Stampato su carta riciclata 100% "Cyclus Offset" della Dalum Papir A/S Progetto grafico: Pagina-Ravenna - Stampa: Galeati Industrie Grafiche-Imola speciale cereali a u t u n n o - ve r n in i 20 0 9 -2010 www.basf-agro.it Prodotto fitosanitario autorizzato dal Ministero della Salute. Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta. La sicurezza che dura nel tempo Le sementi dei cereali a paglia possono essere colpite da varie patologie sin dai primi stadi dello sviluppo. Kinto rappresenta il conciante ideale per proteggerle efficacemente evitando effetti negativi sulla futura crescita della pianta. Specifico per frumento e orzo, Kinto esplica la sua azione fungicida contro numerosi patogeni, in particolare per quelli che costituiscono il ”complesso del mal del piede” ed altri che attaccano la parte aerea. Kinto ottimizza la crescita di giovani piantine in particolare nelle prime fasi vegetative, rendendole robuste e ben radicate. KINTO Il conciante dei cereali a paglia Inserto redazionale allegato al “Bollettino di informazione per l’azienda agricola” edito da Terremerse Soc. Coop. via Cà del Vento, 21 - 48012 Bagnacavallo (RA) Realizzato nell’ambito del Piano Operativo dell'OP Cereali Emilia Romagna Anno 2009 ai sensi della L.R. 24/2000 speciale cereali a u t u n n o - ve r n in i 20 0 9 -2010 In uno scenario di mercato più mutevole (prezzi elevati nell’annata 2007/08 e prezzi crollati nella passata campagna fino ai livelli minimi delle campagna 2004-05), lo "Speciale Cereali autunno-vernini 2009-2010" si propone di fornire agli imprenditori agricoli informazioni utili che possono assisterlo in tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla programmazione delle semine, alle tecniche di coltivazione per ottenere buone rese e le migliori qualità ad un costo conveniente. Oltre alla fase produttiva, lo speciale intende fornire tutte quelle indicazioni di carattere commerciale che permettono di assicurare la migliore redditività della coltura. Pertanto, questa pubblicazione così come per gli altri anni, si inserisce quale strumento d’informazione aggiornato, capace di riassumere in una logica di filiera tutte le indicazioni relative all’innovazione, alle tecniche colturali, alle scelte varietali, ai sistemi di difesa e di nutrizione, alle esigenze del mercato di sbocco e dei consumatori, che costituiscono il primo riferimento di tutto il nostro lavoro. Linee guida gestionali di Terremerse nei cereali a paglia Le proposte di Terremerse - Piano dell’offerta dei cereali a paglia per la campagna di semina 2009-10 Grano Duro - La campagna 2009 e il Progetto Grano Duro di Alta Qualità Roberto Ranieri - Responsabile Ricerca Grani e Piante Alimentari - Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. - Parma I punti critici della coltivazione dei cereali autunno-vernini nel 2008/2009 Valutazioni relative alle semine 2009 dei cereali autunno-vernini Il controllo delle infestanti nei cereali autunno-vernini L'OP Cereali Emilia Romagna SC Linee guida gestionali di Terremerse nei cereali a paglia L’impegno di Terremerse nel settore delle grandi colture e più nello specifico dei cereali a paglia è principalmente incentrato su questi elementi chiave. Aumento delle rese unitarie L’aumento delle rese unitarie rimane uno degli elementi fondamentali per la salvaguardia della redditività di queste colture. I fattori di successo che contribuiscono all'ottimizzazione delle rese sono riconducibili alla scelta varietale che deve essere sempre più collegata alle condizioni pedoclimatiche del proprio areale produttivo, all'adeguata tecnica agronomica, ma soprattutto alle esigenze dei mercati. Poche varietà che abbinino alti livelli produttivi e caratteristiche molitorie gradite. Le indicazioni che Terremerse fornisce attraverso la propria rete tecnica sono frutto di continui interventi di ricerca e sperimentazione condotti nei diversi areali dalla propria struttura tecnica. Riduzione dei Costi La riduzione dei costi non può e non deve essere fatta a discapito della resa produttiva e qualitativa, ma attraverso un'ottimizzazione di tutti i fattori che intervengono nel ciclo produttivo. A tal riguardo le basse rese ottenute nella campagna 2009, spesso sono state determinate da un’errata interpretazione di razionalizzazione dei costi di produzione, in particolare risparmiando sulla fertilizzazione e sulla difesa. Il fattore principale riguarda la pianificazione produttiva, dove le scelte non devono limitarsi al risultato annuale, ma valutarlo su più anni. Gli effetti di alcune economie e razionalizzazioni di costi produttivi si possono manifestare in diverse annate. Un esempio per tutti riguarda l’introduzione di adeguate rotazioni colturali con colture miglioratrici che, in considerazione degli attuali prezzi di mercato possono non portare un'immediata redditività, ma consentono una razionalizzazione dei costi per le colture successive. L’importantissima fase di programmazione deve essere accompagnata da un'attenta analisi dei punti di pareggio di ogni singola coltura; punto di pareggio che deve tener conto della dimensione e organizzazione aziendale. Terremerse ha scelto di strutturare un proprio pacchetto di “Servizi avanzati” che, sulla base delle caratteristiche specifiche delle singole aziende fornisce la migliore soluzione economicamente sostenibile. 2 Valorizzazione delle produzioni e gestione commerciale Le caratteristiche intrinseche derivate dalle opportune tecniche produttive devono trovare un adeguato riscontro sui mercati di sbocco e per fare questo è fondamentale una gestione differenziata del prodotto conferito. Gli investimenti innovativi di stoccaggio che Terremerse ha realizzato nei due centri di S. Giovanni di Ostellato e Massafiscaglia e che realizzerà anche in altre zone, vanno nella direzione di una segmentazione differenziata e omogenea del prodotto, anche per lotti molto piccoli. Questa segmentazione così spinta ci permette di soddisfare le specifiche richieste dell’industria molitoria uscendo dalla logica delle commodities indifferenziate sempre più in competizione con le produzioni che arrivano dai mercati internazionali. Su questa politica, da anni investiamo e per questo confermiamo anche per il 2009-10 i contratti di valorizzazione. In particolare su frumento duro con il Contratto Quadro di Alta Qualità di Barilla e su frumento tenero la varietà Blasco. La scelta di incentivare la coltura del frumento duro e la relativa valorizzazione sono da diversi anni una nostra priorità, che confermiamo anche per le prossime semine, in quanto ha portato un vantaggio economico ai nostri pro- Speciale Cereali duttori. Questa scelta è stata confermata anche nell’ultima campagna in cui, sul totale del frumento conferito, il 50% è frumento duro. I contratti di valorizzazione che proponiamo trovano la loro massima efficienza se abbinati a una gestione commerciale del prodotto fluida e disponibile per il mercato durante tutto l’arco della campagna di commercializzazione. Terremerse ha sempre offerto questa opportunità attraverso la Gestione del Conferimento volontario annuale e medio che in quest’ultima campagna è incrementato del 7%. Da un confronto tra i prezzi realizzati dalle gestioni commerciali medie e annuali e i prezzi medi mensili del mercato emerge che la gestione del conferimento è sempre risultata più vantaggiosa per il produttore. Nei grafici della pagina sucessiva, si evidenziano i dati positivi della Gestione del Conferimento volontario annuale per il frumento duro nelle ultime tre campagne. Organizzazione dell’offerta sul mercato di sbocco Per consentire una concentrazione dell’offerta e la realizzazione di politiche commerciali unitarie per la valorizzazione del prodotto, oltre alle politiche di valorizzazione specifiche di Terremerse, dal primo gennaio 2009 è operativa Cereali Emilia Romagna, l’Organizzazione dei Produttori costituita dalla Cooperativa Terremerse, dal Caip di Bologna e Modena, dal Cap di Ravenna, dal Cap di Forlì e da Progeo. La nuova O.P. è nata per soddisfare l’interesse dei produttori, e per dare un futuro alla cerealicoltura emiliano romagnola che va fortemente riorientata verso il mercato. Concentrare i volumi, pianificare le produzioni in funzione dei mercati di sbocco, migliorare la qualità del prodotto, innovare la logistica, sviluppare rapporti di partnership fra produzione e mercato per accrescere la catena del valore e garantire più reddito alle imprese: questi gli obiettivi primari che si è data Cereali Emilia Romagna. Le proposte di Terremerse Piano dell’offerta dei cereali a paglia per la campagna di semina 2009-10 In considerazione degli elementi chiave sopra descritti che stanno alla base della politica di Terremerse per il settore dei cereali a paglia, le proposte per la prossima campagna di semina si sintezzano nei seguenti punti fondamentali: 2.Produzioni standardizzate Incentrate su una scelta di poche varietà di frumento duro e frumento tenero, che rispondono meglio alle esigenze molitorie e che si adattano alle diverse caratteristiche pedoclimatiche dei nostri areali. 