OBICE
Costruito dall'Ansaldo su licenza della ditta inglese
Armstrong, dal 1890, l'obice da 280mm a retrocarica
iniziò ad equipaggiare le batterie da costa del Regio
Esercito. Nello stesso periodo in Giappone,
nell'ambito di una politica di riarmo generale, fu
ingaggiato il maggiore Pompeo Grillo, specialista in
artiglieria pesante, dall'aprile del 1884, affinché
aiutasse i nuovi cantieri di Osaka nella costruzione di
artiglierie.
Così la stessa arma iniziò ad essere prodotta in
Giappone ad Osaka. La produzione, dopo due anni di
test, iniziò nel 1886.
Fu estesamente utilizzato, dai giapponesi,
nell'assedio di Port Arthur. Furono utilizzate come
armi da difesa costiera sia in Italia che in Giappone.
Nella prima guerra mondiale, furono schierate sul
fronte dell'Isonzo nel 1917, e molte furono catturate
nell'offensiva di Caporetto.
L'obice slittava, di 1,7m, in rinculo, sull' affusto,
frenato da freni di rinculo idraulici, posti sotto
l'affusto. Veniva montato in piazzole scoperte con un
sottoaffusto pivotante in grado di fornire un
brandeggio di 360°. Il Giappone li usò nel 1914
nell'Assedio di Tsingtao allora colonia tedesca.
CARRO ARMATO
I carri armati utilizzati nella Prima guerra mondiale
furono i primi veicoli del genere a comparire sui campi
di battaglia, quindi erano totalmente innovativi. Si
manifestò quasi subito una differenziazione fra carri
pesanti (concepiti per sostenere la fanteria, quindi
che muovevano allo stesso passo dei fanti) e carri
leggeri (destinati essenzialmente allo sfruttamento
del successo, quindi dotati di una velocità
confrontabile con quella della cavalleria). In genere il
motore era a benzina (100-150 HP per i carri
britannici o tedeschi e 35-90 HP per i carri francesi), la
corazzatura, di spessore variabile fra 6 e 30 mm per i
carri pesanti, era chiodata ed il sistema di sospensioni
era quasi assente, utilizzando cingoli avvolgenti o
sospensioni per trattore. L'armamento era in
barbette, cioè in casematte laterali, ma già nel 1917
comparvero i primi carri con armamento in torretta
ruotante (Renault FT-17). Il calibro standard
dell'armamento principale per i carri pesanti era di
57–75 mm, mentre i carri leggeri erano armati di
cannoni di calibro minore o di mitragliatrici
SOTTOMARINO
Il sottomarino è un mezzo navale progettato per operare principalmente in immersione e questa caratteristica lo
distingue dal sommergibile di cui costituisce un'evoluzione.
Nel maggio del 1915, l'U-boot U-20 tedesco affondò il transatlantico RMS Lusitania. Delle 1.195 vittime, 123 erano civili
americani, tra i quali un noto produttore teatrale e un membro della famiglia Vanderbilt. Questo evento fece rivolgere
l'opinione pubblica americana contro la Germania, e fu uno dei fattori principali dell'entrata in guerra degli Stati Uniti a
fianco degli alleati durante la prima guerra mondiale.
Il 31 gennaio 1917 la Germania dichiarò che i suoi U-Boot si sarebbero impegnati in una guerra sottomarina
indiscriminata.
MITRAGLIATRICE
La mitragliatrice è un'arma da fuoco automatica montata o portatile, progettata per sparare colpi in rapida
successione.
Il suo progetto risale al 1910 quando Revelli decise di modificarla sul vecchio Modello Perino oramai obsoleto.
Quest'arma è stata prodotta in grandi quantità durante il conflitto dalla Società Metallurgica Bresciana. La Revelli
M14 era scarsamente affidabile, e propensa agli inceppamenti. Questo era causato dal sistema di alimentazione,
il quale era dotato di una pompettina per l'olio, il quale lubrificava ogni colpo prima di incamerarlo, cosicché
potessero scorrere meglio. Purtroppo l'olio si univa con la polvere che entrava nel meccanismo, creando una
pasta granulosa che faceva bloccare il meccanismo.
