ANNO 3 - NUMERO 5 - 2014
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste
Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
PAGINe 12-13
intervista
PAGINa 8
Skyrunning
“al cubo”
anche il running
È sempre più
recordman, autore di notevoli imprese
e personaggio sempre più mediatico,
NICO VALSESIA CI SPIEGA IL NUOVO FORMAT
DEL RED BULL K3, DEL QUALE È DIRETTORE TECNICO
fashion victim?
eventi / istrian marathon & spartan race FOCUS ON
PAGINA 16 e 17
se la banca si mette a correre...
runners del mese
PAGINE 18 e 19
Sotto il segno
dei… gemelli
A Rore alle pendici del Monviso, siamo
andati a trovare bernard e martin dematteis,
che hanno fatto gran parlare di sé dopo
il successo alla Transvulcania VK
gli spartani a roma
PAGINa 10
The power to
change the world
Nata nel 2000 grazie a numerosi campioni
di diverse discipline, Laureus Sport for Goods
è attiva in otto Paesi per promuovere
iniziative fra i giovani in situazioni di disagio
focus prodotto
PAGINe 22 e 24
prodotto del mese // Forerunner 15
alle pagine centralI
[email protected] / www.runningmag.it
Benvenuti
in Paradiso
PAGINa 26
RUNNING MAGAZINE
editoriale
di BENEDETTO SIRONI
[email protected]
Il ruolo dei negozi
fisici in una società
sempre più digitale
Fino a qualche anno fa non era poi così facile immaginare come, quando e quanto il crescente fenomeno
della digitalizzazione avrebbe cambiato la nostra vita.
Ora ne sappiamo certamente di più e siamo tutti (chi
più, chi meno) coscienti di quanta influenza ha e avrà
sulle attività umane. Comprese quelle che regolano il
mercato dello sport e quindi anche del running. Detto
questo, è opportuno non generalizzare, semplificare o
banalizzare la realtà. Ogni settore ha le sue peculiarità
e vale la pena analizzarle con profondità e attenzione,
come cerchiamo sempre di fare sulle pagine di Running
Magazine. Torniamo quindi a parlare, ad esempio,
del ruolo dei negozi fisici in una società per l’appunto
sempre più “digitale”. Partendo da due considerazioni,
supportate da alcuni dati.
La prima riguarda il mercato italiano dell’ecommerce: in crescita costante, nel 2013 ha fatturato 22,3 miliardi di euro (+6% sul 2012, per la prima volta negli
ultimi 10 anni l’incremento tuttavia non è stata a due
cifre). Dati però ancora molto distanti dai livelli europei. Addirittura l’Italia sarebbe al 25° posto su 28
Paesi, prima di Grecia, Bulgaria e Romania. La percentuale di fatturato delle imprese italiane dalle vendite
online è del 6%, contro una media europea del 15%.
E solo il 6% delle imprese italiane vende online (media
UE 16%). Infine, solo il 17% degli italiani ha fatto
almeno un acquisto sul web, contro il 74% degli svedesi
(media europea 44%).
Il secondo spunto di riflessione riguarda gli USA, che
monitoriamo con attenzione grazie alla nostra redazione
in California, nel bel mezzo dalla Silicon Valley. Anche
qui naturalmente l’ecommerce cresce (231 miliardi di
dollari nel 2013, +18% in media negli ultimi 10 anni).
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Tuttavia non sono diminuiti da parte delle aziende,
comprese quelle più “digital oriented”, gli investimenti in
punti vendita fisici. In svariati settori semmai si cerca di
“mixare” la profondità e l’efficacia dei propri strumenti
di vendita online con l’insostituibile livello di interazione
“faccia a faccia” che i punti vendita fisici garantiscono. L’IBM ha di recente elaborato alcune previsioni su
come le innovazioni tecnologiche cambieranno le nostre
vite nei prossimi 5 anni. Ebbene, una di queste sostiene
nientemeno che le vendite di prossimità (local) in negozi
fisici sono destinate a crescere, a scapito in alcuni casi
di quelle online. L’azienda inoltre si dice convinta che
innovazioni come la realtà aumentata o le wearable
technology (tecnologie “indossabili”) possano garantire
ai consumatori esperienze di acquisto molto più ricche e
soddisfacenti proprio all’interno dei punti vendita.
Insomma, per entrambe le motivazioni di cui sopra,
credo possiate convenire con me: i negozi fisici sono e
continueranno a rimanere fondamentali, almeno per
una buona parte di consumatori. Questo vale per l’Italia vista anche la particolare situazione di “ritardo”
che abbiamo evidenziato. Ma è una considerazione più
generale e che riguarda - come abbiamo detto - anche
mercati più “avanzati”. Ormai le vendite fisiche e quelle online tendono a non essere più considerate in competizione. Possono essere semmai complementari e offrire
nuove opportunità di business non solo alle aziende ma
anche ai punti vendita tradizionali. A patto naturalmente che questi ultimi sappiano cogliere le nuove sfide,
rinnovarsi, rivedere le proprie convinzioni, reimpostare
il modello di business, rimettersi in gioco. Fuori e dentro
il web. Questo potrebbe permettere non solo di non perdere clienti, ma di raggiungerne anche molti altri nuovi.
Ai quali prima, magari, neppure si pensava.
Anno 3 - N.5 - 2014
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Questo numero è stato chiuso in redazione il 21 maggio 2014
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NUMERO 5 - 2014
IN PRIMO PIANO //
Una tesi di laurea
sul “caso Brooks”
A inizio maggio Alberto Alessandroni, triatleta professionista delle Fiamme Oro, ha conseguito presso
l’Università di Pisa una laurea in “Finanza, marketing
e produzione”. Ne parliamo poiché la tesi da lui svolta ha riguardato “Il Marketing Mix di Brooks Running
Italia”, come da titolo. Articolato e interessante, il lavoro di Alessandroni che parte ripercorrendo la storia
del brand di Seattle (che ha ben 100 anni essendo
nata nel 2014) e prosegue con un’analisi del mercato
running italiano. In particolare viene evidenziato
come Brooks, approdata in Italia nel 2003, è oggi tra
i top brand più venduti a livello nazionale grazie a un
mix di fattori: prodotto, strategie di marketing moderne e ben congegnate, attenzione al posizionamento,
prima nel canale prettamente tecnico e poi con una
distribuzione più allargata ma sempre con un buon
grado di specializzazione. Importante poi, considerando anche il titolo della tesi, la sezione dedicata
alla promozione. Su questo fronte, come sappiamo,
Brooks ha investito molto, tra sponsorizzazioni atleti,
eventi presso i retailer, pubblicità su riviste specializzate e su altri canali anche al di fuori del settore,
con l’obiettivo di coinvolgere anche un pubblico più
vasto. Doverosa citazione poi per lo staff di Brooks
Italia: composto da personale tecnico e appassionato di corsa. Che dunque si rapporta direttamente
con il cliente finale in svariate occasioni “parlando la
stessa lingua”, condividendo non solo business ma
anche emozioni, stima e amicizia.
ASICS “Outrun the Sun”:
che sfida intorno al Bianco
Più veloci del sole, attorno al Monte Bianco. L’inedita
impresa promossa da ASICS che metterà alla prova le
capacità di alcuni dei più forti trail runner al mondo è
in calendario per il prossimo 21 giugno. Si chiama Outrun the Sun e per l’occasione gli atleti tenteranno di
percorrere “in staffetta” l’intera circonferenza del maggiore massiccio dell’Europa occidentale, partendo da
Chamonix all’alba per tornare prima del tramonto. In
totale avranno a disposizione 15 ore, 41 minuti e 35
secondi per completare in staffetta la spettacolare
spedizione: oltre 162 km di corsa per circa 9.600
metri di dislivello complessivo attraverso sentieri
di montagna di Francia, Italia e Svizzera. Il marchio
nipponico ha coinvolto alcuni dei suoi testimonial di
maggior caratura e li ha suddivisi in due formazioni di
altissimo livello: Ultra Trail e Team Enduro.
Da una parte quattro dei migliori specialisti al
mondo sulle lunghe distanze, fra cui il vincitore
dell’UTMB 2013 Xavier Thevenard, il runner d’elite
giapponese Kota Araki, il detentore del record mondiale sulla 100 miglia Jonas Buud e l’ex campione
del mondo di trail running Thomas Lorblanchet.
Ognuno di loro dovrà percorrere dai 28 ai 46 km.
Il Team Enduro è composto invece da sette atleti
specialisti di diverse discipline endurance: il campione del mondo di triathlon Tim Don, l’ultrarunner
Christian Schiester, i trail runner Genis Zapater e
Megan Kimmel, i road runner Sylvaine Cussot e Gert
Theunis e il mezzofondista Lukas Naegele. Per ogni
membro ci sarà un tragitto da percorrere che va dai
17 ai 29 chilometri. Non perdetevi i prossimi numeri
per maggiori info e dettagli.
Asics.it/outrunthesun
NEWS
L’antitrust tedesca richiama l’atteggiamento “selettivo” di Asics
Reebok grande protagonista al salone RiminiWellness
// Dal 30 al 2 giugno torna nella città romagnola l’appuntamento dedicato al fitness
più importante in Italia: RiminiWellness.
E Reebok sarà grande protagonista, con un
padiglione di oltre 6.000 mq suddiviso nelle
quattro discipline fondamentali Studio, Les
Mills, CrossFit e Spartan Race. Il palco dello
Studio sarà animato dai Reebok Five, Laura
Cristina, Lorenzo Sommo, Ivan Robustelli,
Jairo Junior e Ary Marques. È previsto anche un momento celebrativo dedicato al 25°
anniversario dalla nascita dello step, ideato
dal master trainer Reebok Gin Miller. Per
l’occasione il celebrative show sarà affidato
a Boy George. Nell’area Les Mills si potranno seguire lezioni precoreografate e spettacolari di SH’Bam BodyCombat, Body Jam
// L’antitrust tedesca Bundeskartellamt si è
espressa in merito a una prima indagine sulla
politica di distribuzione selettiva di Asics e
sulle relative restrizioni ai retailer, soprattutto agli shop online. In un comunicato stampa l’antitrust ha
dichiarato che il brand nipponico vieterebbe la distribuzione
tramite piattaforme commerciali quali eBay
e l’utilizzo di motori di ricerca legati al prezzo. L’autorità riconosce il diritto di scegliere i
propri retailer ma sostiene che in questo caso
Asics si sarebbe spinta oltre. Il sospetto è
che il marchio cerchi di controllare la compe-
e Bodyattack con i milgiori trainer europei,
mentre il CrossFit sarà l’ennesima piacevole
conferma, al suo terzo anno con Reebok. Infine ci sarà l’area dedicata alla Spartan Race,
la corsa a ostacoli lanciata nel gennaio 2013
dal marchio e sbarcata in Italia a Roma e
Milano.
Hoka One One sponsor tecnico del Grand Raid du Cro-Magnon
// 130 km per 8.200 m di dislivello positivo e 9.000 m di negativo. Sono i numeri
della 13a Grand Raid International du CroMagnon, ultra trail in programma da Limone Piemonte sabato 21 giugno. Organizzata
dall’associazione franco-italiana Grand Raid
du Cro-Magnon, sarà supportata a livello tecnico da Hoka One-One. La competizione unirà passaggi in alta montagna, come il Parco
del Marguareis e il Breil sur Roya, all’arrivo
sulla spiaggia di Plage Marquet di Cap d’Ail.
Si tratta di un appuntamento riconosciuto e
apprezzato a livello internazionale, tanto da
richiamare fino a 2.000 atleti e accompagnatori. Insieme alla Cro-Magnon (individuale o
a staffetta), si svolgeranno anche il Trail Del
Salomon City Trail torna a Milano con un’edizione ricca di novità
// Nuovo percorso e nuova
formula per la quarta edizione della Salomon City Trail,
in scena a Milano domenica
21 settembre e organizzata da
Friesian Team. Da quest’anno si partirà e si arriverà
all’Arena Civica. Il percorso
di 26 km unirà le diverse anime di Milano: i luoghi simbolo, antichi e moderni, e le
grandi aree verdi, come Parco Sempione e Monte Stella.
Per il format invece è stataprevista l’inedita possibilità
di partecipare alla formula
tizione a livello di prezzo retail. L’ufficio ha
pertanto richiesto all’azienda di esprimersi
in merito entro il 10 giugno, anche se la filiale tedesca ha già risposto dichiarando che
il suo sistema di distribuzione
selettiva sarebbe in linea con le
direttive dell’Area Economica
Europea. Le quali consentono
chiaramente restrizioni in riferimento a vendite tramite terze parti, come le piattaforme
online. Asics sta comunque revisionando il
suo sistema di distribuzione, approntato nel
2011, per adattarlo ai nuovi ritmi di mercato e
alle esigenze del consumatore odierno.
staffetta non competitiva.
Dalle famiglie ai neofiti, tutti
potranno formare il proprio
team di quattro runner. Non
competitiva sarà anche la
corsa di 6,5 km Innovation
Running. Le iscrizioni alla
Salomon City Trail Milano
sono già aperte e lo saranno
fino al 18 settembre. È possibile registrarsi unicamente
tramite il sito ufficiale.
salomoncitytrailmilano.it
Marguareis Limone-Breil, 83 km per 4.600 m
D+ e 5.300 m D-, e il Neander-Trail Breil-Cap
d’Ail, 50 km per 3.600 m D+ e 3.900 m D-.
www.cromagnon-extremerace.net
facebook.com/raid.cromagnon
A proposito di triathlon //
Tri@MI 2014, torna la distanza olimpica
sotto la Madonnina
Alice, Giulia e Matthias: tre volti
nuovi nel Team di 2XU
Esordio promettente alla Venice Crono
Triathlon per l’UNI.Team di Trento
// Dopo la sorprendente prima edizione, che ha visto al via ben
350 triatleti, il 27 luglio torna la Tri@MI, triathlon milanese sulla distanza olimpica di 1.500 m di nuoto, 40 km di ciclismo e 10
km di corsa. Organizzato da Friesian Team e A&C Consulting,
la gara si svilupperà lungo un percorso leggermente modificato
rispetto allo scorso anno. Nella frazione di nuoto i triatleti si tufferanno nelle acque del Naviglio Grande con partenza all’altezza
del Pontile della Canottieri Olona e uscita prima della Darsena. A
questo punto i concorrenti entreranno nella prima zona cambio
allestita nel Vicolo delle Lavandaie e da qui saliranno sulla propria bicicletta per affrontare la frazione di ciclismo che immetterà
in un circuito da ripetere cinque volte, da Corso Sempione fino
a Piazza Castello, area della seconda zona cambio. Lasciata la
bici e infilate le scarpe da corsa, i partecipanti del primo Tri@MI
inizieranno la frazione di podismo attraversando il Castello Sforzesco e, dopo un anello di 2 km nell’adiacente Parco, entreranno
nell’Arena Gianni Brera per tagliare il traguardo. Gli organizzatori
si aspettano un’affluenza superiore e per mantenere alto il livello
qualitativo della competizione è stato posto il limite massimo di
500 iscrizioni.
www.triami.net
// Un’azienda giovane e ancora in piena crescita, soprattutto per
quanto riguarda la diffusione all’interno del nostro mercato, non
poteva dimenticarsi dei più giovani. 2XU, marchio australiano
specializzato nella realizzazione di abbigliamento compressivo, ha deciso di ampliare il proprio team dando il benvenuto a
tre nuovi atleti: Alice Betto, Matthias Steinwandter (nella foto) e
Giulia Sforza. Rispettivamente classe 1993 e 1995, questi ultimi
due sono considerati delle vere promesse del triathlon azzurro.
