S istemi MIXED-SIGNAL Progettazione e verifica nel prossimo decennio: una sfida complessa Linda Fosler Direttore marketing Divisione Deep Submicron Mentor Graphics M entre il mondo reale è analogico, i computer sono digitali. Questa affermazione sintetizza lo scenario di tutte le complesse sfide che dovrà affrontare la progettazione dei circuiti nel prossimo decennio. Secondo G. Dan Hutchenson, presidente di VLSI Research, “La realtà virtuale si può ottenere solo mediante chip di tipo mixedsignal”: ogni progettista del pianeta – sia che sviluppi sofisticati armamenti, oppure smart phone o ancora automobili che quasi si guidano da sole – sta inseguendo una propria forma di realtà virtuale. La maggior parte delle metodologie EDA (Electronic Design Automation) e dei tool che li supportano sono tuttavia inadeguati per espletare il compito della progettazione per il “mondo reale”, data l’incapacità di gestire una quantità enorme di variabili progettuali. L’elenco è lungo qualunque sia l’applicazione e include per esempio le variazioni di processo, di tensione e di temperatura (PVT), i consumi energetici, i vincoli di processo e i requisiti in termini di resa. Una complessità sempre maggiore È stata l’invenzione del transistor a consentire agli ingegneri di “oltrepassare” le leggi fisiche che governano il comportamento dei circuiti elettrici, permettendo di utilizzare per la maggior parte di essi ELETTRONICA OGGI 396 - GENNAIO 2010 L’interfacciamento di circuiti digitali con il mondo analogico è sempre stato un problema complesso reso ancora più difficile dalla progressiva riduzione delle geometrie di processo una rappresentazione alternativa in logica binaria. Ora, in una sorta di versione elettronica del vecchio adagio “Più le cose cambiano, più rimangono le stesse”, il digitale sta diventando analogico, mano a mano che i processi in scala submicrometrica costringono gli ingegneri a tener conto degli effetti parassiti derivanti dal comportamento intrinsecamente analogico di tutti i circuiti elettrici. I segnali analogici sono una componente naturale di tutte le applicazioni in domini di tipo continuo, quali quelli dell’audio, delle immagini e del suono. I circuiti analogici forniscono l’interfaccia a queste applicazioni di sensorisitica nel mondo reale e al mondo digitale dei processori e delle memorie. Tra le più comuni applicazioni analogiche implementate su silicio si possono annoverare amplificatori di potenza e di segnale, sistemi di temporizzazione, sistemi di controllo della frequenza realizzati mediante circuiti ad aggancio di fase (phase-locked loop PLL), filtri, circuiti sintetizzatori e transceiver per le connessioni wireless. Tutti i principali settori applicativi del mercato dell’elettronica - tra cui consumer, automotive e telecomunicazioni, tre dei mercati in più rapida crescita negli ultimi 10 anni e, si prevede, anche nei prossimi 10 – necessitano di un qualche tipo di interfaccia analogica verso la sezione digitale delle apparecchiature. Ciò viene sempre più realizzato inserendo entrambe le componenti, analogica e digitale, all’interno di uno stesso chip. La progettazione e la verifica analogica e mixed-signal sono diventate, nel campo della progettazione dei chip le vere grandi sfide del prossimo decennio. Sebbene sia difficile stimare con precisione quanti dei nuovi progetti in fase di avvio siano di tipo mixed-signal, i dati dei principali produttori di tool EDA indicano che la maggior parte dei propri clienti si sta nettamente orientando verso progetti di questo tipo. Una delle aziende leader in questo settore afferma che più del 20% dei propri clienti è impegnato nella progettazione di chip destinati esclusivamente ad applicazioni di tipo a segnali misti. Gli analisti di mercato hanno stimato che l’80% dei progetti IC odierni sia di tipo mixed-signal. La progettazione analogica, rispetto a quella digitale, rimane sempre più complessa, causa l’estrema variabilità presente tra i diversi chip sullo stesso wafer, che può arrivare fino al ±20%. In aggiunta, spesso le caratteristiche dei chip variano anche tra i diversi wafer di semiconduttore lavorati. Minime differenze nei valori dei tempi di diffusione, disomogeneità nei livelli di drogaggio e altri fattori possono produrre effetti di notevole entità sulle proprietà dei singoli chip (Fig. 1). La complessità dei compo- 87 S istemi MIXED-SIGNAL Fig. 1 - Variabilità di processo “site-to-site”, su un singolo wafer e variabilità di processo “wafer-to-wafer”, tra diversi wafer nenti analogici inoltre cresce all’aumentare dell’ampiezza di banda e delle frequenze. Senza dimenticare che il contesto è in continua evoluzione: la progettazione dei chip mixed-signal deve continuamente adattarsi all’evoluzione delle tecnologie e dei protocolli wireless. Progetto mixed-signal: una relazione complessa Negli anni ‘70 e ‘80, le funzioni analogiche e digitali venivano eseguite da chip separati. La progressiva riduzione delle dimensioni dei computer ha comportato la loro trasformazione in apparecchiature portatili, alimentate a batterie come i cellulari, gli iPod e i videogiochi tascabili, mentre la capacità di fungere da cervello per applicazioni critiche “by wire” dove cioè devono anche interagire in tempo reale con il mondo circostante ha dato avvio all’era dei chip mixedsignal. Questa si è presentata alla ribalta accompagnata da una promessa impegnativa: riuscire da un lato a supportare le richieste in termini di riduzioni di dimensioni, consumi e costi e dall’altro semplificare le difficoltà e le sfide progettuali e di verifica. Sebbene i chip siano stati capaci di integrare funzionalità sia analogiche sia digitali, i relativi processi di progettazione rimangono in buona parte separati: ciò rappresenta insieme un problema e un’opportunità. A partire da dispositivi semplici come i sensori e i controlli per il settore automotive, fino ad arrivare alle sofisticate apparecchiature smart mobile di oggi, 88 l’importanza della progettazione e della verifica mixed-signal negli ultimi dieci anni è decuplicata. L’ascesa esponenziale del mercato wireless farà da volano alla crescita della complessità della progettazione e della verifica mixed-signal, grazie alla capacità dell’elaborazione digitale di esaltare le funzionalità analogiche. Perfino in uno scenario economico piatto come quello del biennio 20082009, gli analisti di Gartner riferiscono che alcuni segmenti chiave del mercato, come quello degli smart phones, sono cresciuti globalmente di quasi il 14%. Progettare un chip capace di elaborare sia i segnali analogici sia quelli digitali, come pure i segnali a radiofrequenza (RF) necessari per i dispositivi palmari, è compito arduo in quanto i domini dei segnali presentano significative differenze tecniche. Le sezioni analogiche tipicamente includono convertitori digitale/analogico, funzioni resistive, controllo delle batterie e dell’alimentazione, amplificatori di segnale e componenti specifici dell’applicazione, come interfacce termiche o di movimento nei sensori. Le sezioni digitali includono un microcontrollore o un microprocessore, della risorse di memoria, convertitori A/D (analogico/digitali) e un bus di interfaccia. È stato necessario proporre nuovi approcci progettuali che prevedono processori di segnali digitali per collegare i segnali analogici ad alta frequenza o i segnali RF del wireless dell’ordine dei GHz alle frequenze più ridotte utilizzate nell’elaborazione digitale dei segnali, dell’ordine dei kHz. Tuttavia non si sono resi disponibili tool “robusti” per la progettazione e la verifica, in grado di automatizzare lo sviluppo dei chip mixed-signal. Ad esempio, le più diffuse tecniche di simulazione utilizzate per la verifica dei progetti analogici sviluppati con geometrie nanometriche prevedono l’analisi Montecarlo. Con questa metodologia è possibile prevedere in che misura un progetto a livello di transistor sarà in grado di rispettare le specifiche e i vincoli di resa una volta prodotto. Il problema che sorge facendo troppo affidamento su