ALIMENTAZIONE e DISTURBI ALIMENTARI Relatore: dott.ssa Chiara Gritti Quante volte ci siamo seduti a tavola spinti da un reale senso di fame? E quante altre, invece, lo abbiamo fatto solo perché attratti da un profumo gradevole o da un piatto invitante? A chi di noi non è mai capitato di gradire un cibo che rievoca un momento particolarmente piacevole e di rifiutarne uno che è, invece, associato ad un ricordo non troppo felice? Questo succede perché c’è uno stretto rapporto tra CIBO ed EMOZIONI PERCHE’ SI MANGIA? A una domanda così banale verranno date risposte differenti a seconda del posto e delle persone a cui ci rivolgiamo, ad esempio: In un paese povero ci risponderanno che si mangia per non morire, il cibo serve per vivere Nei paesi ricchi tutti sappiamo che senza mangiare moriremmo, ma ormai non ce ne curiamo quasi più, perciò… PERCHE’ SI MANGIA? Una persona sana mangia per ricevere NUTRIMENTO ed ENERGIA (bisogni nutrizionali) ma anche per PIACERE o per stare in COMPAGNIA (ruolo sociale). PERCHE’ SI MANGIA? I comportamenti alimentari sono stati negli ultimi anni influenzati da nuovi fattori sociali: - Nuovi stili di vita (es. mangiare spesso fuori) - Nuovi canoni estetici (magrezza come aspetto “vincente”) - Aumento dell’aspettativa di vita Questi ed altri fattori hanno contribuito all’insorgere di comportamenti alimentari scorretti e al fenomeno sociale dei disturbi del comportamento alimentare, cioè quando il rapporto col cibo diventa una malattia… I DISTURBI ALIMENTARI Sono disturbi caratterizzati da uno scorretto rapporto col cibo e col proprio corpo. Le persone che soffrono di questi disturbi si sentono grasse e brutte e quindi socialmente non accettabili. Questa condizione può influenzare fortemente la propria autostima. Il cibo diventa così un mezzo per comunicare DISAGIO e TRISTEZZA. PERCHE’ SI MANGIA? Coloro che soffrono di disturbi alimentari spesso mangiano per MODIFICARE la linea, per ridurre il DOLORE, lo STRESS, la RABBIA, la SOLITUDINE, la VERGOGNA… COSA CONTROLLA IL MANGIARE? • FAME: NECESSITA’ DI UN ORGANISMO AD ASSUMERE CIBO (regolata dal SNC dove si trovano il CENTRO della FAME e il CENTRO della SAZIETA’) • APPETITO: STIMOLO A RAGGIUNGERE IL PROPRIO APPAGAMENTO ATTRAVERSO L’ASSUNZIONE DI PARTICOLARI ALIMENTI FAME E APPETITO NON SONO SINONIMI. LA FAME E’ NATURALE – L’APPETITO E’ SOGGETTIVO LA FAME E’ UN’ESIGENZA – L’APPETITO UNA SCELTA COSA CONTROLLA IL MANGIARE? Per una persona sana il mangiare è regolato dalle sensazioni di fame, appetito e sazietà. La persona mangia quando è affamata e si ferma quando si sente sazia. COSA CONTROLLA IL MANGIARE? Le persone che soffrono di disturbi alimentari non conoscono i segnali di fame e sazietà, o non li ascoltano, mangiano per ragioni diverse da quelle della fame fisica, ad esempio se sono stanche, stressate o tristi. Soffrono per la difficile relazione che hanno con il cibo ma non riescono a cambiare il loro atteggiamento. COSA CONTROLLA IL MANGIARE? Una persona che soffre di disturbi alimentari non ha il controllo della fame perché non è in grado di collegare il suo bisogno nutrizionale alle sue sensazioni. Il mangiare è regolato attraverso una dieta e il calcolo delle calorie. QUANDO SI MANGIA? Una persona sana ha, generalmente, delle abitudini regolari. Solitamente consuma tre pasti al giorno e fa uno spuntino tra i pasti se si sente affamata. QUANDO SI MANGIA? Una persona che soffre di disturbi alimentari mangia