita del Chieri-Torino. Di certo l’arrivo di Francesca Piccinini rappresenta un
bel salto di qualità per una
piazza, come questa, che ha
tanta voglia di pallavolo».
Domenica diversa Nel suo cuo-
re, però, resta la domenica di-
versa, quella vissuta con i suoi
amici: «E’ stata una bella festa,
una rimpatriata per trascorrere una giornata con gli amici
di sempre, con quelle persone
con cui sono cresciuto per
trent’anni» sorride Berruto
che non ha mai perso l’abitudine di considerare Borgo San
Paolo il suo rifugio, anche
quando allenava in Grecia o la
Nazionale finlandese. Mentre
parla, il tecnico-formatore tiene mano nella mano il figlioletto Francesco che indossa la
maglia granata del Toro, un
marchio di fabbrica a Borgo
San Paolo. E proprio il rapporto con i giovani è al centro della sua idea di volley: «Non a
caso in settimana inizierò da
Roma una sorta di giro d’Italia
per lavorare con i ragazzi e per
scoprire i talenti di domani —
spiega Mauro Berruto, il quale
oltre che c.t. è anche direttore
remo in palestra a partire da
aprile, poi ci giocheremo World League e, a settembre, l’Europeo».
Marquez Intanto ieri mattina
Messa, pranzo e poi naturalmente sport all’oratorio per Berruto FT
Fra due giorni
la festa da
Napolitano. Ieri:
«Qui fra gli amici
di una vita intera»
tecnico di tutte le rappresentative maschili azzurre —. I giovani sono il nostro futuro, ma
questo è un discorso più ampio, che non si limita ovviamente all’ambito della pallavolo. La Nazionale? Per quanto
riguarda la seniores, ci ritrove-
ha stretto mani, fatto foto e abbracciato tanti amici; un boccone tutti insieme fino alla torta tricolore con la sua foto festante, e poi avanti con la pallavolo, il calcetto e attività ricreative varie. Perché una medaglia olimpica si festeggia soprattutto così, in punta di piedi, quasi avesse paura di disturbare, alla vecchia moda sabauda che tanto si addice al
tecnico azzurro. Anche perché, come dice il suo amato Gabriel Garcia Marquez, «La vita
non è quella che si è vissuta,
ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla».
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
51
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Atletica
Dibaba sulla mezza
Esordisce in 1h07’35"
Ippica IL DRIVER FA BIS AD AMBURGO, SFORTUNATO IL FANTINO
Bellei ancora campione europeo
Dettori e Farhh beffati a Parigi
La rabbia di Lanfranco
Dettori punito per una sola testa (quella di Moonlight
Cloud davanti al suo Farhh a
Parigi) e la gioia di Enrico Bellei, che si conferma campione
europeo dei driver. Sono i nostri uomini più rappresentativi della nostra immagine ippica e continuano a restare in
primo piano.
Bellei ok Ad Amburgo, il 48en-
ne Enrico Bellei raddoppia il
titolo europeo della categoria
conquistato due anni fa a Tori-
Enrico Bellei, 48 anni DE NARDIN
no. Due giorni di gare, prove a
punteggio e alla fine sono
emersi i 4 guidatori più famosi, con Bellei a 94 punti primo
davanti allo svedese Bjorn Goop (90), quindi l’austriaco Gerhard Mayr (73) e il francese
Pierre Vercruysse (64). Bellei
ha vinto due volte nella prima
giornata, mentre ieri gli sono
bastati dei piazzamenti per tenere a bada il rivale scandinavo. Un solo altro italiano è presente nell’albo d’oro di questa
manifestazione: Pietro Gubellini, a segno nel lontano 1990.
Dettori secondo A Parigi nel
Moulin (gr. 1, m 1600) con 4
cavalli al via, Moonlight
Cloud (T. Jarnet) dopo una
lotta serratissima ha domato
le resistenze di Farhh. Dettori
ci ha provato andando al comando e gestendo il ritmo,
ma l’allieva di Freddy Head,
dopo il De Gheest ha messo a
segno un altro gruppo 1, mentre Frankie deve gestire un’altra giornata amara: non l’ha
detto, ma la scelta di Barzalona al suo posto in sella al Godolphin Encke (il giustiziere
A Parigi Moonlight Cloud batte di una testa Farhh con Dettori FORNI
di Camelot) non deve averla
digerita troppo bene... Nei
trial in vista dell’Arc il giapponese Orfevre (C. Soumillon)
ha vinto il Foy respingendo
Meandre. Nel Niel il successo
non è sfuggito a Saonois (A.
Hamelin), già re del Derby
francese. Terzo Last Train.
Poi il Vermeille (gr. 1, m
2400) andato a Shareta (C.P.
Lemaire) che dopo il 2˚ nell’Arc 2011 punterà al bersaglio grosso.
COMMANDER STOP 14 GIORNI La
clamorosa sconfitta nell'Aby Stora
Pris di Commander Crowe potrebbe
avere una spiegazione. Dopo la seconda prova (vinta come la prima da Sebastian K), il veterinario dell’ippodromo di Goteborg ha ritenuto opportuno
somministrare delle flebo al sauro allenato da Fabrice Souloy. Il cavallo è apparso disidratato e il veterinario ha allontanato Commander Crowe dalle
corse per i prossimi 14 giorni: molto
probabilmente domenica 30 salterà la
finale di Stoccolma della prima edizione del circuito Masters du Trot, in cui
Commander Crowe è al primo posto
in classifica.
A ROMA A Capannelle due listed. Il
Premio Divino Amore (m 1000) è stato
vinto da Elettrotreno (F. Branca, trainer Attilo Giorgi) che ha battuto il favorito Gordol du Mes. Nel Repubbliche
Marinare (m 1500) dominio di Punta
Stella (M. Esposito, trainer Daniele
Zarrolli).
OGGI QUINTÉ A SAN GIOVANNI (inizio convegno alle 15.25) scegliamo
Possession ANs (18), Prima d’Esi (9),
Perignon (17), Pepita del Ronco (14),
Panama Trio (7) e Potter Jet (16).
SI CORRE ANCHE Trotto: Taranto
(15.50) e Treviso (15.10). Galoppo: Corridonia (16.15).
NEWCASTLE (Ing) — Grande esordio di Tirunesh Dibaba sulla mezza maratona a
Newcastle, nella Great North Run. L’olimpionica etiope, che in primavera dovrebbe debuttare in maratona, con 1h07’35",
ha battuto la keniana Edna Kiplagat e la
connazionale Gelana. Uomini: 1. W. Kipsang (Ken) 59’06"; 2. Kogo (Ken) 59’07";
3. Merga (Eti) 59’56"; 4. Kigen (Ken)
1h00’18"; 5. Bett (Ken) 1h00’51". Donne: 1.
T. Dibaba (Eti) 1h07’35"; 2. E. Kiplagat
(Ken) 1h07’41"; 3. Gelana (Eti) 1h07’48"; 4.
Prokopcuka (Let) 1h08’09"; 5. Pavey (Gb)
1h09’20".
Tariku a Castelbuono
CASTELBUONO (Pa) — (l.m.) All’87˚ Giro
di Castelbuono, che festeggia i 100 anni,
vittoria dell’etiope Tariku Bekele, fratellino di Kenenisa e bronzo sui 10.000 a Londra. Sui 10 km ha preceduto il keniano
Longosiwa, bronzo olimpico sui 5000 e
l’iridato junior dei 10.000, l’etiope Mukthar. Quarto l’oro di Londra sui 3000 siepi, il keniano Kemboi. Primo azzurro Patrick Nasti, 7˚. Uomini: 1. T. Bekele (Eti)
30’01"; 2. Longosiwa (Ken) 30’12"; 3.
Mukhtar (Eti) 30’21"; 4. E. Kemboi (Ken)
31’08"; 5. Merga (Eti); 6. Chepyegon
(Uga) 31’13"; 7. Nasti 31’22"; 8. Scaini
31’55"; 9. Floriani 32’00"; 10. Ferreira
(Por) 32’02"; rit. Pertile e La Rosa.
Trost ancora 1.90
(si.g.) Alessia Trost ancora in forma a Spilimbergo (Pn), dove nell’alto salta 1.90 e
sfiora il record italiano junior a 1.94. A Spilimbergo. Uomini. Martello (6 kg): Bortolato (j) 73.73. Donne. Peso: Stevanato
14.56. A Firenze. Uomini. Giavellotto: Puccini 74.76. Donne. 100 hs (+1.8): G. Pennella 13"72. A Terni. Uomini. Peso: Dal Soglio
18.14; Ricci 17.80; Di Maggio 17.40. Disco:
Albertazzi 60.98; Faloci 57.26. Donne. Peso: Bordignon 15.61. Disco: Aniballi
53.56; Bordignon 53.27. Martello: Palmieri 62.55; Magni 60.43. A Rieti. Uomini.
400: Turchi 47"51. Donne. 100 hs (-1.5):
Borsi 13"68. A R. Calabria. Donne. Peso:
Cantarella (j) 14.54.
CHALLENGE MULTIPLE (l.e.) Al belga
Van Alpen, 4˚ a Londra e all’ucraina Yosypenko (6a la giavellottista ceca Spotakova con 5880 punti) il Decastare di Talence (Fra), ultima prova del Challenge
Iaaf di prove multiple vinto dal belga stesso e dalla russa Chernova. Uomini. Decathlon: 1. Van Alphen (Bel) 8293; 2. Kasyanov (Ucr) 8218; 3. Helcelet (R.Cec)
8064. Donne. Eptathlon: 1. Yosypenko
(Ucr) 6401; 2. Djiamou 6390; 3. Chernova
(Rus) 6315.
Baseball
A REGGIO LA SERIE A (i.m.) Reggio Emilia si laurea campione della serie A federale battendo il Rovigo in finale per 3-0
(4-3, 5-4, 11-1).
Boxe MONDIALE MEDI
Hockey ghiaccio
Hockey pista EUROPEO
Martinez scalza Nhl, è serrata
Terzo posto
Chavez ai punti Stelle in Europa per gli azzurri
(r.g.) A Las Vegas, l’argentino Gabriel Martinez
(50-2-2) ha scalzato dal trono
dei medi Wbc il messicano Julio Cesar Chavez jr. (Mes,
46-1-1), alla prima sconfitta.
Match dominato per 11 round
dallo sfidante, che ha rischiato
di finire ko nell’ultimo sotto i
colpi di Chavez, autore di un
«kd». Troppo poco. Verdetto
unanime; 117-110, 117-110;
118-109. Chavez ha guadagnato 3 milioni di dollari, la
metà il nuovo campione. Roman Martinez (Por. 26-1-1)
ha battuto Miguel Beltran jr.
(Mes. 27-2) sd, per la vacante
cintura Wbo superpiuma. Guillermo Rigondeaux (Cub. 11)
mantiene la cintura supergallo Wba battendo Robert Marroquin (Usa 22-2) p.12.
ALTRI MONDIALI (r.g.) A Las Vegas
facile difesa superwelter Wbc di Saul
Alvarez (Mes, 41-0-1) che costringe al
kot 5. Joselito Lopez (Usa, 30-5), Jhonny Gonzales (Mes, 52-8) passa la cintura Wbc piuma a Daniel Ponce De Leon (Mes, 44-4) ai punti dopo 8 riprese
(ferita dello sfidante) avanti nei cartellini. Nei gallo Ibf, Leo Santa Cruz (Mes,
21-0-1) costringe alla resa lo sfidante
Eric Morel (Por, 46-3) 36 anni, kot 6.
Chavez atterra Martinez BOZZANI
Il russo Evgeni Malkin, 26 anni AP
In Nhl è ufficialmente serrata, la quarta negli ultimi
vent’anni: alle sei italiane di ieri mattina sono scaduti i termini per il rinnovo del contratto
di lavoro collettivo. E la stagione, che avrebbe dovuto prendere il via l’11 ottobre, è sospesa a
data da destinarsi. L’offerta iniziale dei proprietari era di concedere il 43% dei ricavi complessivi ai giocatori. Successivamente si è saliti al 47, ma non è
bastato. Molti giocatori, in queste ore, stanno trattando con
club europei, italiani compresi.
I migliori potrebbero finire in
Khl: Evgeni Malkin (Pittsburgh) e Sergei Gonchar (Ottawa)
si sarebbero già accordati col
Magnitogorsk. La stella che più
fa gola è Sidney Crosby. Intanto il presidente Medvedev ribadisce l’ingresso in Khl nel
2013-14 di quattro nuove squadre, tra cui il Milano. Ma per i
lombardi i problemi sul tavolo
sono sempre gli stessi.
SERIE A (m.l.) Al Val di Fassa il 26enne
attaccante ceco Jakub Sindel, draftato
da Chicago nel 2004 (54ª scelta) e 21
partite in Khl (Dinamo Riga). Per il Milano vittoria 2-0 in amichevole a Pergine.