GAS ASFISSIANTI - MASCHERA ANTIGAS
Il primo uso massiccio dei gas asfissianti fu fatto dalle
truppe tedesche durante la prima guerra mondiale nella
battaglia di Ypres. Le truppe alleate dovettero quindi
ideare un sistema difensivo contro tale arma e già
qualche mese dopo (il 26 giugno 1915). Il primo modello
di maschera antigas in dotazione all'esercito consisteva in
una semplice maschera di garza al cui interno era posto
del cotone imbevuto di sali alcalini, che dovevano essere
in grado di neutralizzare gas a base di cloro e bromo. In
seguito tale tipo di maschera fu modificato
aggiungendovi anche degli occhiali protettivi, per essere
poi modificata in una maschera che copriva tutta la
faccia, detta polivalente a protezione unica e che avrebbe
dovuto proteggere (secondo la propaganda dell'epoca) in
modo incondizionato e completo da tutti i gas, anche se
impiegati contemporaneamente
Le maschere antigas ebbero un notevole sviluppo nel
periodo fra le due guerre mondiali, ed all'inizio della
seconda guerra mondiale erano largamente distribuite sia
fra le truppe sia fra la popolazione civile.
Successivamente alla seconda guerra mondiale, lo
sviluppo di armi nucleari e batteriologiche, costrinse alla
progettazione di sistemi di filtraggio più sofisticati, come
per il modello M9, prodotto nel 1952 negli Stati Uniti.
GRANATA
La bomba a mano Mills fu usata dai britannici nella
prima guerra mondiale e la sua versione migliorata fu
usata anche nella seconda guerra mondiale. Anche se
caratterizzata da una scarsa capacità esplosiva era
maneggevole e leggera, quindi molto efficace negli
scontri corpo a corpo.
PISTOLA SEMIAUTOMATICA
L'arma fu progettata da Abiel Bethel Revelli, (progettò
anche l'omonima mitragliatrice realizzata dalla FIAT)
ufficiale di artiglieria, in calibro 7,65 Glisenti (simile al
7,65 parabellum ma con bossolo di forma leggermente
diversa e carica di poco inferiore).
Successivamente, la gara indetta dal governo italiano
indusse la MBT (Meccanica Bresciana Tempini), che
aveva rilevato la sezione armi della Glisenti e nel
frattempo aveva condotto esperimenti per elevare il
calibro di quella pistola, a parteciparvi risultandone poi
inspiegabilmente vincitrice su altri marchi di
notevolissima caratura, quali Luger, Mannlicher e Colt.
Nonostante fosse considerata costosa, complicata da
costruire e non scevra di difetti, la mod. 1910 si dimostrò
un'arma eccellente e piacevole da maneggiare
FUCILE
Lo Springfield M1903 (United States Rifle, Caliber .30, Model 1903) è un fucile bolt-action
utilizzato dagli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale. Venne sviluppato dopo la guerra contro la
Spagna nel 1898 in sostituzione del fucile Krag-Jørgensen, allora in dotazione all'esercito americano,
ma obsoleto nei confronti del Mauser Model 93 prodotto in Germania ed utilizzato dagli spagnoli.
Il fucile Modello 1903 originale aveva il calcio dritto ed un alzo a ritto, mentre era sprovvisto di
scanalature di presa sulla cassa; la manetta dell'otturatore era piegata in basso verticalmente, ma
dopo il 1918 le fu data una leggera inclinazione all'indietro. Fucili di questo tipo furono fabbricati negli
arsenali di Springfield e di Rock Island.
AEREO ITALIANO
L'aereo era una versione migliorata del Ca.31 che
aveva volato nell'ottobre 1914. Era realizzato in legno
rivestito in tela, tranne le superfici di controllo con
struttura metallica. La corta fusoliera centrale
conteneva il motore azionante un'elica spingente
mentre le due travi di coda alloggiavano ciascuna un
motore azionante un'elica traente erano montate
sopra l'ala inferiore. Manteneva il piano di coda
monoplano con tre derive, queste erano di diversa
forma e superficie maggiorata. Introduceva un
meccanismo sterzante per le ruote anteriori del
carrello. Adottava tre motori in linea Fiat A.10 da 100
CV, al posto dei motori rotativi Gnôme, motivo per cui
venne designato 300 hp internamente alla ditta. L'uso
di motori con raffreddamento a liquido portò
all'installazione dei rispettivi radiatori sul montante
interalare più prossimo al motore a cui erano collegati.
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