questa tecnica è rappresentato dal fatto che l’analisi Montecarlo di per sé non fornisce al progettista nessun dettaglio oltre a quelli relativi alla resa. Nessuna informazione, ad esempio, sui motivi della non conformità del progetto, o su quali siano le problematiche che ne limitano la resa o su come ottimizzarlo per trovare il giusto compromesso tra resa e prestazioni del circuito. Per la progettazione della sezione analogica del chip non esiste nessuna tecnica equivalente alla sintesi digitale, se si escludono alcuni approcci recenti, come la verifica formale. Con ogni probabilità la tecnica tuttora più utilizzata dai progettisti, in mancanza di strumenti in grado di garantire una robusta automazione di progetto e di verifica analogica e mixed-signal, consiste nel sovradimensionamento dei circuiti, il che comporta la necessità di impostare margini di sicurezza eccessivi. Questi eccessi tendono a produrre circuiti integrati sicuramente non ottimizzati, con le conseguenti ricadute negative in termini di consumi, di superficie occupata e di prestazioni. Ma l’incessante corsa verso geometrie più ridotte non può certo “sopportare” sovradimensionamenti progettuali. La disponibilità di nuove metodologie e di nuovi tool è dunque un fattore critico per l’efficienza della progettazione e della verifica analogica e mixed-signal, soprattutto al di sotto dei 65 nanometri. ELETTRONICA OGGI 396 - GENNAIO 2010 S istemi MIXED-SIGNAL Un moderno framework per la progettazione e la verifica transistor-level I progettisti avvertono con sempre maggior urgenza la necessità di avere un framework completo per la progettazione e la verifica transistor-level, che includa metodologie, tool e relativi algoritmi in grado di analizzare, ottimizzare e verificare i circuiti mixed-signal, nell’ambito delle variabilità di produzione stabilite – e ben prima del tape-out. Non è sicuramente un compito semplice. Gli odierni progetti in scala nanometrica prevedono migliaia di variabili, ragion per cui risulta difficile fare ipotesi preliminari di tipo semplificativo. Attualmente, i progettisti di circuiti digitali possono avvalersi di una completa raccolta di strumenti di computer-aided design. I progettisti analogici invece possono contare su un numero ancora relativamente limitato, anche se si profilano interessanti sviluppi all’orizzonte. Quasi un decennio è trascorso da quando IEEE e Open Verilog International hanno adottato standard i linguaggi di descrizione dell’hardware (HDL Hardware Description Language) usati dai tool di progettazione analogica e mixed-signal. Ad esempio per Verilog e VHDL sono state definite estensioni analogiche, Verilog AMS e VHDL-AMS. Tuttavia, per l’analogica ancora non esiste una funzionalità di sintesi robusta simile a Synopsys Design Compiler che permette, nel dominio digitale, di passare direttamente dall’RTL ai gate. La maggior parte delle aziende leader ha affrontato il problema adottando una metodologia e un flusso di tipo topdown, con un approccio tipo “divide et impera” (Fig. 2). Una pratica possibile prevede la verifica della porzione digitale del progetto descritta in Verilog o VHDL l’utilizzo di pseudo-modelli digitali per i blocchi analogici. Lo svantaggio di questo approccio è rappresentato dal fatto che per creare gli pseudomodelli digitali è necessario prevedere ELETTRONICA OGGI 396 - GENNAIO 2010 una fase specifica. I simulatori Spice rimangono una componente critica della verifica analogica mixed/signal. I simulatori Spice eseguono una simulazione matematica del comportamento di un circuito sulla base di una netlist dei suoi componenti e delle loro reciproche interconnessioni. Le simulazioni Spice sono notoriamente molto lente per i circuiti complessi, che devono essere tipicamente analizzati in base a numerosi fattori tra i quali disturbi, jitter, riflessione e interferenze. La lentezza degli Spice tradizionali ha portato allo sviluppo dei Fast Spice, in cui in sostanza è possibile ottenere una maggior velocità, ma a fronte di una minore