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speciale cereali
a u t u n n o - ve r n in i
20 0 9 -2010
www.basf-agro.it
Prodotto fitosanitario autorizzato dal Ministero della Salute. Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta.
La sicurezza che dura nel tempo
Le sementi dei cereali a paglia possono essere colpite da varie
patologie sin dai primi stadi dello sviluppo. Kinto rappresenta
il conciante ideale per proteggerle efficacemente evitando
effetti negativi sulla futura crescita della pianta. Specifico per
frumento e orzo, Kinto esplica la sua azione fungicida contro
numerosi patogeni, in particolare per quelli che costituiscono il
”complesso del mal del piede” ed altri che attaccano la parte aerea.
Kinto ottimizza la crescita di giovani piantine in particolare nelle
prime fasi vegetative, rendendole robuste e ben radicate.
KINTO
Il conciante
dei cereali a paglia
Inserto redazionale allegato al
“Bollettino di informazione per l’azienda agricola”
edito da Terremerse Soc. Coop.
via Cà del Vento, 21 - 48012 Bagnacavallo (RA)
Realizzato nell’ambito del Piano Operativo
dell'OP Cereali Emilia Romagna
Anno 2009 ai sensi della L.R. 24/2000
speciale cereali
a u t u n n o - ve r n in i
20 0 9 -2010
In uno scenario di mercato più mutevole (prezzi elevati nell’annata 2007/08 e prezzi crollati nella passata campagna
fino ai livelli minimi delle campagna 2004-05), lo "Speciale Cereali autunno-vernini 2009-2010" si propone di
fornire agli imprenditori agricoli informazioni utili che possono assisterlo in tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla
programmazione delle semine, alle tecniche di coltivazione per ottenere buone rese e le migliori qualità ad un costo
conveniente. Oltre alla fase produttiva, lo speciale intende fornire tutte quelle indicazioni di carattere commerciale
che permettono di assicurare la migliore redditività della coltura.
Pertanto, questa pubblicazione così come per gli altri anni, si inserisce quale strumento d’informazione aggiornato,
capace di riassumere in una logica di filiera tutte le indicazioni relative all’innovazione, alle tecniche colturali, alle
scelte varietali, ai sistemi di difesa e di nutrizione, alle esigenze del mercato di sbocco e dei consumatori, che
costituiscono il primo riferimento di tutto il nostro lavoro.
Linee guida gestionali di Terremerse
nei cereali a paglia
Le proposte di Terremerse - Piano dell’offerta dei
cereali a paglia per la campagna di semina 2009-10
Grano Duro - La campagna 2009 e il Progetto
Grano Duro di Alta Qualità
Roberto Ranieri - Responsabile Ricerca Grani e Piante
Alimentari - Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. - Parma
I punti critici della coltivazione
dei cereali autunno-vernini nel 2008/2009
Valutazioni relative alle semine 2009
dei cereali autunno-vernini
Il controllo delle infestanti nei cereali
autunno-vernini
L'OP Cereali Emilia Romagna
SC
Linee guida gestionali di Terremerse
nei cereali a paglia
L’impegno di Terremerse nel settore delle grandi colture
e più nello specifico dei cereali a paglia è principalmente
incentrato su questi elementi chiave.
Aumento delle rese unitarie
L’aumento delle rese unitarie rimane uno degli elementi
fondamentali per la salvaguardia della redditività di queste
colture.
I fattori di successo che contribuiscono all'ottimizzazione
delle rese sono riconducibili alla scelta varietale che deve
essere sempre più collegata alle condizioni pedoclimatiche
del proprio areale produttivo, all'adeguata tecnica agronomica, ma soprattutto alle esigenze dei mercati.
Poche varietà che abbinino alti livelli produttivi e caratteristiche molitorie gradite.
Le indicazioni che Terremerse fornisce attraverso la propria rete tecnica sono frutto di continui interventi di ricerca e sperimentazione condotti nei diversi areali dalla
propria struttura tecnica.
Riduzione dei Costi
La riduzione dei costi non può e non deve essere fatta a
discapito della resa produttiva e qualitativa, ma attraverso
un'ottimizzazione di tutti i fattori che intervengono nel ciclo produttivo.
A tal riguardo le basse rese ottenute nella campagna
2009, spesso sono state determinate da un’errata interpretazione di razionalizzazione dei costi di produzione,
in particolare risparmiando sulla fertilizzazione e sulla
difesa.
Il fattore principale riguarda la pianificazione produttiva,
dove le scelte non devono limitarsi al risultato annuale, ma
valutarlo su più anni.
Gli effetti di alcune economie e razionalizzazioni di costi
produttivi si possono manifestare in diverse annate.
Un esempio per tutti riguarda l’introduzione di adeguate
rotazioni colturali con colture miglioratrici che, in considerazione degli attuali prezzi di mercato possono non portare un'immediata redditività, ma consentono una razionalizzazione dei costi per le colture successive.
L’importantissima fase di programmazione deve essere
accompagnata da un'attenta analisi dei punti di pareggio
di ogni singola coltura; punto di pareggio che deve tener
conto della dimensione e organizzazione aziendale.
Terremerse ha scelto di strutturare un proprio pacchetto di “Servizi avanzati” che, sulla base delle caratteristiche
specifiche delle singole aziende fornisce la migliore soluzione economicamente sostenibile.
2
Valorizzazione delle produzioni e gestione commerciale
Le caratteristiche intrinseche derivate dalle opportune
tecniche produttive devono trovare un adeguato riscontro
sui mercati di sbocco e per fare questo è fondamentale
una gestione differenziata del prodotto conferito.
Gli investimenti innovativi di stoccaggio che Terremerse ha
realizzato nei due centri di S. Giovanni di Ostellato e Massafiscaglia e che realizzerà anche in altre zone, vanno nella
direzione di una segmentazione differenziata e omogenea
del prodotto, anche per lotti molto piccoli.
Questa segmentazione così spinta ci permette di soddisfare le specifiche richieste dell’industria molitoria uscendo
dalla logica delle commodities indifferenziate sempre più
in competizione con le produzioni che arrivano dai mercati
internazionali.
Su questa politica, da anni investiamo e per questo confermiamo anche per il 2009-10 i contratti di valorizzazione. In particolare su frumento duro con il Contratto
Quadro di Alta Qualità di Barilla e su frumento tenero
la varietà Blasco.
La scelta di incentivare la coltura del frumento duro e la relativa valorizzazione sono da diversi anni una nostra priorità, che confermiamo anche per le prossime semine, in
quanto ha portato un vantaggio economico ai nostri pro-
Speciale Cereali
duttori. Questa scelta è stata confermata anche nell’ultima
campagna in cui, sul totale del frumento conferito, il 50%
è frumento duro.
I contratti di valorizzazione che proponiamo trovano la loro
massima efficienza se abbinati a una gestione commerciale
del prodotto fluida e disponibile per il mercato durante tutto l’arco della campagna di commercializzazione.
Terremerse ha sempre offerto questa opportunità attraverso la Gestione del Conferimento volontario annuale
e medio che in quest’ultima campagna è incrementato
del 7%.
Da un confronto tra i prezzi realizzati dalle gestioni commerciali medie e annuali e i prezzi medi mensili del mercato emerge che la gestione del conferimento è sempre
risultata più vantaggiosa per il produttore.
Nei grafici della pagina sucessiva, si evidenziano i dati positivi della Gestione del Conferimento volontario annuale
per il frumento duro nelle ultime tre campagne.
Organizzazione dell’offerta sul mercato di sbocco
Per consentire una concentrazione dell’offerta e la realizzazione di politiche commerciali unitarie per la valorizzazione del prodotto, oltre alle politiche di valorizzazione
specifiche di Terremerse, dal primo gennaio 2009 è operativa Cereali Emilia Romagna, l’Organizzazione dei Produttori costituita dalla Cooperativa Terremerse, dal Caip
di Bologna e Modena, dal Cap di Ravenna, dal Cap di Forlì
e da Progeo.
La nuova O.P. è nata per soddisfare l’interesse dei produttori, e per dare un futuro alla cerealicoltura emiliano romagnola che va fortemente riorientata verso il mercato.
Concentrare i volumi, pianificare le produzioni in funzione
dei mercati di sbocco, migliorare la qualità del prodotto,
innovare la logistica, sviluppare rapporti di partnership fra
produzione e mercato per accrescere la catena del valore
e garantire più reddito alle imprese: questi gli obiettivi primari che si è data Cereali Emilia Romagna.