irregolarmente e caoticamente, troppo o troppo poco. A volte salta il pasto, a volte diguna, a volte mangia troppo e a volte segue una dieta. QUALI SONO LE CAUSE DEI DISTURBI ALIMENTARI? Non esiste una causa unica, ma una serie di FATTORI DI RISCHIO che possono combinarsi tra di loro per favorirne la comparsa. La presenza di un fattore di rischio NON E’ la CAUSA della malattia, ma aumenta la probabilità di ammalarsi. FATTORI SOCIO-CULTURALI L’ambiente socio-culturale influenza convinzioni e comportamenti, assumendo un ruolo importante nell’origine di disturbi alimentari ed obesità. FATTORI SOCIO-CULTURALI - idealizzazione della magrezza; - pregiudizi nei confronti dell’obesità; - attenzione sproporzionata all’apparenza; - enorme disponibilità di cibo PRESSIONE VERSO LA MAGREZZA Il mito della magrezza è molto radicato nelle società occidentali ed è legato all’immagine della piena realizzazione personale. Viene promossa l’idea della magrezza come valore distintivo, in grado di ridurre le insicurezze tipiche dell’adolescenza. CONSEGUENZA … insoddisfazione per il proprio corpo CONSEGUENZA … estrema diffusione di pratiche dietetiche ATTENZIONE ALL’APPARENZA Sul mercato sono oggi facilmente reperibili un gran numero di riviste per adolescenti che pubblicano in ogni numero decine di pagine dedicate ad aspetto e forma fisica (consigli per diete dimagranti, cosa fare per migliorare la propria immagine…). INOLTRE… …se, classicamente, il settore era indirizzato ad un pubblico femminile, ora ci si rivolge anche agli uomini, diffondendo la cultura del fitness, della dieta, della perdita di peso a tutti i costi. … pensiamo anche a quante pubblicità televisive di prodotti alimentari giornalmente ci passano un unico messaggio: MAGRO E’ BENE – GRASSO E’ MALE dall’altro lato ci vengono però di continuo proposti alimenti gustosi ed elaborati COSA SONO I DISTURBI ALIMENTARI I soggetti che soffrono di disturbi alimentari vedono in maniera alterata il proprio corpo o parti di esso. La percezione di un’immagine di sé grossa e sgradevole è così intensa che questi soggetti la credono reale e dunque fanno il possibile per migliorarla. Gli stereotipi di bellezza si rivelano “trappole” per questi soggetti che si trovano imprigionati nel conflitto ALIMENTAZIONE/FORMA FISICA L’insoddisfazione per il proprio corpo spinge così a scelte estreme di controllo del peso (diete restrittive, digiuno, vomito, esagerata attività fisica…) che possono scatenare il disturbo in soggetti predisposti. PERCHE’ L’ADOLESCENZA? L’adolescenza è un’età critica, in cui si vivono cambiamenti importanti che rendono insicuri. A causa di questa insicurezza si assumono come modelli da imitare i divi del cinema e della moda. In questo periodo è difficile accettare il proprio corpo che sta cambiando e si è molto sensibili ai commenti relativi al proprio corpo da parte di chi ci circonda (familiari, coetanei…). PERCHE’ L’ADOLESCENZA? E’ facile quindi sviluppare una grande preoccupazione per il proprio peso e l’aspetto fisico e iniziare una dieta… La dieta da sola non basta a far nascere il problema… Altri eventi però possono far “precipitare” la situazione: un lutto, una delusione amorosa, difficili rapporti familiari… QUALI SONO I DISTURBI ALIMENTARI? ANORESSIA, caratterizzata da: - forte diminuzione di peso; - scomparsa delle mestruazioni; - estrema paura di ingrassare; - percezione errata del proprio corpo (ci si vede sempre grassi, anche se si è