1.Contratti di Valorizzazione Per il frumento duro, la riconferma dell’Accordo Quadro di Alta Qualità di Barilla, per il frumento tenero il contratto varietà Blasco e i contratti Baby Food. 3.Gestioni commerciali volontarie • Conto conferimento annuale e medio; • Gestione commerciale breve. Per favorire il finanziamento del ciclo produttivo dei cereali a paglia, per i soci che aderiranno pienamente al “Conto Conferimento Annuale”, sono in elaborazione iniziative specifiche che verranno proposte prima della semina. 3 SC Frumento duro fino prod. Nord - anno 2008/2009 350 325 319,9 282,3 300 278,1 275 242,5 250 246,48 213,45 225 197,5 200 178,25 177,5 175 171,25 150 125 169,1 39630 39661 39692 39722 39753 39783 listino borsa 39814 39845 39873 39904 liquidaz. Ann. TE Frumento duro fino prod. Nord - anno 2007/2008 550 501 500 469,25 438,3 450 498,75 468,5 455,3 443,2 449,28 400 350 300 250 200 392,25 322,35 270,3 237,5 39264 39295 39326 39356 39387 39417 listino borsa E/t. 39448 39479 39508 39539 39569 liquidaz. Ann. TE E/t. Frumento duro fino prod. Nord - anno 2006/2007 185 180 175 178,36 170 170,15 165 173,1 171,5 160,1 155 145 174 165,7 160 150 173,5 174,3 152,13 151,97 140 135 38899 38930 38961 38991 39022 listino borsa E/t. 39052 39083 39114 39142 39173 39203 liquidaz. Ann. TE E/t. Fig. 1 Confronto tra i prezzi della liquidazione del frumento duro fino realizzati nella gestione commerciale annuale e i prezzi medi mensili AGER Bologna sempre del frumento duro fino nelle campagne 2006/2007, 2007/2008 e 2008/2009. Ai prezzi medi mensili del listino AGER di Bologna sono stati detratti i costi di gestione applicati dalla Cooperativa. 4 Speciale Cereali Grano Duro La campagna 2009 e il Progetto Grano Duro di Alta Qualità Roberto Ranieri - Responsabile Ricerca Grani e Piante Alimentari - Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. - Parma Le stime quantitative sul raccolto nazionale sono molteplici a seconda dell’organizzazione che le promuove, anche se ormai un dato attendibile potrebbe assestarsi tra 3,3 e 3,5 milioni di tonnellate. Una produzione significativamente al di sotto di quella ottenuta nel 2008 che infatti si avvicinava ai 6 milioni di tonnellate. I minori ettari coltivati a causa dei prezzi bassi, la pioggia che ha ostacolato le operazioni colturali dalla semina alla raccolta in molte macroaree italiane e l’insufficiente stato nutrizionale, dovuto in particolare a diffuse carenze azotate, sono le principali cause di questa significativa riduzione. Il Sud Italia è la macroarea più penalizzata sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. I livelli proteici medi si attestano attorno al 12,0% di proteine e molte partite si presentano significativamente slavate a causa delle piogge verificatesi a metà del raccolto. In queste aree si stima che le rese agronomiche medie possano attestarsi attorno a 2,2 t/ha. Il Centro Italia e in particolare le Marche hanno fatto registrare rese più basse rispetto a quelle attese ma livelli proteici superiori al 14%, mentre la produzione toscana ha evidenziato rese medie (2,5 t/ha) superiori a quelle disastrose previste durante la primavera. Il Nord Italia è la macroarea italiana che è stata meno penalizzata dall’andamento climatico della appena trascorsa annata agraria. Le rese agronomiche si sono attestate mediamente intorno ai 5,0 t/ha mentre il contenuto proteico, pur riducendosi di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, oscilla dal 13,2 al 13,8 %; i pesi ettolitrici hanno raggiunto diffusamente l’80 kg/hl. Relativamente al Progetto Grano Duro di Alta Qualità dell’Emilia Romagna è possibile affermare che sono stati coltivati più di 14.000 ha e che sono stati stoccati circa 75.000 t di grano duro con un contenuto medio di 14% di proteine e 81 kg/hl di peso ettolitrico proveniente dalle varietà Normanno, Levante, Saragolla e in piccola parte Svevo. La presenza della micotossina deossinivalenolo (DON) prodotta da funghi appartenenti al genere Fusarium, salvo alcuni casi riscontrati nell’area costiera, è stata costante ma significativamente al di sotto dei limiti di legge. In ogni caso, la forte variabilità riscontrata tra i lotti, anche di uno stesso centro di stoccaggio (Barilla da quest’anno ha monitorato con il campionamento ufficiale ogni singolo lotto delle aree considerate a rischio) induce alla prudenza e a raccomandare una particolare e continua attenzione a questo aspetto di sicurezza alimentare. Occorre considerare che il grano duro ottenuto dal progetto Grano Duro Alta Qualità ha dimostrato da un lato di poter contrastare il rischio DON e dall’altro di contribuire in modo significativo e distintivo alla filiera durogranicola nazionale. Rimane una forte incognita sulle semine dell’imminente annata agraria. A causa del protrarsi di una situazione di mercato poco favorevole al prezzo dei cereali in generale e quindi anche del grano duro, si teme si possano ridurre ulteriormente le superfici seminate soprattutto nei terreni meno produttivi, in particolare al Sud Italia, dove le basse rese non sarebbero in grado di sostenere i costi di produzione. Il differenziale prezzo in ogni caso tra grano duro e grano tenero e le rese ormai soddisfacenti del grano duro e competitive con il grano tenero, fanno sì che la coltivazione possa invece essere considerata tra le più remunerative per gli agricoltori del Centro e del Nord Italia. 5 SC I punti critici della coltivazione dei cereali autunno-vernini nel 2008/2009 15% 30% 20% Nel grafico si è simulato il peso dei singoli fattori già evidenziati nell’analisi della annata e che hanno maggiormente penalizzato le rese del frumento nell’ultima campagna. Valutando i fattori critici considerati è importante anche considerare quali sarebbero stati i possibili provvedimenti tecnici da adottare per evitare o limitare i problemi incontrati. 5% Apparato radicale superficiale 30% Scarso accestimento Diffusi attacchi di mal del piede Fig. 2 Incidenza % dei fattori lesivi delle rese del frumento nel 2009. 1.Apparato radicale superficiale: il problema poteva essere limitato da una migliore preparazione del suolo, una semina più tempestiva e da una concimazione alla semina che favorisse lo sviluppo dell’apparato radicale (fertilizzanti organo-minerali come Nutrigran oppure concimazione specifica localizzata come Landamine Cu o Microlan Zn). 2.Scarso accestimento: gli impianti in cui l’accestimento era stentato o comunque in ritardo avrebbero dovuto ricevere una concimazione azotata anticipata e più consistente per permettere un certo recupero di spighe a metro quadro. 3.Diffusi attacchi di Mal del piede (Fusarium spp.): l’errata rotazione e la cattiva gestione dei residui colturali (mancata lavorazione del terreno) originando un elevato potenziale d’inoculo nel terreno, rappresentano la premessa ideale allo sviluppo della malattia, tale da renderne difficile il contenimento anche mediante l’impiego delle migliori conce: è necessario un ritorno alle adeguate pratiche agronomiche. 6 Attacchi di Septoria in levata Elevate temperature di maggio 4.Attacchi di Septoria in levata: il trattamento in T1, alla levata, eseguito con anticrittogamici comprendenti anche una strobilurina ha contenuto molto bene la malattia ed ha evidenziato un consistente guadagno produttivo, dell’ordine del 40-50% rispetto ai testimoni non trattati. 