(m.nan) La Spagna è ancora campione d’Europa. A Paredes, in Portogallo, gli iberici
hanno conquistato il titolo continentale battendo nella sfida
decisiva, con un gol di Bargallò a 6 secondi dalla fine, i padroni di casa del Portogallo
per 5-4 (p.t. 2-3; 3 Bargallò, 2
Gil; 3 Ventura, 1 Neves) confermandosi per la settima volta consecutiva, sedicesima volta in totale, sul trono continentale. L’Italia del c.t. Massimo
Mariotti finisce al terzo posto
grazie al successo per 4-1 contro la Svizzera (p.t. 1-1; 2 Festa, Nicolas, Deoro) e riconquista il podio che mancava dal
bronzo dell’edizione 2008.
Risultati sesta giornata: Francia-Inghilterra 7-1, Svizzera-Spagna 0-6,
Portogallo-Germania 9-1. settima giornata: Germania-Francia 3-4, Italia-Svizzera 4-1, Spagna-Portogallo
5-4. Classifica: Spagna 18, Portogallo
15, Italia 12, Francia 9, Svizzera 6, Germania 3, Inghilterra 0.
Albo d’oro recente: 1990 Italia,
1992-1998 Portogallo, 2000-2012 Spagna.
La Spagna campione d’Europa EPA
Pallanuoto UNDER 19 DONNE
Italia di bronzo
nell’Europeo
Canoa
Molmenti tricolore
(a.fr.) Sono bastati due allenamenti, dopo un mese e mezzo di inattività, al campione olimpico di kayak Daniele Molmenti
per vincere agevolmente il titolo italiano
a Valstagna (Vi). Grande seconda manche del 28enne di Torre di Pordenone
che chiude in 1’26"53, staccando di 1"93
Lukas Mayr. Tra le donne, Clara Giai
Pron in 1’46"68 precede Sabattini di 6"99
e Lucato. Nel C1 il campione è Roberto
Colazingari. Nel femminile, titolo alla Sabatini. Il duo Camporesi-Ferrari vince nel
C2. Infine la prova a squadre. Uomini: nel
C1 titolo a Colazingari, Masoero e Benetti; nel K1 Molmenti, Paolini e Giovanni de
Gennaro. Donne: nel K1 Sabbatini, Di Giovanni, Tassarotti; nel C2 Camporesi-Sarti, Bellotti-Ferrari, De Cristofaro-Allushi.
Ghiaccio
Valeria Palmieri, classe 1993
Uno splendido bronzo
per l’Italia nell’Europeo Under
19 femminile di Chelyabinsk,
in Russia. Nella finalina con la
Grecia (che nel match della fase preliminare si era imposta
10-5), le azzurrine si hanno
vinto 8-7 dopo i supplementari, con rete decisiva della catanese Valeria Palmieri, centroboa che già gravita anche nel
Setterosa. I tempi regolamentari si erano chiusi 7-7. «Le ragazze meritavano questa medaglia e ci hanno sempre creduto dal primo giorno di collegiale al centro federale di
Ostia», dice il c.t. Paolo Zizza.
Nel combattuto match per
l’oro, la Russia ha superato
l’Ungheria 11-10. Con Palmieri, le altre azzurrine sono Sparano, Lavi, Marletta, Viacava,
Millo, Grillo, Dario, Pomeri,
Tabani, Galardi, Bonino e Zerbone.
IN CROAZIA Da ieri, Ivica Tucak è ufficialmente il nuovo c.t. croato al posto
di Ratko Rudic, passato a incarichi dirigenziali per suo volere. La Federazione ha anche rieletto alla presidenza
Predrag Sloboda.
FIGURA A Linz (Aut) conclusa la terza
tappa del Gp di figura junior. Uomini. Finale: 1. (1.1.) Chen (Usa) 222.00; 18. (18.18.)
Settembrini 97.59. Donne. Finale: 1. (1.1.)
Radionova (Rus) 182.86; 19. (15.19.) Ag.
Garlisi 97.57.
Judo
AD ALGHERO (e.d.d.) Terzo posto per
l’Italia femminile nel 20˚ Trofeo Città di
Alghero. Con Rosalba Forciniti a bordo
tatami a incitare le azzurre guidate da
Alessandra Giungi, l’Italia è stata superata dalla Slovenia in semifinale e ha poi battuto l’Ungheria per il terzo posto. Titolo
alle slovene (battuta la Francia). Azzurri
al primo posto invece nel kata, Ubaldo
Volpi e Maurizio Calderini si sono imposti
nel Kodokan goshin jitsu.
Motonautica
TRICOLORE Il ritorno al Circeo dell’off
shore ha portato anche il titolo di campione italiano per Diego Testa a bordo del
Sorbino off shore racing col fratello Ettore. Testa ieri 3o nel gran Premio San Felice Circeo vinto da Barone che è secondo
in classifica alla vigilia della prova del 20
a Como che servirà solo per completare
il podio.
Nuoto
AUSTRALIANI (al.f.) In chiusura dei campionati australiani di Perth (25 m), Kenneth To migliora il primato nazionale dei
100 misti. Uomini: 100 sl Abood 47"33,
D’Orsogna 47"35; 1500 sl Harrison
14’43"26; 50 do Hurley 23"49; 200 do Delaney 1’51"75; 50 ra Sprenger 26"96; 100
mx To 51"64 (r.n.). Donne: 50 sl Guehrer
24"45; 100 ra Marshall 1’06"42; 200 mx
Ngawati 2’10"17.
Hockey ghiaccio
A POLA
Storica sfida
nell’anfiteatro
Oltre 7000 spettatori
hanno seguito nella straordinaria sede dell’anfiteatro di
Pola (Cro) la sfida di Ebel
League tra Medvescak
Zagabria e Olimpija Lubjana
(che si è imposta 3-2). Unico
contrattempo: il clima mite
che ha fatto ritardare di un
paio d’ore l’inizio della
storica partita: l’arena di
Pola è stata costruita tra il
27 a.c. e il 67 d.c.
SINCRONETTE (al.f.) Ai mondiali juniores
di Volos (Gre), le azzurre Benvenuto, Cavanna, Di Ruggiero, Galli, Marciante, Pascucci, Rotondi e Savi chiudono al 7º posto la squadra con 154.897 punti; successo per la Russia davanti a Giappone e
Ucraina. Domiziana Cavanna e Gemma
Galli sono none nel duo con 154.712 punti.
Viola Musso chiude all'8˚ posto il solo
con 154.882 punti.
Pallavolo
QUALIFICAZIONI EUROPEE (a.a.) Si è
conclusa la seconda fase delle qualificazioni agli Europei 2013. La Bulgaria di Abbondanza, supera anche l’Ungheria 3-0 e
si qualifica insieme a Spagna, Olanda,
Azerbagian, Croazia e Belgio. Gli ultimi 3
posti dagli spareggi di maggio tra la Repubblica Ceca di Parisi e la Romania,
Ucraina-Francia e Bielorussia-Slovacchia. Nel maschile, guadagnano il pass:
Bielorussia, Olanda, Rep. Ceca, Finlandia, Germania e Francia. A maggio: Croazia-Slovenia, Grecia-Belgio e Turchia-Lettonia; eliminato il Portogallo di
Gulinelli.
AMICI (s.cam-f.c.) A Poggio Rusco il Bratislava di Zanini ha superato 3-2 la Cmc
Ravenna con 6 assenti. Incasso devoluto alle popolazioni terremotate. Maschile: Molfetta (Del Vecchio e Morelli 13)-Matera (Janusek 13) 4-0. Ortona (Cetrullo
24)-Potenza Picena (Della Corte 21) 3-1.
Il Vero volley Monza si è imposto a Lugano 3-2 nella seconda amichevole contro
il team guidato da Mario Motta. L’Andreoli Latina ha vinto ad Avellino il memorial
Imbimbo: Andreoli (Jarosz 17, Fragkos
11)-Sidigas Atripalda 3-0; 3˚: Bcc Castellana Grotte-Aiello Corigliano 3-2. Femminile: Terre Verdiane Fontanellato-Icos
Crema 0-3.
Paralimpiadi
MINETTI RADDOPPIA Annalisa Minetti,
bronzo dei 1500 alla Paralimpiade di Londra, ha deciso in vista dei Giochi di Rio
2016 di dedicarsi anche al ciclismo su pista senza abbandonare l’atletica. Per la
cantante non vedente il prossimo grande
impegno sarà ai Mondiali Icp in programma nel luglio 2013 in Francia, dove, insieme alla guida Andrea Giocondi, gareggerà sugli 800.
Tamburello
PLAYOFF Girone 1: Callianetto-Sommacampagna 13-3; Monte–Castellaro 13-4.
Classifica: Callianetto 9, Sommacampagna 6, Monte 3, Castellaro 0. Girone 2:
Medole-Carpeneto 13-1; Solferino– Cremolino 13-11. Classifica: Medole 9, Carpeneto 6, Solferino 2, Cremolino 1. Playout:
Cavrianese-Mezzolombardo 13-10; Malavicina-Filago 6-13. Classifica: Cavrianese
8, Mezzolombardo 6, Filago 4, Malavicina 0.
Varie
DELTAPLANO E PARAPENDIO L’Italia
rientra da Kayseri (Tur) con altri due titoli
europei di volo in deltaplano, a squadre e
individuale con Alessandro Ploner. A Saint André les Alpes (Fra) Nicole Fedele è
d’oro agli Europei di volo in parapendio.
Vela
D’ALÌ VA Pietro D’Alì su TX active i.nova
ha vinto la tappa lunga da Marsiglia ad
Ajaccio (in solitaria) del campionato francese di Figaro, la Med Race. Oggi tappa
costiera in Corsica.
ROLEX SWAN CUP (r.ra.) Conclusa a
Porto Cervo la 17a edizione della Rolex
Swan Cup Questi i vincitori nelle singole
categorie. Maxi: Bronenosec. Grand Prix:
Natalia. Classic: Ondine. Tra gli Swan 45
vince Earlybird che si aggiudica anche il
campionato del mondo di classe.
52
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
ALTRI MONDI
Ma s’è capito quali sono
i progetti di Berlusconi?
Il Cavaliere torna
a parlare e fa il filo
a Renzi: «Abbiamo
le stesse idee».
Poi promette
di cancellare l’Imu:
la campagna
elettorale
è già cominciata
È parecchio tempo che non
parliamo di Berlusconi anche
perché Berlusconi se ne sta zitto
e buono, senza farci sapere che
cosa pensa fino in fondo dell’attuale situazione politica e senza
dirci se sarà lui alle prossime elezioni il candidato premier del
centrodestra. Ma ieri il Cavaliere ha accettato di imbarcarsi a
Venezia sulla nave MSC Divina
che porta in crociera verso la Turchia i lettori del Giornale e il direttore del quotidiano Alessandro Sallusti. Berlusconi non farà
tutto il viaggio, ma resterà a bordo un paio di giorni. Il tempo per
una cena e per un’intervista a beneficio dei naviganti, resa al direttore Sallusti. Gli italiani possono leggerla oggi su quel quotidiano, ma le agenzie ne hanno
fornito ampi stralci e se ne può
cavare qualche indicazione sulle
intenzioni del Cavaliere.
1Colmo dei colmi: le televisioni
non erano ammesse.
E l’intervistatore era un amico.
Quindi nessuna domanda sulla
sorprendente dichiarazione
d’interesse per La7 ufficializzata da Mediaset né sulla storia relativa all’asta delle frequenze
né sui conti preoccupanti del
gruppo. Tuttavia, Berlusconi
ha detto o ridetto parecchie cose. Quello che ci aspetta sembra chiaro.
2
Si ricandida?
A questa domanda aveva già risposto sabato, ai cronisti che lo
assediavano al momento di im-
sta qualcun altro: per esempio,
Montezemolo.
4
E su Monti?
Sappiamo che Berlusconi è un
sostenitore di Monti, col problema però che metà del suo partito vede il Professore come il fumo negli occhi. Nell’intervista
di ieri, ha criticato il governo:
la pressione fiscale è arrivata al
55%, se vinceremo aboliremo
l’Imu, soprattutto bisogna far
fuori il Fiscal compact che impedisce la crescita.
5
Abbia pazienza, ma il Fiscal
compact mi risulta ancora pesante da digerire.