Le proposte di Terremerse
Piano dell’offerta dei cereali a paglia per la campagna
di semina 2009-10
In considerazione degli elementi chiave sopra descritti
che stanno alla base della politica di Terremerse per il
settore dei cereali a paglia, le proposte per la prossima
campagna di semina si sintezzano nei seguenti punti fondamentali:
2.Produzioni standardizzate
Incentrate su una scelta di poche varietà di frumento
duro e frumento tenero, che rispondono meglio alle
esigenze molitorie e che si adattano alle diverse caratteristiche pedoclimatiche dei nostri areali.
1.Contratti di Valorizzazione
Per il frumento duro, la riconferma dell’Accordo Quadro di Alta Qualità di Barilla, per il frumento tenero il
contratto varietà Blasco e i contratti Baby Food.
3.Gestioni commerciali volontarie
• Conto conferimento annuale e medio;
• Gestione commerciale breve.
Per favorire il finanziamento del ciclo produttivo dei cereali
a paglia, per i soci che aderiranno pienamente al “Conto
Conferimento Annuale”, sono in elaborazione iniziative
specifiche che verranno proposte prima della semina.
3
SC
Frumento duro fino prod. Nord - anno 2008/2009
350
325
319,9
282,3
300
278,1
275
242,5
250
246,48
213,45
225
197,5
200
178,25
177,5
175
171,25
150
125
169,1
39630
39661
39692
39722
39753
39783
listino borsa
39814
39845
39873
39904
liquidaz. Ann. TE
Frumento duro fino prod. Nord - anno 2007/2008
550
501
500
469,25
438,3
450
498,75
468,5
455,3
443,2
449,28
400
350
300
250
200
392,25
322,35
270,3
237,5
39264
39295
39326
39356
39387
39417
listino borsa E/t.
39448
39479
39508
39539
39569
liquidaz. Ann. TE E/t.
Frumento duro fino prod. Nord - anno 2006/2007
185
180
175
178,36
170
170,15
165
173,1
171,5
160,1
155
145
174
165,7
160
150
173,5
174,3
152,13
151,97
140
135
38899
38930
38961
38991
39022
listino borsa E/t.
39052
39083
39114
39142
39173
39203
liquidaz. Ann. TE E/t.
Fig. 1
Confronto tra i prezzi della liquidazione del frumento duro fino realizzati nella gestione commerciale annuale e i prezzi medi mensili AGER Bologna sempre del frumento duro fino nelle campagne 2006/2007, 2007/2008 e 2008/2009.
Ai prezzi medi mensili del listino AGER di Bologna sono stati detratti i costi di gestione applicati dalla Cooperativa.
4
Speciale Cereali
Grano Duro
La campagna 2009 e il Progetto Grano Duro di Alta Qualità
Roberto Ranieri - Responsabile Ricerca Grani e Piante Alimentari - Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. - Parma
Le stime quantitative sul raccolto nazionale sono molteplici
a seconda dell’organizzazione che le promuove, anche se
ormai un dato attendibile potrebbe assestarsi tra 3,3 e 3,5
milioni di tonnellate. Una produzione significativamente al
di sotto di quella ottenuta nel 2008 che infatti si avvicinava
ai 6 milioni di tonnellate. I minori ettari coltivati a causa dei
prezzi bassi, la pioggia che ha ostacolato le operazioni colturali dalla semina alla raccolta in molte macroaree italiane
e l’insufficiente stato nutrizionale, dovuto in particolare a
diffuse carenze azotate, sono le principali cause di questa
significativa riduzione.
Il Sud Italia è la macroarea più penalizzata sia dal punto di
vista quantitativo che qualitativo. I livelli proteici medi si
attestano attorno al 12,0% di proteine e molte partite si
presentano significativamente slavate a causa delle piogge
verificatesi a metà del raccolto. In queste aree si stima che
le rese agronomiche medie possano attestarsi attorno a
2,2 t/ha.
Il Centro Italia e in particolare le Marche hanno fatto registrare rese più basse rispetto a quelle attese ma livelli
proteici superiori al 14%, mentre la produzione toscana ha
evidenziato rese medie (2,5 t/ha) superiori a quelle disastrose previste durante la primavera.
Il Nord Italia è la macroarea italiana che è stata meno penalizzata dall’andamento climatico della appena trascorsa
annata agraria. Le rese agronomiche si sono attestate mediamente intorno ai 5,0 t/ha mentre il contenuto proteico,
pur riducendosi di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, oscilla dal 13,2 al 13,8 %; i pesi ettolitrici hanno
raggiunto diffusamente l’80 kg/hl.
Relativamente al Progetto Grano Duro di Alta Qualità
dell’Emilia Romagna è possibile affermare che sono stati
coltivati più di 14.000 ha e che sono stati stoccati circa
75.000 t di grano duro con un contenuto medio di 14%
di proteine e 81 kg/hl di peso ettolitrico proveniente dalle
varietà Normanno, Levante, Saragolla e in piccola parte
Svevo.
La presenza della micotossina deossinivalenolo (DON)
prodotta da funghi appartenenti al genere Fusarium, salvo
alcuni casi riscontrati nell’area costiera, è stata costante
ma significativamente al di sotto dei limiti di legge. In ogni
caso, la forte variabilità riscontrata tra i lotti, anche di uno
stesso centro di stoccaggio (Barilla da quest’anno ha monitorato con il campionamento ufficiale ogni singolo lotto
delle aree considerate a rischio) induce alla prudenza e
a raccomandare una particolare e continua attenzione a
questo aspetto di sicurezza alimentare.
Occorre considerare che il grano duro ottenuto dal progetto Grano Duro Alta Qualità ha dimostrato da un lato
di poter contrastare il rischio DON e dall’altro di contribuire in modo significativo e distintivo alla filiera durogranicola nazionale.
Rimane una forte incognita sulle semine dell’imminente
annata agraria. A causa del protrarsi di una situazione di
mercato poco favorevole al prezzo dei cereali in generale
e quindi anche del grano duro, si teme si possano ridurre
ulteriormente le superfici seminate soprattutto nei terreni meno produttivi, in particolare al Sud Italia, dove le
basse rese non sarebbero in grado di sostenere i costi di
produzione.
Il differenziale prezzo in ogni caso tra grano duro e grano
tenero e le rese ormai soddisfacenti del grano duro e
competitive con il grano tenero, fanno sì che la coltivazione possa invece essere considerata tra le più remunerative per gli agricoltori del Centro e del Nord Italia.
5
SC
I punti critici della coltivazione
dei cereali autunno-vernini nel 2008/2009
15%
30%
20%
Nel grafico si è simulato il peso dei singoli fattori già
evidenziati nell’analisi della annata e che hanno maggiormente penalizzato le rese del frumento nell’ultima campagna.
Valutando i fattori critici considerati è importante anche
considerare quali sarebbero stati i possibili provvedimenti tecnici da adottare per evitare o limitare i problemi
incontrati.
5%
Apparato radicale superficiale
30%
Scarso accestimento
Diffusi attacchi di mal del piede
Fig. 2
Incidenza % dei fattori
lesivi delle rese del
frumento nel 2009.
1.Apparato radicale superficiale: il problema poteva
essere limitato da una migliore preparazione del suolo,
una semina più tempestiva e da una concimazione alla
semina che favorisse lo sviluppo dell’apparato radicale
(fertilizzanti organo-minerali come Nutrigran oppure
concimazione specifica localizzata come Landamine Cu
o Microlan Zn).
2.Scarso accestimento: gli impianti in cui l’accestimento
era stentato o comunque in ritardo avrebbero dovuto
ricevere una concimazione azotata anticipata e più consistente per permettere un certo recupero di spighe a
metro quadro.
3.Diffusi attacchi di Mal del piede (Fusarium spp.):
l’errata rotazione e la cattiva gestione dei residui colturali (mancata lavorazione del terreno) originando un
elevato potenziale d’inoculo nel terreno, rappresentano
la premessa ideale allo sviluppo della malattia, tale da
renderne difficile il contenimento anche mediante l’impiego delle migliori conce: è necessario un ritorno alle
adeguate pratiche agronomiche.
6
Attacchi di Septoria in levata
Elevate temperature di maggio
4.Attacchi di Septoria in levata: il trattamento in T1,
alla levata, eseguito con anticrittogamici comprendenti
anche una strobilurina ha contenuto molto bene la malattia ed ha evidenziato un consistente guadagno produttivo, dell’ordine del 40-50% rispetto ai testimoni non
trattati.
5.Elevate temperature di maggio: su questo aspetto
le soluzioni tecniche non possono essere risolutive, ma
solo mitiganti e riguardano l’opportuna scelta varietale,
che eviti nelle zone più soggette alla stretta da caldo le
varietà più sensibili ed i provvedimenti già citati relativi
all’apparato radicale superficiale, che ha senz’altro favorito una repentina morte delle piante e l’importanza che
i trattamenti anticrittogamici salvaguardino il più lungo
possibile l’efficienza dell’apparato fogliare.
