Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 20 gennaio 2014
PERFORMANCE DEGLI INDICI
(Valori al 17 gennaio 2014 - Variazioni dal 10 gennaio 2014 al 17 gennaio 2014)
EURO STOXX EURO STOXX EURO STOXX
50
BANKS
OIL&GAS
FTSE MIB
DAX30
19.969,33
9.742,96
3.154,10
207,00
339,64
2,05%
2,85%
1,61%
2,28%
0,26%
EURO STOXX
TELECOM
EURO STOXX
UTILITIES
NASDAQ100
S&P500
NIKKEI225
Valore
307,77
281,44
3.591,25
1.838,70
15.734,46
Var % sett
2,20%
1,47%
0,73%
-0,20%
-1,12%
Valore
Var % sett
IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI
All’inizio del 2014, i mercati azionari americani hanno presentato un’evoluzione scarsamente direzionale,
improntata ad un movimento prevalentemente laterale, con frequenti oscillazioni intorno alla parità. Un
andamento simile si è ripetuto anche nella settimana appena chiusa, nella quale, ancora una volta, prendendo a
riferimento ad esempio lo S&P500, il mercato ha prodotto saldi settimanali inferiori al punto percentuale. Il forte
trend rialzista che ha caratterizzato ininterrottamente la parte finale del 2013 si è dunque smorzato, assestandosi
temporaneamente su quote elevate. Ciò non ha impedito alle quotazioni, nel corso del movimento giornaliero, di
inerpicarsi comunque a segnare i nuovi massimi assoluti dell’indice, registrati infatti lo scorso 15 gennaio, con un
picco di S&P500 a quota 1.850,84.
Sul fronte macroeconomico, il flusso di dati ha complessivamente confermato il tenore discreto della congiuntura
statunitense, con tono espansivo dei consumi, passo positivo della produzione industriale (+0,3% a dicembre) e
inflazione del tutto sotto controllo.
Nella settimana appena chiusa i mercati azionari europei hanno presentato un tenore certamente superiore a
quello palesato dai mercati americani, denotando una propensione ascendente di intensità maggiore a fronte
dell’evoluzione maggiormente incerta e laterale degli indici USA. Così i saldi settimanali descrivono rialzi per tutte
le maggiori piazze del vecchio continente, in qualche caso di magnitudo non trascurabile. E’ il caso, ad esempio,
del DAX tedesco, che ha sfiorato una crescita di poco inferiore al 3%, sorretto dalla superiore evoluzione della
congiuntura tedesca, che seguita a registrare uno scarto espansivo decisamente notevole rispetto alla media di
Eurozona. Il passo diverso manifestato nel nuovo anno dalle borse europee nel panorama internazionale è
evidente dai saldi accumulati dall’inizio del mese di gennaio: mentre gli indici americani si muovono intorno alla
parità e quello giapponese segna un ribasso prossimo ai quattro punti percentuali, i mercati continentali
presentano variazioni tutte positive, tra le quali spiccano i progressi per circa cinque punti percentuali del
FtSEMIB italiano (+2,05% nella settimana) e dell’IBEX spagnolo, segnale evidente del miglioramento del clima
economico nella periferia dell’Unione Monetaria, confermato dalla contestuale riduzione dello spread dei titoli
governativi rispetto al Bund tedesco su minimi pluriennali.
IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI
(Valori al 17 gennaio 2014 - Variazioni dal 10 gennaio 2014 al 17 gennaio 2014)
EUR/USD
EUR/CHF
EUR/GBP
EUR/JPY
EUR/HKD
Valore
1,3541
1,2326
0,8245
141,25
10,5019
Var % sett
-0,94%
-0,09%
-0,59%
-0,80%
-0,92%
Settimana scorsa il dollaro si è mantenuto forte
beneficiando di diversi buoni dati macro usciti negli Stati
Uniti, insieme ai commenti arrivati da parte di diversi
membri della Fed che non hanno mostrato un’eccessiva
preoccupazione
per
l’ultimo
Employment
Report
particolarmente debole. Infatti, questo dato non è stato
considerato in grado di alterare la strategia di Tapering
annunciata a dicembre e, quindi, il dollaro alla fine è
riuscito a recuperare contro le altre principali valute dopo
un calo iniziale. L’EUR-USD, ad esempio, è salito fin quasi a
quota 1,37 prima di ridiscendere a 1,3550. Analogamente,
l’USD-JPY è tornato a 104 dopo un’iniziale flessione a 103,
anche a causa del crollo del Nikkei (-3%) di martedì scorso,
che è poi stato in parte compensato mercoledì (+2,50%).
L’EUR-JPY è rimasto piuttosto stabile intorno a quota 142.
