INSERTO REDAZIONALE «PACE E BENE» N. 12/2004 Redazione Ofs Emilia-Romagna Giorgio Grillini, Costanza Bosi, Marco Tognetti, Edes Guerrini, Roberta Galli, Alfredo Atti. Grafica: P. Cesare Tinelli. LETTERA ALLE FRATERNITÀ Ai terziari Ai ministri Ai padri assistenti Carissimi, domenica 21 novembre 2004 abbiamo vissuto una giornata molto intensa ed interessante grazie alla visita fraterna della Ministra Nazionale OFS minori Argia Passoni. Abbiamo vissuto due momenti importanti: il Consiglio Regionale la mattina e l’Assemblea dei ministri il pomeriggio. Entrambi gli incontri ci hanno permesso di fare molta chiarezza e di sviluppare interessanti proposte di cui daremo resoconto. In questa lettera, confortato anche da quanto emerso dalla visita, desidero fare il punto della situazione attuale. La formazione religiosa che abbiamo ricevuto nelle fraternità OFS ci ha fatto comprendere la grandezza La redazione di «Pace e Bene» rinnova a tutti i francescani secolari dell’Emilia-Romagna l’invito ad inviare contributi, articoli, cronache e notiziari locali, per la pubblicazione sulla nostra rivista, all’indirizzo del Centro Regionale Ofs: via Laura Bassi, 24 - 40137 Bologna. del dono della vocazione al Terz’ordine Francescano Secolare, l’importanza di osservare con fedeltà quanto abbiamo professato e la responsabilità di operare con tutte le nostre forze per custodire e testimoniare il carisma francescano secolare. La fraternità OFS minori, a tutti i livelli, ha sempre operato con impegno e perseveranza per costruire l’unità organica delle fraternità OFS. Durante il complesso cammino dell’unità all’emergere del tentativo di modifica dell’identità dell’OFS e di fronte ad azioni di assorbimento dell’OFS minori attraverso il commissariamento, ci siamo rivolti agli organismi della Chiesa per aver aiuto nel discernimento e certezza di diritto. Sintetizzo molto brevemente quanto si deduce dalla sentenza del 4 febbraio 2004 del S.T. della Segnatura Apostolica: 1. In Italia non c’è l’unità OFS. 2. All’OFS minori è stata data una propria via per l’unità. 3. La fraternità Nazionale OFS minori esiste con tutti i suoi organismi istituzionali. Da questi punti essenziali, fino a quando non verrà stabilito diversamente per decreto dagli organismi della Chiesa, le fraternità locali minori, per statuto, fanno riferimento al Consiglio regionale OFS minori e questo al consiglio nazionale OFS minori. Il denominato “Consiglio Nazionale OFS d’Italia” e i “coordinamenti unitari regionali” non hanno alcuna autorità sulle nostre fraternità, pertanto sono illegittime le convocazioni di Fraternità locali OFS minori fatte per partecipare ad assemblee regionali unitarie e al capitolo regionale unitario. Inoltre sono illegittime le elezioni di un consiglio di una fraternità OFS minori se non presiedute dal Ministro OFS minori del livello superiore. Carissimi terziari, oggi tutti siamo chiamati ad una grande prova: vivere con fedeltà la nostra professione con pazienza e fermezza per custodire l’OFS minori. Non è condivisibile una unità che nei fatti tende ad annullare le legittime diversità che costituiscono la ricchezza del patrimonio della Famiglia Francescana. Il “precetto di collaborare per perfezionare in Italia l’unione organica e strutturale” non può essere disgiunto dal riconoscimento di “una propria via data all’OFS minori d’Italia” che fino ad oggi non è stata mai negata. Mentre è in corso il “tentativo di pacifica composizione” da parte del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (decreto del 22 luglio 2004), nella nostra regione è in atto un ampio tentativo di assorbimento delle Fraternità minori da parte “dell’OFS unitario”. Come abbiamo più volte segnalato, le Fraternità minori sono da tempo sottoposte ad ogni forma di condizionamento. Con affermazioni false e con pressanti azioni di ricatto, oggi si cerca di forzare le Fraternità minori ad aderire al “capitolo regionale dell’OFS unitario” che appare annunciato, in una lettera degli assistenti, per il 13 febbraio 2005. Denunciamo con fermezza questo modo di procedere “dell’OFS unitario” che da un