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ANNALI
DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
3-4/2009
L’insegnamento dello strumento
musicale nella scuola media
LE MONNIER
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ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
RIVISTA BIMESTRALE
DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
3-4/2009
Direttore responsabile: MASSIMO ZENNARO
Coordinamento editoriale: SABRINA BONO
Comitato tecnico-scientifico: GIOVANNI BIONDI, ALBERTO BOTTINO, PASQUALE CAPO,
LUCIANO CHIAPPETTA, ANTONIO COCCIMIGLIO, GIUSEPPE COSENTINO, SILVIO CRISCUOLI,
GIACOMO DUTTO, LUCIANO FAVINI, EMANUELE FIDORA, ANTONIO GIUNTA LA SPADA, MARIA
GRAZIA NARDIELLO, VINCENZO NUNZIATA, GERMANA PANZIRONI, SERGIO SCALA, MARIA
DOMENICA TESTA, TITO VARRONE
Coordinamento redazionale: GIUSEPPE FIORI
Redazione: GAETANO SARDINI e LUCILLA PARLATO
Articoli, lettere e proposte di contributi vanno indirizzati a: ANNALI
Monnier, viale Manfredo Fanti, 51/53 - 50137 Firenze
DELLA
PUBBLICA ISTRUZIONE, Periodici Le
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TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • III
INDICE
Presentazione
di Massimo Zennaro
V
Introduzione
di Antonio Lo Bello
VII
Fare Musica Tutti
del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica
La musica al plurale
di Lorenzo Bianconi
Per un curricolo verticale delle discipline
musicali: storia di utopie e dicotomie
di Anna Ficarella
1
13
19
Sonorizzare la scuola: un’ipotesi estrema
di Roberto Maragliano
27
Non solo musica!
di Christian Silva
33
Parola, anzi, musica alle scuole
a cura di Fabrizio Emer
43
L’insegnamento dello strumento musicale
nella scuola dell’obbligo
di Fabrizio Emer
65
APPENDICE NORMATIVA
Decreto Ministeriale 3 agosto 1979
(Corsi sperimentali ad orientamento musicale)
191
INDICE
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INDICE
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IV • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
D.M. 13 febbraio 1996
Nuova disciplina della sperimentazione nelle scuole
medie ad indirizzo musicale
201
D.M. 6 agosto 1999, n. 235 (G.U. 06/10/99)
Riconduzione ad ordinamento dei corsi sperimentali
ad indirizzo musicale nella scuola media ai sensi
della legge 3 maggio 1999, n. 124, art. 11, comma 9
209
D.M. 6 agosto 1999, n. 201
Corsi ad indirizzo musicale nella scuola media Riconduzione e ordinamento - Istituzione classe di concorso
di «strumento musicale» nella scuola media
219
Allegato A (D.M. 201 del 6 agosto 1999)
Programmi di insegnamento di strumento
musicale nei corsi di scuola media ad indirizzo musicale
223
Consiglio Nazione della P.I. Prot. n. 4535 del 22 luglio 1999
Oggetto: Parere su: «Schema di DM concernente
l’istituzione della classe di concorso di strumento musicale
nella scuola media»
237
Circolare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135, Prot. n. 5546
Oggetto: Classe di concorso «strumento musicale
nella scuola media» – A077 – Dotazione organica
anno scolastico 1999-2000
241
D.M. 3 aprile 2000, n. 104
243
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • V
PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
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La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere
in silenzio.
Victor Hugo
Il Regolamento sul riordino dei licei che entrerà in vigore a partire dalle classi
prime dell’anno scolastico 2010-2011 istituisce il Liceo musicale e coreutico,
finalizzato all’apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza.
Si tratta dell’ultimo atto del percorso di insegnamento della musica che, dal
1975, coinvolge molti studenti delle scuole secondarie di I grado e oggi viene
esteso all’istruzione superiore.
Le SMIM (Scuole Medie a Indirizzo Musicale) hanno consentito a molti adolescenti di trascorrere un tempo scuola diverso, scandito dallo studio di uno
strumento e trasformato in un’occasione contemporaneamente di impegno e
di intrattenimento, che ha portato la musica fuori dall’ambito esclusivo degli
interessi personali per organizzarla in un percorso didattico e formativo.
Il principale risultato di questa sperimentazione (o indirizzo musicale) è l’alto
numero di orchestre scolastiche che si è venuto a creare nell’intero Paese:
1443, secondo i dati presentati nel Rapporto 2008 – Musica e scuola, pubblicato sul numero 123/2008 di «Studi e Documenti degli Annali della Pubblica
Istruzione».
L’attenzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per
l’apprendimento della musica si è espressa attraverso molte altre iniziative. Ad
esempio, la «Settimana nazionale della musica a scuola» dal 1999 promuove sul
territorio, in stretta collaborazione con le istituzioni locali e le famiglie, eventi
che danno visibilità agli studenti e permettono di conoscere le attività che gli
istituti realizzano nel corso dell’anno. Un’altra importante iniziativa, la «Rassegna Nazionale di tutte le Scuole Medie a Indirizzo Musicale», è giunta ormai
alla XXI edizione.
Questo numero degli «Annali della Pubblica Istruzione» ha come premessa
istituzionale il documento del Comitato Nazionale per l’Apprendimento Pratico della Musica Fare Musica Tutti del marzo 2009, le cui linee di indirizzo vogliono essere una guida alla diffusione della pratica e della cultura musicale
nelle scuole di ogni ordine e grado.
Nelle pagine che seguono viene esaminato l’insegnamento dello strumento
musicale nella scuola secondaria di I grado, con particolare attenzione alla distribuzione territoriale delle SMIM attraverso l’analisi dei dati relativi all’orga-
di
Massimo
Zennaro
Questo numero
degli «Annali
della Pubblica
Istruzione»
ha come
premessa
istituzionale
il documento
del Comitato
Nazionale per
l’Apprendimento
Pratico
della Musica
Fare Musica
Tutti
del marzo 2009
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PRESENTAZIONE
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VI • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
nico del 2008 e alla realizzazione dell’anagrafe delle scuole medie a indirizzo
musicale nei singoli comuni.
Viene inoltre proposta la descrizione commentata del percorso normativo che,
iniziando dal D.M. dell’8 settembre 1975, ha inserito nell’ordinamento la sperimentazione musicale nelle scuole medie.
L’appendice normativa, infine, raccoglie tutte le principali fonti legislative che
disciplinano l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola secondaria
di I grado.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • VII
INTRODUZIONE
La musica è un linguaggio. In questo linguaggio l’uomo vuole esprimere pensieri che non si lasciano convertire in concetti, bensì in pensieri musicali.
Ogni persona vuole comunicare con i suoni qualcosa che non si può dire altrimenti.
In questo senso la musica è un linguaggio.
A. von Webern
Parlare di musica e di pratica musicale nella scuola implica soprattutto mettere
al centro della ricerca metodi e didattica dell’insegnamento dello strumento
musicale. Ma non si può prescindere, in vista dei costituendi Licei musicali, da
un’attenta analisi della consistenza delle esperienze territoriali relative all’insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo.
Il lavoro, frutto di una ricerca approfondita sui dati dell’organico 2008 pubblicati sul Data Warehouse del MIUR, è nato proprio dalla necessità di censire
le «Scuole Medie a Indirizzo Musicale» (le cosiddette SMIM) attraverso un’attenta ricognizione dei dati.
Viene inoltre esposto e commentato il percorso normativo della sperimentazione musicale, dal Decreto Ministeriale 3 agosto 1979 fino ai recenti provvedimenti sulla riconduzione a ordinamento della sperimentazione.
Degna di nota è la storia dei Conservatori italiani e della evoluzione normativa
di riferimento, dai programmi di studio del 1930 sino alle recenti disposizioni
(legge 508/99) e ai decreti del 2009. Completa il capitolo l’analisi statistica di
alunni e cattedre degli ultimi 10 anni dei Conservatori e l’anagrafe dei Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati.
Le scuole parlano di musica: alcuni Dirigenti scolastici presentano i corsi musicali attivati, l’organizzazione didattica, i rapporti con il territorio, le esperienze di concerti e concorsi.
Non è azzardato affermare, sulla base dei dati elaborati, che sono circa 60.000
gli studenti iscritti ai corsi di strumento. Ma se si tiene conto dell’organico di
fatto, cioè comprendendo anche le cattedre ancora non a regime, si rileva un
crescente numero di alunni alle prese con uno strumento musicale.
Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica è stato costituito nel luglio 2006 con il compito di tracciare le nuove linee guida per la diffusione della pratica musicale nelle scuole italiane da parte di tutti gli studenti,
in sintonia con quanto avviene nei sistemi educativi degli altri Paesi europei.
Compiti principali del Comitato sono:
INTRODUZIONE
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di
Antonio
Lo Bello
Parlare
di musica
e di pratica
musicale
nella scuola
implica
soprattutto
mettere
al centro
della ricerca
metodi
e didattica
dell’insegnamento
dello strumento
musicale
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INTRODUZIONE
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VIII • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
• proporre politiche mirate ad una più significativa presenza, nelle scuole di
ogni ordine e grado, di attività di fruizione e di produzione musicale, intendendo la musica componente fondamentale per la formazione e la crescita
dei cittadini;
• elaborare e promuovere concrete azioni da realizzarsi all’interno e all’esterno
delle istituzioni scolastiche, ed in concerto con gli attori chiave presenti nei
diversi contesti territoriali, a sostegno di tali politiche;
• promuovere indagini e analisi sui diversi aspetti della cultura musicale e della
sua presenza nelle istituzioni e nella società italiana anche allo scopo di raccogliere e valorizzare le migliori esperienze.
E l’Istituzione non sta a guardare.
La Settimana nazionale della musica, a partire dal 1999, vede il suo momento
culminante nella data del 5 maggio di ogni anno con iniziative che coinvolgono
le scuole di ogni ordine e grado e consentono loro un ragionato momento di visibilità delle esperienze realizzate. Quella prima esperienza e quelle condotte
negli anni successivi hanno dimostrato l’esistenza di un elevatissimo grado di interesse da parte delle scuole ed un’ampia partecipazione degli studenti che hanno
colto l’importanza del loro coinvolgimento da protagonisti nel processo educativo e la grande occasione di socializzazione derivante dalle attività musicali.
La Settimana
nazionale
della musica,
a partire
dal 1999, vede
il suo momento
culminante
nella data
del 5 maggio
di ogni anno
con iniziative
che
coinvolgono
le scuole
di ogni ordine
e grado
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 1
FARE MUSICA TUTTI
Linee di indirizzo per un piano
pluriennale di interventi relativi
alla diffusione della pratica musicale
nelle scuole di ogni ordine e grado
(marzo 2009)
La musica comprende l’insieme delle arti alle quali presiedono le Muse. Essa racchiude tutto quello che è necessario all’educazione dello spirito.
Platone
INTERVENTI
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del
Comitato
nazionale per
l’apprendimento
pratico
della musica
FARE MUSICA TUTTI
In ogni essere umano è presente un naturale bisogno di musica, una musicalità
interiore. Tutti, quando nascono, hanno capacità artistiche, soprattutto quella
musicale. Già nel ventre materno gli esseri umani riconoscono la musica. E, a
pochi mesi di età, sono in grado di distinguere ritmi e successioni di suoni.
Tutti hanno il diritto di sviluppare questa propria creatività e di crescere insieme
a essa. La scuola deve sostenerla ed educarla, deve rispondere a questo diritto
e a questo bisogno che è coerente con i suoi traguardi formativi. L’esperienza
musicale deve pertanto diventare un patrimonio culturale e umano condiviso
da tutti, perché promuove l’integrazione di diverse componenti, quella logica,
quella percettivo-motoria e quella affettivo-sociale.
Fruire e fare musica occupano uno spazio considerevole nella vita di bambini,
adolescenti e giovani, mentre il tempo e lo spazio della pratica musicale nella
scuola risultano ancora carenti e marginali nella organizzazione degli apprendimenti. La pratica musicale, nei suoi processi di esplorazione, comprensione
e apprendimento, deve invece appartenere a tutti i percorsi scolastici. Essa
mette in moto una feconda interazione tra i due emisferi del cervello umano
che migliora le capacità di apprendimento e facilita lo svolgimento di operazioni complesse della mente e del corpo.
Praticare la musica richiede infatti impegno, continuità di esercizio, insomma
sforzo e fatica. Ma il risultato di questo lavoro dà gioia, emozione, soddisfazione
per la propria crescita.
In questo cammino la guida non può essere generica. Occorre una guida
esperta, un «Virgilio» che accompagni gli allievi nell’avventura musicale, fin
La pratica
musicale mette
in moto una
feconda
interazione
tra i due
emisferi
del cervello
umano
che migliora
le capacità di
apprendimento
e facilita
lo svolgimento
di operazioni
complesse
della mente
e del corpo
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INTERVENTI
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«Fare musica»
nella scuola
richiede
nuove figure
professionali
alle elementari,
richiede
una curvatura
di quelle
che già
operano
nella scuola
media e nella
superiore
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2 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
dalla scuola elementare. Oltre al maestro, occorre un musicista: un musicistainsegnante che faccia riconoscere consapevolmente la direzione per entrare nell’universo dei suoni.
«Fare musica» nella scuola richiede nuove figure professionali alle elementari,
richiede una curvatura di quelle che già operano nella scuola media e nella superiore dove – al di là dello specifico percorso dei Licei musicali – sia possibile
per tutti, in tutti i tipi di scuola, proseguire la pratica musicale già esercitata nei
gradi precedenti. Lo ha affermato anche una Raccomandazione del Parlamento
e del Consiglio dell’Unione Europea (18.12.2006 – 2006/962/CE, punto 8)
e molti Paesi dell’Unione già lo fanno da molto tempo.
Si tratta – è evidente – di una prospettiva che non si può realizzare dall’oggi al
domani. Tuttavia, si deve iniziare subito, sin da oggi, e far sì che il domani si
realizzi già ora, giorno dopo giorno, con passi utili a vedere questo orizzonte
sempre più vicino.
È il curricolo il luogo privilegiato di svolgimento della pratica musicale. È già
previsto in maniera esplicita nelle attuali Indicazioni curricolari. Lo prevede,
nell’ambito della elaborazione di prodotti multimediali, anche il Regolamento
per l’attuazione dell’Obbligo di istruzione per i primi due anni del secondo
ciclo. Si converrà che dieci anni di pratica musicale non potranno non lasciare
traccia, pur se in questo caso sono ancora da definire forme e percorsi, e quindi
si profila l’obiettivo di proseguire anche fino alla fine delle superiori. La stessa
attività musicale svolta facoltativamente nell’extracurricolo, dopo le ore di
scuola, entra a far parte del patrimonio di saperi e va quindi riconosciuta e valutata per ogni alunno agli effetti scolastici.
Il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, ritiene che per
la realizzazione di questi valori e di queste prospettive sia necessario introdurre
un’assoluta novità nella scuola italiana. Una novità capace anche di contribuire
alla qualificazione della cultura musicale del Paese: un Piano Musica per tutti
gli studenti come realizzazione di un vero e proprio diritto del cittadino in formazione. Un Piano teso a introdurre in concreto, efficacemente, la pratica musicale come dato curricolare, per tutti gli studenti, e quindi come attività
formativa che assicuri che la musica divenga parte integrante della cultura di
base di ciascuno.
La misura più rilevante del Piano, per essere efficace, sarà l’introduzione dell’insegnante di musica nella scuola, non in forma eccezionale, ma nel novero dei
docenti delle discipline di base. Lo scopo è l’applicazione operativa del curricolo,
col positivo risultato di arricchire così l’articolazione professionale del corpo docente italiano con una nuova figura e un nuovo profilo, presente ora in misura
quantitativamente troppo limitata e assegnata a un ambito circoscritto.
Il Piano prevede che si proceda con gradualità, secondo un percorso progressivo, scandito in tappe successive, utilizzando tutte le potenzialità ed esperienze
già in atto e le professionalità presenti sia nella scuola che nei vari contesti mu-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 3
sicali esistenti nel territorio. Il Piano, pertanto, prefigura una sua razionale gestione organizzativa, che articola obiettivi e strumenti attuativi finalizzati al risultato e alla sua verifica. Questo riguarda sia i diversi mezzi normativi prescelti
che l’assetto strutturale da predisporre al fine di sollecitare sinergie nazionali e
regionali-locali, nell’ambito del sistema formativo come sul territorio. Gli obiettivi sono formulati in progress, in sequenze calibrate e compatibili, accompagnate dal costante monitoraggio, dalle successive verifiche e valutazioni, da
articolate imputazioni di competenza e responsabilità, da previsioni e dotazioni finanziarie pubbliche e private necessarie e realisticamente determinate.
A questo scopo il Comitato ha contribuito in questi anni a realizzare una serie
di iniziative didattiche, scientifiche e culturali volte all’approfondimento delle
questioni legate allo sviluppo del curricolo. Ha inoltre costruito sinergie con le
Associazioni musicali e gli Enti lirici, con le Università e i Conservatori, con i
docenti musicisti e i loro organismi rappresentativi, anche in una dimensione
internazionale. Ha – infine – puntato a diffondere tra tutti i docenti teorie
scientifiche e prospettive pedagogiche capaci di attestare l’importanza della
pratica e della cultura musicale per lo sviluppo dell’intelligenza e per una maturazione complessiva della persona.
Fare musica tutti a scuola è oggi possibile. Si è iniziato a crearne le premesse
negli ordinamenti scolastici, nella ricerca pedagogica e scientifica. Fare musica
tutti, ascoltarla e analizzarla è quindi oggi necessario. La scuola ha il compito
di insegnare a leggere, a scrivere, a far di conto e a «far di canto».
CONTENUTI E OPERATIVITÀ DEL FARE MUSICA A SCUOLA
La scuola autonoma progetterà le diverse fasi della diffusione e del potenziamento del fare musica per tutti gli studenti.
L’obiettivo primario da raggiungere nello sviluppo della pratica e della cultura
musicale, tanto strumentale che corale, è quello di fornire agli alunni una sempre maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, di offrire loro una ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione di sé, razionale ed emotiva, di
metterli in relazione fattiva e consapevole con altri soggetti. Ciò si rivela tanto
più necessario in quanto chi frequenta oggi la scuola cresce in un mondo fortemente influenzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, ma spesso, non avendo gli strumenti adatti per la codifica, ne subisce sia
il linguaggio sia il messaggio.
La produzione musicale, per lo studente:
• comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità o della
vocalità in rapporto agli usi dello strumento o della voce e concorre allo sviluppo delle abilità sensomotorie;
INTERVENTI
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L’obiettivo
primario
da raggiungere
nello sviluppo
della pratica
e della cultura
musicale
è quello
di fornire
agli alunni
una sempre
maggiore
capacità
di lettura attiva
e critica
del reale,
di offrire loro
una ulteriore
possibilità
di conoscenza
ed espressione
di sé
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4 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
• consente di accedere direttamente all’universo di simboli, significati e categorie che fondano il linguaggio musicale e che i repertori strumentali e corali portano con sé;
• pone le basi per lo sviluppo di capacità di valutazione critico-estetiche e musicologiche su fatti, opere, eventi, repertori sia storici che contemporanei, favorendo l’ascolto consapevole;
• permette autonome elaborazioni del materiale sonoro (improvvisazione
composizione), sviluppando la dimensione creativa, anche mediante attività grafiche e gestuali.
Fare musica strumentale o corale favorisce la consapevolezza che essa è rivolta
a un pubblico, ha una dimensione pubblica, e fornisce così un efficace contributo al senso di appartenenza sociale. In questo senso, la «rappresentazione»,
l’evento musicale, è occasione per ogni scuola di mostrare la propria capacità
di relazione con lo sviluppo culturale e sociale del contesto in cui si colloca.
Le esperienze degli ultimi anni registrano che la fornitura di risorse e attrezzature musicali e le relazioni con gli enti culturali sono riuscite ad attivare iniziative e progetti in molti ambiti:
Fare musica
strumentale
o corale
favorisce la
consapevolezza
che essa
è rivolta
a un pubblico,
ha una
dimensione
pubblica,
e fornisce così
un efficace
contributo
al senso
di appartenenza
sociale
• costituzione di formazioni corali o strumentali (di classe, di scuola o di più
scuole) impegnate nella lettura/rilettura/rielaborazione di repertori musicali
assunti da diverse tradizioni scritte e orali;
• adattamento, invenzione, rielaborazione di produzioni di teatro e cinema
musicale;
• composizione di nuove produzioni musicali e multimediali, con l’utilizzo
anche di strumenti informatici e nuove tecnologie;
• organizzazione di rassegne, concerti, incontri con musicisti professionisti,
anche attraverso scambi internazionali;
• altre iniziative, espressione dei bisogni e delle risorse del contesto che le promuove.
È importante istituire a livello provinciale, regionale e nazionale occasioni di
socializzazione e di valorizzazione di queste esperienze perché esse alimentano
e fertilizzano la cultura del territorio in cui si radicano. È anche importante
coinvolgere in questo processo istituzioni non scolastiche e realtà produttive e
imprenditoriali locali.
L’apprendimento pratico della musica, inoltre, favorisce un più ampio intreccio
con alcuni importanti temi che investono la scuola italiana come lo sviluppo dell’intercultura, dell’integrazione, della lotta alla dispersione scolastica e così via.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 5
FIGURE PROFESSIONALI
Insegnanti musicisti e progettazione dell’offerta formativa
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L’apprendimento pratico della musica deve avvalersi di insegnanti musicisti e deve
prevedere spazi in cui risalti la relazione diretta allievo-docente. Per questo, risulta indispensabile definire, nell’ambito dell’organico di ogni istituzione scolastica, la tipologia e le competenze di figure professionali che garantiscano la realizzazione dell’apprendimento pratico della musica e la sua elevazione culturale.
La progettazione dell’offerta formativa deve essere strutturata in modo da prevedere momenti di apprendimento personalizzato (per singoli allievi o per piccolissimi gruppi) e altri relativi ad attività collettive.
Nell’ambito di tale processo si dovrà tener presente:
• l’esigenza, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, di praticare quelle
didattiche musicali integrate e collettive che implicano l’uso, in molteplici funzioni e modalità espressive, del corpo, della voce, degli strumentari didattici;
• la necessità di sviluppo della pratica corale, della pratica in gruppi strumentali, di teatro musicale e della pratica coreutica;
• la possibilità di inserimento dell’insegnamento individuale e/o per piccoli
gruppi di uno strumento, unitamente alla scelta di quali tipologie strumentali possano realmente attivarsi sulla base dell’età degli allievi;
• la necessità dell’elevamento culturale musicale complessivo.
Con gradualità si dovrà garantire che una offerta formativa così strutturata si
sviluppi in tutti i gradi e gli ordini di scuola e possa così valorizzare le risorse
umane e le competenze già presenti nelle scuole.
È necessario:
per la scuola dell’infanzia:
a) potenziare la formazione musicale iniziale e in servizio degli insegnanti;
b) valorizzare la presenza di quegli insegnanti già in servizio che abbiano competenze certificabili nella didattica musicale e, in questo caso, prevederne
anche un utilizzo su più sezioni in forme flessibili di organizzazione e distribuzione del monteore, compatibilmente con le esigenze didattiche generali
e nel rispetto del contratto di lavoro;
per la scuola primaria:
a) potenziare la formazione musicale iniziale e in servizio degli insegnanti;
b) affidare le specifiche attività musicali previste dalle Indicazioni per il curricolo a docenti musicisti in possesso di titoli di studio musicale e/o di ade-
La
progettazione
dell’offerta
formativa
deve essere
strutturata
in modo
da prevedere
momenti di
apprendimento
personalizzato
(per singoli
allievi
o per
piccolissimi
gruppi)
e altri relativi
ad attività
collettive
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6 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
guate competenze opportunamente certificate, fermo restando il fatto che è
compito anche di tutti gli altri insegnanti della scuola primaria curare la formazione musicale di base.
Si può prevedere il ricorso a:
a) risorse interne all’organico d’istituto, con modulazioni d’orario basate sull’utilizzo su più classi dell’insegnante con competenze musicali specifiche
(inclusi, negli Istituti Comprensivi, gli insegnanti di musica o di strumento
della secondaria di I grado);
b) risorse esterne all’organico d’istituto, attraverso accordi di rete con scuole
secondarie di I grado, per l’utilizzo di docenti di strumento (classe di concorso A077) e/o di musica (classe di concorso A032);
c) risorse esterne all’organico d’istituto, ovvero musicisti con formazione didattica specifica provenienti da enti e associazioni qualificati con cui sia stata stipulata apposita convenzione.
È dunque necessario sia per la scuola dell’infanzia, sia per la primaria:
È
indispensabile
garantire
la qualità
specifica dello
insegnamento
strumentale
nelle scuole
a indirizzo
musicale
per poter
organizzare
la continuità
rispetto
ai requisiti
d’ammissione
dei futuri licei
musicali e,
in prospettiva,
degli Istituti
di Alta
Formazione
Musicale
• definire l’insieme di titoli/competenze che occorrono ai docenti per l’insegnamento pratico della musica;
• rilevare, attraverso l’inserimento nel fascicolo elettronico personale del Sistema informativo del Ministero, quali e quanti docenti hanno questi
titoli/competenze e individuare quelli che sono interessati a svolgere l’insegnamento pratico della musica.
Per la scuola secondaria di I grado:
a) incentivare la pratica corale e strumentale, anche garantendo, da parte delle
Istituzioni e degli organismi regionali competenti, una maggiore e più omogenea diffusione sul territorio dei corsi a indirizzo musicale;
b) provvedere a un aggiornamento del D.M. 201/1999 e all’ampliamento della
gamma degli strumenti effettivamente insegnati, anche in vista dell’attivazione dei Licei musicali.
Nella prospettiva della ottimizzazione delle risorse umane, i docenti di ruolo con
abilitazione A032 (docenti di musica) potranno essere utilizzati sulla classe di
concorso A077 (docenti di strumento) solo se in possesso della specifica abilitazione, e viceversa. È infatti indispensabile garantire la qualità specifica dell’insegnamento strumentale nelle scuole a indirizzo musicale per poter organizzare la
continuità rispetto ai requisiti d’ammissione dei futuri Licei musicali e, in prospettiva, degli Istituti di Alta Formazione Musicale.
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Per la scuola secondaria di II grado:
a) prevedere un’unica classe di concorso (e quindi un unico percorso formativo)
per gli insegnamenti musicali della scuola secondaria di I e di II grado (attuali A031+A032) e un’altra per gli insegnamenti strumentali specifici delle
scuole secondarie di primo grado a indirizzo musicale e degli istituendi licei
musicali (attuale A077);
b) considerando che molti istituti di istruzione secondaria superiore hanno avviato in questi anni corsi a indirizzo musicale, talvolta anche in convenzione
con Conservatori o Istituti Musicali Pareggiati presenti sul territorio, è opportuno incoraggiare queste iniziative nella prospettiva della possibile attivazione di corsi facoltativi a indirizzo musicale in tutte le tipologie di scuole
secondarie di II grado, affidando comunque l’insegnamento a personale inserito in apposite graduatorie;
c) sostenere e moltiplicare, nell’ambito del Programma «Scuole aperte», i laboratori musicali sia nei Licei che negli Istituti Tecnici e in quelli Professionali,
considerata la significatività delle tante esperienze pluriennali disseminate sul
territorio nazionale.
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Lo sviluppo professionale di tutto il personale
In relazione al panorama delle professionalità dei docenti in gioco, è quindi
necessario un sistema di formazione continua che accompagni il lavoro quotidiano, assecondi le iniziative e sostenga il percorso operativo di tutte le figure
professionali interessate: referenti regionali e provinciali, docenti, dirigenti,
personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
I referenti
I referenti regionali e provinciali rappresentano uno snodo importante di questo percorso nella loro molteplice veste di interlocutori del livello nazionale, di
coordinatori dell’azione territoriale e di riferimento per le istituzioni scolastiche. Il coinvolgimento di queste figure nel processo di formazione, oltre a rappresentare una opportuna fonte di motivazione personale, offre un valido
contributo al coordinamento per l’attuazione del Piano. La loro formazione
dovrebbe riguardare: il ruolo ed il lavoro del referente, gli strumenti di governo
dei processi, la gestione della formazione.
È necessario
un sistema
di formazione
continua che
accompagni
il lavoro
quotidiano,
assecondi
le iniziative
e sostenga
il percorso
operativo
di tutte
le figure
professionali
interessate
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È necessario
un momento
specifico
di formazione
che accompagni
il Dirigente
nel suo ruolo di
coordinamento
e di leadership,
lo sostenga
con specifici
strumenti
informativi
e di consulenza
e lo metta
in grado
di interagire
con reti di scuole
e banche dati
per il confronto
con la
letteratura
educativa
sull’argomento
e le migliori
pratiche
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I docenti
I docenti coinvolti nelle attività musicali dei vari ambiti scolastici hanno diversi
titoli di studio, competenze e professionalità. L’investimento professionale del
docente nella didattica della pratica musicale deve quindi prevedere un reticolo
di percorsi diversi tra loro, che tengano conto, in vista di possibili punti di arrivo, anche di diversi punti di partenza. Rispetto a tutti questi ambiti di competenza didattico-musicale, è fondamentale prevedere l’attivazione di percorsi
di sviluppo professionale, nell’ambito dei corsi di primo e secondo livello
(anche sotto forma di appositi master), presso le Istituzioni dell’Alta Formazione Musicale e le Università.
Si parte, infatti, da competenze e professionalità relative ad ambiti molto diversi; basterà citarne alcuni per comprendere la complessità del quadro: la coralità, il teatro musicale, l’uso di strumenti in attività individuali o d’ensemble,
la danza, l’organizzazione di percorsi di ascolto musicale attivo in progetti transdisciplinari, l’informatica musicale e l’uso di programmi di wave editing e
sound recording, la composizione musicale di base, l’educazione dell’orecchio e
lo sviluppo di capacità di lettura e scrittura musicale.
Va inoltre prestata particolare attenzione alle figure di sistema le cui professionalità abbiano già avuto modo di esplicarsi in diversi progetti educativo-formativi in ambito musicale (coordinatori di laboratorio o altro) o nella formazione
iniziale degli insegnanti (supervisori al tirocinio e tutores). Queste figure dovranno essere valorizzate, capitalizzando le competenze già acquisite nell’ottica
di una loro messa in rete interna alla comunità scolastica.
I Dirigenti scolastici
La qualificazione dei progetti musicali nell’offerta formativa delle singole scuole
dipende dalla piena attuazione dell’autonomia e si manifesta attraverso una capacità progettuale che, nella maggior parte dei casi, è sostenuta dalla volontà
del Dirigente scolastico di confrontarsi non passivamente con il quadro normativo di riferimento.
Per questo è necessario un momento specifico di formazione che accompagni
il Dirigente nel suo ruolo di coordinamento e di leadership, lo sostenga con
specifici strumenti informativi e di consulenza e lo metta in grado di interagire
con reti di scuole e banche dati per il confronto con la letteratura educativa sull’argomento e le migliori pratiche.
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Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario
La realizzazione di ogni progetto si fonda sull’opera delle persone che fanno vivere la scuola. Se la pratica musicale richiama l’attenzione sulla qualità e particolarità degli ambienti scolastici, allo stesso modo ha bisogno che queste
persone (gli addetti alla gestione amministrativa e tecnica della scuola, così
come gli stessi collaboratori scolastici) siano messe in condizione di offrire il
proprio impegno lavorativo in modo da favorire i processi qui disegnati.
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ORGANIZZAZIONE E STRUTTURE OPERATIVE
A livello delle scuole
La pratica musicale nelle scuole deve raccordarsi con le iniziative, le proposte,
le occasioni formative previste dal Piano dell’offerta formativa delle singole
istituzioni scolastiche. Le scuole, singolarmente e/o in rete, possono formare
perciò una specifica Commissione musica, con un docente referente e/o funzione strumentale per la musica, con il compito di coordinare le iniziative e di
utilizzare al meglio le risorse umane e materiali.
Le scuole, per potersi avvalere di competenze esterne (professionisti della musica
e della didattica musicale), potranno collaborare con Conservatori di Musica, gli
Istituti musicali paritari, le Università (valorizzando, in questo caso, anche i tirocinanti dei percorsi formativi abilitanti) e con quelle Associazioni musicali presenti sul territorio che già da tempo danno il loro contributo di professionalità
alle istituzioni scolastiche. Attenzione specifica dovrà essere posta anche alle Associazioni accreditate presso il MIUR per la formazione del personale scolastico.
Pensare alla diffusione capillare della pratica musicale significa ipotizzare la presenza della musica in ogni ambiente scolastico. È quindi essenziale che nella progettazione e/o nella ristrutturazione o adeguamento degli edifici scolastici si prevedano spazi acusticamente adeguati alla diffusione e alla produzione musicale.
Dovrà essere prestata inoltre una particolare attenzione all’attrezzatura musicale
degli ambienti nei quali la dotazione di strumenti musicali e di moderne attrezzature tecnologiche assumerà maggiore significato, dalla singola classe ai laboratori scolastici e di rete.
Per un corretto orientamento delle attività delle istituzioni scolastiche e per garantire la massima efficacia possibile degli interventi, nel rispetto delle capacità
progettuali di ogni scuola, il MIUR produrrà specifiche linee-guida relative all’individuazione, alla gestione e all’allestimento degli spazi laboratoriali, anche
sulla scorta delle ricerche valutative sui laboratori musicali scolastici realizzate
dall’Invalsi nel 2003 e nel 2005 (Progetti Valmuss 1 e Valmuss 2) e della Indagine
conoscitiva nazionale sulla presenza della musica nella scuola italiana.
È essenziale
che nella
progettazione
e/o nella
ristrutturazione
o adeguamento
degli edifici
scolastici
si prevedano
spazi
acusticamente
adeguati
alla diffusione
e alla
produzione
musicale
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Un Gruppo
Nazionale
di Progetto
curerà la
collaborazione
con i referenti
regionali e con
le eventuali
strutture di
coordinamento
dei Laboratori
Musicali
di Rete e avrà
il compito
di coordinare
le attività di
monitoraggio
quantitativo
e qualitativo
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A livello regionale
Alcune esperienze in atto in varie regioni italiane evidenziano l’opportunità
e l’efficacia di un Progetto musica regionale che metta in interazione, ciascuno per i propri ambiti di competenza, la Regione, l’Ufficio scolastico regionale e l’ANSAS. È infatti necessario che a livello regionale si sviluppi un
coordinamento per utilizzare al meglio le risorse umane e materiali da dedicare alla diffusione, al potenziamento e alla valorizzazione delle diverse occasioni formative in ambito musicale. È questo, infatti, il livello più adatto
per rilevare e valorizzare le esperienze maturate e per curare la capillare diffusione delle iniziative. La attuale frequente disarticolazione degli interventi
dovrà essere sostituita da un’azione coerente capace di garantire, nell’ambito
del governo territoriale del processo, la corretta condivisione e circolarità
delle informazioni e la consulenza necessaria alle scuole per superare i problemi di natura logistica.
Il sistema di rete da costruire a livello regionale deve tener conto:
• della complessità del territorio, che richiede la presenza di un referente presso
gli Uffici scolastici regionali, referente al quale possono far capo anche ulteriori referenti territoriali, provinciali e/o di zona, secondo una modalità di
organizzazione attualmente già sperimentata e certamente efficace;
• dei processi amministrativi e dell’organizzazione territoriale delle risorse
umane ed economiche, nonché della cura dei rapporti interistituzionali
con gli Enti (in primo luogo l’ente Regione) e le Associazioni pubbliche
e private;
• della particolarità dei contenuti progettuali, che devono garantire la massima coerenza tra le Indicazioni per il curricolo di livello nazionale e i bisogni e le esigenze locali;
• della necessità di avvalersi di piattaforme di lavoro collaborativo mediante
le quali rendere più facili e permanenti i contatti tra coloro che svolgono
esperienze di pratica musicale nelle varie scuole.
A livello nazionale
Per sostenere la realizzazione del Piano nelle sue diverse fasi è necessario che il
Dipartimento per l’Istruzione costituisca, in interazione con le competenti Direzioni Generali e facendo riferimento anche alle competenze presenti nel Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, un Gruppo
Nazionale di Progetto. Esso curerà la collaborazione con i referenti regionali e
con le eventuali strutture di coordinamento dei Laboratori Musicali di Rete e
avrà il compito di coordinare le attività di monitoraggio quantitativo e quali-
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tativo destinate a rilevare con continuità dati utili al governo dei processi e alla
valutazione dei risultati.
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RISORSE FINANZIARIE
Come si è detto, la rilevante novità di fare musica tutti comporta gradualità
nella attuazione del piano pluriennale e un suo sviluppo processuale. Il Piano
dovrà quindi partire, per intanto, dal patrimonio di esperienze e competenze
già esistente nella scuola e nella società italiana.
Nei punti precedenti si è fatto sempre riferimento a risorse umane già presenti
negli organici di istituto o a risorse esterne da retribuire con i fondi già a
disposizione del sistema e delle scuole, anche mediante il Programma «Scuole
aperte» e con fondi provenienti da altre fonti pubbliche e private.
In particolare per le attività di investimento professionale sul corpo docente,
dovrà darsi opportuno rilievo – nella definizione delle priorità dei piani nazionali di formazione – a quelle della pratica musicale.
Il Piano pluriennale costituisce il riferimento certo per il progressivo raggiungimento di obiettivi sicuramente praticabili. È del tutto evidente che sia la gradualità della realizzazione sia la qualità dei risultati dovranno trarre giovamento
da nuove risorse, quando si renderanno disponibili o si vorranno allocare in
esso. Queste nuove risorse – che in questa sede si auspicano caldamente – possono derivare sia da finanziamenti generali e specifici nazionali, sia da contributi erogati da soggetti pubblici e privati del territorio. Esse saranno destinate
allo sviluppo professionale dei docenti e di tutto il personale e all’adeguamento
dell’organico alle nuove esigenze didattiche, in particolare, al potenziamento:
• dell’insegnamento personalizzato;
• delle attività di musica d’insieme;
• delle risorse strumentali e ambientali.
Particolare attenzione dovrà essere dedicata alle opportunità offerte dai finanziamenti europei, sia generali che nell’ambito dei Fondi strutturali. Appare evidente comunque che la partenza del Piano pluriennale non è in sé vincolata da
un immediato e particolare costo di attuazione in termini strutturali di organici. Esso è infatti realizzabile, in questa fase, anche senza aggiunta di nuove
specifiche risorse.
Ciò che si rende indispensabile è che si parta, si proceda, si imbocchi una strada
nuova, concreta e operativa: fare musica tutti.
Il Piano
pluriennale
costituisce
il riferimento
certo per
il progressivo
raggiungimento
di obiettivi
sicuramente
praticabili
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LA MUSICA AL PLURALE
Noi diciamo musica. Ma nel dirlo intendiamo cento cose diverse. Sussumiamo
in una sola parola tutte le accezioni possibili e pensabili di ‘musica’. Questa
parola, che allude ad un fenomeno infinitamente vario, ha un destino singolare: non conosce il plurale, o lo tollera a contraggenio. Posso dire ‘le musiche’
solo se aggiungo un complemento di specificazione: musiche da ballo, musiques
d’Afrique, different musics for different purposes. In qualche lingua il plurale di
‘musica’ addirittura non esiste: in tedesco, die Musik non dà luogo a un improbabile *die Musiken. Eppure in questo lemma indeclinabile riassumiamo un
universo irriducibilmente plurale, con questo concetto globale designiamo
tante entità locali incommensurabili. Si tratta di una stranezza lessicale che ci
porta talvolta ad appiattire inconsapevolmente le differenze, ci spinge a credere che tutta la musica è musica, punto e basta. Mentre invece non è così.
La pluralità della musica si manifesta in almeno due modi a tutti evidenti:
come pluralità di generi, come pluralità di funzioni. I generi. Il melodramma,
il jazz, il canto gregoriano, la tarantella, la sinfonia, Sanremo, il soul, il quartetto d’archi, il rock, il madrigale, il flamenco, il Lied e così via: sono altrettanti insiemi disparati per forme, stili, tecniche, modi d’esecuzione, contenuti
ideali, significati culturali, àmbiti sociali; si rivolgono ad ascoltatori diversi, o
postulano in uno stesso ascoltatore modalità d’ascolto differenti, atteggiamenti recettivi specifici. Le funzioni. La musica, nell’idea corrente, ha precipue finalità estetiche: diciamo che la musica diletta, educa alla bellezza, coltiva
il gusto, trasmette sensazioni e suscita emozioni, dà forma sonora ad un
mondo simbolico, organizza in una durata temporale e in uno spazio acustico
immagini incorporee in movimento. Ma la finalità estetica non esaurisce le
funzioni della musica, tutt’altro.
Ce lo insegna già la storia della musica: la funzione estetica non è sempre stata
in prima fila; anzi, il pieno sviluppo di questa potenzialità è piuttosto recente,
nell’arco storico della musica europea: diciamo che si manifesta soprattutto a
partire dal Settecento. Nell’antichità classica il canto s’identifica con la poesia, il suono col ballo. Nel Medioevo la musica è innanzitutto speculazione,
dottrina, disciplina razionale, equiparata alla geometria, all’aritmetica, all’astronomia; è anche ornamento retorico della parola di Dio in chiesa, della lirica amorosa a corte. In età moderna, accanto alla sua crescente vocazione
estetica, la musica mantiene preminenti funzioni extraartistiche: addobba sonoramente le celebrazioni (musica sacra), scandisce le cerimonie (musica militare), sonorizza i riti sociali (musica da ballo), fornisce un passatempo
solitario o collettivo (musica d’intrattenimento), manifesta l’identità comuni-
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di
Lorenzo
Bianconi
La musica,
nell’idea
corrente,
ha precipue
finalità
estetiche:
diciamo
che la musica
diletta, educa
alla bellezza,
coltiva il gusto,
trasmette
sensazioni
e suscita
emozioni,
dà forma
sonora
ad un mondo
simbolico
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All’ascolto
attivo
e partecipe
di una fuga
di Bach
o di una ballata
di Chopin
in sala
da concerto
subentra
sempre
più spesso
l’ascolto
passivo
e distratto
nel panorama
musicale
che sonorizza
senza sosta
lo sfondo
della nostra
vita
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taria (musica popolare). Nell’età contemporanea, nella società di massa, i
mezzi di comunicazione – grazie alla riproduzione elettrica ed elettronica del
suono – hanno centuplicato le funzioni extraestetiche della musica: questo è
avvenuto soprattutto in senso psicagogico, ossia al fine di pilotare i sentimenti
e i comportamenti dell’individuo. Il cinema, la radio, la TV, il videoclip non
possono fare a meno dell’assidua, abbondante somministrazione di effetti musicali astutamente congegnati.
La crisi della funzione estetica è già in atto. Più precisamente, vediamo intensificarsi un processo che tende a dissolvere l’‘esteticità concentrata’ a vantaggio dell’‘esteticità diffusa’ (la distinzione è di Antonio Serravezza):
all’ascolto attivo e partecipe di una fuga di Bach o di una ballata di Chopin
in sala da concerto subentra sempre più spesso l’ascolto passivo e distratto
nel panorama musicale che sonorizza senza sosta lo sfondo della nostra vita,
nelle sale d’aspetto, nelle stazioni, nei bar, nei ristoranti, nei supermercati,
nelle piazze, alla TV.
Intendiamoci. Nessuna musica è totalmente priva di una dimensione estetica;
ogni musica comporta un sia pur modesto investimento d’ingegno artistico,
che può venir apprezzato in quanto tale, a prescindere dalle funzioni: nondimeno in certi generi la funzionalità rispetto ad uno scopo extraartistico è di
gran lunga più importante e meritevole d’essere analizzata e conosciuta che
non la componente estetica. Per altro verso, nessuna musica esaurisce il proprio
senso e la propria esistenza nella funzione estetica; anche l’Arte della fuga si rivolge a soggetti storicamente definiti, viene consumata in contesti sociali determinati, entro rapporti di produzione che condividono la precarietà tipica
della condizione umana. Le definizioni ‘musica d’arte’ e ‘musica di consumo’
sono grossolane, indicano una prevalenza relativa e tendenziale, non assoluta
né stabile. Intese come tipi ideali, come classificazioni di comodo, ‘musica
d’arte’ e ‘musica di consumo’ sono definizioni insufficienti eppure utili: additano le funzioni prevalenti senza assolutizzarle, e nel riconoscerle legittime e
pertinenti ancorché non esclusive esercitano il giusto rispetto dovuto ad ogni
musica, ad ogni uso della musica. Distinguono ma non separano, esaminano
ma non bocciano, giudicano ma non condannano.
In termini quantitativi, la musica d’arte rappresenta una porzione esigua del
totale della produzione di musica, oggi come in passato. In compenso, la
musica d’arte – la musica di tradizione scritta – ha, sulla carta, maggiori
chances di conservazione e di sopravvivenza, assicuratele dalla scrittura: come
tutte le musiche, viene tramandata di maestro in allievo, ma in più può anche
venir tràdita e conservata a distanza, in luoghi e tempi lontani. La musica
d’arte ha anche quest’altra caratteristica: essa dialoga col passato, lo presuppone, di volta in volta lo sviluppa oppure lo contesta; nel contempo si rivolge al futuro, prefigura la musica di un mondo avvenire. Implica dunque
un rapporto intrinseco con la storia, non si accende e non si spegne nell’at-
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timo presente. Anche per questo, nella percezione diffusa, l’aura di esteticità
della musica d’arte tende a conferirle una prevalenza ideale, una parvenza di
«prepotenza» rispetto ad altre forme di musica: ciò è corroborato anche dall’arcano apparato dottrinale e dall’orgogliosa coscienza professionale che la
contraddistinguono. Ma all’atto pratico questa preponderanza, incerta ed ingannevole, è piuttosto un simulacro ideologico; ed è minata anche dalla maggiore impervietà che caratterizza la musica d’arte, più esigente della musica
di consumo sul piano della composizione, dell’esecuzione, dell’ascolto. Nei
fatti, la società odierna ha da tempo provveduto a sgretolare il piedistallo
della musica d’arte, e nel consumo quotidiano l’ha omologata a qualsiasi altra
specie di musica. Ora essa deve misurarsi con le cento musiche che si contendono lo spazio in un’arena mediatica affollata. E nello sgomitare generale, nella lotta per la sopravvivenza – una lotta che, fomentata da ragioni
economiche, ha tratti di aspra ferocia – la musica d’arte ha ormai perduto
qualsiasi prevalenza. Rischia anzi di soccombere. Le statistiche del commercio di dischi, angosciose per lei, lo proclamano ogni giorno. Ma se per disgrazia soccombesse davvero, avremmo perduto alcunché di essenziale per la
nostra cultura individuale e collettiva, una chiave per interpretare il mondo
e per meglio penetrare – in campo scolastico – le altre aree disciplinari, l’artistica, la letteraria, la storico-filosofica, la matematico-scientifica.
Ieri – diciamo quaranta, cinquant’anni fa – l’assillo d’un giovane nell’accostarsi
con mente sgombra all’universo ‘musica’ era innanzitutto questo: allargare, ampliare, differenziare un concetto di ‘musica’ ancora saldamente incardinato su
pochi compositori eminenti, eretti a parametri insuperabili della grandezza.
Diciamo Bach Beethoven Brahms. Per sottrarsi a questo assetto gerarchico, che
induceva una sorta di tirannia psicologica, il giovane d’allora si dava ad esplorare vasti territori vicini e lontani, ricchi di tesori che attendevano solo d’essere
scoperti e valorizzati: diciamo Bartók e Berio, Borodin e Bellini, Binchois e
Buxtehude, Sidney Bechet e Count Basie, i canti delle mondine nella Bassa e
le zampogne in Basilicata, le musiche tribali o rituali nei Bantustans o nel Borneo. Buona parte del lavoro svolto dai musicologi che oggi hanno 60 o 70 anni
è consistito proprio nel dissodare i territori della musica barocca, rinascimentale, medievale, nel favorire la conoscenza del Novecento storico e dell’avanguardia, della musica folklorica, del jazz, delle tradizioni musicali extraeuropee:
per disegnare una carta più precisa e completa dell’universo ‘musica’. Togliendole magari la M maiuscola.
Oggi il giovane che a quindici anni si voglia accostare all’universo ‘musica’ in
maniera consapevole – ossia prendendo distacco dalle modalità d’ascolto automatiche indotte dai mass media – ha un problema esattamente opposto: ha
bisogno che qualcuno gli dia una mappa, un portolano, un catasto, per orientarsi nella selva, per navigare in una nebbia sonora che tutto ingrigisce, per riconoscere un articolato sistema di valori là dove la dieta quotidiana consiste in
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Oggi il giovane
che a quindici
anni si voglia
accostare
all’universo
‘musica’
in maniera
consapevole
ha bisogno
che qualcuno
gli dia
una mappa
per navigare
in una nebbia
sonora
che tutto
ingrigisce
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Ciò di cui
ha bisogno
la scuola
è una cultura
plurale
della musica,
una cultura
che insegni
di nuovo
a distinguere
(senza
separare),
a esaminare
(senza
bocciare),
a giudicare
(senza
condannare)
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uno spezzatino indifferenziato di canti e suoni e balli. Il musicologo e il docente
che nel 2000 si comportassero come se ancora vigesse il presunto dispotismo
della musica cosiddetta ‘classica’ sarebbero dei Don Chisciotte; illudendosi d’avere sempre ancora 15 o 20 anni, sfidando mulini a vento inesistenti, costoro
non si accorgono d’ingannare i loro allievi. Semplicemente, non c’è più alcun
dispotismo da contestare; e se c’è, di sicuro non sta più in pugno alla musica
d’arte. Chi così si comporta, spinge l’acqua per l’ingiù, compie cioè un’azione
sommamente inutile – comunque sospetta, forse dannosa – sotto il profilo pedagogico. Ciò di cui ha bisogno la scuola – urgentemente, quotidianamente –
è una cultura plurale della musica, una cultura che insegni di nuovo a distinguere (senza separare), a esaminare (senza bocciare), a giudicare (senza condannare). Che dia orientamenti. Che abbia il coraggio di additare contenuti
culturalmente ed esteticamente rilevanti. Che sottragga la musica, ogni musica,
alla piattezza ludica e all’insignificanza analgesica cui la condanna l’industria
delle merci e dell’intrattenimento. Occorre una cultura plurale che ricerchi i valori estetici là dove essi si annidano e nel contempo riconosca le funzioni sociali esplicate dalle diverse musiche. I valori estetici danno prezioso, ricco
alimento alla formazione dell’individuo e dei gruppi; mentre il ragionamento
sulle funzioni apre squarci eloquenti su com’è organizzato il consorzio degli
uomini e delle donne.
La concezione plurale della musica richiede – è tautologico dirlo – robuste
iniezioni di pluralismo. Chiamo pluralismo la pratica che programmaticamente incentiva la conoscenza delle specificità, delle diversità, delle varietà, e
così facendo instilla il rispetto per le differenze di struttura, funzione, storia,
portata. Il pluralismo punta a distinguere le specie per poterle meglio conoscere, e punta a meglio conoscerle non per separare e discriminare ma per
arricchire e approfondire: arricchire il bagaglio individuale e collettivo dell’esperienza musicale, approfondire la comprensione differenziata di tale bagaglio. Il pluralismo combatte la monocultura: l’effettiva monocultura del rock
e del pop oggi come la presunta monocultura di Bach Beethoven Brahms ieri;
ma prende sul serio sia il R&P sia Bach Beethoven Brahms, valorizzando nel
contempo i territori che non s’identificano né nel R&P né nelle tre grandi B.
Il pluralismo insegna che in un contesto didattico ogni musica va usata a seconda degli obiettivi che s’intende perseguire; e che non ogni obiettivo vale
quanto qualunque altro obiettivo. Il pluralismo ripristina un sistema di valori
estetici dovunque la funzione estetica predomini: insegna che un approccio
pertinente a Mozart o a Monteverdi o a Stravinskij sarà per forza di cose primariamente estetico, comporterà dunque la considerazione analitica delle
forme e delle tecniche, e sarà nel contempo orientato in senso storico, punterà dunque a ricostruire tanto il contesto culturale d’origine quanto i significati che si sono sedimentati sull’opera d’arte nel corso della sua fortuna.
Valorizzando la componente estetica, il docente pluralista riconoscerà il ruolo
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eminente e insostituibile che la musica d’arte ha svolto e svolge nel definire
l’identità culturale europea: perciò darà – con serenità, senza faziosità né polemica – ampio spazio alla tradizione artistica europea, per rinvigorire nei discenti il senso d’appartenenza a una collettività così vasta e così aperta, e per
favorire l’acquisizione di strumenti culturali che consentano di partecipare e
godere pienamente della ‘cittadinanza europea’.
Con tutto ciò, il pluralismo non perde per strada le musiche in cui la funzione
estetica sia secondaria. Il pluralismo insegna che la musica di consumo va interrogata primariamente circa la sua efficacia funzionale, ma non per questo ignorerà l’impatto che essa determina sull’orizzonte estetico complessivo del singolo
e dei gruppi. L’insegnante che in una scuola occidentale coltivi un concetto plurale di ‘musica’ sarà meglio attrezzato per assicurare la comprensione e la convivenza di culture musicali diverse: l’Etnomusicologia è un poderoso strumento
offerto alla conoscenza «dal di dentro» delle culture extraeuropee come delle
culture extraurbane; e nel contempo previene l’inganno di un embrassons-nous
musicale che cancella le differenze riducendole all’insignificanza.
Alla concezione plurale si contrappone il relativismo. Intendo con relativismo
quell’«ideologia che non ha al suo centro la parola ‘pluralismo’, ma piuttosto la
parola ‘soggettivismo’». Il relativismo, «nei suoi aspetti conoscitivi, è un’anti-epistemologia scettica di derivazione ermeneutica orientata a una critica radicale
nei confronti del pensiero della modernità. Nei suoi aspetti di comportamento,
è la richiesta di una illimitata libertà di azione». (Non sto citando il cardinal Ratzinger, mi rifaccio a uno psicologo dinamico profondamente laico, che a lungo
ha lavorato con Ernesto De Martino e con Franco Basaglia: Giovanni Jervis,
Contro il relativismo, Laterza, Roma-Bari, 2005, p. 128.) Il relativismo è in auge
in questa fase storica, e si affratella col populismo: esalta a parole tutte le particolarità locali, e così ne conquista il consenso, ma poi le annulla gettandole
nell’indistinzione. Per il relativista, che considera l’autorità intellettuale e scientifica un’usurpazione, qualsiasi cosa ha il valore di qualsiasi altra. Non importa
da dove parto e quel che perdo, non importa dove vado e quel che trovo. Il relativismo appaga le inclinazioni, le curiosità estemporanee, gli impulsi momentanei; la sua traduzione burocratica è il meccanismo del ‘politicamente corretto’,
che a ciascuno assicura una quota – magari in base alla sua incidenza economica
– scoraggiando però la dialettica e la dinamica. In musica, il relativista si abbandona al flusso dei gusti dominanti senza però munirsi d’una mappa delle correnti; coltiva le mode lusingandosi d’essere à la page; apprezza i capricci se sono
‘dissacranti’; si compiace della fusion, dell’ibrido, delle compilations che così
spesso oggi surrogano la creatività. Il docente relativista s’illude che partendo da
un punto x qualsiasi dell’universo ‘musica’ si può sempre raggiungere qualsiasi
altro punto y: se poi il percorso didattico che da Piero Pelù dovrebbe condurre
al Tristano o al Don Giovanni s’interrompe più vicino alla partenza che alla
mèta, pazienza. Un relativista ancora più scaltrito non si mette neppure in cam-
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L’insegnante
che in
una scuola
occidentale
coltivi
un concetto
plurale
di ‘musica’
sarà meglio
attrezzato
per assicurare
la
comprensione
e la convivenza
di culture
musicali
diverse
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mino, tanto l’uno vale l’altro: purché i ragazzi ‘vivano la musica’ e ‘vi proiettino
le proprie emozioni’, qualsiasi musica andrà bene. Il relativista concepisce la
musica – la pluralità della musica – come se fosse un vasto emporio, un supermercato stracolmo di merci e diviso in tante corsie, dove entro cerco trovo
prendo compro e consumo quel che voglio, indifferentemente. Fate caso a un
dettaglio lessicale inconscio ma rivelatore: il relativista distingue la musica non
in generi – i generi si riconoscono in base alla storia e alla funzione – ma in ‘repertorii’, il ‘repertorio gregoriano’, il ‘repertorio classico’, il ‘repertorio folklorico’, ecc. Il concetto è merceologico: le musiche si ‘reperiscono’ sul mercato,
sono come merci sempre disponibili ad libitum sugli scaffali del Grande Magazzino della Musica. Le prendo e le lascio. La pluralità è sostituita dalla congerie, la cernita dall’ammasso.
Credo che la cultura musicale a scuola abbia oggi bisogno – un disperato bisogno – di pluralismo, se non vogliamo che il relativismo imperante la soffochi, e soffocandola affoghi la coscienza dei nostri giovani concittadini nello
squallore d’un consumo musicale sempre più indistinto e gracile.
(per gentile concessione dell’Autore)
Il relativista
concepisce
la musica
– la pluralità
della musica –
come se fosse
un vasto
emporio, un
supermercato
stracolmo
di merci
e diviso
in tante corsie,
dove entro
cerco trovo
prendo compro
e consumo quel
che voglio,
indifferentemente
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 19
PER UN CURRICOLO
VERTICALE DELLE
DISCIPLINE MUSICALI:
STORIA DI UTOPIE
E DICOTOMIE
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di
Anna Ficarella
Come grande società democratica, abbiamo una speciale responsabilità verso le
arti. Il vero democratico è a favore dell’arte, stimola il genio creativo in ogni settore della società, a prescindere da razza, religione, colore, classe sociale.
J.F. Kennedy
Senza musica la vita sarebbe un errore.
Friedrich Nietzsche
All’alba della nuova riforma dei cicli, che prevede, fra l’altro, dopo tanti anni di
attesa dall’istituzione dei corsi a indirizzo musicale nella scuola media, l’inserimento dei Licei musicali nell’ordinamento scolastico italiano, si potrebbe tentare
di definire un profilo della collocazione della musica negli assetti curricolari della
scuola italiana, individuandone i caratteri peculiari, da considerare come una
base di partenza su cui indirizzare un’ipotesi di curricolo musicale verticale. Si
tratta di un’esigenza avvertita ormai come inderogabile, in prospettiva di un percorso formativo che superi la consueta doppia scolarità (Scuola-Conservatorio)
e concili in via definitiva gli studi musicali professionalizzanti con la necessità di
una formazione generale di base degli alunni 1. Ciò costituirebbe sicuramente
un approdo ideale, che permetterebbe in maniera logica e coerente non solo la
definitiva attuazione della riforma dei Conservatori prevista dalla Legge 508/99,
1. In vari ambiti vi sono stati già numerosi gruppi di lavoro e commissioni che si sono occupati
dell’argomento. In particolare si vedano, fra i vari documenti elaborati, le proposte espresse nel
documento della Commissione Nazionale SIEM per la scuola primaria e secondaria (SIEM,
Elaborazione di un curricolo unitario per l’insegnamento della musica in prospettiva del riordino dei
cicli); in ambito ministeriale si veda la Relazione finale del Gruppo di lavoro per il raccordo tra
l’alta formazione musicale e la formazione musicale di base costituito con D.M. 26.10.2001,
prot. 3005/MR, nonché le Venti considerazioni per la costruzione di un curricolo musicale. Materiali provenienti dal forum del Ministero della P.I. di supporto al lavoro della Commissione sul Riordino dei Cicli – gennaio 2001 di Carlo Delfrati.
Definire
un profilo della
collocazione
della musica
negli assetti
curricolari
della scuola
italiana
è un’esigenza
avvertita
ormai come
inderogabile
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La
«rivoluzione»
sarebbe
davvero
completa
qualora
la musica
entrasse
istituzionalmente
in ogni ordine
e grado
di istruzione
e in tutte
le tipologie
liceali
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ma anche un forte stimolo per modificare un atavico atteggiamento culturale di
esclusione della musica e delle competenze musicali da un’istruzione di carattere
prettamente «liceale». Tale ricaduta positiva si potrebbe inserire nel più ampio dibattito sul superamento della dicotomia tra «il sapere» e «il fare», tra teoria e
prassi, contrapposizione che ha a lungo caratterizzato il nostro concetto di istruzione e la didattica delle scuole italiane. Inoltre, anche se l’istituzione dei Licei
musicali e coreutici (nel quadro della riforma degli ordinamenti attuata nell’esercizio della delega conferita dal Parlamento al governo con la Legge n. 53/2003)
è, come è stato già osservato, un «effetto indotto» dalla riforma dei Conservatori
di musica e degli Istituti Musicali Pareggiati – trasformati in strutture di livello
universitario facenti capo al sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale
(AFAM) piuttosto che «un indice di globale ripensamento culturale» 2 nei confronti della musica, si tratterebbe in ogni caso di una sorta di rivoluzione copernicana, soprattutto nel caso in cui i Licei musicali, superata la fase sperimentale
transitoria di inevitabile dipendenza dai Conservatori 3, raggiungessero una completa autonomia istituzionale, avvalendosi di personale docente formato ad hoc
per l’insegnamento delle discipline musicali nel segmento liceale. La «rivoluzione» sarebbe davvero completa qualora la musica entrasse istituzionalmente in
ogni ordine e grado di istruzione e in tutte le tipologie liceali, sussumendo negli
ordinamenti scolastici le esperienze musicali di stampo laboratoriale attivate – soprattutto nella secondaria superiore – a livello extracurricolare e connotate da
grande multiformità, anche in senso qualitativo. Sarebbe altrettanto auspicabile,
in tal senso, il definitivo superamento anche nel dibattito pedagogico-musicale
di una dicotomia artificiosa tra «cultura» e «musica», basata sul fraintendimento
che si possa scindere fra «teoria» e «prassi» musicale, tra comprensione delle opere
musicali e momento dell’apprendimento pratico, del «fare» musica 4. Si tratta di
una contrapposizione in verità estranea all’essenza stessa delle discipline musicali,
laddove conoscenza e pratica sono strettamente correlate e l’una non può esclu2. Cfr. le osservazioni di Sergio Scala, Il contesto dell’indagine, in Musica e scuola. Rapporto 2008,
a cura di Gemma Fiocchetta, Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione
123/2008, pp. 4 sgg.
