www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 19 ottobre 2015 anno 119 - numero 247 euro 1,50 SHOW E... HIGUAIN RISULTATI & CLASSIFICA 8a GIORNATA Il ritorno di Bergamo alta Gomez: angolo delle meraviglie Pipita d’oro per il Napoli (2-1) ma la Viola piace e resta prima Higuain è a quota 6 gol come Insigne: hanno preso Eder in testa ai marcatori Ancora a segno Insigne, di Kalinic il pari durato solo 3 minuti BIANCHI, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 10-11-12 ATALANTA-CARPI 3-0 BOLOGNA-PALERMO 0-1 FROSINONE-SAMPDORIA 2-0 GENOA-CHIEVO 3-2 INTER-JUVENTUS 0-0 NAPOLI-FIORENTINA 2-1 ROMA-EMPOLI 3-1 SASSUOLO-LAZIO 2-1 TORINO-MILAN 1-1 VERONA-UDINESE 1-1 FIORENTINA ROMA INTER NAPOLI SASSUOLO LAZIO TORINO ATALANTA CHIEVO SAMPDORIA 18 17 17 15 15 15 14 14 12 11 PALERMO GENOA MILAN JUVENTUS UDINESE FROSINONE EMPOLI VERONA CARPI BOLOGNA 10 10 10 9 8 7 7 5 5 3 34 A SAN SIRO ECCO UNO 0-0 CHE NON FA FELICE NESSUNO Un duello tra Jovetic e Cuadrado BOCCI, BREGA, CENITI, DELLA VALLE, GRAZIANO, LICARI, TAIDELLI, SCHIANCHI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 9 INTER JUVE PALI E... RIMPIANTI VALE SI DIFENDE DA LORENZO: +11 IANNONE INVESTE UN GABBIANO Sfida a 4 con 52 sorpassi. All’ultimo giro Marquez rimonta lo spagnolo della Yamaha. Rossi 4° dietro alla Ducati BRIZZI, CORTINOVIS, IANIERI DA PAG. 34 A 37 COMMENTO DI ZAPELLONI A PAG. 29 A fine secondo giro la moto di Iannone colpisce un gabbiano 40 RISCATTO ITALVOLLEY L’EUROPA E’ DI BRONZO FRANCIA CAMPIONE Jovetic e Khedira fermati dai legni. Mancini: «Troppe critiche». Il piano di Allegri: «Dimezzare lo svantaggio entro Natale» ROMANI ALLE PAGINE 40-41. COMMENTO DI PASINI A PAG. 29 9 771120 506000 51 0 1 9> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano L’ANALISI di Luigi Garlando 29 DUE FILM SCUDETTO CON TRAME DIVERSE La gioia degli azzurri dopo il 3-1 alla Bulgaria nella finalina 17 23 15 LA SORPRESA IL PERSONAGGIO I ROSSONERI Il Sassuolo vola tra le grandi Alla Lazio restano le proteste CIERI, ELEFANTE A PAGINA 17 Baselli carica Toro: a suon di gol La doppia faccia del Milan sta conquistando anche Conte Bacca colpisce, Lopez tradisce BRAMARDO A PAGINA 23 OLIVERO, PASOTTO A PAGINA 15 w IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Domenica tranquilla per Mihajlovic. Berlusconi era via 2 Serie A R 8a giornata INTER JUVENTUS 0 0 INTER (4-2-3-1) Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Juan Jesus; Felipe Melo (dal 19’ s.t. Guarin), Medel (dal 47’ s.t. Kondogbia); Brozovic, Jovetic (dal 47’ s.t. Palacio), Perisic; Icardi. PANCHINA Carrizo, Montoya, Ranocchia, Telles, D’Ambrosio, Nagatomo, Gnoukouri, Biabiany, Manaj. ALLENATORE Mancini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 46 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Felipe Melo, Brozovic, Miranda per gioco scorretto. PRIMO TEMPO I francesi Geoffrey Kondogbia, 22 anni, e Paul Pogba, 22, parlano coprendosi la bocca: cosa si staranno dicendo? GETTY 4’ Primo pericolo Azione manovrata della Juve: Zaza tocca per Morata che allarga per Cuadrado, destro respinto da Handanovic. 7’ Mano al cartellino Marchisio è il primo a ricevere il giallo da Valeri: alla fine del primo tempo, gli ammoniti saranno quattro. 12’ Risponde Jo-Jo La prima conclusione verso la porta di Buffon è di Jovetic: la punizione del montenegrino finisce a lato. 26’ Chiellini salva Murillo si sgancia e verticalizza per Jovetic, che viene fermato in scivolata da Chiellini, che anticipa anche Buffon. 29’ Colpo di reni Su azione d’angolo, Brozovic cerca il destro a rientrare sul secondo palo: Buffon devia sulla traversa (LAPRESSE). JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba, Evra; Zaza (dal 33’ s.t. Dybala), Morata (dal 25’ s.t. Mandzukic). PANCHINA Neto, Audero, Rugani, Alex Sandro, Asamoah, Hernanes, Padoin, Lemina, Sturaro, Pereyra. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 52,2 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Marchisio, Khedira, Zaza, Evra, Chiellini per gioco scorretto. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE spettatori 79.154, incasso di euro 3.740.051. Tiri in porta 2 (una traversa)-5 (un palo). Tiri fuori 3-6. Angoli 4-9. Fuorigioco 0-1. Recuperi: 0’ p.t., 3’ s.t. SECONDO TEMPO 2’ Brivido Cuadrado Murillo perde palla, Cuadrado entra in area e scocca il destro che finisce tra le gambe di Handanovic ed esce. 7’ Liscio rischioso Su angolo di Jovetic, Morata va a vuoto con il destro. La parabola si spegne poi sul fondo. 14’ Ci prova l’Inter Sinistro al volo di Jovetic dai 25 metri. Buffon blocca in due tempi. 15’ Un altro cartellino Fallo tattico di Evra su Jovetic: è il quinto ammonito dell’incontro, alla fine saranno otto. 24’ Khedira, palo da due passi Morata in area serve Khedira che, solo davanti ad Handanovic, colpisce il palo. che poi si compatta in 4-4-2 da non possesso: ma la variante che scombussola un po’ i giochi è Brozovic che, da esterno destro, si tiene più basso, quasi un «equilibratore» che arricchisce la cerniera Medel-Melo. A centrocampo, dove Marchisio sconta la lunga assenza e Pogba ha dolori di crescita (o decrescita?), dove si oppone solo Khedira, il pressing furioso dei nerazzurri ha la meglio per un tempo ma produce poco o nulla. Se si esclude la parata-traversa di Buffon su gran tiro di Brozovic spostato a sinistra (dove l’avremmo tenuto). Jovetic fa da punto di riferimento e su di lui, per un tempo, non trovano contromisure. Ma la Juve in difesa è chiusa e non concede spiragli se non su punizione o da fuori. Inter e Juventus fanno scena muta E Firenze ringrazia 1Partita muscolare, in cui i bianconeri sprecano e si rammaricano di più. Un legno per parte: lo 0-0 lascia la Fiorentina al comando 1 ● 1-2 La coreografia dei tifosi dell’Inter: «Berlino, 6-62015, c’eri quasi...». «...Continua a sognare» LAPRESSE-FORTE ● 3 Il mani involontario di Bonucci BOZZANI Fabio Licari MILANO Inter non vince più, la Juve scivola ancora in una classifica mai così fluida. Icardi non ha mai la palla buona (e dialoga poco con Jovetic), Pogba vegeta in quel limbo indecifrabile in cui è piombato da quando indossa il 10 (e non ha Tevez e Pirlo a fargli da maestri). È spesso un vorrei ma non ci riesco. Alla fine sorridono Napoli, Roma e la stessa Fiorentina, che resta prima malgrado la sconfitta: lo 0-0 non esaltante del derby d’Italia, un po’ decaduto al momento, serve invece a poco a Inter e Juve. Ma brucia soprattutto ai bianconeri che sprecano un paio di colpi del k.o e, pur guadagnando un punto sui viola, perdono terreno su L’ 2 quasi tutte le altre, Sassuolo compreso. Il «grande recupero» è rimandato di un altro turno: magari con Dybala, ieri relegato un’altra volta in panchina, chissà perché, dopo la bella partita con il Siviglia e il debutto in Nazionale. Sia chiaro: nessuno dei contendenti meritava un successo netto, ma la Juve è quella che si è avvicinata di più. SFIDA TATTICA Paura di cadere e rispetto. Così si gioca soprattutto sul filo dei moduli cangianti. Allegri insiste con il duplice sistema inaugurato in Champions contro gli spagnoli, un 3-5-2 che in fase difensiva diventa un chiarissimo 4-4-2, con l’indispensabile Barzagli largo a destra: l’effetto finale è quello di un 3-4-3 esaltato da Cuadrado punta esterna che mette nei guai mille volte Juan Jesus. Anche l’Inter si maschera un po’, con un 4-2-3-1 3 GLI SCENARI I nerazzurri, con 2 punti nelle ultime 3 partite, hanno raffreddato il boom di inizio stagione Allegri sale a 9 punti: il Frosinone sotto di appena 2 lunghezze non regala entusiasmo RIMPIANTI JIUVE Ecco, la Juve. Le occasioni sono soprattutto sue, con due tiri di Cuadrado e il palo di Khedira a due passi: ma poi ci sarebbero quelle create e non concluse dall’indemoniato, ma inconcludente, Zaza. Può darsi che Dybala fosse stanco per i viaggi intercontinentali, ma più volte la retroguardia nerazzurra è sembrata sul punto di soccombere ai tagli di Morata per le incursioni di Zaza e Cuadrado. Il dribbling dell’argentino poteva essere utile? Non avremo mai risposta. La manovra comunque si svolge sull’asse Barzagli-Khedira-Cuadrado, ma sotto porta mancano decisione, cattiveria e precisione. Pogba sembra assente, poi si vede a strappi, bello sì ma più anarchico e svagato del solito: il centrocampo ne soffre. Certo, i bianconeri allungano la striscia positiva contro l’Inter (6 partite), addirittura collezionano la millesima trasferta utile della loro storia e non prendono gol: ma quel Frosinone sotto di appena due lunghezze non suggerisce entusiasmi, benché l’impressione sia quella delle ultime giornate: se i bianconeri trovano concentrazione e mira possono decollare. MEDEL ESEMPIO MA… L’Inter invece sembra fatta per soffrire, chiudersi e poi castigare all’improvviso. Le era riuscito nelle prime 6 giornate, poi 2 punti nelle ultime 3 hanno un po’ raffreddato i bollori. Chi la tiene in piedi è Medel, davvero indispensabile anche da centrocampista e quasi universale per come si sdoppia: aiutando la coppia Miranda-Murillo, non impeccabile, e proponendosi in pressing alto su Buffon. Avesse la sua rabbia Perisic, che a volte si estranea, o resistesse due tempi Jovetic, comunque il più pericoloso, Mancini potrebbe anche sognare: perché il gruppo è solido. Anche lui, però, costretto a sostituire Melo per evitargli l’espulsione, poteva forse inserire un alter ego del brasiliano invece di Guarin che non ha certo aumentato il filtro difensivo in un secondo tempo tutto controllato dalla Juve. Insomma, alla fine tutto come prima, o quasi. © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 fI PROTAGONISTI L’INTERISTA E LO JUVENTINO Jovetic più Cuadrado Origine viola, numeri top e una A da riconquistare 1I due ex Fiorentina, di nuovo in Italia dopo l’esperienza in Premier, sono stati i migliori: la sfida di San Siro è la prova che sono tornati Alessandra Bocci MILANO uestione di numeri, che poi alla fine sono soltanto numeri. Giorni e giorni a parlare di sistemi di gioco, punti di distacco, record negativi impossibili da annullare. E alla fine nei 198 Paesi collegati per il cosiddetto derby d’Italia hanno potuto constatare ancora che la necessità di vincere spesso paralizza, e che i numeri sono soltanto numeri. Prendiamo il dieci: in assenza di un dieci di nome e di fatto, la Juve ha assegnato la pregiata camicia a Paul Pogba, che forse dieci lo diventerà, ma questo al momento non consola Allegri. Per adesso Pogba non è un dieci e neppure un nove e mezzo, e allora a pungere, creare, scombinare la logica della partita ha pensato Juan Cuadrado, che è arrivato al posto del trequartista puro richiesto da Allegri e indossa un neutro numero 16. Siccome l’abito non fa il monaco, e la maglia neppure, Cuadrado è stato l’unico a porsi dall’inizio alla fine il problema di infiammare la serata e sbloccare la classifica della Juve. Missione fallita, Cuadrado non è diventato tondo, ma i chilometri corsi in qualità hanno ridato alla bistrattata squadra di inizio stagione l’orgoglio del tempo perduto. La risalita non è cominciata, ma la Juve piano piano si ritrova. Q LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI BONUCCI, MANI INVOLONTARIO È GIUSTO NON DARE IL RIGORE Gara difficile, spigolosa. Non semplice da tenere sotto controllo. Ecco perché è giusta la linea adottata da Valeri: non fare sconti nei primi 16 minuti, quando arrivano 4 gialli corretti, compreso quello per il pestone di Melo a Cuadrado. Al 25’ l’Inter chiede un rigore: sul cross di Brozovic c’è la spizzata di Perisic col pallone che sbatte sul braccio di Bonucci. L’arbitro lo considera involontario: ok, la distanza è ravvicinata e lo juventino non fa nulla per cercare l’impatto (anzi, avvicina il braccio al corpo). Poco dopo si lamenta la Juve, chiedendo il secondo giallo per Melo. Il nerazzurro rischia la scivolata su Khedira, ma fa bene l’arbitro a non fischiare: prima non c’è contatto, poi è lo juventino a trascinare la gamba per cercare (e trovare) l’avversario. Nella ripresa qualche sbavatura (non c’era il giallo a Chiellini e comunque l’azione andava fermata prima per un mani di Brozovic), ma Valeri supera l’esame InterJuve: direzione positiva. CONTINUITA’ Il 16 casuale di Cuadrado arrivato al posto di un dieci, il dieci di Stevan Jovetic, che è tornato dopo l’infortunio e ha restituito l’Inter alle ambizioni di poche settimane fa. Cuadrado e 1Stevan Jovetic è stato tra i più pericolosi dei nerazzurri: LA LORO GARA AI RAGGI X tre i dribbling riusciti e un tiro a impensierire Buffon. Tre dribbling anche per Juan Cuadrado e il miglior dato di cross messi: ben sei JOVETIC CUADRADO TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla TOCCHI PER ZONA MINUTI GIOCATI MINUTI GIOCATI Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO ATTACCO 1 1 4 1 2 1 1 1 4 2 3 5 8 4 1 2 6 1 DRIBBLING 3 2 1 2 3 3 1 89’ 90’ 5 2 6 1 1 1 3 2 2 5 3 3 2 1 Recupero 1 TIRI CROSS 1 2 2 2 IN PORTA 1 1 7 17 14 10 5 Recupero TIRI CROSS TOTALI FUORI 1 6 DRIBBLING TOTALI 3 IN PORTA 2 1 FUORI 3 GDS Jovetic, un passato in comune, un destino parallelo: la Fiorentina è la radice, ed è buffo che adesso la loro ex squadra sia prima in classifica e loro siano costretti a osservare dal basso. Prospettiva inaspettata per Cuadrado, che con la Juve quadricampione pensava di volare dopo essere rimasto a terra con il Chelsea e invece si è trovato a scavare. Siccome il calcio è strano e alla Juve serviva un dieci, gli è toccato soprattutto correre, molto e velocemente. Tentare di saltare l’uomo è il suo mestiere, non sempre gli riesce, ma anche nei momenti complicati Cuadrado è stato l’uomo che si buttava in avanti ribaltando i numeri, gli schemi, le possibilità. Lo ha fatto in Champions League, in partite che alla Juve hanno regalato gli unici sorrisi, lo ha fatto a San Siro. CIAO INGHILTERRA Cuadrado e Jovetic, la Fiorentina e l’Inghilterra nel passato, un destino da compiere in Italia. In Inghilterra hanno già vinto campionati (uno a testa), sono tornati per riprovare in Serie A, da attori protagonisti. Quello che in Inghilterra non erano, quello che sono stati ieri, e lo dicono i numeri, che a volte qualcosa raccontano. Jovetic e Cuadrado hanno giocato più di tutti: l’interista ha toccato 67 palloni, lo juventino 89, top della serata. Jovetic e Cuadrado sono anche quelli che hanno subito più falli: 8 il montenegrino, 5 il colombiano. Se la sfida delle sfide è finita con un nulla di fatto non è colpa loro. Almeno nelle loro caselle, lo zero non esiste. E in fondo anche lo zero è solo un numero. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie A R 8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA INTER JUVENTUS 6,5 6 DIGA MEDEL HANDA C’È MALE SANTON ICARDI SOLO IL TECNICO ROBERTO MANCINI 6 6 5,5 HANDANOVIC Nel primo tempo una parata una, ma importante, sul primo palo e sul tiro brucia-guanti di Cuadrado. Intervento simile in avvio di ripresa, ma con uso di piedi e buona dose di fortuna. Attento sui palloni spioventi, suo punto critico, e sbrigativo con i piedi. Handa basico e pratico. MIRANDA Il gioco delle marcature, anche se nel contesto di una linea a zona, lo porta a misurarsi più con Morata. Non si fa accecare dal gioco di specchi dello spagnolo, non si fa attrarre in zone lontane dalla linea dei sedici metri. Assistito dalla sorte, in alcuni rimpalli e/o deviazioni. MURILLO Le due facce di Murillo. Bravo, bravissimo, se c’è da difendere uno contro uno. Pericoloso all’atto di giocare palla. Ha il merito di non piangere sui suoi errori. Esempio: si fa tagliare fuori da Zaza, ma non sta imbambolato a guardare, in tackle recupera il pallone. Algebricamente lo assolviamo. JUAN JESUS Avvio difficile, nei primi minuti Cuadrado trasforma Juan Jesus nel lato debole della difesa interista. Melo e Medel gli danno una mano, Juan Jesus piano piano si riassesta però la ripresa riparte da dove la gara era cominciata, Cuadradocentrica al massimo. ● PARATE 4 ● RINVII 9 ● PRESE ALTE 3 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 43 ● CONTRASTI 4 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 43 ● CONTRASTI 2 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 28 6 BARZAGLI MURAGLIONE POGBA DELUDE ZAZA LOTTA IL TECNICO MAX ALLEGRI 6 Meglio l’Inter nei primi 45’, più Juve poi. Mancio tattico, attento a sopprimere le sorgenti del gioco altrui, eccetto Cuadrado. Difficile dire se l’Inter abbia guadagnato un punto o ne abbia persi due. IL MIGLIORE STEVAN JOVETIC 6,5 Gioca o non gioca? Gioca gioca, e stressa la Juve lì dove Marchisio dovrebbe dirigere. Jo-Jo semina ansia e raccoglie superiorità che però la squadra non capitalizza. L’intesa con Icardi resta solo teorica. ● TIRI 2 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 3 DAVIDE SANTON 5,5 Con timidezza sulla destra. A lungo ancorato sul fondo, ad aspettare il treno Pogba-Evra, che arriva di rado ed enormi problemi non crea. Difettoso in personalità, non prova mai a ribaltare il tavolo. ● CONTRASTI 0 ● CROSS 0 ● PASSAGGI 50 7 6,5 BARZAGLI Terzino destro o centrale di destra che sia, Barzagli è un muraglione contro cui si schiantano in tanti. Giusto Brozovic, in una delle incursioni a sinistra, gli crea qualche fastidio, ma sono attimi. Nei territori di Barzagli non si passa. Grande salvataggio verso la fine, di testa. BONUCCI È uno di quelli che più soffre la talentuosa frenesia di Jovetic. A volte gli viene voglia di misurarsi con Jo-Jo sul medesimo terreno della tecnica e rischia la «bonucciata», però lo svarione resta latente, Bonucci non lo commette. A tratti regista surrogato, ma non è una novità. 6 CHIELLINI I suoi corpo a corpo con Icardi smuovono tonnellate di forza ed energia. Colossi che si urtano con violenza, e per noi umani è miracoloso che nessuno dei due si faccia male. Solito Chiellini, il suo modo di difendere passa da un «crash test» all’altro. Icardi comunque non fa danni. 6 ● PARATE 2 ● RINVII 7 ● PRESE ALTE 1 ● CONTRASTI 1 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 55 ● CONTRASTI 1 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 49 ● CONTRASTI 2 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 45 6 6,5 6 6 6 MEDEL Il miglior difendente dell’Inter. Tappa le buche, risolve problemi. Cuadrado parte sparato al via e Medel lascia la sua zona per spendersi in duello col ColombiaExpress da cui esce trionfatore. Con il suo passo rapido compensa, riequilibra, ricuce. FELIPE MELO Il suo pestone a Cuadrado placa il colombiano e il conseguente giallo rende più saggio Melo, lo costringe ad azzerare le «melate». Felipe più di governo, alla lotta provvede Medel. Sostituito perché Mancini vuole vincere (ma senza il cattivone brasiliano rischia di perdere). BROZOVIC Destra-sinistra? Cos’è la destra, cos’è la sinistra? Brozovic come nella nota canzone di Gaber. Le cose migliori – leggasi la traversa – le fa sulla fascia mancina, dove il Mancio lo piazza per un breve periodo nella prima parte. A destra fa l’attaccatutto e depotenzia Pogba. PERISIC Largo a sinistra, nel suo ecosistema preferito, anche se a tratti viene dirottato sull’altro versante. Non è ancora il giocatore che – Mancio dixit – stravolgerà il campionato, soffoca i suoi estri sull’altare dei tatticismi. Da apprezzare lo spirito di adattamento. ● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 36 ● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 16 ● TIRI 1 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 32 ● TIRI 1 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 29 6 IL PEGGIORE 6,5 BUFFON Con le dita sfiora il pallone per il tanto che basta e fa sì che il tiro di Brozovic si schianti sulla traversa. Parata decisiva, in condizioni precarie, perché Chiellini, in scivolata, gli aveva appena ferito una gamba. Il grande portiere è quello che fa un intervento determinante. s.v. s.v. ICARDI Che cosa te ne fai di tanto centravanti se non lo metti in condizione di concludere? Si batte e si sbatte, gli urti con Chiellini sono degni degli auto-scontri, e tanto basta per il sei, però i suoi dialoghi con Jovetic sono scarni. Non è possibile che due giocatori così si cerchino poco. GUARIN Mancini toglie Melo per inserire Guarin e il messaggio è chiaro: «Proviamo a vincere». Ma le buone intenzioni sono una cosa e la realtà un’altra. Guarin costretto a rimanere sulle sue, perché la Juve nella ripresa è preponderante. Non tutti i cambi riescono col buco. 5,5 KONDOGBIA Doppia sostituzione interista nel recupero, in coda al match, come se ci fosse da guadagnare tempo per proteggere una vittoria. Si vede che a Mancini lo 0-0 stava bene. PALACIO Si veda sopra, Kondogbia e Palacio entrano quando mancano due minuti o poco più al triplice fischio. Impossibile assegnare un voto ai due subentranti nerazzurri. ● TIRI 0 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 8 ● TIRI 0 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 1 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 Ennesima tappa del suo viaggio alla ricerca della Juve perduta. Sempre più intrigante il sistema ibrido – difesa a 3 o a 4 a seconda delle fasi -, ma rifà capolino la siccità offensiva: perché Dybala riserva? IL MIGLIORE JUAN CUADRADO 6,5 Punto di forza e limite allo stesso tempo, perché non è sano che la Juve campione d’Italia penda in maniera così vistosa a destra e dipenda in tutto o quasi dalle accelerazioni «cuadradiche». ● CROSS 6 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 41 6 PAUL POGBA 5,5 Continua a giocare più per sé che per la squadra. Un paio di slalom tipici suoi, belli ma inutili. Il giovane Paul è ancora nella fase «bella promessa». Per lo status di «venerato maestro» si prega di attendere. ● TIRI 3 ● RECUPERI 10 ● PASSAGGI 40 VALERI Gialli a ripetizione (4) nei primi minuti, giusto per far capire che non è gara da buonismi. Ok non dare rigore sul braccio di Bonucci (involontario) e sul presunto fallo (non c’è) di Melo con la Juve che voleva il 2° giallo. Poche sbavature, non cambia la sostanza: direzione di valore 5,5 MARCHISIO Ha la grande attenuante del rientro dall’infortunio, però la prestazione è quella che è, affannata e affannosa. Non ha ancora il suo passo, come dimostra la trattenuta su Icardi. Per un tempo rinculante, simil De Rossi davanti alla difesa. Crescente poi (ma piano). EVRA La Juve attacca in prevalenza sulla destra, in funzione di Cuadrado, e la squadra dimentica letteralmente Evra a sinistra. Il francese si propone, ma non riceve quasi mai il pallone. La sua azione migliore nel primo tempo, innescato da Pogba, però il suo cross viene deviato in corner. ZAZA Nulla da dire sull’impegno, sulla «garra» al limite dell’eccesso come dimostra il fallaccio su Juan Jesus, ma tecnicamente parlando fa la figura del temporeggiatore sciupone. Due-tre palloni giusti gli capitano sul piede sbagliato e lui se li fuma. Dove tira Zaza? ● TIRI 1 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 44 ● TIRI 2 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 57 ● CROSS 3 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 27 ● TIRI 2 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0 6 IL PEGGIORE 6 5,5 KHEDIRA Mezzo voto in meno perché il palo è un gol sbagliato: da lì, e con la porta spalancata, è più difficile sbagliare che segnare. Ma l’errore alla Correa non può cancellare il resto, la tessitura della tela. Marchisio non ce la fa, Pogba pensa a se stesso: Khedira smista, dirige, ricompone. s.v. 5,5 MORATA Considerato quel che ha passato in Lussemburgo con la Spagna, è già molto che abbia giocato. Non il solito scintillante Morata, ma basta la sua presenza per tenere l’Inter sul chi va là. L’assist per il palo di Khedira il suo momento top. MANDZUKIC Si spende malissimo l’unica palla potabile che gli capita. Non era facile, l’occasione arriva all’improvviso, di sbieco, però il croato non trova la coordinazione e la sua acrobazia finisce con un goffo capitombolo. «Dove sei Tevez?», viene da chiedersi sul momento. DYBALA Il piccolo Messi giace in panchina fino al 33’ della ripresa e a noi resta un grande dubbio: chissà che cosa avrebbe combinato Dybala con i palloni capitati a Zaza e da quest’ultimo devoluti in beneficenza. Allegri avrà avuto le sue ragioni, ma siamo contro il congelamento del talento. ● TIRI 0 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 2 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 MANGANELLI 6,5 MELI 6,5 MASSA 6 RUSSO 6 5 6 Serie A R 8a giornata INTER LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT JUVENTUS BARICENTRO MOLTO BASSO 46 metri 25 83 10 17 9 77 131 9 133 PASSAGGI EFFETTUATI 46,2% 418 21 POSSESSO PALLA 44 24 1 ANGOLI 4 5 16 14 14 2 53,8% 21 BARICENTRO MEDIO 52,2 metri 482 PASSAGGI RIUSCITI 6 7 4 15 16 9 8 19 1 10 TIRI NELLO SPECCHIO PALLE PERSE FALLI COMMESSI CONTRASTI 80,9% 84,4% 3 33 GDS - DATI OPTA fLA PARTITA AI RAGGI X ripiegamento per dare fastidio all’interista che iniziava la manovra. In soldoni: non proprio un atteggiamento propositivo, nè da parte dell’Inter e vincono i muscoli e perdono le idee è nè da parte della Juve. Con una tavola così appamolto facile che gli spettatori assistano a recchiata, e con tutte le pedine che s’incastrano uno 0-0 con poche emozioni e tanti rim- perfettamente fino ad annullarsi, è inevitabile pianti. A osservare Inter-Juve sembra di essere che soltanto un colpo di magia possa sbloccare la tornati al calcio di metà anni Novanta, quando le situazione. Jovetic ci prova e ogni volta che va via partite erano gigantesche battaglie a centrocam- gli juventini lo stendono: 8 falli subiti. Cuadrado, po, pressing e contropressing, raddoppi di mar- sull’altra sponda, è il martello che i bianconeri catura e squadre corte, e per tirare un po’ il fiato utilizzano per far cadere il muro nerazzurro, ma e rilassarsi bisognava aspettare che il pallone fi- i suoi 6 cross e i suoi 4 dribbling non producono nisse tra i piedi di un piccoletto, di solito il nume- l’effetto desiderato. Il problema è che le idee, e di ro 10, l’unico sopravvissuto alla tonnara organiz- conseguenza chi le ha, vengono soffocati sul nazata dai genialoidi delle panchine. scere: lo testimoniano i 37 contraTanto per capirci e per fare chiasti cui gli spettatori sono stati corezza, quello non è stato il periodo IL NUMERO stretti ad assistere (21 dell’Inter e più spettacolare del calcio. Speria16 della Juve). Provate a chiedere mo di non essere tornati indietro, a un tifoso se preferisce vedere un anche se obiettivamente le scelte tackle o un dribbling: chi risponde degli allenatori contribuiscono ad un tackle deve correre velocemenalimentare i dubbi. Mancini disete dal dottore... Bene: a San Siro, a gna l’Inter secondo un compatto e i falli commessi fronte di 37 contrasti, ci sono stati poco elastico 4-4-2, piazzando gli da Inter e Juventus: soltanto 21 dribbling. Secondo voi uomini di qualità (Brozovic e Periè stata una partita spettacolare? sic) sulle fasce laterali, lontani dal 14 a testa. Il più scorretto è stato cuore del gioco. Allegri, invece, SENZA LUCE Una volta, quando il tiene in panchina l’attaccante più Juan Jesus: 5 falli. calcio era ancora in bianco e nero, frizzante e imprevedibile, cioè Dyse un allenatore schierava quattro bala. Avranno ragione loro, perché conoscono difensori e due mediani veniva definito catenacmeglio di noi le condizioni dei loro ragazzi, ma le ciaro. Oggi, invece, almeno a parole i tecnici soloro soluzioni, considerato il poco che si è visto a no tutti offensivisti e cercano il successo. Poi vai San Siro, non hanno soddisfatto. a leggere le formazioni e trovi, come nell’Inter, quattro difensori e due mediani (Medel e Felipe SPETTACOLO A conferma dell’assenza di spetta- Melo) a proteggerli: in sostanza sono sei giocatocolo ci sono un paio di dati: zero tiri per Icardi e ri muscolari e prettamente dediti all’azione di per Morata, i due attaccanti di riferimento. Ciò contenimento. Alla fine, in mancanza di illumisignifica che le rispettive squadre non sono mai nazioni, non resta che ammirare gli sguardi tutta riuscite a innescarli nel modo giusto. D’altronde grinta di Medel o Marchisio che giocano lì dove Icardi, che è uomo d’area e ama essere servito nel una volta, al tempo del calcio antico, c’erano cuore della difesa avversaria, aspettava traverso- Suarez o Platini. E’ proprio vero: si stava meglio ni e passaggi filtranti che non gli sono mai arriva- quando si stava peggio. ti. E Morata, spesso, è stato utilizzato in fase di © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Schianchi Idee? No, tanti muscoli S Sembra di vedere una gara degli anni 90 1Icardi e Morata non tirano mai in porta: pochi suggerimenti La sfida è una gigantesca battaglia a centrocampo: 37 tackle LA MOSSA TATTICA JOVETIC: falli subiti 8 BROZOVIC: cross 5 ICARDI: tiri effettuati 0 PERISIC: palle perse 18 PERISIC JOVETIC MEDEL BROZOVIC ICARDI PASSAGGIO MOVIMENTO GDS 28 this is when modeling comes in handy ZUPPING di VINCENZO CITO SUSPENSE SUL RISULTATO? ALLA DS LO RIVELA BONIMBA ambiano le gestioni, le versioni e le edizioni, ma alla «Domenica sportiva» (Rai) continuano con la manfrina di non rivelare l’esito del posticipo, come se la gente aspettasse solo loro per sapere il risultato. Solo che poi chiedono a Roberto Boninsegna quali siano le candidate allo scudetto. «Secondo me c’è anche l’Inter, in fondo è a un solo punto dalla Fiorentina». Quindi, con la Juve, ha pareggiato... C Sms che scorre in trasmissione . «L’Inter a giocato molto, la Juve a sprecato di più». E tu hai dimenticato le acca. Edoardo Testoni (Fox) «Nel Colonia esce Osako tra i fischi di paura della Veltins Arena». Ma se stava uscendo, di che avevano paura i tifosi dello Schalke? Che facesse gol direttamente dalla doccia? Che tirasse una pallonata a qualcuno? Che facesse harakiri immolandosi tra la folla? keep watching at diesel.com/watches «Mamma mia! Agonismo che schizza fuori dalle maglie» (Andrea Stramaccioni, Fox, Tottenham-Liverpool) Riccardo Trevisani (Sky) mentre comincia il big match del San Paolo. «La Fiorentina ha vinto sei partite su sette ma è come se ne avesse vinte sei e mezza, perché alla fine del primo tempo stava battendo il Torino 1-0». Ah, ecco. Daniele Fortuna senza fortuna. «In difficoltà lo Spezia che non riesce a fare il gioco che gli è più congeniale e cioè non riesce ad aprire il gioco stesso sulle fasce, la Ternana ha preparato bene questa sfida». Infatti un minuto e mezzo dopo annuncia: «Spezia in vantaggio con Calaiò!» (Radiorai, Tutto il calcio di domenica scorsa) Sale alto il grido di indignazione e fa vibrare l’Italia intera. Lei «Le nozioni che ci avevano dato nel prepartita non corrispondono a verità!». Lui «Siamo di fronte a qualcosa di completamente diverso rispetto a quello che ci era stato detto…». Lei «E’ antipatico! Non è sportivo!». Come hanno osato, quelle del Liverpool? Contro il Brescia hanno giocato col 4-4-1-1 senza chiedere il permesso a Katia Serra e Luca Pisinicca… (calciodonne su Raisport) © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 8 Serie A R 8a giornata fAREA TECNICA L’ALLENATORE DELL’INTER MANCINI «SU DI NOI TROPPE CRITICHE FORSE CAPISCO POCO DI CALCIO...» «È da inizio stagione che sento certe cose, malgrado le 5 vittorie Vincendo avremmo preso consapevolezza, ma il pari va bene» Luca Taidelli MILANO @LucaTaidelli T anto rumore per nulla. Eppure ci sono pareggi che possono valere più di alcu- ne vittorie. Non tanto per avere tenuto la Juve a -8, quanto perché sino a qualche mese fa l’Inter una gara come questa l’avrebbe persa. Soprattutto visto il calo nella ripresa, quando i bianconeri hanno preso campo, pur creando pochi pericoli. ANALISI E CRITICHE Roberto Mancini analizza il match proprio partendo dal grande equilibrio. «È stata una sfida tra squadre molto solide, con poche occasioni. La Juve doveva provare a vincere, noi abbiamo fatto lo stesso. Bravi i difensori. LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Abbiamo commesso due errori che potevano costarci caro, ma non va dimenticato che alcuni uomini sono rientrati da poco dalle nazionali. Loro avevano tre centrocampisti centrali, non era facile aggredirli. Ho scelto il 4-2-3-1 per cercare di metterli in difficoltà con i tagli di Perisic e Brozovic, che tra l’altro è un esterno adattato. Aspetto che Biabiany trovi la condizione». Guai però a fargli notare che ai suoi è mancato qualcosa. «Resta il fatto che percepisco sempre troppe critiche su di noi. È dall’inizio del campionato che sento certe cose malgrado cinque vittorie consecutive. Forse sono io che capisco poco di calcio...». Il match contro i campioni d’Italia doveva dare la vera dimensione dell’Inter. «Vincendo avremmo preso più consapevolezza – fa Mancini –, ma un pari con la Juve ci può stare. Dobbiamo migliorare un po’ di cose ma questo è normale. Credo che potremo starci, lì in alto. La favorita per lo scudetto? La Fiorentina è prima e ha fatto bene, pur perdendo. Ma ci sono Napoli, Roma e la stessa Juventus, che rientrerà». SINGOLI E SPONSOR Il discorso va poi sui singoli: «Jovetic ha fatto la miglior partita da quando è all’Inter, nonostante si sia allenato solo tre giorni. Poi arriverà anche il momento che Icardi farà gol e sarà una bella cosa. A tutti gli attaccanti capitano momenti in cui segnano poco, ma lui si sbloccherà presto. Bocciatura per Kondogbia? Non scherziamo, le partite sono tante. In passato è rimasto in panchina anche Pogba». Così infine sulle voci di un nuovo sponsor che lo stesso Mancini avrebbe agganciato: «Io il tramite? Abbiamo un grande sponsor, che è Pirelli. Etihad è un grande marchio, ma queste non sono cose che mi competono». © RIPRODUZIONE RISERVATA fAREA TECNICA L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS ALLEGRI «SCUDETTO? ENTRO NATALE IL DISTACCO VA DIMEZZATO» «Abbiamo fame ma serve più cattiveria. E poi dobbiamo segnare di più. Zaza? Dybala era rientrato tardi dal Sudamerica» Mirko Graziano MILANO er la quarta volta in questa stagione la Juventus non subisce gol: in campionato era suc- P cesso solo a Genova, sponda rossoblù. Massimiliano Allegri aveva predicato solidità e concentrazione là dietro, e l’ha trovata. Il problema è che i campioni d’Italia a San Siro non vanno oltre lo 0-0, e restano parecchio lontani dalle zone alte della classifica. È necessario al più presto un deciso cambio di marcia, anche perché di questo passo rischia di diventare un «Mortitolo» la stessa caccia a uno dei posti Champions. IL PROGRAMMA DI MAX «Ma non facciamoci prendere dal- l’ansia — dice Max —, neanche in 10 gare riusciremo a recuperare il gap. Dobbiamo dimezzare il distacco entro Natale, e poi presentarci al top a marzo, per il rush finale. Tranquilli, abbiamo ancora molta fame». Parecchie cose vanno però migliorate. «Questo è certo — continua il tecnico —, d’altronde solo da pochi giorni ho a disposizione l’intera rosa, e quindi non tutti i ragazzi sono sullo stesso livello di forma. Con l’Inter non mi è piaciuta la gestione tecnica di alcuni momenti della gara. Dobbiamo poi essere più cattivi sotto porta, e non mi riferisco solo agli attaccanti. Se vuoi vincere il campionato non puoi segnare così poco». Appena 9 reti nelle prime 8 giornate. «I margini di miglioramento comunque ci sono. E sono notevoli». Qualche giudizio sui singoli: «Morata a un certo punto è andato un po’ troppo in giro per il campo, invece di restare vicino a Zaza. Barzagli? Se là davanti avessimo avuto la cattiveria di Andrea, avremmo vinto di sicuro». Centrocampo titolare al completo: «Gran partita di Khedira, Pogba meglio nel secondo tempo, all’inizio ha giocato con un pizzico di sufficienza: deve migliorare! Marchisio? Cresce, anche se nel finale ha commesso qualche sbavatura». In attacco, schierato Zaza a sorpresa: «Mi è piaciuto molto, ha attaccato bene la profondità. Forse poteva esser un po’ più lucido in un paio di occasioni, ma fa parte del percorso di crescita. L’ho preferito a Dybala, perché l’argentino è rientrato tardi dal Sudamerica, come Pereyra. Ma ora pensiamo solo a mercoledì — conclude Allegri — col Borussia è molto importante». Un pizzico di ansia per Buffon, la Juve parla però «di una semplice contusione al polpaccio». Da monitorare! © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FUTURO NERAZZURRO Etihad smentisce Moratti: «Disponibile a lasciare l’Inter» 1La compagnia aerea infastidita dalla fuga di notizie sullo sponsor. Trattativa aperta. Pirelli in attesa Matteo Brega Luca Taidelli MILANO tihad Airways smentisce le notizie e le speculazioni secondo cui la compagnia aerea diventerà sponsor di Inter FC in Italia. La compagnia non ha nessuna trattativa con il club in corso, pertanto i rumors sono senza fondamento». In effetti non siamo allo scambio di firme, ma la trattativa rimane aperta. E l’aggancio con la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi è stato possibile grazie a un interesse della stessa Etihad per fare di Mancini un proprio testimonial. Etihad è sponsor del Manchester City già dai tempi in cui il tecnico era sulla panchina dei Citizens. In un momento così delicato, la fuga di notizie non ha fatto gioco. «E TRATTATIVA IN CORSO Questo non esclude che si possa arrivare a una fumata bianca, anche se forse a cifre inferiori dei 125 milioni in 5 anni. Così come resta aperta la pista Pirelli che, soprattutto dopo l’acquisizione da parte dei cinesi, vorrebbe mantenere il proprio nome sulle maglie nerazzurre. Ma gioca al ribasso sulle cifre. L’Inter vorrebbe almeno pareggiare i numeri dei top club italiani (Juve e Milan prendono 17 milioni all’anno da Fiat ed Emirates), Pirelli non andrebbe oltre ad una decina di milioni con bonus. ASSEMBLEA Questa mattina Thohir dovrà relazionare ai piccoli soci durante l’assemblea, chiamata anche a ratificare un rosso di bilancio tra gli 80 e i 90 milioni. Al tema finanziario si lega anche l’intenzione di Massimo Moratti di cedere nel medio periodo buona parte, se non tutta, del 29,5% delle azioni: «Ho dato la disponibilità agli azionisti di lasciare, non è che confermo che lascio». Grazie anche alla Saras, Moratti sta cercando qualcuno pronto a subentrargli, ben sapendo che Thohir non vuole esercitare il diritto di prelazione. Un passaggio epocale come la definitiva uscita della famiglia che ha fatto la storia del club non sarebbe immediato, anche perché nessuno sarebbe disposto ad entrare in minoranza senza la prospettiva di un ritorno di immagine (sponsor o stadio) o di una scalata alla maggioranza. LA CARICA DI THOHIR Ieri sera Thohir ha atteso all’ingresso dello spogliatoio per caricare giocatori e staff. Con lui c’era il socio Handy Soetedjo. Poi il si è intrattenuto con Mancini prima di fare gli onori di casa ad Andrea Agnelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R 8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Juan Jesus all’attacco «Chiedete al tecnico perché non segniamo» 1Jovetic: «Dobbiamo riprendere a vincere, ma è stata la mia gara migliore a Milano». Perisic: «Gioco meglio esterno, ma mi adeguo» Matteo Brega MILANO lla fine bisogna aspettare un bel po’ per veder comparire qualche interista che si fermi a parlare. Perché Erick Thohir e il socio Handy Soetedjo sono scesi nello spogliatoio a fine partita per salutare la squadra e parlare con Roberto Mancini e lo staff.Non si è trattato di un discorso al gruppo, ma solo di un saluto ai suoi giocatori dal momento che oggi dopo l’assemblea dei soci lascerà Milano. A PERISIC Il primo a farsi vedere è Ivan Perisic. «Sono soddisfatto della partita della squadra e della mia. Abbiamo fatto meglio nel primo tempo, ma si tratta di un punto giusto vista anche la prestazione della Juventus». Il croato aggiuge: «Abbiamo giocato comunque bene. Siamo sulla strada giusta per essere una grande squadra». L’ala poi torna su un possibile calcio di rigore che Valeri non ha fischiato per un fallo di mano. «Se l’arbitro ha giudicato involontario il tocco, va bene, ma secondo me il rigore c’era. Era una partita difficile e abbiamo giocato bene un tem- po a testa». Dove sta meglio il croato? «Preferisco giocare sull’esterno, meglio lungo la fascia sinistra. Ma non decido io, rispetto le scelte di Mancini e mi adeguo». E poi un pensiero al pubblico. «San Siro è stato emozionante, difficilmente mi scorderò l’atmosfera del prepartita». CACCIA AL GOL Terza gara di fila senza i tre punti, secondo pareggio di fila dopo Genova Ivan Perisic, 26 anni, croato ANSA RIPARTENZA JUVE dobbiamo fare in fretta» La sincerità di Buffon: «Parlare di scudetto è ancora da visionari» Fabiana Della Valle MILANO immagine del palo sostituirà quella dell’infortunio di due anni fa. Sami Khedira si stropiccia gli occhi per assicurarsi che sia tutto vero: il pallone che avrebbe potuto cambiare la partita e anche la stagione della Juve si è stampato sul legno. Più che sfortuna è stata mancanza di lucidità, un gol divorato. Niente da fare, San Siro non gli ha dato una mano neanche questa volta. Nel 2013 qui iniziarono tutti i suoi guai, un brutto crack con la Germania in amichevole che lo costrinse a stare fuori a lungo. San Siro però continua a portare bene alla Juve, che da quando Andrea Agnelli è diventato presidente non perde qui contro l’Inter. Certo, vincere sarebbe stato più utile e tranquillizzante, perché così la Signora resta lontana dalla vetta: 9 punti dalla Fiorentina, 8 da Roma e Inter, 6 dal Napoli. «Non dobbiamo sentirci ritrovati, parlare oggi di scudetto è da visionari – dice Gigi Buffon –. Pensiamo piuttosto a tornare tra le prime tre, si può essere protagonisti anche senza vincere». Buffon che L’ © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GUIDA Marchisio avverte «Senza continuità non si fa strada» 1«Va bene il punto ma contro la Sampdoria. «Dobbiamo riprendere a vincere — analizza subito Stevan Jovetic —. Le partite contro le grandi squadre ti danno fiducia. Picchiavano quelli della Juve? Sì, sono abituato». E poi: «Sono stato costante, è mancato solo il gol. E’ stata la mia partita migliore con l’Inter. Come sto? Bene!». L’Inter per la prima volta in campionato non ha segnato, mantenendo il bottino complessivo a una media molto bassa (8 gol in 8 gare). «Dovete chiedere a Mancini perché facciamo fatica a segnare — risponde Juan Jesus —. Ce la mettiamo tutta, noi siamo un gruppo. Giocare o meno va bene tutto, mi alterno con Telles a sinistra, l’importante è vincere. Io alla Roma? Spero di vincere il campionato qui. Dobbiamo sbagliare il meno possibile per prendere sempre punti. Purtroppo contro la Juve ne abbiamo guadagnato uno solo. Il pari non è giusto, abbiamo fatto una grande partita nel primo tempo e avremmo dovuto vincere. La gara con la Fiorentina è rimasta un po’ sullo stomaco, avremmo voluto vincerla…». E così intanto il successo manca dal 23 settembre, 1-0 al Verona in casa… ha giocato «65 minuti zoppo», con una contusione al polpaccio: «La valuteremo, ma se non dovessi esserci mercoledì abbiamo Neto che chiamarlo secondo è quasi svilirlo». NOI CI CREDIAMO Buffon e Claudio Marchisio parlano per la squadra. Il Principino è appena rientrato dopo il secondo stop della stagione: «Siamo venuti qui per vincere, purtroppo siamo partiti male e sappiamo che in questa stagione siamo costretti a rincorrere, ma può andare bene un punto, anche perché non abbiamo subito gol. Dobbiamo credere per forza allo scudetto perché siamo i campioni d’Italia, però dobbiamo sapere anche che non abbiamo molto tempo, se non troveremo continuità in fretta non faremo molta strada. Ora dobbiamo concentrarci sulla gara di Champions». Marchisio stronca le voci di mercato: «Klopp è disposto a fare follie per avermi al Liverpool? Non mi interessa, sono appena rientrato da un infortunio e penso solo a lavorare per tornare in forma». Concetto ribadito da Beppe Marotta: «Di offerte ne arrivano tante ma su Marchisio contiamo molto, abbiamo rinnovato in estate e lui vorrà chiudere la carriera alla Juve». Intanto Claudio vuole lasciare l’impronta su una stagione in cui finora è stato solo una comparsa per i troppi guai. Da oggi si pensa alla Champions, dove la Juve con una vittoria può già allungare le mani sugli ottavi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Domani c’è la Roma in Champions Mercoledì la Juve CHAMPIONS LEAGUE Fase a gironi, terza giornata Domani (ore 20.45) Gruppo E Bayer Leverkusen (Ger)-Roma Arbitro: Kassai (Ungheria) Tv: Premium Sport HD Bate B. (Bie)-Barcellona (Spa) Gruppo F Arsenal (Ing)-Bayern (Ger) Dinamo Z. (Cro)-Olympiacos (Gre) Gruppo G Porto (Por)-Maccabi Tel Aviv (Isr) Dinamo Kiev (Ucr)-Chelsea (Ing) Gruppo H Zenit (Rus)-Lione (Fra) Valencia (Spa)-Gent (Bel) Mercoledì (ore 20.45) Gruppo A Malmö (Sve)-Shakhtar D. (Ucr) Psg (Fra)-Real Madrid (Spa) Gruppo B Cska Mosca (Rus)-Man. Utd (Ing) Wolfsburg (Ger)-Psv (Ola) Gruppo C Atletico Madrid (Spa)-Astana (Kaz) Galatasaray (Tur)-benfica (Por) Gruppo D Juventus-Borussia M. (Ger) Tv: Premium Sport HD Man. City (Ing)-Siviglia (Spa) YOUTH LEAGUE Gruppo E Domani Bayer Leverkusen-Roma (ore 16, diretta Premium Calcio) Gruppo D Mercoledì Juventus-Borussia M. (ore 14.30, diretta Premium Sport) EUROPA LEAGUE Fase a gironi, terza giornata Gruppo G (ore 19) Lazio-Rosenborg Tv: Sky Sport 3 e Sky Calcio 2 HD Dnipro (Ucr)-Saint Etienne (Fra) Gruppo I (ore 19) Fiorentina-Lech Poznan (Pol) Tv: Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD Basilea (Svi)-Belenenses (Por) Gruppo D (ore 21.05) Midtjylland (Dan)-Napoli Tv: Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD Legia V. (Pol)-Bruges (Bel) TROFEO LUIGI BERLUSCONI Mercoledì (ore 18) Milan-Inter 9 10 Serie A R 8a giornata Grazie di tutto Gonzalo Higuain, 27 anni, è a quota 7 reti questa stagione GETTY Spettacolo da scudetto Bella Viola, Higuain di più 1Incontro intenso e di qualità che la Fiorentina ha guidato a lungo. Il Napoli esce alla distanza e strappa i 3 punti con Insigne e il Pipita. Di Kalinic lo squillo della capolista NAPOLI 2 Fabio Bianchi FIORENTINA 1 INVIATO A NAPOLI @fabiowhites PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Insigne (N) al 1’, Kalinic (F) al 28’, Higuain (N) al 31’ s.t. NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 43’ s.t. David Lopez), Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne (dal 16’ s.t. Mertens; dal 34’ s.t. El Kaddouri) PANCHINA Rafael, Gabriel, Valdifiori, Strinic, Henrique, Maggio, Chiriches, Gabbiadini, Chalobah. ALL. Sarri. BARICENTRO MEDIO 53 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno. AMMONITI Jorginho, Koulibaly ed El Kaddouri per gioco scorretto. FIORENTINA (3-4-2-1) Tatarasanu; Tomovic (dal 33’ s.t. Babacar), G. Rodriguez, Astori; Blaszczykowski, Badelj, Vecino, Alonso (dal 10’ s.t. Roncaglia); Bernardeschi (dal 7’ s.t. Ilicic), Borja Valero; Kalinic. PANCHINA Lezzerini, Sepe, Fernandez, Suarez, Verdù, G. Rossi. ALLENATORE Paulo Sousa BARICENTRO MOLTO BASSO 47,6 M. CAMBI DI SISTEMA dal 33’ s.t. 3-4-1-2 AMMONITI Badelj, Astori, Rodriguez e Roncaglia per gioco scorretto ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 49.800, incasso di 1.424.586 euro; abbonati e quota non comunicati. Tiri in porta. 6-3 . Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 4-3. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’. tai a vedere che alla fine quello che ha bestemmiato sarà stato lui. L’uomo con la tuta, l’animo artistico napoletano e il carattere ruvido da toscano acquisito. Sì lui, Maurizio Sarri, che risponde sempre «è una bestemmia» a chi gli parla di Napoli da scudetto. Intanto però la sua squadra ha messo le ali. Ha sgambettato i sogni della Fiorentina capolista e accorciato la classifica. L’ha fatto con gli uomini che devono fare la differenza e la fanno: Insigne e Higuain, in rigoroso ordine di gol. Prima, il Napoli ha massacrato i sogni della Lazio con un sonoro 5-0 e le speranze di rinascita del Milan con un clamoroso 4-0 a San Siro. E la ciliegina di aver consacrato l’anno difficile della Juve battendola 2-1. Sarà anche presto per le certezze, ma se questi non sono segnali di possibile scudetto cosa sono? La banda Sarri, dopo un avvio così così causa lavori in corso, quando il gioco s’è fatto duro ha cominciato a giocare. Ha vinto tutti i duelli tra grandi o presunte grandi, in casa è diventato un caterpillar e ha in più ritrovato il pubblico dei tempi di Maradona. Il Napoli è grande, Higuain è il suo profeta. E Insigne il compagno ideale. Sono tre gare di fila che Lorenzo finalmente magnifico va in gol. Gol pesanti, soprattutto questo che squarcia una partita molto bella e molto difficile, con una Fiorentina che a sprazzi ha giocato meglio del Napoli, che è riuscita a pareggiare con la perla di super Kalinic ma poi ha dovuto arrendersi alla diagonale sentenza del Pipita. S LA CHIAVE Alla fine il risultato è giusto, perché il LE TRE RETI ARRIVANO NEI SECONDI 45 ● 1 Il tiro d’interno di Lorenzo Insigne che al 1’ s.t. sorprende Tomovic e supera Tatarusanu ● 2 La Fiorentina impatta: al 28’ s.t. Kalinic segna la rete dell’1-1 ● 3 Il gol vittoria porta la firma di Higuain, che al 31’ s.t. approfitta di un errore di Ilicic, triangola con Mertens e segna il 2-1 LAPRESSE-ANSA Napoli ha aggiunto carattere alla bellezza, più carattere della Viola. Ha saputo soffrire nella prima parte della sfida, quando la Fiorentina sembrava padrona del campo, ha saputo colpire quando poteva e doveva farlo. Il Napoli ha colto gli attimi, la Fiorentina un po’ meno. Il bravo Paulo Sousa non se la prenderà se, tra tanti elogi, dovrà incassare anche una critica. La scelta di lasciare inizialmente fuori Ilicic non ha pagato. Per niente. Nel primo round la Viola ha fatto tutto bene, tranne nel creare occasioni da gol. Reina ha dovuto soltanto intervenire, bene, su una sassata di Blaszczykowski. Troppo poco per il gioco prodotto. Il bravissimo Kalinic non ha perso un pallone, ma sempre spalle alla porta. Borja Valero qualche tentativo di mandarlo in porta l’ha fatto, Bernardeschi invece ha sbagliato quasi tutto. Con Ilicic al suo posto nel secondo round, inserito subito dopo il gol lampo di Insigne (45 secondi dal fischio) la Fiorentina è diventata molto più pericolosa: guarda caso è dello sloveno la meravigliosa palombella-assist per l’altrettanto stupendo gol d’esterno di Kalinic. Certo, poi Ilicic ha sporcato la sua bella gara con l’errore nel passaggio che ha innescato l’azione del 2-1, ma d’altronde la vita e le partite sono fatte anche di episodi. Sousa è stato anche sfortunato, perché prima aveva dovuto sostituire Alonso (bravo nelle due fasi, da solo teneva la sinistra) e rivoluzionare un po’ la squadra: dentro Roncaglia, Tomovic alzato a centrocampo. Sfortunato perché ha dovuto farlo nel momento migliore del Napoli, cresciuto in convinzione e gioco. E che prima dell’1-1 aveva avuto ottime occasioni di chiudere la partita, soprattutto con Callejon (l’unica nota dolente di giornata) che ha sprecato una clamorosa occasione a due passi da Tatarasanu. Anche quando Insigne ha dovuto lasciare dopo 16’ per il solito dolorino al ginocchio causa di 1 polemiche azzurre, il Napoli con Mertens (autore dell’assist al Pipita) è rimasto alto e ha concesso poco dietro, con Koulibaly in stato di grazia. Anche l’entrata di Babacar a dar man forte a Kalinic non ha destabilizzato la difesa. SCUSATE IL RITARDO È stata una partita stupenda. Eppure all’alba della sfida, sembrava che dietro l’angolo ci fosse la delusione tipica delle grandi aspettative. Tutto qui, lo spettacolo annunciato? Invece, uomini di poca fede noi tutti, lo spettacolo è arrivato, eccome. Scudetto o no, Napoli e Fiorentina resteranno nei quartieri alti fino all’ultimo. Perché hanno un’orLUCI E OMBRE chestra collaudata, buoni musicisti e solisti. Il Napoli l’ha formata Sarri si gode anche ottimi strada facendo. E Sarri ha dovuto fare una difesa affidabile un grande sacrificio: accantonare con Koulibaly (magari non per sempre) il suo pupillo Valdifiori. Che funzionava alla in stato di grazia grande con l’Empoli che correva anper lui e gli dava occasioni per La squadra di Sousa che sfruttare i suoi lanci di prima. Nel Naa tratti gioca meglio poli che deve fare la partita Valdifiori o Ma alla fine paga one fa fatica, soprattutto in interdizione l’esclusione di Ilicic nelle ripartenze avversarie. Per dire, n diieri Jorginho stato più prezioso in amstruzione che costruzione. E ha lasciato ad Hampinsik e Allan, il migliore dei suoi, il compito di spingere e creare azioni. Questo centrocampo può ertà supportare meglio il tridente e lasciare più libertà onaad Hamsik. La Fiorentina non esce ridimensionata da questa sfida. Anche lei ha una struttura e un dosgioco ben precisa che darà i suoi frutti. Paradosolte salmente, l’imbarazzo delle scelte in avanti a volte può complicarle la vita (vedi Ilicic, appunto). Ma sarà pur sempre una bella vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA RVATA 2 3 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT fCON 6 RETI A TESTA SONO IN VETTA AI MARCATORI 1Gli attaccanti azzurri grandi LA LORO GARA AI RAGGI X LA COPPIA DELLE MERAVIGLIE Il San Paolo ai piedi dei suoi re Pipita&Lorenzo, gol e talento 1Higuain ancora decisivo, come voleva Sarri. Insigne supera il suo record in A protagonisti: ecco alcuni dati della loro ottima prestazione HIGUAÍN INSIGNE I GOL 1’ ST 31’ ST 1 GOL E l’argentino si gode il momento: «Vittoria importantissima, stiamo crescendo» Mimmo Malfitano NAPOLI ermarli sta diventando un’impresa, per chiunque. Non esistono difensori che tengano: loro due vanno ad alta velocità, travolgendo tutto quanto prova a contrapporsi alla loro forza offensiva. Intanto con i due gol realizzati alla Fiorentina, si sono sistemati lassù, in testa alla classifica dei cannonieri, seppur insieme al sampdoriano Eder. Ecco, buona parte del Napoli sta tutto nel grande talento di Gonzalo Higuain e di Lorenzo Insigne. Insieme, stanno integrandosi alla perfezione, i loro movimenti sono rapidi, sostenuti da una qualità davvero importante. C’era il timore di un appagamento, di un momento di stasi, considerato il valore della Fiorentina e la sua ambizione di capolista. Probabilmente, non sarà stata la loro migliore partita ma, sicuramente, i due hanno brillato per concretezza, soprattutto. F RECORD PERSONALE Al di là dell’importanza dei tre punti che lanciano il Napoli nelle zone europee della classifica, la vittoria sulla Fiorentina entrerà a far parte della storia personale di Lorenzo Insigne. Il gol che ha aperto al successo, è stato il sesto realizzato dal giovane attaccante napoletano. Tutto questo, significa record di reti in Serie A. Finora, il suo massimo in campionato era stato di cinque gol, realizzati nella stagione 2012-13. Quest’anno, dopo le prime otto giornate, Lorenzo s’è già superato e il primato è accompagnato dal primo posto nella classifica dei cannonieri. Un momento esaltante, dunque, che il ragazzo sta vivendo con grande discrezione, evitando quegli entusiasmi che potrebbero distrarlo dai suoi obiettivi che sono lo scudetto col Napoli e la partecipazione agli Europei 2016. importante per la classifica, per continuare a crescere. Siamo felici per questo successo, dobbiamo continuare così», ha spiegato Higuain nel dopo partita. «La Fiorentina è una grande squadra e ci sarebbe voluto un grande Napoli per vincere. Credo che ce l’abbiamo messa tutta. Manca tantissimo, comunque, al termine della stagione, ci sarà ancora tanto da fare. Adesso dobbiamo continuare a crescere, magari un poco alla volta», ha concluso il Pipita il cui feeling coi tifosi è ormai indissolubile. Per capirne l’importanza basta pensare che a fine gara, la Curva B ha aspettato che l’attaccante completasse l’intervista sul campo, per tributargli un lunghissimo applauso. Gesto ricambiato, ovviamente, per una passione che Napoli ha ritrovato dopo quella vissuta nell’era di Diego Maradona. Un altro argentino, dunque, è destinato a dover ridare lustro a questa città. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 GOL PASSAGGI TOTALI 15 IL PIPITA RINATO Ormai, non conosce più limiti, abbatte avversari come se fossero birilli. Ci ha provato, Astori, a contenerlo e, probabilmente, ci sarebbe anche riuscito se Ilicic non avesse commesso l’errore in uscita favorendo, poi, la conclusione vincente dell’attaccante argentino. Una rete voluta con la forza, molto simile a quella che realizzò a Buffon, a fine settembre. «Si, è un momento importantissimo, per me e la squadra. Era una sfida 11 POSITIVI 10 TOTALI 20 NEGATIVI 5 POSITIVI 18 NEGATIVI 2 OCCASIONI CREATE TOTALI 1 TOTALI 3 TIRI TOTALI 3 TOTALI 3 GDS 12 Serie A R 8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di FABIO BIANCHI NAPOLI FIORENTINA 7,5 7 HIGUAIN DECISIVO INSIGNE DA 10 «MAREKIARO» È TORNATO IL TECNICO MAURIZIO SARRI 7 A furia di rifiutare la candidatura allo scudetto, risulterà un simpatico bugiardo. Il suo Napoli, bello e solido, e sempre più suo, ha tutte le carte in regola per conquistarlo. IL MIGLIORE ALLAN 7 Mastino napoletano. Con sprazzi da mezzala. Tiene su il Napoli in difficoltà, contrasta e spinge. E quando la squadra si scatena, copre. Una garanzia. L’unica sconfitta azzurra è arrivata senza di lui in campo. JOSÈ CALLEJON 5,5 Sarri lo preferisce a Mertens perché più difensivo e più di… destra. Col nuovo maestro è diventato più disciplinato, ma molto meno efficace sotto porta. Clamoroso il gol che sbaglia da dentro l’area. ● TIRI 2 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0 5,5 7 HYSAJ Scommessa vinta. Alzi la mano chi non diffidasse di lui. Invece Sarri, che l’ha voluto, ora può sorridere. Difende e impara a spingere. ALBIOL Aiuta a fermare Kalinic e si occupa di impostare le azioni con una buona percentuale di passaggi riusciti: 39 contro i 9 sbagliati. KOULIBALY Giornata di grazia. Ingaggia un gran duello con Kalinic e, anche con le cattive, se lo fa sfuggire solo una volta. Sbroglia altre grane. ● PARATE 2 ● RINVII 4 ● PRESE ALTE 0 ● CONTRASTI 1 ● CROSS 3 ● PASSAGGI 49 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 39 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 32 6 6,5 7 7 GHOULAM Meno presente e dirompente di Hysaj, comunque si produce in un paio di percussioni efficaci nel finale di partita. Dietro discreto. JORGINHO Per una volta, mette in soffitta il fioretto e usa la sciabola. Recupera ben 12 palloni e aiuta in costruzione: 67 passaggi positivi. HAMSIK Capitano double face. Centrocampista e attaccante (anzi fantasista) aggiunto. Suo l’assist per Insigne-gol. «Marekiaro», di nuovo. HIGUAIN Nel suo regno è una sentenza: 11 gol nelle ultime 8 gare di campionato al San Paolo. Soffre nella prima parte, poi è ancora decisivo. ● CONTRASTI 0 ● CROSS 2 ● PASSAGGI 38 ● TIRI 0 ● RECUPERI 12 ● PASSAGGI 67 ● TIRI 1 ● RECUPERI 11 ● PASSAGGI 36 ● TIRI 3 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 1 7 6 s.v. s.v. INSIGNE E diamoglielo questo numero 10: ha stabilito il suo record di gol (6) in un campionato, è entrato in 9 gol del Napoli (3 assist). Meglio di così. MERTENS Quattordici minuti per regalare l’assist a Higuain e farsi male. La sufficienza è il minimo. EL KADDOURI Deve sostituire lo sfortunato Mertens dopo il 2-1. Più copertura che offesa, difatti si fa ammonire. DAVID LOPEZ Gioca il recupero al posto dello sfinito Allan. ● TIRI 3 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 1 7 6 KUBA SI IMMOLA ASTORI BRILLANTE VECINO FA PER DUE: DIFENDE E RIPARTE IL TECNICO PAULO SOUSA 6 La Fiorentina impressiona all’inizio, resta bella e se la gioca fino in fondo. A conti fatti però, la rinuncia iniziale a Ilicic è stata un errore. IL MIGLIORE NIKOLA KALINIC 7 Il centravanti che un difensore non vorrebbe mai avere di fronte. Tecnico e feroce. Lotta sempre, prende falli, sguscia via e colpisce appena può. E con classe: l’esterno-gol è da applausi. ● TIRI 2 ● SPONDE 2 ● DRIBLLING 0 IL PEGGIORE L’ALLENATORE DEL NAPOLI SARRI ESULTA: «CHE REAZIONE DOPO IL PARI. PERÒ È LUNGA...» Poi sull’entusiasmo: «È positivo, ma dobbiamo contenere i toni. Qui è più difficile la gestione delle emozioni». Su Higuain: «Ora è sereno» Mimmo Malfitano NAPOLI n’altra impresa. Ed è la quarta, dopo otto giornate di campionato. Dopo aver ridimensionato Lazio, Juventus e Milan, Maurizio Sarri ha sistemato pure la capolista. Adesso sono tre le vittorie consecutive, mentre sono sette i risultati positivi ottenuti nelle otto giornate fin qui disputate. Insomma, la sconfitta di Reggio Emilia, contro il Sassuolo all’esordio, resta l’unica macchia di un avvio che è stato un continuo crescendo. Il successo sulla Fiorentina, però, la dice tutta sull’intesa e sulla qualità del collettivo napoletano: quella di ieri è stata una vittoria di carattere, ottenuta con forza e decisione, anche se nella prima fase dell’incontro, la squadra ha faticato un po’ a trovare le misure giuste all’avversario. «Questo è accaduto anche dopo la precedente sosta. In questi casi fatichiamo ad alzare i ritmi del gioco. La Fiorentina è la squadra più tecnica del campionato, e l’abbiamo contrastata bene. Nella ripresa abbiamo alzato il ritmo e dopo il pareggio di Kalinic c’è stata una reazione di forza», ha detto Sarri. NIENTE BESTEMMIE Viene normale insistere sul discorso scudetto dopo aver visto all’opera questo Napoli nelle ultime settimane. Ma Sarri preferisce trincerarsi ed evitare accuratamente l’argomento. «Non siamo primi e non dobbiamo guardare così in alto. È evidente, stiamo facendo bene, ma c’è tanta strada da fare e tanto da dimostrare, dobbiamo estraniarci da tutto e da tutti come abbiamo fatto nei momenti di difficoltà», ha invocato il tecnico, che ha avuto parole di elogio per Gonzalo Higuain: tra i due è nata davvero un’amicizia sincera e spontanea, sul viso del Pipita è ritornato, finalmente, il sorriso dopo le delusioni vissute nella passata stagione. «Mi fa piacere vederlo sereno e forte. In questo momento è in grande condizione, sia fisica sia mentale, si vede da come gioca e da come si allena che sta vivendo un momento del tutto positivo», ha confermato Sarri. ENTUSIASMO CONTENUTO Il Napoli che vince e che sta risalendo la classifica in maniera prepotente piace alla gente, ora il feeling tra squadra e tifosi è nuovamente forte. «L’entusiasmo è sicuramente positivo. A Napoli, però, l’euforia si trasforma subito in negatività se qualcosa non dovesse andare bene. Bisogna contenere i toni, qui la gestione delle emozioni è più difficile rispetto ad altre città. Ma anche questo è il bello di Napoli», ha commentato Sarri. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 6 7 TATARUSANU Doveva trasformarsi in tiramolla per arrivare negli angoli pizzicati da Insigne e Higuain. Fa quello che può e ringrazia Callejon. TOMOVIC Insigne gli sfugge ma l’assist di Hamsik è preciso. Nel primo tempo l’aveva tenuto bene. Poi sale a centrocampo per esigenze di copione. G. RODRIGUEZ Non fa la diagonale sul gol di Insigne, commette qualche leggerezza però imposta e nel finale si aggiunge all’attacco. ASTORI Il più brillante nei recuperi: ben 13. E intercetta anche 7 palloni. Con le buone o le cattive — ammonito — dalla sua parte non fa passare nessuno. ● PARATE 4 ● RINVII 8 ● PRESE ALTE 3 ● CONTRASTI 1 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 34 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 35 ● CONTRASTI 2 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 53 6,5 6 7 6,5 BLASZCZYKOWSKI La sua gara è più semplice da capire del suo cognome: nella prima parte prova a fare male, nella seconda si immola in copertura. BADELJ Bene in avvio, quando gira tutta la Fiorentina. Si intende con Vecino e Borja Valero, poi è quello che accusa di più il ritorno del Napoli. VECINO Gambalunga arriva dove altri non possono, a contrastare e ripartire. Gran lavoro, peccato che a volte il pallone riconquistato lo sprechi. M. ALONSO La sua importanza, come spesso accade, si vede quando deve uscire per acciacchi. Bene nelle due fasi, anche se Allan lo fa soffrire. ● TIRI 1 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 36 ● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 56 ● TIRI 1 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 62 ● TIRI 2 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 24 6 6 5 6 Talento in sonno. Non riesce ad entrare in partita. Tocca pochi palloni e spesso sbaglia gli appoggi anche facili. Quando la Fiorentina spinge è proprio lui l’anello mancante. BORJA VALERO L’architetto del pallone disegna buone costruzioni quando deve lavorare da solo. Con Ilicic resta un po’ più in ombra. ILICIC Della gioia e della disperazione. Assist da urlo e partita da 7, l’unico errore da 5 ed ecco la media. Ma negli occhi restano i tocchi. RONCAGLIA Che nostalgia il recente passato quando i tifosi inventavano peana per lui. Ora arranca e non riesce a fare un’entrata pulita. BABACAR L’ultimo dei mohicani per il tentativo di doppia rimonta. Lotta ma non riesce ad avere un’occasione pulita. Dalla foga pasticcia un po’. ● TIRI 1 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 43 ● TIRI 0 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0 ● CONTRASTI 1 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 16 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 1 5 FEDERICO BERNARDESCHI BANTI Alla fine c’è un rigore su Higuain. La palla è già lontana ma il fallo resta. Non influisce sul risultato. A essere fiscali, sbaglia a non dare un vantaggio (non quello su Allan), comunque un discreto arbitraggio. Giusti i cartellini. fAREA TECNICA U 6 REINA Il tranquillante della difesa. Bravo su Blaszczykowski, bravissimo a uscire su Kalinic e salvare il risultato. Sul gol, beh, solo applausi. ● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 34 IL PEGGIORE 6,5 COSTANZO 6 PRETI 6 Poznan e Roma, possiamo lottare per traguardi importanti». fAREA TECNICA L’ALLENATORE DELLA FIORENTINA SOUSA APPLAUDE: «GIUSTA MENTALITÀ ABBIAMO CERCATO DI IMPORCI SEMPRE» Il tecnico viola resta fiducioso: «Dopo il pari volevamo la vittoria Ilicic fuori? Ha giocato con la nazionale e l’ho visto molto stanco» Gianluca Monti NAPOLI ualche rimpianto la Fiorentina deve averlo per forza. Il risultato di Napoli non può rendere felici i tifosi viola, ma orgogliosi assolutamente sì. Sousa ha presentato al San Paolo una squadra intraprendente. Il merito di Q DAMATO 6 DI BELLO 6 tanta sfrontatezza è tutto suo, ma ieri preferire Bernardeschi a Ilicic non è stata una scelta felice: «Josip era stanco per gli impegni con la sua nazionale, quando è tornato non l’ho visto al meglio. Bernardeschi ha fatto un buon lavoro in fase difensiva e poi ha avuto la prima palla gol», ha provato ad abbozzare il tecnico portoghese. Comunque, Ilicic si è confermato croce e delizia per la Viola. Un cioccolatino l’assist per Kalinic, sanguinoso il pallone perso per il 2-1 di Higuain. «Sì, ho fatto un errore ed è cambiata la partita — ha ammesso l’ex Palermo —. Adesso devo voltare pagina, guardare avanti e tornare al gol. Concentriamoci su Lech IDENTITÀ E DETTAGLI Anche Paulo Sousa è uscito dal San Paolo con la convinzione che la Fiorentina potrà fare grandi cose in questa stagione: «Sono felice della prestazione, abbiamo dimostrato di avere una identità ben definita. Dobbiamo essere fieri di quello che abbiamo fatto in casa del Napoli, giocando per vincere, fino alla fine, contro una squadra fortissima. Questo deve far crescere la nostra autostima». Elegante e deciso, l’allenatore della Fiorentina. Fa i complimenti agli avversari e agli arbitri, raro in Italia quando si perde: «Forse c’era un contatto sull’azione del gol di Higuain, ma la direzione di Banti è stata ottima». Si vede che la sconfitta gli brucia molto, ma lui ha il compito di guardare oltre: «Il nostro processo di crescita deve ripartire proprio da questa sconfitta che ha evidenziato come la squadra stia recependo la mentalità che le sto inculcando. Il mio scudetto è questo: convincere i ragazzi di cercare sempre la vittoria, esattamente come abbiamo fatto dopo la rete del pareggio». Qualcosa, però, non ha funzionato e Sousa non lo nasconde: «Nei duelli personali il Napoli è stato più forte ed abbiamo preso il primo gol facendo un errore sul taglio di Insigne. A questi livelli, i dettagli fanno la differenza». Non resta che lavorare su quelli per il definitivo salto di qualità. Al resto, ci penserà il talento di chi, come Pepito Rossi, fino ad ora ha giocato poco. «Perché è entrato Babacar e non lui? Avevo bisogno di fisicità. Giuseppe sta benissimo, ho visto da parte sua cose straordinarie nelle ultime settimane — conclude Sousa —. Presto tornerà a grandissimi livelli». Il Lech Poznan è avvertito. © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 14 Champions R Domani la sfida di Leverkusen LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT fIL DIFENSORE TORNATO TITOLARE L’ITALIA CALCISTICA NON MI MANCA: QUI SONO IN CHAMPIONS GIULIO DONATI «Bayer-Roma è decisiva E a ping pong vincerei io» PER SUPERARE I GIALLOROSSI DOBBIAMO RESTARE COMPATTI 1L’italiano del Leverkusen: «Duello pari, Giulio Donati, 25, al Bayer dal 2013 non come tra me e Florenzi con la racchetta» Pierfrancesco Archetti a Germania può rivelarsi ostica per un ragazzo cresciuto a Querceta, appena alle spalle del mare della Versilia, e che ha affinità con la spiaggia, figlio di bagnino e attratto da quel lavoro se fosse andata male con il calcio. Ma Giulio Donati, 25 anni, ha saputo affrontare il distacco anche con l’aiuto di amici e affetti. Non abita nell’industriosa Leverkusen ma nella più attraente Colonia, insieme alla fidanzata Martina.«E ho avuto fortuna a trovare alcune persone che mi hanno aiutato. Compreso uno psicologo». L Uno psicologo? to, anche se adesso è al Lecce. «Sì, quello del Bayer Leverku- Davis Curiale mi ha spedito dai sen, però non per una seduta, suoi parenti che abitano qui. ma perché Christian parla ita- Soprattutto per la burocrazia liano. E poi ancora adesso ab- sono stati importanti». biamo a disposizione un’insegnante: vado a lezione, due tre Per tornare titolare, come avvolte la settimana, dipende da- viene da sei partite consecutigli impegni. Ho ve, chi l’ha aiutaanche cominciata? IL NUMERO to con qualche «Roger Schmidt, intervista in tel’allenatore, in desco, ma di raestate era stato do. Agli inizi infranco. Mi disse vece ho trovato che se avevo l’ofappoggio nella ferta giusta potefamiglia di un Gol di Donati con il va partire, ma se compagno di Bayer, dove arrivò fossi rimasto gli squadra». sarei servito». 1 Del Leverkusen? «No, del Grosse- nel 2013-14. Segnò in Champions, allo Zenit (22-10-14) Non c’era l’offerta giusta o non voleva mollare? «Io volevo essere titolare con continuità, però non volevo lasciare la Champions League con le sue grandi sfide. Credevo in me stesso e sono rimasto a Leverkusen». I fatti le stanno dando ragione. Di lei hanno scritto: «Quando è uscito Donati al Camp Nou il Bayer è crollato incassando due reti». È vero? «Avevo i crampi e comunque il Barcellona ha grandi individualità che possono punirti in qualsiasi momento. Come del resto la Roma. In Spagna eravamo a posto per 80 minuti, vincevamo, poi siamo andati sotto. Il primo gol era forse evitabile, il secondo no, una gran COSI’ DOMANI? 1 LENO 26 DONATI 4 TAH 38 BELLARABI 5 PAPADOPOULOS 21 TOPRAK 23 KRAMER 11 KIESSLING 27 GERVINHO 2 RÜDIGER 10 CALHANOGLU 7 HERNANDEZ 9 DZEKO 4 16 NAINGGOLAN DE ROSSI 3 DIGNE 18 WENDELL 11 SALAH 15 PJANIC 44 MANOLAS 24 FLORENZI 25 SZCZESNY CENTIMETRI giocata di Suarez. Loro hanno tanti fenomeni, mi sembrava di essere alla playstation. Dalla mia parte arrivava Neymar, ma quello che mi ha impressionato di più è stato Iniesta». Domani sera la punteranno Salah e Gervinho. È convinto pure lei che la qualificazione si decide in questa doppia sfida? «Salah, Gervinho o anche Iago Falque: la Roma ne ha tanti bravi, non solo questi. Sono convinto che il doppio confronto sposterà l’ago della bilancia del girone. Sarà una sfida molto equilibrata, 50 per cento di possibilità a testa. Noi dobbiamo rimanere concentrati, compatti, raddoppiare sempre perché la Roma sa essere forte, veloce e tecnica». Quando era fra i ragazzi dell’Inter, lei studiava Maicon; quando è diventato vice campione europeo con l’Under 21 aveva a fianco Florenzi. Il passato le si ripresenta, come lo affronterà? «Per me era un privilegio allenarmi con Maicon. Scherzavamo molto, poi ognuno ha fatto la sua strada e non ci siamo più sentiti. Con Florenzi invece il rapporto di amicizia è rimasto: ci telefoniamo, anzi lo chiamerò in questi giorni. Lui è un fenomeno, però dovrebbe imparare a giocare meglio a ping pong: con me perde sempre». Nessun rimpianto o nostalgia per l’Italia? «C’è sempre qualcuno che viene a trovarmi e per queste due partite ho dovuto dividere le richieste di biglietti, metà all’andata e metà al ritorno per non scontentare nessuno. Quanto ai rimpianti calcistici, non ne ho. Qui sono in Champions, non c’è posto migliore per un giocatore» . © RIPRODUZIONE RISERVATA L’UOMO IN PIÙ Pjanic, il mago delle punizioni «Le traiettorie le ho in testa» co 1Ha studiato da Juninho ed insegue Pirlo: già 10 i gol sui tiri da fermo in A del bosniaco Per lui 4 assist, l’ultimo a De Rossi. Che discute con Giacomelli e poi fa festa con Verdone one DA DOVE HA TIRATO E COME HA SEGNATO 12 I TOP STAGIONALI 3 PJANIC ● Sono i gol segnati in Serie A da Pirlo su punizione dall’estate del 2011 e cioè da quando è sbarcato in Italia Pjanic. Solo lui ha fatto meglio del bosniaco 1 STAGIONI 2011-12 2012-13 2013-14 2014-15 BIRSA, BALOTELLI, EDER, FERNANDO, INSIGNE, PAROLO, ALONSO, BONAVENTURA, DZEMAILI 2015-16 CENTIMETRI Andrea Pugliese ROMA ieci pennellate d’autore. O, se preferite, anche dieci magie, quasi come se avesse davvero una piccola bacchetta magica. Per disegnare traiettorie a giro, parabole imprendibili, colpi che spesso i portieri riescono a vedere solo alla fine, quando sono costretti a raccogliere il pallone in fondo al sacco. Sono le punizioni di Miralem Pjanic, colpi appresi da adolescente a Lione alla scuola di Juninho Pernambucano e perfezionati da sé, strada facendo. Fino all’ennesima magia, quella di sabato scorso, con cui il bosniaco ha sbloccato la partita con l’Empoli che altrimenti, molto probabilmente, sarebbe rimasta lì, impantanata su di uno scialbo 0-0. D TOP IN EUROPA In questo mo- IN EUROPA Nei 5 top campionati nessun cecchino bravo come Miralem. Eriksen e Willian sono a due reti Del bottino sui calci da fermo ben 7 centri nelle ultime 3 stagioni. Ora ci prova di più mento nei 5 campionati europei più famosi nessuno su punizione è stato decisivo quanto Pjanic. Dall’inizio della stagione Miralem da fermo ha infatti segnato tre volte: contro Juventus, Carpi e appunto Empoli. Eriksen (Tottenham) e Willian (Chelsea) sono fermi a due, un plotone di stelle ha fatto centro una sola volta (Griezmann, Balotelli, Insigne, Neymar, Oscar, Calhanoglu e tanti altri). Ma non c’è da sorprendersi, perché Da destra la sequenza del gol all’Empoli di Pjanic. Prima il momento del tiro, a sinistra la parabola del pallone GMT/PEGASO da quando è in Italia (estate 2011) Pjanic ha già segnato dieci volte su punizione. Nello stesso arco di tempo in Italia ha fatto meglio solo Pirlo (12), ma rispetto all’ex juventino Pjanic ha una percentuale di realizzazione migliore, avendo calciato meno volte di lui (soprattutto all’inizio, quando molte punizioni finivano sui piedi di Totti). NESSUN SEGRETO Ma dove ha imparato Pjanic a calciare così bene? «Il mio maestro è stato Juninho, ma lui calciava in modo diverso dal mio — ha detto lui stesso — La palla ballava, come quella di Pirlo. Io mi esercito, provo spesso i tiri in allenamento per migliorare la precisione. Ma non le traiettorie, quelle le ho in testa, conosco le distanze dalla porta». E c’è da credergli, visti i risultati. Una sorta di maghetto, magari anche un piccolo Harry Potter, di certo un giocatore sempre più decisivo per tutte le dinamiche giallorosse. Così tanto che dall’inizio del campionato Pjanic è entrato in maniera attiva in ben 8 dei 20 gol segnati dalla Roma, tra le 4 reti personali ed i 4 assist. Anche qui numeri da topplayer, meglio di lui — in tal senso — finora ha fatto solo uno straripante Insigne. DE ROSSI, L’ARBITRO E... Dei 4 assist, l’ultimo è arrivato pro- prio sabato per il 2-0 di De Rossi, con quella traiettoria pennellata su calcio d’angolo. Già, De Rossi, il compagno di tante battaglie. Compresa quella con l’Empoli, in cui ci ha messo come al solito cuore e passione. Andando anche un po’ oltre, come quando negli spogliatoi all’intervallo ha avuto un acceso scambio di battute con l’arbitro Giacomelli, per poi chiarirsi ancor prima di rientrare in campo. Poi, subito dopo il gol, Daniele ha festeggiato le sue 500 gare giallorosse a casa di amici, al fianco di un ospite speciale come Carlo Verdone. E chissà che non diventi presto anche uno dei suoi personaggi. «Un giorno mi piacerebbe raccontare la sua storia e quella di Totti. Potevano andare altrove, sono rimasti a Roma», ha detto il regista ed attore romano. Chissà, magari prima o poi penserà anche a Pjanic ed alle sue magie. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R Rossoneri a due volti LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 Milan: il gol a due facce LA NOTA NEGATIVA LA NOTA POSITIVA Ansia Miha Diego Lopez è diventato un problema 1Troppe indecisioni nella prima parte della stagione: i rossoneri hanno bisogno di ritrovare l’affidabilità del portiere Diego Lopez, 33 anni, è stato al Real Madrid dal 2005 al 2007 e nel 2013-14 AFP G.B. Olivero MILANO iego Lopez è un buon portiere: lo racconta la sua storia. L’anno scorso, e anche in precedenza nel Real Madrid, è stato un grande portiere. In questo campionato, invece, il suo rendimento è calato anche se poi, spulciando le pagelle, lo spagnolo viaggia appena sotto alla sufficienza (5,93). Qui però non si tratta di voti, ma di parate, di errori determinanti, di quella sicurezza che garantiva ai compagni e che adesso invece non garantisce più. Il gol di Baselli a Torino finisce sul conto di Diego Lopez, perché è vero che Antonelli tiene in gioco tutti, che Romagnoli perde il contrasto fisico con Belotti, che Alex si sta interrogando sui grandi temi della vita a una decina di metri, che Abate è fuori posi- D IL NUMERO 5,93 la media voto di Lopez dopo 8 giornate: finora lo spagnolo ha preso 4 sufficienze e 4 insufficienze zione e che Baselli è svelto a calciare; ma è altrettanto vero, anzi di più, che il portiere del Milan è lento nei riflessi e nel tuffo, che la palla passa tra lui e il primo palo, che poteva fare di più. Anzi: doveva parare. E il Milan, probabilmente, oggi sarebbe a quota 12 in classifica e guarderebbe al futuro con un pizzico di fiducia e serenità in più. Lopez fu accolto così da Adriano Galliani: «E’ uno dei primi tre portieri del mondo». Al di là delle classifiche, il rendimento di Lopez diede ragione a Galliani: 6,30 di media voto, miglior giocatore del Milan con un abisso di vantaggio su Bonaventura (6,11). Quest’anno, invece, in 8 giornate ci sono già state alcune incertezze: Lopez avrebbe potuto fare di più sulla punizione di Insigne, sicuramente sul gol di Baselli. E anche alcuni rinvii hanno fatto arrabbiare Mihajlovic: da un lancio sbagliato verso De Sciglio è nato il gol che l’Empoli realizzò contro il Milan. UNA MALEDIZIONE Mihajlovic ha difeso il portiere: «La scorsa stagione è stato uno dei migliori, quest’anno sicuramente ha qualche difficoltà. Comunque, sono sicuro che tornerà ai livelli che gli competono». E’ probabile, perché Diego è forte e ha anche un carattere molto tranquillo che gli consente di assorbire bene i momenti negativi. Non avrebbe senso metterlo in discussione per affidarsi ad Abbiati. Sarebbe forse più interessante e intrigante valutare le qualità del giovanissimo (classe 1999) Gianluigi Donnarumma, ma naturalmente nessuno vuole correre il rischio di bruciare quello che tutti già vedono come portiere del Milan per tanti anni. E allora si attende solo che Diego torni sui suoi livelli, nella speranza che non si debba nuovamente parlare di incubo portiere per i rossoneri. Tutto nasce forse il 17 gennaio 1999: durante la sfida casalinga con il Perugia, Sebastiano Rossi aggredisce Bucchi, si fa cacciare e squalificare per cinque turni. Zaccheroni si affida al giovane Abbiati dopo il fallimento dell’esperto Lehmann. Poi tocca a Nelson Dida, che alterna parate fantastiche (c’è un periodo in cui ci si chiede se sia bravo come Buffon...) a papere clamorose. A Milanello passano anche Kalac, Storari, Roma, Amelia che per un motivo o per l’altro non riescono a prendersi in modo definitivo la maglia da titolare. Nel gruppo va inserito anche Gabriel, girato in prestito prima al Carpi e adesso al Napoli. Magari tornerà alla base. Per adesso al Milan interessa solo che Diego Lopez ricominci a fare quello che gli riesce bene: parare. LE INCERTEZZE L’anno scorso © RIPRODUZIONE RISERVATA Bacca, numeri da superstar Passa tutto dai suoi piedi 1Una rete ogni partita e mezza e adattabilità massima a qualsiasi modulo: Carlos è il traino di Sinisa Carlos Bacca, 29 anni, festeggiato da Bonaventura dopo un gol AFP Marco Pasotto MILANO pulciando a ritroso le statistiche stagionali relative a Carlos Bacca, si trovano chicche di questo tipo: ha segnato al primo tiro nello specchio in Serie A (dopo Milan-Empoli); tre gol in cinque partite, trovati coi primi cinque tiri nello specchio (dopo MilanPalermo); ha trovato il gol al terzo tocco di palla (dopo Torino-Milan). Per fortuna c’è lui che tira, è il primo commento che passa per la testa, dal momento che al Milan quest’anno pare un’attività sconosciuta. Poi senti lui che dice: «Col 4-3-3 abbiamo giocato bene, ma è una scelta dell’allenatore, noi dobbiamo solo adattarci». Già, facile distillare perle di saggezza quando sai S IL NUMERO 4 i gol segnati da Bacca in Serie A (8 presenze, 6 da titolare). L’ex punta del Siviglia è il re dei bomber rossoneri cavartela in qualsiasi situazione. In Colombia i camaleonti non ci sono, però c’è lui. Che cambia a seconda dell’esigenza. Punta unica, come a Siviglia. In coppia, come a Milano. Nel tridente, come è stato l’altra sera e potrebbe essere in futuro. Benvenuti nei territori di Re Carlos, quello che sulla maglia ha tenuto il cognome nonostante Berlusconi volesse il nome di battesimo; quello che è stato l’acquisto più costoso del mercato rossonero; quello che, secondo tutti i tifosi, è stato l’unica vera spesa produttiva e sensata. FATICA Dal momento che per un attaccante i numeri sono abbastanza importanti, ne sottolineiamo altri. Da quando è al Milan, i conti sono piuttosto semplici: quattro gol in otto presenze (parliamo solo di campionato), ma è bene andare oltre. Dividendo i minuti con le reti, scopriamo che Carlos ne fa una ogni 133 minuti. Ovvero una ogni partita e mezza. Ecco, così rende meglio l’idea. Un dato decisamente importante soprattutto in considerazione della stitichezza rossonera nella costruzione del gioco. Potrebbe essere un dato più o meno normale al Bayern o al Barcellona, giusto per citare due squadre di cui Berlusconi ama registrare le partite; un po’ meno in un Milan che fa una fatica bestiale a proporsi e liberarsi al tiro. Ad ogni modo, Carlos non fa altro che mantenere le ottime medie tenute a Siviglia. Basta sfogliare l’album della scorsa Liga: 37 partite, 59 tiri (di cui ben 42 nello specchio), 20 gol. Uno ogni tre tiri, uno ogni (nemmeno) due partite. I trenta milioni, in fondo, sono qui. VARIETA’ Da un campionato all’altro, da una nazione all’altra, da un sistema di gioco all’altro per lui cambia poco. I problemi, semmai, sono per chi gli sta vicino. All’Olimpico Carlos in otto minuti ha preso a picconate l’immagine di Luiz Adriano, che aveva trascorso il primo tempo a cercare di fare ciò che a lui è riuscito in pochi attimi. E qui chiudiamo con le statistiche, segnalandone una che racconta molto: in 34 minuti il colombiano ha toccato dodici volte il pallone, Adriano ne ha toccati tredici in 56. Caratteristiche diverse, certo, ma stessa posizione in campo. D’altra parte la ricchezza maggiore a disposizione di Mihajlovic è la varietà in attacco. Ha centravanti, seconde punte, esterni (gli manca però il trequartista), e ha Carlos che cambia sistema di gioco senza cambiare le sue belle abitudini. La vera prova del nove, probabilmente, sarà la coabitazione con Balotelli, che tende sempre a mettere un po’ in ombra i compagni di reparto. Con Bacca non deve succedere. Bentley Bentayga Da Francoforte a Padova, in anteprima. Il più grande mercato delle auto d’epoca e gli ultimissimi modelli delle principali case automobilistiche. Succede solo a Padova. TEPRIMA AN 22-23-24-25 Ottobre © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie A R 8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 1 17 2 3 ● 1 Domenico Berardi, 21 anni, festeggiato dai compagni: per l’attaccante calabrese è il primo gol in campionato ANSA ● 2 Simone Missiroli, 29, autore del raddoppio della squadra di Di Francesco: anche per l’ex Reggina è la prima rete stagionale ANSA ● 3 Di Felipe Anderson, 22, il gol della speranza per la Lazio GETTY Il Sassuolo sull’Olimpo La Lazio soffre i viaggi LE PAGELLE di A.E. ACERBI E BERARDI SONO DUE CERTEZZE MAURICIO UN PERICOLO, MA PER I SUOI SASSUOLO 1Berardi e Missiroli lanciano gli emiliani al quarto posto. Pioli perde la terza trasferta su quattro e si fa agganciare da Di Francesco SASSUOLO 2 Andrea Elefante INVIATO A REGGIO EMILIA LAZIO 1 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Berardi (S) su rig. al 7’ p.t.; Missiroli (S) al 15’, Felipe Anderson (L) al 22’ s.t. SASSUOLO (4-3-3) Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini (dal 26’ s.t. Laribi), Magnanelli, Missiroli; Berardi (dal 37’ s.t. Terranova), Falcinelli (dal 26’ s.t. Defrel), Sansone. PANCHINA Pomini, Pegolo, Longhi, Ariaudo, Gazzola, Pellegrini, Floccari, Politano, Floro Flores. ALLENATORE Di Francesco. CAMBI DI SISTEMA dal 37’ s.t. 5-3-2 BARICENTRO MOLTO BASSO 45.8 METRI ESPULSI nessuno AMMONITI Sansone per g.s. LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Onazi (dal 1’ s.t. B.Keita), Cataldi; Candreva (dal 31’ s.t. Kishna), Milinkovic, Felipe Anderson; Klose (dal 20’ s.t. Matri). PANCHINA Berisha, Guerrieri, Hoedt, Radu, Patric, Braafheid, Konko, S. Mauri, Morrison. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 4-2-4 BARICENTRO MEDIO 53.7 METRI ESPULSI Cataldi al 48’ s.t. per doppia ammonizione (g.s.) AMMONITI Lulic, Milinkovic e Mauricio per g.s.. ARBITRO Guida di Torre Annunziata. NOTE paganti 5.512, incasso di 75.947 euro. Abbonati 6.300, quota di 58.101 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 6-7. In fuorigioco 1-2. Angoli 3-9. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t. oche certezze vincono sempre su molti dubbi: scollinata la prima tappa del suo trittico-verità (avanti con Milan e Juve), il Sassuolo ora sa che il suo 4° posto è solido come il suo fortino. Al Mapei Stadium non perde da sette partite e il fatto che abbia preso gol nelle ultime sei dimostra che non si limita mai al compitino della provinciale timida e ancora incompiuta, perché ha un gioco fondato su meccanismi garantiti e consapevolezze che prescindono dagli interpreti. Proprio quello che non si può dire della Lazio di oggi, ma almeno un dubbio non la sfiora più: in trasferta si squaglia, visto che ne ha già perse tre su quattro, beccando la bellezza di 12 gol. P RIGORE GENEROSO In compenso ieri sono emersi altri dubbi, a sua parziale discolpa: l’1-0 del Sassuolo è nato da un rigore generosissimo e non c’è prova contraria di come sarebbe andata senza tanti e così importanti assenti. Pioli sabato aveva tentato l’impatto psicologico («Io vedo quanto sono forti quelli che ho, non quelli che mi mancano»), ma anche e pro- prio mentalmente la Lazio è venuta a mancare: poco esperta e dunque lucida soprattutto nel cuore della squadra, dove le assenze di Biglia e Parolo hanno un peso che va ben al di là dei numeri. Tipo i 43 anni in due dello svagatissimo Onazi e del timidissimo Cataldi, che hanno pure costretto Pioli a rinunciare al 4-3-3. Mettiamoci che dietro la prolungata assenza di De Vrij scoperchia sempre di più black out e incostanze degli altri centrali e che davanti Klose (al debutto in campionato e in ritardo) e poi Matri hanno fatto rimpiangere Djordjevic: diventa più facile capire perché il forzato ottimismo del tecnico sia stato smentito dai fatti e perché forse andrà rivisto l’utilizzo di Keita. E’ vero che finora lo spagnolo ha dato il meglio entrando in corsa, ma anche ieri la Lazio ha cambiato faccia con il suo ingresso. Fino a quel momento la virata sul 4-2-3-1 era stata penalizzata da un concorso di colpe: laterali tenuti bassi dal sacrificio di Sansone e Berardi; squadra pendente quasi esclusivamente a destra finché Candreva ha sgommato e Felipe Anderson si è autoeclissato; i movimenti preferiti di Milinkovic, che dal centro ama allargarsi, vanificati dall’assenza di qualcuno in grado di buttarsi dentro (ah, Parolo...); soprat- tutto una quantità industriale di errori: 109-95 il saldo dei passaggi sbagliati a fine partita. SASSUOLO COPERTO In vantaggio con Berardi su rigore, il Sassuolo si è trovato la partita in mano, ma il suo trio d’attacco fra tiri poco convinti (Sansone e Berardi), incertezze e contropiede gestiti male (Falcinelli), traverse colpite (ancora Falcinelli) e egoismi in ordine sparso non è riuscito ad ammazzarla. Avrebbe potuto farlo ben prima del raddoppio di Missiroli, inseguito vanamente da Milinkovic: il cambio Onazi-Keita aveva fatto pensare ad un azzardo di Pioli, perché sembrava esserne nata una Lazio spaccata in due, perfetta per lasciare spazi alle ripartenze che il Sassuolo fa ad occhi chiusi. In realtà era una Lazio perlomeno più viva, come lo spagnolo: capace di svegliare dal torpore anche Felipe Anderson, e di mostrargli la porta per il 2-1. Ma con quasi mezzora a disposizione la Lazio non ha fatto molto di più: Pioli, con Keita più vicino a Matri, ha provato a farla sfondare anche al centro senza toglierle ampiezza con un accenno di 42-4, ma Di Francesco con Terranova si è coperto in larghezza: perché vergognarsi di un 5-3-2, se poteva valere il 4° posto? © RIPRODUZIONE RISERVATA 6,5 LAZIO 5,5 IL MIGLIORE IL MIGLIORE SIME VRSALJKO SENAD LULIC 7 6,5 Non solo travolgente corsa in avanti, come sul 2-0: grande efficacia anche in chiusura e in particolare nelle diagonali (una decisiva su Klose). Il più continuo, il più tosto (anche 17 palle recuperate): su Berardi non si limita a difendere, lo attacca. Unico peccato sul rigore: il movimento scomposto. ONSIGLI 6,5 Copre su Milinkovic, toglie veleno a un tiro di Keita. CANNAVARO 5,5 Rischia su Milinkovic. In ritardo su Anderson e quel rigore è cercatissimo. ACERBI 6,5 Rientra e non ha perso sicurezza. Si prende un rischio a «uscire» su Keita e lo paga. PELUSO 6 Soffre Candreva e poi si riprende, ma restano 16 passaggi negativi e 24 palle perse. BIONDINI 6 Ne fa una bene e una un po’ meno, ma tiene. LARIBI 6 Frizzante come un aspirante titolare. MAGNANELLI 6,5 Dove c’e da recuperare un pallone, lui c’è. MISSIROLI 6,5 Non difende granché, ma è un buon incursore e quel pallone per il 2-0 per lui è il paradiso. BERARDI 6,5 Braida in tribuna vede un gran rigorista (13 su 14) e un attaccante di talento che sa fare l’operaio, pur se non ancora al top. (Terranova s.v.) FALCINELLI 6 Non è un killer ma si muove bene (vedi gol del 2-0): si sbatte e sbatte contro la traversa. DEFREL 6 Non aveva 90’, ma ne ha abbastanza per mangiare la gara quando entra. SANSONE 6 Tanto lavoro anche in fase difensiva, ma quando vede il 2-0 gli esce una mozzarella di tiro. ALL. DI FRANCESCO 6,5 Terranova non è rinuncia: è lettura dei cambi di Pioli. MARCHETTI 6 Solo un’uscita-rischio, e non per colpa sua. BASTA 6 Bene in asse con Candreva, malino in fase difensiva. MAURICIO 5 Non fa solo errori: li fa pericolosi. GENTILETTI 5,5 Solo un brivido nel primo tempo, lascia troppe libertà nella ripresa. ONAZI 5 Impreciso, falloso e ingenuo nelle letture: non solo dà poco, ma fa danni. B. KEITA 6,5 La latitanza all’alba del 2-0 sbilancia tutti, ma ancora una volta entra, spacca la partita e fa nascere il 2-1. CATALDI 5,5 Timido, limitato da Onazi e poi dal dover giocare una partita non sua: difesa, più che calcio pensato. CANDREVA 5,5 Decolla forte, si spegne presto affogando negli errori e in 28 palle perse (Kishna s.v.) MILINKOVIC 6 Gioca di fisico (vedi traversa) e carattere, ma quando cerca l’1-1 di forza diventa egoista. E che sgorbio il tiro del possibile 2-2. FELIPE ANDERSON 5,5 Si rianima solo dialogando e scambiandosi la posizione con Keita: infatti segna quando si è accentrato. KLOSE 5,5 È bravissimo Vrsaljko a murarlo, poi non si vede quasi più. MATRI 5,5 Di lotta, sposta poco. ALL. PIOLI 6 Tanti errori non dipendono da lui, ma gli sarà rimasto un dubbio: Keita dall’inizio almeno stavolta... GUIDA Lo induce all’errore Cervellera, ma lui non è così lontano: rigore sbagliato. Fiscale ma giusto il secondo giallo a Cataldi per fallo da frustrazione. TASSO 6 - SCHENONE 6; CERVELLERA 5 - SAIA 6 4,5 TRA GIOIA E POLEMICHE Di Francesco: «Giusto sognare». Pioli: «Rigore inventato» 1L’allenatore del Sassuolo: «Con questo conserviamo lo spirito con cui abbiamo affrontato la Lazio possiamo andare lontano». Eusebio il perfezionista, peraltro, riesce lo stesso a trovare il pelo nell’uovo: «Dovevamo chiuderla prima e non avere paura. Ma nel complesso devo elogiare i miei uomini. Questa è la loro vittoria, non la mia». spirito possiamo andare lontano» Cannavaro: «Lulic mi tocca, scelta giusta» Stefano Cieri INVIATO A REGGIO EMILIA ietato parlare di scudetto (sconfitta con Empoli docet), ma sognare si può. Del resto, un quarto posto in classifica, dopo aver battuto Napoli e Lazio (in casa) e fermato la Roma (in trasferta), non può essere liquidato come una semplice divagazione sul tema salvezza. E così Eusebio Di Francesco si guarda bene dall’alzare il freno a V mano al suo lanciatissimo Sassuolo: «Sì, è bello e giusto sognare. Godiamoci il momento, ma pensiamo ad una partita per volta. Abbiamo 15 punti in classifica che non sono pochi dopo otto giornate. Soprattutto perché abbiamo ottenuto risultati importanti contro grandi squadre. Ma con loro ci esprimiamo meglio: per noi è più facile giocare perché ci concedono più spazio. Ora però dobbiamo restare con i piedi per terra, siamo solo all’inizio. Se non ci montiamo la testa e Eusebio Di Francesco, 46 LAPRESSE PROTESTE E VELENI Una vittoria che è stata aperta da un rigore che probabilmente non c’era. Di Francesco glissa così: «Nel dubbio il rigore si dà. Io dalla panchina non sono riuscito a capire come sia andata. Se il rigore è stato generoso ricordo che tante altre volte ci sono stati negati rigori solari». Paolo Cannavaro, accusato dai laziali di aver quantomeno accentuato la caduta, si difende così: «Non ho assolutamente simulato, il contatto con Lulic c’è stato, per me il rigore era netto. E infatti l’assistente d’area, che era vicino, ha aiutato l’arbitro a prendere la decisione giusta». Di parere diametralmente opposto è ovviamente Stefano Pioli (in ansia per De Vrij, ieri visitato in Belgio, operazione vicina): «Il rigore non c’era, l’arbitro ha sbagliato. Rivedendo le immagini in tv mi sembra chiaro. E poi mi fido di Lulic: mi ha detto di non aver toccato Cannavaro. Peccato, eravamo partiti bene, questa decisione ha condizionato la gara». Pioli, però, non si attacca so- lo a questo episodio per giustificare una battuta d’arresto che arriva dopo quattro vittorie consecutive ottenute dalla Lazio tra campionato e coppa: «Siamo stati poco lucidi, specie nel primo tempo. Poi nella ripresa ci siamo disuniti. E comunque non è stata una giornata fortunata, perché alla fine avremmo potuto lo stesso pareggiare con Milinkovic». Il tecnico laziale comunque tiene a sottolineare come questa terza sconfitta in campionato sia molto diversa dalle altre due: «Con Chievo e Napoli non c’era stata proprio partita, stavolta invece la prestazione l’abbiamo fatta. Sapremo ripartire». © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Serie A R 8ª giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Vazquez killer, il Bologna a picco 1Il gol del fantasista del Palermo rende più cupa la crisi rossoblù: Rossi confermato ma è una fiducia a tempo BOLOGNA 0 PALERMO 1 Guglielmo Longhi L’UOMO DECISIVO INVIATO A BOLOGNA PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Vazquez al 23’ p.t. BOLOGNA (4-2-3-1) Mirante; Ferrari (dal 40’ s.t. Falco), Gastaldello, Rossettini, Masina; Taider (dal 12’ s.t. Donsah), Diawara; Rizzo, Brienza, Mounier (dal 24’ s.t. Mancosu); Destro. PANCHINA Da Costa, Stojanovic, Morleo, Mbaye, Krafth, Oikonmou, Brighi, Crisetig, Pulgar. ALLENATORE Rossi. BARICENTRO ALTO 56 M. CAMBI DI SISTEMA dal 24’ s.t. 4-3-1-2, dal 40’ s.t. 3-4-1-2. ESPULSI nessuno. AMMONITI Rizzo per gioco scorretto. PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Struna, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Rigoni, Maresca, Hiljemark (dal 7’ s.t. Chochev), Lazaar (dal 35’ s.t. Daprelà); Gilardino, Vazquez. PANCHINA Colombi, Alastra, Goldaniga, Pezzella, Vitiello, Jajalo, Brugman, La Gumina, Quaison, Trajkovski. ALLENATORE Iachini. BARICENTRO MOLTO BASSO 42,4 M. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Vazquez per c.n,r,, Struna, Hiljemark e Rispoli per gioco scorretto. ARBITRO Fabbri di Ravenna NOTE paganti 3.276, incasso di 49.440 euro; abbonati 12.734, quota di 184.882 euro. Tiri in porta 6-5 (con una traversa). Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. on ho visto una squadra spenta», dice il dolente Delio Rossi dopo aver incassato la settima sconfitta in 8 giornate e i fischi della gente di Bologna. Ammissione autoconsolatoria di un allenatore sempre più a rischio: la società gli ha concesso la fiducia a tempo, fino alla partita con il Carpi, ma non oltre. Pronto Donadoni, con le alternative Delneri e Di Carlo. «Siamo una mano aperta, dobbiamo diventare un pugno», aveva dichiarato il tecnico alla vigilia, maneggiando una metafora che ora potrebbe fargli male. Chi invece non prende cazzotti in faccia è Beppe Iachini che si rialza dopo 4 k.o. di fila: come l’anno scorso, il ritiro in casa Zamparini ha portato fortuna al Palermo. Franco, gol con dedica alla mamma «N PAURA Eppure il Bologna dei primi 23 minuti, fino al gol quindi, è stato più che dignitoso. Costruito sulla creatività di Brienza, ha schiacciato un avversario che ha pensato solo a difendersi. Dopo l’1-0, ha perso fiducia e autostima: creatura bipolare. Il 4-2-3-1 ha funzionato fin quando c’era un minimo di ottimismo, perso quello sono emersi i problemi ben noti: la difesa è instabile, i due mediani fanno poco filtro, Destro è un centravanti ancora alla ricerca di se stesso. Più in generale, si è notato un evidente deficit di esperienza: il Bologna rezza alla squadra che ora sembra aver dimenticato come giocava con Dybala (palle basse) e come dovrebbe giocare adesso (cross per Gila); 4) La difesa è stata più stabile, contribuendo in modo decisivo alla terza vittoria, anche questa senza subire gol. Non è tutto risolto: la lentezza di Maresca, per esempio, è un handicap da non sottovalutare se il Palermo deve fare la partita, e non subirla. Ma in caso di recidiva della crisi, Iachini ha una soluzione pronta: qualche giorno a Gradisca d’Isonzo, ospite dell’amico presidente. ● BOLOGNA «Feliz dia, Mama». Festeggia così, Franco Vazquez, il suo primo gol stagionale. La dedica alla mamma era pronta sotto la maglietta, nel giorno in cui si celebra la festa in Argentina, e viene esposta davanti alla telecamera dopo la rete decisiva del Dall’Ara, dove il Palermo aveva vinto appena tre volte (due in A) in 28 partite giocate. Vazquez si risveglia nel momento del bisogno, i rosanero reduci da 4 sconfitte consecutive e dalla settimana di ritiro si risollevano grazie al tocco mancino sottoporta a finalizzare l’azione LazaarHiljemark. Il gol è comunque la ciliegina sulla torta di una ottima prestazione e nel finale sarebbe potuta scapparci anche la doppietta: davanti a Mirante ha però regalato la palla del 2-0 a Gilardino che ha sciupato. «Abbiamo giocato una buona gara e avremmo potuto fare qualche gol in più – fa l’italoargentino –. L’importante è aver vinto perché eravamo in un momento difficile. Il gol mi dà fiducia, ma io gioco per la squadra non per segnare». Luca Aquino © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il gol decisivo segnato da Franco Vazquez, 26 anni: è la sua prima rete in questo campionato ANSA è una delle squadre con l’età media più bassa. «Servono meno fronzoli», ha spiegato Rossi pensando all’inutile colpo di tacco di Masina, 21 anni (come Ferrari, l’altro terzino), che ha dato il via all’azione del gol. Nel secondo tempo, il tecnico ha provato a cambiare: un attaccante di ruolo, Mancosu, per Mounier con Rizzo che arretra a centrocampo e Brienza unico trequartista. A 5’ dalla fine la mossa della disperazione: dentro Falco, fuori Ferrari e difesa a 3. Inutile. Si finisce con la scena surreale già vista su altri campi: la squadra sotto la curva per applaudire chi la sta fischiando. I numeri sono quasi una sentenza anticipata: negli ultimi dieci anni, chi ha raccolto solo 3 punti in 8 gare è sempre retrocesso. PRUDENZA Il Palermo capitalizza al massimo la scelta del basso profilo: non cercarsi rischi puntando tutto sul delegato sicurezza, e cioè Sorrentino. Oltre che dal portiere, Iachini ha avuto comunque altre buone notizie. E cioè: 1) Vazquez è vicino ai livelli di un anno fa e il primo gol in campionato è un segnale importante; 2) Gilardino, come dimostrato con la Roma, è in lenta ma costante crescita; 3) Il 3-5-2 ha ridato sicu- LE PAGELLE di G.LO. SORRENTINO DA OSCAR, GILA IN CRESCITA DESTRO IRRICONOSCIBILE, RIZZO SI SALVA BOLOGNA 5 PALERMO 6,5 IL MIGLIORE IL MIGLIORE FRANCO BRIENZA STEFANO SORRENTINO 6,5 7 La squadra gira attorno a lui. Qualche buona idea non sfruttata, peccato per quel gol sbagliato nel finale che gli abbassa il voto. La cosa da ricordare è il volo sul tiro di Rizzo, non male neppure altri tre interventi. Cancellato il paperone che nell’aprile 2013 ha regalato il pari al Bologna. Sorrentino da Oscar. MIRANTE 6 Tradito dal fuoco amico sul gol, per il resto pochi problemi. FERRARI 5 Discreta spinta nel primo tempo, scompare nel secondo. (Falco s.v.) GASTALDELLO 6 Salva su Gila un gol già fatto. ROSSETTINI 5 Disattento nell’episodio che decide la gara, ma non solo. Eppure Rossi l’aveva preferito a Oikonomou perché più esperto e affidabile... MASINA 5 Dimostra che la fase difensiva non è il suo forte. E sbaglia 13 passaggi. TAIDER 5 Ha il privilegio di ritagliarsi una discreta dose di (meritati) fischi al momento della sostituzione. DONSAH 5 Al rientro dopo un mese, non fa la differenza. DIAWARA 6 Si fa il lavoro sporco per Brienza e prova a impostare: 58 passaggi riusciti. RIZZO 6 Il gran tiro all’inizio della ripresa, un discreto numero di cross, 13 palle recuperate. MOUNIER 5,5 Il più vivace nei primi 23’, gli unici da salvare. Poi cala, esce tra lo stupore suo e del pubblico. MANCOSU 5,5 Rossi cambia modulo e gli chiede peso in avanti. DESTRO 5 Lento, macchinoso, sciupone. Si mangia un gol già fatto: non segna da 9 partite. Irriconoscibile ALL. ROSSI 5 Prova a fermare la frana, cambiando modulo due volte: non ci riesce. STRUNA 6 Il solito: ruvido e spigoloso. GONZALEZ 6 Conferma di essere in un momento complicato. ANDELKOVIC 6 A sorpresa tocca a lui al posto di Vitiello. Affidabile. RISPOLI 6,5 Spinta poderosa sulla destra. RIGONI 6 Si nasconde a lungo, ma quando può si sostituisce a Maresca. MARESCA 5,5 In estate era fuori rosa, ieri il debutto da titolare: va ai suoi ritmi e concede troppo spazio a Brienza. HILJEMARK 6,5 Non banale l’assist dell’1-0. CHOCHEV 5 Entra perché Iachini teme che lo svedese possa essere espulso. Non lascia tracce nella partita. LAZAAR 6,5 Un inizio sotto tono, poi comincia a spingere sulla fascia facendo partire cross in serie per Gilardino. (Daprelà s.v.) GILARDINO 6 In crescita: una traversa, un gol sfiorato. Ma nel finale sciupa un assist delizioso di Vazquez. VAZQUEZ 7 Tornato ad alti livelli: primo centro stagionale, in totale sono 11 in Serie A e di questi 8 in trasferta. Ottimo compagno di viaggio ALL. IACHINI 6,5 Torna al 3-5-2, rompe la serie negativa e mette in sicurezza la classifica. FABBRI Partita facile, involontario il mani di Andelkovic. Usa bene i cartellini gialli. TEGONI 6-STALLONE 6 CALVARESE 6-SACCHI 6 6,5 Serie A R 8a giornata ATALANTA 3 CARPI 0 1 2 TOLOI ECCELLENTE MORALEZ SUPER MALISSIMO BELEC COFIE BOCCIATO ATALANTA (4-3-3) Sportiello; Masiello, Stendardo, Toloi, Dramé; Grassi (dal 37’ s.t. Carmona), De Roon, Cigarini (dal 24’ s.t. Kurtic); Maxi Moralez, Pinilla, A. Gomez (dal 31’ s.t. D’Alessandro). PANCHINA Bassi, Bellini, Migliaccio, Conti, Brivio, Cherubin, Raimondi, Denis, Monachello. ALLENATORE Reja. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 52,6 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Grassi per gioco scorretto. ATALANTA ALEJANDRO GOMEZ 3 ● 1 Mauricio Pinilla, 31 anni, festeggiato dai compagni dopo l’1-0 Atalanta ● 2 Il gol di Alejandro «Papu» Gomez, 27 anni direttamente da calcio d’angolo: la traiettoria sorprende il portiere Belec ● 3 Luca Cigarini, 27 anni, completa il tris dell’Atalanta dal dischetto ANSA/LAPRESSE 1Apre Pinilla, Gomez segna da calcio d’angolo, poi chiude Cigarini Difesa e tridente brillano: la squadra di Sannino non pervenuta ra il 1924 e la Fifa aveva appena rimediato a un buco normativo legittimando il gol da calcio d’angolo. Ma solo se calciato direttamente in porta. Chi aveva segnato così prima di quella data s’è perso nella storia, nella quale è entrato Cesareo Onzari. In un’amichevole del giugno di quell’anno, l’argentino realizzò dalla bandierina contro l’Uruguay, fresco campione olimpico in un periodo in cui Jules Rimet non aveva ancora inventato i Mondiali di calcio. Era dunque «el gol a los olimpicos», che i sudamericani, così bravi nell’affibbiare soprannomi, trasformarono per sempre in «gol olimpico». Che ieri sia riuscito a un argentino rende la giornata memorabile. Il Papu Gomez ha infatti festeggiato E così i 108 anni dell’Atalanta: direttamente da calcio d’angolo per il secondo dei tre gol che hanno steso il Carpi. Parabola perfetta con il destro da sinistra, pallone che si alza in cielo e poi precipita verso il secondo palo. In assenza totale di vento: come si dice nell’atletica, omologato. Il Papu entra così nella galleria degli specialisti della materia: dalla bandierina hanno colpito Roberto Baggio e Alvaro Recoba, Roberto Carlos e Massimo Palanca re di Catanzaro col suo 37 di piede, in nerazzurro Marino Magrin ai tempi della C1. SUPER ATALANTA Indimenticabile il gol di Gomez, ma mica male la partita dell’Atalanta tutta. Solida in difesa, mirabilmente assortita in mezzo al campo - De Roon cuce, lancia e copre, Grassi corre e si inserisce, Cigarini inventa - e formidabile nel tridente, soprattutto se, come ieri, Maxi Moralez e Gomez non devono sfiancarsi in copertura e possono dedicarsi a sfasciare la difesa avversaria. I due piccoletti di Reja partono larghi, ma soprattutto Maxi tende a stringere, a inserirsi tra le linee, mentre l’altro cerca spesso l’uno contro uno, innescato quasi sempre dai cambi di campo di De Roon: a proposito, complimenti a chi è andato a pescarlo, un play di tale sostanza e precisione ce l’hanno in pochi. E’ così che nasce il primo gol: apertura per Maxi, uno contro uno con Gagliolo, cross sul secondo palo e gol di Pinilla. Erano passati sette minuti e il Carpi aveva già finito di giocare. CARPI NON DA A Sannino aveva chiesto di proseguire la crescita, dopo il primo successo in campionato contro il Torino. Invece la sua squadra ha fatto non uno ma dieci passi indie- IL NUMERO 13 13 i gol subiti dal Carpi nel primo tempo, più di ogni altra squadra in questo campionato: in totale ne ha subìti 19 tro. Il Carpi visto a Bergamo, dispiace dirlo, non è da Serie A. Come squadra, scollata e incapace di mettere pressione al centrocampo atalantino (condizione che ha esaltato le geometrie di De Roon e l’inventiva di Cigarini), e come valori individuali. In troppi hanno commesso errori elementari, e allora a poco sono serviti i tentativi tattici di Sannino, passato prima al 3-4-3 poi al 4-4-2, e gli spostamenti di uomini: Lazzari portato da mezzala a regista (ruolo per cui non ha ancora i tempi di distribuzione), il disastroso Bubnjic prima a destra poi in mezzo, Matos seconda punta poi esterno di destra e poi ala sinistra. Mentre l’Atalanta, forte delle proprie convinzioni di gioco, dilagava con il terzo gol, su rigore per una trattenuta di Bubnjic a Pinilla: dal dischetto Cigarini ha fatto tre. Sannino dice che serve tanto tanto lavoro. Il problema che gli manca il tempo, viste le condizioni di classifica. SCENARI L’Atalanta invece può osservare gli «scenari importanti» di cui parlava Reja alla vigilia in caso di vittoria. La vittoria è arrivata, i bergamaschi hanno agganciato il Torino e vedono addirittura la vetta a pochi punti di distanza. Obiettivo irrealistico, certo, ma intanto alla prossima si potrà guardare la Juve dall’alto in basso. Vid Belec, 25 anni, sloveno ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA UMORI OPPOSTI Il Papu fa festa, Sannino a terra: «Così non va» 1Il fantasista argentino: «Segnare così è il mio sogno fin da bambino». Il tecnico del Carpi: «Molli, dobbiamo solo lavorare» INVIATO A BERGAMO asuale? Macché. Del resto, lo insegnava Massimo Palanca, il mancino che, secondo statistiche non ufficiali e soprattutto molto catanzaresi, avrebbe segnato addirittura 13 gol in carriera da calcio d’angolo: provarci, allenarsi, provare ancora. E allora in quel gol non c’è niente di casuale: «Ogni tanto ci provo, ho calciato in porta forte, il pallone ha preso questo giro ed C 7,5 Il gol da calcio d’angolo entra tra i picchi della carriera. E cancella pure un gol sbagliato solo davanti a Belec. (D’Alessandro s.v.) Atalanta schiaccia-Carpi Cala il tris e punta in alto INVIATO A BERGAMO 7,5 IL MIGLIORE CARPI (3-5-2) Belec; Bubnjic, Zaccardo, Gagliolo; Letizia (dal 28’ s.t. Wallace), Fedele (dal 10’ s.t. Lasagna), Cofie, Lazzari, G. Silva; Matos, Borriello. PANCHINA Brkic, Benussi, Bianco, Gino, Lollo, S. Romagnoli, Spolli, Mbakogu. ALLENATORE Sannino. CAMBI DI SISTEMA dal 10’ s.t. 3-4-3, dal 19’ s.t. 4-4-2 BARICENTRO MOLTO BASSO 46,4 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Fedele, Cofie, Bubnjic per gioco scorretto. Alex Frosio LE PAGELLE di A. FR. PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Pinilla al 7’, A. Gomez al 43’ p.t.; Cigarini su rig. al 18’ s.t. ARBITRO Pasqua di Tivoli. NOTE paganti 3.950, incasso di 42.440 euro; abbonati 10.529, quota di 149.019 euro. Tiri in porta 7-6. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 4-0. Angoli 8-7. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’. 19 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT è entrata — ha raccontato il Papu Gomez —. A Belec piace uscire, io ho cercato il secondo palo». Certo, un conto è provarci e un altro è riuscirci. «E’ la prima volta che segno così, è un sogno che avevo da bambino. Lo dedico a mia moglie e alla mia mamma, visto che in Argentina è la festa della mamma». COMPLEANNI Giorno di dediche, evidentemente, in casa Atalanta. Edy Reja aveva chiesto ai suoi una prestazione di spessore Giuseppe Sannino, 58 anni ANSA per il compleanno dell’Atalanta e anche per il suo, visto che il tecnico ha festeggiato i settant’anni tondi tondi il 10 ottobre. E altro compleanno in casa Pinilla, quello della signora Gissella, nata lo stesso giorno dell’Atalanta: «Mia moglie ha fatto gli anni sabato, dedico a lei il mio gol», ha detto l’attaccante cileno, al rientro dopo una giornata di stop, durante la quale non ha perso il senso del gol. Anzi, raccontano che in settimana, sui prati di Zingonia, abbia realizzato un gol in rovesciata. Stavolta non c’è stato bisogno di una prodezza come quella con il Sassuolo, “solo” un gol di testa, «il primo da quando sono a Bergamo», ha ricordato Pinilla, festeggiato dal suo clan appollaiato - a sue spese, pare - in uno dei box vip del rinnovato stadio. Pinilla si sta divertendo: a fianco i due piccoletti, lui fa il gigante. «Moralez e Gomez cercano sempre l’assist, la giocata per noi attaccanti. Ma conta la squadra, che è stata costruita per giocare un bel calcio». SANNINO GIÙ Non si diverte per niente invece Sannino, allenatore del Carpi: «Alla prima difficoltà nostra ci siamo seduti. Puoi sbagliare il modo ma l’atteggiamento no. Il nostro dna deve essere di arrivare per primi sui palloni e oggi tutto ciò non si è visto. Per salvarci dobbiamo lavorare, lavorare e ancora lavorare». a.fr. © RIPRODUZIONE RISERVATA SPORTIELLO 6,5 Quando serve c’è: subito su Fedele e conta, nel finale su Borriello anche se non conta più. MASIELLO 6,5 Gestisce dietro e spinge tanto. STENDARDO 6 Vigila al centro, sportella un po’ con Borriello. TOLOI 6,5 La Roma ci aveva visto giusto: in crescita, sfiora pure il gol da lontano. DRAME’ 6 Un po’ arruffone, comunque senza sbavature pericolose. GRASSI 7 La nostalgia per Baselli si avverte già meno. Ecco un altro gioiello di Zingonia: dinamico e pericoloso al tiro. (Carmona s.v.) DE ROON 7 Regia pulita, pochi tocchi e qualche lancio lungo che spacca il campo. CIGARINI 7 Da mezzala, ruolo nuovo, impiega un tempo a entrare nei meccanismi. Quando capisce, tocca di fino. E chiude la gara su rigore. KURTIC 6 Entra a giochi fatti. MAXI MORALEZ 7,5 Tante grazie alla signora Moralez che non lo ha fatto emigrare negli Emirati. Il folletto è imprendibile. PINILLA 7 Torna titolare e segna un gol persino troppo facile per lui. E poi guadagna pure il rigore del 3-0. ALL. REJA 7 Qualità e filtro in mezzo, tre attaccanti come ne hanno pochi in Serie A. A oggi, l’Atalanta è molto più di una squadra «da salvezza». CARPI 5 IL MIGLIORE CRISTIAN ZACCARDO 6 Inizia al centro, poi centrodestra, finisce da terzino. Da capitano, almeno lui riesce a mantenere un livello dignitoso. BELEC 5 Quel che gli passa sopra la testa fa malissimo: cross-assist di Maxi e Gomez gol. Bravo su Grassi ma non basta più. BUBNJIC 4 Impresentabile. Dorme su Pinilla che poi lo costringe anche al rigore. GAGLIOLO 5 Sballottato da Maxi, meglio da centrale nella ripresa, ma ormai è tardi. WALLACE 6 Entra e prova a spingere LETIZIA 5 Troppi errori in appoggio, scarsa copertura. FEDELE 5,5 Intraprendente ma pure molto impreciso. LASAGNA 6 Prova a sbattersi e a pressare. COFIE 5 Qualità insufficiente per fare il regista, non meglio da mezzala. LAZZARI 5,5 Un guizzetto, poi dal 35’ play basso: i tempi non sono maturi. G. SILVA 5,5 Aiuta poco dietro, cerca qualche iniziativa. MATOS 5 Scivola sul primo pallone buono in verticale e non si rialza più. BORRIELLO 6 Sgomita, si allarga e a volte indietreggia a giocare. Sfiora pure il gol: con Zaccardo, l’unico ad avere una mezza idea su cosa fare. ALL. SANNINO 5 I primi due minuti buoni, il resto un disastro. Zero pressione, poco carattere, ed è forse l’aspetto più preoccupante. PASQUA Un po’ tenero con i cartellini, giudica comunque bene sul rigore. Qualche incertezza, non per colpa sua e comunque innocua, su un paio di fuorigioco non segnalati. PEGORIN 5,5 - PERETTI 6 DOVERI 6 - ABISSO 6 6 20 Serie A R 8a giornata GENOA 3 CHIEVO 2 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di FI.GRI. PAVOLETTI GENEROSO, DZEMAILI INCERTO MEGGIORINI È UN RAZZO, CESAR RIMANDATO PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Paloschi (C) al 1’, Pavoletti (G) al 13’, Gakpè (G) al 17’ p.t.; Pellissier (C) al 33’, Tachtsidis (G) al 48’ s.t. GENOA GENOA (3-4-3) Perin; Izzo, Burdisso, De Maio; Rincon, Tino Costa (dal 33’ s.t. Ntcham), Dzemaili, Laxalt; Gakpè (dal 12’ s.t Cissokho), Pavoletti, Perotti (dal 43’ s.t. Tachtsidis). PANCHINA Lamanna, Ujkani, Figueiras, Marchese, Capel, Lazovic, Munoz. ALL. Gasperini. CAMBIO DI SISTEMA dal 12’ s.t. 3-42; dal 43’ s.t. 4-4-1. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,5 M. ESPULSI Dzemaili al 10’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto. AMMONITI De Maio per g.s., Tachtsidis per cnr 7 CHIEVO 6,5 IL MIGLIORE IL MIGLIORE DIEGO PEROTTI ALBERTO PALOSCHI 7 6,5 Capiamo una volta di più perché Preziosi se l’è tenuto stretto. Rimette il Genoa in partita nel primo tempo, poi si sacrifica nella ripresa per far risalire la squadra. Partenza sprint e Genoa al tappeto. Classe e freddezza per l’ottavo gol in carriera da ex contro i rossoblù. Sfiora per altre due volte il bis, senza fortuna. Tachtsidis pesca il jolly Il Genoa vince allo sprint PERIN 6,5 Festeggia il rientro e le 100 gare in A salvando due volte la porta su... Burdisso e Cesar. IZZO 5,5 Parte male, poi ha il merito di fermare due volte Paloschi. BURDISSO 5,5 Qualche disattenzione, il finale è in crescendo. DE MAIO 5,5 Paloschi gli scappa sullo 0-1. Meglio nella ripresa. RINCON 6,5 Prova di sostanza e temperamento. TINO COSTA 6,5 Intelligente sul piano tattico e dominatore a livello atletico. NTCHAM 6,5 Quella discesa sulla sinistra a tempo scaduto è un azzardo che paga. DZEMAILI 5 Molto incerto. Che ingenuità sul secondo giallo. LAXALT 6,5 Il vero uomo-ovunque: quando serve, difende. GAKPÈ 6,5 La buona sorte lo aiuta, ma lui ci prova. CISSOKHO 6 Fa la cosa giusta, cercando di allontanare l’onda del Chievo. PAVOLETTI 7 Il gol dell’uno a uno, il raddoppio mancato, poi va ai remi. TACHTSIDIS 6,5 Il suo gol fa esplodere il Ferraris. Vede uno spiraglio e fa centro sorprendendo Bizzarri. ALL. GASPERINI 7 Aveva ragione lui: la stagione del Genoa (ri)cominciava ieri. Che fiuto sui cambi. BIZZARRI 6,5 Da applausi il volo che nega a Pavoletti il 3-1. Però sul gol finale è un po’ sorpreso. MATTIELLO 5 Rientro sfortunato. L’assist per il due a due, ma pure incertezze ed errori in serie. GAMBERINI 5 Esce sconfitto dal rude duello con Pavoletti. CESAR 5,5 Talvolta sbanda, ma non va mai davvero a fondo. GOBBI 6 Resiste ai tentativi del Genoa di sfondare dalla sua parte. CASTRO 6 Grande spinta sulla destra, Laxalt gli nega il gol. RIGONI 6 Concorso di colpa sul primo gol del Genoa, ma cerca comunque di mettere ordine. HETEMAJ 6,5 Esce per infortunio, prova convincente. Provoca l’espulsione di Dzemaili. PEPE 6 All’inizio ci crede poco, poi prova spesso l’incursione. BIRSA 6,5 Eccellente visione di gioco, è spesso imprevedibile. PELLISSIER 6,5 Come si dice, la classe non ha età. Ormai fa il gregario, ma il gol è strepitoso. MEGGIORINI 6,5 Avvio a razzo con l’assist per il gol di Paloschi. Poi perde un po’ di sfrontatezza. INGLESE s.v. Maran lo butta nella mischia per avere forze fresche. ALL. MARAN 6,5 La fiducia a Mattiello non paga. Il suo Chievo è coraggioso, ma sbaglia troppo con l’uomo in più. dalla fine il greco firma il 3-2. Ai gialloblù non basta l’uomo in più per 40 minuti MAZZOLENI Non perde mai il controllo di una sfida che a tratti si accende. Sulla conclusione di Castro, non c’è fallo di mano di Laxalt. Grazia Mattiello per un duro intervento su Perotti. FIORITO 6,5 - CARBONE 6,5. MARIANI 6,5 - AURELIANO 6,5. CHIEVO (4-3-1-2) Bizzarri; Mattiello, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, N. Rigoni, Hetemaj (dal 18’ s.t. Pepe); Birsa, Paloschi (dal 28’ s.t. Pellissier), Meggiorini (dal 41’ s.t. Inglese). PANCHINA Bressan, Seculin, Dainelli, Pinzi, Frey, Radovanovic, Christiansen. ALL. Maran. CAMBIO DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53,6 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Castro e Pepe per g. s. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE paganti 1.557, incasso di 28.178 euro. Abbonati 17650, quota di 149.865 euro. Tiri in porta 9-4. Tiri fuori 5-7. In fuorigioco 0-2. Angoli 56. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’. Panagiotis Tachtsidis, 24 anni, esulta al gol decisivo del 3-2 contro il Chievo in pieno recupero ANSA 1Il Chievo va avanti, si fa superare e poi pareggia con Pellissier, ma a 100” Filippo Grimaldi GENOVA l bello del calcio: una di quelle sfide dove le perle si trovano un po’ ovunque e gli applausi si sprecano. Ci siamo maledettamente divertiti, e di questo bisogna dire grazie a Gasperini e a Maran. L’ha vinta il primo, ma paradossalmente non l’ha persa il secondo, in un appuntamento che sul campo raramente delude. Al Chievo va mosso un solo vero rimprovero, perché quaranta minuti esatti con l’uomo in più per la sciagurata espulsione di Dzemaili sono stati capitalizzati soltanto in parte, con il gol del provvisorio 2-2 inventato da quel ragazzino di Pellissier, se a cento secondi dalla fine del recupero Ntcham s’è inventato una discesa folle e vincente trasformata in un tiro da tre punti da Tachtsidis. Ospiti I annichiliti e 3-2 finale da sballo. Anche qui, sarebbe ingiusto sostenere che il Grifone, nel giorno in cui ricorreva e si celebrava al Ferraris il decimo anniversario della scomparsa di Franco Scoglio (al quale questo Genoa-Chievo sarebbe piaciuto eccome), abbia portato a casa la vittoria per un colpo di fortuna. IN APNEA Perché la storia della sfida di ieri racconta di un Genoa già sott’acqua dopo quarantotto secondi dal via, quando l’ottavo gol in carriera contro i rossoblù dell’ex Paloschi (dietro la lavagna Izzo sul cross di Meggiorini e De Maio sul tiro dell’attaccante) spiana la strada al Chievo. Almeno così sarebbe stato lecito pensare, perché la squadra del Gasp, troppo lunga e prevedibile, ha faticato non poco a ritrovare la rotta. Finché il solito Perotti (chi, se non lui?) s’è fatto beffe del rientrante Mattiello (lo scontro con Nainggolan è un incubo ormai alle spalle), impegnando Bizzarri, che nulla ha potuto sul tiro successivo di Pavoletti. Sfida riaperta: il Genoa si impossessa della fascia sinistra e poi, — qui sì, con l’aiuto della buona sorte — trova il bis con un anonimo diagonale di Gakpè, che carambola su Mattiello (ahilui) e tradisce Bizzarri, poi strepitoso un attimo dopo su Pavoletti. RISCOSSA (A META’) Pensare che il Genoa a metà gara avesse già in tasca la vittoria sarebbe stato un eccesso di ottimismo, e comunque la cronaca ha detto ben altro, perché il secondo giallo (evitabile) di Dzemaili fa girare il vento a favore del Chievo. E Maran è bravissimo a sfruttare la superiorità numerica, accorciando la squadra davanti a un avversario che a tratti ansima un po’ troppo, ma ha il merito — Gasperini raccoglierà i frutti più avanti — di non fare soltanto le barricate. Difficile, certo, per i padroni di casa, uscire dalla loro metà campo, complice qualche errore di troppo, la stanchezza e il tacco da favola di Pellissier che dà nuova linfa poco dopo la mezz’ora agli attacchi ospiti. Perin, al debutto stagionale dopo il lungo stop per infortunio, si supera su un pasticcio di Burdisso e su una conclusione di Cesar. IL JOLLY Fino al colpo di scena finale: Ntcham scappa a Mattiello e Rigoni (un errore mortale) ed il suo cross dopo il velo di Pavoletti diventa oro sul piede di Tachtsidis, condannando il Chievo al primo stop esterno in campionato. Succede, Maran non se la prenda: i meriti del suo Chievo sono sotto gli occhi di tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6,5 IL TECNICO DEL CHIEVO PROMUOVE I SUOI Maran non si preoccupa «Ci è mancata la fortuna» ● GENOVA I complimenti servono a poco: «E’ una sconfitta che brucia moltissimo — l’amaro commento di Rolando Maran — perché durante tutta la partita il mio Chievo aveva dimostrato di meritarsi molto più di un risultato negativo». Certo, è mancata anche un po’ di buona sorte: «Purtroppo, nel nostro miglior momento è venuto fuori il gol del tre a due finale che a mio parere suona come una vera e propria beffa». Ma, punteggio a parte, il tecnico del Chievo promuove comunque la prestazione dei suoi ragazzi: «Hanno giocato un’ottima gara. Sono stati tutti bravissimi, mostrando grande personalità e dando sul campo tutto quello che avevano, dopo essere andati al riposo in svantaggio». Il futuro può solo essere migliore: «Penso che ci riprenderemo prestissimo, anche se dovremo giocare la prossima partita contro un avversario difficile come il Napoli». Grande rammarico anche per l’ex Paloschi: «Ci è andata male, avremmo voluto vincere, ma ora dobbiamo guardare avanti. Peccato per il contropiede nel finale: siamo stati ingenui, anche se conoscevamo la forza del Genoa». fi.gri. © RIPRODUZIONE RISERVATA AMBIENTE SODDISFATTO Esulta Gasperini: «Bravi a crederci fino alla fine» 1Il tecnico rossoblù esalta la prova dei suoi: glior primo tempo di questo inizio di stagione». «Bene Ntcham e Tachtsidis ma il merito è della squadra». Perin: «La spalla? Va meglio» GENOVA l centro dei distinti, proprio sopra gli spogliatoi, i tifosi genoani hanno esposto uno striscione che riportava una celebre frase di Franco Scoglio: «Noi siamo il Genoa e chi non è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe». Il Grifone di oggi è diverso da quello del Professore, in campo e fuori, ma si avverte il medesimo senso di appartenenza, A che ha permesso a Gasperini di rimanere a galla in un avvio di stagione difficile, fra squalifiche ed infortuni. Sino a ieri: «Con il Chievo comincia davvero la nostra stagione», il proclama del tecnico, ad emergenza finita. «Abbiamo visto una partita davvero particolare — è l’analisi del Gasp — iniziata con il gol subìto dal Chievo che avrebbe potuto complicare parecchio la nostra situazione». Invece, paradossalmente, da lì in poi il Genoa ha giocato il mi- CREDERCI SEMPRE Ma non era finita lì, per i rossoblù, «perché poi siamo stati ingenui a rimanere con l’uomo in meno, e l’episodio ci ha creato nuove difficoltà». Fino al gol del 3-2: «Ntcham è riuscito a fare una giocata veramente importante, e come lui anche Tachtsidis, ma ciò che più ha importanza in questo momento secondo me è lo spirito mostrato dalla squadra, che al 48’ della ripresa ci credeva ancora tanto da andare a cercare il terzo gol». Gian Piero Gasperini, 57 anni GETTY NUMERO UNO Giornata di glo- ria anche per Mattia Perin, che oltre a festeggiare le cento gare in Serie A può ormai considerarsi pienamente recuperato. «Anche se — ammette — onestamente avrei immaginato un inizio di partita un po’ diverso». Paloschi-gol dopo meno di un minuto e Grifone subito al tappeto. Poi è successo quel che hanno visto tutti: «Sono rimasto fuori 5 mesi, ma da 4 lavoravo tutti i giorni per rientrare in squadra prima possibile. La spalla sta bene, non avverto più fastidio. Adesso mi mancano soprattutto gli allenamenti con i compagni, necessari per riacquistare bene le misure in campo. Il resto verrà con il tempo». Gol di Paloschi a parte, Perin ha avuto il suo doppio momento di gloria nella ripresa, quando prima ha evitato il patatrac su Burdisso e poi ha chiuso la porta a Cesar. «Già il riscaldamento, però, ha rappresentato per me un momento che aspettavo da tempo». Ora serve solo un po’ di pazienza «per risentirmi davvero... Perin e tornare a fare con naturalezza ciò che ora mi sembra ancora un po’ difficile». L’importante è che la squadra abbia svoltato: «A un certo punto c’erano più giocatori in infermeria che in campo...». fi.gri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R 8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Paganini vola LE PAGELLE Dionisi è super Il Frosinone va Samp sgonfia di A.D’U. SODDIMO MORDE CHIBSAH CREA OK SORIANO EDER FATICA FROSINONE 7 IL MIGLIORE 1Seconda vittoria in casa per Stellone: a Zenga non basta il ritrovato Cassano Luca Paganini, 22 anni, segna il gol dell’1-0 Frosinone D’ANNIBALE FROSINONE 2 SAMPDORIA 0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Paganini all’8’, Dionisi al 10’ s.t. FROSINONE (4-4-2) Leali; Rosi, Diakité, Blanchard, Crivello; Paganini, Chibsah, Gucher (dal 36’ s.t. Gori), Soddimo (dal 23’ s.t. Sammarco); D. Ciofani, Dionisi (dal 42’ s.t Carlini). PANCHINA Zappino, Russo, Frara, Verde, Longo, M. Ciofani, Tonev, Castillo, Bertoncini. ALL. Stellone. CAMBIO DI SISTEMA dal 22’ s.t. 4-3-3. BARICENTRO MOLTO BASSO 47.8 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Blanchard e Dionisi per gioco scorretto. SAMPDORIA (4-3-1-2) Viviano; Pereira, Moisander, Regini, Zukanovic (dal 39’ s.t. Cassani); Carbonero, Ivan (dal 20’ s.t. Correa), Soriano; Cassano; Muriel (dal 39’ s.t. Rodriguez), Eder. PANCHINA Puggioni, Brignoli, Bonazzoli, Palombo, De Silvestri, Rocca. ALL. Zenga. CAMBIO DI SISTEMA dal 19’ s.t. al 4-3-3. BARICENTRO ALTO 54.3 M. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zukanovic, Ivan, Moisander e Carbonero per gioco scorretto. ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE paganti 223, incasso di 5.129 euro, abb. 7.029, quota n.c. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 10-11. Fuorigioco 1-1. Angoli 8-12. Recuperi: p.t. 0, s.t. 5’. Alessio D’Urso INVIATO A FROSINONE u hai Cassano, Eder e Muriel, eccellenze consacrate, io ho il Frosinone e una città intera al fianco. La vita è fatta di motivazioni e scale, Stellone e i suoi gladiatori salgono quelle del calcio. Con l’umiltà operaia che fa la differenza e una fame di gloria lungi dall’essere saziata: ecco servita la seconda vittoria stagionale in Serie A ed ecco un altro romanzo da raccontare. Alla Sampdoria restano le briciole: i lampi, i ricami e gli assist di un Cassano ritrovato, in campo per la prima volta dal 1’ in questo campionato, con il quale Zenga sperava di ipnotizzare i leoni ciociari. Invano. T DIVERTIMENTO Dal colpo di testa vincente in torsione di Paganini all’irresistibile pallonetto di Dionisi a tu per tu con Viviano: così lo stadio ciocia- ro, dopo l’amaro calice dell’Olimpico sponda Lazio, torna ad essere terra di imprese balistiche. E la porta sotto la curva Nord dei tifosi locali si conferma ricettiva dopo il terribile uno-due del capocannoniere, Federico «segna sempre lui» Dionisi, andato in scena contro l’Empoli il 28 settembre. La discontinua Sampdoria è liquidata a dispetto delle superiorità presunte: la forbice dei valori si restringe stavolta per effetto del calcio totale di Stellone, tutto corsa e intasamento di spazi, che si traduce in una fondamentale vittoria-salvezza, mentre i blucerchiati infeltriti devono fare i conti con la loro allergia alle trasferte: mai una gioia quest’anno lontano dal Ferraris. Come nelle sfide contro Torino e Atalanta: stesso risultato (2-0), stesse disattenzioni fatali. LA SVOLTA Eppure la scelta di Zenga di lanciare Fantantonio sembrava premiante. Perché il primo quarto d’ora è tutto di marca blucerchiata. Eder e Muriel volano sull’erba del Matusa, gli inserimenti di Soriano creano costante allarme. E se il pallone scagliato in avvio proprio da Muriel, lanciato dal genio di Cassano in veste di pensatore e leader, non colpisse il palo ma rotolasse in rete, la partita seguirebbe un altro corso. Invece il Frosinone si fida del suo istinto e guadagna metri di campo. Ci crede. Il 4-4-2 di Stellone si trasforma in 4-3-3 con la spinta incessante, a turno, dei centauri della fascia Soddimo e Paganini. Il primo va a prendersi un calcio d’angolo all’8’ della ripresa e lo pennella sulla testa del secondo: un gol bello e meritato. Non solo. La Sampdoria si butta via proprio in quel momento, si scopre e in 2’ crolla: Chibsah allunga per Dionisi che supera Viviano con un preciso pallonetto. Fine dei giochi. L’impegno di Eder e le intuizioni di Cassano, in campo con qualche chilo in meno, non bastano alla Samp in emergenza per gli infortuni di Barreto e Mesbah e per la condizione non ottimale di Correa, Cassani e Palombo. Il Frosinone non guarda in faccia a nessuno. E la favola continua. © RIPRODUZIONE RISERVATA LUCA PAGANINI 7,5 Verona, dov’è la vittoria? Udinese, pari e nervosismo 1Pazzini sblocca, l’Hellas si fa rimontare per la 5a volta: Thereau segna e non esulta 21 LE PAGELLE di A.D.R. SALA TIMIDO SILIGARDI C’E’ LODI HA QUALITA’ DANILO RISCHIA VERONA 5,5 IL MIGLIORE LEANDRO GRECO 6,5 Esterno di concezione moderna, para e rilancia, si butta su tutti i palloni: una prova di sacrificio premiata con il primo gol in Serie A alla sesta presenza. Sempre ordinato, sia da mezzala sia quando fa il regista. Prova a dare pure un po’ di sicurezza ai suoi con qualità e continuità. (Ionita s.v.) LEALI 6 Si oppone ai cross intrisi di veleno di Cassano e Eder, due parate degne di nota. ROSI 6,5 Interpretazione ispirata, ingaggia bei duelli in velocità con Eder. DIAKITE’ 6 Recupera 5 palloni e ringhia sugli attaccanti della Samp. Rientro positivo. BLANCHARD 6 Altra certezza in difesa, cerca fortuna in avanti. CRIVELLO 5,5 Il suo settore diventa presto zona rossa per la presenza a turno di Muriel ed Eder. Giornata difficile. CHIBSAH 6,5 Entra con forza nell’azione del 2-0, avvia diverse ripartenze. Taglia il campo per ricevere e suggerire. GUCHER 6 Partita positiva, chiude le cerniere in mezzo. Problema alla spalla, deve alzare bandiera bianca. (Gori s.v.) SODDIMO 7,5 Elettrico: morde, riparte, tira. Ci prova da piazzato. L’1-0 origina dalla sua ostinazione. SAMMARCO 6 Rispetta le consegne: si cala nel match e fa filtro nelle fasi calde. D. CIOFANI 6 Lavoro sporco, l’airone ciociaro non graffia ma tira su il Frosinone. DIONISI 7 Terzo gol stagionale (sempre al Matusa), spina nel fianco. (Carlini s.v.) ALL. STELLONE 7 Sette punti nelle ultime 4 gare, ha trovato l’equilibrio tattico con Soddimo e Paganini in stato di grazia. Ora deve far punti in trasferta. RAFAEL 5 La sua uscita sul cross di Fernandes diventa un assist perfetto per Thereau. Bravo su una punizione di Lodi. SALA 5,5 Timido, quasi, impacciato, soprattutto da terzino. MARQUEZ 6 Fa diga davanti a Rafael, senza sbavature. Nel finale gioca da mediano un po’ arruffone. MORAS 6 Sempre piazzato bene, esagera a volte cercando l’uscita palla al piede spettacolare. SOUPRAYEN 5,5 Ogni tanto dalla sua parte si apre un buco improvviso. MATUZALEM 6 Ripulisce bene palloni complicati, ma soffre i guizzi di Fernandes. PISANO 5,5 Entra con il piglio giusto, Thereau però lo sorprende nell’azione del pari. HALLFREDSSON 6 Scontro rovente con Iturra. Cresce nel secondo tempo. GOMEZ 5,5 Grande impegno, senza trovare sbocchi. PAZZINI 6,5 Una fabbrica di punizioni, che spezzano l’assalto dell’Udinese, in più il primo gol della stagione in attesa della condizione migliore. SILIGARDI 6 Il rigore lo conquista da furbetto. Convince per la personalità. HELANDER 6 Rinforza il fortino. ALL. MANDORLINI 5,5 La difesa a tre, a quanto pare, gli porta sfortuna. Ma non vuole crederci. SAMPDORIA 5,5 IL MIGLIORE ANTONIO CASSANO 6,5 Doveva giocare un po’ meno, secondo le previsioni. Invece tiene fino all’ultimo accesa la fiammella del gioco con i suoi tagli e i suoi assist preziosi. VIVIANO 6 Tradito dai compagni sull’1-0, nulla può su Dionisi. PEREIRA 6 A malpartito con Soddimo, che gli crea continui grattacapi. Si riprende nella ripresa. Ha 17 anni e margini di miglioramento. MOISANDER 5,5 Soffre la fisicità di Ciofani, rimedia un giallo e concede qualche spazio di troppo. REGINI 5 Indeciso, a volte pure impreciso negli appoggi. ZUKANOVIC 6 Inizio molto promettente, con lui la catena di sinistra funziona. (Cassani s.v.) CARBONERO 5,5 Sradica qualche pallone, ma non sposta l’inerzia. IVAN 5 Giornata incolore, va in difficoltà quando si tratta di alzare i ritmi e prendere il comando. CORREA 5 Poco da segnalare. SORIANO 6,5 Accompagna meglio e più spesso degli altri l’azione. Non assistito a dovere dai compagni di reparto. MURIEL 5,5 Il palo colpito in avvio ha l’effetto di minarne le certezze. Soffre Diakitè e Blanchard. (Rodriguez s.v.) EDER 5,5 Lavora il doppio di Cassano, ne paga le conseguenze in termini di lucidità. Le fatiche in Nazionale si fanno sentire. Ex omaggiato dal pubblico di casa. ALL. ZENGA 5,5 Le scelte coraggiose non hanno pagato. Ripresa senza mordente. Ha l’alibi degli infortuni e del patatrac dei suoi in occasione del 2-0. IRRATI Direzione vigile. Non sbaglia sui fuorigioco e nella distribuzione dei cartellini. Sempre vicino all’azione. Mette tutti d’accordo. 6 MUSOLINO 6-TOLFO 6 RIZZOLI 6-PEZZUTO 6 I compagni festeggiano Cyril Thereau, 32 anni, dopo il gol dell’1-1 LAPRESSE VERONA 1 UDINESE 1 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Pazzini (V) su rig. al 41’ p.t., Thereau (U) al 39’ s.t. VERONA (4-3-3) Rafael; Sala, Marquez, Moras, Souprayen; Greco (dal 41’ s.t. Ionita), Matuzalem (dal 11’ s.t. Pisano), Hallfredsson; Siligardi (dal 30’ s.t. Helander), Pazzini, Gomez. PANCHINA Coppola, Gollini, Bianchetti, Winck, Wszolek, Jankovic. ALL. Mandorlini. CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 35-2, dal 41’ s.t. 4-3-1-2. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,9 M. AMMONITI Marquez e Hallfredsson per gioco scorretto. UDINESE (3-5-1-1) Karnezis; Wague, Danilo, Felipe (dal 30’ s.t. Perica); Edenilson, Iturra (dal 10’ s.t. Thereau), Lodi, Marquinho (dal 18’ s.t. Badu), Adnan; Fernandes; Di Natale. PANCHINA Romo, Meret, Domizzi, Piris, Pasquale, Widmer, Insua, Pontisso, Aguirre.ALL. Colantuono. BARICENTRO MEDIO 51,1 M. CAMBI DI SISTEMA dal 30’ s.t. 4-2-4. AMMONITI Wague e Felipe per gioco scorretto. ARBITRO Gavillucci. NOTE paganti 3.174, incasso 35.729,61 euro, abbonati 13.208, quota 188.069 euro. Tiri in porta 2-5. Tiri fuori 2-7. In fuorigioco 2-2. Angoli 8-8. Recuperi: 1’ p.t.; 4’ s.t. Alessio Da Ronch INVIATO A VERONA l caso non esiste, quantomeno non incide in una serie lunga 8 partite. Se in un lasso di tempo così lungo il Verona non riesce a vincere neppure una sfida (unica in campionato ancora a secco) e l’Udinese, in trasferta, viaggia alla velocità delle prime della classe, la spiegazione passa lontana dagli episodi che condizionano una semplice sfida. I ANSIA E CORAGGIO L’1-1 tra Verona e Udinese, così, appare come il logico prodotto del momento psicofisico delle due contendenti. La squadra di casa stenta a far gol, fa fatica pure a tirare in porta, quando poi trova l’episodio giusto, come un rigore non proprio solare, finisce preda delle sue insicurezze, che divengono incubi. Cinque rimonte subite richiedono un’analisi approfondita. Di Natale e compagni, invece, lontano dal Friuli paiono ritrovare certezze. Ci provano con convinzione, Colantuono rischia un attacco a 4 punte e alla fine l’errore di Rafael pare più una logica conseguenza che non un episodio fortuito. LE PREMESSE La sfida in ogni caso resta sempre interessante. Mandorlini (al quale il d.s. Bigon ha rinnovato la fiducia) sorprende, schierando Matuzalem in regia, con Sala arretrato sulla linea della difesa. Il tecnico dei veneti cerca di conquistare in questo modo un vantaggio tattico sul 3-5-1-1 di Colantuono, piazzando un uomo nella zona di Fernandes e liberando i terzini. Dall’altra parte però si crea una zona franca, quella dove agisce Lodi, spesso indisturbato, quindi in grado di giocare con grande efficacia. Il gioco finisce in mano agli ospiti, pericolosi con due idee di Di Natale e due tiri di Fernandes, uno impegnativo per Rafael. PAZZOGOL Quando l’equilibrio è precario, basta poco per farlo cadere: Mandorlini al 30’ inverte le posizioni di Siligardi e Gomez, spostando il primo a sinistra. E proprio da lì arriva, al 36’, il primo tiro gialloblù, impreciso, poi ecco il rigore. Siligardi sguscia via a Wague, fino a quel momento perfetto contro Gomez, che lo sfiora, l’attaccante si tuffa in maniera fin troppo evidente ma Gavillucci fischia il rigore. Pazzini segna così il suo primo gol. REAZIONE CONTRARIA Invece di regalare entusiasmo ai gialloblù l’1-0 crea ansia, così l’Udinese diviene ancor più padrona. Lodi stuzzica Rafael su punizione, poi interviene Colantuono, che inserisce Thereau e Perica, passando al 4-2-4 e il Verona, che si chiude con il 3-5-2 entra nel tunnel che porta il gioco stabilmente nella sua area. Thereau prova due volte, senza successo, il terzo tentativo, da guizzo di Fernandes sulla destra e presa mancata di Rafael in uscita, è quello giusto per evitare una sconfitta beffa. Anche se il francese non esulta e poi spiega a Udinese Channel: «Ero nervoso, era un momento particolare e non trovavo spazio. Il battibecco con Edenilson? Era un momento strano, eravamo sotto. Comunque non bisogna regalare un tempo agli altri». © RIPRODUZIONE RISERVATA UDINESE 6,5 IL MIGLIORE BRUNO FERNANDES 7 Tira da ogni posizione e gioca in tre ruoli: fantasista, mezzala e anche ala destra, in ognuno dei quali risulta il più pericoloso dei suoi. KARNEZIS 6 Giornata di scarso lavoro. Pazzini non gli lascia scampo per il resto solo attesa. WAGUE 5,5 Poderoso. Un po’ ingenuo in occasione del rigore. DANILO 6 Rischia un autogol clamoroso, ma regge la sfida con Pazzini. FELIPE 6,5 Potente, preciso, copre bene le spalle ad Adnan. PERICA 6,5 Porta in campo la sfrontatezza dei suoi vent’anni, ma anche due giocate di rilievo. EDENILSON 6 Maratona senza guizzi particolari. ITURRA 6 Rallenta il cingolato Hallfredsson con grande impegno. THEREAU 6,5 Sembra indolente, ma si risveglia al momento giusto. LODI 6,5 Mandorlini non lo fa pressare e lui regala qualità e pure due tiri pericolosi. Alla distanza aumenta la percentuale di passaggi sbagliati. MARQUINHO 5,5 Poco brillante, Greco lo manda fuori giri. BADU 6 Importante nel dare stabilità al 4-2-4 di Colantuono. ADNAN 6 Alterna errori banali a tocchi di classe pura. DI NATALE 6 Parte con due magie da lustrarsi gli occhi, alla lunga però si fa annebbiare dalla fatica. ALL. COLANTUONO 6,5 Lui è coraggioso e trasmette la mentalità giusta a tutta la squadra. GAVILLUCCI Non trova una linea omogenea per la sua direzione: a volte permissivo, altre severo. Insomma pasticcia parecchio, soprattutto sul rigore. VIVENZI 6-VALERIANI 6,5 ORSATO 6-LA PENNA 6 5 22 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Magic +3 R Campionato LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Baselli goleador «Stupito pure io E stavo male...» 1Il gioiellino del Toro: «Col Milan ho stretto i denti» Conte voleva convocarlo in azzurro, poi l’infortunio 8a GIORNATA Francesco Bramardo TORINO iampiero Ventura cerca di proteggerlo sotto l’ala, come fa la chioccia con il pulcino. Ha spalle larghe Daniele Baselli, ma è giovane, tremendamente giovane per il nostro calcio, che non è la Premier. A 23 anni dalle parti di casa nostra devi ancora maturare, rischi di andare fuori giri per un gol in più o troppi elogi, se non ci pensa il tuo procuratore appena contattato da un top club a proporti un contratto sontuoso. Ne sono passati troppi negli ultimi anni di calciatori che in granata avrebbero potuto scrivere la storia e che per motivi di vil denaro hanno scelto altre strade. Ogbonna, D’Ambrosio, Immobile, Cerci sono gli ultimi noti. Un salto nel buio che ha allargato il portafoglio, ma al tempo stesso non ha regalato le stesse soddisfazioni della maglia granata. Glik, Maksimovic e Bruno Peres, almeno per il momento, hanno dato segnali di controtendenza, scelte importanti per spingere i nuovi gioielli del mercato granata ad accettare il Toro, da Baselli a Zappacosta e Belotti. G SOLO TORO Baselli cinque mesi fa si è trovato a un bivio, Toro o Milan. C’era anche la Fiorentina sul giocatore ma come ha ammesso l’ex d.s. dell’ Atalanta Pierpaolo Marino «i viola hanno tentennato troppo, Pradè lo ha seguito a lungo ma non erano intenzionati a spendere le cifre che ha speso il Toro». Tra i due interessati alla fine il terzo, il Toro, ha go- Daniele Baselli, 23 anni, è al 4° gol in campionato col Torino AFP 6,57 ● La media voto di Daniele Baselli in questo campionato: per il centrocampista del Torino anche 4 reti e due cartellini gialli sinora 57 ● Le gare giocate in A in carriera da Baselli: 50 con l’Atalanta, 7 con il Torino. In precedenza, 50 presenze in Serie B con il Cittadella Baselli risponde a Bacca: pari tra Toro e Milan 3 TORINO 1 EMPOLI 1 MILAN 1 ROMA (4-2-3-1) Szczesny 6; Torosidis 6, Manolas 7, Castan 6, Digne 6,5; Pjanic 7,5 (dal 23’ s.t. Uçan 6), De Rossi 7; Florenzi 6 (dal 34’ s.t. Vainqueur s.v.), Salah 7, Iago 5,5 (dal 10’ s.t. Nainggolan 6,5); Gervinho 6,5. All. Garcia 6,5 EMPOLI (4-3-1-2) Skorupski 5,5; Zambelli 6, Tonelli 6, Barba 6, Mario Rui 6; Paredes 6,5 (dal 23’ s.t. Maiello 5,5), Diousse 6,5, Buchel 6,5; Krunic 5,5 (dal 16’ s.t. Livaja 6); Pucciarelli 6, Maccarone 6 (dal 34’ s.t. Piu 6). All. Giampaolo 6 ARBITRO Giacomelli di Trieste 6 NOTE Espulso Accardi (E, dirigente) per proteste. Ammoniti Pjanic (R) e Diousse (E) per gioco scorretto. duto e Baselli, tifoso interista e con Pirlo come modello, non ha avuto dubbi: al di là di intrecci e contatti tra società, la sua parola alla fine ha pesato su tutto. Una fiducia ripagata dal Toro, che grazie al maestro di calcio Ventura ha iniziato a limare i pochi difetti del centrocampista lombardo, da Baselli che si è calato nella parte mettendo fine, con una settimana di anticipo, alle vacanze per essere subito a disposizione di Ventura. Risultato? Quattro gol nelle prime quattro partite tra campionato e Coppa Italia, rete pesante sabato sera al Milan al rientro dopo l’infortunio contro il Palermo. PALCOSCENICO La mezzala di Manerbio davanti a Montolivo, il concorrente più pericoloso in maglia azzurra, e Cerci, l’ex granata bocciato dalla Maratona per tradimento, è ROMA MARCATORI Pjanic (R) all’11’, De Rossi (R) al 14’, Salah (R) al 24’, Buchel (E) al 30’ s.t. Emergenza in difesa? Ecco Pryima ● TORINO Il Torino cerca di porre rimedio a una rosa decimata dagli infortuni e ingaggia Vasyl Pryima. Il centrale difensivo ucraino classe 1991, che già da una settimana si allenava al Centro Sisport con la squadra, ha convinto il tecnico Giampiero Ventura e ieri mattina ha firmato un contratto annuale (scadenza 30 giugno 2016) con opzione per il prolungamento per altri due anni. Il giocatore, ex Metalurg Donetsk (22 presenze nell’ultimo campionato ucraino), ha scelto la maglia numero 44 e rappresenterà un’alternativa in un reparto in difficoltà numerica dopo i seri infortuni che hanno colpito il serbo Maksimovic e lo svedese Jansson. Fabrizio Turco © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI ANTICIPI DI SABATO Pjanic, De Rossi e Salah: tris Roma L’Empoli va k.o. TESSERATO MARCATORI Bacca (M) al 18’, Baselli (T) al 28’ s.t. TORINO (3-5-2) Padelli 6; Bovo 6, Glik 6, Moretti 5; Zappacosta 5,5 (dal 27’ s.t. Belotti 6,5), Acquah 5, Gazzi 6 (dal 1’ s.t. Vives 5,5), Baselli 7, Molinaro 5,5; Quagliarella 5,5 (dal 35’ s.t. Benassi s.v.), Maxi Lopez 6. All. Ventura 6 MILAN (4-3-3) Diego Lopez 5; Abate 6, Alex 6, Romagnoli 6, Antonelli 5,5; Kucka 5,5 (dal 41’ s.t. Poli s.v.), Montolivo 6, Bertolacci 6; Cerci 5,5 (dal 44’ s.t. Honda s.v.), Luiz Adriano 5 (dal 10’ s.t. Bacca 6,5), Bonaventura 6,5. All. Mihajlovic 6 ARBITRO Gervasoni di Mantova 5 NOTE Ammoniti Baselli (T), Gazzi (T), Bovo (T), Kucka (M) e Romagnoli (M) per gioco scorretto; Bonaventura (M) per comportamento non regolamentare; Diego Lopez (M) per proteste Vasyl Pryima, 24 anni LAPRESSE risultato ancora una volta decisivo, e sempre più idolo della Curva. La libertà di movimento, datagli da Ventura e la vicinanza alla porta lo hanno messo nelle migliori condizioni per incidere. «Mi sono stupito anche io per il numero di gol», ha ammesso l’ex Under 21. «Sono contento di aver recuperato in fretta dall’infortunio, anche perché ho lavorato tanto per esserci contro il Milan. Era una partita importante ed eravamo in emergenza, così ho stretto i denti». Con Cerci in campo c’è stato un battibecco. «Un piccolo contrasto di gioco». Però Alessio ha rifiutato di stringergli la mano. «Io sono uno sportivo, poi nel sottopassaggio ci siamo chiariti». Conte lo avrebbe convocato già per Azerbaigian e Norvegia, poi l’infortunio. Avrà altre chance? «Se faccio bene col Toro...». © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 IN BREVE LEGA Oggi assemblea sulla riforma Setti consigliere? ● (m.iar.) Oggi alle 12.30 è in programma l’assemblea della Lega Serie A. È il primo appuntamento dopo lo scoppio dell’inchiesta su diritti tv e presunti finanziamenti indebiti ai club, con al centro l’advisor Infront. L’assemblea era stata convocata in primis per discutere sulla riforma dei campionati (la A a 18) dopo le sollecitazioni del presidente federale Tavecchio. Bisognerà DONNE Maurizio Beretta, presidente Lega vedere se si parlerà anche delle ultime vicende giudiziarie: il tema dei diritti tv è particolarmente sentito soprattutto dalle mediopiccole. In agenda pure l’elezione di un consigliere di Lega, al posto di Ghirardi: circola il nome di Maurizio Setti, presidente del Verona. CALCIO A 5 Brescia e Verona Nazionale a Prato esagerano Doppia uscita Roma bloccata contro l’Iran ● Nei posticipi della prima di Serie A, larghe vittorie di Brescia e Verona (oggi attese dal sorteggio degli ottavi di Champions), che battono rispettivamente Vittorio Veneto (6-0) e Luserna (7-1). Parità (0-0) tra Res Roma e Südtirol. Oggi (14.30) il posticipo tra Pink Bari e Mozzanica, rinviato sabato per lo sciopero poi revocato. ● La Nazionale di Menichelli si è radunata a Montecatini: domani e mercoledì, a Prato, doppio test contro l’Iran, prove generali prima delle qualificazioni al Mondiale. Portieri: Mammarella, Miarelli e Molitierno. Giocatori di movimento: Canal, De Luca, Dentini, Ercolessi, Fortino, Giasson, Leggiero, Lima, Merlim, Murilo, Patias, Romano, Schininà, Vieira, Vinicius. POSTICIPI PRIMAVERA Andrea Vassallo, 18 anni, attaccante del Milan Primavera IPP Milan ancora al tappeto Il Chievo vince 3-2: è terzo ● Emozioni, gol e spettacolo nel posticipo del campionato Primavera tra Chievo e Milan: finisce 3-2 per la squadra di Verona, capace di ribaltare l’1-0 iniziale di Zanellato (10’) con due reti in tre minuti firmate Kiyine (13’) e Bartulovic (15’). Si va all’intervallo sul 2-2 grazie al colpo di testa di Vassallo, ma nella ripresa il Chievo trova al 43’ il gol partita con N’Gissah, volando al terzo posto in classifica. Nell’altra sfida il Como ha superato 2-0 il Perugia. 24 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie A R 8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT RISULTATI CLASSIFICA ATALANTA-CARPI 3-0 Pinilla (A), Gomez (A), Cigarini (A) rigore BOLOGNA-PALERMO 0-1 Vazquez (P) FROSINONE-SAMPDORIA 2-0 Paganini (F), Dionisi (F) GENOA-CHIEVO 3-2 Paloschi (C), Pavoletti (G), Gakpe (G), Pellissier (C), Tachtsidis (G) INTER-JUVENTUS 0-0 NAPOLI-FIORENTINA 2-1 Insigne (N), Kalinic (F), Higuain (N) ROMA-EMPOLI 3-1 Pjanic (R), De Rossi (R), Salah (R), Buchel (E) SASSUOLO-LAZIO 2-1 Berardi (S) rigore, Missiroli (S), Felipe Anderson (L) TORINO-MILAN 1-1 Bacca (M), Baselli (T) VERONA-UDINESE 1-1 Pazzini (V) rigore, Thereau (U) SQUADRE MARCATORI PT PARTITE IN CASA FIORENTINA ROMA INTER NAPOLI SASSUOLO LAZIO TORINO ATALANTA CHIEVO SAMPDORIA PALERMO GENOA MILAN JUVENTUS UDINESE FROSINONE EMPOLI VERONA CARPI BOLOGNA 18 17 17 15 15 15 14 14 12 11 10 10 10 9 8 7 7 5 5 3 RETI FUORI TOTALE IN CASA FUORI RIGORI TOTALE FAVORE CONTRO G V N P G V N P G V N P F S F S F S DIFF. RETI T. R. T. R. 4 4 5 4 4 4 4 4 4 4 4 4 3 4 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 2 4 3 3 2 3 1 3 2 1 0 2 1 0 1 1 0 1 1 1 2 0 1 1 1 1 1 0 0 2 1 0 1 3 1 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 2 1 1 1 3 2 2 1 2 3 4 4 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 5 4 4 4 4 4 4 4 2 2 2 1 2 1 1 1 1 0 2 0 1 1 2 0 1 0 0 0 0 1 1 2 1 0 1 1 2 1 0 1 1 1 1 1 0 2 1 0 2 1 0 1 1 3 2 2 1 3 2 3 3 2 1 3 3 2 3 4 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 6 5 5 4 4 5 4 4 3 3 3 3 3 2 2 2 2 0 1 1 0 2 2 3 3 0 2 2 3 2 1 1 1 3 2 1 1 5 2 0 2 1 1 1 1 3 2 2 2 3 4 4 4 3 4 5 5 3 5 7 8 12 4 11 7 8 8 8 6 10 5 6 5 5 4 5 4 5 3 2 0 5 4 4 5 1 3 2 2 4 7 4 7 4 7 4 6 6 4 4 7 8 4 7 4 3 5 3 7 3 5 1 4 4 4 1 4 2 5 2 6 5 2 4 3 12 6 6 6 8 5 5 7 4 4 6 8 5 15 9 15 20 8 18 11 11 13 11 13 13 10 7 9 9 8 6 8 7 8 4 6 10 6 8 8 13 9 8 8 12 12 9 14 8 11 10 14 11 19 13 9 10 2 10 3 -2 4 3 5 1 -2 -2 -5 1 -3 -4 -6 -4 -11 -9 3 0 1 0 2 1 1 3 0 2 0 1 0 3 0 0 0 2 2 0 3 0 1 0 1 1 1 1 0 2 0 1 0 3 0 0 0 2 0 0 0 1 1 1 1 1 1 2 1 1 0 1 1 0 2 1 0 1 4 1 0 0 1 1 0 1 1 1 1 0 0 1 1 0 2 0 0 1 4 1 PUNTI POSIZIONE '13-14 STAGIONE E DIFFERENZA 13-14 10 (+8) 19 (-2) 12 (+5) 14 (+1) 7 (+8) 15 (0) 8 (+6) 7 (+7) 4 (+8) 16 (-5) 6 (+4) 12 (-2) 15 (-5) 22 (-13) 16 (-8) in B 7 (0) 11 (-6) in B in B 11 2 8 7 15 5 13 16 19 4 18 9 6 1 3 in B 14 10 in B in B A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B. * Senza licenza Uefa CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI 9ª GIORNATA SABATO 24 OTTOBRE EMPOLI-GENOA ore 15 CARPI-BOLOGNA ore 18 PALERMO-INTER ore 20.45 DOMENICA 25 OTTOBRE ore 15 SAMPDORIA-VERONA ore 12.30 MILAN-SASSUOLO UDINESE-FROSINONE JUVENTUS-ATALANTA FIORENTINA-ROMA ore 18 LAZIO-TORINO ore 18 CHIEVO-NAPOLI ore 20.45 GAZZAWEB www.gazzetta.it LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI [email protected] LA DOMENICA ROVESCIATA DEI RIGORI: ERRORE DARLI A SASSUOLO E VERONA NE MANCA UNO EVIDENTE SU HIGUAIN Inter-Juve senza polemiche è tanta roba: il designatore Messina porta a casa questo buon risultato. E pure gli errori sui rigori concessi al Sassuolo e al Verona, passano in secondo piano TALANTA-CARPI 3-0 Pasqua di Tivoli Gara tranquilla: giusto il rigore concesso all’Atalanta, con Bubnjic che spinge Pinilla e poi lo stende appena dentro l’area. BOLOGNA-PALERMO 0-1 Fabbri di Ravenna Altra buona prova del neo promosso in A. Qualche protesta (a torto) di troppo di Destro e Gilardino per alcuni fuorigioco fischiati. FROSINONE-SAMPDORIA 2-0 Irrati di Pistoia Sul velluto la sfida per Irrati, ben assistito dagli assistenti: regolare la posizione di Dionisi sul 2-0. GENOA-CHIEVO 3-2 Mazzoleni di Bergamo Il Genoa resta in 10 nella ripresa per il doppio giallo (giusto) in pochi minuti di Dzemaili: il primo per un fallo su Birsa, il secondo per una brutta entrata su Hetemaj. NAPOLI-FIORENTINA 2-1 A Rivivi l'ottava giornata di A su gazzetta.it con le immagini più belle delle partite. Focus dettagliato, in particolare, su Inter-Juve (Buffon nella foto Lapresse), con le foto della coreografia della curva nerazzurra e i commenti più significativi dei tifosi sui social network. Nella sezione Fantanews scopri gli assist dell’8ª giornata con le spiegazioni sull’eventuale attribuzione del bonus. Lulic su Cannavaro: non da rigore ANSA Banti di Livorno Gara molto corretta e pochi problemi per Banti nonostante un errore nel finale. Il Napoli protesta per un mancato vantaggio ad Allan che aveva continuato dopo la trattenuta di Astori, ma il difensore lascia la presa perché sente il fischio dell’arbitro: inevitabile il giallo. Regolari tutti e tre i gol, mentre poco prima del recupero manca un rigore al Napoli: Tatarusanu travolge Higuain e poco importa che il pallone non sia più raggiungibile dall’attaccante. SASSUOLO-LAZIO 2-1 Guida di Torre Annunziata L’episodio più discusso del pomeriggio è il rigore dato al Sassuolo. Anche se ci fosse il contatto (non da esclude- re) tra Lulic e Paolo Cannavaro, è un errore averlo punito con un rigore. Di mezzi tocchi simili (e anche molto più gravi) a centrocampo ne capitano almeno una ventina a partita e giustamente si lascia giocare. Guida e Cervellera, invece, decidono per il penalty, con la beffa del giallo al laziale. Certo, le maggiori colpe sono per l’addizionale visto il ritardo del fischio, ma l’arbitro centrale non può «nascondersi» dietro la svista del collega: lui ha l’ultima parola e se non è convinto può tirare dritto senza ascoltare il suggerimento. Giusta, invece, l’espulsione di Cataldi: primo giallo per la trattenuta su Missiroli, il secondo perché salta scomposto, senza la possibilità di prendere il pallone e colpendo Magnanelli con una gomitata alla schiena. VERONA-UDINESE 1-1 Gavillucci di Latina Altro rigore assegnato con estrema (troppa) generosità. C’è un contatto (più evidente rispetto a quello di Reggio Emilia) tra Wague e Siligardi. Il problema per l’arbitro è uno: il giocatore del Verona invece di cadere al momento del tocco continua nella corsa, poi si ferma e si esibisce in un goffo tuffo in avanti. Davvero difficile pensare che l’entrata di Wague abbia avuto effetti così ritardati. Più facile credere che Siligardi abbia ripensato al mezzo fallo subito e si sia deciso a capitalizzarlo. In ogni caso, per noi un penalty così non è da assegnare: l’impressione è che l’attaccante potesse continuare a correre e che quindi la sua caduta sia qualcosa di molto vicina alla simulazione. Semmmai Gavillucci poteva punire un’altra entrata in area di Wague, quella su Gomez. INTER-JUVENTUS A PAGINA 3 6 RETI Higuain e Insigne (Napoli); Eder (2, Sampdoria). 