Silvio Berlusconi nel porto di Bari, appena sceso dalla nave MSC Divina,
seconda tappa della crociera coi lettori del quotidiano «Il Giornale» ANSA
barcarsi. Dipende — dice, e ha
senso credergli — da due cose:
la nuova legge elettorale e la vittoria o no di Renzi alle primarie
del centrosinistra. Bisogna leggere questa affermazione così:
se la legge elettorale sarà concepita in modo da mitigare o banalizzare la sconfitta del centrodestra, allora il Cav potrebbe
esporsi. Se il Pd si spaccasse per
colpa di una vittoria di Renzi, si
potrebbe correre perché vi sarebbe qualche speranza di vittoria. Paradossalmente, però, Berlusconi dice che si candiderebbe soprattutto se vincesse Bersani: in quel caso bisognerebbe
far di tutto — parole sue — per
non consegnare il Paese ai comunisti. Renzi invece, secondo
lui, non è un comunista e se battesse Bersani alle primarie trasformerebbe il Pd in una forza
socialdemocratica. «Renzi si
batte per le nostre idee» ha detto, frase che non ha fatto piacere all’entourage del sindaco di
Firenze dato che conferma quello che sostengono i suoi avver-
sari, e cioè che Renzi è una specie di Berlusconi di sinistra (o
addirittura senza sinistra).
3
Che legge elettorale gli andrebbe bene?
Una legge che impedisse al vincitore Bersani di entrare a Palazzo Chigi col 54% dei seggi alla Camera, come oggi è garantito dal Porcellum. E tuttavia: se
il Pd si spaccasse e il Pdl (o come si chiamerà) avesse la possibilità di vincere, scommettiamo che il Porcellum resterebbe
in piedi? Ho il sospetto che anche per questo il centrodestra,
sul punto, cincischi: se vincesse
Renzi... Il fatto è che i sondaggi
danno i berluscones al 18% sia
che il Cav capeggi le liste sia
che le capeggi qualcun altro. Ieri Berlusconi sì è sperticato in
elogi, oltre che per Renzi, per
Alfano. L’altro quotidiano amico suo, Libero, sempre ieri strologava che il Cavaliere metterebbe volentieri in testa alla li-
Glielo devo spiegare tutte le volte, perché lei se lo dimentica
sempre. Tra le tante intese raggiunte alla fine di giugno per
preparare il terreno agli eventuali aiuti di cui l’Italia potrebbe avere bisogno, si è convenuto che a partire dal 2014 i Paesi
devono abbattere la parte eccedente il 60% del debito a colpi
del 20% l’anno. Per noi sarebbero mille miliardi, cioè 200 miliardi l’anno. Siccome però il
«debito aggregato» (cioè debito pubblico più indebitamento
delle famiglie) risulta assai meno sfavorevole, ci è stato concesso di rientrare a colpi di 50
miliardi l’anno, cioè in cinque
anni dovremmo trovarci, invece che con un debito al 123%
del Pil, con un debito al 100 per
100 del Pil. Anche 50 miliardi
l’anno sembrano però una follia, e infatti il ministro Grilli sta
lavorando su un’ipotesi da una
ventina di miliardi l’anno attraverso la vendita di beni pubblici alla Cassa depositi e prestiti.
Berlusconi dice che tutto questo meccanismo, e gli altri lacci
e lacciuoli europei, impediscono la crescita. Ed è difficile dargli torto. Sallusti è tuttavia riuscito a fargli dire quale sarebbe
la via alternativa. «La Germania purtroppo ci impedisce di
stampare moneta...». La via alternativa sarebbe cioè una bella inflazione. Il sogno di tutti coloro che devono restituire un
mucchio di soldi.
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d notizie
Tascabili
lafrase
DEL GIORNO
Il fatto del giorno _il rilancio dell’ex premier
DI GIORGIO DELL’ARTI
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Erano stati fermati venerdì
Adinolfi, i due anarchici
rimangono in carcere
Restano in carcere Alfredo Cospito e Nicola
Gai, gli anarchici torinesi ritenuti dai pm di Genova
responsabili dell’attentato del 7 maggio a Roberto
Adinolfi, a.d. di Ansaldo Nucleare, e accusati di
lesioni gravi aggravate con finalità di terrorismo,
furto aggravato, detenzione e uso di arma illegale.
Dopo il fermo di venerdì, il gip di Torino ha convalidato l’arresto di Cospito (c’è «concreto pericolo di
fuga») e ha ordinato la custodia in carcere per tutti
e due perché a loro carico esistono «nuovi e importanti elementi». Ora il fascicolo sarà trasmesso a
Genova, dove il gip dovrà rinnovare la custodia.
È SILVIO
IL PRIMO
ROTTAMATO
«Oggi
scopriamo
che
Berlusconi è
socialdemocratico Fabbrica Italia, futuro in bilico
a sua I sindacati contro Fiat:
insaputa.
Scherzi «Un calo di produzione
a parte, per noi è inaccettabile»
il Cavaliere
sa che se
vinciamo
noi, lui è
il primo
rottamato.
E quindi
preferisce
(legittimamente)
giocarsela
con Vendola
o con Raffaele Bonanni (Cisl) con Sergio Marchionne ANSA
Bersani.
Ecco perché
Dopo il duro attacco della Cgil, anche Uil
fa di tutto e Cisl intervengono sul caso Fiat e Fabbrica
per metterci Italia. «Non possiamo accettare riduzioni della
in difficoltà. capacità produttiva. Noi crediamo ancora che
Fiat possa restare competitiva, ma bisogna
Ma noi la
crederci e fare gli investimenti necessari», dice
siamo più il leader della Uil Luigi Angeletti. «Marchionne
forti delle farebbe bene a chiarire il concetto e spiegare
sue se il programma è sospeso solo fino a quando
trappole il mercato non inverte il trend o se l’intenzione
mediatiche. è cambiare indipendentemente dalle vendite»,
Altro che afferma invece Raffaele Bonanni, della Cisl.
"ghe pensi
mi": adesso Grave incidente in Trentino
tocca a noi.
Adesso!» Quad cade nel burrone
MATTEO RENZI
CANDIDATO
PRIMARIE
DEL PD
Muoiono zia e nipote
Due donne, zia e nipote di 40 e 20 anni,
sono morte ieri dopo aver avuto un incidente in
Trentino con un quad, una sorta di moto a quattro
ruote usata per fare fuoristrada. Le due stavano
percorrendo la strada forestale tra Passo Durone e
Malga Stabio, quando il mezzo si è ribaltato finendo
in un burrone. Il 118 ha immediatamente inviato un
elicottero, ma l’intervento dei soccorritori è stato
particolarmente difficile perché le donne, entrambe
di Cavrasto (Tn), erano precipitate per molti metri.
Il medico è stato calato con il verricello ma quando
le ha raggiunte, ha solo constatato la loro morte.
Codice cliente: 5104377
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
ALTRI MONDI
IL MOVIMENTO HA UN ANNO
Occupy Wall Street
Arresti e nuovi blitz
Occupy Wall Street, il
movimento nato a New York per
contrastare il sistema delle banche, compie oggi un anno. I primi
festeggiamenti, in vista dell’appuntamento di oggi per bloccare
la Borsa di Wall Street, si traducono nei primi arresti: almeno 25
persone sono state fermate
dalla polizia durante il corteo di
sabato (nella foto Lapresse), da
Washington Square a Zuccotti
Park, il «cuore» del movimento.
L’ATTACCO A EST DEL PAESE
Raid Nato fa strage
Uccise otto afgane
Sale sempre di più la tensione in Afghanistan: almeno
16 persone, comprese 8 donne,
sono state uccise ieri da bombe
LA GAZZETTA DELLO SPORT
53
lanciate dalla Nato nel corso di
un’operazione anti talebani nella
provincia di Langham, nella zona
est del Paese. Ma la violenza ha
colpito anche i militari dell’Isaf,
le forze internazionali: nel Sud
quattro soldati americani sono
stati infatti uccisi da un poliziotto afgano in un checkpoint.
A tutta
Salute
La furia islamica si placa:
50 in carcere per Stevens
RIECCO
L’AREA C
Fermati in Libia i responsabili della morte del diplomatico americano
e di altre tre persone. Evacuate le ambasciate Usa in Tunisia e Sudan
Bere 4 bicchieri
di alcolici al giorno
S
Milano: da fa male al cervello
ELISABETTA ESPOSITO
Le strade sono ancora
sporche di sangue, nell’aria c’è
puzza di bruciato. E silenzio.
Bengasi, Il Cairo, Khartoum e
Tunisi riprendono fiato. Solo
ad Ankara, in Turchia, ieri ha
preso fuoco l’ennesima bandiera a stelle e strisce, mentre a Karachi, in Pakistan, le proteste si
sono concluse con otto feriti. La
furia islamica sembra essersi
placata, anche se negli Stati
Uniti sono convinti che sia solo
calma apparente. Meglio dunque evacuare le ambasciate nelle zone più calde, Tunisi e Khartoum, in Sudan. Via le famiglie
e tutto il «personale non essenziale», la tensione resta troppo
alta per rischiare. Soltanto dalla Tunisia ieri sono partiti 128
cittadini americani e il segretario alla Difesa Leon Panetta ha
annunciato che «il Pentagono
sta posizionando forze in modo
da poter rispondere ad eventuali rivolte in diverse località».
Stranieri E mentre gli Stati Uniti
si organizzano per proteggere i
loro cittadini e i loro beni e il
Papa viene applaudito da 350
mila fedeli a Beirut, nelle zone
critiche si va avanti con gli arresti. Dopo le 4 di sabato, ieri in
Libia altre 50 persone sono state fermate per l’attacco al consolato di Bengasi in cui martedì
hanno perso la vita l’ambasciatore americano Chris Stevens
e un altro funzionario e due marines. La notizia è stata data dal
portavoce del parlamento libico Mohammed al-Magaryef, secondo cui tra gli arrestati ci sono «stranieri entrati nel nostro
Paese da diverse zone, alcuni
da Mali e Algeria». Un piano ar-
IL CASO OGGI IN FRANCIA PRIMA UDIENZA. LA BERLUSCONI: «FATTO NOSTRO LAVORO»
Una bandiera
americana
brucia a
Karachi, in
Pakistan: qui
ci sono stati
8 feriti negli
scontri con
la polizia AFP
mato ben studiato, dunque. Ma
per l’ambasciatrice americana
all’Onu Susan Rice, la manifestazione di Bengasi è nata
«spontaneamente, non come
una risposta premeditata» al
film blasfemo L’innocenza dei
musulmani, «un video estremamente offensivo». «Pensiamo
— continua la Rice — che un
piccolo gruppo di dimostranti
volesse imitare le proteste del
Cairo e che poi estremisti pesantemente armati abbiano approfittato della situazione». E a proposito del Cairo, sono 12 i manifestanti che resteranno in carcere per gli scontri all’ambasciata, altri 20 sono stati rimandati
a casa. Tutti rilasciati, ma solo
dopo essere stati ascoltati a lungo, i 230 fermati di Anversa, in
Belgio. E a Parigi, dove sono state interrogate 150 persone, saranno vietate le manifestazioni
antiamericane perché, come dice il ministro dell’Interno Valls,
«ogni ostilità e appello all’odio
deve essere combattuto con la
massima fermezza».
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dopo il nubifragio
Le foto in topless paparazzate
Kate e Mondadori in tribunale
Loro viaggiano ancora tra
il sud est asiatico e il Pacifico
meridionale, gli avvocati volano in Francia per la prima tappa della «guerra della privacy».
William d’Inghilterra e la moglie Kate Middleton ieri erano
nelle isole Salomone, ma la coppia reale inglese non può non
pensare al caso delle fotografie
della principessa in topless «rubate» e pubblicate da alcune riviste. Oggi pomeriggio, a Nanterre, vicino a Parigi, comincerà in tribunale la causa intentata per «violazione della privacy» contro il settimanale transalpino Closer, il primo che ha
usato le immagini paparazzate
in Provenza. «È la prima udienza. Chiederemo un’ingiunzione contro l’uso delle immagini
— ha detto un portavoce dei reali inglesi — e poi ci sarà una
richiesta di danni». Accanto all’azione civile, verrà anche pre-
Kate Middleton ieri con la moglie del
governatore delle Isole Salomone AP
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
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VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
[email protected]
Umberto Zapelloni
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PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTI
Roland Berger
Giuseppe Rotelli
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C.,
Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Piergaetano Marchetti,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE
Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Giulio Lattanzi
sentata una denuncia penale
per «violazione della vita privata» contro il fotografo che ha
beccato la coppia reale. E oggi
Chi, di proprietà di Mondadori
proprio come Closer, arriverà in
edicola con un’edizione straordinaria dedicata al topless di
Kate: in questo caso, St. James
Palace, che si occupa del principe Carlo e dei figli William e
Harry, non ha ancora deciso se
andare in tribunale (come per
il tabloid irlandese Irish Daily
Star, che le foto le ha pubblicate sabato), anche se c’è già stato un «avviso». E sul tema è intervenuta anche Marina Berlusconi, presidente di Mondadori: rispondendo a un commento di Repubblica («C’è un giornalismo così irrimediabilmente intossicato dal pregiudizio antiberlusconiano», ha detto), ha
aggiunto che la casa editrice
«ha fatto il suo mestiere».