lato non riconosce i legittimi organi dei minori (Consiglio Regionale e Nazionale) e rifiuta ogni forma di dialogo e di collabora- II - PACE E BENE zione, dall’altro con azioni illegittime, unilaterali e irrispettose dei tempi di discernimento degli organi della Chiesa cerca di inglobare le fraternità locali OFS minori. Denunciamo con fermezza anche l’azione di quei padri assistenti, che non rispettando la dignità dei laici e la responsabilità dei ministri delle fraternità, ma oltrepassando ogni loro competenza, condizionano pesantemente la scelta dei laici e delle fraternità. Ricordo che l’assistenza spirituale esercitata dal Ministro Generale e dal Ministro Provinciale, personalmente o tramite delegato (il padre assistente delle fraternità ai vari livelli) è un servizio che “integra ma non sostituisce quello dei Consigli e dei Ministri secolari ai quali spetta la guida, il coordinamento e l’animazione delle Fraternità ai vari livelli (CC.GG.)”. L’obiettivo di questa azione così devastante nella vita dell’OFS, perseguita con grande determinazione da una parte della famiglia francescana, è quella di voler costituire “un nuovo” che modifica profondamente l’identità dell’OFS, che mortifica la ricchezza dell’esperienza di comunione e di vita con le rispettive Famiglie dei religiosi e del TOR, per dar vita a una realtà che rischia di distruggere la secolare esperienza del Terz’Ordine Francescano Secolare. Ogni terziario sappia che ha il diritto e il dovere di custodire il terz’ordine francescano secolare e di vivere la propria professione nella fraternità dell’OFS in cui è incorporato. Invito ogni fratello e sorella a non lasciarsi condizionare e a respingere con decisione ogni proposta che tende a disperdere la grande ricchezza del Terz’ordine Francescano Secolare minori. Bisogna avere ben chiaro che tutta la questione dell’unità attualmente è ancora nelle mani del S.T. della Segnatura Apostolica al quale la Fraternità Nazionale OFS minori ha chiesto formalmente l’esecuzione della sentenza, proprio perché si possa ottemperare a pieno a quanto la Chiesa ha stabilito. generali del Primo Ordine e del TOR esercitando collegialmente l’’Altius Moderamen”. Per rifare memoria e comprendere al meglio il complesso problema giuridico riguardante l’unità dell’OFS, allego alla presente il parere di Padre Settimio Maroncelli OFM della nostra provincia minoritica, esperto di diritto canonico, circa l’unificazione delle obbedienze OFS. Infine vorrei invitarvi a meditare su quanto affermato dalla stessa Congregazione circa il problema dell’unità OFS: “Se non nasce da un profondo convincimento non solo della necessità ed opportunità di vivere in forma unitaria il carisma francescano partecipato ai laici, ma anche di attuare tale progetto con strutture pienamente condivise da tutte le componenti, difficilmente un organismo tanto complesso può mantenere la propria coesione”. Fratelli e sorelle l’unità va costruita con il dialogo, con il rispetto della dignità di ogni persona, con la valorizzazione di ogni realtà. La fraternità è armonia delle diversità, servizio reciproco per meglio servire il Signore. Non è, e non può essere, annullamento dell’altro. Fraternità è “un costruire insieme un mondo più fraterno ed evangelico per la realizzazione del Regno di Dio” e non commissariamento, omologazione, condizionamento per imporre una propria visione, per necessità o opportunità, disgregando la ricchezza dei Terzi Ordini Francescani patrimonio non solo della famiglia francescana, ma di tutta la Chiesa. A tutti un augurio di buon Avvento. Il Signore vi dia Pace. Bologna 28 novembre 2004 Silvio Imbriaco Ministro Regionale OFS minori – Emilia Romagna Invito pertanto tutti i terziari, in modo particolare i ministri e i consiglieri, a non partecipare né al cosiddetto “ capitolo regionale unitario OFS”, né agli incontri di preparazione. Questo capitolo non ha l’intento di creare collaborazione e dialogo per costruire l’unità organica di tutte le fraternità, ma è un atto posto in essere per assorbire delle fraternità OFS minori e per disgregare la Fraternità Regionale