Indice
1. Guadagna con le Idee. .......................................................................................... 7
1.1.
Proponi la tua idea. .......................................................................................................... 10
1.2.
Promuovi l’idea di un altro. ............................................................................................ 11
1.3.
Acquista un utente. .......................................................................................................... 12
1.4.
Quanto costa un utente. ................................................................................................... 19
1.5.
Double Your Money. ........................................................................................................ 22
1.6.
Dalle Idee ai risultati. ....................................................................................................... 24
2. Dillo a tutto il mondo. ......................................................................................... 27
2.1.
Marketing online low cost ............................................................................................... 31
2.2.
Non vendere regala .......................................................................................................... 33
3. La pecora nera. ................................................................................................... 34
3.1.
Osserva, copia, fatto. ........................................................................................................ 35
3.2.
Essere i primi .................................................................................................................... 35
4. Non tenere la lingua in bocca. ........................................................................... 37
5. Quanto vale un utente? ...................................................................................... 39
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5.1.
Lo chiediamo al Dott. Commercialista Massimo Tonci................................................ 39
6. Cos’è il CrowdFunding? .................................................................................... 44
6.1.
Il CrowdFunding: un ottimo strumento, ancora poco conosciuto............................... 44
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Guarda il Video
http://www.ideasincubator.ch/guadagna-con-le-idee
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Introduzione.
Ho iniziato ad operare in Borsa nel lontano 1997.
I più mi conoscono come trader e come formatore.
In questo eBook approfondirò gli aspetti della mia carriera da investitore.
Amo quello che faccio e credo in quello che faccio.
Questa combinazione di due elementi mi ha sempre aiutato ad arrivare sino in
fondo, senza mai fermarmi, per raggiungere gli obiettivi senza guardare indietro.
Il mio più grande talento?
Trovare sempre un modo per arrivare al risultato.
Si dice che un buon progetto debba avere un solido Business Plan, pianificato in
ogni suo minimo dettaglio.
Vero.
Ma il risultato non si ottiene mai nello stesso modo con cui lo si è pianificato.
Pete chiama questo fenomeno “Attrito del Reale”.
Pete è un professionista che lavora nel mondo del cinema ed ha lavorato alla regia
del film per la TV, “4 padri single”, prodotto da Gabriele Muccino.
Si è occupato di gestire fondi Hedge che investono nella selezione e produzione di
film.
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Ho conosciuto Pete ad uno dei miei corsi a Roma ed è una persona che mi ha
affascinato molto.
Il mondo del Business si può dire che funzioni allo stesso modo.
Per fare impresa, oggi più che mai, è necessario avere competenze trasversali.
Dalla conoscenza del marketing e del settore commerciale a quello amministrativo,
legale e fiscale. Rimanere al passo con i tempi è fondamentale ma non basta, serve
sempre essere un passo avanti agli altri nella visione del business.
Ecco cosa amo del ruolo di investitore.
Negli ultimi anni ho scelto diversi progetti nel settore del trading online su cui
investire.
Ho selezionato progetti di formazione attraverso la selezione di trader di elevata
professionalità.
Ho seguito la realizzazione di software per la previsione e l’analisi dei mercati.
Ho ideato e progettato la realizzazione di piattaforme di “Social Trading”.
Tutti questi progetti hanno una serie di elementi comuni:
l’appartenenza ad una nicchia di mercato, ovvero il trading online;
la presenza sul web;
la generazione di utenti che si registrano ai siti popolando il database utenti;
In questo eBook analizzeremo come creare valore e profitto attraverso un’idea.
Scopriremo che l’elemento chiave su cui concentrarsi per creare valore è
certamente l’utente.
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Vedremo quanto “vale” un utente e, per la prima volta al mondo, ti offriremo la
possibilità di “acquistare un utente”!
Esatto! “Acquistare un utente”!
In questo modo potrai partecipare ai profitti derivanti da idee e progetti sul web che
altri hanno realizzato e veicolato con successo.
Scopri come guadagnare dalle idee ed “acquistare un utente” nel corso di questa
avvincente lettura e partecipa per primo a questa innovativa opportunità mia vista
prima.
Maxx Mereghetti.
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1.
Guadagna con le Idee.
Non siamo tutti nati per diventare Steve Jobs, ma spesso serve molto meno per
creare un progetto ed iniziare a guadagnare soldi.
Credo che avere un’idea e portarla a termine con successo possa essere il risultato
dell’applicazione di un “metodo”.
Ecco cosa ho pensato dopo avere lanciato e finanziato una serie di progetti web.
Per questo motivo abbiamo pensato alla creazione di Ideas Incubator SA.
La compagnia è un “incubatore di idee”, ma cosa significa “incubatore”?
Se leggiamo Wikipedia scopriamo che:
“L'incubatore aziendale o, in lingua inglese, business incubator, è un programma
progettato per accelerare lo sviluppo di imprese, attraverso una serie di risorse di
sostegno alle imprese e servizi, sviluppate e orchestrate dall'incubator management
ed offerte sia tramite l'incubator che attraverso la sua rete di contatti. Gli incubatori
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variano nel modo in cui forniscono i loro servizi, nella loro struttura organizzativa, e
nel tipo di clienti che servono. Il positivo completamento di un programma di
business incubation aumenta la probabilità che una start-up rimanga in attività per il
lungo termine.”
Una volta compreso il concetto di “incubatore” possiamo facilmente capire perché
ho voluto fortemente questa compagnia.
La società seleziona e lancia modelli di business, o start-up a partire dalla semplice
idea.
Ci vuole coraggio, ci vuole conoscenza, ci vogliono mezzi e risorse finanziarie per
far decollare un progetto.
Dopo anni di esperienza maturati nel settore del trading online, possiamo dire oggi
di avere le competenze necessarie per farlo.
Le risorse finanziarie spesso non sono sufficienti per vedere decollare un progetto e
spesso è proprio questo a farlo naufragare.
In molti casi si ricorre al mondo dei finanziamenti; il primo effetto che si ottiene è il
costo dovuto al pagamento degli interessi alla banca.
Le banche, inoltre, non finanziano il business plan o le idee, ma le persone che
hanno capacità di credito.
Quindi nessuna banca investe nella tua idea, o nel tuo business plan, se questo
non risulta ancora maturo e se la società non ha uno storico credibile, attraverso un
bilancio di almeno tre anni.
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E’ come quando leggi un annuncio di ricerca di personale specializzato con 10 anni
di esperienza e tu ti sei appena diplomato.
Non hai speranze di poter rappresentare il candidato ideale.
