Lo Sviluppo Delle Colonie in E.Coli Uno Sguardo Più Ravvicinato Esaminando Le Colonie Di E.Coli: • E’ cresciuta la convinzione che fossero tutt’altro che semplici agglomerati di batteri. • E’ maturato un crescente interesse nell’evoluzione delle colonie di moltissimi organismi • E’ stato confermato l’alto grado di intercomunicazione tra i batteri Lo sviluppo “multicellulare” della colonia Differenti ceppi e differenti specie danno luogo a differenti tipi di colonie La crescita della colonia e’ un processo altamente regolato. E’ nata l’esigenza di capire come si potesse arrivare a certi patterns. E’ noto che le colonie sono strutture specifiche i cui profili sono soggetti ad una determinazione ereditaria. Le colonie infatti tendono ad assumere una configurazione circolare,crescendo verso l’esterno e aggiungendo nuove cellule lungo il perimetro. Inoltre molto spesso,soprattutto in E.Coli, tendono a seguire modelli di crescita sia concentrici che radiali,o a settori. Studi approfonditi ci suggeriscono modelli di crescita determinati da regole e da una qualche forma di controllo temporale. Come E’ Possibile Studiare Questo Fenomeno? • Mediante l’uso di Trasposoni Mudlac per visualizzare direttamente sulla piastra la differente attivita’ genetica degl’individui nella stessa colonia • Mediante l’utilizzo del Microscopio Elettronico a Scansione (SEM) per vedere lo sviluppo morfologico della colonia nel tempo L’uso di trasposoni Mudlac e’ un ottimo metodo per studiare in maniera quantitativa l’attività genetica delle cellule di una colonia. Questo trasposone ha al suo interno il gene lacZ che codifica per la b-Galattosidasi,oltre a lacY per la permeasi,e può creare opportune fusioni genetiche all’interno dei batteri in cui e’ inoculato che pongono l’attivita’ di questi geni sotto una varieta’ di sistemi regolatori in grado di esprimerli.Se il tutto viene effettuato su di un opportuno terreno,come X-Gal,si possono utilizzare le macchie indotte dalla b-Galattosidasi per visualizzare la storia dello sviluppo della colonia e certi aspetti della sua organizzazione interna. In questo modo si può vedere se avvengono cambiamenti genetici all’interno di cellule di una stessa colonia,proprio perche’ questi eventuali cambiamenti,o riarrangiamenti genetici, favoriscono la replicazione e la successiva espressione di questi trasposoni.Infatti questi possono inserirsi quasi in tutti i locus genici,rendendo monitorabile l’espressione di molte funzioni durante lo sviluppo della colonia. Quando una colorazione istochimica per l’attivita’ della bGalattosidasi e’ applicata alla crescita di E.Coli in agar ,si vede che che pigmentazione non e’ uniforme ed e’ capace di rivelare l’organizzazione interna della colonia in differenti tipi cellulari. Cosa Si E’ Scoperto Con Questo Metodo? Essenzialmente si e’ arrivati a 3 conclusioni: 1) Cellule Vecchie in Centro Cellule Nuove in Periferia • Utilizzando il trasposone Mudlac e un ceppo con repressore per il gene lac termosensibile (inattivo a 40 °C e attivo a 32°C) si e’ sottoposto le colonie a differenti temperature per differenti intervalli di tempo. 22h a 40° poi 47h a 32° • • L’utilizzo di un terreno con XGal ha reso evidente lo sviluppo sequenziale delle cellule. Come si vede dall’immagine a fianco le cellule piu’ giovani vengono aggiunte alla periferia della colonia, mentre quelle vecchie rimangono al centro. 41h a 32° poi 29h a 40° 71h a 32° 15h a 40° poi 56h a 32° 41h a 40° poi 48h a 32° 2) Esclusività Clonale • Sono visibili due differenti tipi di colorazioni,una piu’ chiara (lighter) e una piu’ scura (darker) ,che differenziano due diversi tipi cellulari,provenienti da differenti settori • E’ stato osservato che vi erano confini netti fra differenti popolazioni clonali in contatto tra loro. • Le distinzioni sono nette. • Non c’e’ assolutamente nessun miscuglio tra questi due tipi cellulari. • Esistono all’interno della stessa colonia differenti tipi cellulari che svolgono differenti funzioni. 3)Organizzazione Clonale e Non-Clonale • Esistono 2 tipi di organizzazioni batteriche: clonale e non-clonale. • L’organizzazione clonale si riflette in quei settori che si estendono radialmente verso l’esterno,in direzione della periferia. • L’organizzazione non-clonale si riflette in strutture concentriche,che cambiano man mano che aumenta la distanza dal centro. Ogni settore consiste in una progenie che si espande verso l’esterno che DISCENDE TUTTA DA UN PROGENITORE COMUNE. Cellule individuali provenienti da diversi settori hanno DNA differente. Le cellule di un elemento concentrico hanno le medesime caratteristiche di espressione genetica,MA NON DISCENDONO DA UN PROGENITORE COMUNE. Le cellule di ogni anello sono direttamente correlate a quelle degl’anelli precedenti e seguenti,non tra di loro. Due diverse spiegazioni possono essere date come le colonie si organizzano clonalmente o non clonalmente: 1) Non ci sono specifici meccanismi di controllo coinvolti,ma la proliferazione cellulare ed il metabolismo creano gradienti chimici e fisici che generano zone concentriche e influenzano la proliferazione clonale 2) Lo sviluppo dei batteri in agar coinvolge il funzionamento di sistemi di regolazione morfogenetici analoghi a quelli degl’organismi multicellulari Non e’ ancora stato accertato. Di sicuro non sembra solo un processo dovuto alla creazione di gradienti: e’ troppo complesso. Da questi dati,la formazione di una colonia e’ un processo complicato,che richiede il coordinamento dell’attivita’ di molte cellule. Questo indica che la morfogenesi geneticamente controllata e’ una caratteristica abbastanza generale. L’utilizzo della microscopia elettronica a scansione ha permesso un esame esauriente dello sviluppo della colonia di E.Coli in un arco di tempo di 68 h,senza ricorrere a metodologie troppo complicate sperimentalmente,ma limitandosi ad una pura e semplice osservazione,che comunque ha fornito importanti indicazioni. Si e’ potuto osservare infatti direttamente in piastra lo sviluppo di un inoculo di 1 ml di cellule di E.Coli ,incubate a 32°. Cosa Si E’ Visto Esaminando La Superficie Della Colonia? • La colonia e’ organizzata in zone concentriche differenti. • Diverse conformazioni morfologiche sono osservabili. • Le colonie non sono fatte da cellule uguali ma da cellule altamente differenziate. • Le cellule secernono sostanze che formano come una “pelle” sopra la superficie dell’agar. A Vari Tempi Compaiono Le Seguenti Strutture: • Un basso anello di depressione che marca il sito di inoculazione • Un anello con una rientranza più profonda che sposta la sua posizione col l’accrescersi della colonia • Una regione tra i due anelli ad altipiano che si espande • Un rialzo al di fuori dell’anello a rientranza • Un orlo piatto che si estende sul substrato (si puo’ presentare o meno) Tutto Questo Ci Serve Per: • Abbandonare la vecchia idea che la colonia e’ un qualcosa di molto semplice,destinato a svilupparsi come un uniforme ammasso di batteri. • Aiutarci a comprendere di piu’ l’idea dei batteri come esseri compresi in un contesto multicellulare. • Spingerci a cercare di capire come,mediante quali molecole,questi organismi,comunicano tra di loro e si dispongono secondo certi schemi apparentemente definiti.