Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 12 maggio 2014 PERFORMANCE DEGLI INDICI (Valori al 9 maggio 2014 - Variazioni dal 2 maggio 2014 al 9 maggio 2014) EURO STOXX EURO STOXX EURO STOXX 50 BANKS OIL&GAS FTSE MIB DAX30 21.390,11 9.581,45 2.989,60 198,67 363,48 -1,80% 0,27% 0,42% -1,02% 1,12% EURO STOXX TELECOM EURO STOXX UTILITIES NASDAQ100 S&P500 NIKKEI225 Valore 306,09 307,78 3.555,70 1.878,48 14.199,59 Var % sett 0,97% 1,72% -0,89% -0,14% -1,78% Valore Var % sett IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI Settimana contrastata per i mercati azionari americani con Dow Jones e S&P500 comunque in prossimità dei loro massimi storici assoluti dopo gli interventi tenuti dal Presidente della Fed Janet Yellen che ha evidenziato come il rallentamento economico del primo trimestre in Us sia stato dovuto a fattori temporanei con gli indicatori economici più recenti che suggeriscono comunque che una ripresa della spesa e della produzione sia già in corso. La crescita economica in America dovrebbe quindi accelerare nel 2014 rispetto allo scorso anno. Il Presidente della Fed si è anche espressa sulle attuali valutazioni espresse dal mercato azionario americano evidenziando come esse si trovino all’interno del loro normale intervallo storico e non si può evincere con certezza se vi sia una bolla nelle valutazioni degli asset finanziari. Sul fronte societario intanto continua la stagione della comunicazione di dati trimestrali con il 90% delle compagnie che ha reso noti i dati di bilancio con una sorpresa complessiva a livello di utili del +6,3% e leggermente positiva per i ricavi +0,2%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli utili sono aumentati del +5,1% e i ricavi del +2,6%, percentuali che al netto dei titoli finanziari si attestano al +5,4% a livello di utili e al +3,3% a livello di ricavi. Settimana contrastata anche per i mercati azionari europei con l’attenzione focalizzata sulla riunione della Banca Centrale Europea che si è tenuta giovedì scorso e che si è conclusa con un nulla di fatto ma con il Presidente Draghi che nella conferenza stampa a margine della decisione ha evidenziato come un possibile intervento potrebbe avvenire nella prossima riunione di giugno considerando l’attuale traiettoria che sta prendendo l’inflazione. Sulla ripresa economica pesano i rischi geopolitici relativi alla situazione in Ucraina ma anche il tasso di cambio, con l’euro forte, che è fonte di grande preoccupazione. Lo Stoxx600 ha così archiviato la settimana con un rialzo del +0,2%, Eurostoxx invece in frazionale calo dello 0,06%, Eurostoxx50 +0,2%. Tra i singoli paesi il Dax ha registrato un rialzo del +0,3%, Ftse100 -0,1%, Cac +0,4%, Smi +0,8%. Ibex spagnolo in rialzo del +0,1%, Portogallo in ribasso del -3%, Atene -3,9% e Irlanda -1%. Tra i settori europei i maggiori rialzi sono stati registrati dal comparto degli immobiliari +3,2%, utilities +1,7% e alimentari +1,5%. Petroliferi in progresso del +1,1%. In calo soltanto i settori delle auto -2%, costruzioni -1,6%, tecnologia -1,4%. Azionario italiano penalizzato anche dalla comunicazione del dato relativo alla produzione industriale di marzo che ha evidenziato un calo dello 0,5% m/m. IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI (Valori al 9 maggio 2014 - Variazioni dal 2 maggio 2014 al 9 maggio 2014) EUR/USD EUR/CHF EUR/GBP EUR/JPY EUR/HKD Valore 1,3758 1,2196 0,8165 140,13 10,6650 Var % sett -0,80% 0,14% -0,69% -1,16% -0,83% Mentre nelle prime tre sedute della settimana, il cross eurodollaro si è mantenuto in area 1,39, le giornate di giovedì e venerdì sono stata condizionate dalle attese di intervento della BCE nella prossima riunione. Infatti dopo la conferenza stampa si è innescato un movimento che ha condotto il cross in area 1,3838 in chiusura di giornata. Il movimento è connesso con le parole del Presidente Draghi che, nella conferenza stampa al termine della riunione della BCE, ha fatto intendere che tra i membri del Consiglio Euro-Sterlina direttivo c’è consenso per intervenire per far fronte ai rischi di un periodo prolungato di bassa inflazione, nella prossima riunione di giugno quando saranno pubblicate le nuove previsioni di crescita e inflazione. Infatti nella conferenza stampa il Presidente Draghi ha ribadito che i rischi di deflazione aumentano sulla base di due elementi, il livello Euro-Yen del tasso di inflazione, che al momento è basso, e la lunghezza dei periodo in cui si protraggono le spinte al ribasso dei prezzi. Nel caso di Eurozona le componenti volatili alimentare e energetica spiegano l’80% della differenza tra i livelli attuali del tasso di inflazione e quelli registrati negli scorsi anni. Ci sono tuttavia altri fattori che Euro-Dollaro non vanno sottovalutati, tra questi la debolezza della domanda connessa ad una ripresa fragile e agli alti livelli del tasso di disoccupazione e la forza del tasso di cambio che non incentiva le esportazioni e pone pressioni al ribasso sui cambi. Infatti se il controllo del tasso di cambio non rientra in modo esplicito nel mandato della Bce, diventa un fattore importante da monitorare in un contesto di bassa crescita e di bassa inflazione. Il movimento è proseguito anche nella giornata di venerdì con un movimento digradante che ha -1,0% condotto il cross in area 1,37 sui minimi da inizio aprile, -1,5% risentendo anche dei dati di produzione industriale sotto le attese, che nelle ultime tre giornate della settimana hanno interessato i principali paesi di Eurozona. -0,5% 0,0%