La Politica del vicinato ed il supporto dell’Unione europea al settore privato in Tunisia Odoardo Como Primo Segretario Delegazione della Commissione europea a Tunisi [email protected] La politica del vicinato Rappresenta un’evoluzione del processo di Barcellona (Barcellona, 1995) ed è stata sancita da una Comunicazione della CE nel 2003, rafforzata da una Comunicazione di dicembre 2006 Basata sul nostro interesse vitale che i paesi vicini crescano sul piano commerciale in un quadro di stabilità e di good governance. Ha l’obiettivo di creare una zona di crescente prosperità, stabilità e sicurezza Oggi sostenuta dal nuovo strumento del vicinato La politica del vicinato – la zona La politica del vicinato – i paesi E’ estesa ai paesi confinanti con la nuova Europa a 27 Partecipanti: Israele, Giordania, Moldova, Marocco, l’ Autorità Palestinese, Tunisia, Ucraina, Armenia, Azerbaijan e Georgia (hanno già adottato un piano di azione); Egitto e Libano( approvazione Piano di azione in corso); Algeria (in preparazione); Belarus, Libia, Siria (nessun accordo formalizzato per il momento) La politica del vicinato – i punti di forza Un quadro integrato di partenariato I piani di azioni contengono una forte dose di appropriazione Un carattere concreto Un migliore utilizzo dei fondi La politica del vicinato – i punti deboli Difficoltà di fornire una prospettiva chiara di integrazione economica e commerciale Difficoltà di garantire il livello sperato di mobilità e migrazione Incapacità di offrire una soluzione ai conflitti regionali Rafforzamento della Politica europea del vicinato Sancita dalla nuova Comunicazione COM(2006)726 del 4/12/06 Pur rimanendo distinta dal processo di allargamento, punta alla realizzazione di accordi di libero scambio approfonditi e completi (non più legati ai soli prodotti industriali), adatti, programmati nel tempo ed accompagnati da una dimensione politica e, da un punto di vista finanziario, da un fondo di investimenti di €700 milioni basato sulla FEMIP. Lo strumento del vicinato Approvato con Regolamento n. 1638/2006 5 miliardi, 825 milioni di euro per il periodo 200710, di cui: ENPI Wide: €997,3 milioni, di cui €277 milioni per l’iniziativa cross-border €95,4 milioni a disposizione della BEI € 400 milioni per la Governance Facility €3 miliardi, 231,5 milioni per i paesi MEDA 1 miliardo, 392,4 milioni per i paesi dell’Est €201,9 milioni per programmi regionali L’Unione europea e la Tunisia 1995: Accordo di associazione (primo nella regione MEDA) 2005: Piano di azione vicinato PIN 2007-10: €300 milioni per la Tunisia (+0,4% rispetto al periodo 2004-06) 2008: entrata in vigore della Zona di libero scambio UE-Tunisia Il supporto al settore privato Perché: il settore privato come motore fondamentale della crescita e partner essenziale nel dialogo pubblico-privato e Nord-sud Il quadro istituzionale di riferimento: Comunicazione CE di maggio 2003 sull’approccio comunitario per il supporto al settore degli affari; Piano di azione vicinato 2005; Documento di strategia paese 2006 Un approccio olistico: interventi al livello macro, meso e micro Interventi per il rafforzamento del settore privato in Tunisia - macro Programmi di sostegno alle riforme economiche ed al miglioramento dell’ambiente degli affari (FAS e AT privatizzazioni). Campi di intervento: riforma finanze pubbliche; riforma disciplina concorrenza; riforma sistema bancario e assicurativo; riforma fiscalità; eliminazione autorizzazioni amministrative; accompagnamento privatizzazioni. Interventi per il rafforzamento del settore privato in Tunisia - meso Programmi di sostegno alle riforme economiche, Programma di modernizzazione industriale, P3A (rafforzamento strutture di supporto/rappresentanza del settore privato: API, Centri tecnici, BAE, UTICA, IACE, centri di accreditazione/certificazione; INNORPI, incubatori; contributo al fondo di garanzia SOTUGAR; assistanza tecnica a istituti finanziari (SOTUGAR, BFPME),etc.). Interventi per il rafforzamento del settore privato in Tunisia - micro Programma di modernizzazione industriale (PMI), di €50 milioni: AT diretta alle imprese legalmente stabilite in Tunisia (572 coinvolte ad oggi) per interventi in materia di qualità, coaching tecnico e finanziaro, accompagnamento alla creazione; ora anche marketing e organizzazione) Altri interventi per il rafforzamento del settore privato a livello regionale Femip, gestita dalla BEI, con un budget di €32 milioni per azioni di assistenza tecnica Programma per la promozione degli investimenti, con un budget di €6 milioni Carta dell’impresa Opportunità per imprese italiane Un ambiente degli affari più favorevole in vista di potenziali investimenti Aziende fornitrici o sub-fornitrici più competitive e a norma Filiali stabilite in Tunisia possibili beneficiarie del PMI o finanziamenti BEI Società di consulenza/esperti coinvolti nei contratti quadro o come prestatori di servizi Partecipazione a gare di appalti per costruzioni o forniture Partecipazione a appelli a manifestazione di interesse in vista della privatizzazione di società Siti utili http://ec.europa.eu/world/enp/index_fr.htm http://ec.europa.eu/europeaid/index_fr.htm http://www.deltun.ec.europa.eu/ http://www.pmi.tn/index.php