“Essere a fianco di talenti emergenti
per noi è un obiettivo importante” ha
spiegato Matteo Cantieri, brand manager Italia per 2XU. “L’individuazione degli atleti da sostenere è avvenuta in virtù di prerogative fondamentali
quali impegno, tenacia e passione. In
questi giovani atleti abbiamo riconosciuto la nostra stessa determinazione e il nostro impegno nel raggiungere quei livelli di eccellenza per i quali il
triathlon italiano punta a farsi riconoscere nel mondo”. Fra le tre new entry
nel pool, Alice è invece la più esperta
e già da tempo si è affermata come
una delle realtà più degne di nota in
questo sport: ‘Proprio in questi giorni sto testando in allenamento l’ultimo materiale di 2XU. Trovo che l’abbigliamento running
sia molto confortevole e sono assolutamente entusiasta anche
di tutta la linea Compression per il recupero. Come muta utilizzo la V:3, è molto morbida sulle spalle, molto valida e soprattutto
tiene molto a galla! Ne ho avuto la certezza nell’ultima gara di
Coppa del Mondo, nella quale mi ha permesso di uscire quarta
dall’acqua”.
www.2xu.it
// A maggio ha preso il via la stagione di triathlon dell’UNI.Team e
i primi risultati sono stati più che positivi. A inizio mese infatti si è
svolta la Venice Crono Triathlon e una delle atlete più interessanti
della formazione trentina ha conquistato il gradino più alto del
podio femminile. Si tratta di Ilaria Zane, che con un’ottima prestazione si è imposta sulle accreditate rivali Papais e Baumann.
Al termine della gara su distanza sprint (750 metri nuoto, 20 km
bici e 5 km corsa), la giovane azzurra ha commentato: “Questo
inverno ho cercato di lavorare più intensamente, grazie anche ai
raduni con la squadra nazionale che mi hanno permesso di allenarmi con atlete di alto livello e con un clima decisamente favorevole. Così si conclude la mia
prima gara della stagione, con
un’incoraggiante vittoria che mi
lascia ben sperare per l’avvenire”. Oltre a Ilaria, erano presenti
alla competizione anche i compagni di squadra Gabriele Caretta, giunto 12esimo assoluto al rientro dopo un anno di stop per
infortunio, e Lorenzo Luisetto, Da sinistra: Gabriele Caretta,
uno dei ragazzi aggregatosi Ilaria Zane e Lorenzo Luisetto
al progetto UNI.Team lo scorso inverno. L’iniziativa UNI.Team è
nata per sostenere gli atleti di alto livello negli sport del triathlon
e del nuoto, nel conciliare l’attività agonistica con gli studi. Fra
le istituzioni che sostengono il progetto si contano la Provincia
Autonoma di Trento, il Comune di Trento, il Comune di Predazzo
e il Coni Provinciale di Trento. Numerose anche le aziende che
supportano il team, fra cui Sport Time, Ecomaterie, Kask, Pasta
Young Endurance, Campagnolo, Deda Elementi, PowerBar, fi’zi:k,
San Patrignano, Santini, Nerocorsa, trispecialist.com, allenatime.
com e New Balance.
www.uniteamtrento.it
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RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
presentazione in grande stile a valmadrera per il circuito Autotorino
// Ad aprile presso la sede di Valmadrera di Autotorino si è svolta una serata dedicata allo skyrunning.
Protagonisti dell’evento, che ha richiamato oltre 250
persone, i campioni Nicola Golinelli, Chiara Gianola, Stefano Butti e Michele Fontana. Durante la serata
è stato presentato il circuito Autotorino Skyrunning
2014 che comprende quattro gare. Si è partiti il primo
maggio con il Trofeo Dario & Willy a Valmadrera,
che ha ospitato il Campionato Italiano juniores e master di specialità. Si passerà poi alla 5ª edizione della
ResegUp fissata per sabato 7 giugno. A metà estate
sarà la volta del Giir di Mont in alta Val Varrone, con
la sua doppia formula da 32 km e 20 km. La data
da segnare è quella del 27 luglio, quando oltre 800
corridori faranno tappa nei 12 alpeggi di Premana. Il
gran finale sarà il 21 settembre con la 2ª edizione della
Zac-Up, la gara disegnata sul Grignone, in ricordo di
Andrea Zaccagni. Da segnalare poi, sempre durante
la serata di presentazione, il conferimento ai vincitori
del circuito 2013 di un weekend presso l’agriturismo
La Fiorida di Mantello. I fortunati sono Paolo Gotti
(Altitude) e Chiara Fumagalli (Bocia).
a settembre Gran fondo e Ultra Trail per la quarta Punt del Diau
// Con start in contemporanea da Germagnano
(TO) per Gran Fondo e Ultra Trail, la quarta edizione della Punt del Diau è in calendario sabato
13 settembre. L’evento è promosso dalla comunità
montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone ed
è supportata anche dai punti vendita Décathlon
di Settimo Torinese e Cuore Da Sportivo. La novità principale di quest’anno è rappresentata dalla
inedita partenza in “seminotturna” alle ore 16 delle due gare principali del programma. Il percorso
della Ultra Trail internazionale si snoderà lungo
un anello di 62 km, mentre per quanto riguarda la
manifestazione da 25 km l’arrivò sarà situato a Cantoira. Entrambe le gare sono state ideate per dare
occasione ai runner di osservare da vicino alcuni siti
caratteristici di queste valli, dalle miniature Riverin,
alle miniere Brunetta e dei Cugni, al Santuario di
Sant’Ignazio, alla Madonna Consolata o ancora al
Dolmen Cantoira. Su tutti spicca il Ponte del Diavolo, che dà il nome alla corsa. Da segnalare che nel
2014 per la prima volta è previsto lo svolgimento
della prima edizione della MulaBike, competizione
di fondo di mountainbike.
www.puntdeldiau-ultratrail.com
Se i giorni “si allungano” con The North Face: ECCO LA NUOVA CAMPAGNA
// #Longer Days è la più grande campagna europea primaverile mai presentata da The North Face.
Celebra l’arrivo delle giornate più lunghe e intende
invogliare le persone a trascorrere più tempo all’aria
aperta. La campagna marketing a 360 gradi si sviluppa
sul messaggio “Longer Days Are Back”. Operativa dal
4 aprile al 28 giugno, è suddivisa in quattro periodi di
attività: trail running, climbing, escursionismo e alpinismo. Ha inoltre preso il via con una fase di teasing
attraverso un emozionante video di anteprima dal
concept “We are ready”. Ciò ha portato a una campagna televisiva di due settimane con 800 spot per
un’audience di circa 100 milioni di telespettatori in
Gran Bretagna e in Germania. La presenza su carta
stampata e media digitali copre invece ben 11 Paesi
europei, mentre non da meno sarà l’intensa attività
negli 84 store monomarca, con eventi di lancio dedicati a Londra e a Milano. Per invogliare tutti alla condivisione dei propri #LongerDays, The North Face ha
infine sviluppato The Explorer App, scaricabile dal
30 marzo e pensata per gli appassionati di outdoor
che potranno così monitorare le proprie performance
sportive grazie al GPS e condividere le foto dei momenti più belli ed emozionanti vissuti all’aperto.
Che boom a Torino per la Color Run: oltre 9000 i partecipanti
// Al Parco del Valentino di Torino la prima tappa
della seconda edizione italiana della The Color Run
ha inaugurato la serie Gazzetta Color Tour con un
successo oltre le aspettative: più di 9.000 i partecipanti accorsi per la “5 km più allegra del pianeta”. Presentata da La Gazzetta dello Sport e organizzata da RCS
Sport, la corsa ha confermato il suo format, identico
in ogni parte del mondo: 5 km animati da getti di polveri colorate (naturali) lanciate dai color angels. Tra
i presenti anche Clemente Russo, ambassador Expo
2015, e Cristina Chiabotto, testimonial NutriAid. A
gestire i punti colore erano le charity Retedeldono,
Compagnia del Perù, Cifa, To Add e NutriAid, oltre
al negozio Base Running e Toga Party People, organizzatori locali che hanno supportato RCS Sport durante questa prima tappa. Brooks anche quest’anno è il
partner tecnico dell’intero circuito. Al termine della
corsa grande festa con la musica del Color Festival,
mentre tutti i partecipanti hanno lanciato in aria il
proprio sacchetto di polvere colorata dando vita a una
vera e propria esplosione di colori. Prossime tappe:
Trieste (24.05), Marina di Pietrasanta (26.07), Rimini
(02.08), Milano (06.09).
5
NEWS
Riflettori su Brandsdistributiom.com //
Milano a tinte rosa con la seconda We Own The Night
// È partito il conto alla rovescia per la seconda edizione della 10 km We Own The
Night che animerà Milano il prossimo 30
maggio (con partenza da piazza Gae Aulenti).
La serie di run, tutte al femminile, ha preso il via a Londra e, dopo Milano, sbarcherà
a Berlino, Amsterdam e Parigi. La corsa rispecchierà lo stile e la cultura di ogni città
ospitante in un mix tra sport e design reso
possibile dalla collaborazione con artiste provenienti da cinema, moda e musica. Tra esse
Marta Donadi, designer dei bracciali STL
made in Italy che ha realizzato un modello
in esclusiva per l’edizione milanese. Da segnalare la presenza tra le 5.000 iscrizioni a
oggi registrate quelle della cantante Emma
Marrone e della conduttrice Fiammetta Cicogna. Sulla linea di partenza ci saranno anche la maratoneta olimpica Valeria Straneo
Un innovativo portale B2B
Il sito e-commerce si affida a un modello di distribuzione davvero
all’avanguardia. Fra i servizi principali, il progetto
di “Easy-commerce” grazie al quale il rivenditore può evitare
i costi di stoccaggio e gestione della merce.
// Torniamo a parlare di e-commerce. Questa
volta per presentare un sito B2B che tratta accessori e abbigliamento firmato. Con sede a
San Mauro Torinese, Brandsdistribution.com
è una realtà di proprietà di IDT, società fra i
leader mondiali nella distribuzione online per
l’abbigliamento griffato. Fra gli uffici operativi
all’estero, l’azienda attualmente può contare
su una divisione inglese, a Londra, e su una
americana. Per il futuro sta pianificando nuove aperture a Dubai e in Cina.
I numeri del sito - Brandsdistribution.com
distribuisce prodotti in oltre 170 mercati e ha
creato due brand (Ana Lublin e Made in Italia),
che oggi esporta in oltre 60 Paesi nel mondo.
In totale sono oltre 74mila i rivenditori che risultano iscritti al portale. I suoi membri sono
retailer che acquistano online i prodotti di alcuni dei principali marchi internazionali, per
poi rivenderli fisicamente. Dai piccoli rivenditori, alle maggiori catene di negozi, ai power
seller di eBay che qui effettuano i loro acquisti per rivenderli agli utenti online, fino ai più
grandi siti di vendite private al mondo, quali
vente-privee.com e Privalia.
Prodotti in esclusiva e parntership
con i marchi - Il portale tratta alcuni dei
maggiori marchi internazionali da Calvin Klein a
Diesel e Dolce & Gabbana,
ed è partner unico per la
distribuzione online degli
occhiali da sole Columbia.
Brandsdistribution.com
inoltre possiede la licenza
esclusiva del marchio di
occhiali da sole e orologi
No Limits (foto sotto), di
Sparco, Dr. Scholl e Brookesfield. Nel 2013 ha vinto
la concorrenza di Amazon
ed è stato scelto come
partner esclusivo in Europa per la vendita online
delle t-shirt di Planes, il nuovo film della Disney Pixar uscito a Natale scorso. La strategia
dell’azienda è infatti quella di proporsi come
distributore privilegiato e rivenditore esclusivo di quei brand che desiderano entrare nel
mercato online ma non possono avvalersi
di una forte expertise e di un proprio canale
e-commerce. Grazie alla collaborazione con
DHL è in grado di assicurare un servizio di
consegna entro tre giorni dall’ordine in ogni
parte del mondo.
I servizi - Uno dei servizi più apprezzati di
Brandsdistribution.com è rappresentato dal
“dropshipping”, un modello di vendita che
prevede che il retailer possa vendere un prodotto senza possederlo materialmente nel
proprio magazzino. In questo modo è possibile evitare i costi di gestione e stoccaggio,
con conseguente beneficio in termini di costi
per la vendita al consumatore finale. Si tratta
di un progetto definito di “Easy-commerce”,
avviato per consentire di gestire l’attività
online in sicurezza e con un risparmio economico, evitando costi logistici aggiuntivi.
Gli utenti pagano infatti solo la merce che
hanno già venduto e non devono preoccuparsi della spedizione dei prodotti: “Grazie
all’innovazione tecnologica, alla semplicità e
alla completezza del servizio abbiamo aperto
una nuova frontiera nel mondo dell’online: la
democratizzazione dell’e-commerce”, spiega
Angelo Muratore, presidente di Brandsdistribution.com. “Fare business non è mai stato
così facile. Se con il dropAngelo
shipping è sufficiente scaMuratore
ricare il catalogo prodotti
di Brandsditribution.com in
formato Excel, Cvs o Xml,
e caricarlo sul proprio sito
e-commerce per iniziare a
vendere, con l’Api e il plugin Magento (per i siti Magento), il tutto avviene in
modo automatico, poiché il
sito dell’utente e la piattaforma di Brandsditribution.
com sono connesse in real
time tramite un set di strumenti informatici specifici”.
Grazie a un aggiornamento
continuo delle collezioni, a frequenti riassortimenti, ai prezzi estremamente vantaggiosi
dei prodotti e al minimo di ordine richiesto
di soli 200 euro, Brandsdistribution.com permette ai rivenditori di richiedere piccoli ordini
con elevata continuità. “Siamo convinti di aver
rivoluzionato il mondo della distribuzione
dell’abbigliamento sportivo e casual in base
alle necessità del mercato” conclude Angelo
Muratore. “Inoltre, grazie alle nostre special
production, offriamo ai marchi un’opportunità
unica di business, che consente loro di vendere i propri prodotti in oltre 170 mercati senza creare interferenze con la rete di vendita”.
www.brandsdistribution.com
e le atlete Anna Incerti e Veronica Inglese.
Uno sguardo anche al sociale: Nike insieme
all’organizzazione Women Win devolverà 5
euro per ogni iscrizione per sostenere il progetto Sport Zone di Comunità Nuova Onlus,
che mira allo sviluppo della coesione sociale,
del benessere e della salute dei cittadini nelle
aree urbane coinvolte.
www.nike.com/weownthenight
nuovi record alla tappa di Parigi del Vertical World Circuit
// Venerdì 16 maggio ha avuto luogo VertiGO, il primo stop europeo del Vertical
World Circuit 2014. Location dell’evento, la
Tour First di Parigi. Oltre 1.000 runner hanno risalito 954 gradini fino a raggiungere
il 48° piano. Sul
primo gradino del
podio il polacco
Piotr Lobodinski,
che ha chiuso sotto la barriera dei
5 minuti a 4’52”.
Sul fronte femminile ha vinto invece l’australiana
Suzy
Walsham,
che ha abbattuto il record precedente di oltre un minuto chiudendo in
5’43”. Anche i secondi classificati, entrambi
italiani, hanno segnato nuovi record: Fabio
Ruga ha chiuso in 5’01” e Alessandra Val-
goi in 7’03”. C’è un po’ di Italia anche sul
terzo gradino del podio, dove tra le donne
troviamo Christina Bonacina che ha terminato la gara in 7’38” (tra gli uomini il belga
Omar Bekkali con un tempo di 5’09”). Il
prossimo appuntamento con il tour sarà il 7
giugno in Spagna dove a Benidorm i runner
“scaleranno” i 52 piani (per 900 gradini) del
Subida Gran Bali. La finale si terrà anche
quest’anno a Hong Kong con la gara SHKP
Vertical Run: Race to ICC-100 il prossimo
7 dicembre.
www.course-vertigo.org
Alla Transcivetta Karpos 2014 l’esordio della corsa Kids
// È già grande l’attesa per la 34esima edizione della Transcivetta Karpos (in scena il
20 luglio), la corsa a coppie diventata nel
corso degli anni evento di grande tradizione nel panorama nazionale. La competizione, che vede ancora una volta il supporto
tecnico di Karpos, si svolge su un percorso
di 23,5 chilometri per 1.950 m di dislivello,
con partenza da Listolade e arrivo ai Piani
di Pezzè di Alleghe. Tante le conferme sul
format, come il Trofeo Famiglia, ovvero la
speciale classifica che vedrà in lizza e premierà le formazioni composte da parenti,
6
o come l’iniziativa AAA compagno/compagna cercasi, la bacheca virtuale dove si può
trovare un partner con cui condividere la
propria fatica. Novità importante invece
sarà la Transcivetta Kids, dedicata agli under 12: i piccoli protagonisti si confronteranno su un tracciato di circa 2 km che avrà
come linea d’arrivo lo stesso traguardo della manifestazione maggiore. Le categorie in
gara saranno quelle dai 5 agli 8 anni e quella dai 9 ai 12 anni (maschile e femminile).
www.transcivetta.it
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
il Fattore mentale nel trail
secondo pietro Trabucchi
// Negli ultimi anni ha pubblicato quelli che
sono diventati due libri cult per il mondo degli sport endurance “Resisto dunque sono” e
“Perseverare è umano” e la sua voce è diventata una delle più autorevoli quando si parla di
psicologia applicata alla pratica sportiva. Pietro
Trabucchi, professore incaricato all’Università di Verona e collaboratore con le nazionali
italiane di maratona, triathlon e sci di fondo,
tornerà a parlare in occasione di uno degli
eventi più importanti della prossima stagione
trail per raccontare la
propria esperienza e
spiegare quanto incide
il fattore mentale nel
trail e in montagna. È
proprio questo il titolo
dell’incontro che si terrà il prossimo 6 giugno
a Pieve di Forno di Zoldo in occasione della seconda edizione della Dolomite Extreme Trail.
