DIFESA DELLE COLTURE ● DAL PROGETTTO AGER INNOVAPERO UNA RICERCA CON RISULTATI INTERESSANTI Maculatura bruna del pero: controllo con molecole naturali Le sperimentazioni condotte nell’ambito del progetto Ager Innovapero hanno permesso di individuare alcune molecole naturali come lo juglone (estratto dal mallo di noce), il resveratrolo (estratto dagli scarti della vite) e l’alfa-asarone (estratto dal calamo aromatico) che riescono a contrastare lo sviluppo di Stemphylium vesicarium di G. Sacchetti, D. Rossi, A. Grandini, A. Spagnoletti, I. Poppi, A. Guerrini, M. Collina, A. Ciriani, A. Brunelli, R. Loberti L a maculatura bruna rappresenta la principale malattia che interessa importanti varietà di pero diffuse nei nostri areali di coltivazione. Data la sua rilevanza e pericolosità, numerosi sono i trattamenti fitosanitari necessari per il suo contenimento e ciò conduce a un inevitabile aumento dei costi per i produttori con un elevato impatto ambientale. Inoltre, a partire dagli anni 90, monitoraggi territoriali effettuati attraverso analisi di laboratorio su Stemphylium vesicarium (agente causale della malattia) hanno messo in luce la presenza di diffusi fenomeni di resistenza del fungo nei confronti di alcuni fungicidi usati nella difesa. Le ricerche condotte Tre anni di ricerca condotti all’interno del progetto Ager Innovapero – «Innovazioni di processo e di prodotto per una pericoltura di qualità», hanno aperto nuove strade volte a contenere la malattia e una di queste porta all’utilizzo di molecole naturali ottenute da estratti vegetali, come ad esempio il mallo delle noci o la buccia delle mele. Tre anni che hanno visto fianco a fianco oltre dieci ricercatori del Tecnopolo Terra&Acqua Tech dell’Università di Ferrara e del Centro di fitofarmacia del Dipartimento di scienze agrarie dell’Università di Bologna. Saggiate oltre 100 sostanze Le molecole naturali individuate hanno inibito lo sviluppo della maculatura bruna 54 Sotto la guida rispettivamente di Gianni Sacchetti e Agostino Brunelli, sono state saggiate oltre cento sostanze naturali, dando concrete possibilità di applicazione di nuove strategie di lotta ai parassiti del pero. Il tutto in linea con le indicazioni dell’Unio- L’Informatore Agrario • 21/2014 © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. ne Europea, finalizzate all’applicazione di tecniche di produzione integrata che limitano l’uso di prodotti chimici di sintesi, migliorando l’impatto ambientale e innalzando la qualità dei prodotti agricoli grazie alla riduzione dei residui di agrofarmaci. Strategie di difesa da modificare Marina Collina, ricercatrice dell’Ateneo bolognese, da diversi anni ha messo al centro del suo lavoro la maculatura bruna, in particolare la resistenza ai fungicidi. «Oggi i produttori agricoli si trovano a dovere modificare le strategie di difesa contro Stemphylium vesicarium – ha dichiarato Collina – e con la nostra ricerca abbiamo ottenuto interessanti risultati». La principale questione è che S. vesicarium ha manifestato resistenza ai dicarbossimidici (procimidone e oggi iprodione) che rappresentavano il cardine della difesa del pero dalla maculatura. Purtroppo i nuovi prodotti chimici messi a punto dalla ricerca sono «mono sito» attaccando il fungo in un solo punto e ciò, per una malattia come la maculatura bruna che richiede molti trattamenti, conduce abbastanza facilmente alla resistenza. Il tutto è aggravato dal fatto che le sostanze attive a oggi disponibili sono relativamente poche e spesso dotate del medesimo meccanismo d’azione aumentando il rischio di trovarci senza prodotti efficaci. Le sostanze naturali L’aiuto ai pericoltori parte quindi da Ferrara, grazie alla pluriennale esperienza maturata dal Tecnopolo Terra&Acqua Tech nell’individuare nelle piante, e successivamente estrarre, molecole da testare in diversi ambiti applicativi: dalla salute all’alimentazione, dalla cosmesi al settore agricolo. Secondo Gianni Sacchetti i residui agroindustriali, così come fonti vegetali comuni e spontanee nell’ambiente MOLECOLE NATURALI CONTRO FUNGHI E BATTERI La maculatura bruna rappresenta la principale avversità del pero di pianura, possono essere delle importanti fonti di sostanze attive utili per combattere in maniera economica e naturale alcuni parassiti. Per questo è stato condotto un primo studio