Noi scegliamo i progetti e interveniamo nelle prime fasi, quando è “pericoloso”
finanziare per le banche e quando serve un management di esperienza per fare i
primi passi secondo “metodo”.
Ciò è necessario per non commettere i classici errori che fanno perdere tempo e
soldi, e fanno fallire le idee e le imprese nei primi anni di vita.
Ideas Incubator SA ha scelto di fare questo per vocazione. Ha deciso di destinare
tecnologia, esperienza di management, conoscenza del settore del trading online,
competenze di marketing e commerciali ad idee considerate potenzialmente
vincenti.
Tutto questo non basta senza un buon piano di marketing, il quale prevede la
definizione di un budget e quindi di risorse finanziarie.
Ideas Incubator SA dispone anche di mezzi finanziari propri, per investire in progetti
ed idee, attraverso piani di marketing e visibilità mirati nel tempo.
Ecco in breve cos’è un “incubatore di idee”, secondo il punto di vista del
management della società, che di nome e di fatto incarna tale concetto.
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1.1. Proponi la tua idea.
Abbiamo selezionato una serie di progetti web, seguendo la varie fasi di start-up.
Puoi dare un’occhiata ai nostri progetti direttamente dal nostro sito web:
http://www.ideasincubator.ch/progetti
Ognuno dei progetti ha un KEY MAN di riferimento a cui affidiamo l'idea da
sviluppare.
Chi è il KEY MAN?
E’ l’elemento chiave del progetto, ovvero la persona che ha proposto l’idea e che
seguirà il progetto nel suo sviluppo.
Ciò che richiediamo al KEY MAN, è di possedere una conoscenza specifica e di
elevato livello nell’ambito dell’ idea che propone .
E’ fondamentale scegliere l’idea giusta ed associarla alla persona giusta.
Non muoviamo un passo se non siamo convinti di questo.
La persona di riferimento del progetto, il KEY MAN, vale tanto quanto la bontà
dell’idea, soprattutto se l’idea non rappresenta un’ innovazione, ma qualcosa di già
esistente sul mercato, come accade per la maggior parte dei progetti che
realizziamo.
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1.2. Promuovi l’idea di un altro.
No idea, no party !
Nulla di tutto ciò. Se non hai un’idea su cui Ideas Incubator SA possa investire,
aiutandoti a svilupparla, puoi guadagnare dalle idee di altri.
Se vuoi partecipare al successo di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, puoi
diventare socio della sua compagnia, comprando le azioni di Facebook. In questo
modo parteciperai alla crescita del loro valore in borsa e incasserai eventuali
dividendi distribuiti dalla società trimestralmente.
Se hai fiducia nella leadership di Mark Zuckerberg e nella sua visione nel mondo
dei Social Network, diventare suo socio è un ottimo modo di partecipare al suo
successo.
Pensa se tu fossi diventato suo socio prima che Facebook fosse quotata in borsa,
magari quando era semplicemente l’idea di uno studente ad Harvard.
Mark Zuckerberg co-fondò il sito di social networking, Facebook, con Eduardo
Saverin e con l'aiuto del collega specializzato in informatica, Andrew McCollum,
insieme ai compagni di stanza Dustin Moskovitz e Chris Hughes.
Forse i suoi due compagni di stanza non avevano la visione di Mark Zuckerberg,
ma hanno sicuramente partecipato in modo strepitoso al successo dell’idea di un
altro. Mark Zuckerberg conobbe Peter Thiel che investì nella compagnia.
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Il 21 luglio 2010 Zuckerberg annunciò che la compagnia aveva raggiunto i 500
milioni di utenti.
Nel 2008 la rivista statunitense Forbes ha nominato Mark Zuckerberg, "Il più
giovane miliardario al mondo", con un patrimonio netto di 16,8 miliardi di dollari.
1.3. Acquista un utente.
Nel mondo ogni giorno si eseguono transazioni di qualsiasi natura che sono
notoriamente ritenute un “buon investimento”.
Si comprano e si vendono immobili, opere d’arte, oggetti antichi, oro, e qualsiasi
altro bene, attraverso il quale si possa scommettere su una possibile rivalutazione.
Ci sono i cosiddetti “beni rifugio” come oro e arte, gli investimenti immobiliari che
sono da ritenersi fra i più liquidi, fino ad arrivare agli oggetti rari ed alle collezioni
che hanno acquirenti più sofisticati e legati al piacere del possesso.
Ideas Incubator SA ti propone la possibilità di “acquistare un utente”!
Non ho mai visto da nessuna parte al mondo, la possibilità di “acquistare un
utente”. Ci sono società quotate in borsa, dalle dimensioni stratosferiche, che
devono il loro valore al loro numero di utenti.
Questo significa che chi trova un utente, trova un tesoro!
L’immagine che segue, mostra il valore per utente delle principali compagnie
presenti nel web e quotate in borsa.
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Si va dagli 83$ per un utente di YouTube, ai 116$ per un utente Facebook, per poi
salire ai 200$ per un utente Google.
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Guarda il Video
http://www.ideasincubator.ch/quanto-vale-un-utente-web-di-un-social
Cosa fa un utente per valere così tanto e come si fa a calcolarne il valore?
Tutto questo sarà approfondito nel seguito di questo eBook; quello che si capisce
bene sin d’ora è che “comprare utenti” è un investimento redditizio.
Qui in Ideas Incubator lo abbiamo capito molto bene.
Per questo motivo investiamo ingenti somme di denaro nella ricerca ed
acquisizione di utenti nel mondo del web.
Lo facciamo in tutto il mondo, in oltre 20 paesi.
Ma come si “compra un utente” nel mondo del web?
Anzitutto bisogna dire che “comprare un utente” è una espressione che non
significa comprare un individuo, come è ovvio immaginare.
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Quindi, con questa espressione, che è una definizione che ho ideato per spiegare il
concetto in modo semplice, acquisto la “registrazione” dell’utente ad uno specifico
sito web.
Quando si parla di utenti nel mondo del web, si fa evidentemente riferimento al
profilo di persone che hanno una vera identità.
Quindi parleremo di nome e cognome, indirizzo e-mail, numero di telefono,
descrizione del profilo, abitudini, informazioni personali.
Tutto dipende da quante informazioni chiediamo all’utente e quante informazioni
l’utente è interessato a rilasciare.
Su Facebook le persone lasciano moltissimi dati personali, in quanto lo utilizzano
per dare una descrizione di sé alle persone a cui vogliono presentarsi e con le quali
desiderano “stringere un’ amicizia” virtuale.