3. In una prima fase di attuazione della riforma, una delle ipotesi per l’istituzione e l’ubicazione
dei licei musicali prevede forme di «convenzione» con i Conservatori o Istituti pareggiati del
territorio per l’insegnamento delle materie caratterizzanti.
4. A tale proposito cfr. Giuseppina La Face Bianconi, Musica e Cultura a scuola, relazione introduttiva del progetto di ricerca-formazione promosso dall’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e dal CSA di Ferrara in collaborazione col Corso di laurea in Discipline delle Arti,
della Musica e dello Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Alma Mater Studiorum
– Università di Bologna, pubblicata successivamente in un Intervento con Maurizio Della Casa
(La formazione musicale nella scuola delle competenze e della continuità), in «Il Saggiatore Musicale», XI, 2003, 1, pp. 119-133. Uno dei primi documenti sistematici su un’ipotesi di curricolo
verticale è L’educazione musicale nel riordino dei cicli scolastici, intervento di Mario Baroni, Lorenzo Bianconi, Maurizio Della Casa, Renata Di Benedetto, Benedetto Passananti, Mario Piatti,
Annibale Rebaudengo, Silvano Sanguini, in «Il Saggiatore Musicale», V, 1998, pp. 111 sgg.
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dere l’altra. Questo precetto è valido sia nel caso di un percorso di studi più specialistico, sia considerando la musica come fattore educativo in sé, non legato a
studi professionalizzanti e quindi ipoteticamente inserita a tutti i livelli scolastici
fra le «educazioni» negli ordinamenti scolastici italiani.
Il ruolo fondamentale della educazione «alle arti» viene ampiamente riconosciuto in sede europea e internazionale: in particolare nel rapporto Arts and
Cultural Education at School in Europe, a cura della Education, Audiovisual and
Culture Executive Agency P9 Eurydice, si sottolinea con chiarezza la valenza
formativa delle arti per lo sviluppo delle competenze dei giovani, delineandone
non solo la loro peculiarità nello sviluppo della creatività (intesa come «imagination, problem solving, risk-taking»), della espressività individuale e della consapevolezza delle eredità culturali e delle diversità culturali, ma riconoscendone
anche il ruolo di volano nel promuovere il cisiddetto «lifelong learning». Coerentemente, se si ritiene che sia questo lo spazio in cui si colloca l’educazione alle
arti e quindi l’educazione alla musica che ne è parte, ne dovrebbe conseguire un
approccio all’insegnamento della musica imperniato su tre assi fondamentali: un
asse critico-comprensivo, basato sul confronto con le opere musicali in una dinamica interattiva di «ascolto, osservazione, interpretazione»; un asse praticoproduttivo, ovvero l’esercizio concreto della musica attraverso attività di
esecuzione vocale e strumentale e di esplorazione del linguaggio dei suoni; un
asse storico-contestuale, per cui la musica «viene considerata nella sua trama
storica, nei suoi rapporti con il contesto, come parte integrante e significativa
della cultura e delle sue trasformazioni nel tempo» 5.
Non è questa la sede per entrare nel merito del dibattito pedagogico e didattico, tuttavia si può tentare una visione d’insieme della collocazione dell’insegnamento della musica negli ordinamenti scolastici italiani, propedeutica, per
così dire, ad una futura riflessione critica sulle istanze pedagogiche ad essa sottese, in funzione di un necessario ripensamento generale degli studi musicali.
Attualmente l’insegnamento della musica, intesa esclusivamente come generica educazione musicale e non come pratica strumentale, è previsto dagli Ordinamenti didattici, com’è noto, sin nel curricolo della scuola dell’infanzia e in
quello del primo ciclo d’istruzione.
CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
Nel paragrafo dedicato a «Linguaggi, creatività, espressione» (Gestualità, arte,
musica, multimedialità) le Indicazioni nazionali per il curricolo (cfr. Ordinamenti didattici del 1991 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del
5. Maurizio Della Casa, La formazione musicale nella scuola delle competenze e della continuità,
cit., pp. 125-126.
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Attualmente
l’insegnamento
della musica,
intesa
esclusivamente
come generica
educazione
musicale
e non come
pratica
strumentale,
è previsto dagli
Ordinamenti
didattici, sin
nel curricolo
della scuola
dell’infanzia
e in quello
del primo ciclo
d’istruzione
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Il bambino,
interagendo
con il
paesaggio
sonoro,
sviluppa
le proprie
capacità
cognitive
e relazionali,
impara
a percepire,
esplora
le proprie
possibilità
sonoroespressive
e simbolicorappresentative,
accrescendo
la fiducia
nelle proprie
potenzialità
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2007) riconoscono che la «musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio
sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire,
ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto
delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali». Nei «Traguardi per
lo sviluppo della competenza» si parla addirittura di «attenzione» e «piacere»
nella fruizione di spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici),
nonché di «interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di
opere d’arte». Inoltre, scendendo nel dettaglio del «saper fare», si parla di scoperta del cosiddetto «paesaggio sonoro» attraverso attività di percezione e produzione musicali e di esplorazione di «alfabeti musicali» attraverso simboli di
una notazione informale per «codificare i suoni percepiti e riprodurli».
Per quanto riguarda l’insegnamento delle attività musicali della scuola dell’infanzia, non è previsto un insegnante ‘specifico’ con competenze musicali certificate
e la prassi è quella di affidare tali attività a docenti personalmente interessati e/o
a esperti esterni attraverso la collaborazione con enti e associazioni musicali. L’offerta riguarda, solitamente, interventi di propedeutica musicale e in generale di
«animazione» in cui si integrano attività varie di carattere motorio e ludicoespressivo. Si tratta di un segmento che sarebbe interessante monitorare, in
quanto tradizionalmente aperto a sperimentazioni e a innovazioni didattiche.
CURRICOLO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Nella scuola del primo ciclo d’istruzione, che comprende la scuola primaria
(cfr. Programmi del 1985 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del
2007) e la scuola secondaria di I grado (cfr. Programmi del 1979 e le ultime Indicazioni nazionali per il curricolo del 2007) viene individuata un’area linguistico-artistico-espressiva, in cui la musica concorre, insieme con lingua italiana,
lingue comunitarie, arte-immagine, corpo-movimento-sport, a definire un’area sovradisciplinare, in cui tali discipline «ritrovano una comune matrice antropologica», pur mantenendo «un ambito di apprendimento proprio,
storicamente e convenzionalmente organizzato intorno a specifici temi e problemi, a metodi e a linguaggi propri […]. Nel delineare un curricolo dell’area,
la dimensione trasversale e quella specifica di ogni disciplina vanno tenute entrambe presenti». In tal senso l’integrazione dei linguaggi viene vista come indispensabile per ampliare la gamma di possibilità espressive dell’alunno.
In particolare per la scuola primaria viene riconosciuto che attraverso l’apprendimento della musica si realizzano specifiche funzioni formative tra loro
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interdipendenti che afferiscono sia a competenze trasversali più generali sia
a finalità legate alla specificità della disciplina: funzione cognitivo-culturale
(sviluppo di un «pensiero flessibile, intuitivo»), funzione relazionale («processi di cooperazione e socializzazione»), funzione linguistico-comunicativa
(educazione all’espressione e alla comunicazione attraverso gli strumenti e le
tecniche specifiche del proprio linguaggio), funzione identitaria e interculturale (senso di appartenenza a una comunità e interazione fra culture diverse), funzione emotivo-affettiva (formalizzazione simbolica delle emozioni
e decentramento rispetto a esse attraverso il rapporto con l’opera d’arte),
funzione critico-estetica (ascolto critico e interpretazione di messaggi sonori). Entrando nel dettaglio delle competenze musicali, le Indicazioni prevedono, al termine della scuola primaria, una gamma di ‘traguardi’ piuttosto
impegnativi, in base ai quali l’alunno «riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare anche nelle
proprie prassi esecutive, […] sa apprezzare la valenza estetica e […] il valore
funzionale di ciò che fruisce, applicando varie strategie interattive e descrittive […] all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una comprensione essenziale delle strutture e delle loro funzioni e di rapportarle al
contesto di cui sono espressione».
Come risulta evidente, la realizzazione di tali obiettivi di apprendimento e delle
relative competenze richiederebbe una formazione altamente specialistica del
docente di scuola primaria cui è affidato l’insegnamento di «Musica». Ciò accade, purtroppo, molto di rado e in maniera casuale, per cui di fatto risulta
che si svolgano varie attività musicali (coro, lezioni di strumento, ecc.) facoltative, affidate a esperti esterni in orario extracurricolare.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado «Musica» è insegnamento
obbligatorio previsto due ore alla settimana per tutti i ragazzi ed è affidato ad
un docente abilitato per la classe di concorso A032. Gli obiettivi di apprendimento e le competenze, anche in questo caso, sono particolarmente impegnativi, prevedendo la realizzazione di esperienze musicali a di vario tipo:
dall’esecuzione-interpretazione (brani strumentali e vocali di generi e culture
differenti), all’ideazione ed elaborazione di «messaggi musicali e multimediali
[…] utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici», fino alla progettazione di eventi sonori che integrino altre forme artistiche. Inoltre si sottolinea l’importanza dell’acquisizione di un senso critico-estetico consapevole e
«funzionale» (rispetto a forme, strutture, codici) nei confronti di eventi, materiali, opere musicali, «riconoscendone i significati anche in relazione al contesto storico-culturale». Infine, uno dei traguardi più ardui da raggiungere è
quello della «costruzione della propria identità musicale» valorizzando le proprie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto. Traguardi di tale ampia portata richiederebbero forse ben più delle due ore
settimanali, ma soprattutto strutture adeguatamente attrezzate all’interno delle
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Uno
dei traguardi
più ardui
da raggiungere
è quello della
«costruzione
della propria
identità
musicale»
valorizzando
le proprie
esperienze,
il percorso
svolto e
le opportunità
offerte
dal contesto
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Sarebbe
determinante
per
l’insegnamento
di Musica poter
contare
realmente
su un bagaglio
di competenze
musicali
acquisite
nella scuola
primaria
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scuole per esperire realmente tutte le possibilità descritte nelle Indicazioni.
Tuttavia, sarebbe ancora più determinante per l’insegnamento di Musica poter
contare realmente su un bagaglio di competenze musicali acquisite nella scuola
primaria: di fatto nella scuola media la prosecuzione degli apprendimenti sulla
base dei traguardi in «uscita» della scuola primaria avviene per tutte le discipline tranne che per Musica, in quanto non è detto che tutti gli alunni abbiano potuto usufruire di un insegnamento specifico nel precedente segmento
educativo. A questo proposito particolarmente significativa è la sollecitazione
espressa dal CNPI in un documento del 16 dicembre 2009 riguardante la cultura musicale nella nostra società e nella scuola. Di notevole importanza è il
richiamo esplicito all’urgenza di elaborare un percorso riguardante l’apprendimento del linguaggio musicale, nel quale tutti possano sviluppare le competenze musicali, la propria musicalità, in proporzione ai propri bisogni e
potenzialità, attraverso l’opportunità di studiare la musica nei vari ordini e
gradi scuola, nonché il riferimento alla necessità di individuare un curricolo
musicale unitario tra i vari ordini e gradi di scuola. Inoltre si sottolinea come
fin dai nidi di infanzia e nei servizi educativi, e poi, successivamente, nella
scuola dell’infanzia e nei primi due anni della scuola primaria «debba essere
cura peculiare dell’istituzione educativo-scolastica creare le condizioni affinché, con le modalità dovute, i bambini entrino in contatto con il linguaggio
musicale». Per rendere questo traguardo possibile si rammenta quanto sia necessario un deciso potenziamento dell’educazione musicale in ogni ambito
scolastico ed in particolare nella scuola primaria e si auspica che venga previsto, a partire dal terzo anno della scuola primaria, l’inserimento di un percorso più specifico per tutti coloro che intendono avvicinarsi allo studio di
uno strumento musicale, a mo’ di propedeutica per lo studio dello strumento
previsto istituzionalmente solo nelle scuole medie a indirizzo musicale.
Proprio riguardo al curricolo previsto per l’insegnamento dello strumento nei
corsi a indirizzo musicale, le Indicazioni nazionali non includono degli obiettivi specifici di apprendimento, ma, richiamandosi alla «definitiva attuazione
della Riforma degli studi musicali, del conseguente avvio del Liceo musicale e
coreutico e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore» fanno
riferimento alle indicazioni contenute all’Allegato A del D.M. 201/99. Secondo
tale documento l’insegnamento strumentale «costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale nel più ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto
complessivo di formazione della persona. Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno preadolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnico-pratici con
quelli teorici, lessicali, storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva valenza dell’educazione musicale; orienta quindi le finalità di quest’ultima
anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell’inse-
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gnamento strumentale stesso». Quindi, pur sottolineando le peculiarità di un
percorso di studi finalizzato all’acquisizione di tecniche strumentali di base e di
adeguate competenze interpretative, sia individualmente che collettivamente, si
evidenzia come l’insegnamento dello strumento debba integrarsi in maniera
programmata con le discipline musicali per la «costituzione della competenza
musicale generale», riconducibile, quindi, agli obiettivi di apprendimento e ai
traguardi di competenza descritti nelle Indicazioni nazionali per «Musica».
INTERVENTI
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SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO
Nelle scuole secondarie di II grado la situazione è molto complessa e articolata.
Di certo «Musica» è praticamente assente da tutti gli ordinamenti curricolari
obbligatori, se si eccettuano i corsi degli ex istituti magistrali, i cui percorsi formativi sono stati sostituiti dai Licei pedagogici e socio-psico-pedagogici, nei
quali è proseguito anche l’insegnamento facoltativo dello strumento musicale,
come previsto dai vetusti ma sempre validi programmi approvati con R.D.
7 maggio 1936 – XV (vedi anche la circolare 5 ottobre 1936 – XV, n. 5883) e
delineati nella successiva Circolare Ministeriale 17 settembre 1938 Prot.
n. 12957, in cui si precisano delle linee-guida sull’articolazione oraria e sulla
composizione dei gruppi di studenti nelle ore di insegnamento dello strumento.
Il documento ministeriale più recente, a tale proposito, è la Nota Prot. n. 5035
del 13 marzo 2003, diramata dalla Direzione Generale per gli ordinamenti
scolastici per chiarire definitivamente la «particolare natura» dei corsi di strumento musicale, «la cui facoltatività va riguardata dal punto di vista dell’utenza e non da quello degli organi che istituzionalmente sono chiamati a fornire
il relativo personale. Essi […] devono essere garantiti nella misura massima
possibile fornendo loro, una volta soddisfatte tutte le necessità curricolari, una
«preferenzialità» rispetto ad altre offerte formative facoltative al fine di non
snaturarne l’originaria configurazione».
In tutti gli altri ordini della scuola secondaria le attività musicali sono svolte
prevalentemente da esperti in orario extracurricolare e con scelta facoltativa
degli studenti, nelle forme laboratoriali più varie e con contenuti e finalità altrettanto difformi. Tale organizzazione rappresenta una sorta di distillato, nel
bene e nel male, delle possibilità offerte dall’autonomia scolastica e da una concezione del sistema di istruzione come scuola «di progetto». Purtroppo sembra
essere convinzione diffusa, confermata quanto meno dai fatti, che i progetti
musicali attuati nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa possano
integrare le inevitabili «lacune» del curricolo ordinamentale, soprattutto per la
loro connotazione pratica e incentrata sul «laboratorio». È stato giustamente osservato che «curricolo» e «progetto» sono due caratterizzazioni ognuna con
«specificità non riconducibili all’altra e si perseverebbe in un serio errore di ge-
Nelle scuole
secondarie
di II grado
«Musica»
è praticamente
assente
da tutti
gli ordinamenti
curricolari
obbligatori,
se si
eccettuano
i corsi
degli ex istituti
magistrali
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Sarebbe
auspicabile
seguire
una linea
di intervento
coerente,
al fine
di liberare
la cultura
musicale
dall’isolamento
che la
condanna,
soprattutto
in Italia,
a essere
un bene
di «lusso»
per pochi
privilegiati
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stione […] se si pensasse di sostituire l’una all’altra, […] quando si pensa che
bastino i progetti per cambiare ciò che invece è campo di interventi normativi
strutturali» 6. Proprio per tale motivazione sarebbe auspicabile connotare in
senso non semplicemente pratico-amatoriale la formazione musicale diffusa
nelle scuole secondarie attraverso i laboratori extracurricolari, incentivando un
insegnamento orientato in senso storico, stimolando l’orizzonte dell’esperienza
interpretativa dell’alunno attraverso un percorso di educazione all’ascolto che
superi «un approccio fruitivo intemporale, piatto ed omologante – quello favorito dai mass media, per i quali ogni musica è uguale ad ogni altra» 7.
In conclusione, in prospettiva di una riformulazione del curricolo e soprattutto a sostegno della riforma dei cicli e dell’istituzione dei Licei musicali, i
problemi da affrontare sono vari e articolati, sia dal punto di vista delle proposte educative e dei diversi orientamenti «ideologici» del dibattito pedagogico-musicale, sia dal punto di vista organizzativo e gestionale. Sarebbe
auspicabile seguire una linea di intervento coerente che non desse adito a facili scorciatoie e a scelte politicamente «comode», ma prive di prospettive culturali e sociali di portata determinante, al fine di liberare la cultura musicale
dall’isolamento che la condanna, soprattutto in Italia, a essere un bene di
«lusso» per pochi privilegiati, gli unici in grado di orientarsi nello spazio acustico ormai fortemente inquinato del nostro mondo.
6. Stefano Quaglia, Prospettive, in Musica e Scuola. Rapporto 2008, cit., p. 178.
7. Maurizio Della Casa, La formazione musicale…, cit., p. 130.
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SONORIZZARE
LA SCUOLA:
UN’IPOTESI ESTREMA
La macchina grammofono inizia ad emettere suoni nel 1870, il telefono lo fa
l’anno successivo mentre poco più di vent’anni dopo si fanno sentire i primi
segnali radiofonici. Dunque, la riproducibilità tecnica del suono sta andando
verso il secolo e mezzo di vita, come dimostra il fatto che nessuno, proprio
nessuno degli attuali viventi, se appartenente a una cultura urbana (e sono
poche ormai le zone del mondo che ne stanno fuori), può dire di aver maturato un rapporto con l’universo acustico che non sia stato, per una qualche
parte (certo mai marginale), mediato e perciò segnato dalle tecnologie della riproduzione. L’artificiale, anche qui (come nel mondo delle immagini), ha sopravanzato il naturale, o meglio si è costituito, per tutti noi, come una seconda
natura. Lo vogliamo o no, siamo figli della civiltà del suono riprodotto, pure i
più anziani tra di noi lo sono, la multimedialità non figurando più, da tempo,
come un’esperienza di spettanza dei soli giovani.
Non basta. Se si considera con la mente sgombra questo tratto di storia, che
certo non appare come piccola cosa, una volta che lo si rapporti ai tempi veloci dello sviluppo delle tecnologie e degli stili di vita segnati dalla loro presenza,
si nota che più ci si avvicina al presente più la quota dell’esposizione al suono
riprodotto e della produzione di suono tramite apparati di riproduzione si fa
elemento preponderante e dunque caratterizzante l’esperienza e l’identità sonora dei soggetti e dei gruppi.
Come evitare di pensare, allora, che tutto ciò abbia cambiato in profondità e
continui incessantemente a modificare il nostro modo di percepire, meglio di
vivere l’esperienza di musica?
Chiunque sia dotato di buon senso non può opporsi a questo dato di fatto.
Eppure la cultura musicale ufficiale, e non solo nel nostro Paese, si mostra poco
sensibile al problema e, di conseguenza, sia la parte di quella cultura che si occupa di formazione sia la parte della cultura pedagogica che dedica una qualche attenzione al sapere musicale, si trovano ad essere altrettanto insensibili al
tema, e alla sua forte valenza sul piano antropologico.
Come conseguenza di questo stato di cose c’è che il cuore o meglio la mente
operante della scuola continua a collocarsi altrove, comunque al di qua dello
spartiacque temporale (e concettuale) che ho detto. Il suo stesso essere non
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di
Roberto
Maragliano
Nessuno
degli attuali
viventi, se
appartenente
a una cultura
urbana, può
dire di aver
maturato
un rapporto
con l’universo
acustico
che non sia
stato mediato
e perciò
segnato
dalle
tecnologie
della
riproduzione
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INTERVENTI
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Passando dal
regime della
monomedialità
scrittoria
a quello della
multimedialità
(alfabetica,
sonora, visiva)
il mondo
e i modi
di trattarlo si
sono fatti
plurali.
Ma questo
ha lasciato
inalterata
la scuola e il
suo pensiero
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28 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
smette di pagare un debito nei confronti di quegli stessi fondamenti che ciò che
è avvenuto nell’ultimo secolo e mezzo ha progressivamente messo in forse.
Non è un caso allora che l’impianto disciplinare accademico (dell’università e
per osmosi della scuola) e la stessa logica che lo legittima dipendano tuttora,
istintivamente più che consapevolmente si direbbe, da un assetto del sapere
che fa dell’alfabetismo e del codice scrittorio inteso in senso monomediale non
tanto e non solo la base dell’agire conoscitivo ma la sua stessa ragion d’essere,
in ciò rimanendo pervicacemente fedeli a un modo di sapere (e di interpretare
il sapere) che precede non solo l’avvento delle tecnologie della riproduzione
acustica, ma anche il tempo della messa in crisi dei fondamenti del conoscere
scientifico e artistico, che del resto è contemporaneo, e non solo per un caso,
a quell’avvento. Passando dal regime della monomedialità scrittoria a quello
della multimedialità (alfabetica, sonora, visiva) il mondo e i modi di trattarlo
(rappresentandolo e pensandolo) si sono fatti plurali. Ma questo ha lasciato
inalterata la scuola e il suo pensiero.
Non basta allora sostenere che la scuola pensa e si pensa secondo una matrice epistemologica ottocentesca, occorre chiarire e chiarirsi che dicendo questo si allude
a qualcosa che riguarda più la prima che non la seconda metà di quel secolo. È
infatti fuori dei percorsi mentali che sono ancora patrimonio degli impianti d’istruzione il far riferimento alle idee di fine della storia, mescolanza delle culture,
creolizzazione dei codici, estetizzazione dei regimi di vita: quelle stesse idee, non
a caso ugualmente debitrici ai regimi del pluralismo e della varietà dei punti
vista (e di ascolto), che platealmente si sono affermate negli ultimi due periodi
fin de siècle (tra Ottocento e Novecento, prima, e successivamente tra la fine del
secolo scorso e l’inizio del presente) ma che mai hanno smesso di agire nel lasso
di tempo di cui ho detto, contribuendo a rendere le condizioni del fare e del decidere (individuale o sociale, in molti degli ambiti di vita) assai più complesse di
quanto si pensava potessero essere prima che le cose cambiassero. Ed è, invece,
pienamente dentro i percorsi del pensare e dell’agire scolastico l’idea che il codice scrittorio, rigidamente inteso (fa fede a questo proposito il limitato spettro
di significazione collegabile al termine italiano di «alfabetismo»), possa garantire
non solo il senso ma addirittura il fondamento all’esperienza del conoscere, esattamente come li garantisce all’impegno di conoscere (e dunque interpretare, valutare, dirigere) l’esperienza nel suo complesso.
Ne viene che una parte importante, quella socialmente più importante dell’esperienza acustica contemporanea, di noi contemporanei all’età della piena
maturità degli apparati tecnici della riproduzione/produzione sonora, è considerata non solo come estranea all’ambiente scolastico, ma addirittura come un
fattore di disturbo, un «rumore». Non è solo ignorata, è addirittura osteggiata,
e additata come espressione di ignoranza (o incultura) in fatto di musica.
Quella che ho sinteticamente delineato è la condizione e la ragione stessa del disagio che la configurazione classica (ma ancora attuale) della scuola prova nei
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confronti del mondo esterno, e che, va riconosciuto, il mondo esterno in buona
parte contraccambia: del resto, non è espressione del disagio che tipicamente si
sente di fronte a un’incognita, a qualcosa di irriducibile a soluzioni semplici, il
fatto che, per quanto siano molti a pensare che i problemi della scuola siano risolvibili, e non pochi siano quelli che ipotizzano e tentano soluzioni, le cose
non vanno certo progredendo anno dopo anno, e invece cresce lo spazio per un
senso di sfiducia nella possibilità di cambiamenti migliorativi?
È legittimo chiedersi se sia possibile uscire da questa situazione.
Provo a dare una risposta in positivo.
Sia chiaro, però, non sto sostenendo che, poiché le forme del consumo musicale hanno creato una sorta di scolarizzazione parallela e alternativa a quella di
una scuola ufficiale sempre più marginalizzata e marginalizzantesi, non si darebbe diversa alternativa per questa che arrendersi fondendosi e confondendosi con quel mondo; sto ponendo invece le condizioni minime per delineare
e sviluppare un’altra prospettiva.
Provo a sintetizzare per punti il percorso di ragionamento che autorizzerebbe la scelta di adottare, se non altro come esperimento mentale, quest’altra prospettiva.
1. L’esperienza sonora del cittadino del mondo, da tre/quattro generazioni
ormai, è segnata dal fenomeno chiamato schizofonia (ossia separazione del
suono dalla sua fonte di origine): questo ha modellato il sensorio dell’uomo
secondo modalità e figure diverse dalle modalità e le figure in auge «prima
della rivoluzione».
2. Le musiche registrate che ascoltiamo e usiamo vivono una vita autonoma
rispetto al luogo e al tempo in cui sono state prodotte. C’è di più. Sono autonome, spesso, anche rispetto alle intenzioni e alle destinazioni di chi le
ha composte (si può ascoltare un requiem in cuffia, correndo).
3. La schizofonia fonda e diffonde un’idea e una pratica di musica diverse da
quelle precedenti il suo avvento.
4. Questa idea e questa pratica «diverse» hanno toccato e intaccato solo marginalmente gli spazi dell’accademia e della scuola rimanendo relegate perlopiù a un ruolo di rumore e disturbo.
5. Del complesso dell’esperienza musicale la scuola ha riservato a se stessa
solo la parte riconducibile alle forme della mediazione scrittoria classica: la
notazione per un verso, la resa in termini verbali del significato dell’esperienza sonora per un altro.
6. Così operando la scuola non solo si è mostrata insensibile all’esperienza
mondana ma ha perso addirittura un’occasione importante per rinforzare, con multimedialità montante, il suo stesso fondamento, cioè il paradigma mentale della scrittura. Come può essere? Chiarisco, o meglio
cerco di chiarire. La schizofonia della registrazione e della comunicazione
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L’esperienza
sonora
del cittadino
del mondo,
da tre/quattro
generazioni
ormai,
è segnata
dal fenomeno
chiamato
schizofonia
(ossia
separazione
del suono
dalla sua fonte
di origine)
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La scuola
andrebbe
«sonorizzata»,
cioè ripensata
e aggiornata,
con l’impegno
ad includere
dentro i suoi
orizzonti
attuali
le aperture
di senso
che il suono
riprodotto,
e prodotto per
la riproduzione,
garantiscono
anche soltanto
per il loro
stesso
«esserci nel
e al mondo»
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a distanza ha reso praticabile una forma di scrittura del suono dotata,
come lo è la scrittura della parola (almeno se la si vuole interpretare adeguatamente e in profondità), del potere di alienare il soggetto rispetto
all’oggetto e viceversa (si legge un testo in assenza di chi lo ha scritto, si
ascolta una musica in assenza di chi l’ha prodotta; si scrive un testo e si
registrano suoni musicali in assenza di chi legge o ascolta), e dunque del
potere di sollecitare e legittimare sperimentazioni mentali e fisiche impensabili e impensate prima dell’avvento della riproduzione acustica (per
esempio: riascoltare un suono, esattamente quello stesso suono, dunque
far tornare il tempo indietro, riciclarlo; oppure, in sede di registrazione,
modificare un suono, addirittura in sede di ascolto della registrazione,
modificarne i parametri). Di tutto ciò nella scuola non c’è traccia. Se ce
ne fosse, e se questo avvenisse con la dovuta consapevolezza, si potrebbe
legittimamente ipotizzare che la sua funzione educativa e istruttiva ne risulterebbe rinforzata.
7. Tutto ciò varrebbe per la musica, certamente, ma varrebbe più ancora e in
termini più generali per l’universo acustico nel suo complesso, che include
i suoni non musicali del mondo, non ultimi (anzi tra i primi a poter essere
presi in considerazione come materiali della e per la schizofonia) i suoni
della voce umana. Non è un caso che l’esposizione continua al telefono, alla
radio, al disco, al file di registrazione abbia reso noi tutti molto sensibili alle
modalità di una drammaturgia fonica che rende la cosa detta più ricca e
pregnante per la sua resa vocale che non per il suo significato letterale. Che
cosa entra nella scuola del fenomeno oggi così importante della «teatralizzazione della voce»?
8. In questa prospettiva, anzi in relazione a queste molteplici prospettive di
impegno la scuola andrebbe «sonorizzata», cioè ripensata e aggiornata, partendo dal suo stesso paradigma fondativo coincidente con la centralità della
scrittura, con l’assumere coraggiosamente l’impegno ad includere dentro i
suoi orizzonti attuali le aperture di senso che il suono riprodotto, e prodotto per la riproduzione, garantiscono anche soltanto per il loro stesso
«esserci nel e al mondo».
9. Ampliando la portata del paradigma scrittorio fino a includervi i modi
della registrazione sonora (ma è evidente che ci si dovrebbe fare analoga
considerazione per i modi della registrazione visiva, foto e video) si potrebbe (io penso si dovrebbe) reagire al processo in atto di strisciante
descolarizzazione, cioè di perdita di senso dell’esperienza scolastica: un fenomeno che, diversamente da quanto si è soliti credere, non dipenderebbe
dall’indebolirsi, al suo interno, delle pratiche della lingua scritta, ma dal venire meno di una legittimazione fondativa che risale a due secoli fa e che
non riesce a fare i conti con quanto è avvenuto nel frattempo in termini di
sviluppo e centratura dell’esperienza umana.
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10. Sotto traccia all’argomentazione fin qui sviluppata non c’è tanto l’auspicio
che la scuola salvi la musica riservandole un posto al suo interno, c’è la
speranza (utopica?) che la musica, per come è da più di un secolo, e più ancora il suono (per come è prodotto e percepito e dovrebbe essere pensato)
possano salvare la scuola dal suo degrado.
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La speranza è
che la musica,
per come
è da più
di un secolo,
e più ancora
il suono
possano
salvare
la scuola
dal suo
degrado
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NON SOLO MUSICA!
Perché «non solo musica», quando la pubblicazione che avete tra le mani, ha
la musica quale unica arte che ci aiuta a scoprire la (curiosa) realtà italiana dell’insegnamento, proprio della musica, nelle nostre scuole?
Numerose sono le analisi e le considerazioni che si possono stilare, in seguito
ai dati riportati, ma lascio che penne ben più sapienti, colte e capaci della mia
si attivino per aprirci gli occhi sulla realtà esaminata.
Il mio vuole essere, senza alcuna antipatica pretesa, un valore aggiunto o meglio, un punto di vista allargato della relazione esistente fra la musica e le discipline altre, in seguito ad alcune esperienze vissute utilizzando quale
strumento didattico e performativo, il teatro musicale (comprendendo sia l’Opera lirica che il Musical).
Un recente studio della rete Eurydice dal titolo Arts and cultural education at
school in Europe presenta informazioni aggiornate all’anno scolastico 20072008, sulle politiche relative all’educazione artistica, (principalmente nell’istruzione obbligatoria), in 30 Paesi europei. Si evince che «Come dimostrano
gli obbiettivi di apprendimento, l’educazione artistica ha le potenzialità per sviluppare negli alunni non solo le varie dimensioni relative alla creatività, ma anche
le diverse competenze e attitudini sul piano personale e sociale» e ancora «La musica e le arti visive vengono insegnate in tutti i Paesi europei a un certo livello dell’istruzione obbligatoria. Anche l’artigianato, la recitazione e la danza sono materie
obbligatorie nella grande maggioranza di Paesi».
Sarei tentato di dire che l’Opera lirica contiene tutte le arti (e artigianalità)
enunciate dalla ricerca ma anche la realizzazione di costumi, gioielli, parrucche
e calzature, l’architettura, la scenografia e altro ancora. Cedo alla tentazione e
aggiungo che ha la potente peculiarità di essere assolutamente interdisciplinare
e, come spiegato meglio in seguito, può coinvolgere con curiosità ed entusiasmo anche insegnanti di materie non specificatamente artistiche.
Spesso è stato necessario definire, in una o poche parole di più, in cosa consistesse il tipo di attività che andavo a svolgere. Ho così delineato in 4 parole, il
metodo che avrei utilizzato con Apprendimento Interdisciplinare dell’Opera Lirica, riassunto in L’ILOpera©.
Questo metodo si basa sulla stimolazione di attività interdisciplinari la cui base di
partenza è il teatro d’Opera, «La forma forse più completa di spettacolo… il melodramma, dove convergono parole, canto, musica, danza e scenografia… richiede una
partecipazione collettiva», così ne raccontò Luchino Visconti. Come dubitare? Ma
quali percorsi possono coinvolgere intere classi e insegnanti? E come? Considerando che non v’è alcun dubbio (ed è sicuramente ovvio ricordarlo) che sia un ge-
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di
Christian Silva
L’Opera lirica
ha la potente
peculiarità
di essere
assolutamente
interdisciplinare
e, come
spiegato meglio
in seguito,
può coinvolgere
con curiosità
ed entusiasmo
anche
insegnanti
di materie non
specificatamente
artistiche
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L’Opera
è un prodotto
artistico
e artigianale,
la più alta
forma
di artigianalità
che può
diventare arte
grazie all’uso
sapiente
e taumaturgico
di ispirazione
e creatività,
tecnica
e talento
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nere musicale non ascoltato e neanche apprezzato, almeno dai giovani che non
hanno avuto la possibilità di «farne uso». Spesso utilizzo il termine disintegrare!
L’Opera è un mondo che contiene altri mondi e altri mondi ancora, è indispensabile che dai più piccoli ai più grandi, ogni frammento che compone il mondo
dell’Opera venga sganciato ma non isolato, deve essere tenuta viva la relazione fra
gli elementi affinché, durante il percorso didattico e laboratoriale, i frammenti
tornino a ricongiungersi (anche per rinnovarsi) formando una unità composta.
Non solo musica quindi, anche se insieme al canto ne è il legante imprescindibile. Con rispondenza, richiamando Le indicazioni per il curricolo (Ministero
della Pubblica Istruzione 2007) si legge: «Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze
disciplinari e a formulare in modo adeguato i problemi complessi posti dalla condizione umana nel mondo odierno e dallo stesso sapere».
L’Opera è un prodotto artistico e artigianale, la più alta forma di artigianalità
che può diventare arte grazie all’uso sapiente e taumaturgico di ispirazione e
creatività, tecnica e talento. Centinaia di persone lavorano per mesi, da soli e
in gruppo, come una macchina che incessantemente costruisce e modella fantasie che prendono forma (senza nulla levare alla precisione alchemica che abbraccia il libretto alla musica o viceversa). Per far meglio capire da quali stimoli
sono stato «inebriato», elencherò la maggior parte dei mestieri contenuti nel
melodramma e per ciascuno di essi, come quando si penetra un mondo sconosciuto e si scopre sorprendentemente che ha una moltitudine di sfumature,
si deve tener conto dei possibili collegamenti con le molteplici discipline studiate (o praticate) nella scuola italiana:
• Attore, Cantante lirico o Artista del coro;
• Professore d’orchestra o Maestro collaboratore (Pianista accompagnatore);
• Costumista progettista, Costumista realizzatore, Sarto tagliatore e Sarto confezionatore;
• Truccatore e Parrucchiere;
• Scenografo, Progettista di scenografie con l’ausilio delle tecnologie informatiche e Tecnico di scenografia;
• Attrezzista, Macchinista o Meccanico;
• Disegnatore delle luci o Elettricista;
• Ballerino o Coreografo e Regista;
• Fotografo di scena;
• Tecnico audio e video;
• Compositore;
• Drammaturgo, Sceneggiatore, o Librettista.
In tanti casi, mi è stato espressamente richiesto di approfondire quelle che
erano le caratteristiche di ciascun mestiere fra quelli sopraccitati, allo scopo di
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indicare ai ragazzi un orientamento scolastico o professionale. Con l’ausilio
delle tecnologie e della multimedialità, è stato comunque possibile far svolgere
laboratori che avvicinassero alle professioni in modo interattivo. Non è inoltre
trascurabile che dentro la sfera del teatro vi siano figure professionali, come
evidenziato anche dall’elenco sopra riportato, richieste dal mondo del lavoro
come risulta da un allarme lanciato da Confartigianato che ha stilato una classifica delle professioni «introvabili». L’elenco lo ha in parte riportato «Famiglia
Cristiana» (novembre 2009) nell’articolo dal titolo (guarda che caso) L’arte del
lavoro e compaiono «ricercati» 3210 parrucchieri ed estetisti, 2840 elettricisti
e dei falegnami, ne manca il 51,7% del fabbisogno. L’Opera può quindi anche
essere la scoperta di un’attitudine o di una passione e un indicatore di direzione? Penso che lo sia e può anche favorire l’utilizzo e l’interazione di quei
linguaggi non verbali che «concorrono a definire un’area sovra disciplinare… nell’esigenza comunicativa dell’uomo… a narrare e a descrivere spazi, personaggi e situazioni sia reali che virtuali, a elaborare idee e a rappresentare sentimenti comuni
creando l’immaginario collettivo, attraverso il quale è stato elaborato e trasmesso il
patrimonio di valori estetici, culturali religiosi, etici e civili di una comunità» (Le
indicazioni per il curricolo, Ministero della Pubblica Istruzione, 2007).
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LE FASI DEL METODO L’ILOPERA©
Non si è mai posto alcun limite di età, all’attivazione di percorsi didattici legati all’Opera. Dai 3 fino ai 24 anni nelle scuole di diverse regioni italiane si è
costruito un percorso su misura anche con maggiori stimoli, laddove le condizioni di lavoro erano particolari ed era necessario utilizzare l’arte del teatro
quale veicolo di comunicazione ed espressione, ma anche stimolo e benessere,
con la presenza di giovani disabili o quando il numero di studenti stranieri superava anche della metà quello degli studenti italiani.
La scelta del titolo dell’Opera è dipeso da fattori diversi ma il repertorio musicale a disposizione è veramente notevole, per quantità e qualità, e per citarne alcuni tra quelli utilizzati, ritroviamo il celeberrimo Don Giovanni di Wolfgang
Amadeus Mozart, Falstaff e Otello di Giuseppe Verdi, Norma di Vincenzo Bellini o Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini fino ai musical The Phantom
of the Opera di Andrew Lloyd Webber o West Side Story di Leonard Bernstein.
Nel metodo è prevista inoltre una impostazione generale al lavoro che risulta sicuramente complessa da gestire ma che, se ben strutturata e coordinata, ha molti
aspetti positivi sia dal punto didattico che educativo. Oltre alle attività programmate con gli insegnanti, quelle per intenderci da fare espressamente in classe e
nei luoghi deputati, ne esistono altre che sono pensate per valorizzare le competenze che i ragazzi hanno acquisito anche al di fuori dell’ambiente scolastico
o per le quali si sentono portati e possono contribuire ad aumentare il loro coin-
Dai 3 fino
ai 24 anni
nelle scuole
di diverse
regioni italiane
si è costruito
un percorso
su misura,
laddove
le condizioni
di lavoro erano
particolari
ed era
necessario
utilizzare l’arte
del teatro
quale veicolo di
comunicazione
ed espressione
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La
pianificazione
delle attività
didattiche
non può,
ovviamente,
prescindere
dal simultaneo
coinvolgimento
di tutti
i docenti,
dando così
l’avvio
a un’attività
di tipo
trasversale
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volgimento e di conseguenza la loro soddisfazione. Tendo infatti a formare delle
squadre di lavoro che rispecchino le figure coinvolte nella nascita di una produzione teatrale, musicisti (anche con studenti delle secondarie superiori che a
volte studiano uno strumento), fotografi e operatori video (così da favorire anche
l’uso di strumenti tecnologici per altro di uso comune), chi si occupa della comunicazione del progetto e dell’evento finale fra le altre mansioni. Questi gruppi
di lavoro hanno un referente che interagisce con i rappresentanti degli altri
gruppi e si relazionano con i docenti e coordinatori del progetto. È così composta una catena produttiva di cui sottolineo, ai giovani studenti, il valore di
ogni singolo anello e della totale responsabilità che ognuno ha nei confronti dei
propri «colleghi» e nel ricoprire un ruolo mai secondario. In modo assolutamente schematico enuncerò i passaggi che hanno visto coinvolti naturalmente
gli studenti, ma in prima battuta gli insegnanti, anche con brevi momenti di aggiornamento e formazione. La pianificazione delle attività didattiche infatti non
può, ovviamente, prescindere dal simultaneo coinvolgimento di tutti i docenti,
dando così l’avvio a un’attività di tipo trasversale (anche con ricadute positive,
in termini di collaborazione attiva tra gli stessi professori e maestri) e in alcuni
casi sono persino stati coinvolti anche decine di insegnanti di un’unica scuola.
Per poter far fronte a richieste così massicce, ho sempre allacciato relazioni con
istituzioni pubbliche e private e professionisti indipendenti che potessero, per
competenze proprie, esperienza e professionalità, aggiungere valore ai progetti
e fornire strumenti operativi in più agli insegnanti, fra questi l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, per l’aspetto pedagogico l’Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani fra gli altri numerosi partner.
Le fasi si possono così riassumere:
• identificazione del docente referente;
• coinvolgimento di colleghi disponibili ad attivare percorsi didattici all’interno delle proprie ore curriculari o extra;
• identificazione dei destinatari;
• analisi del contesto in cui si opera (per es. spazi disponibili, strumenti musicali a disposizione, attrezzature informatiche, ecc.);
• creazione di una community fra insegnanti per un passaggio di informazioni
il più completo ed esaustivo possibile;
• proposta del titolo d’Opera oggetto delle attività con ampio spazio al confronto;
• pianificazione delle attività;
• breve informazione ai docenti e distribuzione del materiale didattico;
• inizio attività con conseguente monitoraggio dei risultati a livello iniziale, intermedio e finale;
• termine dei percorsi didattici con conseguente performance.
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DUE ESEMPI DI ATTIVITÀ SVOLTE IN CLASSE
Per far meglio comprendere come sono strutturate le attività laboratoriali e i
percorsi didattici svolti in parallelo dagli insegnanti, riporto di seguito due
esperienze con alcuni dati e precisazioni.
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Falstaff di Giuseppe Verdi
Falstaff di Giuseppe Verdi (Progetto realizzato in qualità di Coordinatore didattico per l’Accademia Teatro alla Scala di Milano).
Falstaff è stato un progetto che mi ha visto ideare un supporto multimediale
coordinando il lavoro di diversi professionisti (tra cui per i contenuti musicali anche Fabrizio Emer e Carlo Delfrati) ed enti sia pubblici che privati.
Sono state poi attivate, a titolo sperimentale, numerose esperienze con
scuole materne fino all’università per un totale di 8 istituti, 1150 studenti,
150 insegnanti e 200 laboratori interdisciplinari in un solo anno scolastico
(2007-2008).
Uno degli casi che ha visto coinvolti più insegnanti e studenti insieme è stata
la scuola primaria «Martiri di Gorla» di Milano. Dalla classe prima alla quinta
per le tre sezioni, con un totale di circa 300 bambini e una ricaduta positiva del
lavoro trasversale fra diverse classi e sezioni differenti. L’imponente esperienza
è stata, per la maggior parte dei casi, un’ottima occasione di interscambio di
competenze fra studenti e insegnanti.
Sono stati programmati percorsi didattici che hanno visto coinvolte quasi tutte
le materie, compresa scienze o educazione motoria. I bambini hanno preparato
una versione personale di Falstaff, contribuendo per la parte recitata, danzata,
suonata, costruendo costumi e scenografie. Sono stati formati piccoli cori e
formazioni musicali, hanno scoperto i personaggi della storia e ascoltato l’Opera verdiana, costruito maschere e strumenti musicali. Gli insegnanti hanno
anche organizzato visite di istruzione nei laboratori del Teatro alla Scala e al
Museo del teatro scaligero.
Non potendo essere presenti tutti, nello stesso luogo, allo spettacolo finale, abbiamo filmato le performance dei ragazzi (dove tutti preparavano un aspetto
dello spettacolo) e montato il video finale che è stato proiettato a ogni ora, in
occasione di un open day organizzato appositamente alla fine dell’anno per genitori e grande pubblico.
Riporto il risultato dei questionari fatti compilare dai ragazzi dove si evince
l’indice di gradimento rispetto alla storia e alla musica di Falstaff.
Aggiungo alcune frasi (comprese le imprecisioni ortografiche) che ho scelto fra
le risposte date dai bambini alle seguenti due domande:
Sono state
attivate,
a titolo
sperimentale,
numerose
esperienze
con scuole
materne fino
all’università
per un totale
di 8 istituti,
1150 studenti,
150 insegnanti
e 200
laboratori
interdisciplinari
in un solo anno
scolastico
(2007-2008)
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Ti è piaciuta la Storia di Falstaff?
5° C
Per nulla
5° B
Abbastanza
5° A
Molto
4° C
4° B
4° A
3° C
3° B
3° A
2° C
2° B
2° A
1° C
1° B
1° A
0
5
10
15
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Ti è piaciuta la Musica di Falstaff?
5° C
Per nulla
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Abbastanza
5° A
Molto
4° C
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4° A
3° C
3° B
3° A
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1. Quale attività ti è piaciuta di più e perché?
• Me piaciuto quando facevamo i cappelli perché era molto rilasante (2aB);
• Quella di fare le maschere di fagioli perché si lavorava in gruppo (3aA);
• L’attività che a me è piaciuta di più è stato fare Falstaff perché si racconta con
espressione (3aB);
• Le attività che mi e piaciuta e cantare. Perche credo che siano in pochi ad
avere una voce così acuta, la prima volta che ho sentito il Falstaff mi e sembrato bellissimo ed avevo raggione è una musica che no smetteresti mai di
sentire. Io e la mia classe l’abbiamo sentito un sacco di milione e milioni di
volte non ostante queso mi piace ancora (4aA);
• Mi è piaciuto imparare con Lisa l’aria Quand’ero paggio perché non si fanno
spesso queste cose a scuola (4aC).
2. Quale attività ti è piaciuta di meno e perché?
• Non mi è piaciuto ritagliare inumeri degli orologi (un elemento del costume)
perche era super faticoso (2aB);
• L’attività che mi e piaciuta di meno è il mosaico perché mi appiccicavo le
mani di vinavil (3aA);
• Quella in cui Fenton tiene le mani a Nannetta perché non mi piace il romanticismo (3aC);
• Recitazione perché se eri una femmina e vuolevi fare un maschio non potevi (4aB);
• Mi sono piaciute tutte le attivita, recitare, cantare ecc… abbiamo fatto un
ottimo lavoro e se Giuseppe verdi e gli altri che hanno creato il Falstaff sarebbero fieri di noi per tutto quello che abbiamo fatto abbiamo fatto una recita, disegnato, colorato e la cosa più importante e che ci siamo divertiti ha
fare quste cose (4aA).
Per aggiungere un’informazione a quanto riportato, all’epoca il numero di etnie
presenti nella scuola «Martiri di Gorla» era pari a 24 e su 289 bambini, 161
erano italiani.
Norma di Vincenzo Bellini e Otello di Giuseppe Verdi
«Norma ad Alba Fucens» e «Otello, da Shakespeare a Verdi», due progetti interscolastici e interregionali tra Lombardia e Abruzzo. Il primo, per l’anno scolastico 2008-2009 ha visto coinvolti tre istituti superiori, due licei classici e un
istituto d’arte. Gli obiettivi erano molteplici, naturalmente avvicinare ragazzi
delle secondarie superiori all’Opera, e la scelta di un titolo come Norma li accompagnava alla lettura e alla scoperta delle Medea di Ovidio, Euripide, Seneca,
ma anche Pasolini.
INTERVENTI
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All’epoca
il numero
di etnie
presenti
nella scuola
«Martiri
di Gorla»
era pari a 24
e su 289
bambini,
161 erano
italiani
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Quest’anno
abbiamo dato
continuità
all’esperienza
e l’adesione
è stata ancor
più massiccia,
con circa
300 ragazzi
e 25 insegnanti
di quattro
secondarie
superiori
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Sono stati preparati brani musicali, gli studenti hanno recitato e danzato, è
stato formato un coro e sono state realizzate armi, acconciature, gioielli e costumi, tutto minuziosamente documentato con immagini e video realizzati da
«team» creati ad hoc all’interno della classe.
Al progetto, ha collaborato con totale disponibilità anche la Sovrintendenza
ai Beni Archeologici per l’Abruzzo che avrebbe concesso, per la messa in scena
dell’opera belliniana da parte dei ragazzi, l’utilizzo di un anfiteatro del IV
secolo a.C. sito in una città romana a 1000 metri d’altezza ai piedi del
Monte Velino. Il suo nome è Alba Fucens e all’epoca contava 35.000 abitanti
ed era considerata la seconda città più importante dopo Roma; ne stanno
scoprendo tesori dagli anni Cinquanta grazie a continui e attenti scavi archeologici. Un altro obiettivo era quindi far conoscere la storia dell’Impero
romano ma anche la vita quotidiana dell’epoca, visitando, ma soprattutto vivendo, un sito archeologico di grande importanza storica e artistica. L’archeologa dott.ssa Ceccaroni, responsabile degli scavi, avrebbe accompagnato
i ragazzi in un percorso che iniziava al Museo Archeologico di Chieti per
continuare ad Alba Fucens con la visita della città antica per concludersi in
estate con alcuni stage di scavo.
I ragazzi della Lombardia avevano già organizzato la gita d’istruzione in
Abruzzo e per tre giorni avrebbero unito le prove in anfiteatro con le visite in
luoghi scelti della regione. Lo spettacolo sarebbe andato in scena un mese dopo
il sisma, a maggio. La scuola milanese ha giustamente rinunciato al viaggio ma
né la scuola milanese né quella abruzzese hanno rinunciato alle performance e,
nelle rispettive città, gli spettacoli sono andati in scena.
Quest’anno abbiamo dato continuità all’esperienza e l’adesione è stata ancor
più massiccia, con circa 300 ragazzi e 25 insegnanti di quattro secondarie superiori: il Liceo classico «G. Berchet» (MI), il Liceo classico «Ovidio» e l’Istituto
d’Arte «G. Marzara» di Sulmona (AQ) e infine il Liceo artistico «P. Candiani»
di Busto Arsizio (VA).
Il titolo scelto per quest’anno è Otello di Giuseppe Verdi. È importante rilevare
l’interesse riscontrato dai docenti per un’opera lirica verdiana (tratta da un
dramma shakespeariano e questo giustifica anche la presenza massiccia dell’Inglese tra le discipline partecipanti) e questo consente, in modo anche sorprendente, di immaginare il teatro musicale quale buona pratica per un curricolo
verticale che aiuti anche la collaborazione fra scuole pur distanti fra loro ma con
finalità educative e didattiche da mettere in comune.
Sotto l’elenco delle discipline coinvolte:
Gli insegnanti che hanno partecipato:
5 insegnanti di Inglese
5 insegnanti di Italiano
3 insegnanti di Discipline Plastiche
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2 insegnanti di Discipline Pittoriche
2 insegnanti di Latino e Greco
1 insegnante di Progettazione Video
1 insegnante di Progettazione Grafica
1 insegnante di Disegno Professionale
1 insegnante di Educazione Fisica
1 insegnante di Progettazione Architettonica
1 insegnante di Storia dell’Arte
1 insegnante di Storia
1 insegnante di Metalli
Così a maggio 90 ragazzi dall’Abruzzo si uniranno ai ragazzi della Lombardia
in un viaggio d’istruzione pensato per avere un carattere teatrale e musicale.
Gli studenti abruzzesi, infatti, faranno un’intensa attività di prove teatrali e visite per la città. Metteranno in scena la propria versione di Otello, con brani
cantati (ma anche recitati) tratti dall’opera verdiana e frammenti in inglese
dal dramma shakespeariano e i «musicisti» delle diverse classi prepareranno
l’accompagnamento ai cantanti. Verranno costruite armi e ceramiche, costumi
e scenografie, illustrati libri per bambini con tecniche artistiche diverse. I ragazzi di Busto Arsizio metteranno in scena un Otello per i bambini della città,
con musicisti e menestrelli che accompagneranno la storia da loro illustrata
così che la scuola entrerà nel tessuto urbano e fra i cittadini, sensibilizzando
anche i più piccoli.
Approfondimenti tematici, affrontati nelle diverse discipline e studiati insieme
agli insegnanti, integreranno la preparazione degli Otello la cui messa in scena
è prevista per maggio 2010. I docenti hanno inoltre la possibilità di condividere i percorsi didattici grazie a una community creata fin dall’inizio dell’anno
scolastico.
Importante sarà la collaborazione con il Teatro Filodrammatici di Milano che,
oltre ad aver tenuto due incontri introduttivi sull’interpretazione e sull’azione
scenica agli studenti delle scuole lombarde, accoglierà tutte le classi nelle messe
in scena di Otello.
Infine per aumentare le relazioni fra istituti scolastici presenti sul territorio, fra
gli invitati alla rassegna ci saranno anche scuole che non hanno direttamente
partecipato al progetto, per favorire una condivisione ampia e valorizzare l’impegno di tutti i ragazzi e gratificando l’attività degli stessi docenti.
INTERVENTI
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Per aumentare
le relazioni
fra istituti
scolastici
presenti
sul territorio,
fra gli invitati
alla rassegna
ci saranno
anche scuole
che non hanno
direttamente
partecipato
al progetto,
per favorire
una
condivisione
ampia
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«I colori
dell’Opera»
mira a trovare
relazioni
con le culture
degli altri Paesi
partendo
dall’Opera
lirica
e, sicuramente,
le tecnologie
in questo
contesto
offrono
numerosi
vantaggi
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LE TECNOLOGIE INFORMATICHE SUPPORTANO
L’APPRENDIMENTO DELL’OPERA LIRICA
Il mondo della tecnologia offre strumenti assolutamente innovativi per migliorare l’apprendimento delle materie scolastiche. Dal 2002, con l’Accademia Teatro alla Scala, ho realizzato tre supporti multimediali. È infatti la multimedialità
che trova nel teatro musicale una fonte importante di contenuti già di per sé
«multimediali», ma anche metalinguistici nella loro forma e relazione. «… è la
compresenza e interazione di più mezzi di comunicazione in uno stesso supporto
o contesto informativo».
Da questo principio nasce, con L’ILopera©, un progetto che arricchisce di materiali didattici il parco a disposizione per supporti tecnologici, non solo la lavagna multimediale quindi.
Il progetto, presentato lo scorso gennaio all’Ambasciata della Repubblica di
Serbia si chiama «I colori dell’Opera» ed è sostenuto da alcune ambasciate di
Paesi stranieri che forniranno materiali sulla cultura del proprio Paese, fra gli
altri naturalmente la Serbia, il Marocco, l’Albania, l’Ecuador o altre istituzioni
come l’Istituto romeno di Cultura umanistica di Venezia, l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, l’Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento
Musicale, il Centro Studi Problemi Internazionali e persino un’intera orchestra
sinfonica, la Microkosmos. «I colori dell’Opera» mira a trovare relazioni con le
culture degli altri Paesi partendo dall’Opera lirica e, sicuramente, le tecnologie
in questo contesto offrono numerosi vantaggi nella comunicazione dei contenuti per gli insegnanti e nell’apprendimento dei discenti.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 43
PAROLA, ANZI, MUSICA
ALLE SCUOLE
INTERVENTI
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In queste pagine alcune scuole raccontano la loro esperienza nella pratica dello
strumento musicale. Insegnanti e alunni esprimono il loro «vissuto» musicale
attraverso la descrizione delle attività e delle emozioni che si accendono quando
si suona uno strumento.
SCUOLA SECONDARIA STATALE DI I GRADO «N. MONTERISI» SALERNO
Aldo Galibardi, Dirigente scolastico, presenta la scuola.
Essendo stato avviato in tenera età a regolari studi musicali da un padre musicista, ho sempre ritenuto mio preciso dovere promuovere lo studio della musica negli alunni con i quali nel mio impegno professionale di Dirigente
scolastico sarei venuto a contatto. La musica deve essere patrimonio comune,
deve uscire dai «santuari» degli addetti ai lavori e fare sempre più parte intelligente della nostra cultura. Ai ragazzi vanno fornite quelle indispensabili conoscenze prime, più culturali che tecnicistiche, capaci di portarli verso scelte
critiche autonome rendendoli attivamente partecipi alle comunicazioni musicali, almeno quanto a quelle verbali e visive.
La «Monterisi» di Salerno serve un bacino di utenza abbastanza ampio ed è
impegnata a dare una risposta a richieste sempre più crescenti di iscrizione all’indirizzo strumentale, oggi di gran lunga eccedenti le possibilità recettive dei
4 corsi autorizzati dal Ministero.
A mio parere occorrerebbe estendere l’iscrizione ai corsi strumentali a quanti
la richiedano, perché non ci può essere nulla di positivo nel limitare a pochi
un’esperienza che è stata troppo spesso negata a molti.
La gestione ultradecennale di corsi ad indirizzo strumentale mi consentono di
affermare, col supporto di quanto riferito da docenti, alunni e genitori coinvolti nell’esperienza, che tra gli elementi positivi sono da segnalare:
• una valenza formativa dell’indirizzo musicale sia negli aspetti di ricaduta interdisciplinare sia negli aspetti di contributo alla formazione della persona;
• una valenza orientativa relativamente a una più consapevole scelta circa la
prosecuzione degli studi;
• un deciso contributo alle iniziative finalizzate alla prevenzione del disagio
giovanile;
a cura di
Fabrizio Emer
Ai ragazzi
vanno fornite
quelle
indispensabili
conoscenze
capaci
di portarli
verso scelte
critiche
autonome
rendendoli
attivamente
partecipi alle
comunicazioni
musicali
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• un’ulteriore possibilità di conoscenza ed espressione razionale ed emotiva
di sé.
Organizzazione didattica dei corsi musicali
Il suonare
insieme mira
a far acquisire
precisione
ritmica e
di intonazione,
autocontrollo
e capacità di
concentrazione,
capacità
di prestare
ascolto
simultaneamente
alla propria
parte e a quella
degli altri
Alla «Monterisi», su 30 classi in organico, 12 sono ad indirizzo strumentale, frequentate da 314 alunni suddivisi in: 3 cattedre di violino, 2 di pianoforte, 2 di
chitarra, 1 di violoncello, 1 di fagotto, 1 di oboe, 1 di corno, 1 di saxofono, 1
di tromba, 1 di clarinetto, 1 di flauto, 1 di percussioni. Il docente di tromba,
ove possibile, avvia taluni allo studio di trombone tenore e al flicorno soprano;
quelli di violino allo studio della viola; quello di sax allo studio del soprano, del
tenore e del baritono oltre a quello ordinario del sax contralto; quello di chitarra allo studio del basso elettrico.
La scuola possiede un discreto strumentario che consente, a quanti non possono
acquistare uno strumento di proprietà, di averne in uso uno per limitati periodi.
L’insegnamento delle materie musicali nei corsi ad indirizzo è di 4 ore settimanali suddivise in 2 ore di Educazione musicale, di cui una dedicata allo studio
del Solfeggio (nelle chiavi di violino, basso e tenore) e 2 di Strumento musicale con moduli di due (raramente di tre e per particolari occasioni) alunni per
ora/lezione.
Alla musica d’insieme viene riservato il 20% dell’orario complessivo curricolare; a coloro che, a seguito di selezioni, entrano a far parte dell’organico strumentale della scuola, vengono erogate, in orario extracurriculare, 2 ore di prove
orchestrali ciascun martedì.
Nel rispetto della libertà di insegnamento riconosciuta ai docenti è favorita la
ricerca di nuove tecniche di apprendimento; attraverso uno studio non strettamente tecnicistico vengono valorizzate le capacità formative e orientative
della musica.
Il suonare insieme mira a far acquisire precisione ritmica e di intonazione, autocontrollo e capacità di concentrazione, capacità di prestare ascolto simultaneamente alla propria parte e a quella degli altri, di collaborare con i compagni,
di inserire il proprio intervento a proposito, rispetto al lavoro altrui.
