Dopo un inizio di settimana difficile per tutti i titoli finanziari, compresi quelli
promossi all'esame Bce, il mercato ha iniziato a guardare alle notizie positive legate
a Aqr e stress test per gli istituti italiani. Ecco chi esce vincente dalla prova sui bilanci
CREDITO
Banche antikstress
6% nel prossimo triennio, ossia
350 punti base più di adesso, che
hanno pesato sul capitale dela prima settimana
le banche per 4 miliardi di euro
in borsa dopo i risulcomplessivi). La severità degli
tati di Asset quality
scenari avversi ha poi esercitareview (Aqr) e stress
to un impatto sui bilanci delle
test è stata all'insegna
banche. «Al di là di innegabili
della volatilità per le banche.
ritardi da noi più volte sottoAll'inizio sono stati colpiti tutti
lineati», ha ricordato ancora
i titoli di Piazza Affari, non soVisco, «sulla posizione di parlo quelli di Mps e Carige, i due
tenza delle banche italiane ha
istituti che non hanno superainciso
un'economia che nei pasto gli stress test. Anche Intesa e
sati due decenni, e in particolare
Unicredit, nonostante il surplus
negli'ultimi sei anni di crisi, ha
di capitale rilevato per una deavuto uno fra i peggiori andacina di miliardi ciascuna, hanno
menti
in Europa».
perso terreno in prima battuta
Nelle analisi di fine settimain scia alle preoccupazioni sul
na gli operatori di borsa hanno
sistema italiano nel complesso.
Ma alla fine della settimana di
Da un punto sistemico il si- posto maggiore attenzione al
contrattazioni, e in particolare a stema italiano si è dimostrato fatto che tutti i gruppi creditipartire dal pomeriggio di giovedì in grado di resistere a nuove zi italiani, inclusi Montepaschi
31 ottobre (dopo il chiarimento crisi, come ha rilevato anche il e Carige, hanno superato l'Asset
dell'Eba sulle parole del presi- governatore della Banca d'Italia quality review, ossia l'esame badente Ernia, che in precedenza
Ignazio Visco in occasione del- sato sulla verifica dei bilanci e
aveva avvertito le banche in re- la Giornata del Risparmio: «I non fondato su previsioni ipotegola di non sentirsi troppo al risultati mostrano una solidi- tiche negative come quelle degli
sicuro), il mercato ha iniziato a tà complessiva dei bilanci delle stress test: l'eccedenza complesdifferenziare tra banche, guar- banche oggetto dell'esercizio». siva per l'Aqr è risultata di 28,5
dando anche alle notizie positive Visco, facendo un implicito riferi- miliardi di euro. Anche dopo le
emerse per il settore italiano.
mento ad alcune semplificazioni revisioni imposte dai supervisoQuale bilancio si può trarre al- della stampa internazionale, ha ri per l'Asset quality review (che
lora alla fine di una settimana
aggiunto: «Molti commentatori comunque non hanno valore consull'ottovolante in borsa? Gli hanno stilato graduatorie su tabile e non cambiano i bilanci),
andamenti dei titoli si posso- scala europea, sottolineando, tutte le banche italiane hanno
no dividere in tre categorie. La invece, che il risultato comples- chiuso l'esame Bce-oltre la soprima categoria è composta da
sivamente positivo, il numero di glia minima di capitale dell'8%,
Montepaschi (-39%) e Carige
banche che mostravano caren- più elevata dei requisiti minimi
(-28%), che, com'era prevedibile, ze sulla base dei bilanci di fine patrimoniali. In termini assohanno pagato l'effetto diluitivo
2013». Le incomprensioni sono luti, Intesa Sanpaolo ha chiuso
dei futuri rafforzamenti richiesti nate da confronti internazionali l'Aqr con un capitale in eccesdagli esiti degli esami Bce. Il se- di dati non aggiornati: le banche so di 12,3 miliardi, Unicredit di
7,7 miliardi, Ubi di 2,5 miliardi,
condo gruppo è rappresentato da
italiane (tranne Montepaschi e Banco Popolare di 1,7 miliardi,
banche popolari che hanno mo- Banca Carige) in realtà hanstrato cali complessivi tra il 5 e no già colmato con le misure Montepaschi di 1,3 miliardi.