preliminare verificando l’idoneità e la disponibilità di alcuni residui agroindustriali presenti nel territorio della Pianura Padana che potessero trasformarsi da scarto produttivo in risorsa attraverso l’applicazione di adeguati processi estrattivi a ridotto impatto ambientale e idonei a un trasferimento tecnologico di processo per le aziende che interagiscono a vari livelli con il comparto agricolo. Selezione delle sostanza Nell’Ateneo ferrarese sono pertanto stati testati 126 estratti provenienti dagli scarti di lavorazione agricola, quali ad esempio i residui di potatura, e dalla filiera agroindustriale come le bucce di pomodoro o gli scarti di lavorazione della frutta (mele, pere, ecc.). Su questi estratti sono state individuate quantità e qualità delle molecole per testare quale fosse quella più efficace nei confronti dei patogeni del pero. Questa parte della ricerca è stata molto importante. Infatti, un estratto vegetale di qualsiasi natura contiene molte molecole differenti per qualità e quantità; solo alcune di queste potrebbero essere efficaci, sia come singoli composti isolati, sia in combinazione con altre molecole (tabella 1). Partendo da queste premesse, il lavoro è consistito nell’andare a identificare ogni singola molecola di ogni estratto per poterla poi testare a diverse concentrazioni rispetto a fitopatoge- Sono state infatti individuate una serie di molecole attive contro altri quattro importanti patogeni delle Pomacee, incluso il pero, in particolare due funghi quali Neonectria galligena, che causa il cancro rameale e Botrytis cinerea responsabile del marciume grigio (che colpisce le pomacee sia in pieno campo, sia in conservazione post-raccolta); e due batteri, quali Agrobacterium tumefaciens che induce il tumore batterico e Pseudomonas syringae pv. syringae, responsabile della necrosi delle gemme. Cancro rameale. Per quanto riguarda l’attività fungicida verso Neonectria galligena, il risultato migliore è stato raggiunto con molecole naturali estratte dall’aglio, a cui seguono gli estratti ottenuti dal mallo di noci, dalla carota e da foglie di melo della cultivar Gala. Marciume grigio. Nella lotta alla Botrytis cinerea, il risultato in assoluto migliore si è ottenuto con lo juglone (estratto dal mallo di noce), che inibisce totalmente la crescita, mentre altri risultati degni di interesse riguardano sempre molecole estratte dall’aglio e dalle piante dello stesso pero. Tumore batterico. Passando ai batteri, la migliore attività verso Agrobacterium tumefaciens è risultata nuovamente quella indotta dall’estratto di aglio e dallo juglone, come pure estratti dalle piante di melo. Necrosi delle gemme. L’estratto di aglio infine si è dimostrato ancora una volta il più attivo anche verso P. syringae pv syringae. I risultati ottenuti nei confronti dei batteri hanno evidenziato tutto il loro interesse e originalità, in quanto scarsamente presenti in letteratura, aprendo così le porte all’impiego di nuovi prodotti di origine naturale. • TABELLA 1 - Estratti e molecole pure con attività verso ceppi batterici e fungini fitopatogeni Matrice Resa Batteri alone inibizione (mm) Funghi inibizione (%) (%) A. tumefaciens P. syringae B. cinerea N. galligena Pianta 0,77 Aglio 17,42 Albicocca 17,17 Betulla feccia 3,68 Carote parte aerea 5,08 Ciliegio rami 11,32 Melo foglie 13,58 Noci mallo 18,17 Pere bucce 1,66 Pomodoro bucce 5,10 Rosmarino feccia 5,53 Uva raspe Sostanza naturale estratta \ Acido clorogenico \ Acido rosmarinico \ Floretina \ Florizina \ Juglone \ Resveratrolo \ alfa-asarone Controllo positivo \ batterico Chloramphenicol Controllo positivo \ fungino Fluconazole 0 7 0 0 0 2 6 0 1 0 4 0 4 0 0 0 0 2 0 0 0 0 2 1 45 25 39 19 100 29 42 59 0 53 7 19 36 35 29 28 7 17 23 2 1 0 8 3 6 3 0 0 0 3 0 2 0 0 47 30 98 46 90 42 99 88 27 97 19 77 48 100 8 8 – – – – 100 100 Fonte: UR7 - Tecnopolo Terra&Acqua Tech, Unife. Su 126 sostanze naturali testate le prove di laboratorio hanno manifestato un’attività degna di nota di 18 molecole naturali per contrastare funghi e batteri. Ad esempio lo juglone (estratto dal mallo di noce) su B. cinerea ha evidenziato un’attività di inibizione del 90%. Mentre la feccia di rosmarino ha evidenziato un’attività di inibizione nulla su A. tumefaciens. © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. DIFESA DELLE COLTURE TABELLA 2 - Attività delle molecole più efficaci verso Stemphylium vesicarium a 3 e 5 giorni di incubazione Sostanza Rilievo dopo 3 giorni di incubazione DE50 (mg/L) (1) Juglone 27,08 α-asarone 79,91 Resveratrolo 156,47 CMI (mg/L) (2) tra 250 e 500 tra 250 e 500 > 500 Rilievo dopo 5 giorni di incubazione DE50 (mg/L) (1) 57,49 118,15 303,09 CMI (mg/L) (2) tra 250 e 500 tra 250 e 500 > 500 ( ) DE50 = dose efficace al 50%. ( ) CMI = concentrazione minima inibitoria. 