L’adozione di queste strategie tecniche, anche in una annata non facile come quella appena conclusa, ha consentito
un recupero di rese assai significativo.
Speciale Cereali
Valutazioni relative alle semine 2009 dei
cereali autunno-vernini
I cereali autunno-vernini rappresentano per molte aziende
agricole la base produttiva chiave ed è quindi importante
compiere le scelte colturali giuste fin dalla preparazione del
letto di semina: questo, pur nel contesto di una tecnica relativamente semplice, può porre l’imprenditore agricolo di
fronte alla necessità di fare diverse valutazioni, che Terremerse cerca di agevolare con questo semplice compendio
relativo alla coltivazione dei cereali autunno-vernini nel nostro comprensorio.
Analisi dell’annata 2008/2009:
andamento climatico e comportamento della coltura
L’andamento meteorologico registrato nei nostri comprensori nel periodo di coltivazione dei cereali autunnovernini è rappresentato dal grafico in fig.3, che fa riferimento ad un’area al confine fra Ravenna e Ferrara. Le
semine si sono attuate regolarmente nella prima fase,
specialmente laddove i terreni erano già preparati, mentre nella fase successiva piogge frequenti hanno ostacolato le operazioni di semina.
L’emergenza è stata rapida soprattutto per le prime semine, seguite dalle piogge, mentre le semine più avanzate
si sono a volte realizzate in condizioni più difficili che han-
no reso anche più problematico lo sviluppo iniziale delle plantule, per cui in alcuni impianti l’approfondimento
dell’apparato radicale non è stato soddisfacente, rendendo le piante più sensibili alle variazioni della disponibilità
idrica del suolo
L’inverno trascorso non è stato particolarmente rigido: il
periodo più freddo, con temperature massime e minime
sempre oscillanti attorno allo zero, si è verificato nella
prima decade di gennaio, anche se le minime termiche
inferiori della stagione si sono registrate nella seconda
decade di febbraio.
pioggia
t max
t min
30
25
60
20
50
15
40
10
30
5
20
0
10
-5
0
-10
1 ge
n
2 ge
n
3 ge
n
1 feb
2 feb
3 feb
1 ma
r
2 ma
r
3 ma
r
1 ap
r
2 ap
r
3 ap
r
1 ma
g
2 ma
g
3 ma
g
1 giu
2 giu
3 giu
70
1 ot
t
2 ot
t
3 ot
t
1 no
v
2 no
v
3 no
v
1 dic
2 dic
3 dic
Pioggia (mm)
80
35
Temperatura (°C)
90
Fig. 3 - Andamento delle temperature minime, massime e delle precipitazioni decadali nel periodo ottobre 2008 - giugno 2009
(stazione meteo Ravenna).
7
SC
Nel corso del periodo autunno invernale le precipitazioni di media intensità e distribuite in tutti i mesi hanno
causato un significativo dilavamento dell’azoto del terreno, per cui l’accestimento dei cereali è risultato molto
contenuto, con un basso numero di spighe per metro
quadro; questo risulta particolarmente evidente in paragone all’annata precedente, nella quale la scarsa piovosità
invece aveva mantenuto elevata la dotazione azotata dei
suoli, favorendo un forte accestimento dei grani, che in
molte aziende sono stati soggetti a precoci ed estesi allettamenti.
Nei mesi di febbraio e di marzo è stato possibile eseguire
gli interventi di diserbo senza particolari difficoltà, anche in
virtù di un periodo di piogge meno frequenti ed intense.
Da metà marzo si è verificata una ripresa delle precipitazioni, che ha stimolato l’insorgenza di malattie fungine, fra
cui la più grave è risultata la Septoria. È stato determinante
l’intervento anticrittogamico in questa fase, anche in miscela con gli erbicidi, in particolare con un fungicida che comprendesse anche una strobilurina, famiglia chimica che ha
fornito i migliori risultati per il controllo della Septoria: dalle
prove sperimentali effettuate da Terremerse l’adeguato
intervento anticrittogamico in questa fase ha assicurato,
nelle varietà sensibili, incrementi produttivi dell’ordine dei
15-20 quintali per ettaro di granella.
Per quanto riguarda le altre crittogame, si è osservato
una presenza diffusa di Mal del piede, in particolare cau-
sato da Fusarium spp., facilmente distinguibile in spigatura
per l’emissione di spighe bianche e vuote, su terreni a ringrano o dove la successione tra grano e altri cereali (es.
orzo) o mais è molto stretta. Inoltre abbiamo registrato
diverse infezioni oidiche, soprattutto negli impianti più
fitti, mentre molto tardivi e pressoché trascurabili sono
risultati gli attacchi di ruggine.
Da fine aprile le piogge registrate sono state molto limitate. Il fenomeno climatico che ha caratterizzato l’ultima
fase del ciclo della coltura è stato il forte incremento termico che si è verificato a partire dalla seconda decade
di maggio, con la media delle temperature massime che
è stata di 30° C, di 7-8° C superiore a quella dell’anno scorso. Questo andamento climatico ha accelerato la
chiusura del ciclo dei cereali, impedendo di completare
l’accumulo della granella, con ripercussioni negative soprattutto sulle rese mentre la qualità delle produzioni è
risultata comunque buona.
Il trattamento fungicida in fioritura è stato effettuato regolarmente e, anche se il clima non ha favorito l’insorgenza del Fusarium, ha comunque assicurato un vantaggio
produttivo dell’ordine dei 6-9 quintali di granella per ettaro, in particolare su frumento duro.
Anche nel 2009 si sono evidenziate in alcune realtà aziendali presenze rilevanti di cimici, su cui si è intervenuto
con il trattamento insetticida previsto dai Disciplinari di
Produzione Regionali.
La buona tecnica colturale
Lavorazione del terreno
È stato ampiamente verificato come nei nostri ambienti
di coltivazione una elevata profondità di lavorazione del
terreno non rappresenta una condizione indispensabile
per l’ottenimento di alte rese produttive. È infatti possibile impiegare diverse tecniche fra loro alternative, da
scegliere adattandosi al meglio alle condizioni operative
dell’azienda (precessione colturale o natura del terreno)
od ancora alle condizioni meteoriche.
In linea di massima le tecniche consigliate sono le seguenti:
• lavorazione ridotta a 25-30 cm di profondità;
• minima lavorazione a 10 -15 cm di profondità:
• semina diretta su terreno sodo.
Lavorazione ridotta
È da eseguirsi quasi obbligatoriamente sui terreni compattati, destrutturati e nei casi in cui i residui vegetali della
coltura precedente siano abbondanti.
È possibile con aratro polivomere (indispensabile qualora
si vogliano interrare i residui) o più convenientemente
8
con attrezzi discissori (chisel, combinati dischi + lance)
che presentano elevata capacità di lavoro. Anche in questo caso l’operazione di affinamento finale con erpice rotante va effettuata in prossimità della semina.
Minima lavorazione
È la classica lavorazione che va effettuata con erpice a dischi su terreni di medio impasto già ben strutturati, privi
di carreggiate e con giacitura regolare. L’operazione di
affinamento finale, con erpice rotante o con fresa va effettuata immediatamente prima della semina, per evitare
che eventuali piogge compattino il terreno affinato.
La tecnica della semina diretta è da evitare in caso di ristoppio del grano, oltre che per una riduzione dell’emergenza delle plantule, a causa dei sicuri gravi problemi di
malattie fungine, a cui andrebbe incontro, così come è
anche sconsigliato il sodo dopo mais e sorgo impiegando
varietà sensibili perché predisponenti ad attacchi di Fusariosi al piede o alla spiga.
Speciale Cereali
La semina diretta presuppone che lo strato superficiale del
terreno non lavorato costituisca già un habitat idoneo alla
germinazione del seme ed allo sviluppo delle piantine.
In particolare vanno escluse tutte le situazioni con terreni
costipati, con presenza di carreggiate profonde e in definitiva con bassa permeabilità del terreno. Poiché un terreno
non lavorato presenta una bassa macroporosità, in condizioni di piogge elevate i ristagni idrici possono causare
notevoli perdite. Terreni ben livellati e baulati consentono
di allontanare per ruscellamento superficiale l’acqua in eccesso, riducendo i problemi di asfissia radicale e di sviluppo
di agenti patogeni (mal del piede).
Le condizioni fisiche del terreno dipendono dalla coltura
coltivata precedentemente: bietola, girasole, medica ed in
generale colture che non lasciano grandi quantità di residui
vegetali consentono di effettuare l’operazione di semina
senza difficoltà. In particolare dopo girasole si consegue
anche la germinazione di gran parte degli acheni caduti alla
raccolta ottenendo il non trascurabile effetto di diminuire
il potenziale di infestazione per le colture successive.