5 RETI Kalinic (Fiorentina). 4 RETI Paloschi (Chievo); Bacca (Milan); Pjanic e Salah (Roma); Baselli e Quagliarella (Torino). 3 RETI Pinilla (Atalanta); Mounier (Bologna); Saponara (Empoli); Ilicic (3, Fiorentina); Dionisi (Frosinone); Jovetic (1, Inter); Dybala (2, Juventus); Allan (Napoli); Hiljemark (Palermo); Gervinho (Roma); Muriel (Sampdoria); Floro Flores (Sassuolo); Zapata (Udinese). 2 RETI Gomez (Atalanta); Borriello e Matos (Carpi); Birsa, Castro e Meggiorini (Chievo); Maccarone (Empoli); Babacar e Marcos Alonso (Fiorentina); Gakpe e Pavoletti (Genoa); Icardi (Inter); Biglia (1), Djordjevic, Felipe Anderson e Matri (Lazio); Bonaventura (Milan); Gonzalez (Palermo); Florenzi (Roma); Soriano (Sampdoria); Defrel (Sassuolo); Badu e Thereau (Udinese); Pisano (Verona). 1 RETE Cigarini (1), Denis, Moralez, Stendardo e Toloi (Atalanta); Mancosu (Bologna); Di Gaudio e Lazzari (Carpi); Hetemaj, Pellissier e Pepe (Chievo); Buchel, Paredes e Pucciarelli (Empoli); Blaszczykowski, Borja Valero e Verdu’ (Fiorentina); Blanchard, Paganini e Soddimo (Frosinone); Dzemaili, Perotti (1) e Tachtsidis (Genoa); Guarin, Melo e Perisic (Inter); Khedira, Lemina, Morata, Pogba (1) e Zaza (Juventus); Keita, Kishna e Parolo (Lazio); Balotelli, Luiz Adriano e Zapata (Milan); Gabbiadini e Hamsik (Napoli); Djurdjevic, El Kaoutari, Gilardino, Rigoni e Vazquez (Palermo); De Rossi, Digne, Dzeko, Iago Falque’, Iturbe, Manolas e Totti (Roma); Fernando (Sampdoria); Berardi (1), Floccari, Magnanelli, Missiroli, Politano e Sansone (Sassuolo); Acquah, Benassi, Maxi Lopez (1) e Moretti (Torino); Di Natale (Udinese); Gomez, Helander, Jankovic, Pazzini (1) e Toni (1, Verona). Gonzalo Higuain, 27 anni AP Nikola Kalinic, 27 anni ANSA 25 26 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 28 Siamo in onda! R LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT MATTINA 7 Gazzetta News 8.50 Le leggende del calcio - Franz Beckenbauer 9.20 Le leggende del calcio - Gerd Mueller 9.50 Calciatori a confronto 10.25 Perfection: momenti di gloria 10.55 Perfection: momenti di gloria 11.25 Campioni a confronto 12 Le leggende del calcio - Zinedine Zidane 12.30 Momenti leggendari 13 Gazzetta News 13.30 Gazzetta News POMERIGGIO 14 Tuttocalcio 14.30 Offside 14.55 Le leggende del calcio - Ruud Gullit 15.25 Tuttocalcio 15.50 Offside 16.15 Tuttocalcio 16.40 Offside 17.05 Le leggende del calcio - Johan Cruyff 17.35 Bomber - Di Natale 18.30 Momenti leggendari - 1^ TV La rimonta del Liverpool sul Milan durante la finale di Champions League del 2005 e le Olimpiadi del Messico del 1968 19 Gazzetta News 19.30 Gazzetta News SERA 20 Gazzetta News 20.30 Offside 21 Brasileirão: Atletico ParanaenseCorinthians (differita) 22.45 Gazzetta News 23 Gazzetta News Prima Pagina I segreti del Sassuolo su GazzettaTv 1Alle 14.30 Gazza Offside per l’analisi tattica della giornata. Alle 23 spieghiamo le pagelle della Rosea litigi, solidarietà improvvisate e intere serate di discussioni. Sono le temute pagelle di fine partita che saranno protagoniste dell’appuntamento delle 23 con Gazzetta News Prima Pagina. Poco convinti del 6,5 a Cassano? Secondo voi Callejon meritava di più? Nel corso della trasmissione i giornalisti della Gazzetta dello Sport cercheranno di chiarirvi le idee, rispondendo in diretta a tutti i commenti, le domande e i quesiti in merito ai voti dei protagonisti della giornata appena conclusa. Silvia Galbiati al sorriso della Roma giallorossa, alla preoccupazione della Milano rossonera, passando per Frosinone e Bergamo in festa, così come Napoli, per chiudere il cerchio tornando proprio a Milano. Non è l’itinerario di un’insolito viaggio attraverso lo Stivale, ma il ricco programma della puntata di oggi di Gazza Offside, sul canale 59 del digitale terrestre alle 14.30. Luigi Garlando e Nino Morici analizzeranno a fondo la giornata di campionato appena conclusa, ripercorrendo momenti salienti, episodi decisivi e soprattutto le scelte tattiche degli allenatori, con un occhio particolare puntato su schemi e moduli vincenti. D DI FRANCESCO DOCET Questo pomeriggio lo «scanner» di Gazza Offside sarà dedicato a una delle innumerevoli sorprese di questo campionato, il Sassuolo, reduce dall’esaltante vittoria di ieri pomeriggio contro la Lazio. Nel corso del programma verranno infatti analizzate le scelte tattiche di mi- ster Eusebio di Francesco, scelte che gli hanno permesso di scalare la classifica fino al quarto posto, a parimerito con il Napoli, e di costruire una squadra che gioca, a detta di molti, uno dei migliori calci della Serie A. Tra le promosse a pieni voti della giornata appena conclusa anche il Napoli, reduce dalla convincente vittoria contro la Fiorentina. E proprio a due giocatori azzurri sarà dedicata, nel corso di Offside, una clip particolare, dal titolo «Lo scugnizzo e il torero»: una serie di immagini di gol e ricordi di giocate indimenticabili della coppia magica del Napoli, quella formata da Gonzalo Higuain e Lorenzo Insigne, in gol anche ieri contro la Viola. Infine uno spazio particolare sarà dedicato anche al big match che ha chiuso l’ottava giornata di campionato, Inter-Juventus. PROMOSSI E BOCCIATI C’è un argomento che, si sa, è causa di Eusebio Di Francesco, 46 anni: i segreti del suo Sassuolo oggi saranno analizzati dallo scanner di Gazza Offside GETTY SERATA BRASILIANA Il ricco lunedì di GazzettaTv prevede anche un salto oltreoceano. Alle 21 infatti la telecronaca di Franco Dassisti e il commento tecnico affidato all’inconfondibile voce di Josè Altafini, ci accompagneranno in Brasile, per la differita della 30esima giornata del Brasileirao, con l’incontro tra la capolista in fuga Corinthians, trascinata dal suo bomber Vagner Love e l’Atletico Paranaense. Dall’Italia al Brasile, su GazzettaTv il calcio è sempre protagonista assoluto. © RIPRODUZIONE RISERVATA clic COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 ● Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando 2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV 5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca. Soluzione dei problemi Se avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key 1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione 3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT OPINIONI www.gazzetta.it TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO MotoGp GARA FANTASTICA E VALE PADRONE DEL SUO DESTINO IL COMMENTO LLONI di UMBERTO ZAPELLONI email: [email protected] twitter: @uzapelloni e alla fine avesse vinto Valentino, potremmo definire il Gp d’Australia come la gara perfetta. Con Vale giù dal podio, possiamo comunque etichettarla come indimenticabile. La più bella dell’anno, probabilmente la più bella degli ultimi anni. Quei quattro sono stati davvero fantastici tenendo alta la tensione dall’inizio alla fine. Non c’era nemmeno il tempo di distrarsi per bersi una tazzina di caffè. Tanto la caffeina per tenerci svegli l’hanno gentilmente offerta loro. Marquez, Lorenzo, Iannone e ValeRossi, citati in ordine d’arrivo, hanno squarciato l’alba italiana con una gara che soltanto nelle ultime tre curve ha scoperto il nome del vincitore. Come un giallo in cui il colpo di scena arriva all’ultima pagina. S Mai visti tanti sorpassi (52 tra i primi quattro), tanti colpi di scena. In testa si sono alternati solo Marquez (4 giri) e Lorenzo (23 giri), ma dietro ne sono successe di tutti i colori. L’unico a non essersi divertito è stato il gabbiamo Jonathan, colpito a più di 200 all’ora dalla Ducati di Iannone. Si era distratto. Non ha avuto scampo. Per fortuna Andrea non lo ha colpito con il casco, visto lo squarcio che ha procurato alla carena della sua Ducati... In chiave mondiale la vittoria di Marquez ha tolto 5 punti preziosi a Lorenzo e il terzo posto di Iannone ne ha sottratti tre a Valentino. A due gare dalla fine tra i duellanti restano 11 punti di distacco, esattamente quelli incassati di Valentino a Misano (contro lo zero di Lorenzo). Resta intatto il margine di sicurezza, 29 quello che gli garantirebbe il titolo anche con due secondi posti dietro a Lorenzo. La palla, insomma, resta nelle sue mani. Sarà lui a decidere il suo destino. In palio restano 50 punti, lui ne ha 11 di vantaggio. Li conservasse per Valencia sarebbe un bel modo di buttarsi nella corrida dello show finale. Valentino sognava però di aumentare il suo margine di sicurezza già a Phillip Island, una pista dove ha già vinto 8 volte e dove aveva la velocità per stare davanti a Lorenzo. Ma il suo non è stato un weekend perfetto, ha perso tempo sabato, è scivolato indietro sullo schieramento e anche psicologicamente ha lasciato la porta aperta a Lorenzo. Da parte sua Jorge ha visto sparirgli davanti agli occhi la vittoria che lo avrebbe portato a soli 6 punti da Vale. A fine gara sorrideva. Ma se pensiamo a come ha dominato in Giappone e fino a che punto è stato in testa in Australia, beh il vero sconfitto è lui che ha gettato al vento due vittorie, 14 punti. Oggi in testa ci sarebbe Lorenzo. C’è un dato curioso che fa capire tante cose. Valentino per incassare i suoi 296 punti è stato in testa 50 giri; Lorenzo per arrivare a 285 ha guidato davanti a tutti per 244 tornate. Vale è l’ottimizzatore. Jorge lo sprecone. Non ci sono dubbi. La beffa della domenica è che Valentino si è visto portare via tre punti preziosi (presto scopriremo quanto) dalla Ducati. La croce della sua vita deliziosa. Se dovesse perdere il campionato per 3 punti gli resterebbe un tarlo in testa, ma ricordiamoci che Andrea aveva portato via 2 punti a Jorge in Texas... Non ha insomma fatto torti a nessuno. E merita un applausone per come ha domato la sua Ducati sui saliscendi australiani. La vignetta di Stefano Frosini Twitter Il campionato MUSCOLI E CAREZZE FILM DA SCUDETTO A MILANO E NAPOLI L’ANALISI ANDO di LUIGI GARLANDO email: [email protected] .it MIRCO BERGAMASCO Giocatore di rugby ● #AUSvSCO che partita...avrei volentieri perso anche questo pronostico perché la @Scotlandteam è stata enorme @MircoBergamasco FLOYD MAYWEATHER Pugile ● Giocare a poker sul mio jet, parlando con questi futuri campioni @jleonlove& @RonnieAustion @FloydMayweather GONZALO HIGUAIN Calciatore del Napoli ● Giorno felice mamma ti amo. Buongiorno a tutte le mamme del mondo @G_Higuain Ci vien da dire e adesso vinca il migliore. In fin dei conti basta che non vinca il più veloce... © RIPRODUZIONE RISERVATA a domenica di Roma e Napoli. Garcia, in poltrona, arriva a un punto dalla vetta e medita il sorpasso domenica a Firenze. Sarri attacca alla sella il terzo scalpo eccellente di fila (Juve, Milan, Viola) e si ritrova già ai piedi del podio. La domenica di San Siro e del San Paolo, come due sale di un cine: nella prima un film di guerra, nell’altra un film d’amore. A San Siro zuffa di muscoli e scintille di tackle. Felipe Melo in faccia a Pogba, le difese che soffocano gli attacchi. Jovetic e Cuadrado pianisti ispirati nel mezzo di una rissa da saloon. Due pali e un onesto 0-0. Ma non tutto da buttare. L’Inter, risalita a un solo punto dalla vetta, ha giocato un buon primo tempo e ha speso bene la sua fisicità. La rinuncia a Guarin e all’attuale Kondogbia e la mediana a 4 hanno consentito di coprire meglio il campo: la Juve non ha trovato gli spazi in ripartenza fatali contro la Fiorentina. Però la maggiore copertura ha penalizzato la fase offensiva, gracilina. E’ qui che si gioca la sfida del Mancio: trovare il giusto equilibrio tra muscoli e talento. Può vincerla solo con la crescita di Jovetic e Perisic. La Juve, lievitata nella ripresa insieme a Pogba, ha la metà dei punti della Fiorentina e 13 squadre davanti. Per risalire dovrà cambiare passo e anche testa: la prolungata rinuncia a Dybala, pensando alla Champions, non sarà un messaggio di rinuncia allo scudetto, ma neppure la spia di una rabbiosa voglia di difenderlo. Al San Paolo, nella sala del film d’amore e di carezze al pallone, ci siamo divertiti molto di più. Una partita bellissima di intensità e L qualità internazionali, tattiche coraggiose e comportamenti corretti, pubblico entusiasta e numeroso: ieri il San Paolo sembrava tutto tranne che un «cesso». Un felice spot del nostro calcio, semmai. Ieri a Napoli non ha perso nessuno, neppure la Fiorentina. Cercava una prova di maturità: superata a pieni voti. Per un tempo e oltre ha tenuto il pallino, forte di un’organizzazione quasi perfetta. Non c’è squadra in serie A che occupi tanto bene il campo. La Viola dà sempre la sensazione di avere un giocatore in più degli avversari (succedeva anche al Barça di Pep) perché le transizioni dalla fase passiva a quella attiva sono perfette e, cambiando assetto in un lampo, Sousa riesce ad avere sempre un gran numero di giocatori attorno alla palla. Ha perso per due sbavature della linea difensiva (tallone d’Achille), ma il verdetto non cambia: dopo il passaggio a Napoli, la Fiorentina, legittima capolista, è ancora più credibile come candidata allo scudetto. E lo è anche il Napoli che ha perfino qualcosa in più. Anche Sarri ha già dato solida organizzazione e nuova mentalità: Allan che aggredisce la palla in uscita dall’area altrui non è il vangelo di Benitez; senza lo svagato Maggio e con il rieducato Koulibaly, la linea difensiva è diventata una coreografia di gruppo, punto di forza, non più di debolezza. In più, Sarri ha la qualità spacca-partita di certi solisti. Anche Sousa, certo: ieri Kalinic ha fatto due stop che andrebbero appesi agli Uffizi. Ma Insigne e Higuain sono un altro mondo. Chi ce li ha? Sono i graffi dei campioni a decidere gli scontri diretti che poi fanno la differenza. Non a caso questo Napoli li ha vinti tutti: Lazio, Juve, Milan, Fiorentina. Solo la Roma regge il confronto quanto a violini offensivi. Domenica c’è Fiorentina-Roma. Aspettiamoci un altro film d’amore. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo l’Europeo di pallavolo LA NUOVA ITALIA DEVE GUARDARE CON OTTIMISMO AL 2016 IL PUNTO di GIANLUCA PASINII Italia delle schiacciate non si ferma. Dopo la qualificazione olimpica centra anche un bronzo europeo che la mantiene sul podio continentale, con la 12a medaglia nelle L’ ultime 14 edizioni (a partire quindi dal 1989 quando l’Italia è diventata l’Italia). Non è arrivato l’oro che tutti sognavano (dopo la vittoria strepitosa conquistata contro la Russia nei quarti), ma questa medaglia, che si somma al pass olimpico, conferma la Nuova Italia assemblata in fretta da Gianlorenzo Blengini come una delle realtà di peso del panorama internazionale. E nella serata di Sofia torna il sorriso a Zaytsev (ancora il migliore) e ai suoi compagni che in questo Europeo hanno sbagliato CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015 PRESIDENTE Maurizio Costa CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti, Laura Cioli, Paolo Colonna, Teresa Cremisi, Dario Frigerio, Tom Mockridge, Stefano Simontacchi DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti [email protected] - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA MILANO 20132 - Via A. 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E può puntare al 2016 con una certa fiducia in considerazione anche dei due premi individuali: Simone Giannelli (miglior palleggiatore, a soli 19 anni!) e Ivan Zaytsev (miglior bomber), a coronamento di due mesi di grandi soddisfazioni e poche amarezze: appena 3 EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.6282.8238 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. 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Il gruppo di Blengini ora può finalmente mandare nel cassetto la maglia azzurra che è stata tirata fuori a maggio, ma già da domani si dovrà concentrare sulla stagione di club, con molti dei premiati dell’Europeo che saranno protagonisti dell’annata italiana. Nei pochi ritagli di tempo fra una partita di Champions e l’imminente Supercoppa Italiana (sabato a Modena) il ct inizierà a pensare come correggere quello che manca a questa squadra per fare qual salto di qualità che è mancato. E andare a chiudere a Rio quel cerchio che si è aperto giusto 26 anni fa… PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: 429 379 299 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected] Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 419 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7953 DEL 9-2-2015 La tiratura di domenica 18 ottobre è stata di 255.691 copie © RIPRODUZIONE RISERVATA COLLATERALI * con Pocket Box Acquarium 4,00 - con Pocket Box Cucciolosi 4,00 - *con libro Senza Freni 16,49 - con Miss Murple N. 1 3,49 - con Rodari Fiabe N. 29,40 - con John Green N. 4 9,49 - con Masha e Orso Magazine N. 3 3,49 - con Le Ricette di Unti e Bisunti N. 5 7,49 - con Dinosauri dvd N. 7 11,49 - con Fantozzi N. 8 11,49 - con Dragon Ball N. 8 11,49 - con Lucky Luke Gold N. 8 7,49 - con Giallo Svezia N. 12 9,40 - con Dylan Dog N. 12 3,49 - con Agatha Mistery N. 14 7,49 - con Spongebob Alla scoperta del mare N. 17 8,49 - con Manga Naruto N. 256,49 - con F1 auto Collection N. 19 14,49 - con Ai confini della Storia N. 27 12,49 - con DVD Il grande Mazinga N. 31 11,49 - con The Walking Dead N. 8 6,49 - con Disney e i Nostri Amici Animali N. 26 9,49 - con TopoStory N. 34 8,49 - con Alpinismo N. 27 12,49 - con Campionato Io ti amo 2015 N. 39 11,49 - con Maserati Collection N. 32 14,49 - con Speciali Go Nagai Robot N. 11 18,49 - con Blueberry N. 60 5,49 - con Diabolik Nero su Nero N. 65 8,49 ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero. PREZZI ALL’ESTERO: Albania 2,20; Austria 2,20; Belgio 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro 2,20; Croazia Hrk 17; Francia 2,20; Germania 2,20; Grecia 2,50; Irlanda 2,20; Lux 2,20; Malta 2,20; Monaco P. 2,20; Olanda 2,20; Portogallo/Isole 2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,20; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 700; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00. 30 Mondo R Playoff Euro 2016 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Svezia-Danimarca, ma senza biscotto 1Il sorteggio dei playoff mette di fronte i due Paesi scandinavi protagonisti dello «scandalo» del 2004 Davide Longo i sono affrontate 104 volte, il segno «X» è uscito soltanto in 19, ma è proprio un pareggio quello che noi italiani ricordiamo di più, il celebre 2-2 che all’Europeo 2004 le portò a braccetto ai quarti di finale eliminando la nazionale di Giovanni Trapattoni. Questa volta nel piatto non c’è nessun biscotto, perché soltanto una tra Danimarca e Svezia alla fine del doppio confronto (andata il 14, ritorno il 17 novembre) potrà festeggiare la qualificazione all’Europeo del 2016. Il sorteggio di ieri ha definito gli accoppiamenti delle 4 sfide che promuoveranno le ultime partecipanti al torneo continentale e il derby scandinavo è il piatto forte uscito dall’urna. Motivazioni a mille, perché lo sgarbo agli azzurri è stato uno dei rari momenti di non belligeranza tra due squadre che per il resto se le sono date spesso e volentieri. Due momenti su tutti: la vittoria svedese all’Europeo del 1992 (unica sconfitta della marcia trionfale della nazionale di Moller Nielsen) e quella danese del 2009 che costò a Ibra e compagni la partecipazione al Mondiale del 2010. Avendo saltato anche quello successivo, le motivazioni del fuoriclasse di Malmö sono altissime, anche perché l’appuntamento in Francia potrebbe rappresentare l’ultima vetrina nei grandi tornei con la sua nazionale. «Naturalmente Zlatan significa molto per noi, ma per S LA MAPPA DELL’EUROPEO SVEZIA ISLANDA NORVEGIA PAESE OSPITANTE QUALIFICATE AI PLAYOFF IL SORTEGGIO PLAYOFF RUSSIA DANIMARCA IRLANDA DEL NORD IRLANDA INGHILTERRA GERMANIA GALLES POLONIA BELGIO 12 e 15 novembre Norvegia - Ungheria FRANCIA 13 e 16 novembre Bosnia - Irlanda R. CECA UCRAINA SLOVACCHIA AUSTRIA UNGHERIA SVIZZERA SLOVENIA ROMANIA CROAZIA BOSNIA ITALIA 14 e 17 novembre Ucraina - Slovenia SPAGNA ALBANIA PORTOGALLO TURCHIA 14 e 17 novembre Svezia - Danimarca GDS RL’Ucraina contro la Slovenia e il tabù playoff: ha 5 eliminazioni in altrettante sfide RNorvegia-Ungheria scontro tra deluse Dzeko e Pjanic cercano il pass con l’Irlanda battere la Danimarca avremo bisogno del contributo di più di un giocatore», ha detto ieri il c.t. svedese Erik Hamren per togliere pressione al suo campione. «Bene il ritorno in casa – ha invece detto il c.t. danese Morten Olsen – giocarsi la qualificazione davanti al proprio pubblico è sempre qualcosa di speciale». UCRAINA-SLOVENIA Fallito il match point nel girone di qualificazione contro la Spagna, l’Ucraina ci riproverà attraverso i playoff, che rappresentano però un vero incubo con 5 elimi- Zlatan Ibrahimovic, 34 anni: per lui 59 gol con la nazionale svedese AFP nazioni su altrettante esperienze, 4 per i Mondiali (1998, 2002, 2010, 2014) e 1 per l’Europeo del 2000 nel quale fu sconfitta proprio dalla Slovenia. Per Handanovic e compagni, invece, i playoff evocano piacevoli ricordi con 3 qualificazioni su 4 tentativi. E per concludere, anche i precedenti dicono Slovenia che contro i gialli di Ucraina non ha mai perso: 2 vittorie e 2 pareggi. dalla fine dell’ultima partita del girone, avevano la qualificazione in tasca. Anche peggio è andata all’Ungheria, beffata davanti alla Tv dal gol al fotofinish della Turchia che le ha strappato di mano il pass come migliore seconda. I precedenti in 16 partite dicono 6-5 Ungheria che, però, non batte i prossimi avversari dal 1981 e non partecipa a una fase finale di un grande torneo dal Mondiale del 1986. NORVEGIA-UNGHERIA Potremmo definirlo il quarto dei rimpianti, visto che i norvegesi sull’1-0 contro l’Italia, a 20 minuti BOSNIA-IRLANDA È il quarto più inedito, con un solo precedente, un’amichevole nel 2012 a Dublino vinto dai padroni di casa per 1-0. La Bosnia non ha mai partecipato a un Europeo e ha fallito la qualificazione a quello del 2012 e al Mondiale del 2010 perdendo proprio il playoff contro il Portogallo. «Ci aspettano due partite molto dure», ha commentato ieri sulla sua pagina Facebook Edin Dzeko, che poi ha aggiunto: «Il fatto che l’Irlanda non abbia perso nelle due partite contro la Germania la dice lunga sulla sua forza. Per passare dovremo dare non 100 per cento, ma il 200 per cento delle nostre possibilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA BECKHAM, VILLA DA 35 MILIONI La famiglia Beckham compra casa. Secondo il Daily Mail, David e Victoria hanno messo gli occhi su una reggia dal valore di 27 milioni di sterline (oltre 35 milioni di euro), con 10 camere da letto e un giardino grande quanto 380 campi da calcio. TACCUINO GERMANIA Beckenbauer nega accuse sui Mondiali ● «Non ho mai dato soldi o tangenti affinché i Mondiali del 2006 venissero assegnati alla Germania». Franz Beckenbauer, all’epoca presidente del comitato organizzatore, si difende dalle accuse del giornale Der Spiegel, secondo cui la Germania avrebbe corrotto 4 membri asiatici dell’Esecutivo Fifa con il pagamento di circa 9 milioni di euro su fondi segreti. Nel voto decisivo la Germania superò il Sudafrica per 12-11. EURORIVALI Pari per Rosenborg e Lech, Midtjylland ok ● Weekend di partite anche negli altri campionati europei per le avversarie delle italiane in Europa League. Il Rosenborg, atteso giovedì all’Olimpico dalla Lazio, pareggia 1-1 in casa contro il Bodo/Glimt, ma mantiene la vetta della classifica con 9 punti di vantaggio sullo Stabaek. Sabato il Lech Poznan (avversario della Fiorentina) aveva impattato 2-2 col Ruch, adesso è addirittura ultimo. Un giorno in più di riposo per il Midtjylland, capolista in Danimarca e vittorioso venerdì 21 contro il Randers. Giovedì prossimo sfiderà il Napoli. IRLANDA Scudetto al Dundalk È l’undicesimo titolo ● Nonostante lo 0-0 in casa a Oriel Park col Galway, il Dundalk ha vinto il suo 11° titolo in Irlanda, il secondo di seguito, con due giornate d’anticipo. Trascinatore della squadra di Stephen Kenny il bomber Richard Towell, 24enne dublinese, 22 gol in 30 gare e capocannoniere del torneo. Mondo R Spagna VILLARREAL 1 CELTA VIGO 2 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT PREMIER LEAGUE Wijnaldum come Shearer E il Newcastle torna a vincere PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Orellana (C) al 41’ p.t.; Denis Suarez (V) al 22’, Nolito (C) al 46’ s.t. VILLARREAL (4-4-2) Areola; Mario, Bailly, Víctor Ruiz, Jaume Costa; Samuel García (dal 6’ s.t. Denis Suárez), Pina, Trigueros, Nahuel (dal 6’ s.t. Rukavina); Léo Baptistao (dal 14’ s.t. Bakambu), Soldado. PANCHINA Barbosa, Bonera, Samu Castillejo, J. Dos Santos. ALL. Marcelino. ESPULSI Bailly per doppia ammonizione al 2’ s.t. AMMONITI Bailly due volte, Soldado per gioco scorretto. Stefano Boldrini CORRISPONDENTE DA LONDRA TRA NOLITO E LAVEZZI Nolito era un canterano del Barça scaricato con fretta eccessiva, e ora Luis Enrique lo rivuole a tutti i costi. Si parla di un possibile ritorno in Catalogna già a gennaio. Intanto sabato a Barcellona è apparso il procuratore di Lavezzi: il Pocho ha il contratto in scadenza col Psg e un’amicizia vera con Leo Messi. L’accordo sembra molto vicino, si parla di un triennale da 4 milioni a stagione da firmare a gennaio, quando il mercato del Barça si riaprirà. E magari arriverà anche Nolito, che è il miglior marcatore spagnolo (6 reti come Benzema e Ronaldo, 2 in meno di Neymar), e che grazie al Celta d Berizzo è finito anche in nazionale. ● Era dai tempi di Alan Shearer, miglior bomber della storia della Premier con 260 gol, che un giocatore del Newcastle non firmava quatto reti tutte insieme. Il grande pomeriggio dell’olandese Georginio Wijnaldum, nato a Rotterdam l’11 novembre 1990 e originario del Suriname, illumina la squadra di Steve McClaren e consente ai Magpies di conquistare il primo successo in campionato. Il 6-2 al Norwich dimostra che anche una gara di basso profilo della Premier può divertire e creare leggende. Wijnaldum saluta il popolo del St.James’Park con il pallone in mano. Lo bacia e lo mostra ai 47mila spettatori finalmente in festa dopo due mesi di orrori. L’opera di demolizione del Norwich è completata da Mitrovic e Perez. Moussa Sissoko è il direttore d’orchestra: tre assist. Wijnaldum ha salvato la pellaccia di McClaren. Ma ha dato anche una bella scossa alla sua carriera. Pagato venti milioni di euro al Psv, terzo giocatore più costoso dell’epopea del Newcastle, Georginio, a quota 6 nella classifica marcatori, comincia a vedere la luce dopo due mesi vissuti ad interrogarsi se, stipendio a parte, sbarcare nel NordEst dell’Inghilterra sia stata la scelta giusta per un talento precoce come il suo. Svezzato da Erwin Koeman, debuttò nel campionato olandese con la maglia del Feyenoord all’età di 16 anni e 148 giorni. Il bello è che da bambino Georginio Wijnaldun non era stato folgorato da calcio: «Volevo diventare ginnasta o acrobata. Non giocavo con il pallone, non guardavo le partite alla tv». La sua vita cambiò quando fu invitato alla prima stagionale delle giovanili dello Sparta Rotterdam nel 1997. Entrò nel vivaio dello stesso Sparta e la sua ascesa è stata irresistibile. Prima di ieri aveva firmato solo una volta un poker: quattro rigori al Groningen. Ma questi gol al Norwich sono un’altra cosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA CELTA (4-3-3) Sergio Álvarez; Hugo Mallo, Sergi Gómez, Cabral, Jonny; Wass (dal 41’ s.t. Radoja), Augusto Fernández, Pablo Hernández (dal 28’ s.t. Bongonda); Orellana, Iago Aspas (dal 36’ s.t. Guidetti), Nolito. PANCHINA Diaz, Sene, Planas, Madinda. ALL. Berizzo. ESPULSI nessuno. AMMONITI Augusto Fernandez, Sergi Gomez, Wass per gioco scorretto. ARBITRO Gonzalez Gonzalez. NOTE spettatori 18.219. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 6-6. Angoli 7-4. In fuorigioco 02. Recuperi 1‘ p.t. e 3’ s.t. I giocatori del Celta festeggiano il gol decisivo del numero 10 Nolito AFP Vertigini Villarreal Il Celta vince al 90’ Ora è primo con le big 1Il Sottomarino giallo spreca l’occasione di andare in testa da solo, decide Nolito. Lui e Lavezzi nel mirino del Barcellona Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID @filippomricci n questo momento possiamo battere chiunque». Il Toto Berizzo non è uno spaccone. Era un difensore centrale solido, duro e abituato a veder giocar bene i suoi compagni. Gente come Ortega, Salas e Francescoli, tanto per citare alcuni dei compagni del grande River Plate di fine secolo, pluricampione sotto l’egida di Ramon Diaz. Berizzo arrivò al Celta e anche a Vigo ottenne grandi risultati, considerato il livello storico della squadra: arrivarono fino in Champions (anche se l’anno dopo finirono in Segunda). «I FUTBOL DE SALON Un anno fa è stato chiamato a sostituire Luis Enrique, che aveva posto le basi di quello che a Vigo chiamano «Futbol de salon»: calcio da salotto, elegante, distinto. E negli ultimi tempi anche vincente: ieri il Celta è passato 2-1 al Madrigal. Col Villarreal lo scorso anno aveva perso due volte e il Sottomarino Giallo con una vittoria sarebbe rimasto in testa da solo. Ma la vetta dà le vertigini alla squadra di Marcelino: due giornate da leader della classifica, due sconfitte. Il Celta con la sua vittoria ha scavalcato i rivali e raggiunto Madrid e Barça in cima alla Liga, e sabato a Balaidos arriva la squadra di Benitez per un duello al vertice che promette moltissimo. Con 5 vittorie e 3 pareggi le due squadre sono imbattute, ma se il Real ha gli stessi punti dell’anno scorso, il Celta ne ha 5 in più e nessuno poteva sperare in una partenza tanto positiva. Di fatto la squadra galiziana solo una volta ha iniziato meglio la Liga, nel 1941. Il Celta fa punti, soprattutto gioca bene. Perché Berizzo è un allievo di Bielsa, che ha affiancato per 3 anni alla guida della nazionale cilena ponendo le basi del successo continentale della Roja di questa estate. E si sa: per il Loco e i suoi discepoli giocar bene è obbligatorio. Il Toto ha una rosa giovane (l’argentino Cabral è l’unico over 30) e spensierata. Ieri hanno segnato Orellana e Nolito, che al 90’ ha dato i 3 punti al Celta dopo che Denis Suarez (uno di Vigo) aveva pareggiato col Villarreal già in 10 per l’espulsione di Bailly. Il Celta segna in trasferta da 13 gare di Liga, segnale di un’attitudine precisa. Il cileno Orellana fu preso dall’Udinese nel 2009, insieme a Cuadrado. Peccato che in Friuli abbia giocato solo alcune amichevoli: oggi è uno dei migliori della Liga. ITALIANI ALL’ESTERO Okaka esagera e segna una doppietta Bocchetti mette la sua prima firma Iacopo Iandiorio Bruxelles ci pensa sempre Okaka (Anderlecht, 7): con lo Zulte la sua prima doppietta belga, sono già 6 gol ed è il vice capo bomber della Jupiler. Rete inattesa in Russia per Bocchetti (Spartak, 6,5) che rifila un gran gol in area alla Lokomotiv (il suo 1° da quando è a Mosca) ma in difesa non è esemplare. In Francia buoni voti per Motta (Psg, 7), che entra e manda al tappeto il Bastia, e Sirigu (Psg, 6,5) decisivo sullo 0-0. Per Simone (all. Tours, 6) pari a Sochaux con Miracoli (6, ex Varese) titolare. A PREMIER Festeggia ancora Ranieri (Leicester, 7) con una squadra che non molla mai: ennesima rimonta da 0-2 col Southampton di Pellé (6), che stavolta non segna: fermo un turno, come a Monopoli. Darmian (Man. United, 6,5) fa il suo con l’Everton, un paio di cross meritavano miglior fortuna. Borini (Sunderland, 6,5) corre quasi 11 km e commette tanti falli (un giallo). In Championship (la B) Forestieri (Sheffield W., 7) va in gol con l’Hull, il suo 2° qui, e va vicino al raddoppio. In Spagna Piccini (Betis, 5) nell’1-3 con l’Espanyol si perde Rojo sul 1° gol. Bene Caldirola (Darmstadt, 7) sempre più punto di ri- ferimento in difesa e «rischia» di segnare il 2-0. Donati (Leverkusen, 5,5) dietro appare in affanno, la testa è già a martedì con la Roma. Napoleoni (Atromitos, 6,5) vince sul campo del Veria. Napoli (Iasi, 6,5) torna al successo (2-1 sul Voluntari), con in porta Caparco: non vinceva dal 7 agosto. Bergodi (Targu, 5,5) perde con la Dinamo ma è ancora in zona playoff. Usa: Giovinco (Toronto, 6,5) non riesce una nuova impresa con i Crew del fratellone di Higuain (che segna); Donadel (Montreal, 6,5) invece si diverte vincendo con New England, con gol dell’ex leccese Piatti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Scarpa d’Oro Alex Teixeira raggiunge Lewa 31 LE CLASSIFICHE # " "# ! 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United) MARCELO (Real Madrid) 7,5 Alex Teixeira, 25 anni (AFP) ● 1) 24 punti, Lewandowski (Bayern), Germania, 12 gol; e Alex Teixeira (Shakhtar Donetsk), Ucraina, 16 gol; 3) 23 punti, Teever (Levadia), Estonia, 23 gol; 4) 22,5 punti, Nikolic (Legia V.), Polonia, 15 gol; 5) 22 punti, Towell (Dundalk), Irlanda, 22 gol; e Søderlund (Rosenborg), Nor. 7,5 CIVELLI (Lilla) 7,5 FERET (Caen) 9 TAH (Leverkusen) 8,5 WIJNALDUM (Newcastle) STERLING (Man. City) 8,5 MARCO ASENSIO (Espanyol) 8,5 8 8 M. KRUSE (Wolfsburg) NEYMAR (Barcellona) KUYT (Feyenoord) GDS 32 Serie B R I posticipi dell’8a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Cesena e Spezia sono già scintille 1Drago e Bjelica si punzecchiano sul mercato E stasera chi vince mette pressione al Crotone CESENA (4-2-3-1) SPEZIA (4-3-3) OGGI ore 20.30 PREZZI 5-45 euro 22 GOMIS 24 PERICO 25 CAPELLI 30 KESSIE 11 RAGUSA 13 CALDARA 5 SENSI 3 RENZETTI 23 KONE 18 DJURIC 16 GARRITANO 10 CATELLANI 11 CALAIÒ 18 SITUM 27 CANADJIJA 8 JUANDE 30 BREZOVEC 17 MIGLIORE 5 POSTIGO 19 TERZI 21 MARTIC 1 CHICHIZOLA CESENA Difesa stravolta con il rientro di Perico, Caldara e Renzetti. Senza Cascione e Molina, a centrocampo torna la cerniera Kessie-Sensi. Solo panchina per Ciano. PANCHINA 1 Agliardi, 6 Lucchini, 7 Mazzotta, 31 De Col, 2 Gasperi, 20 Varano, 19 Succi, 26 Moncini, 28 Ciano. ALL. Drago. SQUALIFICATO Cascione. DIFF. Kone. SPEZIA Si dovrebbe tornare al modulo da trasferta con ballottaggio in attacco tra Catellani e Kvrzic: se gioca il secondo a sinistra va Situm. In difesa un posto per Martic o Milos. Infortunio al ginocchio per Ciurria. PANCHINA 12 Sluga, 3 Valentini, 6 Milos,13 Piccolo, 4 Acampora, 15 Errasti, 20 Kvrzic, 9 Nenè, 14 Rossi. ALLENATORE Bjelica. SQUAL. nessuno. DIFF. nessuno. ARBITRO Nasca di Bari. GUARDALINEE Santoro-Bottegoni. TV Sky Sport e Calcio 1 HD, Supercalcio HD Magi-Montanari opo il sabato nero delle grandi, stasera si affrontano due di loro e vediamo che succede. Il Crotone si è isolato in vetta e, se il posticipo finisce pari, ride: altrimenti, il Cesena può arrivare a -1 e lo Spezia può agganciarlo. D QUI CESENA Massimo Drago, che ieri ha elogiato il Crotone («il merito è al 90% di Juric e al 9% della società: io ho solo l’1%), prova a mettersi in corsia di sorpasso: il Cesena ha la possibilità di raggiungere il Cagliari e di salire così al secondo posto. Dice il tecnico: «Lo Spezia è forte e molto furbo. Bjelica ha dichiarato che avrebbe voluto alcuni nostri giocatori come Ragusa e Ciano. Però mi viene da ridere pensando alle loro potenzialità economiche. Noi, piuttosto, avremmo voluto prendere Calaiò ma non ce lo siamo potuti permettere». Puntura a parte, Drago non ha dubbi sulla partita: «Dovremo essere molto aggressivi e non dovremo concedere troppo spazio ai loro palleggiatori». Rispetto alla trasferta di Cagliari, l’allenatore del Cesena cambierà ancora parecchio con sei novità dal 1’ grazie al rientro dei nazionali Caldara, Garritano e Djuric (rimane ancora fuori invece Rosseti). QUI SPEZIA E così stasera vincendo lo Spezia si potrebbe trovare al primo posto della classifica a braccetto col Crotone. Certo, il campionato è ancora lunghissimo, ma per una società che solo sette anni fa ripartiva dalla Serie D dopo un fallimento, si tratterebbe di un primo piccolo traguardo. Nenad Bjelica, forte anche dei suoi sei risultati utili consecutivi e di quattro vittorie nelle ultime cinque gare, mira ancora al successo. «Neutralizzeremo il Cesena – ha dichiarato molto sicuro il tecnico – e porteremo in Liguria i tre punti. Basterà mantenere alte intensità e concentrazione, anche se avremo davanti una squadra compatta, che consente poco di giocare. Un team che conta calciatori in grado di fare la differenza come Ragusa e Ciano, a cui avevamo pure pensato nel recente mercato» come aveva appunto detto anche Drago. Poi, il tecnico croato svela il segreto del ritrovato feeling con gli arbitri: «Schierare tanti elementi di carattere e con buona capacità relazionale, crea un clima più collaborativo». © RIPRODUZIONE RISERVATA LA PARTITA DI IERI CLASSIFICA SQUADRE PT CROTONE CAGLIARI SPEZIA BARI CESENA LIVORNO TRAPANI LATINA PESCARA VICENZA ASCOLI BRESCIA ENTELLA MODENA LANCIANO NOVARA (-2) PRO VERCELLI SALERNITANA PERUGIA TERNANA AVELLINO COMO 17 16 14 14 13 13 13 12 12 11 10 10 10 10 9 9 8 8 7 7 6 5 PARTITE RETI G V N P F S 8 8 7 8 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 5 5 4 4 4 4 3 3 3 2 3 2 3 3 2 3 2 2 1 2 1 1 2 1 2 2 1 1 4 3 3 5 1 4 1 1 3 2 2 2 4 1 3 2 1 2 1 2 2 3 1 2 2 1 4 2 4 4 3 3 4 4 3 5 4 5 15 16 10 10 10 14 10 11 10 11 10 13 7 6 5 5 6 8 4 9 10 7 6 8 6 12 6 11 7 9 11 8 9 13 10 10 5 7 10 13 5 11 15 15 SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI 9ª GIORNATA VENERDÌ 23 OTTOBRE PESCARA-PRO VERCELLI VICENZA-NOVARA SABATO 24 OTTOBRE ASCOLI-CROTONE BARI-ENTELLA BRESCIA-LANCIANO CAGLIARI-TRAPANI COMO-LATINA LIVORNO-MODENA SALERNITANA-CESENA SPEZIA-AVELLINO TERNANA-PERUGIA (ore 19) (ore 21) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) (ore 15) B ITALIA A Coverciano i migliori under ● MILANO In attesa delle gare internazionali in programma a dicembre e a gennaio, la B Italia si raduna oggi a Coverciano con 27 under 21. Primo allenamento nel pomeriggio, domani alle 10.30 partitella in famiglia. Latina angoli d’oro Il Perugia scappa ma poi è ribaltato LATINA-PERUGIA 2-1 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Del Prete (P) all’11’, Ammari (L) al 20’, Acosty (L) al 29’ p.t. LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6; Bruscagin 6, Brosco 6,5, Dellafiore 6, Calderoni 5,5 (dal 17’ s.t. Esposito 6); Schiattarella 6,5, Olivera 7 (43’ s.t. Marchionni s.v.), Ammari 7; Acosty 7, Jefferson 6,5 (dal 22’ s.t. Mbaye 6), Scaglia 6,5. (Farelli, Minala, Regoli, Bandinelli, Talamo, Baldanzeddu). All. Iuliano 6,5. PERUGIA (4-3-1-2) Rosati 5; Del Prete 7, Volta 6, Belmonte 6, Rossi 5,5 (dal 1’ s.t. Alhassan 6); Rizzo 6, Della Rocca 5,5, Spinazzola 6,5 (dal 29’ s.t. Zapata 6); Lanzafame 6,5; Di Carmine 5,5 (dal 12’ s.t. Ardemagni 6), Parigini 7. (Zima, Pettinelli, Filipe, Zebli, Mancini, Drolè). All. Bisoli 6. ARBITRO Pairetto di Nichelino 6. GUARDALINEE Raparelli 5,5-Raspollini 6. ESPULSI il tecnico Iuliano (L) al 41’ s.t. per proteste. AMMONITI Rossi (P), Alhassan (P), Olivera (L), Dellafiore (L), Bruscagin (L), Esposito (L), Parigini (P) e Mbaye (L) per gioco scorretto; Ammari (L) per c.n.r. NOTE paganti 1.326, incasso di 18.760 euro; abbonati 1.926, quota di circa 20.000 euro. Tiri in porta 5-10 (con un palo). Tiri fuori 2-5. In fuorigioco 0-1. Angoli 4-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’. Vincenzo Abbruzzino LATINA a il colore giallo della bandierina del calcio d’angolo la vittoria del Latina sul Perugia. E’ da lì, prima da destra e poi da H Maxwell Acosty, 24 anni LAPRESSE sinistra, che Scaglia ha calciato i palloni che Ammari, in anticipo sul portiere, e Acosty, dimenticato sul secondo palo, hanno monetizzato nei gol del ribaltone sul Perugia, in vantaggio con Del Prete. Iuliano, dopo la sconfitta in rimonta col Bari, ha imparato la lezione, gestendo meglio le sostituzioni e insegnando ai suoi come difendere il vantaggio. Il Perugia ha fatto il pieno di complimenti, ma di punti neanche l’ombra e adesso la classifica piange, anche perché è un delitto mandare sul palo una conclusione a botta sicura come capitato a Del Prete in avvio di ripresa. Lo stesso capitano dei grifoni ha dato la stura, all’11’, a un confronto piacevole ed emozionante, mettendo in rete un pallone ribattuto da Dellafiore su una conclusione di Parigini. Ma poi il Latina ha azzeccato i corner e infilato il secondo successo consecutivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lega Pro R 7a giornata LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT GIRONE A Il Cittadella resta solo con il lampo di Schenetti e prepara il ritorno in B CITTADELLA 1 GIANA 0 MARCATORE Schenetti al 32’ p.t. CITTADELLA (4-4-2) Alfonso 6; Salvi 6, Scaglia 6,5, Pascali 6,5, Donazzan 6,5; Schenetti 6,5, Iori 5,5, Bobb 6, Chiaretti 6 (dal 26’ s.t. Lora s.v.); Litteri 5,5 (dal 34’ s.t. Coralli s.v.), Jallow 5,5 (dal 19’ s.t. Minesso 5,5). (Vaccarecci, Cappelletti, De Leidi, Benedetti, Paolucci, Bizzotto, Sgrigna). All. Venturato 6. GIANA (4-4-2) Sanchez 6,5; Perico 5,5, Bonalumi 6, Montesano 6, Augello 6; Rossini 5,5 (dal 42’ s.t. Sanzeni s.v.), Marotta 6,5, Biraghi 6, Pinto 5,5 (dal 40’ s.t. Gasbarroni s.v.); Bruno 6, Cogliati 6,5 (dal 31’ s.t. Perna s.v.). (Dini, Sosio, Costa, Polenghi, Solerio, Grauso, Brambilla, Capano, Romanini). All. Albè 6. ARBITRO Chindemi di Viterbo 6,5. NOTE paganti 399, abbonati 1.109, incasso di 7.318 euro. Ammoniti Chiaretti, Schenetti e Montesano. Angoli 3-3. la sera del 22 maggio scorso, subito dopo la sconfitta con il Perugia che sanciva la retrocessione in Lega Pro della squadra granata dopo sette anni consecutivi in categoria. Con un nuovo tecnico, Roberto Venturato al posto di Claudio Foscarini (da una settimana alla guida della Pro Vercelli), il Cittadella è stato costruito per puntare all’immediato ritorno in B: diversi giocatori dell’anno scorso sono rimasti, il d.g. Marchetti ha preso elementi di esperienza e carattere come Iori, Pascali e Litteri, gente di classe come Chiaretti e Schenetti e giovani di prospettiva. Si sperava nel ripescaggio, poi si è ripartiti per puntare in alto, e adesso il Cittadella è primo da solo. Mogos gol dopo 9 secondi La Reggiana vince ancora Feralpi, un k.o. da incubo 0 REGGIANA 3 MARCATORI Mogos al 1’, Bruccini su rigore al 10’, Arma al 25’ p.t. FERALPI SALÒ (4-3-2-1) Caglioni 5; Tantardini 5, Leonarduzzi 5, Ranellucci 6, Allievi 5 (dal 20’ s.t. Tortori 6); Settembrini 5,5 (dal 29’ s.t. Fabris s.v.), Pinardi 5, Maracchi 5; Bracaletti 5, Greco s.v. (dal 10’ p.t. Bavena 6); Romero 5,5. (Codromaz, Carboni, Bertolucci, Garufi). All. Serena 5,5. REGGIANA (3-5-1-1) Perilli 6; Spanò 7, Parola 6,5, Sabotic 6,5; Mogos 7 (dal 44’ s.t. Castellana s.v.), Bruccini 6,5, Maltese 6,5 (dal 45’ s.t. Rampi s.v.), Angiulli 7, Frascatore 6; Siega 6,5; Arma 7 (dal 42’ s.t. Giannone s.v.). (Rossini, De Biasi, Danza, Ceccarelli, Loi). All. Colombo 7. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 5. NOTE spettatori 700 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulsi Caglioni al 10’ p.t., Bruccini all’11’ s.t. e Tantardini al 47’ s.t.; ammoniti Maracchi e Pinardi. Angoli 4-2. ● SALÒ (Bs) Basta meno di mezzora alla IL GOL «Adesso abbiamo ancora più responsabilità» ha detto Venturato al termine dell’incontro con la Giana, deciso dal gol di Schenetti al 32’ del primo tempo: l’ala di scuola Milan ha raccolto una respinta del portiere sulla conclusione ravvicinata di Chiaretti e ha insaccato di prepotenza. Il Cittadella, alla terza partita in otto giorni, ha pagato la stanchezza e la ripresa è stata tutta di marca ospite, ma Bruno due volte e Marotta non hanno inquadrato la porta. Simone Prai Reggiana, alla terza vittoria consecutiva, per affondare la Feralpi Salò. Ci pensa subito il gol-lampo di Mogos, dopo solo 9 secondi. La Feralpi accusa il colpo e al 10’ crolla di nuovo: Caglioni (espulso) atterra Spanò in area e il rigore è trasformato da Bruccini battendo il debuttante Bavena, ingaggiato in settimana. La Reggiana chiude la gara al 25’ con Arma. Nella ripresa gli ospiti restano in dieci (espulso Bruccini), ma la Feralpi Salò non riesce a riaprire la gara: Pinardi sbaglia un rigore e Settembrini colpisce un palo. Giulio Tosini Il Pavia fatica un tempo Alessandria, buon punto: poi nella ripresa ne fa tre in dieci sfiora il colpaccio Cade il muro Pro Piacenza Bassano poco concreto Cremonese ok con fatica Ravaglia salva la vittoria AlbinoLeffe bello a metà ● CITTADELLA (Pd) Il Cittadella vince di misura con la Giana e resta da solo al comando del girone A: staccati i cugini del Bassano, fermati dall’Alessandria. Tornare in Serie B: era questo l’obiettivo indicato dal presidente Andrea Gabrielli PAVIA 3 BASSANO 0 CREMONESE 2 PRO PIACENZA 0 ALESSANDRIA 0 ALBINOLEFFE 0 MARCATORI Siniscalchi al 15’, Bellazzini al 26’, Cesarini al 36’ s.t. PAVIA (3-5-2) Facchin 6,5; Abbate 6,5, Siniscalchi 7, Malomo 6,5 (dal 40’ s.t. Marino s.v.); Ghiringhelli 6, A. Marchi 7, La Camera 6, Bellazzini 7, Martin 6,5 (dal 17’ s.t. Sabato 6); Ferretti 6, Cesarini 6,5 (dal 39’ s.t. M. Cristini s.v.). (Fiory, A. Cristini, Biasi, Cardin, Pavan, Anastasia, Buongiorno, Grbac). All. Marcolini 6,5. PRO PIACENZA (3-5-2) Fumagalli 5,5; Sall 6, Piana 5,5, Cauz 5,5; Calandra 5,5 (dal 33’ s.t. Bignotti s.v.), Maietti 5,5, Carrus 6 (dal 20’ s.t. Rantier 5,5), Aspas 5,5, Ruffini 5,5; Cristofoli 5, Alessandro 5. (Bertozzi, Annarumma, Schiavini, Russo, Martinez, Lombardi, Cassani). All. Viali 5. ARBITRO Guida di Salerno 6,5. NOTE paganti 780, abbonati 519, incasso n.c. Ammoniti Maietti, Sall, La Camera e Rantier. Angoli 6-3. ● PAVIA Quinta vittoria (terza casalinga) BASSANO (4-4-2) Rossi 6,5; Toninelli 6, Barison 6,5, Bizzotto 6, Semenzato 6,5; Falzerano 6 (dal 29’ s.t. Voltan 6), Cenetti 6,5, Misuraca 6,5, Iocolano 6,5; Germinale 6 (dal 16’ s.t. Candido 6,5), Pietribiasi 6 (dal 28’ s.t. Fabbro 6). (Costa, Bortot, Zanella, Stevanin, Gargiulo, Fella). All. Sottili 6,5. ALESSANDRIA (4-3-3) Nordi 6; Celjak 6, Morero 5,5, Sosa 6,5, Sabato 6; Nicco 6 (dal 23’ s.t. Vitofrancesco 6,5), Mezavilla 6,5, Branca 6; Boniperti 6,5, Bocalon 5,5 (dal 16’ s.t. Marconi 6,5), Marras 5,5 (dal 34’ s.t. Fischnaller s.v.). (Vannucchi, Sirri, Cittadino, Picone, Loviso, Terigi). All. Gregucci 6,5. ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inf. 6. NOTE spettatori 1.500 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Espulso Morero al 42’ s.t.; ammoniti Bizzotto, Misuraca, Semenzato e Marconi. Angoli 6-6. MARCATORI Bianchi al 7’ p.t.; Brighenti al 45’ s.t. CREMONESE (5-3-2) Ravaglia 7,5; Guglielmotti 6,5, Zullo 6 (dal 9’ s.t. Gambaretti 6), Russo 6, Marconi 6, Crialese 6,5; Bianchi 6,5, Rosso 6, Benedetti 5,5 (dal 33’ s.t. Perpetuini 6,5); Brighenti 6,5, Maiorino 6,5 (dal 13’ s.t. Forte 6). (Galli, Formiconi, Eguelfi, Gargiulo, Djiby, Magnaghi, Ciccone). All. Pea 6.5. ALBINOLEFFE (5-3-2) Amadori 6; Muchetti 6, Gianola 5,5, Vinetot 6,5, Magli 5,5, Paris 5,5 (dal 21’ s.t. Kanis 6,5); D’Iglio 5,5, Perini 6, Danti 5,5; Brega 5 (dal 1’ s.t. Girardi 6,5), Soncin 6. (Cortinovis, Nichetti, Calì, Bentley, Martino, Stronati). All. Sassarini 6. ARBITRO Schirru di Nichelino 6. NOTE paganti 511, abbonati 1.838, incasso di 9.864 euro. Ammoniti Guglielmotti, Muchetti, Paris, Perini, D’Iglio, Soncin e Danti. Angoli 6-1. per un Pavia che non ha ancora chiuso una gara con un pari e si avvicina alla vetta. Invece la Pro Piacenza è scesa in campo proprio per strappare almeno un punto, pronta a contenere gli attacchi dei locali. Impresa riuscita a metà. Nel primo tempo gli uomini di Marcolin dominano, ma faticano davanti. La gara cambia al 15’ della ripresa quando Siniscalchi insacca di testa da corner. Gli ospiti, a questo punto, alzano bandiera bianca: Bellazzini raddoppia su punizione e al 36’ Cesarini suggella la vittoria con il suo quinto gol stagionale. Guido Mariani ● BASSANO (Vi) Il settimo punto in tre gare raccolto da Gregucci certifica la ripresa dell’Alessandria che sotto la nuova guida tecnica ha recuperato solidità e dimensione di squadra di alto profilo. Il Bassano «ai punti» produce di più: traversa piena di Pietribiasi al 38’ con un sinistro dalla distanza e mancino velenoso dello stesso centravanti a metà ripresa. Eppure quando gli ospiti restano in dieci nel finale di partita per l’espulsione di Morero, creano la migliore chance della partita con il colpo di testa di Mezavilla abbrancato da Rossi. Vincenzo Pittureri ● CREMONA Due gol, un palo (Brighenti) e una traversa (Forte). Eppure alla fine il migliore della Cremonese è stato il portiere Ravaglia, autore di un vero e proprio miracolo sul colpo di testa da due passi di Girardi al 37’ della ripresa, con la squadra di casa in vantaggio sull’AlbinoLeffe. La Cremonese vince 2-0: gol al 7’ del primo tempo di Bianchi, raddoppio al 45’ della ripresa di Brighenti. Ma nella ripresa soffre molto contro la squadra dinamica messa in campo da Sassarini. Giorgio Barbieri Ruopolo e Momentè gol Bonato spegne il Lume e il Mantova si rilancia Il Renate gioca meglio Altinier lo grazia al 91’ E Parlato è contestato Il Cuneo prima trema ma poi cala un tris Pro Patria, che agonia MANTOVA 2 LUMEZZANE 0 MARCATORI Ruopolo al 16’, Momentè al 29’ s.t. MANTOVA (4-4-2) Bonato 7; Trainotti 6,5, Gavazzi 5,5, Scrosta 5,5, Sereni 5,5 (dal 1’ s.t. Zammarini 7); Caridi 6,5 (dal 31’ s.t. Ungaro 6), Raggio Garibaldi 6,5, Dalla Bona 6, Foglio 6; Momentè 7 (dal 38’ s.t. Beretta s.v.), Ruopolo 7. (Albertoni, Scalise, Lombardo, Puccio, Gonzi, Longo, Anastasi, Gottardi, Di Santantonio). All. Maspero 6,5. LUMEZZANE (4-1-4-1) Furlan 6; Rapisarda 5,5, Belotti 6, Nossa 5,5 , Russu 5,5 (dal 31’ s.t. Pippa 6); Di Ceglie 6 (dal 21’ s.t. Sarao 5); Mancosu 6 (dal 26’ s.t. Bacio Terracino 5,5), Cruz 6,5, Varas 6, Russini 7; Barbuti 6,5. (Pasotti, Tagliavacche, Genevier, Magnani, Monticone, Potenza). All. D’Astoli 6. ARBITRO Maggioni di Lecco 5,5. NOTE paganti 359, abbonati 1.745, inc. di 15.395 euro. Ammoniti Dalla Bona, Barbuti, Trainotti, Nossa, Cruz, Scrosta, Sarao, Russini e Pippa. Angoli 0-6. ● MANTOVA Il Mantova si rialza, il Lumezzane cade ma non sfigura. Due gol, due pali e due parate da applausi in un match che esplode nella ripresa. Gli attaccanti e il portiere esaltano il Mantova: Ruopolo e Momentè (prima volta assieme) puniscono il Lumezzane, che sbatte due volte sul palo (Cruz al 13’ del primo tempo e Russini al 49’ della ripresa) e su un Bonato in stato di grazia, che si supera su Barbuti e Pippa. Matteo Bursi RENATE 0 PADOVA 0 RENATE (4-4-2) Castelli 6; Anghileri 6 (dal 35’ s.t. Sciacca 6), Di Gennaro 5,5, Teso 6, Riva 5,5; Graziano 6,5, Romanò 5,5 (dal 1’ s.t. Chimenti 6), Malgrati 6, Scaccabarozzi 6; Ekuban 6, Valotti 6 (dal 38’ s.t. N’Diaye s.v.). (Moschin, Migliavacca, Solini, Acquistapace). All. Boldini 6,5. PADOVA (4-3-3) Favaro 6; Dionisi 5, Diniz 6, Niccolini 5,5, Favalli 5,5; Mazzocco 5,5 (dal 13’ s.t. Ilari 5), Bucolo 5,5, Corti 5,5; Bearzotti 6 (dal 42’ s.t. Turea s.v.), Altinier 5, Petrilli 5,5 (dal 25’ s.t. Giandonato 5). (Petkovic, Dell’Andrea, Anastasio, Ramadani, Aperi, Cunico, Cucchiara). All. Parlato 5. ARBITRO Spinelli di Terni 5,5. NOTE spettatori 400 circa; abbonati 40, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Niccolini, Romanò, Riva e Giandonato. Angoli 5-5. ● MEDA (Mb) Dopo aver tenuto saldamente in mano la partita, il Renate ha rischiato di perderla. Nel finale, allo scadere del 1’ di recupero, il Padova sbaglia il rigore (intervento di Di Gennaro su Corti) della possibile vittoria con l’esperto Altinier che colpisce il palo. Per il Renate sarebbe stata un’autentica beffa dopo le occasioni sprecate. Le più clamorose nel primo tempo al 9’ con Ekuban, al 23’ con Valotti (palo) e, nella ripresa al 22’ con Riva. Dopo partita agitato per le proteste dei tifosi del Padova nei confronti del loro tecnico. Franco Cantù PRO PATRIA 0 CUNEO 3 MARCATORI Banegas al 42’ p.t., Garin al 7’, Cavalli su rigore al 14’ s.t. PRO PATRIA (4-3-3) La Gorga 6; Regno 5, Pisani 5, Marchiori 5, Taino 5; Carcuro 5 (dal 1’ s.t. Salifu 5), Sampietro 5, Coppola 5,5; Marra 5, Costa 5 (dal 34’ s.t. Vernocchi s.v.), Possenti 5 (dal 10’ s.t. Filomeno 6). (Demalija, Zaro, Margaglio, Douglas, Manti, De Vincenzi, Bastone). All. Mastropasqua 5. CUNEO (4-4-2) Tunno 6 (dal 19’ s.t. Cammarota 6); Quitadamo 6, Conrotto 6,5, Rinaldi 6,5, Gorzegno 6; Beltrame 6,5 (dal 34’ s.t. Franchino s.v.), Gatto 7, Cavalli 6,5, Corradi 7; Garin 7, Banegas 6,5 (dal 39’ s.t. Ruggiero s.v.). (Barale, Ferrero, Thiao, Corsini, Ottobre, Bonomo, Chinellato). All. Iacolino 7. ARBITRO Mastrodonato di Molfetta 6. NOTE paganti 368, abbonati 385, incasso non comunicato. Ammoniti Sampietro, Coppola e Regno. Angoli 1-6. GIRONE B CLASSIFICA SQUADRE FERALPI SALÒ CITTADELLA REGGIANA PAVIA BASSANO PORDENONE FERALPI SALO' ALESSANDRIA SUDTIROL CREMONESE GIANA LUMEZZANE PADOVA MANTOVA CUNEO PRO PIACENZA RENATE ALBINOLEFFE PRO PATRIA PT 17 15 15 15 11 11 11 11 10 9 9 9 8 6 6 4 3 0 PARTITE RETI G V N P F S 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 5 4 5 4 2 3 3 3 2 2 3 2 2 2 1 0 1 0 2 3 0 3 5 2 2 2 4 3 0 3 2 0 3 4 0 0 0 0 2 0 0 2 2 2 1 2 4 2 3 5 3 3 6 7 12 13 15 11 10 10 8 8 8 7 7 6 8 7 5 1 4 4 5 2 7 4 6 7 5 7 6 7 8 7 9 9 13 8 11 23 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA RISULTATI BASSANO-ALESSANDRIA CITTADELLA-GIANA CREMONESE-ALBINOLEFFE FERALPI SALO'-REGGIANA MANTOVA-LUMEZZANE PAVIA-PRO PIACENZA PORDENONE-SUDTIROL PRO PATRIA-CUNEO RENATE-PADOVA 33 0-0 1-0 2-0 0-3 2-0 3-0 2-2 0-3 0-0 PROSSIMO TURNO SABATO 24 OTTOBRE CUNEO-SUDTIROL (ore 15) PADOVA-MANTOVA (ore 15) ALBINOLEFFE-CITTADELLA (ore 17.30) BASSANO-PRO PATRIA (ore 17.30) GIANA-PAVIA (ore 20.30) PRO PIACENZA-FERALPI SALO’ (ore 20.30) DOMENICA 25 OTTOBRE LUMEZZANE-PORDENONE (ore 14) REGGIANA-CREMONESE (ore 15) ALESSANDRIA-RENATE (ore 17.30) MARCATORI 5 RETI Cesarini (2, Pavia); Arma (Reggiana). 