UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA DIPARTIMENTO di INGEGNERIA CIVILE Strutture in c.a. SLU per sollecitazioni taglianti A. Recupero 1 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Cenni Storici •1867 Joseph Monier - brevetta le prime strutture in cemento armato; •1875 Joseph Monier - realizza il primo ponte per pedoni; •1892 François Hennebique - introduce la trave in c.a. a T, dotata di staffe che avvolgono le armature inferiori; •1899 W. Ritter - tiene le prime lezioni sul metodo Hennebique presso il Politecnico di Zurigo; •1902 E. Mörsch - propone la prima teoria razionale sul calcestruzzo armato; •1962 F.Leonhardt e R. Walther – propongono di correggere il modello di Ritter-Mörsch sul taglio; •1978 F. Bach, M.W. Braestrup e M.P. Nielsen - pubblicano la loro teoria sui Proceedings dello I.A.B.S.E. “Rational Analysis of Shear in Reinforced Concrete Beams” •1992 Il Model Code’ 90 (C.E.B.) assume come modello di riferimento per il dimensionamento a taglio quello di scuola danese; 2 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Stato Limite Ultimo per Taglio Generalità Non è possibile effettuare uno studio sezione per sezione, occorre riferirsi ad un tratto finito di trave; Il comportamento è funzione di molti parametri: la disposizione delle armature longitudinali e trasversali, la forma della sezione trasversale, il tipo e la posizione dei carichi, l’aderenza acciaio-calcestruzzo, … L’effetto delle forze trasversali è quello di inclinare le tensioni principali che con soli sforzi normali risultano parallele all’asse longitudinale della trave. Il comportamento è differente se la trave è fessurata o meno e se sono presenti eventuali armature a taglio (staffe) 3 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti ELEMENTI CHE NON RICHIEDONO ARMATURA A TAGLIO L’armatura a taglio (anche la minima) PUO’, in certe situazioni, essere completamente omessa in elementi strutturali quali piastre, travetti di solaio, travi sopraporta o soprafinestra. Negli elementi trave, se la struttura non risulta fessurata allo SLU, può essere omesso il calcolo delle armature a taglio (ma deve essere disposta l’armatura minima) La verifica va condotta in termini di tensioni principali: σ1 ≤ fctd In genere sono sufficienti verifiche all’attacco ala-anima, a livello baricentrico e in corrispondenza della larghezza minima G bw,min 4 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti ELEMENTI CHE NON RICHIEDONO ARMATURA A TAGLIO La sperimentazione sul taglio delle travi in c.a. prive di staffe evidenzia che: • esse mostrano una sufficiente resistenza a taglio; • tale resistenza è in relazione alla resistenza a trazione del calcestruzzo ma vi sono altri fattori importanti; • la fessurazione diagonale delle anime precede quasi subito il collasso; • la fessurazione per flessione non compromette la resistenza a taglio; • carichi posti in prossimità degli appoggi esaltano le capacità portanti a taglio delle travi; 5 