I n d i c e 7 Presentazione per l’insegnante 13 C’è bisogno del tuo aiuto 15 Episodio 1 Riordino sillabe e lettere 37 Episodio 2 Associo parole 43 Episodio 3 Completo parole e frasi 57 Episodio 4 Cerco lettere e sillabe 65 Episodio 5 Comprendo il significato delle parole 81 Episodio 6 Riordino sintagmi, parole, vignette e gioco col paroliere 117 Episodio 7 Associo frasi, vignette e sintagmi. Uso articoli e modalità 141 Episodio 8 Completo frasi semplici, complesse e cloze con funzionali 169 Episodio 9 Cerco incoerenze 183 Episodio 10Per comprendere, rispondo a domande, utilizzo il contesto e realizzo mappe concettuali 203 Episodio 11Riordino punteggiatura, versi, brani e mi oriento nello spazio e nel tempo 229 Episodio 12Scopro la struttura delle frasi semplici e le associo in frasi complesse 251 Episodio 13 Completo cloze con parole-concetto e gioco con la lingua 265 Episodio 14Cerco i sostituenti, le caratteristiche del personaggio e gli ingredienti del racconto 277 Episodio 15 Comprendo con metodo e verifico la mia comprensione 315 Soluzioni 417 Indice dettagliato degli episodi Presentazione per l’insegnante Un modello per la comprensione Ci si stupisce a volte di quanta difficoltà incontrino i bambini nel leggere scorrevolmente e nel comprendere ciò che leggono. In realtà il processo di lettura è estremamente complesso e richiede molto tempo e impegno. La perdita o l’acquisizione solo superficiale e precaria di qualche passaggio iniziale possono determinare effetti molto negativi nelle fasi più avanzate. Il gioco interattivo sull’apprendimento della lettura nelle fasi iniziali e intermedie ha appunto lo scopo di impedire l’«effetto farfalla» di un buchetto iniziale destinato a diventare una voragine più avanti. Per cogliere la portata del problema occorre fare qualche ipotesi su come avviene la lettura, su quali sottoprocessi concorrono a determinare l’esito desiderato, per poterli monitorare, seguire, correggere. La lettura è una specie di andirivieni: in ogni fase del processo si è indotti ad anticipare ciò che seguirà e a ritornare indietro per confermare le ipotesi lasciate in sospeso. Ciò avviene nel micro (riconoscimento di singole parole), come nel macro (attribuzione di senso a interi blocchi informativi). Ciò che viene anticipato influisce sulla focalizzazione e sulla selezione da parte dell’attenzione, così come, per converso, ciò che viene selezionato influisce sulle anticipazioni dei significati e dei risultati. Come nel funzionamento del cervello, anche nella lettura è sempre operante un principio che definiremo ologrammatico: la parte concorre a formare il tutto, ma il tutto dà forma a ogni singola parte. L’elaborazione delle informazioni messa in atto dal lettore si articola in processi che operano in tempi straordinariamente brevi e anche in parallelo. Nella nostra proposta, abbiamo individuato un modello, per certi versi simile a quello proposto da Kintsch (1988; 1994), definito «Costruzione – Integrazione» (figura 1). Come si vede in figura, abbiamo ulteriormente articolato il processo di «costruzione» nei due momenti del «riordinare» — che coincide anche con l’acquisizione e l’affinamento di abilità di discriminazione percettiva e di memorizzazione a breve, che sono preliminari rispetto ai processi successivi di elaborazione — e dell’«associare» i dati memorizzati. Il processo verticale di «integrazione» invece è stato scomposto nei due sottoprocessi del «cercare» e del «completare», trattandoli separatamente con attività specifiche. I processi orizzontali (riordino e associo) Cerco Integrazione Completo Comprendo Riordino/Trasformo Associo Costruzione Fig. 1 Il modello Costruzione – Integrazione. si ripetono a vari livelli. Così, ad esempio, al livello più basso, per riuscire a decifrare le singole parole si attivano diversi sotto-processi: si segmenta la parola in frammenti più piccoli (fonemi/grafemi, sillabe, morfemi), si conservano nella memoria di lavoro, nella posizione occupata, e infine si assemblano.1 Al livello superiore, le parole vengono associate conservando l’ordine sintagmatico che struttura la frase: «Paolo ama Francesca» non ha lo stesso significato di «Francesca ama Paolo». Selezione + memorizzazione delle posizioni + assemblaggio (ciò che noi abbiamo chiamato riordino e associo) permettono appunto la costruzione di unità a un certo livello (ad esempio: parola), che vengono poi integrate in unità di livello superiore (ad esempio: frase) (figura 2). Queste complesse procedure sono rese necessarie per far fronte ai limiti connaturati al sistema umano di elaborazione delle informazioni. Per evitare TESTO Integrazione Paragrafi Frasi semplici/ complesse Parole Sillabe/morfemi Fonemi/grafemi Costruzione Fig. 2 I livelli di elaborazione testuale. 1 8 u Dalla parola alla frase Nel caso si percorra la via sublessicale, praticata nella fase di acquisizione iniziale dell’abilità di lettura. A un livello più esperto, quando si segue direttamente la via lessicale, questo processo di scomposizione non avviene. processi troppo dispendiosi, che lo sovraccaricherebbero con esiti infelici, molti processi di integrazione vengono automatizzati, consentendo così di concentrare l’elaborazione consapevole e intenzionale nei livelli superiori. Come intuì brillantemente Wiener (1953), «l’apparato semantico di ricezione non riceve né traduce il linguaggio parola per parola, ma idea per idea e spesso in modo anche più generale». Ciò tuttavia non è un dato originario, ma una conquista graduale. Si richiede appunto che i blocchi informativi siano costruiti reiteratamente fino ad essere interiorizzati e richiamabili in modo automatico. Molte difficoltà di lettura sono addebitabili proprio a questa mancata automatizzazione, con conseguente sovraccarico di elaborazione ai livelli più bassi. L’integrazione delle informazioni in blocchi informativi di ordine superiore (l’asse verticale del nostro modello) richiede che vengano apprese e praticate due attività fondamentali che abbiamo chiamato appunto «cercare» e «completare». Si devono infatti cercare attivamente le informazioni, realizzando dei movimenti strategici dentro il testo (anticipazione di informazioni e ritorni indietro di conferma). È ciò che avviene nella lettura strumentale con i movimenti saccadici,2 ma è ciò che il lettore esperto pratica anche sull’intero arco testuale. Ad esempio, di fronte all’impossibilità di trovare nell’immediato un’interpretazione soddisfacente, il lettore esperto sospende le ipotesi, nell’attesa di trovare indizi che lo rimettano sulla buona strada. Così, recuperate le informazioni necessarie, torna indietro per dare risposta a ciò che aveva lasciato in sospeso. Ciò comporta naturalmente la necessità di sopportare uno smacco momentaneo, di tenere l’ansia e la rappresentazione di sé in quanto lettore sotto controllo, insomma di praticare un’«autoregolazione fine». È un’abilità che si esprime in misura cospicua nei cloze. Ma in fondo, a ben vedere, molti testi sono in realtà dei «testi bucati», coincidendo in questo caso il «buco» con la parola sconosciuta, con il concetto astruso e così via. Nel tornare indietro per colmare le lacune rimaste aperte si pratica l’altra attività fondamentale oltre al cercare, vale a dire il completamento cognitivo che, anche qui, si realizza nel micro (scanning di poche lettere per l’intera parola), come nel macro: integrazione di informazioni attingendo alla propria enciclopedia,3 esplicitando l’implicito, traendo conclusioni, inferendo ipotesi, non solo a livello di enunciato (ciò che si dice), ma anche di enunciazione (come e perché si dice). Dovrebbe risultare abbastanza evidente che le variabili implicate nella comprensione sono molto numerose, di natura sia cognitiva sia emotiva, e in interazione complessa. L’insegnante da solo non può controllare contemporaneamente tutte queste variabili, che si attivano con tempi e modalità diverse da alunno ad alunno. È indispensabile favorire e fare perno sulla capacità, da parte dell’allievo, di autoregolarsi. Questa è una competenza, lo sappiamo, auspicabile ma complessa, che richiede un processo di acquisizione graduale, controllata e mediata, con una presenza dell’insegnante inversamente proporzionale all’età dell’alunno. Questo libro, imperniato su attività laboratoriali, risponde proprio a queste esigenze. Il laboratorio nasce anche come attività di prevenzione e recupero, che