4 RETI Brighenti (Cremonese); Ferretti (1, Pavia); Gliozzi (2, Sudtirol). 3 RETI Germinale (1) e Iocolano (1, Bassano); Litteri (Cittadella); Cavalli (3, Cuneo); Romero (Feralpi Salo’); Ruopolo (Mantova); De Cenco (Pordenone); Bruccini (1, Reggiana); Maritato (2, Sudtirol). 2 RETI Soncin (2, AlbinoLeffe); Bocalon e Boniperti (Alessandria); Misuraca (Bassano); Chiaretti (Cittadella); Forte (Cremonese); Bracaletti e Greco (1, Feralpi Salo’); Bruno (1) e Rossini (Giana); Barbuti (1) e Russini (Lumezzane); Carini (Mantova); Altinier (1) e Fabiano (Padova); Bellazzini e M. Marchi (Pavia); Cristofoli (Pro Piacenza). 15 Maceratese seconda Bucchi: «Ora si fa dura» Che brividi col Teramo MACERATESE 3 TERAM0 2 MARCATORI Buonaiuto (M) al 29’ e al 42’ p.t.; Fioretti (M) al 2’, Moreo (T) al 26’, Scipioni (T) al 35’ s.t. MACERATESE (4-4-2) Forte 6; Imparato 6,5, Faisca 6,5, Fissore 6,5, Karkalis 6; D’Anna 6 (dal 39’ s.t. Giuffrida s.v.), Carotti 6,5, Foglia 7, Buonaiuto 7,5 (dal 39’ s.t. Orlando s.v.); Fioretti 6,5 (dal 29’ s.t. Lasicki 6), Kouko 6. (Di Vincenzo, De Angelis, Altobelli, Sarr, Alimi, Ganci, Belkaid, Djibo, Massei). All. Bucchi 7. TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Caidi 5,5 (dal 20’ s.t. Le Noci 6), Speranza 5,5, Perrotta 6; Scipioni 6,5, Calvano 5,5, Amadio 6, Cenciarelli 5 (dal 3’ s.t. Da Silva 6), Cecchini 5 (dal 3’ s.t. D’Orazio 6); Petrella 6,5 , Moreo 6. (Narduzzo, Altobello, Brugaletta, Vitturini, Loreti, Di Paolantonio, Palma, Paolucci, Monni). All. Vivarini 6. ARBITRO Piccinini di Forlì 6,5. NOTE paganti 1.534, abbonati 127, incasso non comunicato. Espulso Amadio al 50’ s.t.; ammoniti Caidi, Calvano e Giuffrida. Angoli 0-5. ● MACERATA Le ripartenze della Maceratese fanno male al Teramo che solo nella mezzora finale prova a riaprire la sfida, sfiorando il pareggio in rimonta. Il Pordenone parte forte Poi Gliozzi lo riagguanta Un rigore crea polemiche PORDENONE 2 SÜDTIROL 2 ● BUSTO ARSIZIO (Va) Continua l’agonia MARCATORI De Cenco (P) al 28’, Finocchio (P) al 40’ p.t.; Gliozzi (S) al 41’ e su rigore al 51’ s.t. PORDENONE (4-3-1-2) Tomei 6,5; Cosner 6, Stefani 6, Marchi 6, De Agostini 6; Mandorlini 6, Pederzoli 6,5, Pasa 7; Cattaneo 7 (dal 38’ s.t. Berardi s.v.); De Cenco 7,5 (35’ s.t. Valente s.v.), Finocchio 6,5 (dal 25’ s.t. Strizzolo 5). (D’Arsiè, Boniotti, Buratto, Talin, Baruzzini, Filippini, Gulin, Valente, Savio). All. Tedino 7. SÜDTIROL (3-5-2) Miori 7; Mladen 5, Tagliani 5, Bassoli 5; Tait 6, Fink 7, Lima 6, Bertoni 6 (dal 28’ s.t. Girasole 6), Crovetto 6 (dal 22’ s.t. Kirilov 6,5); Tulli 6, Maritato 5 (dal 22’ s.t. Gliozzi 7,5). (Demetz, Brugger, Bandini, Cia, Furlan, Spagnoli). All. Stroppa 6. ARBITRO Pasciuta di Agrigento 6. NOTE paganti 600 circa, abbonati 200, incasso non comunicato. Ammoniti Finocchio, Crovetto, Marchi, Tomei, Stefani e Mladen. Angoli 1-6. della Pro Patria che incassa la settima sconfitta di fronte a un ottimo Cuneo. I padroni di casa sbagliano un rigore al 22’ con Sampietro. Da lì in avanti è un monologo ospite: prima Banegas mette dentro l’assist di Corradi, poi in avvio di ripresa Garin corona una prestazione di spessore col sinistro del raddoppio. Infine Cavalli segna il 3-0 su rigore al 14’ (contatto Taino-Beltrame). Pro Patria contestata a fine partita e panchina di Mastropasqua sempre a rischio. Giovanni Castiglioni ● PORDENONE Negli ultimi 10’ il Südtirol vanifica un ottimo Pordenone. Avanti con De Cenco, gran gol al 28’, e Finocchio al 40’, il Pordenone fallisce il colpo del k.o. nella ripresa. Il Südtirol così agguanta il pari grazie alla doppietta di Gliozzi al 41’ e al 51’ con un rigore contestato (contatto Stefani-Kirilov). «Non so se ad Acireale o a Napoli l’avrebbero dato...» dice Tedino. «E’ nettissimo, Kirilov perdeva sangue dal sopracciglio» replica Stroppa. Alberto Francescut LA SITUAZIONE Questa la classifica del girone B dopo 7 giornate: Spal p. 17; Maceratese 14; Ancona e Pisa 13; Carrarese* 12; Pontedera 11; Siena e Pistoiese 9; Arezzo* e Rimini 8; Tuttocuoio, L’Aquila (-1) e Prato 6; Santarcangelo* e Lucchese 5; Lupa Roma 1; Teramo* (-6) e Savona** (-6) 1. (* partite in meno). Ecco le partite del prossimo turno. Così sabato, ore 15: Santarcangelo-Lucchese e TeramoPrato; ore 17.30: Spal-Lupa Roma; ore 20.30: Pontedera-Arezzo. Così domenica, ore 15: Ancona-Savona e L’AquilaCarrarese; ore 17.30: Pistoiese-Tuttocuoio e Siena-Maceratese. Così lunedì, ore 20: Pisa-Rimini. Doppia rimonta del Pisa Cocuzza è incontenibile Il Savona ritorna a galla La Carrarese piace, resta in 10 ed è ripresa Santarcangelo primo k.o. CARRARESE 2 SAVONA 2 PISA 2 SANTARCANGELO 1 MARCATORI Infantino (C) al 10’, Sbraga (C) al 23’ p.t.; Mannini (P) al 20’, Peralta (P) al 43’ s.t. CARRARESE (4-3-2-1) Lagomarsini 6; Tavanti 6, Sbraga 7,5, Massoni 7, Barlocco 7,5; Gnahoré 7, Berardocco 7, Dettori 7; Erpen 7 (dal 33’ s.t. Cavion 7), Gyasi 7 (dal 18’ s.t. Gherardi 7); Infantino 7,5 (dal 25’ s.t. Cais 7,5). (Nocchi, Pedone, Benedini, Battistini, Alhassan, Gerbaudo, Sales, Vitiello, Bagni). All. Remondina 7. PISA (4-3-3) Bacci 5; Dicuonzo 5 (dal 1’ s.t. Golubovic 7), Rozzio 6, Polverini 5,5, Forgacs 6; Verna 7, Ricci 7, Sanseverino 7 (dal 9’ s.t. Peralta 7,5); Lores 6,5, Starita 6 (dal 31’ s.t. Frugoli 6), Mannini 7,5. (Brunelli, Crescenzi, Lisuzzo, Fautario, Provengano, Cani, Montella, Di Tacchio, Giacobbe). All. Gattuso 6. ARBITRO Candeo di Este 5. NOTE paganti 1.731, abbonati 500, incasso di 16.780 euro. Espulso Lagomarsini al 37’ s.t.; ammoniti Barlocco, Berardocco, Tavanti, Mannini, Dettori, Golubovic e Ricci. Angoli 4-8. MARCATORI Cocuzza (Sav) al 22’, De Vena (San) al 26’ p.t.; Virdis (Sav) al 26’ s.t. SAVONA (4-3-1-2) Falcone 5; Antonelli 6,5, Lebran 6, Negro 6, Lomolino 6,5 (dal 40’ p.t. Speranza 6); Steffè 6, Costantini 6,5 (dal 42’ s.t. Tassi s.v.), Vannucci 6; Gagliardi 6,5; Virdis 6,5, Cocuzza 7 (dal 43’ s.t. Dell’Agnello s.v.). (Cincilla, Pinton, Boggian, Corticchia, Romney, Tassi, Clematis, Bonavia). All. Riolfo 6,5. SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Quintavalla 6,5, Drudi 6, Capitanio 5,5, Rossi 6; Romano 6 (dal 32’ s.t. De Respinis 6), Petermann 5 (dall’11’ s.t. Obeng 5), Ilari 6,5; Margiotta 6; De Vena 6,5 (dal 20’ s.t. Venitucci 6), Guidone 6. (Sambo, Adorni, Zamagni, Mordini, Yabre, Palmieri). All. Zauli 5,5. ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6. NOTE paganti 536, abbonati 182, incasso di 2.378 euro. Ammoniti Cocuzza, Petermann, Antonelli e Negro. Angoli 5-2. pari ricco di emozioni e polemiche. La Carrarese passa al 10’ con Infantino, all’esordio dopo la querelle per potersi liberare dalla Torres. Il raddoppio al 23’ grazie all’ex Sbraga di testa su corner. Nella ripresa Mannini su punizione riapre la gara, che al 37’ ha la svolta decisiva: espulso Lagomarsini, a cambi esauriti la Carrarese mettere Cais in porta e il Pisa pareggia con un tiro dal limite di Peralta. Luca Santoni ● SAVONA La prima sconfitta del Santarcangelo coincide con la prima vittoria interna del Savona. Dopo il vantaggio dei ragazzi di Riolfo al 22’, siglato dall’incontenibile Cocuzza su punizione, una papera di Falcone permette a De Vena di insaccare a porta vuota, permettendo alla squadra di Zauli ospiti di pareggiare. Nella ripresa è Virdis, su assist ancora di Cocuzza, a siglare la rete del 2-1 e a far cancellare al Savona la penalizzazione salendo a quota 1 punto accanto al Teramo. Riccardo Fabri GIRONE C SERIE D ● CARRARA Tra Carrarese e Pisa un ● I gol messi a segno dal Pavia nelle prime sette giornate: la squadra di Michele Marcolini è quella con il miglior attacco nei tre gironi della Lega Pro L’ex Buonaiuto confeziona il 2-0 dei padroni di casa nei primi 45’. Ad inizio ripresa Fioretti timbra il 3-0 e la gara pare finita. Invece il calo fisico degli ospiti e le sostituzioni di Vivarini risollevano il Teramo: prima Moreo e poi Scipioni accorciano le distanze. Finale palpitante, con Fissore che salva sulla linea il tiro del possibile 3-3 di Le Noci. Ora la Maceratese è seconda, ma il tecnico Christian Bucchi fa il pompiere: «Forse d’ora in avanti anche gli avversari ci guarderanno con maggiore attenzione». Mauro Giustozzi Tornano le gare in tv Il Venezia è ripartito Casertana da vetta Parma, un altro pari Ma il Catania risale... Ostia Mare novità ● Tornano le dirette Rai del lunedì sera con un importante posticipo del girone C. La Casertana se vince torna in vetta scavalcando la coppia siciliana Messina-Akragas, ma di fronte ha la siciliana più attesa, quel Catania che con 4 vittorie e 2 pareggi sta scalando posizioni su posizioni. ● Così in campo stasera alle ore 20 (diretta su Rai Sport 1): CASERTANA (3-5-2) Gragnaniello; Rainone, Idda, Murolo; Mangiacasale, Capodaglio, Rajcic, Mancosu, Pezzella; Negro, Alfageme. (Maiellaro, D’Alterio, Finizio, Gala, Kuseta, Pezzella, Di Filippo, Guglielmo, De Angelis, Ciotola, Ginestra). All. Romaniello. CATANIA (4-3-3) Bastianoni; Parisi, Bergamelli, Pelagatti, Nunzella; Castiglia, Agazzi, Scarsella; Calderini, Caetano, Russotto. (Liverani, Garufo, Bastrini, Bacchetti, Lulli, Russo, Di Grazia, Barisic, Falcone). All. Pancaro. ARBITRO Giovani di Grosseto (GalettoSechi). CLASSIFICA Così il girone C dopo 7 giornate: Messina e Akragas p. 13; F. Andria e Benevento 12; Casertana* e Foggia 11; Monopoli, Ischia e Cosenza 10; Paganese e Lecce 9; Melfi 7; Catania* (-9), Juve Stabia, Martina, Catanzaro e Lupa Castelli 5; Matera (-2) 4. (* partite in meno). ● (r.c.) C’è fermento in vetta ai 9 gironi di Serie D. Grazie al Borgosesia (A), che al 92’ col giovane Romano ferma la Caronnese, il Gozzano agguanta la vetta: mai è stato così in alto dalla sua nascita, che risale al 1924. Il Piacenza (B) travolge 4-1 la Bustese, resiste la Pro Sesto (a -3, vince 3-2 fuori casa): pareggiano in casa Lecco (-5) e Monza (-10). Torna alla vittoria il Venezia (C): sono 8 in 9 gare, la seconda è a -4. Il Parma (D) infila il secondo pareggio e si fa sotto (-1) l’Altovicentino. La Colligiana (E) passa a Spoleto e sorpassa il Montecatini (-1) battuto in casa dal Viareggio. Nell’F cadono Samb (1-4 in casa con il Matelica) e Fano (2-0 a Jesi) ma restano in vetta. L’Ostia Mare (G) supera l’Albalonga, che pareggia e viene raggiunta al secondo posto da Arzachena (primo k.o. per la Nuorese) e Grosseto. Nel girone H vincono le prime 4 e il Nardò é sempre a +1 sul Taranto. La Cavese (I) corre (+1 sulla Frattese, che batte e supera la Palmese) ma non ha riposato. CURIOSITA’ Restano imbattute Caronnese, Gozzano, Oltrepovoghera, Campodarsego, Venezia, Parma e Taranto. I triplettisti sono due: Giorgio Recino del Mapellobonate (B) e Denis Maccan del Venezia (C). 34 Motomondiale R GP Australia Mamma Mia! Epica sfida a 4 Trionfa Marquez Valentino in difesa 1Il pilota Honda rimonta all’ultimo giro Lorenzo che recupera 7 punti al Dottore, 4o Iannone investe un gabbiano poi va sul podio Paolo Ianieri INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUSTRALIA) alentino, ma se dovessi perdere il Mondiale per tre punti, sarai ancora amico di Iannone?». Valentino Rossi sorride e, dopo una scaramantica sparizione della mano destra sotto il tavolo, risponde con un sorriso. «Sì, certo». Se c’è qualcuno con il quale il 9 «V volte iridato può prendersela, dopo avere mancato solo per la seconda volta il podio in questa stagione, ma ancor più per avere concesso 7 punti preziosi a Jorge Lorenzo in un Mondiale che si avvicina agli ultimi 90’ con i due litiganti di casa Yamaha divisi da solo 11 lunghezze, è con se stesso e il proprio box. Perché la strada perduta nei primi due giorni di prove lo ha relegato alla 7ª casella sulla griglia, costringendolo a esibirsi in uno sforzo supplementare per risalire la china nella prime batture. Ma ha avuto soprattutto l’esito di caricare a IL LEADER IRIDATO Rossi: «Che giramento perdere un podio così» 1«Abbiamo lavorato male sabato: l’ho ne, ma soprattutto conta psicologicamente, specie contro Jorge: potevo batterlo in gara e invece non è successo. Adesso è sempre lo stesso elastico fra di noi, lo dico da dieci gare: se lo batto, sono favorito io, se mi batte, lo diventa lui. È cosi e da Sepang si ricomincia daccapo, con in più una Honda veloce e una Ducati che qui volava». detto al team che non sono contento. Iannone? Tutto ok anche se perdo il titolo» Massimo Brizzi INVIATO A PHILLIP ISLAND osì il divertimento «Vale»... la metà. A Rossi il 4° posto non va giù e non usa giri di parole. «Mi girano i cog….. per il podio mancato dopo una corsa di questo tipo — dice — è stato uno spettacolo di cui essere orgogliosi, quando sei lì ti diverti anche, ma…». C PECCATO Per la prima volta nella stagione Rossi non riesce a salire sul podio, partendo dalla terza fila. «Peccato, per- ché avevo il potenziale per andare sul podio e sarebbe stato bello in una gara così combattuta, da Phillip Island old style. Invece abbiamo perso 7 punti quando ero comunque veloce, con un buon passo e mi sentivo anche in grado di battere Jorge». Il punto è sempre lo stesso: la qualifica che, se non compromette, almeno complica il lavoro del pesarese. «Il nostro sabato non è andato bene: non abbiamo fatto un buon lavoro. Ne ho parlato con la squadra perché non sono contento: ci siamo dispersi dietro la ricerca di assetti per aiutare le pieghe sul davanti, mentre ci mancava Valentino Rossi, 36 anni, perplesso subito dopo la gara MILAGRO grip dietro e questo ha compromesso la qualifica. E il livello è così alto che se perdi anche un solo turno senza migliorare ti trovi indietro e poi è difficile recuperare». PRESSIONE Non una questione solo di decimi, ma soprattutto di nervi. «Essere forti al sabato è importante per la prestazio- SENTIVO DI POTER BATTERE LORENZO INVECE HO PERSO SETTE PUNTI VALENTINO ROSSI NOVE VOLTE IRIDATO SEPANG Sepang è una pista che Rossi gradisce molto, ma che nasconde delle insidie: «È un tracciato su cui dovremmo andare bene, ma non sarà facile anche perché i riscontri dei test cambiano da febbraio a ottobre, dovremo cercare di essere veloci da subito. È una gara importante, importante, importante, siamo in una fase in cui ti svegli al mattino e appena inizi a essere lucido vedi subito il numerino dei punti di vantaggio. In gara non pensi alla matematica, anche se quando lui era 1o e io 4o non era una bella sensazione. L’unica cosa che mi interessa davvero, però, è di essere davanti a Jorge dopo il GP di Valencia». IANNONE Suo grande amico, Iannone gli ha tolto 3 punti nell’ultimo passaggio esattamente come Marquez ne ha sottratti 5 a Lorenzo (altro che favori tra connazionali): «Andrea è stato l’uomo del giorno, è stato bravissimo e mi ha fatto un sorpasso all’ultimo giro che non mi aspettavo. Certo, resterà mio amico anche se dovessi perdere il titolo per tre punti. Ha battuto pure il gabbiano, è vero: lo ha colpito di testa mettendolo nell’angolino». Chissà se a Sepang Vale teme altri “gol” del suo amico… © RIPRODUZIONE RISERVATA LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT fIL VINCITORE 27 GIRI CON 52 SORPASSI TRA I 4 BIG 1 «Macché arbitro Il destino iridato è in mano a Vale» 1Marquez: «Ho 2 superato Jorge senza prendere rischi eccessivi. Che divertimento» INVIATO A PHILLIP ISLAND opo la qualifica aveva detto che sarebbe stato più accorto in un duello all’ultimo giro contro uno dei contendenti per il titolo e che non «avrebbe fatto un’entrata come quella di Jerez 2013 su Lorenzo», ed è stato di parola. Marquez all’ultimo giro di una gara sul rasoio, delle emozioni e dei limiti della fisica, ha sferrato l’attacco decisivo a Lorenzo all’ultimo tornantino, togliendogli 5 punti e facendo un bel favore a Rossi. «Mi sono detto a metà gara che potevo andare a prendere Jorge — l’analisi di Marc — e l’ho fatto, poi all’ultimo giro (che ha iniziato terzo a 0”778 da Lorenzo, per poi vincere con 0”249 su Jorge, rimonta stellare da oltre 1” nella tornata conclusiva, ndr) ho detto “provo solo se c’è lo spazio chiaro per far passare la moto”, lui non ha chiuso troppo la porta ed è andata bene». D ● 1 La battaglia fra i Fantastici 4 è durata dall’inizio alla fine del GP d’Australia. Jorge Lorenzo supera Andrea Iannone nei primi giri, con Valentino Rossi ancora un po’ attardato, alle spalle di Pedrosa ● 2 il sorpasso decisivo di Marc Marquez su Lorenzo nell’ultimo giro IPP/EPA molla le convinzioni di Lorenzo, scattato al via come uno sicuro di recuperare gran parte del bottino. Il brivido corso da Iannone (primo a destra) alla fine del 2o giro quando ha investito un gabbiano, che è finito sulla parte destra della carena. In quel momento precedeva Lorenzo (99), Rossi (46) e le Honda di Marquez, e Pedrosa e Crutchlow MILAGRO BRIVIDI & GABBIANI La gara più entusiasmante sicuramente della stagione e probabilmente degli ultimi anni, su una delle piste più tecniche, complicate e imprevedibili (per il meteo), ha regalato brividi ed emozioni dal primo all’ultimo giro, con Marquez, Lorenzo, Iannone e Rossi — in rigoroso ordine di arrivo —, ispirati nel darsele di santa ragione, tra continui capovolgimenti, sorpassi impossibili, fughe tentate e recuperi improvvisi. E in mezzo, per non farsi mancare nulla, anche la decapitazione di un gabbiano, che alla fine del 2° giro, sulla discesa della Lukey Heights, ha pensato bene di alzarsi in volo proprio davanti alla Ducati di Andrea. Brividi, mentre il povero volatile nell’impatto apriva uno squarcio nella carena della GP15, con Iannone bravo a salvarsi da una situazione pericolosa. La velocità supersonica della Ducati, tenuta provvidenzialmente a terra dalle alette laterali, è stata il fattore col quale tutti si sono dovuti confrontare in una gara che ha visto i primi quattro incrociare di continuo le posizioni, con Iannone capace di disturbare all’inizio i piani di fuga di Lorenzo, riuscire poi a trascinarsi dietro Valentino e Marquez nell’inseguimento a Jorge e nel finale fare persino un pensierino alla prima vittoria in MotoGP. SPETTACOLO Il podio racconta del 50o trionfo iridato di Marquez, capace di tirare fuori non si sa da dove un ultimo giro incredibile, il più veloce della gara, nel quale ha recuperato lo svantaggio di 778 millesimi da Lorenzo con il quale aveva iniziato l’ultima tornata, per precederlo di 249 sotto la bandiera a scacchi. E della battaglia feroce e senza sconti per il 3o posto tra Iannone e Rossi, con i due a passarsi e ripassarsi nei 4,5 chilometri finali, con 35 Andrea a prendersi l’abbraccio dei propri meccanici e Vale a recriminare nel box. Ma avrebbe potuto andare in qualsiasi altro modo, considerata la sostanziale parità tecnica con la quale le due Yamaha, la Honda e la Ducati si sono sfidate in 27 giri di pura adrenalina. «Quello che questi ragazzi hanno fatto è stato fantastico, meraviglioso. Oltre che molto corretto. Sono straordinari», il commento euforico di Carmelo Ezpeleta, il padre padrone della MotoGP che si gode un finale di stagione che più bello e incerto non potrebbe essere. INCERTEZZA Avrebbe potuto recuperare anche due terzi dello svantaggio Jorge, se Marquez non avesse attaccato con decisione a tre curve dalla fine in fondo alla discesa, per andare a prendersi la 5ª vittoria della stagione su una pista dove in MotoGP non aveva mai raccolto punti. Ma avrebbe anche potuto allungare Valentino, che dopo avere impiegato qualche giro a liberarsi delle pratiche Pedrosa e Crutchlow, a metà gara girava decisamente più veloce del compagno, in difficoltà con la gomma posteriore che scivolava, dando persino l’impressione di poter vincere. Uno strano rallentamento di Marquez nel 12° giro (Marc ha incolpato le gomme, Rossi ha fatto capire di avere parecchi dubbi), quando ormai la fuga iniziale di Lorenzo era finita, e poi la bagarre intensissima finale, col capolavoro di un doppio sorpasso tra la curva 10 e 11 di Iannone, fantastico a passare prima all’interno Marquez, appena scavalcato da Vale, e poi all’esterno lo stesso Rossi, sono invece costati punti preziosissimi al leader del Mondiale. Che con un Lorenzo così tenace, ora sa di non potersi più permettere calcoli (il sogno era vincere il titolo in Malesia) ma soprattutto deve evitare pericolosi passi falsi. «Solo alle 14.45 di domenica 8 novembre, a Valencia, capiremo chi è il campione del mondo». dice Vale. © RIPRODUZIONE RISERVATA PRIMA VOLTA Il suo succes- so, il numero 50 in carriera e il primo in MotoGP in Australia dopo le due macchie nere, come la bandiera del 2013 e la caduta a titolo in tasca l’anno scorso, è arrivato dopo un show, cui ha dato il suo decisivo contributo. «È stata una delle migliori battaglie in carriera in MotoGP, mi sono divertito e aver ottenuto il mio cinquantesimo successo qui, ed essere tornato al top dopo una stagione difficile è fantastico — ammette lo spagnolo della Honda, due volte iridato della classe regina —. All’inizio sono stato cauto per gestire la temperatura delle gomme che si stavano surriscaldando, poi ho sferrato l’attacco». TERZO UOMO Il suo sogno, segreto e non dichiarato, è di continuare su questa strada e vincere anche in Malesia e Valencia, per arrivare a quota 7 successi stagionali e dimostrare al prossimo campione del mondo che il più veloce resta sempre lui. L’unico rimpianto riguarda «la poca costanza stagionale su tutte le piste». A proposito della lotta iridata, il suo pensiero è semplice: «Rossi dipende solo da sé stesso perché a Lorenzo, che non molla e si sta dimostrando davvero molto competitivo, non basterebbe vincere le ultime due gare per essere sicuro del titolo». Marquez terzo incomodo fra i due, inutile negarlo. m.bri. © RIPRODUZIONE RISERVATA Marc Marquez, 22 anni, innaffia sul podio un suo meccanico EPA IL RIVALE Jorge: «Andrea? Lo avrei ucciso ora è un... amico» 1«Quando ha passato Vale, ho tirato un massimo la porta, ma lui ha sfruttato lo spazio al limite: non potevo permettermi di cadere. Quella è una curva stretta e non avevo grip all’anteriore, non potevo inclinarmi di più. Peccato». sospiro di sollievo. Non so come Marc abbia fatto a riprendermi ma non potevo cadere» INVIATO A PHILLIP ISLAND n accidenti sportivo a Marquez e una pacca sulle spalle di Iannone. La gara di Jorge Lorenzo a Phillip Island è tutta in quell’ultimo giro in cui, da una parte deve maledire Marc per il sorpasso a poche curve dal traguardo, vedendo così sfuggire il 7° successo stagionale e 5 preziosi punti, dall’altro ringraziare Iannone. L’abruzzese si sdebita del traino della qualifica, lasciando giù dal podio Rossi. Potrebbe essere una delle infinite «sliding doors» di questo Mondiale, con U Jorge che prova a pensare al lato positivo della scintillante cavalcata di Phillip Island. «Una delle gare più dure in carriera, di sicuro la più spettacolare in stagione per gli spettatori», con una semplice considerazione: «Io dovevo recuperare punti e l’obiettivo è stato centrato. Potevano essere 4 oppure 12, oppure potevo perderli e allora le cose si sarebbero messe male. Alla fine sono stati 7 e va bene». POR FUERA La gara di Jorge è stata generosa oltre l’immaginazione: è scattato in testa, fatto a sportellate, provato la fuga per due volte, regalato due sor- Jorge Lorenzo, 28 anni, con Andrea Iannone, 26, dopo la gara AFP passi show «por fuera» su Iannone e Marquez e dato il massimo. Fino alla terzultima curva, quando Marquez l’ha passato sfilandogli un successo che stava già assaporando. «Mi chiedo come abbia fatto a recuperare tutto quel gap (oltre 1”, un’enormità; n.d.r.) in un giro — dice Jorge un po’ amareggiato —. In frenata ho chiuso al MONDIALE APERTO: TANTE COSE POSSONO ANCORA SUCCEDERE JORGE LORENZO SULL’INSEGUIMENTO A ROSSI VALENTINO E IL TITOLO Si è visto un Lorenzo audace, che ancora una volta ha raccolto nel finale meno di quanto seminato in gara — era già successo a Indianapolis —, ma che stavolta è riuscito a mettere un avversario fra sé e Rossi: quel Iannone con cui ha scambiato sorrisi in conferenza dopo le scintille del sabato. Fra professionisti seri si deve fare così. «Iannone ha fatto una grande gara, mi ha dato una mano, sabato lo avrei ammazzato, adesso è il mio miglior amico: quando ho visto che aveva passato Valentino alla fine ho tirato un sospiro di sollievo». Rossi ha faticato un po’, ma su questo Jorge glissa: «La mia moto andava meglio della sua? Vuol dire che Forcada (il capotecnico, n.d.r.) ha fatto un buon lavoro e che si è meritato lo stipendio. Per il titolo è tutto aperto, possono succedere ancora tante cose: Marquez è molto veloce, qui Iannone è stato tosto e non sarà facile vincere le restanti due gare. La Malesia non appare facile se penso al mio 2014, ma ora abbiamo più esperienza, siamo più veloci e la mia squadra fa sempre grandi cose: sarà importante essere subito rapidi fin dai primi turni». Avversari e tensione potrebbero giocare un ruolo chiave. «Non so se Rossi dopo questa gara sia più agitato o meno, non importa. Io? Mi sento bene, nessuna pressione». Altri quattro giorni e la sfida ripartirà a Sepang. m.bri. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Motomondiale R GP Australia LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Iannone e la rossa coppia hard 1L’abruzzese sfrutta i Cv del Ducatone per sorpassi incredibili. Marquez: ultimo giro super LA GARA LA STATISTICA MONDIALE PILOTI ARRIVO POS PILOTA NAZ MOTO 1. SPA HONDA 2. LORENZO SPA YAMAHA a 0”249 3. IANNONE ITA DUCATI a 0”930 4. V. ROSSI ITA YAMAHA a 1”058 5. PEDROSA SPA HONDA a 5”062 6. M. VIÑALES SPA SUZUKI a 6”800 7. GB HONDA a 9”375 8. P. ESPARGARO SPA YAMAHA a 18”401 9. A. ESPARGARO SPA SUZUKI a 20”039 10. SMITH GB YAMAHA a 20”657 11. REDDING GB HONDA a 21”846 12. PETRUCCI ITA DUCATI a 22”840 13. DOVIZIOSO ITA DUCATI a 29”168 14. BAUTISTA SPA APRILIA 15. MILLER AUS HONDA a 40”192 16. BARBERA SPA DUCATI a 48”263 17. HERNANDEZ COL DUCATI a 48”572 18. BAZ FRA YAMAHA 19. LAVERTY IRL HONDA a 50”201 20. DI MEGLIO FRA DUCATI a 50”262 21. BRADL GER APRILIA a 50”277 22. ELIAS SPA YAMAHA a 1’20”942 23. WEST AUS HONDA a 1’23”454 M.MARQUEZ TEMPO/DISTACCO in 40’33”849 media 177,6 km/h CRUTCHLOW a 37”244 a 48”677 ● RITIRATI: al 18° giro HAYDEN (USA/Honda) e CUDLIN (AUS/Art). ● GIRO PIÙ VELOCE: il 27° di MARQUEZ in 1’29”280 media 179,3 Km/h ● DISTANZA GARA: 27 giri pari a 120,1 km POS PILOTA 1. V.ROSSI 2. LORENZO 3. M.MARQUEZ 4. IANNONE 5. PEDROSA 6. SMITH 7. DOVIZIOSO 8. CRUTCHLOW 9. PETRUCCI 10. P. ESPARGARO 11. A. ESPARGARO 12. M. VIÑALES 13. REDDING 14. HERNANDEZ 15. BARBERA 16. BAZ 17. BAUTISTA 18. MILLER 19. HAYDEN 20. BRADL 21 E. LAVERTY 22. NAKASUGA 23. PIRRO 24. DI MEGLIO 25. AOYAMA 26. TAKAHASHI 27. DE ANGELIS NAZ ITA SPA SPA ITA SPA GB ITA GB ITA SPA SPA SPA GB COL SPA FRA SPA AUS USA GER IRL GIA ITA FRA GIA GIA RSM PUNTI 296 285 222 188 165 158 153 107 97 96 88 84 78 49 30 28 28 17 16 11 9 8 8 8 5 4 2 QAT 25 13 11 16 10 8 20 9 4 7 5 2 3 6 1 - AME 16 13 25 11 10 20 9 6 8 7 4 1 2 3 5 - ARG 25 11 13 10 20 16 5 8 9 6 7 3 2 4 1 - SPA 16 25 20 10 8 7 13 4 11 9 5 3 6 2 1 - FRA 20 25 13 11 10 16 6 9 7 8 3 4 1 5 2 - ITA 16 25 20 13 11 7 10 9 5 6 3 4 2 1 8 - CAT 20 25 13 16 11 7 10 9 3 6 5 8 4 2 1 OLA 25 16 20 13 8 9 4 10 5 11 7 6 3 2 1 - GER 16 13 25 11 20 10 9 7 8 6 5 4 3 2 1 - INDY 16 20 25 11 13 10 7 8 6 9 2 5 3 4 1 - R.CEC 16 25 20 13 11 9 10 6 8 7 4 5 1 3 2 - GB 25 13 8 11 9 16 20 7 5 10 3 6 4 2 1 RSM 11 25 9 7 20 8 5 10 6 2 16 13 1 4 3 - ARA 16 25 13 20 8 11 9 7 10 5 4 6 3 1 2 - GIA 20 16 13 25 9 11 10 5 6 2 7 3 8 1 4 - AUS 13 20 25 16 11 6 3 9 4 8 7 10 5 2 1 - 362 310 237 120 33 28 2 25 11 20 5 - 16 25 20 8 1 - 25 16 20 9 2 - 25 20 10 9 1 - 25 13 16 7 4 1 - 25 13 20 9 4 2 - 25 16 13 10 8 6 1 25 20 13 7 1 - 16 25 11 6 2 - 20 25 11 5 - 25 20 13 7 1 3 - 25 11 20 7 6 1 20 25 10 6 13 1 - 25 20 13 10 3 - 20 25 11 5 - 20 25 16 10 2 - COSTRUTTORI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI YAMAHA FORWARD APRILIA ART LE PAGELLE di PAOLO IANIERI IL MIGLIORE ANDREA IANNONE 26 ANNI 9,5 Vincitore morale Abile a gestire la velocità Ducati: il futuro è suo Non ha vinto, eppure ha vinto. Una grandissima gara quella di Andrea, capace di sfruttare la velocità supersonica della Ducati, ma altrettanto bravo a infilarsi in pertugi impossibili, duellando alla pari con i mostri sacri del motociclismo e un doppio sorpasso su Rossi e Marquez da cineteca. Nel finale poteva «aiutare» il Mondiale di Rossi, invece lo ha attaccato senza timore. Con lui l’Italia delle due ruote ha un futuro CIAMILLO E CASTORIA 9,5 8,5 MARQUEZ Il 50o successo è arrivato dopo una gara intensissima, con un ultimo giro straordinario, nel quale ha girato 1” più veloce di Lorenzo. Torna arbitro del Mondiale GETTY LORENZO Recupera punti importantissimi per il Mondiale dopo una gara ad elastico, ma nell’ultimo giro avrebbe dovuto provare a gestire i 7 decimi su Marquez. Luci e ombre CIAMILLO 7 GLI ALTRI P. ESPARGARO 6,5 Finisce ottavo: un piazzamento onesto; MILLER 6,5 Il migliore delle Open; SMITH 6 Gara senza acuti; REDDING 6 Tutta la gara nella scia di Smith; BAUTISTA 6 A punti in una gara difficile; A. ESPARGARO 5 Battuto sonoramente dal compagno; BARBERA 5 Nessun lampo; HAYDEN 5 Ritiro amaro; BAZ 5 Naviga sempre nelle retrovie; LAVERTY 5 Non si vede mai; WEST 5 Ultimo, ma era impossibile chiedergli di più; DI MEGLIO 4,5 Non è da MotoGP; HERNANDEZ 4 Ormai è scomparso dai radar; BRADL 4 Gara disastrosa, come l’intero weekend australiano; ELIAS 4 Chiude a distanza siderale; CUDLIN S.V. Pochi giri ed è costretto al ritiro per la rottura del cambio MOTO2 CRUTCHLOW Nelle prime fasi il pilota di Cecchinello è battagliero e incisivo, poi nel finale cala un po’ il ritmo, ma disputa comunque una buona gara CIAMILLO 8 ROSSI Risorge dopo prove difficili, ma rispetto ai tre che lo precedono è sempre un po’ più in difficoltà. E nel finale perde il duello tutto italiano con Iannone GETTY IMAGES 6,5 5,5 PEDROSA Del Dani che ha entusiasmato nelle ultime due gare, a Phillip Island non c’è traccia. Lotta sempre con il secondo gruppo, non è mai incisivo e a suo agio CIAMILLO PETRUCCI Che fine ha fatto il Danilo che brillava sino a un mese fa? Mai convincente, ma almeno dopo due cadute trova qualche punto che lo mantiene al nono posto del Mondiale ANSA 8 VIÑALES Il ragazzino della Suzuki cresce a vista d’occhio: grandi qualifiche e grande gara, chiusa nella scia di Pedrosa. Un talento che farà grandi cose GETTY IMAGES 4 DOVIZIOSO Il paragone con Iannone è impietoso. Va bene che la pista non gli piace, ma non si possono prendere 29 secondi in questa maniera. A Sepang deve riscattarsi AFP MOTO3 ARRIVO PILOTI POS PILOTA NAZ MOTO 1. RINS SPA KALEX 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. LOWES BALDASSARRI NAKAGAMI SIMEON SALOM ZARCO KALLIO A. MARQUEZ KRUMMENACHER MORBIDELLI SCHROTTER CORSI CARDUS LUTHI SYAHRIN RAFFIN SIMON VIERGE HOOK SHAH E. PONS L. ROSSI A. PONS WAROKORN GB ITA GIA BEL SPA FRA FIN SPA SVI ITA GER ITA SPA SVI MAL SVI SPA SPA AUS MAL SPA FRA SPA THA SPEED UP KALEX KALEX KALEX KALEX KALEX SPEED UP KALEX KALEX KALEX TECH 3 KALEX SUTER KALEX KALEX KALEX SPEED UP TECH 3 KALEX KALEX KALEX TECH 3 KALEX KALEX TEMPO/DISTACCO 39’00’’084 media 171 km/h a 6’’633 a 10’’408 a 15’’536 a 16’’205 a 17’’241 a 20’’456 a 21’’883 a 24’’473 a 24’’559 a 35’’103 a 36’’583 a 36’’588 a 36’’642 a 38’’115 a 47’’215 a 47’’254 a 47’’305 a 47’’382 a 47’’963 a 55’’273 a 58’’441 a 59’’229 a 1’00’’321 a 1’26’’478 ● GIRO PIÙ VELOCE: il 10° di RINS (SPA/Kalex) in 1’32’’880, media 172,4 km/h NAZ PUNTI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. FRA SPA SPA GBR GER SVI BEL ITA GIA GER ITA ITA SPA SVI FIN SPA SPA 318 214 206 172 145 143 107 89 82 78 72 72 69 62 62 60 58 ZARCO RINS RABAT LOWES FOLGER LUTHI SIMEON MORBIDELLI NAKAGAMI CORTESE BALDASSARRI CORSI A. MARQUEZ AEGERTER KALLIO SALOM SIMON COSTRUTTORI 1. 2. 3. 4. KALEX SPEED UP TECH 3 SUTER 395 194 38 18 Giovanni Cortinovis na settimana dopo il compagno Dani Pedrosa, anche Marc Marquez festeggia le 50 vittorie nel Mondiale: diventano così 9 i piloti ad aver tagliato il traguardo dei 50 GP vinti e ben 4 sono spagnoli. Curiosamente, anche Lorenzo nel 2013 e Rossi nel 2002 avevano raggiunto quota 50 successi in Australia. Il primo ad arrivare a 50 vittorie è stato il 3 luglio 1966 Mike Hailwood, nella classe 250 del GP Belgio: Mike the Bike si è spinto fino a 76 trionfi, per poi dedicarsi alle auto. Tre anni dopo, Giacomo Agostini ha festeggiato le 50 vittorie, in 350 al GP Ulster. Negli anni Settanta sono arrivati a 50 Phil Read (al GP Repubblica Ceca 1974 in 500) e Angel Nieto (125, GP Germania Ovest 1978). Nel 1998 è stata la volta di Mick Doohan, al GP Germania della 500. U PRIMATO Marquez strappa un altro primato a Valentino, diventando il più giovane a festeggiare i 50 trionfi: ci è riuscito a 22 anni e 243 giorni, cioè un anno e 3 giorni prima del pesarese. Al 3° posto scivola Hailwood, con 26 anni e 92 giorni, mentre Lorenzo è 4° con 26 anni e 169 giorni. Quinto è Agostini con 27 anni e 61 giorni. I restanti piloti ce l’hanno fatta solo dopo i 30 anni: Read addirittura a 35 anni e 236 giorni. A meno di un rientro di Casey Stoner, fermatosi a 45 GP vinti, non si vede chi possa arrivare a 50 vittorie nel prossimo lustro: tra i piloti in attività i più vincenti sono Mika Kallio, Maverick Viñales, Nicolas Terol e Alvaro Bautista con 16 vittorie a testa. Ancora più difficile che ci riesca un italiano: Andrea Iannone ha 12 vittorie, Andrea Dovizioso 10 e Romano Fenati 6. Marco Melandri (22 GP vinti) pare infatti indirizzato in Superbike. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CALENDARIO PILOTI ARRIVO POS PILOTA Marc meglio di Valentino: il più giovane a 50 vittorie POS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO 1. OLIVEIRA POR KTM in 37’34”742 media 163,3 km/h 2. VAZQUEZ SPA HONDA 3. B. BINDER S.AF KTM a 0”161 4. NAVARRO SPA HONDA a 0”170 5. KORNFEIL R.CEC KTM a 0”288 6. a 0”132 FENATI ITA KTM a 1”006 7. OETTL GER KTM a 6”200 8. I.VIÑALES SPA KTM a 6”253 9. MASBOU a 6”322 FRA HONDA 10. GARDNER AUS MAHINDRA 11. HERRERA SPA HUSQVARNA 12. KHAIRUDDIN MAL KTM a 10”088 13. PAGLIANI ITA MAHINDRA a 16”294 14. HANIKA R.CEC KTM 15. MARTIN SPA MAHINDRA a 17”814 16. TONUCCI ITA MAHINDRA a 18”205 17. ANTONELLI ITA HONDA a 37”921 18. CARRASCO SPA MAHINDRA 19. SIMPSON AUS KTM a 7”567 a 7”573 a 17”792 a 42”463 a 1’24”024 ● GIRO PIÙ VELOCE: il 3° di BAGNAIA (ITA/Mahindra) in 1’36”532, media 165,8 Km/h POS PILOTA NAZ 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 19. 20. 25. 29. 31. 32. GB POR ITA ITA ITA SPA S.AF SPA SPA SPA GB ITA FRA GER R.CEC BEL ITA ITA ITA ITA ITA ITA KENT OLIVEIRA BASTIANINI FENATI ANTONELLI VAZQUEZ B. BINDER NAVARRO I. VIÑALES QUARTARARO MCPHEE BAGNAIA MASBOU OTTEL KORNFEIL LOI LOCATELLI MIGNO DALLA PORTA MANZI PAGLIANI FERRARI COSTRUTTORI 1. 2. 3. 4. HONDA KTM MAHINDRA HUSQVARNA PUNTI 244 204 188 165 161 155 126 121 103 92 77 73 70 66 63 56 33 30 13 7 3 1 375 291 113 85 29/3 Qatar (1. V.Rossi) 12/4 Americhe (1. M.Marquez) 19/4 Argentina (1. V.Rossi) 3/5 Spagna (1. Lorenzo) 17/5 Francia (1. Lorenzo) 31/5 Italia (1. Lorenzo) 14/6 Catalogna (1. Lorenzo) 27/6 Olanda (1. V.Rossi) 12/7 Germania (1. M.Marquez) 9/8 Indianapolis (1. M.Marquez) 16/8 Repubblica Ceca (1. Lorenzo) 30/8 Gran Bretagna (1. V. Rossi) 13/9 San Marino (1. M. Marquez) 27/9 Aragon (1. Lorenzo) 11/10Giappone (1. Pedrosa) 18/10 Australia (1. M. Marquez) 25/10 Malesia (Sepang) 8/11 Valencia Motomondiale R GP Australia LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT «La beffa a Rossi? Ma io penso al mio Mondiale» LE CLASSI MINORI Baldassarri primo podio in Moto2 INVIATO A PHILLIP ISLAND una ingiustizia. Ma la Ducati che moto ha fatto?» per quei tre punti strappati a Valentino. «Gli avevo chiesto scusa, ma per me era troppo importante partire davanti e nei primi giri provare a far sì che non se ne andassero», chiude lì la faccenda Iannone. INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUS) u chiamale, se vuoi emozioni. «Alla fine del primo giro, quando ho capito come si metteva la gara, ho messo il cuore sul serbatoio della Ducati e me lo sono ripreso solo alla fine». Andrea Iannone è stato il grandissimo protagonista della domenica di Phillip Island. Perfetto a sfruttare le doti velocistiche della sua GP15, che sul rettilineo d’arrivo sfrecciava a velocità siderale lasciandosi alle spalle Honda e Yamaha. Precisissimo quando si è trattato di ingaggiare un duello dopo l’altro. Glaciale nell’attimo decisivo a due curve dalla fine, quando non si è fatto venire il braccino davanti alla possibilità di buttare giù dal podio l’amico Valentino Rossi. «Pentito?» prova a buttarla lì un giornalista in conferenza stampa, ricevendo in cambio un’occhiata da incenerirlo sul posto. «Non sono pentito, sono contento piuttosto, ho fatto una gara incredibile, una delle miglio- T MENO MALE CHE IL GABBIANO SI È ALZATO IN VOLO. LO AVESSI PRESO CON LA RUOTA, SAREI CADUTO ANDREA IANNONE PILOTA DUCATI ri della mia vita. E il podio era importante, dopo essere sempre stato veloce nelle ultime gare e averlo confermato anche sabato in qualifica». FAVORE RICAMBIATO Sabato Andrea si era sentito i rimbrotti di Jorge Lorenzo per averne sfruttato la scia, ieri nel parco chiuso lo spagnolo gli ha accarezzato la testa per ringraziarlo BRIVIDO Quel gabbiano che alla fine del 2o giro gli è decollato davanti, poteva rovinare tutto. «Meno male che si è alzato in volo, lo avessi colpito con la ruota sarei caduto — dice Andrea —. Ho sentito “bum” e in quel momento mi sono un po’ innervosito. Il piano era di non farmi superare da Marc e Jorge nei primi 5-6 giri, ma mi sono rimesso tranquillo e la strategia ha funzionato benissimo. Nell’ultimo curvone recuperavo e in rettilineo volavo». IDEA VITTORIA Volava e sognava la grande impresa, Andrea. «Vincere? Sì, ci ho creduto e ci ho pensato, ma a fregarmi è stato Marc. Perché recuperavo su Jorge, ma Marc in frenata era più forte di me, soprattutto ai due tornantini lui era incredibile e guadagnava tantissimo. Però la Ducati che moto ha fatto? anny Kent fallisce l’appuntamento con il titolo della Moto3 e inizia a tremare. Il britannico cade al 14° giro, travolgendo Antonelli e coinvolgendo Bastianini, eliminandolo dalla lotta per il Mondiale. Oliveira sfrutta l’occasione, vince e si porta a -40. Solco enorme, con 50 punti in palio, ma l’abbrivio è tutto dalla sua parte, visto che gliene ha recuperati 70 nelle ultime 4 gare. Kent nervoso: «Sono deluso, ho perso punti, due italiani m'hanno colpito, prima Bagnaia (entrata fuori misura e ritiro al 10° giro; n.d.r.) poi Antonelli». Analisi sbagliata: l’incrocio delle linee è opera sua. Secondo Vazquez, 3o Binder, 6o Fenati, 13o il debuttante Pagliani. D 1Iannone: «Non essere nei primi 3 sarebbe stata Paolo Ianieri La gioia di Andrea Iannone sul podio per il 3o posto a Phillip Island AFP Perché è vero che siamo veloci, ma stiamo migliorando anche in curva e questo è importante per il futuro. Non ho vinto, però ho fatto una battaglia incredibile con i migliori e non è così scontato che possa accadere. Io ho sempre creduto di essere forte, ma anche quando pensavo di avere ragione mi sono messo in discussione, ascoltando i tecnici e andando in pista per capire se dalle loro parole potevo imparare qualcosa. E questo mi ha permesso di arrivare in alto». APPLAUSI Il doppio sorpasso a Marquez e Rossi al penultimo giro è forse la manovra più bella della stagione. «Ma in carriera ne ho fatti tanti di belli, a Marc soprattutto in Moto2. Ma que- sto, oltre che bello, è stato fondamentale, perché se non fossi passato lì, difficilmente poi avrei potuto lottare per il podio. Se poi non fossi finito lungo alla prima curva, forse avrei potuto prendere anche Jorge». PODIO GIUSTO Di aver dato un dispiacere a Rossi, giustamente non se ne cura: «Io devo pensare al mio Mondiale, se non sei in lotta per il titolo, devi pensare a sfruttare le occasioni, quando ti si presentano. E se dopo un fine settimana così non fossi salito sul podio, credo proprio che sarebbe stata un’ingiustizia. Sì, questo terzo posto me lo sono proprio meritato. E adesso a Sepang…». GIOIA ITALIA In Moto2 c’è gloria per l’Italia grazie al primo podio in carriera per Lorenzo Baldassarri, 3o. Vince Rins, ora 2o nel Mondiale, davanti a Lowes. È il secondo podio tricolore stagionale dopo quello di Morbidelli a Indianapolis. Dopo lo champagne Baldassarri, che fa parte della VR46 Riders Academy di Rossi, è felice e spaesato: «Sapevo di poter far bene, ma non mi aspettavo il podio. Adesso bisogna continuare così». m.bri. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA SUPERBIKE IN QATAR L’Aprilia fa volare Torres Ma il futuro è incerto ● LOSAIL (Qatar) Che Aprilia nel deserto! Nell’epilogo Superbike il supermotore RSV4 ha fatto decollare Jordi Torres, 28enne spagnolo al primo successo Mondiale, e il veterano Leon Haslam, 32. Dopo 52 trionfi SBK (14° doppietta) il futuro dell’Aprilia però resta incerto: l’impegno in MotoGP 2016 assorbirà risorse ma sarebbe peccato mortale mandare in pensione questa meraviglia tecnologica. Che stavolta non ha dato scampo alla Kawasaki del neoiridato Jonathan Rea, piegato da Torres e poi ai box col motore rotto. In gara 2 è stata la Ducati del formidabile Chaz Davies (2° nel Mondiale) ad impegnare Haslam imprendibile sul dritto e perfetto all’ultima curva. Alla festa in Qatar è mancato Max Biaggi infortunato in allenato: a Misano e Malesia i due ufficiali se li era bevuti. Arrivo - Gara 1 (17 giri): 1. Torres (Spa-Aprilia) in 33’40”883; 2. Rea (GBKawasaki) a 0”726; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a 6”579; 4. Davies (GB-Ducati) a 7”889; 5. Van der Mark (Ola-Honda) a 13”512; 6. Haslam (GB-Aprilia) a 17”775. Gara 2: 1. Haslam in 33’38”789; 2. Davies a 0”110; 3. Sykes a 0”388; 4. Van der Mark a 7”653; 5. Guintoli 14”487; 10. Badovini (ItaBMW). Mondiale: 1. Rea punti 548 (campione del Mondo); 2. Davies 436; 3. Sykes 415. Paolo Gozzi TACCUINO EURO F3 RALLYCROSS Giovinazzi vince gara-2 Peugeot iridata ● (an.gat.) Ad Hockenheim, nell’ultimo atto dell’Euro F3, Antonio Giovinazzi vince gara-2 ed è 3° nella terza manche, laureandosi vice campione alle spalle di Felix Rosenqvist. In gara-1 primo successo per Stroll. ● (an.gat.)La tappa del mondiale rallycross a Franciacorta al norvegese Andreas Bakkerud (Ford Fiesta). Titolo costruttori alla Peugeot. Ritiro per Gigi Galli (Kia Rio). DTM AL MUGELLO Wehrlein campione Gattuso tricolore GT ● (an.gat.) Pascal Wehrlein (Mercedes) vince il campionato Dtm a Hockenheim. A 21 anni è il più giovane pilota a vincere il turismo tedesco. Le gare sono andate a Timo Scheider e Jemie Green. Edo Mortara 4° dopo il ritiro in gara-1. ● (an.gat.)Stefano Gattuso sulla Ferrari 458 Italia conquista il tricolore GT. Nella GT Cup vittoria per i fratelli Pastorelli (Porsche 997) mente Valentina Albanese (Seat Leon) conquista il Turismo Endurance. 37 FORNITORE UFFICIALE SCI ALPINO 38 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Ciclismo R In Sardegna LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Tutti pazzi per lui Mille in bici con Aru 1Che festa a Villacidro per il ritorno del re della Vuelta «Orgoglioso di voi, in salita mi spinge il vostro sostegno» Fabio Aru, 25 anni, circondato dagli amatori al via della pedalata organizzata in suo onore a Villacidro LODDI Ciro Scognamiglio INVIATO A VILLACIDRO (MEDIO CAMPIDANO) twitter@cirogazzetta ai visto che bello?». Sono da poco passate le 3 del pomeriggio quando Fabio Aru pronuncia una frase che è banale solo all’apparenza. Perché lui e le autocelebrazioni sono soliti viaggiare su due binari paralleli, però il vincitore della Vuelta non poteva restare indifferente all’abbraccio appassionato che il paese, Villacidro, la regione, la Sardegna, e i tifosi gli hanno riservato rendendo difficile da dimenticare la prima edizione «H della “PedalAru”. Celebrazione ideale della stagione della consacrazione per il venticinquenne dell’Astana, capace anche del secondo posto al Giro d’Italia. ATMOSFERA La giornata è dolce. L’isola, che Fabio ha lasciato ragazzo per diventare campione, regala refoli di una bellissima estate tardiva. I bambini cominciano a scorrazzare in bici per Villacidro di buon mattino. L’appuntamento non si può perdere e Aru non li delude: arriva poco dopo le 9.30, pedala prima con loro e poi con gli adulti per un’altra ora, prima del pranzo comune. Un migliaio in tutto, ma i presenti so- Japan Cup, Ulissi 2° nell’ultima dell’anno Lo beffa Mollema ● Diego Ulissi vicino alla vittoria nell’ultima gara dell’anno. Sulle strade di Utsunomiya, che nel ‘90 ospitarono il Mondiale, il toscano della Lampre-Merida ha acceso gli ultimi chilometri ma nello sprint tra i quattro fuggitivi è stato battuto solo dall’olandese Bauke Mollema (Trek), con il giapponese Arashiro 3° (nel 2016 sarà compagno proprio di Ulissi) e l’olandese Gerts 4°. Diego chiude così il 2015 con due vittorie: la tappa del Giro di Fiuggi e il Pantani. no di più e la piazza dedicata allo scrittore Giuseppe Dessì straborda per l’entusiasmo. «Siete il mio orgoglio — dice Aru dal palco —. Ormai sono diverse volte che ho parlato a un pubblico ampio, ma di solito i visi non li conosco. Stavolta no, guardo in giro e vedo tante facce conosciute. Anche quando sono a migliaia di chilometri, e magari sto facendo fatica in salita, il pensiero del vostro sostegno mi spinge a non mollare». ONORI La consegna dei premi diventa una processione. Fabio stringe gli affetti più cari: ci sono papà Alessandro, mamma Antonella, il fratello minore Matteo, la fidanzata Valentina. E anche chi lo circonda più spesso durante la stagione: lo scudiero Paolo Tiralongo, il d.s. Giuseppe Martinelli, il massaggiatore Umberto Inselvini, il manager Alex Carera, il preparatore Maurizio Mazzoleni e Olivano Locatelli, che lo dirigeva quando correva tra gli Under 23. Ma sono le facce meno note, pescate tra pubblico e palco, a regalare storie preziose. C’è Ignazio Aru, professionista dal 1958 al 1964 ma mai al via del Giro d’Italia: «Forse siamo parenti alla lontana. Mi piace come corridore, ma più come uomo. È educato, ha rispetto. Ringrazia sempre la squadra, per prima cosa». C’è Monsignor Corrado Melis, che lo aveva battezzato. C’è Max Caria, il primo alpinista sardo oltre gli 8.000 metri che adesso vuole scalare l’Everest. O ancora Ezio Tironi, il presidente della Palazzago (team Under 23 di Aru) che racconta di quando lo aveva soprannominato “Paracarro” perché in una gara si staccò in discesa dal gruppo di testa… A Fabio hanno dedicato trofei (uno a forma di tegola), vini e poesie. Una gliel’hanno lasciata sull’uscio di casa. Un verso dice: «Hai fatto conoscere Villacidro nel mondo». Gli occhi di Aru brillano. È felice. «Hai visto che bello?». © RIPRODUZIONE RISERVATA COPPA DEL MONDO Cross, Italia show con Lechner e Bertolini rande Italia a Valkenburg (Olanda) nella 2a prova della Coppa del Mondo di cross, per la gioia del c.t. azzurro Fausto Scotti. Merito di Eva Lechner e di Gioele Bertolini. L’altoatesina, nonostante i problemi di jet-lag dopo il rientro da Rio de Janeiro, dove la scorsa settimana ha vinto il Test Event preolimpico di mountain bike, si è imposta dopo una gara d’attacco, rifilando 10” alla sta- G tunitense Antonneau e 21” alla ceca Havlikova. È il secondo successo in Coppa della carriera per la portacolori del Team Colnago, argento iridato 2014, che si era già imposta il 25 gennaio scorso a Hoogerheide, sempre in Olanda, e che grazie al 2° posto nella 1a prova a Las Vegas ora comanda la classifica di Coppa sulla belga Sanne Cant. Prima vittoria nel massimo cir- cuito, invece, per Bertolini, che tra gli Under 23 s’è preso il lusso di infliggere 18” alla speranza belga Iserbyt e 34” al francese Russo: anche il ventenne valtellinese è leader di Coppa. Da segnalare poi il 4° posto dello junior Jakob Dorigoni, mentre tra gli elite s’è imposto l’olandese Lars Van der Haar sui belgi Wout Van Aert e Sven Nys, ancora sulla breccia a 39 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eva Lechner, argento iridato 2014 39 IN SVIZZERA Annalisa Cucinotta, 29 anni, fu iridata juniores nel 2004 BETTINI Cucinotta super Un argento che sa di riscatto 1Agli Europei su pista la friulana è 2a nell’eliminazione Viviani-Consonni quarti nell’omnium Paolo Marabini i aspetti la medaglia della premiata coppia Viviani-Consonni, rimasta giù dal podio dell’americana per un punto, e alla fine, nell’ultima gara del programma, gli Europei su pista regalano all’Italia l’argento di Annalisa Cucinotta, seconda nell’eliminazione. T CARRIERA SPEZZATA Un argento che, mai come stavolta, vale oro, figlio della caparbietà, dell’orgoglio, della rabbia, con cui la 29enne friulana ha affrontato l’ultimo lustro di attività, una volta tornata in sella dopo i due anni di stop per il controverso caso doping che l’11 settembre 2009 le ha spezzato la carriera sul più bello, lei che nelle categorie giovanili aveva infilato in pista una bella collezione di medaglie — su tutte gli ori nello scratch ai Mondiali e agli Europei juniores 2004 — ed era in rampa di lancio per coronare il sogno olimpico. E poco importa se un tribunale della Repubblica le ha poi ridato giustizia: ormai nessuno poteva restituirle le occasioni perse, e il tempo passato a versare lacrime mentre nessuno le credeva e soprattutto le dava la possibilità di dimostrare la sua innocenza con l’esame del Dna. SETITMO CIELO Annalisa rinasce a Grenchen, Svizzera tedesca, alle spalle della «littorina» britannica Katie Archibald, imbattibile anche in quell’ultima volata tra le due superstiti di questa gara ad alto contenuto spettacolare che si chiama eliminazione, la stessa che sabato ci aveva dato l’argento di Consonni. Uno sprint ogni due giri, l’ultimo esce di scena finché ne restano due a contendersi l’oro. Troppo forte la scozzese, fresca regina anche dell’inseguimento, ma Annalisa è al settimo cielo ugualmente. «Sapevo di potermela giocare per il podio, purtroppo alla fine le energie erano al limite e la Archibald aveva una marcia in più — ha detto la friulana dell’Alè Cipollini, che quest’anno è tornata a vincere anche su strada, prima in Qatar e poi al Giro Rosa, dopo 7 anni di digiuno —. Sono contentissima comunque, questo argento ha un valore grandissimo. È il premio alla mia determinazione, non ho mai mollato anche nei momenti difficili. E penso di potermi cavare ancora qualche soddisfazione». GLI ALTRI La sua gioia consola in parte il clan azzurro per l’amarezza del podio sfiorato nell’americana da Elia Viviani e Simone Consonni, reduci dall’oro e dall’argento del giorno prima. Un misero punto è mancato per battere la Francia, alle spalle dei duetti di Spagna e Russia bravi a prendere il giro di vantaggio. E a nulla sono valse le sei volate a punti, di cui tre vinte: la Francia ne ha fallita solo una su dieci. In chiave olimpica sorride Simona Frapporti, che nell’omnium, con un bel finale, è risalita sino al 6° posto ed è tornata in corsa. Oggi sarebbe a Rio, ma mancano quattro prove. E ci sarà da soffrire. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENERGIA? SU CON Quando devi fare tante cose e hai bisogno di più energia c'è Sustenium Plus! Sustenium Plus ha una formula unica, con Creatina, Arginina, Beta Alanina, Vitamine e Sali minerali, studiata per trasformare i nutrienti in energia ed aiutarti a stare su tutto il giorno. 40 Pallavolo R L’Europeo in Bulgaria Dall’89 a oggi: solo due volte senza medaglia 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 O A O O B O A O Stoccolma Berlino Turku Atene Eindhoven Vienna Ostrava Berlino Julio Velasco Italia, il riscatto è «Europeo e Giochi questa squadra vale» 1In coro gli azzurri dopo il successo sulla Bulgaria che vale il podio: «Nelle ultime 18 gare perso solo 3 volte» Davide Romani INVIATO A SOFIA (BULGARIA) ulle montagne russe delle emozioni, l’ultimo giorno dell’Europeo per l’Italia rappresenta quello della gioia. Una gioia che va a cancellare, in parte, la delusione della semifinale persa con la Slovenia. «Dispiace molto non aver guadagnato la finale e la possibilità di giocarci l’oro» ammette Chicco Blengini al termine della sfida vinta con la Bulgaria. Il c.t. azzurro nel dopo Slovenia ha dovuto riannodare i fili di trasmissione dell’Italia apparsa smarrita sabato e sul pezzo ieri. «Con la Slovenia eravamo partiti tesi - ricorda Filippo Lanza, lo schiacciatore azzurro che con la Bulgaria si è ritrovato in ricezione -. C’era tanta paura di perdere. Non c’è rammarico, da quelle sconfitte bisogna imparare e farne tesoro. E noi lo abbiamo fatto da subito». S LACRIME E dalla lacrime di molti giocatori nel post partita della semifinale, è uscita una fiducia rinnovata che gli azzurri provano a raccontare. «Ci siamo detti di dimenticare quello che era successo sabato – dice Juantorena, che ha chiuso con il 52% in attacco e il 71% in ricezione -. Quella con la Bulgaria era la nostra finale e dovevamo giocarla al meglio per la medaglia». Un bronzo che arriva un po’ come una risposta agli scettici: «Nessuno in un mese e mezzo di lavoro di questo grup- po – aggiunge Max Colaci avrebbe mai pensato che potessimo ottenere due piazzamenti di questo tipo». Soprattutto perché nelle prime 4 dell’Europeo, tra le reduci dalla Coppa del Mondo c’è solo l’Italia: «Basta vedere dove sono oggi Russia e Polonia che insieme a noi hanno giocato in Giappone. Entrambe sono uscite ai quarti – dice un radioso Ivan Zaytsev -. Il pass per Rio e il bronzo europeo sono un grande risultato». GRUPPO Un risultato che l’Italia ha saputo ottenere uscendo da un brutto sabato così come in Coppa la vittorie decisive erano arrivate dopo il k.o. con gli Usa. «Con la Bulgaria siamo riusciti a «FINISCE UN’ESTATE BELLISSIMA. VOGLIO DEDICARE IL RISULTATO ALLA MIA FAMIGLIA E ALLA MIA RAGAZZA» SIMONE GIANNELLI PALLEGGIATORE ITALIA «L’ITALIA HA GIOCATO MEGLIO. DOPO LA DELUSIONE CON LA FRANCIA ERAVAMO UN PO’ SCARICHI» ALESSANDRO PIROLI VICE ALLENATORE BULGARIA dimostrare le qualità che abbiamo, non solo quelle tecniche – racconta il c.t. -. Sono orgoglioso di quello che ha dimostrato questo gruppo e sono soddisfatto di poter allenare questi ragazzi». Una squadra che da agosto si era fatta una promessa: «Per me e per questo gruppo nuovo è un bel riconoscimento – racconta Juantorena -. Il 3 agosto a Cavalese quando abbiamo iniziato a lavorare con Blengini ci eravamo detti di cercare di finire alla grande quest’estate. E così è stato, con due traguardi centrati». Una squadra che nel momento di difficoltà ieri è riuscita a trovare quelle risposte che invece sabato erano mancate: «La squadra ha reagito bene nei momenti difficili con un palasport caldo che spingeva la Bulgaria» ricorda Lanza. «Volevamo dimostrare che il nostro orgoglio è grande. Non ci meritavamo il 4° posto» aggiunge Zaytsev. VERSO RIO E ora con un anno di lavoro l’Italia guarda con ottimismo all’avventura olimpica. «Avere tempo per progettare e distribuire il lavoro e il riposo per produrre qualità ci permette di pensare positivamente verso Rio e preparare al meglio l’Olimpiade» taglia corto Blengini che invece in questa seconda parte di lavoro ha dovuto programmare sul breve periodo «che ha portato a 15 vittorie su 18 partite. In un lasso di tempo così breve sono un gran risultato». Ma quest’Italia, che ha acquistato questa nuova consapevolezza può e deve crescere in vista dell’appuntamento olimpico anche se il ritornello che tutti gli azzurri vanno ripetendo è lo stesso e se ne fa interprete Zaytsev, il solista di punta: «Questo gruppo ha la mentalità giusta per fare molto bene e provare a raggiungere traguardi importanti. Se una squadra, un gruppo ti porta a dare il 100% ogni giorno, sia in allenamento che in campo è tanto». E che fa raggiungere traguardi come questo bronzo a 24 ore da una cocente delusione: «Lo abbiamo conquistato con orgoglio» chiude Lanza. L’orgoglio di una Nazionale che in meno di 2 mesi si è ritrovata. © RIPRODUZIONE RISERVATA clic IL 19ENNE GIANNELLI MIGLIOR REGISTA PREMIATO ZAYTSEV ● I premi individuali dell’Europeo: MVP Antonin Rouzier (Fra). Palleggiatore: Simone Giannelli (Ita). Schiacciatori: Tine Urnaut (Slo) ed Earvin Ngapeth (Fra). Opposto: Ivan Zaytsev (Ita). Centrali: Teodor Todorov (Bul) e Viktor Josifov (Bul). Libero: Jenia Grebennikov (Fra). Fair play: Vladimir Nikolov (Bul) A-1 FEMMINILE Super Ortolani: Conegliano parte bene 1Batte Bergamo all’esordio, facile Modena, Busto inciampa con Scandicci, Piacenza e Novara ok CONEGLIANO–BERGAMO 3-1 (29-31, 25-19, 25-23, 29-27) IMOCO CONEGLIANO: Robinson 18, Arrighetti 12, Bechis, Hodge 17, Adams 15, Ortolani 20; De Gennaro (L). Nicoletti, Barazza, Serena 4. N.e.: Vasilanthonaki, De Bortoli. All. D. Mazzanti FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Gennari 12, Paggi 8, Barun 8, Sylla 8, Aelbrecht 12, Lo Bianco 2; Cardullo (L). Plak 16, Mambelli 1, Frigo 4, Mori 1. All. S. Lavarini. ARBITRI: Zucca e Pozzato NOTE Spettatori: 4.731. Durata set: 36’, 25’, 30’, 34’: tot. 125’. Conegliano: battute sbagliate 16, vincenti 3, muri 12, seconda linea 10, errori 28. Bergamo b. s. 13, v. 9, m. 10, s.l. 8, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Robinson, 5 Ortolani, 4 Plak, 3 Hodge, 2 Gennari, 1 Adams. (a.r.) s.l. 1, e. 16. T.G. 6 Heyrman, 5 Diouf, 4 Horvath, 3 Parrocchiale, 2 Ferretti, 1 Bertone. (p.reg.) MODENA - FIRENZE 3-0 (25-20, 25-14, 25-20) LIU JO MODENA: Horvath 13, Bertone 5, Diouf 13, Di Iulio 9, Heyrman 18, Ferretti 1; Arcangeli (L), Gamba, Galeotti. N.e. Rivero, Folie, Squarcini, Scuka. All. Beltrami. IL BISONTE FIRENZE: Van De Vyver 1, Vanzurova 9, Calloni 6, Turlea 10, Perinelli 8, Ninkovic 6; Parrocchiale (L), Mazzini, Pietrelli. N.e.Negrini, Martinuzzo. All. Vannini. ARBITRI: Frapiccini, Turtù NOTE: Spettatori 1500 circa. D.s. 24’, 23’, 27’; tot. 74’. Modena: b.s. 7, v. 1, m. 13, s.l. 7, e. 11. Firenze: b.s. 3, . 4, m. 9, PIACENZA – MONTICHIARI 3-1 (25-15, 28-26, 20-25, 25-20) NORDMECCANICA PIACENZA: Marcon 13, Bauer 14, Ognjenovic 5, Meijners 19, Belien 9, Sorokaite 15; Leonardi (L), Pascucci, Melandri 1. Ne: Valeriano, Poggi (L), Petrucci e Taborelli. All. Gaspari METALLEGHE SANITARS MONTICHIARI: Dalia 2, Brinker 10, Sobolska 8, Tomsia 25, Barcellini 11, Gioli 9; Carocci (L), Mingardi, Lombardo. Ne: Lualdi e Zecchin. All. Barbieri ARBITRI: Cappello e Goitre NOTE: Spettatori 2400, incasso BOLZANO-NOVARA 1-3 16000. D.s. 21’, 31’, 26’, 27’; tot. 105’. Piacenza: b.s. 8, v. 8, m. 8, s.l. 6, e. 21. Montichiari: b.s. 6, v. 2, m. 12, s.l. 8, e. 22. T.G. 6 Tomsia, 5 Meijners, 4 Leonardi, 3 Bauer, 2 Marcon, 1 Gioli. (m.mar.) SCANDICCI - B. ARSIZIO 3 - 1 (25-16, 21-25, 30-28, 25-15) SAVINO DEL BENE SCANDICCI: Rondon 4, Loda 9, Toksoy-Guidetti 12, Nikolova 20, Fiorin 9, Stufi 16; Merlo (L), Alberti, Lotti, Pietersen 2. N.e. Scacchetti e Giampietri. All.: Bellano. UNENDO YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Degradi 5, Pisani 6, Lowe 9, Yilmaz 15, Fondriest 10, Hagglund 2; Poma (L), Cialfi, Negretti, Papa 11. N.e.: Badini. All.: Mencarelli. ARBITRI: Zavater e Vagni. NOTE Spett. 1.200. D.S.et: 25’, 29’, 37’, 24’: totale 115’. Scandicci: b.s. 9, b.v. 3, m. 14, e. 26. Busto: b.s. 14, b.v. 1, m. 5, e. 29. T.G. 6 Merlo, 5 Stufi, 4 Nikolova, 3 Fondriest, 2 Toksoy, 1 Yilmaz. (a.p.) Serena Ortolani, 20 punti LVF (20-25, 18-25, 25-19, 23-25) SUDTIROL NERUDA BOLZANO: Ikic 15, Manzano 10, Brcic 2, Martinez 11, Garzaro 6, Mari Steinbrecher 21; Paris (L), Newsome. N.e. Bertolini, Boscoscuro (L), Lazic, Veglia, Waldthaler. Allenatore: Fabio Bonafede. IGOR GORGONZOLA NOVARA: Bonifacio 6, Fabris 24, Cruz 17, Chirichella 12, Signorile 1, Bosetti 10; Sansonna (L), Rousseaux, Bruno (L), Malesevic, Bosio 1. N.e. Mabilo, Guiggi. Allenatore: Luciano Pedullà. ARBITRI: Piana e Gnani. NOTE - Spettatori: 1.400. D.s. 27’, 22’, 24’, 27’, tot: 100’. Bolzano: b.s. 7, v. 5, m. 5, s.l. 6, e. 29. Novara: b.s. 12, v. 8, m. 9, s.l. 6, e. 28. T.G. 6 Fabris, 5 Cruz, 4 Chirichella, 3 Steinbrecher, 2 Manzano, 1 Sansonna. (ni.ba) LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 2005 2007 2009 2011 2013 2015 O 6 10 A A B Mosca Smirne Vienna Copenaghen Sofia Roma Gian Paolo Montali di bronzo 41 Ippica R San Siro: vince Lovelyn Nel Jockey Club una tedesca «zittisce» Dylan Azzurri al top Zaytsev super fin dall’inizio 1Già dal primo turno di battuta di Ivan si è capito: 11 muri e sei ace per l’Italia L’eloquente gesto del fantino Starke mentre Lovelyn batte Dylan PERRUCCI ITALIA 3 BULGARIA 1 (25-20, 25-14, 23-25, 25-20) ITALIA: Juantorena 17, Buti 5, Zaytsev 26, Lanza 9, Piano 9, Giannelli 7; Colaci (L), Vettori, Antonov, Massari. N.e. Sottile, Anzani, Rossini (L), Sabbi. All. Blengini. BULGARIA: Yosifov 10, Bratoev, Penchev 1, Todorov 7, V. Nikolov 4, Aleksiev 9; Ivanov (L), Petkov, Gradinarov 2, Uchikov 15, Salparov, Agontsev. N.e. Zhekov (L), N. Nikolov. All. Konstantinov. ARBITRI: Zenovich (Rus) e Schürmann (Lie). NOTE Spettatori 10870. Durata set: 27’, 23’, 30’, 28’; tot. 108’. Italia: battute sbagliate 22, vincenti 6, muri 11, errori 31. Bulgaria: battute sbagliate 14, vincenti 6, muri 8, errori 25. ontro la Slovenia all’Italia non è mancato il giusto atteggiamento, ma semplicemente la tensione e la paura di perdere hanno giocato un brutto scherzo. Paure che ieri, nella finale europea per il bronzo, gli azzurri non avevano. Un linguaggio del corpo diverso, una reattività diversa. Tutti segnali che ti permettono di esserci nel momento di difficoltà che anche la Bulgaria c’è stato. Il primo indizio nel primo set con il primo turno di battuta di Zaytsev: 4 servizi al salto di grande pesantezza. Il primo break, il primo mattone psicologico nella costruzione che portava al bronzo. Il secondo indizio la presenza difensiva che contro C La gioia dell’Italia per il bronzo conquistato. Sono due le medaglie prese dagli azzurri in questa stagione TARANTINI la squadra di Giani era un po’ mancata. Un bel recupero di Colaci nel 1° set con contrattacco trasformato da Zaytsev e un paio di tuffi difensivi di Giannelli. E il terzo indizio che ha dato la prova definitiva che l’Italia era lanciata verso il terzo podio consecutivo all’Europeo l’hanno consegnata le statistiche. NUMERI Quelle d’attacco con Zaytsev al 60%, Juantorena e Lanza al 50%. Dati che poi nel prosieguo della gara sono andati in crescendo con l’opposto che ha toccato punte all’83% e chiuso con 26 punti. « Blengini prima della partita mi aveva chiesto: “vai dentro e tira ogni pallone a tutta”. E così ho fatto. Il primo turno in battuta è stato importante? Ci speravo che la squadra mi seguisse e così è stato» sorride Zaytsev. Un Italia che poi nel secondo set si è tolta anche la soddisfazione di battere un piccolo record. Il 25-14 del secondo set è il passivo più pesante inflitto dall’Italia alla Bulgaria andando a migliorare il 25-15 dell’Europeo 2013. E con tutti questi segnali, all’attesa reazione bulgara – Konstantinov ha provato a cambiare regista inserendo Agontsev per Bratoev – l’Italia ha saputo rispondere. Sfuggito il 3° gli azzurri non si sono scomposti piazzando l’allungo decisivo nel quarto. Con il punto finale di Matteo Piano, lui che chiude la finalina dell’Europeo con il 100% in attacco. g.l.p. LA FINALE Enrico Landoni ella cornice di pubblico ieri a San Siro nel convegno imperniato sul GP Jockey Club, nel quale è però mancato l’evento più atteso, il bis del nostro Dylan Mouth, «zittito» dalla tedesca Lovelyn, in sella alla quale il fantino Andrasch Starke ha concluso vittoriosamente con l’eloquente esultanza calcistica. B LA TEDESCA A condizionare l’esito della corsa è stato senza dubbio il fondo allentato, ma non si può dire che quella fornita dal portacolori della Effevi sia stata una prestazione superba. Costretto ad agire da front-runner, in mancanza di un adeguato supporto degli alleati, ovvero Bertinoro, mai entrato in corsa, e Cleo Fan, costretto ad arrancare dietro un brillante Duca di Mantova, Dylan Mouth ha finito così col fare la corsa per la preannunciata avversaria: Lovelyn. Alla tedesca, vincitrice delle Oaks 2015, per andare a segno è infatti bastato viaggiare tranquilla nella pancia del gruppo fino a 600 finali, dove, ultimata la fase di rullaggio, il pilota Starke, muovendo all’esterno, optava per il decollo. Le sue decise folate non hanno lasciato scampo al nostro miglior cavallo in allenamento, che al paletto dei 200 ha dovuto al- zare bandiera bianca ed accontentarsi della piazza d’onore, trascinandosi dietro il sempreverde Duca di Mantova. E’ il terzo successo tedesco in 4 anni, dopo quello di Novellist (2012) e Earl of Tinsdal (2013). GELO Sul pesage di San Siro calava quindi il gelo, accompagnato da un accenno di contestazione, che Stefano Botti, coraggioso a metterci la faccia, riusciva a soffocare. «Lovelyn è più forte, non c’è altro da dire. Il pesante poi ha condizionato Dylan. Ci voleva Celticus? Non saprei, per me se anche avesse corso, non sarebbe cambiato nulla». Questa l’analisi a caldo del trainer di Cenaia, che ha comunque confermato l’intenzione di presentare Dylan Mouth al Premio Roma, dopo il quale il portacolori di Villa dovrebbe andare in allenamento a Newmarket da Marco Botti. LE ALTRE A parziale consolazione per questa sconfitta, è comunque giuntò il brillante successo del fratellastro di Biz The Nurse, Biz Heart, nel Gran Criterium, davanti a Basileus e Gerrard’s Quest. Successo poi di Lohit, su Trust You e Harlem Shake, nell’Omenoni. Teutonico ancora il sigillo del Piazzale, vinto da Felician, su Sufranel e Brisanto. Di marca ceca invece il successo nella Gran Siepi (Gr. 1 – m. 4000), vinta da un capo all’altro dal sorprendente Chicago, seguito, nell’ordine, da Chiaromonte e High Master. © RIPRODUZIONE RISERVATA I RISULTATI Gran Siepi a Chicago Biz Heart fra i puledri Magie di Ngapeth e Rouzier Francia oro per la prima volta FRANCIA 3 SOFIA (BULGARIA) SLOVENIA 0 A (25-19, 29-27, 29-27) FRANCIA: Ngapeth 15, Le Roux 8, Rouzier 21, Tillie 7, Le Goff 5, Toniutti 2; Grebennikov (L), Pujol, Lafitte. N.e. Aguenier, Lyneel,Sidibe, Marechal, Rossard (L). All. Tillie. SLOVENIA: Urnaut 14, Kozamernik 5, Gasparini 14, Cebulj 6, Pajenk 6, Vincic 5; Kovacic (L), Sket 2, Klobucar, Pokersnik. N.e. Plot (L), Koncilja, Ropret, Pavlovic. All. Giani. ARBITRI: Pasquali (Ita) e Piasetski (Bie) NOTE – Sp. 10500. D.s. 24’, 34’, 33’; tot. 91’ Francia: b.s. 16, v.6, m. 4, e. 21. Slovenia: b.s. 15, v. 1, m. 4, e. 25. l 5° match-point la Francia di Laurent Tillie si laurea per la prima volta campione d’Europa. E lo fa con una magia di Earvin Ngapeth. Francesi che chiudono l’estate con la pancia piena. Prima la vittoria nella World League in Brasile e ora il successo nel torneo continentale. Francia che ora si candida come serie candidata alla vittoria nel preolimpico di Berlino a gennaio. Contro la Slovenia la Francia si mostra spietata. Dopo la rimonta con Italia e Bulgaria (sotto tutte e due le volte per 2-0) anche con la Slovenia gira la partita ribaltando un set che sembrava perso. Vinto bene il primo parziale chiuso al centro da Le Goff, nel 2° set la squadra di Tillie soffre e va sotto. Prima deve annullare 3 set point sul 24-21 per la Slovenia, poi altri due sul 25-24 e 26-25 prima di prendersi il parziale al 2° set point. E anche nel 3° i francesi chiudono nel testa a testa finale. Il finale è tutto di Ngapeth che prima mette per terra la pipe del 27-26 e poi con un colpo “in rovesciata” chiude i conti dell’Europeo. d.rom. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il match point di Ngapeth TARANTINI La Gran Siepi a Chicago: i risultati delle principali corse. Pr. Del Piazzale - (gr. 3) - m 1800: 1 Felician (A. Starke); 2 Sufranel; 3 Brisanto; 4 Brex Drago; Tot.: 4,67; 2,77, 2,32 (19,47) Trio: 64,06. Gran Criterium - (gr. 2) - m 1600: 1 Biz Heart (C. Fiocchi); 2 Basileus; 3 Gerrard’s Quest; 4 Royal Shaheen; Tot.: 7,81; 3,21, 2,58, 2,06 (37,45) Trio: 698,54. GP del Jockey Club - (gr. 1) m 2400: 1 Lovelyn (A. Starke); 2 Dylan Mouth; 3 Duca di Mantova; 4 Paradise; Tot.: 6,58; 1,00, 1,00, 1,00 (4,32) Trio: 54,43. GP Omenoni - (gr. 3) - m 1000: 1 Lohit (P. Aragoni); 2 Trust You; 3 Harlem Shake; 4 Universo Star; Tot.: 4,24; 1,86, 2,57, 1,68 (32,89) Trio: 182,45. ● OGGI QUINTÉ A PALERMO A Taranto non si corre per la pista allagata e e il quinté viene a Palermo: scegliamo Stella del Nord (2), Sahara Blv (7), Stacy Cup (4), Sol en Tu Frente (12), Stellaz (8) e Sere Nere Kyu (13) ● SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (15.05). ● BRAVO RISPOLI Umberto Rispoli ieri a Chantilly ha vinto il Prix du Conseil de Paris (gr. 2, m ) in sella a Ming Dynasty, allenato da Mikel Delzangles. ● BOLD EAGLE OK A Wolvega, in Olanda, il francese Bold Eagle (F. Nivard) ha vinto al record della pista di 1.12 il GP de l’Uet (m 2100) davanti a Billie de Montfort. 42 Basket R Serie A: 3a giornata Pistoia indiavolata Kirk monumentale Trento va a picco L'ANALISI di MASSIMO ORIANI TOSCANA E SICILIA IL MEGLIO ADESSO È LÌ 1Il pivot è il totem di una squadra che gioca n lituano di 33 anni, un azzurro argento olimpico di 40, un macedone che viaggia verso i 36, un croato di 39, un ungherese che di nome fa Zoltan, come il veggente della macchinetta al Luna Park del film «Big» con Tom Hanks di un po’ d’anni fa. Sembra l’inizio di una barzelletta. Invece i suddetti rispondono ai nomi di Jasaitis, Basile, Ilievski, Nicevic e Perl. Sono l’asse portante di Capo d’Orlando, che con due vittorie nelle prime tre partite (e avrebbero potuto essere tre avendo sfiorato anche il colpo a Venezia) si sta guadagnando di diritto il titolo di seconda squadra rivelazione del campionato. Seconda? Sì, perché la prima, anche se i segnali alla vigilia arrivavano da destra e da manca, è indubbiamente Pistoia di Enzino Esposito. Il ventello rifilato a Trento, dove il solo Wright non è bastato a salvare la baracca, è uno squillo al quale la A dovrebbe rispondere. Perché se è vero che le prime giornate sono solite portare risultati imprevedibili con molte squadre ancora alla ricerca dell’identità, lo è altrettanto che i risultati dei toscani non sembrano il frutto di demeriti altrui. Ancora troppo difficile delineare i contorni di chi potrà essere la squadra rivelazione, quella che potrà fare da guastafeste alle 4 big (che stanno ormai ingranando, il k.o. di Sassari ci sta dopo una settimana di viaggi tra Brianza e Turchia contro un’ottima Brindisi). Di certo, se dovessimo sbilanciarci, oggi diremmo Pistoia: un rischio minimo. U come una grande. Esposito: «Un play di 2.13» Vincenzo Di Schiavi TRENTO 54 PISTOIA 74 INVIATO A TRENTO ella sfida tra i due pivot copertina di questo avvio di campionato, Julian Wright e Alex Kirk, esce a braccia alzate il totem bianco di Pistoia, con quel suo tiro dalla media che gli permette di segnare da qualsiasi posizione e una capacità di leggere il gioco non comune per un lungo. «È un playmaker di 213 cm — dice Enzo Esposito — che capisce ogni situazione tattica e questo ci dà un grande vantaggio». L’ex Cavs ne infila 14 con 6 rimbalzi in 20 minuti, annichilendo l’energia di Wright, tenuto forse un po’ troppo seduto da Buscaglia. N SCUDETTO La rutilante Pistoia del Diablo spacca Trento nel secondo quarto, con quel 25-8 di parziale, che offre l’emblema del basket perfetto: mai un calo difensivo e là davanti è festa grande, grazie a una sublime rotazione di palla (11-5 il saldo degli assist all’intervallo) che regala a tutti o quasi un tiro pulito. E allora Filloy, che stravince il derby oriundo con Forray, non si fa pregare: tre triple di fila. Poi Czyz, Blackshear e un Moore impeccabile in regìa. A metà tempo è +14. Che diventerà anche più 20 grazie alla manina fatata di un ottimo Antonutti. È la banda Esposito, che si trova prima con Reggio Emilia, una delle big per lo scudetto, traguardo di certo esoso per i toscani, ma non per la qualità che in questo momento riescono a proporre. «Il piano partita — spiega un sorridente Esposito — era quello di restare attaccati al match fino in fondo per provare RISULTATI (17-14, 25-39; 39-59) DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 3 (0/2, 1/3), Sanders 4 (2/5, 0/3), Lockett 8 (4/7, 0/1), Pascolo 8 (3/9, 0/2), Wright 17 (7/11, 1/2); Poeta 5 (2/4, 0/3), Baldi Rossi 4 (1/3, 0/1), Flaccadori 2 (0/3, 0/2), Sutton 3 (1/3), Lofberg (0/1 da tre). N.e.: Lechthaler. All.: Buscaglia. GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Moore 10 (2/4, 2/3), Knowles (0/1, 0/4), Blackshear 7 (2/4, 0/3), Antonutti 13 (2/4, 3/4), Kirk 18 (8/12); Lombardi 2 (1/2, 0/3), Filloy 14 (1/4, 3/6), Severini 2 (0/1, 0/1), Czyz 6 (2/6), Mastellari 2 (1/1). All.: Esposito. ARBITRI: Lamonica, Sardella, Quarta. NOTE - T.l.: Tre 8/11, Pis 12/15. Rimb.: Tre 39 (Pascolo e Sutton 6), Pis 44 (Kirk 9). Ass.: Tre 10 (Wright 4), Pis 18 (Moore 7). Progr.: 5’ 7-9, 15’ 22-25, 25’ 37-55, 35’ 43-66. Max vantaggio: Tre 6 (17-11), Pis 23 (47-70). Spett.: 2750. IL NUMERO 34 I punti di distacco tra le due squadre nella valutazione: appena 50 per Trento, 84 per Pistoia IL POSTICIPO (20.45) Milano va ad Avellino Barac favorito su Lawal Sidigas col dubbio Green a vincerlo. Per un quarto ci siamo riusciti, poi abbiamo esagerato staccandoci definitivamente. Siamo stati bravi a gestire i loro tentativi di tornare in partita. Dove possiamo arrivare? Non lo so, ma possiedo una squadra sufficientemente matura per capire che mancano ancora 27 giornate e non è il momento di parlare o di guardare troppo avanti». Nella riflessione che Esposito propone su Wright sta il succo del match: «Non l’ha limitato solo Kirk, ma anche il buon lavoro difensivo». INCIAMPO Il collettivo appunto. Quello che Trento smarrisce senza neanche accorgersene. Strano vedere la pallacanestro di Buscaglia così scollata e individualista, punita da numeri che, dopo 20 minuti, suonano come una sentenza anticipata: 6 palle perse, 8/23 da due e 2/11 da tre. «Molti di quei tiri — spiega il coach trentino — sono nati da iniziative personali e isolamenti nemmeno tanto studiati. Quel secondo quarto ci ha condannati. Abbiamo giocato male. Ci sono molti aspetti da rivedere: dalla costruzione del gioco, alle palle vaganti dove arrivavano sempre prima loro, al contropiede nel quale abbiamo corso molto male». Trento fa le coppe, è salita di un altro gradino, facile dunque incespicare se non si fa la falcata giusta: «E noi dovremo imparare a farla perché le Coppe vanno giocate — conclude Buscaglia —. Avevamo poche energie, mercoledì torniamo in campo, dobbiamo entrare quanto prima in questo tipo di ritmo». Specie se poi alla domenica ti trovi squadre indiavolate come la splendida Pistoia. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PAGELLE di V.D.S. FORRAY E POETA NON PUNGONO FILLOY-ANTONUTTI COPPIA SUPER TRENTO Alex Kirk, 23 anni, pivot, ieri ha chiuso con 18 punti e 9 rimbalzi CIAMILLO-CASTORIA 5 FORRAY 5 Moore e Filloy lo asfaltano. Non trova un senso logico per entrare nel match. SANDERS 5,5 Partenza con 5 rimbalzi in 20’, poi cala la notte. LOCKETT 5 Pensa a prendere le misure su Blackshear, più che ad azzannare. Quando prova a farlo è troppo tardi. PASCOLO 5 Sveglio a rimbalzo, ma la manina rimane fredda troppo a lungo. Bussa sul match solo nel terzo quarto. Troppo poco. WRIGHT 5,5 Primo tempo da 9 punti con 4/7 al tiro e 3 rimbalzi, poi mette a posto lo score ma Trento ha già perso. POETA 5 Mira sbilenca e poche idee. Con lui in campo comincia la risalita di Pistoia. BALDI ROSSI 6 (IL MIGLIORE) Buca la zona bene. Cinque rimbalzi, uno dei meno peggio. FLACCADORI 5 Troppa frenesia: forzature in attacco e poi ingenuità dietro. SUTTON 6 Reattivo a rimbalzo (6) e in difesa, il suo lo fa. ALL. BUSCAGLIA 5 Non trova rimedi alla carestia offensiva nel secondo quarto, lasciando che i suoi scivolino in un dannoso individualismo. PISTOIA 8 MOORE 7,5 Buone letture (7 assist in 20’). Con lui la squadra gira. Imbuca anche due triple importanti. Insomma domina. KNOWLES 5 L’unico che non partecipa alla festa. Mira sbilenca (0/5) e gravato di falli. BLACKSHEAR 6 Fa poche cose e le fa bene. L’impressione è che abbia molti più cavalli nel motore: li tiri fuori. ANTONUTTI 7,5 Abile nel contenere la reattività di Pascolo, 8 punti nel 3° quarto con 2 triple che stroncano la rimonta trentina. KIRK 8 (IL MIGLIORE) Fa canestro da tutte le parti e capisce il gioco. Quei 14 punti nel primo tempo sono il lancio di Pistoia. LOMBARDI 6 Davanti non incide (1/5), ma dietro difende durissimo. FILLOY 7,5 Firma quasi da solo il 9-0 che innesca la grande serata di Pistoia. Da guardia, al fianco di Moore, fa la differenza. CZYZ 7 Nel primo tempo è la sponda ideale di Kirk. ALL. ESPOSITO 8 Difesa, collettivo, individualità. Riesce a mescolare tutto in una pallacanestro di livello eccellente. LE ALTRE GARE Venezia, blitz in scioltezza Ukic e i rimbalzi offensivi Torino parte bene poi crolla Varese fa festa con Pesaro GRISSIN BON REGGIO EMILIA 97 ACQUA VITASNELLA CANTU' DTS 92 VANOLI CREMONA PASTA REGGIA CASERTA 69 60 MANITAL TORINO UMANA VENEZIA 62 84 OPENNJOBEMETIS VARESE CONSULTINVEST PESARO 88 81 DOLOMITI ENERGIA TRENTO GIORGIO TESI PISTOIA 54 74 BANCO DI SARDEGNA SASSARI 78 ENEL BRINDISI 92 TORINO 62 VARESE 88 SIDIGAS AVELLINO EA7 MILANO VENEZIA 84 PESARO 81 OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 64 BETALAND CAPO D'ORLANDO 76 ORE 20-45 CLASSIFICA SQUADRA GRISSIN BON REGGIO EMILIA GIORGIO TESI PISTOIA ENEL BRINDISI BANCO DI SARDEGNA SASSARI UMANA VENEZIA BETALAND CAPO D'ORLANDO DOLOMITI ENERGIA TRENTINO EA7 MILANO SIDIGAS AVELLINO PASTA REGGIA CASERTA VANOLI CREMONA OPENJOBMETIS VARESE OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA MANITAL TORINO CONSULTINVEST PESARO ACQUA VITASNELLA CANTU' PT 6 6 4 4 4 4 4 2 2 2 2 2 2 2 0 0 G 3 3 3 3 3 3 3 2 2 3 3 3 3 3 3 3 V 3 3 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 0 0 P 0 0 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 3 3 F 280 233 251 261 226 225 217 163 145 181 235 201 187 199 227 232 S 232 205 217 257 207 206 223 142 160 185 240 229 222 243 239 256 PLAYOFF RETROCESSIONE PROSSIMO TURNO DOMENICA 25/10, ore 18.15 BRINDISI-TRENTO (24/10, ore 20.30) PESARO-BOLOGNA CANTU'-TORINO (24/10, ore 20.30) VENEZIA-CREMONA (ore 19) C. D'ORLANDO-REGGIO E. (ore 12) CASERTA-MILANO (ore 20.45) PISTOIA-AVELLINO VARESE-SASSARI (26/10, ore 20.45) Il coach della Sidigas Pino Sacripanti, 45 anni CIAMILLO ● (l.z.) Sidigas con il grande dubbio Green. Il play si è fermato in settimana per uno stiramento di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra, stamane ultimo provino ma appare difficile il recupero. Tutto ok per Pini nonostante qualche fastidio alla schiena. In casa Olimpia non fa parte della comitiva Andrea Amato: il giovane play, colpito da un attacco influenzale, è rimasto a Milano. Lo sostituisce il baby Davide Toffali, guardia di 1.94, classe ’98. Ballottaggio per il posto di centro tra Lawal e Barac, con quest’ultimo che potrebbe spuntarla ed essere più adatto contro i 214 cm dell’avellinese Cervi. Sono 33 i precedenti tra le due squadre con l’Olimpia che comanda 22-11. Andrea Cinciarini è a meno 15 punti dai 2000 segnati in carriera in A. (19-17, 31-39; 47-65) (22-16, 36-39; 61-51) MANITAL TORINO: Robinson 3 (1/5), Dawkins 12 (0/5, 4/6), Rosselli 5 (1/1, 0/2), Fantoni 7 (2/2), Ebi 3 (1/5); Ivanov 16 (6/9, 0/2), Miller 8 (3/6, 0/4), Giachetti 8 (3/11, 0/2). N.e. Mascolo, Blotto. All.: Bechi. UMANA VENEZIA: Jackson 10 (1/1, 2/3), Goss 9 (2/8, 0/4), Peric 13 (5/13, 1/3), Viggiano 7 (1/1, 1/4), Owens 4 (2/2); Bramos 6 (2/3), Tonut (0/1),Visconti 3 (1/1), Ruzzier 7 (2/3, 1/3), Ress 5 (1/2, 1/2), Ortner 20 (9/12, 0/1). N.e. Green. All.: Recalcati. ARBITRI: Martolini, Di Francesco, Rossi. NOTE – T.l.: Tor 16/22, Ven 11/12. Rimb.: Tor 38 (Fantoni 9), Ven 33 (Peric 10). Ass.: Tor 7 (Robinson 2), Ven 17 (Ruzzier 4). Progr.: 5’ 14-4, 15’ 29-26, 25’ 38-58, 35’ 50-66. Max vant.: Tor 10 (12-2), Ven 24 (60-84). F. ant.: Rosselli 32’43” (48-65). Spett. 2.900. OPENJOBSMETIS VARESE: Ukic 14 (3/8, 2/5), Cavaliero 6 (0/3, 2/7), Shepherd 11 (4/7, 1/3), Faye 19 (6/10, 0/3), Davies 15 (5/8); Varanauskas 2 (1/2, 0/1), Molinaro 1 (0/1), Campani 16 (5/8, 2/2), Ferrero, Thompson 4 (1/2, 0/2). Ne: Pietrini, Galloway. All.: Moretti. CONSULTINVEST PESARO: Christon 13 (3/11, 1/2), Lacey 17 (3/3, 3/6), McKissic 10 (2/4, 0/2), Sheldon 13 (2/2, 3/4), Walker 5 (2/6); Basile 2 (1/1), Gazzotti 8 (1/2, 2/5), Candussi 6 (3/3, 0/2), Ceron 7 (1/3, 1/7). Ne: Solazzi. All.: Paolini. ARBITRI: Paternicò, Weidmann, Calbucci. NOTE - T.l.: Var 17/23, Pes 15/20. Rimb.: Var 43 (Faye 14), Pes 35 (Gazzotti 8). Ass.: Var 21 (Ukic 8), Pes 14 (Christon 6). Progr.: 5’ 12-10, 15’ 28-23, 25’ 49-48, 35’ 77-67. Max vant.: Var 17 (74-57), Pes 6 (33-39). Spett. 3.412. TORINO (f.t.) Venezia parte male ma poi va sul velluto a Torino. Il quintetto di coach Recalcati paga una partenza diesel e consente alla Manital la prima fuga: tre triple di Dawkins in un minuto sembrano spaccare la partita, ma è solo un fuoco di paglia tanto che al 25’, sul 38-58, la partita è di fatto già in archivio. LA CHIAVE Ortner sale in cattedra e mette tutti d’accordo. All’austriaco bastano 23’ per salire a quota 20 punti con 5 rimbalzi e 2 assist, ma Venezia vola anche grazie alla brillantezza di Ruzzier. Torino paga l’amalgama che manca ancora, oltre alle assenze di White e Mancinelli. IL DATO Torino perde di 22 eppure vince a rimbalzo 38-33. I PROTAGONISTI Bechi: «Siamo partiti bene, poi però abbiamo fatto sempre più fatica a segnare». Recalcati: «Finalmente abbiamo giocato una partita di grande sostanza». VARESE (f.b.) Varese, trascinata da Faye, Campani e Davies, si fa guidare bene da Ukic e lascia a quota zero Pesaro, troppo leziosa e incapace di mettere a frutto i parziali: il 163 del secondo quarto porta solo a un massimo vantaggio molto timido (+6) e il 15-3 dell’ultima parte della gara non riesce a riacciuffare i lombardi. LA CHIAVE Nel terzo quarto, Varese ha la meglio sul pick and roll e cambia marcia in attacco. IL DATO Fanno la differenza i 16 rimbalzi offensivi contro i 9 di Pesaro, carente anche nel recupero palla (3 prese contro le 9 di Varese). I PROTAGONISTI Moretti: «Siamo ancora giovani: lavoriamo tanto per mettere insieme piccoli vantaggi e poi sprechiamo con errori da bambini». Paolini: «Ci siamo sentiti troppo bellini quando ci siamo portati in vantaggio, subendo la giusta punizione». 43 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Kadji ex inarrestabile Brindisi fa il colpo in casa dei campioni 1Il camerunese fa di G.D. HAYNES E LOGAN PROVA ESALTANTE REYNOLDS REGIA DA VERO LEADER SASSARI il vuoto sotto i tabelloni, Sassari va a sprazzi ma nel finale l’Enel tiene Giovanni Dessole SASSARI rindisi fa il colpaccio al PalaSerradimigni. Alla Dinamo non basta un terzo periodo stellare: l’Enel resta sul pezzo, domina a rimbalzo (46-24) e nei minuti finali dell’ultima frazione si regala un successo prestigioso e importante sul campo dei campioni d’Italia. «Abbiamo giocato un quarto molto bene e tre quarti molto male – dice coach Sacchetti –. Ci sta prendere 20 rimbalzi in meno in Eurolega, ma non nel campionato italiano». Kenny Kadji torna al PalaSerradimigni da ex. Formenti ritrova il suo passato, Zerini, in forse alla vigilia, parte in quintetto. Kadji è l’ex di turno, non accusa l’emozione e si rivelerà devastante con 25 punti e 14 rimbalzi, presente in difesa e in attacco. La chiave è l’area colorata: Varnado è subito out per falli, giocherà appena 8’, Alexander fa vedere mano educata, presenza e lampi di classe, ma cala alla distanza. Il primo tempo si chiude sul 18–26 Brindisi, Sassari insegue. Brian Sacchetti appoggia il -6 che manda Bucchi al minuto. Il Banco vive di lampi che però non abbagliano l’Enel, poggiata sui rimbalzi e agevolata dalla morbida difesa isolana. Scott fa la voce grossa, Sassari non si ritrova e a metà gara è sotto di 17. Il Banco non è lucido, Brindisi sente l’odore del sangue dei campioni d’Italia: è massimo vantaggio ospite, 37-51. Kadji affonda i colpi, la Dinamo che però prova a reagire. Haynes si sveglia e piaz- LE PAGELLE B Il dominatore della serata Kenneth Kadji, 27 anni CIAMILLO-CASTORIA 5,5 HAYNES 7 (IL MIGLIORE) Si accende nel terzo periodo, le sue 5 triple (5/7 a fine partita) riaccendono la speranza. PETWAY 5 Due falli nel primo quarto, il terzo a 3’ dalla fine del secondo. Poco per lui. LOGAN 7 Il professore tenta più volte di salire in cattedra. Lui c’è, ma non basta. ALEXANDER 6 Entra per Varnado, l’impatto è positivo, poi cala alla distanza. D’ERCOLE 6 Ci prova e si sbatte. Segna un canestro, sbaglia una tripla. Però ci prova. B. SACCHETTI 6,5 Chiamato in causa dai falli di Petway, approccia il match con la giusta grinta: 100% al tiro e 7 punti. STIPCEVIC 6,5 Ordinato, aggressivo, non smette mai di crederci. EYENGA 5,5 Il congolese ex Varese non entra mai in partita: 2 soli punti in 24’. VARNADO 5 Due falli nei primi 5’ di gara, poi anche il terzo anche su fischio discutibile. Il tutto in 8’. ALL. SACCHETTI 5,5 Lo dice lui a fine gara, sono mancate le alternative alle invenzioni dei piccoli. E sono mancati i rimbalzi. I TOP DELLA GIORNATA PUNTI 30 1. BRAD HESLIP CANTÙ 2. KENNETH KADJI SASSARI 3. MARQUEZ HAYNES SASSARI 4. DARJUS LAVRINOVIC REGGIO EMILIA 5. DAVID LOGAN SASSARI 25 24 24 20 RIMBALZI 14 1. MOUHAMMAD FAYE VARESE SASSARI BRINDISI 78 92 (18-26, 34-51; 69-72) DINAMO BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Haynes 24 (4/7, 5/7), Logan 21 (4/4, 2/8), Eyenga 2 (1/5), Petway 6 (3/4, 0/3), Varnado 4 (1/3); Devecchi (0/1), Alexander 7 (2/6, 0/2), D’Ercole 2 (1/2, 0/1), B. Sacchetti 7 (1/1, 1/1), Stipcevic 5 (0/4, 1/2). N.e.: Formenti e Marconato. All.: R. Sacchetti. ENEL BRINDISI: Reynolds 6 (3/5, 0/1), Banks 11 (3/6, 1/4), Scott 21 (6/8, 1/4), Zerini 5 (1/1, 1/2), Kadji 25 (11/15, 1/5); Cournooh 5 (1/2, 1/5), Harris 10 (3/4, 1/2), Cardillo, Milosevic 5 (2/3), Gagic 4 (2/7). N.e.: De Gennaro e Marzaioli. All.: Bucchi. ARBITRI: Seghetti, Mazzoni, Ursi. NOTE - T.l.: Sas 17/20, Bri 10/14. Rimb.: Sas 24 (Petway 5), Bri 46 (Kadji 14). Ass.: Sas 11 (Logan 7), Bri 20 (Reynolds 9). Progr.: 5’ 9-15, 15’ 27-35, 25’ 48-67, 35’ 78-82. F. ant.: Logan 21’29” (37-57). Max vant.: Sas mai, Bri 24 (37-61). Spett. 4545, incasso 81340. za cinque triple – quattro consecutive – che valgono il -10 (57-67). FIUME Sassari alza il ritmo, tiene in difesa, corre e sul 6270 manda Bucchi al minuto. Il fiume biancoblù è in piena, quindi straripa sul canestro di Haynes (69-70). Il Banco segna 35 punti nella sola terza frazione (8/8 da tre), uno in più di quanti mandati a referto nel primo tempo. L’ultimo quarto si apre sul 69-72. Parità a quota 74 a 7’44” dalla fine. Scatto pugliese, Dinamo in scia ma a tratti distratta e scarsamente presente a rimbalzo, l’Enel tiene e porta a casa il bottino grosso. «Abbiamo fatto una buona partita difensiva per 30 minuti – spiega Bucchi –, Sassari brava nel quarto periodo ma noi abbiamo avuto la forza mentale per stare nel match inceppando il meccanismo sassarese che era stato incredibile nel terzo quarto». © RIPRODUZIONE RISERVATA BRINDISI 7,5 2. KENNETH KADJI BRINDISI 3. HRVOJE PERIC BANKS 6,5 Quando chiamato in causa sa essere letale, può essere letale. Non al top, ma prezioso. REYNOLDS 7 Nove assist, gioca con autorità e fa girare la squadra. SCOTT 7,5 Una spina nel fianco biancoblù e cattura pure 10 rimbalzi COURNOOH 6 Entra, fa quel che dice Bucchi, porta il suo mattone alla squadra. HARRIS 6,5 Valida opzione offensiva sul perimetro con licenza di far male. MILOSEVIC 5,5 In dubbio alla vigilia, aggressivo in difesa. GAGIC 5,5 10’ sul parquet, 4 punti e 5 rimbalzi. Non parte in quintetto, non era la sua giornata. ZERINI 6 Poco appariscente, ma fa quel che deve. KADJI 8 (IL MIGLIORE) Nessuna paura, nessuna emozione. Piovra d’area colorata da 14 rimbalzi, cecchino da 25 punti. Trascinante e trascinatore. ALL. BUCCHI 7 Gestire il finale punto a punto di un match che sembrava già vinto è impresa tosta. Alla fine la spunta lui, e la spunta Brindisi. VENEZIA 4. MARCO CUSIN CREMONA 5. DERON WASHINGTON CREMONA 14 10 10 10 ASSIST 9 1. SCOTTIE REYNOLDS BRINDISI 2. DAVID LOGAN 8 8 7 7 SASSARI 3. ROKO UKIC VARESE 4. RONALD MOORE PISTOIA SERIE A-2 Cremona, il finale perfetto Capo d’Orlando non si ferma La panchina tradisce Caserta Bologna, il canestro è tabù CREMONA 69 BOLOGNA 64 CASERTA 60 CAPO D’ORLANDO 76 (21-16, 32-30; 51-50) (12-20, 23-38; 43-54) VANOLI CREMONA: Cazzolato 2 (1/1, 0/2), Turner 7 (2/6, 1/4), Washington 6 (1/2, 0/1), Southerland 5 (1/2, 0/5), Cusin 7 (3/6); Adegboye 9 (1/1, 1/5), Mian 9 (3/3, 0/3), Gaspardo (0/1), Biligha 6 (1/2), McGee 18 (1/4, 4/6). All.: Pancotto. PASTA REGGIA CASERTA: El-Amin 9 (2/4, 1/4), Cinciarini 12 (2/8, 1/3), Downs 9 (3/8, 1/4), Jones 11 (5/8, 0/4), Hunt 6 (3/7); Amoroso 11 (1/3, 2/7), Gaddefors 2 (1/2, 0/2), Ghiacci. N.e.: Gravina, Ingrosso. All.: Dell’Agnello. ARBITRI: Filippini, Aronne, Borgioni. NOTE - T.l.: Cre 23/24, Cas 11/14. Rimb.: Cre 42 (Washington e Cusin 10), Cas 38 (Jones 8). Ass.: Cre 9 (3 con 2), Cas 7 (3 con 2). Progr.: 5’ 9-8, 15’ 28-20, 25’ 37-40, 35’ 58-54. Usc. 5f.: Cinciarini 39’44” (67-58). F.Ant.: Amoroso 26’34” (39-43). Max vant.: Cre +9 (69-60), Cas +7 (9-16). Spett. 3200. OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA: Gaddy 12 (5/11), Williams 14 (3/4, 2/4), Fontecchio 6 (3/7, 0/4), Mazzola 6 (2/8, 0/3), Pittman 15 (4/7); Vitali 10 (2/6, 2/4), Odom 1 (0/4, 0/3), Cuccarolo (0/2), Oxilia. N.e: Graziani, Fabiani, Ray. All: Valli. BETALAND CAPO D’ORLANDO: Ilievski 8 (3/5, 0/5), Perl 12 (4/7, 1/1), Jasaitis 18 (1/2, 4/6), Metreveli 4 (2/4, 0/1), Oriakhi 4 (2/4); Basile 2 (0/2 da 3), Laquintana 11 (3/8, 0/1), Nicevic 15 (6/9), Vujicevic 2 (1/1). N.e.: Munastra. All: Griccioli. ARBITRI: Taurino, Biggi, Boninsegna. NOTE - T.l: Bol 14/26, Cdo 17/23. Rim: Bol 46 (Pittman 9), Cdo 35 (Perl 7). Ass: Bol 12 (Odom 3), Cdo 18 (Basile 7). Progr: 5’ 7-13, 15’ 21-28, 25’ 30-45, 35’ 52-60. Usc. 5f: Metreveli 32’48” (50-56), Williams 39’33” (61-72). F.antisp: Williams 27’47”. Max vant: Bol 2 (2-0), Cdo 20 (23-43). Spett. 5.420. CREMONA (a.r.) Cremona si scrolla di dosso i brutti ricordi della partita di Trento e supera Caserta (senza Siva e Giuri) con un parziale di 11-2 negli ultimi due minuti. Decisive le giocate di McGee (liberi del sorpasso e assist per la tripla decisiva di Turner) ed una stoppata di Cusin, chiave di volta in mezzo all’area in 40’ senza ritmo e pochissimi sussulti. LA CHIAVE I 23 tiri liberi segnati (su 24) da Cremona, brava a trovare soluzioni in area in una giornata da 6 su 28 da tre. IL DATO I 42 punti della panchina della Vanoli contro i 27 del quintetto base. Pancotto ha trovato risorse importanti dagli uomini meno attesi. I PROTAGONISTI Pancotto: «Abbiamo vinto una partita tosta, con grande connessione di intenti da parte di tutti. E’ il successo della difesa». Dell’Agnello: «Per 38’ la mia squadra ha giocato una gara positiva. Sul -2 abbiamo sbagliato tre o quattro tiri aperti. Lo scarto finale è bugiardo». BOLOGNA (a.to.) Capo d’Orlando senza Bowers domina e vince a Bologna con il trio Jasaitis-Perl-Nicevic in grande evidenza. La partita della Virtus inizia e finisce con la schiacciata in apertura di Fontecchio, poi scomparso dalla scena, mentre la Betaland prende subito il comando toccando il massimo vantaggio sul +20 in avvio di ripresa. La sorpresa è l’esterno ungherese Zoltan Perl, classe ‘95, che con 6 punti respinge il rientro dei padroni di casa sul 52-56. LA CHIAVE La difesa siciliana sfrutta bene i falli su Pittman tagliando i rifornimenti al centrone virtussino. IL DATO Capo d’Orlando doppia Bologna nella percentuale al tiro del primo tempo (52-26) innescando il break decisivo. Alla Virtus non bastano 20 rimbalzi d’attacco. I PROTAGONISTI Griccioli: «Abbiamo giocato una grande gara evitando di commettere gli errori di Venezia». Valli: «Non facciamo mai canestro e l’assenza di Ray non ci ha certo aiutati» 5. GIANLUCA BASILE Treviso continua la marcia: 3 su 3 Agropoli stupisce, Roma fischiata ● Dopo tre giornate la A-2 propone due coppie imbattute: nel girone Est Treviso e Mantova, nell’Ovest Tortona e la sorprendente Agropoli, squadra ripescata all’ultimo momento e ieri capace di mettere sotto anche la favoritissima Ferentino. Per il resto, Siena batte Casale Monferrato, Barcellona (Centanni 29 con 6/6 da due, 4/6 da tre, 5/5 ai LA SORPRESA 29 Simone Centanni, play 24 enne che gioca nel Barcellona Pozzo di Gotto, ieri a Biella ha fatto l’americano: 29 punti con 6/6 da 2, 4/6 da tre, 5/5 ai liberi in 35 minuti di utilizzo CAPO D’ORLANDO liberi) fa il blitz a Biella, Reggio Calabria supera Scafati con 22 punti di Crosariol, mentre colpisce lo zero in classifica di Roma, battuta in casa anche da Agrigento e fischiatissima. Così la 3a giornata. Est: TriesteImola 87-53, Bologna-Verona 7769, Ravenna-Treviglio 84-80, Recanati-Jesi 72-79, ChietiFerrara 82-64, Roseto-Brescia 88-74, Legnano-Mantova 62-67, Matera-Treviso 75-91. Classifica: Treviso, Mantova 6; Verona, Brescia, Imola, Ravenna, Chieti 4; Legnano, Ferrara, Matera, Treviglio, Trieste, Bologna, Jesi, Roseto 2; Recanati 0. Ovest: Tortona-Omegna 91-70, Trapani-Latina 89-84, RomaAgrigento 52-67, RietiCasalpusterlengo 84-80 dts, Siena-Casale Monferrato 68-60, Reggio Calabria-Scafati 81-70, Biella-Barcellona 70-77, Agropoli-Ferentino 76-74. Classifica: Tortona, Agropoli 6; Scafati, Ferentino, Casale Monferrato, Agrigento, Trapani, Reggio Calabria, Siena 4; Rieti, Casalpusterlengo, Latina, Barcellona 2; Roma. Omegna, Biella 0. MINUTI GIOCATI 40 1. LAQUINTON ROSS CANTÙ 2. LANGSTON HALL CANTÙ 3. SIMAS JASAITIS CAPO D’ORLANDO 4. BRAD HESLIP CANTÙ 5. MICAH DOWNS CASERTA 37 37 36 35 44 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Rugby R Mondiale 2015: i quarti LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 45 AUSTRALIA-SCOZIA 35-34 LE SEMIFINALI SABATO (ore 17) Nuova Zelanda-Sudafrica; DOMENICA (ore 17): Australia-Argentina. Finale sabato 31 Australia-Scozia 35-34 (15-16). Marcatori: p.t. 9’ m. Ashley-Cooper (A), 14’ c.p. Laidlaw (S), 18’ m. Horne tr. Laidlaw (S), 21’ c.p Laidlaw (S), 30’ m. Mitchell (A), 34’ c.p. Laidlaw (S), 40’ m. Hooper (A); s.t. 3’ m. Mitchell tr. Foley (A), 7’ c.p. Laidlaw (S), 14’ c.p Foley (A), 19’ m. Seymour (S), 24’ m. Kuridrani tr. Foley (A), 29’ c.p Laidlaw (S), 34’ m. Bennett tr. Laidlaw (S), 40’ c.p. Foley (A). Benvenuti al Sud Foley spezza i cuori di Scozia Cancellato l’emisfero Nord Bernard Foley (a sinistra calcia) festeggia con i compagni ARGENTINA-IRLANDA 43-20 Argentina-Irlanda 43-20 (20-10). Marcatori: p.t. 4’ m. Moroni tr. Sanchez (A), 10’ m. Imhoff tr. Sanchez (A), 12’ c.p. Sanchez (A), 19’ c.p. Madigan (I), 22’ c.p. Sanchez (A), 27’ m. Fitgerald tr. Madigan (I); s.t. 4’ m. Murphy tr. Madigan (I), 10’ c.p. Sanchez (A), 12 c.p. Madigan (I), 23’ c.p. Sanchez (A), 29’ m. Tuculet tr. Sanchez (A), 33’ m. Imhoff tr. Sanchez (A), 37’ c.p. Sanchez (A). 1Incredibile partita dell’Australia: si impone con un calcio discusso all’ultimo minuto L’Argentina travolge l’Irlanda decimata dagli infortuni: sono semifinali Down Under Andrea Buongiovanni INVIATO A CARDIFF (GALLES) ll verdetto di un weekend ovale dalle emozioni fortissime è netto, clamoroso: le semifinali iridate, per la prima volta nella storia, vedranno protagoniste solo Nazionali dell’Emisfero Sud. Dopo Sudafrica e Nuova Zelanda, ecco promosse Argentina e Australia: hanno tutte eliminato avversarie di quello Nord. Le prime si sfideranno sabato, le seconde domenica. A Twickenham, dove le squadre del Sei Nazioni non avranno cittadinanza. La Webb Ellis Cup, vada come vada, per la settima volta su 8 edizioni, finirà sotto l’Equatore. Unica eccezione, l’Inghilterra del 2003. E se l’en-plein in semifinale è una novità, c’è addirittura un solo precedente in cui non più di un’europea è approdata tra le migliori 4: nel 1999, quando l’Inghilterra stessa fu poi sconfitta in finale dai Wallabies. Insomma: il mondo è sottosopra. Anzi, solo sotto. Down under. E gli interrogativi circa i problemi e il futuro del movimento del Vecchio Continente fioccano spontanei. I DECIDE FOLEY E dire che le rappresentanti della parte alta del mondo, fino a un minuto dal termine dell’ultimo quarto di finale, parevano esse- re riuscite a salvare la pelle. Grazie alla squadra «Chiedono l’intervento del Tmo in qualsiasi simeno pronosticata e pronosticabile del lotto. tuazione – dirà a fine partita il capitano scozzese Quella Scozia che, ultima nell’ultimo Sei Nazio- Greig Laidlow – perché non l’hanno fatto in una ni con sole sconfitte (anche contro l’Italia in casa situazione delicata come questa?». Perfino Mipropria), stava mettendo in scacco l’Australia chael Lynagh, il grande ex Wallaby di Treviso, è (sconfitta peraltro in 2 degli ultimi 3 preceden- perplesso: «Il Tmo andava assolutamente cointi), ovvero la formazione che meglio aveva im- volto». L’Australia, in una sfida tiratissima, al 63’ pressionato nella prima parte del torneo. L’ova- conduce 32-24. Ma una meta su intercetto di le, alle volte, rimbalza proprio in modo strano. Mark Bennett, con 7’ ancora sul cronometro, paInvece, sotto la pioggia di Londra, in un finale re far decidere il match in favore della Scozia che travolgente, un piazzato da oltre 25 metri al 79’ giusto alla vigilia, vinto il ricorso, ha recuperato di Bernard Foley (sin lì dalla piazzola capace di gli squalificati Ross Ford e Jonny Gray. Invece, un modesto 3 su 6, dopo uno 0 su 3 iniziale) poi, la beffa. Crudele, atroce. Peggiore di quella salva i Canguri (35-34), rimanda gli Highlan- figlia della meta Springboks sul Galles nella parders e condanna l’Europa. Inaudito. Colpa di te conclusiva del match di sabato. Con l’Emisfeuna palla impazzita che causa il ro Nord a domandarsi perché. fuorigioco della linea scozzese, LA CHIAVE col pilone Jon Welsh a toccare un FESTA ARGENTINA Al k.o. collettipallone forse prima sfiorato dal n. Per la prima volta vo, poco prima, a Cardiff, ha con9 di riserva dell’Australia, Nick tribuito l’Argentina, che ha rifilato sono già eliminate Phipps. un 43-20 all’Irlanda, meritato ma tutte le squadre del meno netto di quanto possa appaBEFFA SCOZZESE Il tentativo del Sei Nazioni rire. I sudamericani sono in semifinale per la seconda volta dopo sorpasso sulla conseguente penaFrancia 2007, quando chiusero a lità firmato dall’apertura verdeo- Boati di protesta e un’inimmaginabile 3° posto. Per ro, avviene sotto un diluvio di l’Irlanda, invece, la maledizione boati di protesta. E l’arbitro, il su- polemiche contro continua: è la sesta volta su altretdafricano Craig Joubert, è ora l’arbitro per il fallo tanti tentativi che deve arrendersi preso di mira per la chiamata. che beffa la Scozia Juan Martin Fernandez Lobbe tra figli e compagni ai quarti. Le semifinali restano tabù. E non senza rimpianti: ad affossare i Verdi anche un’infinità di pesantissime assenze. A quelle di O’Connell, O’Mahoney, O’Brien, Sexton e Payne, si aggiunge quella di Bowe, costretto a uscire in barella dopo soli 12’. La sconfitta – che riporta a quelle contro gli stessi Pumas di Lens 1999 e di Parigi 2007 – è figlia delle poche alternative in panchina (la squadra chiude sulle ginocchia) e di un’indisciplina, soprattutto nei breakdown, che costa carissima. Anche perché Sanchez ha il piede caldo: il n. 10 argentino chiude con 9 su 10 dalla piazzola, sigla 23 punti e, con un totale di 74, si issa in testa alla classifica marcatori. I sudamericani, con mete di Moroni e Imhoff, dopo 12’ sono giù sul 17-0. E nessuno, in un match iridato a eliminazione diretta, ha mai recuperato più di 14 punti. Poi l’Irlanda, complice un giallo a Herrera per un placcaggio pericoloso, si rifà sotto, nella prima metà della ripresa resta a lungo a -3 e sbaglia il calcio del possibile pareggio. Il finale però, con altre due mete, è tutto di marca Pumas. Con tanti ringraziamenti all’ingresso di quattro anni fa nel Rugby Championship (l’ex Tre Nazioni con All Blacks, Wallabies e Springboks) che ha regalato ai biancocelesti un gioco aperto e veloce prima sconosciuto. L’analisi del flop europeo potrebbe partire da qui. © RIPRODUZIONE RISERVATA 46 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Tennis R Master 1000 a Shanghai LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 47 Djokovic, l’extraterrestre più ricco 1Altra vittoria da dominatore e diventa il primo giocatore di sempre a guadagnare 14 milioni in un anno Riccardo Crivelli ue settimane da dio. Un flusso inarrestabile di emozioni, sensazioni, palpitazioni. E di vittorie. Novak Djokovic al momento è un mostro sovrannaturale che non sconfigge i nemici, li annienta: «Tra Pechino e Shanghai, sono stati i quindici giorni migliori della mia vita e della mia carriera. Non mi sono mai sentito stanco, ho avuto una gestione perfetta delle energie, sono rimasto concentrato e ho tenuto un livello altissimo fin dalla prima partita di questi due tornei». D RECORD Altri numeri, altri record per una stagione indescrivibile, una delle più brillanti della storia del tennis, sicuramente la sua migliore nonostante quel 2011 da favola: allora vinse 10 tornei e perse solo 6 partite in 12 mesi, adesso le statistiche recitano 9 e 5, ma quest’anno ha conquistato solo Slam (tre, e senza Wawrinka a Parigi probabilmente staremmo parlando dell’erede di Budge e Laver) e Masters 1000 (cinque, come solo Nadal prima di lui), arrivando a 13 finali consecutive, a quattro dalle 17 di Federer a cavallo delle annate 2005-2006. Primati che possono ancora essere migliorati, perché Nole ora ha di fronte Bercy, l’ultimo Masters 1000 del 2015 e poi le Atp Finals di Londra, di cui è campione in carica: due tornei in cui non perde una partita dal 2012. Oggi, nel ranking, salirà a 16.785 punti, una vetta mai raggiunta, 8.035 punti più del secondo, Andy Murray, ed esattamente il vantaggio che lo scozzese ha sul numero 70 del mondo. Scherzando ma non troppo, si può affermare che Djokovic è 68 volte più forte del resto della concorrenza... INARRESTABILE Un’esagera- 25 ● I Masters 1000 vinti da Djokovic, cinque quest’anno: solo Nadal, con 27, è meglio di lui Fognini e Bolelli sconfitti in doppio ma sono al Masters ● Da Shanghai (4.400.000 , cemento) buone notizie anche per il tennis italiano: malgrado la sconfitta in finale, Fognini e Bolelli diventano il primo doppio azzurro della storia a qualificarsi per il Masters di fine anno (Londra, 1522 novembre): fino ad ora c’erano riusciti, in singolare, solo Panatta nel 1976 e Barazzutti nel 1978. Singolatre, finale: Djokovic (Ser) b. Tsonga 6-2 6-4; doppio: Klaasen/Melo (Saf/Bra) b. FOGNINI/BOLELLI 6-3 6-3. DONNE A Tianjin (Cina, 193.000 , cemento) 16° successo in carriera e qualificazione alle Wta Finals per Aga Radwanska, 6-1 6-2 sulla Kovinic (Mng). A Hong Kong (193.000 , cemento) Jelena Jankovic conquista il 15° titolo in carriera sulla Kerber (Ger) 3-6 76 (4) 6-1. A Linz (Aut, 193.000 , veloce indoor) primo successo dell’anno e 8° in carriera per Pavlyuchenkova (Rus) sulla Friedsam (Ger) 6-4 6-3. Novak Djokovic, 28 anni, ha vinto 57 tornei in carriera su 85 finali LAPRESSE zione, certo, ma anche Tsonga, nella finale cinese, non ha potuto fare altro che raccogliere le briciole (sei game), come i 16 avversari precedenti del serbo, : «Non c’è niente da dire — ammetterà il francese — perché Novak sta giocando a un livello troppo più alto di tutti gli altri. Per provare a batterlo, devi essere nella miglior forma possibile, ma è molto difficile giocare al top in ogni partita». Tra l’altro, a specifica domanda di un estasiato giornalista cinese (a fine match, Djokovic ha parlato mandarino e ha scritto un paio di ideogrammi) lui stesso non ha saputo indicare con quali armi, adesso, potrebbe essere battuto: «Certo, vincere sempre arrivando solo una volta al tiebreak in 17 partite è qualcosa di incredibile, ma non sto pensando di rimanere imbattuto fino al termine della stagione. Però, RNono trionfo stagionale: «Non voglio fermarmi, nulla è impossibile: io ragiono così» di sicuro, può essere un’opzione». MILIONARIO Contro il francese, che con i risultati di Shanghai si è molto avvicinato all’ottavo e ultimo posto utile per il Masters (intanto si sono qualificati Berdych e Nadal), Nole ha portato al diapason le qualità che lo rendono inavvicinabile: altissimo rendimento al servizio, straordinaria reattività alla risposta e capacità di trasformare la difesa in offesa con un solo colpo. Forse, ad impedire l’ultima pennellata su un quadro perfetto, serve la considerazione che il Federer e il Nadal delle stagioni magiche avevano un parco avversari di spessore più consistente, ma in ogni caso Novak può consolarsi con i 16 milioni di dollari (14 milioni di euro) guadagnati in stagione, primo giocatore di sempre a superare un tale montepremi in un’annata: «Non voglio farmi travolgere dal successo, in questo mi aiuta no molto la famiglia e il mio team: ho il desiderio di giocare a questo livello ancora per molto tempo, l’anno prossimo c’è l’Olimpiade, c’è il Roland Garros che ancora mi manca. Nulla è impossibile, io ragiono così. Se posso diventare il più forte di sempre? Il solo fatto che qualcuno possa pensarlo, mi lusinga». Benvenuti nell’era Djokovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA 48 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). AVVIATO studio immobiliare cerca collaboratori con / senza patentino, esperienza, Milano / zona Loreto. [email protected] CERCASI RAGIONIERE pluriennale esperienza co.ge, fornitori, banche, bilanci, adempimenti fiscali. Offresi. 