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DI MABEL BOCCHI
Può favorire le emorragie
oggi ticket
per il centro
Dopo due mesi
di sospensione
torna oggi a
Milano il ticket
per entrare
in centro. Viene
introdotta una
fase di sei mesi
di sperimenta
zione: l’Area C,
che riguarda
l’accesso per le
auto a benzina
Euro 1, 2, 3, 4,
5 e per i veicoli
a gasolio/diesel
nella cerchia
dei Bastioni,
prevede
un biglietto
di 5 euro.
Il pedaggio
è scontato
a 3 euro
per artigiani
e commercianti,
mentre i
residenti hanno
a disposizione
40 ingressi
gratuiti
da usare entro
il 31 dicembre.
Le telecamere
sono in vigore
da lunedì
a venerdì
(7.30-19.30)
mentre
il giovedì
si spengono
alle 18
Bere regolarmente alcol
rende i vasi cerebrali rigidi e porosi: una condizione che favorisce la loro rottura. I risultati di
uno studio francese pubblicato
sulla rivista «Neurology» dimostra
che bere 4 bicchieri al giorno di
alcolici produce un invecchiamento cerebrale accelerato. I 137
pazienti esaminati, in ospedale a
causa di un’emorragia cerebrale,
avevano 60 anni, ma il loro cervello ne dimostrava 14 in più.
Allarme dalla Svezia
L’uso del cellulare
aumenta il rischio
di tumori alla testa
Gli apparecchi senza fili
e la tecnologia wireless tornano sotto accusa. A dimostrare
il legame tra onde elettromagnetiche e la formazione di
tumori è una ricerca di un team
di scienziati svedesi. L’uso per
più di 10 anni di cellulari e
cordless, appoggiati sempre
allo stesso orecchio, moltiplica
da 3 a 5 volte e mezzo il rischio
di ammalarsi di glioma, una
forma di cancro al cervello.
In vendita in Svizzera
Sindrome di down
Si può scoprire
col test del sangue
Le Eolie travolte dal fango
A Lipari danni per 30 milioni
Dopo il nubifragio che sabato si è abbattuto sulle Eolie, si contano i danni: per la Protezione civile ci vorranno almeno 30 milioni per
la ricostruzione. L’isola di Lipari è stata la più
colpita: qui la discarica abusiva è franata sul
paese. Il torrente in piena ha così sommerso le
auto e allagato diverse strade (nella foto Ansa).
L’ultima alluvione di tale portata risaliva al 1860
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tribunale di Milano n. 419
dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011
La tiratura di domenica 16 settembre
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
55
ALTRI MONDI
Oroscopo
LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Bilancia 8
Ariete 5,5
Toro 6+
Gemelli 7+
Cancro 5,5
Leone 7
IL MIGLIORE
La Luna fa partire
col piede giusto
qualsiasi cosa. Anche
la settimana. Nel
lavoro in primis,
che è l’asso pigliatutto.
Sudombelico
pluripremiato.
I rapporti con gli altri
sono tesi, l’umore
cade a terra e
rimbalza sui vostri
zebedei. Ahia. State
su e organizzatevi.
Assenze suine.
La Luna vi rende
pedantini e polemichini.
Per quanto destinati
al successo. Meglio
evitare tignosità
estreme, però. Anche
fornicando.
Siete protagonisti
nel lavoro. E chi di voi
è a spasso potrebbe
ricevere una dritta OK.
La forma fisica è
sfigata, ma c’è
ripresina suina.
La serenità latita,
il lavoro è lento, lo
stress vi affetta come
un ciambellone. Non
ammazzatevi di fatica.
Sudombelico
consolato, però.
Saranno viaggi,
spostamenti, p.r.
a procurarvi le soddisfazioni più concrete.
L’amor v’estasia, ma
sulla fornicazione
meglio tacere.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Scorpione 6
Sagittario 7+
Capricorno 6
Acquario 7+
Pesci 6-
Qualche rogna, la Luna
la porta. Ma non
durerà. La fatica,
comunque, c’è e
l’umore è come quello
di un romanista.
Però fornicate. Bravi.
Luna di forte incentivo
al new business,
al lavoro, ai progetti
d’ogni genere. Potete
ottenere e scambiare
bene, pure
suinamente. Uau.
Lunedì complesso
e sfigopendulo. State
su. Anche nel lavoro,
dove noie e fallocefali
pullulano.
Sudombelico festoso,
comunque.
Al vostro umore serve
la rianimazione: non
ingigantite le noie,
risolvetele. Il lavoro,
poi, stenta, ma il
sudombelico vi tenta:
cedete.
Al vostro umore serve
la rianimazione: non
ingigantite le noie,
risolvetele. Il lavoro,
poi, stenta, ma il
sudombelico vi tenta:
cedete.
Vergine 6,5
ANTONIO DI NATALE
Incombono non poche
spese: occhio. La
combattività, però,
l’avete e sbrigate tutto
con efficienza. Intanto,
golosità suine
v’appagano.
L’attaccante
dell’Udinese e della
Nazionale è nato
a Napoli il 13 ottobre
1977 (Bilancia)
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro
RAIUNO
8.00
10.00
12.00
13.30
14.10
15.15
16.50
17.00
17.10
18.50
20.00
20.30
21.10
23.15
0.50
1.20
1.25
1.55
RAIDUE
TG1
UNOMATTINA
LA PROVA DEL CUOCO
TG1
VERDETTO FINALE
LA VITA IN DIRETTA
RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE
TG1
CHE TEMPO FA
L' EREDITÀ
TELEGIORNALE
AFFARI TUOI
CESARE MORI:
IL PREFETTO DI...
PORTA A PORTA
TG1 - NOTTE
CHE TEMPO FA
SOTTOVOCE
RAI EDUCATIONAL
6.45
10.35
11.20
13.00
13.50
14.00
16.15
17.50
18.15
18.45
19.35
20.30
21.05
22.40
23.25
23.40
0.35
CARTONI
TG2 INSIEME ESTATE
IL NOSTRO AMICO...
TG2
MEDICINA 33
PARLIAMONE IN...
ARMY WIVES
RAI TG SPORT
TG2
COLD CASE
SQUADRA SPECIALE
COBRA 11
TG2
PECHINO EXPRESS
Reality
THE GOOD WIFE
TG2
ALMOST TRUE
RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
TGR
LA STORIA SIAMO NOI
COMINCIAMO BENE
TG3
COMINCIAMO BENE
LA STRADA PER...
TGR - TG3
LA CASA NELLA...
MARATHON
GEOMAGAZINE 2012
TG3 - TGR - BLOB
COTTI E MANGIATI
UN POSTO AL SOLE
IL VIAGGIO
Documenti
23.05 TG REGIONE
23.10 TG3 LINEA NOTTE
ESTATE
23.45 SPECIALE TG3:
PREMIO ILARIA ALPI
8.50
10.00
11.00
13.00
13.40
14.10
14.45
16.20
17.30
17.35
18.50
20.00
20.40
21.10
MATTINO CINQUE
TG5 '12 - ORE 10
FORUM
TG5
BEAUTIFUL
CENTOVETRINE
UOMINI E DONNE
POMERIGGIO CINQUE
TG5 '12 - 5 MINUTI
POMERIGGIO CINQUE
AVANTI UN ALTRO!
TG5
VELINE
SQUADRA
ANTIMAFIA 4
23.30 DELITTO PERFETTO
1.45 TG5 - NOTTE
2.15 VELINE
3.00 UOMINI E DONNE
4.30 TG5 NOTTE
6.40
8.45
7.00
9.35
10.35
11.10
12.45
13.10
14.00
15.20
16.10
17.35
19.00
20.15
20.35
21.05
RETE 4
CARTONI
ER-MEDICI IN PRIMA
LINEA
GREY'S ANATOMY
STUDIO APERTO
CARTONI
FRINGE
SMALLVILLE
MERLIN
TRASFORMAT
STUDIO APERTO
C.S.I. SCENA DEL CRIMINE
COLORADO
Varietà
ZELIG OFF 1A PUNTATA
NIP/TUCK
RESCUE ME
RESCUE ME
10.35
12.25
13.44
15.00
16.00
16.50
17.45
18.30
19.20
21.10
23.45
1.00
1.45
2.30
9.50
10.50
11.30
12.00
12.55
14.00
14.45
15.30
16.35
16.50
18.55
19.35
21.10
23.55
0.00
1.55
2.15
CARABINIERI
RICETTE DI FAMIGLIA
TG4
DETECTIVE IN CORSIA
LA SIGNORA IN...
TG4
FORUM
HAMBURG
MY LIFE
IL COMANDANTE
FLORENT
TG4
TEMPESTA D'AMORE
QUINTA COLONNA
Telefilm
I BELLISSIMI DI R4
DON JUAN
DE MARCO
TG4 NIGHT NEWS
PIANETA MARE
Film sul
Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
13.30 MATRIX
REVOLUTIONS
JOI
15.40 LA SCONOSCIUTA
PREMIUM CINEMA
17.10 COURAGE
MYA
17.50 IL CUORE GRANDE
DELLE RAGAZZE
PREMIUM CINEMA
19.25 PARTNERPERFETTO.
COM
PREMIUM CINEMA
21.15 IL MONDO PERDUTO:
JURASSIC PARK
JOI
21.15 LA LEGGE
DEL CRIMINE
PREMIUM CINEMA
23.00 SAFE
PREMIUM CINEMA
00.45 I GUARDIANI
DEL DESTINO
PREMIUM CINEMA
CALCIO
20.45 VARESE - BARI
11.10
SKY SPORT 1
9.10
CALCIO: TORINO INTER
9.30
CALCIO: PALERMO CAGLIARI
Serie B
MP Calcio, Sky Calcio 1
21.00 EVERTON NEWCASTLE
Premier League
Sky SuperCalcio, Sky Calcio 2
8.30
SNOOKER: MASTER
Da Shanghai, Cina
Eurosport 2
13.30 SNOOKER: MASTER
Eurosport, Eurosport 2
FOOTBALL
2.30
ATLANTA
FALCONS DENVER
BRONCOS
NFL
ESPN America
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
17.15
14
22
AOSTA
13
20
BARI
18
24
BOLOGNA
13
23
CIELO
VENTI
CAGLIARI
15
27
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
12
20
Moderati
CATANIA
14
27
FIRENZE
18
25
MLB
Coppa Shell. Gara 1.
Da Silverstone, Gran Bretagna
Serie A
13 22
Torino
15 23
17 24
Milano
Venezia
14 24
Perugia
13 26
11 22
18
25
11
22
MILANO
15
23
ROMA
NAPOLI
18
27
15 26
28
Neve
Mossi
PERUGIA
13
22
POTENZA
12
20
REGGIO CALABRIA
19
27
ROMA
15
26
TORINO
16
22
Agitati
Nebbia
Il sole oggi
MILANO
ROMA
TRENTO
17
23
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:03
19:31
6:51
19:16
18
23
VENEZIA
15
23
PGA European Tour. Da Torino
SKY SPORT 3
18.15 CALCIO: STOKE CITY MANCHESTER CITY
Premier League
20.45 BASEBALL: ATLANTA
BRAVES WASHINGTON
NATIONALS
Le prime ore di Ale
Del Piero (nella foto)
in Australia documentano
l’affetto dei tifosi per l’ex
capitano della Juventus
MLB
22.50 CALCIO: VICENZA VERONA
Serie B
1.35
10.00 GOLF: BMW ITALIAN
OPEN
IL BLOG
CALCIO:
INDEPENDIENTE BOCA JUNIORS
Storie, leggende
e statistiche
del calcio inglese
Coppa sudamericana
PGA European Tour. Da Torino
12.00 CALCIO: VICENZA VERONA
Serie B
14.15 CALCIO:
QPR - CHELSEA
EUROSPORT
Si chiama «In The Box»
lo spazio di lettura e
discussione dedicato
al calcio inglese, finestra
fissa sulla Premier
11.30 BILIARDO: SNOOKER
MASTER
16.30 CALCIO: BRESCIA PADOVA
Serie B
Del Piero a Sydney
Bagno di folla
e cori da stadio
Da Shanghai, Cina
12.30 CANOTTAGGIO:
EUROPEO
www.gazzetta.it
Finali
Domani
Dopodomani
Un'altra giornata caratterizzata dall'alternanza
piuttosto irregolare di annuvolamenti e zone di
sereno su gran parte del Paese. Verso sera si
verificherà anche qualche modesta pioggia.
Temperature in prevalenza ancora nella media.
Al Nord e al Centro in arrivo varie piogge, anche
con rovesci o temporali e qualche nevicata ad
alta quota sulle Alpi. Sulle regioni meridionali e
insulari invece non si verificheranno precipitazioni
e cielo generalmente poco nuvoloso.
Ancona
Firenze
L'AQUILA
23
22.00 GOLF:
BMW ITALIAN OPEN
IL VIDEO
14 24
17 25
GENOVA
PALERMO
Trofeo Pirelli. Gara 2.