Come ha spiegato Paolo Franchi, coordinatore
dell’organizzazione: “Sarà un servizio in più
che offriremo a tutti i concorrenti ma anche a
tutti gli appassionati di montagna e di sport di
resistenza. Pietro è la persona ideale per affrontare questi argomenti: non è solo un affermato
professionista, è anche un atleta. È stato finisher a due gare monumento del trail come il
Tor des Géants e l’Ultra Trail du Mont Blanc,
e infatti anche in questa occasione non sarà in
Zoldo solo nella veste di professore: avremo il
piacere di averlo tra i nostri concorrenti”.
www.dolomitiextremetrail.com
Tra maratona e mezza, ASICS
torna a Venezia per altri 3 anni
// Di nuovo sulla Laguna. ASICS continua a
impegnarsi a fianco delle organizzazioni di alcuni dei principali eventi podistici nazionali e
dopo l’accordo di partnership con la Stramilano, questa volta è il turno del Venicemarathon
Club. Per i prossimi tre anni l’azienda con sede
italiana a Cuneo supporterà l’associazione a
tutti i prestigiosi appuntamenti in programma
in una delle città più famose del mondo, vale
a dire la Maratona di Venezia e la Moonlight
Half Marathon, oltre al Runing Day Corrimestre. Dal 2008 le due realtà collaborano con reciproca soddisfazione e, come ha sottolineato
Luca Bacherotti, amministratore delegato ASICS Italia, al momento della firma: “La nostra
azienda è entusiasta di poter continuare a correre al fianco degli amici della Venicemarathon
lungo gli affascinanti percorsi della Laguna Veneta. Il nostro marchio è fra i leader in Italia
e in Europa, manifestazioni di questo tipo ci
permettono di mantenere costante la nostra
presenza negli eventi running più amati e conosciuti e di legare il nome di Venezia a quello
di Torino, Firenze, Barcellona, Parigi, Tokyo e
New York di cui ASICS sponsorizza le rispettive maratone”.
a Roma Esordio rimandato nel 2014 per la Run 5.30: ma i runner hanno risposto lo stesso...
// Doveva partire tutto da Roma, il 9 maggio scorso. E a onor di cronaca si può dire
che alla fine è stato così per davvero, anche
se si è trattato di qualcosa del tutto inatteso. Ma andiamo con ordine. Fra le novità
principali in calendario per la Run 5.30 di
quest’anno c’era la nuova, attesissima tappa
di Roma. L’appuntamento capitolino avrebbe dovuto rappresentare l’esordio in grande
stile nel 2014 del circuito promosso dall’asd
Vaniglia. Tuttavia pochi giorni prima del
grande evento, la fatidica decisione: “A comunicazione pianificata, iscrizioni avviate,
investimenti spesati, ci hanno contattato per
consigliarci di posticipare la manifestazione
ad altra data. A nostro parere, e sulla base
degli accadimenti delle ultime due settimane, questa richiesta non aveva nessuna vera
motivazione. Così abbiamo deciso di fare
un passo indietro”. Le parole sono di Sergio
Bezzanti e Sabrina Severi, ideatori dell’inizia-
Due immagini del flash mob
di Roma dello scorso 9 maggio
tiva nata nel 2009. Nonostante il cambio di
programma però, un bel gruppo di runner
ha deciso di partecipare a un simpatico flash
mob: “Bisognava comunque esserci per dare
un segnale”, proseguono Sergio e Sabrina.
“Questo era ciò che ci è stato chiesto nei due
giorni della consegna delle t-shirt. Il tam tam
ha iniziato a correre, via whatsapp e l’alba di
venerdì 9 maggio sui Fori Imperiali di Roma
non avrebbe potuto essere più emozionan-
7
te... Grazie a tutti”. Dalle quote degli iscritti
che hanno accettato di non farsi rimborsare sono stati raccolti 1.000 euro da donare
all’associazione Andrea Tudisco di Roma.
Esordio stagionale rimandato alla settimana
successiva dunque, con la prima Brooks 5.30
di Palermo. E questa volta tutto è andato per
il meglio…
Run530.it
RUNNING MAGAZINE
intervista
recordman, autore di notevoli imprese
e personaggio sempre più mediatico,
NICO VALSESIA CI SPIEGA IL NUOVO FORMAT DEL
RED BULL K3, DEL QUALE È DIRETTORE TECNICO
NUMERO 5 - 2014
Skyrunning “al cubo”
L’evento, supportato fra gli altri anche da Dynafit, è in calendario il prossimo
2 agosto. Con partenza da Susa e arrivo in cima al Rocciamelone,
è l’unico al mondo con caratteristiche adatte a un “triplo chilometro verticale”.
un breve tratto molto ripido inizierà la roccia
e con essa lo spettacolo vero. L’altro cancello è al rifugio Cà d’Asti a quota 2.850 m,
oltre il quale potranno proseguire solo i primi a passare: un atleta su cinque per la precisione. E a quel punto sarà durissima. Molti
fra i verticalisti più forti al mondo sono abituati a mantenere un ritmo altissimo durante
la gara e riescono a completare il chilometro
verticale in poco più di 30 minuti. Un passo
impensabile in questo caso. Bisognerà essere
in grado di stare davanti a tutti per non farsi eliminare e allo stesso tempo di gestire le
proprie energie molto più a lungo. Molti dei
favoriti potrebbero saltare subito.
• davide corrocher
C’è grande curiosità per la prima assoluta
di un evento unico al mondo, visto il format
innovativo fra le specialità di skyrunning.
Con un percorso a dir poco impegnativo
e dalle caratteristiche uniche. Red Bull K3
è il primo “triplo chilometro verticale” e si
svolgerà con partenza da Susa, breve tragitto
attraverso il Comune di Mompantero e arrivo in vetta al Rocciamelone. In tutto 3.030
metri di dislivello positivo, per 10 chilometri
all’interno della provincia di Torino da completare tutto di un fiato. L’evento è supportato anche da Dynafit ed è in calendario per
domenica 2 agosto. Direttore tecnico sarà
l’atleta di casa, nonché celebre recordman e
skyrunner, Nico Valsesia. A lui ci siamo rivolti per approfondire il tutto.
Quando è nata l’idea di una gara come questa?
Per 25 anni ho abitato in Val di Susa e in
molte occasioni, quando mi sono trovato
a percorrere il sentiero che porta alla vetta
del Rocciamelone, mi è venuto da domandarmi per quale ragione non ci fosse ancora
una gara che si svolge lungo l’intero tracciato
fino in cima. Per la verità una competizione
di skyrunning che si tiene qui già esiste all’interno del calendario Fidal, ma comprende
solo la prima parte del percorso senza interessare quella che a mio avviso sarebbe la più
bella ed emozionante. Così nel 2010 ho deciso di organizzare una corsa con alcuni amici, una ventina di atleti del calibro di Marco
Olmo giusto per fare un nome. Potremmo
dire che si è trattato di una sorta di edizione
zero dell’iniziativa, che ha coperto per intero
i 3mila metri della montagna. L’idea è stata
molto apprezzata da tutti quelli che hanno
partecipato, ma sfortunatamente non ha
avuto seguito per una mancanza di fondi.
Poi cosa è successo?
È successo che l’anno scorso il discorso è
Un tratto della salita alla vetta del Rocciamelone che attende i partecipanti al primo Red Bull K3
tornato di attualità con Red Bull. Ne abbiamo parlato quasi per caso, visto che siamo
in ottimi rapporti. Da molto tempo io uso
i loro prodotti e poi ad esempio mi hanno
sempre dato un ottimo supporto in occasione del Toubkail Trail, che con la mia società
organizziamo in Marocco. Come sempre è
intervenuto il patron del brand Dietrich Mateschitz, che quando si tratta di promuovere
un evento si muove sempre di persona per
saggiare se il livello di spettacolarità può essere in linea con i canoni di Red Bull.
teristiche tali da permettere un format di
questo tipo, con 3.000 metri di dislivello da
percorrere su un tracciato lungo appena 10
km. Ed è questo che in fondo tutti stavamo
cercando. Così tutto è andato per il meglio e
finalmente siamo qui ad aspettare il fatidico
giorno.
Come è stata accolta l’iniziativa da parte
degli atleti e quali saranno i fattori che
faranno maggiormente la differenza per i
partecipanti alla gara?
C’è stato subito un bell’entusiasmo da parte di tutti. Finora siamo arrivati a circa 250
iscritti e il tetto limite è di 400 (per info e
iscrizioni: www.redbull.com/k3, ndr). Sono
di più gli stranieri rispetto agli italiani, probabilmente perché più di noi cercano la novità,
possibilmente con una buona dose di adrenalina. Qui non mancherà nessuna delle due.
Abbiamo previsto due cancelli di eliminazione lungo il percorso. Uno all’altezza circa del
primo chilometro verticale a Trucco, dove gli
ultimi ad arrivare saranno eliminati. Poi inizierà la parte più bella e panoramica, dopo
Ed è così?
Sono sempre stato convinto dell’unicità di
questa gara. Poi a dire il vero il giorno che era
stato scelto per monitorare il percorso con
lo staff del potenziale partner non sembrava
dei migliori, per via delle cattive condizioni
meteorologiche. È stata una grande sorpresa quando arrivati in prossimità dell’ultimo
tratto il cielo si è aperto e siamo stati accolti in cima da un panorama splendido. Ma
soprattutto, a oggi questo è l’unico luogo
al mondo che abbiamo trovato con carat-
Nico nel 2012 durante la traversata di 137 km del Salar de Uyuni, il più vasto lago salato al mondo, in Bolivia. A destra la celebre Monument Valley sul percorso della
RAAM, alla quale Nico parteciperà quest’anno per la quinta volta (nel 2006 è arrivato 2°, miglior italiano di sempre)
8
A proposito di novità e di prove uniche al
mondo, di cui tu sei un vero esperto. Da
quando lo scorso luglio hai completato il
record di ascesa in combinata bike-running dal porto di Genova al Monte Bianco sei diventato un personaggio ancor più
mediatico. Come ti prepari a imprese di
questo tipo?
Il punto fondamentale per me è prepararsi
sempre con entusiasmo. Imparare a conoscere i limiti del proprio fisico per gradi, con
misura, perché è importante quando si compie qualcosa di estremo dimenticarsi delle
tabelle di allenamento. Non si può decidere
a tavolino fin dove ci si può spingere. E poi
dove sarebbe il divertimento a quel punto?
ciò che conta di più è la parte emozionale di
quello che facciamo.
Fra le altre grandi esperienze che hai portato a termine, c’è anche la leggendaria
RAAM (Race Across America) alla quale
hai già partecipato quattro volte e che tra
poche settimane tornerai a correre in sella
alla tua bici.
È forse una delle più belle gare al mondo
per me. Sono quasi 5mila chilometri da costa
a costa, che quest’anno spero di completare
sotto ai nove giorni. Ma al di là del risultato
sportivo, come dicevo prima è lo spettacolo
che farà la differenza, perché in alcuni momenti il percorso offrirà alcuni dei più bei
panorami esistenti.
E poi sarà la volta di Aconcagua…
A gennaio prossimo, sì. Sarà una nuova
sfida, ancora una volta in combinata bikerunning proverò a completare l’ascesa del
percorso che va da Vina del Mar in Cile alla
cima dell’Aconcagua. È il tragitto di massima
pendenza al mondo: 300 km di lunghezza e
7.000 metri di dislivello positivo. Per adesso,
però, facciamo un passo alla volta: in testa ho
soltanto la RAAM…
RUNNING MAGAZINE
eventi
Intervista a Massimiliano Cavazza,
coordinamento comunicazione interna
internazionale Intesa Sanpaolo
Il 26 aprile “buona
la prima” in italia
per Spartan Race
NUMERO 5 - 2014
3mila Spartani
alla conquista di Roma
Quando la banca
si mette a correre...
Sprint e Super le due modalità della corsa ostacoli ideata da Joe
De Sena e supportata da Reebok. E dopo questo “assaggio”, cresce
l’attesa per la seconda e ultima data nel nostro Paese per quest’anno.
L’appuntamento è al Castello Sforzesco di Milano il 14 giugno.
Il 14 aprile si è corsa la prima maratona d’Istria, alla quale
ha partecipato anche un International Running Team
con 120 dipendenti di Intesa Sanpaolo, supportato da Mizuno.
// Ci si attendeva qualcosa di particolare ed
emozionante. Ci si attendeva una bella risposta da parte del pubblico e ci si attendeva
un’altrettanto grande risposta da parte di chi,
incuriosito, avesse voluto osservare da vicino
che cosa sarebbe successo. La risposta è stata
decisamente buona, se si pensa che alla prima
Spartan Race italiana sono stati circa 3mila i
partecipanti e addirittura 10mila gli spettatori
presenti a Roma tra lo Stadio dei Marmi, lo
Stadio Olimpico e il Foro Italico. L’evento si
è svolto lo scorso 26 aprile, grazie anche a Reebok che in qualità di marchio di riferimento
nel mondo del fitness è partner internazionale
della gara. Numeri molto buoni, dunque, per
un esordio che precede la seconda data nel
nostro Paese in calendario per il prossimo 14
giugno a Milano.
// Per tanti anni è stata una terra italiana. QueMezza Maratona di Sarajevo, ma poi da lì ci siasti luoghi in passato avevano un altro nome e
mo spostati e ogni volta abbiamo proposto un
quel nome era stato imposto loro nel nostro
nuovo evento ogni anno. Personalmente la mia
idioma. La storia della regione istriana tuttavia
prima partecipazione risale a tre anni fa in Sloè stata segnata soprattutto da alcune delle vicenvacchia. È stata la mia prima mezza maratona e
de più tristi del secolo scorso, con il travagliato
questo la dice tutta sulla perfetta riuscita delle
esodo di moltissimi nostri connazionali spinti
nostre intenzioni. È da tre anni esatti infatti che
ad abbandonare la propria casa per sfuggire alla
io abbia cominciato a correre con regolarità. In
dura repressione della dittatura di Tito. Pur vivi
poco tempo e con la giusta mentalità si può dire
nel ricordo di molti, quei tristi momenti apparche sono stato in grado di lasciarmi coinvolgere
tengono definitivamente al passato. Oggi questi
in questo progetto. Quest’anno l’idea di correluoghi sono conosciuti soprattutre alla maratona d’Istria ci è
to per lo spettacolare contesto pavenuta anche perché con la
esaggistico che offrono, ma non
nostra banca siamo partner
finisce qui. Da quest’anno infatti
dell’evento. Un grazie anche
la regione si inscrive all’albo dei
a Mizuno che ci ha supporpiù interessanti eventi podistici
tati.
internazionali, dopo che lo scorso 14 aprile si è corsa la prima
Come è stata accolta l’iniziaMaratona d’Istria. All’evento
tiva dai vostri dipendenti?
hanno partecipato circa 2mila
Il running è alla portata di
runner, fra 42 K e “mezza”. Tra
tutti, è uno sport inclusivo e
loro era presente anche un team
per questo fa perfettamente
speciale composto da alcuni dei
al caso nostro. Tantissimi
dipendenti di Banca Intesa Sanhanno accettato con grande
paolo provenienti da Italia, Paesi
entusiasmo, per certi verSlavi, Egitto. È già da alcune stasi sorprendente. E in più
gioni che l’iniziativa promossa Massimiliano Cavazza, a sinistra, con posso dire che i suoi valori
dal gruppo bancario viene ripro- un runner del team Intesa Sanpaolo
assomigliano a quelli del
posta con un successo davvero
business aziendale: il lavoro
sorprendente ed è per sapere meglio di cosa si
nel lungo periodo, lo spirito di aggregazione e
tratta che ci siamo rivolti a Massimiliano Cavazcooperazione, insomma abbiamo fatto centro. I
za, responsabile coordinamento comunicazione
numeri di chi ha voluto partecipare quest’anno
interna internazionale Intesa Sanpaolo nonché
poi sono stati davvero importanti. In totale erarunner appassionato.
vamo quasi 120 persone provenienti da Italia,
Egitto, Ungheria, Croazia, Serbia e Slovacchia,
Innanzitutto perché il running?
e solo di “locals” dalla Slovenia erano addiritÈ stata un’idea che abbiamo avuto qualche
tura 80.
anno fa e che da subito ci ha regalato delle
piacevoli sorprese. La nostra divisione internaCosa puoi dirci di questa prima edizione?
zionale segue principalmente i Paesi dell’Est EuÈ stata davvero una bellissima manifestazione.
ropa, dove siamo molto attivi e che potremmo
A partire dalla location, che è unica al mondo.
definire delle vere e proprie “sport countries”.