5.Elevate temperature di maggio: su questo aspetto le soluzioni tecniche non possono essere risolutive, ma solo mitiganti e riguardano l’opportuna scelta varietale, che eviti nelle zone più soggette alla stretta da caldo le varietà più sensibili ed i provvedimenti già citati relativi all’apparato radicale superficiale, che ha senz’altro favorito una repentina morte delle piante e l’importanza che i trattamenti anticrittogamici salvaguardino il più lungo possibile l’efficienza dell’apparato fogliare. L’adozione di queste strategie tecniche, anche in una annata non facile come quella appena conclusa, ha consentito un recupero di rese assai significativo. Speciale Cereali Valutazioni relative alle semine 2009 dei cereali autunno-vernini I cereali autunno-vernini rappresentano per molte aziende agricole la base produttiva chiave ed è quindi importante compiere le scelte colturali giuste fin dalla preparazione del letto di semina: questo, pur nel contesto di una tecnica relativamente semplice, può porre l’imprenditore agricolo di fronte alla necessità di fare diverse valutazioni, che Terremerse cerca di agevolare con questo semplice compendio relativo alla coltivazione dei cereali autunno-vernini nel nostro comprensorio. Analisi dell’annata 2008/2009: andamento climatico e comportamento della coltura L’andamento meteorologico registrato nei nostri comprensori nel periodo di coltivazione dei cereali autunnovernini è rappresentato dal grafico in fig.3, che fa riferimento ad un’area al confine fra Ravenna e Ferrara. Le semine si sono attuate regolarmente nella prima fase, specialmente laddove i terreni erano già preparati, mentre nella fase successiva piogge frequenti hanno ostacolato le operazioni di semina. L’emergenza è stata rapida soprattutto per le prime semine, seguite dalle piogge, mentre le semine più avanzate si sono a volte realizzate in condizioni più difficili che han- no reso anche più problematico lo sviluppo iniziale delle plantule, per cui in alcuni impianti l’approfondimento dell’apparato radicale non è stato soddisfacente, rendendo le piante più sensibili alle variazioni della disponibilità idrica del suolo L’inverno trascorso non è stato particolarmente rigido: il periodo più freddo, con temperature massime e minime sempre oscillanti attorno allo zero, si è verificato nella prima decade di gennaio, anche se le minime termiche inferiori della stagione si sono registrate nella seconda decade di febbraio. pioggia t max t min 30 25 60 20 50 15 40 10 30 5 20 0 10 -5 0 -10 1 ge n 2 ge n 3 ge n 1 feb 2 feb 3 feb 1 ma r 2 ma r 3 ma r 1 ap r 2 ap r 3 ap r 1 ma g 2 ma g 3 ma g 1 giu 2 giu 3 giu 70 1 ot t 2 ot t 3 ot t 1 no v 2 no v 3 no v 1 dic 2 dic 3 dic Pioggia (mm) 80 35 Temperatura (°C) 90 Fig. 3 - Andamento delle temperature minime, massime e delle precipitazioni decadali nel periodo ottobre 2008 - giugno 2009 (stazione meteo Ravenna). 7 SC Nel corso del periodo autunno invernale le precipitazioni di media intensità e distribuite in tutti i mesi hanno causato un significativo dilavamento dell’azoto del terreno, per cui l’accestimento dei cereali è risultato molto contenuto, con un basso numero di spighe per metro quadro; questo risulta particolarmente evidente in paragone all’annata precedente, nella quale la scarsa piovosità invece aveva mantenuto elevata la dotazione azotata dei suoli, favorendo un forte accestimento dei grani, che in molte aziende sono stati soggetti a precoci ed estesi allettamenti. Nei mesi di febbraio e di marzo è stato possibile eseguire gli interventi di diserbo senza particolari difficoltà, anche in virtù di un periodo di piogge meno frequenti ed intense. Da metà marzo si è verificata una ripresa delle precipitazioni, che ha stimolato l’insorgenza di malattie fungine, fra cui la più grave è risultata la Septoria. È stato determinante l’intervento anticrittogamico in questa fase, anche in miscela con gli erbicidi, in particolare con un fungicida che comprendesse anche una strobilurina, famiglia chimica che ha fornito i migliori risultati per il controllo della Septoria: dalle prove sperimentali effettuate da Terremerse l’adeguato intervento anticrittogamico in questa fase ha assicurato, nelle varietà sensibili, incrementi produttivi dell’ordine dei 15-20 quintali per ettaro di granella. Per quanto riguarda le altre crittogame, si è osservato una presenza diffusa di Mal del piede, in particolare cau- sato da Fusarium spp., facilmente distinguibile in spigatura per l’emissione di spighe bianche e vuote, su terreni a ringrano o dove la successione tra grano e altri cereali (es. orzo) o mais è molto stretta. Inoltre abbiamo registrato diverse infezioni oidiche, soprattutto negli impianti più fitti, mentre molto tardivi e pressoché trascurabili sono risultati gli attacchi di ruggine. Da fine aprile le piogge registrate sono state molto limitate. Il fenomeno climatico che ha caratterizzato l’ultima fase del ciclo della coltura è stato il forte incremento termico che si è verificato a partire dalla seconda decade di maggio, con la media delle temperature massime che è stata di 30° C, di 7-8° C superiore a quella dell’anno scorso. Questo andamento climatico ha accelerato la chiusura del ciclo dei cereali, impedendo di completare l’accumulo della granella, con ripercussioni negative soprattutto sulle rese mentre la qualità delle produzioni è risultata comunque buona. Il trattamento fungicida in fioritura è stato effettuato regolarmente e, anche se il clima non ha favorito l’insorgenza del Fusarium, ha comunque assicurato un vantaggio produttivo dell’ordine dei 6-9 quintali di granella per ettaro, in particolare su frumento duro. Anche nel 2009 si sono evidenziate in alcune realtà aziendali presenze rilevanti di cimici, su cui si è intervenuto con il trattamento insetticida previsto dai Disciplinari di Produzione Regionali. La buona tecnica colturale Lavorazione del terreno È stato ampiamente verificato come nei nostri ambienti di coltivazione una elevata profondità di lavorazione del terreno non rappresenta una condizione indispensabile per l’ottenimento di alte rese produttive. È infatti possibile impiegare diverse tecniche fra loro alternative, da scegliere adattandosi al meglio alle condizioni operative dell’azienda (precessione colturale o natura del terreno) od ancora alle condizioni meteoriche. In linea di massima le tecniche consigliate sono le seguenti: • lavorazione ridotta a 25-30 cm di profondità; • minima lavorazione a 10 -15 cm di profondità: • semina diretta su terreno sodo. Lavorazione ridotta È da eseguirsi quasi obbligatoriamente sui terreni compattati, destrutturati e nei casi in cui i residui vegetali della coltura precedente siano abbondanti. È possibile con aratro polivomere (indispensabile qualora si vogliano interrare i residui) o più convenientemente 8 con attrezzi discissori (chisel, combinati dischi + lance) che presentano elevata capacità di lavoro. Anche in questo caso l’operazione di affinamento finale con erpice rotante va effettuata in prossimità della semina. Minima lavorazione È la classica lavorazione che va effettuata con erpice a dischi su terreni di medio impasto già ben strutturati, privi di carreggiate e con giacitura regolare. L’operazione di affinamento finale, con erpice rotante o con fresa va effettuata immediatamente prima della semina, per evitare che eventuali piogge compattino il terreno affinato. La tecnica della semina diretta è da evitare in caso di ristoppio del grano, oltre che per una riduzione dell’emergenza delle plantule, a causa dei sicuri gravi problemi di malattie fungine, a cui andrebbe incontro, così come è anche sconsigliato il sodo dopo mais e sorgo impiegando varietà sensibili perché predisponenti ad attacchi di Fusariosi al piede o alla spiga. Speciale Cereali La semina diretta presuppone che lo strato superficiale del terreno non lavorato costituisca già un habitat idoneo alla germinazione del seme ed allo sviluppo delle piantine. In particolare vanno escluse tutte le situazioni con terreni costipati, con