Per colture come mais, sorgo e soia talvolta si possono
avere dei problemi legati all’operatività degli organi assolcatori della seminatrice. Gli organi assolcatori a disco sono
più efficaci da un punto di vista meccanico, perché tagliano
i residui. I residui vegetali di queste colture non vanno trinciati, poiché porterebbero alla formazione di uno strato
di materia organica superficiale che renderebbe asfittico
il letto di semina.
Epoca e densità di semina
L’epoca ottimale per la semina del frumento tenero e duro
si colloca tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di
novembre. Per l’orzo tale periodo può considerarsi posticipato comprendendo tutto il mese di novembre.
La dose di seme da utilizzare si ottiene partendo dall’investimento di riferimento che di norma si considera pari a
400-450 piante/m2 per il frumento tenero, 350-400 per il
frumento duro e 300 per l’orzo. L’emergenza in campo del
grano si colloca tra l’80 e il 90%.
Conoscendo il peso di 1000 semi della varietà da seminare si può risalire alla dose per ettaro da impiegare, come
illustrato in tab. 1.
Le dosi di seme vanno corrette in funzione di:
• qualità del letto di semina, che se grossolano o su sodo
vanno aumentate di un 5-10%;
• epoca di semina. In epoca anticipata (prima metà di ottobre) si possono ridurre del 10-15%, per semine più
tardive (novembre) sarà opportuno aumentarle di un
10-15%.
Numero piante m2 obiettivo
peso 1000
Orzo
Frumento
duro
Frumento
duro
Frumento
tenero
Frumento
tenero
semi (g)
300
350
400
400
450
34
113
132
151
151
170
36
120
140
160
160
180
38
127
148
169
169
190
40
133
156
178
178
200
42
140
163
187
187
210
44
147
171
196
196
220
46
153
179
204
204
230
48
160
187
213
213
240
50
167
194
222
222
250
54
180
210
240
240
270
Tab. 1 - Quantitativi di seme da impiegare (kg/ha) in funzione del numero di piante/m2 obiettivo ed al peso dei 1000 semi della
varietà impiegata. Calcoli effettuati considerando un emergenza di campo del 90%.
9
SC
Scelte varietali 2009/10 per la Valle Padana sud-orientale
Ogni anno nei propri campi varietali Terremerse pone a
confronto le varietà consolidate di cereali autunno-vernini con quelle che vengono proposte per la introduzione da parte delle società sementiere: anche dal lavoro di
quest’anno sono emerse alcune varietà che presentano caratteristiche molto interessanti ma che necessitano di essere riviste in annate diverse ed in altre condizioni colturali.
I frutti della pluriennale attività sperimentale effettuata
VARIETÀ CONSIGLIATE
sono queste due tabelle: le principali varietà consigliate nei comprensori della valle padana sud-orientale in
base alla sperimentazione ed alle richieste del mercato
sono quelle riportate in tab. 2; in tab. 3 sono indicate le
varietà che sono risultate molto promettenti nell’ultima
campagna e la cui coltivazione può essere allargata, ma
sempre con la cautela legata alla recente introduzione
commerciale.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Varietà alternativa a taglia medio bassa, maturazione media. Ottima resistenza all’allettamento, ottima resistenza alla ruggine bruna. Buona resistenza al freddo. Ottime caratteristiche del
glutine ed elevato indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 32-38 grammi
Varietà alternativa a taglia medio bassa, maturazione media-precoce. Media resistenza all’alSaragolla lettamento, ottima resistenza alla ruggine bruna. Buona resistenza al freddo. Ottime caratteristiche del glutine ed elevato indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 43-47 grammi
FRUMENTO
Varietà alternativa a taglia bassa, molto resistente all’allettamento. Ciclo colturale da medio a
DURO
Resistente alla ruggine bruna e gialla e poco suscettibile alle altre patologie
Latinur medio-precoce.
fungine. Discrete caratteristiche del glutine e buon indice di giallo.
Peso medio 1000 semi: 44-48 grammi
Pianta medio alta a foglia eretta, ciclo medio-tardivo, elevata resistenza al freddo ed alla
Dylan
ruggine bruna, media all’oidio. Ottime caratteristiche del glutine ed elevato indice di giallo.
Peso medio 1000 semi: 45 grammi
Aristata, non alternativa, taglia medio alta, ciclo medio-tardivo frattura della cariosside "hard".
FRUMENTO TENERO
Blasco
Frumento di elevata qualità assimilabile ai grani di forza. Buona resistenza all’allettamento, al
A GRANELLA ROSSA
freddo ed alle malattie fungine. Peso medio 1000 semi: 41 grammi
di forza, panificabile superiore e
mutica, non alternativa, taglia media, ciclo medio-tardivo. Buona resistenza all’allettaAubusson Varietà
panificabile
mento ed alle malattie fungine. Peso medio 1000 semi: 37 grammi
Varietà mutica, non alternativa di taglia bassa, foglie a portamento reclinato. Ciclo vegetativo
Mieti
precoce ottima resistenza al freddo ed all’allettamento. Peso medio 1000 semi: 32 grammi
FRUMENTO TENERO panificabile a
Varietà aristata, alternativa, taglia medio alta, frattura della cariosside “soft". Buona resistenza
GRANELLA BIANCA Aquilante al freddo ed all’allettamento. Poco suscettibile alle malattie fungine.
Peso medio 1000 semi: 37-40 grammi
Varietà non alternativa a portamento semi prostrato. Poco suscettibile al freddo ed all’alletFRUMENTO TENERO
Artico
tamento. Moderatamente resistente all’oidio, poco suscettibile alla ruggine bruna.
BISCOTTIERO
Peso medio 1000 semi: 41 grammi
produttivo precoce. Ottima resistenza al freddo, discreta resistenza all’allettamento.
Kelibia Ciclo
Peso medio 1000 semi: 46 grammi
Varietà invernale a taglia bassa, poco sensibile all’allettamento. Epoca di spigatura precoce.
ORZO
Amillis
Resistente al virus del mosaico giallo, media sensibilità alla rincosporiosi.
DISTICO
Peso medio 1000 semi: 42 grammi
di spigatura precoce. Buona resistenza all’allettamento. Resistente alla virosi del naniCometa Epoca
smo. Elevato peso ettolitrico. Peso medio 1000 semi: 46 grammi
Media alternatività. Ciclo vegetativo medio, taglia media discreta resistenza all’allettamento.
Sonora Buona resistenza al freddo. Peso medio 1000 semi: 27 grammi
Levante
ORZO
POLISTICO
Ketos
Varietà non alternativa, taglia medio-alta, resistente all’allettamento. Elevata resistenza
all’oidio ed al virus del mosaico giallo. Peso medio 1000 semi: 37 grammi
Tab. 2 - Varietà consigliate dei cereali a paglia: le varietà consolidate secondo Terremerse.
10
Speciale Cereali
VARIETÀ CONSIGLIATE
Tirex
FRUMENTO
DURO
Zetae
FRUMENTO TENERO
A GRANELLA
BIANCA
panificabile
superiore
FRUMENTO TENERO
A GRANELLA ROSSA
panificabile
superiore
Trofeo
Serpico
Aerobic
PRINCIPALI CARATTERISTICHE
Frumento duro caratterizzato da un ciclo precoce. Buona capacità di accestimento. Taglia
media. Mediamente tollerante a Septoria. La granella presenta ottime caratteristiche qualitative, in particolare per proteine ed indice di giallo. Peso medio 1000 semi: 46-50 grammi
Frumento duro derivante dall’incrocio di Latino x Zenit. La qualità della granella è media.
Buon produttore. Taglia medio-bassa. Buona resistenza all’allettamento. Maturazione precoce.
Buona resistenza all’Oidio e discreta a Septoria. Indicata per tutti gli ambienti di coltivazione.
Peso medio 1000 semi: 43-47 grammi
Frumento panificabile superiore, granella bianca. Spiga aristata. La taglia è medio-bassa, con
buona resistenza all’allettamento. Ciclo medio-tardivo. Pianta rustica ed adattabile ai diversi
ambienti produttivi. Frattura medium. W alto e stabile, basso P/L.
Peso medio 1000 semi: 36-40 grammi
Frumento tenero panificabile superiore, granella bianca. Taglia medio-alta. Spiga di grandi
dimensioni. Pianta rustica, con notevole capacità di accestimento ed ottimo comportamento
nei confronti delle malattie fungine. Frattura medium-hard.
Peso medio 1000 semi: 35-39 grammi
Frumento panificabile superiore di origine francese. Aristato. Ciclo medio-precoce.
Taglia media. Resistente all’allettamento. Frattura medium-hard.