si dovrebbero 2 3 Spostamento da un punto di fissazione ad un altro, che richiede dai 10 ai 20 millesimi di secondo. Nella ricerca di stampo cognitivista parleremo di «schemi», tra i quali assumono particolare rilevanza i «copioni» o scripts e le strutture organizzate di conoscenze o frames. Presentazione per l’insegnante u 9 ispirare, secondo la nostra esperienza, ai seguenti principi, implementati certamente dall’impiego di questi materiali: • • • • • • • • • intervenire il più presto possibile rispettare i ritmi di crescita prevenire è meglio che curare avere precisi indicatori di prestazione dare feedback immediati meglio attività giocose che noiose premiare anziché punire limitare il più possibile i costi emotivi isolare il meno possibile dal normale contesto di apprendimento: – meglio in classe che in un gruppo di recupero – meglio in gruppo che da soli – meglio nella propria scuola che in ambulatorio – meglio con un insegnante (preferibilmente il proprio) che con l’esperto. Indicazioni operative Mentre il laboratorio multimediale è più facilmente gestibile con gruppi poco numerosi, con il gruppo classe è di solito preferibile l’impiego di strumenti laboratoriali cartacei come quelli qui presentati. Per questo al cd-rom, che porta lo stesso titolo e che ha ormai una lunga vita (Tuffanelli, 2005), abbiamo affiancato questo libro. A meno di disporre di laboratori di informatica molto attrezzati ed efficienti, una gestione semplice ed efficace del curricolo laboratoriale sulla comprensione potrebbe prevedere due fasi: la prima in classe, con il libro a disposizione di ciascun alunno, al quale si richiederà di evidenziare e intervenire in vari modi sul testo; la seconda fase, in laboratorio con il software, potrebbe essere destinata a gruppi di alunni che hanno evidenziato particolari problemi nella prima fase. Sia il libro sia il software si prestano molto bene a un’alleanza educativa con le famiglie, in quanto le attività richieste possono essere facilmente negoziate e programmate in classe e poi svolte autonomamente anche a casa. Le attività proposte coprono l’intero arco della scuola primaria. Si imperniano sulle cinque attività illustrate nel modello: riordino, associo, completo, cerco e comprendo. Ciascuna attività viene proposta più volte, con moduli progressivamente più complessi, e l’intero percorso comprende quindici moduli. Il primo modulo, incentrato sul riordino di sillabe e lettere, presuppone che sia già avviato l’apprendimento della lettura strumentale, quindi è consigliabile intraprenderlo nel secondo quadrimestre del primo anno. I tre moduli successivi sarebbe preferibile affrontarli nel secondo anno, mentre nel terzo anno si possono svolgere i moduli dal cinque al sette compreso. Resterebbero così otto moduli, da sviluppare, quattro per anno, nell’ultimo biennio. Questa scansione è consigliata, ma non ha un valore prescrittivo. Ogni insegnante o équipe pedagogica potrà decidere se accelerare o rallentare, se affrontare il percorso nella scansione proposta oppure costruirne una diversa. 10 u Dalla parola alla frase Come in ogni altra attività formativa lo strumento è importante, ma non esaustivo. Fondamentale è la mediazione didattica, la fiducia e l’interesse manifestati dall’insegnante verso le attività proposte e il clima di classe che si riesce a determinare. Un buon criterio da seguire è la costanza e la sistematicità dell’intervento. Essendo la comprensione una delle competenze cross-curricolari fondamentali, sarebbe necessario prevedere attività laboratoriali ad essa finalizzate per non meno di due ore settimanali da inserire in calendario, possibilmente distanziate di almeno un paio di giorni l’una dall’altra. Se si può confidare in un’efficace gestione della classe, le attività possono essere svolte anche in coppia o in gruppi cooperativi (preferibilmente non più di tre alunni per gruppo). Si possono pure prevedere forme di tutoraggio fra compagni, sia nell’utilizzo del libro sia nelle attività con il software. Si può intuire facilmente quanto complessa sia la competenza del comprendere. I modelli cognitivi ci aiutano certamente a penetrare, almeno parzialmente, nei suoi complicati labirinti