INSEGNARE O FAR
APPRENDERE?
RAGIONI ED ESPERIENZE PER
UNA DIDATTICA
LABORATORIALE
“Sapere, e non fare affatto uso di ciò che si sa,
è peggio che ignorare” (Alain, 1932)
Paolo Corbucci - USR Veneto
RAGIONI PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
PARTIAMO DA UNA SITUAZIONE REALE:
IL MOMENTO DEGLI SCRUTINI




INSUCCESSI E RISULTATI SCARSI
CONDOTTA E RELAZIONE SCUOLA-STUDENTI
FRUSTRAZIONE E SENSO DI FALLIMENTO
IL PROBLEMA NON E’ SOLO DELLO STUDENTE, CHE NON VUOLE
STUDIARE O PARTECIPARE
 SENZA STUDENTI MOTIVATI E’ SEMPRE PIU’ DIFFICILE IL LAVORO
NELLE/CON LE CLASSI
CHE FARE ALLORA?
 RICERCARE ALTRE METODOLOGIE, ALTRE VIE
 NIENTE DI NUOVO MA…ESEMPI SEMPLICI E CONCRETI PER LA
PRATICA QUOTIDIANA
 COINVOLGIMENTO E “ALLEANZA” TRA DOCENTI E STUDENTE
 UNA DIDATTICA DI TIPO LABORATORIALE
RAGIONI PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
LA DIDATTICA LABORATORIALE RIGUARDA ANCHE
LA RELAZIONE E LA COMUNICAZIONE CON LO STUDENTE:
 NON TRASMETTERE PREGIUDIZI NEGATIVI VERSO LA PERSONA E VERSO I
RISULTATI ATTESI
 PROMUOVERE AUTOSTIMA
 SAPER ASCOLTARE
 STABILIRE UNA RELAZIONE DI RECIPROCA FIDUCIA
 RICONOSCERE LE RICHIESTE IMPLICITE
 APPREZZARE L’IDENTITA’ DELL’ALTRO
 USARE ANCHE LE EMOZIONI PER MOTIVARE, LEGGERE GLI APPELLI…
….AFFINCHE’ L’INSEGNANTE SIA PERCEPITO COME UNA
FIGURA “SIGNIFICATIVA”




CHE PROPONE ORIZZONTI DOTATI DI SENSO
SVILUPPA LE POTENZIALITA’
PROMETTE DI NON ESSERE ALTER RISPETTO ALLO STUDENTE
AIUTA LA COSTRUZIONE DEL “SE’” E DEL SUO FUTURO
RAGIONI PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
•
NELLA DIDATTICA LABORATORIALE OLTRE ALL’INSEGNANTE SIGNIFICATIVO
CONTA ANCHE IL CONSIGLIO DI CLASSE SIGNIFICATIVO
•
IL PERCORSO LABORATORIALE PROGETTATO, SVOLTO E VERIFICATO INSIEME
DAI DOCENTI DEL CDC PRODUCE UN VALORE AGGIUNTO:
 MOTIVAZIONE, PERCHE’ LO STUDENTE SI SENTE AL CENTRO DI UN INTERESSE
 SUPERAMENTO DEI CONFINI TRA DISCIPLINE
 DIMOSTRA CHE C’E’ UN PROGETTO COMUNE CHE HA COME PROTAGONISTA LO
STUDENTE IN UN DISEGNO TRACCIATO PROPRIO PER LUI
 LAVORO IN TEAM COME NELLE MODERNE FORME DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
 CREA UN AMBIENTE DI APPRENDIMENTO (Regolamento di Riordino dell’istruzione tecnica,
art. 5 punto 2.e) DOVE:








SI AGISCE PER COSTRUIRE
SI ESPLORA E SI FANNO IPOTESI
SI INTERPRETANO I RISULTATI
SI IMPARA A IMPARARE
SI DIVENTA CONSAPEVOLI DELLE CONOSCENZE E ABILITA’ NECESSARIE
FA CRESCERE DESIDERIO, CURIOSITA’
ALLO STUDENTE SI ASSEGNANO COMPITI E RESPONSABILITA’ OPERATIVE
NASCONO PRODOTTI FINALI
RAGIONI PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
COSA CAMBIA ANCORA CON LA DIDATTICA LABORATORIALE






CONSAPEVOLEZZA DI COSA SI FA E PERCHE’ SI FA
IL RUOLO DELLE DISCIPLINE RISPETTO ALLA DIDATTICA TRADIZIONALE
IL “PRODOTTO FINALE”
LA NUOVA AUTOREVOLEZZA DEI DOCENTI
IL RISULTATO ATTESO: LA TESTA BEN FATTA DELLO STUDENTE
IL “B.I.L.” NELLA CLASSE
COSA SERVE PER INIZIARE
 NON LASCIARE SOLI I DOCENTI
 L’ONESTA CONSAPEVOLEZZA DEI PROBLEMI
 GLI SVANTAGGI = I VANTAGGI
 LA FORMAZIONE DEI DOCENTI
 IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
 IMPEGNI CONDIVISI NEL POF
ESPERIENZE PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
• Quattro semplici esperienze riconducibili alla didattica
laboratoriale realizzate nella Scuola:




il rapporto tra Scuola e Territorio: il curricolo locale
il ruolo di studenti-autori: un libro sulla Costituzione
il ruolo di studenti-autori: la Voce dei giovani
la Simulazione d’impresa nella Riforma
UN PROGETTO PER IL
CURRICOLO LOCALE
“VALORIZZAZIONE DELL’IDENTITÁ DEL BASSO PIAVE”
L’AVVIO DEL PROGETTO
 UN’ESIGENZA REALE DEL TERRITORIO
 LE CONOSCENZE, ABILITA’ E COMPETENZE CURRICOLARI APPLICATE IN
UN’ESPERIENZA DIDATTICA LABORATORIALE
 LE RISORSE DEL TERRITORIO
 IL LABORATORIO E’ LO STESSO TERRITORIO
ESPERIENZE PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
COSA HANNO FATTO GLI STUDENTI:
 RICERCA, COMPITI ASSEGNATI, PRODOTTI, COMUNICAZIONE
 RISPETTO AL TERRITORIO:
 RISCOPRIRE – RECUPERARE - VALORIZZARE
 RISPETTO AGLI OBIETTIVI FORMATIVI:
 SVILUPPARE COMPETENZE E CONSAPEVOLEZZA
 IMPARARE A IMPARARE
COME:
 BREVI LEZIONI FRONTALI, INCONTRI CON ESPERTI, COMUNICAZIONE E
CONTATTI ESTERNI
 RICERCA, ANALISI E CONFRONTO DI DOCUMENTI E FONTI STORICHE,
INTERVISTE SUL TERRITORIO
 IDEAZIONE, CREAZIONE, TRADUZIONE DELLE BROCHURE
 USO DELLE T.I.C.
 ORGANIZZAZIONE DEL CONVEGNO PUBBLICO
I PRODOTTI FINALI REALIZZATI:
 14 BROCHURE MONOGRAFICHE TRADOTTE IN LINGUE STRANIERE
 UN CONVEGNO DI STUDI PER IL MERCATO REALE
 UNO STAND IN UNA FIERA INTERNAZIONALE DEL TURISMO
ESPERIENZE PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
• LA METODOLOGIA LABORATORIALE:
 RUOLO ATTIVO DEGLI STUDENTI
 RICERCA E COOPERAZIONE TRA PARI E CON I DOCENTI
 ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DI TERZI
 LAVORO IN TEAM
 COSTRUZIONE OLTRE CHE TRASMISSIONE DEL SAPERE
 LEGAME TRA ATTIVITÀ SVOLTA E REALTÀ
 ASSEGNAZIONE DI COMPITI
 INDIVIDUAZIONE DI PIÙ PRODOTTI FINALI
 CREAZIONE DELLA MOTIVAZIONE E DEL DESIDERIO DI
RAGGIUNGERE IL RISULTATO
 MOBILITAZIONE DI CONOSCENZE, CONTENUTI E ABILITÀ DI
DISCIPLINE DIVERSE
 L’OBIETTIVO DELLA PADRONANZA E DELLE COMPETENZE
ESPERIENZE PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
IL RUOLO DEL TERRITORIO
 LA MOTIVAZIONE REALE ALL’INIZIO
 GLI ATTORI DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
 I DESTINATARI DEI PRODOTTI FINALI
MOTIVAZIONE
 UN BISOGNO REALE DELL’ECONOMIA E DELLA CULTURA LOCALE
 LOCALE E “GLOCALE”
GLI ATTORI NEL TERRITORIO





G.R.I.L. BASSO PIAVE
REGIONE VENETO
COMUNE DI SAN DONA’ DI PIAVE
PROVINCIA DI VENEZIA
MAZZANTI EDITORI,VENEZIA
DESTINATARI DEI PRODOTTI





PRO LOCO
FEDERALBERGHI
CONFCOMMERCIO
AGENZIE TURISTICHE
ASSESSORATI AL TURISMO
RAGIONI ED ESPERIENZE PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
CONCLUSIONI




NON CI SONO MODELLI PREDEFINITI DI DIDATTICA LABORATORIALE
D.L. NON SOLO NEI LABORATORI COME LUOGHI FISICI
D.L. NON SOLO NEI PROGETTI DI INDIRIZZO
GRADUALMENTE UNA MODALITÀ ORDINARIA DEL “FARE SCUOLA”,
NEI CURRICOLI
…PER CONTRASTARE





INSUCCESSO
SCARSO RENDIMENTO
NOIA
SCOLLAMENTO TRA SCUOLA E ADOLESCENTI
DISTANZA TRA SCUOLA E REALTÀ
INFINE…
 PER RISPONDERE ALLA FRUSTRAZIONE DI QUEI CONSIGLI DI
CLASSI DA CUI SIAMO PARTITI
RAGIONI ED ESPERIENZE PER UNA DIDATTICA LABORATORIALE
“Ancor meno ci si accorge che da oltre mezzo secolo i
bambini, i ragazzi e i giovani vengono obbligati a
starsene seduti, tra scuola e compiti, circa otto ore al
giorno, e che, alla fine dei loro corsi di studi, a qualsiasi
domanda culturale, il loro sguardo vaga smarrito o si
esprime in un “boh!”.
Chi rifiuterebbe di avere ogni giorno più tempo per “fare”
finalmente ciò che desidera, o per ampliare e gestire il
proprio territorio di conoscenza o di amore?”
(Silvano Agosti, "Lettere Dalla Kirghisia“, 2004)
Scarica

Ragioni ed esperienze per una didattica laboratoriale