Peso medio 1000 semi: 37-40 grammi
Tab. 3 - Varietà di cereali a paglia: le recenti introduzioni meritevoli di interesse per Terremerse.
Concimazione
Per conseguire una costanza della qualità e quantità delle
produzioni dei cereali autunno-vernini è indispensabile una
corretta concimazione, in particolare per quanto riguarda
l’apporto dei concimi azotati. I fabbisogni della coltura vengono in generale calcolati in base alla produzione che si ritiene di conseguire: ad esempio con una produzione di 7 tonnellate di granella (senza considerare la paglia) si asportano
circa 180 unità di azoto, 80 di fosforo e 120 di potassio.
Riferendosi in particolare all’azoto, ulteriori elementi per
valutare correttamente le dosi da somministrare alla coltura possono derivare dai seguenti fattori (tab. 4):
a) dotazione naturale del terreno; b) precessione colturale;
c) indirizzo produttivo delle varietà; d) epoca di semina.
a)L’analisi del terreno ci informa sulla tessitura, che influenza notevolmente l’entità ed i tempi del rilascio degli elementi nutritivi; ma soprattutto sulla dotazione dell’azoto
e di sostanza organica, che è uno dei fattori principali di
fertilità del suolo.
b)Una precessione colturale favorevole (foraggere, orticole) o depauperante (sorgo, soia) influisce sulla fertilità
residua e quindi sulla potenzialità produttiva del cereale
autunno-vernino. Pertanto le dosi da distribuire saranno rispettivamente in diminuzione od in aumento. Con
precessione colturale sfavorevole e/o con cattive condizioni del letto di semina acquisisce maggiore importanza
la concimazione alla semina.
FATTORE
Note
Effetto
sulla dose
di azoto da
distribuire
Dotazione
naturale
del terreno
Alta dotazione
Diminuzione
Bassa dotazione
Arricchente
Precessione (foraggere e orticole)
colturale
Impoverente (cereali e soia)
Frumento biscottiero
Aumento
Diminuzione
Frumento panificabile
Indirizzo
produttivo Frumento panificabile
delle varietà superiore
Dose standard
Epoca
di semina
Aumento
Diminuzione
Lieve aumento
Frumento di forza
Anticipata
(accestimento elevato)
Aumento
Diminuzione
Ritardato
(accestimento stentato)
Aumento
Tab. 4 - Principali fattori che influenzano la nutrizione azotata del frumento.
c)L’apporto tardivo di azoto si rivela utile per il miglioramento proteico, particolarmente apprezzato nei frumenti panificabili superiori ed in quelli di forza, e viceversa da evitare nei biscottieri.
d)Con un impianto anticipato della coltura è importante
non rinforzare le dosi di azoto mentre per contro con
una semina più ritardata è opportuno aumentare l’apporto del fertilizzante azotato
11
SC
Se il frumento non ha a disposizione l’azoto necessario per
fare fronte alle esigenze del momento, si originano conseguenze diverse a seconda della fase della coltura.
ni qualitative della granella: molto spesso in questa fase
la resa/ettaro viene modificata solo in minima parte dalla
disponibilità azotata, che è invece molto importante per
la “finitura” qualitativa della granella, in particolare per le
varietà più tardive, per quelle di maggiore pregio e per il
grano duro.
È in queste varietà che viene maggiormente valorizzato un
apporto azotato integrativo in epoca botticella, che può
essere fornito con lo spandiconcime o per via fogliare, e che
garantisce incrementi significativi della qualità della granella,
soprattutto in termini di accumulo di proteine. Per contro
questo è assolutamente da evitare nelle varietà da biscotto,
in cui la dotazione di proteine deve essere molto bassa per
mantenere le caratteristiche volute delle farine.
Nel 2009, purtroppo, le condizioni climatiche hanno minato l’efficienza fotosintetica della pianta già dalla spigatura,
per cui la maggior parte dei frumenti non ha completato
l’accumulo e non ha quindi valorizzato appieno le ultime
somministrazioni azotate.
Se la carenza azotata si verifica nel periodo invernale, ciò
determina direttamente un calo di produzione, perché si
ha un insufficiente accestimento e quindi un minore numero di spighe per metro quadro. Se successivamente si ripristina una soddisfacente disponibilità di azoto, la produzione
che deriverà sarà comunque di qualità buona o addirittura
eccezionale, perché le proteine prodotte saranno destinate ad un numero più basso di semi, che ne risulteranno
quindi ben dotati. Questo fenomeno ha in parte caratterizzato la produzione 2009, in quanto, a fronte di una ridotta dotazione di azoto residuale nel suolo, molti impianti
di frumento non hanno ricevuto le somministrazioni adeguate o in tempo per completare l’accestimento ed hanno
quindi prodotto meno spighe per metro quadro.
Se la carenza di azoto si registra invece a partire dalla fase
di levata, si potranno originare conseguenze negative sia
sulla quantità che sulla qualità; la connotazione negativa in
termini di qualità sarà tanto più accentuata quanto la varietà coltivata ha un ciclo precoce, perché in quelle varietà
l’accumulo proteico inizia prima e quindi utilizzano prima la
dotazione azotata per la sintesi proteica.
La disponibilità di azoto nelle fasi di botticella, spigatura, fioritura è importante soprattutto per le connotazio-
Per impostare correttamente la concimazione del frumento bisogna considerare con attenzione i tempi di assorbimento dell’azoto da parte della coltura (vedi fig. 4).
Per una ottimale gestione dell’azoto è necessario considerare che tutte le forme azotate presenti nel terreno o
apportate con la concimazione vengono trasformate in
forma nitrica, che è molto disponibile per le piante ma, non
Grano tenero Blasco - confronto tesi EmerN35 e tradizionale Terremerse 2009
90
85
80
16
14,9
14,7
80,3
82,4
15
82,2
77,5
75
80,5
12,6
70
11
65,6
EmerN35 + 1 passaggio azotato
3 passaggi azotati
resa produttiva al 13% di umidità (dt/ha)
peso ettolitrico (kg/hl)
Test
proteine SS%
Fig. 4 - Grano tenero Blasco - confronto tesi EmerN35 e tradizionale. Terremerse 2009.
Un aiuto alle rese quali-quantitative può venire anche dalla concimazione fogliare in epoca levata-botticella, che va a fornire nutrienti prontamente disponibili e quindi consente di stabilizzare e di incrementare le rese ed i tenori proteici: ciò è
di interesse in particolare per le varietà con caratteristiche molitorie di pregio.
12
13
12
65
60
14
10
Speciale Cereali
Curva dei assorbimento dell'Azoto
da parte del frumento ed epoche di
intervento nutrizionale
200
160
Unità di azoto
120
80
40
ma
rzo
ap
rile
ma
ggi
o
giu
gn
o
0
no
vem
bre
dic
em
bre
gen
na
io
feb
bra
io
essendo trattenuta dal suolo, è soggetta a dilavamento e
quindi può originare spreco di unità fertilizzanti e inquinamento delle falde.
La concimazione deve tenere in particolare conto questo
aspetto ed assecondare quindi gli effettivi asporti del momento di intervento: in termini pratici ne consegue che
si dovrebbe frazionare più possibile gli apporti azotati.
Ciò non è attuabile all’estremo perché ogni intervento in
campo è un costo e provoca calpestio del terreno e della
coltura.
Un aiuto importante viene dall’utilizzo di fertilizzanti a cessione graduale dell’azoto che sono assai meno esposti al
rischio di dilavamento in quanto rendono disponibile l’azoto in modo progressivo, che asseconda i flussi di assorbimento delle colture.
In particolare i fertilizzanti a cessione graduale si prestano
per la concimazione azotata di epoca accestimento (gennaio-febbraio), in cui le richieste del frumento sono abbastanza limitate ma protratte nel tempo. In linea di massima
si può considerare di distribuire circa il 60% dell’azoto necessario con questi prodotti, mentre la quota restante va
somministrata alla levata con fertilizzanti azotati a pronto
rilascio (vedi fig. 5 relativo al campo concimazione 2009).
interventi importanti
in condizioni difficili
interventi classici con concimi
tradizionali
epoca consigliata per concimi
a rilascio graduale
intervento fogliare a botticella
Fig. 5 - Curva di assorbimento dell'Azoto da parte del
frumento ed epoche di intervento nutrizionale
Difesa
Parassiti animali
Per difendere le colture nelle prime fasi si è rivelato indispensabile attuare una difesa contro le limacce nelle semine su sodo. Specialmente nelle semine su sodo successive
all’erba medica sono frequenti ingenti attacchi da parte di
questi parassiti che provocano vistosi diradamenti. Il consiglio è quello di impiegare esche limacide già alla semina
(alla dose di circa 10 kg/ha) miscelandole con le sementi e
controllare con attenzione la fase successiva all’emergenza,
verificando la necessità di ripetere l’applicazione su eventuali attacchi.