e a elaborare modelli didattici funzionali a incrementarla. I fattori da noi individuati ad esempio sono una sessantina e per ciascuno di essi abbiamo proposto delle attività laboratoriali. È tuttavia molto difficile, per non dire impossibile, cogliere con precisione la sinergia fra i vari fattori e quindi anche individuare le disfunzioni che stanno alla base di una prestazione insufficiente. Le attività proposte hanno lo scopo di mettere in evidenza sia l’avvenuta acquisizione dei prerequisiti per affrontare positivamente il compito, sia uno stato di carenza. In questo caso, come nell’insegnamento in genere, vale la regola vygotskijana dell’area di sviluppo potenziale: la prestazione richiesta deve collocarsi a un giusto livello di sfida, vale a dire che l’alunno deve poter svolgere il compito con un limitato supporto da parte del docente. Se la sfida è troppo bassa non ci sarà apprendimento, ma solo convalida di ciò che già si sa fare; se invece è troppo alta, l’esito sarà certamente negativo. È evidente che l’area di sviluppo potenziale è diversa da alunno ad alunno, per cui sarà l’insegnante a dover trovare la giusta mediazione fra livelli di prestazione differenziati. Del resto questo è forse l’aspetto più peculiare della competenza professionale del docente. È per questa ragione che alla fine di ogni attività abbiamo inserito uno schema aperto, con la richiesta, rivolta in modo volutamente ambiguo sia al docente sia all’alunno, di realizzare a loro volta degli esercizi dello stesso tipo. In questo modo il compito relativo a un singolo fattore è replicabile quanto si vuole. L’alunno che si dimostra pienamente padrone potrà così cimentarsi, con il supporto dell’insegnante, a realizzare dei nuovi esercizi, che verranno poi proposti ai compagni che presentano maggiori difficoltà in quel particolare settore. Al termine del presente volume e scaricabili in formato pdf collegandosi al sito www.erickson.it (nella pagina di presentazione del libro Dalla parola alla frase) vengono fornite le chiavi di correzione, che l’insegnante potrà utilizzare in vario modo, dalla correzione guidata in aula, alla proiezione con lavagna luminosa o videoproiettore o infine all’esecuzione dell’attività con lavagna interattiva. Bibliografia essenziale Danesi M. (1988), Neurolinguistica e glottodidattica, Padova, Liviana. Gardner H. (1991), Educare al comprendere. Stereotipi infantili e apprendimento scolastico, Milano, Feltrinelli, 2002. Presentazione per l’insegnante u 11 5 Comprendo il significato delle parole L a strada oltre il cancello del giardino era piuttosto trafficata. Felpa era cresciuto lì, arrampicandosi sui bidoni dei rifiuti per rimediare qualcosa da mangiare. Però i primi tempi della sua vita erano stati molto diversi: rivedeva ancora in sogno una vecchina gentile, la padrona della casa dove era nato, e le buone scodelline di latte tiepido e dolce che lappava con gusto. Ma poi l’antica casa era stata demolita, la vecchina era andata ad abitare con sua sorella che aveva già un cane e non poteva soffrire i gatti. Lui era rimasto nel quartiere e si era fatto grosso e forte, anche se non gli piaceva l’idea di entrare in una delle terribili bande di gatti, sempre in feroce lotta fra di loro. Ma ora che aveva nuovi amici, era tornato tranquillo e di buon umore. La sera a volte moriva dal ridere, quando insieme a Teo sbagliava a leggere le parole, e magari «verde» diventava «verme». I significati delle parole (1) Modulo 5 – comprendo Scopri le tre parole estranee. tovagliolo tavolo bicchiere ago pomodoro cameriere forno martello pizza forchetta piatto coltello sedia cacciavite bottiglia Dentro una lingua si formano dei raggruppamenti di parole, che si collegano fra loro in base al significato. Questi raggruppamenti si chiamano «campi semantici». 66 u © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson I significati delle parole (2) Modulo 5 – comprendo Quante sono le parole estranee? Scoprile ed evidenziale. pigiama cuscino materasso sogno dormire pantofole letto tappeto stanza buio ombrello coperta stivali lampada In base al loro significato, le parole sono fra loro più vicine o più lontane. © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson u 67 I significati delle parole (3) Modulo 5 – comprendo Scopri le parole estranee. porto schiuma gabbiano scogli porcospino granchio sabbia nave barca acqua sapone alghe canarino riccio spiaggia onde cammello Le parole vengono associate in base all’esperienza e alla cultura dei parlanti. 