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Valutazione teorica delle tensioni principali asse neutro σξ=τxy 1 τ 3 45° τ σξ σ < 45° σ P P τ 2 σξ >45° σ P 6 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti I meccanismi resistenti La sperimentazione e l’interpretazione evidenziano: • un meccanismo resistente di tipo “ordinario” che si definisce per scorrimento che interessa la zona corrente; • un meccanismo resistente di tipo “diffusivo” che si definisce per effetto arco che interessa le zone prossime all’appoggio; 7 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Oss. 1: Dall’equazione indefinita dell’equilibrio, esprimente il taglio come derivata del momento flettente, V = dM dx e dalla equivalenza tra momento flettente e prodotto della risultante delle tensioni di trazione (o compressione) per il braccio della coppia interna si ottiene: V = d dT dz +T (Tz ) = z dx dx dx comportamento a trave comportamento ad arco 8 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti I meccanismi resistenti Se la trave è fessurata può comunque essere omesso il calcolo delle armature a taglio (ma deve essere disposta l’armatura minima) se il taglio sollecitante VSd non supera i limiti definiti nei punti successivi; Il meccanismo resistente può essere idealmente descritto da un modello arco-tirante in cui l’arco è costituito dal calcestruzzo compresso ed il tirante dalle armature tese e ancorate alle estremità dell’elemento [sollecitazioni di flessione e taglio]; d VSd MSd 9 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Oss. 2: Modelli di collasso - travi senza armatura al taglio Tipo 1. Meccanismo ad arco Tipo 2. Meccanismo ad arco Tipo 3. Meccanismo di trave Tipo 4. Meccanismo puramente flessionale schiacciamento o splitting del calcestruzzo per compressione o trazione di origine flessionale della zona compressa (carico superiore a quello relativo alla fessurazione diagonale) all’istante o immediatamente dopo l’applicazione del carico corrispondente alla fessurazione diagonale al raggiungimento della capacità resistente flessionale 10 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti L’effetto arco Comportamento ad arco Come è stato detto oltre al meccanismo “a scorrimento” per sorreggere il carico nelle travi si instaura un meccanismo parallelo che viene definito ad “arco” Tale meccanismo è sostanzialmente limitato alle zone delle travi interessate da fenomeni di natura diffusiva delle azioni concentrate. Analizzando la trave riportata in figura, al crescere del carico P si osserva che il collasso può avvenire con diversi meccanismi: •Rottura per flessione; •Rottura per taglio-scorrimento; •Rottura del sistema ad arco. 11 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Rottura del sistema arco L’effetto arco Con riferimento al sistema semplificato di figura, si può scrivere: Rc = P ≤ a ⋅ b ⋅ f cd ⋅ sin β sin β Posto x= 0.2 d si ottiene: P = 0.4 ⋅ d ⋅ b ⋅ f cd ⋅ sin 2 β Il massimo momento flettente sopportabile per effetto arco è quindi: M arco = 0.4 ⋅ d ⋅ l ⋅ b ⋅ f cd ⋅ sin 2 β Per fissata armatura longitudinale il momento flettente resistente: M rd = 0.2 ⋅ d ⋅ b ⋅ f cd ⋅ z 12 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti L’effetto arco Interazione taglio-momento flettente Adimensionalizzando le equazioni rispetto al momento resistente: Mv 0.25 ⋅ d ⋅ b ⋅ f ctd ⋅ (1 + 50 ρ s ) ⋅ l (1 + 50 ρ s ) µ= λ = ≅ 0.001 M rd ρ s ⋅ d ⋅ b ⋅ f sd ⋅ z ρs Mv 0.4 ⋅ d ⋅ l ⋅ b ⋅ f cd ⋅ sin 2 β 2⋅λ µ= = = M rd 0.2 ⋅ d ⋅ b ⋅ f cd ⋅ z 1+ λ2 scorrimento effetto arco Dove si è posto: λ= l M = ctg β = z V ⋅z 13 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Tale meccanismo contiene in se alcuni effetti: • l’effetto pettine nel quale il collasso è determinato dal collasso per trazione del dente di calcestruzzo o per taglio-compressione della spina; Il singolo concio è interessato da uno sforzo di scorrimento che nel caso in esame, poiché i “denti” sono quattro risulta pari a: Q= PL z 4 Poiché le fessure diagonali si formano ad una distanza fissa, pari mediamente ad una altezza utile, il numero dei denti è fissato a priori. Il collasso del dente o il collasso della spina coincidono con il collasso del sistema resistente. 14 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Il collasso del “dente” può avvenire solo in due sezioni critiche: 1) – collasso della sezione inclinata a 45° e soggetta agli sforzi N0, M0, V0; 2) - collasso del corrente compresso in corrispondenza della fessura nella quale oltre allo sforzo di compressione C deve portare anche lo sforzo V; Trattando il concio inclinato con le formule delle verifiche per le travi inflesse si ha: M 0 = Q ⋅ z0 M0 σ= b ⋅ h2 6 N0 = Q 2 N0 Q ⎛ y ⎞ − = 4 ⎜ 3 − 1⎟ b⋅h b⋅a ⎝ a ⎠ con le posizioni: h = a 2 a⎞ ⎛ z0 = ⎜ y − ⎟ 4⎠ ⎝ a≅d x ≅ 0.2d y ≅ 0.8d d⎞ ⎛ z0 ≅ ⎜ y − ⎟ ≅ 0.55d 4⎠ ⎝ 15 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Scrivendo l’equazione di equilibrio alla rotazione si ottiene: Q ⋅ z = V ⋅ a z V = Q⋅ a Nell’ipotesi che la rottura del dente avvenga per trazione in flessione sulla sezione d’incastro si ottiene: σ < f ctf = β ⋅ f ctd Vrd = Qrd 14 ⋅ z = β ⋅ f ctd ⋅ b ⋅ z ⋅ ≅ 0.28 ⋅ b ⋅ z ⋅ f ctd = 0.25 ⋅ b ⋅ d ⋅ f ctd 3y a −1 a che si ottiene facendo le ipotesi: β = 1.6 z ≅ 0.9 ⋅ d Il funzionamento a pettine fornisce la risorsa ultima di resistenza a taglio per travi in c.a. fessurate solo se la rottura avviene sulla sezione d’incastro del dente. 16 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Collasso della spina Purtroppo un’altra limitazione nel valore di taglio massimo sopportabile dalla trave si trova nella rottura del corrente compresso che contemporaneamente è soggetto a sforzo normale e taglio. Nel caso di sezione a T occorre ai fini di questo calcolo considerare b = bw in quanto in questa zona si incanala lo sforzo globale. Se concentriamo l’attenzione sul primo concio inclinato di 45°: La tensione principale di trazione si può scrivere: R = C =V 2 ⎫ σ ⎧⎪ ⎛τ ⎞ ⎪ C σ I = ⎨1 − 1 + 4 ⋅ ⎜ ⎟ ⎬ ≅ −0.62 ⋅ σ ≤ f ctd σ =− 2⎪ ⎝σ ⎠ ⎪ bw ⋅ x ⎩ ⎭ bw ⋅ x V V ≅ ⋅ f ctd ≅ 1.6 ⋅ bw ⋅ x ⋅ f ctd rd τ= 0.62 b ⋅x w 17 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento La rottura del corrente compresso per trazione precede la rottura del dente per trazione se: 0.28 ⋅ bw ⋅ z ⋅ f ctd ≥ 1.6 ⋅ bw ⋅ x ⋅ f ctd Posto che: z≅d− x 2 ciò avviene se: ξ = x = 0.16 d Le formule di resistenza relative ai due modi possono essere sintetizzate in un’unica formula: Vrd = 1.6 ⋅ bw ⋅ x ⋅ f ctd = 0.28 ⋅ bw ⋅ z ⋅ f ctd ⋅ dove: 5.71ξ δ≅ ≤1 1 − 0.5ξ 1.6 ⋅ x = 0.28 ⋅ bw ⋅ z ⋅ f ctd ⋅ δ .28 ⋅ z Nel caso di tensoflessione con sezione interamente fessurata il modello fornisce un coefficiente correttivo nullo e sancisce l’impossibilità dell’elemento strutturale di portare quote significative di taglio. 18 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Gli altri effetti: •L’ effetto della compressione assiale per il quale si ha un incremento della resistenza in quanto aumenta la zona interamente reagente; •l’effetto bietta o spinotto per il quale si ha un incremento di resistenza per la presenza del armature longitudinali; • l’effetto ingranamento degli inerti per il quale si ha un incremento di resistenza per la presenza di asperità tra i due lembi delle fessure diagonali; 19 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Effetti della componente assiale di compressione L’asse neutro di una sezione pressoinflessa si posizione più in basso di quanto non succede per una sezione semplicemente inflessa. Questa circostanza fa si che il corrente risulta più spesso e il dente risulti più tozzo, in tal modo diventano due le cause di incremento. L’incremento è ben rappresentato dal coefficiente correttivo: δ = 1+ M0 M sdu 1≤δ ≤ 2 M0 è il momento di decompressione della sezione; Msdu è il massimo momento agente nella sezione di verifica; 20 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento L’effetto bietta o spinotto Tiene in conto il contributo offerto dall’armatura longitudinale che attraversa la zona tesa fessurata della trave. Il contributo V* rappresentato in figura non è limitato dalla resistenza a taglio delle barre ma dalla resistenza a trazione del calcestruzzo circostante; Se si ipotizza che la rigidezza flessionale distribuisce su 5 Φ la resistenza del calcestruzzo: 20 ⎛ πφ 2 V * = n ⋅ 5φ ⋅ φ ⋅ σ * = ⋅⎜n⋅ π ⎝ 4 ⎞ ⎟ ⋅ f ctd = 6.5 ⋅ As ⋅ f ctd ⎠ Tale taglio genera sul dente un momento flettente addizionale: ∆M 0 = − a ⋅ V * 21 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Tale momento allevia le condizioni di sollecitazione del dente: M0 σ= b ⋅ h2 M 0 = Q ⋅ z0 − a ⋅ V * Che sviluppata fornisce: 6 N0 − = f ctf b⋅h β ⋅ f ctd ⋅ bw ⋅ z ⎡ As ⎤ Vrd = ⎢1 + 78 ⋅ ⎥ ⋅ δ ≅ 0.25 ⋅ bw ⋅ d ⋅ f ctd ⋅ (1 + 50 ⋅ ρ s ) ⋅ δ β ⋅ bw ⋅ a ⎦ ⎛ y ⎞ 4 ⋅ ⎜ 3 ⋅ − 1⎟ ⎣ ⎝ a ⎠ As Dopo aver assunto: β ≅ 1.6; a ≅ d ; ρ s = bw ⋅ d Tale contributo va limitato: 1 + 50 ⋅ ρ s ≤ 2 Questo limite serve per evitare che il momento flettente d’incastro sia inferiore di quello all’estremo libero del dente. 