E’ pur vero che esistono i profili cosiddetti “fake” ovvero falsi, e non è sempre
possibile riconoscerli ed eliminarli, ma sono una percentuale minima rispetto al
totale.
Perché un utente offre i propri dati e quando si può dire di essere diventati
“proprietari di un utente”?
A questa domanda sai sicuramente rispondere meglio di me.
Ti sei mai iscritto a Facebook?
Hai mai aperto una casella di posta e-mail?
Hai mai effettuato un acquisto online?
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Se hai risposto “sì” ad almeno una di queste tre domande, sei consapevole del
motivo che ti ha spinto a fare quella determinata azione.
Potremmo riassumere il tutto dicendo che ne hai ricevuto un servizio in cambio.
Perché tutto questo accada serve quindi avere un prodotto, o servizio interessante
da offrire ad un pubblico di riferimento interessato.
In questa trattazione stiamo facendo riferimento a Facebook molto spesso.
Forse potresti non essere interessato ad avere un profilo su Facebook e magari lo
ritieni invasivo ed inutile.
Facciamo un altro esempio.
Probabilmente però utilizzi una casella di posta e-mail per lavoro, o per le
comunicazioni personali.
Magari ti interessa viaggiare e hai visitato di recente un sito di viaggi per conoscere
le sue offerte , decidendo poi di acquistare, effettuando la famosa “registrazione sul
sito”.
Da questo momento in poi diremo che sei “diventato un utente” di quel
determinato sito web.
Da questo momento quel sito web ha ottenuto le tue generalità, la tua privacy, oltre
al valore del tuo acquisto.
Tutto questo costituisce un valore tangibile di quel sito e della società che lo
possiede.
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Questo è il motivo che spinge Ideas Incubator ad essere alla continua ricerca di
idee intelligenti ed innovative, investendo soldi e risorse per amplificare gli sforzi di
chi ha avuto l’idea e cooperando allo sviluppo della stessa.
Ideas Incubator promuove i servizi realizzati e, facendo ciò, ne ottiene
principalmente due vantaggi:
il primo e quello più immediato, è il profitto in termini economici;
il secondo ed il più importante nel tempo, è l’acquisizione di utenti.
Ideas incubator ricerca inoltre due tipologie di persone:
Persone che abbiano idee interessanti, ovvero quelli da noi denominati KEY MAN e
persone che non possiedano idee da proporre, ma che siano interessate ad
“acquistare utenti” nel mondo del web. Questo è possibile grazie alla capacità di
Ideas Incubator di individuare, realizzare e diffondere le idee nel web, rendendole
servizi di eccellenza.
Perché dovresti “acquistare un utente”, attraverso Ideas Incubator?
Il motivo è molto semplice: da quel momento in poi diverresti il titolare di una
percentuale dei profitti generati da quell’utente … Per sempre!!!
Ideas Incubator mette a disposizione idee, progetti, siti web, strutture e personale
perché il tuo utente possa generare un valore per te.
Tu sei il titolare di una percentuale dei profitti per sempre. Non ci sono limiti di
tempo quindi, sino a che l’utente deciderà di spendere, acquistando i servizi offerti
da Ideas Incubator tu potrai incassare una percentuale dei suoi acquisti.
Ma i vantaggi non finiscono qui!
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Non ci sono infatti limiti al numero di utenti che potrai acquistare.
Potrai iniziare con 10-20, 0 100 utenti e salire a 200-500 o 1000 utenti nel tempo,
costruendo in questo modo la tua rendita passiva mensile.
Ovviamente un utente può acquistare una sola volta o più volte nel corso dell’anno,
oppure può decidere di abbonarsi ad un servizio e pagarlo mensilmente per 12-24,
o 36 mesi.
Ricorda!
Tu sarai il titolare di una percentuale dei profitti generati dai tuoi utenti, per tutta la
vita!
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Guarda il Video
http://www.ideasincubator.ch/acquista-un-utente-web-crea-una-renditapassiva
1.4. Quanto costa un utente.
Per trovare ed “acquistare utenti” interessati ai nostri prodotti e servizi si utilizzano
le campagne pubblicitarie.
Ideas Incubator si avvale di un team specializzato per il dimensionamento del
budget e la realizzazione di campagne pubblicitarie mirate nel mondo del web.
Non solo! Ideas Incubator possiede dei modelli di marketing, concepiti dal suo staff
tecnico, in grado di raggiungere utenti ad un costo pari fino ad un decimo dei costi
medi di mercato.
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Ci sono molti modi di fare marketing e li vedremo nel seguito di questo eBook.
I player principali sono Google, Facebook, YouTube ed i siti di settore specifici che
offrono contratti ed offerte su misura.
Il fine ultimo è sempre quello di veicolare un messaggio, attraverso invio di e-mail, o
messaggi pubblicitari di testo e immagini (chiamati banner) per attrarre gli utenti a
visitatore il proprio sito web e fare in modo che si registrino.
Il costo della campagna, suddiviso per il numero degli utenti generati dalla
campagna stessa, può essere definito il “costo per utente”.
Quindi se dimensiono un budget di 1000 euro ed alla fine della campagna ottengo
20 utenti, potrò dire che il costo per utente sarà di 50 euro.
Ovvio che minore sarà il costo dell’utente, maggiore sarà la mia redditività per
utente.
Prima di realizzare un profitto dal singolo utente, sarà necessario pagare i costi
sostenuti per l’acquisizione dell’utente.
Se acquisto un utente a 50 euro avrò speso bene o male i miei soldi?
La prima domanda da porsi è se l’utente è interessato o meno ai nostri prodotti e
quindi se, in gergo tecnico, è un utente Target!
Prima di tutto quindi è importante concentrarsi sul valore e la qualità dell’utente e
quindi sul Target, subito dopo sul costo dell’utente.
Possiamo dire che il costo per utente varia moltissimo a seconda della tipologia di
campagna del settore di riferimento e dell’esperienza di chi fa marketing.
Mediamente si può dire che si va dai 7 ai 100 euro per utente.
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La differenza varia tantissimo e soprattutto i costi di acquisizione per utente sono
destinati a salire nel tempo, poiché tutti i principali player di riferimento citati in
precedenza, offrono le proprie campagne pubblicitarie, attraverso un modello simile
a quello delle “aste”.
Quindi maggiore è la cifra offerta da chi vuole fare un investimento pubblicitario e
migliore sarà la sua visibilità nel web.
Tutto questo tende ad aumentare i costi di acquisizione degli utenti nel tempo.
Possiamo dire che nel nostro settore, i costi di acquisizione utente, sono più che
raddoppiati negli ultimi 24 mesi.