1 2 Fonte: Centro di fitofarmacia-Dipsa, Unibo. Durante i test di laboratorio sono state saggiate oltre 100 sostanze naturali valutandone l’efficacia per la lotta ai parassiti del pero ni. Le molecole che hanno manifestato un’efficacia significativa rispetto alla inibizione della crescita dei fitopatogeni sono state studiate dall’Università di Bologna, che ha eseguito ulteriori e opportune prove in vitro focalizzate su Stemphylium vesicarium. Le molecole individuate I risultati di questa attività combinata hanno permesso di individuare in particolare tre molecole, lo juglone (estratto dal mallo di noce), il resveratrolo (estratto ad esempio dagli scarti della vite) e l’alfa-asarone (estratto ad esempio dal calamo aromatico, pianta La sostanza naturale che meglio è riuscita a controllare la maculatura bruna è stata lo juglone (estratto dal mallo di noce), infatti si ottiene già un’attività inibitoria dopo 3 giorni con una dose di 27,08 mg/L). comune e spontanea dei luoghi umidi di pianura) di specifico interesse che hanno manifestato particolare efficacia nel contenere lo sviluppo del fungo (tabella 2). Queste molecole hanno quindi inibito lo sviluppo del micelio spronando la ricerca verso ulteriori approfondimenti che, grazie alla raccolta di una serie di dati significativamente consistenti, potranno portare in futuro all’impiego di queste molecole nella difesa in pieno campo. Per ora quindi la possibilità di utilizzare molecole naturali nella lotta alla maculatura bruna rimane confinata all’interno dei laboratori di ricerca, ma altri interessanti e incoraggianti risultati sono stati raggiunti grazie alla sperimentazione condotta all’interno di Ager Innovapero. Quali le prospettive? Stemphylium vesicarium (agente causale della maculatura bruna) ha evidenziato resistenze ai dicarbossimidici, le sostanze attive che rappresentavano il cardine della difesa 56 Ma guardando al futuro, quali possono essere le prospettive? Secondo Marina Collina grazie a questo progetto, sono state aperte nuove strade per migliorare la gestione della difesa e contrastare il fenomeno della resistenza. Mentre per Gianni Sacchetti il progetto ha gettato le basi per pianificare una specifica e articolata attività di screening su matrici vegetali che permette di individuare estratti e molecole attive per costituire una banca dati delle molecole utilizzabili a scopi fitoiatrici nella lotta ai parassiti del pero, ma estendibile anche ad altre colture. Grazie al progetto si è quindi aper- L’Informatore Agrario • 21/2014 © 2014 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. ta la reale possibilità di utilizzare gli scarti vegetali come possibile fonte di molecole per la gestione della difesa fitosanitaria e che in un immediato futuro potrebbe tradursi come opportunità di recupero degli scarti e di integrazione di reddito per le aziende produttrici delle matrici vegetali. Gianni Sacchetti, Damiano Rossi Alessandro Grandini Antonella Spagnoletti, Irene Poppi Alessandra Guerrini, Riccardo Loberti Tecnopolo Terra&Acqua Dipartimento di scienze della vita e biotecnologie - Università di Ferrara Marina Collina, Alessandro Ciriani Agostino Brunelli Centro di fitofarmacia Dipartimento scienze agrarie Università di Bologna Ulteriori approfondimenti su questa ricerca sono pubblicati sul sito www.ager.innovapero.it, dove è possibile anche consultare i risultati delle dieci linee di ricerca attivate con il progetto Ager Innovapero e rese possibili grazie al finanziamento di tredici Fondazioni Bancarie www.progettoager.it Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: [email protected] www.informatoreagrario.it Edizioni L’Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d’Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest’opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. 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