Da Silverstone, Gran Bretagna
Per il 78% dei lettori
l’avversaria più temibile
della Juve campione
è la squadra di Mazzarri
seguita dalla Lazio (22%)
Bologna
Genova
Molto forti
Calmi
23.45
0.50
0.55
1.30
1.35
Le rivali della Juve
più pericolose?
Napoli e poi Lazio
13 25
Coperto
Temporali
17.55
18.25
19.20
20.00
20.30
21.10
TG LA7
COFFEE BREAK
JAG
I MENÙ DI BENEDETTA
TG LA7
CRISTINA PARODI
IL COMMISSARIO
CORDIER
CRISTINA PARODI
I MENÙ DI BENEDETTA
G’ DAY
TG LA7
OTTO E MEZZO
L’INFEDELE
Attualità
OMNIBUS NOTTE
TG LA7 SPORT
MADAMA PALAZZO
MOVIE FLASH
G’ DAY
15 23
Forti
MARI
21.00 AUTOMOBILISMO:
FERRARI CHALLENGE
Su gran parte delle regioni giornata caratterizzata
da un'alternanza piuttosto irregolare di
annuvolamenti e zone di sereno. Le nuvole non
daranno luogo a precipitazioni. Temperature in
generale vicine alle medie tipiche del periodo.
Trieste
Trento
Aosta
7.30
9.45
10.55
12.30
13.30
14.05
15.55
Da Fontana, California
Oggi
Rovesci
Pioggia
20.00 AUTOMOBILISMO:
INDYCAR
Premier League
16.30 AUTOMOBILISMO:
FERRARI CHALLENGE
20.50 CALCIO: GENOA JUVENTUS
Serie A. Highlights
ANCONA
CALCIO: NAPOLI PARMA
Serie A. Highlights
10.55 CALCIO: FIORENTINA CATANIA
27
Quattro nazioni
14.00 BASEBALL:
ATLANTA BRAVES WASHINGTON
NATIONALS
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
13
11.30 RUGBY: AUSTRALIA ARGENTINA
16.55 CALCIO: NAPOLI FIORENTINA
10.25 CALCIO: CHIEVO LAZIO
min max
MLB
16.10 CALCIO: TORINO INTER
10.10 CALCIO: NAPOLI PARMA
ALGHERO
Nuvolo
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
Ieri
BASEBALL:
SAN FRANCISCO
GIANTS LOS ANGELES
DODGERS
9.30
16.00 CALCIO:
PESCARA - INTER
CALCIO:
SIENA - UDINESE
A CURA DI
PGA European Tour.
Da Colonia, Germania
Serie A. Highlights
CALCIO:
MILAN - ATALANTA
GazzaMeteo
Legenda
Serie A. Highlights
15.45 CALCIO: ROMA BOLOGNA
Serie A. Highlights
9.55
GOLF:
BMW INTERNATIONAL
OPEN
7.30
15.25 CALCIO:
INTER - ROMA
Serie A. Highlights
BILIARDO
SKY SPORT 2
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
9.40
CALCIO:
PESCARA SAMPDORIA
IL SONDAGGIO
LA 7
16 22
L’Aquila
11 22
Campobasso
Bari
11 22
18 25
Napoli
Potenza
15 27
10 21
Cagliari
Catanzaro
18 28
16 25
Palermo
Reggio Calabria
19 28
20 28
Catania
20 28
Il sole domani
MILANO
La luna
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:04
19:29
6:52
19:15
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
16 set.
23 set.
30 set.
Codice cliente: 5104377
8 ott.
56
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
ANNI DI
GARANZIA
Codice cliente: 5104377
Codice cliente: 5104377
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
www.gazzetta.it - [email protected]
Pubblicità RCS MediaGroup SpA - Divisione Pubblicità - Via G. Sciuti 164 Palermo - Tel. 091306756 - Fax 091342763
Sicilia&Calabria
Zamparini (NELLA FOTO) HA COLPITO ANCORA: VIA Sannino, DOPO SOLE TRE GIORNATE DI CAMPIONATO, E DENTRO Gasperini,
ATTESO DAL DURO COMPITO DI RIALZARE UN Palermo PARTITO CON IL FRENO A MANO TIRATO. IL NUOVO TECNICO, GIÀ ROSANERO
DA GIOCATORE, HA PRONTA LA MEDICINA: LA DIFESA A TRE. IL Catania DI Maran, INVECE, DOPO DUE RISULTATI UTILI SI FERMA A FIRENZE
il Film
Due sconfitte
e un pareggio
segnano la sorte
del tecnico
L’AMARO ESORDIO
Sconfitta col Napoli alla 1a giornata
Comincia male l’avventura di Sannino a Palermo: contro il Napoli,
in casa alla 1a giornata, pesante sconfitta per 3-0 LAPRESSE
d
IN BOCCA
AL LUPO
S
Domenico
Criscito
(difensore
dello Zenit
ed ex Genoa)
su twitter
«Buona
fortuna
a Gasperini,
un grandissimo
allenatore»
d
LO SFOGO
AMARO
FABRIZIO VITALE
PALERMO
L’arrivo di Gian Piero Gasperini produrrà cambiamenti,
di modulo e di uomini. Con l’ex
tecnico di Genoa e Inter andrà
in soffitta il 4-4-2. Gasperini è
un fautore della difesa a 3: nella sua breve esperienza all’Inter è passato dal 3-4-3 al 3-5-2,
al 3-4-2-1, anche se nella sua
lunga carriera la difesa a 4 ha
fatto capolino soprattutto al Genoa dove in diverse occasioni
ha schierato un 4-3-3. A Palermo l’anno scorso con l’Inter giocò con un 3-4-3. Il Palermo vinse infliggendo il primo duro colpo alla sua panchina. Gasperini
torna nella città che fece da tappa al suo esonero nerazzurro,
ma anche nella squadra dove
ha giocato dal 1978 al 1983 diventando un beniamimo. L’ironia della sorte è che Gasperini
arriva a Palermo dopo 3 giornate di campionato, esattamente
quanto è durato il suo interregno a Milano lo scorso anno.
Adatto La rosa del Palermo po-
S
Francesco
Baiano
(vice
di Sannino)
«Volevamo dare
una nuova
mentalità, ma
ci voleva tempo
perché nessuno
ha la bacchetta
magica»
trebbe essere più congeniale
per la sua tipologia di gioco. I
difensori centrali e i centrocampisti non mancano, cosi come
gli uomini offensivi. Se il mercato estivo non ha portato gli uomini di cui avrebbe avuto realmente bisogno Sannino, forse
le caratteristiche dei giocatori
del Palermo potranno soddisfare le esigenze del nuovo tecnico. Von Bergen e Mantovani potrebbero costituire la difesa a 3
insieme a uno tra Cetto, Milanovic e Munoz. A metà campo, Pisano e Brienza sugli esterni con
l’opzione di due o tre centro-
LA MAZZATA ALL’OLIMPICO
E alla 2a giornata è 0-3 con la Lazio
Si cerca il riscatto nella 2a giornata, ma il Palermo subisce un altro
3-0, dalla Lazio all’Olimpico, con Klose che segna il primo gol ANSA
LA BEFFA FINALE
Il pareggio col Cagliari segna l’addio
Sau segna il gol dell’1-1 a 2’ dalla fine, il Palermo si vede sfuggire
la vittoria, in questo momento si decide la sorte di Sannino ANSA
Gasperini comincia
dalla difesa a tre
La nuova guida del Palermo prepara profondi cambiamenti
Ma trova le stesse difficoltà di Sannino: poca qualità tecnica
campisti in mezzo. E qui c’è l’imbarazzo della scelta tra Donati,
Rios, Kurtic, Barreto e Viola. In
attacco, in caso di tridente, con
Micoli, Hernandez, Ilicic, Dybala e Budan le opzioni non mancano. L’interrogativo è capire
se Gasperini riuscirà a fare quello che a Sannino non è riuscito:
dare un’idea di gioco che possa
sopperire alle carenze qualitative.
Gian Piero
Gasperini,
54 anni,
nato
a Grugliasco
in provincia
di Torino.
Arriva
al Palermo
in sostituzione
dell’esonerato
Giuseppe
Sannino.
In rosanero,
Gasperini
ha giocato
per cinque
stagioni,
dal 1978
al 1983
ANSA
Ripensamento Gasperini è ani-
mato da una gran voglia di riscatto dopo la pessima esperienza all’Inter. Un neo che può
cancellare ripartendo dal basso. Altrimenti non si spiegherebbe la scelta di Palermo dopo
avere rifiutato l’offerta di Zamparini di un anno fa, prima che
il patron prendesse Pioli. Quando venne contattato, la squadra non era stata ancora smantellata dalla prima imbarcata di
addii eccellenti. Adesso il Palermo non è più quello di due stagioni fa, ci sarà tanto da lavorare per Gasperini, uno che anche
al Genoa ha avuto squadre molto competitive.
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4
I NUMERI
9
gli anni
di Gasperini
sulla panchina
delle giovanili
della
Juventus
il suo
trampolino
di lancio
nonché
prima
esperienza
da tecnico
4
le squadre
allenate
prima
del Palermo:
dopo
i bianconeri,
anche Crotone,
Genoa e Inter
5
le gare
da allenatore
dell’Inter
di Gasperini,
esonerato
il 21 settembre
del 2011
dopo quattro
sconfitte
e un pareggio
tra campionato,
Champions
e Supercoppa
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
59
SERIE A I ROSSAZZURRI SCONFITTI 2-0 AL FRANCHI
LA VERITÀ DI MARAN
«Catania, troppi errori
poca lucidità in avanti»
Il tecnico: «Noi abbiamo concesso il comando del gioco
alla Fiorentina senza poi reagire. Ora rimediamo col lavoro»
bre, per Potenza e Morimoto
vedremo in settimana».
ALESSANDRA GOZZINI
FIRENZE
No appagamento Ma perché que-
K.o. a Firenze, stop al bel
calcio esibito nelle prime due
giornate e risultato giusto. Parte Maran, che prima avverte:
«Potevamo far meglio, ma non
fasciamoci la testa». Dunque,
nulla da dire sulla sconfitta ma
il ragionamento dell'allenatore
va letto: «Potevamo mettere
più in difficoltà la Fiorentina,
invece abbiamo fatto un gioco
dispendioso che ci ha portato
ad avere poca lucidità in fase di
costruzione. Il gol di Toni ha
scombinato tutti i nostri programmi. Di fronte avevamo
una squadra forte e di qualità,
avergli concesso il comando
del gioco ha esaltato ancora di
più questa loro caratteristica. E
con qualche passaggio sbagliato di troppo ci siamo messi nelle condizioni di dover recuperare. L'idea era invece farci rincorrere da loro». Altra autocritica: «Abbiamo sprecato anche
alcune occasioni, con errori banali. L'idea del 4-2-3-1 con Castro esterno a destra? Avevamo speso molto nel primo tempo, volevo ci fosse più facilità
nella fase offensiva. Invece ecco il loro secondo gol, e addio
ai nostri piani. Ora il Napoli: lavoreremo come sempre, consci
delle nostre qualità, cercando
di migliorare giorno dopo giorno». Parentesi sugli infortunati: «Bellusci aveva solo la feb-
sti errori? Spiega l'a.d. Gasparin: «Ha vinto la Fiorentina perché ha fatto più e meglio di noi.
Sono stati commessi degli errori, lo dice anche il risultato. Il
Napoli? Lo affronteremo con
un atteggiamento diverso, ma
non credo che ci sia stato appagamento dopo le prime due
partite». Ultima analisi quella
di Spolli, un po' meno dura degli altri: «Non avevamo fatto
una brutta partita fino al loro
gol, avevamo giocato con grandissimo ordine. Mancata incisività? Sì, giusto, forse abbiamo
fatto poco per fare risultato e
dopo lo svantaggio non abbiamo saputo reagire. Jovetic? Un
grande, ma ripeto, fino al gol
aveva fatto pochino. Ora pensiamo al Napoli, in questa settimana lavoreremo con grande
intensità».
Rolando Maran, 49 anni, prima stagione alla guida del Catania LIVERANI
L’a.d. Gasparin:
«Non è questione
di appagamento,
lo dimostreremo
contro il Napoli»
Spolli: «Siamo
stati in partita
fino al primo gol,
poi ci è mancata
l’incisività»
Saluto Visto dal vittorioso ex, il
Catania non è andato poi così
male; nel virgolettato di Montella c'è spazio per un saluto ai
vecchi amici: «Il Catania mi è
piaciuto molto, specie nel primo tempo. Ho anche provato
un pizzico di malinconia. E sono orgoglioso per l'affetto delle
persone con cui ho lavorato
l'anno scorso e che mi è stato
dimostrato prima della partita».