Il cambio GBP-USD è ritornato oltre 1.64 dopo essere sceso
verso 1,63, sostenuto venerdì dal forte dato delle vendite al
dettaglio UK per dicembre. Il dato è stato visto in modo
particolarmente positivo in quanto i risultati delle vendite
natalizie da parte di alcune grandi catene avevano
mostrato risultati deludenti. Le valute legate alle materie
prime hanno beneficiato dell’iniziale debolezza del dollaro,
sebbene in misura diversa. Questa settimana l’euro
dovrebbe restare sostenuto da un ulteriore
miglioramento dei PMI advance per gennaio. Lo yen
potrebbe invece registrare una nuova temporanea
correzione dopo la riunione della BOJ.
Euro-Sterlina
Euro-Yen
Euro-Dollaro
-1,0%
-0,8%
-0,6%
-0,4%
-0,2%
0,0%
IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI
(Valori al 17 gennaio 2014 - Variazioni dal 10 gennaio 2014 al 17 gennaio 2014)
TITOLO
2 ANNI
5 ANNI
10 ANNI
30 ANNI
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
Btp
1,01
-1
2,40
-6
3,82
-10
4,64
-10
Bund
0,17
-1
0,84
1
1,75
-9
2,65
-8
T-Bond
0,37
0
1,63
1
2,82
-4
3,75
-5
Gilt
0,52
0
1,71
-4
2,83
-4
3,58
-1
JGB
0,09
-2
0,21
-1
0,67
-3
1,70
1
Rendimenti in ribasso sul finire di settimana per i Paesi
di Eurozona dopo la pubblicazione delle vendite al dettaglio
per il Regno Unito. In questo contesto, lo spread BTP-Bund
si è allargato di 1 bp, con il rendimento del decennale
tedesco che ha chiuso in ribasso di 3 bp a 1,75% ed il
rendimento del decennale italiano che è sceso di 2 bp a
3,82%. I segmenti della curva 5y e 2y hanno chiuso
rispettivamente in ribasso di 1 bp 2,40% e in rialzo 1 bp a
1,01%. Il rendimento del decennale italiano ha chiuso la
settimana in ribasso rispetto all’apertura di lunedì, toccando
il minimo venerdì in intraday a 3,79%.
Tra i Paesi periferici, il rendimento del decennale spagnolo
ha chiuso in ribasso di 2 bp a 3,71% sui minimi da luglio
2009, mentre quello portoghese è risultato in ribasso di 7 bp
a quota 5,23%. Il rendimento del decennale irlandese ha
chiuso in ribasso di 3 bp a 3,44% dopo che Moody’s
riportato il rating del Paese in area Investment Grade, a
Baa3 da Ba1 dopo i cinque tagli operati negli scorsi due anni
che avevano portato il giudizio a spazzatura.
Tra i Paesi Core il decennale britannico ha chiuso in rialzo di
2 bp a 2,83% dopo la pubblicazione delle vendite al
dettaglio per dicembre.
Infine, il Treasury decennale ha chiuso in ribasso di 2
bp a 2,82% dopo la pubblicazione del dato di produzione
industriale per dicembre.
Il decennale Giapponese ha chiuso stabile a 0,67% dopo la
pubblicazione del dato di produzione industriale finale per
novembre che è stato rivisto al ribasso da 0,1% m/m a 0,1% m/m
10 anni
T-BOND
2 anni
10 anni
BUND
2 anni
-10
-5
0
5
MACROECONOMIA
La produzione industriale italiana per novembre è cresciuta
dello 0.3% m/m, in linea con le attese e in leggero ribasso
rispetto al dato di ottobre (0.5%), rivisto poi a 0.7% m/m.
Complessivamente il dato rappresenta un’altra indicazione positiva
per la ripresa economica italiana. Si tratta infatti del terzo dato
positivo consecutivo e, insieme alla revisione al rialzo per il dato
di ottobre, porta la media dei dati di ottobre e novembre in rialzo
dello 0.9% rispetto alla media di Q3, quando era invece scesa dello
0.4% t/t, segnalando quindi come la ripresa del settore
manifatturiero stia diventando sempre più diffusa, riflettendo
l’ottimismo visto nelle Business Surveys dalla scorsa estate. Si
confermano quindi le nostre attese di un risultato di crescita
positivo per il GDP italiano in Q4 2013.