La parola agli alunni
Federico (ex alunno di saxofono): «Prima di frequentare il corso di strumento
alla «Monterisi» non avevo alcuna nozione di musica; oggi se uno mi togliesse
la musica ci soffrirei tantissimo. Frequento una scuola superiore, sono iscritto
al conservatorio ed ho costituito con alcuni ex compagni di classe un gruppo
jazz. Purtroppo non avendo potuto proseguire studi musicali alle superiori
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sono costretto a dividermi tra gli impegni del liceo la mattina e quelli del Conservatorio al pomeriggio; spero di farcela».
Giorgio (ex alunno di corno): «Ormai la mia vita è assorbita dalla musica; frequento il Conservatorio; sono il primo corno dell’orchestra Mozartini e suono
nella banda di Pellezzano. Ho frequentato master con docenti di livello internazionale e sono tanto appassionato al mio strumento che spero possa consentirmi di lavorare nelle orchestre da professionista».
INTERVENTI
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Rapporti con il territorio
Sono state attivate, e perfezionate negli anni, intese programmatiche di rapporti con il locale Conservatorio, con Exposcuola dell’Università di Fisciano,
con l’associazione musicale Akroaterion, con orchestre giovanili esterne che
da alcuni anni accolgono nel proprio organico i migliori strumentisti della
scuola al termine del loro percorso formativo triennale, presso le quali trovano le prime opportunità lavorative ex alunni della «Monterisi».
Partecipazione a concerti e concorsi
Gli alunni dell’indirizzo strumentale danno vita a varie formazioni di insieme
strumentale: da gruppi cameristici (fino all’ottetto), alla fanfara, all’ensemble
jazzistico, al gruppo di chitarre e percussioni, all’orchestra sinfonica con organico di 65 elementi.
Questa ampia gamma di formazioni consente di assicurare la partecipazione
della Scuola a svariati concorsi a livello nazionale (1° premio assoluto a Città
di Castello nel 2009, ad Ancona nel 2008, ecc.), alle Rassegne nazionali dell’indirizzo strumentale, a molteplici ricorrenze festive cittadine, civili e religiose; la formazione bandistica, ad esempio, fornisce supporto musicale alle
celebrazioni del 4 Novembre, del 2 Giugno, del Natale nel quartiere, di «Salerno Porte Aperte», ecc.
L’orchestra sinfonica esibisce un repertorio che presenta brani di autori classici
e moderni, nonché composizioni originali, create da autori locali, dedicate alla
orchestra scolastica.
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «G. BRESALA» - TRENTO
Agostino Toffoli, Dirigente scolastico, presenta la scuola.
La scuola secondaria di I grado «Giacomo Bresadola» fa parte, dal 1° settembre 2001, dell’«Istituto comprensivo Trento 5», un istituto molto complesso
Gli alunni
dell’indirizzo
strumentale
danno vita
a varie
formazioni
di insieme
strumentale:
da gruppi
cameristici,
all’ensemble
jazzistico,
all’orchestra
sinfonica
con organico
di 65 elementi
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È in corso di
realizzazione
un progetto
finalizzato alla
costituzione
di una
«orchestra
d’archi»
formata
da tutti
gli alunni
di alcune classi
di una scuola
primaria
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che conta attualmente tre scuole primarie e due scuole secondarie di I grado
con 1260 alunni, un centro per l’educazione degli adulti con vari corsi, compresa una scuola in carcere e una in ospedale.
L’istituto è nato come risposta all’esigenza di considerare scuola primaria e secondaria di I grado come articolazioni di un’unica scuola di base, caratterizzata
da continuità educativa e raccordo organizzativo e didattico.
Il Progetto d’Istituto, nella esplicitazione delle sue intenzioni, si qualifica come
un patto, un contratto formativo fra gli insegnanti, gli alunni e i genitori:
quindi si propone come strumento che permette l’organizzazione della scuola
come ambiente per un’educazione e un apprendimento efficaci.
L’istituto si caratterizza inoltre per la presenza di sperimentazioni didattiche
di notevole impegno che riguardano l’insegnamento di alcune discipline curricolari, con utilizzo veicolare della lingua inglese in undici classi di una
scuola primaria e l’insegnamento di strumenti musicali in altre tre scuole primarie e secondarie. In particolare, grazie a una convenzione con una scuola
musicale, è in corso di realizzazione un progetto finalizzato alla costituzione
di una «orchestra d’archi» formata da tutti gli alunni di alcune classi di una
scuola primaria; è inoltre vigente da tre anni una convenzione con il conservatorio di musica di Trento «Bonporti» finalizzata alla frequenza di tutti gli
alunni, di una delle due scuole secondarie dell’istituto, alle attività propedeutiche pomeridiane dello stesso conservatorio ed infine una sezione musicale presso la scuola «Bresadola» che è oggetto di approfondimento nel
presente contributo informativo.
La scuola «Bresadola», situata nel centro storico di Trento, ha un bacino d’utenza molto vasto, che si estende dal centro fino a località periferiche.
Nel corrente anno scolastico gli alunni iscritti sono 453, funziona con sei corsi
completi, di cui uno a indirizzo musicale. La scansione oraria di base prevede
30 ore di insegnamento articolate in 33 lezioni settimanali, tre sezioni hanno
l’orario scolastico distribuito su sei giorni settimanali e tre su cinque giorni.
Il corpo docente è composto da 56 insegnanti, 5 assistenti educatrici e una
mediatrice culturale, nella quasi totalità con contratto a tempo indeterminato.
L’edificio scolastico presenta purtroppo alcune carenze di spazi in rapporto all’alto numero di iscritti con una media di presenze per classe superiore a 25
alunni. Nell’edificio sono presenti:
18 aule ordinarie, di cui 4 dotate di lavagna
interattiva multimediale
Un aula magna dotata di lavagna interattiva
multimediale
4 laboratori di cui uno di musica
10 locali utilizzabili per attività di sostegno
o per piccoli gruppi di alunni
Una biblioteca alunni/e
Una palestra
Una sala insegnanti
Un archivio
L’ufficio del collaboratore del Dirigente
Una bidelleria
Un ufficio di segreteria
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 47
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DEL CORSO MUSICALE
L’insegnamento dello strumento musicale è stato introdotto nella scuola secondaria di I grado «G. Bresadola» nel 1991 e da allora si è registrato un costante incremento di interesse e apprezzamento, confermato dal numero di
richieste sempre superiori alla disponibilità di posti. Tuttavia, a differenza delle
altre regioni, nel Trentino la scuola SMIM «Bresadola» è rimasta l’unico esempio di questa realtà.
I motivi possono essere individuati in una scelta politica che ha bloccato
l’apertura di altre SMIM nonostante molte scuole ne avessero fatto ripetuta richiesta all’Assessorato di competenza, privilegiando un sistema di scuole private gestite da cooperative che godono di sovvenzione pubblica.
La sezione musicale presso la scuola «Bresadola» (dalla classe prima alla terza)
è entrata ad ordinamento nel 1999 come previsto dal D.M. 201. Le specialità
strumentali presenti sono: chitarra classica, flauto traverso, pianoforte e violino.
Il personale docente è assunto in ruolo dall’anno 2000.
Ogni classe è formata da 24 alunni ripartiti per le quattro specialità strumentali.
Le lezioni sono sia a carattere individuale che collettivo: lezioni individuali di
strumento, lezioni di musica d’assieme, lezioni di formazione musicale, esercitazioni orchestrali e vocali.
Le lezioni si svolgono prevalentemente in orario pomeridiano dal lunedì al venerdì e in alcuni momenti dell’anno scolastico anche in orario antimeridiano,
soprattutto in prossimità di concerti, concorsi o altre attività musicali.
Ogni alunno effettua di norma due rientri settimanali. L’orario è strutturato in
modo da offrire lezioni individuali di strumento di circa quaranta minuti, lezioni
in piccolo gruppo variabile da tre a sei alunni della durata di un’ora circa, lezioni
di formazione musicale impartite per gruppi strumentali di circa sessanta minuti.
L’articolazione oraria e dei gruppi può variare in base alle peculiarità strumentali.
Ampio spazio è dato alla pratica della musica d’assieme che costituisce un momento privilegiato in cui ogni alunno, in base alle sue competenze e abilità e
a prescindere dal livello tecnico musicale raggiunto, porta il proprio personale
contributo alla realizzazione di concerti, spettacoli e altre manifestazioni a carattere musicale. Nei mesi di novembre-dicembre e aprile-giugno viene svolta
attività orchestrale come naturale conseguente ampliamento delle attività di
musica d’assieme.
Al corso si accede previo esame d’ammissione che prevede il superamento di un
test scritto (prova collettiva del test di Bentley) e di un colloquio individuale
volto a individuare le attitudini musicali di ciascun candidato mediante prove
ritmiche, vocali, approccio agli strumenti, individuazione di eventuali competenze pregresse.
La commissione è formata dal Dirigente o suo delegato, dal docente di Educazione musicale del corso e dai quattro docenti di Strumento. Al termine degli
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L’orario
è strutturato
in modo
da offrire
lezioni
individuali
di strumento
lezioni
in piccolo
gruppo, lezioni
di formazione
musicale
per gruppi
strumentali
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Nel corso
di ciascun anno
scolastico,
vengono
organizzati
concerti,
spettacoli,
concorsi,
uscite, visite e
partecipazioni
a carattere
musicale
e culturale
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esami d’ammissione viene stilata una graduatoria in base alla somma dei punteggi conseguiti nelle prove. Sono ammessi al corso i primi ventiquattro ragazzi, mentre gli altri sono dichiarati ammissibili visto che la frequenza al corso
è subordinata alla disponibilità dei posti.
L’assegnazione dello strumento viene perfezionata al termine di un giro degli
strumenti utile ai fini di un orientamento più efficace.
Al termine del triennio scolastico, in sede di esame conclusivo del ciclo di studi
primario, è prevista una prova pratica di esecuzione strumentale individuale o
per gruppi, a seconda delle specialità strumentali, alla presenza di tutta la commissione d’esame del corso, al fine di verificare la competenza musicale strumentale raggiunta dagli alunni.
Nel corso di ciascun anno scolastico, vengono organizzati concerti, spettacoli,
concorsi, uscite, visite e partecipazioni a carattere musicale e culturale in base
alla disponibilità finanziaria dell’istituto e all’offerta presente sul territorio,
fermi restando i due momenti di esecuzione orchestrale/vocale legati al Natale
e alla fine dell’anno scolastico.
L’orchestra si esibisce non solo all’interno dell’istituto scolastico, ma anche in
chiese e teatri.
Per le manifestazioni pubbliche l’orchestra si presenta in forma «aperta» e quindi
offre la possibilità di suonare non solo agli allievi interni, ma anche agli esterni
e agli ex allievi, stringendo collaborazioni con altri enti musicali e culturali.
Per quanto riguarda il repertorio, i docenti sono responsabili della ricerca del materiale musicale per l’orchestra e degli eventuali arrangiamenti dei brani scelti.
I docenti di Strumento, per la programmazione e l’organizzazione del Corso ad
indirizzo e per la coordinazione di tutti i momenti musicali e i progetti dell’istituto TN5, si riuniscono regolarmente durante l’intero anno scolastico:
Sono stati istituiti, a tal fine, i seguenti organi scolastici:
• Gruppo di Lavoro – Strumento
• Dipartimento Musica di plesso
• Commissione Musica di istituto
Dall’anno scolastico 2008/2009 è attiva una collaborazione con il Conservatorio di Trento e Bolzano nell’ambito del Biennio Specialistico di II livello per
la formazione dei docenti della classe di concorso A077.
Partecipazione a concerti e concorsi
Il Corso Musicale F durante i suoi diciotto anni di attività ha partecipato a
numerose manifestazioni musicali culturali sia in ambito locale che nazionale,
intervenendo a concerti, concorsi, convegni, spettacoli.
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I docenti di strumento presentano a cadenza annuale il Progetto «Suonare in
Orchestra» che coinvolge le tre classi della sezione F e si concretizza nell’esecuzione di due momenti: il concerto di Natale e quello di fine anno.
Per l’anno scolastico in corso il concerto di fine anno sarà organizzato in collaborazione con la scuola secondaria di I grado «Bonporti» dell’Ist. TN5 convenzionata con il Conservatorio «Bonporti» di Trento e avrà carattere
interdisciplinare (performance di Musica e Teatro).
Recentemente è stato attivato il Progetto «Orientamento strumentale nella
scuola primaria» che coinvolge le classi quinte delle scuole primarie dell’Ist.
TN5. Tale progetto costituisce un raccordo tra i due cicli d’istruzione primaria e secondaria di I grado al fine di far conoscere agli alunni delle classi quinte
l’offerta musicale della SMIM.
Un altro momento musicale a cadenza annuale è costituito dal «Pomeriggio
aperto al Musicale».
Si svolge indicativamente nel mese di gennaio e coinvolge le classi seconde e/o
terze in un’esecuzione strumentale e/o vocale di presentazione del corso musicale ai genitori e agli alunni delle classi quinte della scuola primaria. In tale occasione i docenti di strumento illustrano l’organizzazione del corso musicale.
Nell’anno scolastico 2007/2008, l’orchestra del Corso ha partecipato a un Soggiorno/Studio presso la struttura provinciale di Candriai in provincia di Trento.
Si tratta di una permanenza di due giorni in una struttura accogliente e organizzata dove i ragazzi hanno svolto un’intensa attività di studio e di approfondimento
strumentale in una più ampia ottica di socializzazione e di autonomia personale.
La classe di violino ha partecipato al primo PLAY DAY organizzato dall’ESTA
Italia a Casalecchio di Reno – Bologna il 24 febbraio 2007.
Nell’anno scolastico 2006/2007 le classi seconda e terza hanno partecipato al
Concorso Nazionale per Scuole ad Indirizzo Musicale di Castiglione delle Stiviere concorrendo per le sezioni Orchestra, sezione Musica da camera per archi,
Pianoforte a 4 mani, conseguendo ottimi risultati e votazioni.
L’orchestra ha partecipato a diversi momenti musicali in occasione del gemellaggio della scuola primaria «Sanzio» con l’English Primary School «Ham
Dingle» di Birmingham, ospite nella città di Trento.
L’orchestra della classe terza ha conseguito il primo premio nella categoria Scuole
Superiori al Concorso Nazionale intitolato a De André il 30 novembre 2008.
Inoltre, l’orchestra e il coro del corso musicale intervengono normalmente a
convegni, manifestazioni musicali e spettacoli organizzati da Enti, istituti e associazioni presenti sul territorio.
Ai ragazzi del corso musicale è anche offerta l’occasione di assistere a concerti
e spettacoli organizzati da Enti lirici e teatrali, associazioni culturali e istituti sia
in ambito locale sia nazionale.
INTERVENTI
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Ai ragazzi
del corso
musicale
è offerta
l’occasione
di assistere
a concerti
e spettacoli
organizzati
da Enti lirici
e teatrali,
associazioni
culturali
e istituti sia
in ambito
locale
che nazionale
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Partecipano ad uscite d’istruzione (musei, mostre, visite a luoghi d’arte) in cui
viene valorizzato e approfondito l’aspetto musicale e artistico.
La parola agli alunni
«Poter suonare uno strumento a scuola è un’opportunità bellissima. Mi ritengo
molto fortunata ad avere una scuola musicale vicina a casa e ad essere stata scelta per
il corso musicale. Secondo me è anche divertente».
Francesca 1F – flauto
«Per me è bellissimo studiare uno strumento a scuola perché si può imparare in
compagnia dei compagni e non da soli come ad esempio con gli insegnanti privati».
Petra 1F – pianoforte
«Ho scelto il corso musicale perché mi entusiasma l’idea di suonare uno strumento.»
Mattia 1F – chitarra
«Per me la musica è un sogno. A me piace molto quando suono e ascolto musica;
non finirei mai».
Tommaso 1F – violino
Suonare
uno strumento
è importante
perché
permette
di esprimersi
con un
linguaggio
diverso.
È
un’opportunità
per stare
in compagnia
e scaricare
le proprie
tensioni
«Mi piace particolarmente lo strumento che suono perché mi aiuta ad esprimermi
in un modo tutto mio e perché cerco di trasmetterci sentimento e spero che questo
possa arrivare agli altri».
Margarita 2F – pianoforte
«Ho scelto il corso musicale perché avendo già avuto esperienze di musica in precedenza, ho voluto continuare».
Flavia 2F – violino
«Mi piace studiare uno strumento a scuola; c’è un senso d’intimità e conosci le persone che suonano con te».
Valentina 2F – pianoforte
«Secondo me suonare uno strumento è importante perché permette di esprimersi
con un linguaggio diverso. Per noi ragazzi è un’opportunità per stare in compagnia
e anche scaricare le proprie tensioni».
Gregorio 3F – chitarra
«Quando suono il mio strumento mi sento bene».
Enrico 3F – violino
«Suonare uno strumento è molto divertente perché stai con i tuoi amici e perché conoscere la musica e suonarla è un’opportunità che entusiasma».
Lucrezia 3F – flauto
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 51
«Penso che siamo fortunati a poter suonare, s’impara a stare insieme e ci si diverte
molto ed è una bella soddisfazione ricevere i complimenti a fine concerto».
Camilla 3F – violino
INTERVENTI
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In conclusione si può affermare che la valorizzazione della scuola intesa come
luogo di promozione sociale e culturale, di ricaduta territoriale e di interazione
con le altre realtà musicali presenti sul territorio costituisce una peculiarità del
corso ad indirizzo musicale della scuola «Bresadola».
Esso è diventato un «fiore all’occhiello» per l’Istituto comprensivo Trento 5, sia
per l’indubbia qualità dell’offerta formativa strumentale che per i risultati raggiunti dagli alunni, confermati nel tempo e sempre documentati da saggi, spettacoli musicali e concerti di notevole impegno.
Sicuramente ciò è dovuto al «contratto educativo» che impegna reciprocamente
scuola e famiglie nella realizzazione del progetto formativo all’atto dell’iscrizione, previo superamento dell’esame di ammissione ma, ad avviso dello scrivente, il merito principale di tale successo è riconducibile alla professionalità e
continuità educativa, garantite da insegnanti di strumento musicale particolarmente competenti e preparati, sia sul piano disciplinare che su quello relazionale e motivazionale.
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO «A. GIORGI – A. N. FRACCO» FERENTINO (FR)
Elena Di Pucchio, Dirigente scolastico, presenta la scuola.
La storia
Lo studio dello strumento musicale nella scuola media statale di Ferentino
vanta una quasi ventennale tradizione. L’attività ebbe inizio in forma sistematica nell’a.s. 1992/1993, allorché fu istituita una sezione a Sperimentazione
musicale nella quale 24 allievi furono ammessi a seguire le lezioni di pianoforte,
flauto, violino e chitarra nell’intento di integrare le attività scolastiche con l’istruzione strumentale. Sotto la guida dei docenti la sfera delle attività cominciò a dilatarsi, promuovendo l’istituzione di una seconda sezione nell’a.s.
1999/2000, quando la disciplina entrò a far parte dell’Ordinamento della
scuola media italiana (con l’emanazione della Legge 3 maggio 1999, n. 124) e
le due sezioni ad indirizzo musicale divennero «Ordinamento».
Oggi, la scuola, offre la possibilità a tutti gli iscritti di intraprendere lo studio
di uno di questi quattro strumenti musicali: chitarra, violino, pianoforte, flauto
traverso. Tutti i ragazzi che scelgono l’attività, oltre ad avere a loro disposizione
una lezione individuale di strumento alla settimana, con il proprio docente,
Il merito
principale
di tale
successo è
riconducibile
alla
professionalità
e continuità
educativa,
garantite
da insegnanti
di strumento
musicale
particolarmente
competenti
e preparati
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fanno esperienza di Musica di insieme e come componenti dei gruppi musicali
formano l’Orchestra della scuola. Solisti, gruppi orchestrali, hanno l’opportunità di svolgere attività performative durante l’anno scolastico partecipando a
concerti, concorsi e rappresentazioni teatrali.
Le lezioni di Strumento musicale si svolgono durante le ore pomeridiane, in
orari e giorni che ogni studente concorda con il proprio docente, mentre le
prove generali di Orchestra e Coro sono inserite anche in orario mattutino per
consentire il lavoro interdisciplinare.
Fin dalla loro istituzione le classi a Ordinamento musicale hanno contribuito
in modo considerevole alla diffusione della «Musica» nella città di Ferentino.
L’attività didattica ha sempre riservato particolare attenzione alla propedeutica
musicale destinata anche agli allievi non iscritti alle specifiche sezioni e agli
scolari della scuola dell’infanzia e primaria dei Circoli cittadini. La propedeutica è considerata sia nell’aspetto teorico di informazione e preparazione all’ascolto, sia nell’aspetto pragmatico del «fare musica insieme».
Nel corso degli anni la scuola media di Ferentino è diventata un punto di riferimento per le famiglie e per la comunità locale attraverso le varie iniziative
intraprese da e per gli alunni.
Il repertorio
Tra le attività
caratterizzanti
che hanno
segnato
una profonda
innovazione
didattica,
la pratica
di Musica
di insieme
ha assunto
sempre
più rilievo
La scelta dei metodi, degli studi e del repertorio ha subìto negli anni una notevole evoluzione, sia per quanto riguarda la particolarità dell’Organico Scolastico (arricchito da gruppi vocali, percussioni, archi) sia per quanto riguarda
l’attenzione rivolta alla necessità di legare tale scelta a motivazioni di carattere
interdisciplinare e di vissuto degli studenti.
Tra le attività caratterizzanti che hanno segnato una profonda innovazione didattica, la pratica di Musica di insieme ha assunto sempre più rilievo.
Questo aspetto si è sempre più ampliato per le innumerevoli possibilità di impiego che offre sia in termini di rielaborazione collettiva degli apprendimenti,
sia per l’utilizzo nelle attività interdisciplinari e nella produzione di lavori
destinati a esecuzioni pubbliche.
Nella pratica didattica di questa Scuola, infatti, la socializzazione al territorio
delle produzioni è una prassi consolidata. Essa, infatti, assume un particolare
rilievo motivazionale in quanto permette all’alunno di:
•
•
•
•
apprendere l’importante disciplina dell’Orchestra;
riscontrare un riconoscimento sociale;
mettere a disposizione della comunità i risultati della propria esperienza;
sviluppare l’attività concertistica, sia come elemento fondamentale del percorso didattico e formativo sia come servizio al territorio.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 53
Ai docenti consente di:
• valorizzare la musica come parte fondamentale del nostro patrimonio artistico e culturale;
• valorizzare la musica come fattore di crescita individuale e sociale, stimolo
all’intelligenza, alla creatività e alla responsabilità;
• privilegiare iniziative sistematiche e durature rispetto ai progetti occasionali.
INTERVENTI
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Teatro e musica insieme
Questo lavoro nasce dal riconoscimento dell’alto valore formativo del fare musica insieme.
Si avvale del contributo e la collaborazione di accreditati musicisti con i quali
la scuola propone e sperimenta interessanti e innovative esperienze, tra gli altri
Ambrogio Sparagna, Simone Cristicchi, Tony Esposito, Valentina Ferraiuolo,
Michele Paulicelli.
La musica di insieme stimola la creatività, la socializzazione e lo scambio di
esperienze con i compagni, la capacità di ascolto di sé e degli altri, il rispetto e
il riconoscimento delle regole.
L’obiettivo è quello di dimostrare che il linguaggio della musica e la realtà del
palcoscenico sono elementi di dialogo universali, a prescindere da età, lingua
e cultura, possono diventare un comune denominatore nella crescita e nella
formazione dei ragazzi.
Durante questi ultimi anni di lavoro, si è voluto consolidare il progetto «Teatro e Musica Insieme» credendo sia nel principio della libertà del linguaggio
musicale e teatrale, sia nei ragazzi quali migliori interpreti di un messaggio.
Il cartellone
Il cartellone dell’Orchestra dei ragazzi ha promosso negli anni la conoscenza del
linguaggio teatrale e musicale nei luoghi ad esso deputato si citano alcune delle
attività più significative:
• Favole in musica – ritmi e fiabe sonore. Auditorium Terme di Pompeo di
Ferentino. In continuità con i Circoli Didattici Cittadini, con la partecipazione di allievi con bisogni educativi speciali.
• Lezioni – Concerto. Auditorium Terme di Pompeo di Ferentino. Ideate
dagli studenti della scuola e realizzate con la partecipazione di docenti e animatori con il compito di mantenere il dialogo con gli spettatori e approfondirne le esperienze di ascolto.
• Le Arti delle Spettacolo e le Nuove Generazioni. Percorsi didattici, mirati
all’Orchestra, al Coro, alla progettazione e realizzazione di costumi e sceno-
La musica
di insieme
stimola
la creatività, la
socializzazione,
la capacità
di ascolto di sé
e degli altri,
il rispetto e il
riconoscimento
delle regole
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•
•
•
•
grafie e alla recitazione. Sono state allestite e rappresentate al Teatro Comunale di Fiuggi: Aggiungi un Posto a Tavola con il Coro e l’Orchestra dal vivo
della scuola media.
Narrazionitineranti. I linguaggi della musica e della narrazione. Laboratorio di Intercultura che affronta il tema dell’altro, spaziando dalla Letteratura dei Migranti alla Musica del Mediterraneo fra diversi generi e stili.
Terezin. Echi, Note dei Bambini del Campo di Sterminio.
Consueti Concerti annuali per il Giorno della Memoria. La Musica della
Shoah - Un Percorso per non Dimenticare.
Brundibàr – Opera per Ragazzi e Orchestra di Hans Kràsa - Versione Terezin 1943. Gli alunni provenienti dalle classi ad Ordinamento musicale
hanno avuto l’occasione di entrare in contatto con i diversi aspetti della musica classica. L’Orchestra era formata da musicisti professionisti e dagli allievi.
I Concerti hanno avuto eco in tutta la Provincia e il patrocinio della Regione
Lazio e degli Enti locali.
Ensemble strumentale «Orchestra Amadeus»
L’Ensemble
Strumentale
«Orchestra
Amadeus»
composto
da violini
e flauti
ha contribuito
in modo
considerevole
alla diffusione
della musica
a Ferentino
e Provincia
Fin dalla sua fondazione l’Ensemble Strumentale «Orchestra Amadeus» composto da violini e flauti è stato considerato uno dei migliori gruppi strumentali studenteschi della Provincia.
Ha contribuito in modo considerevole alla diffusione della musica a Ferentino
e Provincia.
Informata a principi didattici nuovi, la disciplina del lavoro di gruppo dell’Ensemble «Amadeus» è una delle basi su cui poggia tutta la didattica nella convinzione che sia la radice di un corretto sviluppo non solo artistico, ma anche
umano. Infatti, è opinione comune, tra chi si occupa di didattica musicale,
che nella lezione collettiva tutte le proposte didattiche, dall’ascolto alla produzione vocale e/o strumentale, sono condivise e apprese dal gruppo.
Tra le molteplici attività concertistiche svolte si citano:
• «A Passeggio con Mozart», rappresentato in occasione del 250° anniversario
della morte di W.A. Mozart.
• Partecipazione al Festival Internazionale For Children.
• ospite alla Master Class di Jazz di Alatri (FR) con il sassofonista Eric Daniel;
• partecipazione a eventi culturali organizzati dagli Enti Locali e Provinciali.
Le suddette manifestazioni hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e attestati da Enti pubblici e privati.
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Partecipazione a concorsi
Gli studenti delle classi a Ordinamento musicale hanno partecipato a diverse
edizioni del Concorso Nazionale «G. Visconti» di Roma, classificandosi ai
primi posti nelle categorie: Pianoforte, Flauto e Violino.
Inoltre, numerosi studenti proseguono i loro studi musicali nel Conservatorio
«L. Refice» di Frosinone con ottimi risultati.
INTERVENTI
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Gli ex alunni
Calicchia Valentin Adrian
Ha frequentato l’ordinamento musicale della scuola media «Giorgi-Fracco» di Ferentino nel triennio 2005-2008. Ha ottenuto il 3° posto nazionale al concorso «G.
Visconti» di Roma nella categoria Pianoforte. Frequenta il V ginnasio del Liceo
Classico «Martino Filetico» di Ferentino, è iscritto al IV anno del corso di Pianoforte presso il Conservatorio «Licinio Refice» di Frosinone.
Frequentare una scuola a indirizzo musicale ha significato per me scoprire il grande
mondo della musica in giovane età. Prima di imparare a suonare il pianoforte
amavo molto la musica ed ero desideroso di conoscere uno strumento musicale.
Suonando il pianoforte ho trovato ciò che veramente cercavo: provare delle emozioni forti e coinvolgenti. Ho capito anche quale fosse la mia strada: la musica.
Quindi ho avuto la fortuna di incontrare un professore che ha saputo riconoscere e tirar fuori questo mio talento, infatti non solo mi ha dato delle lezioni
ordinarie ma ha anche provveduto a integrarle con musica d’insieme e concorsi
in cui sono riuscito a ottenere il terzo posto a livello nazionale. Il mio professore è stato anche molto attento per quanto riguarda il proseguimento dei miei
studi (ovvero il Conservatorio); infatti mi ha proposto un repertorio più che
idoneo per un buon esito dell’esame d’ammissione che ho superato brillantemente. Per me questa scuola ha pienamente adempiuto agli obblighi del nome
che porta e, specialmente la nostra preside, è stata propensa a finanziare e promuovere molte attività musicali che grazie alla grande efficienza del corpo insegnante, hanno avuto tutte un grande successo. Per me la scuola media è stata,
direi, di vitale importanza sia per l’acquisizione di competenze musicali sia per
le esperienze umane che ho avuto con gli insegnanti che hanno saputo trasmettermi coerenza e responsabilità che riescono benissimo a fondersi con simpatia,
accoglienza e cordialità, qualità che deve possedere un vero musicista.
Lucia di Palma
Ha frequentato il corso di pianoforte presso la scuola media «Giorgi-Fracco» nel
triennio 2005-2008. Ha superato l’esame di ammissione al Conservatorio nel mese
di luglio 2008. Attualmente frequenta il V ginnasio presso il Liceo «Martino Fi-
Ho avuto
la fortuna
di incontrare
un professore
che ha saputo
riconoscere
e tirar fuori
questo mio
talento
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Tutte le scuole
medie
dovrebbero
organizzare
dei corsi
pomeridiani
di musica
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letico» di Ferentino e il III anno della Scuola di Pianoforte presso il Conservatorio
di Musica «L. Refice» di Frosinone.
Ho frequentato una scuola a indirizzo musicale per tre anni. È nata qui la mia passione per il pianoforte, uno strumento che precedentemente avevo suonato solo
per passatempo e che, invece, in seguito ho cominciato ad amare e a studiare seriamente ogni giorno. La mia professoressa mi è stata vicina in ogni situazione e,
grazie alla sua competenza e alla mia costanza nello studio, sono riuscita a ottenere buoni risultati. In terza media ho anche partecipato, insieme ad altri compagni di classe, pianisti violinisti, a un concorso nazionale tenutosi a Roma
riuscendo a ottenere un buon punteggio. Le lezioni, nonostante la severità della
professoressa, erano divertenti in quanto, oltre alle lezioni individuali, ve ne erano
anche alcune di musica d’insieme, alle quali partecipavamo tutti con esercizi di
solfeggio e di intonazione. Queste lezioni che inizialmente sembravano noiose, in
quanto il solfeggio per un ragazzino di 11-12 anni potrebbe sembrare pesante, garantisco che sono state fondamentali per lo studio del solfeggio in Conservatorio.
Dopo la scuola media, infatti, la mia insegnante ha provveduto diligentemente alla
mia preparazione, al fine di permettermi di sostenere l’esame di ammissione al
Conservatorio, che ho superato con un buon voto. A mio parere tutte le scuole
medie dovrebbero organizzare dei corsi pomeridiani di musica, poiché all’età di
11 anni può nascere la passione per la musica e ogni professore può riconoscere
e tirar fuori il talento da coloro che non sono consapevoli della loro bravura. Vorrei concludere dicendo che il corpo docente e l’organizzazione della scuola sono
stati molto efficienti e voglio rivolgere un ringraziamento particolare alla mia professoressa, perché, se ora mi trovo al terzo anno di solfeggio in Conservatorio e a
un buon punto nello studio del pianoforte, è solo grazie a lei.
Gli allievi a.s. 2009/2010
Andrea Zeppa, III E, Classe di Violino, Prof.ssa Porro Patrizia
Mi presento, mi chiamo Andrea Zeppa e frequento la classe III E. In questi tre
anni di scuola media ho appreso a suonare il violino e a conoscere nuovi generi
musicali. Quando ho saputo che alle medie avrei suonato il violino mi sono lamentato perché il violino era l’ultimo strumento che avrei voluto suonare, ma,
da quando ho cominciato a suonarlo, mi sono reso conto che mi procurava
una grande gioia. Vedendo i compagni di terza che suonavano, volevo diventare bravo quanto loro. Una delle più grandi emozioni che ho provato è stato
suonare il primo concerto, ma quella più bella in particolare è stata l’opera
«Brundibar» che mi ha fatto crescere in «bravura» con lo strumento; sono state
anche belle le prove con altri strumenti e con il coro. In quelle occasioni mi
sono sentito orgoglioso di me. Adesso che è cominciato il nuovo anno spero di
provare belle emozioni come quelle degli anni passati.
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Denise Noce, III D, Classe di Violino, Prof.ssa Porro Patrizia
Salve a tutti, mi chiamo Denise Noce, frequento la classe III D e il corso di
violino da tre anni. Questi tre anni di violino mi hanno permesso di vivere
molte esperienze. Il fatto di suonare uno strumento nuovo è entusiasmante!
All’inizio può sembrare noioso dato che si deve lavorare molto sulla posizione
delle dita, sull’intonazione, sul tempo. Ma superata questa fase, i risultati sono
bellissimi. I brani che abbiamo eseguito sono stati semplici ma anche complicati, famosi e non famosi. I miei compagni più bravi hanno partecipato a diversi dei Progetti, io a due: il primo è «Brundibar». Questo progetto tratta
dello sterminio degli ebrei nel campo di Terezin. Per realizzarre questo progetto abbiamo fatto delle prove d’orchestra con vari strumenti. Il secondo
progetto è «La Buona Novella» che racconta la storia di Gesù. Anche per questo progetto abbiamo suonato in orchestra. Ora sono convinta che il violino
mi piace; suonare il violino mi ha messo in grado di ascoltare meglio ogni
tipo di melodia. A volte riesco anche a capire il tempo. Ascolto meglio le parole e ho imparato più della normale lezione di musica compresa nell’orario
scolastico. Sono fiera di aver scelto il violino. Ho intenzione di sostenere l’esame per il Conservatorio e, se andrà bene, continuerò. Questi anni di scuola
mi hanno insegnato molto e ne sono felice.
Sevastianov Gleb, III F, Classe di Violino, Prof.ssa Olga Zagorovskaia
Sono un ragazzo di 13 anni e ormai da tre anni studio uno strumento musicale
particolare: il violino. Tutto iniziò dalla prima lezione di strumento quando
presi in mano il violino; già dalle prime note capii che mi piaceva. Continuando
nello studio, mi affezionai sempre più e, con il passare del tempo, cominciai a
far parte di una orchestra e provai per la prima volta cosa vuol dire suonare davanti a un pubblico e ricevere degli applausi. Per me il violino è uno strumento
meraviglioso e voglio continuare a scoprirlo. In tutto questo percorso la mia
professoressa mi è stata sempre vicino con professionalità e pazienza.
Caterina Paris, III E, Classe di Violino, Prof.ssa Olga Zagorovskaia
Ormai, sono tre anni che suono il violino. La mia professoressa mi ha fatto innamorare di questo strumento nobile e impegnativo che non conoscevo
prima. Ho imparato a riconoscere le note sul pentagramma, a metterle in pratica sullo strumento e ho conosciuto la vita di alcuni musicisti famosi. La nostra preside ci ha permesso di eseguire vari concerti, partecipare ad audizioni
e concorsi musicali che mi sono stati di grande aiuto. Ho imparato a suonare
da sola in pubblico oltre a stare insieme con gli altri ragazzi. Quando suono
da sola provo tanta felicità ma, se suono davanti a delle persone, provo moltissima ansia. Secondo me per avere una preparazione migliore, far amare ai
bambini già da piccoli il violino, si dovrebbe insegnarlo nelle scuole elementari o persino all’asilo.
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Suonare
uno strumento
all’inizio può
sembrare
noioso dato
che si deve
lavorare molto
sulla posizione
delle dita,
sull’intonazione,
sul tempo.
Ma superata
questa fase,
i risultati sono
bellissimi
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Giada Palombo, III F, Classe di Chitarra, Prof. Cristiano Poli Cappelli
La Musica accompagna la nascita del Mondo e la comparsa dell’uomo. Ogni
suono melodioso compone una piccola sinfonia: il canto degli uccelli, il fruscio dolce dell’acqua. Tutti i momenti più belli e importanti sono sottolineati
dalla musica. Cambiano i tempi, i gusti, ma la musica è eterna. Oggi, qualcuno,
pensando al nostro mondo caotico si interroga su quale ruolo le arti rivestano
per noi giovani. È vero, però, che noi ragazzi con le nostre emozioni, sensazioni
e stati d’animo cerchiamo nuovi modi per esprimerci. Oltre ai gesti e alle parole, la musica ci viene in aiuto e nello stesso tempo accende un piccolo faro
che ci porta a sperare che un giorno tutta la musica sarà riscoperta! Quanto è
bello esprimere i miei sentimenti con la chitarra! In alcuni momenti, è come
se diventasse la mia migliore amica, la mia compagna di viaggio, ma gli attimi
più belli sono quando si suona insieme e il tutto diventa davvero fantastico!
Beh, questo è tutto! Mi rivolgo a voi ragazzi: scoprite la musica e l’amerete!
Gli insegnanti
Il compito più
gratificante di
un insegnante
è quello di
accompagnare
i ragazzi
in un cammino
di conoscenza
e di crescita
personale
Prof. Cristiano Poli Cappelli, docente di Chitarra Classica
Descrivere cosa rappresenti l’esperienza dell’ordinamento musicale e dell’insegnamento dello strumento musicale nelle scuole medie non è affare semplice.
Spesso, quando si parla di musica all’interno della scuola dell’obbligo, si finisce
col dare a questa parola il significato di attività ricreativa, superflua, poco importante. L’ordinamento musicale ha formalmente superato il suo carattere «sperimentale» ma resta difficile dare piena dignità all’insegnamento dello strumento
musicale. Lo studio di uno strumento musicale può divenire un’esperienza formativa senza pari nella crescita di un individuo. Il compito più gratificante di
un insegnante è quello di accompagnare i ragazzi in un cammino di conoscenza
e di crescita personale, quello di fornire i mezzi e gli strumenti per consentire ai
ragazzi di diventare esseri umani consapevoli che sappiano relazionarsi agli altri,
che abbiano consapevolezza dei propri mezzi e sappiano metterli a frutto.
Lo studio di uno strumento musicale sviluppa nei giovani potenzialità su cui
le altre materie di studio spesso non riescono a influire: capacità psicomotorie, di coordinazione, espressive, percettive, manuali. Ma, soprattutto, studiare uno strumento porta i ragazzi a relazionarsi con i propri coetanei, a
interagire e favorisce nuove modalità di espressione dei propri sentimenti e
delle proprie emozioni. Lo studio di uno strumento è una ricchezza incommensurabile a livello educativo perché fornisce ai ragazzi un mezzo per poter
esprimere le proprie paure, difficoltà, sensazioni in un’età in cui non si è pienamente consapevoli della propria individualità: grazie all’esperienza dell’insegnare musica (e fare musica assieme ai giovani) noi docenti abbiamo il
privilegio di accedere al mondo misterioso di questi ragazzi.
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Prof. Stefano Spallotta, docente di Chitarra Classica
La mia prima esperienza di docenza nelle scuole a indirizzo musicale risale
all’a.s. 2004/2005, e da allora ho avuto modo di sviluppare una mia personale
opinione sulla utilità e sulla ricaduta educativa che tali scuole e i loro operatori
hanno sullo sviluppo delle competenze degli studenti. In primo luogo, l’impatto delle attività strumentali sulle esperienze scolastiche è caratterizzante a
volte in maniera totale.
Sia gli strumentisti che i loro colleghi dei corsi «ordinari», infatti, trovano nuova
linfa dalle attività, dai Progetti, dalle iniziative che vengono dalla possibilità di
schierare un gruppo orchestrale piuttosto che sviluppare uno spettacolo musicale vero.
Gli studenti, come ho sempre riscontrato (con delle inevitabili eccezioni a conferma della regola), hanno una motivazione profonda, che viene dal fatto di vivere una dimensione nuova e stimolante. Nel dettaglio, la classe di chitarra di
cui sono responsabile, è oggetto di grande interesse da parte degli studenti; la
natura dello strumento, sicuramente, si adatta benissimo allo spirito di condivisione e conoscenza che deve essere comunicato in questi tre anni fondamentali per la loro formazione di base.
La didattica chitarristica, in particolare, permette di stratificare le competenze
in modo appropriato, risultando adeguata e valida a diversi livelli di fruizione.
Rimane aperto a mio avviso l’interrogativo sulla direzione verso la quale orientare i discenti, se far prevalere quel senso ludico del gioco senso-motorio, oppure spingere sulla qualificazione del percorso formativo per divenire un valido
trampolino di lancio verso future esperienze didattiche.
La validità del corpo docente che ho incontrato nella mia breve presenza all’interno della scuola media, unita alla lungimiranza e alla tenacia assoluta di molti
dei miei Dirigenti scolastici (i primi a credere fortemente nel valore e nella risorsa rappresentata dagli indirizzi musicali), dimostrano non solo che entrambe
le strade sono possibili, ma che entrambe convivono tranquillamente nell’ordinarietà dell’attività didattica, qualificando de facto i corsi a indirizzo musicale
a valore assoluto nella formazione musicale di base nel nostro Paese.
ISTITUTO COMPRENSIVO «L. PIRANDELLO» - CANICATTÌ (AG)
Teresa Maria Rita Buscemi, Dirigente scolastico, presenta la scuola.
L’Istituto Comprensivo «Luigi Pirandello» insiste su due quartieri periferici
del Comune di Canicattì in provincia di Agrigento, dove profondo è il disagio economico, culturale e sociale. Nel quartiere detto «Oltre Ponte» si
trova la scuola secondaria di I grado che dall’anno scolastico 1991/1992
offre agli alunni la possibilità di poter richiedere l’iscrizione alle classi a indirizzo musicale.
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Gli studenti
hanno
una
motivazione
profonda,
che viene
dal fatto
di vivere
una
dimensione
nuova
e stimolante
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La scelta
collegiale
dell’adesione
alla
sperimentazione
trovò
un immediato
riscontro
nel territorio
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La scelta collegiale dell’adesione alla sperimentazione trovò un immediato riscontro nel territorio, così negli anni a venire le classi diventarono corsi completi, dove venivano impartite lezioni di Strumento musicale.
Oggi nell’istituto funzionano ben due corsi a indirizzo musicale che costituiscono un vanto per la nostra scuola.
Nella fase dell’orientamento che precede la scelta della secondaria di I grado, i
docenti di Strumento musicale incontrano i genitori degli alunni a cui comunicano l’organizzazione dei nostri corsi e le possibilità offerte dallo studio dello
strumento nel proseguo della loro formazione, per consentire, già all’atto dell’iscrizione, una scelta consapevole sulla base di un’offerta formativa ben definita.
Gli alunni che manifestano la volontà di frequentare i corsi a indirizzo musicale devono indicarlo nella domanda di iscrizione, dove possono esprimere una
preferenza, con valore indicativo, per uno dei quattro strumenti musicali di
cui si garantisce l’insegnamento nell’istituto. Sarà, poi, una Commissione composta dai docenti delle classi di concorso strumentali e di musica, a valutare l’attitudine dei candidati rispetto alle scelte indicate e a confermare o suggerire lo
studio dello strumento più adatto alle potenzialità possedute. La stessa Commissione, dato l’elevato numero di candidati che richiedono l’iscrizione ai corsi
strumentali, procede in seguito alla compilazione di apposite graduatorie e alla
formazione delle classi di Strumento musicale.
Dopo gli adempimenti preliminari, agli alunni e alle loro famiglie, vengono comunicate le modalità di funzionamento dei corsi, l’orario delle lezioni, l’articolazione interna delle diverse attività: solfeggio, lezione individuale, musica d’insieme,
musica per piccoli gruppi, ascolto partecipativo, esibizioni individuali e/o collettive.
Gli strumenti di cui si garantisce l’insegnamento sono:
•
•
•
•
Pianoforte
Chitarra classica
Clarinetto
Violino
Si perfeziona, così, l’accesso a un curricolo integrato finalizzato a una sempre
più completa formazione della persona.
La preparazione teorico-pratica che si acquisisce al termine del triennio nei
nostri corsi a indirizzo musicale consente agli alunni di poter continuare gli
studi sia nei licei musicali che presso il Conservatorio o semplicemente di poter
continuare a coltivare la passione per la musica oltre il contesto scolastico.
Fin dal primo anno, lo studio dello strumento musicale assegnato favorisce la
crescita dell’alunno e agevola il suo processo di maturazione globale. Man mano
che le competenze specifiche nello studio dello strumento musicale vengono acquisite, gli alunni cominciano a costruire la propria identità musicale e ad appassionarsi allo studio della disciplina.
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Tutto ciò consente loro di sentirsi parte integrante di un gruppo, dove il successo collettivo è il frutto dell’impegno individuale; si maturano, inoltre, abilità sociali che spesso hanno consentito l’instaurarsi di un clima di benessere che
ci ha permesso di ridurre notevolmente la dispersione scolastica.
Particolare attenzione viene rivolta al raccordo con le attività antimeridiane, che
viene garantito da un’attenta progettazione annuale degli interventi educativi,
dalla condivisione delle scelte organizzative, dalla collegialità diffusa nei diversi
ambiti di progettazione e di intervento. Le tematiche da affrontare nelle unità
di apprendimento interdisciplinari vengono scelte tenendo conto della valenza
educativa di tutte le discipline compresa quella dello strumento musicale. Conseguentemente la valutazione degli apprendimenti, nel rispetto dei criteri fissati dal Collegio dei Docenti, pur tenendo conto di tutte le variabili che
possano intervenire nello studio dello strumento musicale, procede a uniformare gli esiti, intermedi e finali, a quelli delle altre discipline curriculari. Inoltre l’attiva partecipazione dei docenti dell’indirizzo musicale, in seno agli organi
collegiali (consigli, collegio, commissioni programmati in tempo compatibile
con il loro orario di servizio settimanale) testimonia la professionalità, l’impegno e l’attenzione per tutti gli adempimenti connessi all’attività didattica.
Ritenuto, quindi, che la pratica laboratoriale si colloca nel quadro del progetto complessivo di formazione della persona, secondo i principi generali
messi in atto nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, in
modo da fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente caratterizzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, una
maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà, una ulteriore opportunità di conoscenza e di espressione e un contributo al senso di appartenenza
sociale, allo scopo di consolidare le attività legate allo studio dello strumento
musicale, gli organi collegiali del nostro istituto, nell’anno scolastico
2008/2009, nella progettazione dei PON F.E.S.R., hanno previsto l’allestimento di un Laboratorio Musicale con un finanziamento pari a € 10.000,00
(Formulario Progetti Infrastrutture Num. AOODGAI 8124 del 15-07-2008
Azione: B 1.C Laboratori e strumenti per l’apprendimento delle competenze
di base nelle istituzioni scolastiche del I ciclo – Musica). Tutto ciò allo scopo
di potenziare l’apprendimento delle competenze di base e ampliare il modesto numero di materiale strumentale in dotazione, in modo tale da creare condizioni atte a favorire:
• l’efficacia metodologica;
• il pieno sviluppo delle capacità cognitive, psicologiche e relazionali;
• il potenziamento di momenti e processi formativi, interattivi e associativi,
che vadano oltre l’accrescimento musicale, attraverso la scelta di un repertorio di musiche di vario genere, riconducibili a identità e culture vicine e
lontane e prodotte da autori provenienti da esperienze musicali diverse.
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Fin dal primo
anno, lo studio
dello
strumento
musicale
assegnato
favorisce
la crescita
dell’alunno
e agevola il suo
processo
di maturazione
globale
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Nel corso
degli anni
gli alunni
si sono sempre
distinti
in Rassegne
e Concorsi
sia esibendosi
da solisti,
che in
formazioni
cameristiche
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62 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Quanto alle principali attività degli alunni dei nostri corsi a indirizzo musicale
è doveroso sottolineare quanto segue: all’inizio di ogni anno scolastico, essi,
nelle diverse formazioni in cui sono soliti esibirsi, vengono coinvolti con diverse
tipologie di performance collettive e individuali, nell’organizzazione della annuale «Festa dell’accoglienza» e degli incontri per l’Orientamento, nei Progetti
in rete con le scuole della Provincia di Agrigento, nelle varie manifestazioni a
carattere rappresentativo, promozionale oltre che artistico sia nel territorio comunale che in quello provinciale, regionale e nazionale. Nel corso degli anni
gli alunni si sono sempre distinti in Rassegne e Concorsi Provinciali, Regionali,
Nazionali ed Europei, sia esibendosi da solisti, che in formazioni cameristiche
e in ensemble. Un ensemble d’istituto che risulta composto da circa da cinquanta elementi perfettamente integrati.
L’ensemble del nostro istituto, si distingue per il livello delle esecuzioni, per
la compostezza e l’ordine manifestato durante l’interpretazione dei brani musicali proposti, per tali motivi è stato più volte invitato a esibirsi in manifestazioni pubbliche organizzate da Enti e associazioni presenti nel territorio,
dall’amministrazione comunale di Canicattì (manifestazioni natalizie, commemorazioni, feste, ecc.) e dai Clubs Service quali «Lions», «Rotary», «Kiwanis».
Non sono mancate, inoltre, occasioni in cui le esibizioni erano finalizzate a
scopi umanitari e sociali atti a sviluppare negli alunni atteggiamenti di solidarietà e di condivisione.
Nel Piano dell’offerta formativa, infine, allo scopo di consolidare e diffondere
la vocazione musicale del nostro istituto sono previsti nella sezione riservata ai
progetti finalizzati al raggiungimento del successo formativo i seguenti interventi
didattici in forma laboratoriale:
• laboratorio ritmico-percussivo per le classi della scuola secondaria di I
grado (contribuisce a integrare e completare la formazione dell’ensemble
d’istituto).
• vivaio musicale per tutte le classi della scuola secondaria di I grado che non
si avvalgono dello studio dello strumento musicale.
• gospel e coralità per tutte le classi della secondaria di I grado allo scopo di
coniugare l’esecuzione strumentale con l’interpretazione canora.
Mentre nella sezione delle iniziative finalizzate all’orientamento, interno per gli
alunni frequentanti il segmento della scuola primaria dell’istituto ed esterno per
tutti gli alunni delle quinte classi dei diversi circoli didattici presenti nell’ambito comunale, è prevista l’attivazione dei seguenti laboratori:
• alfabetizzazione musicale finalizzata all’acquisizione dei fondamenti della
disciplina musicale per le classi quinte della scuola primaria;
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 63
• progetto «Il mondo sonoro delle filastrocche», per sviluppare il primo approccio al mondo musicale e per consolidare le pratiche sonore avviate nella
scuola dell’infanzia, per le classi prime della scuola primaria.
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La pratica dello strumento musicale rappresenta una preparazione completa
al proseguimento degli studi musicali presso Licei musicali e Conservatori.
Rappresenta, per chi lo desidera, il primo passo verso una formazione professionale, a riguardo si riporta testimonianza di due ex alunni e docenti della
nostra scuola:
«Luigi Cuva» un alunno/docente illustre
Avevo 11 anni quando ho fatto gli esami attitudinali per l’ingresso al corso
sperimentale di strumento musicale nella, allora, scuola media «Luigi Pirandello» di Canicattì. Non fui tanto contento della mia collocazione nella classe
di clarinetto, in quanto la mia aspirazione era quella di diventare pianista, ma
alla fine sono diventato un clarinettista «contento»!
Per tre anni ho seguito il corso di clarinetto svoltosi nelle ore pomeridiane,
partecipando a varie manifestazioni scolastiche sia da solista che in piccole formazioni di ensemble. La mia prima esibizione pubblica avvenne a 11 anni, nel
mese di febbraio del 1992, presso i locali della scuola media, siti nel quartiere
detto «Borgalino», con il brano solista dal titolo «Lullaby». Contento dell’esperienza scolastica fatta, desideroso di continuare gli studi musicali, sia per passione che per i possibili sbocchi lavorativi, all’età di 16 anni feci gli esami di
ammissione all’Istituto musicale «Vincenzo Bellini» di Caltanissetta. Al termine del corso di studi, durato sette anni, ho conseguito il Diploma di Clarinetto nel luglio del 2003. Durante il corso degli studi ho continuato a esibirmi
sia da solista che in formazioni da camera e orchestrali, tanto da raggiungere
un elevato numero di titoli artistici; titoli che mi hanno permesso di formarmi
musicalmente, di conoscere nuove realtà musicali, di accedere alle graduatorie
provinciali del 2004 per la classe di concorso di clarinetto con un ottimo punteggio artistico. Il mio obiettivo, infatti, era diventato l’insegnamento presso le
scuole medie a indirizzo musicale. Nell’anno 2006 arriva la mia prima nomina
di docente di clarinetto presso la scuola secondaria di I grado nel comune di
San Giovanni Gemini. A seguito della nomina a docente di clarinetto presso
l’I.C. «L. Pirandello» nell’anno scolastico 2007/2008 mi ritrovo collega di coloro che furono i miei insegnanti. Consapevole del valore che ha avuto la formazione musicale e strumentale nella realizzazione delle mie aspirazioni,
auguro a tutti gli alunni dell’indirizzo musicale di sfruttare al massimo le loro
capacità e attitudini musicali al fine di poter realizzare le loro aspettative future.
Contento
dell’esperienza
scolastica
fatta, all’età
di 16 anni feci
gli esami
di ammissione
all’Istituto
musicale
«Vincenzo
Bellini» di
Caltanissetta
dove ho
conseguito
il Diploma
di Clarinetto
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Il mio docente
di strumento
musicale
mi spinse
a proseguire
gli studi.
Intrapresi, così,
un percorso
che mi avrebbe
portato
al Diploma
di Pianoforte
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64 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
«Pietro La Greca» un alunno/docente illustre
Ho iniziato gli studi musicali all’età di 11 anni presso la scuola media «L. Pirandello» di Canicattì.
Tutto nacque per gioco!
Non pensavo di poter intraprendere questo percorso, ma assistendo a una lezione di pianoforte di mia sorella, che frequentava il corso a indirizzo musicale,
fui colpito dal dolce suono di quello strumento. Decisi così di sostenere le
prove attitudinali per accedere alla classe sperimentale e fui ammesso alla frequenza della classe di pianoforte.
Quante le esperienze nel corso dei tre anni – concerti, esibizioni solistiche, ensemble – per le quali non finirò mai di ringraziare il maestro Stefano Tesè, allora docente di pianoforte presso l’ I.C. «L. Pirandello». Fiducioso nelle mie
capacità e nella forte motivazione che mi sosteneva nello studio, il mio docente
di strumento musicale seguì in modo accurato la mia preparazione. Egli mi
spinse a proseguire gli studi musicali, prospettandomi la possibilità di conseguire un titolo di studio spendibile presso il Conservatorio. Intrapresi, così, un
percorso che mi avrebbe portato di volta in volta a sostenere gli esami presso
l’Istituto musicale di Caltanissetta e ad arrivare finalmente, nell’Ottobre del
2005, al Diploma di Pianoforte. Subito dopo, ritenendo che l’obiettivo raggiunto non fosse un punto di arrivo ma di partenza, per affinare le mie potenzialità decisi di proseguire gli studi partecipando a diversi corsi di
perfezionamento che ancora oggi continuo a frequentare. Nel 2007 mi iscrissi
al Biennio abilitante per la formazione dei docenti e nel giugno del 2009, grazie a questo ulteriore titolo, potei accedere alle graduatorie a esaurimento delle
classi a indirizzo musicale e iniziare così a lavorare. Con tanta soddisfazione
da settembre 2009 insegno nella scuola dove tutto iniziò e mi ritrovo, inoltre,
collega di coloro che furono i miei insegnanti.
Spero che la mia esperienza possa indirizzare tutti gli alunni motivati e volenterosi a intraprendere gli studi accademici, ricordandosi che solo la costanza
nello studio, l’amore e la passione per la musica permettono di raggiungere
traguardi importanti.
Docenti di Strumento musicale in servizio nell’anno scolastico in corso
Leonardo Amoroso – Raimondo Mantione
Chitarra
Luigi Amico – Sergio Cutrera
Violino
Nunzia Luca – Pietro La Greca
Pianoforte
Gino Sgroi – Carmelo Farruggio
Clarinetto
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 65
L’INSEGNAMENTO DELLO
STRUMENTO MUSICALE
NELLA SCUOLA
DELL’OBBLIGO
PRIMI PROVVEDIMENTI NORMATIVI
di
Fabrizio Emer
Il Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione 8 settembre 1975 rappresenta il primo passo verso l’istituzione dell’insegnamento dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo: le scuole possono avviare «corsi sperimentali
triennali ad orientamento musicale».
I primi corsi sono attivati nella provincia di Milano; in seguito la sperimentazione si estende alle province di Bari, Catania e Roma attraverso l’emanazione
di altrettanti decreti. Sono in tutto diciotto le scuole medie che nel 1975 attivano insegnamenti aggiuntivi rispetto all’orario curriculare nei quali gli alunni
imparano a suonare uno strumento musicale.
Nel decreto si legge che i corsi triennali vengono istituiti, «considerata l’opportunità di promuovere una sperimentazione in cui l’insegnamento dell’educazione musicale connesso con lo studio di strumenti musicali sia integrato nel
contesto delle altre discipline, al fine di evidenziare la capacità formativa ed
orientativa della musica attraverso uno studio non strettamente tecnicistico e
nozionistico, ma principalmente culturale, propedeutico per eventuali prosecuzioni nello studio della musica»; pertanto «la sperimentazione prevede l’insegnamento dell’educazione musicale per tre ore settimanali per classe integrato
dallo studio di uno strumento musicale, secondo programmi e metodologie
che saranno stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico» (organo preposto al
controllo e alla verifica della sperimentazione).
Fino al 1980 singoli decreti regolano in modo diverso, da provincia a provincia, l’istituzione dei corsi sperimentali di strumento musicale:
A.S.
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scuole
1975/76
18
1976/77
19
1977/78
30
1978/79
34
1979/80
58
Il Decreto
del Ministero
della Pubblica
Istruzione
8 settembre
1975
rappresenta
il primo passo
verso
l’istituzione
dello
insegnamento
dello
strumento
musicale
nella scuola
dell’obbligo
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Il Decreto
ministeriale
3 agosto 1979
ha lo scopo
di razionalizzare
la
sperimentazione,
introduce
elementi
di omogeneità
sul piano
organizzativo
e strutturale
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Si deve al Ministro Malfatti il primo tentativo di una definizione legislativa
dei corsi sperimentali diventati poi «a indirizzo musicale»: il 15 aprile del 1977
il Consiglio dei Ministri approva un suo disegno di legge che prevede in ogni
provincia l’istituzione di una scuola a orientamento musicale per la quale avrebbero dovuto essere determinati gli adattamenti del piano di studi in relazione
al predetto orientamento, i criteri di reclutamento dei docenti delle discipline
musicali, le modalità di soppressione delle scuole medie annesse ai Conservatori di musica.
Il disegno di legge non trova applicazione per lo scioglimento anticipato delle
Camere ma le Istituzioni recepiscono l’opportunità di una scuola media che
valorizzi l’insegnamento di uno strumento musicale nel percorso formativo
degli alunni.
Il Decreto ministeriale 3 agosto 1979 conduce in questa direzione: ha lo scopo
di razionalizzare la sperimentazione, introduce elementi di omogeneità sul
piano organizzativo e strutturale con notevole vantaggio per la programmazione annuale dei corsi stessi.
A partire dal prossimo anno scolastico 1979/80, sono istituiti, sperimentalmente,
corsi triennali di scuola media ad indirizzo musicale presso le sedi in elenco allegate.
I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità strumentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatori
di musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto,
corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, negli
anni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli strumenti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chitarra classica.
Il Decreto, istituendo in via sperimentale l’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media, costituisce il primo provvedimento verso l’introduzione della pratica musicale nella scuola dell’obbligo.
Nel Decreto sono indicate modalità didattiche e organizzative: «La sperimentazione musicale prevede quattro ore di insegnamento di materie musicali alla
settimana, così suddivise: tre ore di educazione musicale (teoria-solfeggio e dettato musicale comprensive delle ore di educazione musicale curriculari); un’ora
di strumento musicale, impartita in due mezze ore individuali da effettuare, a
distanza di giorni, due volte alla settimana. Alla lezione di strumento musicale
prenderanno parte due alunni per volta, che saranno impegnati per mezza ora
in lezione individuale, per un’altra mezza ora in ascolto partecipativo».
Le istituzioni scolastiche dove attivare i corsi sono individuate tra le scuole
medie «che offrono, sul piano didattico-organizzativo, i requisiti necessari per
l’attuazione del particolare tipo di esperimento ed in particolare: disponibilità
di locali idonei e di orario pieno anche nelle ore pomeridiane accertati dal mi-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 67
nistero; disponibilità, nell’ambito della provincia, di personale docente particolarmente qualificato per gli insegnamenti specialistici adottati nel corso, accertata dalla commissione di cui all’art. 7, sufficiente numero di aspiranti forniti
dei requisiti necessari per frequentare con profitto le materie musicali».