22 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento L’effetto ingranamento degli inerti Tale effetto si manifesta in misura sensibile solo quando la superficie scabrosa rimane abbastanza chiusa. Questo avviene in prossimità dei due correnti e si smorza ad una certa distanza da questi. Dalla sperimentazione si deducono delle indicazioni sulla massima altezza utile oltre il quale tale effetto diventa trascurabile (60 cm), che fornisce un coefficiente amplificativo pari a: ⎛ d ⎞ r = 1.6 − ⎜ ⎟ ≥1 ⎝ 100 cm ⎠ Pertanto la formula finale che coglie l’effetto di scorrimento è data da: Vrd = 0.25 ⋅ bw ⋅ d ⋅ r ⋅ f ctd ⋅ (1 + 50 ⋅ ρ s ) ⋅ δ 23 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Il meccanismo per scorrimento Traslazione del diagramma dei momenti Il funzionamento a “pettine” che è stato formulato in precedenza ha una precisa conseguenza anche sulla distribuzione delle sollecitazioni da momento flettente. Poiché si vengono a formare fessure mediamente inclinate a 45°, la diminuzione delle trazioni per flessione sul corrente teso avviene con un “ritardo” di z rispetto alla sezione di verifica. VsdA VsdB lb,net lb,net Sez. B AslB Sez. A AslA VsdC lb,net Sez. C AslC 24 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Comportamento globale Per le travi più complesse l’interazione tra i diversi meccanismi può condizionare il collasso della struttura. Nelle travi non armate al taglio i meccanismi diffusivi delle reazioni e dei carichi concentrati o di appoggio o di incastro devono confluire sugli elementi del comportamento a pettine. In particolare occorre valutare con attenzione la zona in prossimità dell’appoggio e dell’incastro. 25 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte Secondo il vecchio D.M. 09/01/1996 (Normativa Italiana): d bw ⎧⎪VRd 1 = ⎡⎣0, 25 ⋅ f ctd ⋅ r ⋅ (1 + 50 ρl ) ⎤⎦ ⋅ bw d ⋅ δ VSd ≤ ⎨ ⎪⎩VRd 2 = 0,30 ⋅ f cd ⋅ bw ⋅ d dove: f ctd = f ctk 5% γc Asl 2 = 0.7 ⋅ 0.27 ⋅ Rck3 γc A ρl = sl ≤ 0.02 bw ⋅ d Altezza utile Spessore anima Armatura longitudinale ⎛ d ⎞ r = ⎜1.6 − ⎟ ≥1 cm 100 ⎝ ⎠ δ =0 δ =1 in presenza di trazione in presenza di flessione pura M δ = 1 + 0 in presenza di pressoflessione δ ≤ 2 M sdu Momento di decompressione 26 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte Secondo l’ EC2 parte 1, punto 4.3.2.3 così come modificato dal NAD contenuto nella Sezione III del D.M. 09/01/1996: d Altezza utile ⎧ VRd 1 = ⎡⎣ β ⋅τ Rd ⋅ k ⋅ (1.2 + 40 ρl ) + 0.15 ⋅ σ cp ⎤⎦ ⋅ bw d ⎪ VSd ≤ ⎨ 1 V = ⋅ν ⋅ f cd ⋅ bw ⋅ 0.9d ⎪ Rd 2 2 ⎩ dove: τ Rd = 0.25 ⋅ ρl = f ctk 5% γc bw Asl Armatura longitudinale 2 = 0.25 ⋅ Spessore anima 0.7 ⋅ 0.3 ⋅ f ck3 γc Asl ≤ 0.02 bw ⋅ d ⎧1 ⎪ k = ⎨⎛ d ⎞ 1.6 − ⎟ ≥1 ⎪⎜ 100 cm ⎠ ⎩⎝ Se 50 % Armatura longitudinale interrotta Armatura longitudinale filante 27 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte Secondo l’ EC2 parte 1, punto 4.3.2.3 così come modificato dal NAD contenuto nella Sezione III del D.M. 09/01/1996: Sforzo ⎧VRd 1 = ⎡⎣ β ⋅τ Rd ⋅ k ⋅ (1.2 + 40 ρl ) + 0.15 ⋅ σ cp ⎤⎦ ⋅ bw d normale di ⎪ VSd ≤ ⎨ − N Sd 1 progetto σ = 0.9 V ν f b d = ⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⎪ Rd 2 cp cd w ⎩ 2 Ac Area di calcestruzzo dove: ⎛ ⎞ f x ck ν = ⎜ 0.7 − ⎟ ≥ 0.5 200 MPa ⎝ ⎠ Carichi distribuiti ⎧1 ⎪ β =⎨ d ⎪⎩2.5 x Carichi concentrati posti ad una distanza x dall’appoggio VsdA VsdB lb,net lb,net Sez. B AslB VsdC lb,net Sez. A AslA Sez. C AslC 28 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte Secondo la nuova versione dell’EC2, parte 1: d bw ⎧V = ⎡ β ⋅ C ⋅ k ⋅ (100 ⋅ ρ ⋅ f ) 13 + 0.15 ⋅ σ ⎤ ⋅ b d Rd ,c l ck cp ⎦ w ⎪ Rd ,c ⎣ VSd ≤ ⎨ 1 ⎪VRd ,max = ⋅ν ⋅ f cd ⋅ bw ⋅ d 2 ⎩ Asl in MPa dove: CRd ,c = ρl = 0.18 ⎛ ν = 0.6 ⎜1 − ⎝ γc Asl ≤ 0.02 bw ⋅ d k = 1+ Altezza utile Spessore anima Armatura longitudinale ⎞ f ck ⎟ 250 MPa ⎠ Sforzo normale di progetto 200 mm ≤ 2.00 d σ cp = − N Sd ≤ 0.2 f cd Ac Area di calcestruzzo 29 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte Secondo la nuova versione dell’EC2, parte 1: ⎧V = ⎡ β ⋅ C ⋅ k ⋅ (100 ⋅ ρ ⋅ f ) 13 + 0.15 ⋅ σ ⎤ ⋅ b d Rd ,c l ck cp ⎦ w ⎪ Rd ,c ⎣ VSd ≤ ⎨ 1 ⎪VRd ,max = ⋅ν ⋅ f cd ⋅ bw ⋅ d ⎩ 2 dove: ⎧1 ⎪ β =⎨ d ⎪⎩2.0 x x Carichi distribuiti Carichi concentrati posti ad una distanza x dall’appoggio Esiste comunque un taglio minimo resistente: { VSd ≤ VRd ,c min 2 = ⎡0.035 ⋅ k 3 ⋅ ( f ck ) 2 + 0.15 ⋅ σ cp ⎤ ⋅ bw d ⎣ ⎦ 1 30 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte Secondo il DM 14-01-2008 la resistenza a taglio di progetto è data da: VRd ,c = ⎡CRd .c ⋅ k ⋅ (100 ⋅ ρl ⋅ f ck ) ⎣ 1/ 3 valore raccomandato 0.18/γc k = 1+ + k1 ⋅ σ cp ⎤ ⋅ bw ⋅ d ⎦ larghezza min in area tesa [MPa] σ cp = N Ed < 0.2 ⋅ f cd Ac valore raccomandato 0.15 200 ≤ 2.0 d in mm d ρl = Asl ≤ 0.02 bw ⋅ d VEd ≡ VSd 31 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Le diverse proposte con un minimo di VRd ,c = ⎡⎣vmin + k1 ⋅ σ cp ⎤⎦ ⋅ bw ⋅ d valore raccomandato vmin = 0.035 ⋅ k 3/ 2 ⋅ f ck1/ 2 Oss: In ogni caso si deve avere VSd ≤ 0.5 ⋅ bw ⋅ d ⋅ν ⋅ f cd fattore di riduzione delle tensioni nel cls fessurato a taglio ⎡ ν = 0.6 ⋅ ⎢1 − ⎣ f ck ⎤ ⎥ 250 ⎦ ( fck in MPa ) 32 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Sperimentazione Regan 1999 33 Ing. A Recupero - Strutture in c.a. - SLU per sollecitazioni taglianti Sperimentazione Carichi vicini agli appoggi Regan 1998 34 Ing. A Recupero - Strutture in c.a.- SLU per sollecitazioni taglianti Esempio Calcestruzzo di classe C20/25 194 1 Φ 12 Acciaio del tipo B450C 450 f yd = = 391 N mmq 1.15 τ Rd = 0.24 N mmq A sl = 113 = 0.006 l bw ⋅ d 100 ⋅194 194 k = 1.6 − = 1.41 ρ = 100 1000 Con il vecchio EC2 VRd 1 = 0.24 ⋅1.41⋅ (1.2 + 40 ⋅ 0.006) ⋅100 ⋅194 = 9500 N 1 20 VRd 2 = ⋅ 0.6 100 ⋅ 0.9 ⋅194 = 65500 N 2 1.6 20000 Con il nuovo EC2 0.18 1.5 × 2 × (100 × 0.006 × 20)1/ 3 × 100 × 194 = 10659 N 1 20 VRd 2 = × 0.552 100 × 194 = 66930 N 2 1.5 Con il D.M. 09/01/1996 (N.I.) VRd 1 = 0.25 ⋅1.01⋅1.41⋅ (1 + 50 ⋅ 0.006) ⋅100 ⋅194 = 8761 N 20 VRd 2 = 0.3 100 ⋅194 = 72750 N 1.6 16000 EC2 old 14000 VRd1 VRd 1 = 18000 EC2 new 12000 N.I. 10000 1.5 T.A. 8000 6000 4000 15 20 25 fck 30 35 35