Avevo già partecipato alla Moonlight Half MaPallavolo, basket e calcio su tutti sono attività
rathon, una mezza maratona che si svolge in
che qui si praticano quotidianamente e ogni
un contesto per certi versi simile e altrettanto
anno Intesa Sanpaolo organizza un evento mulmeraviglioso, ovvero la Laguna di Venezia. Ma
tidisciplinare per i suoi dipendenti che sono tutcon questa in Istria posso dire di aver trovato il
ti dei buoni praticanti. A un certo punto però
percorso più bello che abbia mai visto, anche se
abbiamo voluto provare anche qualcosa di nuopiuttosto faticoso, con i continui saliscendi che
vo e ovviamente abbiamo cercato di proporre
ti portano in mezzo al verde, prima di costeggiaqualcosa che fosse accessibile a tutti.
re il mare con una veduta meravigliosa. E poi è
stato ottimo il clima delle persone in generale.
Così è nato l’International Running Team…
C’è molto folclore, voglia di fare festa, di cantaEsatto. La prima volta è stata in occasione della
re… e ovviamente di correre.
L’evoluzione del fitness - I partecipanti si sono cimentati nelle due modalità previste per la sfida capitolina. Il format Spartan Sprint si è caratterizzato per il percorso lungo 5 km, lungo
il quale sono stati posti 16 ostacoli, tra fango,
muri da superare, prove fisiche e mentali degne di un vero e proprio WOD di crossfit. Di
simile impostazione ma ancora più impegnativo il programma della Spartan Super, con circa 12 km da percorrere superando 30 ostacoli.
A Milano invece si punterà tutto sulla velocità,
motivo per cui nell’area circostante il Castello Sforzesco sarà approntato il solo percorso
Sprint. “Noi di Reebok sappiamo che il mondo del fitness sta cambiando” commenta Matt
O’Toole, chief marketing officer di Reebok.
“Spartan Race è pensata per gli appassionati
che vogliono prendere parte a una sfida impegnativa ma al tempo stesso stimolante e divertente”. In perfetto accordo con O’Toole Joe
De Sena, ideatore di Spartan Race: “Reebok
condivide la nostra visione. Attraverso il fitness ogni persona può raggiungere il proprio
pieno potenziale e raccogliere benefici che du-
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rano per tutta la vita. Il nostro partner tecnico
ci aiuterà a espanderci a livello internazionale,
a perseguire i nostri obiettivi e a convincere la
gente a scollarsi dal divano per dedicarsi alle
attività naturali di ogni essere umano: correre,
saltare, sudare e arrampicarsi”.
Il focus prodotti - La partnership fra Reebok e
Spartan Race, nata a gennaio 2013, ha finalmente portato alla realizzazione di una collezione di prodotti creati appositamente per chi
partecipa all’evento. Modello di punta è rappresentato dalla scarpa All Terrain, sviluppata
per le gare a ostacoli e per la corsa. Le sue caratteristiche sono state pensate sulla base della collaborazione con la community Reebok
Spartan Race, al fine di assicurare prestazioni
ottimali soprattutto in termini di drenaggio
dell’acqua, aderenza su ogni tipo di terreno e
robustezza. Assieme alla All Terrain Series, in
evidenza c’è anche la linea One Series, i cui
modelli sono stati creati seguendo un particolare processo di fabbricazione dal tallone alla
punta. Il risultato è stato una calzatura da running in grado di offrire reattività e fluidità in
ogni fase della falcata.
www.reebok.com
Veduta dall’alto dello stand di Roma: in evidenza
le collezioni Reebok dedicate alle corse a ostacoli
e al running All Terrain Series e One Series
Sempre più marchi anche nello sport e in particolare
nel nostro settore si dimostrano particolarmente attenti
alla parte estetica e “modaiola” dei prodotti. Un trend
tanto significativo da portare in molti casi al lancio di vere
e proprie collezioni in cui è il fattore glamour a farla da padrone
tendenze
Due foto della linea running
New Balance firmata Heidi Klum
• davide corrocher
Strane manie. Sembra che non se ne possa fare a meno. Inutile girarci intorno: siamo
tutti figli di Andy Warhol, o per lo meno del
suo pensiero. Viviamo nell’ostinata ricerca di
quei tanto preziosi 15 minuti di popolarità, al
punto che spesso per fare una notizia possono
bastare un poco di inventiva e di intraprendenza. Basti pensare alla ormai diffusissima
abitudine di scattarsi un cosiddetto “selfie”
e pubblicarlo sulla propria pagina social per
mostrarlo ad amici o colleghi. Non sono esenti neppure i runner, che anzi per certi versi
sembrano essere stati fra i primi a diventare
dipendenti di questo singolare vezzo. Con la
particolarità che il soggetto principale delle
loro fotografie non sono sorrisi e smorfie, ma
scarpe. Scarpe da corsa ovviamente. Nuove o
tanto infangate da essere quasi irriconoscibili, in mostra su un panorama suggestivo o ai
piedi del loro proprietario mentre riprende le
sue falcate su un morbido sterrato o sul duro
asfalto. Insomma, l’immagine e la mania di
una grande o piccola “autocelebrazione” è
centrale anche tra gli sportivi e tra i runner. E
in questo senso non sono per nulla da sottovalutare segnali come questo anche per capire
in che direzione si sta muovendo o potrebbe
muoversi il mercato.
Dal parco all’ufficio - Distinguersi e identificarsi. Ovvero scoprire quali sono i propri interessi, le soluzioni verso le quali si può osare spingersi per esprimere la propria individualità e
personalità da un lato. E qual è la community
all’interno della quale ci si riconosce e che per
l’appunto potrà diventare la piattaforma privilegiata per sperimentare libertà e creatività. La
risposta che si ottiene nel nostro caso specifico
è che essere un runner oggi significa sempre
più spesso essere “cool”. La corsa non è più
solo un passatempo o un modo per restare in
forma e sentirsi bene. È molto di più. Sta diventando uno stile di vita, sempre più diffuso
e sempre più consapevole. Ed è proprio questo
uno dei temi principali sui quali i protagonisti
del nostro settore si stanno confrontando da
diverso tempo, dando sempre maggiore spazio
e visibilità a quello che è il carattere estetico
dei propri prodotti e dei contenuti proposti ai
consumatori. Correre con stile, indossare con
orgoglio le proprie scarpe, scegliere il guardaroba combinando sapientemente i capi di abbigliamento in base al proprio gusto, aggiungere oggetti e dettagli in grado di dare quel
tocco in più alla propria immagine. E infine
andare in strada di tutto punto per esibire il
proprio look. Mentre si corre al parco, ma anche per un’uscita casual o per andare al lavoro
in modo informale. Certo, sappiamo bene e
abbiamo più volte sottolineato che una parte
importante dei podisti non presta ancora la
dovuta attenzione alla tecnicità dell’abbigliamento e che anzi corre con abbinamenti davvero improbabili e antiestetici… Ma qualcosa
sta cambiando e soprattutto il pubblico più
giovane inizia a volersi “vestire bene” anche
durante la corsa. Un’opportunità che può
rivelarsi decisamente importante per tutti gli
operatori del mercato running.
Arte e suggestioni dall’Estremo Oriente Sono numerose le fonti di ispirazione e le
suggestioni dei vari marchi per la realizzazione
delle loro collezioni. Prendiamo ad esempio
Mizuno, il cui retaggio è legato alla tradizione
giapponese, rivisitata con una certa attenzione
un’impronta che richiama da vicino proprio il
mondo del running & affini. La linea si chiama For Everybody, e con i loro colori accesi
e le grafiche particolarmente vivaci i modelli
che la compongono hanno molto colpito i visitatori all’edizione 2014 di Ispo Munich, in
quella che è stata non a caso la prima esperienza del marchio con sede a Barcellona al
principale evento fieristico dedicato agli sport
in Europa.
Collaborazioni di stile - Sempre per restare in
anche il running
È sempre più
tema di presentazioni internazionali e soprattutto per sottolineare la grande attenzione alle
consumatrici, non si può non citare il recente
lancio della linea running New Balance firmata Heidi Klum. La stella delle passerelle internazionali collabora con il brand americano
dal 2012 per la progettazione e creazione di
capi e calzature disegnati per le sportive che
amano i dettagli di stile e qualche vezzo che
Una delle
immagini della
linea “For
Everybody”
creata
da Desigual
fashion victim?
Elementi e linee urban & lifestyle, dettagli e colori di ispirazione retrò,
abbigliamento sportivo che sembra disegnato per sfilare sulle passerelle
o scarpe che si ispirano alle sneakers degli anni ’80 e che possono essere
indossate indifferentemente durante la corsa o nella vita di tutti
i giorni: le più importanti aziende oltre che alla tecnicità guardano con
crescente attenzione all’immagine dei prodotti, proponendo nuovi trend
o rilanciando quelli degli anni passati. Una tendenza che può portare al
mercato running nuova linfa in termini di canali distributivi e pubblico.
all’estetica, specialmente nelle ultime collezioni. Senza naturalmente dimenticare la tecnicità e il target dei prodotti, dedicati a un pubblico consapevole. Da notare quindi nelle ultime
proposte la cura nelle grafiche delle tomaie,
create su ispirazione dei disegni e dei motivi
provenienti proprio dalla storia e dall’arte figurativa del Sol Levante.
proprio la più grande attenzione che le donne
prestano al loro modo di vestirsi e di abbinare
colori e soluzioni ad hoc per la propria uscita
in strada o al parco ad aver provocato un migliore comportamento in termini di scelta del
guardaroba da parte di tutti i runner. Per quale motivo altrimenti un marchio noto soprattutto nel mondo dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori lifestyle e fashion come
Desigual avrebbe altrimenti deciso di lanciare
la sua prima collezione sportiva unicamente
dedicata al suo pubblico rosa? Oltretutto con
Prima le signore… - Una spinta importante
verso il lato “fashion” arriva dal pubblico femminile. Nella maggior parte dei casi è stata
ne esalti la femminilità. E a proposito di icone
glamour e partnership con i marchi del nostro
settore, anche se andiamo per un attimo ben
al di fuori dei confini del running, poche settimane fa è stato ufficializzato anche l’accordo
fra adidas e Lapo Elkan per la realizzazione di
alcuni modelli di scarpe e occhiali per la collezione Originals. Insomma, il legame tra sport
e moda è sempre più stretto. E anche i media
generalisti iniziano a parlarne, come dimostra
tra i tanti un articolo dedicato alle sneakers
sportive pubblicato sul Corriere della Sera dello
scorso 19 aprile, nel quale venivano citati marchi quali Valentino, Sergio Rossi e Hogan,
insieme ad altri più vicini al nostro di settore,
come Diadora, New Balance e Brooks.
Modelli celebrativi e icone del passato - Parliamo di un rapporto sempre più produttivo e
interessante, tanto che anche alcuni dei marchi specialisti del nostro segmento hanno
creato delle calzature che pur conservando
alcuni elementi tecnici di quelle da running
sono pensate per essere indossate nella vita di
tutti i giorni. Una delle prime aziende che si
è mossa in questa direzione è stata Saucony,
che dal 1998 ha dato vita a un vero e proprio
marchio “urban & lifestyle”. Il nome Saucony
Originals deriva dal fatto che i modelli di calzature proposti in collezione sono alcuni fra
i più storici e rappresentativi del mondo running. Si tratta dunque di sneakers dal design
tipicamente retrò, riadattate appunto in chiave lifestyle. “I punti di forza di questi prodotti
sono la grande comodità di calzata, il look e i
Soprattutto negli
ultimi prodotti,
Mizuno pone
particolare attenzione
anche all’estetica,
senza rinunciare al
legame con le proprie
radici: qui la grafica
ideata dai designer
dell’azienda per la
Wave Hitogami si
ispira alle maschere
del tradizionale teatro
giapponese Kabuki,
richiamandone figure
e colori
12
RUNNING MAGAZINE
Non solo running: la febbre del vintage contagia molti altri settori //
Un omaggio al passato per una tradizione sempre viva e… originale
A volte ritornano. Potrà sembrare un paradosso ma uno dei temi
ricorrenti in fatto di tendenze è il richiamo al passato, la ripresa di temi,
colori e accostamenti che hanno fatto un’epoca. Tuttavia forse mai come
nell’ultimo periodo questa “febbre per il vintage” è stata tanto epidemica,
al punto da interessare moltissimi settori, dalla moda, al cinema, ai motori
solo per citarne alcuni. Senza dimenticare lo sport ovviamente.
Si pensi soltanto al fatto che uno dei più esclusivi eventi internazionali
quando si parla di spettacolo e costume, il cosiddetto Met Ball di
New York al quale sono invitate le personalità più celebri del
cinema e della moda, nel 2014 sarà dedicato a Charles
James, stilista americano che negli anni ’50 divenne
una delle principali firme della moda e una vera icona
di stile: un’occasione per vedere gli idoli di oggi vestiti e
accessoriati come quelli del passato. La manifestazione
si tiene al Metropolitan Musem of Art e viene
organizzata per ogni anno per un progetto di raccolta
fondi. Da maggio ad agosto di quest’anno il tema sarà
per l’appunto offerto da quell’epoca in cui l’America si
trovava per la prima volta in cima al mondo e diventava
il Paese al quale tutti guardavano come modello.
E andando in ordine cronologico, si può dire che è proprio da quegli anni
che è iniziata la cosiddetta era del consumismo. Il vintage è diventato
dunque il mezzo con cui molte aziende si ripresentano sul mercato
riportando in auge alcuni dei prodotti di maggiore successo della loro
storia. Lo ha fatto recentemente un marchio fra i più diffusi nel settore
degli orologi e dei gioielli come Breil, che ha rilanciato la linea Manta
che lo ha reso molto popolare negli anni ’80. E lo ha fatto ad esempio
Oakley con la collezione di occhiali e maschere Heritage: “Abbiamo
voluto rendere omaggio alle creazioni iconiche passate alla storia e allo
stesso tempo comunicare il messaggio che la tradizione del nostro brand
è sempre viva e nuova allo stesso tempo” ha spiegato Colin Baden, ceo
Oakley. “Il nostro non è soltanto un tuffo nel passato fatto per celebrare
lo stile vintage che è diventato una tendenza così popolare della moda
contemporanea. Abbiamo piuttosto inteso celebrare le incredibili
invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo con idee originali, l’azienda
appassionata di design che le ha create e il suo spirito innovativo che
continua a sfidare i limiti del possibile”.