È interessante rilevare che il Decreto all’articolo 6 prescrive l’unitarietà della
classe a indirizzo musicale identificandone di fatto il distintivo e peculiare valore pedagogico: «Per ovvi motivi pedagogico-didattici, la classe, ad indirizzo
musicale deve avere carattere unitario e sarà costituita da alunni tutti appartenenti alla stessa sezione».
Questi sono i passi normativi che hanno regolamentato le SMIM fino al 1985.
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ASSETTO DELLE SMIM NEL 1985 E VERIFICA
DELLA SPERIMENTAZIONE
Si registra già dalle prime attivazioni di corsi musicali una diversa richiesta territoriale, a livello provinciale e regionale. Questa difformità non ha consentito
un’omogenea distribuzione delle scuole: a distanza di dieci anni nel 1985 in
Lombardia 5 province su 9 attivano 30 corsi di strumento musicale, il 36% di
tutte le SMIM, nel Lazio 4 province su 5 istituiscono 16 corsi (di cui 13 nella
sola città di Roma) equivalenti al 19%, segue la Sicilia con 4 province su 9 per
un totale di 8 corsi istituiti.
Complessivamente nel 1985 le SMIM sono 92 con 282 cattedre di strumento
e un totale di circa 8000 alunni.
Nel complesso
nel 1985 le
SMIM
sono 92 con
282 cattedre
di strumento
e un totale
di circa 8000
alunni
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68 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Province con il numero delle scuole a indirizzo musicale avviate nel 1985:
Ancona
4
Arezzo
1
Bari
4
Brescia
2
Brindisi
1
Caserta
2
Catania
1
Como
5
Cuneo
1
Enna
1
Firenze
1
Frosinone
1
La Spezia
1
Latina
1
Lecce
1
Macerata
2
MiIano
20
Novara
1
Oristano
1
Padova
3
Palermo
4
Parma
1
Pavia
1
Perugia
3
Pesaro
3
Potenza
1
Reggio Calabria
1
Ravenna
1
Rieti
1
Roma
13
Siracusa
2
Taranto
2
Varese
2
VerceIli
3
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 69
Percentuale degli strumenti musicali insegnati:
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pianoforte 44%
violino 15%
chitarra 14%
flauto 11%
clarinetto 8%
tromba 3%
violoncello 1,65%
oboe 1,44%
corno 0,41%
(fonte MIUR – Organico 1985/86)
Tra le informazioni acquisite dal Ministero sulle attività di sperimentazione
musicale svolte dalle scuole fino al 1985 si segnalano alcune considerazioni che
evidenziano il positivo esito dell’attività musicale:
1. Le finalità contenute nel Decreto ministeriale 3 agosto 1979 possono dirsi raggiunte; alla fine del triennio gli alunni hanno ottenuto buoni risultati sia sul
piano didattico che sul piano dello sviluppo della personalità, raggiungendo una
maturazione umana più consapevole e responsabile; i riflessi della sperimentazione musicale sono risultati nettamente positivi anche nell’ambito della programmazione educativa e didattica, permettendo un’integrazione di lavoro, non
solo con l’educazione musicale curriculare, ma anche con tutte le altre discipline;
molti alunni apparentemente demotivati hanno potuto essere motivati a nuovi
interessi culturali, fino a presentarsi agli esami di ammissione al Conservatorio
e superarli felicemente.
2. Sono stati necessari particolari sforzi di adeguamento da parte delle scuole che
hanno iniziato l’esperimento antecedentemente all’adozione del predetto Decreto ministeriale del 1979, essendo partite sulla scorta di una normativa che,
non potendosi avvalere di precedenti esperienze, si limitava a contenuti di carattere generico; cosa che ha determinato una differenziazione di comportamenti da
provincia a provincia. Permangono, per lo stesso motivo, situazioni di difficoltà,
in special modo presso scuole integrate a tempo pieno, ora divenute a tempo
prolungato, ove non si è resa sempre possibile l’organizzazione di una classe unitaria ad indirizzo musicale, in quanto gli alunni frequentanti le materie musicali
previste dalla sperimentazione, provenivano da sezioni diverse. In alcuni casi si
è cercato di attenuare le difficoltà derivanti dalla eterogeneità della classe, con iniziative di musica d’insieme.
3. L’interesse degli alunni, salvo rari casi, è stato costante ed ha prodotto risultati positivi in ordine allo sviluppo armonico della personalità contribuendo all’arricchimento degli interessi culturali, in molti casi anche al di sopra delle aspettative.
Inoltre, una intesa fra i docenti delle materie curriculari ed i docenti delle mate-
L’interesse
degli alunni,
salvo rari casi,
è stato
costante
ed ha prodotto
risultati
positivi
in ordine
allo sviluppo
armonico
della
personalità
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rie musicali, in generale, fa sì che il programma di studio sia raccordato in modo
che gli alunni possano assolvere pienamente sia agli obblighi scolastici normali,
che a quelli derivanti dall’applicazione allo studio dello strumento musicale.
4. Dovunque possibile, sono stati instaurati buoni e costruttivi rapporti con teatri,
orchestre stabili e Associazioni musicali. Si sono registrati anche scambi di saggi
musicali degli alunni fra diverse scuole della stessa provincia.
5. Una percentuale di alunni, che varia dal 20% al 40%, lasciata la scuola media,
continua a frequentare gli studi musicali intrapresi nelle scuole medie sperimentali, nei Conservatori di musica, presso civiche scuole di musica o scuole private.
Numerosi alimentano le esperienze acquisite attraverso la pratica musicale in
complessi a carattere dilettantistico.
DA SPERIMENTAZIONE A ORDINAMENTO
Il Decreto
13 febbraio 1996
riconosce alla
sperimentazione
un valore
propedeutico
per la
continuazione
dello studio
dello strumento
Bisogna attendere diciassette anni dal Decreto del 1979 per l’emanazione di
una norma che non solo definisce meglio l’organizzazione dei corsi ma affronta
anche problematiche di diffusione territoriale e di reclutamento dei docenti: il
Decreto 13 febbraio 1996.
L’articolo 1 contiene un’importante affermazione che riconosce alla sperimentazione, a differenza del Decreto del 1979, un valore propedeutico per la continuazione dello studio dello strumento: «Gli stessi [corsi], pur non essendo
indirizzati a prevalenti prospettive specialistiche, non escludono, per la loro
specificità, una valenza funzionale e propedeutica alla prosecuzione degli studi
musicali». Non è certamente un implicito riconoscimento di ammissione al
Conservatorio ma rappresenta certamente un passo avanti rispetto a quanto
stabilito dal Decreto precedente: «Né la promozione, né il giudizio finale analitico-orientativo di cui al comma precedente, per gli alunni dei corsi in argomento, costituiscono titolo di ammissione ai conservatori di musica».
È significativa nell’articolo 2 la nuova articolazione dei gruppi strumentali: strumenti a tastiera, strumenti a corda, strumenti a fiato e strumenti a percussione.
Il Decreto del 1979 non prevedeva il gruppo di strumenti a percussione e limitava la sperimentazione a tre settori, tastiera, corda e fiato.
I corsi, comprendenti da un minimo di tre ad un massimo di cinque specialità strumentali, sulla base di quelle previste nel quadro dei corsi principali dei conservatori
di musica e precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto,
corno e tromba, si svolgeranno nelle prime classi per estendersi gradualmente, negli
anni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli strumenti musicali indicati al comma precedente, è ammesso anche lo studio della chitarra classica.
Il D.M. 13 febbraio 1996 contiene anche un preciso riferimento alle finalità
educative:
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 71
• concorrere a promuovere la formazione globale dell’individuo offrendo al
preadolescente, attraverso una più compiuta applicazione ed esperienza musicale, della quale è parte integrante lo studio specifico di uno strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa, di consapevolezza
della propria identità e, quindi, di capacità di operare scelte nell’immediato
e per il futuro;
• consentire al preadolescente, in coerenza con i suoi bisogni formativi, una
consapevole appropriazione del linguaggio musicale nella sua globalità, inteso come mezzo di espressione e di comunicazione, di comprensione partecipativa dei patrimoni delle diverse civiltà, di sviluppo del gusto estetico
e del giudizio critico;
• fornire, per la loro elevata valenza espressiva e comunicativa, ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche ad alunni portatori di situazioni di
svantaggio.
Il dettato normativo non solo incide negli assetti organizzativi ma attribuisce
per la prima volta un preciso riferimento pedagogico alla pratica musicale vista
anche come strumento di integrazione e di crescita personale.
Un importante complemento al dibattito sulla sperimentazione musicale è rappresentato dall’analisi qualitativa-quantitativa dei corsi sperimentali a indirizzo
musicale nella scuola media realizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione
e pubblicata nel febbraio 1998. Il documento costituisce certamente una premessa e un’indicazione per la fase successiva di assetto normativo che ha portato alla emanazione del D.M. 201 che ha previsto la riconduzione a
ordinamento della sperimentazione.
La Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria di I Grado avvia nel 1996
una attività di studio sullo stato e sui risultati delle innovazioni introdotte nelle
scuole medie nell’ultimo decennio. Il monitoraggio ha riguardato le sperimentazioni attuate in diversi settori: seconda lingua straniera, informatica e corsi
sperimentali a indirizzo musicale.
In tale quadro, con decreto del 31 ottobre 1996 è costituita una commissione
tecnico-scientifica presieduta dal prof. Loris Azzaroni, con il compito di condurre una valutazione della sperimentazione musicale in atto nelle scuole
medie. Le conclusioni dei lavori, che si sono svolti lungo l’anno 1997, sono
state raccolte in un rapporto integrale acquisito dalla Direzione generale, ai
fini di una successiva diffusione.
Acquisiti i dati della sperimentazione musicale relativi al territorio nazionale nel
suo complesso, la Commissione ha esaminato le relazioni finali inviate alla Direzione generale nel corso dell’a.s. 1995/1996 dalle scuole, riferite al triennio
precedente. L’analisi delle relazioni ha posto in evidenza la necessità di raccogliere informazioni più puntuali e articolate, in particolare riguardo a:
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Il dettato
normativo
attribuisce
per la prima
volta
un preciso
riferimento
pedagogico
alla pratica
musicale vista
anche come
strumento
di integrazione
e di crescita
personale
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INTERVENTI
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Viene ribadita la
consapevolezza,
da parte
dei docenti,
del potenziale
educativo,
formativo
e orientativo
della musica,
intesa nella sua
più ampia
molteplicità
di generi,
linguaggi, stili
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72 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
1. le caratteristiche strutturali delle scuole;
2. le motivazioni della richiesta di sperimentazione, la sua organizzazione e le
connesse procedure attuative; le problematiche inerenti all’ambito didattico-educativo; la tipologia e le modalità delle prove orientativo-attitudinali;
i criteri assunti ai fini della valutazione degli alunni e per la verifica della
sperimentazione; gli esiti e gli effetti delle eventuali indagini condotte dalle
scuole sull’efficacia della sperimentazione considerata in rapporto alla ricaduta sul territorio;
3. l’integrazione della sperimentazione nel progetto metodologico-didattico
della scuola, le problematiche connesse alle attività di musica d’insieme, le
strategie di lavoro adottate in relazione alla specificità della sperimentazione
musicale, lo spessore infra e interdisciplinare dei progetti educativi e della
loro attuazione.
La Sperimentazione musicale nelle scuole medie ha interessato, nell’a.s.
1996/1997, 418 istituzioni scolastiche, pari al 5% delle 8400 scuole medie
statali – in tale numero le sezioni staccate sono state considerate come unità a
sé stanti – per un totale di 1375 classi, pari all’1,6% del totale, e 29.656 alunni,
pari all’1,7% del totale dei frequentanti. In quest’anno sono risultati in servizio 11.134 docenti di Educazione musicale; di questi 580 (dato stimato sulla
base del campione) vengono utilizzati per l’insegnamento dello strumento. Per
far fronte allo studio strumentale si è fatto ricorso anche a 1600 docenti non
di ruolo. I docenti che insegnano strumento sono pertanto 2180 in totale.
Sono pervenute risposte, in tempo utile per l’elaborazione, da parte di 159 istituzioni scolastiche per complessivi 1252 questionari di cui 127 compilati da
docenti di Educazione musicale e 807 da docenti di strumento.
Le 159 scuole analizzate sono frequentate da 58.058 alunni e di questi 11.280
seguono i corsi ad indirizzo musicale (pari al 19,4%).
Nelle considerazioni finali del documento di sintesi emergono da un lato la
grande positività delle attività realizzate dalle scuole, ma anche alcuni dubbi relativi alle conseguenze didattiche nel quadro del rinnovamento dei contenuti
scolastici. In particolare viene ribadita la consapevolezza, da parte dei docenti,
del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesa nella sua
più ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili. E ciò individuando almeno
due tipologie di obiettivi: da un lato un insieme di obiettivi comuni a tutta la
scuola dell’obbligo, strettamente connessi con le finalità peculiari della scuola
di base; dall’altra un complesso di obiettivi fondati su quelle specificità che già
oggi costituiscono un patrimonio che non può e non deve andare disperso.
Dall’indagine conoscitiva emerge che l’insegnamento strumentale incide nel curricolo formativo ed educativo del preadolescente da un lato arricchendone le capacità d’analisi, osservazione, riflessione, interpretazione e ascolto, dall’altro
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 73
sviluppandone la consapevolezza dell’evento musicale come fatto partecipativo e le
capacità di socializzazione. Tale insegnamento contribuisce inoltre in modo significativo alla diffusione della cultura musicale, sia favorendo la crescita delle associazioni musicali e la valorizzazione dei complessi strumentali esistenti, sia
concorrendo all’allargamento della base di fruizione della cultura musicale; quest’ultimo fatto si rivela a sua volta come efficace strumento di risposta ai vuoti culturali e ideali che la rapida trasformazione della società odierna sta producendo
nei giovani e quindi come strumento per la prevenzione del disagio giovanile.
Nell’ambito della valutazione complessivamente positiva degli esiti della sperimentazione, la Commissione ha riscontrato alcune disfunzioni che non consentono di
sfruttarne appieno le potenzialità sia sul piano culturale generale, sia su quello del
rinnovamento dei contenuti scolastici.
L’efficacia della sperimentazione, comunque, dipende in larga misura da quanto il
progetto sperimentale scaturisca da un’attenta riflessione sia sulla situazione dell’insegnamento della musica e della cultura musicale nella scuola italiana, sia da un’accurata comparazione con ciò che avviene negli altri Paesi sul piano della formazione
musicale non strettamente professionalizzante; essa, ancora, non potrà non dipendere da un’analisi approfondita dei nuovi bisogni, delle nuove aspirazioni, delle
nuove tendenze interculturali e transculturali che, a livello musicale, si manifestano
tra le fasce giovanili nella realtà contemporanea.
Il progetto sperimentale dovrebbe fondarsi a partire dalla consapevolezza, da parte
dei docenti, del potenziale educativo, formativo e orientativo della musica, intesa
nella sua più ampia molteplicità di generi, linguaggi, stili. E ciò individuando almeno due tipologie di obiettivi: da un lato un insieme di obiettivi comuni a tutta
la scuola dell’obbligo, strettamente connessi con le finalità peculiari della scuola di
base; dall’altra un complesso di obiettivi fondati su quelle specificità che già oggi costituiscono un patrimonio che non può e non deve andare disperso.
Nell’alveo delle specificità che caratterizzano il percorso sperimentale rispetto ai
percorsi tradizionali, l’approccio dei giovani alla dimensione sonora e musicale dovrebbe venire sviluppato secondo le caratteristiche di una pratica di ascolto, produzione e riflessione svincolata, in linea di principio, da modelli propri di scuole
professionalizzanti, e aperta comunque allo sviluppo della fantasia e della creatività.
L’ascolto e la produzione, in particolare, dovrebbero venire intesi e sollecitati come
scoperta di una porzione dell’universo sonoro e musicale e continua ricerca di altre
porzioni di tale universo.
Se da una parte, dunque, nelle loro linee generali i corsi sperimentali ad indirizzo
musicale devono porsi come meta la formazione generale del preadolescente, dall’altra è pur vero che tali corsi devono articolarsi secondo un complesso di attività
teoretiche e pratiche che giungano a realizzarne appieno le peculiarità caratteristiche, sia in rapporto ai risultati ottenibili nel triennio di sperimentazione, sia in relazione ad un eventuale successivo approccio professionalizzante alla musica.
In un progetto di sperimentazione dovrebbero emergere con chiarezza le finalità
del percorso teso alla realizzazione di un modello curricolare integrato con un iter
disciplinare volto a sviluppare nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alla
dimensione cognitiva, la dimensione pratico-operativa, improvvisativo-creativa,
estetico-emotiva; l’insegnamento strumentale, quindi, nel quadro di una forma-
INTERVENTI
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L’approccio
dei giovani alla
dimensione
sonora
e musicale
dovrebbe
venire
sviluppato
secondo le
caratteristiche
di una pratica
di ascolto,
produzione
e riflessione
aperta
allo sviluppo
della fantasia
e della
creatività
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L’attenzione
dovrebbe
essere posta
sugli obiettivi
specifici
dell’Indirizzo
musicale
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74 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
zione più ampia, potrà offrire al preadolescente, attraverso l’acquisizione di capacità
specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo delle proprie potenzialità, una maggiore
consapevolezza delle proprie emozioni, una più avvertita coscienza di sé e del modo
di rapportarsi al sociale, e la possibilità di orientarsi verso l’eventuale prosecuzione
degli studi musicali; infine, non va dimenticato che l’Indirizzo musicale valorizza
con contributi significativi l’offerta formativa della scuola e pone le premesse per una
qualificata azione di contrasto all’emergente disagio giovanile; così, nel contesto in
cui opera, la scuola assume un ruolo propositivo per la diffusione della cultura musicale, realizzando la sua funzione di centro di promozione culturale, sociale, civile.
In secondo luogo, l’attenzione dovrebbe essere posta sugli obiettivi specifici dell’Indirizzo musicale: l’acquisizione della competenza strumentale, nella sua valenza tecnica, in quella interpretativa e in quella improvvisativo-creativa; la comprensione
dell’evento musicale nei suoi parametri costitutivi; la conquista di un primo livello
di consapevolezza del rapporto tra manipolazione organizzata del proprio strumento
e stato emotivo; l’appropriazione della funzione simbolica del linguaggio musicale;
la collocazione entro parametri storico-stilistici dell’esperienza musicale acquisita
attraverso la pratica strumentale e l’Educazione musicale.
Questi obiettivi sottendono una necessaria individuazione dei contenuti, come il
condurre gli alunni, mediante l’uso dei vari sistemi operativi definiti dalle specificità strumentali, ad acquisire, tra l’altro, un adeguato possesso delle tecniche specifiche, a produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale, a
creare autonome elaborazioni di materiale sonoro all’interno di griglie predisposte.
Tali contenuti, attraverso l’integrazione con l’Educazione musicale, contribuiscono
all’acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali
(melodia, armonia, ritmo, timbro, dinamica, agogica): acquisizione indispensabile
per interiorizzare tratti significativi del linguaggio musicale a livello sintattico, formale e stilistico. Se ci si sofferma infatti sulla considerazione che i contenuti dell’Educazione musicale dei corsi sperimentali, e in particolare l’osservazione dei
fenomeni acustici, il riconoscimento degli attributi fisici del suono (esperiti anche
attraverso la reciprocità suono-emozioni), l’apprendimento della notazione, delle
strutture metriche e ritmiche, si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale, appare del tutto evidente che l’insegnamento strumentale e l’Educazione musicale, pur nella loro specificità, concorrono con pari dignità e valenza
al progetto complessivo di formazione musicale.
I procedimenti metodologici da adottare, anche per quanto attiene alle questioni basilari dell’infradisciplinarità e dell’interdisciplinarità, dovrebbero divenire oggetto
di particolare riflessione. Appare evidente, ad esempio, che, pur implicando le specifiche caratteristiche organologiche degli strumenti una diversa progressione nell’apprendimento delle tecniche relative, la pratica della Musica d’insieme dovrebbe
venire intesa come uno strumento metodologico privilegiato per esperire concretamente, a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto, le succitate
categorie musicali fondamentali. In questo modo l’Educazione musicale, opportunamente integrata con la Musica d’insieme, potrebbe divenire il luogo della riflessione e della formalizzazione anche a livello linguistico-verbale dell’esperienza vissuta
nella pratica strumentale. Per non dire dell’attenzione che, sia nell’ambito della Musica d’insieme sia in quello dell’Educazione musicale, sia all’interno dell’insegna-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 75
mento strumentale, si dovrebbe dare alla pratica vocale e all’ascolto, quali mezzi più
immediati per la produzione dell’evento musicale e per la sua recezione, in cui convergono comunicazione ed espressione.
Nell’insegnamento strumentale l’ascolto, in particolare, dovrebbe tendere a sviluppare nell’allievo capacità discriminative e comparative, utili alla produzione e riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi; nella Musica d’insieme l’ascolto dovrebbe
essere finalizzato a sviluppare anche capacità di controllo circa l’adeguamento a modelli teorici basati sui parametri fondamentali della musica. La piena adozione di
procedimenti metodologici di tal genere potrebbe garantire quella condizione generale di infra ed inter-disciplinarità indispensabile per il buon esito della Sperimentazione Musicale: da una parte l’apprendimento strumentale, integrato con quello
dell’Educazione musicale, assicurerebbe un processo di apprendimento musicale unitario, ossia una piena attuazione dell’infradisciplinarità, dall’altra le articolazioni della
dimensione cognitiva messe in gioco da questo processo attiverebbero relazioni con
altri apprendimenti del curricolo, realizzando la condizione per l’interdisciplinarità.
In un curricolo integrato delle Discipline musicali, la competenza strumentale dovrebbe essere intesa come dominio, a livello elementare, del sistema operativo dello
strumento in funzione di una corretta produzione dell’evento musicale rispetto ai
suoi parametri costitutivi (struttura metrico-ritmica e struttura melodico-armonica
con le relative connotazioni agogico-dinamiche). Ciò presuppone un’integrazione
con la competenza musicale generale, che si fonda fra l’altro sul riconoscimento e
la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale, dei generi musicali e delle forme elementari, sulla capacità di collocare in ambito storico-stilistico
gli eventi musicali praticati, sulla produzione di melodie attraverso il mezzo vocale.
La valutazione dovrebbe fondarsi sull’accertamento del livello raggiunto dall’alunno
in un ampio spettro di abilità, quali la capacità di lettura allo strumento, intesa
come capacità di correlazione segno-gesto-suono; l’uso e il controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva; la capacità di ascolto e di esecuzione
nella pratica individuale e collettiva; l’esecuzione, l’interpretazione e la rielaborazione strumentale del materiale sonoro, intese anche come livello di sviluppo delle
capacità creative. Tutto questo, ovviamente, nel quadro della preparazione musicale complessiva.
È finalmente l’articolo 11 comma 9 della Legge 3 maggio 1999, n. 124 (Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico) a ricondurre i corsi sperimentali di strumento musicale a ordinamento. «In tali corsi lo specifico
insegnamento di strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare
ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale».
Il conseguente Decreto Ministeriale 6 agosto 1999, n. 201, Riconduzione ad
ordinamento dei corsi sperimentali ad indirizzo musicale nella scuola media ai
sensi della Legge 3 maggio 1999. n. 124. art. 11. comma 9, non solo indica criteri organizzativi e di organico per i corsi musicali ma afferma anche importanti
principi di autonomia delle singole istituzioni scolastiche: «La scelta delle specialità strumentali da insegnare è effettuata dal collegio dei docenti tra quelle
INTERVENTI
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È finalmente
l’articolo
11 comma
9 della Legge 3
maggio 1999,
n. 124
a ricondurre
i corsi
sperimentali
di strumento
musicale
a ordinamento
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INTERVENTI
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76 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
indicate nei programmi allegati, tenendo conto del rilevante significato formativo e didattico della musica d’insieme – Nell’ambito dell’autonomia organizzativa e didattica gli organi collegiali della scuola possono adeguare il
modello organizzativo di cui al presente decreto alle situazioni particolari di
funzionamento dei corsi, al fine di realizzare l’impiego ottimale delle risorse,
anche prevedendo attività di approfondimento, potenziamento e recupero».
L’istituzione della classe di concorso «strumento musicale nella scuola media
(cl. n. 77/A)» per l’insegnamento delle diverse specialità strumentali rappresenta probabilmente l’aspetto più significativo del D.M. 201 per le implicazioni
sul reclutamento e sullo stato giuridico dei docenti.
La regolamentazione delle cattedre viene successivamente definita dalla Circolare Ministeriale 4 maggio 2000, n. 135 che, oltre a indicare la consistenza
provinciale di cattedre, stabilisce il modello organizzativo che sarà oggetto di
molte deroghe nella distribuzione territoriale.
«Fermo restando che nel modello organizzativo dei corsi a indirizzo musicale definito con D.M. 6 agosto 1999 la dotazione organica è di quattro cattedre di
strumenti musicali diversi, si fa presente che, per agevolare il passaggio dei corsi
funzionanti con tre o con cinque strumenti al nuovo sistema ordinamentale, è
consentito, nella fase transitoria, istituire cattedre anche tra scuole diverse».
▼ Elenco posti di scuola media a indirizzo musicale ripartiti fra le dotazioni organiche provinciali di tutto il territorio
nazionale:
Province
Posti
Province
Posti
Province
Posti
AGRIGENTO
8
BRESCIA
24
FIRENZE
28
ALESSANDRIA
8
BRINDISI
13
FOGGIA
28
22
CAGLIARI
25
FORLÌ
12
9
FROSINONE
12
ANCONA
AOSTA
0
CALTANISSETTA
L’AQUILA
0
CAMPOBASSO
8
GENOVA
29
AREZZO
19
CASERTA
28
GORIZIA
4
ASCOLI PICENO
13
CATANIA
33
GROSSETO
8
CATANZARO
16
IMPERIA
8
ASTI
8
AVELLINO
28
CHIETI
8
ISERNIA
8
BARI
75
COMO
16
LATINA
31
0
COSENZA
38
LECCE
35
BENEVENTO
16
CREMONA
4
LECCO
8
BERGAMO
16
CROTONE
4
LIVORNO
4
BELLUNO
BIELLA
5
BOLOGNA
25
BOLZANO
0
CUNEO
38
LODI
ENNA
16
LUCCA
FERRARA
22
MACERATA
10
8
12
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 77
Province
Posti
Province
Posti
Province
Posti
47
MANTOVA
8
PISTOIA
8
TARANTO
MASSA CARRARA
4
PORDENONE
9
TERAMO
8
MATERA
9
POTENZA
TERNI
8
MESSINA
16
0
TORINO
14
MILANO
172
RAGUSA
16
TRAPANI
24
MODENA
12
RAVENNA
13
TRENTO
0
REGGIO CALABRIA
28
TREVISO
26
4
NAPOLI
NOVARA
136
PRATO
12
5
REGGIO EMILIA
0
TRIESTE
NUORO
8
RIETI
4
UDINE
ORISTANO
4
RIMINI
8
VARESE
12
PADOVA
48
ROMA
132
VENEZIA
24
PALERMO
53
ROVIGO
8
VERBANIA
14
48
VERCELLI
9
VERONA
16
PARMA
PAVIA
4
SALERNO
8
SASSARI
0
PERUGIA
28
SAVONA
16
PESARO
12
SIENA
PESCARA
4
PIACENZA
PISA
VIBO VALENTIA
0
4
8
VICENZA
53
SIRACUSA
29
VITERBO
15
4
SONDRIO
8
TOTALE
0
SPEZIA
1960
10
La tabella evidenzia dieci Province senza alcuna cattedra: Aosta, Belluno, Bolzano, L’Aquila, Pisa, Prato, Reggio Emilia, Sassari, Udine. Questa è la situazione sancita nell’anno 2000 dalle norme in vigore.
LE SMIM VERSO IL 2010 – ANALISI DEI DATI
A distanza di quasi dieci anni è interessante conoscere la sorte della distribuzione delle cattedre di strumento musicale, soprattutto in relazione alla consistenza numerica della popolazione scolastica delle scuole secondarie di
I grado.
Le scuole che hanno attivato corsi musicali nell’anno 2008 sono 942.
Le cattedre ripartite tra i diversi strumenti musicali risultano 3909: arpa, chitarra, clarinetto, corno, fagotto, fisarmonica, flauto, oboe, percussioni, pianoforte, saxsofono, tromba, violino, violoncello. Arpa, fagotto, fisarmonica e
saxofono non erano previsti dal decreto istitutivo dei corsi sperimentali del 1979.
Alcune tabelle ottenute elaborando i dati dell’organico 2008 MIUR pubblicati
sul data warehouse dell’Intranet del Ministero consentono di valutare la distri-
Le scuole
che hanno
attivato
corsi musicali
nell’anno 2008
sono 942
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78 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
buzione degli insegnamenti di strumento musicale, il rapporto con il totale
delle cattedre e la percentuale di ogni strumento sul totale delle cattedre (livello
Nazionale, aree geografiche del Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole):
Nazionale
Classe di concorso
ARPA
Cattedre
Percentuale
16
0,4%
CHITARRA
836
21,4%
CLARINETTO
421
10,8%
CORNO
14
0,4%
FAGOTTO
6
0,2%
FISARMONICA
8
0,2%
614
15,7%
33
0,8%
FLAUTO
OBOE
PERCUSSIONI
121
3,1%
PIANOFORTE
951
24,3%
50
1,3%
SAXOFONO
TROMBA
130
3,3%
VIOLINO
638
16,3%
71
1,8%
VIOLONCELLO
Totale
Totale Nazionale
Rapporto Cattedre
3909
146.877
37,57
Nord-Ovest
Classe di concorso
ARPA
CHITARRA
CLARINETTO
Cattedre
Percentuale
1
0,2%
148
23,1%
75
11,7%
CORNO
1
0,2%
FLAUTO
108
16,9%
1
0,2%
OBOE
PERCUSSIONI
23
3,6%
PIANOFORTE
155
24,2%
4
0,6%
SAXOFONO
TROMBA
20
3,1%
VIOLINO
96
15,0%
8
1,3%
VIOLONCELLO
Totale Area Geografica
Totale Cattedre
Rapporto Cattedre
640
33.428
52,23
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 79
Nord-Est
Classe di concorso
ARPA
CHITARRA
CLARINETTO
CORNO
FISARMONICA
Cattedre
Percentuale
1
0,2%
109
22,9%
54
11,3%
1
0,2%
2
0,4%
78
16,4%
OBOE
6
1,3%
PERCUSSIONI
6
1,3%
119
25,0%
SAXOFONO
5
1,1%
TROMBA
4
0,8%
VIOLINO
80
16,8%
VIOLONCELLO
11
2,3%
FLAUTO
PIANOFORTE
Totale Area Geografica
Totale Cattedre
Rapporto Cattedre
476
21.429
45,02
Centro
Classe di concorso
CHITARRA
Cattedre
Percentuale
113
21,5%
47
8,9%
CORNO
1
0,2%
FISARMONICA
1
0,2%
104
19,8%
1
0,2%
PERCUSSIONI
16
3,0%
PIANOFORTE
131
24,9%
1
0,2%
CLARINETTO
FLAUTO
OBOE
SAXOFONO
TROMBA
13
2,5%
VIOLINO
91
17,3%
7
1,3%
VIOLONCELLO
Totale Area Geografica
Totale Cattedre
Rapporto Cattedre
526
25.616
48,70
INTERVENTI
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INTERVENTI
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Pagina 80
80 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Sud
Classe di concorso
ARPA
Cattedre
Percentuale
10
0,6%
CHITARRA
344
20,5%
CLARINETTO
184
11,0%
CORNO
8
0,5%
FAGOTTO
5
0,3%
FISARMONICA
5
0,3%
231
13,8%
OBOE
24
1,4%
PERCUSSIONI
58
3,5%
PIANOFORTE
FLAUTO
393
23,4%
SAXOFONO
35
2,1%
TROMBA
78
4,6%
VIOLINO
268
16,0%
36
2,1%
VIOLONCELLO
Totale Area Geografica
Totale Cattedre
Rapporto Cattedre
1679
44.777
26,67
13-05-2010
14:59
Pagina 81
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 81
Isole
Classe di concorso
ARPA
Cattedre
Percentuale
4
0,7%
127
20,9%
64
10,5%
CORNO
3
0,5%
FAGOTTO
1
0,2%
FISARMONICA
1
0,2%
96
15,8%
1
0,2%
PERCUSSIONI
18
3,0%
PIANOFORTE
159
26,1%
5
0,8%
TROMBA
15
2,5%
VIOLINO
106
17,4%
9
1,5%
CHITARRA
CLARINETTO
FLAUTO
OBOE
SAXOFONO
VIOLONCELLO
Totale Area Geografica
Totale Cattedre
Rapporto Cattedre
INTERVENTI
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609
21.627
35,51
Il rapporto tra le cattedre ordinarie e quelle di strumento che, nel quadro nazionale, risulta essere 37,57, evidenzia come la distribuzione delle cattedre di
strumento musicale non sia omogenea tra le diverse aree geografiche: il NordOvest ha il rapporto di 52,23 e il Sud ha il rapporto di 26,67, un valore pressoché doppio.
In ambito regionale, mettendo a confronto le cattedre di strumento con la popolazione scolastica, risulta ancora con maggior evidenza la differenza tra le
aree geografiche: a fronte di una media nazionale di 420 alunni circa per cattedra, si rileva il dato di regioni come Friuli con un valore che supera i 1200
alunni, Trentino-Alto Adige con 1091, Toscana con 885 e regioni come Molise e Calabria con un rapporto inferiore a 170, valore più che sestuplo.
Il rapporto
tra le cattedre
ordinarie
e quelle
di strumento
evidenzia come
la distribuzione
delle cattedre
di strumento
musicale non
sia omogenea
tra le diverse
aree
geografiche
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INTERVENTI
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Pagina 82
82 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Regione
Cattedre
strumento
Alunni
Rapporto
alunni/cattedre
ABRUZZO
72
36.345
504,79
BASILICATA
88
17.791
202,17
CALABRIA
394
64.299
163,20
CAMPANIA
620
211.199
340,64
EMILIA-ROMAGNA
160
98.344
614,65
FRIULI
22
27.672
1257,82
LAZIO
316
148.466
469,83
72
35.020
486,39
LIGURIA
LOMBARDIA
384
231.860
603,80
MARCHE
60
40.469
674,48
MOLISE
68
9129
134,25
PIEMONTE
170
104.730
616,06
PUGLIA
437
134.522
307,83
SARDEGNA
75
45.815
610,87
534
175.806
329,22
TOSCANA
98
86.758
885,29
TRENTINO-ALTO ADIGE
18
19.648
1091,56
UMBRIA
52
21.713
417,56
SICILIA
VALLE D’AOSTA
VENETO
Totale
14
3421
244,36
255
125.328
491,48
3909
1.638.335
419,12
È interessante anche la Tabella con la distribuzione complessiva delle diverse
cattedre di strumento nelle regioni italiane:
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 83
ABRUZZO
BASILICATA CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA-
FRIULI
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
ROMAGNA
ARPA
2
0
3
0
0
0
0
0
1
0
17
21
73
132
36
5
68
18
86
15
CLARINETTO
4
13
45
68
16
3
25
6
47
6
CORNO
0
0
2
5
1
0
0
0
1
0
FAGOTTO
0
0
4
1
0
0
0
0
0
0
CHITARRA
FISARMONICA
0
1
1
0
0
1
0
0
0
1
13
11
59
93
26
3
67
14
62
10
OBOE
0
0
12
5
6
0
0
0
1
0
PERCUSSIONI
4
1
11
15
1
0
14
0
19
2
PIANOFORTE
17
23
98
141
40
6
78
17
93
15
FLAUTO
SAXOFONO
2
0
11
9
3
0
1
0
3
0
TROMBA
2
5
18
27
3
1
6
6
12
1
VIOLINO
11
13
49
108
25
3
53
9
56
10
0
0
8
16
3
0
4
2
3
0
72
88
394
620
160
22
316
72
384
60
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTINO
UMBRIA
VALLE
VENETO
VIOLONCELLO
TOTALE
D’AOSTA
ARPA
1
0
4
1
3
0
1
0
0
0
11
40
90
18
109
19
3
11
4
60
CLARINETTO
4
22
50
6
58
10
2
6
0
30
CORNO
0
0
1
1
2
0
0
1
0
0
FAGOTTO
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
FISARMONICA
0
0
3
0
1
0
0
0
0
0
10
30
45
13
83
17
1
10
2
45
1
0
6
0
1
1
0
0
0
0
CHITARRA
FLAUTO
OBOE
PERCUSSIONI
6
3
21
3
15
0
2
0
1
3
PIANOFORTE
16
41
98
17
142
25
3
13
4
64
SAXOFONO
4
0
9
0
5
0
2
0
1
0
TROMBA
2
2
24
2
13
5
0
1
0
0
VIOLINO
10
29
77
14
92
18
3
10
2
46
3
3
9
0
9
3
1
0
0
7
68
170
437
75
534
98
18
52
14
255
VIOLONCELLO
TOTALE
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INTERVENTI
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Il
raddoppiamento
delle cattedre
in dieci anni
è un dato
significativo
che mitiga
la «presunta»
assenza
di cultura
musicale
nel nostro
Paese: si può
calcolare
che, dal 1999,
ogni anno
20/25.000
alunni abbiano
affrontato
lo studio
di strumento
musicale
nella scuola
dell’obbligo
14:59
Pagina 84
84 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Alcuni dati meritano particolare attenzione:
1. in Calabria sono attivate 4 delle 6 cattedre totali di fagotto;
2. delle 71 cattedre di violoncello ben 42 (più del 50%) sono in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
3. sono istituite 15 cattedre di arpa delle quali ben due/terzi in alcune regioni
del Meridione: 3 in Calabria, 4 in Puglia e 3 in Sicilia;
4. le 12 cattedre di oboe della Calabria da sole rappresentano il 30% del totale;
5. il divario tra il numero di minimo di cattedre (14) e massimo (620), rispettivamente della Valle d’Aosta e della Campania.
Probabilmente il proliferare disomogeneo dei corsi musicali è una conseguenza
della scarsa efficacia del monitoraggio delle cattedre.
L’analisi del rapporto tra alunni e cattedre di strumento nelle singole Province consente di valutare ancor più in particolare il divario nella distribuzione territoriale:
1. nella Provincia di Udine non sono presenti corsi musicali, quella di Pisa
conta un corso solo;
2. la Provincia di Vibo Valentia (primo posto) ha 101 cattedre su un totale di
5692 alunni per un rapporto di 56,36 e la Provincia di Cremona (ultimo
posto) ha 4 cattedre su un totale di 8686 alunni per un rapporto di 2.171,50
– un valore 38 volte inferiore!
3. la media è di 421 alunni ogni cattedra di strumento musicale;
4. su un totale di 35 Province che superano la media solamente 7 sono Province
settentrionali: Verbania, Vercelli, Bologna, Vicenza, Ferrara, Rovigo e Milano;
5. su un totale di 60 Province sotto la media solamente 4 (anche se di poco)
sono province meridionali: Crotone, Trapani, Napoli e Palermo.
La ricerca evidenzia comunque un’ampia diffusione dell’insegnamento dello
strumento musicale; l’apprendimento della musica «d’arte» passa certamente
anche attraverso lo studio di uno strumento musicale.
Il raddoppiamento delle cattedre in dieci anni è un dato significativo che mitiga la «presunta» assenza di cultura musicale nel nostro Paese: si può calcolare
che, dalla riconduzione a ordinamento del 1999, ogni anno 20/25.000 alunni
abbiano affrontato lo studio di strumento musicale nella scuola dell’obbligo.
Il numero complessivo degli studenti di strumento musicale, dall’avvio della
sperimentazione del 1975, può quindi verosimilmente superare la soglia delle
300.000 unità.
Grandi numeri, che certamente inducono a riflettere sulle ricadute in termini
di diffusione e valorizzazione di questo patrimonio da parte dei Conservatori,
delle Istituzioni Musicali e dei Media.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 85
I DOCENTI E IL SISTEMA DI FORMAZIONE
Nel sistema di istruzione la formazione dei musicisti è affidata a Conservatori
e Istituti Musicali Pareggiati ai quali si accede previo superamento di un esame
attitudinale.
I Conservatori di Musica sono 59 e gli Istituti Musicali Pareggiati sono 20.
Entrambe le tipologie di scuole costituiscono l’AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale). Esiste anche una serie di scuole private di difficile censimento
e Scuole Civiche di Musica (circa 180) gestite a livello comunale che però non
rilasciano titoli di studio.
INTERVENTI
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Elenco Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati
Conservatorio di Adria
Viale Maddalena, 2 – 45011 – ADRIA
tel. 0426/21686 – fax. 0426/41616
Rovigo (RO) – Veneto
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorioadria.it
Direttore: Marco Nicolè
Conservatorio di Alessandria
Via Parma, 1 – 15100 – ALESSANDRIA
tel. 0131/250299 – fax. 0131/326763
Alessandria (AL) – Piemonte
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriovivaldi.it
Direttore: Federico Ermirio
Conservatorio di Avellino
Via Circonvallazione, 156 – 83100 – AVELLINO
tel. 0825/30622-30031 – fax. 0825/780074
Avellino (AV) – Campania
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.avellino.it
Direttore: Carmelo Columbro
Conservatorio di Bari
Via M. Cifarelli, 26 – 70124 – BARI
tel. 080/5740022-5740820-5740301 – fax. 080/5794461
Bari (BA) – Puglia
e-mail: [email protected]
I Conservatori
di Musica sono
59 e gli Istituti
Musicali
Pareggiati
sono 20
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INTERVENTI
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Pagina 86
86 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Web: http://www.conservatoriopiccinni.it
Direttore: Marco Renzi
Conservatorio di Benevento
Via Mario La Vipera, 1 – 82100 – BENEVENTO
tel. 0824/21102 – fax. 0824/50355
Benevento (BN) – Campania
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorionicolasala.eu
Direttore: Maria Gabriella della Sala
Conservatorio di Bologna
P.zza Rossini, 2 – 40126 – BOLOGNA
tel. 051 221483 – fax. 051/223168
Bologna (BO) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio-bologna.com/
Direttore: Carrisi Carmine
Conservatorio di Bolzano
P.zza Domenicani, 19 – 39100 – BOLZANO
tel. 0471/978764 – fax. 0471/975891
Bolzano (BZ) – Trentino-Alto Adige
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriobolzano.it
Direttore: Felix Resch
Conservatorio di Brescia
P.zza Arturo Benedetti Michelangeli, 1 – 25121 – BRESCIA
tel. 030/2886711 – fax. 030/3770337
Brescia (BS) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.brescia.it
Direttore: Carlo Balzaretti
Conservatorio di Cagliari
P.zza E. Porrino, 1 – 09100 – CAGLIARI
tel. 070/493118 – fax. 070/487388
Cagliari (CA) – Sardegna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriocagliari.it/
Direttore: M. Gabriella Artizzu
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 87
Conservatorio di Campobasso
Via Principe di Piemonte, 2/A – 86100 – CAMPOBASSO
tel. 0874/90041-90042 – fax. 0874/411377
Campobasso (CB) – Molise
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorioperosi.it
Direttore: Franz Albanese
Conservatorio di Castelfranco Veneto
Via Garibaldi, 25 – 31033 – CASTELFRANCO VENETO
tel. 0423/495170-492984 – fax. 0423/740188
Treviso (TV) – Veneto
e-mail: [email protected]
Web: http://www.steffani.it
Direttore: Vivalda Savelli
Conservatorio di Ceglie Messapica
V.le B. Luigi Don Guanella, 2 – 72013 – CEGLIE MESSAPICA
tel. 0831/379129 – fax. 0831/381695
Brindisi (BR) – Puglia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriolecce.it
Direttore: Donato Di Palma
Conservatorio di Cesena
C.so U. Comandini, 1 – 47023 – CESENA
tel. 0547/610742 28679 – fax. 0547/28679
Forli’ (FO) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriocesena.it
Direttore: Adriano Tumiatti
Conservatorio di Como
Via Cadorna, 4 – 22100 – COMO
tel. 031/279827 – fax. 031/266817
Como (CO) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriocomo.it/
Direttore: Bruno Raffaele Foti
Conservatorio di Cosenza
ex Convento di S. Maria delle Grazie, via Portapiana – 87100 – COSENZA
INTERVENTI
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INTERVENTI
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88 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
tel. 0984/76627/8-71959 – fax. 0984/29224
Cosenza (CS) – Calabria
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriodicosenza.it/
Direttore: Giorgio Reda
Conservatorio di Cuneo
Via Roma, 19 – 12100 – CUNEO
tel. 0171/693148 – fax. 0171/699181
Cuneo (CN) – Piemonte
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriocuneo.it
Direttore: Paolo Manzo
Conservatorio di Darfo-Boario Terme
Via Razziche, 5 – 25047 – DARFO-BOARIO TERME
tel. 0364/532904 – fax. 0364/532085
Brescia (BS) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriodarfoboarioterme.it
Direttore: Carlo Balzaretti
Conservatorio di Fermo
Via dell’Università, 16 – 63023 – FERMO
tel. 0734/225495-225801-229218 – fax. 0734/228742
Ascoli Piceno (AP) – Marche
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.net
Direttore: Silvia Santarelli
Conservatorio di Ferrara
Via Previati, 22 – 44100 – FERRARA
tel. 0532/207412 – fax. 0532/247521
Ferrara (FE) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorioferrara.it
Direttore: Giorgio Fabbri
Conservatorio di Firenze
P.zza Belle Arti, 2 – 50122 – FIRENZE
tel. 055/292180-210502 – fax. 055/2396785
Firenze (FI) – Toscana
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 89
e-mail: [email protected]; [email protected]
Web: http://www.conservatorio.firenze.it
Direttore: Paolo Biordi
Conservatorio di Foggia
Piazza Negri, 13 – 71100 – FOGGIA
tel. 0881/773467-723668 – fax. 0881/774687
Foggia (FG) – Puglia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriofoggia.it
Direttore: Mario Rucci
Conservatorio di Frosinone
Viale Michelangelo – 03100 – FROSINONE
tel. 0775/840060 – fax. 0775/202143
Frosinone (FR) – Lazio
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio-frosinone.it/
Direttore: Antonio D’Antò
Conservatorio di Genova
Via Albaro, 38 – 16145 – GENOVA
tel. 010/318683 – fax. 010/3620819
Genova (GE) – Liguria
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriopaganini.org/
Direttore: Prof.ssa Patrizia Conti
Conservatorio di L’Aquila
P.le Collemaggio s.n.c. – 67100 – L’AQUILA
tel. 0862/22122 – fax. 0862/62325
L’Aquila (AQ) – Abruzzo
e-mail: [email protected]; [email protected]
Web: http://www.consaq.it/
Direttore: Bruno Carioti
Conservatorio di La Spezia
Via XX Settembre, 34 – 19121 – LA SPEZIA
tel. 0187/770333 – fax. 0187/770341
La Spezia (SP) – Liguria
e-mail: [email protected]
INTERVENTI
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INTERVENTI
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90 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Web: http://www.conservatoriopuccini.com
Direttore: Giuseppe Bruno
Conservatorio di Latina
Via Ezio, 32 – 04100 – LATINA
tel. 0773/664173 – fax. 0773/661678
Latina (LT) – Lazio
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.latina.it/
Direttore: Giuseppe Gazelloni
Conservatorio di Lecce
Via A.Ciardo, 2 – 73100 – LECCE
tel. 0832/344266 – fax. 0832/340951
Lecce (LE) – Puglia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriolecce.it
Direttore: Pierluigi Camicia
Conservatorio di Mantova
Piazza Dante, 1 – 46100 – MANTOVA
tel. 0376/324636 – fax. 0376/223202
Mantova (MN) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriomantova.com
Direttore: Giordano Fermi
Conservatorio di Matera
P.zza del Sedile – 75100 – MATERA
tel. 0835/335797 – fax. 0835/331291
Matera (MT) – Basilicata
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriomatera.it
Direttore: Saverio Vizziello
Conservatorio di Messina
Via Bonino, 1 – 98100 – MESSINA
tel. 090/6510410 – fax. 090/2287889
Massa (MS) – Toscana
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriomessina.it
Direttore: Angelo Anastasi
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 91
Conservatorio di Milano
Via Conservatorio, 12 – 20122 – MILANO
tel. 02/7621101 – fax. 02/76014814
Milano (MI) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.consmilano.it/
Direttore: Bruno Zanolini
Conservatorio di Monopoli
P.zza S. Antonio, 27 – 70043 – MONOPOLI
tel. 080/9303607-4170791 – fax. 080/9303366
Bari (BA) – Puglia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriodimonopoli.org
Direttore: Gianpaolo Schiavo
Conservatorio di Napoli
Via S.P. a Majella, 35 – 80138 – NAPOLI
tel. 081/5644411 – fax. 081/5644415
Napoli (NA) – Campania
e-mail: [email protected]
Web: http://www.sanpietroamajella.it/
Direttore: Patrizio Marrone
Conservatorio di Novara
Via Collegio Gallarini, 1 – 28100 – NOVARA
tel. 0321/31252-392629 – fax. 0321/640556
Novara (NO) – Piemonte
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorionovara.it/
Direttore: Ettore Borri
Conservatorio di Padova
Via Eremitani, 6 – 35100 – PADOVA
tel. 049/8763111-8750648 – fax. 049/661174
Padova (PD) – Veneto
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriopollini.it
Direttore: Maria Nevilla Massaro
Conservatorio di Palermo
Via Squarcialupo, 45 – 90133 – PALERMO
INTERVENTI
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92 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
tel. 091/580921-582803 – fax. 091/586742
Palermo (PA) – Sicilia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriobellini.it
Direttore: Carmelo Caruso
Conservatorio di Parma
Via del Conservatorio, 27 – 43100 – PARMA
tel. 0521/381911-238743 – fax. 0521/200398
Parma (PR) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.pr.it/
Direttore: Emilio Ghezzi
Conservatorio di Perugia
Piazza Mariotti, 2 – 06123 – PERUGIA
tel. 075/5733843/4 – fax. 075/5736943
Perugia (PG) – Umbria
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorioperugia.it
Direttore: Stefano Bracci
Conservatorio di Pesaro
Piazza Olivieri, 5 – 61100 – PESARO
tel. 0721/33671-0721/34151 – fax. 0721/35295
Pesaro (PS) – Marche
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriorossini.it/
Direttore: Maurizio Tarsetti
Conservatorio di Pescara
Viale Muzii, 5-7 – 65123 – PESCARA
tel. 085/4219950 – fax. 085/4214341
Pescara (PE) – Abruzzo
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorioluisadannunzio.it
Direttore: Enrico Perigozzo
Conservatorio di Piacenza
Via S. Franca, 35 – 29100 – PIACENZA
tel. 0523/384345 – fax. 0523/388836
Piacenza (PC) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 93
Web: http://www.conservatorio.piacenza.it
Direttore: Fabrizio Dorsi
Conservatorio di Potenza
Via Tammone, 1 – 85100 – POTENZA
tel. 0971/46056/7 – fax. 0971/46239
Potenza (PZ) – Basilicata
e-mail: [email protected]; [email protected]
Web: http://www.conservatoriopotenza.it
Direttore: Fulvio Maffia
Conservatorio di Reggio Calabria
Via Aschenez, 1-I – 89123 – REGGIO CALABRIA
tel. 0965/812223-812991 – fax. 0965/24809
Reggio Di Calabria (RC) – Calabria
e-mail: [email protected]
Web: http://digilander.iol.it/conservatoriocilea/
Direttore: Antonino Sorgonà
Conservatorio di Riva Del Garda
L.go Marconi, 5 – 38066 – RIVA DEL GARDA
tel. 0464/551669 – fax. 0464/550187
Trento (TN) – Trentino-Alto Adige
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.tn.it/
Direttore: Cosimo Leonardo Colazzo
Conservatorio di Rodi Garganico
Via Le Noci – 71012 – RODI GARGANICO
tel. 0884/966580 – fax. 0884/966366
Foggia (FG) – Puglia
e-mail: [email protected]; [email protected]
Web: http://www.conservatoriorodi.it
Direttore: Mario Rucci
Conservatorio di Roma
Via dei Greci, 18 – 00187 – ROMA
tel. 06/3609671-2-3 – fax. 06/36001800
Roma (RM) – Lazio
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriosantacecilia.it
Direttore: Edda Silvestri
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94 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Conservatorio di Rovigo
Corso del Popolo, 241 – 45100 – ROVIGO
tel. 0425/22273-27857 – fax. 0425/29628
Rovigo (RO) – Veneto
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio-rovigo.it/
Direttore: Luca Paccagnella
Conservatorio di Salerno
Via S. De Renzi, 62 – 84125 – SALERNO
tel. 089/241086 – fax. 089/2582440
Salerno (SA) – Campania
e-mail: [email protected]
Web: http://www.consalerno.com
Direttore: Francesco De Mattia
Conservatorio di Sassari
Piazzale Cappuccini – 07100 – SASSARI
tel. 079/296447 – fax. 079/296449
Sassari (SS) – Sardegna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.sassari.it
Direttore: Antonio Ligios
Conservatorio di Torino
Via Mazzini, 11 – 10123 – TORINO
tel. 011/8178458-832362-888470 – fax. 011/885165
Torino (TO) – Piemonte
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio-torino.it/
Direttore: Maria Luisa Pacciani
Conservatorio di Trapani
Via Francesco Sceusa, 1 – 91100 – TRAPANI
tel. 0923/556124/5/6 – fax. 0923/551465
Trapani (TP) – Sicilia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio-trapani.it/
Direttore: Lea Pavarini
Conservatorio di Trento
Via S. Maria Maddalena, 16 – 38100 – TRENTO
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 95
tel. 040/6724911 – fax. 040/370265
Trento (TN) – Trentino-Alto Adige
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.tn.it
Direttore: Cosimo Leonardo Colazzo
Conservatorio di Trieste
Via Carlo Ghega, 12 – 34123 – TRIESTE
tel. 0432/502755 – fax. 0432/510740
Trieste (TS) – Friuli-Venezia Giulia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.trieste.it
Direttore: Massimo Parovel
Conservatorio di Udine
Piazza 1° Maggio, 29 – 33100 – UDINE
tel. 041/5225604-5236561 – fax. 041/5239268
Udine (UD) – Friuli-Venezia Giulia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatorio.udine.it/
Direttore: Franco Calabretto
Conservatorio di Venezia
Sestriere S. Marco, 2810 – 30124 – VENEZIA
tel. 045/8002814 – fax. 045/8009018
Venezia (VE) – Veneto
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conseve.it/indexI.html
Direttore: Giovanni Umberto Battel
Conservatorio di Verona
Via Massalongo, 2 – 37100 – VERONA
tel. 045/8002814 – fax. 045/8009018
Verona (VR) – Veneto
e-mail: [email protected]; [email protected]
Web: http://www.conservatorioverona.it
Direttore: Hugh Skeffington Ward Perkins
Conservatorio di Vibo Valentia
Via Affaccio/Via Corsea (sede uffici) – 88018 – VIBO VALENTIA
tel. 0444/507551-301160 – fax. o444/302706
Vibo Valentia (VV) – Calabria
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96 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
e-mail: [email protected]
Web: http://www.conservatoriovibovalentia.it
Direttore: Antonella Patrizia Barbarossa
Conservatorio di Vicenza
Contrà San Domenico, 33 – 36100 – VICENZA
tel. 0444/507551 – fax. 0444/302706
Vicenza (VI) – Veneto
e-mail: [email protected]
Web: http://www.consvi.org/
Direttore: Paolo Troncon
Istituto Musicale Pareggiato di Ancona G.B. Pergolesi
Via Zappata, 1 – 60121 – ANCONA
tel. 071/52692 – fax. 071/52692
Ancona (AN) – Marche
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutopergolesi.it
Direttore: Riccardo Graciotti
Istituto Musicale Pareggiato di Aosta della Valle D’aosta
Via Anfiteatro, 1 – 11100 – AOSTA
tel. 0165/43995 – fax. 0165/236901
Aosta (AO) – Valle d’Aosta
e-mail: [email protected]
Web: http://www.imaosta.com
Direttore: Florinda Bartolucci
Istituto Musicale Pareggiato di Bergamo Gaetano Donizetti
Via Arena, 9 – 24129 – BERGAMO
tel. 035/237374 – fax. 035/4135133
Bergamo (BG) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutomusicaledonizetti.it
Direttore: Marco Giovannetti
Istituto Musicale Pareggiato di Caltanissetta Vincenzo Bellini
C.so Umberto I, 84-85 – 93100 – CALTANISSETTA
tel. 0934/26803 – fax. 0934/22998
Caltanissetta (CL) – Sicilia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.imp-vincenzobellini.cl.it
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 97
Direttore: Angelo Licalsi
Istituto Musicale Pareggiato di Castelnuovo ne’ Monti (RE) Merulo
Via Roma, 4 – 42035 – MONTI
tel. 0522/610206 – fax. 0522-610205
Reggio Emilia (RE) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http:///www.istitutomerulo.it/
Direttore: Giovanni Mareggini
Istituto Musicale Pareggiato di Catania Vincenzo Bellini
Via Istituto S. Cuore, 3 – 95124 – CATANIA
tel. 095/7194400 – fax. 095/502782
Catania (CT) – Sicilia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutobellini.it/
Direttore: Carmelo Giudice
Istituto Musicale Pareggiato di Cremona Claudio Monteverdi
Via Realdo Colombo, 1 – 26100 – CREMONA
tel. 0372/22423 – fax. 0372/530414
Cremona (CR) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.fondazionemusicalemonteverdi.cr.it/home.htm
Direttore: Alberto Baldrighi
Istituto Musicale Pareggiato di Gallarate (VA) Giacomo Puccini
Via Dante, 11 – 21013 – GALLARATE
tel. 0586/403724 – fax. 0586/426089
Varese (VA) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: L’istututo non ha sito web. È possibile avere informazioni su sito del comune di Gallarate: http://gallarate.comuninrete.comune.gallarate.va.it
Direttore: Sergio Gianzini
Istituto Musicale Pareggiato di Livorno Pietro Mascagni
Via G. Galilei, 40 – 57122 – LIVORNO
tel. 0586 403724 – fax. 0586 426089
Livorno (LI) – Toscana
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutomascagni.it
Direttore: Stefano Agostini
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98 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Istituto Musicale Pareggiato di Lucca Luigi Boccherini
P.zza del Suffragio, 6 – 55100 – LUCCA
tel. 0583/464104 – fax. 0583/493725
Lucca (LU) – Toscana
e-mail: [email protected]
Web: http://www.boccherini.it/
Direttore: Renzo Cresti
Istituto Musicale Pareggiato di Nocera Terinese (CZ) P.I. Tchaikovsky
via Ammiraglio Sirianni, 35 – 88047 – NOCERA TERINESE
tel. 0968923854 – fax. 0968923854
Catanzaro (CZ) – Calabria
e-mail: [email protected]
Web: http://www.tchaikovsky.it/home.htm
Direttore: Pierfrancesco Pallia
Istituto Musicale Pareggiato di Pavia Franco Vittadini
Via A. Volta, 31 – 27100 – PAVIA
tel. 0382/399225 – fax. 0382/399205
Pavia (PV) – Lombardia
e-mail: [email protected]
Web: http://vittadini.apnetwork.it
Direttore: Walter Casali
Istituto Musicale Pareggiato di Ravenna Giuseppe Verdi
Via Roma, 33 – 48100 – RAVENNA
tel. 0544/212373-0544/212069 – fax. 0544/217527
Ravenna (RA) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutoverdi.ra.it
Direttore: Angelo Pompilio
Istituto Musicale Pareggiato di Reggio Emilia Achille Peri
V. Dante Alighieri – 11 – 42100 – REGGIO EMILIA
tel. 0522/456771 – fax. 0522/456778
Reggio Emilia (RE) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutoperi.com/
Direttore: Andrea Talmelli
Istituto Musicale Pareggiato di Rimini G. Lettimi
Via Cairoli, 44 – 47900 – RIMINI
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 99
tel. 0541-786385 – fax. 0541-786403
Rimini (RN) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutolettimi.it
Direttore: Enrico Meyer
Istituto Musicale Pareggiato di Siena R. Franci
Prato S. Agostino, 1 – 53100 – SIENA
tel. 0577/288904 – fax. 0577 389127
Siena (SI) – Toscana
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutofranci.it/pages/home.asp
Direttore: Antonio Anichini
Istituto Musicale Pareggiato di Taranto Giovanni Paisiello
Convento di S. Michele – Via Duomo, 276 – 74100 – TARANTO
tel. 0861/248866 – fax. 0861/248816
Taranto (TA) – Puglia
e-mail: [email protected]
Web: http://www.paisiello.it
Direttore: Lorenzo Fico
Istituto Musicale Pareggiato di Teramo Gaetano Braga
P.zza Verdi, 25 – 64100 – TERAMO
tel. 0861/248866 – fax. 0861/248816
Teramo (TE) – Abruzzo
e-mail: [email protected]
Web: http://www.istitutobraga.it/
Direttore: Antonio Castagna
Istituto Musicale Pareggiato di Terni Giulio Briccialdi
Via del Tribunale, 22-24 – 5100 – TERNI
tel. 0744/432170 – fax. 0774/435081
Terni (TR) – Umbria
e-mail: [email protected]
Web: http://www.briccialditerni.it/
Direttore: Pier Giuseppe Arcangeli
Istituto Superiore di Studi Musicali di Modena – Carpi (MO) Orazio Vecchi – Antonio Tonelli
Via Carlo Goldoni, 8 – 41100 – Modena
tel. 059/2032925 – fax. 059/2032928
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100 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Modena (MO) – Emilia-Romagna
e-mail: [email protected]
Web: http://www.comune.modena.it/oraziovecchi
Direttore: Ivan Bacchi
I CONSERVATORI E I PROGRAMMI DI STUDIO
Il primo istituto
pubblico
italiano
di formazione
musicale
in ordine
cronologico
è il Liceo
Filarmonico
di Bologna
istituito
nel lontano
1804
Un interessante lavoro di Orazio Maione pubblicato nel 2005 I Conservatori
di musica durante il fascismo, consente di ripercorrere la storia dei Conservatori
italiani.