accuratezza. Tra le più diffuse versioni commerciali dei fast Spice si possono annoverare Adit, Ultrasim, NanoSim, e HSIM. I tool più sofisticati per applicazioni mixed-signal, come quelli di Cadence Design Systems e di Mentor Graphics (Fig. 2) abbinano una tecnologia in grado di simulare netlist con transistor ed entrambi i linguaggi standard per le porzioni digitali e analogiche/mixedsignal. Ciò consente di effettuare una verifica multi-livello in cui il percorso Fig. 2 - Flusso di simulazione mixedsignal mediante modellizzazione comportamentale VHDL-AMS dei blocchi analogici e Questa ADMS di Mentor Graphics; questo approccio ha ridotto il tempo di simulazione per un progetto mixed-signal da oltre 16 ore a 3,7 secondi critico sotto l’aspetto funzionale viene rappresentato a livello dei transistor, mentre gli altri blocchi del progetto vengono rappresentati come modelli comportamentali ad alto livello. Con questo approccio, inoltre, i modelli comportamentali creati durante la fase di progettazione top-down sono potenzialmente riutilizzabili per la fase di verifica bottom-up. I progettisti digitali a scuola di analogica La progettazione transistor-level è complessa. Sia che si tratti di un progetto di circuito integrato di tipo analogico/mixed-signal, digitale custom, oppure di memoria, è necessario prendere in con- 89 S istemi MIXED-SIGNAL siderazione contemporaneamente una quantità enorme di elementi progettuali. Devono essere tenute nella giusta considerazione decine di specifiche, condizioni ambientali, variazioni di processo nel caso peggiore (process corner) e variabilità statistiche a livello globale e locale. I quesiti sono numerosi: tutti i pezzi combaciano a livello top? Risultano accurati dal punto di vista funzionale? Come si verifica l’intero progetto? Quali tool o metodologie sono in grado di produrre le netlist comprensive di componenti parassiti a livello dell’intero chip? Nel caso sia producibile, quale tool può essere in grado di simularlo? Senza dubbio i progettisti digitali, sui quali generalmente ricade l’onere della verifica dell’intero chip, richiedono un’automatizzazione completa per quanto riguarda la sezione analogica/mixedsignal. Sfortunatamente ciò non è possibile, né oggi né probabilmente mai. I progettisti digitali insieme ai loro colleghi analogici sono stati messi su una falsa pista. Da parte di studiosi e di qualche azienda del settore EDA, è stata proposta una similitudine, profondamente falsa, tra la progettazione analogica e quella digitale. L’idea alla base di questa analogia si basa sulla possibilità di descrivere, come accade nel mondo digitale, un proprio progetto analogico/mixed-signal a un livello molto alto, a partire dal quale i transistor sarebbero stati automaticamente implementati. È stato sperimentato che ciò è assolutamente impossibile per progetti complessi. La sintesi analogica completa di circuiti complessi è una chimera con la tecnologia odierna. Piuttosto, la progettazione analogica è simile alla progettazione di sistema, un processo estremamente creativo, e molti sono convinti che non potrà mai diventare una mappatura diretta di equazioni in gate. Il concetto originale di “sintesi analogica” è stato spinto al punto tale che nel settore EDA è spuntata una serie di start-up animate da ottime intenzioni. 90 Fig. 3 – Flusso di progettazione mixed-signal Purtroppo, si è rivelato impossibile trasformare quel concetto in realtà. Quindi è giunto il momento di definire il termine “sintesi analogica” in termini più restrittivi. Il punto da cui partire è l’automazione dei layout con l’aiuto di tool che semplifichino le operazioni di posizionamento, dimensionamento, analisi delle criticità e l’estrazione di informazioni. La soluzione a questo problema nascerà dall’accettazione del fatto che l’efficacia della progettazione e della verifica analogica e mixed-signal deriva più dalla capacità dell’organizzazione di sviluppare e implementare una “metodologia sistematica di progettazione”, che dall’automazione totale