e Nazionale dell’OFS minori prima che gli organi della Chiesa forniscano “indicazioni necessarie su come l’OFS italiano debba proseguire il suo cammino verso l’unità” come richiesto in questi ultimi mesi anche dai ministri Buon Natale! PACE E BENE - III IL PARERE DI UN ESPERTO Pubblichiamo integralmente il parere giuridico (Voto)* espresso da p. Settimio Maroncelli su richiesta della Curia Generale Ofm sulla questione della “Unificazione delle Obbedienze Ofs: problemi in ordine all’applicazione del c. 303 del Codice di Diritto Canonico” Premesse Prima di entrare nella focalizzazione del problema, occorre qualificare la natura dell’Ordine dei Frati Minori e dell’Ordine Francescano Secolare dal punto di vista strettamente giuridico. Ciò per non creare confusioni con altre angolazioni, che da altri punti di vista devono certamente essere tenute presenti, ma che – per il nostro problema – non fanno al caso e, perciò, devono essere considerate totalmente ininfluenti. 1. L’ORDINE DEI FRATI MINORI si configura come «istituto religioso cleriale di diritto pontificio a regime centralizzato». È ben noto che tali ci considera la Sede Apostolica, cui incombe il diritto ed il dovere dell’interpretazione autentica del carisma degli Istituti Religiosi di diritto pontificio. Dal punto di vista strettamente giuridico, questa è la qualifica fondamentale dell’Ordine nostro, in forza della quale i Superiori Maggiori (Ministro Generale e Ministro Provinciale) sono considerati Ordinari in senso pieno dal Codice di Diritto Canonico e, come tali, hanno potestà di giurisdizione, annessa ex iure all’ufficio. 2. L’ORDINE FRANCESCANO SECOLARE si configura come una «associazione pubblica di fedeli», a carattere misto, alla quale possono aderire con piena parità di diritti e di doveri, chierici e laici, uomini e donne, il cui altius moderamen è affidato dalla Sede Apostolica all’Ordine dei Frati Minori ed al Terz’Ordine Regolare, a norma del c. 303 del C.I.C. vigente. 3. L’ALTIUS MODERAMEN comporta l’esercizio di vera e propria autorità di giurisdizione, di cui l’Ordine dei Frati Minori + il Terzo Ordine Regolare godono nei confronti dell’Ordine Francescano Secolare, per garantire la fedeltà di quest’ultimo al carisma originario. Focalizzazione del problema 1. Occorre tenere presente lo sviluppo storico che, da secoli, caratterizza il francescanesimo del Primo Ordine, articolato in tre Famiglie: ORDINE FRATI MINORI, ORDINE FRATI MINORI CONVENTUALI, OORDINE FRATI MINORI CAPPUCCINI1. 2. Sebbene con sfrumature diverse, soprattutto le tre Famiglie del primo Ordine condividono lo stesso carisma e, quindi, realizzano una loro sostanziale unità dal punto di vista della spiritualità poiché professano la stessa Regola2, mentre dal punto di vista strettamente giuridico queste Famiglie, cui va aggiunto il TERZO ORDINE REGOLARE, sono quattro Istituti Religiosi diversi, ovviamente governati dai rispettivi Superiori. Mentre, da un lato, sia la Regola dell’Ordine Francescano Secolare, che le Costituzioni Generali del medesimo favoriscono l’unità spirituale e la condivisione dello stesso carisma, dall’altro non entrano minimamente in tale discorso dal punto di vista giuridico. Ciò avviene nel rispetto delle legittime diversità, che costituiscono la ricchezza del patrimonio della Famiglia Francescana, nella sua pluriforme articolazione strutturale. 3. A tale scopo giova far presente che le Famiglie del primo Ordine hanno come loro forma vitae la stessa Regola, ma le Costituzioni Generali sono diverse; mentre l’Ordine Francescano Secolare è retto in tutto il mondo dalla stessa Regola e dalle stesse Costituzioni Generali. 4. A ciascuna di queste Famiglie – per volontà della Sede Apostolica – è affidata, per quanto concerne l’altius moderamen una portio dell’Ordine Francescano Secolare, nei confronti della quale i Superiori del rispettivo Istituto Religioso esercitano l’altius moderamen ed esprime in tale direzione le sfumature, che costituiscono la ricchezza della propria spiritualità. La quadripartizione dell’Ordine Francescano Secolare, è entrata nella storia e nella vita del Francescanesimo a livello mondiale. Essendo stata sancita da disposizioni della Sede Apostolica e da una più che consolidata tradizione, non può essere superata senza un intervento della Sede Apostolica, che prima riconduca all’unità giuridica le Famiglie Religiose, che ora esercitano distintamente l’altius moderamen. 