Nella pubblicazione si segnala che il primo istituto pubblico italiano di formazione musicale in ordine cronologico è il Liceo Filarmonico di Bologna istituito nel lontano 1804, anche se il riconoscimento di Conservatorio da parte
dello Stato arriva solamente nel 1942 nonostante i nomi di autorevoli direttori
succedutisi alla guida come Martucci, Bossi, Busoni e Alfano.
Fino al 1923 il numero dei Conservatori rimane limitato a sei: Milano, Napoli,
Palermo, Parma, Roma e Firenze.
«Se nel 1923 gli istituti governativi si limitavano ai sei già indicati, dagli ultimi
anni del regime fascista in poi il numero dei Conservatori aumentò in modo
esponenziale: nel 1942 erano diventati dodici con la statizzazione degli istituti
pareggiati – ‘gli istituti musicali con ordinamento a liceo (cioè privi di convitto), sorti per ragioni diverse da quelle dell’assistenza pubblica’ – delle città di
Torino (1935), Cagliari (1939), Bolzano, Pesaro e Venezia (1940) e Bologna
(1942). Nel secondo dopoguerra la crescita è continuata fino agli anni recenti
fino ad arrivare, anche con la raggiunta autonomia delle ‘sezioni staccate’ di alcuni Conservatori, a una sessantina di istituti.
A questi va ancora aggiunta una ventina di istituti musicali pareggiati sovvenzionati dagli enti locali, con gli stessi programmi di studio dei Conservatori e
la medesima validità del titolo di studio rilasciato».
Questo è in sintesi il percorso storico delle Istituzioni per la formazione dei
musicisti.
Riveste particolare importanza anche l’esame dei diversi provvedimenti normativi relativi ai programmi di studio dei Conservatori.
Tale analisi, che trova le sue origini all’inizio del secolo scorso, conduce fino all’ultimo provvedimento di riforma dei Conservatori, la Legge 21 dicembre 1999
n. 508, ai vari disegni di legge che l’hanno preceduta e ai Decreti del 2009 che
definiscono e regolano i settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica.
Preziosa la documentazione sui primi decreti del Novecento presente nel citato
lavoro di O. Maione: «Il primo provvedimento che riguardò gli ordinamenti didattici all’interno degli istituti musicali a livello nazionale fu il Regio Decreto
del 2 marzo 1899, firmato dal ministro Guido Baccelli – ‘riconosciuta la neces-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 101
sità di stabilire programmi uniformi per gli esami di licenza e magistero nei diversi rami dell’insegnamento musicale’ – e consisteva in una stringata lista di
prove solo per il grado superiore, con brani di autori più o meno specificati, per
ottenere il titolo abilitante di ‘magistero’ in ogni disciplina; per accedere all’esame finale bisognava aver conseguito precedentemente gli esami di ‘licenza
normale’ e delle materie tecniche complementari ‘secondo i programmi dell’istituto’, corsi ed esami che quindi rimanevano fuori dalla normativa.
Con questi programmi si sancì una delle specificità dei Conservatori italiani:
la mancanza di veri e propri programmi didattici e la sola determinazione dei
programmi d’esame, tendenza che si svilupperà al massimo grado con i programmi emanati nel 1930». Secondo l’autore «Veniva quindi lasciata ancora
piena discrezionalità a ogni istituto musicale nel definire i programmi interni
per ciò che riguardava i corsi intermedi degli insegnamenti principali e per
tutti i corsi complementari».
Questa mancanza di precisazioni su base nazionale, unita alla nominale compiutezza della «licenza normale» portò alle due maggiori disfunzioni di quegli anni: l’esistenza, tra i vari istituti, di programmi d’esame profondamente
diversi per grado di complessità nello stesso insegnamento e l’equivoco che
tale licenza normale, in realtà titolo intermedio, poteva comportare in campo
professionale.
Per esemplificare la disparità dei programmi interni dei singoli istituti si consideri che, anche se con modalità di esecuzione diverse, fino ai nuovi programmi del 1930 l’esame di compimento per la licenza normale di pianoforte
al Conservatorio di Milano richiedeva, tra le altre prove, la presentazione di sei
studi (composizioni strumentali di carattere fondamentalmente didattico) e
sei preludi e fughe di J.S. Bach contro, rispettivamente, i 62 studi e 41 brani
dello stesso autore necessari per sostenere il medesimo esame a Napoli.
Il successivo Regolamento del 1918 rappresenta il primo completo ordinamento statale per gli «istituti di belle arti, di musica e d’arte drammatica». Si
prevedevano disposizioni comuni a tutti gli istituti artistici (articoli 1-84) e
specifiche: per i Conservatori gli articoli 174-253, formanti la parte IV sugli
istituti di musica e d’arte drammatica insieme al regolamento per la «commissione permanente per le arti musicale e drammatica» (articoli 160-173).
Dobbiamo ai ripetuti appelli del compositore Ildebrando Pizzetti e alle critiche del musicologo Guido Pannain l’emanazione della circolare del Ministro
Pietro Fedele per la convocazione nel 1925 degli «studi generali» al fine di effettuare la revisione dei programmi approvati con R.D. 2 marzo 1899 n. 108.
I nuovi programmi furono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16
marzo 1931, come parte del Regio Decreto 11 dicembre 1930, n. 1945: Norme
per l’ordinamento dell’istruzione musicale ed approvazione dei nuovi programmi
di esame. Si tratta anche dei primi programmi di studio, riferiti a tutti i corsi
intermedi e ai corsi complementari, unificati a livello nazionale. Il decreto è
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Il Regio
Decreto
del 2 marzo
1899 sancì
una delle
specificità dei
Conservatori
italiani:
la mancanza
di veri e propri
programmi
didattici
e la sola
determinazione
dei programmi
d’esame
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strutturato in 25 articoli che spesso precisano o modificano disposizioni presenti nel Regolamento del 1918.
Il primo articolo riguarda gli insegnamenti, ora chiamati scuole per le materie
principali e corsi per le materie complementari.
Vengono inoltre autorizzate le nuove «Scuola di direzione d’orchestra» e
«Scuola di canto (ramo didattico)», «istituite man mano che sarà possibile».
Nell’art. 2 sono elencate le materie dei corsi complementari e viene specificato
che, contrariamente alle disposizioni precedenti, «non sono ammessi a frequentare il corso di solfeggio e qualsiasi corso complementare se non coloro, che
siano inscritti ad una delle scuole del Conservatorio», eliminando così la possibilità di frequentare gli istituti da parte di studenti non ancora determinati
nella scelta di un percorso specifico.
Negli articoli a seguire l’insegnamento delle varie scuole risulta diviso «in due
o tre periodi (inferiore e superiore, ovvero inferiore, medio e superiore)».
Questo provvedimento in sostanza rappresenta l’ultima indicazione emanata
per i programmi dei diversi corsi che ancora oggi interessano il vecchio ordinamento dei Conservatori.
Elenco dei corsi principali (vecchio ordinamento)
ARPA
BASSO TUBA
CANTO
CHITARRA
CLARINETTO
CLAVICEMBALO
COMPOSIZIONE
COMPOSIZIONE SPERIMENTALE
CONTRABBASSO
CORNO
DIDATTICA DELLA MUSICA
DIREZIONE D’ORCHESTRA
FAGOTTO
FISARMONICA
FLAUTO
FLAUTO DOLCE
LIUTO
MUSICA CORALE E DIREZIONE DI CORO
MUSICA ELETTRONICA
MUSICA JAZZ
MUSICA VOCALE DA CAMERA
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 103
OBOE
ORGANO E COMPOSIZIONE ORGANISTICA
PIANOFORTE
PREPOLIFONIA
SASSOFONO
STRUMENTAZIONE PER BANDA
STRUMENTI A PERCUSSIONE
TROMBA
TROMBONE
VIOLA
VIOLA DA GAMBA
VIOLINO
VIOLONCELLO
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LA RIFORMA DEI CONSERVATORI
La definizione del testo della riforma, approvata il 2 dicembre 1999 e divenuta
Legge il 21 dicembre dello stesso anno con il numero 508, è stata oggetto di
un lungo percorso parlamentare durato ben sette anni.
Numerosi i disegni di legge e le relazioni nei due rami del Parlamento che
hanno condotto all’approvazione della Legge 508:
XI LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGE
E RELAZIONI
SENATO DELLA REPUBBLICA
31 luglio 1992 – NOCCHI & ALII: «Norme generali e di delega per il riordinamento degli studi musicali nella scuola statale di ogni ordine e grado per l’adeguamento dei relativi titoli di studio all’ordinamento europeo».
Disegno di Legge.
25 febbraio 1993 – ZOSO & ALII: «Riordino dei conservatori di musica».
Relazione.
Disegno di Legge.
CAMERA DEI DEPUTATI
30 aprile 1992 – CARELLI e ARMELLIN: «Misure urgenti per il riordino e la valorizzazione delle accademie e dei conservatori di musica».
Relazione.
Disegno di Legge.
All’indice.
La definizione
del testo
della riforma,
approvata
il 2 dicembre
1999 è stata
oggetto
di un lungo
percorso
parlamentare
durato ben
sette anni
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104 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
XII LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGE
E RELAZIONI
SENATO DELLA REPUBBLICA
20 dicembre 1994 – SERRA & ALII: «Delega al governo per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica,
degli Istituti superiori per le industrie artistiche e dei Conservatori di musica».
Relazione.
Disegno di Legge.
CAMERA DEI DEPUTATI
2 agosto 1994 – SGARBI & ALII: «Delega al governo per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degli
Istituti superiori per le industrie artistiche e dei conservatori di musica».
Relazione.
Disegno di Legge.
14 febbraio 1995 – BRACCI MARINAI: «Istituzione degli Istituti superiori per
gli studi musicali. Nuovo ordinamento dell’istruzione musicale».
Relazione.
Disegno di Legge.
14 marzo 1995 – SBARBATI: «Norme per il riordino e la valorizzazione dei Conservatori di musica».
Relazione.
Disegno di Legge.
13 settembre 1995 – TESTO UNIFICATO delle 12 proposte di legge sulla riforma
di Accademie e Conservatori di Musica (Relatore: SBARBATI).
Testo Unificato.
410 emendamenti al Testo Unificato.
All’indice.
XIII LEGISLATURA – RIFORMA DEI CONSERVATORI – DISEGNI DI LEGGE
E RELAZIONI
CAMERA DEI DEPUTATI
Commissione Cultura: Comitato ristretto per il Disegno di legge «Accademie e
conservatori – AC 688 e abb.»
10 maggio 1996 – SBARBATI: «Norme per il riordinamento degli studi musicali».
Relazione.
Disegno di Legge.
14 maggio 1996 – SBARBATI, BURANI PROCACCINI, GASPERONI, PISTONE, LENTI, DUCA, DE MURTAS, SGARBI, GALDELLI, BRACCO,
BRUGGER, GIACCO, POZZA TASCA, APREA, VOLPINI: «Delega al governo
per la riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e del Centro sperimentale di cinematografia e
istituzione di un Istituto superiore delle arti in ogni regione».
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 105
Disegno di Legge. 16 gennaio 1997 – COMMISSIONE CULTURA: «Testo unificato elaborato dal Comitato ristretto».
Disegno di Legge.
14 aprile 1997 – COMMISSIONE CULTURA: «Testo unificato risultante dai
primi emendamenti».
Disegno di Legge.
5 novembre 1997 – COMMISSIONE CULTURA: Testo unificato approvato in
sede legislativa.
Testo definitivo.
5 novembre 1997 – COMMISSIONE CULTURA: Tavola comparativa delle tre
versioni del Testo unificato successivamente approvate.
Versioni comparate.
COMMISSIONE CULTURA: Verbali dell’iter del Testo unificato.
Iter.
COMMISSIONE CULTURA: Disegno di legge Senato n. 2881. Assegnato alla
Commissione Istruzione pubblica, beni culturali in sede deliberante, alla data del
6 luglio 1999 non ne è ancora incominciato l’esame.
SENATO DELLA REPUBBLICA
8 ottobre 1996 – NAPOLI: Nuove norme riguardanti la disciplina dell’insegnamento di educazione musicale nelle scuole di ogni ordine e grado.
20 marzo 1997 – SERVELLO: Riforma dei conservatori di musica e riordino degli
studi musicali.
7 aprile 1997 – SERENA: Delega al Governo per la riforma delle Accademie di
belle arti, dell’Accademia di danza, dell’Accademia di arte drammatica, degli Istituti
superiori per le industrie artistiche e dei Conservatori di musica.
10 marzo 1998 – COMMISSIONE CULTURA: Resoconti sommari della discussione del Testo unificato, approvato in sede legislativa dalla Commissione Cultura
della Camera dei Deputati.
TESTO DEFINITIVO DELLA RIFORMA, approvato il 2 dicembre 1999
e pubblicato il 4 gennaio 2000 sulla Gazzetta Ufficiale
Riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati.
Art. 1.
(Finalità della legge)
1. La presente legge è finalizzata alla riforma delle Accademie di belle arti, dell’Accademia nazionale di danza, dell’Accademia nazionale di arte drammatica, degli
Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degli
Istituti musicali pareggiati.
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Art. 2.
(Alta formazione e specializzazione artistica e musicale)
1. Le Accademie di belle arti, l’Accademia nazionale di arte drammatica e gli ISIA,
nonché, con l’applicazione delle disposizioni di cui al comma 2, i Conservatori di
musica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali pareggiati costituiscono, nell’ambito delle istituzioni di alta cultura cui l’articolo 33 della Costituzione riconosce il diritto di darsi ordinamenti autonomi, il sistema dell’alta
formazione e specializzazione artistica e musicale. Le predette istituzioni sono disciplinate dalla presente legge, dalle norme in essa richiamate e dalle altre norme che
vi fanno espresso riferimento.
2. I Conservatori di musica, l’Accademia nazionale di danza e gli Istituti musicali
pareggiati sono trasformati in Istituti superiori di studi musicali e coreutici, ai sensi
del presente articolo.
3. Il Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica esercita, nei confronti delle istituzioni di cui all’articolo 1, poteri di programmazione, indirizzo e
coordinamento sulla base di quanto previsto dal titolo I della legge 9 maggio 1989,
n. 168, e nel rispetto dei princìpi di autonomia sanciti dalla presente legge.
4. Le istituzioni di cui all’articolo 1 sono sedi primarie di alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale e svolgono correlate attività
di produzione. Sono dotate di personalità giuridica e godono di autonomia statutaria, didattica, scientifica, amministrativa, finanziaria e contabile ai sensi del presente articolo, anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello Stato e
degli enti pubblici, ma comunque nel rispetto dei relativi princìpi.
5. Le istituzioni di cui all’articolo 1 istituiscono e attivano corsi di formazione ai
quali si accede con il possesso del diploma di scuola secondaria di II grado, nonché
corsi di perfezionamento e di specializzazione. Le predette istituzioni rilasciano specifici diplomi accademici di primo e secondo livello, nonché di perfezionamento,
di specializzazione e di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale. Ai titoli rilasciati dalle predette istituzioni si applica il comma 5 dell’articolo 9 della
legge 19 novembre 1990, n. 341. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e
tecnologica, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica, previo parere del
Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), di cui all’articolo 3, sono dichiarate le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi della
presente legge e i titoli di studio universitari al fine esclusivo dell’ammissione ai
pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per
le quali ne è prescritto il possesso.
6. Il rapporto di lavoro del personale delle istituzioni di cui all’articolo 1 è regolato
contrattualmente ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modificazioni e integrazioni, nell’ambito di apposito comparto articolato in due distinte aree di contrattazione, rispettivamente per il personale docente e non docente.
Limitatamente alla copertura dei posti in organico che si rendono disponibili si fa ricorso alle graduatorie nazionali previste dall’articolo 270, comma 1, del testo unico
delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di
ogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come
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modificato dall’articolo 3, comma 1, della legge 3 maggio 1999, n. 124, le quali, integrate in prima applicazione a norma del citato articolo 3, comma 2, sono trasformate in graduatorie ad esaurimento. Per le esigenze didattiche derivanti dalla presente
legge cui non si possa far fronte nell’ambito delle dotazioni organiche, si provvede
esclusivamente mediante l’attribuzione di incarichi di insegnamento di durata non
superiore al quinquennio, rinnovabili, anche ove temporaneamente conferiti a personale incluso nelle predette graduatorie nazionali. Dopo l’esaurimento di tali graduatorie, gli incarichi di insegnamento sono attribuiti con contratti di durata non
superiore al quinquennio, rinnovabili. I predetti incarichi di insegnamento non sono
comunque conferibili al personale in servizio di ruolo. Il personale docente e non docente, in servizio nelle istituzioni di cui all’articolo 1 alla data di entrata in vigore della
presente legge con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, è inquadrato presso di
esse in appositi ruoli ad esaurimento, mantenendo le funzioni e il trattamento complessivo in godimento. Salvo quanto stabilito nel secondo e nel terzo periodo del
presente comma, nei predetti ruoli ad esaurimento è altresì inquadrato il personale
inserito nelle graduatorie nazionali sopraindicate, anche se assunto dopo la data di
entrata in vigore della presente legge.
7. Con uno o più regolamenti emanati ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della
legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della pubblica istruzione,
sentiti il CNAM e le competenti Commissioni parlamentari, le quali si esprimono
dopo l’acquisizione degli altri pareri previsti per legge, sono disciplinati:
a) i requisiti di qualificazione didattica, scientifica e artistica delle istituzioni e dei
docenti;
b) i requisiti di idoneità delle sedi;
c) le modalità di trasformazione di cui al comma 2;
d) i possibili accorpamenti e fusioni, nonché le modalità di convenzionamento con
istituzioni scolastiche e universitarie e con altri soggetti pubblici e privati;
e) le procedure di reclutamento del personale;
f ) i criteri generali per l’adozione degli statuti di autonomia e per l’esercizio dell’autonomia regolamentare;
g) le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica nel settore;
h) i criteri generali per l’istituzione e l’attivazione dei corsi, ivi compresi quelli di cui
all’articolo 4, comma 3, per gli ordinamenti didattici e per la programmazione
degli accessi;
i) la valutazione dell’attività delle istituzioni di cui all’articolo 1.
8. I regolamenti di cui al comma 7 sono emanati sulla base dei seguenti princìpi e
criteri direttivi:
a) valorizzazione delle specificità culturali e tecniche dell’alta formazione artistica
e musicale e delle istituzioni del settore, nonché definizione di standard qualitativi riconosciuti in ambito internazionale;
b) rapporto tra studenti e docenti, nonché dotazione di strutture e infrastrutture,
adeguati alle specifiche attività formative;
c) programmazione dell’offerta formativa sulla base della valutazione degli sbocchi
professionali e della considerazione del diverso ruolo della formazione del settore
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rispetto alla formazione tecnica superiore di cui all’articolo 69 della legge 17
maggio 1999, n. 144, e a quella universitaria, prevedendo modalità e strumenti
di raccordo tra i tre sistemi su base territoriale;
d) previsione, per le istituzioni di cui all’articolo 1, della facoltà di attivare, fino alla
data di entrata in vigore di specifiche norme di riordino del settore, corsi di formazione musicale o coreutica di base, disciplinati in modo da consentirne la frequenza agli alunni iscritti alla scuola media e alla scuola secondaria superiore;
e) possibilità di prevedere, contestualmente alla riorganizzazione delle strutture e dei
corsi esistenti e, comunque, senza maggiori oneri per il bilancio dello Stato, una
graduale statizzazione, su richiesta, degli attuali Istituti musicali pareggiati e delle
Accademie di belle arti legalmente riconosciute, nonché istituzione di nuovi
musei e riordino di musei esistenti, di collezioni e biblioteche, ivi comprese quelle
musicali, degli archivi sonori, nonché delle strutture necessarie alla ricerca e alle
produzioni artistiche. Nell’ambito della graduale statizzazione si terrà conto, in
particolare nei capoluoghi sprovvisti di istituzioni statali, dell’esistenza di Istituti non statali e di Istituti pareggiati o legalmente riconosciuti che abbiano fatto
domanda, rispettivamente, per il pareggiamento o il legale riconoscimento, ovvero per la statizzazione, possedendone i requisiti alla data di entrata in vigore
della presente legge;
f ) definizione di un sistema di crediti didattici finalizzati al riconoscimento reciproco dei corsi e delle altre attività didattiche seguite dagli studenti, nonché al
riconoscimento parziale o totale degli studi effettuati qualora lo studente intenda
proseguirli nel sistema universitario o della formazione tecnica superiore di cui
all’articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144;
g) facoltà di convenzionamento, nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istituzione, con istituzioni scolastiche per realizzare percorsi integrati di istruzione e di
formazione musicale o coreutica anche ai fini del conseguimento del diploma di
istruzione secondaria superiore o del proseguimento negli studi di livello superiore;
h) facoltà di convenzionamento, nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istituzione, con istituzioni universitarie per lo svolgimento di attività formative finalizzate al rilascio di titoli universitari da parte degli atenei e di diplomi accademici
da parte delle istituzioni di cui all’articolo 1;
i) facoltà di costituire, sulla base della contiguità territoriale, nonché della complementarietà e integrazione dell’offerta formativa, Politecnici delle arti, nei
quali possono confluire le istituzioni di cui all’articolo 1 nonché strutture
delle università. Ai Politecnici delle arti si applicano le disposizioni del presente articolo;
l) verifica periodica, anche mediante l’attività dell’Osservatorio per la valutazione
del sistema universitario, del mantenimento da parte di ogni istituzione degli
standard e dei requisiti prescritti; in caso di non mantenimento da parte di istituzioni statali, con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica
e tecnologica le stesse sono trasformate in sedi distaccate di altre istituzioni e, in
caso di gravi carenze strutturali e formative, soppresse; in caso di non mantenimento da parte di istituzioni pareggiate o legalmente riconosciute, il pareggiamento o il riconoscimento è revocato con decreto del Ministro dell’università e
della ricerca scientifica e tecnologica.
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9. Con effetto dalla data di entrata in vigore delle norme regolamentari di cui al
comma 7 sono abrogate le disposizioni vigenti incompatibili con esse e con la presente legge, la cui ricognizione è affidata ai regolamenti stessi.
Art. 3.
(Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale)
1. È costituito, presso il Ministero dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, il Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM), il
quale esprime pareri e formula proposte:
a) sugli schemi di regolamento di cui al comma 7 dell’articolo 2, nonché sugli
schemi di decreto di cui al comma 5 dello stesso articolo;
b) sui regolamenti didattici degli istituti;
c) sul reclutamento del personale docente;
d) sulla programmazione dell’offerta formativa nei settori artistico, musicale e coreutico.
2. Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del
Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, previo parere delle
competenti Commissioni parlamentari, espresso dopo l’acquisizione degli altri pareri previsti per legge, sono disciplinati:
a) la composizione del CNAM, prevedendo che:
1) almeno i tre quarti dei componenti siano eletti in rappresentanza del personale docente, tecnico e amministrativo, nonchè degli studenti delle istituzioni di
cui all’articolo 1;
2) dei restanti componenti, una parte sia nominata dal Ministro dell’università
e della ricerca scientifica e tecnologica e una parte sia nominata dal Consiglio universitario nazionale (CUN);
b) le modalità di nomina e di elezione dei componenti del CNAM;
c) il funzionamento del CNAM;
d) l’elezione da parte del CNAM di rappresentanti in seno al CUN, la cui composizione numerica resta conseguentemente modificata.
3. In sede di prima applicazione della presente legge e fino alla prima elezione del
CNAM, le relative competenze sono esercitate da un organismo composto da:
a) quattro membri in rappresentanza delle Accademie e degli ISIA;
b) quattro membri in rappresentanza dei Conservatori e degli Istituti musicali pareggiati;
c) quattro membri designati in parti eguali dal Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica e dal CUN;
d) quattro studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1;
e) un direttore amministrativo.
4. Le elezioni dei rappresentanti e degli studenti di cui al comma 3 si svolgono, con
modalità stabilite con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica
e tecnologica da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, presso il Ministero dell’università e della ricerca
scientifica e tecnologica, sulla base di liste separate, presentate almeno un mese
prima della data stabilita per le votazioni.
5. Per il funzionamento del CNAM e dell’organismo di cui al comma 3 è autorizzata la spesa annua di lire 200 milioni.
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Art. 4.
(Validità dei diplomi)
1. I diplomi conseguiti presso le istituzioni di cui all’articolo 1 anteriormente alla
data di entrata in vigore della presente legge mantengono la loro validità ai fini dell’accesso all’insegnamento e ai corsi di specializzazione.
2. I diplomi conseguiti al termine di corsi di didattica, compresi quelli rilasciati prima
della data di entrata in vigore della presente legge, danno titolo di accesso alle scuole
di specializzazione di cui all’articolo 4, comma 2, della legge 19 novembre 1990,
n. 341. Tali diplomi, ove rilasciati prima dell’attivazione delle predette scuole, sono
considerati validi per l’accesso all’insegnamento, purché il titolare sia in possesso del
diploma di scuola media superiore e del diploma di conservatorio o di accademia.
3. Per i diplomati presso le istituzioni di cui all’articolo 1, che ne facciano richiesta
entro il termine di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, purché in possesso di diploma di scuola secondaria di II grado, sono istituiti appositi
corsi integrativi della durata minima di un anno, al fine del conseguimento dei diplomi accademici, secondo modalità e criteri stabiliti con i regolamenti di cui all’articolo 2, comma 7, lettera h).
Art. 5.
(Edilizia)
1. Alle istituzioni di cui all’articolo 1 si applica la normativa vigente in materia di
edilizia universitaria.
Art. 6.
(Diritto allo studio)
1. Agli studenti delle istituzioni di cui all’articolo 1 si applicano le disposizioni di
cui alla legge 2 dicembre 1991, n. 390, e successive modificazioni.
Art. 7.
(Norma transitoria e finale)
1. I regolamenti didattici delle istituzioni di cui all’articolo 1 disciplinano le modalità per il passaggio degli studenti ai nuovi ordinamenti didattici, ferma restando la
possibilità per gli stessi di completare i corsi iniziati.
Art. 8.
(Disposizioni per la regione Valle d’Aosta e per le province autonome di Trento e
di Bolzano)
1. Nella regione Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e di Bolzano, il
perseguimento delle finalità della presente legge è realizzato nel rispetto degli statuti di autonomia e delle relative norme di attuazione.
Art. 9.
(Norme finanziarie)
1. Con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con i Ministri della pubblica istruzione e dell’università e della
ricerca scientifica e tecnologica, si provvede a ripartire gli attuali stanziamenti iscritti
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all’unità previsionale di base 11.1.1.2 (Istruzione artistica – Strutture scolastiche)
dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, per la loro assegnazione al predetto stato di previsione e a quello del Ministero dell’università e
della ricerca scientifica e tecnologica, in relazione alle esigenze di funzionamento,
rispettivamente, degli istituti di istruzione artistica che permangono nella competenza del Ministero della pubblica istruzione e delle istituzioni riordinate o costituite
a norma della presente legge.
2. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge, comprensivo dei costi per
la realizzazione dei corsi di cui all’articolo 2, commi 5 e 8, lettera d), nonché all’articolo 4, comma 3, valutato in lire 11 miliardi a decorrere dall’anno 1999, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del
bilancio triennale 1999-2001, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte
corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l’anno 1999, allo scopo parzialmente
utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della pubblica istruzione.
3. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
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Due decreti, entrambi del 2009, definiscono e regolano i settori artistico-disciplinari dei Conservatori individuando gli ordinamenti didattici dei corsi di
studio per il conseguimento del diploma accademico di primo livello: il Decreto Ministeriale 3 luglio 2009 e il Decreto Ministeriale n. 124 del 30 settembre 2009.
Il Decreto Ministeriale 3 luglio 2009
CONSIDERATO, pertanto, che gli obiettivi formativi e i settori artistico-disciplinari devono essere determinati con appositi decreti del Ministro in attuazione del sopracitato D.L. n. 180/2008, convertito, con modificazioni nella legge 9.1.2009, n. 1;
VISTI i pareri espressi dal Consiglio Nazionale dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica nelle riunioni del 20-21 dicembre 2007 e 29-30 gennaio 2008,
sulla riorganizzazione dei settori artistico-disciplinari dei Conservatori di Musica;
RITENUTO, pertanto, di dover definire, tenuto conto anche delle esigenze sperimentali già consolidate, i predetti settori artistico-disciplinari con le relative declaratorie e campi disciplinari di competenza, raggruppati in aree omogenee;
DECRETA
Art.1 – I settori artistico-disciplinari, con le relative declaratorie e campi disciplinari
di competenza raggruppati in aree omogenee dei Conservatori di Musica, sono individuati nell’allegata tabella che fa parte integrante del presente decreto.
Due decreti,
entrambi
del 2009,
definiscono
e regolano
i settori
artisticodisciplinari
dei
Conservatori
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Art. 2 – Con successivo provvedimento sono determinati gli ordinamenti didattici
dei corsi di studio con riferimento ai settori sopraindicati.
Codice
CODI/01
CODI/02
CODI/03
CODI/04
CODI/05
CODI/06
CODI/07
CODI/08
CODI/09
CODI/10
CODI/11
CODI/12
CODI/13
CODI/14
CODI/15
CODI/16
CODI/17
CODI/18
CODI/19
CODI/20
CODI/21
CODI/22
CODI/23
CODI/24
CODI/25
COMJ/01
COMJ/02
COMJ/03
COMJ/04
COMJ/05
COMJ/06
COMJ/07
COMJ/08
COMJ/09
COMJ/10
COMJ/11
COMJ/12
COMJ/13
COMA/01
COMA/02
COMA/03
Settore artistico disciplinare
Arpa
Chitarra
Mandolino
Contrabbasso
Viola
Violino
Violoncello
Basso tuba
Clarinetto
Corno
Eufonio
Fagotto
Flauto
Oboe
Saxofono
Tromba
Trombone
Fisarmonica
Organo
Pratica organistica e canto gregoriano
Pianoforte
Strumenti a percussione
Canto
Musica vocale da camera
Accompagnamento pianistico
Basso elettrico
Chitarra jazz
Contrabbasso jazz
Violino jazz
Clarinetto jazz
Saxofono jazz
Tromba jazz
Trombone jazz
Pianoforte jazz
Tastiere elettroniche
Batteria e percussioni jazz
Canto jazz
Musiche tradizionali
Arpa rinascimentale e barocca
Liuto
Viola da gamba
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COMA/04
COMA/05
COMA/06
COMA/07
COMA/08
COMA/09
COMA/10
COMA/11
COMA/12
COMA/13
COMA/14
COMA/15
COMA/16
COME/01
COME/02
COME/03
COME/04
COME/05
COME/06
COMS/01
COMI/01
COMI/02
COMI/03
COMI/04
COMI/05
COMI/06
COMI/07
COMI/08
CORS/01
COID/01
COID/02
COID/03
CODC/01
CODC/02
CODC/03
CODC/04
CODC/05
CODC/06
CODM/01
CODM/02
CODM/03
CODM/04
CODM/05
CODM/06
CODM/07
Violino barocco
Violoncello barocco
Clarinetto storico
Cornetto
Corno naturale
Fagotto barocco e classico
Flauto dolce
Oboe barocco e classico
Flauto traversiere
Tromba rinascimentale e barocca
Trombone rinascimentale e barocco
Clavicembalo e tastiere storiche
Canto rinascimentale e barocco
Esecuzione e interpretazione della musica elettroacustica
Composizione musicale elettroacustica
Acustica musicale
Elettroacustica
Informatica musicale
Multimedialità
Musica sacra
Esercitazioni corali
Esercitazioni orchestrali
Musica da camera
Musica d’insieme per strumenti a fiato
Musica d’insieme per strumenti ad arco
Musica d’insieme jazz
Musica d’insieme per strumenti antichi
Tecniche di improvvisazione musicale
Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica
Direzione di coro e composizione corale
Direzione d’orchestra
Direzione d’orchestra di fiati
Composizione
Composizione per la musica applicata alle immagini
Composizione polifonica vocale
Composizione jazz
Orchestrazione e concertazione jazz
Strumentazione e composizione per orchestra di fiati
Bibliografia e biblioteconomia musicale
Etnomusicologia
Musicologia sistematica
Storia della musica
Storia della musica elettroacustica
Storia del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili
Poesia per musica e drammaturgia musicale
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COTP/01
COTP/02
COTP/03
COTP/04
COTP/05
COTP/06
CODD/01
CODD/02
CODD/03
CODD/04
CODD/05
CODD/06
CODD/07
CODL/01
CODL/02
COCM/01
COCM/02
Teoria dell’armonia e analisi
Lettura della partitura
Pratica e lettura pianistica
Prepolifonia
Teoria e prassi del basso continuo
Teoria, ritmica e percezione musicale
Direzione di coro e repertorio corale per Didattica della musica
Elementi di composizione per Didattica della musica
Musica d’insieme per Didattica della musica
Pedagogia musicale per Didattica della musica
Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica della musica
Storia della musica per Didattica della musica
Tecniche di consapevolezza e di espressione corporea
Lingua e letteratura italiana
Lingua straniera comunitaria
Organizzazione, diritto e legislazione dello spettacolo musicale
Tecniche della comunicazione
Il Decreto Ministeriale 124 del 30 settembre 2009
VISTO il D.M. 3 luglio 2009, n. 90, con il quale, in applicazione del citato art.3
quinques del D.L. 10.11.2008, n. 180, convertito, con modificazioni, nella legge
9 gennaio 2009, n. 1, sono stati definiti settori artistico-disciplinari, con le relative
declaratorie e campi disciplinari di competenza, dei Conservatori di Musica;
RITENUTO, pertanto, di dover procedere, sulla base dei predetti settori artisticodisciplinari, alla definizione dei nuovi ordinamenti didattici dei Conservatori di
Musica, tenuto conto anche delle esperienze sperimentali già consolidate;
RITENUTO, altresì, di dover individuare le corrispondenze tra le attuali classi di
concorso e i settori artistico-disciplinari, ai fini del conferimento degli insegnamenti;
DECRETA
Art. 1 – Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio per il conseguimento del diploma accademico di primo livello dei Conservatori di Musica, sono individuati
nell’allegata tabella «A» che fa parte integrante del presente decreto.
Art. 2 – Le corrispondenze tra le attuali classi di concorso ed i settori artistico disciplinari dei Conservatori di Musica, sono indicate nell’allegata tabella «B» che costituisce parte integrante del presente decreto.
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Art. 3 – I Conservatori di Musica provvederanno a disciplinare i propri ordinamenti didattici con appositi regolamenti, in conformità a quanto previsto dall’art. 10 del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 212 e nel rispetto di quanto previsto nel
presente decreto e nel D.M. 3 luglio 2009. n. 90.
Ordinamento didattico dei corsi di studio per il conseguimento del diploma accademico di I livello:
ARPA
ARPA RINASCIMENTALE E BAROCCA
BASSO ELETTRICO
BASSO TUBA
BATTERIA E PERCUSSIONI JAZZ
CANTO
CANTO JAZZ
CANTO RINASCIMENTALE E BAROCCO
CHITARRA
CHITARRA JAZZ
CLARINETTO
CLARINETTO JAZZ
CLARINETTO STORICO
CLAVICEMBALO E TASTIERE STORICHE
COMPOSIZIONE
CONTRABBASSO
CONTRABBASSO JAZZ
CORNETTO
CORNO
CORNO NATURALE
DIDATTICA DELLA MUSICA
DIREZIONE D’ORCHESTRA
FAGOTTO
FAGOTTO BAROCCO
FISARMONICA
FLAUTO
FLAUTO DOLCE
FLAUTO TRAVERSIERE
LIUTO
MAESTRO COLLABORATORE
MANDOLINO
DIREZIONE DI CORO E COMPOSIZIONE CORALE
MUSICA ELETTRONICA
MUSICA VOCALE DA CAMERA
OBOE
OBOE BAROCCO E CLASSICO
ORGANO
PIANOFORTE
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Su scala
nazionale
la crescita
di alunni
e docenti dei
Conservatori
è aumentata
del 20% circa
negli ultimi
dieci anni
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PIANOFORTE JAZZ
SAXOFONO
SAXOFONO JAZZ
STRUMENTAZIONE PER ORCHESTRA DI FIATI
STRUMENTI A PERCUSSIONE
TASTIERE ELETTRONICHE
TROMBA
TROMBA JAZZ
TROMBA RINASCIMENTALE E BAROCCA
TROMBONE
TROMBONE JAZZ
TROMBONE RINASCIMENTALE E BAROCCO
VIOLA
VIOLA DA GAMBA
VIOLINO
VIOLINO BAROCCO
VIOLINO JAZZ
VIOLONCELLO
VIOLONCELLO BAROCCO
LA DIMENSIONE DEI CONSERVATORI: ISCRITTI, DIPLOMATI E DOCENTI
Su scala nazionale la crescita di alunni e docenti dei Conservatori è aumentata
del 20% circa negli ultimi dieci anni. Il raddoppiamento registrato negli stessi
anni delle cattedre e degli alunni delle SMIM non sembra quindi aver influenzato in misura proporzionale la popolazione scolastica dei Conservatori.
1999
2000
2000
2001
2001
2002
2002
2003
docenti
Conservatori
5450
5325
5399
5558
docenti IMP
497
472
520
docenti totali
5947
5797
iscritti
Conservatori
35.064
iscritti IMP
iscritti totali
2004
2005
2005
2006
2007
2008
2008
2009
5502
5634
5865
5520
5926
6081
693
684
710
698
662
720
878
5919
6251
6186
6344
6563
6182
6646
6959
34.113
35.419
35.891
36.390
38.943
39.821
40.310
39.241
40.167
3313
2980
3688
4583
4415
5373
5714
5529
5612
5882
38.377
37.093
39.107
40.474
40.805
44.316
45.535
45.839
44.853
46.049
Fonte: Banca dati dell’Alta formazione artistica e musicale – MIUR
2003
2004
2006
2007
13-05-2010
14:59
Pagina 117
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 117
docenti
8.000
7.000
6.000
5.000
4.000
3.000
2.000
1.000
0
1999
2000
2000 2001 2002
2001 2002 2003
2003 2004
2004 2005
2005 2006
2006 2007
2007
2008
2008
2009
2005 2006
2006 2007
2007
2008
2008
2009
iscritti
50.000
40.000
30.000
20.000
10.000
0
1999
2000
2000 2001 2002
2001 2002 2003
2003 2004
2004 2005
rapporto docenti/alunni
7,60
7,40
7,20
7,00
6,80
6,60
6,40
6,20
6,00
5,80
1999
2000
2000
2001
2001
2002
2002
2003
2003
2004
2004
2005
2005
2006
2006
2007
2007 2008
2008 2009
Anche se l’andamento del rapporto docenti/alunni mostra un picco rilevante
nel 2006/2007 causato dalla diminuzione dei docenti e dall’aumento contestuale degli iscritti, i grafici confermano un lento ma progressivo processo di
INTERVENTI
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INTERVENTI
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Pagina 118
118 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
popolamento dei corsi musicali nei Conservatori con una tendenza in negativo
negli ultimi due anni del rapporto docenti/alunni: il numero delle cattedre si
attesta cioè su valori leggermente superiori al fabbisogno richiesto.
Probabilmente la ragione deve essere ricercata nella suddivisione dei corsi dei
Conservatori in vecchio ordinamento, I livello, II livello e post-laurea comportata dalla Legge 508.
Il dato si evince anche dall’analisi degli iscritti scorporati per tipologia di corso
negli ultimi due anni:
2006/2007
2007/2008
35.459
34.621
Iscritti I livello
4290
4320
Iscritti II livello
5178
3817
Iscritti post laurea
912
2095
45.839
44.853
Iscritti vecchio ordinamento
Totale
Il quadro
con il numero
dei diplomati
negli ultimi
quattro anni
consente
di valutarne
l’aumento
complessivo.
Il fenomeno
è da attribuirsi
in prevalenza
agli effetti
della riforma
Si nota che il numero totale degli alunni è diminuito del 2% nonostante l’incremento notevole degli iscritti ai corsi post-laurea; il calo di maggiore evidenza si evidenzia nei corsi di II livello.
Questo dato probabilmente indica una preferenza per percorsi di studio più
brevi o più specializzati. I corsi del vecchio ordinamento registrano invece una
flessione del 2,8%.
Il quadro con il numero dei diplomati dei vari ordini di studio negli ultimi
quattro anni consente di valutarne l’aumento complessivo. Il fenomeno è da attribuirsi prevalentemente agli effetti della riforma e alle nuove lauree istituite
con la conseguente diminuzione dei diplomati del vecchio ordinamento:
2005/2006 2006/2007 2007/2008 2008/2009
Diplomati vecchio ordinamento
3020
3090
2898
2689
Diplomati I livello
169
245
513
858
Diplomati II livello
205
843
1902
1550
Diplomati post laurea
100
180
85
693
3494
4358
5398
5790
Totale
Il dato relativo al numero dei diplomati postlaurea del 2008/2009 evidenzia
un incremento considerevole: si passa da 85 diplomati dell’anno precedente
a 693! L’approfondimento del motivo di tale crescita, svolto analizzando la
tipologia dei corsi, consente di rilevare che ben 574 diplomati su un totale di
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Pagina 119
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 119
693 hanno conseguito il titolo in «Formazione dei docenti – Strumento Musicale (classe A77)».
I corsi sono istituiti ai sensi del Decreto Ministeriale 28 settembre 2007 prot.
n. 137/07: «I corsi ordinamentali di Didattica della Musica, i corsi modificati
ai sensi del D.M. n. 109/04, nonché i corsi sperimentali di didattica della musica, autorizzati dal Ministero, sono ridefiniti nei corsi accademici biennali di
secondo livello, finalizzati, distintamente, alla formazione di docenti di educazione musicale (classe di concorso A31/A32) e di docenti di strumento (classe
di concorso A77)».
Nello scorso anno accademico sono 39 le sedi nelle quali si sono tenuti i corsi
post laurea per la classe A77, la cattedra relativa all’insegnamento dello strumento musicale nella scuola media.
Su un totale di 693 diplomati risultano essere solamente 119 quelli di diversa
tipologia.
Il Decreto della Direzione generale per l’alta formazione artistica, musicale e
coreutica del 4 novembre 2009 autorizza i Conservatori ad attivare anche per
il 2009/2010 corsi biennali di formazione dei docenti per la classe di concorso A77.
La tabella mostra l’elenco dei posti suddivisi per sede:
Conservatorio di musica di ADRIA
Conservatorio di musica di ALESSANDRIA
Conservatorio di musica di AVELLINO
Conservatorio di musica di BARI
Conservatorio di musica di BENEVENTO
Conservatorio di musica di BOLOGNA
Conservatorio di musica di BOLZANO
Conservatorio di musica di BRESCIA
Conservatorio di musica di CAGLIARI
Conservatorio di musica di CAMPOBASSO
Conservatorio di musica di CASTELFRANCO VENETO
Istituto Musicale Pareggiato di CATANIA
Conservatorio di musica di COMO
Conservatorio di musica di COSENZA
Conservatorio di musica di CUNEO
Conservatorio di musica di FERMO
Conservatorio di musica di FIRENZE
Conservatorio di musica di FOGGIA
Conservatorio di musica di FROSINONE
Conservatorio di musica di GENOVA
Conservatorio di musica di LA SPEZIA
Conservatorio di musica di LATINA
15
15
15
16
15
15
15
15
15
15
15
19
15
16
15
15
15
16
15
15
15
15
INTERVENTI
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Nello scorso
anno
accademico
sono 39 le sedi
nelle quali
si sono tenuti
i corsi
postlaurea
per la classe
A77,
la cattedra
relativa allo
insegnamento
dello
strumento
musicale
nella scuola
media
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INTERVENTI
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Non
è possibile
costruire
un organico
ed efficace
curricolo
verticale
dello
strumento
musicale
ignorando
la scuola
di base
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Pagina 120
120 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Conservatorio di musica di MESSINA
Conservatorio di musica di MILANO
Istituto Musicale Pareggiato di MODENA – CARPI
Conservatorio di musica di MONOPOLI
Conservatorio di musica di NAPOLI
Conservatorio di musica di NOVARA
Conservatorio di musica di PADOVA
Conservatorio di musica di PALERMO
Conservatorio di musica di PARMA
Conservatorio di musica di PERUGIA
Conservatorio di musica di PESARO
Conservatorio di musica di PESCARA
Conservatorio di musica di POTENZA
Conservatorio di musica di REGGIO CALABRIA
Conservatorio di musica di ROMA
Conservatorio di musica di ROVIGO
Conservatorio di musica di SALERNO
Conservatorio di musica di SASSARI
Conservatorio di musica di TORINO
Conservatorio di musica di TRIESTE
Conservatorio di musica di UDINE
Conservatorio di musica di VENEZIA
Conservatorio di musica di VICENZA
Totale
19
16
15
16
16
15
15
19
15
15
15
15
15
16
15
15
15
15
15
15
15
16
15
695
Il percorso dello strumento musicale nella scuola dell’obbligo quindi è tutt’altro che interrotto: si autoalimenta la pletora dei docenti, si formano e si sfornano specialisti di strumento musicale, si aumentano i corsi nella scuola
secondaria di I grado.
Si avverte l’esigenza di una stagione di monitoraggio e valutazione dell’intero
sistema di istruzione musicale: un sistema complesso nella sua estensione con
istanze e risorse spesso difformi nel territorio.
Un capitolo a parte meriterebbe l’insegnamento della musica nella scuola primaria dove, come è noto, non è al momento previsto il ruolo dell’insegnante
specializzato in materia.
Non è possibile, infatti, costruire un organico ed efficace curricolo verticale
dello strumento musicale ignorando la scuola di base.
L’obiettivo non è far crescere un bambino musicalmente «geniale» ma, al contrario, sostenere lo sviluppo emozionale delle sue capacità al fine di aiutarlo a
comprendere la sintassi musicale ed esprimersi musicalmente, con la voce o
con lo strumento.
13-05-2010
14:59
Pagina 121
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 121
BIBLIOGRAFIA
G. Colarizi, L’insegnamento della musica in Italia, Armando, Roma, 1971.
S. Grunberg e M.I. Tosto, Le scuole medie ad indirizzo musicale. Risultati di un’indagine, Roma, beQuadro, 1984.
L. Santucci, L’insegnamento musicale nei Paesi dell’Unione Europea, Le Monnier, Roma,
1984.
Annuario Musicale Italiano 1993, a cura di M. Ruggieri, CIDIM, Roma, 1993.