magrissimi) QUALI SONO I DISTURBI ALIMENTARI? BULIMIA, caratterizzata da: - tante abbuffate; - per rimediare alle abbuffate: vomito, lassativi, attività fisica eccessiva; - grande preoccupazione per il peso e l’aspetto fisico; - il peso non scende a valori bassi LA DIETA Le persone che soffrono di un disturbo alimentare hanno una grande preoccupazione per il proprio peso, quindi seguono delle diete rigide per dimagrire. Saltano i pasti e diminuiscono progressivamente il cibo da mangiare. Queste persone quando iniziano a dimagrire sono felicissime, si sentono più sicure e, spesso, i commenti positivi dall’esterno inducono a continuare la dieta… LA DIETA …con il passare del tempo però la ragazza pensa solamente al cibo, tutto diventa cibo… così inizia a contare le calorie, mangia lentamente e taglia il cibo in piccoli pezzi, nasconde il cibo e compare una paura terribile di ingrassare. Alla lunga non riesce più a concentrarsi e a riposare. CONSEGUENZE… I disturbi del comportamento alimentare causano anche seri problemi alla salute: grave disidratazione, danni ai denti e alla pelle, fratture spontanee alle ossa, anemia. L’OBESITA’ Anche l‘obesità è un disturbo dell’alimentazione: è una condizione caratterizzata da un eccesso di grasso corporeo ed è in notevole aumento tra bambini e adolescenti. Spesso i bambini in sovrappeso non mangiano quantità enormi di cibo, ma hanno un regime alimentare scorretto.. OBESITA’ • • • • • Troppe proteine, zuccheri e grassi Pochi carboidrati complessi e fibre Vita sedentaria Saltano la colazione Consumano doppie razioni di primo o secondo OBESITA’ I soggetti obesi spesso soffrono di un disagio psicologico: non si sentono accettati e spesso diventano il “bersaglio” dei compagni con conseguente perdita di autostima. PRINCIPALI ERRORI ALIMENTARI DEGLI ADOLESCENTI • • • • • • • • Prima colazione assente; Spuntino mattutino troppo abbondante; Pranzo scarso e frettoloso; Cena abbondante; Spuntino dopo cena; Abuso di bibite e prodotti confezionati; Tendenza a mangiare davanti alla tv e per noia; Eccesso di proteine animali, grassi saturi, zuccheri e sodio; • Carenti carboidrati complessi, fibre e minerali DIETA BILANCIATA 13% 27% 60% PROTEINE LIPIDI CARBOIDRATI QUANTI PASTI E QUANTA ENERGIA? 15% 35% 5% 5% 40% COLAZIONE SPUNTINO PRANZO MERENDA CENA QUALI BUONE ABITUDINI? • Seguire un’alimentazione equilibrata (PIRAMIDE ALIMENTARE) • Abitudine al movimento spontaneo e/o praticare uno sport • Non passare ore seduto davanti alla tv o al computer Impariamo ad apprezzare ciò che si mangia e seguire una corretta alimentazione, concedendosi anche, ogni tanto, degli sgarri! Impariamo a non valutarci in base al peso e ad aumentare la fiducia in noi stessi. Distinguiamo ciò che è importante per NOI da ciò che è importante per gli ALTRI. ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA? SEMPLICE! PER UNA SANA PRIMA COLAZIONE SCEGLI: QUANTA ATTIVITA’ FISICA? CONSIGLI PER LA MERENDA Scegli lo snack con intelligenza: • Se utilizzi prodotti confezionati scegli quelli che espongono la tabella nutrizionale e controlla i grassi • Accompagna gli snack con acqua ed evita le bibite • Dai preferenza agli snack che forniscono anche proteine, sali minerali o fibre • Evita di consumare lo spuntino davanti alla tv OCCHIO AGLI INGANNI! E’ importante riconoscere che la televisione spesso ci invia messaggi sbagliati. Impariamo a sviluppare atteggiamenti critici nei confronti di questi messaggi!