il 7%: Popolare di Sondrio, Bper, patrimoniali del 2014 i deficit Anche Banca Carige ha supeBpm, Banco Popolare, Creval e
emersi anche dagli stress test. rato l'Aqr, anche se di soli 69
Credem. Infine c'è il gruppo di chi Inoltre all'estero non si è guar- milioni di euro. Guardando gli
ha chiuso la settimana a Piazza
dato alle condizioni della prova stessi valori in termini di indici
Affari in linea con i valori predi resistenza, particolarmente di capitale post-Aqr, Intesa è arcedenti gli esiti dell'esame (e in gravose per l'Italia per via del- rivata al 12,3%, seguita da Ubi
linea anche con le grandi banche le previsioni sull'andamento del Banca (11,9%), Banco Popolare
francesi tedesche e spagnole):
prodotto interno lordo (-12% nel (11,3%), Credem (10,9%), Iccrea
Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi 2016 rispetto al 2007, contro il (10,6%), Banca Popolare EmiliaBanca e Mediobanca. Si è rea-2,5% della media Uè) e del Btp Romagna (10,1%;) e Unicredit
lizzato quanto previsto giovedì
(con tassi decennali vicino al (9,9%). Montepaschi è risultata al 9,5%, Carige all'8,3% (per
30 ottobre dal ceo di Unicredit
di Francesco Ninfole
L
Federico Ghizzoni: «Sul mercato
c'è volatilità da comportamento irrazionale, non solo in Italia.
Il mercato deve ancora capire
esattamente i numeri. Il rapporto della Banca Centrale
Europea su Asset quality review
e stress test è di 500 pagine, ci
vuole tempo. Gradualmente il
mercato comincerà a differenziare tra banche solide e non».
Nel complesso l'indice di settore di Piazza Affari ha perso il 4%
nell'ultima settimana (-1,5% la
media europea), anche se ha recuperato più del 3% nella seduta
di venerdì 31 ottobre, quando il
Ftse Mib si è riportato sopra i livelli di sette giorni prima.
le altre banche si veda la tabella pubblicata in pagina). I dati
includono gli aumenti di capitale effettuati nel corso del 2014
e riportati anche dalla Bce, ma
non le ulteriori misure patrimoniali riconosciute dalla Banca
d'Italia: queste ultime sono state significative soprattutto per
Unicredit (per 1,9 miliardi),
Bpm (879 milioni), Mediobanca
(560 milioni) e Intesa Sanpaolo
(417 milioni di eifro).
Le banche italiane uscite vincenti da Aqr e stress test sono
Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm
e Credem, secondo un'analisi
dell'agenzia MF DowJones, che
ha raccolto i giudizi delle banche
d'affari post-esame. I risultati
del comprehensive assessment
sono «migliori delle attese per
gli istituti europei» per Kepler
Cheuvreux, secondo cui Intesa
Sanpaolo «ne è uscita forte e può
tranquillamente portare avanti
la sua generosa politica di dividendi. Unicredit ha il minor
impatto da Aqr, seppure il common equity ratio sotto scenario
avverso scenda al 7,5%». Gli
analisti si sono detti «rassicurati dall'Aqr su Ubi Banca, mentre
i fallimenti di Montepaschi e
Banca Carige erano attesi - seppur non di queste dimensioni - e
confermano come le due banche
siano candidate per un takeover.
Le banche popolari non sembrano in urgenza per operazioni di
M&A, considerando i buffer patrimoniali ragionevoli, ma la
bassa redditività suggerisce che
dovrebbero».
Mediobanca Securities ha invece evidenziato irisultatipositivi
di Intesa Sanpaolo e Credem.
Secondo gli analisti esistono
due modi per stabilire i vincitori dell'Aqr: da un lato le banche
che hanno mostrato un impatto dell'Aqr inferiore a 50 punti
base (Credem, Unicredit, Intesa
Sanpaolo e Bpm), dall'altro gli
istituti che hanno evidenziato un
capitale Ceti superiore al 10,5%
dopo l'Aqr (Intesa Sanpaolo,
Ubi Banca, Banco Popolare,
Credem). In generale, gli analisti hanno sottolineato che i
criteri dell'esame sono stati
«duri» per le banche italiane,
alla luce delle «ipotesi penalizzanti in termini di calo del pil,
di filtri sulrischiosovrano e di
un'eventuale crisi sovrana nello scenario avverso».
Per Equità sim sono invece
emersi in modo positivo da Aqr
e stress test Bpm, Unicredit e
Intesa Sanpaolo. Per Bpm l'impatto dell'Aqr è stato migliore
delle attese e il common equity tier 1 (con i modelli Airb) è al
top del settore. Unicredit invece
ha mostrato l'impatto più basso
dagli Aqr. Intesa Sanpaolo, infine, è stata giudicata «rock solid»
e ha aumentato la visibilità sulla politica dei dividendi.