Le prime semine, in particolare negli autunni molto caldi,
posso subire attacchi di elateridi.
Il danno consiste nel disseccamento a chiazze del frumento
che viene eroso a livello del colletto; a volte i sintomi si
rendono evidenti solo a distanza di tempo.
Generalmente il danno viene compensato dall’aumentato
accestimento della coltura, per cui raramente si reputa necessario effettuare degli interventi di difesa specifici.
Dalla fase di botticella-spigatura il frumento può subire gli
attacchi di afidi ed eulema. I primi sono presenti nei seminati per gran parte del periodo colturale e, se non sono
controllati dai nemici naturali come le coccinelle, possono
causare un danno economicamente significativo con gli
attacchi nella fase della spigatura. Il consiglio tecnico è di
intervenire quando le popolazioni iniziano a colonizzare la
spiga con aficidi specifici.
Negli ultimi anni si è posta particolare attenzione alle infestazioni da cimici dei generi Eurygaster ed Aelia in particolare che, iniettando nella granella enzimi proteolitici,
sono nefaste, in particolare, per la qualità panificatoria
del frumento tenero: la difesa è stata attuata quando si
sono rilevate elevate concentrazioni areiche di queste
cimici, che peraltro nei nostri comprensori non hanno
mai raggiunto i livelli gravi di infestazione che hanno
contraddistinto l’Italia Nord-Occidentale nelle peggiori
annate.
Malattie fungine
Il frumento subisce l’attacco di diverse crittogame in grado
di condizionarne la resa finale.
Gli attacchi possono già interessare la fase di emergenza e
vengono operati da un gruppo di patogeni (carie, carbone
ed, in particolare, Fusarium e Microdochium) presenti nel
seme o nei residui colturali dell’anno precedente. Inoltre
13
SC
talune conce contenenti fungicidi sistemici (es. Real Geta)
possono dare un forte contributo al contenimento delle
infezioni precoci di Blumeria graminis (Oidio), Puccinia striiformis (Ruggine gialla) e Septoriosi.
La migliore prevenzione di queste malattie si ottiene utilizzando semente conciata industrialmente, tecnica che assicura una omogenea ed efficace copertura del seme.
Se la concia del seme rappresenta un buon avvio delle
strategie di difesa dalle malattie fungine, sono però da considerarsi ancora fondamentali i trattamenti in vegetazione.
Questi, se correttamente eseguiti, consentono di massimizzare la resa della coltura.
Gli attacchi che interessano il frumento in vegetazione, da
fine accestimento in avanti, sono in particolare causati da
un altro gruppo di crittogame: Oidio, Ruggine, Septoriosi
e Fusariosi. L’importanza degli attacchi di queste malattie
fungine dipende da numerosi fattori tra cui la precessione
CLASSIFICAZIONE DEI TRATTAMENTI DI CONCIA INDUSTRIALE DEI CEREALI A PAGLIA
Specie
Indicata
F
Azione
Codice
trattamento di contatto citotropica sistemica
C3
O
C4
F
C5
•
•
•
•
•
•
Specialità
Prodotto
Commerciale
Principio attivo
Dose
(ml/100 kg
di seme)
Kinto
Triconazolo + Procloraz
150
Panoctine l
Guazatina
190
Celest
Fludioxonil
200
Kinto
Triconazolo + Procloraz
175
Real geta
Triticonazolo + Guazatina
500
•
•
•
•
•
Prodotti naturali
F-O
CN
Pseudomonas
Chlororaphis
Cedomon
5,005,50
500
LEGENDA: CN= Conciante Naturale, F= Frumenti, O= Orzo, F-O= Frumenti e Orzo
Tab. 5 - Trattamenti di concia industriale dei cereali a paglia consigliati dalla Coop. Terremerse.
(Fonte: CONVASE, Accordo CQ: Concia Qualità 2009).
Principio attivo
Dose/ha
(l o kg)
Oidio
Ruggine
Septoriosi
Fusarium
DPI
2009
Classe
tossicologica
Amistar
Azoxistrobin
0,8-1
••
••/•••
•••
•
SI
Nc
Brek duo
Procloraz +
Tetraconazolo
2-2,25
•••
•••
••/•••
••/•••
SI
Xn
Novel duo
Procloraz +
Propiconazolo
1,25
•••
••
••/•••
••
SI
Xi
Dedalus se
Tebuconazolo
5
••
•••
••/•••
••/•••
SI
Xi
Opera
Epossiconazolo
+ Piraclostrobin
1-1,25
••
•••
•••
•
NO
Xn
Opus
Epossiconazolo
1
•••
•••
••/•••
•
NO
Xn
Procloraz
1
••
•
••
••/•••
SI
Nc
Tilt
Propiconazolo
0,5
•••
••
••/•••
•
SI
Nc
Tiptor xcell
Procloraz +
Ciproconazolo
1-1,25
•••
•••
••/•••
••/•••
SI
Xn
PRODOTTO
Sportak 45
ew ed altri
LEGENDA: ••• attività ottima, •• attività buona, • attività medio-scarsa.
N.B.: Dati ricavati dalla attività sperimentale Terremerse.
Tab. 6 - Fungicidi per la difesa dalle crittogame del frumento consigliati da Coop. Terremerse.
14
Speciale Cereali
colturale, la tecnica agronomica applicata, l’andamento stagionale e, ultimo ma molto influente, la varietà seminata.
È importante tenere conto di questi fattori di rischio e
controllare con attenzione i campi in corrispondenza delle
fasi critiche per ogni patologia e trattare in maniera preventiva nelle varietà e nelle condizioni più a rischio.
Incremento delle rese in conseguenza degli
interventi fungicidi - frumento duro Levante
Sperimentazione Terremerse
160
140
120
100
80
60
40
20
0
Solo triazolo in T2
Differenziale
della strobilurina
Differenziale
del triazolo
Strobilurina in T1
+ triazolo in T2
Resa
del testimone
Fig. 6 - Incremento delle rese in conseguenza degli interventi
fungicidi - Frumento duro Levante.
Sperimentazione Terremerse 2009.
Per quanto riguarda gli interventi fogliari, con andamenti
climatici piovosi si possono verificare casi di Fusarium del
piede, per cui può essere necessario intervenire già in accestimento per salvaguardare l’investimento della coltura
con fungicidi specifici: bisogna comunque ribadire come
sia importante insistere sui metodi di prevenzione agronomica (rispetto della rotazione, interramento dei residui
della coltura precedente, in particolare se cereale) se si
vuol produrre grano che presenti elevati parametri quantiqualitativi.
Un punto da rimarcare al riguardo della difesa fungina
è che da alcune annate a questa parte siamo soggetti a
pesanti infezioni da Septoriosi, che risultano fortemente
lesive per la resa della coltura, con perdite di produzione dell’ordine anche del 20-30%, sia su grano duro che
tenero; le prime infezioni si verificano in genere in levata,
per cui si deve intervenire in quel momento con fungicidi
specifici. Ne consegue che, oltre all’ormai consolidato trattamento anticrittogamico in fioritura, diventa sempre più
utile intervenire anche in levata: attualmente i Disciplinari
di Produzione Integrata della Regione Emilia Romagna non
prevedono il doppio intervento fungicida, che è stato consentito nel 2009 solo come deroga per il frumento duro,
ma ne solleciteremo l’introduzione in sede di discussione
dei nuovi DPI 2010.
Sia i campi sperimentali che il pieno campo infatti hanno
dimostrato come il doppio intervento fungicida, che preveda una miscela con strobilurina (attualmente è ammesso
solo Amistar nei DPI della Regione Emilia Romagna) nel
primo intervento ed un prodotto efficace contro la Fusariosi nel secondo, sia assolutamente funzionale (in particolare su grano duro) all’ottenimento di produzioni adeguate
dal punto di vista qualitativo e quantitativo (vedi Fig. 6).
Sintomo di Septoriosi su foglie
15
SC
Il controllo delle infestanti nei cereali
autunno-vernini
Il controllo delle infestanti nel frumento, unitamente a tutte le altre tecniche agronomiche, riveste un ruolo fondamentale anche nell’ambito dei più semplificati e razionali
programmi di coltivazione.
La diffusione della tecnica della semina su sodo e la mancanza di erbicidi che garantiscano un’efficacia agronomicamente sufficiente senza necessità di nessun altro intervento diserbante ha ormai determinato un totale abbandono
degli interventi di pre-emergenza, ciò anche in considerazione del divieto d’impiego dell’economico trifluralin e,
fortunatamente, grazie all’assenza di specie infestanti sia
graminacee che dicotiledoni resistenti agli erbicidi fogliari
di post-emergenza.