end-to-end. Una migliore automazione del layout analogico è un buon punto di partenza. Esistono già tool di produzione Mentor Graphics e Cadence Design Systems (come anche di varie start-up) in grado di fornire funzionalità di layout analogico automatico, che aiutano sia nella creazione dei nuovi progetti sia nella generazione di un nuovo layout, incor- porando la tecnologia target di processo e le dimensioni target dei transistor. Si tratta di una “sintesi analogica” senza dubbio ridimensionata ma dalle interessanti funzionalità. Progettazione analogica e digitale in parallelo Sebbene occupino una piccola frazione della superficie totale del dispositivo, le problematiche riguardanti la progettazione analogica e mixed-signal continueranno a richiedere enormi risorse nel corso della progettazione del chip. Un numero sempre crescente di system-on-a-chip contiene funzionalità analogiche e mixed-signal, e i progetti digitali dovranno confrontarsi con un numero sempre crescente di I/O analogici, di core IP (Intellectual Property) e librerie. Di conseguenza i flussi dei tool di progettazione tradizionali costringono i progettisti a sviluppare i sottosistemi analogico e digitale in maniera indipendente, rimandando la fase di integrazione al momento del layout del circuito integrato e il testing fino a dopo la produzione. I chip più semplici, che prevedono solamente interazioni analogico/digitali unidirezionali, possono probabilmente essere verificati in modo efficace anche con ELETTRONICA OGGI 396 - GENNAIO 2010 S istemi MIXED-SIGNAL flussi di simulazione separati. Per i chip più complessi, invece, l’individuazione degli errori di progetto prima del tape-out richiede l’uso dei più avanzati tool di simulazione mixed-signal. In questo caso è necessaria la presenza di una vera piattaforma per la verifica mixedsignal che utilizzi linguaggi standard mixed-signal, pur all’interno di un ambiente di simulazione unificato. I progettisti devono essere in grado di abbinare codice VHDL-AMS con Verilog-AMS, VHDL, Verilog, SystemVerilog, SPICE e SystemC ovunque risulti necessario e a ogni livello del progetto. Ciò permette la simulazione concorrente di blocchi analogici descritti in modelli transistor-level, come anche in modelli Verilog-AMS e VHDL-AMS, gli stessi linguaggi comportamentali analogici utilizzati nel corso della fase di progettazione top-down (Fig. 3). Una suite di tool di questo tipo è Questa ADMS di Mentor; essa mette a disposizione dei progettisti un ambiente completo per la verifica di progetti complessi System-on-Chip analogici e mixed-signal. QuestaADMS integra, in un unico efficiente strumento, quattro distinti motori di simulazione a elevate prestazioni: Eldo per le simulazioni sia analogiche sia general purpose, Questa per le simulazioni digitali, ADiT per simulazioni transistor-level veloci ed Eldo-RF per le simulazioni con segnali modulati stabili. In definitiva, i progetti SoC analogici e mixed-signal sono caratterizzati da una correlazione sempre più stretta di funzioni analogiche e digitali. Tali progetti dipendono in misura crescente da blocchi analogici integrati, come convertitori A/D e D/A, PLL e filtri adattativi. I flussi dei tool tradizionali costringono i progettisti a sviluppare i sottosistemi analogico e digitale in modo indipendente, rimandandone l’integrazione fino al momento del layout dell’IC, e il testing fino a dopo la produzione. Il miglioramento della progettazione e della verifica analogica e mixed-signal comporta il passaggio a una metodologia di progettazione mixed-signal e l’implementazione di una reale simulazione mixed-signal, in grado di supportare VHDL-AMS, Verilog-AMS, VHDL, Verilog, SystemVerilog, SPICE e SystemC ovunque e a qualsiasi livello del progetto. Tutto ciò, ovviamente, all’interno di un singolo ambiente di simulazione unificato. Mentor Graphics readerservice.it n. 28 ELETTRONICA OGGI 396 - GENNAIO 2010 TFT INDUSTRIALE 7” WVGA TOUCH TIANMA Micro-Electronics Co. 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