Grazie alla concorrenza ed al valore del settore specifico, il costo per utente
aumenta attraverso la legge naturale della domanda e dell’offerta.
E’ ovvio che se il costo per utente sale, è grazie al valore che l’utente rappresenta.
Nessuna società, destinata a fare utili nel tempo, sarebbe disposta a pagare un
utente più di quello che un utente sarebbe in grado di generare in termini di profitti.
Ideas Incubator ti offre la possibilità di “acquistare” i suoi utenti e di guadagnare una
percentuale sui profitti generati a vita dagli utenti.
Un’ opportunità unica al mondo nel suo genere!
Attraverso questo sistema unico potrai partecipare anche tu ai profitti nel mondo del
web in modo imprenditoriale, creando una rendita passiva che non dipende dal tuo
tempo; potrai far lavorare il tuo denaro per te, partendo da somme assolutamente
accessibili.
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1.5. Double Your Money.
Double your money è una frase di forte impatto in lingua inglese che letteralmente
significa “raddoppia i tuoi soldi”.
“Facciamo due conti” e vediamo se e come è possibile farlo.
Vogliamo in questo capitolo dedicare molta attenzione al business plan di questa
tipologia di attività.
Analizziamo i dati delle campagne pubblicitarie che abbiamo realizzato negli ultimi
anni per i nostri prodotti e siti web, per scoprire quanto si può guadagnare.
La nostra esperienza diretta dimostra che è possibile generare un fatturato di
1.000.000 di euro in un anno con circa 300.000 utenti.
Questo significa che un utente genera mediamente 3,3 euro l’anno.
A dimostrazione che i nostri calcoli sono reali e significativi ecco lo studio e le
valutazioni ufficiali fornite dalla Technology Review del MIT:
Linkedin guadagna circa 3,50 dollari l’anno per ogni utente, Facebook 3 dollari,
Pandora 2 dollari, Twitter meno di 2 dollari, Zynga 5 dollari, Google 29 dollari e
Groupon quasi 80 dollari.
Una volta ottenuto questo dato importantissimo, che è frutto di 8 anni di esperienza
di business nel mondo del web, possiamo ragionare sulla redditività di questo
investimento.
Di seguito ti vogliamo mostrare una serie di esempi:
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Costo per utente 100 euro, guadagno per utente 3,3 euro, profitto 3,3% annuo.
Costo per utente 50 euro, valore per utente 3,30 euro, profitto 6,6% annuo.
Costo per utente 10 euro, valore per utente 3,3 euro, profitto 33% annuo.
Costo per utente 5 euro, valore per utente 3,3 euro, profitto 66% annuo.
Costo per utente 1 euro, valore per utente 3,3 euro, profitto 330% annuo.
Perché arrivare a fare esempi sino a 1 euro di costo per utente, se di fatto
l’acquisizione di un utente del web mediamente non si ottiene per meno di 5 euro?
Perché grazie alle tecnologie e strategie di marketing che abbiamo ideato,
riusciamo ad acquisire utenti fino ad 1 euro per ciascuno.
Incredibile ma vero!
Se consideri un investimento fatto in immobili, la redditività attesa sarà del 5-7%
l’anno nella migliore delle ipotesi.
Investendo in marketing nel mondo del web, puoi ottenere risultati decisamente
sorprendenti rispetto ai business tradizionali.
Ovviamente se vuoi acquistare un immobile devi avere un’ esperienza nel settore,
o conoscere qualcuno che abbia la necessaria esperienza per proporti un affare
immobiliare.
Allo stesso modo Ideas Incubator si propone di offrirti tutta l’assistenza necessaria,
per “acquistare un utente” nel modo più efficace possibile.
Anzitutto un utente deve essere target, un utente deve essere acquistato al prezzo
più basso possibile, un utente deve poter usufruire di un servizio di ottima qualità.
Tutto questo lo fa Ideas Incubator per te!
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Tu puoi decidere il budget per “acquistare utenti”, Ideas Incubator ti offrirà tutta
l’assistenza necessaria per ottenere il massimo in termini di risultati, attraverso
operazioni di marketing mirate, per la promozione di servizi di elevata qualità ed
originalità.
1.6. Dalle Idee ai risultati.
Arrivati a questo punto della trattazione ci sembra doveroso indicare una serie di
idee che sono state realizzate. Sono moltissimi coloro che ci conoscono come
leader nel settore del trading online, ma forse non tutti sanno quale sia il nostro
settore di riferimento principale e chi lo sa forse non conosce tutti i progetti che
abbiamo realizzato.
Per questo motivo abbiamo voluto dedicare questa sezione dell’eBook a questo
argomento.
ForexOClock offre la possibilità agli utenti di scambiarsi idee
di investimento sul mercato dei cambi, in modo
completamente gratuito, attraverso una tecnologia oggetto di
uno dei progetti di Ideas Incubator.
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TTribe è un Social Network dedicato al mondo del trading
online. Gli utenti possono partecipare a discussioni nel forum,
inserire articoli nel blog ed entrare in contatto con altri utenti,
attraverso le stesse funzioni di Facebook.
Option Popularity è un software gratuito online che
permette di analizzare e prevedere il mercato, attraverso la
lettura degli investimenti fatti sul mercato da parte degli
investitori.
Arduino Schenato opera sui mercati attraverso la “Price
Action”. Offre ebook e video corsi, formazione individuale live
e web. Offre la propria consulenza sull’analisi del mercato,
attraverso newsletter.
Fabrizio Ferrero opera sui mercati attraverso l'analisi e lo
studio dei cicli. Offre ebook e video corsi. Formazione
personale individuale live e web. Offre la propria consulenza
sull’analisi del mercato attraverso newsletter.
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Roberto Pandolfi si è classificato per ben due volte nelle
prime tre posizioni di un campionato per investitori. Offre la
propria consulenza sull’analisi del mercato, attraverso una
newsletter commercializzata sul sito a lui dedicato.
Andrea Carosi opera sui mercati nel lungo periodo. Offre
ebook e video corsi, formazione individuale live e web. Offre
la propria consulenza sui mercati attraverso newsletter ed
attraverso la piattaforma ForexOClock.
L’elenco non termina qui ovviamente, la selezione di nuove idee e la realizzazione
dei relativi progetti, come sai, fa parte della nostra attività, puoi trovare l’elenco
aggiornato sul nostro sito al seguente link: http://www.ideasincubator.ch/progetti
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2.
Dillo a tutto il mondo.