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4
I NUMERI
0
le vittorie
del Catania
in trasferta.
I rossazzurri
non
conquistano i 3
punti fuori casa
dal 22 febbraio,
1-0 a Siena
6
i gol subiti
nelle prime
quattro gare.
La difesa
rossazzurra è la
quinta peggiore
della A
dopo Pescara
(9), Udinese (8),
Palermo
e Bologna (7)
4
i marcatori
rossazzurri,
per un totale di
5 gol: comanda
Bergessio con
due, poi Gomez,
Lodi
e Marchese
con uno
ECCELLENZA
Fra Vittoria e Due Torri
è già testa a testa
Akragas big con altre 5
Cinque squadre a punteggio pieno nel
girone A dell’Eccellenza, due nel raggruppamento
B. Vittorie rotonde ieri per Akragas (autorete di De
Luca, gol di Pellegrino e Bonaffini, tutto nel primo
tempo) e Alcamo (doppio Messina e Di Bartolo). Di
misura invece si impongono la Kamarat (al 92’ la
rete di Gambino), la Leonfortese (Concialdi) e il
Raffadali: Marsala in vantaggio con Genovese, un
autogol di Palazzolo porta tutto in parità, al 76’ la
rete dei 3 punti è firmata da Galluzzo. Nel girone B
il Due Torri ha battuto sul terreno amico il Rosolini
(vantaggio ospite con Vicari, poi pari di Raveduto
e gol-vittoria di Ancione), mentre il Vittoria ha
superato agevolmente il Taormina: doppietta di
D’Agosta poi Cocimano e Pecorari. Prima vittoria
stagionale per la Nuova Igea (doppietta di
Frisenda) e per l’Orlandina che sotto di una rete ad
Avola (17’ Miraglia) è passata con le marcature di
Dell’Orzo, Crinò e Alamaoui. Soltanto un pareggio,
infine per l’altra favorita il Modica che è stata
bloccata sul neutro di Scicli dal San Gregorio
(Intagliata e D’Urso).
Salvatore Pintaudi
GIRONE A
Risultati: Akragas–Riviera Marmi Custonaci 3-0,
Alcamo–Parmonval 3-0, Atletico
Campofranco–Kamarat 0-1, Folgore
Selinunte–Leonfortese 0-1, Monreale–Bagheria
0-0, San Giovanni Gemini–Valderice 2-1,
Sancataldese–Mazara 0-3, Marsala–Raffadali 1-2.
Classifica: Akragas, Alcamo, Raffadali,
Leonfortese e Kamarat 6 punti; Atletico
Campofranco, San Giovanni Gemini e Parmonval
3; Mazara* e Monreale 2; Riviera Marmi Custonaci
e Baghjeria 1; Folgore Selinunte, Marsala,
Valderice e Sancataldese 0.
*1 punto di penalizzazione
GIRONE B
Risultati: Villafranca-Mazzarrà 1-1, Città
Vittoria-Taormina 4-2, Due Torri-Città di Rosolini
2-1, Misterbianco-Aci Sant'Antonio 1-1,
Modica-San Gregorio 1-1, Nuova Igea-Atletico Gela
2-1, Real Avola-Orlandina 1-3, Tiger-Comiso 1-1.
Classifica: Due Torri e Città di Vittoria 6; Comiso,
Tiger, Aci Sant'Antonio e Orlandina 4; Nuova Igea
3; Mazzarrà, Modica e Villafranca 2; Atletico Gela e
San Gregorio 1; Città di Rosolini, Taormina, Real
Avola e Misterbianco* 0.
* 2 punti di penalizzazione.
60
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
SERIE BWIN DOPO IL PAREGGIO COL MODENA
4
I NUMERI
16
i gol segnati
da Ceravolo
con la maglia
della Reggina in
5 campionati: 3
in Serie A, 13
in B, quello
al Modena
è il secondo in
questa stagione
Fabio Ceravolo, 25 anni, esulta dopo il gol al Modena MEMEDIA
Gianmario Comi, 20 anni, realizza il rigore del 2-2 SAYA
Reggina con il «fattore C»
Ceravolo e Comi d’assalto
Due gol per coprire le lacune, ma Dionigi cerca anche altre soluzioni
ROSARIO DE LUCA
REGGIO CALABRIA
La Reggina di Foti riparte
dal «fattore C». Certo non si
può sperare che basti sempre,
ma il fattore C contro il Modena è stato determinante. Ceravolo e Comi hanno evitato infatti una sconfitta interna che
l’undici di mister Dionigi non
avrebbe meritato, anche se le
lacune tecniche messe in mostra sono imbarazzanti. Ad onore del tecnico va poi il coraggio
delle scelte, particolarmente
non facili specialmente nel caso di Ceravolo, al centro di
un’antipatica polemica.
Polemiche e gol Come nel copione di un bel film. Ceravolo contestato in settimana (e in campo) dagli ultras, Ceravolo confermato da Dionigi, Ceravolo
in gol. La frenetica corsa verso
la panchina per il meritato abbraccio al tecnico è stata l’epilogo di una storia tutta italiana
fatta di rivalità e provincialismi, di ingenuità ed esagerazioni. «Fabio è venuto ad abbracciarmi — dice il tecnico — perché l’ho confermato e gli avevo
detto che avrebbe fatto gol. È
vero, ha commesso un errore;
ma dobbiamo stargli tutti vicino e tutti i tifosi devono ragionare in quest’ottica». Quei tifosi che in settimana si sono scatenati contro l’attaccante di Locri
per un’intervista rilasciata ad
un’emittente veronese nel dopo partita di domenica scorsa.
Motivo delle critiche l’ipotesi
di trasferimento di Ceravolo
nell’odiata Verona, circolata in
estate e da lui non smentita nell’intervista. «È evidente che
non tutti hanno accettato le
mie scuse (affidate ad una lettera pubblicata sul sito della società, ndr) — dice con riferimento ai fischi riservatigli dalla curva sud —; ma proverò a
farli ricredere sul campo segnando per la Reggina. Quanti
gol penso di fare? Voglio arrivare in doppia cifra».
d
HANNO
DETTO
S
Ceravolo
«Rispondo così ai
fischi per l’ipotesi
di passaggio al
Verona.
Continuerò a
segnare per la
Reggina»
S
Comi
«Parto dalla
panchina, ma
non mi lamento,
sono pronto a
dare il massimo
anche se gioco
un solo minuto»
Gol e panchina Altro gol, altro
fattore C. Gianmario Comi entra dalla panchina e segna il
gol decisivo per non evitare la
sconfitta. A fine gara esce dallo
stadio assieme a Ceravolo. Alcuni tifosi li fermano per salutarli. Il clima è gioioso. Uno in
particolate veste i panni del
portafortuna. «Sono sicuro che
farai 7 gol» gli dice. E Comi di
rimando. «Ed io ti porto a cena,
se ci riesco». Un bel clima, nonostante tutto... «Certo che vorrei giocare e chi non lo vorrebbe — commenta il giovane attaccante —. Ma è il mister che
fa le scelte per il bene della Reggina; bisogna sempre accettarle e rispettarle, dando il massimo anche un solo minuto in
campo». Già, le scelte di Dionigi; che devono sempre essere
azzeccate per cercare di trarre
il massimo da un organico dalle molteplici lacune. Salvo affidarsi poi al «fattore C». Ma questa non sarebbe una novità.
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1
la rete segnata
da Comi
con la Reggina,
la prima
nelle tre gare
della sua prima
stagione
in amaranto
5
i punti
conquistati
dalla squadra
di Dionigi
nelle prime 4
giornate, frutto
di una vittoria e
2 pareggi, che
le consentono
di stare a 2,
dopo essere
partita da -3
A GROSSETO ALTRO K.O. FUORI CASA
Calil non si arrende
«Crotone, basta
col tabù trasferta»
«Anche stavolta
bel gioco e nessun
gol. La soluzione
è verticalizzare»
LUIGI SAPORITO
CROTONE
Seconda trasferta del
Crotone e seconda sconfitta. A
Grosseto quasi la fotocopia della gara col Sassuolo. I rossoblù
che giocano, mantengono il
possesso della palla per lunghi
tratti ma al fischio finale il risultato è uguale: zero punti,
tanti applausi e complimenti
che però non fanno classifica.
Il brasiliano Caetano Calil, in
gol contro il Cittadella, a Grosseto avrebbe voluto segnare di
nuovo visto che la dedica era
già bella e confezionata. La signora Juliana giovedì a Roma gli regalerà la secondogenita. Ma al momento il problema del Crotone
è che la squadra in trasferta non produce
come allo Scida. Delle
quattro squadre che finora il Crotone ha incontrato, tutte schieravano una
difesa a tre e con tutte il
Crotone ha sofferto. Sarà
questo il problema? «Se a
Sassuolo abbiamo perso
prendendo due gol, a Grosseto è stato ancora peggio perché abbiamo giocato solo
noi, ma alla fine abbiamo
perso male. Dopo un inizio incoraggiante — ricorda il brasiliano
— abbiamo incassa-
to il gol e fuori casa quando vai
sotto diventa difficilissimo rimontare. Loro poi si sono chiusi e per noi è diventato complicato perché anche il Grosseto
aveva un difesa a 3 che diventava a 5. Noi abbiamo trovato
due muri da superare e gli spazi erano sempre più stretti per
cui abbiamo davvero faticato».
Riscossa Caetano però esorta i
compagni a non arrendersi.
«Dobbiamo imparare da questi errori e cercare di trovare le
soluzioni giuste. Come per
esempio evitare di prendere
gol come lo abbiamo preso a
Grosseto, in pratica al primo tiro in porta». Però è un Crotone
che non riesce a verticalizzare
come faceva prima. Un possesso palla fine a se stesso che non
dà frutti. «Dobbiamo migliorare e cercare di verticalizzare di
più. Sicuramente troveremo altre squadre che ci metteranno
di fronte una difesa a 3
che diventa a 5. Dovremo
cercare un'alternativa a
queste situazioni ma prima di tutto non
dobbiamo subire gol in
trasferta».
Perché in casa, e lo si è visto col Cittadella, il Crotone è
stato bravo a rimontare. «Fuori
casa invece no
anche se la palla
del pari è capitata sul mio piede
ma sulla respinta di
Bremec ho tirato
troppo forte e ho colpito la traversa. Peccato».
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Caetano Calil, 28 anni, quarta
stagione col Crotone FOTOPRESS
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
61
1ª DIVISIONE 3-2 DEI GRANATA AL TREVISO, GIALLOROSSI K.O. 2-1 COL BENEVENTO
FRANCO CAMMARASANA
TRAPANI
IVAN MONTESANO
CATANZARO
Vincere in campionato al
Provinciale era diventato quasi
un tabù per il Trapani (non succedeva dal 22 aprile). Grande
soddisfazione pertanto nell’entourage granata a fine partita
anche se per avere la meglio del
Treviso la squadra di Boscaglia
ha dovuto faticare oltre misura
su un campo reso pesante dalla
pioggia dei giorni precedenti.
Alla fine comunque, l’ha spuntata con Giovanni Abate che ha
siglato il 3-2 finale in chiusura
di primo tempo.
Il Catanzaro non perdeva
in casa dal 13 febbraio 2011:
1-3 con il Fondi, ultima stagione dell’F.C. prima del fallimento. Il Benevento trancia di netto una striscia casalinga di 26
risultati positivi, che per il tecnico Ciccio Cozza voleva dire
non aver mai perso al Ceravolo. In campionato è la seconda
sconfitta di seguito, ma il tecnico non fa drammi. Semmai
schiuma un po’ di rabbia per
uno stop che giudica, senza
troppi giri di parole, immeritato.
Arrabbiato Anziché esultare. un
gesto di stizza da parte dell’attaccante nel momento in cui la
palla è finita in rete: «Ero ancora arrabbiato — spiega — perché sull’1-1 avevo mancato una
buona occasione che ci avrebbe
riportato in vantaggio. Cose
che succedono a noi attaccanti,
felici quando segniamo, giù di
morale quando sbagliamo. Per
fortuna sono riuscito a fare il
gol che ha ribaltato il risultato a
nostro favore». E a Giovanni
Abate capita di tanto in tanto di
sbagliare qualche gol facile. Poi
però si fa perdonare perché svaria su tutto il fronte d’attacco,
recupera palloni, serve i compagni ma di tanto in tanto la palla
la mette pure dentro, come ieri.
«Abbiamo incontrato una squadra molto ben organizzata —
dice la punta — con delle idee
di gioco importanti, e giocatori
bravi come Tarantino, Picone e
gli esterni che ci hanno messo
spesso in difficoltà con dei
cross a tagliare dentro l’area. A
volte non riuscivamo a pressarli alti e loro uscivano bene creando qualche problema ai nostri difensori. Poi però il mister
ha fatto una sostituzione, abbiamo alzato il baricentro e così ci
siamo sistemati meglio rischiando poco, soprattutto nella ripresa».