Le vendite al dettaglio britanniche per dicembre, che al
netto della componente auto e carburante, hanno sorpreso al
rialzo con 2.8% m/m da 0.4% m/m registrato a novembre, rivisto
poi al ribasso a 0.2%. Il trend delle vendite natalizie è stato
decisamente positivo, con le vendite che sono cresciute del 6.1%
rispetto a dicembre 2012, in accelerazione rispetto al 2.3% a/a
registrato il mese precedente, dato poi rivisto a 2.1% a/a. A
trainare il buon risultato delle vendite sono stati i supermercati,
che per dicembre hanno registrato 8.7% m/m, variazione più
ampia dell’intera serie, che ha decisamente recuperato il -3.3% di
novembre, anche se alcune grosse catene come Tesco Plc e
Marks&Spencer Group Plc hanno segnalato un declino della
domanda a dicembre
EUROPA
Il CPI US per dicembre è aumentato del 0,3% mom, in
linea con le nostre attese, facendo salire il tasso di crescita
tendenziale a 1,5% da 1,2%, mentre il CPI core è salito dello
0,1%, lasciando la sua crescita tendenziale invariata a 1,7%
per il quarto mese consecutivo.
La produzione industriale US per dicembre ha
rallentato in linea con le nostre attese, a 0.3% mom dal
rivisto 1.0% mom di novembre, rivisto al ribasso da 1.1%
mom originariamente rilevato. Il Q4 2013 si chiude così in
modo molto positivo, con una crescita media del 6.8%
annualizzato rispetto alla media di Q3, quando la
produzione industriale era risultata in crescita del 2.4%
annualizzato rispetto al trimestre precedente. Il risultato di
Q4 2013 è il più forte da Q2 2010, con quasi tutti i settori
che hanno mostrato una buona crescita. L’accelerazione del
settore industriale a fine 2013 è infatti stata supportata dalla
recente accelerazione delle esportazioni grazie a segnali di
stabilizzazione nei mercati emergenti ed al rafforzamento dei
Paesi sviluppati. A sostenere il rafforzamento del settore vi è
stata anche la crescita della domanda domestica. La capacità
utilizzata nel comparto manifatturiero è ancora un po' al di
sotto la media di lungo periodo del periodo pre-recessione
vicina a 79%.
STATI UNITI
20-gen
20-gen
20-gen
20-gen
20-gen
20-gen
20-gen
20-gen
21-gen
21-gen
21-gen
21-gen
21-gen
22-gen
22-gen
22-gen
22-gen
22-gen
22-gen
22-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
23-gen
F
P
S
03:00
03:00
03:00
03:00
05:30
05:30
10:00
12:00
05:00
11:00
11:00
11:00
13:00
01:30
10:30
10:30
13:00
16:00
2:45
9:00
9:30
10:00
10:00
0-gen
0-gen
0-gen
0-gen
0-gen
16:00
17:00
CH
CH
CH
CH
JN
JN
IT
PO
JN
GE
GE
EC
TU
AU
UK
UK
US
CA
JN
JN
CH
FR
GE
EC
EC
US
US
US
US
US
US
US
Pil a/a
PIL destag t/t
Produzione industriale a/a
Vendite al dettaglio a/a
Produzione industriale m/m
Utilizzazione impianti m/m
Vendite industriali m/m
PPI m/m
Tokyo vendite condomini a/a
ZEW Sondaggio situazione corrente
ZEW Sondaggio aspettative
ZEW Sondaggio aspettative
Benchmark Tasso riacquisto
CPI t/t
ILO Tasso disoccupazione 3 mesi
Bank of England Minutes
MBA richieste ipoteche
Bank of Canada Decisione sui tassi
BOJ 2014 Target Base monetaria
Bank of Japan Monetary Policy
Statement
HSBC/Markit Flash PMI manif
PMI Manifattura
PMI Manifattura
PMI Manifattura
PMI Composite
Chicago Fed Nat Activity Index
Markit USA PMI Preliminare
Indice prezzi case m/m
Vendite case esistenti
Vendite case esistenti m/m
Indice principale
Attività manf Fed Kansas City
4Q
4Q
Dec
Dec
Nov F
Nov
Nov
Dec
Dec
Jan
Jan
Jan
Jan 21
4Q
Nov
7,60%
2,00%
9,80%
13,60%
-----35
64
-4,50%
0,50%
7,30%
7,80%
2,20%
10,00%
13,70%
0,10%
1,20%
-0,70%
-0,30%
22,30%
32,4
62
68,3
4,50%
1,20%
7,40%
Jan 17
Jan 22
Jan 22
-1,00%
--
11,90%
1,00%
¥270T
Jan
Jan P
Jan A
Jan A
Jan A
Dec
Jan
Nov
Dec
Dec
Dec
Jan
50,5
47,5
54,7
53
52,5
-55
0,30%
4.95M
1,00%
0,10%
--
50,5
47
54,3
52,7
52,1
0,6
54,4
0,50%
4.90M
-4,30%
0,80%
-3
finale
preliminare
seconda stima
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in
valutare
in
modo
corretto
il
rischio
relativo
e
l’adeguatezza
in
relazione
ai
propri
obiettivi
d’investimento,
alla
propensione
al
rischio,
all’esperienza
in
materia
d’investimenti
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il rischio
relativo
in relazione
ai propri
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