Molti sottovalutano il valore degli utenti. Ogni servizio connesso alla rete ha vita ( e
quindi valore ) se ha una buona base di utenza. Qualsiasi servizio ( anche il più
geniale ) sulla rete, non esiste se gli utenti non lo conoscono e se la quantità dei
suoi “clienti” non è elevata.
Sappiamo che per una società è di fondamentale importanza il valore della sua
clientela. Lo stesso vale per una società che opera nel web la quale svolge attività
di marketing, con la finalità di farsi conoscere. Per raggiungere tale scopo, sarebbe
sufficiente promuovere il proprio prodotto, attraverso dei messaggi pubblicitari,
come spot televisivi e radiofonici, affissioni, o pubblicità su riviste.
Nel mondo del web il modo migliore per fare promozione è proprio attraverso il web.
I canali tradizionali sono quindi i meno indicati, se valutati come rapporto fra il costo
ed il ritorno in termini economici.
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Le campagne marketing web offrono sempre la possibilità di mostrare il brand della
compagnia, o di promuovere un prodotto, attraverso i messaggi pubblicitari come
ad esempio i banner.
I banner corrispondono, nella pubblicità tradizionale, ai cartelloni pubblicitari.
La differenza fondamentale sta nel fatto che un utente che si trova a navigare nel
web, vede, attraverso il banner, una pubblicità mirata, attraverso cui può accedere
direttamente sul sito web pubblicizzato. Questo è il primo vantaggio!
Il secondo vantaggio è che io posso scegliere l’utente a cui mostrare la pubblicità,
definendo il Target.
Guidando in macchina per le strade della tua città, potresti scorgere il cartellone
pubblicitario di una società che promuove intimo femminile, oppure scarpe da
uomo. Tu, personalmente, potresti essere interessato ad una delle due promozioni,
oppure a nessuna.
Nel mondo del web è possibile conoscere le abitudini degli utenti in anticipo e
fare arrivare così il messaggio pubblicitario esclusivamente ad un pubblico
interessato.
Pensiamo al ruolo chiave di Facebook, dove ogni utente scrive sul proprio profilo
una descrizione di se. Pensiamo a tutto quello che scriviamo, alle foto che
pubblichiamo ed ai post che scriviamo sul muro.
Pensiamo ai commenti che facciamo ed ai gruppi a cui ci iscriviamo.
Tutto questo viene “registrato” e grazie al sofisticato software di Facebook, per
esempio, è in grado di identificare i nostri gusti e le nostre preferenze.
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Un utente che si interessa di finanza, si iscriverà in gruppi che parlano di Forex e
metterà “Mi Piace” su post che parlano di mercati finanziari. Si tratta quindi un
utente “Target” per una società come la nostra.
Saranno proprio questi utenti i destinatari delle nostre campagne pubblicitarie di
marketing.
Noi pianificheremo sempre campagne marketing in grado di raggiungere un
pubblico potenzialmente interessato al nostro messaggio, ed al nostro prodotto.
Passiamo al terzo punto di interesse fondamentale.
Una volta che l’utente potenzialmente interessato al nostro prodotto ha visto il
messaggio pubblicitario, potrebbe decidere di cliccare sull’annuncio pubblicitario e
venire a navigare nel nostro sito web.
La maggior parte degli utenti, va di fretta, e rimane sul sito da pochi secondi a pochi
minuti.
In questo lasso di tempo è importante offrire all’utente un contenuto o un servizio
gratuito, che gli offra la possibilità di approfondire la conoscenza del prodotto, o di
provare il prodotto stesso senza impegno e senza nessun costo.
In questo modo l’utente si ricorderà della compagnia, inizierà ad usufruire di uno dei
servizi ed entrerà a far parte del database della società stessa.
Eccoci arrivati al punto chiave ed ecco perché il database risulta essere il pilastro
fondamentale della compagnia.
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Un utente che entra a far parte del database lascia le proprie generalità come
nome, cognome, e-mail e telefono.
La società può raggiungere i suoi utenti attraverso e-mail commerciali, invitandoli
ad appuntamenti online come web seminar e regalando report o materiali di
approfondimento e didattica come eBook.
Tutto questo permette alla società di fidelizzare un numero sempre crescente di
utenti, trasformando i suoi sforzi in vendite e ricavi per la società stessa.
Un utente può quindi diventare cliente ed assumere un valore economico per la
società, ma no solo.
Se ad esempio un utente che non acquista nessun servizio dalla società, mette un
“Mi Piace” su un post di Facebook che parla di un nostro prodotto, crea un effetto
Virale nella rete del web, facendo un trasferimento di fiducia nei confronti del nostro
prodotto e della nostra società.
Uno dei suoi conoscenti o amici potrebbe decidere di diventare nostro utente e
magari proprio lui, nel tempo, potrebbe diventare cliente.
Gli esempi non finiscono qui.
Se un utente decidesse di vedere un video gratuito su YouTube, dedicato ad uno
dei nostri servizi, andrebbe ad aumentare il numero di visualizzazioni del video
stesso, migliorando il suo posizionamento nella classifica dei video di Youtube e
persino fra i risultati delle ricerche di Google.
Un utente quindi non ha valore solamente se diventa cliente, ma anche per quello
che rappresenta la sua capacità virale e sociale nel mondo del web.
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Una sorta di “passa parola”, 100 volte più efficace, che si diffonde in modo
spontaneo nella rete.
Questo è il significato di database, e questo rappresenta un valore fondamentale di
una compagnia che opera nel web, al pari di un immobile, al pari di un terreno, al
pari di un bene qualsiasi posseduto dalla società.
Questo capitolo mette in ulteriore evidenza i motivi per i quali, ogni sforzo di
investimento operato per “acquistare utenti”, è estremamente redditizio.
2.1. Marketing online low cost
Comprare sì, ma sempre a sconto!
Questo è il nostro “motto” quando andiamo alla ricerca di utenti, perlustrando il
mondo del web attraverso le nostre campagne pubblicitarie.
Vogliamo sempre utenti target, ma vogliamo spendere sempre il meno possibile.
In questo caso risparmiare è il primo passo per guadagnare.
Il prof. Ward Hanson, MGB alla Stanford University, ha studiato in modo molto
approfondito decine di migliaia di casi di marketing online. Il dato che ne emerge si
riferisce ad un modello matematico indirizzato alla vendita che parte in modo
generico per un campo di applicabilità universale, ma che proprio per questo è
molto elastico e permette i grandi numeri anche a chi non rappresenta una grossa
realtà industriale.
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Su un campione di 1000 utenti raggiunti da un messaggio di marketing, solamente il
5% si interessa al prodotto e di questi solamente il 30% decide di acquistare.