5. Il processo di riunificazione dell’Ordine Francescano Secolare, così come è stato avviato, non può essere accettato, proprio in ragione dell’altius moderamen, che si qualifica – come già si diceva – come espressione tipica dell’esercizio della potestas iurisdictionis seu regiminis riservata alle Autorità canoniche, di natura personale e non di natura collegiale, come si vorrebbe far passare oggi. È appena il caso di far presente che questo modo di intendere e di attuare l’unità è in aperto contrasto con le disposizioni del Decreto Experimenta, emanato dalla Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Scolari, che esclude positivamente il governo collegiale ordinario ed esclusivo e, pertanto, le Costituzioni Generali dell’Ordine Francescano non potevano proprio essere approvate, neppure ad experimentum, nella loro forma attuale. Ognuno ben vede come certi esperimenti non hanno proprio la benché minima base di partenza e contribuiscono solo ad aumentare la confusione. 6. Poiché l’altius moderamen, come si diceva, comporta l’esercizio della potestà ecclesiastica di giurisdizione in senso vero e proprio, esso non può essere esercitato dalla Unione dei Superiori Generali delle Famiglie Francescane, che non è in alcun modo un organismo munito di potere di giurisdizione e, non avendo tale potere, non può certo delegarlo al cosidetto moderatore di turno, figura totalmente sconosciuta al Codice di Diritto Canonico. 7. È, inoltre, totalmente inaccettabile che la Presidente del CIOFS abbia continuato imperterrita nel suo cammino, nonostante il ricorso interposto alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica dalla Presidenza dell’Ordine Francescano Secolare dell’Ofs Minori. Poiché il ricorso in parola, secondo le disposizioni canoniche vigen- IV - PACE E BENE ti, ha effetto sospensivo, vale a dire sospende l’esecuzione del Decreto impugnato (c. 1734), la Ministra Generale dell’Ordine Francescano avrebbe dovuto immediatamente astenersi dal procedere ad ulteriora, cosa che – invece – non solo non ha fatto, anzi ha fatto esattamente il contrario. Quanto ai quesiti posti dal presidente della Compi, in estrema sintesi, risponderei così: AD PRIMUM: NEGATIVE in quanto qui il problema non è di parole. È appena il caso di notare che la denominazione Ordine Francescano Secolare che sostituisce quella di Terzo Ordine non fa alcuna difficoltà, per quanto concerne il corretto rapporto che deve intercorrere tra queste due componenti del Francescanesimo, in ragione dell’altius moderamen, perché tale denominazione è stata espressamente introdotta dal papa Paolo VI. AD SECUNDUM: NEGATIVE in ragione in quanto è già stato detto precedentemente sulla natura dell’altius moderamen e dell’autorità personale che i Superiori Generali, come singoli, esercitano ratione officii. AD TERTIUM: AFFIRMATIVE in quanto occorre proprio ritornare alle Costituzioni Generali del 1957. Il processo intrapreso recentemente, sembra voler superare lo sviluppo di secoli di storia e pare voler cucire un vestito da fare indossare ad una persona che non esiste. AD QUARTUM: AFFIRMATIVE tenendo tuttavia presente che il ministro provinciale, in quanto superiore maggiore di un istituto religioso clericale di diritto pontificio, è ordinario in senso pieno (c. 134 § 1). AD QUINTUM: NEGATIVE per le ragioni addotte in precedenza circa la natura dell’altius moderamen e potestà di giurisdizione personale, della quale godono i Superiori, a norma del vigente Codice di diritto Canonico. Conclusione Occorre riportare sul giusto binario il rapporto Ofm-Ofs, come richiedono le disposizioni del Codice di Diritto Canonico. Capisco benissimo la delicatezza della situazione, tenendo presente il punto in cui è giunta la situazione, in ragione dello stato di fatto