O. Maione, I Conservatori di musica durante il fascismo, EDT, Torino, 2005.
C. Fiorentino – M. Orlando, L’insegnamento musicale, Carish, Milano, 2008.
INTERVENTI
009API3-4_2009.qxd
ANAGRAFE SMIM 2008 – 942 Istituzioni scolastiche e 3909 cattedre
FONTE: DATA WAREHOUSE MIUR – ORGANICO DI FATTO 2007/08
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
AGMM82201T
ACASTAGNOLO
AGMM825019
GPASCOLI
ARAGONA
AGMM84601A
VEORLANDO
CANICATTÌ
AGMM82901L
LUIGI PIRANDELLO
AGMM01500P
SGANGITANO
FAVARA
AGMM83101L
V BRANCATI
GROTTE
AGMM83201C
A RONCALLI
MENFI
AGMM83601Q
SBIVONA
PALMA DI MONTECHIARO
AGMM03800B
GTOMASI DA LAMPEDUSA
REALMONTE
AGMM80901B
GGARIBALDI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
Provincia di AGRIGENTO
AGRIGENTO
Cattedre
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
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122 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
2
1
2
2
1
1
1
1
1
2
2
2
84
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CASTELFIDARDO «SOPRANI»
CHITARRA (AB77)
FISARMONICA (AF77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
FABRIANO «POLO»
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
JESI «FEDERICO II»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SANTAMARIANUOVA «CROCE» CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SENIGALLIA «MARCHETTI»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
RIBERA
AGMM842013
AGMM84301V
FCRISPI
VNAVARRO
SAMBUCA DI SICILIA
AGMM81701A
FFELICE DA SAMBUCA
SAN GIOVANNI GEMINI
AGMM818016
MMARTORANA
SANTA MARGHERITA DI BELICE AGMM80801G
GTLAMPEDUSA
AGMM84401P
ISCATURRO
Provincia di ALESSANDRIA
ALESSANDRIA
ALMM815019
ALESSANDRIA – P STRANEO
ACQUI TERME
ALMM081008
ACQUI TERME – G BELLA
Provincia di ANCONA
ANCONA
ANMM813018
ANCONA «LEOPARDI»
«TOMMASEO»
CASTELFIDARDO
ANMM83101T
FABRIANO
ANMM84601G
JESI
ANMM830023
SANTA MARIA NUOVA
ANMM82902V
SENIGALLIA
ANMM83301D
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Pagina 123
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 123
Comune
Provincia di AOSTA
AOSTA
Codice scuola
Denominazione
AOIP004000
AOSTA N. 4
AOIP005000
E MARTINET
COURMAYEUR
AOIP006000
VALDIGNE MONT BLANC
PONT SAINT MARTIN
AOIP017000
MONT ROSE A
Provincia di AREZZO
AREZZO
ARMM00100T
CESALPINO – MARGARITONE
POPPI
ARMM83002V
B BOTTARELLI PECCI
SAN SEPOLCRO
ARMM05900D
UNIFICATA SANSEPOLCRO
Provincia di ASCOLI PICENO
ASCOLI PICENO
APMM004004
ASCOLI P SCM «LUCIANI»
AMANDOLA
APMM805065
AMANDOLA «SPADONI RICCI»
PORTO SAN GIORGIO
APMM82301D
PTO SGIORGIO «NARDI»
Provincia di ASTI
ASTI
ATMM00400X
GOLTIERI
NIZZA MONFERRATO
ATMM80701B
CA DALLA CHIESA NIZZA
MONF
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
24
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
14
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
16
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
1
1
1
1
1
1
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Pagina 124
124 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Provincia di AVELLINO
AVELLINO
ARIANO IRPINO
Codice scuola
Denominazione
AVMM81201D
S TOMMASO D’AQUINO
AVMM00200V
ENRICO COCCHIA
AVMM00500A
FRANCESCO SOLIMENA
AVMM849014
PASQUALE STANISLAO
MANCINI
ATRIPALDA
AVMM015001
RAFFAELE MASI
FORINO
AVMM84101D
EBOTTO PICELLA
GROTTAMINARDA
AVMM03700T
GIOVANNI XXIII
LAURO
AVMM84601L
BENEDETTO CROCE
NUSCO
AVMM81701L
JFKENNEDY
ROTONDI
AVMM81801C
GPASCOLI
SERINO
AVMM071009
FSOLIMENE
SOLOFRA
AVMM072005
FGUARINI
Provincia di BARI
BARI
BAMM24300C
NICOLA ZINGARELLI
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
8
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
48
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
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13-05-2010
14:59
Pagina 125
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 125
Comune
Codice scuola
Denominazione
BAMM245004
BAMM02700R
MASSARI – «GALILEI»
PASCOLI
BAMM00800B
DE MARINIS
BAMM01600A
LATERZA
BAMM240001
MANZONI – «LUCARELLI»
BAMM244008
AMEDEO D’AOSTA
ACQUAVIVA DELLE FONTI
BAMM05200D
LUCARELLI
ALTAMURA
BAMM059008
S MERCADANTE
ANDRIA
BAMM06600B
CAFARO
BARLETTA
BAMM07800N
FIERAMOSCA
BAMM082009
R DIMICCOLI
BISCEGLIE
BAMM089004
R MONTERISI
BITRITTO
BAMM10000N
ALIGHIERI
CAPURSO
BAMM10700C
VENISTI
CASTELLANA GROTTE
BAMM24200L
VITERBO – «DE BELLIS»
CONVERSANO
BAMM117003
CARELLI
Strumento
VIOLINO (AM77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 126
126 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
CORATO
BAMM12100P
DE GASPERI
GIOIA DEL COLLE
BAMM129009
LOSAPIO
GRAVINA DI PUGLIA
BAMM137008
INGANNAMORTE
MODUGNO
BAMM14700V
F CASAVOLA
MOLA DI BARI
BAMM15200A
ALIGHIERI
MOLFETTA
BAMM159005
SAN DOMENICO SAVIO
MONOPOLI
BAMM16501D
COMES
BAMM16500C
GALILEI
BAMM167004
ALESSANDRO VOLTA
NOCI
BAMM24700Q
GALLO – «PASCOLI»
POLIGNANO A MARE
BAMM24800G
SARNELLI – «DE DONATO»
SANNICANDRO DI BARI
BAMM195008
MANZONI
SANT’ERAMO IN COLLE
BAMM19800Q
FRANCESCO NETTI
Strumento
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
FISARMONICA (AF77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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14:59
Pagina 127
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 127
Comune
Codice scuola
Denominazione
TRANI
BAMM21200R
GIUSTINA ROCCA
TRIGGIANO
BAMM215008
DE AMICIS
BLMM00102A
BLMM002004
PROF V ZANON CASTION
SEBASTIANO RICCI BELLUNO
BLMM06800P
UGO FOSCOLO
Provincia di BENEVENTO
BENEVENTO
BNMM01000N
GBLUCARELLI BENEVENTO
CEPPALONI
BNMM81202A
COLLE SANNITA
BNMM83301A
MORCONE
BNMM819014
SAN MARCO DEI CAVOTI
BNMM826017
SANT’AGATA DEI GOTI
BNMM839019
SANT’ANGELO A CUPOLO
BNMM81002P
TELESE
BNMM82901P
Provincia di BERGAMO
BERGAMO
BGMM80701L
Provincia di BELLUNO
BELLUNO
Strumento
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
CHITARRA (AB77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
131
1
1
1
1
1
1
1
7
OBOE (AH77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
G MAZZINI – CEPPALONI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
F FLORACOLLE SANNITA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
E DE FILIPPOMORCONE
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
L SHABRAN S MARCO CAVOTI CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
A ORIANI S AGATA DEI GOTI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
V ALFIERI – S ANGELO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
M D’AZEGLIO TELESE
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
32
SMS«CORRIDONI» BERGAMO
1
1
1
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
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Pagina 128
128 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
BGMM811018
Denominazione
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SMS «GSOLARI» ALBINO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SMS «GPASCOLI» CURNO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SMS LALLIO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
SMS «GIOVANNI XXIII» LOVERE CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
SMS «ALDO MORO» SERIATE
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SMS «PALBISETTI» TERNO
CHITARRA (AB77)
D’ISOL
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
SMS «CAMERONI» TREVIGLIO CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
36
SMS «MUZIO» BERGAMO
ALBINO
BGMM818013
CURNO
BGMM84501B
LALLIO
BGMM884023
LOVERE
BGMM855012
SERIATE
BGMM876013
TERNO D’ISOLA
BGMM88101E
TREVIGLIO
BGMM140005
Provincia di BIELLA
BIELLA
BIMM02000Q
VIA ADDIS ABEBA37
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
4
Provincia di BOLOGNA
BOLOGNA
BOMM853018
F BESTA – BOLOGNA
BOMM87301D
GUIDO RENI
BOMM34500X
ROLANDINO – PEPOLI
BOMM86301V
BAZZANO – T CASINI
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
BAZZANO
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Pagina 129
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 129
Comune
Codice scuola
Denominazione
CASALECCHIO DI RENO
BOMM875015
MARCONI CASALECCHIO
CASTEL MAGGIORE
BOMM82201L
DONINI PELAGALLI – CASTEL
MAGG
GRANAROLO DELL’EMILIA
BOMM82601X
P MATTEUCCI-GRANAROLO
LOIANO
BOMM85001R
PADRE PAOLINO
BALDASSARRI
MONTE SAN PIETRO
BOMM80701E
LUSVARDI MONTE SAN
PIETRO
MONZUNO
BOMM838016
MUSOLESI
PIANORO
BOMM83001G
V NERI – PIANORO
PORRETTA TERME
BOMM832017
AGIURIOLO
SAN GIOVANNI IN PERSICETO
BOMM87101T
MAMELI SAN GIOVANNI IN
PERS
SAN LAZZARO DI SAVENA
BOMM34700G
RODARI-JUSSI
SASSO MARCONI
BOMM83501P
SCUOLA MEDIA DI
BORGONUOVO
BOMM83601E
G GALILEI – SASSO MARCONI
VERGATO
BOMM840016
VEGGETTI – VERGATO
Provincia di BOLZANO
BOLZANO
IBMM81801N
ARCHIMEDE
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
72
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
1
1
1
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Pagina 130
130 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Provincia di BRESCIA
BRESCIA
Codice scuola
Denominazione
IBIC81200N
V ALFIERI
BSMM81601X
MOMPIANI
BSMM00500D
FOSCOLO-VIRGILIOVILL.PREALPINO
BAGNOLO MELLA
BSMM844014
P GUERINI – BAGNOLO M
CHIARI
BSMM866011
ATOSCANINI CHIARI
MANERBIO
BSMM099008
AZAMMARCHI – MANERBIO
PADENGHE SUL GARDA
BSMM09701N
CALINI – PADENGHE S/G
PASSIRANO
BSMM81202N
FRA FULGMICANZIO DA
IC PASSIRANO
REZZATO
BSMM13100V
GPERLASCA – REZZATO
Provincia di BRINDISI
BRINDISI
BRMM05600V
SALVEMINI-VIRGILIO BRINDISI
BRMM063002
PACUVIO-DON BOSCO
BRINDISI
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
PERCUSSIONI (AI77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
14
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CORNO (AD77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
33
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
1
1
1
1
1
1
1
2
2
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13-05-2010
14:59
Pagina 131
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 131
Comune
Codice scuola
Denominazione
CEGLIE MESSAPICA
BRMM05800E
GPASCOLI – CEGLIE
MESSAPICA
CISTERNINO
BRMM020004
SIMANZONICISTERNINO
ERCHIE
BRMM02100X
GIOVANNI PASCOLI
FASANO
BRMM02200Q
GBIANCOFASANO
BRMM026003
GGALILEI PEZZE DI GRECO
FRANCAVILLA FONTANA
BRMM06400T
BILOTTA – MARONE
OSTUNI
BRMM041005
SGBOSCO – OSTUNI
CAMM854012
CAMM17600Q
C COLOMBO (CAGLIARI)
G MANNO + F ALZIATOR
CAGLIARI
CONVITTO NAZLE
«VITTEMANUELE»
Provincia di CAGLIARI
CAGLIARI
CAMM00600L
IGLESIAS
CAMM009004
CAMM160006
G MAMELI + CIMA (CAGLIARI)
ALAMARMORA + CANELLES
IGLESIAS
PORTOSCUSO
CAMM81801V
VANGIUS (PORTOSCUSO)
QUARTU SANT’ELENA
CAMM153003
N 4 QUARTU SANT’ELENA
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
51
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 132
132 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
SAN SPERATE
CAMM84101X
G DELEDDA (SAN SPERATE)
SANLURI
CAMM83901X
GSARAGAT (SANLURI)
SELARGIUS
CAMM123007
D.ALIGHIERI (SELARGIUS)
Provincia di CALTANISSETTA
CALTANISSETTA
CLMM80901Q
PIETRO LEONE
CLMM002001
FILIPPO CORDOVA
CLMM00500C
ROSSO DI SAN SECONDO
CLMM007004
CLMM01100Q
GIOVANNI VERGA –
CALTANISSETTA
SALVATORE QUASIMODO –
GELA
PAOLO EMILIANI GIUDICI
CLMM014007
ETTORE ROMAGNOLI
CLMM015003
SAN FRANCESCO
MAZZARINO
CLMM814017
LUIGI CAPUANA – 2^
MAZZARINO
SAN CATALDO
CLMM029001
GIOSUÈ CARDUCCI – SAN
CATALDO
SERRA DI FALCO
CLMM82001E
FRANCESCO POLIZZI –
SERRADIFALCO
Provincia di CAMPOBASSO
CAMPOBASSO
CBMM821019
COLOZZA GA
CBMM822015
MONTINI L
GELA
CLMM81001X
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
31
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
34
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 133
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 133
Comune
Codice scuola
Denominazione
CBMM823011
JOVINE F
CBMM82401R
PAGANO MARIO
CBMM82601C
PETRONE I
CBMM00200X
D’OVIDIO F
BOIANO
CBMM82901X
BOIANO «PALLOTTA»
GAMBATESA
CBMM81201E
GAMBATESA «JOSA»
GUGLIONESI
CBMM819019
GUGLIONESI «DE SANCTIS»
LARINO
CBMM836013
LARINO «MAGLIANO»
SANT’ELIA A PIANISI
CBMM83401B
SANT’ELIA A PIANISI
«PRAFFAELE»
TERMOLI
CBMM17600A
BRIGIDA M(SPERIM PER DM)
CBMM19600G
BERNACCHIA O
CEMM826018
A RUGGIERO – CASERTA
CEMM006003
LEONARDO DA VINCI –
CASERTA
CEMM021005
AULO ATTILIO CAIATINO
Provincia di CASERTA
CASERTA
CAIAZZO
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
51
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 134
134 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
CEMM12200T
CASAL DI PRINCIPE ALIGHIERI CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GPASCOLI – CASAPESENNA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GSTROFFOLINI – CASAPULLA CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
EFERMI – CERVINO –
CHITARRA (AB77)
MESSERCOLA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VPISA – FORMICOLA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
G PASCOLI – MACERATA –
CHITARRA (AB77)
CAMPANIA
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
A CALCARA – MARCIANISE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ALDO MORO – MARCIANISE
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
M BUONARROTI –
CHITARRA (AB77)
MONDRAGONE
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
GIOVANNI XXIII – RECALE
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ALDO MORO – CANCELLO –
CORNO (AD77)
SCALO
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
RVIVIANI SMARCO EVANG
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
DE FILIPPO SNICOLA LA
CHITARRA (AB77)
STRADA
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GMAZZINI – SNICOLA LA
CHITARRA (AB77)
STRADA
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
RUCCELLA – SMARIA CV
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
CASAPESENNA
CEMM035003
CASAPULLA
CEMM82801X
CERVINO
CEMM834017
FORMICOLA
CEMM80902G
MACERATA CAMPANIA
CEMM05700X
MARCIANISE
CEMM835013
CEMM83601V
MONDRAGONE
CEMM069006
RECALE
CEMM08200L
SAN FELICE A CANCELLO
CEMM120006
SAN MARCO EVANGELISTA
CEMM806013
SAN NICOLA LA STRADA
CEMM83101Q
CEMM08900B
SANTA MARIA CAPUA VETERE
CEMM83701P
Strumento
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 135
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 135
Comune
Codice scuola
Denominazione
CEMM09400V
RPERLA – SMARIA CV
SANT’ARPINO
CEMM847019
V ROCCO – SANT’ARPINO
Provincia di CATANIA
CATANIA
CTMM873014
AMEUCCI – CATANIA
CTMM86201N
CTMM866011
CTMM86901C
CTMM87101C
CTMM872018
CTMM879013
CTMM881013
CTMM886016
CTMM87601G
CTMM88501A
CTMM029002
CTMM03200T
CTMM03300N
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
80
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VILL S AGATA, Z/A
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
A DORIA VIA CORDAI CATANIA CHITARRA (AB77)
CORNO (AD77)
PERCUSSIONI (AI77)
AMANZONI – CATANIA
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCUOLA MEDIA PMASCAGNI
VIOLINO (AM77)
FDI BARTOLO – CATANIA
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
AVESPUCCI – CATANIA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIALE G DA VERRAZZANO 101 CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VBRANCATI – CATANIA
VIOLONCELLO (AN77)
GRECUPERO – CATANIA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
GPARINI – CATANIA
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
DALIGHIERI – CATANIA
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CBCAVOUR – CATANIA
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GLEOPARDI – CATANIA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
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Pagina 136
136 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
CTMM80501D
RRIMINI – ACITREZZA
CTMM81701Q
GIOVANNI VERGA –
ACICASTELLO
ACI CATENA
CTMM815014
FGUGLIELMINO – ACICATENA
ACIREALE
CTMM07400X
GGALILEI – ACIREALE
ADRANO
CTMM09600R
GUZZARDI – ADRANO
BIANCAVILLA
CTMM099008
LUIGI STURZO – BIANCAVILLA
BRONTE
CTMM119008
L CASTIGLIONE BRONTE
CALTAGIRONE
CTMM822017
CTMM82401V
CTMM82501P
GARCOLEO – CALTAGIRONE
VITTORINO DA FELTRECALTAGIRONE
A NARBONE – CALTAGIRONE
GIARRE
CTMM08400E
GMACHERIONE – GIARRE
GRAVINA DI CATANIA
CTMM12000C
NOSENGO – GRAVINA
LINGUAGLOSSA
CTMM83201T
LUIGI PIRANDELLO –
LINGUAGLOSSA
MASCALUCIA
CTMM05900T
LEONARDO DA VINCI –
MASCALUCIA
MIRABELLA IMBACCARI
CTMM80901R
ISTCOMPRENSIVO
«E DE AMICIS»
ACI CASTELLO
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 137
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 137
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
GD’ANNUNZIO – MOTTA
CHITARRA (AB77)
SANASTASIA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CDUSMET – NICOLOSI
ARPA (AA77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
DON LMILANI – PATERNÒ
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIOVANNI VERGA – RAMACCA FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
VIA SGROPPILLO –
CHITARRA (AB77)
SGREGORIO
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ELIO VITTORINI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
MAMARI – LDA VINCI
CLARINETTO (AC77)
SCORDIA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIOVANNI VERGA – VIZZINI
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
MOTTA SANT’ANASTASIA
CTMM837011
NICOLOSI
CTMM83901L
PATERNÒ
CTMM84501X
RAMACCA
CTMM84601Q
SAN GREGORIO DI CATANIA
CTMM852013
SAN PIETRO CLARENZA
CTMM85301V
SCORDIA
CTMM121008
VIZZINI
CTMM85901T
Provincia di CATANZARO
CATANZARO
CZMM00400A
G CASALINUOVO –
CATANZARO
CZMM00700T
GIOVANNI PASCOLI –
CATANZARO
CZMM00900D
A MANZONI – CATANZARO
CZMM012009
PASQUALE LAMPASI –
CATANZARO
CZMM013005
VIVALDI – CATANZARO
CZMM184004
MATTIA PRETI – CATANZARO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
140
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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14:59
Pagina 138
138 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
BADOLATO
CZMM818029
BADOLATO MARINA –
ICBADOLATO
BORGIA
CZMM839019
CHIARAVALLE CENTRALE
CZMM843011
CROPANI
CZMM82401G
DAVOLI
CZMM821014
GIMIGLIANO
CZMM812019
GRIFALCO
CZMM84001D
GUARDAVALLE
CZMM82301Q
LAMEZIA TERME
CZMM84901X
CZMM08300B
Strumento
Cattedre
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
BORGIA IC – G SABATINI
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHIARAVALLE «C.ALVARO» I.C PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CROPANI «ADOLCE» IC
CHITARRA (AB77)
TROMBA (AL77)
DAVOLI MARINA – IC DAVOLI
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
GIMIGLIANO – IC
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
GIRIFALCO – IC
FAGOTTO (AE77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GUARDAVALLE
CLARINETTO (AC77)
«ALDO MORO» IC
FAGOTTO (AE77)
PIANOFORTE (AJ77)
LAMEZIA T
CHITARRA (AB77)
«SANTA EUFEMIA L» IC
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
LAMEZIA TERME «PARDITO»
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
MAIDA «GPASCOLI» IC
PIANOFORTE (AJ77)
MONTEPAONE – LIDO – IC
CLARINETTO (AC77)
PIANOPOLI – IC FEROLETOCHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAN PIETRO A MAIDA
CLARINETTO (AC77)
«ALVARO» IC
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
SELLIA MARINA
CLARINETTO (AC77)
SOVERATO «UGO FOSCOLO» CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SQUILLACE «VIVARIENSE» – IC CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
TAVERNA IC2 «MATTIA PRETI» SAXOFONO (AK77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
69
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
MAIDA
MONTEPAOLINE
PIANOPOLI
CZMM82901P
CZMM84601C
CZMM826028
SAN PIETRO A MAIDA
CZMM83301A
SELLIA MARINA
SOVERATO
CZMM848014
CZMM147005
SQUILLACE
CZMM827013
TAVERNA
CZMM84501L
Provincia di CHIETI
CHIETI
CHMM00200C
GCHIARINI – C DE LOLLIS
FRANCAVILLA A MARE
CHMM82801L
F MASCI – FRANCAVILLA
LANCIANO
CHMM06500G
SG MAZZINI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
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Pagina 139
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 139
Comune
Codice scuola
Denominazione
ORTONA A MARE
CHMM089004
D PUGLIESI
SAN SALVO
CHMM110008
VB SALVO D’ACQUISTO
Provincia di COMO
COMO
COMM81801T
SMS «G PARINI» – COMO
COMM845016
SMS «UFOSCOLO» – COMO
CADORAGO
COMM83001C
SMS «MACHIAVELLI»
CADORAGO
CANTÙ
COMM838013
SMS «ANZANI» – CANTÙ
COMM83901V
SCUOLA MEDIA STATALE
«FTURATI»
ERBA
COMM06300Q
SMS «GPUECHER» ERBA
GUANZATE
COMM83002D
ANNA FRANK – GUANZATE
LOMAZZO
COMM83501G
SMS «E DE AMICIS» –
LOMAZZO
Provincia di COSENZA
COSENZA
CSMM00900N
COSENZA – VIA POPILIA
ACRI
CSMM02600B
ACRI – «DA VINCI»
AMANTEA
CSMM028003
CSMM865012
ACRI – «PADULA»
AMANTEA «MAMELI»
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
20
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
33
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
PIANOFORTE (AJ77)
ARPA (AA77)
CLARINETTO (AC77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 140
140 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
BELVEDERE MARITTIMO
CSMM050008
BELVEDERE MMO/MARINA
CASSANO ALLO IONIO
CSMM06600T
CASSANO IONIO – «BLANZA»
CASTROVILLARI
CSMM07600C
CASTROVILLARI –
«DE NICOLA»
CERISANO
CSMM08200Q
CERISANO
CETRARO
CSMM085007
CETRARO/CENTRO
CORIGLIANO CALABRO
CSMM81101N
CORIGLIANO CAL –
SCHIAVONEA
LUZZI
CSMM13200G
LUZZI «GCOPPA»
PAOLA
CSMM15700X
PAOLA «F BRUNO»
RENDE
CSMM17500D
RENDE – QUATTROMIGLIA
ROGLIANO
CSMM18300C
ROGLIANO
ROSSANO
CSMM18600X
ROSSANO – «DA VINCI»
ROVITO
CSMM85301Q
ROVITO – PIANETTE
SAN FILI
CSMM84001N
SAN FILI
SAN GIOVANNI IN FIORE
CSMM20300C
SAN GIOVANNI IN F
«MARCONI»
SAN LUCIDO
CSMM84101D
SAN LUCIDO
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
FAGOTTO (AE77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 141
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 141
Comune
Codice scuola
Denominazione
SAN MARCO ARGENTANO
CSMM81601R
SAN MARCO ARGENTANO
SAN PIETRO IN VARANO
CSMM857013
SAN PIETRO IN GUARANO
SANTA MARIA DEL CEDRO
CSMM83701T
SMARIA DEL CEDRO –
MARCELLINA
SANTA SOFIA D’EPIRO
CSMM801013
SANTA SOFIA D’EPIRO
SCALEA
CSMM22800R
SCALEA
SPEZZANO DELLA SILA
CSMM85501B
SPEZZANO DELLA SILA
Provincia di CREMONA
CREMONA
CRMM004003
Provincia di CROTONE
CROTONE
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
FAGOTTO (AE77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
96
MARCO GEROLAMO VIDA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
4
KRMM806011
DON MILANI SCUOLA MEDIA
KRMM81001L
CORRADO ALVARO
KRMM81101C
ALCMEONE
KRMM812018
VALFIERI SC MEDIA
KRMM012008
GIOVANNI XXIII
CLARINETTO (AC77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
14
Provincia di CUNEO
CUNEO
CNMM15700L
CUNEO UNIFICATA
ALBA
CNMM146006
ALBA «GVIDA – PERTINI»
BOVES
CNMM80901A
BOVES «AVASSALLO»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 142
142 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
BRA
CNMM15000T
BRA PIUMATI-CRAVERIDALLA CHIESA
BUSCA
CNMM82901G
BUSCA «GCARDUCCI»
FOSSANO
CNMM14800T
FOSSANO «SACCO-BOETTOPAGLIERI»
MONDOVÌ
CNMM14900N
MONDOVÌ «GALLOCORDERO-FRANK»
SALUZZO
CNMM154005
SCUOLA MEDIA STAT
ROSA BIANCA
SAVIGLIANO
CNMM147002
SAVIGLIANO SCHIAPARELLIMARCONI
Provincia di ENNA
ENNA
ENMM00100D
GGARIBALDI
ENMM002009
GPASCOLI
ENMM107009
N SAVARESE
BARRAFRANCA
ENMM108005
VERGA – DON MILANI
CATENANUOVA
ENMM80601L
EFERMI
LEONFORTE
ENMM109001
DANTE ALIGHIERI
PIAZZA ARMERINA
ENMM08100A
C CASCINO
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
36
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 143
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 143
Comune
Codice scuola
ENMM082006
Denominazione
G RONCALLI
PIETRAPERZIA
ENMM810018
V GUARNACCIA
REGALBUTO
ENMM090005
G F INGRASSIA
TROINA
ENMM095008
DON BOSCO
VALGUARNERA CAROPEPE
ENMM10000E
VIASELENA
Provincia di FERRARA
FERRARA
FEMM02500V
FDE PISIS – TBONATI
FEMM06400D
«TTASSO – MMBOIARDO»
COMACCHIO
FEMM01300L
AZAPPATA – COMACCHIO
TRESIGALLO
FEMM803012
DCHENDI – TRESIGALLO
VOGHIERA
FEMM053014
LARIOSTO – VOGHIERA
Provincia di FIRENZE
FIRENZE
FIMM84201X
GHIBERTI
FIMM55300P
GUICCIARDINI – POLIZIANO
FIMM55800T
MACHIAVELLI – PAPINI
FIMM82401A
ACCURSIO DA BAGNOLO
IMPRUNETA
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
53
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
20
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 144
144 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
PONTASSIEVE
FIMM380009
MARIA MALTONI
SCANDICCI
FIMM834011
RODARI
TAVERNELLE VAL DI PESA
FIMM81901V
IL PASSIGNANO
VINCI
FIMM25003Q
SOVIGLIANA – VINCI
Provincia di FOGGIA
FOGGIA
FGMM00200R
ALIGHIERI DANTE
FGMM00400C
BOVIO GIOVANNI
FGMM006004
DE SANCTIS FRANCESCO
FGMM00700X
MURIALDO LEONARDO
FGMM01000Q
PIO DODICESIMO
FGMM01100G
FOSCOLO UGO
FGMM13200D
FGMM133009
MOSCATI – ALTAMURA
ZINGARELLI NICOLA
APRICENA
FGMM021006
FIORITTI
BOVINO
FGMM81602Q
ROSSOMANDI
CASALNUOVO MONTE ROTARO FGMM82301T
GIOVANNI FERRUCCI
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
30
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ARPA (AA77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
ARPA (AA77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PERCUSSIONI (AI77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ARPA (AA77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PERCUSSIONI (AI77)
SAXOFONO (AK77)
1
1
1
1
2
2
1
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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1
1
1
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Pagina 145
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 145
Comune
Codice scuola
Denominazione
CERIGNOLA
FGMM04000G
PAOLILLO
DELICETO
FGMM814013
FRANCESCO DE MATTEO
LUCERA
FGMM826019
S FRANCESCO ANTONIO
FASANI
FGMM827015
FGMM05200T
MANZONI
DANTE ALIGHIERI
FGMM82901R
FGMM057001
DON MILANI
PEROTTO
FGMM05800R
UNGARETTI
ORTA NOVA
FGMM05900L
FGMM134005
GIORDANI
SANDRO PERTINI
SAN GIOVANNI ROTONDO
FGMM086001
GALIANI
FGMM08700R
SMS «G PASCOLI»
FGMM08800L
ALESSANDRO DE BONIS
SAN PAOLO DI CIVITATE
FGMM835014
GRIMALDI
SAN SEVERO
FGMM13600R
BEATO PADRE PIO
SANNICANDRO GARGANICO
FGMM84001G
MONSDOTTARISTIDE
D’ALESSANDRO
SERRACAPRIOLA
FGMM83601X
MAZZINI
MANFREDONIA
Strumento
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FISARMONICA (AF77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLINO (AM77)
ARPA (AA77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FISARMONICA (AF77)
PIANOFORTE (AJ77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
Cattedre
1
1
2
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 146
146 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
TORREMAGGIORE
FGMM11100C
PADRE PIO
VICO DEL GARGANO
FGMM84101B
MICHELANGELO MANICONE
Provincia di FORLì
FORLì
FOMM09000E
VIA RIBOLLE
CESENA
FOMM09400T
VIA AFRANK
FORLIMPOPOLI
FOMM805016
MARINELLI
Provincia di FROSINONE
FROSINONE
FRMM048007
SM «L PIETROBONO»
FROSINONE
FRMM051003
SM «ALDO MORO»
FROSINONE
ALATRI
FRMM44300G
SM «DANTE ALIGHIERI»
ALATRI
BOVILLE ERNICA
FRMM106035
SS G ARMELLINI
BROCCOSTELLA
FRMM81701G
SCUOLA MEDIA
BROCCOSTELLA
CECCANO
FRMM446003
SCUOLA MEDIA CECCANO
FERENTINO
FRMM44400B
SM «AGIORGI-ANFRACCO»
PALIANO
FRMM827016
SM «FRATELLI BEGUINOT»
PALIANO
VEROLI
FRMM106002
SM «CAIO MARIO» VEROLI
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
SAXOFONO (AK77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
116
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
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Pagina 147
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 147
Comune
Provincia di GENOVA
GENOVA
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
40
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
34
GEMM01800X
SSS – VCENTURIONE
GEMM140002
SMS EX PARINI E MERELLO
GEMM14300D
SMS – ALOMELLINI/CANTORE
GEMM041001
SMS – BSTROZZI
CHIAVARI
GEMM152008
SMS DELLA I
TORRE-GARIBALD
COGOLETO
GEMM82201G
RECAGNO/COGOLETO
SEZASS
LAVAGNA
GEMM158007
LAVAGNA/COGORNO
SANTA MARGHERITA LIGURE
GEMM80601N
SCUOLA MEDIA
SMARGHERITA LIG
Provincia di GORIZIA
STARANZANO
GOMM807012
DANTE ALIGHIERI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
4
Provincia di GROSSETO
GROSSETO
GRMM081003
GROSSETO – «GALILEI-DA »
VINCI
FOLLONICA
GRMM079003
FOLLONICA – «LPACIOLI»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
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Pagina 148
148 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Provincia di IMPERIA
IMPERIA
IMMM00300N
IMPERIA «NSAURO»
SAN REMO
IMMM02400P
SANREMO «GPASCOLI»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
Provincia di ISERNIA
ISERNIA
ISMM822018
GIOVANNI XXIII
ISMM001007
ANDREA D’ISERNIA
AGNONE
ISMM82101C
AGNONE-GD’AGNILLO
VENAFRO
ISMM82501Q
SCUOLA MEDIA STATALE
«L PILLA»
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
17
SPMM051006
SPMM052002
SPEZIA «FONTANA»/«CERVI»
LA SPEZIA
«PELLICO»/«AFRANK»
LERICI
LEVANTO
SPMM806018
SPMM80501C
LERICI /STERENZO
LEVANTO «FPETRARCA»
CHITARRA (AB77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
2
1
2
3
1
1
1
1
1
14
Provincia di L’AQUILA
L’AQUILA
AQMM001007
DALIGHIERI
AQMM00300V
GMAZZINI
AVEZZANO
AQMM015005
VIVENZA
CELANO
AQMM028007
TOMMASO DA CELANO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
20
Provincia di LA SPEZIA
LA SPEZIA
Cattedre
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Pagina 149
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 149
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
Provincia di LATINA
LATINA
LTMM003009
CENA
APRILIA
LTMM82101V
AGRAMSCI
CISTERNA DI LATINA
LTMM03000N
AVOLPI
FONDI
LTMM038008
GARIBALDI
GAETA
LTMM80302A
CARDUCCI
PRIVERNO
LTMM124007
STOMMASO D’AQUINO
SEZZE
LTMM11800X
CAIO TITINO + MAGISTRIS
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
33
Provincia di LECCE
LECCE
LEMM00600E
A GRANDI – LECCE
ALESSANO
LEMM80401V
F STORELLAALESSANO
ALLISTE
LEMM859013
D ALIGHIERI – ALLISTE
CALIMERA
LEMM816015
G GABRIELI – CALIMERA
CUTROFIANO
LEMM823018
DON BOSCO – CUTROFIANO
GALATONE
LEMM10600B
A DE FERRARIS – GALATONE
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
2
1
1
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 150
150 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
72
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CALOLZIOCORTE «A MANZONI’ CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
GALLIPOLI
LEMM87801C
GALLIPOLI POLO 1
LEVERANO
LEMM832013
SCUOLA MEDIA VIA
DELLA LIBERTÀ
MAGLIE
LEMM128008
VIA A MANZONI
NARDÒ
LEMM16200Q
D HAMMARSKJOLD – NARDÒ
POGGIARDO
LEMM88001C
VIA MONTEGRAPPA
SALICE SALENTINO
LEMM85101C
D ALIGHIERI – SALICE
SALENTINO
SCORRANO
LEMM85401X
A MANZONI
SPONGANO
LEMM84701R
SPONGANO
TIGGIANO
LEMM802017
DON L MILANI – TIGGIANO
TREPUZZI
LEMM86801T
TREPUZZI POLO 2
UGENTO
LEMM272007
SCUOLA MEDIA STAT
«I SILONE»
Provincia di LECCO
LECCO
LCMM02500P
SMS «A STOPPANI»
CALOLZIOCORTE
LCMM001006
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14:59
Pagina 151
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 151
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Provincia di LIVORNO
LIVORNO
LIMM00100P
GBORSI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
4
Provincia di LODI
CASALPUSTERLENGO
LOMM00200Q
GRIFFINI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
2
1
2
1
2
1
9
Provincia di LUCCA
LUCCA
LUMM07000G
DA VINCI CHELINI
PORCARI
LUMM84101G
ENRICO PEA PORCARI
SERRAVEZZA
LUMM828015
ISTCOMP SERAVEZZA «PEA»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
Provincia di MACERATA
MONTECASSIANO
MCMM826014
GCINGOLANI
SAN SEVERINO MARCHE
MCMM81001E
PTACCHI VENTURI
TOLENTINO
MCMM81601D
DANTE ALIGHIERI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
Provincia di MANTOVA
BORGOFORTE
MNMM81101B
BORGOFORTE – SCUOLA
MEDIA
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
MNMM80701Q
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CASTIGLIONE STIV «D MILANI» CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
Provincia di MASSA
MASSA
MSMM00800V
DON LORENZO MILANI
1
1
1
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
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Pagina 152
152 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
CARRARA
MSMM80501B
ARTURO DAZZI
Provincia di MATERA
MATERA
MTMM051008
NFESTA-MATERA
MTMM052004
MTMM05300X
BERNALDA
MTMM80601A
FERRANDINA
MTMM045001
IRSINA
MTMM80901T
MONTALBANO IONICO
MTMM07700C
MONTESCAGLIOSO
MTMM06900D
NOVA SIRI
MTMM81701R
PISTICCI
MTMM08500B
POLICORO
MTMM08800V
ROTONDELLA
MTMM80301V
SCANZANO IONICO
MTMM07701D
Strumento
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
GPASCOLI-MATERA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SS DI I GRADO «FTORRACA»
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
«PITAGORA» – BERNALDA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIOVANNI PAOLO II –
CHITARRA (AB77)
FERRANDINA
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
G MASCOLO – IRSINA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLOMONACO-MONTALBANO J CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
C SALINARICHITARRA (AB77)
MONTESCAGLIOSO
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
NOVA SIRI SCALO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
QOFLACCO – MARCONIA
CHITARRA (AB77)
FISARMONICA (AF77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ALDO MORO – POLICORO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
GIOVANNI XXIII – ROTONDELLA CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FRONDINELLI – SCANZANO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
1
1
1
1
1
8
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 153
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 153
Comune
Codice scuola
Denominazione
TURSI
MTMM814019
SANDREA DA AVELLINO TURSI CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
Provincia di MESSINA
MESSINA
MEMM88201N
MEMM566004
MEMM86201C
MEMM863018
MEMM869017
MEMM01500V
ACQUEDOLCI
MEMM826019
BARCELLONA POZZO
DI GOTTO
MEMM827015
CAPO D’ORLANDO
MEMM830011
NIZZA DI SICILIA
MEMM84101B
SANTA TERESA DI RIVA
MEMM88901C
SAPONARA
MEMM87401P
SPADAFORA
MEMM880012
TAORMINA
MEMM87501E
FOSCOLO MESSINA
Strumento
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SM«VTRENTO-CRISTO RE»ME CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
LEOPARDI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
MANZONI MESSINA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FAGOTTO (AE77)
PIANOFORTE (AJ77)
PAINO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SMS «G MARTINO» – MESSINA ARPA (AA77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VERGA ACQUEDOLCI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
BASTIANO GENOVESE
CHITARRA (AB77)
BARCELLONA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PIANA – CAPO D’ORLANDO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
ALFIERI NIZZA S
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
PETRI S TERESA RIVA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCUOLA MEDIA «LCAPUANA» CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
SPADAFORA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCUOLA MEDIA STATALE
CHITARRA (AB77)
FISARMONICA (AF77)
Cattedre
1
1
1
1
56
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 154
154 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
VILLAFRANCA TIRRENICA
MEMM819016
LEONARDO DA VINCI
VILLAFRANCA
Provincia di MILANO
MILANO
MIMM11300B
VIA VIVAIO «PER CIECHI»
MIMM65000P
FRANCESCHI – QUASIMODO
MIMM8CB01X
CONFALONIERI
MIMM06900E
CARLO PORTA
MIMM67100Q
MONTEVERDI – COLORNI
MIMM0AD00A
VIA MAFFUCCI – PAVONI
MIMM8DF01T
VIA ASTURIE-VIA MANN
MIMM8CV018
TREVISANI – SCAETTA
MIMM8CW014
DI VONA
MIMM66400L
VIA CIPRO – ASCOLI
MIMM8AK013
FRANCESCO D’ASSISI
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
62
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
3
1
2
4
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 155
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 155
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
MIMM666008
ARCADIA – PERTINI
MIMM66800X
VIA SALERNO – SAMBROGIO
MIMM82001N
CORRENTI
MIMM8C7013
BENEDETTO MARCELLO
MIMM8C501B
NEGRI
MIMM8C6017
VIA GALLARATE, 15
ABBIATEGRASSO
MIMM660009
CARDUCCI-CORRENTI
ABBIATEGRASSO
ARESE
MIMM64300G
PELLICO – LDA VINCI ARESE
BOLLATE
MIMM8A901D
GALILEI – BOLLATE
BARANZATE
BRESSO
MIMM640004
MANZONI – BENZI BRESSO
BRUGHERIO
MIMM8AM01P
LEONARDO DA VINCI
BRUGHERIO
CERNUSCO SUL NAVIGLIO
MIMM64900E
I SMS- MOROCERNUSCO S/N
CESANO BOSCONE
MIMM662001
ALESSANDRINI-DA
VINCI/CESANO B
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
Cattedre
2
1
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
2
1
1
2
1
1
2
1
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 156
156 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
COLOGNO MONZESE
MIMM822019
ALIGHIERI – COLOGNO
MONZESE
CORMANO
MIMM8AW01V
CORSICO
MIMM887014
CUSANO MILANINO
MIMM8AX01P
LACCHIARELLA
MIMM882011
LENTATE SUL SEVESO
MIMM85002E
MAGENTA
MIMM65200A
MELZO
MIMM8BM019
MEZZAGO
MIMM8CP02L
MONZA
MIMM63900X
OPERA
MIMM87701D
PIEVE EMANUELE
MIMM47200T
SEGRATE
MIMM8BK01N
SENAGO
MIMM64700V
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIA ADDA, 36 – CORMANO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
GVERDI – CORSICO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
MARCONI-CUSANO MILANINO CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
LEONARDO DA VINCI CHITARRA (AB77)
LACCHIARELLA
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCUOLA MEDIA –
CHITARRA (AB77)
LENTATE S/S
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
BARACCA-4 GIUGNO 1859
CHITARRA (AB77)
MAGENTA
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PIETRO MASCAGNI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
ALDO MORO – MEZZAGO
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ARDIGÒ – BELLANI MONZA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
DANTE ALIGHIERI – OPERA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
A VIVALDI – PIEVE EMANUELE CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
«A. B. SABIN» – SEGRATE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIOVANNI XXIII-ALLENDE
CHITARRA (AB77)
SENAGO
FLAUTO (AG77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 157
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 157
Comune
Codice scuola
Denominazione
SEREGNO
MIMM84601T
DON MILANI – SEREGNO
SOVICO
MIMM894017
PARINI-SOVICO
(SPERIM PER DM)
VIMODRONE
MIMM8B001N
NEGRI – VIMODRONE
Provincia di MODENA
CARPI
MOMM82301A
ALBERTO PIO
CASTELFRANCO EMILIA
MOMM809014
GUIDO GUINIZELLI
VIGNOLA
MOMM152007
LA MURATORI
Provincia di NAPOLI
NAPOLI
NAMM00200N
AUGUSTO – NAPOLI
NAMM039008
GIGANTE G – NAPOLI
NAMM05700T
MICHELANGELO – NAPOLI
NAMM08300A
RUSSO F – NAPOLI
NAMM818017
VITTEMANUELE 2 – NAPOLI
NAMM04900V
LIVIO T – NAPOLI
NAMM07500B
PIRANDELLO – NAPOLI
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
215
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 158
158 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
AFRAGOLA
Codice scuola
Denominazione
NAMM607002
VIALE DELLE ACACIE
NAMM82501A
SABATINO MINUCCI
NAMM60800T
D’OVIDIO+NICOLARDI –
NAPOLI
NAMM81501Q
IC D’ACQUISTO – NAPOLI
NAMM826016
IC PASCOLI 2 NA
NAMM10100P
VERGA G – NAPOLI
NAMM11000D
LEVI – NAPOLI
NAMM11400R
PERTINI
NAMM04300X
GUARINO – NAPOLI
NAMM8AX018
CASANOVA A SECONDARIA
I GRADO
NAMM80801L
BONGHI – NAPOLI
NAMM098004
SOLIMENA
NAMM636002
BORDIGA III
NAMM834015
EUROPA UNITA – AFRAGOLA
NAMM16100A
GNOSENGO-AFRAGOLA
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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1
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1
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1
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1
1
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Pagina 159
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 159
Comune
Codice scuola
ANACAPRI
NAMM83601R
BACOLI
NAMM83701L
CAIVANO
NAMM88701N
CASAMICCIOLA TERME
NAMM8AR01G
CASOLA DI NAPOLI
NAMM8AG01B
CASORIA
NAMM24400D
CASTELLAMMARE DI STABIA
NAMM8AH017
ERCOLANO
NAMM644001
FRATTAMAGGIORE
NAMM28400X
GIUGLIANO IN CAMPANIA
NAMM29400E
NAMM63300E
GRAGNANO
NAMM30100C
GRUMO NEVANO
NAMM897018
MARIGLIANO
NAMM332004
Denominazione
Strumento
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
GEMITO – ANACAPRI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PAOLO DI TARSO – BACOLI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
LORENZO MILANI – CAIVANO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
ENRICO IBSEN –
CHITARRA (AB77)
CASAMICCIOLA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FGRECO – CASOLA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
MARTIN LUTHER KING CHITARRA (AB77)
CASORIA
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
DI CAPUA – CASTELLAMMARE CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCOTELLARO UNGARETTI
CLARINETTO (AC77)
ERCOLANO
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
STANZIONE-FRATTACHITARRA (AB77)
MAGGIORE
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
BASILE – GIUGLIANO IN
CHITARRA (AB77)
CAMPANIA
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
G IMPASTATO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FUCINI – GRAGNANO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
IC MATTEOTTI-CIRILLO
CHITARRA (AB77)
GRUMO N
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ALIPERTI – MARIGLIANO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 160
160 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
MUGNANO DI NAPOLI
NAMM35100D
NOLA
NAMM35600L
OTTAVIANO
NAMM62300X
PALMA CAMPANIA
NAMM37200E
PIANO DI SORRENTO
NAMM62400Q
POMIGLIANO D’ARCO
NAMM39200Q
POMPEI
NAMM39800P
PORTICI
NAMM408004
POZZUOLI
NAMM41400B
NAMM41800P
SAN GIORGIO A CREMANO
NAMM461001
SAN GIUSEPPE VESUVIANO
NAMM62600B
SANT’ANASTASIA
NAMM8AK01L
SANT’ANTONIO ABATE
NAMM44800E
Denominazione
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CIRINO – MUGNANO
CHITARRA (AB77)
DI NAPOLI
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIORDANO BRUNO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
SM D’ANNUNZIOFLAUTO (AG77)
SCOTELLARO OTTAV
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VRUSSO – PALMA CAMPANIA CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
«AMALFI/MASSA» PIANO
CHITARRA (AB77)
SORRENTO
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CATULLO – POMIGLIANO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
MATTEO DELLA CORTE
CHITARRA (AB77)
POMPEI
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CARLO SANTAGATA – PORTICI CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
DIANO – POZZUOLI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ANNECCHINO POZZUOLI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GUIDO DORSO – SGIORGIO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
SM AMMENDOLA-DE AMICIS
CHITARRA (AB77)
SGIUS
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
IC E MORANTE – SANASTASIA CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
FORZATI – SANTONIO ABATE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 161
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 161
Comune
Codice scuola
Denominazione
SAVIANO
NAMM482002
CICCONE – SAVIANO
TORRE ANNUNZIATA
NAMM50900R
PASCOLI – TORRE ANNTA
TORRE DEL GRECO
NAMM523003
GBANGIOLETTI – T DEL
GRECO
TRECASE
NAMM89601C
D’ANGIO – TRECASE
VICO EQUENSE
NAMM8AM018
CAULINO – VICO EQUENSE
VOLLA
NAMM85701T
MSERAO – VOLLA
Provincia di NOVARA
NOVARA
NOMM00200L
DUCA D’AOSTA
ARONA
NOMM821012
GIOVANNI XXIII
OLEGGIO
NOMM81601E
ESVERJUS
ROMAGNANO SESIA
NOMM812017
GCURIONI
Provincia di NUORO
NUORO
NUMM03100T
BORROTZU-NUORO/1
MACOMER
Provincia di ORISTANO
ORISTANO
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
236
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
17
NUMM063009
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
BINNA-DALMASSO MACOMER CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
ORMM003005
N3 «ALAGON»
1
CLARINETTO (AC77)
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Pagina 162
162 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Provincia di PADOVA
PADOVA
Codice scuola
Denominazione
PDMM882017
DONATELLO
PDMM87901B
PETRARCA
PDMM88701A
VIVALDI
PDMM889012
RUZANTE
PDMM88601E
MARSILIO DA PADOVA
CAMPOSANPIERO
PDMM03100A
PARINI
CASALSERUGO
PDMM83401T
CASALSERUGO
CITTADELLA
PDMM228008
PIEROBON
CONSELVE
PDMM05000Q
TOMMASEO
MONSELICE
PDMM874018
ZANELLATO DI MONSELICE
MONTAGNANA
PDMM87801G
CHINAGLIA DI MONTAGNANA
PIAZZOLA SUL BRENTA
PDMM82801E
PIAZZOLA SUL BRENTA«LBELLUDI»
PIOVE DI SACCO
PDMM237003
DAVILA
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
4
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 163
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 163
Comune
Provincia di PALERMO
PALERMO
Codice scuola
Denominazione
PAMM876014
VERGA
PAMM813011
PAMM01000D
PAMM85201G
PAMM87201R
PAMM00600T
PAMM04800X
PAMM870015
PAMM02300G
PAMM01900X
BELMONTE MEZZAGNO
PAMM838019
CEFALÙ
PAMM867019
SAN GIUSEPPE IATO
PAMM884013
Provincia di PARMA
PARMA
PRMM821023
Strumento
Cattedre
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
MADRE TERESA DI CALCUTTA CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
D’ACQUISTO BENEDETTO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIA DI VITTORIO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
PADRE PINO PUGLISI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CAVOUR CAMILLO BENSO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
DON LORENZO MILANI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCIASCIA LEONARDO (EX 39) CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PECORARO ANTONIO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
LEONARDO DA VINCI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
BELMONTE MEZZAGNO
CORNO (AD77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CEFALÙ – PORPORA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SAN GIUSEPPE JATO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
52
GIACOMO FERRARI
1
1
1
CORNO (AD77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
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Pagina 164
164 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
PRMM827011
FRA’ SALIMBENE – PR
FIDENZA
PRMM06400X
ZANI – FIDENZA
Provincia di PAVIA
PAVIA
PVMM00200T
FELICE CASORATI – PAVIA
MORTARA
PVMM10400A
JOSTI-TRAVELLI
VIGEVANO
PVMM10800N
DONATO BRAMANTE –
VIGEVANO
VOGHERA
PVMM10100V
G PLANA – VOGHERA
Provincia di PERUGIA
CITTÀ DI CASTELLO
PGMM17900D
SM «ALIGHIERI»
CDI CASTELLO
CORCIANO
PGMM075009
SM «BBONFIGLI» CORCIANO
DERUTA
PGMM82701X
SM «GMAMELI» DERUTA
FOLIGNO
PGMM08200C
SM «GDA FOLIGNO»
GUBBIO
PGMM104004
SM «MASTRO GIORGIO»
GUBBIO
MAGIONE
PGMM111007
SM «GMAZZINI» MAGIONE
MARSCIANO
PGMM117006
SM «MONETA» MARSCIANO
SPELLO
PGMM82301L
SM «G FERRARIS» SPELLO
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
16
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 165
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 165
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
44
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
16
SPOLETO
PGMM154005
SM «PIANCIANI-MANZONI»
SPOLETO
TODI
PGMM18600L
SM «COCCHI – AOSTA» TODI
UMBERTIDE
PGMM19300Q
SSECI GRADO MAVARELLI
PASCOLI
Provincia di PESARO
SAN LORENZO IN CAMPO
PSMM81901D
SLORENZO IN CAMPO
«DALIGHIERI
TAVULLISA
PSMM05900X
TAVULLIA – PIAN DEL
BRUSCOLO
URBINO
PSMM837013
URBINO «PAOLO VOLPONI»
Provincia di PESCARA
PESCARA
PEMM006008
B CROCE PESCARA
PEMM09800B
SM UNIFICATA ROSSETTIMAZZINI
CITTÀ SANT’ANGELO
PEMM101002
CITTÀ SANGELO
PIANELLA
PEMM81101Q
PAPA GIOVANNI XXIIIPIANELLA
Provincia di PIACENZA
PIACENZA
PCMM00400B
ITALO CALVINO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
4
Provincia di PISA
PISA
PIMM831018
IC FIBONACCI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
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Pagina 166
166 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Provincia di PISTOIA
PISTOIA
PTMM811012
STATALE «CINO DA PISTOIA»
MONTECATINI TERME
PTMM03400P
GALILEO CHINI
Provincia di PORDENONE
PORDENONE
PNMM00400C
TORRE – «GIUSEPPE LOZER»
SACILE
PNMM15400A
SACILE – UNICA
SAN VITO AL TAGLIAMENTO
PNMM15100V
AMALTEO POMPONIO +
TOMMASEO
Provincia di POTENZA
POTENZA
PZMM00200X
ABUSCIOLANO PZ
PZMM00300Q
L LA VISTA PZ
BARILE
PZMM822015
ISTCOMPR GIOVXXIIIBARILE
FRANCAVILLA IN SINNI
PZMM878015
DON BOSCO FRANCAVILLA
LATRONICO
PZMM87601D
BCROCE LATRONICO
PZMM877019
BCROCE AGROMONTE
MOLITERNO
PZMM85501C
RACIOPPI MOLITERNO
OPPIDO LUCANO
PZMM82001D
F GIANNONE
SANT’ARCANGELO
PZMM87401T
GCASTRONUOVO
SARCANGELO
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
4
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 167
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 167
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
SATRIANO DI LUCANIA
PZMM81701N
ISTCOMPR SATRIANO
DI LUCANIA
PIANOFORTE (AJ77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
32
Provincia di PRATO
PRATO
POMM804015
CURZIO MALAPARTE
POMM81501G
FLIPPI
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
TOTALE
1
1
1
1
4
RGMM82201E
FRANCESCO CRISPI
RGMM04100X
S QUASIMODO
CHIARAMONTE
COMISO
RGMM80601L
RGMM816017
SAGUASTELLA
G VERGA
ISPICA
RGMM808018
L EINAUDI
MODICA
RGMM817013
CIACERI
RGMM02300A
GIOVANNI XXIII
RGMM025002
GIOVANNI FALCONE
VITTORIA
RGMM81501B
SAN BIAGIO (EX DON MILANI)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
2
2
1
1
2
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
2
1
1
1
40
Provincia di RAVENNA
RAVENNA
RAMM009003
DAMIANO-NOVELLO
FAENZA
RAMM817012
DSTROCCHI
LUGO
RAMM81401E
S GHERARDI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Provincia di RAGUSA
RAGUSA
Cattedre
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Pagina 168
168 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Provincia di REGGIO CALABRIA
REGGIO CALABRIA
RCMM804026
Denominazione
BOCCIONI GALLICO
RCMM00100N
ALIGHIERI CATONA
RCMM00600R
DE GASPERI REGGIO CAL
RCMM00800C
FOSCOLO REGGIO CAL
RCMM020003
PYTHAGORAS RAVAGNESE
RCMM025006
VITRIOLI REGGIO CAL
RCMM026002
VITTORINO DA FELTRE
REGGIO C
RCMM175004
GEBBIONE – BEVACQUA
RCMM18100B
IBICO REGGIO CAL
ANOIA
RCMM82301E
ANOIA
BOVA MARINA
RCMM06400R
MONSIGNOR D’ANDREA BOVA M
BOVALINO
RCMM06500L
CAMPO CALABRO
RCMM834011
ISTITUTO PRIMO GRADO
BOVALINO
ALVARO (CAMPO CALABRO)
DELIANUOVA
GERACE
RCMM817017
RCMM81601B
ALVARO (DELIANUOVA)
MEDIA SCOLERI GERACE
Strumento
Cattedre
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
12
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
ARPA (AA77)
CORNO (AD77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CLARINETTO (AC77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 169
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 169
Comune
Codice scuola
Denominazione
GIOIA TAURO
RCMM820013
RCMM09500C
CAMPANELLA (GIOIA TAURO)
PENTIMALLI (GIOIA TAURO)
GIOIOSA IONICA
RCMM096008
LAUREANA DI BORRELLO
RCMM10000P
LOCRI
MELITO DI PORTO SALVO
RCMM17900B
RCMM110009
MONASTERACE
RCMM82901D
MONTEBELLO IONICO
RCMM812014
PALMI
RCMM124007
RIZZICONI
RCMM13600D
ROSARNO
RCMM139001
SAN FERDINANDO
SANT’EUFEMIA
D’ASPROMONTE
RCMM825016
RCMM81901V
SEMINARA
RCMM82101V
SIDERNO
RCMM18000G
TAURIANUOVA
RCMM16300T
VILLA SAN GIOVANNI
RCMM16400N
RCMM168001
Strumento
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIOIOSA JONICA
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
GBMARZANO (LAUREANA DI B) CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
F SORACE MARESCA (LOCRI) CLARINETTO (AC77)
ALVARO (MELITO DI PORTO
CHITARRA (AB77)
SALVO)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GERHARD ROHLFS
FLAUTO (AG77)
(MONASTERACE)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
PPIO DA PITRALCINA – SALINE CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
MINNITI (PALMI)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GCASELLA(RIZZICONI)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
A SCOPELLITI ROSARNO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SCUOLA MEDIA «M VIZZONE» PIANOFORTE (AJ77)
VISALLI (SANT’EUFEMIA
CHITARRA (AB77)
D’ASPR)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
BARLAAM (SEMINARA)
ARPA (AA77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PEDULLÀ (SIDERNO)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
CONTESTABILE (TAURIANOVA) CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PASCOLI (TAURIANOVA)
CHITARRA (AB77)
CAMINITI (VILLA SAN
CHITARRA (AB77)
GIOVANNI)
FISARMONICA (AF77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
114
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Pagina 170
170 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
Provincia di REGGIO EMILIA
REGGIO EMILIA
REMM841019
MELEPIDO
QUATTRO CASTELLA
REMM84402T
QUATTRO CASTELLA
«ABALLETTI»
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
Provincia di RIETI
RIETI
RIMM002002
BASILIO SISTI
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
4
Provincia di RIMINI
RIMINI
RNMM01000D
ALIGHIERI – FERMI
RICCIONE
RNMM02300G
MANFRONI/CERVI/PASCOLI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
Provincia di ROMA
ROMA
RMMM80601X
VIRGILIO
RMMM80801G
U FOSCOLO
RMMM819012
BUONARROTI
RMMM056001
MAZZINI
RMMM480009
SINOPOLI
RMMM81601E
CHARLIE CHAPLIN
RMMM47700D
JJ WINCKELMANN
RMMM481005
PIAZZA FILATTIERA, 84
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 171
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 171
Comune
Codice scuola
Denominazione
RMMM48500C
VIA PINTOR
RMMM81501P
ANGELICA BALABANOFF
RMMM48800X
ALBERTO SORDI
RMMM51700P
FEDERICO FELLINI
RMMM49300B
SAN BENEDETTO
RMMM85301D
KING
RMMM855015
FERRARA FRANCO
RMMM52500N
GIOVANNI E FRANCESCA
FALCONE
RMMM500009
VIA T MOMMSEN, 20
RMMM83501X
RMMM83001R
MAGNANI
MONTEZEMOLO
RMMM862018
TACITO
RMMM869013
DOMENICO PURIFICATO
RMMM51800E
U NISTRI – O RESPIGHI
RMMM83601Q
IC «MARCO ULPIO TRAIANO»
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 172
172 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
RMMM85101T
WOLFGANG AMADEUS
MOZART
RMMM854019
LEONORI
RMMM486008
ANTONIO VIVALDI
RMMM487004
CAIO DUILIO
RMMM48900Q
GIULIANO DA SANGALLO
RMMM842013
VIGNA PIA
RMMM50500C
VIA BAGNERA, 64
RMMM507004
GIANICOLO
RMMM50900Q
GGBELLI
RMMM847016
VIA S MARIA
DELLE FORNACI, 1
RMMM8BM01T
LEOPARDI
RMMM8BN01N
A ROSMINI
RMMM84901T
GIOVANNI XXIII
RMMM51100Q
PABLO NERUDA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
1
1
2
1
1
2
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
1
2
1
1
1
1
1
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Pagina 173
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 173
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
RMMM51200G
PAOLO STEFANELLI
RMMM85901C
LA GIUSTINIANA
RMMM514007
VIA DELLA MARATONA, 23
CAMPAGNANO DI ROMA
RMMM86601G
C LEONELLI CAMPAGNANO
DI ROMA
CIAMPINO
RMMM8A001G
LDA VINCI CIAMPINO
FIUMICINO
RMMM531001
PORTO ROMANO
FRASCATI
RMMM53300L
TINO BUAZZELLI-FRASCATI
MARINO
RMMM8A2017
G CARISSIMI – MARINO
MONTEROTONDO
RMMM88701L
CARDINAL PIAZZAMONTEROTONDO
SUBIACO
RMMM55900R
SUBIACO – «ARNALDO
ANGELUCCI»
TIVOLI
RMMM89301X
BACCELLI – TIVOLI
VALMONTONE
RMMM8BB02V
ZANELLA – VALMONTONE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
1
2
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
227
Provincia di ROVIGO
CASTELGUGLIELMO
ROMM810016
PIO MAZZUCCHI –
CASTELGUGLIELMO
PORTO TOLLE
ROMM81301N
LBRUNETTI – PORTO TOLLE
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 174
174 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
PORTO VIRO
ROMM80601E
SAN DOMENICO SAVIO
CONTARINA
VILLADOSE
ROMM80703C
GIOVANNI XXIII-VILLADOSE
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
16
Provincia di SALERNO
SALERNO
SAMM17400V
SALERNO «MONTERISI»
SAMM181002
SALERNO «TTASSO»
SAMM18200T
SALERNO «TORRIONE ALTO»
SAMM27600B
S QUASIMODO – SALERNO
SAMM27900V
FUSIONE GIOVANNI XXIIIVERNIERI
SAMM28100V
LANZALONE-POSIDONIASALERNO
AGROPOLI
SAMM286002
AGROPOLI «GROSSI VAIRO»
ALBANELLA
SAMM887014
ALBANELLA
ANGRI
SAMM01200P
SCSECI GRADO OPROMOLLA
ANGRI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
FAGOTTO (AE77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
2
1
1
1
1
1
1
2
1
1
3
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
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Pagina 175
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 175
Comune
Codice scuola
Denominazione
ASCEA
SAMM85501L
ASCEA MARINA
BARONISSI
SAMM836017
BATTIPAGLIA
SAMM83801V
BRACIGLIANO
SAMM80601B
CAMPAGNA
SAMM822019
SAMM84101P
CASELLE IN PITTARI
SAMM845012
CASTELLABATE
SAMM886018
CAVA DE’ TIRRENI
SAMM06200Q
SAMM277007
SAMM285006
COLLIANO
SAMM07200A
CONTURSI
SAMM85001D
EBOLI
SAMM852015
GIFFONI SEI CASALI
SAMM82701C
Strumento
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
BARONISSI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ISTITUTO COMPRENSIVO
CLARINETTO (AC77)
«GATTO»
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
BRACIGLIANO
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
SERRADARCE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
E DE NICOLA
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
TROMBA (AL77)
CASELLE IN PITTARI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
CASTELLABATE SMARCO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CAVA DE’ TIRRENI
CHITARRA (AB77)
«GIOVANNI XXIII»
CLARINETTO (AC77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CARDTREZ-SEZ SPIETROCLARINETTO (AC77)
PREGIATO
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CAVA DE’ TIRRENI «BALZICO» CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
COLLIANO
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
G PASCOLI – CONTURSI
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
ISTITUTO COMP«GROMANO» – CHITARRA (AB77)
EBOLI
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
GIFFONI SEI CASALI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
Cattedre
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 176
176 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
GIFFONI VALLE PIANA
SAMM857018
GIFFONI VALLE PIANA
LAVIANO
SAMM07203D
LAVIANO
MAIORI
SAMM85901X
MAIORI
MINORI
SAMM828018
MINORI
PADULA
SAMM86901E
PADULA
PAGANI
SAMM13400C
PAGANI «CRISCUOLO»
SAMM28300E
PAGANI «SALFONSO
DEI LIGUORI»
PISCIOTTA
SAMM85601C
PISCIOTTA «CARDUCCI»
PONTECAGNANO
SAMM88801X
PONTECAGNANO
«AMOSCATI»
RAVELLO
SAMM823015
RAVELLO «MFREZZA»
SALA CONSILINA
SAMM16700Q
SCM «G CAMERA» SALA
CONSILINA
SAN GIOVANNI A PIRO
SAMM815016
SGIOVANNI A PIRO «GAZA»
SAN MARZANO SUL SARNO
SAMM201002
ANNA FRANK SAN
MARZANO SUL S
SANT’ARSENIO
SAMM87101E
SARSENIO «MRGORGA PICA»
Strumento
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CORNO (AD77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 177
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 177
Comune
Codice scuola
Denominazione
SARNO
SAMM21600Q
SC SECI GR «BACCELLI»SARNO
SCAFATI
SAMM88301R
SCAFATI «ANARDI»
SIANO
SAMM228002
SIANO – «MONS CORVINO»
TORRE ORSAIA
SAMM816012
TORRE ORSAIA
«GIOVANNI XXIII»
VALLO DELLA LUCANIA
SAMM24100C
VALLO DELLA LUCANIA
«ATORRE»
VALVA
SAMM07201B
VALVA
VIETRI SUL MARE
SAMM858014
VIETRI SUL MARE «APINTO»
Provincia di SASSARI
SASSARI
SSMM04500G
SASSARI N 3 – TTOLA
SSMM08300A
SASSARI N5+12 -BIASIBSASSARI
BONO
SSMM820017
BONO – «G A MURA»
BONORVA
SSMM80101T
BONORVA – «PAOLO MOSSA»
OLBIA
SSMM027002
OLBIA – SM N1 «E PAIS»
Strumento
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
ARPA (AA77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
224
1
2
1
2
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 178
178 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
TEMPIO PAUSANIA
SSMM07800V
TEMPIO PAUSANIA N1 + N2
Provincia di SAVONA
SAVONA
SVMM00600P
SAVONA – GUIDOBONO
BARTOLOMEO
ALASSIO
SVMM05000R
ALASSIO – M MORTEO
OLLANDINI
FINALE LIGURE
SVMM05600Q
AYCARDI-GHIGLIERI
VARAZZE
SVMM047001
CERRUTI – JACOPO DA
VARAGINE
Provincia di SIENA
SIENA
SIMM04500Q
SAN BERNARDINO DA SIENA
MONTEPULCIANO
SIMM02600A
GIOVANNI PASCOLI
Provincia di SIRACUSA
SIRACUSA
SRMM80001E
1 IC «ORTIGIA» SR
SRMM80401T
9^ IC GMAZZINI SR
SRMM811011
14^ IC «K WOYTJLA»
SRMM83001A
3^ IC «TODARO» AUGUSTA
SRMM837015
1^ IC «PDI NAPOLI» AUGUSTA
SRMM832012
1^ IC «VITTORINI» AVOLA
AUGUSTA
AVOLA
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
32
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
16
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 179
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 179
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
FLORIDIA
LENTINI
SRMM82101G
SRMM836019
NOTO
SRMM85601E
PACHINO
SRMM85501P
SORTINO
SRMM84601X
1^ IC «PIRANDELLO» FLORIDIA CHITARRA (AB77)
1^ IC «MARCONI»
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
2^ IC «MELODIA» NOTO
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
4^ IC «BRANCATI» PACHINO
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
1^ IC «COLUMBA» SORTINO
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
37
Provincia di SONDRIO
SONDRIO
SOMM02000L
FSASSI – LTORELLI –
SONDRIO
MORBEGNO
SOMM014009
EZIO VANONI MORBEGNO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
2
1
2
1
1
1
1
1
10
Provincia di TARANTO
TARANTO
TAMM803011
PIRANDELLO
TAMM02000P
VOLTA
AVETRANA
TAMM807018
BRIGANTI
GINOSA
TAMM828019
GCARDUCCI
GROTTAGLIE
TAMM05100A
PIGNATELLI
MANDURIA
TAMM06400C
MARUGJ-FRANK
MARTINA FRANCA
TAMM06900G
G GRASSI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
2
1
1
2
2
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
2
1
1
2
2
1
1
1
1
1
1
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Pagina 180
180 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
MASSAFRA
Codice scuola
Denominazione
TAMM074003
SMS «N ANDRIA»
TAMM07500V
AMANZONI
MONTEMESOLA
TAMM80901X
G.PASCOLI
MOTTOLA
TAMM082002
SC MEDIA «MANZONI»
PULSANO
TAMM82001P
EDE NICOLA
SAVA
TAMM095004
GIOVANNI VIGESIMOTERZO
Provincia di TERAMO
ALBA ADRIATICA
TEMM82201R
SCM «EFERMI» ALBA
ADRIATICA
GIULIANOVA
TEMM047005
BINDI PAGLIACCETTI
SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA
TEMM83001Q
SCM «B CROCE» S EGIDIO
Provincia di TERNI
TERNI
TRMM80401V
TERNI «GMARCONI»
TRMM811012
TERNI «ADE FILIS»
TOMM815016
IC TOMMASEO – CALVINO –
TO
TOMM00900V
TORINO – CADUTI DI
CEFALONIA
Provincia di TORINO
TORINO
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
67
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
1
1
16
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
8
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
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Pagina 181
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 181
Comune
Codice scuola
TOMM28900D
TOMM29000N
TOMM05000D
TOMM257002
TOMM25800T
TOMM81901D
TOMM26100N
Denominazione
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TORINO – CALVARO –
CHITARRA (AB77)
AMODIGLIANI
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TORINO – B DROVETTI
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TORINO – NIGRA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TORINO – VIA SANTHIÀ
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TORINO – G MARCONI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
IC MANZONI – TORINO
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TORINO – CORSO B CROCE
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
BUSSOLENO – FERMI E
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
IC GIAVENO – F GONIN
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
IC GRUGLIASCO – 66 MARTIRI CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
RIVOLI – GOBETTI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VENARIA – LESSONA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
TROMBA (AL77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
55
1
1
1
1
1
1
1
BUSSOLENO
TOMM11800E
GIAVENO
TOMM87001P
GRUGLIASCO
TOMM86201Q
RIVOLI
TOMM19600Q
VENARIA
TOMM21700G
Provincia di TRAPANI
TRAPANI
TPMM836015
SCUOLA MEDIA
«GGC MONTALTO»
TPMM00400N
SM «NUNZIO NASI» TRAPANI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
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Pagina 182
182 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
Cattedre
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
TOTALE
1
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
32
CASTEL VETRANO
TPMM03400D
SM «V PAPPALARDO»
C/VETRANO
CASTELLAMARE DEL GOLFO
TPMM814018
SM «G PITRE»C/MARE GOLFO
TPMM81901B
SM «GPASCOLI» C/MARE
GOLFO
ERICE
TPMM835019
SM «G PAGOTO» ERICE CS
MARSALA
TPMM81701Q
SM «MARIO NUCCIO»
MARSALA
Provincia di TRENTO
TRENTO
TNMM85201C
G. BRESADOLA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
4
Provincia di TREVISO
TREVISO
TVMM10100D
SMS «L COLETTI»
TREVISO-SC
TVMM109004
SMS «STEFANINI»
TREVISO-SC
ASOLO
TVMM83001L
SMS TORRETTI ASOLO (IC)
CONEGLIANO
TVMM12100P
SMS «GRAVA»
CONEGLIANO-SC
MONTEBELLUNA
TVMM104001
SMS MONTEBELLUNASEDE CENT
PEDEROBBA
TVMM85001T
SAN ZENONE DEGLI EZZELINI
TVMM862014
SMS PEDEROBBA-SEDE
CENTRALE
SMS SZENONE EZZ
(SEDE IC)
VALDOBBIADENE
TVMM091004
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
SMS «EREATTO»
VALDOBBIADENE-SC
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Pagina 183
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 183
Comune
Codice scuola
Denominazione
VITTORIO VENETO
TVMM854015
SMS COSMO VITTORIO
VTO (IC)
VOLPAGO DEL MONTELLO
TVMM81401P
SMS «SPERTINI» VOLPAGO
DEL M (IC)
Provincia di TRIESTE
TRIESTE
TSMM03100P
SSCIRILLO E METODIO –
LINSSLOV
TSMM80301E
TSMM81501R
C STUPARICH
LIONELLO STOCK
Provincia di VARESE
VARESE
VAMM87101C
A FRANK – VARESE
GALLARATE
VAMM31000G
MAJNO-CARDANO –
GALLARATE
TRADATE
VAMM814018
GALILEO GALILEI – TRADATE
Provincia di VENEZIA
VENEZIA
VEMM11300Q
CG CESARE
CAMPONAGRA
VEMM820012
A GRAMSCI
CAVARZERE
VEMM13000D
A CAPPON
CHIOGGIA
VEMM11900P
SPELLICO
MIRANO
VEMM132005
L DA VINCI
PORTOGRUARO
VEMM131009
DARIO BERTOLINI
Strumento
Cattedre
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
36
CHITARRA (AB77)
FISARMONICA (AF77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
6
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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Pagina 184
184 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
SAN DONÀ DI PIAVE
VEMM809017
IPPOLITO NIEVO
(ISTCOMPRENSIV)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
28
Provincia di VERBANIA
VERBANIA
VBMM019002
SMS «RANZONI»
DOMODOSSOLA
VBMM01700A
SMS DI DOMODOSSOLA
OMEGNA
VBMM01500P
SMS DI OMEGNA
STRESA
VBMM81101B
SMS «C REBORA»
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
2
2
2
2
1
2
1
2
1
1
2
1
1
24
Provincia di VERCELLI
VERCELLI
VCMM809012
FERRARI – VERCELLI
BORGOSESIA
VCMM81401D
SCUOLA MEDIA BORGOSESIA
GATTINARA
VCMM815019
GATTINARA
SATHIA’
VCMM803013
GIOVANNI XXIII – SANTHIÀ
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
18
Provincia di VERONA
VERONA
VRMM87601N
SMS BATTISTI
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SMS CALIARI BETTELONI
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
SMS MENEGHETTI
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CASTELNUOVO – «A MONTINI» CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
VRMM879015
VRMM851019
CASTELNUOVO DEL GARDA
VRMM837013
Cattedre
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14:59
Pagina 185
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 185
Comune
Codice scuola
Denominazione
GREZZANA
VRMM815016
GREZZANA – «G PASCOLI»
ISOLA DELLA SCALA
VRMM86201Q
ISOLA DELLA SCALA –
FLLI CORRÀ
MOZZECANE
VRMM08506P
MOZZECANE
SAN BONIFACIO
VRMM045002
S BONIFACIO BONTURI –
PIUBELLO
SANT’AMBROGIO
DI VALPOLICELLA
VRMM85001D
SANT’AMBROGIO
VP «DALIGHIERI»
SONA
VRMM83801V
LUGAGNANO –
«ANNA FRANK»
VIGAZIO
VRMM08500C
VIGASIO – «I MONTEMEZZI»
VILLA BARTOLOMEA
VRMM84602V
VILLA BARTOLOMEA –
«SGHEDINI»
Provincia di VIBO VALENTIA
VIBO VALENTIA
VVMM033001
SCUOLA MEDIA
ANNCONVITTO NAZ
VVMM03400R
SCUOLA MEDIA GARIBALDI
VVMM03500L
SCUOLA MEDIA VIBO MARINA
VVMM03600C
SMS MURMURABUCCARELLI-VENA
ACQUARO
VVMM803015
GD’ANTONA
ARENA
VVMM808018
SC MEDIA STATALE
«NPOERIO»
BRIATICO
VVMM82301A
SM DI BRIATICO
Strumento
Cattedre
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
FLAUTO (AG77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
44
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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14:59
Pagina 186
186 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
CESSANITI
VVMM81801V
SCUOLA MEDIA FMAZZITELLI
DINAMI
VVMM802019
SCMEDIA STATALE
FILADELFIA
VVMM008008
SM DI FILADELFIA
GEROCARNE
VVMM804011
VIA MBIANCHI
LIMBADI
VVMM811014
SCUOLA MEDIA CORRADO
ALVARO
MAIERATO
VVMM81901P
SCMEDIA DI MAIERATO
MILETO
VVMM01300Q
SCUOLA MEDIA NTACCONE
GALLUCCI
PIZZO
VVMM017003
SM DI PIZZO
PIZZONI
VVMM81401G
VIA RIONE SANTA RITA
ROMBIOLO
VVMM81301Q
SM DI ROMBIOLO
SAN CALOGERO
VVMM810018
SM SAN CALOGERO
SAN COSTANTINO
VVMM81201X
SAN COSTANTINO C
SANT’ONOFRIO
VVMM82001V
SCUOLA MEDIA
STANISLAO D’ALOE
SERRA SAN BRUNO
VVMM025002
SCUOLA MEDIA STATALE
SORIANO CALABRO
VVMM81501B
SCUOLA MEDIA GMFERRARI
Strumento
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
TROMBA (AL77)
CLARINETTO (AC77)
SAXOFONO (AK77)
TROMBA (AL77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
SAXOFONO (AK77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
OBOE (AH77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
SAXOFONO (AK77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
VIOLONCELLO (AN77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 187
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
SPADOLA
VVMM80601L
VIA CIRCONVALLAZIONE
TROPEA
VVMM82201E
SCUOLA MEDIA TORALDO
ZAMBRONE
VVMM82204N
SCUOLA MEDIA ZAMBRONE
ZUNGRI
VVMM816017
SCUOLA MEDIA ANNA FRANK
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
CORNO (AD77)
FLAUTO (AG77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
Provincia di VICENZA
VICENZA
VIMM869016
VIA LANTONINI VICENZA
VIMM87001A
VIMM84001E
VIMM86801A
VIMM871016
BASSANO DEL GRAPPA
VIMM112007
COSTABISSARA
VIMM81601N
CREAZZO
VIMM821015
MALO
VIMM80801P
MONTICELLO CONTE OTTO
VIMM850015
NOVENTA VICENTINA
VIMM83301B
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VICENZA – AGIURIOLO
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
VIOLONCELLO (AN77)
SCAMOZZI VICENZA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIA MAINARDI VICENZA
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
CONTRA’ SCATERINA VICENZA CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
PLE TRENTO BASSANO DEL G CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
UNGARETTI COSTABISSARA
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
MANZONI CREAZZO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ISTCOMP «CISCATO» MALO
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
ICOM «DBOSCO»
CHITARRA (AB77)
MONTICELLO CO
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
ISTCOMP «FOGAZZARO»
CHITARRA (AB77)
Cattedre
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
101
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
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1
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188 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Comune
Codice scuola
Denominazione
Strumento
NOVENTA V
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
PERCUSSIONI (AI77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
72
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLINO (AM77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
PIANOFORTE (AJ77)
VIOLONCELLO (AN77)
CHITARRA (AB77)
CLARINETTO (AC77)
FLAUTO (AG77)
PIANOFORTE (AJ77)
TOTALE
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
12
PIOVENE-ROCCHETTE
VIMM827014
ISTCOMP «FOGAZZARO»
PIOVENE R
ROMANO D’EZZELINO
VIMM07400N
MONTE GRAPPA ROMANO
D’EZZELINO
SAREGO
VIMM813016
ICOMP «MUTTONI»
SAREGO/MELEDO
SCHIO
VIMM855018
SM «ARNALDO FUSINATO»
SCHIO
THIENE
VIMM11500P
SCUOLA MEDIA STATALE
THIENE
TORRI DI QUARTESOLO
VIMM863017
MAROLA TORRI DI Q
VALDAGNO
VIMM093003
IMGARBIN – VALDAGNO
Provincia di VITERBO
CAPRANICA
VTMM00800N
GNICOLINI
SORIANO NEL CIMINO
VTMM81501R
E MONACI
TARQUINIA
VTMM039009
ETTORE SACCONI
Cattedre
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APPENDICE NORMATIVA
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 191
Decreto Ministeriale 3 agosto 1979
(Corsi sperimentali ad orientamento
musicale)
Articolo 1
A partire dal prossimo anno scolastico
1979/80, sono istituiti, sperimentalmente, corsi triennali di scuola media
ad indirizzo musicale presso le sedi in
elenco allegate. I corsi, comprendenti
da un minimo di tre ad un massimo di
cinque specialità strumentali, sulla base
di quelle previste nel quadro dei corsi
principali dei conservatori di musica e
precisamente: pianoforte, violino, violoncello, oboe, clarinetto, flauto, corno
e tromba, si svolgeranno nelle prime
classi per estendersi gradualmente, negli anni scolastici successivi, nelle seconde e nelle terze. Oltre allo studio degli strumenti musicali indicati al
comma precedente, è ammesso anche
lo studio della chitarra classica. Per motivi di ordine strutturale-organizzativo,
si richiede che le varie specialità strumentali, escluso il pianoforte, siano costituite da un minimo di cinque alunni
fino ad un massimo di sei. I corsi dovranno comprendere almeno una specialità strumentale per ciascuno dei tre
settori fondamentali:
• strumenti a tastiera (pianoforte);
• strumenti a corda (violino o violoncello o chitarra classica);
• strumenti a fiato (oboe o clarinetto
o flauto o corno o tromba).