340.62.20.076 TRENTENNALE esperienza, sanità privata prenotazioni accettazioni, amministrazione fatturazione segreteria gestione clienti libera subito 334.21.85.202 25ENNE diploma americano, Biemf Bocconi, specialistica Rotterdam, 2 anni esperienza marketing, inglese, francese, offresi. 338.50.47.040 RETE VENDITA. Volete crearla? 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LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT TUTTENOTIZIE 49 1 VIO, STRESS E RENZI «Ho un po’ stress: avendo vinto le ultime sei coppe del Mondo, devo continuare a vincere e pensare a Rio». L’ha detto la regina paralimpica di scherma Bebe Vio presentando il libro «Mi hanno regalato un sogno» a Firenze: «I complimenti di Renzi? Stiamo organizzando qualcosa col premier». BOXE / IN GERMANIA TIRO A VOLO De Carolis sfiora il titolo Skeet: comincia il futuro «Avevo vinto, che rabbia» La Coppa è di Rossetti 1Feigenbutz Golovkin fa poker Lemieux umiliato atterrato ma vincente nei supermedi Wba ad interim Giorgio Lo Giudice l mio morale? Passano le ore, ripenso a tutti gli episodi e sono verso il segno negativo, sotto i tacchi». Parole di Giovanni De Carolis (23-6) mentre sta per imbarcarsi sull’aereo che lo riporta in Italia. Il Mondiale Wba dei supermedi ad interim contro il detentore, il ventenne tedesco Vincent Feigenbutz (21-1), sabato sera a Karlsruhe è finito in maniera amara: i tre giudici lo hanno visto sconfitto, due di due punti (115-113) ed un terzo di uno soltanto (114-113). «I VERDETTO Il 31enne romano ritiene ingiusto il verdetto «Nella prima ripresa l’ho messo giù ed è stato contato: il mio diretto destro lo ha centrato in pieno. Nella NUOTO: VASCA CORTA Giovanni De Carolis, 31 anni ACTIVA quarta ripresa lui era k.o. in piedi ma il regolamento Wba non prevede conteggio se non vai giù. Pazienza. Si è ripreso ed ha vinto la quinta. Poi c’è stato equilibrio: ne ho vinte almeno altre tre io. Il fatto è che quando lui attaccava menava colpi all’impazzata per mezzo minuto, poi si fermava ed io andavo dentro preciso. Lui faceva solo rumore accompagnato dal tifo, ma i suoi colpi arrivavano per la maggior parte sulle mie braccia, mai al bersaglio, i pochi giusti tutti imprecisi. Agli effetti del punteggio non so cosa abbiamo visto gli arbitri. Sono convinto di aver ATLETICA ● (r.g.) Al Madison di New York (Usa) conferma del medio kazako Gennady Golovkin (34) che aggiunge la cintura Ibf dei medi a quelle Ibo, Wba e l’interim Wbc, costringendo il canadese David Lemieux (34-3), atterrato al 5°,alla resa all’ottavo round. Mosca Wbc: Roman Gonzalez (Nic. 44) b. Brian Viloira (Usa, 36-5) kot 9. Massimi Wba interim: Luis Ortiz (Cub, 23) b. Vidondo (Arg, 20-2-1) ko3. avuto dalla mia sette riprese, di cui una da 10-8. Ammesso che abbia vinto le restanti cinque, come ha fatto a trovarsi sopra di uno e due punti? Ho parlato con l’organizzatore, diceva di una possibile rivincita. Ma quando lo rivedo il tedesco dopo il pericolo che ha passato?». IL MANAGER Gli fa eco il manager Davide Buccioni: «Un bel combattimento falsato da un verdetto ingiusto. Potrò anche essere di parte, ma nessuno mi toglie dalla testa da esperto, che Giovanni avesse vinto sette delle dodici riprese. Fate voi». © RIPRODUZIONE RISERVATA 1Il 20enne batte Hancock e prende la sfera di cristallo 26 anni dopo papà Bruno Mario Salvini n mese fa a Lonato l’aveva detto: «Mi rifarò presto». Gabriele Rossetti aveva appena conquistato il bronzo Mondiale, e chiunque, al suo posto, sarebbe stato contento così, specie alla sua età. Ma lui no. Lui parlava di rivincite, di risultato da migliorare. Con la mentalità del vero campione. E ieri a Nicosia, Cipro, ha suffragato coi fatti le dichiarazioni di allora. Ed è così che ventisei anni dopo quella conquistata da papà Bruno, la Coppa del Mondo di skeet torna in casa Rossetti. Gabriele, 20 anni, poliziotto, ha trionfato. U SFIDA A HANCOCK Rossetti l’anno scorso ha vinto sia il Mondiale che l’Europeo Junior. Quest’anno, a Maribor, SCHERMA: IN MESSICO ATLETICA Orsi è già super 21”30 nei 50 sl Scozzoli: 59”23 Marco Orsi, 24 anni, bolognese ● (al.f.) Al trofeo Meroni di Riva del Garda (Tn) in vasca corta, Marco Orsi dopo il 47”12 nei 100 sl ed il 51”58” (a delfino) realizza una tripletta vincendo i 50 sl in 21”30 (batterie 21”35), i 200 sl in 1’48”80 (Marciano 1’49”14, Scozzoli 1’50”41) e il 50 farfalla (23”29). Debutto stagionale per Fabio Scozzoli a segno in 50-100 rana in 27”40 (Fossi 28”04, Pizzini 28”06) e 59”23 (Pizzini 1’00”77) e 200 misti (2’00”46). BELGA D’ITALIA A Fabriano, record belga in vasca corta di Francois Heersbandt (che s’allena in Adn a Caserta) nei 50 dorso in 24”14. RIECCO RANOMI (al.f.) Ad Aquisgrana (Ger, 25 m), l’olandese Ranomi Kromowidjojo apre la stagione olimpica nuotando 51”82 nei 100 sl e 1’56”34 nei 200 sl. ADDIO TRAVAGLIO E’ morto a 71 anni a Padova dove s’era trasferito, il fondista napoletano Giulio Travaglio, 5 vittorie alla Capri-Napoli (di cui era diventato presidente onorario), e protagonista tra il 1960-70 delle sfide nelle gran fondo argentine e con i “Coccodrilli” del Nilo. La Rosa 2h11’11” Ad Amsterdam migliora di 1’ ● (d.m.) Stefano La Rosa 12° nella maratona di Amsterdam (Ola) col personale di 2h11’11” (prec. 2h12’05” a Treviso) e correndo coi battistrada. Crollano Chebet (5° in 2h08’45”) e il bicampione mondiale Abel Kirui (10° in 2h10’55”). Uomini: 1. Kipyego (Ken) 2h06’19”; 2. Chebii (Ken) 2h07’18”; 3. Kigen (Ken) 2h07’45”. Donne: 1. Chepkirui (Ken) 2h24’11”; 2. Cheyech (Ken) 2h24’38”. EDRIS KO (w.b.) Mukthar Edris battuto in volata da Kangogo nel 45º Giro di Pettinengo (BI). Uomini (km 9.6): 1. Kangogo (Ken) 26’35”; 2. Edris (Eti) 26’35”; 3. Kaptingei (Ken) 27’01”; 10. Quazzola 28’20”. Donne (4): 1. Hawi (Eti) 12’41”; 2. Jepkosgeri (Ken) 12’48”; 3. Maki (R. Cec) 13’03”; 4. Dal Ri 13’07”. A BIRMINGHAM (d.m.) Layla Soufyane 4a in 1h14’48” nella mezza maratona Great Birmingham Run; 9° Pertile in 1h06’57”. Uomini: 1. Thompson 1h03’00”; 2. Lamdassem (SPA) 1h03’02”. Donne: 1. Napieraj (Pol) 1h13’39”; 2. Aguilar (SPA) 1h13’55”; 4. Soufyane 1h14’48”; 5. Quaglia 1h15’37”. Stefano La Rosa, 30 anni OMEGA Fioretto rosa: subito 3 podi La Volpi è 2a ● VISCA TRIS (si.g.) Tre mpi cadette in due giorni per Carolina Visca col giavellotto da 400 grammi: dopo il 59.57 di sabato a Tarquinia(Vt), ieri a Roma ha spedito l’attrezzo prima a 59.61 e poi a 60.47. BASEBALL Alice Volpi, 23 anni, di Siena BIZZI ● Tre azzurre sul primo podio stagionale di Coppa del Mondo di fioretto a Cancun, ma la vittoria è francese, firmata da Ysaora Thibus, che batte in finale la giovane senese Alice Volpi e in semifinale la biolimpionica Elisa Di Francisca. La senese vince il derby toscano con Martina Batini, che nei quarti supera una Valentina Vezzali da battaglia e sconfitta di una una sola stoccata (14-15). Finisce subito sulle pedane messicane l’avventura di Arianna Errigo, testa di serie n.1, battuta dall’americana Massialas 15-10. Per l’Italia di Cipressa resta un ottimo bottino: in 4 tra le prime 8. Fioretto D. Finale: Thibus (Fra) b. Volpi 15-13. Semifinali: Volpi (ITA) b. Batini 15-13; Thibus b. Di Francisca 15-7. Quarti: Batini b. Vezzali 15-14; Volpi b. Guyart (Fra) 15-12; Thibus (Fra) b. Deriglazova (Rus) 15-10; Di Francisca (ITA) b. Prescod (Usa) 15-12. Ottavi: Batini b. Massialas (Usa) 15-5; Vezzali b. Shanaeva (Rus) 15-6; Volpi b. Zagidullina (Rus) 15-13; Deriglazova b. Erba 15-14; Di Francisca b. Gebet (Fra) 15-5. 1° t.: Massialas b. Errigo 15-10. KANSAS C. E NY METS OK (m.c.) La finale dell’American riprnde a Toronto con Kansas City 2-0. I Royals in rimonta dallo 0-3, maturato tra il doppio di Goins e le valide di Encarnacion e Tulowtzki al 6°, al 6-3 tra 7° (6 valide e 5p.) e 8°. Price domina 6 inning (1bv), poi cede e i rilievi locali Herrera e Davis riscattano Ventura (8bv in 5.1rl). Colabello brilla: 2/4 con un singolo ed un doppio. Nella National, i NY Mets battono i Chicago Cubs (4-2) in gara-1 con Harvey (4bv-9so) e salvezza Familia, Murphy e D’Arnaud fuoricampo. BOXE ● RONDENA PERDE, PRODAN OK (r.g.) Al Principe di Milano (Opi2000), pesante sconfitta kot 5 del massimo leggero Matteo Rondena (4-2) contro il bosniaco Colic. L’ucraino Maxim Prodan (4), medio, vince ko 2 contr Ivo Gogosovic (Cro 11-12-2). Superwelter: Palmigiani (1) b. Del Vecchio (2-1); superleggeri: Lomasto (5-1) b. El Kadimi (2-1-1); welter: Khalladi (Tun 4-1) b. Catana (Rom.1-1). ● COLON IN COMA A Fairfax (Usa) il superwelter Pichard Colon (P-R), battuto per squalifica da Terrel Williams che lo aveva atterratto 2 volte al 9°, è entrato in coma. l’ex mondiale superleggeri Lamont Peterson (34-3-1) ferma l’imbattibilità di Felix Diaz (R. Dom. 17-1) superato (2-1) sui 12 round. ● DI ROCCO (r.g.) L’OPI2000 conferma per metà novembre a Tucson in Arizona (Usa), la sfida mondiale welter Wba, tra Josè Benavidez (Usa 23) campione ad interim e Michele Di Rocco (40-1-1), già campione d’Europa. Adrien Broner (Usa 31-2) fresco titolare, diverrà supercampione. Di Rocco parte per gli Usa la prossima Gabriele Rossetti (20) tra Hancock (Usa) e Hansen (Dan) ISSF/ZANGIROLAMI il campionato continentale di categoria lo ha rivinto, e allora il c.t. Andrea Benelli per i Mondiali di Lonato anziché convocarlo come Junior lo ha portato da senior. E lui come detto è arrivato sul podio, bronzo dietro all’argento Anthony Terras, francese, suo compagno di allenamento perché guidato da papà Bruno; e dietro a Vincent Hancock, l’imbattibile, il bicampione olimpico di Pechino e di Londra. Premessa necessaria per spiegare la dichiarazione di Gabriele dopo la Coppa di ieri: «Volevo fare il medal match con Hancock, me lo ero prefissato a Lonato». E ce l’ha fatta, con 122 in qualifica, e con 15 in semifinale, un piattello in meno dello statunitense. «Quando ho centrato l’obiettivo mi sono detto: “adesso mi diverto, vediamo se riesco a battere il più forte”». E lo abbiam visto: a Hancock un piatto è volato via, a Gabriele no. L’imbattibile ha trovato un avversario degno, l’Italia un piccolo, grande, campione. settimana, per completare gli allenamenti. per la 13a di Ebel: Bolzano-Klagenfurt 5-4 t.s. (1-1, 2-2, 1-1; 1-0). Reti del Bolzano: p.t. 9’25” Broda (1-0); s.t. 2’58” Vause (2-1), 15’48” Pope (3-3); t.t. 15’39” Pope s.n. (4-4); T.S: 6’59” Pope (5-4). Classifica: Znojmo 28; Salisburgo 27; Linz 25; Dornbirner 23; Klagenfurt 22; Bolzano 20: Innsbruck 19; Vienna, Villach 18; Fehervar 15; Graz 12; Lubiana 7. EQUITAZIONE COPPA: TRUPPA 6a IN UNGHERIA Ottimo rientro per Valentina Truppa nelle gare internazionali di dressage dopo l’incidente: insieme a Fixdesign Ranieri l’azzurra ha chiuso al sesto posto sia il Grand Prix (67,080%), sia il Freestyle (71,150%) della tappa di Coppa del Mondo a Kaposvar (Ung). Grand Prix e Freetsyle vinti dallo svedese Patrik Kittel con Delaunay e con Federica Scolari (Beldonwelt) ottava con 62,520%. GHIACCIO SOTNIKOVA SCONFITTA MARCHEI-HOTAREK OK E’ perdente il ritorno dell’olimpionica Adelina Sotnikova: la russa, al Mordovian Ornament di Saranks (Rus), tappa delle Chellenger Isu, è sconfitta dalla connazionale Anna Pogorilaya. Alla Coppa di Nizza 6° posto all’esordio stagionale di Giada Russo. Nella gara nazionale di artistico di Asiago, successi di Matteo Rizzo, Roberta Rodeghiero e Valentina Marchei-Ondrej Hotarek. A Saranks (Rus). Finali. Donne: 1. Pogorilaya (Rus) 214.07; 2. (1.2.) Sotnikova (Rus) 203.89. Coppie: 1. (1.1.) Kavaguti-Smirnov (Rus) 214.05; 2. (2.2.) Zabijako-Enbert (Rus) 196.22. A Nizza (Fra) - Finali. Uomini: 1. (1.1.) Besseghier (Fra) 231.11. Donne: 1. Tuktamisheva (Rus) 179.23; 2. (1.2.) Leonova (Rus) 178.59; 6. (7.6.) Russo 130.73. Coppie: 1. (1.1.) Vartmann-Blommaert (Ger)165.40. Danza: 1. (2.1.) Törn-Partanen (Fin) 135.04. Ad Asiago (Vi) - Finali. Uomini: 1. (1.1.) Rizzo 201.42; 2. (2.2.) Betti 151.15. Donne: 1. (1.1.) Rodeghiero 152.85; 2. (3.2.) Calderone 120.60. Coppie: 1. (1.1.) Marchei-Hotarek 184.58. GOLF ● CIANCHETTI Il ventenne dilettante modenese Luca Cianchetti vince con 202 colpi (69 68 65, -11) l’Abruzzo Open (Alps/Italian Pro Tour) al Miglianico Club; 2° Lorenzo Scotto (205, -8), 3° Raffaele Benatti (206, -7). HOCKEY GHIACCIO ● BOLZANO OK (m.l.) Il Bolzano illuminato da Pope (3 gol) batte 5-4 al Palaonda nel supplementare il Klagenfurt Skeet Uomini: 1. Rossetti 122/125 – 15/16 – 16/16; 2. Hancock (Usa) 123 – 16 – 15; 3. Hansen (Dan) 123 – 14 (+14) – 14 (+8); 6. Luchini 121 – 13; 7. Filippelli. 120. © RIPRODUZIONE RISERVATA HOCKEY PRATO ● QUARTA (g.l.g.) L’Amsicora strapazza 7-1 la Fincantieri: sabato in Piemonte si gioca proprio BraAmsicora. La 4a: AmsicoraFincantieri 7-1, San Vito-Tevere Eur 15; CuS Cagliari-Bonomi 1-2; RomaBologna 3-3; Suelli-Cus Padova 2-3; Ferrini-Bra 6-4; Classifica: Amsicora* e Fincantieri 9, Ferrini* e Tevere 7, Bra*, Paolo Bonomi*, Padova 6, Bologna 5, Roma 4, Suelli* 1, S. Vito Romano*, Cagliari 0. (* una partita in meno). PALLANUOTO ● EURO CUP (f.nap.) L’ultima giornata del secondo turno. A Napoli, Acquachiara-Kazan (Rus) 812; a Spalato (Cro), Szeged (Ung)Canottieri Napoli 18-12. Campane eliminate: avanzano Kazan, Kirishi (Rus), Mornar (Cro) e Szeged. SCHERMA ● FIORETTO UOMINI A San Josè in California, è Giorgio Avola il miglior azzurro in Coppa del Mondo di fioretto: l’azzurro out nei quarti 13-15 dal francese Cadot (battuto in finale dal russo Safin). Finale: Safin (Rus) b. Davis (Gb) 15-8. Semifinali: Safin b. Cadot (Fra) 15-6;Davis b. Ota (Gia) 15-13. Quarti: Safin (Rus) b. Cheremisinov (Rus) 15-12; Cadot (Fra) b. Avola 15-13; ottavi: Cheremisinov (Rus) b. Paroli 15-13; Avola b. Baldini 15-11; Djitli b. Foconi 15-11; 36emi: Imboden (Usa) b. Aspromonte 15-14. VELA ● MONDIALE (r.ra.) Inizia ad Al Mussanah (Oman), il Mondiale di RSX (vela olimpica): 80 iscritti uomini, 58 le donne. L’Italia:Flavia Tartaglini, Laura Linares, Veronica Fanciulli, Marta Maggetti, Mattia Camboni e Daniele Benedetti. 50 AltriMondi R LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT questa domanda, è giusto che i due o le due si procurino con le moderne tecnologie una paternità o una maternità di qualche tipo, cioè che possano essere chiamati “padre e padre” o “madre e madre”? Ed è perfino giusto ammettere che i due o le due possano adottare bambini, magari trasmettendo il nome eccetera, eccetera? Problemi nuovissimi e che la storia dell’umanità non ha mai affrontato. Non è mai esistito nel passato, oso dire in nessuna civiltà, il matrimonio legale tra persone dello stesso sesso. 2 IL FATTO DEL GIORNO UN NUOVO SCONTRO Il leader Ncd, Angelino Alfano, contrario alle unioni civili, e il ministro Maria Elena Boschi che spinge per la riforma Ma che cosa s’intende con le unioni civili e perché Renzi vuole subito un sì alla legge? 1Maggiori tutele per le famiglie di fatto, pure quelle tra coppie gay Chiesa contraria, però al premier ora serve “qualcosa di sinistra” di GIORGIO DELL’ARTI [email protected] È in corso un’altra lite, non si sa quanto autentica, sulla questione delle unioni civili. All’interno della maggioranza si litiga di continuo, qualche volta è il Pd che si dilania da sé (Renzi contro la sua sinistra) qualche altra il Pd va allo scontro con i suoi alleati del Nuovo Centro Destra (Ncd). I quali poi, anche loro, non sono compattissimi, per esempio adesso Gaetano Quagliariello s’è dimesso dal ruolo di coordinatore accusan- do Angelino Alfano e il vertice di Ncd di essere succubi di Matteo Renzi. E il nodo è proprio questa faccenda delle unioni civili, su cui ieri è intervenuto anche monsignor Galantino, segretario generale della Cei (l’organizzazione dei vescovi italiani), naturalmente critico... Per unioni civili si intende, esattamente...? Due tizi che stanno insieme senza sposarsi. Il problema è che i due tizi possono anche essere dello stesso sesso. Qui entra in gioco tutto il prurito che la questione suscita nei cat- 1 tolici e nei cosiddetti benpensanti. Quindi il problema si divide in due: è giusto che lo Stato regoli i rapporti tra un uomo e una donna che stanno insieme, fanno figli, insomma mettono su famiglia nel più tradizionale dei modi ma, per qualche ragione, non intendono contrarre matrimonio né civile né religioso? Secondo problema: è giusto ammettere che possano stare legalmente insieme ed essere in qualche modo uniti da un vincolo definito dalla legge persone dello stesso sesso, maschi con maschi e femmine con femmine? E, per chi risponde di sì a Che cosa dice, a proposito di tutti questi problemi, la legge preparata dal gover- no? Non è una legge del governo, ma una legge di iniziativa parlamentare, firmata dalla senatrice democratica Monica Cirinnà. La Cirinnà è una celebre animalista, che s’è coperta di gloria in difesa dei cani e dei gatti quando era consigliera e assessore a Roma. Eletta in Senato, ha preparato questa legge sulle unioni civili, che poi ha parecchio modificato per venire incontro alle esigenze dei democratici cattolici. Questo ddl numero 2 bada bene, fin dall’inizio, a non confondere l’unione civile col matrimonio, vale a dire l’unione civile non è un matrimonio e le coppie formate da persone dello stesso sesso sono qualificate come “specifiche formazioni sociali”. Non è prevista la possibilità che le coppie omosessuali adottino figli che non siano di uno dei due partner (su questo sentiremo adoperare spesso un nuovo neologismo, “stepchild adoption”: in inglese il prefisso “step” si adopera per i parentisostituti, per esempio “stepfather” è il “patrigno”, “stepmother” la “matrigna”, non so se è giusto tradurre “stepchild” con “figliastro”, tutti termini che in italiano hanno una sfumatura negativa). Per il resto, la legge bada a fornire un minimo di tutela ai due conviventi estendendo alle unioni civili le garanzie che derivano dal matrimonio, per esempio sulle pensioni di reversibilità. Non vale la pena di entrare nei dettagli perché la legge in Parlamento subirà parecchi aggiustamenti e nonostante le molte resistenze andrà di sicuro in porto, come ormai capita di regola con le battaglie di Renzi. La Boschi, il ministro della Riforme, anzi l’ha detto chiaro: «Se Ncd non ci vota, ci cercheremo altre maggioranze». Ma, al momento del voto, il Pd lascerà libertà di coscienza sulla “stepchild adoption”, ha aggiunto ieri la Boschi. Loris Verdini? Verdini e i suoi (14 senatori) sono pronti ad approvare, e anche il M5S non sembrerebbe alieno da un “sì”. Ma bisogna vedere. 3 Che cosa dice monsignor Galantino? Monsignor Nunzio Galantino è quello che attaccò a testa bassa Matteo Salvini e Beppe Grillo per le loro chiusure sui migranti («quattro piazzisti»). Ieri è andato in tv da Lucia Annunziata e ha detto: «Spero che si riesca ad avere con chiarezza un’attenzione alla famiglia, fatta di padre, madre e figli e che il governo stesso sia attento anche ad altre realtà che hanno bisogno di essere accompagnate. Chiedo che la politica non sia strabica. Non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all’angolo la famiglia tradizionale che deve essere un pilastro della società». Non è un discorso guerrafondaio, ma un appello a ristabilire un equilibrio: la stragrande maggioranza delle persone concepisce la coppia che fa o vuole figli come formata da un uomo e da una donna. Annetto una certa importanza, in questo quadro, al richiamo «alle altre realtà che hanno bisogno di essere accompagnate». IL RADUNO A IMOLA Grillo richiama le truppe M5S «Siamo come l’Arca di Noè» 4 Perché Renzi s’è andato a infilare in quest’altro ginepraio... Ha fatto una legge di stabilità dalla maggioranza degli osservatori ritenuta di destra, e ora ha bisogno di un provvedimento di sinistra. È la stessa musica del Patto del Nazareno seguìto dall’intesa su Mattarella per la presidenza della Repubblica. Sulle unioni civili fallirono il governo Prodi e Rosy Bindi. E invece Renzi ha l’aria di poter fare gol anche stavolta. Il nostro premier razzola in tutti campi, vuole che i voti gli piovano addosso sia da destra che da sinistra. 5 Beppe Grillo ieri a Imola ANSA sindaci M5S riducono il debito, abbiamo questo gene genovese nel sangue». La battuta è, naturalmente, di Beppe Grillo, che comico era e comico resta. Arriva dal secondo e ultimo giorno del raduno dell’M5S a Imola (sotto la pioggia), insieme agli obiettivi di un ipotetico governo grillino: reddito di cittadinanza («I soldi? Ci sono 15 miliardi di sprechi», spiega Gianroberto Casaleggio), giustizia riformata («eliminando la prescrizione»), unioni civili («non accetteremo compromessi al ribasso», dice Roberto Fico). Primo criterio per scegliere i candidati: «Fedina penale pulita». Resta la filosofia-social: «Non faremo primarie ma consultazioni tra gli iscritti» per decidere la squadra di governo, «quando sapremo la data delle politiche». Infatti Alessandro Di Battista, guardando la folla, promette «tra di voi ci sono i futuri ministri della Repubblica». Ma prima l’obiettivo è guidare il Campidoglio. «I GURU “Futuri”, dice Di Battista, perché Grillo spiega che il suo movimento è come «l’arca di Noè: lui costruiva l’arca quando era bel tempo e lo prendevano in giro. Noi siamo come lui, stiamo costruendo l’arca». E dall’arca scaglia frecce anche contro il discusso Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti («Può distruggere il nostro sistema di leggi sociali»). Infine, compatta le truppe: «Non servono un guru o l’elevato. Tocca a voi». f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA NOTIZIE TASCABILI SOLUZIONE «TEMPORANEA» ALLA CRISI ANCORA NAUFRAGI IN FRANCIA PERQUISIZIONI E PC SEQUESTRATI Canale di Sicilia, in un gommone 8 migranti morti Volkswagen, verso una maxi-causa: i grandi azionisti chiedono 40 miliardi ● I corpi di altri otto migranti, sette donne e un uomo, sono stati trovati ieri in fondo a un gommone soccorso dalla nave Bersagliere della Marina Militare ieri pomeriggio nel Canale di Sicilia, non troppo lontano dalle coste libiche. Prima di scoprire gli otto cadaveri, la nave ha messo in salvo 112 persone. L’a.d. Volkswagen Matthias Mueller ● I grandi azionisti della Volkswagen, che hanno perso 25 miliardi di euro per il crollo del titolo del colosso automobilistico, sarebbero intenzionati a fare causa alla casa di Wolfsburg, chiedendo 40 miliardi di risarcimento per lo scandalo dei motori diesel. A intentare la causa dovrebbe essere lo studio Quinn Emanuel, noto per le sue vittorie nelle “class action” che coinvolgono grandi marchi, ingaggiato dal gruppo Bentham, specializzato nel finanziare i costi delle lunghe vertenze legali. Le prime cause dovrebbero partire entro il prossimo febbraio. Intanto è stata perquisita la sede della Volkswagen in Francia: la polizia ha sequestrato alcuni computer. Mentre in Germania si profila uno scontro con i sindacati, che già temono piani di taglio dei costi proprio a carico dei lavoratori locali. LE IMMAGINI IN UN VIDEO MAI ACCADUTO PRIMA A SAVONA PER L’EREDITÀ Gerusalemme, spunta il muro per dividere arabi ed ebrei Iraq, 14 persone Il Papa proclama vittime dell’Isis quattro santi «Erano spie» Tra loro due sposi Assolda l’amico per uccidere il padre: arrestato ● A Gerusalemme da ieri c’è un muro. Un muro in cemento, costruito in poche ore per dividere il quartiere ebraico di Armon HaNatziv da quello palestinese di Jabal Mukaber. Si tratta di poche decine di metri di muro removibile (alla base c’è la scritta «Blocco poliziesco temporaneo immediato»), eretto per proteggere la comunità israeliana colpita nelle ultime settimane da lanci di sassi e bottiglie incendiarie. E mentre si registra un nuovo attentato a sud di Israele, a Beersheva, con un morto e 6 feriti in una sparatoria, il presidente Netanyahu respinge formalmente la proposta francese per una presenza di osservatori internazionali sulla Spianata delle Moschee: «Solo Israele garantisce lo status quo» e dispiega altri 300 soldati a Gerusalemme. ● Mentre un documento Usa svela che nel 2002 l’allora leader inglese Blair disse sì alla guerra in Iraq con un anno di anticipo, mentre teoricamente trattava la pace, l’Isis diffonde un video che mostra l’assassinio di 14 civili accusati di collaborare con le forze governative irachene. E la coalizione a guida Usa compie 18 attacchi aerei contro nove città. ● Temeva che l’eredità finisse nelle mani della compagna del padre, originaria delle Mauritius. Così Rinaldo Costa, 52 anni, ha confessato di aver assoldato per 10 mila euro un amico per far uccidere il padre, Renato Costa, ex ferroviere ottantenne. L’anziano è stato assalito in casa a Savona, ma ha reagito. In manette aggressore e mandante. Il muro costruito ieri a Gerusalemme: deve proteggere il quartiere ebraico ● Un’altra prima volta per Papa Francesco, questa meno rivoluzionaria di altre, ma comunque importante. Il Santo Padre ieri nella messa in Piazza San Pietro davanti a 65 mila fedeli, ha proclamato santi due coniugi, l’orologiaio Ludovico Martin e la merlettaia Maria Azelia Guèrin, genitori di Santa Teresa di Lisieux. Nello stesso L’effige dei coniugi canonizzati ieri rito, il Papa ha proclamato santi anche don Vincenzo Grossi, figlio di un mugnaio e fondatore dell’Istituto Figlie dell’Oratorio e la spagnola Maria Isabel Salvat Romero, nota come suor Maria dell’Immacolata Concezione. AltriMondi R LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT L’imprenditore sparito a Brescia Trovato morto il suo operaio COSTERÀ 55 MILIONI Il Big Ben di Londra sta cadendo a pezzi Via al maxi-restauro Scomparso 6 giorni dopo il datore di lavoro Il punto in cui è stato trovato il corpo di Beppe Ghirardini a Ponte di Legno (Bs) ta: Ghirardini, anche lui 50 anni, è stato l’ultimo a vedere Bozzoli in fabbrica. @filippocont i è ucciso, qualcuno ha voluto tappargli la bocca oppure è stato un malore? Di certo, Beppe Ghirardini si è portato all’altro mondo qualche segreto grosso: ieri, lungo un torrente non lontano dal punto in cui era stato trovato il suo fuoristrada, c’era il corpo rannicchiato dell’operaio bresciano scomparso mercoledì. È un giallo avvitato dentro a un altro giallo: gli investigatori non hanno, infatti, ancora tracce del titolare, Mario Bozzoli, 50enne sparito sei giorni prima del suo addetto ai forni. Così, trovato il cadavere dell’operaio, le ricerche frenetiche si concentreranno sul principale, nella certezza che i due casi siano legati a doppia manda- S probabilmente il monumento più noto e riconoscibile di Londra, quello che finisce inesorabilmente sulle foto di ogni turista. Un po’ come il Colosseo a Roma. E anche se è molto, ma molto meno vecchio, sembra che anche il glorioso Big Ben necessiti di un urgente restauro. La torre dell’orologio, che scandisce il tempo dei londinesi da 156 anni, sta cadendo a pezzi e il governo britannico, che non È 1Il cadavere in un torrente vicino all’auto Filippo Conticello 51 che s’era seduto al volante della Suzuki. Tra l’altro, la distanza tra il punto di ritrovamento dell’auto nei pressi di Ponte di LePRIMA DI SPARIRE «Al mo- gno, lungo la strada chiamata mento non sono riscontrabili Tonalina, e l’ultimo luogo dove il evidenti segni di violenza», fan- cellulare dell’uomo ha agganciano sapere fonto una cella, ti investigatiall’altezza del ve. Potrebbe passo di CroAncora nessuna essere assidecedomini, è di traccia del titolare ramento o un una ottantina È giallo anche sulle di chilometri. malore, a sentire il sindaco cause del decesso: Un’enormità. di Marcheno, In ogni caso, ai omicidio o malore? familiari è stail comune del Bresciano in to riferito che cui ha sede Ghirardini pol’azienda che adesso gli agenti trebbe essere morto il giorno in controllano in ogni millimetro. cui è sparito. Lo stesso in cui saSarà l’autopsia a sciogliere i rebbe dovuto andare dai carabidubbi e, intanto, non viene scar- nieri per dire la sua sul mistero tata nemmeno l’ipotesi che il Bozzoli: con la scusa di una batcorpo sia stato trasportato ac- tuta di caccia, mai avvenuta, canto al torrente da qualcuno l’operaio ha misteriosamente R percorso in auto centinaia di chilometri da Marcheno. Non bastasse, a rendere più fitta la nebbia, ecco certe stranezze dell’8 ottobre, il giorno in cui a scomparire è stato l’imprenditore: quella sera a un fornitore spagnolo stato chiesto di posticipare di due ore una consegna. Sarebbe dovuto entrare in fonderia alle 19, l’orario in cui Bozzoli ha chiamato per l’ultima volta la moglie. Per ora l’azienda resta sotto sequestro, mentre gli investigatori passano al setaccio due vite assai diverse, forse finite in conflitto: l’imprenditore che ancora si cerca e l’operaio che è stato trovato cadavere. E che su Facebook scriveva post sibillini, l’ultimo proprio mercoledì prima di sparire: «Guardati bene le spalle sempre... Pugnalate arrivano da chi meno te lo aspetti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Big Ben, un simbolo per Londra ha alcuna voglia di dare una brutta immagine del proprio Paese, sta correndo ai ripari, prima che i mitici rintocchi lascino il posto a un inspiegabile silenzio. Secondo fonti di Westminster, sta per essere avviato un lungo e drastico programma di restauro che costerà almeno 40 milioni di sterline, pari a 55 milioni di euro. Ad aver bisogno di una solida sistemata non è infatti solo l’orologio, che mostra difetti alle lancette e al meccanismo interno: ci sono anche importanti problemi strutturali, il tetto perde, l’abitacolo è gravemente corroso e ci sono grandi crepe nei muri. Negli ultimi tempi il Big Ben aveva iniziato a dare problemi. Più volte i rintocchi sono andati avanti di sei secondi rispetto al normale, causando problemi ad esempio a Bbc Radio, il cui notiziario è stato interrotto dalla campana fuori tempo. Per poter essere “curato” l’orologio probabilmente resterà in silenzio per un po’, forse addirittura tre anni: la pausa più lunga risale al 1976 quando, per riparare danni al meccanismo, lo stop dei rintocchi fu di nove mesi. NOTTE DI FOLLIA Difende una ragazza dal fidanzato: in fin di vita 1A Rimini fuori da una discoteca 27enne interviene in un litigio tra una coppia di suoi amici: viene colpito da una bottiglia rotta. Preso l’aggressore in fuga n’altra notte di violenza, un altro giovane in fin di vita dopo una rissa, questa volta fuori da una discoteca di Misano Adriatico (Rimini). Un 27enne originario di Torre del Greco, ma residente da sempre a Gabicce Mare, nella notte tra sabato e domenica è stato colpito con il collo di una bottiglia rotta da un amico, 25 anni, anche lui di Gabicce, riportando profonde ferite al vol- U I carabinieri hanno arrestato l’uomo to e al collo. Ieri mattina il ragazzo è stato operato alla giugulare ed è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Infermi di Rimini. Le sue condizioni restano gravissime. BOTTE La rissa si è scatenata nel parcheggio della discoteca “Narciso” perché il giovane si è intromesso nella violenta lite del 25enne con la propria ragazza. Voleva difenderla, voleva che lui si calmasse, del resto erano amici e qualcuno doveva fare qualcosa. Ma tanta attenzione non è stata gradita. L’aggressore in un primo momento ha finto di calmarsi, poi è torna- OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI CONSIGLI 21/3 - 20/4 ARIETE 21/4 - 20/5 TORO 21/5 - 21/6 GEMELLI 22/6 - 22/7 CANCRO 23/7 - 23/8 LEONE 24/8 - 22/9 VERGINE 5,5 7+ 7 6- 7 8 La Luna paventa stress e caduta degli zebedei fino a Addis Abeba. Una disattenzione altrui, poi, v’abbatte un cicinìn: don’t compens eating as maials. La Luna v’energizza facilitando le cose nel lavoro e nel privato. Utile un po’ di attività fisica, anche fornicatoria, magari: gioverà pure al morale. Lavoro, spese e incassi sono guidati dalla Luna, economista arguta. L’amor, poi, stimola la produzione di endorfine, ma a sud dell’ombelico c’è stasi. I rapporti con gli altri appaiono tesi e l’amore causa di carsismo zebedeico. Controllatevi, non esigete troppo da voi stessi, né dal sudombelico. La cura del dettaglio vi fa ottenere risultati super, non solo nel lavoro. I piccoli piaceri della vita rinfrancano, l’escalation suina es muy rovente. Gli impegni del giorno li sbrigate bene, con spigliatezza, brio e fortuna. La Luna, poi, v’impepa e vi offre ai palati (suini) amanti del piccantino. 23/9 - 22/10 BILANCIA 23/10 - 22/11 SCORPIONE 23/11 - 21/12 SAGITTARIO 22/12 - 20/1 CAPRICORNO 21/1 - 19/2 ACQUARIO 20/2 - 20/3 PESCI 5,5 7+ 6,5 7,5 6+ 7+ La Luna stressa. Soprattutto in casa e in famiglia. Un po’ pure nel lavoro. Ma potete superare tutto, if you don’t scler. Tedio fornicatorio paventasi. Vita sociale e Pr appaiono piacevoli. Il lavoro (o la ricerca di esso) riceve input utili e vi procura vantaggi, il sex è alla suinesima potenza. Grandi. Lavoro e soldi premiano strategie e iniziativa, ogni svago del tempo libero appaga. L’amor però sfigheggia, il sudombelico è un cicinìn sociopatico. Giornata di start up azzeccate e di soddisfazioni muy concrete. Voi, poi, siete fighissimi e quasi maghi, the fornication is a cuccagn: godetevela! Fra voi e gli altri c’è lo stesso clima che aleggia fra Pd e Ncd sulle unioni civili. Lavoro e family stancano, l’ormon scalpita inutilly. Tutelatevi. Mentre lavoro, sport e rapporti sociali premiano il vostro impegno, l’amor forse delude un cicinìn. Il sudombelico, però, intensifica l’attività. Mucho. to a colpire la ragazza. Quando il 27enne è tornato a fermarlo, lui ha impugnato una bottiglia rotta trovata per terra e ha iniziato a colpirlo. La situazione è apparsa subito drammatica e il ragazzo ha tentato la fuga. I carabinieri lo hanno rintracciato in poche ore e lo hanno fermato non lontano dal luogo dell’aggressione: adesso il ragazzo, che ha precedenti per spaccio e lesioni, è in arresto con l’accusa di tentato omicidio. Nella speranza che le condizioni dell’amico, praticamente sgozzato, migliorino e quei minuti di follia non si trasformino in un dramma senza ritorno. IN CINA LE NOZZE DA 27 MILIONI La modella Angelababy e l’attore Huang Xiaoming si sono sposati a Shanghai, in Cina, l’8 ottobre: nozze sobrie, “solo” 27 milioni di euro spesi. Torta di 10 piani (foto LaPresse), duemila invitati (per ciascuno, anche un cellulare in dono) in un salone dominato dall’ologramma di un castello, creazione di Dior per l’abito di lui. La cerimonia è stata trasmessa in streaming. LO SPORT IN TV * '*&!( % * % % * "+! 0 *"* 1 '*&!( * '*&!( *"* 1 * "+! '*&!( / NUOVO SHOW SU EXPLORA MR. DINAMITE, ESPLOSIONI MADE IN ITALY Arriva questa sera su Explora Hd (canale 415 di Sky) «Mr. Dinamite», il primo programma italiano dedicato alle esplosioni. Nel corso di otto puntate vedremo dunque venire giù torri, palazzi, acquedotti, ponti, campanili, eco-mostri sotto l’attento controllo di Danilo Coppe, geominerario e massimo esperto in Italia in esplosivistica, tanto da diventare per tutti Mr. Dinamite. DA VEDERE STASERA SU EXPLORA ALLE 21.50 * '*&!( % * '*&!( % * '*&!( % 1*$& 1 '*&!( * '*&!( *$) *$# % $#! %,) + *$#) 0 * '*&!( $#! %,) + *$#) $#! %,) + *$#) 0 * "+! '*&!( % 1&* ) * % $ .* '*&!( 0 *"$ .1*#$ *"$ .1*#$ 52 LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT diesel.com this ad is gender neutral LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA SFIDA SU TWITTER «Dybala come in Tutti pazzi per Mary?» MI ASPETTAVO DI PIÙ: ERA UNA PARTITA DA VINCERE, DOBBIAMO SVEGLIARCI IN ATTACCO AMADEUS CONDUTTORE TV PRIMO TEMPO NOI, SECONDO TEMPO LORO COMUNQUE È BELLO RESTARE 8 PUNTI SOPRA LA JUVE Paulo Dybala e Cameron Diaz in Tutti pazzi per Mary L’interista Ivan Perisic, 26, e lo juventino Leonardo Bonucci, 28. In alto, i rigori dei tifosi fuori dallo stadio e il look di un’interista REUTERS/BOZZANI MARCO SANTIN GIALAPPA’S BAND Inter-Juve, un pari a due facce «È stretto». «No, meritavamo noi» 1Le voci dei tifosi a San Siro. Santin della Gialappa’s Band: «Il palo di Khedira sarebbe entrato trionfalmente in “Questo lo segnavo anch’io” di Mai dire gol» Christian Pradelli A lla fine rimane solo quel lampo al settantesimo esatto: Morata fa tutto bene, Khedira prende il palo esterno, la Curva Nord si zittisce, ma solo per un istante. Inter-Juve, insomma, è sempre Inter-Juve, anche quando finisce a reti bianche, all’ottava giornata di campionato e con otto punti di differenza in classifica. Lo spettacolo, inutile dirlo, era già cominciato più di tre ore prima, con le code dei bei tempi che avevano fatto partire cori spontanei ad altezza tornelli: «Non dimentichiamo che, se vinciamo, torniamo da soli in testa alla classifica», il commento pre-gara del giovane Manuel, bardato di nerazzurro dalla testa ai piedi. Pronta la risposta di Rosalba, 24enne juventina, rappresentante di un tifo che anche a Mi- lano non passa certo inascoltato: «È dalla finale di Berlino che ce la “menano” — una carica a tutto slang — è ora di restituir loro in una botta sola tutti gli “sfottò” di oltre tre mesi». QUEL PALO... E per un terzo anello blu, quello riservato agli ospiti, pronto a colorarsi totalmente di bianconero, la coreografia multi-settore dei padroni di casa ricorda ancora una volta quell’infausto 6 giugno: «Continua a sognare», il messaggio ai vicecampioni d’Europa. Come dire che il Triplete «ce l’abbiamo solo noi». Scher- 7-8 ● I punti di vantaggio dell’Inter (17) in classifica, rispettivamente nei confronti di Milan e Juventus. L’Inter è a un punto dalla capolista Fiorentina maglie a parte, tre cartellini gialli nei primi dieci minuti di gioco disegnano alla perfezione la natura di un match dedicato, per definizione, a cuori forti e ugole cariche. Ma nessuno sfonda, né da una parte, né dall’altra. Fino a quel palo, fino a quel Khedira a un passo dal colpaccio. «È stato un momento bello tosto — respira ancora di sollievo, a fine partita, la signora Cosima —, però non avrebbero meritato di vincere. Già il pareggio, secondo me, ci va un po’ stretto». Pensiero opposto per la juventina Manuela, 31 anni, milanese d’adozione: «Credo che il pareggio sia giusto, ma meritavamo di più noi, nonostante oggi siamo molto più inconcludenti di ieri». TIFO VIP «È facile leggere la partita: primo tempo noi, secondo loro — sintetizza dalla tribuna «vip» Marco Santin Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini, 50 anni GETTY IMAGES della Gialappa’s Band —. Il palo di Khedira sarebbe entrato trionfalmente nella rubrica “Questo lo segnavo anch’io”, ma meglio così: alla fine è una gran cosa essere rimasti otto punti sopra». Più critico Amadeus: «Mi aspettavo qualcosa di più: era una gara da vincere e, se la metto insieme a quelle contro Milan e Fiorentina, tutte in casa, il bottino di 4 punti su 9 è un po’ magro. La preoccupazione maggiore? Dobbiamo svegliarci in attacco, perché o fatichiamo a creare occasioni oppure non le sfruttiamo». Futuro ancora da costruire, insomma: «Siamo come “La stanza inclinata” (must di “Stasera tutto è possibile”, che Amadeus conduce su Raidue, ndr): l’importante è restare in piedi, attraversando la stagione dal basso verso l’alto. E, per ora, siamo ancora a metà strada». © RIPRODUZIONE RISERVATA I l tiro di Zaza è arrivato qui in zona stazione centrale. Giovanni Dutto@giovanni_dutto Zaza mi ha rotto il vetro della finestra. Gio_Acm @Rossonera_21 Zaza pensava di stare a Twickenham. Andrea @Ward1mu5 Tiro di Zaza finisce sul padiglione del Marocco. alberto bottini@alberto_bottini Ansa: Turista Expo colpito da pallonata chiederà danni agli organizzatori. La polizia indaga. Roberto Fiorellino @FioRoberto Pogba vale quanto un biglietto dell’Expo. capitanschettini@Schetweet Al momento Pogba costa meno della Fiat Duna station wagon. Ciccio Ratti@CiccioRatti Pogba sta perdendo più valore delle azioni Volkswagen, dopo i bar di Torino è quello che senza di più la mancanza di Vidal. bartolomeo landolfo@landbart Pogba non lo pagherei nemmeno 100 Goleador. Andrea@andreaisc93 Dopo questo dribbling Pogba è arrivato a 15.000 lire. Massimo Cortinovis@MaxCortinovis Nonostante Cuadrado sia sul rettangolo di gioco in campo si vedono poche geometrie. Rino Cuomo@RinoCuomo Perché Dybala ha il ciuffo alla Cameron Diaz in «Tutti pazzi per Mary»? Maria@m_maria_ Chiellini contro la fisica. iPantellas@iPantellas Che barba che noia che barba che noia. Carmen@MrsBagans88 © RIPRODUZIONE RISERVATA REJA DOPO LA VITTORIA «Atalanta, ci attende un mese duro» tutti: se il centrocampo regge, con loro è tutto più facile». Matteo Spini BERGAMO I l 3-0 e la classifica varrebbero da soli una dose extra di festeggiamenti, come se non fossero bastati quelli per i compleanni di Edy Reja (70 anni celebrati il 10 ottobre) e della stessa Atalanta (108 anni festeggiati sabato scorso). In effetti, dopo la netta vittoria contro il Carpi, è proprio difficile togliere il sorriso dalla faccia di Reja: «Temevo questa gara — ammette il tecnico friulano nel dopopartita —: in effetti, abbiamo affrontato i primi 5’ con un po’ di leggerezza, ma poi abbiamo preso in mano il Il tecnico Edy Reja, 70 anni LAPRESSE gioco e ci siamo comportati da Atalanta. A quel punto, tutto quanto è stato in discesa: al di là dei demeriti dei nostri avversari, abbiamo giocato bene. Moralez, Gomez e Pinilla, là davanti, possono fare paura a TESTA GIUSTA I nerazzurri adesso sono settimi in classifica, appena dietro le prime: «Negli ultimi tempi sta cambiando la nostra mentalità e i risultati si vedono. Vorrei arrivare al punto in cui nessuno si meraviglierà di fronte alle nostre vittorie: specie in casa — sottolinea Reja — dove tutti quanti devono avere timore, perché il nostro campo deve diventare un vero e proprio fortino. Anche stavolta lo stadio è stato caloroso e la cornice emozionante». Tutto perfetto, o quasi. «Dobbiamo ancora correggere qualche difetto — precisa l’allenatore dei nerazzurri —, ma finora abbiamo interpretato ottime gare, con l’eccezione della parentesi di Firenze: abbiamo sfruttato al meglio il calendario, anche se abbiamo perso qua e là qualche punto per via di qualche errore», prosegue Reja. Che adesso guarda avanti: «Ora arriva una serie particolarmente impegnativa, di quattro partite molto dure, tre delle quali in trasferta: i punti e la classifica attuale ci regalano una serenità maggiore per affrontarle. Non giocheremo a cuor leggero, ma, essendo più tranquilli, sarà più semplice affrontare questo ciclo». © RIPRODUZIONE RISERVATA ALLA CORSA DELLA SPERANZA La pioggia non ha fermato la Corsa della Speranza, la 6 km per ragazzi e famiglie in centro a Milano. La corsa ha raccolto fondi per Dynamo, il primo camp di terapia ricreativa in Italia per ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi e croniche. Calcio e basket R La giornata SERIE D LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Agenda e risultati R SERIE A2 Pari Caronnese Disastro Brescia La Pro Sesto va Diana va giù duro Monza rimontato «Ho le mie colpe» 1Il tecnico dei 1La Leonessa brianzoli Delpiano non parla dopo il 2-2 in casa con la Varesina travolta 88-74 a Roseto. Il coach «Contro Ravenna subito il riscatto» ATLETICA ● REINA DOMINA IN AZZURRO (gi.st.) Per Nicole Reina limpida vittoria fra le juniores nell’incontro internazionale di corsa su strada contro la Francia, disputato ieri a Cremona e dominato dagli azzurri. La portacolori del Cus Pro Patria si impone in 34.32 sui 10 km, con un margine di oltre 1 minuto e mezzo su un’altra azzurra, Anna Busatto. Brava anche la sua compagna di squadra, Cristina Roscalla, 4a con 36.54. Positiva anche la prova del bergamasco Omar Guerniche (San Rocchino), secondo nella categoria promesse in 30.32. BASKET ● Serena Scandolo L a nona giornata di serie D ha visto la Caronnese capolista del girone A pareggiare 1-1 in casa con il Borgosesia ed essere raggiunta in vetta dal Gozzano. Nel girone B il Piacenza fa la capolista calando il poker sulla Bustese, ma la Pro Sesto si mantiene nella scia strappando la vittoria in casa dell’Inveruno a 2’ dalla fine. A Lecco, la sfida con il Seregno non si va oltre l’1-1, mentre a Monza l’allenatore Alessio Delpiano diserta la sala stampa, dopo che la squadra in rimonta si è fatta raggiungere a 10’ dal termine. RISULTATI 9a GIORNATA ● Girone A: Acqui-Chieri 2-1, Caronnese-Borgosesia 1-1, Castellazzo-Lavagnese 1-0, Gozzano-Fezzanese 5-0, Ligorna -Novese 0-2, OltrepovogheraRapallobogliasco 2-1, Pinerolo-Derthona 1-0, Pro Settimo-Sporting Bellinzago 1-1, Sestri Levante-Bra 2-0, Alberto Banzola Alessio Delpiano, tecnico del Monza Vado-Argentina 0-3. Classifica: Gozzano e Caronnese 21, Pinerolo 18, OltrepoVoghera e Sestri Levante 17, Argentina 15, Sporting bellinzago, Chieri, Novese e Borgosesia 14, Derthona 12, Bra 10, Pro Settimo e Ligorna 9, Acqui 7, RapalloBogliasco, Vado e Fezzanese 6, Castellazzo 5. ● Girone B: Lecco-Seregno 1-1, Caravaggio-Grumellese 2-2, Ciliverghe-Olginatese 1-2, Ciserano-Pontisola 1-1, Folgore Caratese-Fiorenzuola 1-0, Inveruno-Pro Sesto 2-3, Monza-Varesina 2-2, Pergolettese-Sondrio 0-0, PiacenzaBustese 4-1, Virtus Bergamo-Mapellobonate 2-5. Classifica: Piacenza 22, Pro Sesto 19, Lecco 17, Pontisola 16, MapelloBonate e Ciserano 14, Ciliverghe 13, Seregno, Monza, Varesina e Caravaggio 12, Inveruno e Virtus Bergamo 11, Pergolettese, Olginatese e Fogore Caratese 10, Bustese 9, Fiorenzuola 7, Grumellese 6, Sondrio 4. © RIPRODUZIONE RISERVATA I rriconoscibile Leonessa: a Roseto arriva la prima sconfitta (88-74) in campionato, in una serata da dimenticare per i ragazzi di coach Diana, che si prende la colpa della sconfitta. «Non ho trasmesso ai ragazzi il giusto atteggiamento: non sono riuscito a far capire che era ovvio che dopo le prime due sconfitte Roseto partisse forte contro». Per quanto visto in campo, i 14 punti sono poco veritieri, vista l’inconsistenza per lunghissimi tratti della Leonessa, messa al tappeto da una squadra teoricamente alla portata. Dopo una partenza difficoltosa (27-15 al 10’), i biancoazzurri annaspano anche nel secondo quarto, scivolando a -21 (43-22), mostrando la totale incapacità di segnare e subendo nel pitturato i lunghi abruzzesi. Tutto facile per gli abruzzesi contro una squadra che non è nemmeno 55 5 Andrea Diana, coach di Brescia la fotocopia sbiadita di quella che ha vinto le prime due partite di regular season. Il -21 al 20’ (4928) suona come una sentenza. «Torniamo subito in palestra», spiega Diana, «domenica contro Ravenna dovremmo tornare a essere noi stessi». ROSETO-BRESCIA 88–74 (27-15, 49-28; 65-51) Mec Energy Roseto: Marulli 14 (2/4, 3/6), Allen 6 (3/4, 0/2), Marini 21 (3/3, 3/7), Weaver 19 (4/6, 2/3), Borra 9 (3/10); Izzo 3 (1/1 da 3), Bryan 9 (4/6), Moreno 5 (1/3, 1/5), Trevisan (0/1), Mariani, Papa 2 (1/2, 0/1). N.e.: Ferraro. All.: Trullo. Centrale del Latte Brescia: Passera 4 (0/5, 1/2), Holmes 14 (2/7, 0/4), Alibegovic 10 (2/5, 2/7), Hollis 16 (3/7, 2/3), Cittadini 8 (3/5, 0/1); Fernandez 16 (0/2, 4/5), Bruttini 4 (2/4), Totè, Bushati 2 (1/3, 0/2). N.e.: Speronello, Dell’Aira. All.: Diana. © RIPRODUZIONE RISERVATA A1 DONNE (an.gu.) Nella 3a giornata, il Geas ha perso 58-75 con Torino nella prima partita a Sesto San Giovanni con 19 punti per Barberis e 13 per Mandache. In A2, ricorso di Marghera dopo la sconfitta in casa delle bergamasche di Albino per incongruenze nei punti tra tabellone e referto nel finale. CICLISMO ● BRESCIA TRIONFA IN CINA (d.vig.) Trionfo tutto bresciano al Tour of Cina II. Su sei tappe a disposizione, tre successi di giornata, maglia gialla di leader della classifica generale e quella a punti per Mattia Gavazzi (Amore & Vita) figlio dell’ex professionista Pierino (Milano Sanremo, tre titoli italiani e cinque tappe al Giro d’Italia) a cui fanno da eco le altrettanti vittorie di Nicolas Marini (Nippo Vini Fantini) che ieri ha fatto tris conquistando anche la sesta e ultima tappa sul circuito di Zhuhai. ● A BIASSONO (d.vig.) Successo del bielorusso Nikolai Shumov (General Store Bottoli) nella 94a Coppa d’Inverno per dilettanti a Biassono (Mb). Il vincitore ha superato Andrea Vendrame (Zalf Fior) e il bresciano Damiano Cima (Team Colpack) al termine di 152 chilometri di corsa. HOCKEY GHIACCIO ● SERIE B (gi.pr.) Como complica i piani della corazzata Merano, mantenendo in equilibrio per due tempi la sfida sul ghiaccio di Casate: gli altoatesini vincono solo di misura, per 5-4. Reti lariane di Formentini (2), Valli e Ambrosoli. Senza storia ChiavennaEgna, giocata sul neutro di Pinerolo: finale 1-7, l’unica rete è di Stricker. HOCKEY INLINE ● COPPA FIHP, MILANO FUORI (gi.pr.) Nel terzo turno di Coppa Fihp, il Milano Quanta rimedia due sconfitte ed esce dalla neonata competizione. I rossoblù hanno schierato in pista la seconda squadra. I giovani rinoceronti hanno perso 8-4 con Roma e 6-1 con Monleale. TENNIS ● A1, IMPRESA DI CERIANO (ga.ri.) L’impresa della 2a giornata è firmata Ct Ceriano. Le brianzole, all’esordio assoluto in casa (nella sede del Robur Saronno), battono 3-1 le campionesse in carica del Tc Genova e si portano a 4 punti nel girone 2. Vittorie di Alice Moroni e Clelia Melena su Balducci e Moratelli, poi la sconfitta di Giulia Sussarello per mano dell’ex Top 50 Brianti. Infine il doppio, vinto per 7-5 46 10/6 da Melena/Moroni su Brianti/Balducci. Tra i maschi, va forte il Tc Crema che strappa un 5-1 esterno a Bassano del Grappa, Vicenza. Bene Nicola Remedi, Adrian Ungur e il neoacquisto Matteo Donati. Altro stop per il Selva Alta Vigevano, battuto 6-0 in casa dalla corazzata Forte dei Marmi. VARIE ● L’ULTIMA ESTATE DI BERLINO PRESENTAZIONE LIBRO DI BUFFA Un’Olimpiade passata alla storia, quella del 1936, raccontata in un romanzo di sport, passione e ferocia. «L’ultima estate di Berlino», il libro di Federico Buffa e Paolo Frusca (Rizzoli), verrà presentato oggi (alle 18.30) alla Feltrinelli di piazza Piemonte 2, a Milano. Con gli autori, interverrà il vicedirettore della Gazzetta, Umberto Zapelloni. LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 SERIE D Franco Cirici BARI San Severo sconfitto Il Taranto resta secondo T re ceffoni per darsi una regolata. Magari prima possibile. Perché la disfatta di Terni è ben più grave di quella rimediata a Crotone (1-4), per il differente spessore tecnico dell’avversario e soprattutto per l’incapacità evidenziata dai biancorossi di rientrare in partita (in Calabria almeno ci avevano provato, accorciando le distanze sullo 0-2). Perché, evidentemente, le tre vittorie consecutive, hanno celato alcuni problemi (forse costituzionali) che Davide Nicola non è ancora riuscito a risolvere. Uno su tutti: questo Bari prende tanti, troppi gol. Ne ha incassati 12 in 8 partite, con una media poco invidiabile di 1,5 ogni novanta minuti. Non a caso, ha la peggior difesa tra le prime otto in classifica. Hanno fatto peggio solo in quattro: Avellino e Como (15 reti subite), Salernitana e Brescia (13). NON PRENDERNE Rammenta un vecchio saggio del pallone, Eugenio Fascetti: «Per andare in serie A bisogna avere innanzitutto una difesa forte, subire poco. Non lo dico io, ma la storia. In quanto al Bari, poi, l’equazione è semplice. Con il potenziale offensivo che si ritrova, prima o dopo un pallone riesce a metterlo dentro. Basterebbe non prenderne…». In vero, anche sul piano prettamente offensivo, le cose non funzionano a dovere. Non si capisce perché un cannoniere di razza come Maniero debba, nel progetto tattico, sacrificarsi da matti per la squadra e non avere mai a disposizione un pallone pulito, per fare quel che gli riesce meglio: il mestiere di cecchino. Ma TARANTO-SAN SEVERO 2-1 La delusione di Guarna e di Donati per la pesante sconfitta a Terni: dopo il 3-0 il Bari è in ginocchio LAPRESSE Bari, quanti buchi La difesa non regge 1Squadra sotto processo: incassati 12 gol in 8 gare Fascetti: «Per andare in A bisogna subire poco» questo è un altro discorso. ERRORI Tornando alla fase difensiva, è vero che Guarna ha incassato soltanto in 3 partite (Spezia, Crotone e Ternana) 10 dei 12 gol complessivi al passivo. Ma è pur indiscutibile che il pacchetto arretrato sia andato in affanno, anche quando la porta è rimasta inviolata. Vuol dire che in fase di non possesso i meccanismi scricchiolano, che si ripetono errori individuali (soprattutto quando ci si ritrova nell’uno contro uno) e di reparto, che davanti ad avversari rapidi la difesa va puntualmente in tilt. Basti pensare a quel che ha «combinato» sabato scorso il ternano Furlan, dall’inizio alla fine del match. Senza che si tentasse quanto meno di arginarne le folate, con un cambiamento in corso. CORAGGIO In un contesto ambientale avvezzo a perdere l’equilibrio, puntuale a esaltarsi dopo ogni vittoria ed a drammatizzare ogni caduta, Davide Nicola non può davvero gettare alle ortiche il lavoro svolto né sbriciolare le certezze acquisite (14 punti costituiscono pur sempre un buon bottino). Il tecnico è finito sotto accusa perché il suo Bari nei primi 8 turni non ha mai mostrato la personalità di una grande squadra, perché di gioco se ne vede poco. Ma è il caso che proceda per gradi e, innanzitutto, assesti a dovere la fase difensiva. Anche con il supporto di scelte coraggiose. Desta non poche perplessità la coppia centrale Contini -Di Cesare, che non pare davvero ben assortita. I problemi più consistenti, tuttavia, emergono soprattutto sulle fasce. L’esperto Del Grosso è in palese affanno dall’inizio del campionato, eppure è uno fra i più utilizzati. Un turno di riposo non gli nuocerebbe. E’ irriconoscibile Sabelli. Il Bari e Nicola devono solo augurarsi che torni presto quello vero. © RIPRODUZIONE RISERVATA MARCATORI Manganelli (T) al 44’ p.t.; Favetta (S) al 10’, Russo (T) al 32’ s.t. TARANTO (3-4-3) Pizzaleo; Manganelli, Pambianchi, Chiavazzo; Ammirati, Voltasio (dal 40’ s.t. Gori), Marsili, Guardiglio; Russo (dal 35’ s.t. Fonzino), Genchi, Improta (dal 13’ s.t. Esposito) (Giordano, Verdone, Cimino, D’Angelo, Ibojo, Lecce). All. Cazzarò. SAN SEVERO (3-5-2) Mennella; Cipolletta, Grieco, Favilla F. (dal 33’ s.t. Morsillo); Natino, Rossi, Tricarico, Florio (dal 28’ s.t. De Luca), Mustone; Favetta (dal 28’ s.t. Milani), Evacuo. (Di Michele, Capone, Favilla D., Rolli, Mastrangelo, Di Fiore). All. De Felice. ARBITRO Marini di Trieste. NOTE spettatori 2.500 circa. Ammoniti Pambianchi, Rossi, Fonzino. Angoli 8-4. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 5’. TARANTO Quanta fatica per il Taranto. Successo di misura e sofferto dei rossoblù su un buon San Severo abile nel tenere i padroni di casa sulla corda per gli interi novanta minuti. I rossoblù restano secondi in classifica a un punto dal Nardò capolista, vittorioso sul Gallipoli (2-1). LA PARTITA Vantaggio degli uomini di Cazzarò sul finire di primo tempo con un colpo di testa di Manganelli su angolo di Marsili. Nella ripresa il San Severo trova il pari con Favetta sempre su azione d’angolo. La gara è risolta da Russo che scatta sul filo del fuorigioco e infila Mennella in uscita. Lugi Carrieri © RIPRODUZIONE RISERVATA LA SITUAZIONE Nardò sempre solo, colpo Francavilla Dopo 8 giornate, è tutto pugliese il podio del girone H. Nel testa a testa tra Nardò e Taranto si inserisce la Virtus Francavilla, vittoriosa a Pomigliano (2-1, doppietta dell’argentino Montaldi) e ora terza. Il Nardò conferma la leadership vincendo 2-1 il derby col Gallipoli. I granata segnano con Malcore e sprecano tanto. Il Gallipoli, in 10 per l’espulsione di Mbida, nella ripresa pareggia con Negro; poi Palmisano regala al Nardò il quinto successo consecutivo. Michele Climaco RISULTATI Serpentara-Isola Liri 1-1, Fondi-Picerno 3-2; Francavilla Torrecuso 2-1; Marcianise-Turris 0-0; Nardò-Gallipoli 2-1; Pomigliano-Virtus Francavilla 1-2; Potenza-Aprilia 2-1; Taranto-San Severo 2-1; ManfredoniaBisceglie (oggi, ore 20). CLASSIFICA Nardò 21; Taranto 20; Francavilla e V. Francavilla 17; Pomigliano 16; Fondi 15; Isola L. 14; Marcianise e Turris 11; Bisceglie e Potenza 9; Torrecuso e San Severo 7; Manfredonia e Picerno 5; Serpentara, Aprilia e Gallipoli 4. Lega Pro R Doppio rilancio LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 55 5 Fate largo, sono tornate le big IL CANNONIERE Svolta Iemmello «Che bel Foggia Sfidiamo le prime» 1Con la doppietta ha scavalcato De Zerbi nella classifica dei goleador rossoneri Pietro Iemmello, 23 anni, attaccante, seconda stagione a Foggia CAUTILLO SORRISO MONOPOLI Gioia Esposito «Gol e assist» ● MONOPOLI (Bari) (l.s.) È stato di parola. Aveva promesso una rete e la vittoria del Monopoli, così è stato. Anzi, Pasquale Esposito, il difensore con il vizio del gol, ha fatto anche meglio mettendo lo zampino sul 2-1 di Croce con il Melfi. «Prima la rete da opportunista – dice –-, poi la torre per il gol-vittoria di Croce. Non potevo chiedere di più». In rete la «vecchia guardia», quella che ha messo la firma sulla conquista della coppa Italia di D. «Eravamo solo tre in campo: oltre a me, Croce e anche Pinto. E’ stata una bella soddisfazione, ma tutta la squadra ha grandi meriti». Curiosità in porta. Assente in extremis il titolare Pisseri, in campo l’esperto Pellegrino. Quando non gioca, è il terzo portiere, in panchina gli è preferito il giovane Tognoni, l’estremo difensore dello scorso anno. Emanuele Losapio FOGGIA G rinta, carattere e gol. Pietro Iemmello è l’uomo in più del Foggia. Quattro delle dodici reti realizzate dalla formazione di De Zerbi sono state siglate dal centravanti catanzarese. La prima doppietta in campionato, realizzata sabato con la Lupa Castelli, ha cristallizzato il suo ottimo momento di forma. CRESCITA Quattro gol, uno diverso dall’altro, sono valsi 7 degli 11 punti in classifica. La crescita di Iemmello è stata direttamente proporzionale all’esplosione del Foggia (10 punti conquistati nelle ultime 4 partite). E ora il centravanti non si pone limiti. «Siamo sulla strada giusta, ma non dimentichiamo il periodo buio che abbiamo attraversato - esordisce l’attaccante -. Siamo cresciuti anche grazie a quei momenti difficili. Le ultime vittorie (Melfi, Lecce e Lupa Castelli, ndr.) ci hanno dato la consapevolezza di essere una squadra forte. A Matera abbiamo perso due punti negli ultimi minuti di gara; peccato, perché adesso sarem- mo stati in testa. Ora bisogna dare continuità per risalire ancora la classifica. Non possiamo e non dobbiamo fermarci». IEMMELLO 2.0 Non soltanto i gol ma anche un grande lavoro svolto per la squadra: la versione 2.0 di Iemmello sta impressionando tutti, soprattutto il tecnico De Zerbi. «Quest’anno gioco più per gli altri che per me stesso - prosegue il giocatore -. Merito dell’allenatore, che ha insistito molto per farmi crescere da questo punto di vista. Sono un calciatore più completo e sono felice. Le cose iniziano a girare per il verso giusto». Felicità ed entusiasmo potrebbero essere deterrenti per il Foggia, soprattutto se dovessero far illudere di essere arrivati già alla meta. «Questa è una piazza dove c’è poco equilibrio, l’abbiamo visto dopo la sconfitta di Benevento –- spiega Iemmello -. Quelle ferite non si dimenticano, siamo consapevoli della nostra forza e non vogliamo più rivivere quei momenti. Ne siamo venuti fuori con personalità, perché il nostro è un gruppo forte, siamo come una famiglia. Ora abbiamo un obiettivo importante da conquistare: tutti siamo convinti che a Foggia si possa aprire un ciclo». QUOTA 20 Con i 4 gol di quest’anno Iemmello è salito a quota 20 nella classifica storica dei marcatori del Foggia, superando proprio il tecnico De Zerbi (18 reti). «Me l’avevano detto, sono felice ma non voglio fermarmi. Sono tornato per far bene, segnare tanti gol e vincere», spera l’attaccante. E sulla strada del Foggia ci saranno le prossime sfide allo Zaccheria con Fidelis Andria e Messina, due partite d’alta quota per far decollare la squadra di De Zerbi. «Affronteremo nell’ordine la seconda e la prima della classe sottolinea Iemmello -. Sarà dura ma in casa non possiamo concedere nulla. Per l’Andria ci aspettiamo una cornice di pubblico unica, sogniamo il tutto esaurito (15mila spettatori, ndr). Un gol nel derby? Mi manca dall’esordio dello scorso anno col Martina e mi è sfuggito col Lecce. Sabato vedremo…». © RIPRODUZIONE RISERVATA ADESSO IL DERBY CONTRO L’ANDRIA: VORREMMO VEDERE LO STADIO TUTTO ESAURITO PIETRO IEMMELLO ATTACCANTE FOGGIA IL LEADER Papini il talismano Quando lui segna il Lecce vince 1Il centrocampista ha firmato 8 reti E i giallorossi hanno sempre fatto il pieno Romeo Papini, 32 anni, centrocampista, terza stagione a Lecce LAPRESSE CALCIO A 5 / IL CASO Pugni in faccia a Buonafede ● (g.d.f.) Gravissimo episodio verificatosi sabato sera durante e dopo Real Castellaneta-Taranto, in coppa Puglia di calcio a cinque maschile. L’allenatore ospite Fabio Buonafede, al termine del primo tempo, è stato pesantemente insultato e spintonato dal giocatore locale Dario Gorghini ed espulso dai direttori di gara. A fine partita, sugli spalti, avrebbe ricevuto due violenti pugni al viso dallo stesso calciatore e – pare – da suo padre, cadendo a terra svenuto. L’intervento dei carabinieri e dell’equipe medica ha riportato la calma. «Sono situazioni assurde ed inqualificabili – dice Buonafede –. Mi hanno spintonato, minacciato, poi anche picchiato. C’erano numerosi testimoni che hanno visto tutto». La società di casa non ha voluto rilasciare invece dichiarazioni sull’accaduto. Marco Errico LECCE P apini segna, il Lecce vince.È come un’equazione infallibile, da 2 stagioni a questa parte: quando il centrocampista colpisce, arrivano anche i 3 punti per i giallorossi. La serie era iniziata a L’Aquila, nel gennaio del 2014: acuto di Papini e successo per i giallorossi (1-0). Poi c’è stato lo zampino nel 5-0 al Foligno, in coppa Italia. Nello scorso campionato Papini ha messo la firma sulle vittorie con Reggina (2-0), Melfi (4-1), Savoia (1-0) e Benevento (1-0). Sino al guizzo decisivo della trasferta di Castellammare del 13 settembre (1-0) e al colpo di testa che sabato ha steso l’Ischia Isolaverde. MINIERA Otto gol per altrettanti successi del Lecce. Una media straordinaria, anche perché i centri di Papini non sono mai banali. Anzi, oltre ad essere pesantissimi, arrivano sempre in momenti delicati della stagione. Come quello in casa della Juve Stabia, dove il Lecce si presentava già in una situazione molto particolare, dopo la pesante sconfitta rimediata al- l’esordio con la Fidelis Andria. E anche la rete di sabato con gli isolani potrebbe avere un peso determinante per il futuro del campionato del Lecce. Perché ha spezzato il sortilegio del Via del Mare, dopo 1 sconfitta e 2 pareggi. Ma soprattutto perché ha permesso a Braglia di iniziare la sua gestione con una vittoria, che permetterà al tecnico toscano di continuare a lavorare con maggiore serenità. LEADER Papini, insomma, si conferma l’amuleto del Lecce. Ma non si tratta solo di fortuna. I suoi gol spesso sono frutto di gesti tecnici notevoli (perfetto il tempismo nel colpo di testa che ha deciso la sfida con l’Ischia). La fascia da capitano sembra aver responsabilizzato ancora di più Papini, che sta acquisendo anche quella dimensione da leader che forse gli mancava, nella sua prima parte dell’esperienza a Lecce. Dopo un pomeriggio esaltante, ha mantenuto il profilo basso. «Non abbiamo fatto nulla, ora testa bassa e lavorare in vista di Melfi - ha detto Papini -. Quella con l’Ischia è stata una vittoria importante anche perché venivamo da una settimana difficile. Adesso dobbiamo pensare alla trasferta di Melfi, ci attende una battaglia. Lo scorso anno abbiamo avuto delle difficoltà, su un campo non bellissimo. E alla fine abbiamo perso». Un segnale di maturità, le lezioni del passato hanno insegnato qualcosa. RIPRESA Dopo una domenica di riposo, il Lecce torna al lavoro oggi pomeriggio, con un allenamento fissato alle ore 16 a Martignano. Da verificare soprattutto le condizioni di Surraco, costretto contro l’Ischia a chiedere il cambio dopo appena mezz’ora. Da una prima diagnosi, l’infortunio non dovrebbe essere serio. Solo un trauma contusivo al piede destro. Se non ci saranno complicazioni, Surraco dovrebbe farcela già per la trasferta di Melfi. Sotto osservazioni anche Salvi, che la scorsa settimana ha seguito un programma di lavoro personalizzato. Torna a disposizione Freddi, dopo la squalifica scontata sabato scorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA ORA PERÒ PENSIAMO AL MELFI, RICORDANDO LA LEZIONE DELLO SCORSO TORNEO ROMEO PAPINI CENTROCAMPISTA LECCE Basket R Serie A: i pugliesi passano a Sassari 92-78 Bucchi, scacco matto in 2 mosse chi – ho fatto capire che dovevamo semplicemente riprendere a fare quello che avevamo fatto nella prima parte di gara». 1Il coach dell’Enel ALTERNATIVE Quest’anno Brindisi ha perso qualche chilo sotto canestro, ma le opzioni offensive si sono moltiplicate. «Con Reynolds si corre e si gioca in maniera diversa», dice Piero Bucchi, che poi spende volentieri due parole per l’mvp della serata. «Se Kadji è questo, abbiamo fatto un acquisto straordinario», è la constatazione. Il diretto interessato ricambia. «Quest’anno ho un ruolo completamente differente, il coach mi da molta confidenza e questo mi aiuta a esprimermi in un determinato modo, sento che sto costantemente migliorando le mie qualità». «Giro palla ok, poi ho dato la scossa» Giovanni Dessole SASSARI «A bbiamo portato a casa una gara difficile, abbiamo battuto i campioni d’Italia in casa loro, sono molto soddisfatto». Coach Piero Bucchi si presenta in sala stampa con lo stesso look esibito nell’arena del Palaserradimigni. Via la giacca e maniche della camicia rimboccate, ma di- fronte al microfono l’allenatore dell’Enel Brindisi non perde la sua proverbiale compostezza. «È stata una buona partita per 30’, mentre il terzo quarto l’abbiamo concesso a Sassari poi i ragazzi sono stati bravi a trovare la forza mentale necessaria per tenere duro e portare via la vittoria». Dal +24 al +3 in meno di una frazione, «i meccanismi di Sassari in quel momento sono stati incredibili – spiega Bucchi – è stato fondamentale riprendere a far girare la palla, questo li ha fatti inceppare». Per bloccare l’inerzia, il coach dei pugliesi ha chiamato time out e ha strigliato i suoi. «Ho cercato di dare la scossa – racconta Buc- Sono 25 i punti di «Kenny» Kadji, 28 anni EVANGELISTA © RIPRODUZIONE RISERVATA A-2, Matera altro k.o. MATERA-TREVISO 75-91 (18-22, 36-45; 55-65) BAWER MATERA: Hamilton 11, Guarino 8, Mastrangelo 15, Corral 6, Okoye 23; Cantagalli 5, Rugolo, Bertocco, Coretti, D’Agostino n.e., Zaharie 7. All.: Di Cadeo. TREVISO: Corbett 30, Fabi 11, Fantinelli 15, Powell 8, Ancellotti 2; Moretti 7, De Zardo, Malbasa n.e., Rinaldi 10, Negri 8. All.: Pillastrini. ARBITRI: Noce, Buttinelli e Marota. NOTE: - T.l.: Ma 18/29, Tr 8/10; t.3: Ma 10/22, Tr 8/19. Spett. 1.500 circa. MATERA In casa, contro la corazzata Treviso, Matera subisce il secondo scivolone di fila. I veneti hanno certificato la propria superiorità, sebbene i lucani abbiano dato tutto. Per oltre metà gara, Mastrangelo e soci sono stati decisamente in partita, poi i trevigiani, spingendo ulteriormente sull’acceleratore, si sono guadagnati la vittoria. Franco Toritto LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 Dzeko ha detto sì La Roma si allunga E Garcia sceglie 1Edin ok, in Champions c’è abbondanza per il tecnico E in difesa Rüdiger con Manolas: formula Barcellona Davide Stoppini ROMA R udi sceglie. Rudi può. Dopo un mese in apnea, settimane di Roma tirata al limite, ti voltavi e trovavi sempre le stesse facce, le solite facce. Garcia ora è costretto a pensare, perché la Roma è tornata lunga dovunque. L’allenamento di ieri l’ha certificato, i convocati di oggi saranno un elenzo prezioso, non più smozzicato come a Borisov. Edin Dzeko e Antonio Rüdiger erano gli osservati speciali dell’allenamento di ieri a Trigoria. Ben fatto, ecco il punto. Il bosniaco e il tedesco ci sono, fanno cenno di sì con la testa quando gli viene chiesto se sono pronti. RDopo un mese in apnea, l’organico torna ampio. Frena solo Totti: tornerà con l’Udinese IN ATTACCO Il resto sarà tattica, sarà una decisione sulle spalle di Garcia e sulla partita che immagina. La Roma si gioca mezzo mondo, domani a Leverkusen. Se lo gioca con Dzeko, che in alelnamento ha fatto di tutto e di più con i compagni, compresi i contrasti. Non è tipo inesperto, il centravanti. Sa quanto e come chiedere alle sue gambe, alle sue ginocchia. Domani saranno giuste tre settimane e mezzo dal suo infortunio, nel pieno di un bollettino medico che parlava di 3-4 settimane di stop». Ci siamo, Dzeko risponde presente. E così lì davanti ora sono potenzialmente in cinque per tre maglie: oltre al bosniaco, ecco Gervinho, Salah, Iago Falque e nel conto va messo anche Florenzi, ammesso che non torni in difesa. Per Totti, invece, serve pazienza: non è così scontato il rientro domenica a Firenze, più facile vederlo con l’Udinese. IN DIFESA Qualche passo indietro occhi su una difesa che ritrova, stavolta e (forse) per sempre, pure Rüdiger. Il ginocchio sinistro ha dato qualche problema, i guai di quello destro (operato in passato) non hanno invece «consigliato» un Mani in testa su Edin Dzeko, 29 anni: il centravanti bosniaco non gioca dal 26 settembre, Roma-Carpi ANSA rientro prudente a settembre. Rüdiger adesso c’è e si candida. Tedesco in Germania, contro il Bayer dovrebbe tornare a far compagnia a Manolas: in fondo, è stata la coppia centrale che assai bene fece all’Olimpico contro il Barcellona. Poi, con De Rossi di nuovo a centrocampo a protezione — beata abbbondanza — forse il lavoro là dietro diventa un po’ più semplice per tutti. Lo sa pure Garcia, al primo bivio della stagione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Voeller: «Noi avanti, a voi il titolo» ● ROMA «I tifosi della Roma mi perdoneranno se dico che voglio che a passare il turno in Champions sia il Bayer, ai giallorossi però auguro di vincere lo scudetto». A parlare, a Roma Tv, è Rudi Voeller, il «tedesco che vola» e che ha lasciato il cuore nella capitale, ora d.s. del Leverkusen. «La Roma — le sue parole — ha investito tanto ed è stata la cosa giusta. Ogni tanto vengo a vedere le partite dal vivo, l’ho fatto contro la Juventus e mi hanno impressionato. Con Sabatini — ha raccontato — ho parlato di Rüdiger, anche noi avevamo pensato di prenderlo ma era infortunato e abbiamo preso Jonathan Tah». La Roma spera che domani si penta della scelta. zuc Serie A R K.o. in trasferta col Sassuolo LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Frenata brusca «Lazio, più grinta» 1Klose: «I giovani devono essere meno nervosi Serve personalità, ma siamo pronti a ripartire» Stefano Cieri INVIATO A REGGIO EMILIA È un problema di personalità. E di cattiveria. E l’analisi non ammette repliche se a dirlo sono i due uomini più esperti e titolati. A Reggio Emilia la Lazio interrompe la striscia di quattro vittorie consecutive e torna con i piedi per terra. Sì, il k.o. col Sassuolo è diverso in tutto e per tutto rispetto a quelli con Chievo e Napoli. E non provoca troppi scossoni ad una classifica che resta buona. Eppure lascia l’amaro in bocca per come è maturato e per l’ennesima occasione non sfruttata. CRESCERE IN FRETTA Miro Klose ed Alessandro Matri non hanno dubbi. Certi k.o. li eviti, certe partite le rimetti in piedi se alla malasorte (assenze pesanti, rigore inventato che indirizza la gara) reagisci con personalità e un pizzico di cattiveria. Ciò che al Mapei Stadium è mancato ai biancocelesti. «Dobbiamo imparare a gestire meglio certe situazioni - attacca Klose -. Ci siano disuniti troppo, le distanze tra centrocampo e attacco non erano giuste. L’età media della squadra è molto bassa e questo a volte può incidere. I nostri giovani sono ottimi giocatori, in allenamento si esprimono sempre bene, ma in partita è diverso. Devono essere meno nervosi, giocare con maggiore grinta». Concetti, quelli del tedesco, che Miro Klose, 37 anni, col Sassuolo al rientro dopo due mesi LAPRESSE RDe Vrij in Belgio dal dott. Martens Si va verso l’operazione al ginocchio Iuliano applaude il Latina «Tanto gioco, punti d’oro» ragazzi felici al termine del match» Olivera: «Dedicato al nostro presidente» Vincenzo Abbruzzino LATINA I l Perugia dopo il Modena, il Latina incassa la seconda vittoria consecutiva (2-1) e abbellisce alla grande la propria classifica, proiettandosi all’ottavo posto, entrando di fatto in zona playoff. «Guardare alla classifica adesso non ha senso - la replica di Mark Iuliano, l’allenatore dei nerazzurri -. Abbiamo messo qualche mattoncino in più nella costruzione della nostra salvezza, che rimane l’obiettivo primario della stagione. Rimanere in B è troppo importante per la società e per questa città». FACCIA A FACCIA Iuliano non incrociava Bisoli, il tecnico del Perugia, dal 14 maggio 2000, dal famoso Perugia-Juventus deciso da un gol di Calori che costò ai bianconeri lo scudetto, finito alla Lazio. «Non nutrivo nessuna rivalsa – assicura Iuliano –. Ho vinto cinque scudetti, qualcuno l’ho pure perso. Adesso io e Bisoli abbiamo la fortuna di fare gli allenatori, ● Le sconfitte in campionato, tutte fuori casa. Prima del k.o. col Sassuolo, quelli con Chievo e Napoli. In trasferta, presi solo 3 punti (successo con il Verona) DE VRIJ Chi invece è ancora molto lontano dal poter fare discorsi del genere è Stefan De Vrij. Il suo calvario è destinato ad allungarsi. In questo fine settimana è stato in Belgio per un consulto dal dottor Martens. Anche il luminare belga pare avergli consigliato di operarsi al ginocchio. L’intervento sembra inevitabile, anche se De Vrij non ha ancora deciso se effettuarlo. Intanto, continua l’emergenza a centrocampo. Agli infortuni di Biglia e Parolo si aggiungerà la squalifica di Cataldi (ieri espulso) nella partita di campionato col Torino. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie B R Battuto il Perugia 2-1 1«Ho visto i miei 3 Matri (i due, come previsto, hanno dato vita ad una staffetta) riprende ed amplia: «La nostra non è stata una brutta prestazione, tutt’altro. Però serviva una maggiore personalità a livello di collettivo. Venivamo da una striscia di risultati positivi, questo era il momento di fare un allungo decisivo. Certo, la partita si è messa subito male per un rigore che non c’era, però avremmo dovuto affrontarla diversamente». Tanto Klose quanto Matri sono tuttavia convinti che questa battuta d’arresto non pregiudichi nulla. «Pur nella sfortuna di una giornata storta - sottolinea il tedesco siamo comunque rimasti attaccati alla vetta della classifica. Adesso dobbiamo ripartire. La partita successiva è sempre quella più importante. Avremo la fortuna di affrontarla davanti al nostro pubblico, non possiamo fallire». Matri è d’accordo: «Voltiamo pagina in fretta: possiamo ripartire più forti di prima». Ed entrambi assicurano di essere vicini alla migliore condizione. «Rientravo dopo una lunga assenza - dice Klose -. Ancora un paio di partite e starò al meglio». Gli fa eco Matri: «Sto ritrovando la forma ideale. Il fatto che adesso si giochino tante partite ravvicinate per me è un vantaggio». E giovedì c’è il Rosenborg all’Olimpico per l’Europa League. uno dei più bei mestieri al mondo e questo conta». Conta, eccome, pure il successo del Latina. «Ho visto felici i miei ragazzi - racconta il tecnico -, vuol dire che loro stessi sono consapevoli di avere disputato una buona prestazione. Anche dopo il vantaggio del Perugia, ero convinto che ce l’avremmo fatta, stavamo giocando davvero bene. Buon gioco e punti importanti». Il Latina ha rischiato di mettere a repentaglio la vittoria con un avvio di ripresa troppo morbido. «Dovevamo ritrovare le distanze tra l’attacco e il resto della squadra. Una volta sistemati i reparti, abbiamo sofferto molto meno». Iuliano nel finale è stato pure allontanato dalla panchina: «Mi sono chiarito con l’arbitro. Vivo molto le partite, stavo rimproverando i miei giocatori, non ce l’avevo con il direttore di gara». PER MAIETTA Per la squadra ha poi parlato il capitano Ruben Olivera, che si è limitato ad una dichiarazione, non rispondendo alle domande dei giornalisti: «È stata una settimana difficile per il nostro presidente (Pasquale Maietta, indagato per violenza personale, ndr), vogliamo dedicare questa vittoria a lui, che è sempre molto vicino alla società e alla squadra. Il nostro è un club serio e ambizioso e tutti noi ci sentiamo in famiglia». © RIPRODUZIONE RISERVATA 55 5 2-0 ALLA SAMPDORIA Fanno festa i giallazzurri dopo la vittoria contro la Samp LAPRESSE Frosinone e Paganini Un successo di cuore 1Per l’esterno primo gol in A: «Quando c’è papà, segno sempre» Stellone: «Che bravi!» Maurizio Di Rienzo FROSINONE I l Frosinone va. Dopo i complimenti arrivano anche i 3 punti, preziosi per tirarsi fuori dalla zona rossa della classifica. Giallazzurri in cattedra al Matusa e la Sampdoria viene sconfitta per 2-0 al termine di una gara che i padroni di casa, specialmente nella ripresa, dominano sul piano del gioco e dell’intensità. «Siamo felici per questo successo, il secondo consecutivo dinanzi al nostro pubblico dopo quello ottenuto con l’identico risultato contro l’Empoli - commenta con soddisfazione il tecnico Roberto Stellone -. La nostra sofferenza è durata poco: appena una quarto d’ora del primo tempo quando non siamo riusciti a prendere le misure agli attaccanti della Samp e a Soriano che si muoveva alle loro spalle. Fortunati peraltro sul palo Basket R In A-2 colpito da Muriel, però una volta che ci siamo assestati, non abbiamo corso più pericoli. Nella ripresa, invece, siamo partiti a razzo e nel giro di 10 minuti abbiamo chiuso la partita. La Samp è sparita e in campo si è visto soltanto il Frosinone che avrebbe potuto arrotondare ancora di più il punteggio». Ora, i giallazzurri sono riusciti a lasciarsi alle spalle 4 squadre e domenica sono attesi dalla trasferta contro l’Udinese. «Oggi (ieri, ndr),oltre ai complimenti per l’ottima prestazione, la squadra ha conquistato con merito i 3 punti - sottolinea Stellone -. Adesso, però, bisognerà tornare a farne pure lontano dal Matusa». BOMBER AL TOP Raggiante Luca Paganini, autore della prima rete con un bel colpo di testa: «Ogni volta che mio padre (Raffaele, ex ballerino, ndr) viene a vedermi al Matusa segno: naturalmente la dedica è per lui. È il mio primo gol in Serie A. A questo punto dovrò invitarlo più spesso. E contro la Sampdoria è stata sicuramente la mia migliore prestazione nel Frosinone». Felici i tifosi giallazzurri che, all’uscita dallo stadio, intonano: «Al Matusa non si passa, al Matusa non si passa...». © RIPRODUZIONE RISERVATA TACCUINO Virtus: è una disfatta Ferentino, beffa finale ATLETICA ROMA-AGRIGENTO 52-67 (15-10, 28-31; 45-46) ACEA ROMA: Meini 3 (1/4 da 3), Voskuil 12 (2/4, 2/6), Olasewere 8 (2/5, 1/3), Casagrande 7 (3/3), Callahan 11 (2/8, 2/8); Maresca 4 (2/5, 0/3), Benetti 5 (2/2, 0/3), Bonfiglio (0/2, 0/1), Zambon 2 (1/1), Leonzio. N.e.: Giampaolo, Garofalo. All.: Saibene. MONCADA AGRIGENTO: Martin 17 (8/13), Saccaggi 21 (2/3, 5/11), Evangelisti 3 (1/3, 0/2), Chiarastella 7 (2/3, 1/2), Eatherton 8 (1/5, 1/2); Vai (0/1, 0/2), De Laurentis 11 (4/5, 1/2), Morciano, Visentin, Cuffaro. All.: Ciani. ARBITRI: Sabetta, Pazzaglia, Meneghini. NOTE - T.l.: Rom 6/10, Agri 7/9. Tec.: Callahan 33’28’’ (47-50). Usc. 5 f.: De Laurentis 38’20’’ (50-61). Spett. 1.176. AGROPOLI-FERENTINO 76-74 (19-22, 40-46, 60-59) AGROPOLI Trasolini 13, Santolamazza 6, Spizzichini 5, Roderick 23, Tavernari 26, Merella ne, Pecora ne, Bovo ne, Bolpin, De Paoli, Carenza 3, Di Prampero. All. Paternoster. FERENTINO Gigli 12, Raspino 7, Imbro’ 8, Bowers 12, Raymond 17, Bulleri 7, Benevelli 6, Mazzantini, Carnovali 5, Benvenuti. All. Fucà. ARBITRI Cappello, Triffiletti, Capozziello. NOTE Agropoli: 19/37 da 2, 10/35 da 3, 8/12 tl; Ferentino: 19/33 da 2, 6/25 da 3, 18/19 tl. Nessun uscito per 5 falli. ● (g.l.g.) 1500 podisti tra competitiva e non, si sono dati appuntamento alle Terme di Caracalla, per la XV edizione della Roma Urbs Mundi, classica del podismo romano. Il via dato dal presidente regionale Fidal Fabio Martelli. Nordwing ha vinto staccando tutti al nono chilometro. Fra le donne dominio di Paola Salvatori, Roma 83, che ha fatto corsa solitaria. ROMA La terza sconfitta di fila della Virtus, battuta in casa da Agrigento 52-67, ha il sapore della disfatta. I soli 52 punti segnati parlano chiaro. Come i fischi del pubblico a fine gara. Sfuggita di mano quando nella seconda metà del terzo quarto l’Acea aveva toccato sul 45-38 il +7 del massimo vantaggio. Poi il disastro in un ultimo periodo da 7 punti segnati. Antonio Pitoni AGROPOLI Due partite in una. La prima tra alti e bassi dura fino a due minuti dalla fine e vede Agropoli comandare, poi Ferentino ha una reazione da grande squadra, pareggia con una tripla di Raymond e sbaglia il tiro del sorpasso. Nel caotico finale Roderick, dalla lunetta, fa la differenza. Alla fine la spunta Agropoli condannando i laziali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Roma Urbs Mundi RUGBY Cus Roma sconfitto ● (g.l.g.) Ritorno amaro in A per il Cus Roma, battagliero ma privo di qualche elemento di esperienza per battersi alla pari, almeno gli Aeroporti di Toscana che si sono imposti per 31-15 prendendo anche il bonus dei 5 punti in classifica. © RIPRODUZIONE RISERVATA BOXE Rieti fa la storia: prima vittoria. Latina, nulla da fare RIETI-CASALPUSTERLENGO 84-80 d.t.s. (22-16, 42-35; 56-54, 70-70) NPC RIETI: Parente 17, Benedusi 9, Pepper 18, Buckles 22, Mortellaro 8; Feliciangeli 5, Longobardi 5. N.e. Hidalgo, Della Rosa, Ponziani. All.: Nunzi. ASSIGECO CASALPUSTERLENGO: Fultz 25, Sandri 8, Austin 15, Jackson 8, Poletti 8; Chiumenti 16, Dincic. N.e. Rota, Vencato, Bordato, Rossato. All.: Finelli. ARBITRI: Ascione, Belfiore, Cioglia. NOTE: - T.l.: Ri 20/24, Ca 4/7, Usc. 5f: Sandri 38’52, Poletti 43’50. TRAPANI–LATINA 89-84 (29-17, 44-47; 67-65) LIGHTHOUSE CONAD TRAPANI: Mays 20, Renzi 22, Tommasini 8, Ganeto 10, Griffin 5. Chessa 2, Viglianisi 7, Filloy 15. N.e. Costadura, Gloria, Molteni. All. Ducarello. BENACQUISTA LATINA: Tavernelli 11, Ihedioha 14, Mei 10, Stanback 6, Mosley 16. Veccia 6, Tagliabue 5, Uglietti 16, Pastore. N.e. Di Ianni e Pastore. All. Gramenzi. ARBITRI: Scrima-Capurro-Foti. NOTE: – T.l. Tr 14/19, La 8/13; t.3: Tr 11/27, La 12/26. Spet. 2.000. RIETI (m.l.) Storica prima vittoria in A-2 per Rieti che, dopo un over, batte Casalpusterlengo. TRAPANI (f.c.) Latina, reduce dal successo nel derby col Rieti, cede a Trapani. Ma solo nel finale. Galà a Civitavecchia ● Successo per il Gran Galá Nazionale a Civitavecchia. Insieme agli Oscar del passato, il Comitato Organizzatore e la presidente Fratalia hanno ripercorso un tracciato ideale partendo dalla storia con l’oro olimpico di Tamagnini nel 1928. Premiati Saraudi, Tamagnini e Peris alla memoria. Benvenuti e Oliva grandi del passato. Quindi i nuovi campioni civitavecchiesi, Silvio e Gianluca Branco ed Emiliano Marsili. Premiato anche il nostro Giorgio Lo Giudice. LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 La vittoria di Iachini «Un ottimo Palermo» 1Il tecnico: «L’unica pecca è non aver fatto il 2-0, ma ok Vazquez: «Il gol mi dà fiducia, l’ho dedicato a mamma» Luca Aquino BOLOGNA T orna alla vittoria il Palermo, dopo una settimana di ritiro a casa Zamparini. Cinico, andando a segno alla prima occasione, gestendo poi la partita dopo un buon avvio del Bologna, sempre più ultimo in classifica. Può respirare Iachini, pur avendo incassato la fiducia di Zamparini in settimana è chiaro che un risultato negativo al Dall’Ara, dopo quattro stop in fila, avrebbe messo in discussione tutto. «Abbiamo mostrato spirito di sacrificio e compattezza disputando un’ottima partita – ha detto il tecnico rosanero -. Se devo trovare una pecca è non averla chiusa perché le opportunità le abbiamo avute, quando la gara resta viva può sempre succedere di tutto». Il ritiro a Gradisca d’Isonzo ha prodotto i frutti sperati. Il sereno è tornato in casa rosanero, tanto che Iachini può anche scherzare sulla scaramanzia e la settimana lontano da casa: «Anche questo fattore è importante, pur avendo colpito la sesta traversa del campionato. Col presidente eravamo tranquilli, certi che continuando a lavorare, miglio- Alberto Gilardino abbraccia Franco Vazquez che ha appena segnato l’1-0 a Bologna ANSA rando la condizione di Gilardino e recuperando giocatori i risultati sarebbero tornati. Avevamo 7 punti non 1 o 2». L’INNESTO Il rientro di Gilardino ha consentito di tornare al classico 3-5-2, anche se alla punta è mancato il gol, divorato a tre minuti dal termine. «Nel calcio si dice gol sbagliato, gol subìto. Per fortuna questa volta non è successo – sottolinea Iachini -. Nelle gare precedenti abbiamo cambiato modulo perché non avevamo Gilardino e c’era qualche problema sugli esterni, però è il modulo ideale per le caratteristiche dei giocatori». Franco Vazquez non aveva ancora segnato in questa stagione, l’ha fatto nel momento più importante della stagione. Un tocco di esterno sinistro, delicato. «Abbiamo giocato una buona gara e avremmo anche potuto fare qualche gol in più – spiega l’attaccante italo-argentino -. Era un momento difficile per noi, l’importante è aver vinto. Il gol è stato importante per me perché ti dà fiducia, anche se io non gioco per segnare ma per la squadra». Un gol con dedica per la mamma scritta sulla sottomaglia: «Oggi in Argentina è la festa della mamme, questo gol è per lei». Prima da titolare coincisa con una vittoria per Enzo Maresca, piazzato davanti alla difesa per tenere a bada l’ex Brienza: «Al di là degli errori era importante vedere lo spirito giusto, quello che ha avuto tutta la squadra e quello che abbiamo avuto io e Andjelkovic alla prima da titolare. Sinisa è un ragazzo d’oro, se andassi in guerra sarebbe il primo che porterei con me. L’importante erano i tre punti per riprendere fiducia, il gioco migliorerà. Gilardino? È importante che abbia occasioni, poi la butterà anche dentro». © RIPRODUZIONE RISERVATA SERIE D / 3-2 COL REGGIO CALABRIA Rimontona Siracusa Il Marsala di misura SIRACUSA-REGGIO CALABRIA 3-2 MARCATORI Mautone (RC) 18’, Catania (S) al 32’ p.t., Zampaglione (RC) 31’, Longoni (S) 37’, Crocetti (S) 40’ s.t. SIRACUSA Viola; Giordano, Vindigni, Chiavaro, Santamaria; Catania, Baiocco, Spinelli (dal 29’ s.t. Longoni), Sibilli (dal 43’ s.t. Barbiero); Dezai, Testardi (dal 16’ s.t. Crocetti). All. Sottil. REGGIO CALABRIA Ventrella; Mautone (dall’8’ s.t. D’Angelo), De Bode, Brunetti; Maesano, Roselli, Riva, Lavrendi (dal 41’ s.t. Bramucci) Carrozza; Zampaglione, Arena (dal 39’ s.t. Corso). All. Cozza. ARBITRO Maranesi di Ciampino. NOTE Spettatori 3.700 circa. Espulso al 38’ s..t. Brunetti (RC) per doppia ammonizione. Ammoniti Catania, Spinelli, Mautone e De Bode. Angoli 4-1. SIRACUSA (m.l.) Il Siracusa ribalta nel finale il risultato e conquista la quinta vittoria di fila. Forse è stata la partita più difficile per la squadra di Sottil e il Reggio Calabria ha mostrato temperamento e grande carica agonistica. A illuminare la gara una perla dell’argentino Longoni autore di un pallonetto da oltre metà campo che ha sorpreso il portiere reggino. MARSALA-NOTO 1-0 MARCATORE Gallon all’8’ p.t. MARSALA Pizzolato; Perricone, Sammartano, Corsino, Gambuzza, Giardina, Genesio, Provengano, Gallon (dal 47’ s.t. Li Causi), Candiano, Di Maggio (dal 22’ s.t. Convitto). All. Pergolizzi. NOTO Ferla, Gallipoli, Cerra, Arena, Peluso, Bertolo, Lupo (dal 33’ s.t. Butera), Assenzio (dall’11’ s.t. Ficarotta), Manfrè, Grasso, Musumeci (dall’8’ s.t. Cozza). All. Cacciola. ARBITRO Valentina Finzi di Foligno. NOTE Espulsi al 24’ s.t. Cozza (N) e Sammartano (M) per reciproche scorrettezze. MARSALA (Tp) (m.p.) All’inizio Gallon ha infilato con un rasoterra la porta di Ferla sfruttando una cross dalla destra di Corsino che poi è stato il migliore in campo. Così il Marsala è ritornato alla vittoria dopo sei turni superando un discreto Noto. LA CLASSIFICA DEL GIRONE I Cavese 19; Frattese 18, Siracusa, Palmese e Vibonese 16; Sarnese e Due Torri 14; Roccella 12; Scordia, Marsala e Leonfortese 11; Rende e Noto 10; Aversa Normanna (-2), Agropoli 9; Gragnano 8; Reggio Calabria e Gelbison 7; Vigor Lamezia 0. Lega Pro R Stasera il posticipo al Pinto LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT «Catania, il gioco vince» 55 5 SERIE B 1Pancaro: «Casertana forte, noi dobbiamo avere continuità» volte espresso e cioè che il brasiliano è un ottimo giocatore, molto importante per noi anche a livello caratteriale». Francesco Caruso INVIATO A MASCALUCIA (CATANIA) D opo il doppio turno casalingo, il Catania torna in trasferta per inseguire il settimo risultato utile consecutivo e continuare a scalare la classifica. Pancaro, sempre misurato e avaro di rivelazioni, ci presenta il prossimo avversario: «Conosco bene la Casertana, buona squadra che sta disputando un buon campionato e bisogna riconoscere che sta ottenendo i punti attraverso il bel gioco. E in questo, è vero, possiamo dirci simili. Anche noi vogliamo arrivare al risultato col buon calcio, personalmente sono abituato a guardare prima la prestazione perché il resto viene di conseguenza». Tre assenti, Musacci, Ferrario e Plasmati, ma il Catania ha tante alternative: giusto? «Gli infortuni fanno parte del gioco e non possiamo farci nulla, sono 3 assenze importanti per noi ma abbiamo una rosa che ci permette di fare altre scelte, è normale che non dovendo più giocare ogni 3 giorni, ci saranno meno cambi, le gerarchie bisognerà confermarle in campo partita dopo partita».. Caetano sarà riproposto come punta centrale anche a Caserta o ha pensato a Calderini per quella posizione? «Sono tutte soluzioni valide e confermo quello che ho già più R«Voglio lo stesso spirito visto sinora. Equilibrio in campo e fare del collettivo la nostra forza» Ha utilizzato Rossettti a centrocampo, solo una prova o potremmo rivederlo così anche in campionato? «Sì, era un esperimento, lui è stato uno dei più penalizzati finora perché davanti siamo in tanti, ma è un calciatore destinato ad un’ottima carriera». Importante in Campania fare risultato positivo anche per frenare un avversario diretto, giusto? «Stasera per noi è fondamentale ripetere le ultime prestazioni, così come è importante mantenere lo stesso spirito di questo primo scorcio di stagione». La gioia di Capezzi dopo il suo gol al Livorno inseguito da Balasa LAPRESSE Capezzi, corsa e gol per un Crotone da A «Ma restiamo umili» Luigi Saporito CROTONE Peppe Pancaro da giocatore 11 trofei vinti di cui 4 internazionali LAPRESSE ECCELLENZA (s.p.) Il Dattilo nel girone A, conserva la prima posizione con una importante vittoria esterna a Selinunte. Nel girone B, a Giarre, il Rocca perde l’imbattibilità ed il primo posto. Troina e Sporting Taormina con due vittorie esterne balzano al comando. Ecco risultati e classifica dopo sei turni. GIRONE A Alcamo- Polisportiva Castelbuono 2-0, Folgore Selinunte-Dattilo Noir 1-2, Kamarat-Atl. Campofranco 2-0, Libertas-Mussomeli 2-3, PacecoGela 1-2, Parmonval-Mazara 2-2, Raffadali-Cus Palermo 1-1, Sancataldese-Pro Favara 2-0. CLASSIFICA Dattilo Noir 16; Sancataldese 13; Mazara e Gela 12; Polisportiva Castelbuono 11; Paceco e Folgore Selinunte 10; Alba Alcamo 9; Cus Palermo e Parmonval 8; Mussomeli e Kamarat 6; Atletico Campofranco, Libertas 2010 e Raffadali 4; Pro Favara 1. GIRONE B Ct S.Pio X-Milazzo 0-2, Città di Rosolini-Sp. Taormina 0-1, Forza Calcio Messina-Sport Club Palazzolo 0-2, Giarre-Rocca di Caprileone 3-0, Igea Virtus Barcellona-Modica 5-0, Orlandina-Acireale 0-1, Sicula Leonzio-Atletico Catania 3-0, Sporting Viagrande-Troina 1-2. CLASSIFICA Troina e Sporting Taormina 15; Sicula Leonzio 14; Rocca di Caprileone e Igea Virtus Barcellona 13; Acireale e Sporting Viagrande 12; Giarre Calcio e Sport Club Palazzolo 8; Città di Rosolini 7; Catania San Pio X 6; Forza Calcio Messina e Sportsoccer Milazzo 1937 4; Modica 3; Atletico Catania 2; Orlandina 0. Classifica corta che permette qualunque volo di fantasia? «Preferisco non guardare la graduatoria, mi concentro sulla Casertana e oggi per me non esiste altro». Dove si decide la partita? «Dobbiamo provare innanzitutto a rimanere equilibrati in tutte le zone del campo, ricordandoci che deve essere il collettivo a trascinare i singoli». Potrebbe esserci qualche sorpresa tattica? «No, non cambio modulo, anche se bisogna conservare il massimo rispetto per gli avversari, dobbiamo badare soprattutto a noi stessi». Finora in trasferta ha segnato solo Scarsella: impossibile farne a meno anche stasera? «Tutti i giocatori che ho chiamato in causa fin qui non si sono mai tirati indietro e hanno sempre risposto secondo le mie aspettative» © RIPRODUZIONE RISERVATA P rimato, una parola che a Crotone era caduta nel dimenticatoio ma che, grazie a Juric, sta risvegliando entusiasmi sopiti in tutti. Questa vetta ha però un altro sapore. Intanto la sconfitta del Cagliari ha detto che anche i favoriti sono vulnerabili mentre altre squadre, come il Bari, continuano a faticare. I rossoblù riassaporano il gusto della vetta da soli dall’11 aprile 2009, quando i rossoblù di Moriero riuscirono ad issarsi in testa al campionato di Serie C (finì con la promozione dopo la vittoria col Benevento). Comunque si vola bassi, e piedi ben saldi per terra, non a caso né il presidente Vrenna, tantomeno suo fratello Gianni o il vicepresidente Gualtieri, si sono visti in sala stampa a fine gara. A volte appare il diesse Ursino che continua la cantilena…«Dobbiamo salvarci, solo salvarci…». Basket R Serie A-2 maschile ANGELICO CORSARO Che Agrigento Prima soffre poi sorpassa Per Barcellona Bermè Viola un bel colpaccio finale vincente in chiave salvezza con tanti brividi CONTRO SCAFATI RISCATTO CONAD A-1 FEMMINILE Ganeto decisivo Trapani ritorna alla vittoria Grande Little Ragusa domina a Battipaglia ROMA-AGRIGENTO 52-67 (15-10, 28-31; 45-46) BIELLA-BARCELLONA 70-77 (11-21, 32-34; 51-51) R. CALABRIA-SCAFATI 81-70 (14-20, 34-35, 51-57) TRAPANI–LATINA 89-84 (29-17, 44-47, 67-65) BATTIPAGLIA-RAGUSA 54-72 (8-18, 19-45, 36-61) ACEA ROMA Meini 3, Voskuil 12, Olasewere 8, Casagrande 7, Callahan 11; Maresca 4, Benetti 5, Bonfiglio, Zambon 2, Leonzio. N.e. Giampaolo, Garofalo. All. Saibene. MONCADA AGRIGENTO Martin 17, Saccaggi 21, Evangelisti 3, Chiarastella 7, Eatherton 8; Vai, De Laurentis 11, Morciano, Visentin, Cuffaro. All. Ciani. ARBITRI Sabetta, Pazzaglia, Meneghini. NOTE T.l. R. 6/10, A. 7/9. Rim. R. 30, A. 39. Ass. R. 15, A. 13. Tecnico a Callahan 33’28’’ (4750). Usc. 5 f.: De Laurentis 38’20’’ (50-61). ANGELICO BIELLA Grande 3, Ferguson 26, De Vico 7, Jones 1, Infante 6; Pierich 16, Venuto 5, Banti 4. N.e. Pollone, Rattalino. All. Carrea. LA BRIOSA BARCELLONA POZZO DI GOTTO Centanni 29, Maccaferri 6, Migliori 16, Cefarelli 2, Loubeau 5; Capitanelli 10, Ojo 1, Fallucca 5, Bianconi 3. N.e. Varotta. All. Bartocci. ARBITRI Terranova, Saraceni, Tallon. NOTE T.l. Bie 10/11, Bar 15/20. Rim. Bie 30, Bar 35. Ass. Bie 11, Bar 10. Uscito 5 falli: Infante 39’ 40” (70-74). LIGHTHOUSE CONAD TRAPANI Mays 20, Renzi 22, Tommasini 8, Ganeto 10, Griffin 5. Chessa 2, Viglianisi 7, Filloy 15. N.e. Costadura, Gloria, Molteni. All. Ducarello. BENACQUISTA LATINA Tavernelli 11, Ihedioha 14, Mei 10, Stanback 6, Mosley 16. Veccia 6, Tagliabue 5, Uglietti 16, Pastore. N.e. Di Ianni, Pastore. All. Gramenzi. ARBITRI Scrima, Capurro, Foti. NOTE Tiri liberi: T 14/19, L 8/13. Tiri da 3 punti: T 11/27, L 12/26. Rimbalzi: T 38, L 24. Usciti per 5 falli: nessuno. CONVERGENZE BATTIPAGLIA Trimboli 6, Orazzo 2, Tagliamento 18, Bonasia, Treffers 4, Russo, Ramò, Gray 21, Andre’ 3, Zanoguera, Costa. All. Riga. PASSALACQUA RAGUSA Consolini 8, Gorini 6, Valerio 2, Erkic 12, Ngo Ndjock 2, Gonzalez 4, Sorrentino, Nadalin 11, Little 27, Micovic. All. Molino. ARBITRI Di Toro, Nioi, Catani NOTE T.l. B. 5/10, R. 10/15. T.2 B. 23/44, R. 25/49. T.3 B. 1/12, R. 4/11. Uscite per 5 falli: nessuna. ROMA (a.pit.) Agrigento soffre, ma alla fine porta a casa il risultato, espugnando Roma e il Palazzetto 52-67. Dopo aver subito l’allungo della Virtus nel terzo periodo (+7 sul 45-38), il Moncada reagisce e cambia marcia. Chiudendo la ripresa avanti 45-46 grazie ad un break di 8-0. Prima di archiviare la gara con un ultimo quarto a senso unico (7-21) che vale la vittoria. Decisivi nel finale Saccaggi (21 punti) e De Laurentis (11). BIELLA (g.p.) Successo fondamentale in chiave salvezza per Barcellona che espugna il campo di Biella. Nonostante la prova pessima dei due americani Loubeau e Ojo, che riescono a mettere insieme appena 6 punti, sono un Simone Centanni superlativo e un Migliori mai domo a mettere la firma sulla vittoria siciliana, che si concretizza soprattutto nell’ultimo quarto, concluso con un decisivo 26-19 per la squadra siciliana. BERMÈ VIOLA REGGIO CALABRIA Spinelli 2, Rullo 5, Ghersetti 5, Freeman 19, Brackins 5; Costa, Lupusor 14. Mordente 9, Crosariol 22. N.e. Pandolfi. All. Benedetto. GIVOVA SCAFATI Mayo 21, Loschi 9, Rezzano 11, Crow 4, Simmons 13; Spizzichini 11, Baldassare, Matrone 1. N.e. Portannese, Melillo. All. Perdichizzi. ARBITRI Nicolini, D’Amato, Patti. NOTE Al 18’, gara interrotta per oltre 20’, per un guasto dell’impianto di illuminazione. T.l. R. 7/14, S. 16/23; rimb. R. 28, S. 31; ass. R. 21, S. 8. Tecnico Freeman 45-47 (26’22”). Usc. 5 f. Mordente 79-66 (39’06”). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA AUTOMOBILISMO COLPO MONCADA © RIPRODUZIONE RISERVATA CITTÀ IN ESTASI La città comunque è viva e riempie le gradinate. Erano quasi settemila contro il Livorno e, come spesso si dice, quelli che restano a casa hanno sempre torto. Juric, anche lui, vola basso, ha sottolineato il momento negativo del Livorno ma alla fine la sua squadra ha rifilato tre ceffoni ai toscani. Capezzi sta diventando il faro della squadra, punto di riferimento, un motorino che viaggia sempre alla stessa velocità senza cali e senza amnesie. E poi adesso si mette anche a fare gol. «Prestazione a parte, per la quale ne vado orgoglioso, dobbiamo tenere i pieni per terra e pensare che dobbiamo assolutamente sfruttare questo momento positivo della nostra squadra. Arriveranno tempi duri nei quali fare punti diventerà difficile per cui prendiamoci adesso tutto quello che possiamo». Pure Capezzi parla da saggio, beandosi con la difesa imbattuta ancora per altri 90 minuti e che è blindata da 424’ e nelle ultime sette partite i rossoblù hanno incassato solo 2 gol. Nessuno ha fatto meglio. REGGIO CALABRIA (f.p.) La Bermé ha vinto sul filo di lana dopo avere rincorso, per oltre 30’, una Givova capace di accumulare 12 punti di vantaggio (16-4, al 16’) e mettere a nudo le iniziali difficoltà offensive dei reggini. Nell’appassionante finale, l’esperienza di Crosariol e Mordente e le realizzazioni di Freeman, hanno permesso a Reggio di ribaltare l’andamento dell’incontro. TRAPANI (f.c.) La squadra granata riscatta la pesante sconfitta con Derthona, ma quanta fatica per superare Latina. Trapani ha un eccellente avvio, segna da tutte le parti ma si spegne nella seconda frazione (parziale di 16-0 per gli avversari) e Latina opera il sorpasso chiudendo a +3 all’intervallo lungo. Più equilibrati gli altri due quarti. A decidere la vittoria per Trapani sono due canestri di Ganeto negli ultimi 30 secondi. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA BATTIPAGLIA (Sa) Vince la Passalacqua Ragusa una partita dominata in lungo e in largo in casa del Battipaglia, con un distacco finale di 18 punti. Le ragazze di Molino partono con il piede pigiato sull’acceleratore, nel secondo quarto danno letteralmente spettacolo con una Little eccellente e chiudono con ben 26 lunghezze di vantaggio. Nella ripresa le siciliane hanno il controllo totale della situazione e solo negli ultimi 10’ Battipaglia accorcia un po’ il divario mantenendosi comunque sempre a distanza di sicurezza e senza impensierire le siciliane. © RIPRODUZIONE RISERVATA Moceri-Bonetti si aggiudicano la Targa Florio PALERMO Si è conclusa la Targa Florio Classica con la tappa sulla «Via del Mito». Gli equipaggi hanno tagliato il traguardo a Castelbuono nel cuore delle Madonie, dopo quattro giorni della gara organizzata dall’AC Palermo con l’Automobile Club d’Italia e con ACI Storico. A fare la voce grossa sono stati i regolaristi di Campobello di Mazara, Giovanni Moceri e Daniele Bonetti su Fiat 508 C. La supremazia nel «Ferrari Tribute» è stata per i laziali Gino Verghini-Lamberto Fuso sulla bella e ammirata 512/TR del 1992. Il presidente di AC Palermo Angelo Pizzuto ha presentato il Club Piloti Targa Florio, aperto ai piloti della Targa Florio in versione mondiale e a chi ha vinto almeno tre edizioni in versione rally. Sarà presieduto nel primo mandato da Nino Vaccarella. Classifiche. Targa Florio Classica: 1. Moceri-Bonetti (Fiat 508 C) p. 315,53; 2. Passanante-Pisciotta (Fiat 1100 103) 372; 3. Di Pietra-Di Pietra (Fiat 508 C) 438,84. Ferrari Tribute: 1. VerghiniFuso (Ferrari 512/TR) p. 991; 2. Guilla-Crisafulli (Ferrrai California) 1507; 3. Bobbia-Del Bufalo (Ferrari California) 1550. © RIPRODUZIONE RISERVATA