Significa che su 1000 utenti, solamente 15 acquisteranno, ovvero l’1,5%.
Partendo da questo dato ufficiale “facciamo due conti” come al solito.
Se vendessi un prodotto da 100 euro al campione di 1000 utenti e riuscissi a
venderne 15, realizzerei un profitto di 1500 euro.
Se volessi ottenere un profitto immediato dovrei riuscire a raggiungere i 1000 utenti
con meno di 1500 euro, altrimenti chiuderei l’operazione in pareggio, o addirittura in
perdita.
Questo ci fa capire immediatamente quanto il costo per raggiungere l’utente sia
basilare.
Per questo motivo cerchiamo soluzioni di marketing “low cost” per raggiungere ed
“acquistare” i nostri utenti nel web.
Questo genere di soluzioni si ottiene dimensionando il costo delle campagne
pubblicitarie da un lato, oppure ideando nuove strategie di marketing dall’altro.
Noi facciamo entrambe le cose.
Oggi non basta acquistare una campagna marketing per raggiungere i propri utenti
scegliendo il player con il quale relazionarsi.
Oggi bisogna essere “geniali” per farlo in modo originale e veramente efficace.
Abbiamo sempre investito ed acquistato utenti a nostre spese e questo credo sia un
ottimo modo di avere cura dei risultati e di essere continuamente sollecitati a farlo in
modo conveniente.
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Abbiamo sempre pensato a soluzioni che potessero essere efficaci e fra queste
sicuramente “regalare” un contenuto è la strada più facile.
2.2. Non vendere regala
Offrire un contenuto di qualità, per ottenerne in cambio i dati personali, è un metodo
classico che permette di ottenere risultati efficaci.
Utilizziamo metodi efficaci come i video mailing, ovvero contenuti video pubblicati
su YouTube con tematiche informative che hanno un ottimo effetto virale e sono
“facili” e chiari da comprendere.
L’ importante è avere degli “strumenti” che permettano di creare interazione e
condivisione di informazioni con Facebook per far “circolare” le informazioni,
ottenendo un effetto Sociale attraverso gli utenti.
Sempre di attualità sono i classici Blog che sono graditi dagli utenti per rimanere
aggiornati su news e contenuti attuali.
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3.
La pecora nera.
C’è un’infinità di servizi nel mondo del web; è difficile essere originali, o addirittura
unici.
Spesso servono piccole differenze per essere vincenti.
Ecco cosa vogliamo intendere con l’espressione “la pecora nera”.
Nel nostro caso abbiamo creato una piattaforma per ricevere i segnali di trading dei
trader. Ci sono tante piattaforme che lo fanno a livello internazionale, ma nessuna
punta sull’identità reale del trader. Questo dettaglio fa la differenza, rendendo il
servizio “unico” e non facilmente replicabile, in quanto basato sulla professionalità
del trader, sui risultati che ottiene e sulla sua trasparenza, oltre che sulla sua
notorietà nel web.
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3.1. Osserva, copia, fatto.
Il mio modo preferito di imparare è quello di osservare.
Lo stesso modo utilizzato da un bambino che vede, ascolta e poi inizia a modellare.
Tutto questo è ottimo per imparare modelli che funzionano e sviluppare attitudini di
successo.
Sicuramente però non potremo mai essere originali in questo modo.
Spesso osservo idee o modelli che funzionano e poi li applico in campi differenti.
Utilizzo quindi lo stesso concetto che dal punto di vista logico mi sembra vincente,
ma lo accosto ad un business diverso.
Imparare dagli altri e poi trovare il dettaglio che fa la differenza.
In un mondo dove in ogni settore la concorrenza è agguerrita e le novità circolano
nel web alla velocità della luce, è difficile non rimanere indietro figuriamoci essere
un passo avanti, ma questo deve fare parte della nostra missione.
3.2. Essere i primi
Ci sono i primi in una competizione, i primi ad avere avuto un’idea, i primi che
hanno portato un business che funziona da una nazione ad un’altra.
Essere i primi ed essere unici è importante.
E’ difficile far comprendere un progetto unico poiché nessuno prima ci aveva
pensato e quindi il mercato potrebbe non essere maturo, o potrebbe non capire
subito l’idea o il prodotto offerto.
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Ma essere i primi e gli unici è fondamentale per avere un’idea di successo che
possa fare rapidamente il giro del mondo e diventare leader.
Ideas Incubator ha voluto essere la prima ed unica società al mondo a proporre la
partecipazione e la condivisione dei profitti di impresa, attraverso la “condivisione
degli utenti”.
Ideas Incubator ti offre la possibilità di “acquistare un utente” per crearti una rendita
mensile passiva ed automatica.
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4.
Non tenere la lingua in bocca.
Io sono nato in Italia e parlo italiano, quando ho iniziato a pensare ai miei business,
mi sono sempre e solo orientato verso il pubblico di riferimento italiano.
Non esiste niente di più limitante!
Ho dedicato diversi anni della mia vita per eliminare dalla mia mente questo limite e
trovare la soluzione per cavalcare i mercati internazionali.
Credo che guadagnare attraverso il mondo del web sia interessante ed offra infinite
possibilità, ma non deve essere preclusa l’opportunità di poter operare in tutto il
mondo.
Credo che la concorrenza sia una delle difficoltà, ma ritengo che sia proprio il limite
psicologico e pratico della lingua ad ostacolare molti piccoli e medi imprenditori
italiani a non emergere nel mercato internazionale.
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Non ci mancano dunque le idee o le capacità ( prova ne è la continua “fuga di
cervelli all’estero” ) ma penso che si tratti di un semplice limite :
chi nasce in Italia parla italiano e pensa italiano.
Per questo motivo ho intitolato questo capitolo con una esortazione:
“non tenere la lingua in bocca”!
Dobbiamo uscire fuori ed andare a varcare la soglia di innumerevoli mercati che ci
permettono di moltiplicare per dieci, per cento il nostro fatturato e le nostre
opportunità.
Rinunciare sarebbe una follia!
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5.
Quanto vale un utente?
5.1. Lo chiediamo al Dott. Commercialista Massimo Tonci.
Uno degli argomenti più affascinanti, che da sempre impegna i consulenti, è
stabilire quanto valga un’azienda.
La risposta alla domanda "quanto vale" ha generato negli anni il proliferare di molte
pubblicazioni accademiche, da parte un gran numero di professionisti.
Volendo sintetizzare la definizione di "valore d'azienda", possiamo affermare che
esso non è altro che quel preciso valore in grado di far concludere un accordo tra
compratore e venditore.