La sperimentazione musicale prevede
quattro ore di insegnamento di mate-
rie musicali alla settimana, così suddivise: tre ore di educazione musicale
(teoria-solfeggio e dettato musicale
comprensive delle ore di educazione
musicale curriculari); un’ora di strumento musicale, impartita in due
mezze ore individuali da effettuare, a
distanza di giorni, due volte alla settimana. Alla lezione di strumento
musicale prenderanno parte due
alunni per volta, che saranno impegnati per mezza ora in lezione individuale, per un’altra mezza ora in
ascolto partecipativo. Finito il ciclo
triennale è consentito introdurre
nuove specialità strumentali, laddove
esse non raggiungono il numero di
cinque, qualora ne ricorrano le necessarie condizioni organizzative, preventivamente accertate dal ministero.
Al termine del ciclo triennale, onde
favorire una maggiore pluralità di
scelta, intesa anche come arricchimento delle varietà strumentali e
quindi della stessa produttività dei
corsi, è consentito, sempreché ne ricorrono le necessarie condizioni organizzative, preventivamente accertate
dal ministero, un avvicendamento
delle specialità strumentali nello studio dei settori degli strumenti a corda
e degli strumenti a fiato.
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192 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Articolo 2
L’insegnamento delle materie musicali, nei predetti corsi, è conferito ad
insegnanti di ruolo, incaricati o aspiranti all’incarico inclusi nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento
dell’educazione musicale, oppure a
nuovi aspiranti a supplenze di educazione musicale, che siano in possesso
di particolari requisiti artistico-didattico-professionali, nonché del diploma
specifico per l’insegnamento di uno
degli strumenti musicali indicati al
precedente art. 1, valutati dalla commissione di cui all’art. 7. Per l’insegnamento della chitarra classica è richiesto, quale titolo specifico, l’attestato
del corso straordinario di chitarra decennale, rilasciato da un conservatorio
di musica statale.
Articolo 3
Alla fine di ogni anno scolastico i docenti delle materie musicali esprimeranno un giudizio complessivo, articolato sul profilo attitudinale dell’alunno. Da tale giudizio potrà emergere l’opportunità o meno del proseguimento del corso ad indirizzo musicale. Alla fine del triennio i docenti
stessi esprimeranno un giudizio finale analitico-orientativo, dal quale si
possa desumere la opportunità o
meno della continuazione degli studi
musicali. In materia di esami valgono
le stesse norme stabilite con D.M. 9
febbraio 1979. Si precisa al riguardo
che, né la promozione, né il giudizio
finale analitico-orientativo di cui al
comma precedente, per gli alunni dei
corsi in argomento, costituiscono titolo di ammissione ai conservatori di
musica, ferme restando in materia le
disposizioni vigenti, di cui all’art. 203
del D.L.L. 5 maggio 1918, n. 1852.
Le classi di scuola media ad indirizzo
musicale debbono essere formate con
gli stessi criteri previsti per le classi
normali. Nelle seconde, qualora il numero degli alunni risulti inferiore al
limite prescritto dalla legge, il funzionamento della classe dovrà essere preventivamente autorizzato dal ministero della P.I. È consentita la ammissione di alunni anche alla seconda
e alla terza classe, previo un esame di
idoneità a frequentare la classe richiesta, sempreché non si determinino
difficoltà per la stabilità dell’organico
della scuola.
Articolo 4
All’organizzazione, al funzionamento
e alla verifica dei corsi sperimentali
ad indirizzo musicale sono preposti i
seguenti organi:
• il comitato tecnico centrale;
• il comitato tecnico scientifico provinciale
• la commissione di coordinamento
scolastico.
Il comitato tecnico centrale ha sede
presso il ministero della P.I. (direzione
generale istruzione secondaria di I
grado) ed è presieduto dal direttore
generale, o da un suo delegato. Esso è
così composto:
• il primo dirigente del ministero
della P.I. (direzione generale istruzione secondaria di I grado div. II);
• il funzionario dell’ufficio sperimentazione (dir. gen. istr. sec. I grado
div. II);
• il coordinatore tecnico del mini-
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Pagina 193
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 193
stero della P.I. (dir. gen. istr. sec. I
grado div. II);
• un ispettore centrale per l’istruzione artistica;
• un pedagogista esperto in didattica
della musica.
Al comitato tecnico centrale sono
conferite le seguenti attribuzioni:
• interventi consultivi e di coordinamento per l’individuazione degli
strumenti e delle condizioni organizzative necessarie per l’attuazione
dell’attività sperimentale musicale;
• formulazione dei relativi pareri e
proposte al fine di dare contenuto ai
progetti di sperimentazione stessa;
• assistenza tecnico-didattica alle istituzioni scolastiche interessate circa
la strutturazione dei corsi, i criteri di
reclutamento del personale docente,
l’adeguamento dei programmi d’insegnamento, le modalità sul giudizio analitico-orientativo finale degli
alunni (art. 3);
• verifica e documentazione, sul piano
organizzativo, sul piano metodologico-didattico, sui risultati conseguiti in ordine alle finalità orientative e formative dei corsi, con particolare riferimento all’aspetto propedeutico circa la possibilità di prosecuzione degli studi musicali con
prospettive di professionalità offerte
dai corsi alla fine del triennio. Esso
si riunisce almeno una volta all’anno. Il comitato tecnico-scientifico provinciale ha sede presso il
provveditorato agli studi della provincia di competenza ed è presieduto dal provveditore agli studi.
Esso è così composto:
• il direttore del conservatorio di musica di competenza;
• quattro professori dello stesso conservatorio di musica, uno per ciascuna delle seguenti specialità:
strumenti a tastiera (pianoforte);
strumenti ad arco (violino o violoncello, anche per la chitarra classica); strumenti a fiato del raggruppamento: oboe, clarinetto, flauto;
strumenti a fiato del raggruppamento: corno, tromba;
• un ispettore centrale del ministero
della P.I.;
• due rappresentanti dei capi d’istituto delle scuole medie ove si attua
la sperimentazione, scelti dal provveditore agli studi.
Al comitato tecnico-scientifico provinciale sono conferite le seguenti
attribuzioni:
• stabilire i programmi ed indicare le
metodologie;
• indicare i criteri di valutazione
per le prove orientative fisico attitudinali degli alunni, le modalità
operative delle prove stesse in relazione all’assegnazione del tipo
di strumento musicale, contemperando, in questa operazione, le
preferenze manifestate dagli
alunni con le reali attitudini degli
stessi e con la disponibilità di docenti qualificati per l’insegnamento degli strumenti da inserire
nel piano del corso;
• coordinare e verificare l’attività sperimentale;
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194 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
• promuovere e programmare corsi
di aggiornamento per gli insegnanti
impegnati nella sperimentazione,
anche a livello interprovinciale;
• promuovere e programmare attività musicali collaterali scolastiche
(saggi degli alunni all’interno della
scuola) ed extra scolastiche (concerti, seminari e incontri di studi)
all’interno e all’esterno della scuola,
in cooperazione con gli allievi del
conservatorio di musica di competenza e con organismi musicali che
operano nella regione, con l’intervento della regione stessa o di altri
enti pubblici preposti alla diffusione della cultura musicale.
Esso si riunisce almeno due volte all’anno, all’inizio e alla fine dell’anno
scolastico e quando se ne ravvisi la
necessità. La commissione di coordinamento scolastico ha sede nella
scuola ove si attua la sperimentazione
musicale ed è presieduta dal preside;
essa è così composta:
• due professori, possibilmente di
educazione musicale, in servizio
nella scuola, estranei alla sperimentazione;
• due rappresentanti dei genitori degli alunni frequentanti il corso.
Compito particolare della commissione di coordinamento scolastico è
quello di seguire costantemente l’andamento organizzativo e didattico
della sperimentazione, formulando
periodicamente al comitato tecnicoscientifico provinciale ogni eventuale
proposta intesa a migliorare l’attività
sperimentale. Il comitato tecnicoscientifico provinciale, raccolti gli elementi forniti dalla commissione di
coordinamento scolastico e avute presenti le esperienze proprie, relaziona al
comitato tecnico centrale, entro il 30
maggio, sui risultati generali conseguiti dall’attività sperimentale. Il ministero della P.I., al fine di rendere
operanti i rapporti tra gli organismi
periferici e il comitato tecnico centrale, si avvale della costante opera di
consulenza, coordinamento e verifica
del proprio coordinatore tecnico,
presso la direzione generale istruzione
secondaria di I grado – Div. II.
Articolo 5
Le richieste dei corsi sperimentali di
scuola media ad indirizzo musicale, sia
di prosecuzione delle attività in atto, sia
di rinnovo del ciclo, sia proposte di
nuove iniziative, corredate della prescritta documentazione (deliberazione
del collegio dei docenti e del consiglio
d’istituto), vanno fatte pervenire, in
duplice copia, entro il 30 gennaio, al
ministero della P.I. – direzione generale
istruzione secondaria di I grado div.
II. L’inoltro avverrà per il tramite dei
provveditorati agli studi, che le trasmetteranno con il proprio motivato
parere. I corsi di cui trattasi sono istituiti presso scuole medie di stato che
offrono, sul piano didattico-organizzativo, i requisiti necessari per l’attuazione del particolare tipo di esperimento ed in particolare: disponibilità
di locali idonei e di orario pieno anche
nelle ore pomeridiane accertati dal ministero; disponibilità, nell’ambito della
provincia, di personale docente parti-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 195
colarmente qualificato per gli insegnamenti specialistici adottati nel corso,
accertata dalla commissione di cui all’art. 7; sufficiente numero di aspiranti
forniti dei requisiti necessari per frequentare con profitto le materie musicali, accertati dalla commissione di cui
all’art. 6. In caso di richiesta di corso
sperimentale musicale da parte di più
scuole medie dello stesso distretto scolastico, la scelta della scuola sarà operata
sulla base di criteri dai quali si possa desumere la migliore idoneità della scuola
stessa al particolare tipo di esperimento, in speciale modo sotto l’aspetto
edilizio e sotto quello organizzativo.
Sono da evitarsi scuole ove si effettuano doppi turni ed altri tipi di sperimentazione, o attività di dopo scuola
che siano incompatibili con la sperimentazione musicale o ne intralcino il
buon funzionamento.
Articolo 6
A ciascun corso potranno essere
iscritti, previa prova orientativa fisico-attitudinale (accertamento del
senso ritmico, dell’intonazione della
voce e delle caratteristiche fisiche in
relazione allo strumento prescelto)
che sarà svolta da docenti all’uopo
designati dal direttore del conservatorio di musica di competenza, in numero di quattro, uno per ciascuna
delle seguenti specialità: strumenti a
tastiera (pianoforte), strumenti ad
arco (violino o violoncello, anche la
chitarra classica), strumenti a fiato
del raggruppamento oboe, clarinetto e
flauto, strumenti a fiato del raggruppamento corno e tromba, alunni già
iscritti alla prima classe delle scuole
medie dello stesso distretto, con particolari criteri, in ordine alla originaria formazione delle classi, ossia, che
tale iscrizione non comporti un aumento dell’organico delle classi nella
scuola sede dell’istituendo corso sperimentale e che non comporti, altresì,
riduzione dell’organico delle classi di
altre scuole del distretto medesimo.
Per ovvi motivi pedagogico-didattici,
la classe ad indirizzo musicale deve
avere carattere unitario e sarà costituita da alunni tutti appartenenti alla
stessa sezione. Può essere consentito,
tuttavia, eccezionalmente, per motivi
riguardanti lo studio della lingua straniera, previa autorizzazione del ministero, la formazione della classe stessa
con alunni provenienti da due sezioni
diverse, i quali si riuniranno soltanto
per le lezioni delle materie musicali.
Per quanto concerne la iscrizione degli alunni nella classe prima sperimentale musicale si applicano, per
analogia, le stesse norme previste annualmente per la iscrizione degli
alunni alle scuole medie annesse nei
conservatori di musica.
Articolo 7
La valutazione dei requisiti artisticodidattico-professionali dei docenti
aspiranti all’insegnamento delle materie musicali nei corsi di cui trattasi,
viene effettuata dalla commissione di
valutazione del provveditorato agli
studi di competenza, così composta:
• provveditore agli studi o un suo
delegato che la presiede;
• un funzionario preposto al settore
delle nomine;
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196 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
• un impiegato della carriera di concetto o esecutiva anche con funzioni di segretario;
• quattro esperti designati dal direttore del conservatorio di musica di
competenza:
– uno per gli strumenti a tastiera
(pianoforte);
– uno per gli strumenti ad arco
(violino o violoncello) anche per
la chitarra classica;
– uno per gli strumenti a fiato
(oboe o clarinetto o flauto);
– uno per gli strumenti a fiato
(corno o tromba).
Per la provincia di Roma la cui sperimentazione musicale raggiunge dimensioni notevoli, il predetto comitato si
avvale, ove necessario, della consulenza
diretta del coordinatore tecnico del ministero della P.I. (dir. gen. istr. sec. di I
grado). Per la provincia di Milano, la
cui sperimentazione musicale raggiunge parimenti, dimensioni notevoli, lo stesso comitato si avvale, ove
necessario, della consulenza tecnica del
direttore del conservatorio di musica di
quella città. Il giudizio della predetta
commissione sarà finalizzato al particolare tipo di sperimentazione. Gli insegnanti prescelti saranno iscritti in apposito elenco, in ordine prioritario, distinto per materia. Come titoli artistici si considerano:
corsi per posti nelle orchestre degli enti lirico-sinfonici e della RAI,
valutati in base alla loro importanza e risultato.
Come titoli didattici si considerano:
• insegnamento specifico in conservatorio di musica di stato ed in
classi pareggiate di istituti musicali
pareggiati;
• insegnamento specifico nei corsi
di scuola media ad indirizzo musicale, nonché nei corsi di orientamento musicale di tipo strumentale della scuola popolare e di strumento musicale facoltativo negli
istituti magistrali;
• insegnamento specifico in altre
scuole musicali specialistiche qualificate non statali, dipendenti da
enti pubblici.
Come titoli professionali si considerano:
• attività culturali dalle quali si possano complessivamente desumere
elementi atti a meglio individuare
la preparazione artistica, didattica e
culturale necessaria per l’espletamento dell’insegnamento nei corsi
triennali di scuola media ad indirizzo musicale.
Saranno considerati pertanto:
• attività concertistica solistica e in
complessi da camera (dal duo in
poi), valutata secondo l’importanza
ed i programmi;
• concorsi concertistici rilevanti nazionali ed internazionali e con-
• attività professionale in orchestre
lirico-sinfoniche;
• insegnamento non specialistico di
materie musicali in altre scuole statali di ogni ordine e grado, in
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 197
scuole comunali, nonché in scuole
private;
• pubblicazioni, studi e ricerche di
carattere musicale tecnico-culturale, nonché altri diplomi musicali
e titoli di studio e attività extramusicali.
I criteri di valutazione per ciascuna
delle tre categorie di titoli e di valutazione complessiva, nonché la definizione del punteggio minimo richiesto per essere inclusi nell’elenco
prioritario, sono stabiliti, annualmente, dalla commissione di valutazione stessa, in sede di riunione preliminare. I risultati saranno resi noti
nei termini indicati dall’art. 11
par. 5. Non è ammesso ricorso avverso l’ordine prioritario dell’elenco
stesso non costituendo, la fattispecie,
materia di contenzioso. Il personale
docente delle materie musicali nei
corsi triennali sperimentali di scuola
media ad indirizzo musicale nominato con i seguenti particolari criteri: il provveditore dispone nomina
di utilizzazione, per il corrispettivo
delle ore necessarie, se trattasi di personale di ruolo; disporrà nomina di
incarico annuale se trattasi di personale aspirante incluso nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento
dell’educazione musicale; disporrà
nomina di supplenza annuale se trattasi di personale aspirante non incluso nelle graduatorie provinciali
per l’insegnamento dell’educazione
musicale. Ai fini della continuità didattica, i docenti delle materie musicali in servizio nel precedente anno
scolastico, nelle prime e nelle se-
conde classi, qualora nulla osti da
parte dei presidi delle scuole interessate, sono confermati rispettivamente
nelle seconde e nelle terze.
La conferma opera soltanto nell’ambito della sede ove il docente presta
servizio. Al termine del triennio cessa
la validità dell’elenco prioritario e si
procederà ad una nuova valutazione
dei docenti che avranno richiesto il
rinnovo dell’incarico nei corsi sperimentali di scuola media ad indirizzo
musicale. Con tale adempimento è
consentita la richiesta di una nuova
sede che potrà essere concessa sulla
base della nuova valutazione comparativa, per titoli, effettuata con le stesse
modalità di cui all’art. 7. Per l’insegnamento degli strumenti ad arco, della
chitarra classica e degli strumenti a
fiato, data la limitata entità numerica
degli alunni e quindi delle ore di insegnamento disponibili in ciascun
corso, possono essere effettuate nomine con orario inferiore a quello di
cattedra. Ove possibile, il completamento orario potrà avvenire con l’utilizzazione degli interessati anche per
l’insegnamento dell’educazione musicale (teoria-solfeggio e dettato musicale) nell’ambito dello stesso corso
sperimentale, oppure per completamento orario in classi normali, ovvero nella sede di titolarità. Per l’insegnamento della predetta materia, non
essendo richiesti particolari requisiti
artistico-didattico professionali, potrà essere utilizzato personale docente
di educazione musicale della scuola,
sia per completamento orario, sia in
luogo delle ore a disposizione, sia
come ore soprannumerarie ai sensi
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198 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
dell’art. 88 del D.P.R. 31 maggio
1974, n. 417. Data la peculiarità della
materia, gli insegnanti di strumento
musicale, all’atto dell’accettazione
della nomina, o della riconferma, debbono dichiarare di essere pienamente
disponibili ad accettare l’orario di lezione anche se in più scuole (massimo
due) secondo le esigenze richieste dall’organizzazione dei corsi e di non
avere alcun impedimento ad assumere
servizio e mantenerlo per tutta la durata dell’anno scolastico, salvo che per
sopraggiunti motivi di salute o di famiglia (congedi straordinari ai sensi
dell’art. 62 del D.P.R. 31 maggio
1974, n. 417). Nei casi di difficile reclutamento di personale docente, specialmente per l’insegnamento di quegli strumenti musicali ove si verificano carenze di professionalità, i provveditori, ai sensi del già citato art. 88
del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 417,
possono provvedere con l’assegnazione di ore eccedenti l’orario di cattedra a personale che, fornito dei requisiti richiesti, accertati dalla commissione di valutazione, si dichiari disponibile ad accettarlo. Analogamente, qualora non sia possibile provvedere altrimenti, può essere nominato, con le stesse modalità di cui sopra, anche personale appartenente ad
altra amministrazione (dello stato e
di ente pubblico) che ne abbia fatto
esplicita richiesta a conservatori e istituti musicali parificati. Per le supplenze, in caso di temporanea assenza
del titolare, sarà a disposizione delle
scuole interessate, presso il provveditorato agli studi di competenza, un
elenco prioritario suppletivo distinto
per materie, in cui saranno iscritti allievi dei corsi superiori di conservatorio, sulla base delle specialità strumentali presenti nei corsi sperimentali musicali della provincia. Tale elenco sarà
formulato dalla commissione di valutazione di cui all’art. 7, sulla risultanza di nominativi segnalati dal conservatorio di musica di competenza o
da altri istituti musicali, statali o pareggiati, di province limitrofe.
Articolo 8
I docenti delle materie musicali hanno
il trattamento giuridico ed economico
dei docenti di ruolo od incaricati di
educazione musicale della scuola media, sono tenuti, quindi, ai sensi dell’art. 88 del D.P.R. 31 maggio 1974,
n. 417 a svolgere 18 ore settimanali di
servizio e 20 ore mensili per attività
connesse con il funzionamento della
scuola. In caso di riduzione del numero dei frequentanti il corso, durante l’anno scolastico, il docente delle
materie musicali dovrà coprire le ore
venute meno con lezioni di sostegno
per quegli alunni che ne avessero necessità, o con attività di esercitazioni
collettive, ove possibile.
Articolo 9
Il personale dipendente dal ministero
della P.I. impegnato nel comitato tecnico centrale, nel comitato tecnicoscientifico provinciale, nella commissione di coordinamento scolastico, per
le ore di lavoro straordinario prestato
oltre gli obblighi di ufficio in sede o in
casi di trasferimento fuori sede, ha diritto al trattamento previsto dal
D.P.R. 22 luglio 1977, n. 422, dal
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 199
D.P.R. 14 settembre 1978, n. 567 o
dalla legge 26 luglio 1978, n. 417 e
successive modificazioni, a seconda
dei casi o della categoria di appartenenza. Gli incarichi di missione fuori
sede sono disposti o dal ministero
della P.I. o dal provveditore agli studi,
ciascuno per le proprie competenze.
Articolo 10
Alle spese per il funzionamento dei
corsi sperimentali di scuola media ad
indirizzo musicale e per i corsi di aggiornamento degli insegnanti delle
materie musicali dei corsi stessi, si
farà fronte mediante stanziamenti sui
competenti capitoli di bilancio del
ministero della P.I. Rientrano tra gli
acquisti sovvenzionati dal ministero
gli strumenti musicali, le attrezzature e il materiale didattico strettamente necessario al funzionamento
dei corsi. Per quanto riguarda la tipologia o la qualità degli strumenti musicali le scuole interessate si avvarranno della collaborazione tecnica
del conservatorio di musica di competenza, per il tramite del provveditorato agli studi. Per gli acquisti si
procederà secondo le norme stabilite
dal decreto interministeriale 28 maggio 1975 – art. 34. Circa l’assistenza
scolastica, per quanto di propria
competenza, concorrono le regioni,
ai sensi della legge 22 luglio 1975, n.
382, in applicazione del D.P.R. 24
luglio 1977, n. 616 – art. 42 (assistenza scolastica).
Articolo 11
Per l’attuazione dei corsi sperimentali
di scuola media ad indirizzo musi-
cale, dovranno essere osservati, infine,
i seguenti adempimenti di carattere
organizzativo:
1) entro il 30 marzo – definizione
delle scuole idonee ad accogliere
la sperimentazione musicale, che
ne abbiano fatto regolare richiesta
a norma dell’art. 5, previa verifica
organizzativo-didattica da parte
del ministero della P.I.;
2) entro il 15 aprile – diramazione
circolare da parte dei provveditorati agli studi interessati ai circoli
didattici e alle scuole medie dei
distretti scolastici cui appartengono le scuole medie sedi degli
istituendi corsi, ai fini delle domande di ammissione degli
alunni alla frequenza dei corsi
stessi (domanda di prescrizione
suppletiva con riserva termine di
scadenza 30 aprile);
3) entro il 15 aprile – diramazione
circolare da parte dei provveditorati agli studi interessati, alle
scuole medie della provincia ed
al conservatorio di musica di
competenza, per la presentazione
delle domande, dei docenti aspiranti ad incarico nei corsi (termine di scadenza 30 aprile);
4) entro il 30 maggio – svolgimento
delle prove orientative fisico-attitudinali degli alunni aspiranti alla
frequenza dei corsi (art. 6);
5) entro il 30 maggio – valutazione
domande dei docenti aspiranti
all’insegnamento nei corsi e pubblicazione dei relativi elenchi
prioritari distinti per materie
(art. 7);
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6) entro il 15 giugno – formazione
delle nuove prime classi sperimentali ad indirizzo musicale con definizione delle specialità strumentali inserite nel piano dei corsi;
7) entro il 30 giugno – decretazione
delle nuove istituzioni;
8) entro il 30 luglio nomine dei docenti delle materie musicali istituite nei corsi. Tali nomine sono
effettuate con precedenza, rispetto a quello delle normali operazioni di nomine, date le modificazioni che esse comportano
nell’ambito dell’organizzazione
generale della scuola;
9) mese di settembre – inizio dei
corsi sperimentali musicali in
coincidenza con il normale inizio
dell’anno scolastico;
10) mese di ottobre – assegnazione
dei fondi alle scuole, da parte del
ministero della P.I.;
11) mese di novembre – prima verifica sull’andamento delle nuove
istituzioni da parte dei componenti comitati tecnico-scientifici.
Al fine di rendere possibili ed efficaci tutte le operazioni di cui ai pa-
ragrafi precedenti e a garanzia di un
buon andamento generale dei corsi
di cui trattasi, i provveditorati agli
studi sono tenuti a disporre un ufficio specifico, con personale esperto
in materia, cui possono rivolgersi,
per ogni loro adempimento o per
ogni loro evenienza, tutti gli organismi interessati.
Articolo 12
Norme transitorie
A partire dal prossimo anno scolastico 1979/80, le norme contenute
nel presente decreto unificato, sono
estese anche alle scuole sedi. I corsi
sperimentali di scuola media ad indirizzo musicale già funzionanti e istituiti con i decreti citati in premessa
che da tale data perderanno ogni loro
efficacia. I provveditorati agli studi
interessati cureranno la diffusione del
presente decreto unificato affinché,
entro un mese dalla pubblicazione
delle stesse all’albo, gli uffici, le
scuole, i docenti interessati, possano
svolgere, ciascuno per quanto di propria pertinenza gli adempimenti di
cui ai paragrafi 4) – 5) – 6) – 8) del
precedente art. 11.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 201
D.M. 13 febbraio 1996
NUOVA DISCIPLINA
DELLA SPERIMENTAZIONE
NELLE SCUOLE MEDIE
AD INDIRIZZO MUSICALE
Articolo 1
(Collocazione e finalità dei corsi)
I corsi sperimentali ad indirizzo musicale di cui al presente decreto costituiscono parte integrante del progetto metodologico-didattico della scuola media e si realizzano nell’ambito della programmazione educativo-didattica dei Consigli di classe e del Collegio
dei docenti, in sintonia con la premessa ai programmi della scuola media. Gli
stessi, pur non essendo indirizzati a prevalenti prospettive specialistiche, non
escludono, per la loro specificità, una
valenza funzionale e propedeutica alla
prosecuzione degli studi musicali.
Detti corsi sono finalizzati a:
• concorrere a promuovere la formazione globale dell’individuo offrendo al preadolescente, attraverso una
più compiuta applicazione ed esperienza musicale, della quale è parte
integrante lo studio specifico di
uno strumento, occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa, di consapevolezza della propria identità e, quindi, di capacità
di operare scelte nell’immediato e
per il futuro;
• consentire al preadolescente, in
coerenza con i suoi bisogni formativi, una consapevole appropria-
zione del linguaggio musicale nella sua globalità, inteso come mezzo
di espressione e di comunicazione,
di comprensione partecipativa dei
patrimoni delle diverse civiltà, di sviluppo del gusto estetico e del giudizio critico;
• fornire, per la loro elevata valenza
espressiva e comunicativa, ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche ad alunni portatori di situazioni di svantaggio.
Articolo 2
(Organizzazione del corso sperimentale)
Il corso triennale sperimentale di insegnamento di strumenti nelle scuole
medie ad indirizzo musicale ha inizio
nella prima classe e si estende gradualmente, negli anni scolastici successivi,
alla seconda e alla terza.
Il corso si articola sull’insegnamento
di non meno di tre strumenti, scelti
fra almeno tre dei seguenti gruppi: a)
strumenti a tastiera; b) strumenti a
corda; c) strumenti a fiato; d) strumenti a percussione.
All’interno delle classi del corso sperimentale deve costituirsi un gruppo di almeno cinque o sei alunni per ciascuno
strumento prescelto. In ragione del
numero complessivo degli alunni di cia-
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scuna classe potranno formarsi anche
gruppi di consistenza inferiore, ma, in
ogni caso, con non meno di tre alunni.
Nel corso sperimentale sono assegnate alle discipline musicali quattro ore
settimanali così suddivise: tre ore di
educazione musicale, di cui una di solfeggio; un’ora individuale di strumento musicale. L’effettuazione delle ore individuali di strumento, le modalità di partecipazione degli alunni
alla lezione e di ascolto partecipativo
vanno definite nell’ambito della programmazione didattico-educativa del
Consiglio di classe.
Per i corsi che attuano il tempo prolungato l’autorizzazione della sperimentazione di strumento comporta, rispetto all’orario già svolto, l’aggiunta di due
ore, nelle quali non sono consentite
compresenze.
Nell’ambito del monte ore complessivo dell’insegnamento strumentale il
Collegio dei docenti individua una
quota non superiore al 20% nella
quale, al fine di favorire momenti e
processi interattivi ed associativi, gli
alunni dei corsi sperimentali, con la
compresenza dei docenti delle varie specialità musicali, svolgono attività di
«musica d’insieme».
Articolo 3
(Formazione del corso sperimentale)
Le classi del corso di sperimentazione
di strumento sono formate con gli stessi criteri, anche numerici, previsti per
le classi normali.
La costituzione di cattedre conseguente all’attivazione di corsi sperimentali deve essere contenuta nei limiti dell’incremento di organico consentito per
la globalità delle attività di sperimentazione dell’attuale ordinanza sugli
organici.
La sperimentazione può essere attuata esclusivamente su un corso unitario e, pertanto, le classi di cui al
comma 1 non possono essere formate con alunni provenienti da classi diverse. L’inserimento nella classe sperimentale di alunni provenienti da sezioni diverse è ammesso, in via eccezionale, per motivi connessi allo studio della lingua straniera.
Il Provveditore agli studi sulla base dell’annuale decreto interministeriale relativo alla formazione delle classi, valuta l’opportunità di autorizzare il
funzionamento delle classi successive
alla prima con un numero di alunni inferiore al minimo stabilito dal predetto decreto interministeriale.
Il corso è formato da alunni che, entro i termini previsti per l’iscrizione,
abbiano manifestato la volontà di frequentare il corso stesso e che abbiano superato l’apposita prova orientativo-attitudinale, funzionale al raggiungimento delle finalità della sperimentazione, dinanzi ad una Commissione presieduta dal Preside o da
chi ne esercita le funzioni, e composta da un docente di ciascuno strumento il cui insegnamento è impartito nella scuola nonché da un docente di educazione musicale, in servizio
nella scuola medesima, nominati dal
Preside stesso.
È consentita l’autorizzazione all’attivazione di corsi sperimentali in più scuole dello stesso distretto solo ove sia assicurato il rispetto di quanto previsto dal
2° comma del presente articolo.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 203
È consentita l’ammissione di alunni alla
seconda o alla terza classe del corso sperimentale previo esame integrativo
nelle discipline musicali da sostenere
dinanzi alla Commissione di cui al
comma precedente.
Qualora la scuola intenda introdurre
l’insegnamento di altri strumenti, la
Commissione è integrata con docenti di tali strumenti, designati dal Provveditore agli studi.
Dal Provveditore agli studi è parimenti nominata la Commissione nel caso
di corso di nuova istituzione. Essa è
composta dal Preside, o da chi ne esercita le funzioni, da un docente di educazione musicale della scuola e da
docenti di comprovata esperienza per
gli insegnamenti di strumento previsti nel progetto sperimentale.
Gli esami di licenza media si svolgono secondo le modalità previste dalle normali disposizioni di normativa
secondaria in materia. Ne costituisce
parte integrante la verifica dei risultati e delle competenze raggiunti attraverso il percorso sperimentale. La
scuola rilascia apposito attestato dal
quale risulti la frequenza del corso.
Articolo 4
(Presentazione e strutturazione del
progetto sperimentale)
La richiesta intesa ad ottenere l’attivazione del corso sperimentale deve essere inoltrata dalle istituzioni scolastiche nei termini e con le modalità previste dalle disposizioni che disciplinano in via generale la materia della sperimentazione. Gli stessi termini e modalità vanno osservati per le richieste
di rinnovo con modifica inerenti l’in-
troduzione di nuove specialità strumentali durante il ciclo triennale o al termine dello stesso.
Il progetto di sperimentazione deve essere strutturato in coerenza con le finalità delineate nell’art. 1 e secondo le
indicazioni riportate nell’allegato A al
presente decreto.
Articolo 5
(Diffusione sul territorio)
Onde realizzare lo sviluppo dello studio dello strumento musicale e l’acquisizione di diversificati elementi di giudizio, nella prospettiva di un’istituzionalizzazione di tale sperimentazione, le
scuole ad essa interessate vanno individuate in modo da conseguire un’equilibrata diffusione della sperimentazione stessa nelle singole realtà territoriali, assicurandone tendenzialmente la
presenza in ciascun distretto.
L’autorizzazione all’attivazione di corsi sperimentali in più scuole dello
stesso distretto è consentita solo ove sia
assicurato il rispetto di quanto previsto dal 2° comma dell’art. 3.
Articolo 6
(Reclutamento dei docenti)
L’insegnamento di strumento nei
corsi sperimentali è conferito a docenti di educazione musicale a tempo indeterminato o mantenuti in servizio
ai sensi dell’art. 44 della Legge 20
maggio 1982, n. 270, ovvero ad
aspiranti a supplenze purché i predetti siano in possesso di particolari requisiti artistici, professionali e didattici e del diploma specifico per l’insegnamento dello strumento presente nel corso.
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Per ciascuno strumento è compilato
un apposito elenco prioritario, permanente ed aggiornabile ogni triennio,
nel quale sono iscritti, a domanda, i
docenti appartenenti alle categorie di
cui al comma precedente graduati secondo l’ordine del punteggio a ciascuno attribuito sulla base della tabella di
valutazione dei titoli di cui all’allegato B del presente decreto.
Per l’inserimento nell’elenco prioritario gli aspiranti debbono conseguire un
punteggio minimo di idoneità pari a
punti 78 (settantotto) di cui almeno 30
(trenta) legati alla valutazione dei titoli artistico-professionali alla cui determinazione concorre anche il servizio
prestato nello specifico insegnamento
di strumento musicale nei corsi sperimentali delle scuole medie ad indirizzo musicale.
Nell’ambito degli elenchi prioritari
per ciascuna specialità strumentale è attribuita precedenza assoluta nella costituzione del rapporto di lavoro ai docenti di educazione musicale a tempo indeterminato. Tale precedenza opera nel
solo limite numerico delle eventuali posizioni di soprannumerarietà esistenti
nell’organico provinciale di educazione musicale, indipendentemente dal fatto che il docente, iscritto a domanda
nell’elenco prioritario, si trovi meno, individualmente, in tale posizione.
Al fine di salvaguardare la continuità
didattica i docenti di strumento hanno titolo alla conferma nelle classi consequenziali. Tale conferma non può
però costituire titolo di precedenza nella fase di reclutamento ed opera solo
nei confronti dei soggetti che comunque maturano il diritto alla costituzio-
ne del rapporto in relazione alla posizione occupata negli appositi elenchi.
Oltre agli elenchi prioritari sono
compilati anche degli elenchi aggiuntivi nei quali sono graduati, secondo
l’ordine del punteggio attribuito, coloro che non abbiano raggiunto il
punteggio minimo di idoneità previsto al precedente comma 3. Gli elenchi aggiuntivi saranno utilizzati per la
costituzione dei rapporti di lavoro
qualora i candidati che abbiano conseguito l’idoneità non siano sufficienti a coprire i posti disponibili ovvero
nessuno l’abbia conseguita. La precedenza assoluta riconosciuta ai docenti di educazione musicale a tempo
indeterminato nei limiti di cui al comma precedente, si applica anche con
riferimento agli elenchi aggiuntivi, nel
caso sia necessario ricorrere alla loro
utilizzazione.
Nel caso di esaurimento dell’elenco
prioritario e dell’annesso elenco aggiuntivo i Provveditorati agli studi faranno
ricorso alla graduatoria vigente per il
conferimento delle supplenze di educazione musicale stipulando il contratto di lavoro con l’aspirante ivi iscritto
e meglio graduato che sia in possesso
del diploma per lo specifico strumento cui l’insegnamento si riferisce. In
caso di ulteriori necessità i rapporti saranno costituiti dai Capi di Istituto sulla base delle graduatorie di istituto.
Il Provveditore agli Studi stipula contratti di utilizzazione, per il corrispettivo delle ore necessarie, se trattasi di
docenti a tempo indeterminato e costituisce rapporti di supplenza temporanea fino al termine delle attività didattiche negli altri casi.
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Per tutto quanto non previsto dal
presente decreto in materia di presentazione delle domande e di costituzione di rapporti di lavoro a tempo determinato, si applica la normativa di carattere generale che disciplina le supplenze del personale docente.
Il personale docente a tempo indeterminato di Educazione musicale e quello beneficiario dell’art. 44 della legge
20 maggio 1982, n. 270, che intenda
chiedere l’inclusione negli elenchi
prioritari, deve produrre apposita
istanza nei termini e con le modalità
previste nella normativa richiamata dal
precedente comma.
La determinazione dei criteri di massima, la valutazione dei titoli e la
compilazione degli elenchi prioritari ed
aggiuntivi per l’insegnamento di ciascuno strumento, sono effettuate sulla base della tabella di cui al precedente comma 2, da apposite Commissioni, distinte per ciascun elenco, presiedute dal Provveditore agli studi o da un
suo delegato, e composte da:
• un docente dello specifico strumento del Conservatorio di musica della Provincia o, in mancanza,
di Provincia viciniore;
• due presidi di scuole medie nelle
quali si attui la sperimentazione di
indirizzo musicale;
• un insegnante di corso sperimentale con il quale sia stato stipulato contratto per strumento diverso da
quello cui si riferiscono gli elenchi
da compilare;
• un insegnante a tempo indeterminato di educazione musicale che
non abbia prodotto domanda per
l’inclusione negli elenchi e sia in
possesso del diploma relativo allo
strumento cui si riferisce la specifica graduatoria.
In mancanza di docenti in possesso del
diploma specifico, per i membri ai quali sia richiesto tale requisito, si fa ricorso a coloro che possiedono diplomi per
strumenti affini. Nelle Province nelle
quali gli elenchi si compilano per la prima volta le Commissioni sono composte da Presidi o docenti individuati dal
Provveditore agli Studi sulla base di accertate esperienze possedute nelle discipline musicali.
Le funzioni di segretario delle Commissioni sono svolte da un impiegato di livello non inferiore al quinto, in servizio presso il Provveditorato agli studi.
I componenti della Commissione e il
segretario sono nominati dal Provveditore agli studi.
Articolo 7
(Diritti e doveri dei docenti)
I docenti di strumento sono tenuti all’osservanza degli obblighi di servizio
previsti dalle disposizioni vigenti.
Le ore di insegnamento di educazione
musicale, complessivamente determinate in tre per ciascuna classe in cui si
attua la sperimentazione, sono normalmente assegnate ad unico docente.
Tuttavia, quando in ragione del numero degli alunni che compongono i gruppi nelle classi del corso, il docente di
strumento abbia un orario inferiore a
quello di cattedra, le ore di solfeggio
musicale possono essere attribuite allo
stesso dopo aver assicurato il completamento dell’orario di cattedra a tutti
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i docenti di educazione musicale di ruolo titolari nella scuola che attua il progetto sperimentale e, comunque, a
condizione che ciò non comporti aggravi di spesa. Detto completamento
non riguarda il docente di educazione
musicale che sia titolare di cattedra orario esterna che, di fatto, non abbia subito contrazioni.
In ogni altro caso i docenti di strumento sono tenuti al completamento dell’orario di cattedra ai sensi delle disposizioni vigenti in materia.
A norma di quanto disposto dall’art. 1, comma 1, del precedente decreto, l’insegnamento di strumento
costituisce parte integrante del complessivo impianto educativo della
scuola media. Pertanto i docenti di
strumento partecipano a tutte le fasi
di programmazione/valutazione degli
organi collegiali e dell’attività educativa al fine di collocare la loro disciplina nell’ambito del progetto educativo di istituto.
Gli stessi docenti esprimono un articolato giudizio, sia in sede di valutazione periodica e finale che in sede di esami di licenza. Il Collegio dei docenti delibera l’integrazione dei criteri sulla base
dei quali effettuare tale valutazione.
L’insegnamento di strumento prestato nei corsi che attuano la sperimentazione di indirizzo musicale è equiparato a tutti gli effetti all’insegnamento dell’educazione musicale nella scuola media.
Articolo 8
(Comitato tecnico provinciale)
Presso ciascun Provveditorato agli Studi è costituito un Comitato tecnico
provinciale, presieduto dal Provveditore agli Studi o da un suo delegato e
composto da:
• un ispettore designato dal Sovrintendente scolastico regionale d’intesa
con il competente coordinatore della segreteria tecnica;
• il Direttore del Conservatorio di
musica della provincia o, in mancanza, di provincia viciniore ovvero un
suo delegato;
• due presidi di scuole medie nelle
quali si attui la sperimentazione musicale;
• un docente di educazione musicale e un docente di strumento in servizio su corso nel quale si attui la
sperimentazione di cui al presente
decreto.
Il Comitato tecnico provinciale ha il
compito di:
• promuovere e coordinare l’attività di
sperimentazione musicale svolta
nelle istituzioni scolastiche della
provincia;
• indicare i criteri generali di valutazione e gli ambiti operativi delle prove orientativo-attitudinali degli
alunni;
• promuovere e programmare attività
musicali collaterali, scolastiche ed extrascolastiche, anche con la collaborazione del locale Conservatorio di
musica, ove esistente, e di organismi
musicali operanti nella Regione e
con il concorso degli Enti locali, di
altri Enti pubblici che abbiano fra
le finalità istituzionali la diffusione
della cultura musicale nonché altri
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 207
qualificati Enti, espressione del
mondo economico e produttivo.
I componenti del Comitato sono nominati dal Provveditore agli Studi. Per
la validità delle sedute è richiesta la presenza della maggioranza dei suoi membri. Le relative deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti. In caso
di parità prevale il voto del presidente.
Articolo 9
(Comitato scientifico didattico)
Presso ciascuna istituzione scolastica
nella quale si attui la sperimentazione
musicale è istituito apposito Comitato scientifico-didattico, presieduto dal
Capo d’Istituto o da chi ne esercita le
funzioni, e composto, per nomina
dello stesso Capo d’istituto da:
• gli insegnanti di educazione musicale e gli insegnanti di strumento impegnati nella sperimentazione stessa;
• uno degli insegnanti di materie
non musicali in servizio nelle classi del corso che attua la sperimentazione;
• due genitori eletti dall’assemblea del
corso.
Il Comitato ha il compito di:
• seguire costantemente l’andamento
organizzativo e didattico della sperimentazione anche al fine di formulare al Comitato tecnico provinciale proposte in funzione di eventuali iniziative di aggiornamento;
• coordinare i programmi e le metodologie all’interno del progetto
educativo della scuola;
• stabilire, sulla base dei criteri generali dettati dal Comitato tecnico provinciale, contenuti, criteri e modalità per lo svolgimento delle prove
attitudinali.
Articolo 10
(Vigilanza)
1. Il Provveditore agli studi, attraverso l’accertamento tecnico ispettivo, da
attuarsi nelle forme previste, esercita nei
confronti delle istituzioni scolastiche
interessate la necessaria vigilanza sull’attuazione del progetto sperimentale e sull’osservanza delle disposizioni
contenute nel presente decreto. Esso
svolge altresì opera per il sostegno e la
promozione dell’attività strumentale
nelle scuole medie.
2. Lo stesso Capo dell’Ufficio scolastico provinciale, a tal proposito, provvede a comunicare tempestivamente alla
Direzione Generale dell’istruzione secondaria di I grado l’eventuale mancata attivazione della sperimentazione e
i motivi che ne sono alla base nonché
qualsiasi altra circostanza che possa incidere sulla prosecuzione della sperimentazione stessa.
3. Resta salva ogni specifica iniziativa
che la Direzione generale dell’istruzione secondaria di I grado dovesse ritenere di assumere direttamente, ivi
compresa, eventualmente, l’istituzione di un apposito Comitato a livello
centrale per la valutazione ed il monitoraggio delle esperienze.
Articolo 11
(Norme transitorie e finali)
I progetti di sperimentazione di strumenti musicali, elaborati ed approva-
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ti in vigenza della normativa contenuta del D.M. 3 agosto 1979, conservano validità limitatamente alle classi
dello specifico corso per il quale essi
sono stati autorizzati. Perché le predette attività di sperimentazione possano trovare attuazione anche nelle
prime classi dello stesso corso, funzionanti a partire dall’anno scolastico
1996/’97, dovranno essere presentate, a cura delle scuole interessate, apposite delibere dei Consigli «di Istituto,e dei Collegi dei docenti dalle
quali risulti l’adesione incondizionata da parte dei suddetti organi
collegiali alle modalità organizzative
della sperimentazione di strumenti
musicali contenute nel presente decreto, nonché alle linee di indirizzo
strutturali contenute nell’allegato A.
La mancata adozione delle delibere o
la non osservanza delle norme organizzatorie prescritte costituirà motivo di
revoca del provvedimento autorizzatorio. Con successive disposizioni sarà indicato il termine di presentazione delle delibere di cui sopra.
Gli elenchi prioritari compilati sulla
base della precedente normativa cessano di avere effetto con i rapporti instaurati per l’anno scolastico 1995/’96. Per
l’anno scolastico 1996/’97 sono formulati nuovi elenchi prioritari ed aggiuntivi sulla base delle disposizioni contenute nell’art. 6 del presente decreto. Per
i successivi aggiornamenti si richiama
quanto disposto nel comma 2 del medesimo articolo. Nella prima applica-
zione del presente decreto gli elenchi
hanno validità per un biennio al fine di
allinearne la scadenza a quella prevista
per le graduatorie provinciali per il conferimento delle supplenze.
A regime, i termini per la presentazione delle domande di inclusione da parte degli aspiranti e di pubblicazione degli elenchi da parte dei Provveditori agli
studi sono gli stessi previsti dalla normativa generale sul conferimento delle supplenze. Con separato atto saranno stabiliti i termini per la presentazione delle domande di inclusione negli
elenchi da compilare per l’anno scolastico 1996/’97.
Negli stessi termini e con le stesse modalità previste dalla normativa generale gli interessati potranno produrre
istanza per l’inclusione nelle graduatorie di istituto per il conferimento delle supplenze temporanee.
Può essere richiesta l’inclusione negli
elenchi prioritari ed aggiuntivi di una
sola Provincia.
Coloro che, dopo aver costituito un
rapporto di lavoro per l’insegnamento di strumento nel corsi sperimentali, stipulino altro contratto con i Conservatori o, comunque, abbandonino
la supplenza loro conferita, sono depennati dagli elenchi, nei quali potranno
essere reinseriti nel successivo anno scolastico, solo dietro presentazione di apposita istanza da produrre entro il 31
luglio di ciascun anno.
Roma, 13 febbraio 1996
Il Ministro
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 209
D.M. 6 agosto 1999,
n. 235 (G.U. 06/10/99)
RICONDUZIONE AD ORDINAMENTO DEI
CORSI SPERIMENTALI AD INDIRIZZO
MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA AI
SENSI DELLA LEGGE 3 MAGGIO 1999,
N. 124, ART. 11, COMMA 9
VISTO il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di
istruzione, relative alle scuole di ogni
ordine e grado, emanato con il decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297,
e in particolare l’art. 165 nella parte in
cui prevede le materie di insegnamento comprese nel piano di studi
della scuola media statale nonché l’art.
166 nella parte in cui prevede che i
programmi, gli orari di insegnamento
e le prove di esame sono stabiliti con
decreto del Ministro della Pubblica
Istruzione sentito il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione;
VISTO il D.M. 9 febbraio 1979, concernente programmi orari e prove di
esame per la scuola media statale;
VISTO il D.M. 3-8-l979 che istituiva la sperimentazione dell’insegnamento di strumenti musicali nelle
scuole medie;
VISTO il D.M. 13 febbraio 1996 che
disciplina attualmente la sperimentazione di corsi ad indirizzo musicale,
come parte integrante del progetto
metodologico-didattico della scuola
media;
CONSIDERATA l’esigenza di portare a ordinamento i corsi di scuola
media a indirizzo musicale previsti in
via sperimentale e di disciplinarne il
piano di studi, il quadro orario ed i
programmi di insegnamento;
VALUTATA l’opportunità di valorizzare le esperienze acquisite con le suindicate sperimentazioni che consentono di riaffermare la validità
dell’integrazione dell’educazione musicale con l’insegnamento della pratica
strumentale;
VISTO l’art. 5 comma 1 del precitato
D.M. 13 febbraio 1996 che già prevedeva, in prospettiva, la possibilità di
istituzionalizzare i predetti corsi, e di
realizzarne una equilibrata diffusione
sul territorio nazionale;
SENTITO il parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione formulato il ________________
SENTITO il parere del Consiglio di
Stato espresso nell’adunanza generale
del _____________
DECRETA
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210 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Art. 1
I corsi a indirizzo musicale, autorizzati
e funzionanti ai sensi dei DD.MM.
3.8.l979 e 13.2.1996, sono ricondotti
ad ordinamento. L’insegnamento strumentale costituisce integrazione e arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale
previsto dall’art. 165 D.L.vo n. 297
del 16-4-1994, nell’ambito della programmazione educativo-didattica dei
consigli di classe e del collegio dei docenti, in sintonia con la premessa ai
programmi della scuola media.
Art. 2
Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono
formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola per gli
alunni che all’atto dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di frequentare i corsi di cui all’art. 1.
Gli alunni di ciascuna classe vengono
ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento di quattro e diversi strumenti musicali.
La scelta degli strumenti dovrà tenere conto del rilevante significato
formativo e didattico della musica
d’insieme.
Art. 3
In ogni classe vengono impartite venti
ore settimanali di insegnamento strumentale, ripartite sui quattro strumenti prescelti, e tre ore di educazione musicale.
Art. 4
Per ciascun corso è prevista la dotazione organica di quattro cattedre,
con cui dovranno essere assicurati, in
ciascuna classe, sia le attività individuali e/o per piccoli gruppi di pratica
strumentale e ascolto partecipativo sia
le ore di educazione musicale.
Saranno definite dal Consiglio di
classe, nell’ambito della programmazione educativo-didattica, le modalità
di partecipazione – dei singoli alunni
– individualmente e/o in piccoli
gruppi, anche variabili nel corso dell’anno – alle lezioni di strumento e
alle attività di musica di insieme.
Art. 5
Le cattedre sono articolate prevedendo in ciascuna classe cinque ore
settimanali di insegnamento destinate
alla pratica strumentale individuale
e/o per piccoli gruppi.
Per tre di tali cattedre il completamento a 18 ore settimanali avrà luogo
con le tre ore di educazione musicale
in una delle classi del corso, assicurando la necessaria integrazione tra le
diverse articolazioni delle discipline
musicali.
La quarta cattedra completerà l’orario
con le modalità individuate dal consiglio di classe, sentito il collegio dei docenti, in attività di approfondimento,
potenziamento, e recupero sia dell’insegnamento strumentale sia dell’educazione musicale.
Art 6
L’istituzionalizzazione dei corsi di cui
all’art. 1 del presente decreto avrà
luogo a partire dall’a.s. 1998-99 e ini-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 211
ziando dalle classi prime dei corsi attualmente autorizzati.
Art. 7
I progetti di sperimentazione in corso
potranno essere ricondotti interamente nell’assetto istituzionale previsto dal presente decreto già dall’anno
scolastico 1998-99 se compatibili con
la nuova disciplina e dietro deliberazione in tal senso dei competenti organi collegiali della scuola; altrimenti,
detti progetti conservano validità limitatamente alle classi consequenziali
alla prima del corso per il quale sono
stati autorizzati e cessano al termine
del triennio.
Art. 8
Le dotazioni organiche provinciali assegnate ai Provveditori agli Studi per
l’anno scolastico 1998-99 sono incrementate nella misura indicata nell’elenco allegato (all. A), in relazione ai
corsi a indirizzo musicale autorizzati in
ciascuna provincia per lo stesso anno.
Art. 9
A decorrere dall’anno scolastico
1999-2000 i Provveditori agli studi,
nei limiti delle dotazioni organiche
assegnate, potranno autorizzare il
funzionamento di ulteriori corsi rispondenti all’assetto organizzativo disciplinato dal Presente decreto in
modo da conseguire una equilibrata
diffusione nelle singole realtà territoriali, assicurandone tendenzialmente
la presenza in ciascun distretto.
Art. 10
La tipologia degli strumenti musicali
e i relativi programmi di insegnamento sono stabiliti secondo il testo
allegato al presente decreto (all. B).
Art. 11
In sede di esame di licenza verranno
verificate nell’ambito del previsto colloquio pluridisciplinare, le competenze raggiunte al termine del triennio
sia per quanto riguarda la specificità
strumentale, individuale e/o collettiva, sia per la competenza musicale
generale.
Art. 12
Gli insegnanti delle discipline musicali, nel rispetto del principio della
collegialità, esprimono, nel corso e al
termine dell’anno, un giudizio sintetico che attesti il livello di apprendimento raggiunto dall’alunno.
Il giudizio dovrà essere concordato fra
i docenti che impartiscono allo stesso
gruppo di alunni l’insegnamento dello
strumento e dell’educazione musicale,
nel rispetto dei criteri stabiliti per ciascuna specifica attività.
Art. 13
In via transitoria, nell’attesa dell’espletamento delle procedure occorrenti per l’istituzione di specifica classe
di concorso, il reclutamento del personale docente avverrà attraverso gli
elenchi prioritari compilati sulla base
dell’art. 6 D.M. 13.2.96, che sono a
tal fine prorogati.
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212 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Art. 14
Esaurita la fase transitoria di cui al
precedente articolo, per l’assunzione
del personale docente a tempo determinato si applicheranno le norme generali dettate con l’Ordinanza Ministeriale al momento in vigore.
Art. 15
Il presente decreto sarà inviato alla
Corte dei Conti per il visto e la registrazione, ai sensi dell’art. 3 della legge
14 gennaio 1994, n. 20.
IL MINISTRO DEL TESORO – IL
MINISTRO DELLA PUBBLICA
ISTRUZIONE
ALLEGATO A
Incremento posti di organico
AGRIGENTO 8;
ALESSANDRIA 8;
ANCONA 20;
AOSTA —;
AQUILA —;
AREZZO 12;
ASCOLI PICENO 16;
ASTI 8;
AVELLINO 24;
BARI 80;
BELLUNO —;
BENEVENTO 16;
BERGAMO 16;
BIELLA 4;
BOLOGNA 28;
BOLZANO —;
BRESCIA 20;
BRINDISI 12;
CAGLIARI 24;
CALTANISSETTA 8;
CAMPOBASSO 8;
CASERTA 36;
CATANIA 32;
CATANZARO 16;
CHIETI 8;
COMO 8;
COMO 16;
COSENZA 36;
CREMONA 4;
CROTONE 4;
CUNEO 36;
ENNA 12;
FERRARA 36;
FIRENZE 32;
FOGGIA 28;
FORLÌ 12;
FROSINONE 12;
GENOVA 28;
GORIZIA 4;
GROSSETO 8;
IMPERIA 8;
ISERNIA 8;
LATINA 28;
LECCE 28;
LECCO 8;
LIVORNO 4;
LODI 8;
LUCCA 16;
MACERATA 12;
MANTOVA 8;
MASSA CARRARA 4;
MATERA 8;
MESSINA 16;
MILANO 144;
MODENA 12;
NAPOLI 144;
NOVARA 8;
NUORO 8;
ORISTANO 4;
PADOVA 44;
PALERMO 60;
PARMA 8;
PAVIA 8;
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 213
PERUGIA 32;
PESARO 12;
PESCARA 4;
PIACENZA 4;
PISA 4;
PISTOIA 8;
PORDENONE 8;
POTENZA 8;
PRATO —;
RAGUSA 16;
RAVENNA 16;
REGGIO CALABRIA 28;
REGGIO EMILIA —;
RIETI 4;
RIMINI 8;
ROMA 160;
ROVIGO 8;
SALERNO 44;
SASSARI —;
SAVONA 16;
SIENA 8;
SIRACUSA 32;
SONDRIO 8;
SPEZIA 4;
TARANTO 40;
TERAMO 8;
TERNI 8;
TORINO 12;
TRAPANI 24;
TRENTO —;
TREVISO 24;
TRIESTE 4;
UDINE —;
VARESE 12;
VENEZIA 28;
VERBANIA 12;
VERCELLI 8;
VERONA 16;
VIBO VALENTIA 4;
VICENZA 48;
VITERBO 12
TOTALE POSTI 1960
ALLEGATO B
Programmi di insegnamento nei
corsi di scuola media ad indirizzo
musicale
1. Indicazioni generali
L’insegnamento strumentale consente
una più consapevole appropriazione
del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno preadolescente la conoscenza dei suoi aspetti tecnico-pratici,
teorici, lessicali, storici e culturali, che
insieme costituiscono la complessiva
valenza dell’educazione musicale.