Il bisogno di ricordare gli anni più memorabili del secolo
passato attraverso la riproposizione di alcuni di essi è diventato
sempre più evidente nelle ultime stagioni del cinema e della
televisione. Lo hanno dimostrato film come Argo, vincitore
del premio Oscar nel 2013, e alcune delle serie televisive di
maggior successo come Mad Men, Boardwalk Empire o Pan
Am. Se tutto questo è diventato motivo di riflessione sul
presente, è a conferma del fatto che anche gli anni che stiamo
vivendo adesso sono a loro modo iconici, con tutte le difficoltà
che continuano a emergere ma anche con i grandi successi
che ancora si possono raccontare. È proprio dell’uomo guardare
al passato per scoprire una novità sul presente. E se in questo caso
si tratta di tendenze e modi di vivere ben vengano, l’importante è che
siano una spinta a continuare a cercare e a innovare, e non un modo
sterile di restare ancorati al nostalgico desiderio di rivivere quello che
non c’è più. Insomma l’auspicio è, per dirla come doc Brown nel celebre
film di Robert Zemeckis, che questo sguardo al passato possa essere
un... “ritorno al futuro”.
NUMERO 5 - 2014
Al centro: il modello Eastpak con la grafica
“Old Stuff”: una stampa originale dell’anno 1991
con disegni geometrici su sfondo turchese.
Sopra: i primi occhiali sportivi Eyeshade lanciati da
Oakley nel 1984 e riproposti nella nuova collezione
Heritage. Sotto: la linea Teva Original celebrativa dei
30 anni del marchio, celebre per i suoi sandali tecnici
settimane scorse sia stata annunciata la probabile chiusura della divisione incaricata di sviluppare il dispositivo, Mike Parker, ceo Nike,
ha dichiarato che l’obiettivo dell’azienda è di
far salire il numero di utenti nel mondo dagli
attuali 30 milioni fino a 100 milioni.
Tech Pack
firmato Nike:
utile e... trendy
La campagna dedicata al modello storico Saucony “Jazz O”, lanciato nel 1981 e riproposto nella
linea Saucony Originals. A destra i modelli Puma “Trinomic XT2 Plus” (nata negli anni ‘90 e oggi
ripresentata) ed ”Eclat” di Le Coq Sportif, dal look decisamente vintage e di ispirazione running
colori accattivanti e particolarmente piacevoli”
spiega Cristina Nobrutti, responsabile Saucony Originals per il nostro Paese. “Si tratta di
prodotti dedicati a chi ama indossare lo stile
sportwear, dai più giovani agli appassionati di
vecchia data. Il nostro è un consumatore costantemente attento alla novità del momento
e alla ricerca di una scarpa originale che si rifà
ai miti dello sport di un tempo”.
A proposito di “heritage” e vintage - Risale allo
scorso maggio invece il lancio italiano della
prima Brooks Heritage Collection. Presentata
all’ultima edizione della Maratona di Roma, la
linea è stata creata in occasione del centenario
dell’azienda fondata nel 1914 a Philadelphia.
Nike, uno dei marchi maggiormente apprezzati anche quando si parla di estetica. Per quanto
riguarda l’abbigliamento, il nuovo Tech Pack
comprende fra i capi in collezione un vero e
proprio poncho impermeabile. Così come fra
le ultime novità riguardanti la linea di calzature street Air Max ci sono alcuni modelli che
incorporano le più avanzate tecnologie del
marchio con il baffo, come ad esempio la Air
Max Lunar90 con mescola ammortizzante Lunarlon. Infine per completare la proposta con
un occhio alla tecnologia, si potrebbe citare il
bracciale FuelBand. Nonostante infatti nelle
Nelle grafiche e nei concetti i due modelli
Vanguard e Vintage sono stati realizzati per
rendere omaggio alle sneakers degli anni ’70
e ’80. Come ha spiegato Marco Rocca, responsabile di Brooks Italia: “La stessa scarpa che 35
anni orsono rappresentata lo stato dell’arte
per quanto riguarda la tecnologia applicata
alle calzature per la corsa oggi l’abbiamo riproposta all’interno della collezione Heritage. Ci
ricorda le nostre origini e premia un brand che
da 100 anni si propone come uno dei punti di
riferimento nel settore”. Il vintage rappresenta senza dubbio uno dei temi maggiormente
trattati in questo segmento. New Balance resta
uno dei marchi leader e fra le numerose proposte “di stile”, le collezioni a tema e le special
edition si possono trovare capi e calzature di
ispirazione retrò. O per citare altri due casi,
ecco le collezioni celebrative del passato di
Puma o di Le Coq Sportif, anche in questo
caso con un chiaro richiamo al running “retrò” (vedi foto sopra).
Pure gli accessori - Proprio la tecnologia è uno
dei settori i cui numeri a livello di vendite
sono in maggiore crescita. Oltre al già citato
Nike FuelBand, anche i vari Garmin vìvofit o
Jawbone UP24 sono prodotti da indossare tutto il giorno: funzionali all’attività fisica e al benessere dell’organismo e perfetti da portare a
volte anche con l’abito quando si va in ufficio
o si esce la sera. Insomma, non solo abbigliamento e calzature, ma anche accessori.
Nuove opportunità - Gli esempi e i marchi citati
sono solo alcuni dei casi più recenti ed eclatanti. Ma per il mercato - e quindi anche per noi
di Running Magazine che il mercato lo seguiamo e lo viviamo quotidianamente - il discorso
non finisce certo qui. Vi terremo quindi aggiornati come sempre sulle ultime tendenze,
cercando quando possibile addirittura di anticiparle. Perché questo nuovo filone che parte
dal lato tecnico del running fino a sconfinare
in territori più modaioli ed estetici può tradursi in nuove e interessanti opportunità. Non
solo per i nostri spunti giornalistici ma anche
- diremmo soprattutto - per tutto il mercato.
Dalla testa ai piedi - A questo punto diven-
I modelli della prima Brooks Heritage Collection
ta lecito parlare di un utilizzo allargato dei
prodotti per la corsa. Prodotti di ogni tipo e
adatti a diversi contesti e sviluppati in maniera
originale grazie alla più varia contaminazione
di stili. Come emerge perfettamente se si osservano alcune delle più recenti proposte di
Minimalismo tra performance e fashion, nella vita di tutti i giorni, secondo Vibram Fivefingers
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prodotto del mese
// Forerunner 15
informazioni di base //
Misura i dati della corsa / Rileva con precisione la distanza percorsa e il passo mantenuto, e consente di riesaminare il proprio percorso scaricando i dati su Garmin
Connect. Associato a un foot pod Garmin, permette di registrare la distanza e il passo anche durante gli allenamenti indoor su tapis roulant. In assenza di segnale gps, l’accelerometro integrato non rileva l’attività di corsa singola:
sarà il Foot Pod opzionale a registrare velocità e distanza
PER / Uomo e Donna
Collezione / ss 2014
DISCIPLINA / Running, fitness
I tre punti di forza /
1 / È pensato per un facile e immediato utilizzo. Rileva i dati
relativi a distanza percorsa, velocità, frequenza cardiaca
e li elabora per tenere costantemente informato chi lo indossa
sul proprio stato di forma fisica
2 / Grazie alle funzioni vìvofit e all’accelerometro integrato
funziona da fitness band e tiene il conto dei passi effettuati
durante la giornata, la distanza percorsa e le calorie consumate e
segnala i periodi in cui si sta seduti da troppo tempo per dare la
giusta motivazione ad avere uno stile di vita attivo e sano
3 / Design fresco e piacevole, che lo rende adatto per essere
indossato tutto il giorno anche come semplice orologio
dimensioni / Small: 2,1 x 2 cm; Large: 2,5 x 2,4 cm
peso / Small: 36 gr; Large: 43 gr
colori / Small: verde/bianco, nero/verde, viola/bianco;
Large: nero/blu, nero/rosso
batteria / Ricaricabile agli Ioni-Litio
autonomia / Circa cinque settimane in modalità orologio
e fino a otto ore in modalità gps
PrezzO CONSIGLIATO alla vendita /
149 euro (179 euro nella versione con fascia cardio)
Caratteristiche e funzioni //
Ricevitore gps / alta sensibilità
Memoria dati / 7 attività
Impermeabilità / fino a 50 m
Fascia cardio / prevista
nella versione bundle o venduta
separatamente
Fitness band / accelerometro
integrato
Compatibilità / Garmin Connect
Record personali
Virtual Pacer / confronta il
passo di corsa con l’obiettivo
selezionato
Funzione corsa-camminata
Auto Pause e Auto Lap
Calcolo calorie bruciate
Campi dati personalizzati /
predefiniti per due pagine
Foot Pod / opzionale
Strumenti per l’allenamento / Per i runner più esigenti, Forerunner 15 dispone di alcune funzioni avanzate per l’allenamento.
Virtual Pacer consente di confrontare il ritmo mantenuto durante
la corsa con quello stabilito come obiettivo. Inoltre una volta completata e salvata la propria sessione, sarà possibile visualizzarne
il riepilogo: compresi il tempo totale, la distanza percorsa, il passo
medio e le calorie bruciate. Il modello infine, avvisa l’utente in caso
di raggiungimento di un record personale, ad esempio il chilometro
più veloce o la corsa più lunga fino a quel giorno
Dimensioni e colori //
Disponibili nelle versioni Small e Large, oltre che in diverse colorazioni,
questi modelli possono essere indossati come orologio nella vita di tutti i giorni
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RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
Condividere la corsa con la
community di Garmin Connect /
Memorizza e condivide / Collegandosi
al proprio computer, sarà possibile caricare
gli allenamenti su Garmin Connect, per visualizzare la corsa su una mappa e condividerla con gli amici. Sarà possibile inoltre
visualizzarli in seguito per verificare i miglioramenti rispetto alla settimana, al mese
o all’anno precedente
Funzioni vìvofit / Possiede alcune delle
funzioni fitness del bracciale vìvofit di Garmin, come numero di passi e calorie bruciate durante la giornata. Offre un supporto
motivazionale per aiutare il runner a mantenere uno stile di vita sano e all’insegna
dello sport, adattando gli obiettivi da raggiungere in base alla media totale di passi
compiuti giornalmente
Collegando il proprio smart watch a Garmin Connect
2.0, sarà possibile scaricare i risultati delle gare o degli allenamenti per analizzarli e condividerli con gli altri membri della community online gratuita dedicata
al fitness e allo sport outdoor. In questo modo sarà
facile monitorare i progressi maturati e gli obiettivi
raggiunti, o ancora impostare nuovi piani per l’allenamento. Le mappe, i chilometri percorsi e i tempi
riscontrati potranno inoltre essere condivisi sui principali social network, per confrontarsi con altri amici,
ricevere suggerimenti e lanciarsi nuove sfide.
schermate //
FREQUENZA
CARDIaca
OBIETTIVO
PASSi
INDICATORE
DI INATTIVITà
TEMPO
E DISTANZA
PASSO
E CALORIE
Dal 3 al 30 giugno è prevista una
promozione per cui acquistando il nuovo
Forerunner 15 si riceverà in omaggio
un manicotto personalizzato Garmin
15
connect.garmin.com/it-IT
focus
on
Nata nel 2000 grazie a numerosi campioni
di diverse discipline, Laureus Sport for Goods
è attiva in otto Paesi per promuovere
iniziative fra i giovani in situazioni di disagio
Edwin Moses, due volte
oro olimpico nel 1976 e 1984
e presidente della Laureus
World Sports Academy
The power to
change the world
“Lo sport può cambiare il mondo”. Ispirandosi alle parole di Nelson Mandela,
la fondazione opera per realizzare progetti destinati a favore di ragazzi
e bambini che provengono da contesti sociali differenti. L’obiettivo da
raggiungere è quello di fare in modo che grazie a questa esperienza riescano
ad affermarsi in maniera positiva nella vita di tutti i giorni.
Le sue parole hanno ispirato prima una
nazione divisa dai pregiudizi razziali e poi
tutto il mondo. Nel 1992 in occasione dei
Campionati Mondiali di Rugby che si svolsero in Sud Africa, Nelson Mandela disse:
“Lo sport può cambiare il mondo. Ha la
forza di ispirare le persone, di unirle come
poche altre condizioni possono fare. Parla ai
giovani attraverso un linguaggio che possono comprendere. Lo sport può far nascere la
speranza nei luoghi dove prima non ce n’era.
È più potente di un governo per spezzare le
barriere razziali”. Conosciuto anche con il
nome di Madiba assegnatogli all’interno del
suo clan, ha rappresentato un simbolo del
riscatto sociale dopo che, a seguito di una
carcerazione durata oltre ventisei anni voluta
dai seguaci dell’apartheid, divenne il primo
presidente nero del suo Paese. Il discorso che
tenne all’avvio del grande evento sportivo
presto divenne celebre ovunque, al punto da
diventare il vero e proprio manifesto di Laureus Sport for Good Foundation al momento della sua nascita nel 2000.
I volti di Laureus - La fondazione venne
ta lo scorso 26 marzo a Kuala Lumpur in
Malesia. Le nomination hanno riguardato
sei categorie e fra i candidati alla vittoria
c’erano anche alcuni nomi fra i più noti nelle discipline della corsa, quali Mo Farrah e
Usain Bolt. Come ogni anno la selezione è
stata condotta da una giuria di giornalisti
sportivi, scrittori e operatori
radio, tv e web. I vincitori di
ogni sezione sono stati infine decretati dai membri della Academy. Alla fine a ricevere la prestigiosa statuetta
realizzata appositamente da
Cartier per celebrare l’impegno di questi campioni
sono stati: Sebastian Vettel
(Sportsman of the Year),
Missy Franklin (Sportswoman of the Year), Rafael Nadal (Comeback of the Year),
Marc Marquez (Breakthrough of the Year),
Jamie Bestwick (Action Sportsperson of
the Year) e i giocatori del Bayern Monaco
(Team of the Year).
I Laureus World Sports Awards - Sempre a
La fondazione in Italia - Fondazione Laureus
Italia Onlus è nata nel 2005 con l’obiettivo
di individuare sul nostro territorio situazioni di disagio giovanile e di intervenire
attraverso la promozione di iniziative sportive e percorsi di sostegno educativo e psi-
livello internazionale, da 15 anni la fondazione dedica una menzione speciale alle personalità dello sport che più si sono distinte
nel corso della stagione. L’ultima edizione
dei Laureus World Sports Awards si è svol-
cologico. L’intento dell’organizzazione è
insomma quello di offrire il proprio sostegno a ragazzi e bambini che provengono da
contesti sociali differenti, perché attraverso
l’apprendimento dei valori dello sport e la
pratica di un’esperienza di gruppo riescano
ad affermarsi in maniera positiva nella vita
di tutti i giorni. I progetti di cui si occupa
la fondazione vengono attivati attraverso un
supporto economico, tecnico e manageriale
a organizzazioni non profit. Queste vengono
attentamente selezionate sul territorio attraverso criteri di innovazione, impatto sociale,
replicabilità. Al fine di garantire continuità
a queste iniziative vengono inoltre proposte
formazione e informazione professionale degli operatori, viene promossa un’importante
attività di comunicazione per incentivare la
raccolta fondi e al termine del programma
viene effettuato un processo di verifica per
osservare i risultati ottenuti: la misurazione
sociale ed economica viene effettuata da uno
specialista esterno e indipendente. In ognuno dei progetti la Fondazione Laureus Sport
for Good Italia mira a offrire ai ragazzi una
rete di sostegno ben definita, composta da
allenatori che curano la preparazione, educatori che seguono lo sviluppo e le attitudini, psicologi che organizzano momenti di
confronto singoli e di gruppo per affrontare
eventuali disagi emersi e pianificare percorsi
di sostegno.
ph: Alice J. Redaelli
istituita a Londra per iniziativa dell’azienda
DaimlerChrysler e della compagnia finanziaria Richemont. Attualmente è presente
in otto Paesi, fra i quali l’Italia. Le attività
avviate dal movimento sono attentamente
coordinate sulla base di strategie specifiche
che mettono in relazione le varie realtà nazionali privilegiando la condivisione fra tutti
i distretti che ne fanno parte. Laureus Sport
for Good può contare sull’impegno di ambasciatori prestigiosi che hanno scelto di aiutare la fondazione a diffondere il proprio messaggio. A
questo scopo è stata istituita
la Laureus World Sports
Academy, di cui fanno parte
atleti di fama internazionale:
43 donne e uomini che in
carriera hanno collezionato
100 medaglie olimpiche, 100
titoli mondiali e 200 record
del mondo. Presidente della
Laureus World Sports AcaSebastian
demy è Edwin Moses, due
Vettel
volte campione olimpico dei
400 metri ostacoli, affiancato dalla campionessa di atletica leggera Nawal el Moutawakel (Marocco) e da Boris Becker (Germania),
trionfatore a Wimbledon per ben tre volte.