Ma cosa succede quando noi tentiamo di stabilire empiricamente un equo prezzo di
mercato, esulando dalle trattative e dall'eventuale accordo tra le parti ?
Il metodo sicuramente più semplice è quello di osservare cosa sia recentemente
accaduto nelle compravendite, o nelle valutazioni di aziende similari ed applicare il
metodo di osservazione delle similitudini.
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Un po' come quando si vuole vendere la propria auto e per stabilire il prezzo si va a
vedere su internet tutte le offerte presenti per un'auto con caratteristiche simili alla
nostra.
Il nostro compito di oggi è di stabilire quale possa essere il valore di mercato di
un’azienda ( "company" ) che offre servizi Web, la cui principale risorsa risiede nel
database dei propri utenti.
Quasi tutte le aziende del mercato Web solitamente tendono a pubblicizzare il
numero dei propri visitatori unici, ovvero il numero complessivo di utenti che la
predetta azienda riesce a raggiungere con il proprio marketing.
Nello spirito di tentare di mantenere un approccio quanto mai semplice al problema,
ricercheremo in questa sede una qualche relazione tra il fatturato, o per meglio dire
gli incrementi di fatturato, ed il numero di utenti unici, ovvero con l'aumento degli
stessi.
La nostra analisi si compone di alcuni passi, il primo dei quali consiste nell’andare a
verificare se esista una relazione tra gli incrementi di fatturato e gli incrementi del
numero di utenti.
La pratica del settore, ovvero l'osservazione delle transazioni avvenute in
precedenti casi analoghi, svela l'esistenza di una semplice relazione di proporzione
diretta tra l'aumento del volume delle entrate e l’aumento del numero degli utenti
iscritti a quel dato sito Web.
Il rapporto che si ottiene da tale confronto esprime la redditività storica del
database.
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Un esempio potrà facilmente chiarire il concetto sopra esposto:
Immaginiamo che una data azienda chiuda l’esercizio 2011 con 20.000 CHF di
entrate nette e con un database di 2.000 utenti, e che chiuda inoltre l’ esercizio
2012 con 80.000 CHF di entrate nette ed un database di 4.000 utenti.
Nell’anno 2011 la redditività di un singolo utente sarà di 10 CHF/utente, mentre
nell’anno 2012 tale redditività sarà aumentata a 20 CHF/utente (ovvero
80.000/4.000).
Come abbiamo potuto vedere stiamo ragionando in termini di puro confronto
matematico di dati passati.
Ora tenteremo di misurare (o prevedere) quale potrebbe essere l'aumento di
redditività, a parità di numero di utenti, per il lancio di un nuovo prodotto o servizio.
In altre parole non si tratta di capire di quanto aumenterebbe il fatturato se
potessimo aggiungere nuovi utenti, ma di quanto esso aumenterebbe in caso di
aggiunta di un nuovo servizio.
È infatti assolutamente ragionevole supporre che, lanciando un nuovo prodotto,
questo venga acquistato solo da una minima parte degli utenti ai quali sia stato
offerto.
Per quanto il prodotto possa essere oggettivamente appetibile, esiste un fisiologico
limite di utenti disponibili ad effettuare l’acquisto.
Ogni singola impresa ed ogni singolo settore merceologico sperimentano limiti
quantitativi e qualitativi molto diversi fra loro ed assolutamente non costanti nel
tempo.
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In questi casi è di grande aiuto un buon management con il giusto “feeling”, per
sapere quando un prodotto sia stato presentato con la corretta campagna.
Un buon management sicuramente sa che insistere oltre tale limite potrebbe essere
percepito dagli utenti indecisi come una forzatura, creando così una antipatia che si
concluderebbe con una mancata vendita.
Coloro che non sono interessati al prodotto potrebbero invece percepire la
comunicazione come eccessiva, con il rischio che il cliente si cancelli dal database
(unsubscribe) producendo, oltre al danno immediato, perdite future certe.
Tale indice di performance del database risulta essere quel valore che meglio
esprime la capacità dell'azienda di generare utili futuri poiché ci consente di
calcolare a priori, con un minimo margine d'errore, quale possa essere la capacità
di vendita di un servizio.
Possiamo pertanto osservare come esista una connessione assolutamente stretta e
diretta tra tale indice di performance e l'avviamento dell'azienda, ovvero con quella
unità di misura che ne esprime il proprio valore di mercato.
Esaminando quanto avviene con le big company della galassia internet.
Possiamo osservare come le stesse abbiano una valutazione di mercato pari al
proprio valore di borsa, il quale, pur essendo influenzato da momentanei fattori di
mercato, tenderà, nel medio periodo, a riflettere quali siano le potenziali attese degli
investitori.
Possiamo esprimere tale concetto con altre parole ed affermare che, se un
investitore è disposto a pagare un determinato prezzo per la partecipazione, allora
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vuole certamente dire che egli si attenderà dalla “company” un ritorno del proprio
investimento in termini di utili futuri.
L’importanza del rendimento futuro (o rendimento atteso) è pertanto il principale, se
non l’unico, fattore che determina il valore odierno dell’azienda.
Immaginiamo che il valore dell’azienda sia 200.000 CHF nell’anno 2011 e 600.000
CHF nell’anno 2012 e che la stessa abbia un database che contenga
rispettivamente 20.000 utenti nel primo anno e 30.000 utenti nel secondo.
Il valore del database sarà rispettivamente di 10 CHF/utente nel 2011 e di 20
CHF/utente nel 2012.
Dalle considerazioni sopra espresse risulta chiaro che tale metodo di valutazione
riflette tanto le attese di utili futuri, quanto la performance di crescita misurata
costantemente sui risultati passati.
Nel contempo una relazione aziendale prodotta con una certa cadenza è sinonimo
di trasparenza, costante attenzione del management verso gli investitori e primaria
fonte di controllo sull’investimento posto in essere.
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Cos’è il CrowdFunding?
6.
6.1. Il CrowdFunding: un ottimo strumento, ancora poco
conosciuto.
Iniziamo dalla sua traduzione letterale:
Crowd significa “folla” e
Funding significa “finanziamento”.
Possiamo perciò tradurlo come “finanziamento dalla folla”.
Wikipedia lo definisce così:
“Il crowdfunding è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il
proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È
un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.”
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In sostanza è uno strumento finanziario che permette alle persone di contribuire
con somme di denaro di varia entità ad un progetto, o un’iniziativa in cui credono e
di cui si fanno sostenitori.
In passato è stato utilizzato per campagne di beneficenza, disastri umanitari,
ricerche scientifiche, ecc… Oggi è esteso anche a finanziamenti di progetti creativi,
finanziamenti a start-up, progetti imprenditoriali, micro-prestiti...