presenza di carreggiate profonde e in definitiva con bassa permeabilità del terreno. Poiché un terreno non lavorato presenta una bassa macroporosità, in condizioni di piogge elevate i ristagni idrici possono causare notevoli perdite. Terreni ben livellati e baulati consentono di allontanare per ruscellamento superficiale l’acqua in eccesso, riducendo i problemi di asfissia radicale e di sviluppo di agenti patogeni (mal del piede). Le condizioni fisiche del terreno dipendono dalla coltura coltivata precedentemente: bietola, girasole, medica ed in generale colture che non lasciano grandi quantità di residui vegetali consentono di effettuare l’operazione di semina senza difficoltà. In particolare dopo girasole si consegue anche la germinazione di gran parte degli acheni caduti alla raccolta ottenendo il non trascurabile effetto di diminuire il potenziale di infestazione per le colture successive. Per colture come mais, sorgo e soia talvolta si possono avere dei problemi legati all’operatività degli organi assolcatori della seminatrice. Gli organi assolcatori a disco sono più efficaci da un punto di vista meccanico, perché tagliano i residui. I residui vegetali di queste colture non vanno trinciati, poiché porterebbero alla formazione di uno strato di materia organica superficiale che renderebbe asfittico il letto di semina. Epoca e densità di semina L’epoca ottimale per la semina del frumento tenero e duro si colloca tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre. Per l’orzo tale periodo può considerarsi posticipato comprendendo tutto il mese di novembre. La dose di seme da utilizzare si ottiene partendo dall’investimento di riferimento che di norma si considera pari a 400-450 piante/m2 per il frumento tenero, 350-400 per il frumento duro e 300 per l’orzo. L’emergenza in campo del grano si colloca tra l’80 e il 90%. Conoscendo il peso di 1000 semi della varietà da seminare si può risalire alla dose per ettaro da impiegare, come illustrato in tab. 1. Le dosi di seme vanno corrette in funzione di: • qualità del letto di semina, che se grossolano o su sodo vanno aumentate di un 5-10%; • epoca di semina. In epoca anticipata (prima metà di ottobre) si possono ridurre del 10-15%, per semine più tardive (novembre) sarà opportuno aumentarle di un 10-15%. Numero piante m2 obiettivo peso 1000 Orzo Frumento duro Frumento duro Frumento tenero Frumento tenero semi (g) 300 350 400 400 450 34 113 132 151 151 170 36 120 140 160 160 180 38 127 148 169 169 190 40 133 156 178 178 200 42 140 163 187 187 210 44 147 171 196 196 220 46 153 179 204 204 230 48 160 187 213 213 240 50 167 194 222 222 250 54 180 210 240 240 270 Tab. 1 - Quantitativi di seme da impiegare (kg/ha) in funzione del numero di piante/m2 obiettivo ed al peso dei 1000 semi della varietà impiegata. Calcoli effettuati considerando un emergenza di campo del 90%. 9 SC Scelte varietali 2009/10 per la Valle Padana sud-orientale Ogni anno nei propri campi varietali Terremerse pone a confronto le varietà consolidate di cereali autunno-vernini con quelle che vengono proposte per la introduzione da parte delle società sementiere: anche dal lavoro di quest’anno sono emerse alcune varietà che presentano caratteristiche molto interessanti ma che necessitano di essere riviste in annate diverse ed in altre condizioni colturali. I frutti della pluriennale attività sperimentale effettuata VARIETÀ CONSIGLIATE sono queste due tabelle: le principali varietà consigliate nei comprensori della valle padana sud-orientale in base alla sperimentazione ed alle richieste del mercato sono quelle riportate in tab. 2; in tab. 3 sono indicate le varietà che sono risultate molto promettenti nell’ultima campagna e la cui coltivazione può essere allargata, ma sempre con la cautela legata alla recente introduzione commerciale. PRINCIPALI CARATTERISTICHE Varietà alternativa a taglia medio bassa, maturazione media. Ottima resistenza all’allettamento, ottima resistenza alla ruggine bruna. Buona resistenza al freddo. Ottime caratteristiche del glutine ed elevato indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 32-38 grammi Varietà alternativa a taglia medio bassa, maturazione media-precoce. Media resistenza all’alSaragolla lettamento, ottima resistenza alla ruggine bruna. Buona resistenza al freddo. Ottime caratteristiche del glutine ed elevato indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 43-47 grammi FRUMENTO Varietà alternativa a taglia bassa, molto resistente all’allettamento. Ciclo colturale da medio a DURO Resistente alla ruggine bruna e gialla e poco suscettibile alle altre patologie Latinur medio-precoce. fungine. Discrete caratteristiche del glutine e buon indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 44-48 grammi Pianta medio alta a foglia eretta, ciclo medio-tardivo, elevata resistenza al freddo ed alla Dylan ruggine bruna, media all’oidio. Ottime caratteristiche del glutine ed elevato indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 45 grammi Aristata, non alternativa, taglia medio alta, ciclo medio-tardivo frattura della cariosside "hard". FRUMENTO TENERO Blasco Frumento di elevata qualità assimilabile ai grani di forza. Buona resistenza all’allettamento, al A GRANELLA ROSSA freddo ed alle malattie fungine. Peso medio 1000 semi: 41 grammi di forza, panificabile superiore e mutica, non alternativa, taglia media, ciclo medio-tardivo. Buona resistenza all’allettaAubusson Varietà panificabile mento ed alle malattie fungine. Peso medio 1000 semi: 37 grammi Varietà mutica, non alternativa di taglia bassa, foglie a portamento reclinato. Ciclo vegetativo Mieti precoce ottima resistenza al freddo ed all’allettamento. Peso medio 1000 semi: 32 grammi FRUMENTO TENERO panificabile a Varietà aristata, alternativa, taglia medio alta, frattura della cariosside “soft". Buona resistenza GRANELLA BIANCA Aquilante al freddo ed all’allettamento. Poco suscettibile alle malattie fungine. Peso medio 1000 semi: 37-40 grammi Varietà non alternativa a portamento semi prostrato. Poco suscettibile al freddo ed all’alletFRUMENTO TENERO Artico tamento. Moderatamente resistente all’oidio, poco suscettibile alla ruggine bruna. BISCOTTIERO Peso medio 1000 semi: 41 grammi produttivo precoce. Ottima resistenza al freddo, discreta resistenza all’allettamento. Kelibia Ciclo Peso medio 1000 semi: 46 grammi Varietà invernale a taglia bassa, poco sensibile all’allettamento. Epoca di spigatura precoce. ORZO Amillis Resistente al virus del mosaico giallo, media sensibilità alla rincosporiosi. DISTICO Peso medio 1000 semi: 42 grammi di spigatura precoce. Buona resistenza all’allettamento. Resistente alla virosi del naniCometa Epoca smo. Elevato peso ettolitrico. Peso medio 1000 semi: 46 grammi Media alternatività. Ciclo vegetativo medio, taglia media discreta resistenza all’allettamento. Sonora Buona resistenza al freddo. Peso medio 1000 semi: 27 grammi Levante ORZO POLISTICO Ketos Varietà non alternativa, taglia medio-alta, resistente all’allettamento. Elevata resistenza all’oidio ed al virus del mosaico giallo. Peso medio 1000 semi: 37 grammi Tab. 2 - Varietà consigliate dei cereali a paglia: le varietà consolidate secondo Terremerse. 