Il primo triathlon “Be Strong, Be A Triathlete” si è svolto il 20 ottobre 2013 fra i comuni di Settimo Milanese, Rho, Pero e Cornaredo. A sinistra Anna Maria Mazzetti e Alessandro Fabian.
A destra in prima linea Silvana De Giovanni (triatleta e direttore Laureus) insiema a Giacomo Agostini e Daniel Fontana.
16
ph: Tiziano Ballabio
• DAVIDE CORROCHER
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
Le iniziative nella periferia di Milano Uno dei progetti più significativi che sono
stati sostenuti dalla fondazione negli ultimi
anni è stato realizzato a Quarto Oggiaro,
nella periferia milanese. Midnight Basketball è un’iniziativa ideata da Laureus Sport
for Good a Londra in collaborazione con
Active Communities Network e la Polizia
Metropolitana. Le attività organizzate avevano lo scopo di tenere lontano dalla strada
e dalla malavita i giovani attraverso la pratica della pallacanestro durante le ore serali e
notturne. A seguito di una verifica condotta da Ecorys, è stato riscontrato che questo
genere di progetti può generare impatti positivi non solo sull’allontanamento dal crimine, sulla salute, sul proseguimento degli
studi dopo i 16 anni e sull’inserimento nel
mondo del lavoro, ma anche su assenze e
abbandoni scolastici. Sulla base di tali considerazioni, l’associazione continua a estendere il proprio invito a governi, istituzioni,
università e finanziatori privati affinché
continuino a investire nella realizzazione
di progetti sociali legati allo sport sempre
più ambiziosi e sull’attivazione di ricerche
sul ritorno economico e sociale dello sport.
Tutto questo dovrà essere accompagnato
dallo sviluppo di nuovi sistemi e processi
che consentano di misurarne la portata reale a livello sociale. Fra le più recenti iniziative che hanno permesso di finanziare il
programma di Midnight Basketball, il 20
ottobre 2013 fra i comuni di Settimo Milanese, Rho, Pero e Cornaredo si è svolto
l’evento “Be Strong, Be A Triathlete”. La
gara ha coinvolto grandi campioni della
triplice disciplina come Michele Ferrarin
(campione del mondo di paratriathlon),
Alessandro Fabian, Anna Maria Mazzetti,
Daniel Fontana, assieme ad Alex Zanardi
(campione paralimpico di handbike), Fabrizio Macchi (ciclista paralimpico), Gianni
Motta (Campione Giro d’Italia 1966), Manuela Della Valle (ex nuotatrice), Giacomo
Agostini (motociclista) e Paolo Savoldelli
(Campione Giro d’Italia nel 2002 e 2005).
In totale sono stati 320 i partecipanti. Grazie all’impegno delle realtà coinvolte, oltre
15.000 euro in donazioni.
Il rapporto sul progetto Midnight Basketball //
Laureus Sport for Good ed Ecorys Research Programme
hanno finanziato una ricerca al fine di misurare l’impatto
sociale dell’iniziativa Midnight Basketball. La ricerca è
stata condotta da Ecorys, con il supporto dell’Università
Commerciale “Luigi Bocconi” di Milano, dell’Università
tedesca dello Sport di Colonia, dell’University of East London,
dell’Istituto di ricerca Substance e con la collaborazione del
Professor Fred Coalter. Al
termine è stato redatto
un rapporto sulla base
del progetto Teenage
Kicks realizzato da
Laureus, che stabilisce
un valore per il ritorno
sociale sul capitale
investito nei progetti
sportivi effettuando un
confronto tra i dati attuali
circa i benefici prodotti
dallo sport e i benchmark
nazionali in termini
di costi. Dai riscontri
ottenuti in questo e in altri tre programmi simili svolti in
Italia, Germania e Regno Unito, è risultato che lo sport offre
in media un ritorno di 5,02 euro per ogni euro investito in
termini di riduzione del crimine, di abbandono scolastico e di
problemi di salute. Il tutto si traduce in un generale risparmio
per la società.
I numeri del rapporto
• 200 giovani hanno partecipato a Midnight Basketball. I
ragazzi intervistati da Ecorys partecipavano al progetto da,
in media, sette mesi
• Si valuta che circa il 79% dei partecipanti non avrebbe
trovato un’attività simile in zona
• Circa 4.256 sessioni addizionali di attività fisica di almeno
30 minuti sono state frequentate grazie a Midnight
Basketball. Ciò equivale a un anno supplementare di
speranza di vita per un valore totale di 23.772 euro
• Su 200 partecipanti, Midnight Basketball ha evitato il
verificarsi di 24 crimini, determinando un risparmio per la
17
società pari a 191.489 euro (stimando un costo di 7.430
euro per crimine)
• Si valuta che Midnight Basketball abbia aiutato diversi
giovani di età superiore a 16 anni a proseguire gli studi
o a trovare un lavoro (circa 5 giovani sono stati aiutati a
proseguire gli studi e circa 9 a trovare un lavoro)
• Si sono inoltre registrati effetti positivi di entità minore
in termini di assenze e abbandoni scolastici. In generale,
l’impatto di Midnight Basketball relativo a istruzione e
lavoro è pari a 185.467 euro, dato particolarmente positivo
considerando i tassi elevati di “né-né” in Italia (NEET: Not
in Education, Employment or Training, in italiano né-né,
indica le persone che non stanno ricevendo un’istruzione,
non hanno un impiego o altre attività assimilabili e che non
stanno cercando un’occupazione)
Alla luce di quanto sopra elencato, si valuta che nel complesso, i
benefici sociali supplementari siano stati pari ad almeno 316.902
euro a fronte di costi pari a 56.180 euro. Il rapporto costi benefici
è dunque pari a 5,64 euro per ogni euro investito.
RUNNERs
DEL MESE
A Rore, nel cuore dell’Occitania nostrana
e alle pendici del Monviso,
siamo andati a trovare due fratelli
che hanno fatto gran parlare di sé
dopo il successo all’ultima Transvulcania VK
Sotto il segno
dei… gemelli
Bernard e Martin Dematteis corrono da sempre e negli ultimi anni si sono imposti come alcuni degli atleti azzurri
più forti nel panorama dello skyrunning. Sono due atleti “purosangue”, oltre che due uomini di montagna tout court
in quanto aiutano il padre muratore nelle restaurazioni delle baite e la mamma nell’allevamento dei cavalli.
• testo e foto: DINO BONELLI
Bernard e Martin Dematteis sono due gemelli di 28 anni, con fisici longilinei praticamente uguali e facce sbarbate discretamente
riconoscibili. Il viso di Bernard ha i tratti
leggermente più spigolosi e quello di Martin
è appena più tondeggiante, entrambi hanno
folte sopracciglia nere a incorniciare occhi
ugualmente profondi e scuri. Il diverso taglio
dei capelli corvini è in assoluto l’elemento più
identificativo fra i due. Tra di loro parlano
quasi sempre occitano, una lingua antica oramai solo tramandata oralmente da padre in figlio, un idioma scorrevole che per gli estranei
ha la comprensibilità dell’arabo. Io, di origini
poco distanti da qui, lo capisco bene anche
se non lo parlo. Quindi li lascio dialogare in
quella che sembra essere la loro parlata naturale, anche se spesso si rivolgono a me in un
italiano fresco e pulito, derivante da una buona educazione scolastica: Bernard si è diplomato perito agrario, mentre Martin ha fatto il
liceo scientifico.
La casa ai piedi del Monviso - L’Occitania è
un’area storico-geografica dell’Europa non delimitata da confini politici, che si è sviluppata
fin dal 1200 e si estende in una larga parte
nella Francia meridionale, assieme ad alcune
zone geografiche limitrofe come le vallate spagnole dei Pirenei e del Piemonte occidentale.
La lingua ufficiale era appunto l’occitano che,
a differenza delle pianure dove è andato perso,
nelle zone alpine è tuttora parlato con poche
differenze flessionali tra le diverse aree geopolitiche. Tra quelle italiane fa parte dell’Occitania anche la Val Varaita, che dalla piana della
provincia di Cuneo si allunga fino alle pendici
del maestoso Monviso (3.841 m). Salendo tra
il verde di una natura risvegliata dalla primavera, a metà della valle si incontra Rore, un piccolo paesino di case in pietra. “Qui siamo 150
abitanti, ci conosciamo e ci salutiamo tutti”,
spiegano i gemelli Dematteis. Il borgo alterna
stabili ristrutturati con cura, su cui svettano
tetti in legno ricoperti da lose (lastre di pietra),
a case semplici che sanno d’antico, collegate
da stretti vicoli ciottolati che serpeggiano tra
muri a secco e orti coltivati e fioriti. Tra queste
belle baite vive la famiglia Dematteis di cui i
gemelli sono i secondogeniti dietro al fratello
Miculà, ex professionista di ciclismo, ma nati
prima della sorellina Margherita, ora all’università. Mamma Anna e papà Francesco, che
I fratelli Dematteis, a sinistra Martin e a destra Bernard, supportati da Mizuno, Agisko e Salice
Sunset Running Race. Sono 10 km su neve
appunto, Maxim l’ha vinta e ha detto che è
stata una gara molto bella. L’anno prossimo la
vogliamo correre anche noi”. Le loro falcate,
molto simili, sono lunghe ed elastiche. Il ginocchio sale alto per poi far scendere il piede
lontano, l’appoggio è decisamente buono, la
rullata completa e la gamba di dietro, a fine
spinta, sale alta come da manuale e come ad
altri difficilmente riesce. Bernard, che in famiglia chiamano Berni, 182 cm d’altezza per
65 kg, preferisce le gare di sola salita. È suo il
record del mondo del km verticale senza ausilio dei bastoncini (30’29”), anche se dall’anno
scorso si è scoperto discretamente forte pure
in discesa. Martin, 181 cm per 62 kg, invece
predilige il misto, salite e discese senza troppi
pianori, benché abbia un ottimo personale di
29’54” sui 10.000 metri piani.
tutti chiamano Cecco, hanno cresciuto tutti i
loro figli con i valori naturali classici dei montanari e l’educazione, la gentilezza e la spontaneità espresse dai due trailer ne sono la prova.
Le specialità di Bernard e Martin - Ogni giorno i fratelli, che della corsa stanno facendo la
loro ragione di vita, da questi stretti e tortuosi
viottoli selciati escono verso i verdi pascoli e
le infinite montagne per i loro allenamenti.
Corse di vario tipo, che li portano sulle alture
che sovrastano il paese o nei boschi sottostanti. Sono sempre alla ricerca di una prestazione
che migliori le loro qualità atletiche: “Sulla
neve corriamo poco, solo ogni tanto d’inverno. Anche se è molto allenante, non ci sono
tante gare specifiche. Poco tempo fa però il
nostro compagno di club della Podistica Valle Varaita, Maxim Ioan, ci ha parlato della
I percorsi prediletti - Che amino i percorsi
misti non c’è da stupirsi. In qualsiasi direzione si guardi da casa loro, i viottoli, le stradine o i sentieri circostanti salgono ripidi o
scendono vertiginosi, senza lasciare scampo
alle gambe. Poi c’è la vecchia chiesetta del
paese, strategicamente costruita sul punto
più alto affinché si vedesse da tutta la valle,
raggiungibile solo tramite i due sentieri che
s’inerpicano su differenti lati dell’altura. Uno
leggermente più lungo e dolce ma comunque
sempre decisamente inclinato, l’altro più corto, a dir poco aspro e con una scaletta che ne
conclude l’ascesa. La chiesa è sovente l’arrivo
conclamato dei loro allenamenti: chi arriva
primo vince e spesso mettono ulteriormente
alla prova le loro gambe con sprint togli fiato
da ripetere in gara. Sprint che, se ben allenati,
diventano devastanti e soprattutto vincenti.
Altre volte, per non cadere nella monotonia,
l’arrivo è nella corte davanti a casa, passando sotto l’arco di pietra che nella sua robustezza sorregge parte dell’abitato familiare e
nella sua semplice eleganza ricopre lo stretto
viottolo adiacente. Altre volte ancora l’ipotetica linea d’arrivo è virtualmente disegnata
di fianco alla piccola fontana di acqua fredda. Un getto continuo e gelido, guardato a
vista da Sant’Antonio Abate, patrono degli
animali, dipinto e parzialmente scrostato sul
muro d’appoggio. Una vasca di legno in cui a
turno i gemelli immergono le gambe a defaticare, mentre con l’assunzione di integratori
alimentari restituiscono al corpo parte delle energie spese. “Non abbiamo particolari
diete, mangiamo di tutto. L’importante che
siano cose naturali e sane. Poi integriamo ulteriormente con i prodotti Agisko con cui ci
troviamo molto bene”.
Lavoro e altri amori - Agisko, Mizuno e Salice sono il trio di sponsor che permettono a
questi forti runner di allenarsi e gareggiare
senza dover troppo pensare al lavoro. Lavoro che comunque svolgono aiutando il papà
muratore nelle restaurazioni delle baite e la
mamma nell’allevamento dei cavalli. “I nostri
cavalli sono Mèrens, una razza che arriva dai
Pirenei francesi. Ne abbiamo dieci e li alleviamo per passione e per venderli. Sono dei
cavalli molto docili e adatti alle passeggiate e
al trekking in montagna, perfetti per lavorare
con i bambini o per il lavoro come si faceva
una volta. D’inverno li teniamo nei recinti vicino a casa o in stalla, ma d’estate sono allo
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RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
stato brado e liberi di pascolare in alta montagna a 2.400 metri sopra Sampeyre, al lago
di Luca, dove abbiamo una baita e andiamo
spesso a correre”. Sentendoli parlare dei loro
cavalli, e poi osservandoli mentre corrono assieme a loro, li controllano e li puliscono, si
scopre il grande e spassionato amore che hanno nei confronti di questi animali e di tutto il
creato che li circonda. Si capisce che per loro
uscire a correre, qualsiasi tempo ci sia, non è
un sacrificio ma una nuova possibilità di stare nella natura, di respirare a pieni polmoni,
di annusare i profumi delle piante, di vivere
nuove emozioni, di galoppare liberi come i
loro cavalli. E nel vederli correre sembra che
abbiano preso molto dai loro puledri: la forza, la resistenza, l’elasticità, l’eleganza. I loro
muscoli, visibilmente scolpiti sotto una pelle
chiara che abbozza un’abbronzatura da muratore, sembrano quelli forti e affusolati che caratterizzano gli equini di razza. E, risultati alla
mano, che i Dematteis siano cavalli di razza
se ne sono accorti tutti… ma guai a chiedergli
chi sia il più forte dei due, la risposta a tale
banale quesito potrebbe essere breve, ovviamente condivisa e lapidaria: “Dipende…”.
Mentre noi stiamo impaginando il testo
che state leggendo, loro, i Dematteis,
hanno appena dato ulteriore prova del loro
valore al kilometro verticale della Transvulcania di Tenerife, Canarie. Non servono
tante parole per descrive quest’ultima
perla, basta guardare la classifica qui
sotto, e nello specifico il terzo classificato.
E il giorno successivo, replica alla “mezza”
con arrivo fianco a fianco...
Dalle prime sfide da bambini alle gare scolastiche fino al successo internazionale //
“Non importa dove o come... l’importante è correre!”
I gemelli Dematteis si definiscono “mezzofondisti prolungati in montagna”. La loro grande passione per la corsa in tutte
le sue forme li ha portati fino a La Palma, dove lo scorso 8 maggio sono arrivati 1° e 2° alla Transvulcania VK davanti a Kilian.