Le radici del crowdfunding affondano nel concetto di “microfinanza”, ovvero quel
concetto secondo il quale piccole somme di denaro, quando aggregate, fanno la
differenza.
In passato veniva usato come aiuto in catastrofi, o per il restauro di monumenti
patrimonio dell'umanità (per esempio il terremoto in Friuli del 1976, oppure ancor
prima, nel 1886, per restaurare la Statua della Libertà), ma non era ancora
conosciuto con il termine “crowdfunding”.
Esistono quattro tipologie di crowdfunding:
1- donation-base crowdfunding: utilizzato per lo più da organizzazioni no-profit a
scopi di beneficenza. In questo caso, solitamente non sono previste ricompense a
fronte dell’offerta, se non la soddisfazione e il riconoscimento di aver sostenuto una
buona causa.
2- lending-base crowdfunding: che comprende il microprestito, il P2P e il P2B.
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Il microprestito comprende la fornitura di servizi finanziari a clienti con bassi redditi,
inclusi semplici consumatori e lavoratori in proprio che non hanno accesso a servizi
bancari e finanziari; il denaro è raccolto da un gruppo di persone ed è gestito da un
intermediario locale.
Il prestito Peer2Peer avviene direttamente tra individui, senza l'intermediazione
degli istituti finanziari: un piccolo gruppo di persone presta del denaro ad una
singola persona o ad un'organizzazione.
Nel prestito Peer2Business invece un gruppo di risparmiatori presta denaro a
piccole o medie imprese.
3- reward-based crowdfunding: più che di finanziamento dalla folla in questo caso
parliamo di donazioni dalla folla in cambio di ricompense sotto forma di prodotti e/o
servizi. Questo modello è usato, per esempio, da progettisti che vogliono
raccogliere donazioni per un progetto specifico e possono dare premi o ricompense
(spesso di piccola entità) in cambio. I premi sono di valore simbolico e forniti dal
crowdfunder. Sono spesso di valore molto minore rispetto alla donazione, per
assicurare che ci sia abbastanza denaro per portare avanti il progetto.
4- equity-based crowdfunding: dove gli investitori percepiscono, in cambio del loro
investimento, vere e proprie partecipazioni azionarie e come azionisti detengono
una piccola quota di proprietà nella società.
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Dalla seconda metà degli anni ’90 iniziarono a comparire alcuni progetti finanziati
tramite campagne e raccolte di beneficenza online, i veri antenati del crowdfunding.
Gli artisti, per esempio, ricchi di comunità di fan che grazie alla diffusione di internet
erano sempre più connessi tra loro, iniziarono a chiedere alla loro “crowd” di
finanziare nuova musica, album e tour. Uno dei primi esempi in questo campo è
stato offerto dal gruppo rock inglese Marillion che nel ’97 riuscì a raccogliere
60.000$ per finanziare il proprio tour negli USA, il tutto tramite una raccolta di fondi
online: il Tour Found.
Intorno a metà degli anni 2000 nacquero le prime piattaforme di microprestito e
prestito Peer2Peer.
Ma il crowdfunding ha iniziato a prendere piede in modo massiccio negli ultimi anni
dopo la crisi globale iniziata nel 2008, la quale ha posto gran peso sugli imprenditori
nel mondo tagliando l’accesso a finanziamenti, linee di credito e prestiti bancari.
Proprio a causa del limitato funzionamento del sistema bancario internazionale il
crowdfunding è stato preso in seria considerazione e ha cominciato ad evolversi nel
settore imprenditoriale, tanto che, ad aprile del 2012, è stato regolamentato nel
Jobs Act statunitense e firmato in legge dal presidente Barak Obama. Lo stesso
Barak Obama grazie al crowdfunding, finanziò la sua campagna elettorale che lo
portò alla presidenza, raccogliendo oltre 280 milioni di $.
Anche in Italia l’equity-based crowdfunding è stato introdotto con un decreto
legislativo dal governo Monti. Queste legislazioni sono atte a favorire e
regolamentare il crowdfunding, in particolare l’equity-based.
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Questo sta dando il via libera ad una crescita impressionante del crowdfunding,
crescita veicolata dal potere virale del passaparola su internet.
Ad oggi le piattaforme online di crowdfunding nel mondo sono oltre 700 e sono la
soluzione standard per chiunque voglia portare avanti un progetto di finanziamento
dal basso.
Il loro punto di forza non sta solo nell’offrire una soluzione “chiavi in mano”, ma
anche nel fatto che, attraverso le loro attività di routine, sviluppano conoscenze e
esperienza che si rivelano spesso fondamentali. Inoltre, contribuiscono a ridurre i
costi di transazione e le complessità legislative e garantiscono una certa quantità di
utenti che passano regolarmente a controllare i nuovi progetti, tutti potenziali
investitori che sono fuori dalla rete di contatti abituale – spesso un aspetto cruciale
di una campagna di successo.
Sembra che nel 2013 il Crowdfunding abbia avuto un boom considerevole. Un
articolo del Sole 24 Ore del 9 giugno 2013 titolava: “E' l'anno del crowdfunding –
Nel 2013 boom della raccolta di capitale diffuso impiegato in startup. Le stime
prevedono investimenti da 6 miliardi, il doppio rispetto al 2012”.
E ancora, un articolo nella sezione Economia e Finanza, sul sito di La Repubblica
del 13 Ottobre 2013: “Il crowdfunding Internazionale raccoglie 5 miliardi nel 2013”.
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Duncan Niederaur, CEO del New York Stock Exchange ha dichiarato: “Il
crowdfunding, se posto in atto correttamente, rappresenta il futuro di come la
maggior parte della piccola impresa di questo Paese verrà sviluppata.”
Marta Campaioli e Francesco Diella
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Disclaimer
La presente pubblicazione ha esclusivamente finalità didattiche.
Non deve pertanto essere intesa in alcun modo come consiglio operativo di
investimento né come sollecitazione alla raccolta di pubblico risparmio.
I risultati presentati - reali o simulati - non costituiscono alcuna garanzia
relativamente a ipotetiche performance future.
L'attività speculativa comporta notevoli rischi economici e chiunque la svolga lo fa
sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto gli Autori non si assumono
alcuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni
di investimento prese dal lettore.
Il lettore, pertanto, esonera Massimo Mereghetti, Ideas Incubator SA, i suoi soci e
collaboratori, nei limiti di legge, da qualsiasi responsabilità comunque connessa o
derivante dal presente libro.
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