Ig ha osservato che nel mediolungo periodo il comprehensive
assessment della Bce avrà un
impatto positivo sul comparto,
portando a una serie di cambiamenti. «Nel 2015 partirà una
stagione di M&A nel settore bancario italiano. Visto il forte calo
dei margini di profitto, molte
banche saranno spinte soprattutto dalle pressioni di Banca
d'Italia e della Bce a fondersi
e a introdurre importanti piani
di cessione di attività non-core
e di pacchetti di non performing
loans. A essere coinvolte in questo processo di consolidamento
saranno soprattutto le banche
popolari medio-piccole», secondo gli analisti.
«Sebbene la carenza di fondi non
sia elevata, per alcune delle 13
banche coinvolte ci sarà soltanto un limitato numero di opzioni
strategiche a disposizione; esse
potranno vendere alcuni asset,
essere oggetto di acquisizione da parte di competitor più
forti oppure potrebbero ricorrere ad aiuti statali», ha detto
Garrett Walsh, responsabile
della ricerca europea sul credito di Pioneer Investments.
«Un esercizio di tale portata
contribuirà a ripristinare una
maggiore fiducia. Gli investitori sono probabilmente più
tranquilli se sanno che non ci
sono scheletri nascosti nei portafogli delle banche più deboli.
Inoltre, concluso questo processo di valutazione, ci aspettiamo
che la propensione delle banche europee a concedere prestiti
possa aumentare». Tra le banche europee che hanno mostrato
risultati migliori delle attese,
secondo Citi, ci sono Bank of
Ireland, Bpi, Commerzbank,
Eurobank, Sabadell e Unicredit.
Sul versante opposto Lloyds e
Mps. Anche Credit Suisse è
stata colpita in negativo dalle
britanniche Lloyds e Rbs, ma
in positivo da Banco Popular,
Banco Sabadell, Commerzbank
e Ing. (riproduzione riservata)
IL CAPITALE DELLE BANCHE ITALIANE DOPO L ASSET QUALITY REVIEW
•
Rwa totali
Ceti ratio
2013 (%)
Ceti ratio 2013
(min euro)
Ceti post
Aqr(%)
Ceti post
Aqr(mln)
Misure di
capitale 2014
Aqrpost
misure 2014
12,32%
•
Intesa Sanpaolo
284.456
11,95%
33.992
11,70%
33.281
1.756
•
Unicredit
408.587
9,77%
39.9
9,58%
39.143
1.235
9,88%
•
Mps
83.492
10,19%
63.54
12,25%
5.836
7.51
9,48%
Ubi
6,99%
11,82%
2.076
•
8.505
7.787
18
11,85%
•
Banco Popolare
52.806
10,06%
5.312
794%
4.193
1.756
11,26%
•
Bper
43.344
3.966
8,37%
3.628
•
Bptn
43.412
9,15%
7,29%
3.165
6.89%
2.991
1.0,10%
8,08%
•
Mediobanca
50.641
9,25%
4.686
8,40%
4.254
•
Pop Sondrio
23.602
8,15%
1.924
7,37%
1.739
•
Pop Vicenza
28.478
9,37%
2.669
2.161
•
Banca Carige
22.989
5.17%
1.189 •
7,59%
3,88%
749
516
0
343
453
892
1.019
8,31%
•
Credem
16.152
10,95%
1.769
10,86%
1.754
10,85%
10,64%
10,41%
•
leena
13.48
10,64%
1.434
Creval
18.096
11,08%
8,79%
1.494
•
1.59
7,52%
1.361
•
Veneto Banca
25.167
7,33%
1.844
5,70%
1.435
-2
0
415
730
•
TOTALE
1.178.242
10,17%
119.791
9,47%
111.613
11.062
Nota: CetU capitale common
equìtytìer1
8,40%
8,82%
9,18%
9,81%
8,60%
Fonte: Bce, Credit SuisS'
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Sondaggio: itìtolibancari italiani passano il test dei money manager
D
opo gli stress test e l'Asset quality review i gestori tornano
a guardare con forte interesse al comparto bancario italiano. Dal sondaggio condotto da MF-Milano Finanza tra 25
money manager italiani e internazionali emerge proprio che
gli istituti di credito tricolore sono tornati a essere appetibili. Anche perché le attese sono per una nuova fase di fusioni e
acquisizioni. «Il processo di consolidamento del sistema bancario è ineluttabile ed è in già corso da circa un decennio»,
spiega Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca
sim. «Le recenti crisi finanziarie del 2008 e 2011 hanno solo interrotto temporaneamente tale processo. L'auspicio è che