Sembrano le falcate leggere degli irraggiungibili atleti africani,
ma sono nelle gambe di questi forti atleti cuneesi che anno
dopo anno stanno dimostrando il loro valore. Bernard, l’anno
scorso in Bulgaria, si è imposto ai campionati europei di corsa
in montagna, mentre in Polonia, al campionato del mondo è
arrivato quinto, dietro a quattro africani. Nel 2008, all’esordio
in maglia azzurra, ha vinto l’argento ai campionati europei che
si sono svolti in Germania. Nello stesso anno è giunto quarto
anche ai mondiali ripetendo poi lo stesso splendido piazzamento anche nel 2009 e 2011. Martin da parte sua vanta un
bronzo ai campionati del mondo corsi sulle montagne albanesi nel 2011, un argento agli europei su quelle bulgare nel 2010
e un grandioso tris di vittorie consecutive ai campionati italiani
del 2009, 2010 e 2011, sempre corsa in montagna. L’anno
scorso poi è giunto anche terzo ai campionati italiani di corsa
campestre a Macerata.
“In gara, specie in quelle nazionali e internazionali, fra di noi parliamo solo occitano, per non farci capire dagli avversari. Ci chiediamo
come stiamo, programmiamo un attacco deciso o un aumento di
ritmo. Se non ci sono avversari di mezzo, ci piace arrivare insieme”: nel chiacchierare rispondono a turno e a turno quello che
non parla annuisce con la testa o si intromette solo per piccole
precisazioni. Segno che hanno gli stessi pensieri, le stesse idee,
le stesse intuizioni e quindi ovviamente danno le stesse risposte:
“Siamo molto legati, lo siamo sempre stati. Da bambini andavamo
alle scuole elementari, nella parte bassa del paese, ovviamente di
corsa e ovviamente facevamo a gara a chi arrivava prima. Allora la
corsa per noi era solo un gioco, qualcosa d’innato che non aveva
nulla a che vedere con lo sport”. A farglielo scoprire più seriamente
ci hanno pensato la mamma, che al tempo partecipava a corse
stracittadine, e quindi lo zio Marco che nel ’99 li ha presentati
all’attuale allenatore Giulio Peyracchia.
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Alle superiori sono arrivate le prime campestri, con i compagni che non riuscivano
a stare dietro a nessuno dei due. Quindi
un assaggio di asfalto, una buona dose di
pista con i 3.000, 5.000 e 10.000 metri, il
ritorno all’amato sterrato e infine le corse in montagna e le SkyRace: “Adesso non ci alleniamo praticamente mai in pista, anche
perché quella più vicina a casa nostra è a 35 km. Il nostro rapporto
con essa e le altre discipline dell’atletica più tradizionale rimane
intatto, tanto che ci piace definirci dei mezzofondisti prolungati in
montagna. La nostra pista di atletica sono i sentieri in salita e discesa tra i boschi e i prati vicino a casa, sulle nostre montagne. Ma
ciò che conta in fondo per noi è l’estrema passione per la corsa in
sé, che sia essa su un anello di tartan, in un prato fangoso, su una
strada asfaltata o lungo un sentiero di montagna; correre per noi è
sentirci liberi, non importa dove e come. L’importante è farlo!
PRODOTTI
SS 2014
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
DYNAFIT /
nike /
// Fratello maggiore di X7
DyNA, questo zaino dal peso
molto contenuto offre una
capienza di 20 litri di volume. Il design si caratterizza
per un taglio atletico che garantisce la massima stabilità. La ripartizione dei volumi è stata studiata in maniera
intelligente, con tasca laterale aggiuntiva, sistema
speed fix per i bastoncini, due borracce, gel e attrezzatura.
Altri dettagli funzionali sono: dorso con struttura Double
Mesh Honeycomb per una traspirabilità elevata, cintura a
vita regolabile a doppia fascia per un’aderenza perfetta, tasca
esterna in rete, portaborraccia a inserimento rapido grazie
alla tasca rinforzata e preformata. È disponibile nei colori
black, flame/sparta blue, citro/sparta blue ed è realizzato
in HoneyComb Doublemesh 68D, 100% poliestere. Prezzo
consigliato: 100 euro.
DISTRIBUITO DA // Oberalp
0471.242900 / www.dynafit.it
// Per la primavera
2014 Flyknit si perfeziona diventando ancora più leggera e
resistente e unendosi all’ammortizzazione Nike Lunarlon. La
tomaia è realizzata in materiale Flyknit senza cuciture per il
massimo di supporto e traspirazione dove necessario. La tecnologia Flywire offre supporto in zona mediale e massimo
nella calzata. Gli occhielli nella tomaia permettono al runner
di personalizzare il fit. La linguetta è integrata con la tomaia
per garantire comfort e sostegno. Una linguetta aggiuntiva
è integrata nel tallone per facilitare la calzata. Il collare elastico intorno alla caviglia offre una calzata confortevole. Gli
elementi riflettenti garantiscono visibilità. Il plantare fitsole
si adatta alla forma del piede. Il sistema di ammortizzazione
Lunarlon garantisce leggerezza, ammortizzazione, reattività e
supporto. Gli intagli a diamante dell’intersuola/suola permettono flessibilità e ammortizzazione. La suola è disegnata
considerando le diverse zone del piede sottoposte a pressione. Gli intagli di flessione modellati garantiscono una rullata
fluida. Gli inserti in gomma BRS 1000 sono posizionati nelle
aree sottoposte a maggior impatto e garantiscono resistenza
all’usura.
Skins /
DISTRIBUITO DA // Nike Italia
051.6115511 / www.nike.com
X7 Pro
A200
// Questa linea, progettata per atleti professionisti e amatori di tutti i
livelli, facilita la circolazione sanguigna. Offre una costruzione esclusiva
a compressione controllata che incrementa la quantità di ossigeno che
raggiunge i muscoli. Le performance
migliorano con una drastica riduzione della sensazione di dolore. I capi
sono progettati per avvolgere e sostenere i principali gruppi muscolari. Il
tessuto leggero fornisce una protezione +50 dai raggi UV e impedisce il
ristagno dell’umidità. Altri dettagli
sono: posizionamento delle cuciture per limitare i punti di
attrito, cuciture sottili, traspirabilità ed elasticità extra nell’incavo manica, gripper in silicone sul bordo inferiore, parti in
rilievo per un look performante, fasce nella parte inferiore
dei capi da uomo in jacquard elastico con parte adesiva sul
retro, fasce nella parte inferiore dei capi da donna con cordino interno. A proposito, la linea da donna è perfetta per
donne attente a look e funzionalità, ma anche desiderose di
ottenere risultati tangibili. Colori, stile e dettagli sono ispirati
a collezioni più fashion ma i capi non rinunciano ai sofisticati
standard Skins.
DISTRIBUITO DA // Abc Distribution
0463.422401 / [email protected]
New Balance /
980
// Questo modello è il primo a essere dotato di tecnologia
Fresh Foam nell’intersuola. Il disegno esagonale dell’inserto
infatti non è solamente un elemento grafico, ma è stato pensato per offrire performance ottimali in termini di morbidezza
e reattività. Grazie all’utilizzo di un software di progettazione avanzato e sulla base di dati sulla biomeccanica raccolti in
fase di test, è stata progettata la specifica geometria del suo
design con esagoni più grandi nelle aree di maggior pressione
per sostenere più efficacemente l’impatto nelle aree maggiormente sollecitate. Le altre aree invece sono caratterizzate da
una struttura con celle più piccole e strette. Il risultato è una
scarpa perfetta per i corridori che richiedono la massima ammortizzazione e protezione per distanze medio-lunghe. Prezzo
consigliato: 120 euro.
DISTRIBUITO DA // Gartner Sport
0471.062313 / [email protected]
Gore Running Wear /
FLYKNIT LUNAR2
Sunlight Lady
scarpa /
linea trail
// La seconda stagione di Scarpa nel trail ha avuto fra i sui
highlights principali la presentazione della nuova Ignite. La
linea è stata sviluppata sulla base della lunga esperienza
maturata dall’azienda della famiglia Parisotto nel mondo
dello sci alpinismo e si completa con i modelli Minima ed
Enduro. La prima è pensata per gare e corse sulle brevi distanze, è flessibile, reattiva e leggera. La seconda è stabile,
confortevole ed è indicata per le medie e le lunghe percorrenze perché fabbricata con una struttura robusta e protettiva. Entrambe sono provviste di suola Vibram.
// Per la collezione estiva 2014 Gore Running Wear ha perfezionato e ampliato la
Sunlight Lady, linea dedicata alle runners
attente allo stile, che amano correre con
gli amici ed esigono il massimo in fatto
di design e funzionalità. Sunlight Lady
è l’ideale per la moderna runner urbana
che, grazie alla vasta scelta di capi e accessori, può correre tutto l’anno sentendosi
libera e sicura di sé. I nuovi prodotti combinano design moderni, tagli versatili e le tecnologia Gore-Tex e Windstopper,
perfette anche per l’allenamento in palestra o lo yoga. In foto
il Top Sunlight.
DISTRIBUITO DA // W.L. Gore & Associates GmbH
00800.45084508 / [email protected]
inov-8 /
Trailroc 255
// La 255 offre le alte performance di una scarpa da trail con
la protezione richiesta dai corridori alle prime armi. La mescola Tri-C della suola, di produzione inov-8, offre grip e durata
ineguagliabili, mentre l’aggiunta del Meta Shank di 3a generazione garantisce la naturalezza dei movimenti e la protezione
dalle rocce. Pesa 255 gr (misura 9 UK). La tomaia è in materiale sintetico e TPU mentre la fodera è in mesh. Disponibile
nelle misure 7-12, 13, 14 UK.
DISTRIBUITO DA // Abc Distribution /
0463.422401 / [email protected]
scott /
AF TRAINER 2.0
ignite
New Entry per la collezione SS 2014, questa calzatura protettiva e ammortizzata è dedicata a chi corre sulle lunghe
e le ultra distanze. La versione da donna ha una struttura
differenziata con un profilo disegnato per seguire la figura
del piede femminile. La tomaia è fabbricata in mesh tridimensionale e garantisce elevata traspirabilità e leggerezza,
inoltre grazie a una fodera in micro-nabuck impermeabile
evita l’ingresso dell’acqua. L’intersuola è in Eva iniettata a
media densità ed è dotata di un supporto rigido nella zona
dell’avampiede per offrire maggiore comfort. La suola in mescola di gomma HDR garantisce una risposta ottimale in
termini di ammortizzamento e reattività. Differenziale: 8 mm.
Peso: uomo 305 gr, donna 265 gr.
Chiodi sotto l’avampiede con un design
pensato per assicurare maggiore aderenza e ottimizzare la trazione
// Il modello AF Trainer 2.0 è perfetto per allenamenti di
lungo chilometraggio grazie alla combinazione di protezione,
comfort e performance. La costruzione della tomaia, in rete e
materiale sintetico, con gli accorgimenti ergologic fit di Scott,
rendono la calzatura comoda e fasciante. L’esclusiva forma rocker eRide permette di ottenere un appoggio nella zona mediale molto stabile, in grado di offrire uno stile di corsa efficiente
e più veloce. La particolare forma del tallone consente al piede
di rotolare e di trasformare l’energia dell’impatto in movimento spingendo l’atleta sull’avampiede il più rapidamente possibile. Questo rende più efficiente la corsa e riduce la pressione e
gli impatti sulla muscolatura. Mentre la tecnologia eRide Flow
flex, attraverso un posizionamento strategico dei materiali che
compongono la suola, sostiene il piede. L’esclusivo AeroFoam
è l’alternativa Scott al tradizionale Eva: ha un potere ammortizzante maggiore del 60% sebbene sia di pari volume rispetto
all’Eva. Differenziale: 12 mm. Peso: 230 gr (M), 210 gr (W).
Misure: 8-14 US (M), 6-11 US (W). Prezzo: 139,90 euro.
Chiodi centrali a forma elicoidale asimmetrica, per migliorare la stabilità nelle due
fasi di appoggio e stacco. La spaziatura
maggiorata permette una facile eliminazione dei residui di terriccio
Chiodi posteriori con sezione a forma trapezoidale. Il segmento obliquo migliora
l’aderenza al suolo e asseconda l’appoggio
del tallone migliorando la fase di frenata
DISTRIBUITO DA // Calzaturificio Scarpa
0423.5284 / [email protected]
20
DISTRIBUITO DA // Scott Italia
035.756144 / [email protected]
RUNNING MAGAZINE
focus
prodotto
Inquadra il qr per
visualizzare
lo spot dedicato alla
SpeedForm Rn Apollo
Under Armour fa sul serio...
ora anche nel footwear
Dopo essersi affermato soprattutto come uno
dei leader nel settore dell’abbigliamento sportivo,
da quest’anno il marchio di Baltimora punterà forte
sulle calzature a dimostrazione anche
del suo crescente impegno nel settore del running.
NUMERO 5 - 2014
TOMAIA / Tessuto Heat Gear
preforato traspirante e leggero
INTERSUOLA /
Soletta 4D
incorporata
nell’intersuola,
per comfort e
traspirabilità
Speedform RN Apollo
// Questo in particolare è il modello di punta della collezione e utilizza la
tecnologia Speedform, un esclusivo concetto di costruzione della tomaia con
cuciture anatomiche saldate con nastro bemis per offrire una calzata precisa e
molto confortevole. Si tratta di un sistema sviluppato dal marchio americano
partendo dalla sua esperienza nella realizzazione di abbigliamento tecnico,
al fine di ottenere una struttura che non generi alcun punto di frizione con
il piede. Differenziale: 8 mm. Peso: 198 gr. Prezzo consigliato: 159 euro.
SUOLA /
Mescola Micro G, ammortizzante e leggera: ottimo ritorno di energia e durata
Mescola in Tpu leggero sul tallone e inserto in silicone
Tpu di supporto per pronatori leggeri per aumentare la stabilità e il controllo
UA Light Speed Grip nelle zone ad alta usura per maggiore durata
Design anatomico della suola per una rullata più naturale
Micro G Monza
UA Charge RC 2
// Scarpa neutra da
allenamento dotata di
sistema di chiusura
integrato con bloccaggio
del tallone per offrire
maggiore supporto al piede
durante la corsa. La soletta 4D
che si estende per tutta la lunghezza della pianta migliora il comfort e la stabilità.
Il sistema della suola è costituito da un inserto in Micro G che garantisce
ammortizzamento ottimale con un peso contenuto e da uno in mescola leggera
di Eva ad alta resistenza. La costruzione è disegnata per aumentare i punti di
contatto. Differenziale: 8 mm. Peso: 226 gr. Prezzo consigliato: 139 euro.
// La tomaia è fabbricata con tessuto Heat
Gear traspirante e leggero. L’allacciatura
ha una parte in MPZ per migliorare la
stabilità ed evitare un’eccessiva pressione
sul piede. La soletta 4D imbottita
offre comfort, grazie anche al supporto
senza cuciture al tallone. L’intersuola è realizzata con costruzione asimmetrica e nella zona
dell’avampiede è stata allargata per consentire un appoggio ottimale. Nel mesopiede è presente
un supporto in Tpu, per rendere la rullata efficiente in ogni fase. La mescola 53c durometer
Micro G garantisce ammortizzamento efficace nonostante lo spessore molto contenuto. Il
battistrada con gomma leggera a densità differenziata è stato testato per un utilizzo di almeno
600 km. Differenziale: 6 mm. Peso: 217 gr. Prezzo consigliato: 159 euro.
DISTRIBUITO DA // Sportbox / [email protected] / 0423.621984
Un nuovo rito della pasta
Le tre varianti
Recovery High Protein – Grazie alla sua formula con il 50% di
carboidrati in meno e con il 47% di proteine vegetali della soia,
è pensata per il recupero proteico per chi desidera controllare il
proprio peso senza perdere tonicità muscolare: “Questa è la pasta
ideale per tutti gli sportivi che intendono mantenere efficienza
muscolare, diminuendo la massa grassa e ottenendo benefici nelle
funzionalità organiche” spiega Andrea Cardinali. Il contributo proteico di questo prodotto è di circa quattro volte superiore rispetto a
quello di una pasta di semola tradizionale. “Inoltre è ottimo anche
per chi vuole perdere peso in maniera intelligente, l’alto valore
delle proteine aggiunte e il basso contenuto in carboidrati permettono di mangiare pasta senza remore”.