10 Speciale Cereali VARIETÀ CONSIGLIATE Tirex FRUMENTO DURO Zetae FRUMENTO TENERO A GRANELLA BIANCA panificabile superiore FRUMENTO TENERO A GRANELLA ROSSA panificabile superiore Trofeo Serpico Aerobic PRINCIPALI CARATTERISTICHE Frumento duro caratterizzato da un ciclo precoce. Buona capacità di accestimento. Taglia media. Mediamente tollerante a Septoria. La granella presenta ottime caratteristiche qualitative, in particolare per proteine ed indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 46-50 grammi Frumento duro derivante dall’incrocio di Latino x Zenit. La qualità della granella è media. Buon produttore. Taglia medio-bassa. Buona resistenza all’allettamento. Maturazione precoce. Buona resistenza all’Oidio e discreta a Septoria. Indicata per tutti gli ambienti di coltivazione. Peso medio 1000 semi: 43-47 grammi Frumento panificabile superiore, granella bianca. Spiga aristata. La taglia è medio-bassa, con buona resistenza all’allettamento. Ciclo medio-tardivo. Pianta rustica ed adattabile ai diversi ambienti produttivi. Frattura medium. W alto e stabile, basso P/L. Peso medio 1000 semi: 36-40 grammi Frumento tenero panificabile superiore, granella bianca. Taglia medio-alta. Spiga di grandi dimensioni. Pianta rustica, con notevole capacità di accestimento ed ottimo comportamento nei confronti delle malattie fungine. Frattura medium-hard. Peso medio 1000 semi: 35-39 grammi Frumento panificabile superiore di origine francese. Aristato. Ciclo medio-precoce. Taglia media. Resistente all’allettamento. Frattura medium-hard. Peso medio 1000 semi: 37-40 grammi Tab. 3 - Varietà di cereali a paglia: le recenti introduzioni meritevoli di interesse per Terremerse. Concimazione Per conseguire una costanza della qualità e quantità delle produzioni dei cereali autunno-vernini è indispensabile una corretta concimazione, in particolare per quanto riguarda l’apporto dei concimi azotati. I fabbisogni della coltura vengono in generale calcolati in base alla produzione che si ritiene di conseguire: ad esempio con una produzione di 7 tonnellate di granella (senza considerare la paglia) si asportano circa 180 unità di azoto, 80 di fosforo e 120 di potassio. Riferendosi in particolare all’azoto, ulteriori elementi per valutare correttamente le dosi da somministrare alla coltura possono derivare dai seguenti fattori (tab. 4): a) dotazione naturale del terreno; b) precessione colturale; c) indirizzo produttivo delle varietà; d) epoca di semina. a)L’analisi del terreno ci informa sulla tessitura, che influenza notevolmente l’entità ed i tempi del rilascio degli elementi nutritivi; ma soprattutto sulla dotazione dell’azoto e di sostanza organica, che è uno dei fattori principali di fertilità del suolo. b)Una precessione colturale favorevole (foraggere, orticole) o depauperante (sorgo, soia) influisce sulla fertilità residua e quindi sulla potenzialità produttiva del cereale autunno-vernino. Pertanto le dosi da distribuire saranno rispettivamente in diminuzione od in aumento. Con precessione colturale sfavorevole e/o con cattive condizioni del letto di semina acquisisce maggiore importanza la concimazione alla semina. FATTORE Note Effetto sulla dose di azoto da distribuire Dotazione naturale del terreno Alta dotazione Diminuzione Bassa dotazione Arricchente Precessione (foraggere e orticole) colturale Impoverente (cereali e soia) Frumento biscottiero Aumento Diminuzione Frumento panificabile Indirizzo produttivo Frumento panificabile delle varietà superiore Dose standard Epoca di semina Aumento Diminuzione Lieve aumento Frumento di forza Anticipata (accestimento elevato) Aumento Diminuzione Ritardato (accestimento stentato) Aumento Tab. 4 - Principali fattori che influenzano la nutrizione azotata del frumento. c)L’apporto tardivo di azoto si rivela utile per il miglioramento proteico, particolarmente apprezzato nei frumenti panificabili superiori ed in quelli di forza, e viceversa da evitare nei biscottieri. d)Con un impianto anticipato della coltura è importante non rinforzare le dosi di azoto mentre per contro con una semina più ritardata è opportuno aumentare l’apporto del fertilizzante azotato 11 SC Se il frumento non ha a disposizione l’azoto necessario per fare fronte alle esigenze del momento, si originano conseguenze diverse a seconda della fase della coltura. ni qualitative della granella: molto spesso in questa fase la resa/ettaro viene modificata solo in minima parte dalla disponibilità azotata, che è invece molto importante per la “finitura” qualitativa della granella, in particolare per le varietà più tardive, per quelle di maggiore pregio e per il grano duro. È in queste varietà che viene maggiormente valorizzato un apporto azotato integrativo in epoca botticella, che può essere fornito con lo spandiconcime o per via fogliare, e che garantisce incrementi significativi della qualità della granella, soprattutto in termini di accumulo di proteine. Per contro questo è assolutamente da evitare nelle varietà da biscotto, in cui la dotazione di proteine deve essere molto bassa per mantenere le caratteristiche volute delle farine. Nel 2009, purtroppo, le condizioni climatiche hanno minato l’efficienza fotosintetica della pianta già dalla spigatura, per cui la maggior parte dei frumenti non ha completato l’accumulo e non ha quindi valorizzato appieno le ultime somministrazioni azotate. Se la carenza azotata si verifica nel periodo invernale, ciò determina direttamente un calo di produzione, perché si ha un insufficiente accestimento e quindi un minore numero di spighe per metro quadro. Se successivamente si ripristina una soddisfacente disponibilità di azoto, la produzione che deriverà sarà comunque di qualità buona o addirittura eccezionale, perché le proteine prodotte saranno destinate ad un numero più basso di semi, che ne risulteranno quindi ben dotati. Questo fenomeno ha in parte caratterizzato la produzione 2009, in quanto, a fronte di una ridotta dotazione di azoto residuale nel suolo, molti impianti di frumento non hanno ricevuto le somministrazioni adeguate o in tempo per completare l’accestimento ed hanno quindi prodotto meno spighe per metro quadro. Se la carenza di azoto si registra invece a partire dalla fase di levata, si potranno originare conseguenze negative sia sulla quantità che sulla qualità; la connotazione negativa in termini di qualità sarà tanto più accentuata quanto la varietà coltivata ha un ciclo precoce, perché in quelle varietà l’accumulo proteico inizia prima e quindi utilizzano prima la dotazione azotata per la sintesi proteica. La disponibilità di azoto nelle fasi di botticella, spigatura, fioritura è importante soprattutto per le connotazio- Per impostare correttamente la concimazione del frumento bisogna considerare con attenzione i tempi di assorbimento dell’azoto da parte della coltura (vedi fig. 4). Per una ottimale gestione dell’azoto è necessario considerare che tutte le forme azotate presenti nel terreno o apportate con la concimazione vengono trasformate in forma nitrica, che è molto disponibile per le piante ma, non Grano tenero Blasco - confronto tesi EmerN35 e tradizionale Terremerse 2009 90 85 80 16 14,9 14,7 80,3 82,4 15 82,2 77,5 75 80,5 12,6 70 11 65,6 EmerN35 + 1 passaggio azotato 3 passaggi azotati resa produttiva al 13% di umidità (dt/ha) peso ettolitrico (kg/hl) Test proteine SS% Fig. 4 - Grano tenero Blasco - confronto tesi EmerN35 e tradizionale. Terremerse 2009. Un aiuto alle rese quali-quantitative può venire anche dalla concimazione fogliare in epoca levata-botticella, che va a fornire nutrienti prontamente disponibili e quindi consente di stabilizzare e di incrementare le rese ed i tenori proteici: ciò è di interesse in particolare per le varietà con caratteristiche molitorie di pregio. 12 13 12 65 60 14 10 Speciale Cereali Curva dei assorbimento dell'Azoto da parte del frumento ed epoche di intervento nutrizionale 200 160 Unità di azoto 120 80 40 ma rzo ap rile ma ggi o giu gn o 0 no vem bre dic em bre gen na io feb bra io essendo trattenuta dal suolo, è soggetta a dilavamento e quindi può originare spreco di unità fertilizzanti e inquinamento delle falde. La concimazione deve tenere in particolare conto questo aspetto ed assecondare quindi gli effettivi asporti del momento di intervento: in termini pratici ne consegue che si dovrebbe frazionare più possibile gli apporti azotati. Ciò non è attuabile all’estremo perché ogni intervento in campo è un costo e provoca calpestio del terreno e della coltura. Un aiuto importante viene dall’utilizzo di fertilizzanti a cessione graduale dell’azoto che sono assai meno esposti al rischio di dilavamento in quanto rendono disponibile l’azoto in modo progressivo, che asseconda i flussi di assorbimento delle colture. In particolare i fertilizzanti a cessione graduale si prestano per la concimazione azotata di epoca accestimento (gennaio-febbraio), in cui le richieste del frumento sono abbastanza limitate ma protratte nel tempo. In linea di massima si può considerare di distribuire circa il 60% dell’azoto necessario con questi prodotti, mentre la quota restante va somministrata alla levata con