finalmente le banche popolari possano trasformarsi in spa e
che il processo consolidamento nel prossimo futuro coinvolga questi istituti». Aggiunge Massimo Massimilla diAlgebris:
«Non penso che ci sarà una stagione di M&A tra banche dimensioni medio-grandi, perché oggi è possibile acquisire quote
dì mercato senza comprare sportelli, semplicemente usando
il canale mobile o i promotori finanziari, come fanno Fineco
e Banca Mediolanum. Vedo invece possibili aggregazioni tra
banche medie e pìccole, dato che l'anno prossimo la Bce estenderà l'Aqr a tutti gli istituti di credito europei, compresi i
gruppi italiani piccoli e non quotati. Molti di questi non riusciranno a passare il test e dovranno essere salvati dalle banche
medie, tipo le popolari quotate». Sul tema interviene anche Alain
Dupuis, gestore del fondo Oddo European Banks: «Dal punto di
vista delle possibili prede vedo Popolare di Milano, Mps, Carige,
Popolare Sondrio e altre piccole banche popolari. Tra gli acquirenti potrebbero esserci Ubi Banca, Unicredit, Bhp Paribas». E
proprio ilrìsikodelle popolari è il più votato dai gestori, che sono unanimi nell'aspettarsi un consolidamento. Mentre dal punto
di vista dell'aumento della redditività le banche italiane dovranno fare una riflessione su come sta cambiando il business
del credito. «La redditività prospettica del settore bancario (non
solo in Italia) è in calo per via della regolamentazione piùone-
rosa, richiesta da una ricerca dì maggiore sicurezza a seguito
della crisi iniziata nel 2007», dice Luca Passoni, responsabile
investimenti diAdvam Partners sgr. «In un ambiente reso così
più difficile, diventa rilevante affrontare con serietà una valutazione obiettiva delle attività che devono continuare a essere
condotte all'interno della banca e di quelle che invece conviene
esternalizzare». Proprio revisione dei costi e riorganizzazione
delle divisioni sembrano essere le strade da percorrere in attesa
di una ripresa dell'economia, dato fondamentale per un settore
ciclico come quello bancario, (riproduzione riservata)
Quali strategie dovranno seguire le banche
italiane per aumentare la loro redditività?
Secondo lei dopo gli stress e l'Aqr
il settore bancario italiano è....
Meno appetibile
5%
Più appetibile
85%
Tagliare i costi
Dare più credito
Puntare ad aumentare
Non cambia ; le fonti di ricavo
10% ! Puntare di più
sui pagamenti on line
Riorganizzare
Superata la prova solidità si aspetta una
nuova fase di M&A ?
nSp0sta: SÌ 100%
C'è poco da fare, dipendono
troppo dal ciclo economico
•
•
•
•
•
-Titoli su cui puntare
HHHHI
Unicredit
ÉHHHi
• • • • 64%
20%
20%
15%
* — .....
Carige
^KM
59%
• • H i • J i50%
••• •
Mps
Eli
Unicredit
}NH
32%
27%
Intesa Sanpaolo
•§
9%
Bpm
M
9%
pH
14%
Banco Popolare
! •
9%
•
9%
Ubi
||
Bpm
Banco Popolare
pHHH
Mediobanca
20%
36%
•i
pHRH
Ubi
20%
- Titoli da evitare
86%
Intesa
H55%
• • •
Credem
14%
U
5%
9%
Bper
•
5%
Finecobank
||
5%
Popolare Vicenza
p
5%
Bper
fi
5%
Pop.EtruriaeLazio pi
5%
Credito Valtellinese
P
5%
Veneto banca
5%
Mps
|i
I f l l l t l l t f f l
HANNO PARTECIPATO AL SONDAGGIO:
Algebris investments; Advam partners; Ambrosetti am; Anthilia sgr; Assiteca sim; Azimut; Bny Mellon; Cassa Lombarda;
Cellino e associati sim; Cfo sim; Copernico sim; Ersel; Fia asset management; IG; JP Morgan asset management;
Lemanik; Moneyfarm; Oddo asset management; Petercam; Pictet asset management; Pioneer investments;
Schroders private banking; Symphonia sgr; Tendercapital; Zenit sgr
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
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