Rabbia «Non abbiamo perso
Giovanni Abate, 31 anni, esulta dopo aver siglato il 3-2 al Treviso PAPPALARDO
Gioia Abate
«Felice per me
ma soprattutto
per il Trapani»
L’attaccante non esulta dopo la rete
«Ero arrabbiato perché sull’1-1 potevo
segnare, ma l’importante era vincere»
L’analisi del tecnico «Il Treviso
— dice da parte sua l’allenatore
Boscaglia — si è confermato
quella bella squadra di cui si
era detto alla vigilia, che gioca
un buon 3-4-3, in grado di mettere in difficoltà gli avversari.
Boscaglia: «Sono
contento di come
ha giocato la mia
squadra, ma c’è
tanto da lavorare»
147
I giorni dall’ultima vittoria
del Trapani in casa, che risaliva
al 22 aprile (3-2 alla Triestina)
Sono contento della prova dei
miei anche se abbiamo commesso un errore grave in occasione del loro primo gol. Di contro, però, abbiamo fatto tre gol,
uno su azione manovrata che
proviamo in allenamento. Abbiamo fatto delle cose importanti e altre meno belle sulle
quali dobbiamo ancora lavorare tanto. La squadra, però, ha
fatto il suo dovere su un campo
reso pesante dalla pioggia e che
nel secondo tempo ci ha impedito di gestire meglio e in velocità
alcune ripartenze».
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perché il Benevento ha maggiore esperienza rispetto a noi, sono stati fortunati – attacca —, e
hanno vinto senza meritare.
Abbiamo dato il massimo creando tanto, ma non siamo stati
bravi ad andare in vantaggio.
C’è mancato solo il risultato, abbiamo creato almeno 8 palle-gol ma non siamo stati bravi
a concretizzare. Il Benevento è
una squadra importante ma
non ho visto alcun divario, perché hanno vinto solo su nostri
errori».
Tutti uniti Cosentino butta ac-
qua sul fuoco. «Credo sia il momento più duro della mia gestione — dice il presidente —
ma non dobbiamo scoraggiarci, anche se la sconfitta è amara. Siamo soltanto all’inizio della stagione. Il Catanzaro si è difeso bene contro una squadra
migliore solo sulla carta, perché non abbiamo assolutamente sfigurato. Ora bisogna stare
uniti, sono sicuro che saremo
capaci di reagire e se a gennaio
ce ne sarà bisogno ci rinforzeremo ancora di più».
Felice a metà Ad un difensore fa
sempre piacere fare gol, ma stavolta è una felicità ridotta. Papasidero si assume le colpe
(non tutte sue) sul primo gol
del Benevento, «poi sono riuscito a pareggiare io, ma purtroppo non è servito a nulla». Ma
non tutto è da buttare: «Credo
che il Catanzaro abbia giocato
meglio oggi (ieri, ndr) che contro il Barletta. C’è amarezza
Michelangelo Papasidero, 30 anni, autore del provvisorio 1-1 SCOLPINI
Cozza deluso
«Il Catanzaro
non meritava
la sconfitta»
ll tecnico: «Non abbiamo perso perché
il Benevento è più esperto, ma solo più
fortunato. Create ben otto occasioni»
Inutile anche il gol
di Papasidero:
«Peccato non sia
servito a portare
a casa i punti»
2
Le sconfitte di fila dei
giallorossi: il k.o. col Benevento
arriva dopo lo 0-1 di Latina
per il risultato, ma ho visto passi in avanti, perché abbiamo tenuto bene il campo, siamo stati
compatti e abbiamo creato varie palle gol, purtroppo non
sfruttate al meglio. Dovremo
migliorare in fase di realizzazione e, magari, anche in testa,
perché negli ultimi minuti abbiamo subito un brutto contraccolpo psicologico. Ci hanno penalizzato alcuni episodi, ma
meritavamo qualcosa in più anche se il Benevento non ha rubato nulla. Ci ha provato ed è
stato più cinico di noi».
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
Esordio con gol per Mancini
Evola: «Potevamo vincere,
ma ci prendiamo il punto»
GLAUCO FARONI
FANO (Pesaro/Urbino)
Una gara dalle mille emozioni conclusa con
il risultato più giusto, un pari per 3-3. Il Milazzo
parte forte e già al 6’ passa con Mignogna che salta
tutta la difesa e deposita in rete dopo che Proietti
Gaffi era stato impegnato da Lewandowski, il migliore in campo. Il Milazzo arretra il baricentro e,
pur essendo sempre pericoloso, si fa infilare da
una bella azione condotta da Piccoli che serve Cazzola: traversone per Fabbro che supera Conti. Al
31’, una bella conclusione di D’Amico viene sventata da Proietti Gaffi e un minuto dopo è ancora Mignogna a impensierire il portiere di casa. Nove minuti dopo è Forabosco che, servito da Urso, conclude bene, con Conti che gli toglie la soddisfazione
del gol.
Secondo tempo Nella ripresa il Milazzo passa al
16’, sfruttando un errore di Evangelisti: D’Amico,
dopo aver colpito la traversa, segna in rovesciata.
Ma al 27’ Fabbro viene atterrato da Salustri e l’arbitro concede il rigore che Piccoli realizza per il nuovo pareggio dei marchigiani. La parità raggiunta
sembra accontentare le due squadre, nonostante il
Fano rimanga in dieci per l’espulsione di Cazzola.
Il finale, però, è un concentrato di colpi di scena: padroni di casa in vantaggio nei minuti di recupero con Colombaretti, pareggio dopo due minuti del
Milazzo con Mancini che, subentrato a
D’Amico, riceve palla da Lewandowski e si beve tutta la difesa fissando il punteggio sul 3-3.
Francesco
Mignogna, 29
anni, capitano
del Milazzo
SAYA
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Terzo segno «X» in tre gare
Costantino: «Non è bastato
giocare con quattro punte»
LUCA SIGNORINI
LUCCA
Uno 0-0 incolore e dalle poche emozioni.
Borgo a Buggiano e Vigor Lamezia si accontentano del terzo pareggio nelle prime tre giornate
di campionato senza dannarsi l’anima per invertire la tendenza. La Vigor parte benissimo
nel quarto d’ora iniziale : De Luca e Giacinti
impensieriscono la retroguardia toscana in diverse occasioni. Prima il trequartista ci prova
dal limite con un destro che però arriva fiacco
tra le braccia di Tonti; poi De Luca, al 12’, approfitta di un liscio di Fonte e si trova a tu per tu
con il portiere, che devia in corner. Dopo lo spavento per un gol annullato a Di Giusto per fuorigioco, la Vigor torna ad affacciarsi in avanti con
De Luca: la sua punizione allo scadere della prima frazione finisce alta.
Pochi sussulti I secondi 45’, se possibile, sono
ancora più avari di occasioni. I biancoverdi
ospiti tengono senza troppa fatica il campo e
arginano a dovere le folate degli azzurri locali.
Dopo una manciata di minuti è Rana ad avere
la migliore palla gol della partita, ma Tonti è
bravo e fortunato. Senza pretese alcune sortite
degli avanti del Borgo (due volte D’Antoni),
ma neppure il colpo di testa di Marchetti e il
tiro al volo di Gattari trovano gloria. Finisce
con un pareggio a reti bianche senza infamia e senza lode.
Fabio De Luca,
30 anni,
attaccante
della Vigor
Lamezia
la Vigor, Massimo Costantino: «La
mia squadra ha fatto un’ottima
partita — commenta —, ma non sono
contento per il risultato. Abbiamo avuto diverse occasioni che non siamo riusciti a sfruttare. Quando fai prestazioni del genere devi conquistare i tre
punti, è forse mancata un po’ di lucidità e di cattiveria, unita alla sfortuna, sotto porta. Ho chiuso la partita con quattro punte proprio per cercare il gol vittoria. Avremmo meritato sicuramente di
più noi, viste le occasioni create e la
poca sofferenza in fase difensiva, dove ci siamo disimpegnati molto bene
rischiando pochissime volte».
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Furia Hinterreggio
«Subìto un altro
rigore ridicolo»
Calabresi k.o. dal dischetto
Di Maria: «Già a Campobasso
eravamo stati penalizzati»
STEFANO LEMMI
PONTEDERA (Pisa)
Un rigore contestatissimo condanna l’Hinterreggio alla sconfitta sul campo in sintetico
del Pontedera, inaugurato per l’occasione.
L’episodio che manda su tutte le furie squadra
e allenatore biancocelesti si verifica sul finire
del primo tempo, quando Franceschini tocca
Grassi con la palla che si sta avviando sul fondo. Il giocatore toscano cade a terra e il direttore di gara indica il dischetto, fra le veementi
rimostranze dei reggini. Dagli 11 metri lo stesso attaccante non sbaglia, spiazzando Mengoni
e rompendo un equilibrio che ha caratterizzato
tutta la prima frazione di gara e che deciderà il
match.
Poca concretezza Al rientro dagli spogliatoi, in-
fatti i calabresi provano a riorganizzare le idee,
ma la volontà non è pari alla concretezza e la
manovra dell’Hinterreggio finisce per spegnersi fra le maglie della retroguardia pontederese.
Di Maria le prova tutte effettuando, ma l’esito
non cambia. Anzi, a due minuti dal 90’, la
sua squadra rischia ancora di capitolare in contropiede, ma il centravanti Arrighini calcia alle stelle a porta vuota.
Reazioni I calabresi, che nel recupero
Contento a metà Così il tecnico del-
Soddisfazione In sala stampa
non si è presentato il tecnico in
2ª La Spada, che sostituiva
Tosi, ma il centrocampista
Evola: «Dopo il 4-0 di Forlì
ci si attendeva una reazione e c’è stata —
dice —. Peccato, perché era una gara che
potevamo anche vincere ma siamo un
cantiere aperto anche per l’arrivo di nuovi elementi. Ho visto progressi nel gioco
e nella determinazione e quindi anche
un pari può essere accolto con soddisfazione».
Lamezia impatta
«Quante palle gol
non sfruttate»
1-0 a Pontedera
Rimonta Milazzo
«Buon pareggio
e tanti progressi»
0-0 col Buggiano
Il 3-3 a Fano
2ª DIVISIONE
Gaetano
Di Maria,
47 anni, guida
l’Hinterreggio
SAYA
restano in dieci per il rosso a Gioia,
tornano a casa con il sacco vuoto di
punti e pieno di rabbia, come si capisce dalle parole di Di Maria: «È un rigore inventato e ridicolo — esclama
senza mezzi termini —. Siamo alla terza giornata di campionato e questo è
già il secondo rigore ingiusto che ci fischiano contro dopo quello a Campobasso. Oltretutto domenica scorsa ci
hanno espulso due giocatori, stavolta
uno. C’è qualcosa che non va. Il pareggio sarebbe stato giusto». Amareggiato anche il d.g. Rappoccio: «Un rigore
così è difficile da vedersi. La fortuna ci
sta voltando le spalle, speriamo che la
ruota giri presto in nostro favore».
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
63
SERIE D L’ACR A PUNTEGGIO PIENO COL SAVOIA
SAMBIASE
MONTALTO UFFUGO
1
0
MARCATORE Lio al 9’ s.t.
SAMBIASE De Sio; Cristaudo, Gerace,
Carrozza (dal 22’ s.t. Fabio), Aguglia, Porpora, Conversi (dal 10’ s.t. Casciaro), Cordiano, Russo, Lio, Curcio. All. Mancini.
MONTALTO UFFUGO Ramunno; Tommaseo, Crispino, Pistininzi (dal 25’ s.t. Crescibene), Mirabelli, Ginobili, Occhiuzzi,
Paonessa, Iannelli, Zangaro (dal 20’ s.t.
Mazzei), Sifonetti (dal 39’ s.t. Salandria).
All. Giugno.
Ferreira, magico bis
Messina resta in vetta
Dopo il gol a Noto il portoghese al 94’ sigla il 2-1 sull’Agropoli
ARBITRO Guarino di Caltanissetta.
NOTE Espulsi al 16’ p.t. Paonessa (M) per somma di ammonizioni e al 33’ s.t. Casciaro (S) per
gioco violento.
Al 94’ di Acr
MessinaAgropoli, Pedro
Miguel Costa
Ferreira,
21 anni,
realizza il gol
che vale
vittoria
e primato
ai giallorossi
di Catalano
1
0
MARCATORE Caterisano al 10’ s.t.
VIBONESE Verterame; Martino, D’Angelo, Zegatti, Caterisano (dal 42’ s.t. Campo); Cosenza, De Cristofaro, Brescia; Cosi (dal 37’ s.t. Kalambay), Marasco, Saturno (dal 32’ s.t. Spanò). All. Soda.
PALAZZOLO Scordino; Strigari, Liga, Fascetto; Piangente, Calabrese (dal 36’ s.t.