fertilizzanti azotati a pronto rilascio (vedi fig. 5 relativo al campo concimazione 2009). interventi importanti in condizioni difficili interventi classici con concimi tradizionali epoca consigliata per concimi a rilascio graduale intervento fogliare a botticella Fig. 5 - Curva di assorbimento dell'Azoto da parte del frumento ed epoche di intervento nutrizionale Difesa Parassiti animali Per difendere le colture nelle prime fasi si è rivelato indispensabile attuare una difesa contro le limacce nelle semine su sodo. Specialmente nelle semine su sodo successive all’erba medica sono frequenti ingenti attacchi da parte di questi parassiti che provocano vistosi diradamenti. Il consiglio è quello di impiegare esche limacide già alla semina (alla dose di circa 10 kg/ha) miscelandole con le sementi e controllare con attenzione la fase successiva all’emergenza, verificando la necessità di ripetere l’applicazione su eventuali attacchi. Le prime semine, in particolare negli autunni molto caldi, posso subire attacchi di elateridi. Il danno consiste nel disseccamento a chiazze del frumento che viene eroso a livello del colletto; a volte i sintomi si rendono evidenti solo a distanza di tempo. Generalmente il danno viene compensato dall’aumentato accestimento della coltura, per cui raramente si reputa necessario effettuare degli interventi di difesa specifici. Dalla fase di botticella-spigatura il frumento può subire gli attacchi di afidi ed eulema. I primi sono presenti nei seminati per gran parte del periodo colturale e, se non sono controllati dai nemici naturali come le coccinelle, possono causare un danno economicamente significativo con gli attacchi nella fase della spigatura. Il consiglio tecnico è di intervenire quando le popolazioni iniziano a colonizzare la spiga con aficidi specifici. Negli ultimi anni si è posta particolare attenzione alle infestazioni da cimici dei generi Eurygaster ed Aelia in particolare che, iniettando nella granella enzimi proteolitici, sono nefaste, in particolare, per la qualità panificatoria del frumento tenero: la difesa è stata attuata quando si sono rilevate elevate concentrazioni areiche di queste cimici, che peraltro nei nostri comprensori non hanno mai raggiunto i livelli gravi di infestazione che hanno contraddistinto l’Italia Nord-Occidentale nelle peggiori annate. Malattie fungine Il frumento subisce l’attacco di diverse crittogame in grado di condizionarne la resa finale. Gli attacchi possono già interessare la fase di emergenza e vengono operati da un gruppo di patogeni (carie, carbone ed, in particolare, Fusarium e Microdochium) presenti nel seme o nei residui colturali dell’anno precedente. Inoltre 13 SC talune conce contenenti fungicidi sistemici (es. Real Geta) possono dare un forte contributo al contenimento delle infezioni precoci di Blumeria graminis (Oidio), Puccinia striiformis (Ruggine gialla) e Septoriosi. La migliore prevenzione di queste malattie si ottiene utilizzando semente conciata industrialmente, tecnica che assicura una omogenea ed efficace copertura del seme. Se la concia del seme rappresenta un buon avvio delle strategie di difesa dalle malattie fungine, sono però da considerarsi ancora fondamentali i trattamenti in vegetazione. Questi, se correttamente eseguiti, consentono di massimizzare la resa della coltura. Gli attacchi che interessano il frumento in vegetazione, da fine accestimento in avanti, sono in particolare causati da un altro gruppo di crittogame: Oidio, Ruggine, Septoriosi e Fusariosi. L’importanza degli attacchi di queste malattie fungine dipende da numerosi fattori tra cui la precessione CLASSIFICAZIONE DEI TRATTAMENTI DI CONCIA INDUSTRIALE DEI CEREALI A PAGLIA Specie Indicata F Azione Codice trattamento di contatto citotropica sistemica C3 O C4 F C5 • • • • • • Specialità Prodotto Commerciale Principio attivo Dose (ml/100 kg di seme) Kinto Triconazolo + Procloraz 150 Panoctine l Guazatina 190 Celest Fludioxonil 200 Kinto Triconazolo + Procloraz 175 Real geta Triticonazolo + Guazatina 500 • • • • • Prodotti naturali F-O CN Pseudomonas Chlororaphis Cedomon 5,005,50 500 LEGENDA: CN= Conciante Naturale, F= Frumenti, O= Orzo, F-O= Frumenti e Orzo Tab. 5 - Trattamenti di concia industriale dei cereali a paglia consigliati dalla Coop. Terremerse. (Fonte: CONVASE, Accordo CQ: Concia Qualità 2009). Principio attivo Dose/ha (l o kg) Oidio Ruggine Septoriosi Fusarium DPI 2009 Classe tossicologica Amistar Azoxistrobin 0,8-1 •• ••/••• ••• • SI Nc Brek duo Procloraz + Tetraconazolo 2-2,25 ••• ••• ••/••• ••/••• SI Xn Novel duo Procloraz + Propiconazolo 1,25 ••• •• ••/••• •• SI Xi Dedalus se Tebuconazolo 5 •• ••• ••/••• ••/••• SI Xi Opera Epossiconazolo + Piraclostrobin 1-1,25 •• ••• ••• • NO Xn Opus Epossiconazolo 1 ••• ••• ••/••• • NO Xn Procloraz 1 •• • •• ••/••• SI Nc Tilt Propiconazolo 0,5 ••• •• ••/••• • SI Nc Tiptor xcell Procloraz + Ciproconazolo 1-1,25 ••• ••• ••/••• ••/••• SI Xn PRODOTTO Sportak 45 ew ed altri LEGENDA: ••• attività ottima, •• attività buona, • attività medio-scarsa. N.B.: Dati ricavati dalla attività sperimentale Terremerse. Tab. 6 - Fungicidi per la difesa dalle crittogame del frumento consigliati da Coop. Terremerse. 14 Speciale Cereali colturale, la tecnica agronomica applicata, l’andamento stagionale e, ultimo ma molto influente, la varietà seminata. È importante tenere conto di questi fattori di rischio e controllare con attenzione i campi in corrispondenza delle fasi critiche per ogni patologia e trattare in maniera preventiva nelle varietà e nelle condizioni più a rischio. Incremento delle rese in conseguenza degli interventi fungicidi - frumento duro Levante Sperimentazione Terremerse 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Solo triazolo in T2 Differenziale della strobilurina Differenziale del triazolo Strobilurina in T1 + triazolo in T2 Resa del testimone Fig. 6 - Incremento delle rese in conseguenza degli interventi fungicidi - Frumento duro Levante. Sperimentazione Terremerse 2009. Per quanto riguarda gli interventi fogliari, con andamenti climatici piovosi si possono verificare casi di Fusarium del piede, per cui può essere necessario intervenire già in accestimento per salvaguardare l’investimento della coltura con fungicidi specifici: bisogna comunque ribadire come sia importante insistere sui metodi di prevenzione agronomica (rispetto della rotazione, interramento dei residui della coltura precedente, in particolare se cereale) se si vuol produrre grano che presenti elevati parametri quantiqualitativi. Un punto da rimarcare al riguardo della difesa fungina è che da alcune annate a questa parte siamo soggetti a pesanti infezioni da Septoriosi, che risultano fortemente lesive per la resa della coltura, con perdite di produzione dell’ordine anche del 20-30%, sia su grano duro che tenero; le prime infezioni si verificano in genere in levata, per cui si deve intervenire in quel momento con fungicidi specifici. Ne consegue che, oltre all’ormai consolidato trattamento anticrittogamico in fioritura, diventa sempre più utile intervenire anche in levata: attualmente i Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Emilia Romagna non prevedono il doppio intervento fungicida, che è stato consentito nel 2009 solo come deroga per il frumento duro, ma ne solleciteremo l’introduzione in sede di discussione dei nuovi DPI 2010. Sia i campi sperimentali che il pieno campo infatti hanno dimostrato come il doppio intervento fungicida, che preveda una miscela con strobilurina (attualmente è ammesso solo Amistar nei DPI della Regione Emilia Romagna) nel primo intervento ed un prodotto efficace contro la Fusariosi nel secondo, sia assolutamente funzionale (in particolare su grano duro) all’ottenimento di produzioni adeguate dal punto di vista qualitativo e quantitativo (vedi Fig. 6). Sintomo di Septoriosi su foglie 15 SC Il controllo delle infestanti nei cereali autunno-vernini Il controllo delle infestanti nel frumento, unitamente a tutte le altre tecniche agronomiche, riveste un ruolo fondamentale anche nell’ambito dei più semplificati e razionali programmi di coltivazione. La diffusione della tecnica della semina su sodo