Pasta Young è una linea di prodotti pensata per
la dieta funzionale degli sportivi e non solo, perché aiuta
a migliorare la salute prevenendo squilibri dietetici.
// La nostra è la patria del benessere e del buon deve aggiungere che uno degli annosi dubbi
cibo e per certi versi non poteva esserci occa- per chi intende seguire una dieta equilibrata e
sione migliore per lanciare un prodotto come
funzionale all’attività sportiva riguarda proprio
Pasta Young Endurance
l’assunzione o meno della
che l’evento podistico più
pasta.
partecipato del nostro Paese. All’ultima edizione della
La
collaborazione
Maratona di Roma è stata
degli atleti - Questi propresentata la nuova linea
dotti sono stati creati con
di paste per gli atleti ideata
la collaborazione di due fra
da Rustichella d’Abruzzo.
i triatleti più forti e rappreSi tratta di una novità molsentativi a livello nazionato interessante, pensata
le. Alessandro Degasperi e
per influire positivamente
Ivan Risti hanno infatti afsul funzionamento dell’orfiancato il pool di ricercatoganismo e per contribuire
ri di Rustichella d’Abruzzo
a preservare e migliorare lo
per selezionare assieme a
stato di salute prevenendo
loro gli ingredienti da utisquilibri dietetici. La propolizzare per produrre le tre
sta è molto buona, se sol- Pasta Young è stata presentata anche al Triathlon tipologie di Pasta Young
di Bardolino, tra gli eventi nazionali più prestigiosi
tanto si pensa a quanto la
Endurance. Si tratta di fariquestione alimentare per gli sportivi sia oggetto
ne di prima qualità, arricchite con proteine della
di attenzione sempre
soia OGM free, raffinate e lavorate attraverso i
crescente. Spesso, metodi della lavorazione artigianale con le traanzi, diventa difficile
file in bronzo e una lunga essiccazione a bassoprattutto per mol- sa temperatura. Sono proposti i formati Carbo
ti amatori scegliere
Loading, Balance e Reecovery. Le tre tipologie
quali consigli seguisono state studiate per garantire un bilanciato
re al punto che non
apporto di carboidrati, proteine e aminoacidi
sono infrequenti casi
ramificati. Recovery tiene bene la cottura, così
di disturbi alimentacome Carbo Loading. Per Balance si consiglia
ri. Oltretutto a ciò si
un basso minutaggio.
Balance BCAA – Prodotto di punta della linea Pasta Young Endurance, formulato sulla base del concetto di “zona”. La sua ricetta
è stata pensata per garantire un apporto nutrizionale bilanciato
di carboidrati e proteine, ai quali si aggiunge il 4% di aminoacidi
ramificati BCAA in forma libera. Un contributo importante per
favorire la sintesi proteica del tessuto muscolare. “Gli aminoacidi ramificati in forma libera permettono di stimolare in maniera
massiva la sintesi proteica del muscolo scheletrico e ne riducono il
catabolismo durante la prestazione atletica” prosegue Cardinali. “È
la pasta ideale per uomini e donne alla ricerca del peso forma, grazie al 36% di parte proteica derivata dalla soia bilanciata con il 50%
di carboidrati. Basterà aggiungere un condimento con olio extra
vergine di oliva, i cosiddetti grassi buoni, per avere il piatto perfetto
per ottenere la forma fisica migliore”.
Carbo Loading Maltodex – Formulata per chi ha necessità
di un considerevole apporto di carboidrati, è ideale per chi pratica
uno sport di resistenza. Migliora la performance ed è indicata per
la dieta prima di una gara o di un allenamento. Trafilata al bronzo
ed essiccata lentamente a bassa temperatura, si distingue oltretutto per l’elevata digeribilità: “Questo prodotto garantisce riserve
ottimali di glicogeno muscolare e fornisce glucosio durante l’attività
limitando l’ossidazione dei BCAA durante lo sforzo e preservando
in questa maniera la massa muscolare” conclude Cardinali.
DISTRIBUITO DA // Sport Time srl /3453426463 / www.sport-time.co
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FOCUS
prodotto
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
Addio alla “buccia
d’arancia” con bv Sport?
KeepFit di BV Sport è il primo pantalone per il fitness
al femminile, che oltre a favorire le performance
esercita un’efficace azione anticellulite.
La ricerca - Per oltre un anno l’equipe
del marchio francese composta da medici dello sport e ingegneri tessili ha compiuto le sue ricerche per sviluppare un
capo dedicato alle donne, che fosse in
grado di esercitare la classica azione compressiva sul fisico e allo stesso tempo di
garantire un effetto anticellulite. Prove
effettuate su un campione di atlete con
ecodoppler, RMN e studi della lipolisi
cellulare hanno portato allo sviluppo di
una nuova tecnologia brevettata pensata
per sfruttare la fisiologia della persona in
movimento in modo naturale, senza alcuna aggiunta di prodotti o trattamenti.
Come funziona? - È un pantalone che
stimola la riduzione della cellulite e
dei grassi, riproducendo attraverso una
frammentazione la tecnica del massaggio
“palper-rouler”. La struttura del tessuto
agisce durante l’attività fisica, sfruttando i movimenti muscolari per generare
un alternarsi di zone di pressione e di
DISTRIBUITO DA //
Bv Sport / 045.8400943 / www.bvsport.it
depressione sull’epidermide. Le “microplis” che si creano in questo modo
consentono di stimolare gli antiestetici
tessuti adiposi nelle zone interessate, al
fine di eliminare gli inestetismi tipici
della cellulite.
I punti di forza - Il capo KeepFit è pensato
per essere indossato durante le attività del
fitness e della corsa ed è fabbricato con un
tessuto elastico che non esercita costrizioni. È confortevole da indossare e si caratterizza per il design minimalista pensato per
assecondare in maniera ottimale le forme
del fisico femminile. Può essere indossato
come baselayer o come capo unico. Stimola la produzione cellulare del collagene e
dell’elastina. Il volume di grasso compresso viene poi frammentato e distrutto. La
tonicità muscolare e tissutale migliora, la
pelle e l’epidermide rinvigoriscono. La
silhouette si affina combattendo gli anestetici pannicoli adiposi superficiali della
cellulite.
la nuova proposta fall winter 14 per il trail firmata saucony //
Per la prossima stagione autunnale rinnova la sua linea trail puntando sulle sue tecnologie più avanzate
e su nuove accattivanti grafiche, a partire dall’attesa quinta versione della Xodus.
Xodus 5.0
// Le edizioni passate di questo
modello sono state indossate
da alcuni degli atleti più forti al
mondo. Su tutte basti citare la
sensazionale Francesca Canepa,
vincitrice delle ultime due
edizioni del Tor dés Geants. La
nuova versione è dotata di una
tomaia in grado di assicurare una
calzata confortevole e protettiva.
Il plantare ComfortRide offre
sostegno nelle zone dell’arco
plantare e dell’avampiede. La suola
è dotata di un inserto PowerGrid.
Misure disponibili: 7-13,14. Colori:
orange/red, grey/black/sulphur.
Peso: 303 gr.
INTERSUOLA /
In mescola Saucony
SuperLight Eva e PowerGrid
nelle zone che richiedono
maggiore resistenza e
reattività
TOMAIA / Morbido tessuto RunDry sul collarino;
Fascetta di chiusura ProLock, elastica e regolabile;
Tessuto Hydramax su interno tallone, leggero,
traspirante e anti-abrasione
SUOLA /
Mescola Vibram
XS-Trek e gomma
Ebo – External
Bedrock Outsole;
Rialzata e con
uno spessore
maggiorato
di 1 mm
Xodus 5.0 GTX
Excursion TR8 GTX
// La versione con Gore-Tex è
pensata affrontare condizioni
climatiche o ambientali più
rigide. Grazie alla membrana
impermeabile e traspirante della
tomaia è in grado di offrire un
ottimo comfort interno. La
suola con esclusiva mescola Vibram XS-Trek ed Ebo è dotata di un design specifico per
le superfici più impegnative e grazie agli intagli multidirezionali garantisce una presa
efficace in ogni direzione. Misure disponibili: 7-13,14. Colore: black/red. Peso: 323 gr.
// La tomaia è fabbricata in mesh
chiuso rinforzato e traspirante con
membrana Gore-Tex. L’intersuola
è in Eva stampata/iniettata per
ridurre efficacemente gli impatti
sul terreno e migliorare le capacità
ammortizzanti della scarpa. Il
differenziale di 8 mm consente una transizione fluida e una corsa stabile. La suola è
realizzata in carbonio con tagli multidirezionali per aderenza e reattività ottimali. Misure
disponibili: 7-13,14. Colore: black/blue/lime. Peso: 343 gr.
DISTRIBUITO DA // Sportlab / 0423.622009 / [email protected]
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Come promesso da tempo,
questo mese vi portiamo
nella Repubblica Dominicana
per la prima edizione
della 100 km del Caribe
RUNNING MAGAZINE
NUMERO 5 - 2014
A sinistra Massimo
Tagliaferri, primo assoluto
Al centro la vincitrice Katia Figini
• testo E FOTO DINO BONELLI
Se si fosse chiamata “100 km in Paradiso”,
nessuno avrebbe obiettato. Suddivisa in cinque magnifiche tappe, la 100 km del Caribe si
è corsa in un contesto festoso tra la natura di
una delle più belle isole dei Caraibi. Española è per tre quarti occupata dalla dinamica
Repubblica Dominicana. L’altra parte, non
coinvolta nella gara, appartiene alla povera
Haiti. Una prima edizione molto ben organizzata che ha proposto prove differenti fra di
loro sia nel chilometraggio sia nel paesaggio.
Fra mare e montagna - La prima si svolge per
10 km, quasi tutta in riva allo splendido mare
e appena prima del tramonto. Ci troviamo in
mezzo alte palme oscillanti al vento e tantissime vele di kite surf gonfie in aria, perché Cabarete, nel nord dell’isola dove facciamo base
per i primi tre giorni, è considerato uno dei
centri mondiali di questo sport. Si alternano
sabbia e sterrato, qualche prato di erba rasa
con casupole colorate, un passaggio tecnico
su scogli taglienti e poi di nuovo spiaggia.
All’arrivo siamo accolti da musica e folclore.
C’è una temperatura magnifica per un inizio
gara sorprendente. Secondo giorno, tappa di
17 km in montagna. Anche se la montagna
più alta dell’isola e dell’intero Caribe è il Pico
Duarte, che è alto quasi 3.000 metri e si trova molto più a sud. Qui ci accontentiamo di
una collinetta molto ripida, conseguente discesa e salitona finale a 792 metri che ci porta
sopra Puerto Plata. La tappa consolida l’italiano Massimo Tagliaferri al comando della
corsa e vede il forte francese Jean Christophe
Coton ritirarsi per l’acutizzarsi di un dolore
alla coscia destra. La vegetazione è un misto
di palme, bananeti e altre tipologie di piante
tropicali a noi sconosciute.
Gli italiani davanti - Terza tappa, 18 km con
partenza da un parco naturale in cui pappagalli e scimmie condividono una foresta immacolata. La prima parte è veloce, con strade
sterrate che seguono il profilo ondeggiante
delle colline dietro alla folcloristica Cabarete.
Il dominicano Victor Lagares, secondo nella
generale, tenta di forzare il ritmo senza riuscire a distanziare un sempre attento Tagliaferri.
Terzo, per il terzo giorno di fila, l’inossidabile
Marco Olmo, che di queste tappe ne correrebbe almeno tre al giorno prima di scaldarsi.
Dopo gli sterrati la gara si immette in single
Benvenuti
in Paradiso
Cinque tappe in sette giorni alla scoperta
della splendida isola caraibica. Tanti gli italiani
presenti, dai vincitori Massimo Tagliaferri
e Katia Figini all’inossidabile Marco Olmo.
di decisamente impegnativi fino al ventesimo
chilometro dove, all’altezza del terzo ristoro,
si trasformano in impervi sentierini. Stretti passaggi pietrosi che scendono ripidi alla
blasonata cascata di
El Limon (che sfioriamo senza vedere,
sentendone solo il
fragore). Poi di nuovo in salita con una
scalinata da cui finalmente riusciamo a
dare un volto al frastuono appena sentito. Un ciuffo d’acqua che scende nel
verde tropicale ormai
lontano dal nostro
percorso. Altri paesini disseminati nel
nulla, altri bambini.
Poi ancora palme e
palme, d’altra parte
siamo ai tropici ed è
questo quello che i
nostri occhi vogliono vedere. Poi una lunga
spiaggia bianca che precede il pezzo più caratteristico del giorno e forse dell’intera corsa: 2
km di guado in mare con il livello dell’acqua
che dalla caviglia arriva anche fino al collo e
che crea non pochi problemi a chi come il
grande Marco Olmo non è proprio avvezzo a
queste situazioni. Alla fine però si dice molto
contento e divertito dalla tappa, un tratto che
trek che si perdono in infinite coltivazioni
di caffè, per poi terminare a ridosso di un
laghetto di acqua dolce. Tra le donne, l’ultramaratoneta italiana Katia Figini che si è imposta in tutte le prime
tre tappe controlla senza troppi problemi le
avversarie dominicane.
Nel pomeriggio ci trasferiamo tutti più a est,
ma sempre restando
sulla costa settentrionale dell’isola. Nuova
base logistica in uno
spettacolare villaggio di
recentissima costruzione, ovviamente fronte
mare. Uno specchio
d’acqua che ci accoglie
tra le sue onde e ci coccola in una cornice lussureggiante di palme
spettinate dalla leggera Marco Olmo
brezza serale.
Il tappone - Quarta tappa: la più attesa, la più
insidiosa, la più temuta e forse anche per
questo la più amata. Si parte presto: durante il giorno si arriverà a 34 gradi con molta
umidità. I 44 km che ci aspettano iniziano tra
l’abitato dell’entroterra di Las Terrenas composto da casupole basse, cani addormentati e
bambini nudi che giocano per la strada. Poi
lunghi sterrati che s’impennano con saliscen-
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non consente la corsa ma un passo affogato
in un’acqua cristallina al cospetto di un’impenetrabile foresta di mangrovie. Poi ancora
sabbia fino all’arrivo, con la classifica che non
cambia e le gambe che incominciano a sentire i quattro giorni di gara.
Alla fine musica e sorrisi - Gli isolani sono
gente bella e cordiale, i paesini puliti e l’ospitalità assoluta. Grazie anche all’interessamento diretto del Ministero del Turismo, questa
gara è stata accolta come un evento. Una birra fresca e un prato verde, all’ombra delle immancabili palme, sono quell’angolo di Paradiso che si è sognato per tutto il giorno. Lo si
assapora oltre la linea d’arrivo, indipendentemente dal tempo impresso sul tabellone luminoso che lo affianca. Quinta e ultima tappa,
un anello che dalla spiaggia di Playa Moron
si arrampica sulle alture circostanti, collinette
verdi che poi ci ributtano al mare. Un anello
ovviamente e logicamente tutto sterrato di
12 km, che completa i 100 km previsti dalla gara. Un ennesimo bagno di natura tra il
verde tropicale di una vegetazione immensa e
l’azzurro di un cielo terso in cui la silenziosa
voce del sole si fa sentire sulle pelli sudate dei
runner. Un’ultima corsa sulla battigia piatta
e discretamente dura, coccolati dal bisbiglio
delle piccole onde oceaniche che s’infrangono a pochi centimetri dai nostri piedi e dal
silenzioso ondeggiare dell’alta flora. Poi una
medaglia al collo e i nostri sorrisi che si mescolano a quelli dei dominicani nelle danze
di chiusura evento. Perché, come disse una
volta qualcuno, un Paradiso è tale solo se ci
sono musica e sorrisi.
www.100kmdelcaribe.com
Sul prossimo numero //
Con l’itinerante Run the World ci
sposteremo di isola tornando in Europa,
nella bellissima Sardegna per una dura
tre giorni tutta da correre
www.runtheworld.it
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