Nelle semine su sodo e talvolta anche in quelle tradizionali
invece è diventata sempre più importante e spesso fondamentale la tecnica della bonifica dei terreni con applicazioni in pre-semina con glifosate, molecola ad azione esclusivamente fogliare che se ben utilizzata, in caso di precoci
infestazioni a seguito di sufficiente piovosità di fine estate e
inizio autunno, può semplificare notevolmente il successivo
controllo delle malerbe.
Foto 1 - Infestazione di Avena
16
Dopo avere avuto cura di seminare su terreno il più possibile esente da infestanti, la tecnica più diffusa e razionale
prevede unici trattamenti di post-emergenza, individuando le soluzioni più adatte ad ogni tipo di infestazione effettivamente presente.
Nella maggior parte dei casi l'epoca di intervento ottimale, in cui si riesce ad avere il maggior abbattimento della
popolazione infestante con minori costi e risentendo minimamente degli effetti da competizione sulle colture, è
orientativamente a fine inverno (fine febbraio-prima decade di marzo), utilizzando prodotti a esclusiva o prevalente
attività fogliare.
Viceversa il controllo delle più tardive specie perenni, quali
Cirsium (stoppione), Equisetum (equiseto), Convolvulus (vilucchio) impone interventi in epoca più avanzata quando
queste infestanti sono presenti in buon numero. Per impostare correttamente il diserbo è quindi necessario conoscere il tipo ed il grado di infestazione dei propri campi
o ispezionarli già durante l'inverno, in modo di valutare a
ragion veduta se è necessario anticipare gli interventi o
viceversa se vi è la possibilità di ritardarli.
Foto 2 - Infestazione di Bromus
Speciale Cereali
Analisi campagna 2008-2009
La campagna cerealicola trascorsa non ha fatto registrare grosse variazioni per quanto riguarda la diffusione delle tre principali specie infestanti graminacee, quali Avena,
Alopecurus e Lolium, mentre in notevole incremento sono
risultate le presenze delle diverse specie di Bromus e, soprattutto nelle semine su sodo dopo erba medica, anche
quelle di Poa annua.
Questo in considerazione della ridotta piovosità del periodo di fine estate e di inizio autunno, che non permesso
una piena valorizzazione dell’azione rinettante esercitata
dalle ultime lavorazioni di preparazione dei terreni e dagli
interventi di bonifica dei terreni con il sistemico glifosate. In
leggera espansione, anche se in maniera molto sporadica
sul territorio, risultano le infestazioni di Phalaris spp..
Per ciò che concerne le specie dicotiledoni, le presenze
di Galium rimangono limitate ai bordi degli appezzamenti,
mentre prevalenti sono ancora le infestazioni delle crucifere Rapistrum rugosum e Sinapis arvensis e di Papaver rhoeas.
In espansione è il cardo mariano (Sylibum marianum), che
dalle zone di confine del ferrarese è riscontrabile anche nella pianura ravennate ed addirittura sulle colline forlivesi.
Foto 3 - Infestazione di Veronica
Trattamenti di pre-emergenza
Come già ricordato questi interventi interessano limitatissime superfici e possono essere di una certa utilità su terreni finemente preparati quando sono presumibili ridotte
infestazioni di specie annuali sia graminacee che dicotiledoni, assenza di Avena e Galium e con sufficiente piovosità
dopo i trattamenti. In questa epoca il trifluralin, ritirato dal
commercio a inizio 2009, può essere sostituito dal pendimetalin (Stomp 330E, Stomp Aqua, ecc.) addizionato di
dosi ridotte di linuron (Linuron Sipcam Flow, ecc.).
Trattamenti precoci di post-emergenza
(da metà febbraio a inizio marzo)
Gli interventi in questa fase sono indirizzati per il controllo
delle specie annuali e, intervenendo su frumento nelle prime
fasi di accestimento, vi è la possibilità di utilizzare gommature
a larga sezione ed operare con bassi volumi d'acqua, aumentando le potenzialità operative delle irroratrici. In questo periodo però sono frequenti forti escursioni termiche e gelate
notturne, quindi si dovranno necessariamente impiegare
prodotti la cui attività non è condizionata dalle temperature.
Su frumento tenero, duro ed orzo, sulle dicotiledoni generiche (escluso veroniche e Galium) i prodotti più indicati risultano triasulfuron (Logran) e tribenuron-metile (Granstar
50 SX, ecc.). Con precoci emergenze di Galium risultano
molto valide anche gli interventi con florasulam (Azimut),
non efficace però su veroniche e fumaria.
Al termine dei periodi più freddi sono impiegabili le miscele ioxinil + bromoxinil (Briotril) e tribenuron-metile +
MCPP-P (Granstar Power SX), tutte caratterizzate da una
sufficiente attività anche nei confronti di Veronica spp..
Per il controllo delle specie graminacee, con particolare
riferimento ad Avena e Alopecurus, in questa fase i prodotti più indicati su frumento tenero e duro sono clodinafop-propargile (Topik 240 EC) e la più recente miscela
di clodinafop-propargile + pinoxaden (Traxos), quest’ultima più efficace nei confronti di Lolium spp.. Su Avena ed
Alopecurus ottimi risultati possono essere forniti anche da
fenoxaprop-p-etile (Proper Energy, Gralit Max), mentre su
prevalenti infestazioni di Lolium e Bromus possono essere
impiegate anche le miscele di iodosulfuron + mesosulfuron
(Atlantis WG e Hussar Maxx), ricordando però che in caso
di forti gelate possono manifestarsi più o meno persistenti
fenomeni di fitotossicità. Per quanto concerne i seminativi
di orzo, ottimi risultati sono forniti da pinoxaden (Axial),
molto selettivo ed efficace nei confronti della maggior parte delle specie graminacee.
17
SC
Trattamenti di post-emergenza medio-tardivi
(da metà marzo ad aprile)
Quando non sussistono più gravi rischi di gelate notturne
si possono iniziare le applicazioni con erbicidi ad azione ormonosimilie, addizionando alle solfoniluree, con presenza
di Galium aparine, dosi medio-ridotte di fluroxipir (Starane
21, ecc.) o fluroxipir + florasulam (Manta Duo, Starane
Gold, ecc.). In caso di presenza di dicotiledoni perenni sono
giustificate anche le miscele a più ampio spettro d’azione,
quali fluroxipir + clopiralid + MCPA (Ariane Gold o Ariane II). In caso di presenza di specie perenni a sviluppo più
tardivo, tra cui Convolvulus ed Equisetum possono risultare
convenienti anche le applicazioni con i classici composti
ormonici a base di MCPA (Fenoxilene Max, ecc.) e 2,4-D
+ MCPA (U 46 Combi Fluid, Dicopur Combi, ecc.).
È bene ricordare comunque, che risulta opportuno anticipare il più possibile anche queste applicazioni, in modo da
ridurre al minimo i possibili effetti fitotossici determinati
da fenomeni di deriva dei composti ormonici sulle colture
limitrofe sia arboree che erbacee.
Per quanto riguarda il controllo delle specie graminacee,
tutti i graminicidi elencati precedentemente risultano sufficientemente efficaci anche su infestanti in stadi di sviluppo
più avanzati, preferendo l’impiego di Topik 240 EC e Traxos con prevalenza di Avena ed Alopecurus e di Traxos ed
Axial quando preoccupano maggiormente le infestazioni
di Lolium. È bene ricordare che in caso di forti presenze di
graminacee è opportuno non posticipare eccessivamente
i trattamenti in quanto, anche se l’efficacia è visivamente soddisfacente, l’azione competitiva delle infestanti sulle
colture ha gia determinato i suoi effetti negativi.
Dose consigliata (l/ha)
Diserbante
Graminacee e
dicotiledoni comuni
nei primi stadi di
sviluppo
Crucifere e
ombrellifere
sviluppate
Ricacci di sorgo
Erba medica
2-3
4-5
2,5 - 3
4-6
Glifosate (360 g/l)
(Touchdown, Risolutiv, ecc.)
Tab. 7 - Trattamenti di pre-semina.
Diserbante
Dose/ha
(l o kg)
Settore d'impiego
grano grano
tenero duro
orzo
Infestanti
controllate
Note
Avena, Alopecurus,
Lolium entro l'accestimento
Miscibile con la maggior parte
dei dicotiledonicidi.
Utilizzare con bagnante non
ionico (1 l/ha)
1-1,5
Avena, Alopecurus
Miscibile con la maggior parte
dei dicotiledonicidi
Pinoxaden
(Axial)
0,450
Miscibile con la maggior parte
dicotiledonicidi, evitando
Lolium, Avena, Phalaris, dei
tribenuron-metile
+ MCPP-P
Alopecurus
con forti infestazioni di Avena.