68 u © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson Modulo 5 – comprendo I significati delle parole (4) Raccogli in due gruppi le parole in base al loro significato, trascrivendole nei relativi cerchi. Qual è la parola estranea a entrambi i gruppi? ______________________ ______________________ ➽AUTOBUS ➽QUADERNO ➽AUTISTA ➽LIBRO ➽BIGLIETTO ➽FERMATA ➽CATTEDRA ➽PESCE ➽SEMAFORO ➽GESSO ➽MARCIAPIEDE ➽TRAFFICO ➽LAVAGNA ➽MATITA ➽BANCO ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ Situazioni diverse richiedono l’uso di parole diverse. © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson u 69 Modulo 5 – comprendo I significati delle parole (5) Ora inventa tu degli esercizi dello stesso tipo. SOLUZIONE ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ ➽______________________ Parola estranea: ➽______________________ 70 u © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson RAGGRUPPAMENTI ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ Modulo 5 – comprendo L’intersezione di campi Dividendo in due gruppi le parole in base al significato, scoprirai la parola che hanno in comune. ➽RONDINE ➽PISTA ➽POLTRONA ➽PILOTA ➽PRIMAVERA ➽NIDO ➽HOSTESS ➽PRENOTARE ➽TETTO ➽AEREO ➽ORARIO ➽UOVA ➽ALA ➽INSETTI ➽COVARE ➽ELICA ➽BIGLIETTO ➽PIUME ➽becco Ci sono parole, soprattutto quelle molto usate, che uniscono diversi campi semantici, come gli anelli di una catena. © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson u 71 Parole e contesto Modulo 5 – comprendo Inserisci nella colonna centrale la parola che va bene per entrambe le frasi, scegliendola fra quelle sotto elencate. Non gli piace giocare al CALCIO ____________ Questi alimenti sono poveri di ____________ Marco conosce le ____________ di molti uomini illustri ____________ Ha un ____________ appuntito e peloso ____________ Giuro che non ____________ nel dirti queste cose ____________ Domenica mattina parteciperemo tutti a una ___________ campestre Quell’auto sta procedendo nel ____________ opposto di marcia ____________ Il compito che stai facendo non ha proprio alcun ___________ Ci hanno dato delle ____________ così forti che ancora sentiamo dolore ____________ Questo vino deve essere invecchiato in una _________ di rovere ____________ Alla fine del pasto ci hanno presentato un ____________ molto salato ____________ Ti sono ____________ per tutto quello che hai fatto per noi ____________ Quella ____________ è maturata nel nostro giardino Togli dal cestino quella mela ____________ molto su di te per le prossime vacanze estive ____________ Hanno aperto la della sua cella ____________ Anche se ha gli occhi azzurri, è ____________ di carnagione botte marcia grata calcio mora vite conto senso mento 72 u © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson Quest’uva proviene dalla nostra ____________ Ci sono parole che si scrivono e che talvolta si pronunciano anche nello stesso modo, ma che hanno diverso significato. Per scoprire qual è quello giusto, devi utilizzare il contesto. Modulo 5 – comprendo I sinonimi Inserisci i sinonimi scegliendoli tra le parole sotto elencate. STINTO SCOLORITO TEMPESTA ESITANTE COSTOSO STUCCHEVOLE DOLCISSIMO BRUTTISSIMO TIMORE PAURA VISPO CHIACCHIERONE CIARLIERO stinto vivace orribile caro bufera incerto I sinonimi sono parole con significato molto simile, ma non del tutto identico. © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson u 73 Modulo 5 – comprendo I contrari Inserisci i contrari scegliendoli tra le parole sotto elencate. PAUROSO CORAGGIOSO ESITANTE ECONOMICO DOLCE BELLISSIMO LEGGERO INCERTO TENEBROSO SERIO luminoso pauroso pesante sicuro amaro costoso orribile certo buffo I contrari aiutano a comprendere il significato delle parole. È il «brutto» che fa capire il «bello», il «cattivo» che fa capire il «buono», il «basso» che fa capire l’«alto». 74 u © 2009, L. Tuffanelli, Dalla parola alla frase, Trento, Erickson