e la mancanza di erbicidi che garantiscano un’efficacia agronomicamente sufficiente senza necessità di nessun altro intervento diserbante ha ormai determinato un totale abbandono degli interventi di pre-emergenza, ciò anche in considerazione del divieto d’impiego dell’economico trifluralin e, fortunatamente, grazie all’assenza di specie infestanti sia graminacee che dicotiledoni resistenti agli erbicidi fogliari di post-emergenza. Nelle semine su sodo e talvolta anche in quelle tradizionali invece è diventata sempre più importante e spesso fondamentale la tecnica della bonifica dei terreni con applicazioni in pre-semina con glifosate, molecola ad azione esclusivamente fogliare che se ben utilizzata, in caso di precoci infestazioni a seguito di sufficiente piovosità di fine estate e inizio autunno, può semplificare notevolmente il successivo controllo delle malerbe. Foto 1 - Infestazione di Avena 16 Dopo avere avuto cura di seminare su terreno il più possibile esente da infestanti, la tecnica più diffusa e razionale prevede unici trattamenti di post-emergenza, individuando le soluzioni più adatte ad ogni tipo di infestazione effettivamente presente. Nella maggior parte dei casi l'epoca di intervento ottimale, in cui si riesce ad avere il maggior abbattimento della popolazione infestante con minori costi e risentendo minimamente degli effetti da competizione sulle colture, è orientativamente a fine inverno (fine febbraio-prima decade di marzo), utilizzando prodotti a esclusiva o prevalente attività fogliare. Viceversa il controllo delle più tardive specie perenni, quali Cirsium (stoppione), Equisetum (equiseto), Convolvulus (vilucchio) impone interventi in epoca più avanzata quando queste infestanti sono presenti in buon numero. Per impostare correttamente il diserbo è quindi necessario conoscere il tipo ed il grado di infestazione dei propri campi o ispezionarli già durante l'inverno, in modo di valutare a ragion veduta se è necessario anticipare gli interventi o viceversa se vi è la possibilità di ritardarli. Foto 2 - Infestazione di Bromus Speciale Cereali Analisi campagna 2008-2009 La campagna cerealicola trascorsa non ha fatto registrare grosse variazioni per quanto riguarda la diffusione delle tre principali specie infestanti graminacee, quali Avena, Alopecurus e Lolium, mentre in notevole incremento sono risultate le presenze delle diverse specie di Bromus e, soprattutto nelle semine su sodo dopo erba medica, anche quelle di Poa annua. Questo in considerazione della ridotta piovosità del periodo di fine estate e di inizio autunno, che non permesso una piena valorizzazione dell’azione rinettante esercitata dalle ultime lavorazioni di preparazione dei terreni e dagli interventi di bonifica dei terreni con il sistemico glifosate. In leggera espansione, anche se in maniera molto sporadica sul territorio, risultano le infestazioni di Phalaris spp.. Per ciò che concerne le specie dicotiledoni, le presenze di Galium rimangono limitate ai bordi degli appezzamenti, mentre prevalenti sono ancora le infestazioni delle crucifere Rapistrum rugosum e Sinapis arvensis e di Papaver rhoeas. In espansione è il cardo mariano (Sylibum marianum), che dalle zone di confine del ferrarese è riscontrabile anche nella pianura ravennate ed addirittura sulle colline forlivesi. Foto 3 - Infestazione di Veronica Trattamenti di pre-emergenza Come già ricordato questi interventi interessano limitatissime superfici e possono essere di una certa utilità su terreni finemente preparati quando sono presumibili ridotte infestazioni di specie annuali sia graminacee che dicotiledoni, assenza di Avena e Galium e con sufficiente piovosità dopo i trattamenti. In questa epoca il trifluralin, ritirato dal commercio a inizio 2009, può essere sostituito dal pendimetalin (Stomp 330E, Stomp Aqua, ecc.) addizionato di dosi ridotte di linuron (Linuron Sipcam Flow, ecc.). Trattamenti precoci di post-emergenza (da metà febbraio a inizio marzo) Gli interventi in questa fase sono indirizzati per il controllo delle specie annuali e, intervenendo su frumento nelle prime fasi di accestimento, vi è la possibilità di utilizzare gommature a larga sezione ed operare con bassi volumi d'acqua, aumentando le potenzialità operative delle irroratrici. In questo periodo però sono frequenti forti escursioni termiche e gelate notturne, quindi si dovranno necessariamente impiegare prodotti la cui attività non è condizionata dalle temperature. Su frumento tenero, duro ed orzo, sulle dicotiledoni generiche (escluso veroniche e Galium) i prodotti più indicati risultano triasulfuron (Logran) e tribenuron-metile (Granstar 50 SX, ecc.). Con precoci emergenze di Galium risultano molto valide anche gli interventi con florasulam (Azimut), non efficace però su veroniche e fumaria. Al termine dei periodi più freddi sono impiegabili le miscele ioxinil + bromoxinil (Briotril) e tribenuron-metile + MCPP-P (Granstar Power SX), tutte caratterizzate da una sufficiente attività anche nei confronti di Veronica spp.. Per il controllo delle specie graminacee, con particolare riferimento ad Avena e Alopecurus, in questa fase i prodotti più indicati su frumento tenero e duro sono clodinafop-propargile (Topik 240 EC) e la più recente miscela di clodinafop-propargile + pinoxaden (Traxos), quest’ultima più efficace nei confronti di Lolium spp.. Su Avena ed Alopecurus ottimi risultati possono essere forniti anche da fenoxaprop-p-etile (Proper Energy, Gralit Max), mentre su prevalenti infestazioni di Lolium e Bromus possono essere impiegate anche le miscele di iodosulfuron + mesosulfuron (Atlantis WG e Hussar Maxx), ricordando però che in caso di forti gelate possono manifestarsi più o meno persistenti fenomeni di fitotossicità. Per quanto concerne i seminativi di orzo, ottimi risultati sono forniti da pinoxaden (Axial), molto selettivo ed efficace nei confronti della maggior parte delle specie graminacee. 17 SC Trattamenti di post-emergenza medio-tardivi (da metà marzo ad aprile) Quando non sussistono più gravi rischi di gelate notturne si possono iniziare le applicazioni con erbicidi ad azione ormonosimilie, addizionando alle solfoniluree, con presenza di Galium aparine, dosi medio-ridotte di fluroxipir (Starane 21, ecc.) o fluroxipir + florasulam (Manta Duo, Starane Gold, ecc.). In caso di presenza di dicotiledoni perenni sono giustificate anche le miscele a più ampio spettro d’azione, quali fluroxipir + clopiralid + MCPA (Ariane Gold o Ariane II). In caso di presenza di specie perenni a sviluppo più tardivo, tra cui Convolvulus ed Equisetum possono risultare convenienti anche le applicazioni con i classici composti ormonici a base di MCPA (Fenoxilene Max, ecc.) e 2,4-D + MCPA (U 46 Combi Fluid, Dicopur Combi, ecc.). È bene ricordare comunque, che risulta opportuno anticipare il più possibile anche queste applicazioni, in modo da ridurre al minimo i possibili effetti fitotossici determinati da fenomeni di deriva dei composti ormonici sulle colture limitrofe sia arboree che erbacee. Per quanto riguarda il controllo delle specie graminacee, tutti i graminicidi elencati precedentemente risultano sufficientemente efficaci anche su infestanti in stadi di sviluppo più avanzati, preferendo l’impiego di Topik 240 EC e Traxos con prevalenza di Avena ed Alopecurus e di Traxos ed Axial quando preoccupano maggiormente le infestazioni di Lolium. È bene ricordare che in caso di forti presenze di graminacee è opportuno non posticipare eccessivamente i trattamenti in quanto, anche se l’efficacia è visivamente soddisfacente, l’azione competitiva delle infestanti sulle colture ha gia determinato i suoi effetti negativi. Dose consigliata (l/ha) Diserbante Graminacee e dicotiledoni comuni nei primi stadi di sviluppo Crucifere e ombrellifere sviluppate Ricacci di sorgo Erba medica 2-3 4-5 2,5 - 3 4-6 Glifosate (360 g/l) (Touchdown, Risolutiv, ecc.) Tab. 7 - Trattamenti di pre-semina. Diserbante Dose/ha (l o kg) Settore d'impiego grano grano tenero duro orzo Infestanti controllate Note Avena, Alopecurus, Lolium entro l'accestimento Miscibile con la maggior parte dei dicotiledonicidi. Utilizzare con bagnante non ionico (1 l/ha) 1-1,5 Avena, Alopecurus Miscibile con la maggior parte dei dicotiledonicidi Pinoxaden (Axial) 0,450 Miscibile con la maggior parte dicotiledonicidi, evitando Lolium, Avena, Phalaris, dei tribenuron-metile + MCPP-P Alopecurus con forti infestazioni di Avena. Addizionare Adigor (1,5 l/ha) Pinoxaden + clodinafop-propargile (Traxos) 0,25 Lolium, Avena, Alopecurus, Phalaris Miscibile con la maggior parte dei dicotiledonicidi. Addizionare Adigor (2 l/ha) Iodosulfuron + mesosulfuron (Atlantis WG) 0,5 Lolium, Alopecurus, Avena, Phalaris, Bromus e alcune dicotiledoni Miscibile con la maggior parte dei dicotiledonicidi. Non utilizzare sulla varietà Mieti. Addizionare Biopower (1 l/ha) Iodosulfuron + mesosulfuron (Hussar Maxx) 0,3 Lolium, Alopecurus, Avena, Phalaris, Bromus e dicotiledoni Miscibile con la maggior parte dei dicotiledonicidi. Addizionare Biopower (1 l/ha) Clodinafop-propargile (Topik 240 EC) Fenoxaprop-p-etile (Gralit Max, Proper Energy) 0,200-0,250 Tab. 8 - Trattamenti graminicidi di post-emergenza (da fine accestimento a secondo nodo). 