abusivamente introdotto nelle Costituzioni Generali ed indebitamente tollerato. È appena il caso di notare che, se si fosse posta maggiore attenzione alle disposizioni canoniche, questa stortura che, purtroppo, è entrata nelle Costituzioni Generali dell’Ofs, approvate fortunamente solo ad experimentum, non sarebbe mai nata, ma – purtroppo – non solo è nata, ma va diffondendosi. Essa, però, va corretta quanto prima, perché è manifestamente contra ius. L’impostazione dell’Ordine Francescano Secolare – come era provvidenzialmente strutturata nelle Costituzioni Generali del 1957 – va conservata, perché, mentre da un lato garantisce nel contempo l’unità, dall’altra consente le legittime diversità che non solo non nuocciono all’unità, ma anzi la servono. SALVO SEMPRE MELIORE IUDICIO 4 marzo 2000 p. Settimio Maroncelli, Ofm A queste, dal nostro punto di vista, va aggiunto il T.O.R. Si tratta di quella approvata dal Papa Onorio III con la Bolla Solet Annuere, del 29 Dicembre 1223. 1 2 * Voto rilasciato da p. Settimio Maroncelli Ofm, docente di diritto canonico al Pontificio Ateneo Antonianum CHI STA SEGUENDO QUANTO DICE LA CHIESA? Luglio è un mese che io considero di pura evasione: e così è stato fino alla penultima settimana. Da quel momento in poi, dopo quello che ho visto, ascoltato e letto, l’evasione mi piacerebbe farla veramente. Scappare in sordina, e continuare una vita esterna al mondo francescano d’oggi. Almeno quello dei “ministri” e “coordinatori” a tutti i livelli. Ma la professione della Regola e la mia coscienza mi impediscono di fare questo, per vari motivi. Sono passati agosto e settembre, anche qui fra aumenti considerevoli del volume totale della cassetta delle lettere e telefonate che non saprei come definire, rieccoci ad ottobre e cos’è cambiato? Il classico tubo. A questo punto io mi chiedo: ma chi è che sta seguendo quanto dice la Chiesa (quella con la C maiuscola)? Ho letto e sentito in più luoghi che l’OFS Minori non esiste più e che sta disobbedendo a quello che è il volere della Chiesa e tutto d’un tratto ti trovi la Chiesa rappresentata dal suo organo giuridico più importante, il Tribunale della Segnatura Apostolica che convoca la sig. Argia Passoni e la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di vita Apostolica, e i loro distintissimi avvocati per vedere se ci sono possibilità per arrivare ad una pacifica soluzione dei problemi dell’unificazione dell’OFS. C’è scritto infatti che “considerato che, adesso da parte di coloro ai quali interessa, si richiede l’intervento di questo Supremo Tribunale e anche la parte ricorrente è favorevole ad una pacifica soluzione della controversia, e che, anzi, la parte resistente ha taciuto sul punto (…) ha decretato che le parti in causa devono essere convocate da questo Supremo Tribunale per dar corso al tentativo della pacifica conciliazione”. Contemporaneamente mi arriva a casa un papiro con dentro la solita lettera di S.E, Mons. Nesti, (peraltro indirizzata ad altro destinatario) di cui ormai ne ho sei copie, e un avviso che fissa una serie di date fra cui il Capitolo Regionale Unitario. Ora forse io sarò un po’ scemo, (come per altro mi è stato velatamente fatto intendere) e forse è così, ma se c’è in corso un tentativo di conciliazione ad altissimi livelli perché qualcuno che si ritiene così obbediente e premuroso continua ad andare per la propria strada come se niente fosse? Boh! Cari fratelli io inviterei tutti voi e i vostri consigli alla riflessione su quanto sta accadendo. Nessuno può conoscere il futuro, e prevedere come si muoverà lo Spirito Santo: ma sappiamo che possiamo pregarlo, perché doni a tutti il discernimento che solo lui sa dare. Inoltre Francesco c’insegna ad avere fiducia nella Chiesa (sempre quella con la C maiuscola) e ad amarla di amore sincero. Amiamo le nostre Fraternità, cari fratelli ministri, preghiamo per loro, muoviamoci per loro se occorre. Un giorno io sarò chiamato a rendere conto dei talenti affidatimi. E se li ho nascosti sotto terra per paura, invece di farli fruttare? Giorgio Mai Ministro della Fraternità S.Antonio - Modena