13 Insieme ce la faremo Quante speranze dal convegno pubblico-privato de ilQI a Milano di Marco Luraschi una vera dichiarazione di intenti, biunivoca, quella fatta al da ilqi a milano presso nctm studio legale associato, prologo di quello che è stato un incontro riservato a porte chiuse tra demanio ed operatori avvenuto lo stesso pomeriggio nella sede milanese del demanio. il nuovo direttore dell’Agenzia Roberto Reggi ha, infatti, incassato nella giornata milanese una vera esponenti dell’immobiliare italiano venuti al convegno sia nelle vesti di relatori sia di semplici partecipanti in sala. quanta potenzialità c’era in questo incontro così spontaneo, quanta voglia re subito dalle parole ai fatti, o meglio ai progetti. concretezza e collaborazione, complementarietà e non sovrapposizione, a patto che si lavori con tavoli e business plan, non su promesse pubblico-privata su progetti concreti (“mandatemi i documenti” un’esortazione del direttore del demanio). più “muratori”, ha anmi. il vero ruolo dell’agenzia del demanio sarà quello di fungere da regista, da playmaker, coordinando il lavoro di invimit sgr (chiamata più volte in causa dai presenti, poche volte con toni insieme ce la faremo insieme ce la faremo entusiastici) e di cdp, ma anche quello di accompagnare gli enti territoriali in tutta la loro attività di valorizzazione, di strategia, di asset management. un ruolo importante, di unico interlocutore. in questo il demanio targato reggi vuole avviare un percorso di co-progettazione tra pubblico e privato, coinvolgendo gli beni pubblici. per farlo però servono certezze (soprattutto agli investitori e soprattutto a quelli internazionali) e quindi già dallo sblocca italia saranno introdotte norme a limitazione del rischio urbanistico, che verrà quasi azzerato. il federalismo demaniale inoltre comincia a produrre alcuni effetti a catena, iniziano in modo massivo ad arrivare immobili agli enti territoriali. i beni da valorizzare quindi sono lì, i privati si devono esporre: “da soli non in tempi di crisi”, ha commentato reggi. il motore deve essere per tutte sbrogliato; non è per forza necessario vendere per fare economia però bisogna far partire alcuni progetti pilota, coinvolgere i soggetti internazionali, utilizzare i tanti fondi comunitari, portare nuove idee, sfruttare anche il ruolo di invimit sgr e plementare con il suo fondo di fondi. tutti i relatori hanno portato un mattone fondamentale alla discussione partendo dalla Marco Monaco di NCTM, all’intervento critico (di “memoria storica” dei processi di valorizzazione) ma molto costruttivo e propositivo di Massimo Caputi di Prelios, all’endorsement di Aldo Mazzocco come Assoimmobiliare, e di Emanuele Caniggia di IDeA FIMIT SGR, ancora una volta pronti a ripartire da zero (la famosa ultima spiaggia a cui siamo ormai giunti sul pubblico) con buona volontà e immarcescibile speranza. Fino alle relazioni più tecniche 15 e operative di Ezio Bigotti di EXITone, Carmen Chieregato di Cogest Retail, Carola Giuseppetti di SIDIEF (che ha portato la nuova esperienza della valorizzazione del patrimonio di Bankitalia) e di Carlo De Vito di FS Sistemi Urbani, di cui non si può non condividere la volontà di creare valore da quegli enormi volani di sviluppo ed economia che sono le stazioni dell’alta velocità nei centri urbani. per cause legate al maltempo purtroppo non è arrivato in tempo Marco Doglio di Fabrica SGR che era però presente al pomeriggio all’incontro riservato. velocità di azione ne serve molta e subito, perché come ha ricordato mazzocco, in tempi di deflazione il valore si perde se si resta fermi, non si mantiene, e questo vale ancora di più per gli immobili. come poi non avallare la proposta di caputi di valorizzare i beni culturali italiani tramite la risorsa privata: “una partita paese sui beni culturali, di grande fascino per gli internazionali, che può generare flussi di cassa costanti, oggi siamo all’anno zero”. il patrimonio pubblico è di tutti ma sembra non essere di nessuno, abbiamo ereditato dei capolavori e stiamo lasciando ai posteri dei ruderi. idee, progetti, proposte, professionalità al servizio della collettività. mancano i soldi? non è vero. lo ha ricordato, bene come sempre, marco monaco: ci sono 100 mld di fondi comunitari nel piano 2014-2020 che rischiamo di perdere come già capitato. si possono anche creare dei fondi rotativi regionali. ora ci sono anche i fondi territoriali, i famosi fondi con la partecipazione di invimit che però per ora si contano sulle dita di una mano. insomma, gli strumenti esistono, servono i progetti. se il demanio riuscirà a svolgere veramente il ruolo che per lui ha disegnato il governo, allora potremmo avere in casa la risposta a tanti dei problemi del nostro paese. per una volta il pubblico potrebbe davvero incontrare il mercato. insieme ce la faremo insieme ce la faremo la gestione privata degli edifici pubblici TUTTi i video del convegno servizio qi tv: Nuovo rapporto pubblico-privato Reggi: valorizzazione patrimonio pubblico leva per il Paese Monaco: pensare a migliore utilizzo degli strumenti a disposizione Caputi: fiducia al Demanio Caniggia: il settore ci crede ancora insieme ce la faremo Bigotti: un ruolo proattivo per la gestione del ciclo energetico Mazzocco: il settore va risanato, lavorare coordinati come nazione chieregato: Niguarda Shopping Gallery, case history interessante de vito: l’importanza strategica delle stazioni AV nelle città Giuseppetti: l'esperienza di Sidief nella valorizzazione pubblica conclusioni: Il Demanio coordinatore rapporto pubblico-privato