18 Speciale Cereali Campi parcellari Diserbante Dose/ha (l o kg) Tribenuron-metile (50%) 0,020-0,030 (Granstar 50 SX) Tribenuron-metile (75%) 0,015-0,020 (Grenadier 75 DF, ecc.) Triasulfuron (Lo gran) Florasulam (Azimut) 0,100-0,125 1090 Fluroxipir + clopiralid + MCPA (estere) (Ariane Gold) 2,5-3 Fluroxipir + clopiralid + MCPA (sale) (Ariane II) 3,5-4 0,5-0,7 Fluroxipir + florasulam (Starane Gold) 1-1,8 Fluroxipir + florasulam (Manta Duo, ecc.) 1-1,8 Ioxinil + bromoxinil (Briotril) 2,4-D + MCPA (Dicopur Combi, ecc.) grano grano tenero duro orzo Infestanti controllate Note Dicotiledoni annuali (esclusi Galium e Veronica) Utilizzare con bagnante non ionico. Miscibili con fluroxir, fluroxipir + florasulam, clodinafop-propargile, pinoxaden, fenoxaprop-p-etile, iodosulfuron + mesosulfuron Dicotiledoni annuali (compreso Galium, ma non Veronica e Fumaria) Dicotiledoni annuali (compresa Veronica e Galium nei primi stadi di sviluppo) Miscibile con clodinafop-propargile, pinoxaden, fenoxaprop-p-etile, iodosulfuron + mesosulfuron, fluroxipir, ecc.. Utilizzare con bagnante non ionico. Non miscelare a pinoxaden in caso di forti infestazioni di Avena. Dicotiledoni annuali e perenni (compreso Galium) Miscibile con la magior parte dei graminicidi. Attenzione ai frutteti e vigneti limitrofi per fenomeni di deriva. 0,037 Triburon-metile + MCPP (Granstar Power SX) Fluroxipir (Starane 21, ecc.) Settore d'impiego 1,5-2,5 1-1,5 Utilizzabile per infestazioni Galium ed altre specifiche di Galium e come dicotiledoni annuali e prodotto complementare perenni di solfoniluree. Miscibile con tutti i graminicidi Galium ed altre Utilizzabile per infestazioni dicotiledoni annuali e miste. Miscibile con tutti i perenni graminicidi Dicotiledoni annuali Utilizzabile anche come (esclusi ombrelliefe- prodotto complementare re, Galium e camodi solfoniluree. Miscibile con milla sviluppate) tutti i graminicidi Cirsium, Equisetum, Attenzione ai frutteti e vigneti Convolvulus, Vicia ed limitrofi per fenomeni di altre dicotiledoni deriva. Tab. 9 - Trattamenti dicotiledonicidi di post-emergenza (da fine accestimento a secondo nodo). 19 SC L'Organizzazione dei Produttori Cereali Emilia Romagna è l'Organizzazione dei Produttori costituita, ai sensi della L.R. 24/2000, nel dicembre 2008, dalla fusione delle OP Esperia, Cereali Romagna e Progeo. I Soci sono: la Cooperativa Terremerse, il Consorzio Agrario di Ravenna, il Consorzio Agrario di Bologna e Modena, il Consorzio Agrario di Forlì Cesena e Rimini e Progeo. I Soci Produttori Agricoli sono circa 8.600 ed operano prevalentemente nel territorio della Regione Emilia Romagna, in particolare nelle provincie di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Ferrara, Forlì Cesena e Rimini. Con 844.772 tonnellate di Cereali, Oleaginose e Riso ritirari nel 2008 dai Soci dell’OP e con una capacità di stoccaggio di circa 620.000 tonnellate, essa rappresenta la più grande Organizzazione dei Produttori del settore a livello nazionale e tra le prime in Europa. Il suo scopo principale è di valorizzare le produzioni dei Soci, attraverso l’organizzazione dell'attività produttiva, la gestione della fase commerciale e di tutte quelle attività coerenti alle richieste del mercato. 20 Le linee strategiche dell’OP Cereali Emilia Romagna si possono sintetizzate nei seguenti punti: • aumento quanti-qualitativo delle produzioni e della sicurezza alimentare, attraverso l’assistenza tecnica sempre più mirata ad un miglioramento del reddito delle aziende agricole e nel rispetto dell’ambiente; • miglioramento della presenza sul mercato, attraverso il coordinamento dell’azione commerciale comune (progetti e gestione degli accordi quadro speciali). Questo per far fronte ad una domanda sempre più concentrata ed esigente in termini quanti-qualitativi; • ammodernamento dei centri di stoccaggio e loro ottimizzazione con investimenti mirati e non sovrapposti. • fluidità di mercato, attraverso il progressivo abbandono del conto deposito, in favore della gestione in conto conferimento, in quanto quest’aspetto potrebbe essere determinante per una svolta positiva di tutta la filiera. A tutt’oggi gli obiettivi principali raggiunti sono stati: • definizione delle gestioni commerciali d’acquisto e metodologie operative relative ai prezzi di campagna, acquisti con prezzo da determinare, conto conferimento da Soci; • determinazione del prezzo d’acquisto per la gestione del Conto Deposito; • classificazione e definizione delle caratteristiche del prodotto, sulla base della buona media dell’annata; • tariffe di stoccaggio; • applicazione della clausola di forza maggiore; • partecipazione alla definizione e firma dell’Accordo Quadro Grano Duro Alta Qualità - Barilla. Speciale Cereali Quantitativi di prodotto ritirati dai Soci dell'OP Cereali Emilia Romagna nel 2008 Tipologia prodotto Totale in tn. GRANO TENERO 324.558,27 GRANO DURO 161.629,91 46.702,75 ORZO 685,41 FAVINO 1.151,92 PISELLO PROTEICO 248,31 COLZA 210.630,88 MAIS 84.764,61 SORGO I numeri del 2008: nella tabella e nel grafico sono illustrati i dati relativi ai quantitativi dei diversi prodotti conferiti dai Soci nel corso del 2008. Il grano (tenero e duro) con 486.188 tonnellate rappresenta il 57,6% del quantitativo complessivamente conferito. SOIA 7.959,44 RISONE 1.132,65 GIRASOLE 5.307,58 844.771,73 TOTALE GENERALE Composizione in percentuale dei principali prodotti ritirati dai Soci dell'OP Cereali Emilia Romagna nel 2008 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 38,4% 24,9% 19,1% 10% 5,5% Grano tenero Grano duro Orzo 0,1% 0,1% 0,0% Favino Pisello proteico Colza Mais Sorgo 0,9% 0,1% Soia Risone 0,6% Girasole 21 Prodotto Fitosanitaro autorizzato dal Ministero della Sanità, per composizione e n° di registrazione rifarsi al catalogo o al sito internet. Leggere attentamente le istruzioni riportate in etichetta. Copyright © 2007 DuPont. Tutti i diritti riservati. Il logo ovale di DuPont, DuPont™, The miracles of science™, Granstar® Power SXTM, Granstar® 50 SXTM, Flavos® sono marchi commerciali registrati o marchi commerciali di E. I. Du Pont de Nemours and Company o di sue società affiliate. Finalmente è arrivato! Granstar® Power SX™, il protagonista assoluto nel diserbo del grano. La lotta alle infestanti del grano ha il suo nuovo leader: Granstar® Power SX™ è più forte, più efficace e agisce in modo incisivo sulle problematiche del tuo grano. In tutto il territorio. Granstar® Power SX TM unisce l’efficacia ormai collaudata di Granstar® 50 SXTM e della componente ormonica MCPP-P: è in grado di controllare infestanti “difficili” come veronica, galium e fumaria; è compatibile con i più utilizzati graminicidi di post emergenza, consentendo un solo passaggio; grazie al diverso meccanismo di azione dei due principi attivi previene i fenomeni di resistenza; in miscela con Flavos® rappresenta il miglior strumento oggi disponibile per la lotta al papavero resistente. www.ita.ag.dupont.com Du Pont de Nemours Italiana s.r.l. - Crop Protection Centro Direzionale “Villa Fiorita” Via P. Gobetti, 2/C - 20063 Cernusco S/N (MI) e-mail: [email protected]