Martines), Messina (dal 22’ s.t. Fancello),
Compagno (dal 30’ s.t. Fichera), Aperi;
Ike, Impallaro. All. Cacciola.
ARBITRO Sassanelli di Bari.
NOTE Espulso al 47’ s.t. il tecnico del Palazzolo
Cacciola per proteste.
VIBO VALENTIA (m.f.) Dopo due pari consecutivi, la Vibonese centra la prima vittoria stagionale. Basta un gol di Caterisano
per rompere il digiuno e stavolta i rossoblù non vengono raggiunti. La squadra di
Soda non brilla, ma crea più occasioni pericolose del Palazzolo, al terzo k.o. di fila.
Nel primo tempo Marasco si procura un
rigore che Cosenza spreca; nella ripresa,
la rete del successo di Caterisano sugli
sviluppi di un corner. La volée del terzino
calabrese trova la deviazione fortuita ma
decisiva di un difensore del Palazzolo.
1
1
MARCATORI Alfano (CA) al 19’ p.t.; Saraniti
(CdM) al 35’ s.t.
CAVESE De Luca; Cerquetani (dal 30’ s.t.
Bove), Palladino, Serrapica, Giordano,
Langella, Ercolano, Alfano, Moronti (dal 1’
s.t. Ragosta), De Rosa, Marrandino (dal
21’ s.t. Russo). All. Volpi (squal., in panchina Cestaro).
CITTÀ DI MESSINA Di Dio; Viscuso, Bombara, Cucé, Munafó, Frassica (dal 27’ s.t.
Buda), Mangano (dal 14’ s.t. Giannuzzi), Assenzio, Saraniti, Tiscione, Citro (dal 33’
s.t. Camarda). All. Rando.
ARBITRO Cesaroni di Pesaro.
LAMEZIA TERME (Cz) (f.c.) Una rete di Lio,
con una malefica conclusione dal limite a
beffare Ramunno, ha permesso al Sambiase di liberarsi dell’evanescente Montalto Uffugo e di centrare la seconda vittoria interna di fila, assestandosi in una
posizione di classifica gradevole. Match
da sbadigli nella prima parte mentre nella
ripresa, dopo il gol, sagra delle occasioni
mancate da parte del Sambiase, che poteva chiudere il derby con un punteggio
ben più vistoso.
VIBONESE
PALAZZOLO
PRO CAVESE
CITTÀ DI MESSINA
SAYA
Acr Messina-Agropoli 2-1
MARCATORI Sekkoum (A) al 2’, Chiavaro (M) al 31’ p.t.; Ferreira (M) al 49’
s.t.
ACR MESSINA Lagomarsini; Caiazzo,
Quintoni, Maiorano (dal 16’ s.t. Croce), Chiavaro, Cucinotta, Parachì
(dal 16’ s.t. Guerriera), Bucolo, Corona, Cocuzza (dal 23’ s.t. Ferreira), Cicatiello. All. Catalano.
AGROPOLI Capozzi; Lombardi, Altobello (dal 40’ s.t. Capitani), Sekkoum,
Landolfi, Parisi, D’Attilio, Toscano,
Mallardo (dal 40’ s.t. Margiotta), Carotenuto, Agata. All. Nastri.
ARBITRO Provesi di Treviglio.
ORAZIO RAFFA
MESSINA
Ancora in pieno recupero, Ferreira realizza il gol che
vale la vittoria del Messina. Il
portoghese ci era riuscito già
domenica scorsa nella gara
d’esordio a Noto e si è confermato ieri al S. Filippo davanti
ai suoi tifosi. Due gol pesantissimi che valgono oro per la
classifica dell’Acr. L’Agropoli
si è confermato matricola terribile: una squadra ben messa in campo, che gioca un
buon calcio e che ai punti
francamente non avrebbe meritato di perdere. Pronti via e
sono stati gli ospiti a passare
in vantaggio per una deviazione di Cucinotta sul calcio di
punizione di Sekkoum. Il Messina ha accusato il colpo: la
squadra giallorossa si era preparata per affrontare l’avversario con calma, ma lo svantaggio ha scompaginato i piani di Catalano e dei suoi giocatori. Che però hanno avuto
una reazione veemente durante la quale hanno messo alle corde l’Agropoli pur concedendo spazi, non sfruttati però nel migliore dei modi.
Finale palpitante Nella ripresa
il Messina ha subìto troppo il
fraseggio dei centrocampisti
avversari e per tutta la durata
della frazione ha costruito poco esponendosi anzi alle iniziative dei campani (clamorosa l’occasione fallita da Mallardo a pochi passi da Lagormarsini). Nei titoli di coda però, quando il pari sembrava
scontato, il solito Corona ha
messo sulla testa di Ferreira
un invitante pallone che il
portoghese si è limitato a spingere in fondo al sacco.
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CAVA DEI TIRRENI (Sa) (m.s.) I siciliani conquistano un meritato pareggio, potendo
recriminare al cospetto di un avversario
bello a metà. La Cavese passa in vantaggio con colpo di testa di Alfano su cross di
De Rosa. La replica è affidata a Tiscione,
che al 24’ impegna De Luca da lontano.
Nella ripresa, il Città di Messina mette sotto la Cavese e trova il meritato pareggio
con Saraniti, pronto a insaccare da due
passi su cross di Tiscione sporcato da
Palladino. Nel finale, un isolatissimo Buda
liscia in piena area il pallone della vittoria.
GELBISON
C.N. PATERNÒ
3
1
RAGUSA
ACIREALE
1
0
MARCATORE Bonarrigo al 37’ s.t.
RAGUSA Ferla; Piluso, Gona, Buscema,
Fontana, Alderuccio, Foderaro (dal 18’
s.t. Spampinato), Romeo, Panatteri, Bonarrigo (dal 46’ s.t. Milazzo), Arena (dal
33’ s.t. Alma). All. Anastasi.
ACIREALE Pandolfo; Maggio, Manganaro, Elefante (dal 40’ p.t. Cucinotta), Patti,
Castellano, Macrì, Profeta (dal 26’ s.t.
Scarpitta),Cortese, Tedesco (dal 20’ s.t.
Varriale), Butera, All. Gardano.
ARBITRO Ortuso di Ciampino.
RAGUSA (g.p.) Con una rete nel finale di
capitan Bonarrigo, il Ragusa di Anastasi
fa suo l’atteso derby del Selvaggio contro l’Acireale. L’azione decisiva, partita
dai piedi di Spampinato, proseguita da
Panatteri e conclusa dal «vecchio» Bonarrigo, si è sviluppata al 37’ della ripresa, quando ormai era opinione comune
che la gara sarebbe finita a reti inviolate
visto l’equilibrio in campo per tutto il resto del match. L’Acireale, al 15’ della ripresa, era anche andato a segno con Tedesco, ma la rete era stata annullata per
posizione irregolare dello stesso attante
granata.
SAVOIA
NISSA
2
1
MARCATORI Galantucci (G) al 1’, Sene (G)
al 15’, Savonarola (C) al 45’ p.t.; Galantucci (G) al 40’ s.t.
MARCATORI Guarro (S) su rigore al 6’, Savarese (S) al 22’ p.t.; Avola (N) al 10’, Incoronato (S) al 45’ s.t.
GELBISON Spicuzza; Magliocca, Mustone, Manzillo, Pascuccio, Manzo, Di Filippo
(dal 5’ s.t. Borsa), Pecora, Sene (dal 15’
s.t. Santonicola), Galantucci (dal 43’ s.t.
Melcarne), Grimaudo. All. Erra.
SAVOIA Loccisano; Pallonetto (dal 29’
s.t. Rabbeni), Guarro, Esposito, Catalano,
Fontanarosa, Savarese, Giraldi (dal 47’
s.t. Formisano), Incoronato, Manfrellotti
(dall’11’ s.t. Falanga), Ianniello. All. Vitter.
C. NORMANNO PATERNÒ Spezia; Pasqualicchio, Caldarella, Zumbo (dal 1’ s.t.
Di Mauro), Cocuzza, Scalia, Barberi (dal
26’ s.t. Scappelato), La Marca, Mastrolilli,
Mandarano (dal 40’ s.t. Torcivia), Savonarola. All. Strano.
NISSA Iacono; Bica Badan, Di Marco, Longobardi (dal 1’ s.t. De Carlo), Cirilli, Patanè, Periccioli (dal 15’ s.t. Fragapane),
Avola, Savasta, Marletta (dal 1’ s.t. Arnone), Bruno. All. Catanese.
ARBITRO Strippoli di Bari.
NOTE Espulso Caldarella (C) al 40’ p.t. per gioco
scorretto.
VALLO DELLA LUCANIA (Sa) (g.ar.) Una Gelbison cinica rifila tre gol al Comprensorio
Normanno Paternò. Dopo neanche un minuto, Galantucci da calcio d’angolo beffa
Spezia, con Sene che raddoppia al 15’.
L’espulsione di Caldarella complica ulteriormente le cose ma, in dieci, il Comprensorio Normanno accorcia con Savonarola. Che nel finale di gara colpisce anche
un incrocio, prima del 3-1 di Galantucci.
ARBITRO Mangino di Tivoli.
NOTE Espulso Cirilli (N) al 13’ s.t. per gioco scorretto.
TORRE ANNUNZIATA (Napoli) (v.p.) In uno
stadio interdetto ai tifosi anche la Nissa,
come accaduto al Palazzolo, cade sotto i
colpi di un Savoia a punteggio pieno. In
inferiorità numerica dal 13’ s.t. per l’espulsione di Cirilli (fallo su Pallonetto), la squadra di Catanese subisce dopo sei minuti il
primo gol su rigore di Guarro e al 22’ il raddoppio di Savarese. Nella ripresa Avola
accorcia su punizione ma, allo scadere,
Incoronato firma il 3-1 dei campani.
ATLETICA ALL’ETIOPE BRONZO A LONDRA SUI 10.000 L’87˚ GIRO
LORENZO MAGRÌ
CASTELBUONO (Palermo)
Tariku Bekele, 25 anni, al traguardo
Dal palermitano Giovanni Blanchet, vincitore della prima edizione nel lontano 1912,
all’etiope Tariku Bekele, vincitore ieri dell’87ª edizione del Giro di Castelbuono. Una grande
festa per i 100 anni di una delle
corse più antiche d’Europa, che
ha visto primeggiare il bronzo
sui 10.000 ai Giochi di Londra
in un podio doc, col bronzo dei
5000 a Londra, il keniano Longosiwa, e l’iridato juniores dei
10000, l’etiope Mukthar. Il centro madonita ha vissuto ieri
una giornata di forti emozioni:
È Bekele il re di Castelbuono
Festa per i 100 anni della corsa
nonostante non ci sia stato il
pubblico delle grandi occasioni
che tradizionalmente si registrava il 26 luglio nel bel mezzo
dei festeggiamenti alla patrona
S. Anna (data saltata quest’anno per la concomitanza coi Giochi di Londra), gli organizzatori, in testa il patron Mario Fesi,
si sono superati e hanno regalato agli appassionati un cast di
grandi campioni che non hanno deluso le attese.
Che coppia Una passerella di
grandi fondisti e spazio anche a
due siciliani d’adozione. Il friulano Stefano Scaini, ottavo e secondo degli azzurri (il primo Patrick Nasti, settimo), ormai vive e si allena a Bagheria e che
prima della gara ha fatto festa
con sua moglie Anna Incerti, la
fondista bagherese premiata
per l’oro di maratona agli Europei di Barcellona 2010, assegnatogli dopo la squalifica per
doping delle prime due atlete.
«È stato emozionante come salire sul podio degli Europei — dice Anna, 29ª ai Giochi di Londra — e poi la grande gara di
Stefano è stata la ciliegina sulla
torta».
Protagonisti Scaini ha precedu-
to l’altro siciliano d’adozione, il
trentino Yuri Floriani, che si è
allenato a Palermo con Gaspare Polizzi e si sposato con l’azzurra Angela Rincella, fondista
di Altofonte. La palma del mi-
glior siciliano in assoluto è andata a Giuseppe Gerratana, l’azzurrino di Modica, classe 1992,
che ha chiuso al 12˚ posto alla
fine di una gara di testa. «Avevo corso a Castelbuono una volta da allievo — spiega —, ma
questa è un’altra cosa. Sono riuscito fino all’utimo giro a rimanere attaccato a campioni come Scaini e Floriani, il keniano
Kipkorir e il portoghese Ferreira. Poi, ho pagato la fatica, ma
ho chiuso in 32’13” a poco più
di 2’ da Bekele. Sono soddisfatto, ho capito di essere sulla buona strada per fare bene il 30 settembre al memorial Peppe Greco di Scicli, valido anche come
tricolore sui 10 km su strada».
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LUNEDÌ 17 SETTEMBRE 2012
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