L’indirizzo musicale richiede un approccio interdisciplinare dell’insegnamento delle discipline letterarie
scientifiche e storiche che nel loro
divenire hanno avuto, e continuano
ad avere, frequenti momenti di incontro con la musica e la sua evoluzione linguistica.
L’educazione musicale e la pratica
strumentale sono poste in costante
rapporto con l’insieme dei campi del
sapere; si rende così esplicita la dimensione sociale e culturale dell’evento musicale e si libera la musica da
quell’aspetto di separatezza che l’ha
spesso penalizzata.
Sviluppare l’insegnamento musicale
significa fornire agli alunni, destinati
a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica
come veicolo di comunicazione,
spesso soltanto subita, una maggiore
capacità di lettura attiva e critica del
reale, una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed emotiva, di sé.
L’insegnamento, così concepito, si inquadra nel progetto complessivo di
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formazione della persona secondo i
principi ed i fini generali della scuola
dell’obbligo ed in particolare della
scuola media.
Obiettivo del corso triennale, quindi,
una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è
porre alcuni traguardi essenziali che
dovranno essere da tutti raggiunti.
Il rispetto delle finalità generali di
carattere orientativo della scuola media non esclude la valorizzazione
delle eccellenze.
Adeguata attenzione viene riservata a
quegli aspetti del far musica, come la
pratica corale e strumentale di insieme, che pongono il preadolescente
in relazione consapevole e fattiva con
altri soggetti.
2. Orientamenti formativi
L’insegnamento strumentale conduce,
attraverso l’integrazione con l’educazione musicale, all’acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali.
I contenuti dell’educazione musicale,
a loro volta, e specie la lettura dell’opera musicale intesa come ascolto guidato e ragionato, si modellano con il
necessario contributo della pratica
strumentale.
L’insegnamento strumentale, in particolare:
•
•
•
•
•
•
• promuove la formazione globale
dell’individuo offrendo, attraverso
un’esperienza musicale, resa più
completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione
logica, espressiva, comunicativa;
• integra il modello curricolare con
percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alla dimensione
cognitiva, la dimensione praticooperativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva;
offre all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità,
una più avvertita coscienza di sé e
del modo di rapportarsi al sociale;
fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli
alunni in situazione di svantaggio.
In particolare la produzione dell’evento musicale attraverso la pratica
strumentale
comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento concorrendo
allo sviluppo delle abilità sensomotorie legate a schemi temporali
precostituiti;
dà all’alunno la possibilità di accedere direttamente all’universo di
simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé;
consente di mettere in gioco la soggettività, ponendo le basi per lo
sviluppo di capacità di valutazione
critico-estetiche;
permette l’accesso ad autonome
elaborazioni del materiale sonoro
(improvvisazione, composizione),
sviluppando la dimensione creativa
dell’alunno. L’essenziale aspetto
performativo della pratica strumentale porta alla consapevolezza della
dimensione intersoggettiva e pub-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 215
blica dell’evento musicale stesso
fornendo un efficace contributo al
senso di appartenenza sociale.
•
3. Obiettivi di apprendimento
Nel campo della formazione musicale
l’insegnamento strumentale persegue
un insieme di obiettivi generali all’interno dei quali si individua l’acquisizione di alcuni traguardi essenziali,
quali:
• il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi
musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione dei processi formali sia
nella capacità di attribuzione di
senso;
• la capacità di produrre autonome
elaborazioni di materiali sonori, pur
all’interno di griglie predisposte;
• un primo livello di consapevolezza
del rapporto tra organizzazione dell’attività senso-motoria legata al
proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi;
• un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di controllo del proprio stato emotivo in
funzione dell’efficacia della comunicazione.
4. Contenuti fondamentali
I contenuti delle singole specificità
strumentali che devono essere perseguiti sono:
• ricerca di un corretto assetto psicofisico: postura, percezione corpo-
•
•
•
•
rea, rilassamento, respirazione,
equilibrio in situazioni dinamiche,
coordinamento;
autonomia decodificazione allo
strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico, metrico,
frastico, agogico, dinamico, timbrico, armonico;
padronanza dello strumento sia attraverso la lettura sia attraverso l’imitazione e l’improvvisazione,
sempre opportunamente guidata;
lettura ed esecuzione del testo musicale che dia conto, a livello interpretativo, della comprensione e del
riconoscimento dei suoi parametri
costitutivi;
acquisizione, da parte degli alunni,
di un metodo di studio basato sull’individuazione dell’errore e della
sua correzione;
promozione della dimensione ludico-musicale attraverso la musica
di insieme e la conseguente interazione di gruppo.
La capacità di lettura va rinforzata
dalla «lettura a prima vista» e va esercitata non soltanto sulla notazione
tradizionale ma anche su quelle che
utilizzano altri codici, con particolare
riferimento a quelli più consoni alle
specificità strumentali.
Altri obiettivi di apprendimento e
contenuti fondamentali sono specifici per i singoli strumenti per cui si
rinvia alle successive indicazioni.
5. Esemplificazioni metodologiche
Gli strumenti metodologici che seguono hanno un valore prevalentemente
indicativo nel rispetto dell’autono-
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mia di progettazione e programmazione delle singole scuole.
Posto che:
• le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano
una diversa progressione nell’acquisizione delle tecniche specifiche, con tempi differenziati nella
possibilità di accesso diretto alle
categorie musicali indicate nei contenuti;
• in un triennio tali possibilità sono
oggettivamente limitate;
• nella fascia d’età della Scuola media si avviano più strutturate capacità di astrazione e problematizzazione;
• la pratica della Musica d’insieme si
pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l’evento
musicale prodotto da un insieme
ed opportunamente progettato
sulla base di differenziate capacità
operativo-strumentali, consente, da
parte degli alunni, la partecipazione
all’evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto.
L’accesso alle categorie fondanti il linguaggio musicale e al suo universo
trova quindi un veicolo in una viva e
concreta esperienza che può essere più
avanzata, sul piano musicale, di
quanto non possa esserlo quella riferita alla sola pratica individuale.
Particolare attenzione, nell’ambito
della Musica d’insieme, come in
quello dell’area dell’Educazione musicale, va data alla pratica vocale adeguatamente curata a livello del con-
trollo della fonazione, sia come mezzo
più immediato per la partecipazione
all’evento musicale e per la sua produzione, sia come occasione per accedere alla conoscenza della notazione e
della relativa teoria al fine di acquisire
dominio nel campo della lettura intonata. La competenza ritmica, oltre ad
essere assunta mediante il controllo
dei procedimenti articolatori propri
dei vari strumenti, deve essere incrementata da una pratica fonogestuale
individuale e collettiva sostenuta dalla
capacità di lettura.
In tale prospettiva metodologica la
pratica del solfeggio viene sciolta nella
più generale pratica musicale.
Anche l’ascolto va inteso come risorsa
metodologica, tanto all’interno dell’insegnamento strumentale, quanto
nella musica d’insieme e nella stessa
Educazione musicale.
In particolare, esso deve tendere a sviluppare nell’alunno capacità discriminative e comparative delle testimonianze musicali più significative,
capacità utili nell’ambito della pratica
strumentale alla riproduzione di modelli esecutivo-interpretativi. Nella
musica d’insieme, l’ascolto è finalizzato a sviluppare anche capacità di
controllo ed adeguamento ai modelli
teorici basati sui parametri fondamentali della musica. Esso si rivela mezzo
indispensabile per la riproduzione
orale e/o scritta di strutture musicali
di varia complessità.
Altra risorsa metodologicamente efficace può essere l’apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L’adozione mirata e intellettualmente
sorvegliata di strumenti messi a di-
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 217
sposizione dalle moderne tecnologie
può costituire un incentivo a sviluppare capacità creativo-elaborative
senza che queste vengano vincolate al
dominio tecnico di strategie musicali
che richiedono una avanzata capacità
di controllo.
Gli strumenti metodologici suggeriti
presuppongono una condizione generale di infra ed interdisciplinarità.
Da una parte infatti, l’apprendimento
strumentale integrato con quello dell’Educazione musicale configura un
processo di apprendimento musicale
unitario, dall’altra le articolazioni della
dimensione cognitiva messe in gioco
da questo processo attivano relazioni
con altri apprendimenti del curricolo,
realizzando la condizione per l’interdisciplinarità.
Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche definite per le
singole specialità strumentali, la verifica
dei risultati del percorso didattico relativo all’insegnamento strumentale si
basa sull’accertamento di una competenza intesa come dominio ai livelli minimi stabiliti, del sistema operativo del
proprio strumento in funzione di una
corretta produzione dell’evento musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi: struttura frastica e metro-ritmica e
struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche.
La competenza strumentale richiede
una programmata integrazione con
l’educazione musicale così da concorrere alla costituzione della competenza
musicale; questa si fonda su:
• il riconoscimento e la descrizione
degli elementi fondamentali della
sintassi musicale;
• il riconoscimento e la descrizione di
generi musicali, forme elementari e
semplici condotte compositive;
• la capacità di collocare in ambito
storico-stilistico gli eventi musicali
praticati;
• la produzione e/o la riproduzione
di melodie attraverso il mezzo vocale con il supporto della lettura
ritmica e intonata.
Lo studio strumentale si basa, a sua
volta, sui seguenti criteri:
• capacità di lettura allo strumento,
intesa come capacità di correlazione
segno (con tutte le valenze semantiche che comporta nel linguaggio
musicale) – gesto – suono uso e
controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con
particolare riferimento ai riflessi,
determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo senso-motorio, sull’acquisizione delle tecniche
specifiche;
• capacità di esecuzione e ascolto
nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei
processi di attribuzione di senso e
delle capacità organizzative dei materiali sonori;
• esecuzione, interpretazione ed
eventuale elaborazione autonoma
allo strumento del materiale sonoro, laddove anche l’interpretazione può essere intesa come livello
di sviluppo delle capacità creative.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 219
D.M. 6 agosto 1999, n. 201
CORSI AD INDIRIZZO MUSICALE
NELLA SCUOLA MEDIA RICONDUZIONE E ORDINAMENTO ISTITUZIONE CLASSE DI CONCORSO
DI «STRUMENTO MUSICALE»
NELLA SCUOLA MEDIA
IL MINISTRO DELLA PUBBLICA
ISTRUZIONE
VISTA la legge 3 maggio 1999 n.
124, che all’art. 11 comma 9 contempla la riconduzione a ordinamento dei
corsi di scuola media a indirizzo musicale attualmente autorizzati e funzionanti in via sperimentale e demanda al
Ministro della Pubblica Istruzione di
stabilire le tipologie di strumenti musicali insegnati, i programmi, gli orari,
le prove di esame e l’articolazione delle
cattedre, nonché di istituire una specifica classe di concorso;
VISTO il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di
istruzione, relative alle scuole di ogni
ordine e grado, emanato con il decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297,
e in particolare l’art. 162 che disciplina le condizioni per l’istituzione
delle cattedre, l’art. 165 nella parte in
cui prevede le materie di insegnamento comprese nel piano di studi
della scuola media statale, l’art. 166
relativo a programmi ed orari di inse-
gnamento nella scuola media, nonché l’art. 442 concernente i criteri e le
modalità per la determinazione degli
organici;
VISTO il decreto ministeriale 9 febbraio 1979, con il quale sono stati disciplinati programmi, orari e prove di
esame per la scuola media statale;
VISTO il decreto ministeriale 3 agosto
1979 con il quale è stata istituita la
sperimentazione dell’insegnamento di
strumento musicale nella scuola media;
VISTO il decreto ministeriale 13
febbraio 1996 con il quale sono stati
dettati criteri e modalità per la sperimentazione dei corsi ad indirizzo
musicale, ed in particolare l’art. 5
comma 1 che già prevedeva, in prospettiva, la possibilità di istituzionalizzare i predetti corsi e di realizzarne
una equilibrata diffusione sul territorio nazionale;
VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59
ed in particolare l’art. 21;
TENUTO CONTO dei risultati positivi evidenziati nel rapporto redatto
dalla Commissione incaricata di con-
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durre l’indagine quanti-qualitativa
sulle sperimentazioni musicali;
VISTI i programmi e gli orari di insegnamento nei corsi di scuola media ad
indirizzo musicale, proposti dalla
Commissione istituita dal Direttore
Generale dell’istruzione secondaria di
I grado con decreto del 9 giugno 1999;
RITENUTO che l’insegnamento di
strumento musicale debba collocarsi
nel quadro del progetto complessivo
di formazione della persona secondo i
principi generali della scuola media
in modo da fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente caratterizzato dalla presenza
della musica come veicolo di comunicazione, una maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà nonché
una ulteriore opportunità di conoscenza e di espressione e un contributo al senso di appartenenza sociale;
ACQUISITO il parere favorevole
del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, formulato il 21 luglio 1999;
CONSIDERATE le intese precedentemente intercorse con il Ministro del
Tesoro in ordine al necessario incremento delle dotazioni organiche provinciali;
DECRETA
Art. 1
Nei corsi a indirizzo musicale, autorizzati e funzionanti ai sensi dei decreti ministeriali 3-8-1979 e 13-21996, ricondotti a ordinamento a
decorrere dall’anno scolastico 19992000 dall’art. 11 comma 9 della legge
3 maggio 1999 n. 124, l’insegna-
mento di strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare
ed arricchimento dell’insegnamento
obbligatorio dell’educazione musicale, previsto dall’art. 165 del decreto
legislativo 16-4-1994 n. 297, nell’ambito della programmazione educativo-didattica dei consigli di classe e
del collegio dei docenti, in sintonia
con la premessa ai programmi della
scuola media.
Art. 2
Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento musicale sono
formate secondo i criteri generali dettati per la formazione delle classi, previa apposita prova orientativo-attitudinale predisposta dalla scuola per gli
alunni che all’atto dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di frequentare i corsi di cui all’art. 1. Gli
alunni di ciascuna classe vengono ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento di quattro e diversi strumenti
musicali. La scelta delle specialità strumentali da insegnare è effettuata dal
collegio dei docenti tra quelle indicate
nei programmi allegati, tenendo conto
del rilevante significato formativo e didattico della musica d’insieme.
Art. 3
Per ciascun corso, ferma restando la
dotazione organica per la copertura
di due ore settimanali per classe di
educazione musicale, già prevista dall’ordinamento degli studi, è attribuita
la dotazione organica di quattro cattedre di strumento musicale, articolate
su tre classi. Le ore di insegnamento
sono destinate alla pratica strumentale
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individuale e/o per piccoli gruppi anche variabili nel corso dell’anno, all’ascolto partecipativo, alle attività di
musica di insieme, nonché alla teoria
e lettura della musica: quest’ultimo
insegnamento – un’ora settimanale
per classe – può essere impartito anche
per gruppi strumentali. Nell’ambito
dell’autonomia organizzativa e didattica gli organi collegiali della scuola
possono adeguare il modello organizzativo di cui al presente decreto alle situazioni particolari di funzionamento
dei corsi, al fine di realizzare l’impiego
ottimale delle risorse, anche prevedendo attività di approfondimento,
potenziamento e recupero.
Art. 4
L’assetto ordinamentale previsto dal
presente decreto può essere attuato,
previa deliberazione degli organi collegiali, anche per le classi successive
alla prima, già a decorrere dall’anno
scolastico 1999-2000.
In via transitoria è consentito il mantenimento dell’assetto attuale sia dei
corsi nei quali viene impartito l’insegnamento di soli tre strumenti – nei
quali saranno istituite due cattedre
del medesimo strumento – sia dei
corsi nei quali è previsto l’insegnamento di cinque strumenti. La fase
transitoria, in entrambi i casi, dovrà
avere termine non oltre la conclusione dell’anno scolastico 2004-2005.
Ogni altra difformità non riconducibile al modello ordinamentale è consentita limitatamente alle classi consequenziali alla prima del corso a suo
tempo autorizzato e cessa al termine
del triennio.
Art. 5
Con successivo provvedimento saranno definiti, per l’anno scolastico
1999-2000, gli incrementi delle dotazioni provinciali, in relazione alle esigenze connesse ai corsi a indirizzo musicale autorizzati e funzionanti
nell’anno scolastico 1998-99.
Art. 6
La tipologia degli strumenti musicali
e i relativi programmi di insegnamento sono stabiliti secondo il testo
allegato al presente decreto (all. A).
Art. 7
L’insegnante di strumento musicale,
in sede di valutazione periodica e finale, esprime un giudizio analitico
sul livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno al fine della
valutazione globale che il consiglio
di classe formula a norma dell’articolo
177 del decreto legislativo 16 aprile
1994, n. 297.
Art. 8
In sede di esame di licenza viene verificata, nell’ambito del previsto colloquio pluridisciplinare, anche la competenza musicale raggiunta al termine
del triennio sia sul versante della pratica esecutiva, individuale e/o d’insieme, sia su quello teorico.
Art. 9
È istituita la classe di concorso di
«strumento musicale nella scuola media» (cl. n. 77/A) per l’insegnamento
delle specialità strumentali di cui al
presente decreto. Alla predetta classe
di concorso si accede, in prima appli-
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cazione, con il possesso dello specifico diploma di conservatorio relativo
alle diverse specialità strumentali
congiuntamente ai requisiti previsti
dall’articolo 11 comma 9 della legge
3 maggio 1999 n. 124. L’inserimento
nelle graduatorie permanenti ivi contemplate avviene dopo l’espletamento della sessione riservata di
esami di abilitazione all’insegnamento, disposta per i docenti non in
possesso dell’abilitazione in educazione musicale.
Art. 10
Con separato decreto saranno stabiliti
le prove e i programmi di esame per le
procedure concorsuali nonché i titoli
previsti per accedere, a regime, alla
classe di concorso di cui al precedente
articolo.
Art. 11
In attesa dell’espletamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato previste dal comma 9 dell’art. 11
della Legge 3 maggio 1999 n. 124, per
l’anno scolastico 1999-2000 è prorogata
la validità degli elenchi prioritari compilati sulla base dell’articolo 6 del decreto
ministeriale 13-2-1996 per l’assunzione
di personale a tempo determinato.
Art. 12
Esaurita la fase transitoria di cui al
precedente articolo, per l’assunzione
del personale docente a tempo determinato, si applicano le norme generali
al momento in vigore.
Il presente decreto sarà inviato alla
Corte dei Conti per il visto e la registrazione, ai sensi dell’art. 3 della legge
14 gennaio 1994, n. 20.
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Allegato A (D.M. 201 del 6 agosto 1999)
PROGRAMMI DI INSEGNAMENTO
DI STRUMENTO MUSICALE NEI CORSI
DI SCUOLA MEDIA AD INDIRIZZO
MUSICALE
1. INDICAZIONI GENERALI
L’insegnamento strumentale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale nel più
ampio quadro delle finalità della scuola media e del progetto complessivo di
formazione della persona.
Esso concorre, pertanto, alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale, di cui fornisce all’alunno preadolescente una piena conoscenza, integrando i suoi aspetti tecnicopratici con quelli teorici, lessicali,
storici e culturali che insieme costituiscono la complessiva valenza dell’educazione musicale; orienta quindi le finalità di quest’ultima anche in funzione di un più adeguato apporto alle specifiche finalità dell’insegnamento strumentale stesso.
La musica e la sua evoluzione linguistica hanno avuto, e continuano ad avere, nel loro divenire, frequenti momenti di incontro con le discipline letterarie, scientifiche e storiche. L’indirizzo
musicale richiede quindi che l’ambito
in cui si realizza offra un’adeguata condizione metodologica di interdisciplinarità: l’educazione musicale e la pra-
tica strumentale vengono così posti in
costante rapporto con l’insieme dei
campi del sapere.
La musica viene in tal modo liberata
da quell’aspetto di separatezza che
l’ha spesso penalizzata e viene resa esplicita la dimensione sociale e culturale
dell’evento musicale.
Sviluppare l’insegnamento musicale significa fornire agli alunni, destinati a
crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica
come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale,
una ulteriore possibilità di conoscenza, espressione e coscienza, razionale ed
emotiva, di sé.
Obiettivo del corso triennale, quindi,
una volta fornita una completa e consapevole alfabetizzazione musicale, è
porre alcuni traguardi essenziali che dovranno essere da tutti raggiunti. Il rispetto delle finalità generali di carattere orientativo della scuola media
non esclude la valorizzazione delle
eccellenze.
Adeguata attenzione viene riservata a
quegli aspetti del far musica, come la
pratica corale e strumentale di insieme,
che pongono il preadolescente in rela-
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zione consapevole e fattiva con altri
soggetti.
L’autonomia scolastica potrà garantire
ulteriori possibilità di approfondimento e sviluppo anche nella prospettiva di
rendere l’esperienza musicale funzionale o propedeutica alla prosecuzione degli studi, nonché alla diffusione della
cultura musicale nel territorio, in modo
da rafforzare il ruolo della scuola come
luogo di aggregazione e diffusione di saperi e competenze.
2. ORIENTAMENTI FORMATIVI
L’insegnamento strumentale conduce,
attraverso l’integrazione con l’educazione musicale e l’apprendimento della notazione e delle strutture metriche
e ritmiche, all’acquisizione di capacità
cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia,
ritmo, timbro, dinamica, agogica) e alla
loro traduzione operativa nella pratica strumentale, onde consentire agli
alunni l’interiorizzazione di tratti significativi del linguaggio musicale a livello formale, sintattico e stilistico.
I contenuti dell’educazione musicale,
a loro volta, e in specie l’educazione dell’orecchio, l’osservazione e analisi dei
fenomeni acustici, il riconoscimento
degli attributi fisici del suono, la lettura dell’opera musicale intesa come
ascolto guidato e ragionato, si modellano con il necessario contributo della pratica strumentale.
L’insegnamento strumentale:
• promuove la formazione globale
dell’individuo offrendo, attraverso
un’esperienza musicale resa più
completa dallo studio dello strumento, occasioni di maturazione logica,
espressiva, comunicativa;
• integra il modello curricolare con
percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi evolutivi dell’alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione praticooperativa, estetico-emotiva, improvvisativo-compositiva;
• offre all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di sviluppo e
orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita coscienza
di sé e del modo di rapportarsi al
sociale;
• fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli
alunni in situazione di svantaggio.
In particolare la produzione dell’evento musicale attraverso la pratica strumentale:
• comporta processi di organizzazione e formalizzazione della gestualità in rapporto al sistema operativo dello strumento concorrendo
allo sviluppo delle abilità senso-motorie legate a schemi temporali
precostituiti;
• dà all’alunno la possibilità di accedere direttamente all’universo di simboli, significati e categorie fondanti
il linguaggio musicale che i repertori strumentali portano con sé;
• consente di mettere in gioco la
soggettività, ponendo le basi per lo
sviluppo di capacità di valutazione
critico-estetiche;
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 225
• permette l’accesso ad autonome
elaborazioni del materiale sonoro
(improvvisazione, composizione ),
sviluppando la dimensione creativa
dell’alunno.
L’essenziale aspetto performativo della
pratica strumentale porta alla consapevolezza della dimensione intersoggettiva e pubblica dell’evento musicale stesso, fornendo un efficace contributo al
senso di appartenenza sociale.
3. OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
Nel campo della formazione musicale
l’insegnamento strumentale persegue un
insieme di obiettivi generali all’interno
dei quali si individua l’acquisizione di
alcuni traguardi essenziali, quali:
• il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con consapevolezza interpretativa, sia nella restituzione dei processi formali sia nella
capacità di attribuzione di senso;
• la capacità di produrre autonome
elaborazioni di materiali sonori, pur
all’interno di griglie predisposte;
• l’acquisizione di abilità in ordine alla
lettura ritmica e intonata e di conoscenze di base della teoria musicale;
• un primo livello di consapevolezza
del rapporto tra organizzazione dell’attività senso-motoria legata al
proprio strumento e formalizzazione dei propri stati emotivi;
• un primo livello di capacità performative con tutto ciò che ne consegue in ordine alle possibilità di
controllo del proprio stato emotivo
in funzione dell’efficacia della comunicazione.
4. CONTENUTI FONDAMENTALI
I contenuti delle singole specificità strumentali che dovono essere perseguiti
sono:
• ricerca di un corretto assetto psicofisico: postura, percezione corporea,
rilassamento, respirazione, equilibrio
in situazioni dinamiche, coordinamento;
• autonoma decodificazione allo strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico, metrico, frastico, agogico, dinamico, timbrico, armonico;
• padronanza dello strumento sia attraverso la lettura sia attraverso l’imitazione e l’improvvisazione, sempre opportunamente guidata;
• lettura ed esecuzione del testo musicale che dia conto, a livello interpretativo, della comprensione e del
riconoscimento dei suoi parametri
costitutivi;
• acquisizione, da parte degli alunni,
di un metodo di studio basato sull’individuazione dell’errore e della
sua correzione;
• promozione della dimensione ludico-musicale attraverso la musica di
insieme e la conseguente interazione di gruppo.
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La capacità di lettura va rinforzata dalla «lettura a prima vista» e va esercitata non soltanto sulla notazione tradizionale ma anche su quelle che utilizzano altri codici, con particolare riferimento a quelli più consoni alle specificità strumentali.
Altri obiettivi di apprendimento e
contenuti fondamentali sono specifici per i singoli strumenti per cui si rinvia alle successive indicazioni.
5. COMPETENZE E CRITERI
DI VALUTAZIONE
L’insegnamento strumentale concorre,
attraverso una programmata integrazione tra le discipline musicali, alla costituzione della competenza musicale
generale che si fonda su:
• il riconoscimento e la descrizione degli elementi fondamentali della sintassi musicale;
• il riconoscimento e la descrizione di
generi musicali, forme elementari e
semplici condotte compositive;
• la capacità di collocare in ambito
storico-stilistico gli eventi musicali praticati;
• la produzione e/o la riproduzione di
melodie attraverso il mezzo vocale
con il supporto della lettura ritmica e intonata.
Lo studio strumentale, a sua volta, si
fonda su:
• capacità di lettura allo strumento,
intesa come capacità di correlazione segno (con tutte le valenze se-
mantiche che comporta nel linguaggio musicale) – gesto – suono;
• uso e controllo dello strumento
nella pratica individuale e collettiva, con particolare riferimento ai riflessi – determinati dal controllo della postura e dallo sviluppo sensomotorio – sull’acquisizione delle tecniche specifiche;
• capacità di esecuzione e ascolto
nella pratica individuale e collettiva, ossia livello di sviluppo dei processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori;
• esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione autonoma allo
strumento del materiale sonoro,
laddove anche l’interpretazione può
essere intesa come livello di sviluppo delle capacità creative.
Fermi restando gli obiettivi e le indicazioni programmatiche definite per
le singole specialità strumentali, la verifica dei risultati del percorso didattico relativo all’insegnamento strumentale si basa sull’accertamento di una
competenza intesa come dominio, ai
livelli stabiliti, del sistema operativo del
proprio strumento in funzione di
una corretta produzione dell’evento
musicale rispetto ai suoi parametri costitutivi: struttura frastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica
con le relative connotazioni agogicodinamiche.
I processi di valutazione dovranno
comunque ispirarsi ai criteri generali
della valutazione formativa propria
della scuola media.
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6. ESEMPLIFICAZIONI
METODOLOGICHE
Gli strumenti metodologici che seguono hanno un valore prevalentemente
indicativo nel rispetto dell’autonomia di progettazione e programmazione delle singole scuole.
Posto che:
• le diverse caratteristiche organologiche degli strumenti implicano
una diversa progressione nell’acquisizione delle tecniche specifiche, con tempi differenziati nella
possibilità di accesso diretto alle categorie musicali indicate negli orientamenti formativi;
• in un triennio tali possibilità sono
oggettivamente limitate;
• nella fascia d’età della Scuola media
si avviano più strutturate capacità di
astrazione e problematizzazione;
• la pratica della Musica d’insieme si
pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l’evento musicale prodotto da un insieme ed opportunamente progettato sulla base
di differenziate capacità operativostrumentali, consente, da parte degli alunni, la partecipazione all’evento stesso, anche a prescindere dal livello di competenza strumentale
raggiunto.
L’accesso alle categorie fondanti il linguaggio musicale e al suo universo trova quindi un veicolo in una viva e concreta esperienza che può essere più
avanzata, sul piano musicale, di quanto non possa esserlo quella riferita alla
sola pratica individuale.
Particolare attenzione va data alla pratica vocale adeguatamente curata a livello del controllo della fonazione, sia
come mezzo più immediato per la partecipazione all’evento musicale e per la
sua produzione, sia come occasione per
accedere alla conoscenza della notazione e della relativa teoria al fine di acquisire dominio nel campo della lettura intonata. La competenza ritmica, oltre ad essere assunta mediante il controllo dei procedimenti articolatorî
propri dei vari strumenti, deve essere
incrementata da una pratica fonogestuale individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura. In tale prospettiva metodologica la pratica del solfeggio viene sciolta nella più generale
pratica musicale.
Anche l’ascolto va inteso come risorsa metodologica, tanto all’interno dell’insegnamento strumentale, quanto
nella musica d’insieme.
In particolare è finalizzato a sviluppare capacità di controllo ed adeguamento ai modelli teorici basati sui parametri fondamentali della musica rivelandosi mezzo indispensabile per la riproduzione orale e/o scritta di strutture
musicali di varia complessità. Esso deve
inoltre tendere a sviluppare capacità discriminative e comparative delle testimonianze musicali più significative, capacità utili, nella pratica strumentale,
alla riproduzione di modelli esecutivointerpretativi.
Altra risorsa metodologicamente efficace può essere l’apporto delle tecnologie elettroniche e multimediali. L’adozione mirata e intellettualmente
sorvegliata di strumenti messi a disposizione dalle moderne tecnologie può
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costituire un incentivo a sviluppare capacità creativo-elaborative senza che
queste vengano vincolate al dominio
tecnico di strumenti musicali che richiedono una avanzata capacità di
controllo.
Gli strumenti metodologici suggeriti
presuppongono una condizione generale di infra ed interdisciplinarità. Da
una parte infatti, l’apprendimento strumentale integrato con quello dell’Educazione musicale e della teoria e lettura della musica configura un processo
di apprendimento musicale unitario,
dall’altra le articolazioni della dimensione cognitiva messe in gioco da questo
processo attivano relazioni con altri apprendimenti del curricolo, realizzando
la condizione per l’interdisciplinarità.
7. STRUMENTI MUSICALI
E INDICAZIONI
PROGRAMMATICHE
Il perseguimento degli obiettivi sotto
indicati si articolerà sia in attività individuali sia in attività collettive (piccoli gruppi, musica d’insieme ): le abilità via via raggiunte andranno utilizzate sin dai livelli più elementari con
finalità espressive e comunicative, e
consolidate attraverso l’integrazione di
conoscenze acquisite nell’ambito della teoria musicale e della lettura ritmica e intonata. Tali conoscenze potranno essere assunte in percorsi temporali diversi da quelli necessari al raggiungimento degli obiettivi degli specifici
insegnamenti strumentali.
La successione degli obiettivi verrà stabilita dagli insegnanti in modo da de-
terminare un percorso graduale che
tenga conto delle caratteristiche e delle potenzialità dei singoli alunni.
I contenuti fondamentali dovranno essere selezionati tenendo conto dell’approccio agli stili e alle forme, e della distinzione dei linguaggi.
Esercizi e studi finalizzati all’acquisizione di specifiche abilità tecniche possono rientrare nel percorso metodologico e didattico di ciascun insegnante che
terrà comunque conto delle innovazioni della didattica strumentale.
Flauto
• acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
• acquisizione della tecnica di emissione nei tre registri e progressivo sviluppo di una buona sonorità, della capacità di controllo del suono e
di intonazione nelle diverse situazioni timbriche e dinamiche e nei
cambi di registro;
• acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione;
• acquisizione del controllo della postura e della posizione della mano;
• conoscenza delle posizioni cromatiche dello strumento nei tre registri e acquisizione di una sicura tecnica «digitale» (precisione nella
coordinazione dei movimenti e
sviluppo del controllo delle diverse velocità);
• controllo consapevole delle «articolazioni» (uso del legato e staccato,
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qualità e velocità dello staccato, utilizzo dei diversi tipi di staccato e delle combinazioni di staccato e legato);
• approccio all’esecuzione di abbellimenti (acciaccature e appoggiature,
mordenti, gruppetti e trilli);
• esplorazione e capacità di utilizzo
delle diverse possibilità timbriche
dello strumento, anche in relazione
ad alcune delle moderne tecniche
compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo dell’estensione di 2 ottave
con passaggi diatonici e cromatici;
• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Oboe
• impostazione e rafforzamento del
labbro in rapporto all’uso dell’ancia;
• acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
• acquisizione della tecnica d’emissione: suoni fondamentali e controllo
dell’intonazione;
• acquisizione del controllo della postura e della chiusura dei fori;
• acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione;
• conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello
strumento; posizioni secondarie: fa
seconda, fa a forcella, seconda posizione con la mano sinistra, tutte le
posizioni compresi i trilli e le note
acute;
• controllo consapevole delle articolazioni;
• acquisizione della tecnica del vibrato;
• conoscenza ed eventuale uso delle
nuove tecniche strumentali: note
multiple, ecc.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo dell’estensione di 2 ottave
con passaggi diatonici e cromatici;
• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Clarinetto
• acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
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• acquisizione della tecnica di emissione dei suoni fondamentali e del
passaggio agli armonici naturali.
Controllo della intonazione;
• acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione;
• conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento;
• esplorazione e capacità di utilizzo delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione ad
alcune delle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo di tutta l’estensione dello
strumento con passaggi diatonici e
cromatici;
• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
sione dei suoni fondamentali e del
passaggio agli armonici naturali.
Controllo della intonazione;
• acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione;
• conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento;
• esplorazione e capacità di utilizzo delle diverse possibilità timbriche dello strumento, anche in relazione ad
alcune delle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo di tutta l’estensione dello
strumento con passaggi diatonici e
cromatici;
• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Fagotto
Saxofono
• acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
• acquisizione della tecnica di emis-
• impostazione e rafforzamento del
labbro in rapporto all’uso dell’ancia;
• acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
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• acquisizione della tecnica d’emissione: suoni fondamentali e controllo
dell’intonazione;
• acquisizione del controllo della postura e della chiusura dei fori;
• acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione;
• conoscenza delle posizioni cromatiche nella completa estensione dello strumento;
• controllo consapevole delle articolazioni;
• acquisizione della tecnica del vibrato;
• conoscenza ed eventuale uso delle
nuove tecniche strumentali.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo di tutta l’estensione con passaggi diatonici e cromatici;
• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Corno
• acquisizione di una adeguata impostazione strumentale con particolare riguardo alla naturale impostazione del bocchino sulle labbra;
• sviluppo della muscolatura labiale
•
•
•
•
•
•
•
attraverso esercitazione di «buzzing» senza e con il bocchino;
acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
acquisizione della tecnica di emissione: suoni naturali ed armonici e
controllo dell’intonazione;
acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione e interpretazione (crescendo, diminuendo, accelerando, legato, staccato);
ampliamento dell’estensione attraverso lo sviluppo degli armonici sulle 7 posizioni;
conoscenza ed eventuale uso delle
nuove tecniche strumentali (frullato,
glissato, sordine, suoni chiusi, suoni d’eco);
conoscenza delle scale maggiori e
minori fino a tre alterazioni;
esecuzione di brani solistici e di insieme nelle tonalità maggiori fino a
tre alterazioni, esecuzioni di semplici brani a prima vista.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• utilizzo delle prime tre posizioni del
corno in fa;
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
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• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Tromba
• acquisizione di una adeguata impostazione strumentale con particolare riguardo alla naturale impostazione del bocchino sulle labbra;
• sviluppo della muscolatura labiale
attraverso esercitazione di «buzzing» senza e con il bocchino;
• acquisizione e sviluppo della tecnica di respirazione attraverso il controllo e la consapevolezza dei processi inspiratorio ed espiratorio;
• acquisizione della tecnica di emissione: suoni naturali ed armonici e
controllo dell’intonazione;
• acquisizione consapevole della funzione dei segni dinamici, agogici ed
espressivi e loro realizzazione e interpretazione (crescendo, diminuendo, staccato: vari tipi, legato, accelerando, rallentando, ecc.);
• ampliamento dell’estensione attraverso lo sviluppo degli armonici sulle 7 posizioni;
• conoscenza ed eventuale uso delle nuove tecniche strumentali:
frullato, glissato e utilizzo delle sordine;
• conoscenza delle scale maggiori e
minori fino a tre alterazioni;
• esecuzione di brani solistici e di insieme nelle tonalità maggiori fino a
tre alterazioni, esecuzioni di semplici brani a prima vista.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo di tutte le 7 posizioni e relativi armonici nell’ambito dell’estensione di 2 ottave;
• staccato e legato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Chitarra
• padronanza del tocco appoggiato e
libero della mano destra e relative capacità di variarne gli aspetti dinamici e timbrici;
• esecuzione d’arpeggi di vari tipi
anche con posizioni accordali di
mano sinistra;
• utilizzo e controllo delle note simultanee con e senza il pollice;
• conoscenza ed uso degli accordi nelle tonalità più agevoli anche con l’inserimento del barré;
• conoscenza ed utilizzo consapevole delle posizioni dalla prima in
avanti;
• uso consapevole della diteggiatura
di entrambe le mani;
• esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello
strumento (pizzicati, glissandi, armonici, percussioni, suoni legatistaccati, ecc.).
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 233
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo che l’allievo dovrà
aver acquisito prevede la capacità di
eseguire brani solistici nelle tonalità più
agevoli, almeno a due voci, anche con
semplici cambi di posizioni, contenenti le principali figurazioni ritmiche.
Arpa
• conoscenza ed uso degli arpeggi nelle tonalità più agevoli;
• conoscenza ed uso delle scale nelle
tonalità più agevoli;
• conoscenza ed uso degli accordi;
• preparazione delle ottave;
• esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello
strumento (suoni smorzati e strisciati – suoni armonici);
• conoscenza ed uso del movimento
dei pedali nelle tonalità più agevoli.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo che l’allievo dovrà aver
acquisito prevede la capacità di eseguire brani solistici nelle tonalità più
agevoli, contenenti le principali figurazioni ritmiche.
Pianoforte
Tutte le abilità pianistiche sotto elencate vanno intese come comprensive
degli aspetti dinamici, timbrici e delle varie modalità d’attacco del tasto e
uso dei pedali.
• Mano chiusa (dita su gradi congiunti): scale, abbellimenti, cinque note
non consecutive, note ribattute,
glissandi;
• mano aperta (dita su gradi disgiunti): arpeggi, passaggi per gradi disgiunti;
• bicordi e accordi: terze, seste, ottave, altri bicordi, accordi, clusters;
• salti: note singole, bicordi, ottave,
accordi, clusters.
Alla fine del triennio l’alunno dovrà saper leggere a prima vista musiche
tratte dai primi metodi per pianoforte e dovrà saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una
composizione tratta dal repertorio solistico o d’insieme per ciascuna delle
seguenti aree:
• danza (ad esempio: F. Schubert,
Ländler e Valzer; B. Bartòk, For children, ecc.);
• pezzo di carattere (ad esempio:
R. Schumann, Album per la gioventù; S. Prokofiev, Music for children; una canzone o standard jazzistico con sigle realizzate dall’alunno,
ecc.).
• forme polifoniche e forme-sonata
(ad esempio: J.S. Bach, Preludi e fughette; F.J. Haydn, Divertimenti;
L. van Beethoven, Sonatine, ecc.);
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• variazioni (Variazioni facili di Mozart e di Beethoven, Variazioni facili di autori del ’900, ecc.).
Percussioni
(tamburo, timpani, xilofono,
vibrafono)
Tamburo
• Primi rudimenti al tamburo con impostazione tradizionale o moderna;
• precisione ritmica nell’esecuzione
dei gruppi irregolari e nei cambi di
tempo;
• controllo tecnico nelle varie dinamiche e controllo della qualità sonora;
• facili letture a prima vista.
Timpani
• Controllo della dinamica e della
timbrica sui timpani (coppia centrale di 26 e 29 pollici);
• contrrollo dell’intonazione;
• tecnica del rullo nelle varie dinamiche e primi facili cambi di intonazione e di tempi;
• incroci e tecnica stoppaggio delle
pelli; facili letture a prima vista.
Xilofono
• Esecuzione delle scale maggiori o minori, arpeggi in tutte le tonalità;
• tecnica del trillo;
• controllo delle dinamiche;
• studio di facili composizioni o trascrizioni tratte dal repertorio di altri strumenti di diverse epoche e stili;
• facili letture a prima vista.
Vibrafono
• Tecnica delle quattro bacchette
•
•
•
•
(burton grip oppure musser oppure stevens grip);
scale maggiori e minori;
divaricazioni bacchette (double
sticking dampening);
studio di facili composizioni tratte
dal repertorio per chitarra o liuto;
facili letture a prima vista anche a
struttura polifonica.
Alla fine del triennio gli alunni dovranno saper eseguire con consapevolezza
interpretativa brani facili per ensemble
di percussioni e piccole composizioni
per set-up o per strumento unico con
o senza accompagnamento di un altro
strumento.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’alunno dovrà avere acquisito prevede i seguenti contenuti:
• impostazione su tutti gli strumenti e conoscenza delle varie tecniche;
• controllo dinamico;
• buona precisione ritmica e di intonazione.
Violino
• Condotta dell’arco nelle sue diverse parti;
• controllo dell’arco volto ad ottenere differenti intensità;
• controllo dell’arco volto ad ottenere differenze timbriche (più o meno
vicino al ponticello o alla tastiera);
• padronanza dei principali colpi
d’arco dei due ambiti: legato, staccato;
• queste abilità andranno perseguite
e mantenute anche con difficoltà
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•
•
•
•
•
•
crescenti della mano sinistra curando la corretta coordinazione;
conoscenza delle diverse applicazioni delle dita in 1° posizione e controllo dell’intonazione;
conoscenza delle diverse posizioni e
controllo dell’intonazione;
controllo dell’intonazione in successione dei suoni per gradi congiunti (scale) e non e con l’utilizzo di diverse applicazioni delle dita;
controllo del movimento, della
condotta dell’arco e dell’intonazione nei cambi di posizione;
esplorazione e capacità d’utilizzo
delle possibilità timbriche dello
strumento (es. diversi tipi di pizzicato, glissando, suoni armonici,
ecc.);
controllo dell’arco e dell’intonazione nelle corde doppie e primi elementi di polifonia.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di difficoltà tecnica adeguata al percorso compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo della prima posizione con diverse applicazioni delle dita;
• legatura su una e più corde;
• staccato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Violoncello
• Condotta dell’arco nelle sue diverse parti;
• Controllo dell’arco volto ad ottenere differenti intensità;
• Controllo dell’arco volto ad ottenere differenze timbriche (più o meno
vicino al ponticello o alla tastiera);
• Padronanza dei principali colpi
d’arco dei due ambiti: legato, staccato.
Queste abilità andranno perseguite e
mantenute anche con difficoltà crescenti della mano sinistra curando la corretta coordinazione.
• Conoscenza delle diverse applicazioni delle dita in 1a posizione e controllo dell’intonazione;
• conoscenza delle diverse posizioni e
controllo dell’intonazione;
• controllo dell’intonazione in successione dei suoni per gradi congiunti (scale) e non e con l’utilizzo di diverse applicazioni delle dita;
• controllo del movimento, della
condotta dell’arco e dell’intonazione nei cambi di posizione;
• esplorazione e capacità d’utilizzo delle possibilità timbriche dello strumento (es. diversi tipi di pizzicato,
glissando, suoni armonici, ecc.);
• controllo dell’arco e dell’intonazione nelle corde doppie e primi elementi di polifonia.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper eseguire con consapevolezza
brani solistici e d’insieme appartenenti a diversi generi, epoche, stili, di
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difficoltà tecnica adeguata al percorso
compiuto.
Il livello minimo di tecnica strumentale che l’allievo dovrà aver acquisito
prevede i seguenti contenuti:
• principali figurazioni ritmiche in
tempi semplici e composti;
• utilizzo della prima posizione con diverse applicazioni delle dita;
• legatura su una e più corde;
• staccato;
• variazioni dinamiche e agogiche.
Fisarmonica
• Esplorazione delle caratteristiche
tecniche e timbriche dello strumento;
• acquisizione consapevole delle funzioni della tastiera e dei bassi;
• acquisizione della tecnica strumentale di base e coordinamento delle
mani, anche in rapporto alle diverse funzioni della tastiera e dei bassi;
• conoscenza e uso dei bassi cromatici;
• conoscenza delle scale maggiori e
minori armoniche e melodiche,
per moto retto a due ottave, fino a
tre alterazioni, con mano sinistra a
bassi standard;
• conoscenza delle scale cromatiche,
uso delle note ribattute, dei glissandi, clusters, ecc.;
• conoscenza ed uso dei segni dinamici, agogici ed espressivi di uso più comune e loro realizzazione sullo strumento;
• sviluppo della tecnica strumentale,
anche in relazione alle moderne tecniche compositive.
Alla fine del triennio gli allievi dovranno saper leggere a prima vista musiche
tratte dai primi metodi per fisarmonica e dovranno saper eseguire con consapevolezza interpretativa almeno una
composizione tratta dal repertorio solistico o d’insieme per ciascuna delle
seguenti aree:
• composizioni originali per fisarmonica;
• trascrizioni di facili brani tratti dal
repertorio clavicembalistico;
• brani polifonici (ad es.: Pozzoli,
Kunz, Piccoli canoni – Bartòk,
Microkosmos, ecc.);
• altre composizioni di genere diverso, con difficoltà tecnica adeguata
agli studi compiuti.
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 237
Consiglio Nazione della P.I.
Prot. n. 4535 del 22 luglio 1999
OGGETTO: PARERE SU: «SCHEMA
DI DM CONCERNENTE L’ISTITUZIONE
DELLA CLASSE DI CONCORSO
DI STRUMENTO MUSICALE
NELLA SCUOLA MEDIA»
Adunanza del 21 luglio 1999
VISTA la nota del 7.7.1999 con la
quale il Ministro (Direzione Generale
per l’istruzione Secondaria di I grado)
ha chiesto il parere del CNPI in merito all’argomento in oggetto;
VISTI gli artt. 24 e 25 del Decreto legislativo n. 297 del 16.4.1994;
VISTO il documento istruttorio presentato dal Comitato Orizzontale relativo alla Scuola media ed incaricato
di riferire al Consiglio in ordine all’argomento in oggetto specificato;
dopo ampio ed approfondito dibattito
ESPRIME
Il proprio parere nei seguenti termini:
il CNPI in questi ultimi anni ha, a più
riprese, discusso dei corsi di scuola
media ad indirizzo musicale. Infatti, è
stato chiamato a pronunciarsi sulle
forme di reclutamento, sull’evoluzione della formula di sperimentazione, sulla revisione dei programmi e,
più in generale, sul modello organizzativo e didattico e sulla articolazione
delle cattedre. Nell’adunanza del 22
maggio 1998, il CNPI ha espresso,
sulla scorta delle positive valutazioni
di un’apposita commissione di studio
(D.D. 13.2.98) parere favorevole «all’istituzionalizzazione», ossia alla riconduzione ad ordinamento, per via
amministrativa, della sperimentazione
di strumento musicale.
La legge 3.5.99 n. 124 recante «Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico», all’art. 11, comma 9,
riconducendo ad ordinamento detta
sperimentazione, prevede ora l’istituzione di una specifica classe di concorso. L’istituenda classe di concorso
di «strumento musicale nella scuola
media» consentirà di attivare le procedure di stabilizzazione del personale
precario, previa indizione, per i non
abilitati, di una sessione riservata, per
il conseguimento dell’apposita abilitazione all’insegnamento di strumento
musicale, come più volte auspicato da
questo Consiglio.
Il CNPI, anche in questa occasione,
ritiene di dover ribadire che l’insegnamento di strumento musicale debba
collocarsi nell’ambito delle finalità e
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del progetto metodologico, didattico
e formativo proprio della scuola media per concorrere, attraverso la programmazione del P.O.F., ad articolare
l’offerta formativa e il relativo curricolo di studio. In questa prospettiva il
CBNPI esprime apprezzamento per
l’intesa intercorsa con il Ministero del
Tesoro, come si rileva dalle premesse
e dall’art. 5 del resto della bozza di decreto, volta ad incriminare le dotazioni organiche al fine di rispondere
all’accresciuta richiesta sociale di formazione musicale.
Nel merito dei contenuti del decreto
si osserva quanto segue:
• l’art. 3, in attuazione della L.
124/99, introduce rilevanti innovazioni in materia di costituzione
delle cattedre. Esso tiene, inoltre,
conto del regolamento della Autonomia e della nuova definizione degli organici, determinati i quali,
viene affidata alla responsabilità degli organi collegiali della scuola la
predisposizione del modello organizzativo-didattico per meglio rispondere e calibrare l’insegnamento
alle esigenze degli alunni;
• si condivide dell’art. 4 il criterio di
gradualità e l’ipotesi di una fase di
transizione che, a parere del CNPI,
deve riguardate non solo le situazioni con tre strumenti, ma anche
quelle in cui sono già operanti e
consolidati cinque strumenti. Va
previsto pertanto, un tempo più
lungo dell’arco triennale;
• l’istituzione della classe di concorso di «strumento musicale nella
scuola media» mira a sanare le si-
tuazioni del personale che ha permesso alla sperimentazione di svilupparsi e consolidarsi. Il CNPI
non può che condividere l’urgenza
rappresentata dall’Amministrazione di accelerare le procedure di
assunzione a tempo indeterminato
del suddetto personale.
A tale riguardo, intende evidenziare,
tuttavia, anche con riferimento alle questioni problematiche poste dalla nota di
richiesta di parere, alcuni orientamenti
di massima circa l’ordinamento a regime di strumento musicale:
a) è fondamentale che l’individuazione dei titoli di accesso garantisca
la padronanza degli strumenti insegnati da ciascun docente per i propri allievi. Nell’attuale sistema dell’istruzione la garanzia è offerta
unicamente dal possesso del Diploma finale rilasciato dai Conservatori di Musica;
b) vanno certamente superate le
forme di reclutamento introdotte
nel passato e conseguenti alla contingenza delle situazioni. Non sembra opportuno, a regime, divaricare molto con il sistema generale
di reclutamento valido per la scuola
media, seppure non possa essere
disconosciuto il valore professionalizzante dei titoli artistici;
c) a questo Consiglio sembra prematuro assumere oggi un orientamento in merito alla richiesta di
collocare nell’ambito disciplinare
dell’educazione musicale l’insegnamento dello strumento. Tale indicazione sarà possibile solo a seguito
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 239
di una seria e qualificata azione di
monitoraggio e verifica degli esiti di
attuazione dei contenuti del Decreto in discussione. Di certo, peculiari scelte di requisiti d’accesso,
a regime, per la nuova classe
difformi da quelli validi per l’insegnamento di educazione musicale,
renderebbero più complessa l’omogeneità di un eventuale nuovo ambito disciplinare.
Queste tre brevi considerazioni di prospettiva portano il CNPI a condividere i contenuti degli articoli 9, 10, 11
e 12 della bozza di Decreto.
Infine, il CNPI ritiene che debba essere interpretato correttamente lo spirito della legge, che intende garantire,
anche nella logica delle graduatorie
permanenti, il personale ha prestato
servizio sullo strumento musicale in
relazione all’anzianità di servizio ma-
turata sullo strumento stesso. Conseguentemente, essendo stato tale personale già sottoposto alla valutazione
delle attività artistico-professionali, la
modalità di assunzione non può che
essere ricondotta all’utilizzo degli attuali elenchi prioritari, eventualmente
aggiornabili con il servizio prestato
sempre sullo strumento musicale. Ciò
consente di semplificare le procedure
di assunzione a tempo indeterminato.
Per quanto attiene al programma di
esame per l’abilitazione riservata, si condivide la proposta contenuta nell’art. 7
della relativa bozza di Ordinanza.
Il CNPI, pertanto, con i rilievi e le osservazioni sopra riportate, esprime parere favorevole al D.M. istitutivo della
classe di concorso di «Strumento musicale nella scuola media», nonché ai
programmi di insegnamento di cui
all’allegato A) e al programma di
esame per l’abilitazione riservata.
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Circolare Ministeriale 4 maggio 2000,
n. 135, Prot. n. 5546
OGGETTO: CLASSE DI CONCORSO
«STRUMENTO MUSICALE
NELLA SCUOLA MEDIA» – A077 –
DOTAZIONE ORGANICA
ANNO SCOLASTICO 1999-2000
Si informa che, come preannunciato con
C.M. n. 203 del 6 agosto 1999, con decreto ministeriale n. 104 del 3 aprile
2000, che si allega in copia, (registrato
in data 27-4-2000) sono state incrementate, per l’anno scolastico 1999-2000,
le dotazioni organiche delle province
nelle quali funzionano corsi di scuola
media a indirizzo musicale.
L’incremento tiene conto del numero
dei corsi funzionanti e consente di istituire nell’organico delle scuole medie
interessate – a condizione che i competenti collegi dei docenti abbiano deliberato l’adeguamento immediato al
nuovo assetto non solo nelle prime classi ma nell’intero triennio – le cattedre
di strumento musicale già dall’anno
scolastico 1999-2000, così come previsto dall’art. 11, comma 9 della legge n. 124/99.
Fermo restando che nel modello organizzativo dei corsi a indirizzo musicale definito con D.M. 6 agosto 1999 la
dotazione organica è di quattro cattedre di strumenti musicali diversi, si fa
presente che, per agevolare il passaggio
dei corsi funzionanti con tre o con cinque strumenti al nuovo sistema ordi-
namentale, è consentito, nella fase
transitoria, istituire cattedre anche tra
scuole diverse.
Si raccomanda di adoperarsi per un rapido adeguamento dei corsi al modello organizzativo previsto dalle disposizioni citate, anche nella prospettiva
dell’astensione a tutte le scuole dell’organico funzionale, che, come è noto,
non prevede la costituzione di cattedre
esterne, e si ricorda che la fase transitoria dovrà essere, comunque, conclusa entro l’anno scolastico 2004-2005.
Come già precisato con la citata C.M.
n. 203/99 l’acquisizione delle cattedre
di strumento musicale nell’organico del
corrente anno scolastico consente di
trasformare i contratti a tempo determinato stipulati fino al termine delle
attività didattiche in contratti a tempo determinato fino al termine dell’anno scolastico, trattandosi di rapporti di
lavoro instaurati per la copertura di posti di organico vacanti.
Si prega di operare la trasformazione
nel più breve tempo possibile al fine di
realizzare le aspettative degli interessati, di cui si sono fatte più volte interpreti le organizzazioni sindacali.
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D.M. 3 aprile 2000, n. 104
VISTO il testo unico in materia di
istruzione approvato con decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994;
VISTO il D.M. 24 luglio 1998, con
il quale sono state definite le dotazioni organiche provinciali per gli
anni scolastici 1999-2000 e 20002001;
VISTO il D.M. 6 agosto 1999 n.
200, con il quale tali dotazioni organiche sono state modificate;
VISTA la legge 3 maggio 1999 n. 124
che, all’art. 11 comma 9, ha disposto
che dall’anno scolastico 1999-2000 i
corsi a indirizzo musicale, autorizzati
in via sperimentale nella scuola media e funzionanti nell’anno scolastico
1998-99, sono ricondotti a ordinamento e che tutti i posti annualmente
disponibili a decorrere dall’anno scolastico 1999-2000 sono destinati all’immissione in ruolo dei docenti in
possesso dei requisiti prescritti dallo
stesso comma 9;
VISTO il D.M. 201 del 6 agosto
1999 con il quale, in conformità
della prescrizione legislativa, sono
state stabilite le tipologie di strumenti musicali, i programmi, gli
orari, le modalità di valutazione
nonché l’articolazione delle cattedre,
ed è stata istituita la classe di concorso A77 «Strumento musicale
nella scuola media»;
CONSIDERATO che per dare attuazione alla citata disposizione legislativa è necessario istituire i posti af-
ferenti alla nuova classe di concorso
nell’organico delle scuole medie interessate fin dall’anno scolastico 19992000 e che a tal fine occorre incrementare le dotazioni organiche provinciali
definite con D.M. n. 200 del 6 agosto 1999;
CONSIDERATO, inoltre, che i
corsi di scuola media a indirizzo musicale funzionanti nell’anno scolastico 1998-99 sono 470; che ciascun
corso prevede l’insegnamento di
quattro diversi strumenti musicali,
cui corrispondono quattro cattedre,
per complessivi 1800 posti; che dall’art. 4, comma 2 del D.M. 201 del
5.8.1999. registrato dalla Corte dei
Conti il 12.9.1999, reg. 291 foglio
230, consente, in via transitoria, il
mantenimento di cinque strumenti
nei corsi funzionanti con tale assetto,
sicché i posti complessivamente necessari sono 1960;
ACQUISITO il parere del Ministero
del Tesoro, che in data 15.10.1998,
con nota n. 163043, nel prendere
atto della determinazione ministeriale
circa la riconduzione ad ordinamento
dei corsi sperimentali in questione,
non ha formulato osservazioni circa
gli aspetti finanziari dell’iniziativa, in
quanto limitata ai corsi già funzionanti cui corrispondono posti di insegnamento di fatto già coperti;
RITENUTO necessario ripartire il
menzionato incremento di posti fra le
province nelle quali funzionano corsi
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a indirizzo musicale in ragione del
numero dei corsi stessi;
DECRETA:
Art. 1 - Le dotazioni organiche dei
docenti delle scuole medie definite
con D.M. n. 200 del 6 agosto 1999
sono incrementate di 1960 posti;
Art. 2 - I predetti posti sono ripartiti
sul territorio nazionale fra le province
nelle quali funzionano corsi di scuola
media a indirizzo musicale nella misura di cui all’allegata tabella A che
costituisce parte integrante del presente decreto, determinando un corrispondente incremento delle rispettive
dotazioni organiche provinciali.
Il presente decreto sarà inviato alla
Corte dei Conti per la registrazione ai
sensi dell’art. 3 della legge 14 gennaio
1994, n. 20.
Elenco posti di scuola media a indirizzo musicale ripartiti fra le dotazioni organiche provinciali
di tutto il territorio nazionale
PROVINCE
POSTI
AGRIGENTO
8
ALESSANDRIA
8
ANCONA
22
AOSTA
0
L’AQUILA
0
AREZZO
19
ASCOLI PICENO
13
ASTI
8
AVELLINO
28
BARI
75
BELLUNO
0
BENEVENTO
16
BERGAMO
16
BIELLA
BOLOGNA
5
25
BOLZANO
0
BRESCIA
24
BRINDISI
13
CAGLIARI
25
CALTANISSETTA
CAMPOBASSO
CASERTA
9
8
28
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L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 245
PROVINCE
POSTI
CATANIA
33
CATANZARO
16
CHIETI
8
COMO
16
COSENZA
38
CREMONA
4
CROTONE
4
CUNEO
38
ENNA
16
FERRARA
22
FIRENZE
28
FOGGIA
28
FORLÌ
12
FROSINONE
12
GENOVA
29
GORIZIA
4
GROSSETO
8
IMPERIA
8
ISERNIA
8
LATINA
31
LECCE
35
LECCO
8
LIVORNO
4
LODI
LUCCA
10
8
MACERATA
12
MANTOVA
8
MASSA CARRARA
4
MATERA
9
MESSINA
16
MILANO
172
MODENA
12
NAPOLI
136
NOVARA
5
NUORO
8
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246 • ANNALI DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
PROVINCE
ORISTANO
POSTI
4
PADOVA
48
PALERMO
53
PARMA
PAVIA
4
8
PERUGIA
28
PESARO
12
PESCARA
4
PIACENZA
4
PISA
0
PISTOIA
8
PORDENONE
9
POTENZA
PRATO
12
0
RAGUSA
16
RAVENNA
13
REGGIO CALABRIA
28
REGGIO EMILIA
0
RIETI
4
RIMINI
8
ROMA
132
ROVIGO
SALERNO
8
48
SASSARI
0
SAVONA
16
SIENA
8
SIRACUSA
29
SONDRIO
8
SPEZIA
10
TARANTO
47
TERAMO
8
TERNI
8
TORINO
14
TRAPANI
24
TRENTO
0
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Pagina 247
L’INSEGNAMENTO DELLO STRUMENTO MUSICALE NELLA SCUOLA MEDIA • 247
PROVINCE
POSTI
TREVISO
26
TRIESTE
4
UDINE
0
VARESE
12
VENEZIA
24
VERBANIA
14
VERCELLI
9
VERONA
16
VIBO VALENTIA
4
VICENZA
53
VITERBO
15
TOTALE
1960
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Lo strumento musicale nella scuola media A.P.I.