Addizionare Adigor (1,5 l/ha)
Pinoxaden +
clodinafop-propargile
(Traxos)
0,25
Lolium, Avena, Alopecurus, Phalaris
Miscibile con la maggior parte
dei dicotiledonicidi.
Addizionare Adigor (2 l/ha)
Iodosulfuron +
mesosulfuron
(Atlantis WG)
0,5
Lolium, Alopecurus,
Avena, Phalaris,
Bromus e alcune
dicotiledoni
Miscibile con la maggior
parte dei dicotiledonicidi. Non
utilizzare sulla varietà Mieti.
Addizionare Biopower (1 l/ha)
Iodosulfuron +
mesosulfuron
(Hussar Maxx)
0,3
Lolium, Alopecurus,
Avena, Phalaris, Bromus e dicotiledoni
Miscibile con la maggior parte
dei dicotiledonicidi.
Addizionare Biopower (1 l/ha)
Clodinafop-propargile
(Topik 240 EC)
Fenoxaprop-p-etile
(Gralit Max, Proper
Energy)
0,200-0,250
Tab. 8 - Trattamenti graminicidi di post-emergenza (da fine accestimento a secondo nodo).
18
Speciale Cereali
Campi parcellari
Diserbante
Dose/ha
(l o kg)
Tribenuron-metile (50%) 0,020-0,030
(Granstar 50 SX)
Tribenuron-metile (75%)
0,015-0,020
(Grenadier 75 DF, ecc.)
Triasulfuron
(Lo gran)
Florasulam
(Azimut)
0,100-0,125
1090
Fluroxipir + clopiralid +
MCPA (estere)
(Ariane Gold)
2,5-3
Fluroxipir + clopiralid +
MCPA (sale)
(Ariane II)
3,5-4
0,5-0,7
Fluroxipir + florasulam
(Starane Gold)
1-1,8
Fluroxipir + florasulam
(Manta Duo, ecc.)
1-1,8
Ioxinil + bromoxinil
(Briotril)
2,4-D + MCPA
(Dicopur Combi, ecc.)
grano grano
tenero duro
orzo
Infestanti
controllate
Note
Dicotiledoni annuali
(esclusi Galium e
Veronica)
Utilizzare con bagnante non
ionico. Miscibili con fluroxir,
fluroxipir + florasulam, clodinafop-propargile, pinoxaden,
fenoxaprop-p-etile, iodosulfuron + mesosulfuron
Dicotiledoni annuali
(compreso Galium,
ma non Veronica e
Fumaria)
Dicotiledoni annuali
(compresa Veronica
e Galium nei primi
stadi di sviluppo)
Miscibile con clodinafop-propargile, pinoxaden, fenoxaprop-p-etile, iodosulfuron +
mesosulfuron, fluroxipir, ecc..
Utilizzare con bagnante
non ionico. Non miscelare
a pinoxaden in caso di forti
infestazioni di Avena.
Dicotiledoni annuali
e perenni (compreso
Galium)
Miscibile con la magior parte
dei graminicidi. Attenzione ai
frutteti e vigneti limitrofi per
fenomeni di deriva.
0,037
Triburon-metile + MCPP
(Granstar Power SX)
Fluroxipir
(Starane 21, ecc.)
Settore d'impiego
1,5-2,5
1-1,5
Utilizzabile per infestazioni
Galium ed altre
specifiche di Galium e come
dicotiledoni annuali e prodotto complementare
perenni
di solfoniluree. Miscibile con
tutti i graminicidi
Galium ed altre
Utilizzabile per infestazioni
dicotiledoni annuali e miste. Miscibile con tutti i
perenni
graminicidi
Dicotiledoni annuali Utilizzabile anche come
(esclusi ombrelliefe- prodotto complementare
re, Galium e camodi solfoniluree. Miscibile con
milla sviluppate)
tutti i graminicidi
Cirsium, Equisetum,
Attenzione ai frutteti e vigneti
Convolvulus, Vicia ed
limitrofi per fenomeni di
altre dicotiledoni
deriva.
Tab. 9 - Trattamenti dicotiledonicidi di post-emergenza (da fine accestimento a secondo nodo).
19
SC
L'Organizzazione dei Produttori
Cereali Emilia Romagna è l'Organizzazione dei Produttori
costituita, ai sensi della L.R. 24/2000, nel dicembre 2008,
dalla fusione delle OP Esperia, Cereali Romagna e Progeo.
I Soci sono: la Cooperativa Terremerse, il Consorzio Agrario di Ravenna, il Consorzio Agrario di Bologna e Modena,
il Consorzio Agrario di Forlì Cesena e Rimini e Progeo.
I Soci Produttori Agricoli sono circa 8.600 ed operano prevalentemente nel territorio della Regione Emilia Romagna,
in particolare nelle provincie di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Ferrara, Forlì Cesena e Rimini.
Con 844.772 tonnellate di Cereali, Oleaginose e Riso ritirari nel 2008 dai Soci dell’OP e con una capacità di stoccaggio di circa 620.000 tonnellate, essa rappresenta la più
grande Organizzazione dei Produttori del settore a livello
nazionale e tra le prime in Europa.
Il suo scopo principale è di valorizzare le produzioni dei
Soci, attraverso l’organizzazione dell'attività produttiva, la
gestione della fase commerciale e di tutte quelle attività
coerenti alle richieste del mercato.
20
Le linee strategiche dell’OP Cereali Emilia Romagna
si possono sintetizzate nei seguenti punti:
• aumento quanti-qualitativo delle produzioni e della sicurezza alimentare, attraverso l’assistenza tecnica sempre più mirata ad un miglioramento del reddito delle
aziende agricole e nel rispetto dell’ambiente;
• miglioramento della presenza sul mercato, attraverso il
coordinamento dell’azione commerciale comune (progetti e gestione degli accordi quadro speciali). Questo
per far fronte ad una domanda sempre più concentrata
ed esigente in termini quanti-qualitativi;
• ammodernamento dei centri di stoccaggio e loro ottimizzazione con investimenti mirati e non sovrapposti.
• fluidità di mercato, attraverso il progressivo abbandono del conto deposito, in favore della gestione in conto
conferimento, in quanto quest’aspetto potrebbe essere
determinante per una svolta positiva di tutta la filiera.
A tutt’oggi gli obiettivi principali raggiunti sono stati:
• definizione delle gestioni commerciali d’acquisto e metodologie operative relative ai prezzi di campagna, acquisti
con prezzo da determinare, conto conferimento da Soci;
• determinazione del prezzo d’acquisto per la gestione
del Conto Deposito;
• classificazione e definizione delle caratteristiche del
prodotto, sulla base della buona media dell’annata;
• tariffe di stoccaggio;
• applicazione della clausola di forza maggiore;
• partecipazione alla definizione e firma dell’Accordo
Quadro Grano Duro Alta Qualità - Barilla.
Speciale Cereali
Quantitativi di prodotto ritirati dai Soci dell'OP
Cereali Emilia Romagna nel 2008
Tipologia prodotto
Totale in tn.
GRANO TENERO
324.558,27
GRANO DURO
161.629,91
46.702,75
ORZO
685,41
FAVINO
1.151,92
PISELLO PROTEICO
248,31
COLZA
210.630,88
MAIS
84.764,61
SORGO
I numeri del 2008:
nella tabella e nel grafico sono illustrati i dati relativi ai quantitativi dei diversi prodotti conferiti dai Soci nel corso del 2008.
Il grano (tenero e duro) con 486.188 tonnellate rappresenta
il 57,6% del quantitativo complessivamente conferito.
SOIA
7.959,44
RISONE
1.132,65
GIRASOLE
5.307,58
844.771,73
TOTALE GENERALE
Composizione in percentuale dei principali prodotti ritirati dai Soci dell'OP
Cereali Emilia Romagna nel 2008
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
38,4%
24,9%
19,1%
10%
5,5%
Grano
tenero
Grano
duro
Orzo
0,1%
0,1%
0,0%
Favino
Pisello
proteico
Colza
Mais
Sorgo
0,9%
0,1%
Soia
Risone
0,6%
Girasole
21
Prodotto Fitosanitaro autorizzato dal Ministero della Sanità, per composizione e n° di registrazione rifarsi al catalogo o al sito internet. Leggere attentamente le istruzioni riportate in etichetta. Copyright © 2007 DuPont. Tutti i diritti riservati.
Il logo ovale di DuPont, DuPont™, The miracles of science™, Granstar® Power SXTM, Granstar® 50 SXTM, Flavos® sono marchi commerciali registrati o marchi commerciali di E. I. Du Pont de Nemours and Company o di sue società affiliate.
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